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5 x MILLE CF 98011200171 segue a p. 2 Quest’anno finalmente, dopo anni che riposava nel cassetto in Parlamento, è stato varato il Piano Nazionale Vaccinazione (PNV), opportunamente aggior- nato nelle date (2017-2020). In più, novità, il PNV è stato incluso nei nuovi Li- velli Essenziali di Assistenza (LEA) il che significa assicurarne la dispensazione gratuita. Questo fatto va salutato come un evento in qualche modo “storico”. Nuove vaccinazioni sono state incluse nel PNV (anti-varicella, anti-menin- gococco B e anti-rotavirus per l’infanzia, anti-meningococ- co tetravalente per gli adolescenti e anti-papilloma virus anche per i maschi undicenni), anti-pneumococco e anti- zoster per gli anziani oltre 65 anni. Nel PNV viene mante- nuta la distinzione, anacronistica, in vaccinazioni “obbli- gatorie” (sono 4: antitetano, anti-difterite, anti-poliomieli- te e anti-epatite), “raccomandate” (in cui sono incluse 2 dell’esavalente: anti-pertosse e anti-emofilo B e inoltre an- ti-morbillo, anti-parotite, anti-rosolia). Perché diciamo che questa distinzione è anacronistica? Perché dipende fondamentalmente dall’epoca di introduzione delle vaccina- zioni. Le più recenti sono “solo” raccomandate perché dovrebbe valere il con- cetto che la vaccinazione è un fatto culturale e in effetti tali e tante sono le prove del suo vantaggio in termini di salute (ma anche economico) che la re- sponsabilità dovrebbe essere ovvia, così come non c’è bisogno di obbligare all’uso dell’acqua potabile! Tutte le vaccinazioni in realtà sono essenziali. italia medicus mundi Periodico semestrale di Medicus Mundi Italia Anno 26, n.1/2017 #piùfortidelciclone Nella notte tra il 15 e il 16 febbraio “Dineo”, un ciclone tropicale con venti che hanno superato i 130 km/h associati a piogge torrenziali, si è abbattuto sulla zona meridiona- le del Mozambico, colpendo violentemente i Distretti di Morrumbene e Maxixe che si trovavano all’interno del nucleo centrale del ciclone e dove da molti anni hanno luogo le nostre attività di intervento di cooperazione internazionale. I dati ufficiali parlano di 7 morti (dovuti principalmente alla caduta di alberi di cocco sulle abitazioni rurali) e 51 feriti, di cui 4 gravi, ma i nostri operatori presenti sul campo ci raccontano di diverse decine di decessi non registrati. segue a p. 6 Perché tutti, ma proprio tutti, dobbiamo vaccinarci

Perché tutti, ma proprio tutti, dobbiamo vaccinarci€¦ · più del caldo tropicale di gennaio: un qualcosa che vive nell’imperturbabilità della comunità di Morrumbene, nello

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Page 1: Perché tutti, ma proprio tutti, dobbiamo vaccinarci€¦ · più del caldo tropicale di gennaio: un qualcosa che vive nell’imperturbabilità della comunità di Morrumbene, nello

5 x MILLECF 98011200171

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Quest’anno finalmente, dopo anni che riposava nel cassetto in Parlamento, èstato varato il Piano Nazionale Vaccinazione (PNV), opportunamente aggior-nato nelle date (2017-2020). In più, novità, il PNV è stato incluso nei nuovi Li-velli Essenziali di Assistenza (LEA) il che significa assicurarne la dispensazionegratuita. Questo fatto va salutato come un evento in qualche modo “storico”.Nuove vaccinazioni sono state incluse nel PNV (anti-varicella, anti-menin-gococco B e anti-rotavirus per l’infanzia, anti-meningococ-co tetravalente per gli adolescenti e anti-papilloma virusanche per i maschi undicenni), anti-pneumococco e anti-zoster per gli anziani oltre 65 anni. Nel PNV viene mante-nuta la distinzione, anacronistica, in vaccinazioni “obbli-gatorie” (sono 4: antitetano, anti-difterite, anti-poliomieli-te e anti-epatite), “raccomandate” (in cui sono incluse 2dell’esavalente: anti-pertosse e anti-emofilo B e inoltre an-ti-morbillo, anti-parotite, anti-rosolia).Perché diciamo che questa distinzione è anacronistica?Perché dipende fondamentalmente dall’epoca di introduzione delle vaccina-zioni. Le più recenti sono “solo” raccomandate perché dovrebbe valere il con-cetto che la vaccinazione è un fatto culturale e in effetti tali e tante sono leprove del suo vantaggio in termini di salute (ma anche economico) che la re-sponsabilità dovrebbe essere ovvia, così come non c’è bisogno di obbligareall’uso dell’acqua potabile!Tutte le vaccinazioni in realtà sono essenziali.

i t a l i ammeeddiiccuuss mmuunnddiiPeriodico semestrale di Medicus Mundi Italia

Anno 26, n.1/2017

#piùfortidelcicloneNella notte tra il 15 e il 16 febbraio “Dineo”, un ciclone tropicale con venti che hannosuperato i 130 km/h associati a piogge torrenziali, si è abbattuto sulla zona meridiona-le del Mozambico, colpendo violentemente i Distretti di Morrumbene e Maxixe che sitrovavano all’interno del nucleo centrale del ciclone e dove da molti anni hanno luogole nostre attività di intervento di cooperazione internazionale. I dati ufficiali parlano di7 morti (dovuti principalmente alla caduta di alberi di cocco sulle abitazioni rurali) e 51feriti, di cui 4 gravi, ma i nostri operatori presenti sul campo ci raccontano di diversedecine di decessi non registrati.

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Perché tutti, ma proprio tutti,dobbiamo vaccinarci

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Il tetano e la difterite sono gravate da un tasso eleva-to di mortalità, la poliomielite da menomazioni per-manenti, l’epatite B (HBV) e l’infezione da papillo-mavirus (HPV) sono cause di tumori molto frequen-ti (cancro del fegato o del collo dell’utero). Ma anchela polmonite pneumococcica e la meningite (daemofilo B e da meningococco) sono frequentementemortali, specie nell’infanzia o nell’età avanzata. Larosolia contratta in gravidanza è causa di malforma-zioni fetali mentre il morbillo gode di ingiustificatafama di malattia lieve ma in realtà può dare compli-cazioni gravi anche causa di morte. Anche la varicel-la e la diarrea da rotavirus sono malattie gravi, spe-cie se interessano soggetti fragili, e così via.I vaccini rappresentano i medicamenti con il migliorrapporto costo/beneficio e costo/efficacia, secondisolo alla potabilizzazione dell’acqua nell’aver con-tribuito all’abbattimento delle malattie infettivecontagiose, fortunatamente oggi in gran parte de-bellate nel mondo occidentale.Ma questo rappresenta anche, paradossalmente, ilmaggior ostacolo all’impiego dei vaccini, che sonopresidi farmaceutici da usare per prevenire e nonper combattere malattie, e quindi da somministrarein soggetti sani e non malati.Per cui può sembrare inaccettabile correre pur raririschi (di effetti collaterali) per scongiurare malattiedi cui non si ha più percezione appunto perché debel-late o fortemente ridotte in incidenza, per merito ingran parte dei vaccini. Si assiste così al dato che glistessi identici vaccini siano invocati a gran voce neipaesi in via di sviluppo, in cui le malattie infettive tut-tora falcidiano la popolazione e siano talora accolticon scetticismo nei paesi in cui non si ha più contezzadel pericolo di quelle malattie.Anche in Italia purtroppo i vaccini sono visti da alcunicon sospetto e si dà credito a variopinte leggende me-tropolitane. Pure smenti-te da rigorosi e ampi studicondott i con r igore escientificità dall’O.M.S.,sopravvivono miti origi-nati da allarmi (sovente dimalaffare) quali quellisull’autismo e sui dannicerebrali legati alla vacci-nazione anti-morbillo e aquelle via via introdotte,ad es. anti-epatite B o an-ti-papillomavirus.Né vale aver dimostratoche la percentuale di auti-smo è uguale nei milioni

di bambini vaccinati e in quelli non vaccinati. Per l’e-patite B nel web circola un risibile spot che attribuiscel’introduzione del vaccino in Italia alla corruzione diun ministro dell’epoca; peccato che la stessa vaccina-zione sia praticata in tutto il mondo, come se in tutto ilmondo fossero stati corrotti centinaia di ministri.Ma non possiamo limitarci a pensare “se non vuoivaccinare i tuoi bambini sono fatti tuoi e dei tuoibambini” perché i vaccini proteggono si individual-mente ma vi è anche una dimensione pubblica delproblema per cui se la “copertura” non raggiunge al-meno il 95% quella specifica infezione non si elimi-na, continua a circolare. E allora quei bambini, cheper loro condizione di fragilità immunitaria nonpossono essere vaccinati, contrarranno quella infe-zione, con esiti anche mortali. Come era prevedibilein Italia l’incidenza del morbillo si è almeno triplica-ta nel 2017 avendo già raggiunto nel primo trimestre700 casi quasi pari al totale dei casi complessivi del2016. Questo perché in alcune regioni la “copertura”è oggi ridotta intorno all’85%!E tuttavia, paradossalmente, basta che i media dia-no notizia dell’esistenza di 200 casi di meningite al-l’anno, cioè come avviene di norma, perché si parlidi epidemia e si manifestino proteste contro il SSNche non garantisce la vaccinazione anti-meningo-coccica a tutti e subito. Mentre vengono “snobbate”le vaccinazioni anti-influenzale e anti-polmoniteche ogni anno, silenziosamente, uccidono centinaiadi migliaia di persone.Perché ciò capita? Perché un evento non esiste fin-ché non rappresenta un caso mediatico.Dovremo rassegnarci che anche la salute, come legonne e camicette e il nuovo telefonino, sia ormaiineluttabilmente legata alla moda?

Giampiero CarosiPresidente di Medicus Mundi Italia

segue da p. 1

MMI 2EDITORIALE

EDITORIALE

1 Editoriale

INTERNAZIONALE

1 #piùfortidelciclone

DOSSIER MOZAMBICO

3 Carlo Cerini4 Grethel Gianotti5 Brigadas Móveis

IN MEDICUS

7 Un nuovo progetto in Italia8 Un nuovo progetto in Kenya

9 L’igiene tra il dire e il fare9 I progetti in corso di MMI10 Burundi: le attività 2016

RUBRICA DEL MEDICO

11 Quando morde la zecca

SEGRETERIA

12 CMT-MI 201714 Grazie a Luciano Silveri14 Servizio Civile15 Abbiamo Riso per una cosa seria15 Abbiamo fatto l’Uovo16 Assemblea Bilancio consuntivo

Som

mar

io

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Crescere insiemea Morrumbene in Mozambico

3 MMIDOSSIER

CarloCerini

a cura di Carlo Cerini e Grethel Gianotti

La mia avventura con Medicus Mundi è iniziata nell’ottobre del 2014. È bastatomettere piede sul rossastro suolo mozambicano per percepire il primo fortecontrasto. Da un lato, l’entusiasmo per aver ricevuto un incarico così importan-te, quello di responsabile sanitario del progetto. Per me, trentenne medico conalle spalle alcune esperienze di volontariato all’estero e vari corsi di formazionein malattie infettive e salute pubblica, essere incaricato di questo ruolo era mo-

tivo di grande orgoglio. Dall’altro lato, il senso di responsabilità del do-versi totalmente mettere al lavoro e al servizio, sostituendo l’infermieraLuciana Resconi e cercando di garantire lo stesso grande contributo per lapopolazione di Morrumbene. Nemmeno il tempo di parlare bene il portoghese ed eccomi lanciato sullaambulanza della Brigada Móvel, che ogni giorno offre alle comunità piùremote del distretto servizi sanitari essenziali come le vaccinazioni per ibambini, l’assistenza alle donne in gravidanza, la terapia della malaria, lagestione dei tanti casi dei HIV e malnutrizione. 6 mesi di andate e ritorni,di stupore e di rabbia. E poi ecco iniziare e susseguirsi i corsi di formazio-ne, le supervisioni ai centri di salute, le visite dall’Italia e l’assistenza clini-ca ai bambini ricoverati nella stanza di Pediatria. Le difficoltà non sonomancate, soprattutto quelle impreviste. In Mozambico si vedono bambi-ni gravi che non vengono ricoverati per la scarsa conoscenza degli infer-

mieri o per il rifiuto delle famiglie. Si accolgono donne abbandonate perchéschiave delle tradizioni. Si osservano spesso impotenti le disonestà e le ingiu-stizie derivate dal denaro e dal potere, così come gli effetti di una organizzazio-ne della società che segue regole che facciamo fatica a comprendere. Questo èstato lavorare in Mozambico. E allora testa bassa, pazienza e ostinazione per la-vorare sulla motivazione degli operatori sanitari, cercare di guadagnare in pun-ta di piedi la fiducia di colleghi e pazienti, misurarsi con l’impossibilità di valu-tare davvero l’impatto positivo delle nostre attività. Eppure, man mano che iltempo passava mi sono sentito sempre più parte di qualcosa, che pulsa e crescepiù del caldo tropicale di gennaio: un qualcosa che vive nell’imperturbabilitàdella comunità di Morrumbene, nello spirito di condivisione col gruppo deimiei colleghi volontari, nella visione di Medicus Mundi. Abbiamo fatto tanto inquesti 28 mesi. Ma nonostante tutto, come per una delle tante e misteriose ma-gie del Mozambico, la stanchezza pesava sempre meno rispetto alla voglia dipensare a fare ancora di più, di indirizzare gli sforzi per migliorare il progetto eoffrire sempre di più ai nostri beneficiari. Ora che sono rientrato in Italia, miporterò dietro questo. Di come sia giusto accettare di non poter dominare glieventi. Ma di quanto sia bello lottare insieme per cercare di cambiarli.

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MMI 4DOSSIER

28 mesi. Questa la durata della mia permanenza in Mozambico, a Morrum-bene. Ricordo la sensazione del primo respiro, appena scesa dall’aereo, del viaggiofino a casa, che mi era sembrato interminabile su quella striscia di asfaltodritta e scura, nella prima notte africana che ci accoglieva.Imparare ad ascoltare, assimilaresuoni e vocalità di una nuova linguae non sentirsi poi così inadatta nelparlarla in maniera imperfetta macomprensibile. Ci siamo studiati io e il Mozambico.Ho passato i primi mesi a destreg-giarmi tra terminologie, documentie dinamiche che non apparteneva-no alla mia sfera sicura, a ciò chepensavo di saper fare e mi è servito.Quando JOGÓ, che ancora non ave-va la sua identità, mi è stata affida-ta, ho capito che la sfida era grandee che il mio periodo di ambienta-mento era finito con la consegnadelle chiavi della nuova fabbrica ditrasformazione di frutta che voleva-mo iniziasse ad avere l’impatto po-sitivo sull’ economia dei piccoli pro-duttori locali che era stato pensatoper lei.Da quel momento e per i successivi 18 mesi ho vissuto e lavorato con deter-minazione, curiosità e passione per l’avviamento di questa nuova realtà.Ho studiato. Confrontarmi con un settore come quello alimentare, così spe-cifico, ha stimolato in me la ricerca delle tecniche e dei parametri di disidra-tazione che poi potessi aggiustare e replicare secondo le nostre esigenze. Co-noscere le normative di un Paese così diverso dal mio di origine e capire chenon c’è niente di diverso nella teoria, solo esistono fattori che ne limitano larealizzazione pratica.Ho sofferto. Ci sono stati momenti molto difficili ma ho imparato che la sof-ferenza in Africa non fa rumore, non è sbandierata, è intima e mi sono adatta-ta, naturalmente.Ho imparato, soprattutto. Un’esperienza di cooperazione internazionale diquesto tipo ti mette davanti tutti i tuoi limiti e tu impari a convivere con essi,impari a dominarli e a renderli superabili, o quantomeno a non avere pauradi non riuscire a farlo.

GrethelGianotti

Processo di lavorazione della frutta.

Screening della malnutrizione.Supervisione con gli operatori sanitari in loco.

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5 MMIDOSSIER

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28 mesi con MMI in Mozambico: un po’ di numeri

Uscite delle Brigadas Móveis per offrire le cure primarie alle comunità più remote del distretto di Morrumbene.Le comunità vengono visitate mensilmente o trimestralmente secondo un calendario redatto all’inizio dell’anno. Mediamente, in ogni uscita vengono pesati circa 70 bambini e visitati 75 adulti.

Giorni di lavoro in ambulatorio per “bambini vulnerabili” (orfani, privi di allattamento materno, affetti da malnutrizionegrave o da condizioni di particolare indigenza), seguiti attraverso il “supporto nutrizionale” mediante la distribuzione di latteartificiale o alimenti di prima necessità, in collaborazione con il servizio di assistenza sociale mozambicana. Mediamente, per ogni giorno di ambulatorio vengono assistiti 15 nuclei familiari “vulnerabili”.

Pazienti ricoverati con diagnosi di malnutrizione acuta grave complicata, seguiti tramite all’appoggio clinico direttoalla Pediatria del centro di salute di Morrumbene (da novembre 2015 a dicembre 2016).

Supervisioni ai programmi di salute pubblica del Ministero della Salute mozambicano in tutti i Centri di salute del Distrettodi Morrumbene. I programmi supervisionati sono stati: Salute materno-infantile, Riabilitazione nutrizionale, Tubercolosi,Prevenzione della trasmissione verticale di HIV, Vaccinazioni, Envolvimento comunitario. Ogni supervisione prevede una fase di preparazione, una di realizzazione (della durata di 6/7 giorni) e una dianalisi, a cui segue almeno un incontro con il personale supervisionato per il bilancio finale.

Corsi/Incontri di formazione realizzati per operatori sanitari del distretto di Morrumbene, principalmente su tematichecome Salute materno-infantile, Nutrizione, Tubercolosi. Un corso può avere una durata compresa tra 1 e 4 giorni, e coinvolge mediamente 25 operatori sanitari.

Corsi/Incontri di formazione realizzati per figure rilevanti all’interno delle comunità, principalmente su tematiche comeSalute materno-infantile (importanza del parto “protetto”), Nutrizione, HIV, Tubercolosi, Violenza di genere.Un corso può avere una durata compresa tra 1 e 3 giorni, e coinvolge mediamente 30 soggetti.

Le Brigadas Móveis (BM) sono equipe sanitarie mobili costituite daagenti socio-sanitari con diversa formazione in ambito di salute mater-no infantile, prevenzione dell’HIV, medicina di base, farmacia, saluteorale e vaccinazioni. Attraverso il coordinamento e la realizzazione

delle uscite delle equipe, MMIvuole rafforzare l’efficacia dei pro-grammi di salute materno-infan-tile, riabilitazione nutrizionale etrattamento delle patologie piùcomuni (infezioni vie respiratorie,malaria, diarrea).Le BM, parte integrante del siste-ma sanitario nazionale mozambi-cano, raggiungono le aree più pe-riferiche e rurali del territorio, of-frendo I servizi di salute di base al-le comunità più svantaggiate intermini di accessibilità.Uno spazio particolare è dedicatoalle cosiddette palestras di edu-cazione sanitaria.Ad ogni uscita, il personale sanita-rio discute con le comunità tema-tiche di salute mirate alla preven-

zione di molte patologie e complicanze. Le persone di queste comunitàrurali abitano zone remote e presentano molta difficoltà di accesso adinformazioni chiave, come ad esempio la trasmissione e la prevenzionedella malaria, l’importanza delle visite in gravidanza e di un parto pro-tetto, le strategie di prevenzione e lotta contro l’infezione da HIV.Questi incontri sono importanti anche perché rappresentano opportu-nità di discutere alcune credenze locali (tabù o miti) molto diffuse.

Palestras di educazione sanitaria.

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MMI 6INTERNAZIONALE

segue dal pag. 1

#piùfortidelcicloneVaste aree sono rimaste senza elettricità e acqua pergiorni interi, e con servizi erogati in maniera frazionataper diverse settimane dopo il ciclone. Nonostante le enormi difficoltà logistiche, io, espatriati evolontari e tutta l’equipe mozambicana di SVI, SCAIP eMMI ci siamo subito attivati per realizzare una stima deidanni subiti e fornire i primi aiuti alla popolazione:A Morrumbene, l’ospedale pubblico supportato negli an-ni dai progetti delle ONG bresciane ha subito dannienormi. Molti tetti sono caduti, i laboratori e ambulatoririsultavano allagati e inagibili e la struttura è stata ope-rativa solo al 50% delle sue funzionalità per molti giorni,causando disagi e rallentamenti nell’assistenza ai pa-zienti. Molti altri Centri di Salute sono stati danneggiatie molti servizi sanitari come le vaccinazioni sono statitemporaneamente sospesi.L’Unità Produttiva a carattere sociale di JOGÓ che tra-sformava la frutta tropicale di oltre 297 piccoli produtto-ri rurali in frutta essiccata, garantendo un introito stabi-le al loro reddito familiare, è stata completamente com-promessa e l’attività produttiva è sospesa.A Mocodoene sono attive 2 scuole secondarie: una ad in-dirizzo generale (con ciclo dalla 8a – alla 11a classe e n.1.000 studenti), e una ad indirizzo agro-zootecnico diprimo grado con 168 studenti iscritti; entrambe a causadei gravissimi danni subiti, sono ora inagibili. Gli stu-denti del convitto studentesco sono stati rimandati nellecomunità rurali di provenienza dopo alcuni giorni in cuisono stati alloggiati all’interno della locale chiesa. A Morrumbene è attivo un centro di formazione professio-nale che attraverso corsi di falegnameria, informatica,economia domestica e sartoria coinvolge oltre 200 giovanilocali. Anche in questo caso il centro risulta gravementedanneggiato, avendo perso le coperture.La stima dei danni si attesta intorno ai 150.000 euro. Dalprimo giorno dopo Dineo è iniziata in Italia una campa-gna di raccolta fondi condivisa tra le 3 ONG e il CentroMissionario Diocesano di Brescia. Fortunatamente, ifondi già arrivati in loco ci hanno permesso di prestare i

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7 MMIINTERNAZIONALE

primi aiuti alla popolazione, rico-minciando ad offrire alcuni serviziessenziali come quelli sanitari, e diiniziare da subito la riparazione del-le strutture danneggiate, che rico-struiremo ancora migliori. Perchédobbiamo essere e siamo #piùforti-delciclone.

Bruno CominiRappresentante Paese di MMI,

Scaip e SVi per il Mozambico

DescrizioneCoerentemente con le Linee Guida nazionali del Siste-ma di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati(SPRAR), la finalità principale del progetto “ValleTrompia Accogliente” è la ri-conquista dell’autono-mia individuale dei richiedenti/titolari di protezioneinternazionale ed umanitaria accolti in Valle Trompia.

Da un punto di vista operativo, la Cooperativa “Il Mosaico” garantisce l’erogazio-ne e la gestione dei servizi minimi garantiti dello SPRAR, inclusi quelli relativi al-la tutela psico-socio-sanitaria. Oltre ai servizi minimi erogati, il progetto ha av-viato la sperimentazione di nuove azioni complementari integrate con altri inter-venti e soggetti del territorio bresciano, quali ad esempio la ASST degli SpedaliCivili di Brescia, attraverso il progetto “START”, e le 3 ONG bresciane MMI, SVIe SCAIP, attraverso la collaborazione volontaria e/o professionale delle tre asso-ciazioni per la mediazione sociale, culturale, economica e sanitaria.

Obiettivo del progettoPer quanto riguarda gli aspetti psico-socio-sanitari la finalità specifica delprogetto è quella di contribuire al miglioramento dell’efficacia dell’assistenzaai richiedenti protezione riducendo le distanze fra le strutture assistenzialipubbliche e le strutture private di accoglienza.

I beneficiari• 15-20 operatori e volontari del progetto “Valle Trompia accogliente”• Circa 50 richiedenti/titolari di protezione internazionale ed umanitaria al-

loggiati in strutture di micro accoglienza nei Comuni della Valle Trompia

Le attività di MMI • Collaborazione con equipe mobile del progetto “START” (ASST Spedali Ci-

vili Brescia) per la prima assistenza ed il follow up sanitario di casi di parti-colari patologie evidenziate o di soggetti vulnerabili/psicolabili

• Formazione socio-sanitaria di operatori del progetto “Valle Trompia acco-gliente” tramite la loro partecipazione a corsi provinciali organizzati dalprogetto “START” o diretta agli stessi operatori

• Informazione e mediazione sulla prevenzione igienico-sanitaria a beneficiodi operatori e volontari dei centri di micro accoglienza in Valle Trompia

Massimo Chiappa

Co-finanziatore

Luogo intervento

Partner

Ministero dell’Interno - Dipartimento per le libertà civilie l’immigrazione

Comuni della Valle Trompia (Brescia)

Comunità Montana Valle Trompia (ente capofila)Soc.Coop.Sociale “Il Mosaico” onlus (ente gestore),ASST Spedali Civili Brescia, SVI e SCAIP

Mediazione psico-socio-sanitaria integrata ai servizi di accoglienzaper richiedenti protezione internazionaledel progetto SPRAR “Valtrompia accogliente”

Un nuovo progetto in Italia

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MMI 8IN MEDICUS

Il contesto A Nairobi il 60% della popolazione vive negli slum in condizioni di povertà ecronica vulnerabilità, perlopiù in baracche di lamiera. Le condizioni igieni-che, sanitarie e sociali sono spesso al limite del sopportabile. Rispetto ad altre aree la percentuale della popolazione sieropositiva è doppia(12% contro il 5/6%), così come sono più alti i livelli di mortalità infantile emalnutrizione. Particolarmente difficile è la condizione dei giovani: neglislum di Nairobi il 49% è disoccupato e vive di attività economiche informali,in totale precarietà. Il circolo vizioso di povertà e violenza incide sull’istruzio-ne: i vari problemi psicosociali associati all’indigenza portano spesso all’ab-bandono scolastico che a sua volta non lascia altre opzioni che la disoccupa-zione e una vita che si svolge tra l’informalità e l’illegalità.

L’obiettivo del progettoFavorire l’inclusione socio-sanitaria ed economica della popolazione giovani-le vulnerabile in cinque slum della periferia est di Nairobi.

I beneficiariIl totale dei beneficiari diretti è di 50.581 persone, così suddivisi: 71 personedegli staff dei partner locali; 105 insegnanti, 15.000 genitori e 15.000 alunni(11-15 anni) di 35 scuole; 1000 giovani e donne; 450 Community Health Wor-kers e 75 operatori sanitari; 360 ragazzi disabili; 2.520 giovani in formazioneprofessionale; 2.000 partecipanti a eventi. In Italia: 12.500 studenti, 500 in-segnanti e circa 200 famiglie

Le attività di MMIL’impegno triennale di MMI sarà rivolto a favorire l’inclusione socio-sanitariadi un migliaio di giovani e donne vulnerabili dei cinque slum target, tramite:la formazione del personale sanitario, la prevenzione socio-sanitaria, la sensi-bilizzazione comunitaria per salute riproduttiva, malattie sessualmente tra-smesse e family planning, oltre al capacity building di partner locali negli stes-si settori. Particolare attenzione verrà data alle persone HIV+, tramite il raf-forzamento dei servizi di pre e post-counselling, l’assistenza, il supporto psi-co-sociale e il referral a servizi sanitari specifici.

Massimo Chiappa

Co-finanziatore

Luogo intervento

Partner

Costo totaledel progetto

Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo (MAECI)

Periferia est di Nairobi – slum di Kariobangi, Korogocho, Huruma, Dandora e Mathare (Nairoby County, Kenya)

Partner italiani:SVI (Servizio Volontario Internazionale) – capofila del progetto e responsabile nei rapporti con AICSMMI (Medicus Mundi Italia) – coordinamento dell’azione di formazione socio-sanitariaMLFM (Movimento per la Lotta contro la Fame nel Mondo) - azioni per il miglioramento delle condizioniigienico-sanitarie nelle scuoleSCAIP - Servizio Collaborazione Assistenza Internazionale Piamartino Onlus - attività di formazione professionalee accesso al creditoCBM Italia Onlus - azioni sulla disabilitàFTC - Find the Cure - pre-counseling di giovani a rischio HIV e post counselingCassa Padana Banca di Credito Cooperativo – formazione per la gestione dei fondi rotativi CBM AFERO - CBM Regional Office Africa Est - supporto tecnico su attività disabilità.

Partner in Kenya: IECE (Integrated Education for Community Empowerment) lavoro con i giovani degli slum WOFAK (Women Fighting Aids in Kenya) - supporto a bambini, giovani e donne affetti da HIV e AIDSGCN (Girl Child Network) - inclusione scolastica per bambini disabili.

Costo totale del progetto: 1.361.386,57, euro Co-finanziamento AICS: 1.020.934,32 euro

No one out! Empowerment per l’inclusione giovanile negli slum di NairobiUn nuovo progetto in Kenya

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9 MMIIN MEDICUS

I progetti in corso di MMIAFRICA Progetto Co-finanziatore

Salute e nutrizione della mamma e del bambino nella regione del Centro MAECI - Min. Affari Esteri eBurkina Faso Ovest del Burkina Faso: proteggere i 1.000 giorni cruciali per la crescita. Cooperazione Internazionale

In consorzio con LVIA.

Lotta all’AIDS pediatrico e supporto all’assistenza pediatrica e neonatale pressole strutture sanitarie HOSCO e CANDAF a Ouagadogou. Fondi privatiCon la collaborazione dell’Università degli Studi di Brescia e di Parma.

TERIMBERE KIREMBA - Sostegno alla riqualificazione dell’Ospedale di Kiremba 8xMille CEIBurundi tramite la formazione del personale e il rafforzamento dei servizi di salute materno-infantile Fondi privati

e di medicina interna. Realizzato con ATS Kiremba.

Kenya No One Out! Empowerment per l’inclusione giovanile negli slum di Nairobi. MAECI - Min. Affari Esteri eIn consorzio con SVI, MLFM, SCAIP, CBM Italia. Cooperazione Internazionale

Comunità resilienti in Mozambico. La collettività del distretto di Morrumbene si attiva 8xMille CEIMozambico per migliorare la nutrizione e la sicurezza alimentare.

In consorzio con SCAIP e SVI.

Lotta alla malnutrizione infantile e alla insicurezza alimentare 8xMille Statonel Distretto di Morrumbene. In consorzio con SCAIP e SVI.

Seed the future. Promuovere la sicurezza alimentare e la salute materno infantile Regione Lombardiaper le famiglie vulnerabili del Distretto di Morrumbene. In consorzio con SCAIP.

AMERICA LATINA/EST EUROPA

Ecuador Promozione della salute comunitaria a Julcuy (parte progetto FOCSIV Ecuador). 8xMille CEI

Brasile Educazione, salute, acqua e autosviluppo famigliare: progetto per lo sviluppo integratodelle comunità quilombole di S. Antonio Penalva (Maranhao, Brasile). 8xMille CEIIn consorzio con Aquilone onlus.

ITALIABrescia Mediazione psico-socio-sanitaria integrata ai servizi di accoglienza per richiedenti(Val Trompia) protezione internazionale del progetto SPRAR “Valtrompia accogliente”. Bando SPRAR 2016

In consorzio con Cooperativa “Il Mosaico”, SVI e SCAIP.

Brescia e prov. Stay in action! Azioni internazionali per giovani locali. Fondazione ASMIn consorzio con SCAIP, SVI e Cooperativa Il Calabrone.

Brescia/Lodi “Ambientiamoci: reti e percorsi per una nuova sostenibilità” - No One Out onlus Fondazione Cariplo(con SVI, SCAIP e MLFM).

(a cura di Massimo Chiappa)Per maggiori informazioni sui progetti: www.medicusmundi.it

Il primo, universale commento degli europei che visitano il Burkina è «I centri disalute sono sporchi». Spesso è vero. Proviamo a capire perché? Nessun centrodi salute rurale dispone di acqua corrente. La si prende, con secchi o tani-che, a una fontana. Tutta la popolazione rurale vive in queste condizioni. Provateper una settimana a sopravvivere con 20 litri d’acqua al giorno, presa da una ta-nica. All’inverso, date dell’acqua pulita a un burkinabé e si trasformerà in un or-setto lavatore. Se l’acqua pulita è scarsa, come possono instaurarsi l’a-bitudine e il bisogno dell’igiene? Il personale stesso del Ministero della Sa-lute è nato e cresciuto in questo contesto e percepisce poco il problema. Soprat-tutto, l’igiene è un problema orfano, citato da tutti come base della preven-zione e della salute ma affrontato da pochi, perché sia lo Stato che le ONG lavorano sotto la pressione di donatoriche chiedono progetti e risultati settoriali a breve termine: per bambini vaccinati, per malnutriti depistati, per kitd’igiene distribuiti… e se, durante queste attività, non ci sono né acqua né sapone per lavarsi le mani, pazienza. Ma,lavorando su piccola scala e per un periodo sufficientemente lungo in una zona, come sta facendo MMI, è possibiletessere il filo dell’igiene attraverso i diversi progetti, finanziamenti e attività, come abbiamo fatto in questi anni,scoprendo con il personale dei centri di salute e con la gente che vivere e lavorare nel pulito è piacevole.

Marina Martinetto

L’igiene: tra il dire e il fare...

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Nel corso del 2016 l’ATS ha operato parecchi interventi all’Ospedale di Kiremba,sia per quanto riguarda il miglioramento delle infrastrutture e la fornitura di at-trezzature, sia nel settore della formazione del personale.Gli interventi sono stati resi possibili grazie al progetto in corso, denominato“Terimbere Kiremba” e finanziato in larga parte dalla CEI, sia grazie al contribu-to di altri “Amici dell’Ospedale” che non hanno fatto mancare il loro supporto.È grazie a questi ultimi che si è potuto costruire un muro di cinta di oltre 100 me-tri di lunghezza sul lato ovest del terreno dell’Ospedale, dove esisteva solo unarecinzione malmessa e pericolante. Questo intervento è costato circa11.700 euro, mentre un’altra donazione del valore di 42.000 euro hapermesso l’acquisto di una nuova auto Land Cruiser “formato am-bulanza” per l’Ospedale.Sempre grazie agli aiuti cosiddetti “straordinari” sono stati fatti tresuccessivi interventi di riparazione sul canale della turbina, che pro-duce energia elettrica direttamente per l’Ospedale. Complessiva-mente il costo di tali interventi supera di poco i 10.000 euro.All’interno del Progetto finanziato dalla CEI sono state invece ri-strutturate due “Home” abitate dagli infermieri per un valore di7.400 euro e i servizi igienici di alcuni reparti dell’Ospedale per unvalore di quasi 2.500 euro. Altri 4.000 euro sono stati destinati al-l’acquisto di attrezzature mediche.Il Progetto prevedeva inoltre una serie di formazioni per il personaledell’Ospedale a tutti i livelli: medici, infermieri, ausiliari e personaleamministrativo. Questa parte del programma è stata realizzata so-prattutto grazie all’arrivo di un’espatriata incaricata di coordinare il settore for-mazione. Elide Colombi, infermiera di lunga esperienza, ha non solo organizza-to i corsi di formazione per le diverse componenti del personale (vedi foto 1), maha anche seguito il lavoro giornaliero degli infermieri a stretto contatto con gliammalati, dispensando consigli e migliorando nell’insieme tutti gliaspetti del lavoro ospedaliero. L’ATS ha offerto anche il proprio sup-porto tramite borse di studio a 6 studenti di infermeria e 2 di medici-na. Complessivamente per la formazione l’investimento è stato dipoco inferiore a 15.000 euro, il che fa comprendere l’importanza ac-cordata non solo al miglioramento delle strutture, ma specialmenteal personale che vi lavora. Tutto questo per non perdere di vista l’obiettivo che l’ATS si è propo-sto, che è quello di rendere l’Ospedale di Kiremba sempre più auto-nomo, sia dal punto di vista finanziario che dal punto di vista dellagestione, che il personale locale deve assumere con sempre crescen-te competenza.Un piccolo passo verso l’autonomia finanziaria è stato infine compiu-to attraverso la creazione di un progetto di agricoltura e allevamentofinanziato in parte dalla Caritas nelcontesto dell’Anno Giubilare. L’Ospe-dale ha così iniziato un allevamento dibestiame (due mucche e un toro) e diuna decina di maiali oltre a coltivaredue ettari di terreno con banane, mais,soia, fagioli e ortaggi vari. Diretti be-neficiari di tale progetto sono i malatistessi, ai quali l’Ospedale garantisceun pasto giornaliero (vedi foto 2).

Gigi Aziani

MMI 10IN MEDICUS

Burundi: le attività svoltenell’ospedale di Kiremba nel 2016

ALCUNE STATISTICHENel 2016 l’Ospedale di Kiremba ha fatto registrare:- 50 consultazioni di media al giorno; - 200 parti al mese; - oltre 200 ricoverati al giorno (con 190 letti disponibili!);- 13 bambini assistiti giornalmente nel reparto malnutriti;- 82 infermieri e 43 ausiliari che hanno partecipato a corsi di formazione;- 16 infermieri e 3 medici cha hanno partecipato a stage di perfezionamento.

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11 MMIRUBRICA DEL MEDICO

Cosa sono le zecche?Le zecche sono artropodi appartenenti alla classe degli Aracnidi, ordine Ixodi-di. Non sono dunque insetti come viene spesso riportato e nemmeno ragni,quantunque siano ad essi lontanamente imparentate. Sono diffuse in tutto ilmondo e se ne conoscono circa 900 specie raggruppate in tre famiglie, di cui ledue principali sono quella delle zecche dure o Ixodidae e quella delle zecchemolli o Argasidae. Parassitano gli animali (cani, topi, uccelli, ovini, animaliselvatici) e occasionalmente anche l’uomo, nutrendosi del loro sangue. Le lorodimensioni variano a seconda dello stadio di sviluppo (larva-ninfa-adulto) da1 a 3-4 mm, ma possono raggiungere anche il centimetro quando sono pienedi sangue dell’ospite. Sono tra i più comuni agenti di malattie infettive tra-smesse da vettori negli Stati Uniti ed in Europa e giocano un ruolo essenzialenella trasmissione di numerosi agenti infettivi, quali virus, batteri, spirochete,ricketsie e parassiti e possono causare una grande varietà di malattie infettiveacute e croniche comprendenti le febbri ricorrenti, l’erlichiosi, la febbre Q, latularemia, la febbre purpurica delle Montagne Rocciose…Nel nostro Paese si possono incontrare prevalentemente due tipi di zecche: lazecca dei boschi (Ixodes Ricinus) che può rendersi responsabile della trasmis-sione all’uomo di alcune malattie, come la malattia di Lyme e l’encefalite da zec-ca o Tick Born Encefalitis oppure la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus),che normalmente parassita solo il cane e solo eccezionalmente si attacca all’uo-mo o ad altri animali; quest’ultima può rendersi responsabile della trasmissioneall’uomo di una malattia chiamata febbre bottonosa (una rickettsiosi). Entram-be le malattie, se individuate per tempo, sono curabili con antibiotici specifici.Se dovesse capitare di essere punti non ci si deve far prendere dal panico! Nonserve a niente correre subito al pronto soccorso o dal dottore! Infatti la zeccaper diventare infetta deve entrare in contatto con il sangue di un animale in-fetto (topo, uccello ecc..). Una volta infettata rimane malata per l’intera vita epuò trasmettere il battere ad altri animali che rimarranno portatori sani. Sistima che solo l’uno per cento delle zecche siano infette.

Pericolosità per l’uomoPer l’uomo la pericolosità delle zecche é legata essenzialmente:- all’azione allergizzante e/o tossica delle sostanze contenute nei fluidi saliva-

ri del parassita, in particolare di quelli delle zecche molli;- alla capacità di trasmettere microorganismi responsabili di malattie, talvol-

ta gravi. Il pasto di sangue, durante il quale la zecca rimane costantemente ancorata al-l’ospite, è caratterizzato dall’alternanza di fasi di assunzione e fasi di rigurgito;queste ultime permettono alla zecca di liberarsi della maggior parte dellacomponente liquida del sangue. Al termine del pasto, le dimensioni del paras-sita possono essere aumentate anche di 3-4 volte.

In caso di morso:• Basse le probabilità di infezione anche se rimane adesa 36-48 ore prima di

essere scovata.• Procedere alla rimozione con una pinzetta a chele sottili che devono affer-

rarla nel punto più vicino possibile alla cute, non strappare bruscamente,non schiacciarla, ma tirare dolcemente imprimendo una leggera rotazione.

• Disinfettare prima e dopo l’operazione di rimozione.• Evitate di usare direttamente le mani specie se non protette da guanti.• Qualora il rostro rimanga infisso, scalzarlo aiutandosi con un ago sterile di

una comune siringa usa e getta.

Rubrica del medicoQuando morde la zecca

segue a p. 13

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MMI 12SEGRETERIA

Questo Corso che si svolgerà dal 6 al 24 novembre 2017, nato nel 1988 comeCorso di Aggiornamento in Malattie Tropicali, è giunto, quest’anno, alla suaXXX edizione.Si tratta di un Corso che ha lo scopo di favorire la formazione del personale sa-nitario (medico-infermieristico allargato a farmacisti, biologi, biotecnologi,fisioterapisti) con prospettive di impiego in programmi di Cooperazione In-ternazionale allo Sviluppo in campo Commerciale, Sociale e Sanitario nei Pae-si a Risorse Limitate.Oggi la globalizzazione del mondo, i viaggi e le comunicazioni sempre più in-tense e rapide fra Nord e Sud evidenziano problemi sanitari che necessitano diattenzioni nuove per cui si rende necessaria una riorganizzazione della forma-zione degli operatori sanitari.L’epidemiologia delle Malattie Infettive mette in evidenza i fattori di rischio acontrarre patologie ora più diffuse, in parte legate ai flussi migratori, ma an-che a rapporti di lavoro e ad un turismo di massa verso Paesi sicuramente ca-renti di servizi sanitari di base.Inoltre, le aree di povertà, cui le malattie infettive sono inestricabilmente col-legate, sono ben presenti anche al di fuori del contesto tropicale interessandosempre più il mondo sviluppato.Ecco perché oggi il Corso non esplora solo Malattie Infettive e Tropicali maestende il suo interesse alla Medicina Internazionale ponendosi lo scopo disoddisfare tali molteplici necessità e aprendosi a tutti coloro che intendanooperare in ambito socio sanitario.La formazione non deve pertanto essere rivolta solo al personale medico-in-fermieristico già operante nel settore che vuole fare cooperazione sanitariama deve aprirsi anche al medico di medicina generale, al biologo di laborato-rio e al farmacista che nel quotidiano si trovano di fronte a problematiche sa-nitarie nuove ed emergenti.

Il Corso come nelle precedenti edizioni si propone i seguenti obbiettivi:• fornire gli elementi tecnici di base necessari alla gestione globale di un’area

sanitaria nei Paesi a Risorse Limitate• fornire gli elementi tecnici di base necessari alla gestione delle patologie tro-

picali trattate• fornire il completamento culturale per l’approccio diagnostico e la gestione

clinica delle patologie di importazione e della migrazione.

Per rendere fruibile la facoltà di accesso, il Corso manterrà la suddivisione in 3moduli formativi disgiunti della durata di una settimana ciascuno, per un to-tale di 35 ore cadauno raggiungendo un totale complessivo di 105 ore. Le le-zioni inizieranno lunedì 6 novembre e termineranno venerdì 24 novembre2017.

Il primo modulo, dedicato alla Salute Globale, prevede un inquadramentodei Paesi a Risorse Limitate organizzati secondo le indicazioni dell’OMS, latrattazione di patologie pandemiche quali HIV, Epatiti e Tubercolosi e inoltreil tema della Salute Materno Infantile, passando dalle problematiche ostetrico-neonatologiche a quelle dell’infanzia quali in particolare la malnutrizione.

Il secondo modulo tratterà delle Grandi Endemie Tropicali, dalla Malariaalle parassitosi più diffuse, e verrà integrato da una concisa preparazione teo-

Corso di Malattie Tropicali e Medicina Internazionale:un corso a compendio della formazione in salute globale6-24 novembre 2017Responsabile: Dott. Silvio Caligaris

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13 MMISEGRETERIA

• Non deve essere somministrato alcun antibiotico a scopo profilattico incaso di morso accertato perché potrebbe mascherare eventuali segni dimalattia e rendere più complicata la diagnosi

• Se nei successivi 14 giorni si osserva la comparsa di un eritema o di altrelesioni cutanee nella sede del morso della zecca (es., la “tache noir”) o se-gni quali febbre, malessere astenia, cefalea, artro-mialgie, linfadenome-galie o deficit neurologici è opportuno rivolgersi ad un medico specialistain malattie infettive per effettuare gli opportuni accertamenti clinici e dilaboratorio, oltre che per ricevere la più idonea terapia.

A coloro che si recano in aree a rischio per lavoro,escursioni si consiglia di: • utilizzare un abbigliamento appropriato che copra il più possibile il corpo:

camicie/maglie con maniche lunghe infilate nei calzoni, pantaloni lunghiinseriti all’interno delle calze e scarpe alte chiuse alla caviglia. Sono prefe-ribili abiti di colore chiaro in quanto, oltre a essere meno attrattivi per gliartropodi, facilitano l’individuazione delle zecche stesse

• applicare repellenti sulla cute esposta, ad esempio a base di N,N-dietil-n-toluamide o Picaridina, seguendo le indicazioni del produttore.

• spruzzare sugli abiti e sullo zaino sostanze ad azione insetticida-acaricida-repellente, come la Permetrina, anche in questo caso seguendo le indica-zioni del produttore.

• camminare al centro dei sentieri, non sedersi o rotolarsi sull’erba, evitarele zone con vegetazione folta.

• durante le soste, scegliere con cura il luogo dove depositare lo zaino o l’e-quipaggiamento, evitando di lasciarli fra l’erba alta, in prossimità di ce-spugli, su cumuli di foglie dove il rischio di infestazione è maggiore.

È disponibile anche un vaccino per prevenire la Encefalite Trasmessa da Zec-ca (TBE), patologia comune nelle foreste del “Triveneto” e dell’Europa centro-orientale, denominato IXIARO, raccomandato, oltre che alle guardie foresta-li, a chi fa trecking e soprattutto agli “scouts” che periodicamente frequentanoquelle zone.

Silvio Caligaris, Barbara Saccani, Canio Carriero

Bibliografia: Epicentro ( Istituto Superiore di Sanità) – 30 giugno 2016

“Tache noir” secondaria a morso di zecca.

Eritema migrante in Malattie di Lyne.

segue da p. 11

Referente Segreteria CMT-MI: Rag. Cinzia Ferrante

• Il Corso è suddiviso in 3 moduli 1° Modulo: Salute Globale2° Modulo: Grandi Endemie Tropicali3° Modulo: Medicina delle Migrazioni

• Il Corso ha una durata di tre settimane dal dal 6 al 24 novembre 2017. Iposti disponibili sono 20 (con precedenza per i candidati presentati daONG, da Associazioni impegnate nella cooperazione allo sviluppo oprovenienti da Paesi in Via di Sviluppo). ECM Crediti formativi - È incorso la richiesta di accreditamento di crediti formativi

• Con il patrocinio di: Università di Brescia - Clinica Malattie Infettive eTropicali - Federazione Nazionale Ordine dei Medici Chirurghi eOdontoiatri - Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Brescia -Ordine dei Farmacisti della Provincia di Brescia - Fondazione Scienti-fica per la Medicina Generale-SIMG

• Per ulteriori informazioni visitare il sito www. medicusmundi.it

rico/pratica delle più comuni tecni-che di laboratorio di base.

Nel terzo, dedicato interamente allaMedicina delle Migrazioni, ver-ranno affrontate le problematichesocio sanitarie del migrante al fine difornire quelle acquisizioni indispen-sabili per ridurre le barriere conosci-tive, relazionali, organizzative e favo-rire un reale esercizio del diritto allasalute per i cittadini non italiani pre-senti, a qualsiasi titolo, nel nostroPaese.Verrà prevista la partecipazione dis-giunta ai vari moduli, con cumulo deicrediti, in maniera di favorire al mas-simo le possibilità logistiche di parte-cipazione ai corsisti.

Silvio Caligaris

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MMI 14SEGRETERIA

Grazie a Luciano SilveriLuciano Silveri era di professione ingegnere ed aveva scelto diesserlo nella missionarietà intesa come stile di vita. Il suo impe-gno nella “cooperazione” iniziò da lontano, quando negli anni’60/’70 intraprese i suoi viaggi in Brasile, ospite nelle strutturedei padri di Piamarta e si è completato con la Fondazione diFonsipec e con l’incarico di responsabile di questo settore per laFondazione Tovini. Cooperazione internazionale allo svilupposono parole senza significato, se non sono inserite in un pensie-ro profondo di giustizia, di solidarietà e se prescindono dalla in-dispensabile sostenibilità.I suoi numerosi viaggi nei PVS avevano sempre lo scopo di cono-scere, incontrare, dialogare con le autorità, i missionari, con lagente e insieme valutare, decidere, eseguire, verificare. Ogni verbo sottendeva una riflessione continua, un con-fronto allargato, un impegno generoso e competenze e professionalità veramente indispensabili. La sostenibilitàtalora poteva apparire un miraggio: Silveri sosteneva con l’accanimento che lo caratterizzava che era fondamenta-le per ogni nostro intervento. Andare di persona a verificare la realizzazione dei progetti lo considerava un dovere. Nel suo fare cooperazione allo sviluppo aveva compreso l’importanza dei progetti integrati con altre ONG, altreassociazioni o fondazioni. Scelta a quel tempo innovativa. Ha anticipato il lavorare in partenariato, oggi obbliga-torio. Risalgono alla fine degli anni ’80 i primi progetti con Fondazione Tovini, Medicus Mundi Italia, in cui edu-cazione, sanità e gestione delle risorse si completavano con interventi che hanno favorito un cambiamento di vitadi tante persone.La continuità di questa collaborazione si è conclusa nel voler ospitare nella sua casa, nella sede della sua fonda-zione le tre ONG storiche di Brescia, SVI, Scaip, MMI con la speranza di sinergie sempre più efficaci nel rispettodelle singole specificità ed esperienze. E anche di questo gesto siamo molto grati.Rivedere la vita di Luciano Silveri è fare la storia della cooperazione, è seguirne l’evoluzione e i cambiamenti, maè in particolare riproporre la sua ansia e la sua tensione di essere con gli altri per aiutarli ad uscire dal disagio so-ciale, economico e dalla non conoscenza, per far loro acquisire consapevolezza dei diritti e valorizzare la loro di-gnità di persone. Ha lasciato una testimonianza di servizio, di impegno, di metodo, di entusiasmo ed una ereditàdi valori a cui fare riferimento in un tempo di atomismo individualistico e di disordine etico.

Mariarosa Inzoli

Il tuo 5x1000è un super ricercato!

Riusciremo a catturarlo?Con la tua firma

sulla Dichiarazione dei Redditi,potrai condividere ideali,

mission e impegnodi Medicus Mundi Italia.

Perché un lascito a MMICon il tuo lascito testamentario a MMI, potrai continuare a donare vita atutti quei bambini, alle loro mamme o a tutte le popolazioni che vivono inuno stato di povertà estrema, per il tramite dei nostri progetti socio sani-taria nei Paesi a risorse limitate. Con il tuo lascito testamentario, potre-mo ulteriormente lottare contro la malnutrizione e tutelare la salute ma-terno-infantile (ad esempio, mediante programmi di vaccinazioni e diprevenzione, supporto alimentare all’infanzia, riqualificazione dellestrutture sanitarie locali, formazione di operatori sanitari in loco). Puoidestinare il tuo lascito ad un progetto o ad un Paese specifici.

Il testamento per lasciare al mondo il tuo futuro.Il testamento quale atto di coerenza per tramandare

il tuo impegno, i tuoi ideali.Il testamento per continuare a condividere con chi verrà dopo di te

il senso dell’amore.Il testamento per continuare a donare vita.

Chi volesse parlarne direttamente con noi per avere informazioni, con-tatti e scriva a [email protected]. Per avere informazioni diretta-mente da un notaio, contattare il Consiglio Notarile di Brescia(tel. +39 030 222415) che fornirà il nome di un referente di fiducia.

5x1000a Medicus Mundi Italia

CF 98011200171

Da sinistra: Silveri, Carosi, Romagnosi e Ducoli.

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15 MMISEGRETERIA

“Abbiamo Riso per una cosa seria”

“Abbiamo fatto l’Uovo”La Campagna di raccolta fondi pasquale del-le ONG bresciane, giunta alla sua terza edi-zione, è diventata un’occasione golosa e soli-dale non solo per Brescia. Quest’anno, infat-ti, anche MLFM di Lodi e CELIM di Milanohanno voluto aderire alla campagna “Abbia-mo fatto l’uovo”, distribuendo le Uova dicioccolato, prodotte dal laboratorio artigia-nale bresciano “Sorelle Righetti”, anche nel-le loro province.Con questo Uovo di Pasqua speciale, si con-tribuisce a sostenere le attività di educazio-ne alla cittadinanza, formazione, svilupporurale, micro-credito e assistenza sanitariache le ONG portano avanti in Italia, Africa eAmerica Latina. Le Uova possono essere prenotate chiamando allo0306950381 e sono disponibili presso la sede delle ONG MMI, SCAIP eSVI, in Via Collebeato, 26 a Brescia, con un’offerta minima di 10 euro.

Lia Guerrini

Servizio Civile 2017

#piùfortidelcicloneFai la tua donazione ora

sul conto correnteintestato a SVI

Iban:IT67T0501811200000000192357

Con causale“EMERGENZA

CICLONEMOZAMBICO”

Il riso è l’alimento più consumato in tutto il mondo, soprattutto tra i piùpoveri, e viene coltivato in quasi tutti i Paesi del mondo. 15 anni fa FOC-SIV - Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volonta-rio – lo ha reso protagonista della Campagna “Abbiamo Riso per una co-sa seria”, a sostegno dell’agricoltura familiare in Italia e nel mondo: unmodello che coniuga diritto al cibo e dignità dell’uomo, per un’ecologiaintegrale. Il pacco di riso 100% italiano, prodotto dalla Filiera Agricolaitaliana, rappresenta l’alleanza tra FOCSIV e Coldiretti, tra risicoltori ita-liani, coltivatori del Sud del mondo, entrambi condizionati dalle scelteimposte dall’agribusiness, ed i consumatori. MMI per quest’anno ha de-ciso di aderire dedicando la Campagna al progetto in Kenya, “No OneOut! Empowerment per l’inclusione giovanile negli slum di Nairobi”. Con i pacchi da 1 Kg di riso “Roma”, che si potranno avere con un’offertaminima di 5 euro, saremo nelle piazze di Brescia e provincia il 6 e 7 mag-gio 2017 (per tutte le date e i banchetti tieniti informato sul nostro sitowww.medicusmundi.it). Ti aspettiamo per far ridere il Kenya!

Lia Guerrini

Dal 2015 Brescia è polo formati-vo per FOCSIV di volontari inservizio civile, selezionati perl’impiego in progetti sia in Italiache all’estero. L’intera forma-zione è coordinata dalle ong bre-sciane Medicus Mundi Italia,SCAIP e SVI con FondazioneTovini e, per l’anno 2016, si èsvolta dal 10 al 16 ottobre, con ilcoinvolgimento di 49 civilisti. Ilcorso formativo è stato realizza-to in 50 ore, alternando lezionifrontali a laboratori pratici, pre-parando i volontari ad una suc-cessiva formazione, più focaliz-zata sulle attività di progetto. A breve uscirà il nuovo BandoNazionale per il Servizio Civile,rivolto ai giovani tra i 18 e i 19anni, probabilmente tra maggioe giugno e Brescia sarà di nuovopolo formativo per Focsiv. Invi-tiamo a seguire i nostri social e avisitare il sito www.medicu-smundi.it per rimanere infor-mati sull’uscita del Bando e su-gli Open day informativi sui pro-getti ed i posti disponibili per ilServizio Civile. Chi fosse inte-ressato può anche scrivere [email protected].

Con HUG - Tap to donate.MMI raccoglie fondi per il

MozambicoVisita il sito www.hugdonazioni.it

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Edito con il contributo dellaFondazione Banca San Paolo di Brescia

Ogni donazione è fiscalmente deducibile. (Norme deducibilità fiscale: D.L. n.49/87 con DM n. 1988/128/004187/2D del 14/09/1988 e D.L. 4 dicembre1997 n. 460, con modifiche apportate dal D.L. n. 35 del 14/03/2005, conver-tito in Legge n. 80 del 14 /05/2005).

Informativa sulla Privacy ex Art. 13 DL. 196/2003. I suoi dati verranno utiliz-zati esclusivamente per uso interno di MMI.Per saperne di più, visiti il sito www.medicusmundi.it.

Medicus Mundi Italia ONLUS (MMI) è una ONGper la cooperazione socio sanitaria internazionale

MMI è Socio

Quote annualiSi ricorda a tutti i Soci di rinnovare la quota annuale, fissata per il 2017 in due fa-sce di età:1. € 20 dai 18 fino ai 29 anni compresi e adulti dopo i 65 anni.2. € 50 dai 30 ai 64 anni compresi.Tutti i Soci hanno eguali diritti di eleggibilità attiva e passiva nel pieno rispettodella democraticità, prevista dalla Legge 266/91.

Perché associarsi a Medicus Mundi Italia?Associarsi alla ONG Medicus Mundi Italia è il primo gesto concreto: • di chi ha compreso il messaggio e aderisce alle idealità di Medicus Mundi Italia;• di chi promuove e sostiene l’impegno e il lavoro delle persone che operano nel-

l’ambito della cooperazione sanitaria internazionale;• di solidarietà verso quelle popolazioni, quei bambini e quelle mamme che sono na-

ti e vivono in Paesi economicamente svantaggiati, in molti dei quali guerre e con-flitti peggiorano drammaticamente le condizioni di vita e impediscono sviluppo;

• di condivisione di un ideale comune con chi è impegnato da oltre 40 anni nella di-fesa del diritto alla salute (Dichiarazione di Alma Ata 1978).

Assemblea Bilancio Consuntivo 2016A norma di Statuto, l’Assemblea Ordinaria dei Soci è convocata per venerdì 21aprile 2017, h. 17 presso la sede di via Collebeato 26 a Brescia, con il seguente or-dine del giorno:- Nomina del Presidente dell’Assemblea- Relazione del Presidente Nazionale- Relazione consuntiva sulle attività 2016- Presentazione del Bilancio Consuntivo 2016- Relazione dei Revisori dei Conti sul Bilancio Consuntivo 2016- Discussione ed approvazione del Bilancio Consuntivo 2016- Varie ed eventuali

Come sostenere le attività di MMI❤ Donazione online con Carta di Credito o PayPal❤ Bonifico bancario IBAN IT 64 P 03111 11202 000000013162 - BIC: BLOPIT22❤ Bonifici continuativi

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Direttore Responsabile: Adalberto MiglioratiRedazione: Monica FranchiStampa: GraficaCM - Bagnolo Mella (BS)Reg. Trib. Brescia N. 7/1989del 18 febbraio 1989Distribuzione gratuitaPeriodico Sped. in abb. post. - 70%Filiale di BresciaTiratura: 1.600 copieStampato su carta riciclata certificata FSC®

MMISEGRETERIA

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5 x MILLECF 98011200171

G. Aziani, S. Caligaris,G. Carosi, C. Cerini,M. Chiappa, B. Comini,G. Gianotti, L. Guerini,M. Inzoli, M. Martinetto

In questo numerohanno collaborato

MMnewN117 5-04-2017 18:02 Pagina 16