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Marzo 2010
Piano di Sviluppo Socio Economico P.S.S.E. - 2010
(sintesi)
Bozza per discussione
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Marzo 2010
Bozza per discussione
Indice
� Introduzione
� Processo di definizione del PSSE
� Analisi territoriale
� Governance: interna, esterna e interistituzionale
� Strategie di intervento
• Strategie territoriali
• Strategie settoriali & progetti strategici
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Marzo 2010
Bozza per discussione
Introduzione (segue…)
La Provincia di Catania, si prefigge l’obiettivo di riportare in primo piano la funzione della programmazione e della consequenziale pianificazione territoriale, non rinunciando agli studi già disponibili, ma integrandoli ed aggiornandoli in una nuova visione che ponga al centro del suo prossimo operare la: conoscenza, la condivisione, la coesione, il rigore, la responsabilità e la qualità.
Nel sistema normativo siciliano il PSSE - Piano di Sviluppo Socio Economico sostituisce il Piano Generale di Sviluppo previsto dalla legislazione nazionale, mentre il PTP - Piano Territoriale Provinciale sostituisce il Piano Territoriale di Coordinamento, secondo una logica discendente dal generale al particolare che consenta di individuare, alla luce di un’attenta lettura del territorio provinciale e delle principali dinamiche socio-economiche, le più opportune strategie di intervento ed alcuni progetti la cui importanza appare strategica per l’amministrazione.
La Provincia di Catania, si prefigge l’obiettivo di riportare in primo piano la funzione della programmazione e della consequenziale pianificazione territoriale, non rinunciando agli studi già disponibili, ma integrandoli ed aggiornandoli in una nuova visione che ponga al centro del suo prossimo operare la: conoscenza, la condivisione, la coesione, il rigore, la responsabilità e la qualità.
Nel sistema normativo siciliano il PSSE - Piano di Sviluppo Socio Economico sostituisce il Piano Generale di Sviluppo previsto dalla legislazione nazionale, mentre il PTP - Piano Territoriale Provinciale sostituisce il Piano Territoriale di Coordinamento, secondo una logica discendente dal generale al particolare che consenta di individuare, alla luce di un’attenta lettura del territorio provinciale e delle principali dinamiche socio-economiche, le più opportune strategie di intervento ed alcuni progetti la cui importanza appare strategica per l’amministrazione.
Si intende rafforzare la “cultura della programmazione”, quale unico processo logico capace di individuare e definire obiettivi perseguibili in rapporto ai bisogni da soddisfare ed alle risorse disponibili in una nuova ed innovativa visione di economia delterritorio e riaffermare la giusta gerarchia fra le differenti fasi della governance attribuendo al “Piano di Sviluppo Socio Economico”(PSSE) il ruolo preminente sulle altre fasi della pianificazione e della programmazione a cominciare dal “Piano Territoriale Provinciale” (PTP), secondo lo schema logico di seguito riportato:
Si intende rafforzare la “cultura della programmazione”, quale unico processo logico capace di individuare e definire obiettivi perseguibili in rapporto ai bisogni da soddisfare ed alle risorse disponibili in una nuova ed innovativa visione di economia delterritorio e riaffermare la giusta gerarchia fra le differenti fasi della governance attribuendo al “Piano di Sviluppo Socio Economico”(PSSE) il ruolo preminente sulle altre fasi della pianificazione e della programmazione a cominciare dal “Piano Territoriale Provinciale” (PTP), secondo lo schema logico di seguito riportato:
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Marzo 2010
Bozza per discussione
Introduzione (…. segue)
Solo attraverso tale visione e questa impostazione sarà possibile far recuperare alla Provincia il ruolo di Ente intermedio di coordinamento sovracomunale che le compete, in coerenza con il quadro normativo elaborato dalla Regione Siciliana, che prevede un doppio flusso di caduta di attività programmatoria, uno dalla Regione (il quadro generale) sino ai Comuni (indirizzi ed obiettivi) ed un altro di ricaduta verso la Regione (proposte locali), filtrato quest'ultimo, ma anche arricchito, attraverso il passaggio dall'Ente Provincia.
Solo attraverso tale visione e questa impostazione sarà possibile far recuperare alla Provincia il ruolo di Ente intermedio di coordinamento sovracomunale che le compete, in coerenza con il quadro normativo elaborato dalla Regione Siciliana, che prevede un doppio flusso di caduta di attività programmatoria, uno dalla Regione (il quadro generale) sino ai Comuni (indirizzi ed obiettivi) ed un altro di ricaduta verso la Regione (proposte locali), filtrato quest'ultimo, ma anche arricchito, attraverso il passaggio dall'Ente Provincia.
Un’ impostazione indispensabile per dare luogo ad un processo virtuoso che porti, a cascata, alla formulazione di Piani Triennali delle Opere Pubbliche e di Bilanci annuali e pluriennali che costituiscano la conseguenza logica e la traduzione operativa delle scelte operate in tali documenti, ottimizzando le risorse finanziarie – limitate rispetto alla pluralità dei fabbisogni rilevati - anche in virtù di un lungo e positivo sforzo di condivisione.
Un’ impostazione indispensabile per dare luogo ad un processo virtuoso che porti, a cascata, alla formulazione di Piani Triennali delle Opere Pubbliche e di Bilanci annuali e pluriennali che costituiscano la conseguenza logica e la traduzione operativa delle scelte operate in tali documenti, ottimizzando le risorse finanziarie – limitate rispetto alla pluralità dei fabbisogni rilevati - anche in virtù di un lungo e positivo sforzo di condivisione.
Con il rafforzamento di tali funzioni risulterà più efficace lo svolgimento non solo dei compiti d’intervento diretto, ma di quel piùgenerale potere di coinvolgimento e proposizione che fa dello stesso Ente intermedio il canale necessario di una programmazione dal basso, della quale la Regione è l'interlocutore primario, sia sul piano dei rapporti Stato-Regione che su quello dei rapporti Regione-U.E.
Con il rafforzamento di tali funzioni risulterà più efficace lo svolgimento non solo dei compiti d’intervento diretto, ma di quel piùgenerale potere di coinvolgimento e proposizione che fa dello stesso Ente intermedio il canale necessario di una programmazione dal basso, della quale la Regione è l'interlocutore primario, sia sul piano dei rapporti Stato-Regione che su quello dei rapporti Regione-U.E.
Indirizzi & Obiettivi
ProposteLoclai
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Marzo 2010
Bozza per discussione
Il Processo di definizione del PSSE
Il procedimento di predisposizione del PSSE è disciplinato dagli articoli 9, 10 ed 11 della legge regionale 9/86, che prevedono, nella fase di stesura del “progetto” di Piano, un articolato processo di coinvolgimento sia del partenariato economico sociale, che del partenariato istituzionale. Le principali fasi del processo costitutivo del PSSE:
Il procedimento di predisposizione del PSSE è disciplinato dagli articoli 9, 10 ed 11 della legge regionale 9/86, che prevedono, nella fase di stesura del “progetto” di Piano, un articolato processo di coinvolgimento sia del partenariato economico sociale, che del partenariato istituzionale. Le principali fasi del processo costitutivo del PSSE:
La necessità di tener conto degli indirizzi programmatori formulati dalla Regione, all’approssimarsi della scadenza per la predisposizione del progetto di bilancio per l’esercizio 2010, ha reso necessario l’avvio di un processo di revisione complessiva del progetto di PSSE a suo tempo predisposto. Tale processo si è articolato in più fasi operative, di seguito riassunte brevemente :
La necessità di tener conto degli indirizzi programmatori formulati dalla Regione, all’approssimarsi della scadenza per la predisposizione del progetto di bilancio per l’esercizio 2010, ha reso necessario l’avvio di un processo di revisione complessiva del progetto di PSSE a suo tempo predisposto. Tale processo si è articolato in più fasi operative, di seguito riassunte brevemente :
Elaborazione dei contenutiFase preparatoriaConfronto con Partenariato
economico - sociale
Revisione del progetto di PSSE elaborato nel 2008, definizione del piano
di lavoro e degli strumenti
Analisi contesto, strategie e obiettivi
settoriali , individuazione dei progetti strategici da realizzare nel
breve/medio periodo
Indirizzi relativi alle politiche del lavoro, alle politiche sociali ed a quelle di sviluppo e sostegno del tessuto imprenditoriale locale.
PSSE PSSE
1
Direzione & Servizi
OSSERVAZIONI &INTEGRAZIONI
OSSERVAZIONI &INTEGRAZIONI
2
Comuni & Partenariato
APPROVAZIONEAPPROVAZIONE
3
Giunta Provinciale
VERIFICA COERENZA
con la programmazione
regionale
VERIFICA COERENZA
con la programmazione
regionale
4
Presidenza della Regione
APPROVAZIONEAPPROVAZIONE
5
Consiglio Provinciale
DIREZIONE GENERALE E SERVIZIO PROGRAMMAZIONE
DIREZIONI E SERVIZI PARTENARIATO
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Marzo 2010
Bozza per discussione
Analisi territoriale
19.527Artigiane 22,7%
85.916Attive
IMPRESE (#)
15%Femmine
9.9%Maschi
DISOCCUPAZIONE
11%Saldo import-export
-21.2%Export(2008 vs 2007)
COMMERCIO ESTERO
- 6%Domanda turistica (2008 vs 2007)
TURISMO
1.338.102Strade provinciali
VIABILITA’ (km)
58.000Anno 2009
65.000Anno 2004
STUDENTI SCUOLA SUPERIORE (#)
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Marzo 2010
Bozza per discussione
La Governance
La Provincia, alla luce delle nuove competenze assegnate, si propone quale Ente intermedio e “cinghia di trasmissione” tra la Programmazione regionale e l'attività di Progettazione dei Comuni per tutte quelle scelte che implicano una necessaria visione sovra comunale, e diventa di fatto il luogo fisico ove è possibile cogliere meglio gli effetti delle relazioni sociali, socio-politiche ed economiche e la loro crescente interdipendenza in funzione delle principali scelte da effettuare.
La Provincia, alla luce delle nuove competenze assegnate, si propone quale Ente intermedio e “cinghia di trasmissione” tra la Programmazione regionale e l'attività di Progettazione dei Comuni per tutte quelle scelte che implicano una necessaria visione sovra comunale, e diventa di fatto il luogo fisico ove è possibile cogliere meglio gli effetti delle relazioni sociali, socio-politiche ed economiche e la loro crescente interdipendenza in funzione delle principali scelte da effettuare.
Maggior attenzione alla dimensione locale del governo
Maggior coordinamento nelle relazioni tra amministrazioni poste a livelli territoriali differenti
Una più forte integrazione intersettoriale
Rafforzamento della relazione fra attori pubblici e privati.
GOVERNANCE
Sempre più si va delineando un passaggio dalla dimensione del “government”, inteso come definizione unilaterale e prescrittiva degli obiettivi e di determinate politiche decise autonomamente, alla dimensione della “governance”, intesa come attitudine del sistema pubblico ad essere reattivo e proattivo rispetto alla pluralità degli interessi della comunità amministrata. In tal senso risultano identificabili 3 distinti “livelli di governance”:
Sempre più si va delineando un passaggio dalla dimensione del “government”, inteso come definizione unilaterale e prescrittiva degli obiettivi e di determinate politiche decise autonomamente, alla dimensione della “governance”, intesa come attitudine del sistema pubblico ad essere reattivo e proattivo rispetto alla pluralità degli interessi della comunità amministrata. In tal senso risultano identificabili 3 distinti “livelli di governance”:
Sistema per favorire la cooperazione delle istituzioni ai diversi livelli, per assicurare la congruenza delle politiche e dei programmi di
intervento, rispetto alle esigenze/istanze e agli
obiettivi di sviluppo del territorio
Sistema per monitorare il soddisfacimento dei bisogni della collettività, l’efficienza, l’efficacia e l’economicità della gestione degli enti strumentali, favorire la coerenza delle attività di tali enti rispetto agli obiettivi
strategici definiti dalle regioni
Sistema integrato dei controlli interni e di gestione, teso a monitorare l’effettiva attuazione delle direttive e degli atti di indirizzo,
nonché l’impiego efficace ed efficiente delle
risorse nel conseguimento degli obiettivi
INTERISTITUZIONALEESTERNAINTERNA
GOVERNANCE
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Bozza per discussione
La Governance interna
FASI STRUMENTI
GO
VE
RN
AN
CE
IN
TE
RN
A
PIANIFICAZIONE È la fase delle scelte di lungo periodo, nella quale vengono definiti gli indirizzi e le linee strategiche e
predisposti i programmi ed i progetti strategici
PROGRAMMAZIONE È la fase della definizione delle risorse finanziarie per la
realizzazione dei programmi e dei progetti
BUDGETING E REPORTING È la fase di assegnazione di obiettivi e risorse per la
realizzazione di programmi e progetti regionali
Piano di Sviluppo Socio economico (PSSE) Piano Territoriale Provinciale (PTP)
Piano Triennale delle Opere pubblichePiano della Mobilità
Bilancio pluriennale Bilancio annuale di previsione
Rendiconto
PEGPDO
Valutazione delle “Performance organizzative”
Sistema integrato finalizzato a garantire l’effettiva attuazione delle direttive e degli atti di indirizzo nonché di monitorare l’impiegoefficace ed efficiente delle risorse nel conseguimento degli obiettivi.
La governance, in una logica di integrazione dei sistemi di programmazione e controllo, si basa su:
> la ricerca della correlazione e/o l’allineamento fra gli obiettivi strategici e gestionali/operativi; > la determinazione dei fattori critici di successo secondo un approccio topdown;
> la ricerca della correlazione tra le “misure di performance” ai vari livelli organizzativi.
La ricerca di tali correlazioni passa attraverso la progettazione della modalità di integrazione delle diverse “fasi di governo”:
Sistema integrato finalizzato a garantire l’effettiva attuazione delle direttive e degli atti di indirizzo nonché di monitorare l’impiegoefficace ed efficiente delle risorse nel conseguimento degli obiettivi.
La governance, in una logica di integrazione dei sistemi di programmazione e controllo, si basa su:
> la ricerca della correlazione e/o l’allineamento fra gli obiettivi strategici e gestionali/operativi; > la determinazione dei fattori critici di successo secondo un approccio topdown;
> la ricerca della correlazione tra le “misure di performance” ai vari livelli organizzativi.
La ricerca di tali correlazioni passa attraverso la progettazione della modalità di integrazione delle diverse “fasi di governo”:
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Marzo 2010
Bozza per discussione
La Governance esterna
Rispetto alla totalità degli enti la Giunta Provinciale ha deliberato in data 14 Settembre 2009 il mantenimento di 13 partecipazioni e la dismissione di 5 considerate non strategiche. La decisione in merito alla dismissione delle partecipate : Etna Ambiente srl e Il Sole dell’Etna spa, discende dalla mancanza dei “requisiti” previsti dalla legge finanziaria richiamata, mentre con riferimento a: Etna Fiere spa, Etna speed srl e Terra e colori scpa , in considerazione della evidente difficoltà di conseguire i “fini” sociali.
Rispetto alla totalità degli enti la Giunta Provinciale ha deliberato in data 14 Settembre 2009 il mantenimento di 13 partecipazioni e la dismissione di 5 considerate non strategiche. La decisione in merito alla dismissione delle partecipate : Etna Ambiente srl e Il Sole dell’Etna spa, discende dalla mancanza dei “requisiti” previsti dalla legge finanziaria richiamata, mentre con riferimento a: Etna Fiere spa, Etna speed srl e Terra e colori scpa , in considerazione della evidente difficoltà di conseguire i “fini” sociali.
La Provincia di Catania ha già predisposto il proprio Piano di riassetto delle partecipate; la relativa deliberazione è attualmente al vaglio del Consiglio Provinciale. Il Piano, ispirato alle direttive della legge finanziaria 2008, e nel rispetto di diversi pareri resi dalla Corte dei Conti, è stato redatto muovendo da un’attenta analisi di ciascuna società partecipata. L’iter di valutazione ha infatti previsto una preliminare rielaborazione dei bilanci degli ultimi tre anni per verificarne la redditività e, soprattutto, valutarne il livello di rischio legato all’insorgenza di sofferenze finanziarie.
La Provincia di Catania ha già predisposto il proprio Piano di riassetto delle partecipate; la relativa deliberazione è attualmente al vaglio del Consiglio Provinciale. Il Piano, ispirato alle direttive della legge finanziaria 2008, e nel rispetto di diversi pareri resi dalla Corte dei Conti, è stato redatto muovendo da un’attenta analisi di ciascuna società partecipata. L’iter di valutazione ha infatti previsto una preliminare rielaborazione dei bilanci degli ultimi tre anni per verificarne la redditività e, soprattutto, valutarne il livello di rischio legato all’insorgenza di sofferenze finanziarie.
L’art. 3 comma 27 e ss. della legge N^ 244/2007 (finanziaria 2008) che, con lo scopo di evitare alterazioni alla concorrenza e al mercato, ha introdotto nuove disposizioni riguardanti le Società partecipate, in virtù delle quali gli enti locali non possono costituire (né acquisire partecipazioni) in società di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie peril perseguimento delle proprie finalità istituzionali o in società nelle quali i servizi prodotti non siano di interesse generale. La stessa norma e le successive modifiche pongono la data del 31.12.2010 quale termine entro cui gli enti devono approvare e realizzare un “piano di dismissioni” (o di mantenimento) di tutte quelle partecipazioni in società che non rispettano i requisiti precedenti
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Marzo 2010
Bozza per discussione
La Governance interistituzionale (segue …)
…
Governance interistituzionale
Governance interistituzionale
La governance interistituzionale è caratterizzata da due dimensioni:
ORIZZONTALE VERTICALE
La Governance verticale è contenuta nel principio di sussidiarietà ed implica la disciplina dei rapporti tra i diversi enti territoriali presupponendo un sistema definito e chiaro di competenze, nell’ambito di un ordinamento necessariamente unitario, quantomeno sul piano del riconoscimento di un interesse comune condiviso.
Sussidiarietà verticale vuol dire anche rispetto istituzionale e coscienza dei propri limiti e delle proprie
responsabilità da parte di ogni livello di governo nei confronti di tutti gli altri evitando che il concreto esercizio di poteri finisca per comprimere i reciproci ambiti di autonomia.
La Governance orizzontale, vede un comporsi, scomporsi e ricomporsi di architetture istituzionali che si manifestano dal basso attraverso:
�la programmazione concertata (che a livello locale persegue il coinvolgimento del maggior numero di
soggetti intorno ad un insieme definito di obiettivi di sviluppo territoriale);
�l’azione delle autonomie funzionali (in grado, da una parte, di coagulare interessi e risorse del proprio ambito di riferimento e, dall’altra, di partecipare ad
esperienze di connessione più ampia);
�le intese tra enti locali (finalizzate a rafforzare le capacità di azione dei singoli come le “reti di città”, gli accordi interprovinciali), rappresentando modelli di concreta attuazione dei nuovi principi di governance
E’ convincimento dell’Amministrazione che il ruolo di coordinamento debba essere esercitato anche quando la Regione non prevede espressamente il suo intervento. Si tratta molto spesso della concreta applicazione del principio della sussidiarietàorizzontale che inevitabilmente finisce per attribuire alla Provincia quel ruolo di leader della governance territoriale e di mediatrice delle diverse istanze territoriali, come più volte ribadito, in chiave sovracomunale. Principi quelli sopra richiamati che impongono alla Provincia di svolgere la propria azione sia attraverso delle azioni dirette in attuazione delle specifiche attribuzioni previste dall'ordinamento degli enti locali nella regione Sicilia, sia attraverso la individuazione di piani e programmi di intervento che rappresentano a livello provinciale la sintesi e la razionalizzazione di tutti i bisogni espressi in chiave sovracomunale.
E’ convincimento dell’Amministrazione che il ruolo di coordinamento debba essere esercitato anche quando la Regione non prevede espressamente il suo intervento. Si tratta molto spesso della concreta applicazione del principio della sussidiarietàorizzontale che inevitabilmente finisce per attribuire alla Provincia quel ruolo di leader della governance territoriale e di mediatrice delle diverse istanze territoriali, come più volte ribadito, in chiave sovracomunale. Principi quelli sopra richiamati che impongono alla Provincia di svolgere la propria azione sia attraverso delle azioni dirette in attuazione delle specifiche attribuzioni previste dall'ordinamento degli enti locali nella regione Sicilia, sia attraverso la individuazione di piani e programmi di intervento che rappresentano a livello provinciale la sintesi e la razionalizzazione di tutti i bisogni espressi in chiave sovracomunale.
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Marzo 2010
Bozza per discussione
La Governance interistituzionale (... segue)
LA GOVERNANCE INTERISTITUZIONALE
ORIZZONTALEIl ruolo della Provincia quale ente che necessariamente super partes rispetto alle istanze più immediate dei territorio, possiede l'autorevolezza necessaria per ricomporre i conflitti in ipotesi progettuali. L'azione programmatica della provincia può essere annoverata tra gli strumenti della programmazione negoziata per l'elevato coinvolgimento delle autonomie sottostanti sia territoriali che funzionali e per il coinvolgimento altresì della società civile variamente rappresentata. Questo ruolo appare particolarmente evidente a valere sulla programmazione provinciale in tutte quelle ipotesi in cui occorre individuare, in attuazione di specifiche prescrizioni regionali, degli ambiti territoriali che possano candidarsi alla gestione di risorse finanziarie per ipotesi di sviluppo. E' proprio questa la sede che maggiormente valorizza il ruolo di “camera di compensazione d'interessi”, di “disinnesco di potenziali conflitti”, di soluzione in chiave sovracomunale di bisogni e problemi di più comuni.
Il ruolo della Provincia quale ente che necessariamente super partes rispetto alle istanze più immediate dei territorio, possiede l'autorevolezza necessaria per ricomporre i conflitti in ipotesi progettuali. L'azione programmatica della provincia può essere annoverata tra gli strumenti della programmazione negoziata per l'elevato coinvolgimento delle autonomie sottostanti sia territoriali che funzionali e per il coinvolgimento altresì della società civile variamente rappresentata. Questo ruolo appare particolarmente evidente a valere sulla programmazione provinciale in tutte quelle ipotesi in cui occorre individuare, in attuazione di specifiche prescrizioni regionali, degli ambiti territoriali che possano candidarsi alla gestione di risorse finanziarie per ipotesi di sviluppo. E' proprio questa la sede che maggiormente valorizza il ruolo di “camera di compensazione d'interessi”, di “disinnesco di potenziali conflitti”, di soluzione in chiave sovracomunale di bisogni e problemi di più comuni.
Contributo alla programmazione delle Coalizioni Territoriali
PO FESR – Asse VI
:
COORDINAMENTO E SUPPORTO TECNICO-ISTITUZIONALE
PSR –Asse IV
Catania Città
Metropolitana
Etna - Paternò
Aci - Ionica
Calatino
GAL ETNA
GAL TERRA
DELL’ALCANTARA
GAL KALAT
…………
………..
…………….
…………
………..
…………….
C O
A L
I Z
I O
N I
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Marzo 2010
Bozza per discussione
Governance : Tecnologie e sistemi di supporto
Nell’attuale contesto economico e sociale le nuove tecnologie informatiche e di telecomunicazione vengono ad assumere un ruolo di “acceleratore e facilitatore” nel sostegno ai diversi livelli di “governance”. La Provincia Regionale di Catania, intende predisporre e/o coordinare le azioni di e-government rivolte all'attuazione di servizi innovativi sul territorio provinciale, attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie informatiche. L’obiettivo è quello di individuare per tempo le linee di tendenza dello sviluppo tecnologico ed informatico per fornire, per consentire al territorio provinciale (cittadini, Imprese, enti, etc.) di stare al passo con le nuove esigenze della “società” contemporanea, migliorando la qualità dei servizi erogati e la partecipazione dei cittadini alla vita delle istituzioni.
Nell’attuale contesto economico e sociale le nuove tecnologie informatiche e di telecomunicazione vengono ad assumere un ruolo di “acceleratore e facilitatore” nel sostegno ai diversi livelli di “governance”. La Provincia Regionale di Catania, intende predisporre e/o coordinare le azioni di e-government rivolte all'attuazione di servizi innovativi sul territorio provinciale, attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie informatiche. L’obiettivo è quello di individuare per tempo le linee di tendenza dello sviluppo tecnologico ed informatico per fornire, per consentire al territorio provinciale (cittadini, Imprese, enti, etc.) di stare al passo con le nuove esigenze della “società” contemporanea, migliorando la qualità dei servizi erogati e la partecipazione dei cittadini alla vita delle istituzioni.
RETE PROVINCIALE A LARGA BANDA MULTISERVIZIO IN
TECNOLOGIA WI-MAX
Il progetto, coerentemente con il “Piano E-
Government 2012”, prevede la
realizzazione di un’infrastruttura di
telecomunicazione su scala provinciale -
Rete provinciale a banda larga - che,
unendo modelli tipo NGN e tecnologie
Wireless di ultima generazione, può
costituire un impegno per la diffusione di
servizi di rete
CENTRO SERVIZI TERRITORIALI (CST- PROVCT)
L’obiettivo è quello di garantire la maggiore copertura territoriale della diffusione dei servizi innovativi, al fine di eliminare il digital divide tra i Comuni medio piccoli e il resto delle istituzioni realizzando un efficace sistema per la diffusione delle soluzioni di e-Government.
I CTS realizzano e gestiscono servizi di e-Government a vantaggio dei Comuni associati avvalendosi di servizi in forma associata al fine di condividere risorse umane, tecnologiche e finanziarie e valorizzare le economie di scala.
SISTEMA INTEGRATO DI WORKFLOW DOCUMENTALE E
GESTIONE DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI
Finalizzato alla gestione del protocollo
informatico e dei procedimenti di gestione
degli atti amministrativi in conformità alle
disposizioni di legge ed alle disposizioni
sulla tutela della riservatezza dei dati
personali
PROGETTO DUAL – MODE
Prevede l’utilizzo della nuova tecnologia
“Dual-Mode” disponibile sui telefoni
cellulari GSM di recente concezione,
capace di operare su reti mobili sia
pubbliche (GSM/UMTS), che private
(WiFi).
S.I.T. - SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALEcomponente del sistema regionale (SITR) di cui è nodo provinciale
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Marzo 2010
Bozza per discussione
Strategie di intervento
� Strategia Territoriale
� Strategie Settoriali
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Marzo 2010
Bozza per discussione
Strategia d’intervento territoriale
A livello territoriale la strategia di intervento risulterà incentrata sulla “Coesione Territoriale” volta a favorire la creazione di “sottoinsiemi” attorno ad elementi caratterizzanti ed unificanti. Di seguito una schematica rappresentazione delle strategie di intervento in relazione alle diverse “aree” identificate:
A livello territoriale la strategia di intervento risulterà incentrata sulla “Coesione Territoriale” volta a favorire la creazione di “sottoinsiemi” attorno ad elementi caratterizzanti ed unificanti. Di seguito una schematica rappresentazione delle strategie di intervento in relazione alle diverse “aree” identificate:
AREA
ELEMENTI
QUALIFICANTI DI
AGGREGAZONE
STRATEGIA
Ionica Etna & Mare Integrazione (collegamento) e valorizzazione turistica asse Etna – Mare
Nord Etna & Golf Promuovere il prodotto “Etna” attraverso il veicolo Golf e la crescita
qualificata del sistema ricettivo
Ovest
(terzo polo) Etna & Turismo
Creare e mettere a sistema i “presupposti/attrattori” per lo sviluppo
scocio-.economico dell’area
P
R E
O
G T
E
T N
T
O A
Etna
(natura, ambiente, produzioni locali)
Valorizzare in una logica integrata le risorse naturali, ambientali e
produzioni locali espressione del territorio etneo
PEDEMONTANA
Simeto Simeto &
Agricoltura Recupero e valorizzazione a fini ambientali con ricadute sul turismo
Aci Prefisso/Storia Sviluppo filo-intergrato di area CATANIA &
AREA
METROPOLITANA Città Conurbazione Continuità urbanistica con la qualificazione ed integrazione dei servizi
Alto
Agricoltura
(grano) e
Archeologia CALATINO
Basso
Agricoltura (uva e
fichi) Archeologia
e Artigianato
Recupero e valorizzazione, anche in chiave turistica (SPITI ), delle
tradizioni , dei beni archeologici e dei prodotti agricoli
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Marzo 2010
Bozza per discussione
Strategie Settoriali & Progetti Strategici
1. Aree Protette
2. Edilizia Scolastica
3. Energia
4. Patrimonio Immobiliare
5. Politiche Attive del Lavoro e Formazione
6. Politiche Culturali
7. Politiche Sociali
8. Protezione Civile
9. Sport & Tempo Libero
10. Artigianato, Impresa & Innovazione
11. Turismo
12. Viabilità & Trasporti
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Marzo 2010
Bozza per discussione
1. Aree Protette
IL PARCO FLUVIALE DEL SIMETO
Istituzione di un parco (regionale o provinciale) comprendente l’intero bacino del fiume Simeto e le aree di interesse ambientale ad esso strettamente collegate con l’obiettivo di creare un’area protetta omogenea.
Nell’ambito del progetto è prevista la ristrutturazione e l’adeguamento della Masseria “Torre Allegra” da destinare a centro polifunzionale
IL PARCO FLUVIALE DEL SIMETO
Istituzione di un parco (regionale o provinciale) comprendente l’intero bacino del fiume Simeto e le aree di interesse ambientale ad esso strettamente collegate con l’obiettivo di creare un’area protetta omogenea.
Nell’ambito del progetto è prevista la ristrutturazione e l’adeguamento della Masseria “Torre Allegra” da destinare a centro polifunzionale
PR
OG
ET
TI
CO
NT
ES
TO
Le aree protette costituiscono, per l’ambiente, un punto di forza del territorio.
Principali criticità :
• “nate” in zone fortemente antropizzate• spesso presenti in zone di proprietà privata• non adeguati i collegamenti tra le diverse aree
• Fruizione insufficiente e gestione frammentata
• Coesistenza di esigenze pubbliche e interessi privati
• Scarsa sensibilità ambientale
LIN
EE
DI
INT
ER
VE
NT
O
1.
2.
4.
5.
Programmazione concertata e condivisa con gli Enti interessati - Gestione volta all’aumento del livello e della qualitàdella fruizione in una logica di “gestione collaborativa”
Coordinamento funzionale di tutte le aree mediante l’inserimento in un circuito privilegiato a carattereturistico ricreativo
Acquisizione di nuove aree già soggette a protezione ma non di proprietà pubblica e creazione di nuove aree
Realizzazione di infrastrutture per la fruizione delle aree
Promozione e sensibilizzazione alle tematiche ambientali
3.
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Marzo 2010
Bozza per discussione
2. Edilizia Scolastica
REALIZZAZIONE EDIFICI SCOLASTICI
Il progetto prevede la realizzazione di n. 3 nuovi edifici scolastici situati nei comuni di Acireale, Mascalucia e Bronte. I fattori sui quali si è puntata l’attenzione sono due:
a. riduzione dei fitti passivi
b. efficientamento dei contenitori edili (autoproduzione di energia da fonti alternative ecc..)
c. adeguamento alla normativa
REALIZZAZIONE EDIFICI SCOLASTICI
Il progetto prevede la realizzazione di n. 3 nuovi edifici scolastici situati nei comuni di Acireale, Mascalucia e Bronte. I fattori sui quali si è puntata l’attenzione sono due:
a. riduzione dei fitti passivi
b. efficientamento dei contenitori edili (autoproduzione di energia da fonti alternative ecc..)
c. adeguamento alla normativa
PR
OG
ET
TI
CO
NT
ES
TO
Concentrazione di circa il 40% degli studenti nel Comune di Catania, a fronte di disponibilità di strutture scolastiche di proprietà provinciale pari a circa il 25%
• Ricorso all’utilizzo di edifici comunali in affitto• Squilibrio, a “livello” territoriale, tra la
domanda e offerta formativa superiore• lento adeguamento delle strutture
scolastiche di competenza alle evoluzioni del quadro normativo (in termini di sicurezza e funzionalità)
LIN
EE
DI
INT
ER
VE
NT
O
1.
2.
4.
5.
Riqualificazione dei “contenitori edilizi” (miglioramento fruibilità e adeguamenti normativi)
Introduzione di attività scolastiche di istruzione superiore per la riqualificazione socio-culturale di aree depresse
Realizzazione di una sede agli Istituti sprovvisti
Decongestionamento del centro di Catania, favorendo gli insediamenti nella periferia della città
Eliminazione dei fitti passivi & attuazione di politiche di risparmio energetico
3.
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Marzo 2010
Bozza per discussione
3. Energia
AGENZIA PER L’ENERGIA E L’AMBIENTE
Creazione dell’Agenzia Provinciale per l’Energia e l’Ambiente con la quale si intende attivare una apposita “struttura dedicata e qualificata” che sia in grado di “supportare la provincia e più in generale il territorio” nelle azioni mirate al conseguimento degli obiettivi energetici fissati dalla Commissione Europea.
AGENZIA PER L’ENERGIA E L’AMBIENTE
Creazione dell’Agenzia Provinciale per l’Energia e l’Ambiente con la quale si intende attivare una apposita “struttura dedicata e qualificata” che sia in grado di “supportare la provincia e più in generale il territorio” nelle azioni mirate al conseguimento degli obiettivi energetici fissati dalla Commissione Europea.
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TO Crescente attenzione in materia di
politiche energetiche di sviluppo sostenibile e necessità di assicurare un ruolo “attivo” alla Provincia nelle strategie di intervento previste a livello nazionale
Necessità di:
• ridurre i gas clima • incrementare l’efficienza energetica • razionalizzare il fabbisogno energetico
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O 1.
2.
Elaborazione del Piano Energetico Provinciale
Diffusione e sviluppo delle conoscenze energetico–ambientali
Regolamentazione, controllo e vigilanza attraverso la preliminare predisposizione del “DocumentoIntegrativo Energetico-Ambientale”
3.
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Bozza per discussione
4. Patrimonio Immobiliare
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La gestione del Patrimonio Immobiliaredelle precedenti amministrazioni è risultata:
• non sempre improntata su logiche e principi di economicità ed efficienza;
• non inquadrata nell’ambito di una attività dipianificazione e gestione volta alla valorizzazione
dello stesso e alla ottimizzazione economico-
finanziaria
“Gestito” più come una “componente patrimoniale” che come un vero e proprio “asset/risorsa strategica” dell’Ente in grado di rappresentare una “importante leva” per lo sviluppo del territorio di riferimento, sia sotto il profilo finanziario che delle opportunitàsocio-economiche ad esso collegate.
1.
2.
4.
Ricognizione e “Assessment” del Patrimonio Immobiliare della Provincia
Avvio di processi di regolarizzazione, razionalizzazione e ottimizzazione funzionali alla valorizzazione
Interventi e progetti di valorizzazione : economica, finanziaria, socio-economica, ecc.3.
Implementazione di modelli, strumenti e modalità di gestione adeguati alla consistenza del Patrimonio
di varia estensione e destinazione (seminativi, pascoli, vigneti, agrumeti, incolto, ecc.) distribuiti in circa 30 comuni
circa 40 unità immobiliari distribuite in circa 20 comuni del territorio provinciale,, di dimensione compresa tra i 50 e 150 mq, in parte dotate di
superficie esterna e con caratteristiche e stato d’uso diverso
circa 170 unità distribuite in circa 30 comuni e riferibili in parte a beni qualificati come “indisponibili” in quanto assegnate ad attivitàistituzionali dell’Ente (circa 70 in prevalenza scuole,
uffici provinciali e musei) e in parte (circa 100 unità) riferibili al patrimonio disponibile e relative a diverse tipologie : alberghi, caserme, stabilimenti industriali, cinema, botteghe, ecc.
Terreni e RelittiCase CantoniereImmobili
PIANO DI VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE
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Bozza per discussione
5. Politiche attive del lavoro
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1.
2.
4.
Servizi di reimpiego nel mercato del lavoro con l’adozione di specifici strumenti di accompagnamento alla ricollocazione lavorativa
Attività di orientamento per facilitare l’inserimento nel mercato del lavoro
Azioni formative per l’adeguamento delle competenze degli operatori nei settori del: turismo, cultura , sociale e sport3.
Promozione della “cultura della sicurezza” sui luoghi di lavoro
• Congiuntura internazionale estremamente negativa
•Aumento quasi del doppio nel 2008 del tasso di mortalità delle aziende
• Fenomeno delle cosiddette “morti bianche”in controtendenza rispetto al resto del paese (aumento dello 0,2%)
• processi di deindustrializzazione in vari settori dell’impresa
• attività produttive non sempre in grado di competere con le sfide prodotte dai nuovi processi economici
• crisi del comparto high-tech• instabilità del tessuto occupazionale• ritardo dell’azione delle istituzioni competenti
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Bozza per discussione
6. Politiche Culturali
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TO In un territorio ricco di beni storico-architettonici,
con tre città barocche della Val di Noto (Catania, Caltagirone e Militello Val di Catania) dichiarate, dall’UNESCO, patrimonio dell’umanità e con aree archeologiche di varia entità e periodo, tutte di significativo interesse, pesa la mancata valorizzazione nazionale e internazionale dei beni posseduti
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O 1.
2.
Valorizzazione del “patrimonio storico-culturale” in termini di “adeguamento, potenziamentoe promozione/diffusione
Incremento e coordinamento delle iniziative culturali “di qualità”
Individuazione ed organizzazione o co-organizzazione di grandi eventi culturali che rappresentano un’occasione sia per destagionalizzare l’offerta che per aprirsi ad una mentalità meno provinciale
3.
• Inadeguatezza delle strutture e carenza di servizidi supporto
• Scarsa attività di promozione e pubblicizzazione • Iniziative e proposte culturali spessp scoordinate, discontinue, episodiche ed estemporanee
• Basso livello di coscienza civica, di saperi, di conoscenze aggiornate
IL MUSEO DEI MUSEI
Il progetto prevede la realizzazione di in una “struttura”, in grado di ospitare, in una logica integrata, i diversi museidi proprietà della Provincia e una “area” destinata a mostre ed eventi, di rilevanza nazionale ed
Internazionale, a carattere temporaneo..
IL MUSEO DEI MUSEI
Il progetto prevede la realizzazione di in una “struttura”, in grado di ospitare, in una logica integrata, i diversi museidi proprietà della Provincia e una “area” destinata a mostre ed eventi, di rilevanza nazionale ed
Internazionale, a carattere temporaneo..
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7. Politiche Sociali e Scolastiche
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1. Azioni innovative per migliorare la “qualità delle prestazioni”
COMPETENZE ESCLUSIVE
Programmazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali e erogazione di servizi di assistenza finalizzata ad assicurare il diritto allo studio nonché alla formazione ed inserimento lavorativo di: non vedenti, non udenti , studenti portatori di handicap grave.
Restano in capo ai Comuni tutti gli altri servizi.
2. Qualità delle prestazioni certificata da un marchi di evidenza pubblica : “indice di qualità”
1. Favorire ed incentivare interventi a sostegno delle famiglie
2. Elaborazione del Piano provinciale dei servizi residenziali
3. Sviluppare forme di “qualificazione” dei soggetti gestori
4.Sviluppare un’area di servizi interamente “scelti e pagati”
ma promossi e garantiti dalla Provincia
COMPETENZE RESIDUALI
rispetto alla competenza primaria dei Comuni, per interventi a favore di: minori (dispersione scolastica, prevenzione e contrasto uso alcol e droghe, mediazione penale), anziani e immigrati. (integrazione scolastica, formazione professionale, accesso al lavoro, ecc.)
Mancanza da parte della Regione della definizione dei Livelli diAssistenza nei servizi sociali e del Piano delle offerte residenziali e semiresidenziali con effetti di :- prestazione sociali differenziate da comune a comune- presenza di strutture assistenziali nella provincia non sempre legata alle necessitàdel territorio
,
La famiglia, è poco oggetto, da parte dei Comuni di politiche sociali esplicite
3. Favorire una offerta formativa in grado di facilitare l’inserimento lavorativo del disabile
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Bozza per discussione
8. Protezione Civile
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Il territorio della provincia di Catania, per la sua vastità e per la variegata costituzione litologica e geomorfologica è soggetto ai seguenti fenomeni naturali e antropici:
• sismico
• idraulico e idrogeologico
• vulcanico
• incendi
• industriale
In particolare:
• la zona del Calatino con fenomeni di dissesto idrogeologico
• la zona della fascia Ionica è soggetta prevalentemente al rischio idraulico
• la zona dell’Etna rischio vulcanico
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O 1. Redazione del Piano provinciale di protezione civile
3. Istituzione, presso la Provincia, di un Comitato Provinciale di Protezione Civile
4.
Istituzione, presso la Provincia, di un Presidio Operativo e un Presidio Territoriale2.
Predisposizione “Regolamento” di riferimento per le Associazioni di Volontariato
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TI CANILE SANITARIO PROVINCIALE
Nell’ambito della “lotta al randagismo” la Provincia ha sottoscritto con la Regione Siciliana un protocollo che prevede la realizzazione di tre canili sanitari provinciali.
La Provincia si è attivata per stipulare con i Comuni interessati una convenzione in cui si impegna a garantire la gestione del canile con riferimento ai servizi di accalappiamento dei cani e di mantenimento presso la struttura, nonché il servizio veterinario, il pronto soccorso e la anagrafe canina, .
CANILE SANITARIO PROVINCIALE
Nell’ambito della “lotta al randagismo” la Provincia ha sottoscritto con la Regione Siciliana un protocollo che prevede la realizzazione di tre canili sanitari provinciali.
La Provincia si è attivata per stipulare con i Comuni interessati una convenzione in cui si impegna a garantire la gestione del canile con riferimento ai servizi di accalappiamento dei cani e di mantenimento presso la struttura, nonché il servizio veterinario, il pronto soccorso e la anagrafe canina, .
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Bozza per discussione
9. Sport & Tempo libero
GOLF ETNA NORD OVEST – EST
Realizzazione di un vero e proprio Circuito golfistico della Sicilia orientale, con tre nuove strutture golfistiche, nell'area etnea (Bronte – Maletto, Randazzo e Riposto) ad integrazione delle due già esistenti o in corso di realizzazione (Castiglione di Sicilia e Taormina). L’intervento presenta tutte le caratteristiche necessarie (attrattività dei luoghi di riferimento, qualità delle superfici da utilizzare, presenza di fattori costituenti e strutturali, capacità di innestare sull’offerta golfistica iniziative turistiche di completamento) Tale iniziativa pertanto:
• rappresenta sicuramente la “location” ideale per l’organizzazione di tornei di livello internazionale con le ulteriori ricadute sullo sviluppo locale sopra descritte
• si inserisce a pieno titolo nel Sistema Provinciale Integrato degli Itinerari Turistici
GOLF ETNA NORD OVEST – EST
Realizzazione di un vero e proprio Circuito golfistico della Sicilia orientale, con tre nuove strutture golfistiche, nell'area etnea (Bronte – Maletto, Randazzo e Riposto) ad integrazione delle due già esistenti o in corso di realizzazione (Castiglione di Sicilia e Taormina). L’intervento presenta tutte le caratteristiche necessarie (attrattività dei luoghi di riferimento, qualità delle superfici da utilizzare, presenza di fattori costituenti e strutturali, capacità di innestare sull’offerta golfistica iniziative turistiche di completamento) Tale iniziativa pertanto:
• rappresenta sicuramente la “location” ideale per l’organizzazione di tornei di livello internazionale con le ulteriori ricadute sullo sviluppo locale sopra descritte
• si inserisce a pieno titolo nel Sistema Provinciale Integrato degli Itinerari Turistici
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Impianti sportivi
Strutture inadeguate per stato d’uso, tipologia e distribuzione, in quanto costruiti senza tenere conto delle necessità collegate a:1. la loro raggiungibilità,2. i necessari costi di manutenzione, 3. la popolazione sportiva di riferimento, 4. la possibilità di realizzarvi attivitàdiverse.
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1.
Realizzare un progetto integrato di assetto e
gestione delle strutture sportive esistenti avviando un
processo di riqualificazione funzionale e di riequilibrio territoriale (domanda/offerta)
1. Sostegno finanziario condizionato ad una reale azione di supporto e promozione dello “Sport di base”
1. Organizzazione diretta o co-organizzazione di eventi,
mirati al tipo di struttura in uso valutando una serie di
partner e promoter di riferimento e definendone un
calendario attraverso la realizzazione di specifici
Piani di marketing e commerciali
Federazioni e Associazioni sportive
Limitati e occasionali rapporti e relazioni con le Federazioni nazionali quali elementi qualificanti e necessari per la promozione e lo sviluppo delle attività sportive di riferimento
Associazioni sportive non sempre in grado di rappresentare “punti di riferimento” per le realtà sportive del territorio
Grandi Eventi
Assenza di programmazione di “eventi” di rilievo tali da generare ricadute economiche-sociali per il territorio
Mancanza di un “adeguato”contenitore” in termini di capienza, servizi e localizzazione,
2. Sviluppo di rapporti e relazioni da attivare con le Federazioni sportive nazionali (per localizzazione di Centri Sportivi Federali ed Eventi sportivi ricorrenti)
Interventi di formazione professionale volti agli operatori sportivi da realizzare con un accordo quadro con Università e Federazioni sportive.
3.
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10. Artigianato, Imprese & Innovazione
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Il tessuto produttivo catanese è costituito da un consistente numero di piccole e medie imprese e di un numero limitato di grandi imprese .
Le imprese artigiane costituiscono il “pilastro portante” della microimprenditorialità del territorio provinciale.
Nel 2008 il tasso di sviluppo delle imprese èrisultato complessivamente pari a -1.8%.
• mancanza di un sistema di servizi per il trasferimento tecnologico
• difficoltà di accesso al credito• dimensione “micro” delle attività
imprenditoriali• insufficiente visibilità sul piano
nazionale ed internazionale• eccessiva lunghezza della filiere
agricole • bassa propensione
all’associazionismo
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1.
2.
Favorire l’accesso delle PMI al mercato dell’innovazione e valorizzare il sistema delle partnership fra attori dell’innovazione
Supportare la nascita di nuove imprese e lo sviluppo di una cultura imprenditoriale diffusa
Favorire l’accesso alle risorse finanziarie a supporto dei processi di innovazione ed internazionalizzazione3.
• presenza di alcune realtàd’eccellenza
• possibilità di disporre di risorse umane qualificate•presenza di produzioni agricole e artigianali di notevole qualità• esistenza di aree industriali attive • propensione del tessuto produttivo locale a scommettere sul futuro avviando processi innovativi
Offrire sostegno finanziario alle PMI catanesi (fondo di garazia, fondo antiusura, aiuti dei minimis agli artigiani, ecc.)4.
Facilitare l’accorciamento della filiera produttiva del settore agricolo e l’accesso alla dimensione internazionale5.
MERCATO CONTADINO
3.
AUTUNNO SULL’ETNA: ESPERIENZE DI GUSTO
4.PIANO ICT PER L’ECCELLENZA NEL SETTORE HI-TECH
DELLA PROVINCIA DI CATANIA
1.
ACCOMPAGNAMENTO ALL’INTERNALIZZAZIONE
DELLE PMI
2.
LA BOTTEGA DELL’ARTIGIANATO
ARTISTICO DI QUALITÀ
5.
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Bozza per discussione
10. Artigianato, Imprese & Innovazione
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MERCATO CONTADINO
3.
AUTUNNO SULL’ETNA: ESPERIENZE DI GUSTO
4.PIANO ICT PER L’ECCELLENZA NEL SETTORE HI-TECH
DELLA PROVINCIA DI CATANIA
1.
ACCOMPAGNAMENTO ALL’INTERNALIZZAZIONE
DELLE PMI
2.
LA BOTTEGA DELL’ARTIGIANATO
ARTISTICO DI QUALITÀ
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izio
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L’iniziativa ho lo scopo di accorciare la filiera
mediante l’incontro diretto tra produttore e consumatore.
Il progetto è aperto a tutte le aziende agricoleche abbiano in centro di produzione nel territorio
della Provincia di Catania.
L’amministrazione provinciale di avvarrà del “Comitato di Mercato”che svolgerà attività di
verifica della qualità delle produzioni esposte
Interventi:
• Palazzo dell’innovazione
• Open Lab – laboratorio per il supporto tecnologico
• Scounting imprese –
• Competizione idee imprenditoriali
• Fondo anticipazione finanziaria per la capitalizzazione delle nuove imprese innovative (pre-seed & seed)
Il progetto si propone di ricomprendere in un
insieme non frammentato le diverse e numerose
manifestazioni di promozione dei prodotti agricoli che si svolgono durante tutto l’anno nel
territorio etneo, attraverso l’elaborazione di un
calendario programmato e le
costruzione di un’immagine comune.
Interventi:
• Realizzazione di un’indagine conoscitiva delle imprese locali per predisporre una mappatura di almeno 50 imprese potenzialmente beneficiarie diassistenza
• Informazione mirataper consentire alle imprese di predisporre al meglio le proprie iniziative di internalizzazione
• Interventi operativi ad implementazione del piano
Il progetto ha l’obiettivo di:
• Promuovere i prodotti artigianali di qualitànel settore del ferro battuto, della ceramica artistica di qualità, della pietra lavica e loro derivati
• Valorizzare il patrimonio artisticodell’ente in un’ottica di integrazione multisettoriale
• Favorire l’emersione delle eccellenze qualitative
La promozione dell’artigianato artistico si sviluppa attraverso la realizzazione di eventi fieristici multisettoriali
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Marzo 2010
Bozza per discussione
11. Turismo
SISTEMA PROVINCIALE DEGLI ITINERARI TURISTICI INTEGRATI – SPITI
Il progetto intende strutturare il territorio come area capace di attivare e consolidare flussi turistici proponendo un’offerta allargata unica nel suo genere per caratteristiche e ricchezza attraverso la “messa in rete” delle risorse (naturali, culturali, religiose, storiche, artistiche, ambientali ecc..), componenti rilevanti del “patrimonio” Provinciale.
Con la realizzazione del “Sistema Provinciale degli Itinerari Turistici Integrati” provinciali (SPITI) si intende proporre una strategie di offerta turistica che faccia esplicito riferimento a: circuiti turistici integrati, "infrastrutture di collegamento materiali e immateriali", una politica di qualità, ed ad interventi e strumenti finalizzati al rafforzamento delle relazioni ed alla integrazione economica e sociale tra i territori della Provincia .
SISTEMA PROVINCIALE DEGLI ITINERARI TURISTICI INTEGRATI – SPITI
Il progetto intende strutturare il territorio come area capace di attivare e consolidare flussi turistici proponendo un’offerta allargata unica nel suo genere per caratteristiche e ricchezza attraverso la “messa in rete” delle risorse (naturali, culturali, religiose, storiche, artistiche, ambientali ecc..), componenti rilevanti del “patrimonio” Provinciale.
Con la realizzazione del “Sistema Provinciale degli Itinerari Turistici Integrati” provinciali (SPITI) si intende proporre una strategie di offerta turistica che faccia esplicito riferimento a: circuiti turistici integrati, "infrastrutture di collegamento materiali e immateriali", una politica di qualità, ed ad interventi e strumenti finalizzati al rafforzamento delle relazioni ed alla integrazione economica e sociale tra i territori della Provincia .
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La provincia di Catania presenta, in controtendenza con il contesto internazionale, un trend, praticamente opposto tra l’aumento della consistenza ricettiva e la diminuzione dei flussi di domanda turistica, con conseguenze estremamente negative sul livello del tasso di occupazione medio dei posti letto (nel 1998 si attestava su un livello pari al 49% mentre nel 2008 è sceso al 23%). Il territorio della provincia possiede più elementi di attrazione (risorse naturali e antropiche), ma la sua capacità di attrarre flussi turistici dipende dalla misura in cui tali risorse sono parte di specifici sistemi di offerta turistica, fruibili come prodotti integrati da parte dei turisti attuali e potenziali, secondo una logica di sistema integrato di offerta turistica.
L’analisi della distribuzione mensile delle presenze turistiche nelle strutture ricettive della provincia di Catania evidenzia:
- un’elevata stagionalità per quanto riguarda il comparto extra alberghiero con picchi soprattutto nei mesi estivi (luglio-agosto).- una distribuzione più omogenea durante l’arco dell’anno nel comparto alberghiero, dovuta in prevalenza all’incidenza del turismo business-congressuale.
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1.
2.
Programmazione della promozione turistica della Provincia, soprattutto mediante azioni di promo-commercializzazione
Calendarizzazione sistemica della partecipazione alle Fiere/Borse/Workshop turistici nazionali e internazionali
Organizzazione di Workshop/Educational per gli operatori generatori di domanda3.
Partenariati Euro Mediterranei & Nuovo portale turistico della provincia di Catania come Destination Management System4.
Creazione dell’Osservatorio turistico della provincia di Catania & promuovere iniziative di Informazione e sensibilizzazione5.
6. Puntare sul “segmento Congressuale” attraverso le attività del Convention Bureau
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Bozza per discussione
12. Viabilità
MONOROTAIA
Il progetto si propone di creare due linee di trasporto pubblico a guida vincolata su sede propria aerea.La prima con partenza da Mascalucia e arrivo a Piazza Montessori e la seconda con stazione di partenza in corrispondenza del Polivalente con arrivo a Piazza Abramo Lincon. Le stazioni e le fermate, totalmente accessibili ai portatori di handicap, sono previste in quota con progetti architettonici fortemente innovativi ed accattivanti.
MONOROTAIA
Il progetto si propone di creare due linee di trasporto pubblico a guida vincolata su sede propria aerea.La prima con partenza da Mascalucia e arrivo a Piazza Montessori e la seconda con stazione di partenza in corrispondenza del Polivalente con arrivo a Piazza Abramo Lincon. Le stazioni e le fermate, totalmente accessibili ai portatori di handicap, sono previste in quota con progetti architettonici fortemente innovativi ed accattivanti.
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La redistribuzione dei flussi di affluenza nella rete stradale della provincia e l’impossibilità di reperire risorse finanziarie, per la manutenzione, ha comportato un progressivo deterioramento della rete viaria provinciale in molti casi ai limiti della percorribilità come facilmente è riscontrabile dalla analisi della “qualità apparente” delle strade provinciali, con standard in progressiva diminuzione in allontanamento da Catania.
Criticità:
• instabilità corpi stradali con precario stato di conservazione di ponti, viadotti, ecc.
• ammaloramento superficiale delle pavimentazioni• insufficienza ed inadeguatezza della segnaletica• sistemi di ritenuta danneggiati e/o da adeguare • scarsa qualità delle connessioni• elevati tassi di incidentalità• Inadeguatezza livelli inquinamento acustico, ecc.
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2.Azioni di riqualificazione della propria rete stradale per garantire un più equo e migliore livello di servizio, con modalità
sistematica di intervento e di riqualificazione che parta dalla determinazione di una classificazione funzionale della rete.
3. Politiche ed azioni di intervento peculiare nelle differenti aree territoriali (metropolitane–pedemontana, calatino–sud Simeto, ionica)
4.Politiche di integrazione infrastrutturale dei poli di eccellenza presenti nel proprio territorio ed in quelli limitrofi con potenziamento delle connessioni tra tali poli e le infrastrutture di ingresso / uscita dal territorio siciliano.
1. Attuazione del “Piano Provinciale di riqualificazione funzionale della rete viaria secondaria” (100 interventi per 220 Ml. €)