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infosalute 11 Piano provinciale sangue 2010-2012 Provincia Autonoma di Trento Assessorato alla Salute e Politiche sociali

Piano provinciale sangue 2010-2012

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INFOSALUTE 11: Il piano sangue 2010 - 2012, approvato dalla Giunta provinciale, è lo strumento programmatorio che definisce le linee evolutive del sistema trasfusionale provinciale, cioè del sistema che presiede alla raccolta, lavorazione, distribuzione e utilizzo del sangue e dei suoi componenti a scopo di cura, e che quindi riveste importanza strategica all’interno del servizio sanitario provinciale.

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Piano provinciale sangue

2010-2012

Provincia Autonoma di TrentoAssessorato alla Salutee Politiche sociali

www.trentinosalute.net

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EdizioniProvincia Autonoma di TrentoAssessorato alla salute e politiche sociali

Trento, 2010

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infosalute 11Piano provinciale sangue. 2010-2012Paola Zanetti (a cura di)

Assessorato alla Salute e politiche socialiServizio Economia e programmazione sanitariaUfficio Programmazione, valutazione e controllo dell’attività sanitariaVia Gilli,4 - 38100 Trentotel. 0461 494044 - fax 0461 [email protected]

© copyright Giunta della Provincia Autonoma di Trento. 2010L’utilizzo del materiale pubblicato è consentito con citazione obbligatoria della fonte

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Il piano sangue 2010 - 2012, approvato dalla Giunta provinciale, è lo strumento programmatorio che definisce le linee evolutive del sistema trasfusionale pro-vinciale, cioè del sistema che presiede alla raccolta, lavorazione, distribuzione e utilizzo del sangue e dei suoi componenti a scopo di cura, e che quindi riveste importanza strategica all’interno del servizio sanitario provinciale.Negli ultimi anni, dall’approvazione del precedente piano provinciale sangue, adottato nel 2005, sono stati fatti consistenti passi avanti in questo settore, in termini di miglioramento della qualità, sicurezza informatizzazione delle attività trasfusionali, in presenza di un notevole rinnovamento normativo che ha investito questa materia a livello europeo e nazionale.Il testo del nuovo piano sangue si pone in continuità con il precedente, dispo-nendo la prosecuzione delle linee di intervento tracciate: il miglioramento con-tinuo di qualità e sicurezza, la programmazione di nuove funzioni, l’attenzione costante alla raccolta di sangue in un rapporto di forte collaborazione con le Associazioni di volontariato, con il loro patrimonio umano di donatori presenti sul nostro territorio, grazie ai quali sono stati raggiunti nella nostra provincia risultati estremamente lusinghieri per quanto riguarda l’autosufficienza di sangue e emocomponenti e anche la capacità di intervento per carenze extraprovinciali.La trasversalità dei servizi trasfusionali nell’ambito delle attività di cura e il fon-damento sulla collaborazione insostituibile dei donatori motivano il rafforzamento dell’organizzazione di tipo dipartimentale di questo particolare settore, le cui linee evolutive devono essere condivise tra tutte le componenti che vi operano e che collaborano, con diversi ruoli, per i medesimi obiettivi. Per questo è particolarmente importante la diffusione, mediante questa pubbli-cazione, sia delle linee programmatiche generali adottate con il piano, sia delle procedure tecniche adottate dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari, quale ulteriore stimolo per mantenere costante l’impegno umano e l’efficienza tecnica finora dimostrati nella direzione del miglioramento dello stato di salute e della qualità della vita della popolazione.

Ugo RossiAssessore provinciale

alla salute e politiche sociali

Presentazione

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Indice

Approvazione del Piano provinciale sangue 2010-2012 ................................ 9 Piano provinciale sangue 2010-2012 ..................................................... 11

1. Premessa ........................................................................................13

2. Attuazione degli obiettivi del precedente piano provinciale sangue ..........15

3. Obiettivi generali del piano provinciale sangue 2010-2012 ......................173.a Programmazione della attività di raccolta ......................................173.b Sicurezza dell’attività trasfusionale ...............................................203.c Qualità organizzativa della rete dei Servizi trasfusionali:Distribuzione e utilizzo del sangue e dei suoi componenti ......................213.d Raccolta di cellule staminali da sangue periferico e da cordone ombelicale ...................................................................223.e Qualità organizzativa e strutturale: percorso di autorizzazione accreditamento ...........................................253.f Promozione della donazione e valorizzazione del volontariato ............29

Appendice 1: Strutture trasfusionali operative in ambito provinciale ...........31Appendice 2: Procedura D.I.M.T. selezione donatore e raccolta sangue ed emocomponenti ......................................................33Appendice 3: Criteri per la selezione del donatore ....................................47Appendice 4: Note informative per aspiranti donatori ...............................67Appendice 5: Note informative per i donatori di sangue ed emocomponenti .68Appendice 6: Modulo di informazione, accettazione e consensoalla donazione di sangue ed emocomponenti ............................................83Appendice 7: Piano indicatori di qualità D.I.M.T. ....................................88Appendice 8: Schema di accordo con le Associazioni dei DonatoriVolontari Sangue ................................................................................99Appendice 9: Riferimenti normativi relativi alle attività trasfusionali ....... 106

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Approvazione Piano provinciale sangue 2010-2012

LA GIUNTA PROVINCIALERichiamata la precedente deliberazione n. 607 del 1 aprile 2005, con la quale è stato approvato il Piano provinciale sangue 2005-2008, secondo i principi fissati dalla legge 4 maggio 1990, n. 107 allora vigente, che prevedeva la definizione di un piano a livello regionale al fine di una razionale distribuzione dei servizi e per efficace tutela della salute dei donatori e dei cittadini.

Rilevato che anche la successiva legge 21 ottobre 2005, n. 219, contenente la nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione di plasmaderivati, prevede che a livello regionale sono definiti gli obiettivi per l’autosufficienza integrata, regionale e interregionale, e per l’assistenza in materia trasfusionale.

Ritenuto pertanto di adottare un nuovo piano sangue per il triennio 2010-2012, nel quale siano precisate le linee guida di fondo per l’evoluzione del sistema emo-trasfusionale provinciale e gli obiettivi in materia di autosufficienza e sicurezza delle attività trasfusionali.

Vista la deliberazione n. 1751 del 11 luglio 2008 di Approvazione dello schema di accordo tra l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e le Associazioni dei donatori volontari di sangue;

Dato atto che la proposta elaborata del nuovo Piano provinciale sangue per il periodo 2010-2012 è stata illustrata alle Associazioni dei donatori acquisendone osservazioni e suggerimenti.

Visto il decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 207 recante “Attuazione della direttiva 2005/61/CE che applica la direttiva 2002/98/CE per quanto riguarda la prescrizione in tema di rintracciabilità del sangue e degli emocomponenti destinati a trasfusioni e la notifica di effetti indesiderati ed incidenti gravi”.

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Visto il decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 208 recante “Attuazione della direttiva 2005/62/CE che applica la direttiva 2002/98/CE per quanto riguarda le norme e le specifiche comunitarie relative ad un sistema di qualità per i servizi trasfusionali”.

Visto il decreto legislativo 20 dicembre 2007, n. 261 recante “Revisione del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 191, recante attuazione della direttiva 2002/98/CE che stabilisce norme di qualità e di sicurezza per la raccolta, il controllo, la lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti”.

A voti unanimi, espressi nelle forme di legge,

d e l i b e r a

1. di approvare il Piano provinciale sangue per il periodo 2010-2012 nel testo che, allegato alla presente deliberazione, ne forma parte integrante e so-stanziale;

2. di dare atto che, per la migliore attuazione del Piano sangue, sono state predisposte, a cura del Dipartimento di Immunoematologia e Medicina Tra-sfusionale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, i documenti e le procedure che costituiscono appendice al Piano sangue di cui al punto 1.

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1. Premessa

L’organizzazione dei servizi trasfusionali comprende una serie di processi coordi-nati - dalla raccolta del sangue e degli emocomponenti, alla loro conservazione e lavorazione, fino alla distribuzione e trasfusione al paziente - che prendono avvio dalla persona del donatore per arrivare alla persona del paziente ricevente. Tutti i passaggi intermedi, che richiedono tecnologie, professionalità degli operatori e procedure uniformi, sono finalizzati a garantire a entrambi le migliori condizioni possibili: al donatore le migliori condizioni di salute, al ricevente il farmaco più efficace e mirato nella massima garanzia di qualità e sicurezza. In questa ottica, il precedente Piano provinciale sangue 2005-2008 ha segnato il rafforzamento dell’assetto istituzionale Dipartimentale nell’organizzazione dei servizi trasfusionali nella provincia di Trento, e contemporaneamente il conso-lidamento di alcuni obiettivi attinenti all’autosufficienza del sangue e dei suoi componenti e alla sicurezza trasfusionale. Nel periodo di vigenza del piano si è assistito in provincia di Trento all’introduzione di una serie di nuovi servizi ospedalieri (Unità Operative di neurochirurgia e di ematologia), e ciò ha messo in evidenza la necessità del continuo monitoraggio della situazione di autosufficienza, in un sistema dinamico nel quale i fabbisogni variano in relazione alle strutture presenti e ai protocolli terapeutici. Con riguardo alla collaborazione tra Provincia, Azienda sanitaria e donatori volontari di sangue, è stato istituito un nuovo organismo rappresentativo, la Commissione tecnica provinciale per i servizi trasfusionali, dotata di compiti consultivi e propositivi ai fini organizzativi e di programmazione, quale momento importante di sviluppo della compartecipazione di tutti gli attori del sistema e di miglioramento del livello di coordinamento tra le varie componenti. Si è assistito inoltre ad una produzione normativa notevole, a livello nazionale e comunitario, che ha disciplinato globalmente la materia, sia riguardo all’assetto istituzionale a livello nazionale, ridisegnato dalla legge 21 ottobre 2005 n. 219 con la creazione dei nuovi organismi della Consulta nazionale e del Centro Na-zionale Sangue dotati di forti funzioni di coordinamento, sia riguardo alle misure

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a garanzia della qualità e sicurezza del sangue umano e dei suoi componenti (decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 191, poi rivisto con il decreto legislativo 20 dicembre 2007, n. 261), nonché agli aspetti organizzativi fondamentali in materia di rintracciabilità e eventi avversi (decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 207) e di “sistema di qualità” per i servizi trasfusionali (decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 208). Il nuovo piano provinciale sangue 2010-2012, interviene pertanto in un contesto che è accuratamente regolamentato, potendo contare su una base di positivi risultati raggiunti. I nuovi obiettivi devono essere rivolti da una parte al mante-nimento e miglioramento dell’autosufficienza in relazione ai nuovi bisogni con l’impulso alla promozione delle donazioni, e dall’altra al miglioramento della qualità di tutti i processi, con il completamento dell’adeguamento ai requisiti di legge e l’attuazione dei percorsi di verifica e di accreditamento. Il piano sangue infine conferma il Dipartimento di Medicina Trasfusionale quale insostituibile strumento di attuazione della rete trasfusionale provinciale, rafforzandone sia i poteri gestionali ed organizzativi, sia l’interazione con gli altri dipartimenti.

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2. Attuazione degli obiettivi del precedente piano provinciale sangue

Il Piano provinciale sangue 2004/2008, poneva come obiettivi generali la pro-grammazione dell’attività di raccolta a garanzia del mantenimento dell’auto-sufficienza, la qualità tecnica e sicurezza dell’attività trasfusionale, nonché la qualità organizzativa e della rete dei servizi trasfusionali con la applicazione dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi. Un ulteriore obiettivo riguardava l’intervento sul versante sociale delle attività trasfusionali, nella promozione della donazione e valorizzazione del volontariato. Per quanto riguarda l’autosufficienza provinciale, nel periodo di vigenza del Piano la raccolta si è mantenuta sugli standard previsti: si è registrato un graduale in-cremento della raccolta, fino a superare, nel 2008-2009, le 20.000 unità di sangue intero. Si è osservata peraltro una certa disomogeneità della presenza di donatori sul territorio, con un calo dei donatori nei centri maggiori (Trento e Rovereto) a fronte di un aumento nelle zone periferiche. E’stato pertanto iniziato un pro-gramma di ampliamento dell’attività nelle unità di raccolta, a partire dalla nuova sistemazione della unità di raccolta presso l’ex ospedale psichiatrico di Pergine, allo spostamento in nuovi locali dell’unità di raccolta presso l’ospedale di Borgo Valsugana, alla sistemazione dei locali dell’unità di raccolta presso l’ospedale di Tione, al potenziamento dell’unità di raccolta di Cavalese con l’istituzione di sedute di raccolta anche presso l’ambulatorio di Pozza di Fassa. È stata inoltre raggiunta l’autosufficienza anche per quanto riguarda gli emode-rivati, che nel 2005 risultava ancora incompleta. Riguardo al contributo all’auto-sufficienza nazionale, sono state risolte le precedenti convenzioni per la cessione programmata ad Aziende extratraprovinciali. Per quanto riguarda la sicurezza delle attività trasfusionali, il piano 2004-2008 poneva in particolare l’accento sull’obiettivo della riduzione dei rischi clinici non infettivi, derivanti dalla non corretta identificazione del paziente. Per questo aspetto sono state programmate misure per ridurre al minimo tali rischi (con l’avvio dei processi di identificazione mediante “braccialetto” eliminando così le possibilità di errore al letto del paziente) ed è stata implementata la raccolta di

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dati relativi alle non conformità, discussi in audit clinici all’interno dei reparti. Relativamente alla qualità organizzativa, il sistema informatico trasfusionale EmoNet, introdotto nel novembre 2006 presso le strutture di Trento e Rovereto, ed esteso nel corso del 2007 a tutte le Unità di Raccolta provinciali, ha permesso l’alimentazione completa in tempo reale dei dati da tutte le strutture trasfusionali provinciali unite in rete informatica. Lo sviluppo di tale sistema ha rappresenta-to un passo fondamentale nel processo di ottimizzazione e uniformazione delle procedure fra le strutture dipartimentali. È stato inoltre avviato il processo di autorizzazione/accreditamento delle strutture trasfusionali, in un contesto in cui le strutture ospedaliere e trasfusionali sono oggetto di importanti adeguamenti e ristrutturazioni. Preso atto di quanto realizzato nella direzione indicata dal precedente piano sangue, rimane comunque ancora attuale la necessità di completare il riordino strutturale-organizzativo, e di proseguire nel processo appena iniziato di auto-rizzazione/accreditamento delle strutture trasfusionali.

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3. Obiettivi generali del piano provinciale sangue 2010-2012

Il piano sangue 2010-2012 è finalizzato a perseguire i seguenti obiettivi generali: garantire il mantenimento del livello di autosufficienza provinciale di sangue, emo-componenti e emoderivati, mediante un’ottimale programmazione e coordinamento della rete di raccolta nelle varie sedi, concorrere all’autosufficienza nazionale e promuovere progetti specifici per iniziative di cooperazione internazionale; garantire un elevato livello di sicurezza delle attività trasfusionali mediante la totale informatizzazione delle strutture e la standardizzazione delle procedure; rafforzare l’organizzazione dipartimentale, incrementando anche le funzioni e le responsabilità delle unità di raccolta, e, in particolare, rafforzare la funzione del Dipartimento trasfusionale non soltanto nella gestione e controllo dell’applicazione di linee-guida e protocolli, ma anche dotandolo di strumenti organizzativi e di gestione delle risorse, umane e non, al fine di ottimizzare e migliorare la funzione di distribuzione di emocomponenti negli ospedali periferici; avviare la raccolta di cellule staminali da sangue periferico e incrementare la raccolta da cordone ombelicale; perseguire il miglioramento della qualità organizzativa e strutturale mediante il proseguimento dei processi di autorizzazione e accreditamento delle strutture; incrementare le forme di collaborazione con il volontariato mediante la valoriz-zazione delle attività delle Associazioni, il collegamento in rete e il sostegno alle attività di promozione e sviluppo della donazione.

3.a. Programmazione della attività di raccolta (autosufficienza provinciale e nazionale) L’autosufficienza non può mai ritenersi un dato stabilmente acquisito, ma è un obiettivo da perseguire e monitorare costantemente, legato all’equilibrio tra attività di raccolta/produzione e necessità distributive, che può cambiare per l’influenza di vari fattori: variabilità del fabbisogno clinico, applicazione di linee guida standard per l’utilizzo, capacità di mantenimento di una base costante di donatori stabili.

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I dati dell’attività di raccolta degli anni 2005-2009 dimostrano una costante crescita del numero complessivo delle donazioni di sangue intero, dalle 17.175 donazioni del 2005, alle circa 20.000 del 2009. Si osserva che l’aumento di donazioni nel periodo più recente si è realizzato grazie all’attività delle unità di raccolta periferiche, a fronte di una raccolta stazionaria, se non in leggero calo, presso il SIT di Trento e il CT di Rovereto.

Programmazione della raccolta Per i prossimi anni deve essere annualmente programmata la raccolta di sangue intero prevedendone un progressivo aumento graduale, dato il previsto incremento dei consumi. Dovrà inoltre essere realizzato un aumento della raccolta di plasma mediante aferesi. Infatti, mentre può considerarsi acquisita l’autosufficienza di globuli rossi, va monitorata e rafforzata l’autosufficienza di emoderivati recente-mente conseguita, mediante un’attenta programmazione del fabbisogno di plasma da inviare all’industria per la lavorazione. L’aumento da prevedere nella raccolta di sangue è dovuto alla necessità di far fronte al maggior fabbisogno derivante dall’istituzione dell’Unità Operativa di ematologia presso l’Ospedale S. Chiara, per la quale è da mettere in conto la richiesta di 400-500 unità aggiuntive di sangue intero ed altrettante di concentrati piastrinici. La programmazione annuale della raccolta e dell’utilizzo di emocomponenti e emoderivati sarà realizzata, anche sentita la commissione provinciale per i servizi trasfusionali, attraverso l’elaborazione di un piano annuale di raccolta. Ai fini del raggiungimento dell’obiettivo dell’aumento della raccolta si definiscono le seguenti azioni, da porre in essere dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari:

► corretta programmazione e ottimizzazione della rete di raccolta tramite l’at-tività del DIMT con il coinvolgimento delle organizzazioni di volontariato. Rafforzamento e incremento della raccolta nelle unità di raccolta periferiche con l’ottimizzazione e, se il caso, l’adeguamento, a tal fine, delle risorse di personale, anche istituendo un organico dipartimentale da adibire a rota-zione nelle varie unità di raccolta, e avvalendosi della collaborazione delle associazioni dei donatori di sangue nell’integrazione del personale sanitario necessario secondo modalità da concordare tra le associazioni e il DIMT;

► formale costituzione della nuova unità di raccolta di Pozza di Fassa, con la possibilità di individuare altri centri di raccolta in alcune zone decentrate;

► sostegno e collaborazione alle Associazioni dei donatori nell’organizzazione di campagne di sensibilizzazione della popolazione e promozione della do-nazione volontaria e gratuita del sangue, soprattutto in concomitanza con il pieno avvio dell’operatività dell’Unità Operativa di ematologia;

► applicazione di un indice di donazione omogeneo in tutta la provincia e soprattutto promozione di opportune attività promozionali finalizzate alla riduzione dell’età media della base dei donatori, attualmente attestata sui 40-50 anni.

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Concorso al fabbisogno nazionale e internazionale Nel corso della vigenza del precedente piano sangue si è registrato un netto miglioramento per quanto riguarda la raccolta e l’autosufficienza di sangue nelle regioni storicamente carenti, con le quali erano stati istituiti in passato stabili rapporti di collaborazione per la cessione mediante convenzioni. Pertanto, data la riduzione della richiesta e in considerazione della crescita contestuale del fabbisogno a livello locale, è cessata l’operatività delle suddette convenzioni. Rimane peraltro ferma la disponibilità ad assicurare la collaborazione con strutture extraprovinciali mediante cessione di sangue e derivati per specifiche situazioni transitorie di carenza, al di fuori di rapporti stabili di scambio, nel rispetto di criteri e modalità di gestione eventualmente definiti dal Centro Nazionale Sangue. Infatti, a norma della legge 219/2005, l’autosufficienza è confermata come un obiettivo non frazionabile nel Paese, finalizzato a garantire a tutti i cittadini uguali condizioni di qualità e sicurezza delle terapie trasfusionali mediante un efficace coordinamento interregionale. La Provincia concorre al fabbisogno di altre regioni anche mediante la parteci-pazione al consorzio interregionale per la lavorazione del plasma (A.I.P. - Accor-do Interregionale Plasma), accordo che vede la partecipazione di 10 regioni e province autonome per il conferimento di un appalto unitario per la lavorazione di tutto il plasma delle regioni aderenti e per il ritorno di emoderivati in conto lavorazione. L’accordo consente la possibilità di un interscambio tra le regioni aderenti di prodotti derivanti da plasma raccolto dell’ambito del consorzio, se-condo specifiche modalità e tariffe. Invece può essere progettata e perseguita, nel rispetto delle norme internazio-nali, la partecipazione a iniziative di solidarietà e cooperazione internazionale verso nazioni carenti, per la cessione di derivati del sangue (attraverso l’Accordo Interregionale per la Plasmaderivazione) e di emocomponenti (su iniziativa pro-vinciale), specie nelle aree in cui è più critica la situazione dei servizi sanitari per sottosviluppo o situazioni di guerra, secondo quanto previsto dal CNS. Per la cessione del sangue e degli emocomponenti tra servizi sanitari pubblici si applicano i prezzi unitari indicati nell’allegato A della deliberazione della Giunta provinciale n. 2904 del 6 novembre 2003, adottata in conformità alle previsioni dell’Accordo 24 luglio 2003 tra il Ministro della Salute, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sul documento “Aggiornamento del prezzo uni-tario di cessione del sangue e degli emocomponenti tra servizi sanitari pubblici” e successive modificazioni. Per la cessione di emoderivati si applicano i prezzi determinati dalla Giunta pro-vinciale con propria deliberazione n. 2907 del 10 dicembre 2004, tenuto conto sia di quanto stabilito dall’articolo 3 del decreto del ministro della Sanità 15 aprile 1994, sia delle determinazioni concordate nell’ambito dell’accordo interregionale per la lavorazione del plasma, di cui alla deliberazione della Giunta provinciale n. 9882/1998.

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3.b. Sicurezza dell’attività trasfusionale Riguardo al rischio infettivo si può affermare di aver conseguito la massima ridu-zione possibile del rischio trasfusionale in quanto è stata introdotta l’effettuazione, per tutte le unità raccolte, della ricerca dei componenti virali, con tecnica NAT, oltre che per il virus dell’epatite C, anche per l’HIV e l’epatite B. Inoltre è applicata in via generale e standardizzata la procedura di selezione e valutazione dei donatori volontari di cui al decreto ministeriale di data 3 mar-zo 2005 riguardante i protocolli per l’accertamento e la valutazione periodica dell’idoneità del donatore, così come le disposizioni riguardanti le caratteristiche e modalità per la donazione del sangue e di emocomponenti. L’Azienda deve programmare una più metodica attività pianificata di follow-up dei pazienti sottoposti a terapia trasfusionale, attribuendo sempre maggiore attenzione alle logiche del rischio clinico. Riguardo al rischio clinico non di origine infettiva, è noto che gran parte dei rischi trasfusionali derivano oggi dalla difficoltà del sistema organizzativo di eliminare gli errori di identificazione del paziente. Per ridurre al minimo tali rischi si dispone che siano proseguite le misure adottate sperimentalmente riguardanti il processo di identificazione del paziente mediante “braccialetto”, e che siano adottate procedure per il monitoraggio e la raccolta di dati sulle non conformità e per la valutazione congiunta dei casi mediante audit clinici all’interno dei reparti. È necessario pertanto pervenire ad un sistema completo di monitoraggio degli incidenti (errori e quasi-errori) e delle idonee procedure per prevenirli. Va rafforzato inoltre il sistema dell’emovigilanza, finalizzato a registrare, oltre agli incidenti, anche gli eventi avversi gravi e a tal fine il sistema informativo deve connettersi al sistema SISTRA nazionale (sistema informativo dei servizi trasfusionali) per interfacciarsi con il Centro Nazionale Sangue. Inoltre deve essere garantita la notifica di tutti gli eventi avversi anche alla Provincia. La verifica sistematica della sicurezza e dell’efficacia terapeutica del sangue e dei suoi prodotti deve essere conseguita attraverso i seguenti strumenti: a. la standardizzazione delle procedure trasfusionali di raccolta, manipolazione,

validazione e distribuzione degli emocomponenti attraverso l’adozione di linee guida e protocolli e in modo tale che sia assicurata la tracciabilità di ogni unità di sangue o emoderivato, ovvero la possibilità di risalire al donatore in ogni momento del percorso;

b. il monitoraggio delle attività trasfusionali e dei possibili eventi avversi con-nessi a tali attività attraverso un adeguato sistema informativo che preveda la rilevazione dei dati inerenti i singoli eventi trasfusionali e la rilevazione dei controlli post-trasfusionali.

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3.c. Qualità organizzativa della rete dei Servizi trasfusionali: Distribuzione e utilizzo del sangue e dei suoi componenti Il perseguimento della corretta distribuzione e utilizzo di emocomponenti e emoderivati è strettamente connesso con il perseguimento dell’autosufficienza, che deve essere intesa come capacità di rispondere ai bisogni appropriati di cura e non come semplice corresponsione alla richiesta di utilizzo. Anche il criterio dell’appropriatezza è soggetto nel tempo a variazioni: non sempre l’aumento di consumi dipende da uso inappropriato (come ad es. regi-strato in passato per l’Albumina) ma può essere dovuto a un maggior numero di indicazioni cliniche emergenti (es. Immunoglobuline aspecifiche); per la terapia trasfusionale piastrinica l’opzione prevalente è la riduzione della produzione di singole unità di concentrati piastrinici a favore della produzione di piastrine da buffy coat e l’adesione a tale orientamento consente di recuperare una quota di plasma da inviare alla lavorazione industriale. Per l’emofilia e le sindromi corre-late verrà proseguito il monitoraggio dei consumi dei farmaci - scelti sulla scorta delle raccomandazioni nazionali ed internazionali basate sull’evidenza clinica e realizzato mediante la loro distribuzione diretta - e la raccolta delle informazioni di utilizzo anche per auto infusione domiciliare. Gli esempi citati testimoniano la necessità che l’Azienda sanitaria assicuri costantemente il monitoraggio e il mi-glioramento della distribuzione e dell’utilizzo degli emocomponenti negli ospedali attraverso la puntuale attività del Comitato per il Buon uso del sangue. Compiti prioritari del Comitato sono la promozione e la corretta indicazione alla terapia trasfusionale secondo il principio del rischio-beneficio; la realizzazione di linee guida basate sull’evidenza per la terapia con emocomponenti ed emoderivati, comprensive di raccomandazioni per l’attuazione di una terapia alternativa all’uso del sangue omologo quali l’autotrasfusione, intesa come predeposito e recupero peri-operatorio del sangue nei casi selezionati sulla scorta dell’evidenza clinica; la realizzazione di audit retrospettivi per la verifica e la revisione della qualità del processo trasfusionale; la formazione degli operatori sanitari all’uso mirato e ragionato del sangue e degli emocomponenti. A questo deve affiancarsi la puntuale e continuativa consulenza trasfusionale, sia presso l’ospedale di Trento e Rovereto che negli ospedali periferici, affinché la distribuzione e il consumo di sangue, emocomponenti ed emoderivati siano gestiti in modo omogeneo, rispondente a criteri di appropriatezza. A tale scopo la Direzione del DIMT individua un responsabile dipartimentale per il buon uso del sangue. Per il conseguimento di questo obiettivo, l’Azienda pone in essere le seguenti azioni:

► provvede a rafforzare la struttura Dipartimentale quale strumento per la standardizzazione delle attività trasfusionali, e a dare maggior impulso alle attività del Comitato per il buon uso del sangue, garantendo il continuo miglioramento dell’impiego delle risorse;

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► provvede a dotare gli ospedali periferici di frigoemoteche computerizzate (cosiddette “frigoemoteche intelligenti”), in grado di assicurare la completa tracciabilità di ogni operazione;

► programma e attua un’adeguata formazione del personale; ► assicura la generale applicazione delle linee-guida per la terapia trasfusionale; ► mantiene il costante monitoraggio dei consumi nelle diverse situazioni

cliniche e eventuale revisione degli standard anche attraverso attività di confronto con altre realtà, nazionali e europee.

Nel periodo di vigenza del presente piano si conferma l’adesione della Provincia all’Accordo interregionale per la plasmaderivazione, che consente l’invio del pla-sma alla lavorazione industriale e la contrattualizzazione e assegnazione unitaria dei servizi di plasmaderivazione al fine di condividere strategie e requisiti atti a garantire alti livelli qualitativi dei servizi stessi e ad assicurare l’utilizzo di farmaci emoderivati prodotti da plasma proveniente dalle regioni del consorzio. I dati di conferimento all’industria per la lavorazione dimostrano un notevole aumento negli ultimi anni delle quantità di plasma conferite in conto lavorazione, attestatosi negli ultimi due anni su un dato di circa 5.000 chilogrammi conferiti all’anno. Riguardo al fabbisogno in condizioni di urgenza emergenza, va assicurata la co-stante presenza di adeguate scorte di emazie, da utilizzarsi in caso di emergenze e calamità e per sopperire a gravi e improvvise carenze di sangue in provincia, o per contribuire a situazioni di emergenza trasfusionale fuori provincia. Si rende inoltre necessario che sia assicurata la possibilità di attivare raccolte suppletive straordinarie e di porre in essere forme di coordinamento con strutture trasfusionali extraprovinciali, da attivare in base a piani organizzativi mediante il coordinamento del Centro Nazionale Sangue.

3.d Raccolta di cellule staminali da sangue periferico e da cordone ombelicale Premessa Le cellule staminali emopoietiche, la cui identificazione è resa possibile per la presenza sulla loro superficie di specifici markers detti cluster di differenziazione (CD34+, CD38+, CD59+), possono essere prelevate:

► da midollo osseo ► da sangue periferico ► da cordone ombelicale.

Le cellule staminali emopoietiche raccolte vengono congelate entro 24 ore dal prelievo e lo stoccaggio avviene in azoto liquido a temperature inferiori a – 190 °C. Il congelamento blocca i processi vitali cellulari garantendo una prolungata disponibilità delle CSE crioconservate, la cui capacità emopoietica si mantiene stabile per oltre 10 anni.

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La raccolta di cellule staminali emopoietiche da sangue periferico Mediante aferesi si possono raccogliere dal sangue periferico del paziente amma-lato di malattia neoplastica, sia di tipo solido che di tipo ematologico, le cellule staminali emopoietiche (CSE). La procedura prevede l’esecuzione preventiva di un ciclo di chemioterapia, definito di mobilizzazione, seguito dal trattamento con il fattore di crescita leucocitario nella fase di risalita dei globuli bianchi. La raccolta delle cellule staminali emopoietiche si effettua in genere durante la fase di remissione della malattia ed il concentrato di cellule, così ottenuto, viene criopreservato in azoto liquido: si procede, infine, al trattamento del paziente con farmaci citotossici ad alto dosaggio seguiti dalla reinfusione delle CSE del medesimo paziente al fine di garantire la ricostituzione midollare emopoietica in tempi brevi (trapianto di midollo autologo con cellule staminali periferiche). Il vantaggio nel prelievo di cellule staminali da sangue periferico consta dell’as-senza di rischio anestesiologico, di minore contaminazione del prodotto da parte di cellule neoplastiche residue e di una maggiore raccolta di cellule progenitrici. La raccolta aferetica consente inoltre una più rapida ricostituzione emopoietica, una riduzione dei tempi di aplasia con rischi infettivi ed emorragici ridotti, la riduzione effettiva del supporto trasfusionale e dei tempi di ospedalizzazione. La raccolta ha quindi le caratteristiche di una procedura del tutto incruenta. Il supporto di CSE ha permesso l’utilizzo di protocolli chemioterapici più aggressivi con importanti vantaggi terapeutici in un numero sempre maggiore di pazienti affetti da patologie ematologiche, neoplastiche e non.

La raccolta delle cellule staminali da sangue periferico in provincia di Trento I pazienti trentini, allorché nel loro percorso terapeutico necessitino del trat-tamento trapiantologico autologo (da sangue midollare e con cellule staminali da sangue periferico), si avvalgono per lo più della struttura ospedaliera della Provincia di Bolzano. Sono stati 37 i trattamenti con procedura trapiantologica midollare di tipo au-tologo eseguiti per il trattamento di pazienti trentini, di cui 31 presso il centro di Ematologia dell’Ospedale di Bolzano e 6 presso altri centri. Presso la nuova Struttura Semplice di Ematologia dell’Ospedale S. Chiara di Trento nel corso del 2009 sono stati eseguiti 6 trattamenti con regime di mobilizzazione (Ciclofosfamide ad alte dosi o Citarabina ad alte dosi seguito dalla stimolazione con fattore di crescita leucocitario) e 10 ne sono stati effettuati nei primi cin-que mesi del 2010, finalizzati alla raccolta delle cellule staminali emopoietiche presso il Centro Trasfusionale di Bolzano: per la prima volta si è potuto offrire al paziente trentino la possibilità di essere trattato in loco, con la necessità di trasferirsi fuori provincia solamente per la raccolta delle CSE, effettuabile con uno o due giorni di ricovero in regime di Day Hospital. Si può, quindi, prevedere, sulla base dei dati statistici del 2009 e 2010 e sulla base dell’attività clinica in essere presso la S.S. di Ematologia dell’Ospedale S.

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Chiara di Trento, che si potranno trattare in loco almeno 12-15 pazienti/anno, per i primi anni. Il recupero dei costi è stimabile attorno a 600.000 Euro circa per i primi anni con incrementi consistenti a regime. A tal fine è necessario che il Servizio Immunotrasfusionale di Trento giunga alla implementazione della procedura della Raccolta delle cellule staminali da sangue periferico. L’esercizio di tale attività richiede locali, apparecchiature e personale tecnico e medico formato e dedicato. In particolare il Servizio dovrà dotarsi di:

► ambulatorio dedicato alla raccolta di CSE, dotato di separatore cellulare e personale infermieristico addestrato;

► laboratorio di congelamento, fornito delle necessarie attrezzature e di sof-tware dedicato per raccolta ed archiviazione dati;

► locali dedicati allo stoccaggio delle cellule raccolte, in tank di azoto liquido (Biobanca attualmente già in allestimento);

► irradiotore per il trattamento irradiante degli emocompomenti.Inoltre l’Azienda dovrà prevedere l’adeguamento dell’organico in termini di medici, tecnici ed infermieri, idoneo allo svolgimento di tale attività, da concordarsi fra la Direzione del Dipartimento e la Direzione dell’Ospedale e dell’Azienda.

La raccolta delle cellule staminali da sangue cordonale Il trapianto di CSE da sangue cordonale si è rivelato una risorsa preziosa, in campo terapeutico, per la cura di diverse malattie quali leucemie, linfomi, talassemie ed alcune gravi carenze del sistema immunitario. Pertanto la legge 21 ottobre 2005, n. 219 promuove la donazione volontaria e gratuita di sangue da cordone ombelicale alla quale ogni donna può dare il proprio assenso informato al momento del parto. I protocolli per l’accertamento della idoneità fisica della donatrice e le modalità di donazione sono definiti con decreto del Ministero della Salute, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano. La conservazione del sangue da cordone ombelicale è consentita esclusivamente presso strutture trasfusionali pubbliche ad essa dedicate (D.Lgs. n 191/2007). La Provincia favorisce la conservazione di sangue da cordone ombelicale per uso allogenico a fini solidaristici, mentre scoraggia quella per uso autologo/dedicato, indicata solo per situazioni limitate come sancito dall’art. 2 comma 2 e 3 del D.M. 18 novembre 2009. Importante e necessaria è la convenzione con le strutture accreditate viciniori, all’interno di una rete nazionale di banche dedicate alla conservazione di sangue da cordone ombelicale (L. 27/02/2009 n 14). La raccolta deve essere implementata a livello omogeneo su tutto il territorio provinciale coinvolgendo il Dipartimento Materno Infantile con l’obiettivo di formare personale ostetrico addestrato al colloquio con le partorienti ed alla esecuzione tecnica del prelievo.

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3.e Qualità organizzativa e strutturale: percorso di autorizzazione accredi-tamentoIl percorso per l’autorizzazione e l’accreditamento delle strutture sanitarie - avviato dal D.Lgs 502/92 e successive modifiche, e a livello provinciale con le modalità attuative generali poste dal Regolamento approvato con D.P.G.P. 22 novembre 2000, n. 30-48/Leg, è stato esplicitato con particolare riferimento alle strutture trasfusionali con le deliberazioni della Giunta provinciale n. 957 del 19 maggio 2006 (approvazione dei requisiti minimi) e n. 1088 del 29 aprile 2008 (criteri di verifica) elaborati in base all’atto statale di indirizzo approvato con D.P.C.M. 1 settembre 2000. Nell’ambito dei requisiti minimi dei servizi trasfusionali, appare fondamentale l’obiettivo di dotare i servizi stessi di un sistema per la qualità, già presente nelle azioni di miglioramento della medicina trasfusionale dettate dal Piano sanitario nazionale che prevedeva di “assicurare al sistema trasfusionale un sistema di garanzia di qualità”. La presenza di un sistema di gestione per la qualità si configura già come requisito minimo per tutte le strutture, quindi elemento imprescindibile ai fini dell’otte-nimento della autorizzazione all’esercizio dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti, e di seguito dell’accreditamento. Tale processo di autorizzazione/accreditamento è stato avviato per le strutture trasfusionali provinciali con la presentazione da parte dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari delle domande di autorizzazione per le varie strutture (Servizio di Immunoematologia e Trasfusione, Centro trasfusionale e Unità di Raccolta) corredate dalla dichiarazione in merito alla conformità delle strutture ai requisiti minimi. Si prevede che nel breve periodo sarà ultimato il processo di “mappatura” delle strutture e della situazione dichiarata rispetto ai requisiti minimi, per procedere alle attività di verifica ai fini dell’identificazione delle eventuali carenze e non conformità ai requisiti e della pianificazione dei corrispondenti adeguamenti, in un processo di sviluppo progressivo della qualificazione e dell’integrazione delle attività trasfusionali. Dal punto di vista del miglioramento delle strutture destinate alle attività tra-sfusionali, il quadro attuale evidenzia che: ►► ►sarà effettuato entro il 2011 il trasferimento del Servizio Immunoematologia

e Trasfusione che sarà collocato nella nuova area a ciò predisposta nell’Ospe-dale S. Chiara di Trento;

►► ►è da pianificare il trasferimento in sede più idonea del Centro trasfusionale di Rovereto; ►

► per quanto riguarda invece le sedi delle unità di raccolta provinciali e della Banca del Sangue di Trento, si disporrà da parte del Nucleo di Valutazione provinciale un calendario di verifiche preliminari dirette ad esaminare la ri-

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spondenza delle stesse ai requisiti minimi strutturali e a pianificare i relativi adeguamenti in presenza di non conformità.

Riguardo ai requisiti organizzativi e tecnologici, si prevede l’ultimazione, da parte dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, del processo in corso, volto alla definizione di un Sistema di qualità del Dipartimento di Immunoematologia e trasfusione. Riguardo all’assetto organizzativo, si conferma l’adeguatezza dell’attuale articola-zione del sistema, che vede la presenza di un SIT (Servizio di Immunoematologia e Trasfusione) con funzioni di CRS (Centro Regionale Sangue), un CT (Centro Trasfusionale) e otto U.R (Unità di Raccolta), coordinati dal Dipartimento di Immunoematologia e Trasfusione. Si conferma la natura pubblica dei servizi trasfusionali, che implica la gestione pubblica anche delle unità di raccolta, con eventuale supporto da parte della associazioni dei donatori di sangue. Per le unità di raccolta si deve prevedere un incremento delle funzioni e delle responsabilità. A tal proposito si rimanda al D.Lgs. 20 Dicembre 2007, n. 261, che regolamenta le Strutture Trasfusionali, comprese le articolazioni delle Unità di Raccolta, nella definizione (art. 2 comma e), nelle funzioni (art. 4, comma 1) e nella persona responsabile, che dovrà essere individuata in un dirigente di struttura complessa con le caratteristiche all’art. 6 comma 2 e 3. Ai fini del conseguimento dei requisiti e dell’elevamento qualitativo del sistema, con il presente Piano si dispone che l’Azienda provinciale per i servizi sanitari provveda ad assicurare i seguenti adempimenti: deve essere completato, in collaborazione con il Nucleo di Valutazione della Provincia, il quadro della situazione rispetto ai requisiti di tutte le strutture provinciali pertinenti all’attività trasfusionale; mediante la funzione unificatrice del Dipartimento di Medicina Trasfusionale, devono essere standardizzate tutte le attività trasfusionali, fra cui i procedimenti di verifica dell’idoneità dei donatori (con l’adozione di tempi certi tra la domanda di iscrizione e la conclusione dell’iter di verifica nonché di misure uniformi per la sospensione temporanea e successive verifiche); deve essere ultimato e reso operativo un sistema di qualità comune a tutte le articolazioni del sistema trasfusionale, ivi compreso il modello funzionale e or-ganizzativo delle Associazioni dei donatori, a garanzia della qualità dei processi e della razionalizzazione dell’impiego delle risorse, anche mediante l’utilizzo sistematico di indicatori di processo e di qualità condivisi; devono essere completate le funzioni del sistema informativo unico provinciale in modo che lo stesso, oltre a gestire in maniera unitaria tutte le operazioni trasfusionali eseguite in provincia, garantisca anche il collegamento con le Associazioni dei donatori. Tale sistema informativo dovrà, inoltre, assicurare il flusso informativo verso il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore della Sanità operando in raccordo funzionale con il sistema informativo nazionale in applicazione del decreto ministeriale 21 dicembre 2007 che ha istituito il sistema

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informativo dei servizi trasfusionali (SISTRA), nonché la notificazione degli effetti avversi alla Provincia. Tra i requisiti dei servizi trasfusionali alcuni rivestono particolare importanza ai fini della garanzia della qualità e sicurezza delle operazioni di raccolta, con-trollo, lavorazione, conservazione e distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti. Si tratta dei requisiti organizzativi che consistono da una parte nei sistemi di gestione per la qualità, e dall’altra nella disponibilità di un sistema informativo e di strumenti tecnici che garantiscano la tracciabilità del sangue e degli emocomponenti e la registrazione puntuale di eventi avversi e incidenti. Tali requisiti hanno formato oggetto di specifici provvedimenti di legge, in consi-derazione della loro complessità e pervasività rispetto a tutto il sistema, e sono stati resi quindi particolarmente cogenti.

Sistema di rintracciabilità Il decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 207 impone l’adozione di un sistema di tracciabilità del sangue e degli emocomponenti, che garantisca un preciso collegamento tra donatore e ricevente, e consenta la registrazione e notifica degli effetti avversi gravi e degli incidenti. In attuazione, l’Azienda deve:

► consolidare il proprio sistema di emovigilanza rendendolo stabile e in grado di rilevare gli eventi avversi e gli incidenti trasfusionali, assolvere l’impegno informativo e adottare, ove necessario, le eventuali misure di intervento immediato attraverso procedure standard;

► definire tramite il DIMT le procedure che le strutture utilizzanti – pubbliche e private accreditate – devono porre in essere per conservare la tracciabilità degli eventi trasfusionali e le procedure di notifica;

► conseguire l’integrazione del sistema informativo trasfusionale con il sistema informativo nazionale.

Sistema Informativo Il sistema informativo attuale fornisce le informazioni necessarie al coordinamento delle attività di raccolta ed approvvigionamento del sangue, al fine di garantire la copertura del fabbisogno provinciale e di concorrere al piano di autosufficienza nazionale. Assicura anche i processi di comunicazione intra-ed extra-dipartimen-tali, con particolare riferimento all’elaborazione periodica di dati sull’andamento delle attività di medicina trasfusionale provinciale e sull’emovigilanza per i quali è prevista e deve essere attuata anche la possibilità di trasferimento automatico al Sistema Informativo Trasfusionale nazionale (SISTRA), recentemente istituito secondo il DM 21 dicembre 2007. Deve altresì garantire l’estrazione di dati utili ad elaborare indicatori del processo trasfusionale che consentano di monitorare il livello qualitativo del servizio erogato dalle Strutture che afferiscono al Di-partimento.

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È inoltre raccomandata l’applicazione delle tecnologie informatiche alla gestio-ne del rischio clinico correlato al processo trasfusionale ed in particolare al perseguimento della sicura identificazione del donatore, del ricevente e degli emocomponenti. Il sistema informatico, attualmente basato sull’utilizzo di co-dici a barre, già supporta efficacemente le strutture trasfusionali nelle attività di raccolta, lavorazione e distribuzione degli emocomponenti, ma se ne prevede l’estensione anche, ove possibile, alle Unità operative dove avviene la sommi-nistrazione del sangue, per incrementare ulteriormente la sicurezza del processo attraverso l’identificazione certa del ricevente, garantita da sistemi palmari di lettura di braccialetto identificativo univoco, collegati al gestionale centrale del Servizio Trasfusionale. Dovrà essere inoltre effettuato un esame di fattibilità e un piano per l’implemen-tazione di frigoemoteche informatizzate, controllate a distanza dal gestionale centrale, da installare nei centri periferici di distribuzione del sangue.

Sistema di gestione per la qualità L’applicazione di un Sistema Qualità alle strutture trasfusionali è presupposto fondamentale per garantire una rete trasfusionale caratterizzata da aspetti di efficacia, efficienza e sicurezza. In quest’ottica, la Direzione del DIMT individua un responsabile per la qualità dei servizi trasfusionali e si dota di strumenti diretti a:

► gestire un sistema di dati e informazioni aggiornato, disponibile a tutti gli operatori, finalizzato a registrare il raggiungimento dei risultati e l’esecuzione di attività, e a governare in maniera coordinata tutte le attività (documenti prescrittivi);

► garantire che il personale operante presso tutte le strutture possieda e svi-luppi competenze adeguate;

► garantire che le attrezzature e apparecchiature siano quantitativamente e qualitativamente conformi agli standard di qualità definiti, ed assicurarne il corretto funzionamento e la continuità di esercizio;

► definire i processi e l’organizzazione più idonea per l’erogazione del servizio e monitorarne l’efficacia nel tempo;

► effettuare la sorveglianza e il monitoraggio degli esiti e della qualità dei prodotti al fine di individuare margini di miglioramento.

Tramite il processo di autorizzazione e accreditamento la Provincia provvede ad assicurare la presenza e il mantenimento dei requisiti delle strutture trasfusionali prendendo a riferimento al momento attuale i requisiti minimi provinciali derivati dal D.P.C.M. 1 settembre 2000 nonché quelli successivamente stabiliti a livello nazionale dai decreti legislativi 207/2007, 208/2007 e 261/2007, e, in progres-sione, le previste disposizioni che saranno emanate dal Centro Nazionale Sangue per la revisione e l’adeguamento alla normativa europea dei requisiti autorizzativi nonché per la formulazione di linee guida per l’accreditamento.

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Ai fini della verifica del sistema di qualità le visite ispettive dovranno coinvolgere contemporaneamente tutte le strutture trasfusionali del DIMT, comprese le strut-ture di raccolta, che afferiscono e partecipano al medesimo sistema di qualità.

3.f. Promozione della donazione e valorizzazione del volontariato. La Provincia di Trento riconosce il ruolo fondamentale del volontariato organizzato e rappresentato dalle Associazioni dei donatori volontari di sangue, alle quali va il merito del conseguimento e mantenimento dell’autosufficienza di sangue nella provincia di Trento. La Provincia favorisce pertanto lo sviluppo associativo, nella consapevolezza del ruolo svolto dalle Associazioni nella gestione, in sinergia con il SSP, del livello essenziale di assistenza costituito dalle terapie trasfusionali, secondo un modello di sussidiarietà rispetto al servizio pubblico, nonché nella collaborazione alla diffusione di corretti stili di vita, in sintonia con l’educazione alla salute. La risorsa sangue, generosamente offerta dai donatori, risulta sempre più strate-gica per i servizi sanitari e appare quindi cruciale il mantenimento di una solida base donazionale così come il reclutamento di nuovi donatori. La cultura della solidarietà e della partecipazione di cui i volontari sono portatori è un patrimonio da valorizzare e promuovere da parte del Servizio sanitario. L’Azienda sanitaria cura pertanto l’incremento della fidelizzazione dei donatori attraverso:

► l’adeguata partecipazione delle Associazioni di Volontariato alla program-mazione dell’attività di raccolta, con assunzione di responsabilità da parte delle Associazioni riguardo al raggiungimento degli obiettivi concordati. Nell’ambito di un rapporto fiduciario tra strutture sanitarie e Associazioni la trasparenza e la condivisione delle scelte consentono alle Associazioni di poter rassicurare i propri soci donatori sull’ottimale utilizzo del sangue donato e sulla congruità o meno rispetto alle esigenze degli ammalati;

► il monitoraggio dello stato di salute dei donatori, mediante l’elaborazione in sede dipartimentale, e la diffusione, di informazioni relative alle condizioni di salute, al grado di soddisfazione delle procedure, al numero dei donatori che interrompono la donazione a alle cause di sospensione. Tali dati saran-no valutati in sede di Conferenza del Dipartimento di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale congiuntamente ai rappresentati delle associazioni;

► il miglioramento della qualità di servizi a contatto con i donatori: dall’ido-neità delle strutture di raccolta, all’accoglienza, alla precisione e regolarità del servizio di raccolta, alle procedure di sospensione e successiva chiamata dei donatori;

► il sostegno a iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sui valori umani e solidaristici che si esprimono nella donazione volontaria, associa-ta, periodica e gratuita, e la promozione di campagne, specie destinate ai giovani, per lo sviluppo della donazione e l’adesione di nuovi donatori. Sono promosse inoltre iniziative per la tutela della salute dei donatori con inter-

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venti volti alla educazione sanitaria e alla medicina preventiva dei donatori e candidati donatori.

La Provincia favorisce la partecipazione delle Associazioni dei donatori di sangue alla programmazione operativa delle attività annuali, sia negli organi collegiali del Dipartimento di Immunoematologia e trasfusione e nel Comitato aziendale per il buon uso del sangue, sia nell’ambito della Commissione tecnica provinciale per i servizi trasfusionali, istituita con deliberazione n.1752 di data 11 luglio 2008, nella quale le Associazioni di volontariato sono rappresentate. I rapporti tra le Associazioni sono regolati da specifiche convenzioni di durata triennale, in conformità allo schema approvato dalla Giunta provinciale. Lo sche-ma di convenzione con le Associazioni di volontariato dei donatori di sangue è approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 1751 del 11 luglio 2008. Possono convenzionarsi con il Servizio Sanitario Provinciale le Associazioni o Federazioni legalmente costituite, in possesso di uno statuto conforme alle indicazioni previste dal D.M. 18 aprile 2007 ed iscritte all’Albo provinciale delle Associazioni di volontariato. I compensi riconoscibili, anche in forma tariffaria, alle Associazioni di donatori di sangue per lo svolgimento dei compiti statutari concorrenti con le finalità del servizio pubblico, sono determinati e aggiornati dalla Giunta provinciale, che fissa altresì le modalità per l’erogazione dei compensi. Fino a nuove diverse determinazioni l’entità dei compensi erogabili alle Associazioni di volontariato sono quelli previsti dalla deliberazione della Giunta provinciale n. 1751 di data 11 luglio 2008 nell’ambito dello schema–tipo di convenzione tra Azienda sanitaria e Associazioni di volontariato.

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APPENDICE 1 Strutture trasfusionali operative in ambito provinciale

Le strutture trasfusionali operative in ambito provinciale sono: Dipartimento di Medicina Trasfusionale (DIMT), strumento di integrazione e co-ordinamento, in particolare delle attività di raccolta ed approvvigionamento del sangue e degli emocomponenti delle strutture afferenti. Il DIMT è strutturato in:

► Servizio di Immunoematologia e Trasfusione (S.I.T) collocato presso il presi-dio ospedaliero S. Chiara di Trento; svolge anche l’attività propria del Centro Trasfusionale di Trento. Presso il S.I.T. sono ubicati:

► il centro di riferimento di secondo e terzo livello per la diagnostica HIV (legge 135/90 e delibera Provinciale 13638/92);

► il centro provinciale per la diagnostica e la cura degli Emofilici (Delibe-razione provinciale 1025/2 del 20.07.1973);

► il laboratorio ed ambulatorio di trombosi ed emostasi; ► il laboratorio provinciale di tipizzazione tissutale con sede provinciale

del Registro Italiano Trapianto Midollo Osseo; ► il centro FCSA Federazione Centri per la diagnosi della trombosi e la

Sorveglianza delle terapie Antitrombotiche (Conferenza Stato Regioni 29/04/2010);

► Il SIT è inoltre articolato nelle due strutture semplici Diagnostica Immu-noematologica e Distribuzione Emocomponenti e Banca del Sangue e del Plasma con funzione di raccolta e distribuzione degli emocomponenti. Il SIT di Trento esercita infine le funzioni di Centro Regionale sangue (CRS) a valenza provinciale e presso il SIT ha sede il Comitato Aziendale per il Buon Uso del Sangue.

► Centro Trasfusionale (C.T.), collocato presso il presidio dell’Ospedale di Ro-vereto, sede di struttura semplice.

► Unità di raccolta (U.R.), collocate presso i presidi ospedalieri periferici. Le U.R. sono istituite nelle seguenti sedi: Borgo Valsugana, Cavalese e Pozza di Fassa, Cles, Mezzolombardo, Pergine (ex O.P.), afferenti al SIT; Arco/Riva e Tione afferenti al C.T.

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► Frigoemoteche, istituite presso: ► I presidi ospedalieri pubblici di Borgo Valsugana, Cavalese, Cles, Mez-

zolombardo, che fanno riferimento al SIT, e di Arco/Riva e Tione, che fanno riferimento al C.T. di Rovereto;

► Ospedali e case di cura private accreditate: Ospedale S.Camillo che fa riferimento al SIT e Casa di cura Solatrix di Rovereto che fa riferimento al CT di Rovereto.

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APPENDICE 2Procedura D.I.M.T. selezione donatore e raccolta sangue ed emocomponenti

1. Indice 2. Scopo 3. Ambito di applicazione 4. Modalità operative

4.1 Diagramma di flusso selezione donatore 4.2 Note al diagramma di flusso selezione donatore 4.3 Diagramma di flusso raccolta sangue ed emocomponenti 4.4 Note al diagramma di flusso raccolta sangue ed emocomponenti

5. Riferimenti 6. Elenco dei destinatari 7. Documenti collegati 8. Strumenti di registrazione 9. Allegati

2. Scopo Scopo di questa Procedura è definire le responsabilità e le modalità relative alla corretta gestione del processo di raccolta di sangue intero ed emocomponenti, al fine di garantire:

► il sistematico accertamento dell’idoneità dei potenziali donatori alla donazio-ne di sangue ed emocomponenti, in conformità alle disposizioni legislative vigenti;

► l’omogeneità dei comportamenti dei medici e degli operatori sanitari nell’am-bito della selezione e gestione dei donatori di sangue ed emocomponenti;

► un percorso assistenziale adeguato rispetto ai bisogni ed alle particolari esigenze dei donatori, conformemente alle disposizioni legislative vigenti, ai regolamenti aziendali ed ai basilari principi dell’etica professionale;

► la costante ed esaustiva informazione ai donatori in merito al loro stato di salute e alle procedure di raccolta applicate, nel pieno rispetto della privacy;

► la corretta applicazione degli standard operativi previsti, e dunque l’omoge-

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neizzazione dei comportamenti di tutti i Collaboratori che operano nell’ambito del processo di raccolta ed il conseguimento degli standard qualitativi previsti;

► la rintracciabilità delle informazioni e dei dati relativi alla gestione dei do-natori e alle procedure di raccolta effettuate;

► un’efficace interazione tra le Strutture del D.I.M.T.

3. Ambito di applicazioneQuesta procedura viene applicata al processo selezione del donatore e di raccolta del sangue e degli emocomponenti nelle seguenti Strutture:

► Banca del Sangue S.I.T. Trento ► C.T. Rovereto ► Unità di Raccolta Arco ► Unità di Raccolta Borgo Valsugana ► Unità di Raccolta Cavalese/Pozza di Fassa ► Unità di Raccolta Cles ► Unità di Raccolta Mezzolombardo ► Unità di Raccolta Pergine Valsugana ► Unità di Raccolta Tione

Termini e definizioni

D.I.M.T.Dipartimento di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale

S.I.T.Servizio di Immunoematologia e Trasfusione (Trento)

C.T. Centro Trasfusionale (Rovereto)

UdRUnità di Raccolta di Arco; Borgo Valsugana; Cavalese/Pozza di Fassa; Cles; Mezzolombardo; Pergine Valsugana; Tione

SIMTI Società Italiana di Medicina Trasfusionale

SIdEMSocietà Italiana di Emaferesi e Manipolazione cellulare

Non conformitàSituazione di mancata corrispondenza a standard specificati.

Trattamento o risoluzione di non conformità

Nell’ambito di questa Procedura, insieme delle attività intraprese per ripristinare la conformità di una situazione rispetto agli standard prefissati, senza alcun intervento sulla relativa causa.

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Incidente

Nell’ambito di questa Procedura, qualunque danno non prevedibile occorso al donatore (lesione o morbosità), causato dalla gestione sanitaria e non dipendente dal donatore stesso. L’incidente è per sua natura indesiderabile, non intenzionale e dannoso per il donatore.

Reazione indesiderataNell’ambito di questa Procedura, reazione inaspettata e non prevedibile del donatore alla procedura di raccolta di sangue o emocomponenti

4. Modalitá operative4.1 Diagramma di flusso selezione donatore

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4.2 Note al diagramma di flusso selezione donatoreClassificazione donatori:

► Donatore aspirante: persona che non ha mai effettuato donazione di sangue o emocomponenti.

► Donatore periodico: colui che ha effettuato almeno una donazione di sangue o emocomponenti nell’arco di due anni.

► Donatore inattivo: colui che non ha effettuato nessuna donazione nel periodo di due anni.

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► Donatore temporaneamente sospeso: colui che è sospeso per un periodo di tempo ben determinato in base a situazioni cliniche o laboratoristiche.

► Donatore definitivamente sospeso: colui che è stato sospeso definitivamente dalla donazione di sangue e emocomponenti.

Nota 1L’aspirante donatore deve presentarsi alla struttura trasfusionale di riferimento in base all’orario ed all’attività della stessa (vedi Carta dei Servizi relativa alla Struttura di afferenza) munito di tessera sanitaria (Team card o Salus card) o documento valido, esibendo eventuale copia dell’iscrizione rilasciata dall’Asso-ciazione, se iscritto. All’aspirante donatore, la Segretaria, ove presente, oppure il personale infermieri-stico o tecnico preposto a tale funzione, deve consegnare ed illustrare l’apposita nota informativa DIMT-Doc-7 “Note informative per aspiranti donatori”.

Nota 2L’aspirante donatore deve essere identificato sia attivamente che leggendo il barcode della tessera sanitaria; i dati devono essere confrontati con quelli dell’anagrafica provinciale (SIO). In questa fase, deve essere aperta una cartella informatica (vedi manuale Emonet).

Nota 3Il personale addetto deve inserire il profilo “ Idoneità SI” in Emonet (vedi manuale Emonet), cui si associa la richiesta degli esami per aspirante donatore previsti nel Protocollo Operativo DIMT-PT-01 “Criteri per la selezione del donatore”.Verificati e salvati i dati, si procede alla stampa delle etichette da apporre sulle provette.

Nota 4L’infermiere deve: a. identificare attivamente l’aspirante donatore e verificare la correttezza dei

dati anagrafici presenti sulle etichette;b. eseguire il prelievo venoso;c. prima del congedo, accertarsi delle buone condizioni fisiche della persona;d. su richiesta, rilasciare il certificato di avvenuta presentazione presso la

struttura trasfusionale con la data e l’orario di entrata ed uscita. Il suddetto certificato può essere firmato dal personale amministrativo;

e. fornire indicazioni per l’esecuzione dell’ECG;f. consegnare all’aspirante donatore il “Modulo di informazione, accettazione e

consenso alla donazione di sangue ed emocomponenti” DIMT-Mod-06, illu-strandone le modalità di compilazione e la necessità di consegnarlo il giorno previsto per la visita di idoneità alla donazione (vedi Nota 6), spiegando che

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in caso di difficoltà nella compilazione potrà farlo al momento della visita dopo aver ottenuto chiarimenti dal medico;

g. consegnare all’aspirante donatore le “Note informative per i donatori di sangue ed emocomponenti” DIMT-Doc-8.

Nota 5I campioni biologici prelevati devono essere inviati ai laboratori di riferimento secondo le procedure in vigore e rispettando le prescrizioni di imballaggio, con-servazione e trasporto definite dalla procedura aziendale applicabile.

Nota 6L’aspirante donatore si presenta per la visita di idoneità alla struttura trasfu-sionale di riferimento seguendo le indicazioni contenute nella Nota informativa precedentemente ricevuta (DIMT-Doc-07).Per quanto riguarda l’identificazione del donatore vedi Nota 2.

Nota 7Il medico responsabile della selezione, al momento della visita, apre la Cartella informatica del donatore (Emonet) e:a. identifica attivamente lo stesso e verifica la correttezza dei dati anagrafici;b. verifica la congruità degli stessi sul referto degli esami di laboratorio e

strumentali che poi consegnerà al donatore;c. visiona gli esami del donatore;d. visiona il Questionario anamnestico;e. chiede al donatore se ha compreso tutte le domande e se necessita di ulteriori

chiarimenti;f. nel caso il donatore abbia effettuato delle correzioni od omissioni, lo invita

ad apporre la firma accanto ad ogni correzione o aggiunta di dati;g. verifica che il questionario sia stato firmato in calce dal donatore e contro-

firma il medesimo;h. in base a quanto espresso sul questionario e all’anamnesi, compila i vari

folders della cartella informatica.

Nota 8Il medico responsabile della selezione verifica i requisiti fisici del donatore ed esegue l’esame obiettivo in riferimento a quanto definito nel Protocollo Operativo DIMT-PT-01 “Criteri per la selezione del donatore”.

Nota 9I soggetti che richiedono a giudizio del medico ulteriori approfondimenti, vengo-no sottoposti ad esami biochimici e/o strumentali. Il giudizio di idoneità verrà formulato dal medico dopo aver preso visione dell’esito degli esami prescritti.

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39infosalute 11

Nota 10In conformità a quanto definito nel Protocollo Operativo DIMT-PT-01 “Criteri per la selezione del donatore”, il medico formula il giudizio di idoneità o non idoneità alla donazione.Per il DONATORE IDONEO, il giudizio di idoneità può essere:

► idoneità per tutti gli emocomponenti (sangue intero, plasma da aferesi, piastrine da aferesi);

► idoneità solo a sangue intero; ► idoneità solo alla plasmaferesi e piastrinoaferesi; ► idoneità solo alla plasmaferesi.

Il medico registra il giudizio di idoneità nel sistema informatico abilitandolo alla donazione (vedi manuale EMONET).In caso di non idoneità alla donazione, vengono svolte le attività previste dalla Procedura dipartimentale DIMT-PR-07 “Gestione donatore non idoneo”.

Nota 11Al donatore idoneo, ai fini dell’acquisizione del consenso informato, il medico deve fornire informazioni chiare in merito a:

► esecuzione della procedura e durata della stessa; ► possibili reazioni e/o malori connessi alla procedura di prelievo; ► diritto ad esaminare i risultati di ogni test; ► possibilità di richiedere chiarimenti in qualsiasi momento della procedura; ► possibilità di ritirare il consenso alla donazione in qualsiasi momento della

procedura (autoesclusione). Il donatore esprime il proprio consenso alla donazione firmando la specifica se-zione del modulo DIMT-Mod-6: “Consenso alla donazione ed al trattamento dei dati personali”.Al termine delle procedure di selezione dei donatori, i moduli vengono archiviati dal personale amministrativo e/o sanitario secondo le istruzioni operative vigenti in ogni struttura.

Nota 12Il donatore viene informato dal medico che qualora lo desideri, può programmare da subito la prima donazione tramite il personale amministrativo della Struttura di riferimento; la stessa comunica all’Associazione il giudizio di idoneità per gli emocomponenti donabili, il nominativo del donatore e la data fissata per la prima donazione. Qualora il donatore non fosse disponibile per una donazione a breve termine, egli viene invitato a rivolgersi alla propria Associazione.

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40 infosalute 11

4.3 Diagramma di flusso raccolta sangue ed emocomponenti

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42 infosalute 11

4.4 Note al diagramma di flusso raccolta sangue ed emocomponenti

Nota 13Il donatore periodico deve presentarsi alla struttura trasfusionale di riferimento munito di tessera sanitaria (Team card o Salus card) o documento valido.Il personale di Segreteria registra la presentazione e stampa, ove previsto, il modulo per la registrazione dei parametri pre-donazione codificato in EmoNet come MD01B ed eventualmente l’attestato per il datore di lavoro codificato in EmoNet come MD05.

Nota 14Il donatore dopo aver compilato il Modulo di informazione, accettazione e con-senso alla donazione di sangue ed emocomponenti DIMT-Mod-6, viene sottoposto, come previsto dal Protocollo Operativo DIMT-PT-01 “Criteri per la selezione del donatore”, alla rilevazione dei parametri pre-donazione, che successivamente, dal personale addetto, verranno registrati in EmoNet.

Nota 15Il medico prende visione dei parametri vitali, effettua un colloquio col donatore e ne valuta le condizioni generali di salute. Se necessario esegue una visita e/o prescrive ulteriori accertamenti diagnostici.Una volta all’anno, il Medico esegue la visita medica generale e richiede gli esami completi previsti dal Protocollo Operativo DIMT-PT-01 “Criteri per la selezione del donatore”.

Nota 16Il medico, a seguito delle valutazioni e degli eventuali accertamenti di cui alla Nota 15, formula il giudizio di idoneità alla donazione e lo conferma in EmoNet.In caso di “non idoneità”, si rimanda alla procedura dipartimentale DIMT-PR-07 “Gestione donatore non idoneo”.

Nota 17Il Medico valuta e acquisisce il consenso alla donazione tramite il “Modulo di informazione, accettazione e consenso alla donazione di sangue ed emocompo-nenti” DIMT-Mod-6. Inoltre firma, ove richiesto, l’Attestato per il datore di lavoro MD05 (EmoNet).Se il donatore è idoneo, il Medico per via informatica (EmoNet) conferma la do-nazione generando il codice identificativo dell’unità di sangue; seleziona il profilo degli esami previsti dal Protocollo Operativo DIMT-PT-01 “Criteri per la selezione del donatore” ed eventuali altri esami a proprio giudizio; invia la stampa del modello ED47 di EmoNet, comprendente le etichette identificative della sacca e dei campioni da prelevare.

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43infosalute 11

Nota 18Prima di avviare la seduta di prelievo l’infermiere deve:a. provvedere ad una accurata ispezione dei dispositivi per la raccolta e delle

soluzioni infusionali per evidenziare eventuali alterazioni e/o difetti e veri-ficare la data di scadenza

b. verificare il corretto funzionamento delle apparecchiature destinate alla rac-colta, in particolare bilance, saldatori mobili e da banco, pinza strappatrice, ecc.

in riferimento a quanto definito nelle singole specifiche Istruzioni Operative.

Nota 19Per il prelievo in aferesi, l’infermiere ha il compito di:a. allestire i separatori cellulari secondo quanto definito nei Manuali d’uso;b. applicare la procedura informatizzata per la registrazione ed il trasferimento

dei dati dalle apparecchiature di aferesi ad EmoNet, secondo il Manuale d’uso delle stesse.

Nota 20L’etichettatura delle sacche e delle provette deve essere sempre eseguita conte-stualmente al prelievo.

Nota 21L’Infermiere identifica il donatore in forma attiva. Procede inoltre all’identificazione con procedura informatica (lettura barcode) del donatore, delle provette per gli esami di laboratorio e della sacca di raccolta, in base alla modalità prevista nel Manuale d’uso delle bilance.

Nota 22La scelta e la preparazione della sede di venipuntura e la raccolta del sangue e degli emocomponenti devono essere effettuate secondo le singole specifiche Istruzioni Operative.

Nota 23Il donatore deve essere sorvegliato dal personale infermieristico sia durante la donazione che nel momento successivo del ristoro per poter cogliere eventuali variazioni obiettive e/o di disagio che potrebbero preludere ad una reazione o ad un malore (pallore, senso di instabilità alla deambulazione, brividi, etc.) ed interrogandolo su eventuali variazioni del suo stato fisico rispetto all’inizio della donazione.In caso di riscontro di eventuali segni premonitori di reazioni e/o malori, è necessario intervenire tempestivamente per evitare l’insorgenza di manifesta-zioni cliniche più importanti, ponendo in atto le azioni terapeutiche descritte

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44 infosalute 11

nel Protocollo Operativo DIMT-PT-03 “Assistenza al donatore e gestione effetti collaterali correlati alla raccolta”. Nota 24Il prelievo è correttamente completato quando viene raggiunta la quantità stabi-lita dal Medico in fase di accettazione o, comunque, quando sia stato raggiunto il volume minimo stabilito dalla legge (405 mL).In caso di raccolta non andata a buon fine, la procedura deve essere in ogni caso registrata in EmoNet.

Nota 25Terminata la raccolta, l’Infermiere deve:a. far riposare il donatore sul lettino di prelievo per un tempo adeguato alle

condizioni dello stesso;b. invitare il donatore a recarsi nel locale/spazio di ristoro;c. consigliare al donatore adeguato ristoro;d. ricordare al donatore il comportamento da adottare nel periodo post-prelievo,

in riferimento a quanto definito nelle apposite “Note informative per i do-natori di sangue ed emocomponenti” DIMT-Doc-8 precedentemente fornite dalla Struttura.

Nota 26L’infermiere ha la responsabilità di congedare il donatore.In caso di malore o altra reazione avversa, la responsabilità di congedare il do-natore è di pertinenza medica.

Nota 27Le unità di sangue ed emocomponenti prelevate devono essere inviate alla Struttura Trasfusionale di riferimento secondo quanto definito nella Procedura Dipartimentale DIMT-PR-03 “Procedura per il trasporto di emocomponenti”. Prima dell’invio della sacca, l’infermiere deve accertare:a. l’integrità della sacca;b. l’eventuale presenza di coaguli macroscopici.Qualora la sacca non venga ritirata entro un’ora dal momento del completamento della procedura di raccolta, essa deve essere conservata in frigorifero ad una temperatura di circa +4°C.I campioni per gli esami devono essere inviati ai Laboratori di riferimento con-fezionati negli appositi contenitori a norma di legge, secondo quanto definito nella Procedura Aziendale relativa al trasporto di materiale biologico.Al termine della seduta di prelievo, il personale incaricato all’interno di ogni Struttura ha il compito di attivare su Emonet la funzione di “Emolink”, la quale trasferisce ai vari laboratori l’accettazione dei campioni e i relativi esami richiesti.

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45infosalute 11

5. Riferimenti ► Legge 107/90 “Disciplina delle attività trasfusionali relative al sangue umano

ed ai suoi componenti e per la produzione di plasma derivati” ► Decreto Ministeriale 21 luglio 1990 “Misure dirette ad escludere il rischio di

Infezioni epatitiche da trasfusione di sangue” art. 2 ► Consiglio d’Europa “Raccomandazioni n. R (95) 15 Comitato dei Ministri degli

Stati Membri per preparazione, uso e garanzia di qualità degli emocomponenti” ► Council reccomendation 29 giugno 1998 (Official Journal of the European

Community 21.7.1978 L 203/14 – L 203/25) ► Direttiva 2004/33/CE della Commissione del 22 marzo 2004 del Consiglio

d’Europa ► Ordinanza Ministro Sanità 22 novembre 2000 D.M. 25 gennaio 2001 ► Decreti Ministeriali 3 marzo 2005 ► Decreto legislativo 20 dicembre 2007 n. 261 ► Linee guida SIMTI ► Raccomandazioni SIdEM

6. Elenco dei destinatariQuesta procedura viene distribuita ai seguenti soggetti:

► Responsabili Unità di Raccolta ► Personale medico S.I.T. Trento e C.T. Rovereto ► Coordinatore infermieristico D.I.M.T. ► Coordinatori Infermieristici Unità di Raccolta ► Coordinatori Tecnici S.I.T. Trento e C.T. Rovereto ► Direttore Sanitario Provinciale AVIS

7. Documenti collegati ► Procedura Dipartimentale DIMT-PR-07 “Gestione donatore non idoneo” ► Procedura Dipartimentale DIMT-PR-03 “Trasporto sangue ed emocomponenti” ► Protocollo Operativo DIMT-PT-01 “Criteri per la selezione del donatore” ► Protocollo Operativo DIMT-PT-03 “Assistenza al donatore e gestione effetti

collaterali correlati alla raccolta” ► Documento DIMT-Doc-07 “Note Informative Aspiranti donatori” ► Documento DIMT-Doc-08 “Note Informative per i donatori di sangue ed

emocomponenti” ► Procedura distrettuale DIST-PR-6 “Procedura per l’imballaggio, la conserva-

zione ed il trasporto del materiale biologico dagli ambulatori del distretto ai laboratori dell’ospedale S. Chiara di Trento”

8. Strumenti di registrazione ► DIMT-Mod-6 “Modulo di informazione, accettazione e consenso alla donazione

di sangue ed emocomponenti”

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46 infosalute 11

► Programma gestionale EmoNet

9. AllegatiNessuno

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47infosalute 11

APPENDICE 3Criteri per la selezione del donatore

1. INDICE2. INTRODUZIONE3. SCOPO4. AMBITO DI APPLICAZIONE5. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ E DELLE RESPONSABILITÀ ANAMNESI E QUESTIONARIO ANAMNESTICO VISITA MEDICA PRESCRIZIONE ESAMI CRITERI GENERALI DI VALUTAZIONE E ACCETTAZIONE CRITERI SPECIFICI PER DONAZIONI IN AFERESI FREQUENZA DELLE DONAZIONI CAUSE DI SOSPENSIONE O ESCLUSIONE DALLA DONAZIONE6. RIFERIMENTI7. ELENCO DEI DESTINATARI8. STRUMENTI DI REGISTRAZIONE9. DOCUMENTI COLLEGATI10. ALLEGATI

2. IntroduzioneQuesto protocollo operativo è stato elaborato prendendo a riferimento la Legge n. 107 del 1990, i successivi decreti ministeriali, le direttive CE, le linee guida della SIMTI e le raccomandazioni della SIdEM, considerando inoltre come fondamentali nella selezione e nella gestione dei donatori di sangue volontari i seguenti principi:disponibilità di prodotti della donazione che offrano al ricevente le massime garanzie di sicurezza e qualità; tale presupposto si concretizza con una attenta selezione dei donatori;

► la donazione non deve in alcun modo arrecare danno al donatore; ► il donatore deve essere costantemente informato sulle procedure di prelievo

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48 infosalute 11

cui viene sottoposto e messo al corrente sugli eventuali rischi o reazioni ad esso connessi;

► il donatore deve essere cosciente che il suo stile di vita e ciò che spontane-amente dichiara al momento del colloquio con il medico, prima della dona-zione, rappresentano un punto cardine per la sicurezza del prodotto donato.

3. ScopoScopo del seguente protocollo operativo è quello di uniformare a livello diparti-mentale l’attività di selezione dei donatori.

4. Ambito di applicazioneDipartimento di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale

Termini e definizioni

D.I.M.T. Dipartimento di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale

SIT Servizio di Immunoematologia Trasfusionale (Trento)

CT Centro Trasfusionale (Rovereto)

SIMTI Società Italiana di Medicina Trasfusionale

SIdEM Società Italiana di Emaferesi e Manipolazione cellulare

AVIS Associazione Volontari Italiani Sangue

5. Descrizione delle attività e delle responsabilitàAnamnesi e questionario anamnesticoIl medico incaricato della selezione deve accertarsi che il candidato donatore abbia letto e compreso le note informative presenti sul “Modulo di informazione, accettazione e consenso alla donazione di sangue ed emocomponenti” (DIMT-Mod-6) e che abbia interamente compilato lo stesso: deve controfirmare assieme al candidato donatore il questionario, verificare che il donatore abbia espresso e firmato il consenso all’arruolamento ed esprimere e sottoscrivere il giudizio di idoneità. Lo scambio di informazioni fra donatore e medico trasfusionista richiede la massima riservatezza e prudenza. Il medico è tenuto a fornire al donatore tutti i chiarimenti richiesti.La situazione psicologica ed intellettiva del donatore meritano la medesima atten-zione della condizione fisica, soprattutto per quanto riguarda la consapevolezza e le motivazioni che lo spingono alla donazione. Solo con un’indagine attenta si possono identificare ed escludere quei soggetti che consapevolmente o meno rappresentino un rischio trasfusionale.

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49infosalute 11

Nei casi di aspiranti donatori di cittadinanza straniera, il medico deve ulteriormen-te verificare la corretta interpretazione delle domande riguardanti il proprio stato di salute e dei criteri di esclusione, per non incorrere nel rischio di un’omissione nel dichiarare eventi che possano controindicare la donazione. Relativamente ai cittadini extracomunitari, in particolare, devono essere applicate le raccoman-dazioni europee (R95/15) che prevedono, quali prerequisiti generali, la regolare residenza in Italia da almeno due anni, l’iscrizione al SSN e il possesso del codice fiscale, la padronanza della lingua italiana, una anamnesi familiare priva di mo-tivi di esclusione, la provenienza e l’eventuale rientro periodico in Paesi a basso rischio epidemiologico.

Visita medicaLa visita medica, come previsto dal D.M. 3 marzo 2005 art. 6 nn. 1 e 2, è fi-nalizzata all’accertamento dell’idoneità alla donazione e deve comprendere un esame obiettivo generale, con particolare riguardo agli apparati cardiovascolare, respiratorio, addome e linfonodi; devono essere inoltre valutate le condizioni generali del donatore, evidenziando eventuali stati di debilitazione, iponutrizione, edemi, anemia, ittero, cianosi, dispnea, stato psichico ed accertato l’eventuale consumo di alcolici, uso di stupefacenti, abuso di farmaci (non prescritti). Gli elementi significativi dell’esame obiettivo vanno sinteticamente riportati nella cartella clinica del donatore. La visita medica generale deve essere effettuata almeno una volta all’anno. Ad ogni donazione si deve procedere alla valutazione medica del raccordo anamne-stico, al controllo delle condizioni cardiocircolatorie e della pressione arteriosa sistemica, oltre che alla determinazione dei valori di emoglobina pre-donazione.In occasione di ogni controllo/donazione deve essere assicurata al donatore la possibilità di un colloquio riservato con il medico della Struttura Trasfu-sionale o di Raccolta.Il giudizio di idoneità è un atto medico formalizzato con una certificazione (DIMT-Mod-6) che coinvolge ed impegna totalmente ed esclusivamente il medico.

Prescrizione esamiLa tipologia degli accertamenti laboratoristici effettuati è di seguito specificata: Aspirante donatore:

► Gruppo sanguigno ABO e Fattore Rh con fenotipo Rh e Kell ► Emocromo con formula ► HIV Ab 1-2 ► HBs Ag ► HCV Ab ► HBcAb ► Sierodiagnosi Lue

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50 infosalute 11

► Funzionalità epatica AST-ALT-GGT ► Proteine Totali ► Creatinina ► Urea ► Glicemia ► Acido urico ► Proteinemia ► Elettroforesi sieroproteica ► Albumina ► Colesterolo ► Trigliceridi ► Ferritina ► Sideremia ► VES ► PT, PTT ► Esame urine

Ad ogni donazione: ► Emocromo con formula ► HIV Ab 1-2 ► HBs Ag ► HCV Ab ► HCV-RNA, HIV/1-RNA, HBV-DNA con metodologia NAT ► Sierodiagnosi Lue ► AST-ALT ► Proteine Totali (solo per aferesi)

Controllo annuale ► Emocromo con formula ► HIV Ab 1-2 ► HBs Ag ► HCV Ab ► HCV-RNA, HIV/1-RNA, HBV-DNA con metodologia NAT ► Sierodiagnosi Lue ► Funzionalità epatica AST-ALT-GGT ► Proteine Totali ► Creatinina ► Urea ► Glicemia ► Elettroforesi sieroproteica (solo per aferesi) ► PT, PTT (solo per aferesi) ► Colesterolo tot. e HDL

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51infosalute 11

► Trigliceridi ► Ferritina ► Sideremia ► VES ► Esame Urine

Criteri generali di valutazione e accettazione(D.M. 3 marzo 2005)

Età:

Sangue intero: 18 - 65 anni

Prima donazione: Inferiore o uguale a 60 anni

Plasmaferesi (intervallo sup. 90 giorni) 18 - 65 anni

Plasmaferesi continuativa (intervallo inferiore a 90 giorni): 18 - 60 anni

Piastrinoaferesi: 18 - 65 anni

Peso minimo: 50 kg.

Polso:Euritmico con frequenza tra 50 e 100 battiti/minuto: soggetti allenati possono essere ammessi anche con frequenza <50/m.

Pressione arteriosa:Sistolica tra 110 e 180 mm/HgDiastolica tra 60 e 100 mm/Hg

Emoglobina:

Sangue intero:superiore a 12,5 nella donnasuperiore a 13,5 nell’uomo

Plasmaferesi:non inferiore a 11,5 nella donnanon inferiore a 12,5 nell’uomo

Piastrine da aferesi e plasma piastrine da aferesi:

non inferiore a 12,5 nella donnanon inferiore a 13,5 nell’uomo

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52 infosalute 11

Criteri specifici per donazioni in aferesi

Plasmaferesi:

Idoneità come per donazione di sangue intero

Prelievo minimo 450 mL – massimo 650 mL (600 mL in assenza di reintegro di volume)

Protidemia >6 gr/dL con profilo elettroforetico normale

Massimo prelievo al mese: 1,5 L

Massimo prelievo all’anno: 10 L

Piastrinoaferesi e plasmapiastrinoaferesi:

Idoneità come per donazione di sangue intero

Numero di piastrine superiori a 150.000/µL per piastrinoaferesi (consigliato ≥ a 200.000/µL). Nr. donazioni/anno massimo 6

Piastrinoaferesi in sacca doppia:

Idoneità come per donazioni di sangue intero

Consigliato un N.piastrine predonazione ≥ 250.000/µL

Frequenza delle donazioni

Intervallo minimo fra 2 donazioni:

Dopo sangue intero

90 giorni per sangue intero

30 giorni per plasmaferesi

30 giorni per piastrinoaferesi

Dopo plasmaferesi

14 giorni per sangue intero

14 giorni per plasmaferesi

14 giorni per piastrinoaferesi

Dopo piastrinoaferesi

14 giorni per sangue intero

30 giorni per plasmaferesi

60 giorni per piastrinoaferesi

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53infosalute 11

Numero di donazioni annuali di sangue intero:

max 2 donazioni per la donna in età fertile con intervallo di 180 giorni

max 4 donazioni per l’uomo e per la donna in menopausa con intervallo minimo di 90 giorni

Cause di sospensione o esclusione dalla donazione

Addetto a lavori pesanti, ad occupazioni di particolare impegno:

Idoneo solo se nelle 24 ore successive alla donazione non svolgerà attività lavorativa. A titolo esemplificativo conducente di treno, autobus, manovratori di gru, persone che lavorano su impalcature, che si arrampicano, sommozzatori, etc.

Hobby pericolosi:

Idoneo se non svolge l’attività hobbistica pericolosa nelle 24 ore successive alla donazione. A titolo esemplificativo: volo in deltaplano, ascensione in montagna, immersioni, automobilismo, motociclismo e ciclismo sportivi, etc.

Alcolismo cronico:

Esclusione permanente

Allergie:

Sospensione nei periodi sintomatici e/o in terapia sistemica specifica

Sospensione in presenza di lesione cutanee nella sede della venipuntura (Nel soggetto allergico va posta particolare attenzione per possibili reazioni al citrato o agli Ftalati presenti nella plastica dei circuiti nella donazione in aferesi)

Sospensione per 72 ore dopo terapia desensibilizzante

Sospensione per 1 anno dall’ultima esposizione per allergia a farmaci ed in particolare alle penicilline

Idoneo se asintomatico nel periodo delle donazioni in assenza di terapia specifica

Asma allergico:

Esclusione permanente per le forme severe e/o in terapia sistemica

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54 infosalute 11

Sospensione solo in fase sintomatica per le forme lievi in trattamento profilattico per inalazione ed in ogni caso sospensione per 1 mese dall’ultimo episodio, trascorso senza sintomi e senza terapie

Assunzione di sostanze stupefacenti:

Per via venosa Esclusione permanente

Per via non venosa se persiste: Esclusione permanente

Pregresso uso di droghe leggere: Valutazione del singolo caso con approfondito colloquio con il medico

Broncopneumopatie:

Broncopneumopatia acuta:Sospensione fino ad 1 mese dalla guarigioneRiammissione previa valutazione clinica

Broncopneumopatia cronica severa, cronica o recidivante: Esclusione permanente

Sarcoidosi: Esclusione permanente

Pneumotorace spontaneoEsclusione per 4 mesi dalla guarigione ed eventuale riammissione previa valutazione specialistica

Pneumotorace post-traumatico Esclusione per 4 mesi dalla guarigione

Diabete:

Diabete tipo II anche in terapia con ipoglicemizzanti orali e in compenso metabolico Idoneo

Cardiopatie ed anomalie del ritmo cardiaco:

Cardiopatie ischemiche: Esclusione permanente

Cardiomiopatie: Esclusione permanente

Aritmie ipercinetiche (fibrillazione atriale, tachicardia parossistica atriale o ventricolare, extrasistolia ventricolare su base organica, flutter atriali o ventricolari):

Esclusione permanente

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55infosalute 11

Aritmie ipocinetiche: Sindrome di Wolf Parkinson Withe: Esclusione permanente

Blocco completo di branca dx o sx, prolasso mitralico ed extrasistolia semplice:

Valutazione caso per caso in rapporto alla eziologia ed alle conseguenze emodinamiche del fenomeno previa valutazione specialistica

Cardiopatie congenite curate completamente: Idoneità

Endocrinopatie:

Malattie della tiroide, malattie del surrene, malattie dell’ipofisi, altre endocrinopatie, malattie del pancreas - per ciascuna di queste patologie:

Forme infiammatorie acute:Sospensione fino a guarigioneRiammissione previa valutazione specialistica

Neoplastiche maligne o autoimmu-ni: Esclusione permanente

Ipotiroidismo non autoimmune in terapia sostitutiva ben compensata: Idoneità

Farmaci:

Antiaritmici: Esclusione finché perdurano le condizioni che ne determinano o ne hanno determinata l’assunzione

Antibiotici: Sospensione per 7 gg. dal termine della terapia

Anti-infiammatori: Sospensione per 7 gg. dal termine della terapia in caso di donazione piastrinica

Anti-ipertensivi:

Esclusione: dalla plasmaferesi per terapia con ACE-inibitori.Esclusione per sangue intero ed aferesi per soggetti ipertesi in terapia con Beta-bloccanti con frequenza cardiaca inf. a 60 bpm

Ansiolitici:Valutazione medica caso per caso in particolare dello stato psicologico del donatore. Se Idoneo, evitare assunzione la sera precedente alla donazione

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56 infosalute 11

Cortisonici: Sospensione per 15 gg. dal termine della terapia sistemica

Etretinato-acitretina (per Psoriasi) Esclusione per 1 anno dall’ultima assunzione

Estratti di ghiandola pituitaria umana (ormoni della crescita):

Esclusione permanente

Finasteride (per ipotertrofia prostatica):

Sospensione per 2 mesi dall’ultima assunzione

Psicofarmaci (esclusi ansiolitici):

Esclusione durante il periodo di assunzioneLa riammissione sarà condizionata dalla sospensione del farmaco senza comparsa di sintomi per un periodo di almeno 3 mesi e secondo valutazione clinica

Steroidi e/o ormoni anabolizzanti a scopo di culturismo fisico:

Esclusione permanente

Per altre terapie: valutazione del donatore ed eventuale rinvio per un periodo di tempo variabile secondo il principio attivo del farmaco assunto, la farmacocinetica e la malattia oggetto di cura.

Fratture:

Sospensione fino a guarigione

Gravidanza presunta:

Sospensione

Gravidanza:

Sospensione per 1 anno dopo il parto

Sospensione per 6 mesi dopo aborto volontario o spontaneo

Immunoglobuline umane:

Sospensione per 4 mesi

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57infosalute 11

Immunoglobuline di originale animale (antivipera, antidifterite, ect.):

Sospensione per 3 mesi

Ipertensione arteriosa:

Lieve / media: Idoneità in assenza di complicanze e a giudizio del medico anche in rapporto alla terapia in atto

Grave: Esclusione permanente

Ittero:

S. di Gilbert: Sospensione solo con ittero manifesto

Non Gilbert:

Sospensione fino a risoluzioneEsclusione se accertata epatite B o C o situazioni emolitiche croniche acquisite o ereditarie (sferocitosi, drepanocitosi, deficit enzimatici, emoglobinuria parossistica)

Malaria:

Donatori che siano vissuti per i primi cinque anni di vita o per cinque anni consecutivi in zona ad endemia malarica:

Sospensione temporanea per 3 anni dal rientro dalla zona malarica per la donazione di sangue intero, emazie e piastrine, se resta asintomaticoIdonei solo alla plasmaferesi ed il plasma inviato per il frazionamento industriale

Soggiorno in zona endemica in assenza di episodi febbrili al rientro

Sospensione per 6 mesi dalla donazione di sangue intero, emazie, piastrine da aferesi o qualsiasi emocomponente cellulareIdonei alla plasmaferesi ed il plasma inviato per il frazionamento industriale

Soggetti con malaria clinicamente guarita

Esclusione permanente dalla donazione di componenti cellulari (sangue intero, emazie, piastrine da aferesi, ect.)Possono essere ritenuti idonei alla plasmaferesi ed il plasma utilizzato esclusivamente per il frazionamento industriale

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58 infosalute 11

Malattie dell’apparato gastroenterico:

Colite ulcerosa: Esclusione permanente

Malattia di Crohn: Esclusione permanente

Morbo celiaco: Idoneità se a dieta priva di glutine

Malattia ulcerosa: Sospensione in fase attiva fino a guarigione documentata

Gastropatia da Helicobacter in terapia eradicante:

Sospensione per 7 gg dal termine della terapia

Malattie autoimmuni:

Esclusione permanente. Ad eccezione del donatore affetto da morbo celiaco sottoposto a dieta priva di glutine

Malattie ematologiche:

Anemie:Sospensione fino a definizione diagnostica e trattamento efficace. Possibile riammissione previa valutazione clinica

Coagulopatie congenite o acquisite sintomatiche: Esclusione permanente

Talassemie alfa o beta eterozigote:

Idoneo solo plasmaferesi se valori di Hb normali o comunque non inferiori a 1 g di valore minimo normale - Valore minimo accettabile (12,5 g/dl uomo – 11,5 g/dl donna)

Emocromatosi:

Idoneità in assenza di patologia d’organo, con valori di transaminasi epatiche nella norma e con tutti i requisiti di idoneità previsti dalle norme vigentiEsclusione in presenza di patologie d’organo

Malattie infettive:

Filariosi, Kala Azar, Lebbra, Babesiosi, Tripanosomiasi, Malattia di Kawasaki, febbre di Dengue:

Esclusione permanente

Amebiasi, schistosomiasi, encefalite da arborvirus: Esclusione permanente

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59infosalute 11

Febbre Q: Sospensione per 2 anni dalla completa guarigione

Legionellosi, leptospirosi:

Sospensione fino a guarigioneRiammissione previa valutazione

Toxoplasmosi:Sospensione fino a 6 mesi dalla guarigione (Ab IgM neg)

Morso di zecca:Sospensione fino a 3 mesi, in assenza di eritema cronico migrante o malattia di Lyme

Malattia di Lyme: Sospensione fino a 6 mesi dalla guarigione

Mononucleosi e Citomegalovirus: Sospensione fino a 6 mesi dalla guarigione

Epatite A: Sospensione fino a 4 mesi dalla guarigione clinica

Epatiti B e C attuali o pregresse: Esclusione permanente

Brucellosi: Sospensione fino a 2 anni dalla guarigione

TBC:Sospensione fino a 2 anni dalla guarigione certificata da un dispensario anti TBC

Herpes simplex e zoster:Sospensione fino a 2 settimane dalla guarigione delle lesioni

Contatti con soggetti affetti da malattia infettiva:

Sospensione e riammissione previa valutazione medica dopo la guarigione del contatto

Osteomielite: Sospensione fino a 2 anni dalla guarigione

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60 infosalute 11

Reumatismo articolare acuto (febbre reumatica)

Sospensione per 2 anni dopo la cessazione dei sintomi ed in assenza di complicanze cardiache. Se complicata da cardite reumatica: Esclusione permanente

Gonorrea, uretriti, herpes genitalis:

Sospensione fino a guarigione clinica della malattiaRiammissione previa valutazione medica

Sifilide, granuloma inguinale, linfogranuloma venereo: Esclusione permanente

Encefalopatia spongiforme trasmissibile (TSE) come p. es. Malattia di Creutzfeld-Jakob e sua nuova variante:

Esclusione permanente

Virus del Nilo Occidentale (WNV):

Chikungunya virus

Sospensione di 28 giorni dal rientro o dalla risoluzione dei sintomi nel caso abbia contratto l’infezioneSospensione 21 giorni dal rientro ed in assenza di sintomi

SARS (Ordinanza Ministero della Salute 10 giugno 2003):

Donatori asintomatici dopo viaggio in area affetta da SARS

Sospensione temporanea per 3 settimane dal rientro

Se SARS sospetta:Sospensione temporanea per 1 mese dalla completa guarigione

Se SARS probabile:Sospensione temporanea per 3 mesi dalla completa guarigione

Affezioni virali (influenza, sindromi parainfluenzali, altre virosi):

In generale è consigliata una sospensione delle donazioni fino a 2 settimane dalla guarigione

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61infosalute 11

Malattie neurologiche:

Epilessia: Esclusione permanente

Sincope:Esclusione permanente se anamnesticamente reiterata o conseguente alla donazione

Neuropatie sistemiche: Esclusione permanente

Patologie degenerative o vascolari: Esclusione permanente

Patologie psichiatriche: Esclusione permanente

Neurochirurgia encefalica pregressa: Esclusione permanente

Meningiti:Sospensione fino a guarigioneRiammissione dopo valutazione medica

Vertigini e/o labirintiti: Sospensione fino a remissione

Trauma cranico: Sospensione fino a restitutio ad integrum

Crisi di svenimenti e/o convulsioni diverse da quelle febbrili infantili:

EsclusioneIdoneità per i soggetti che non effettuano terapia anticonvulsivante da almeno 3 anni senza ricadute

Psicosi, demenza, nevrosi gravi: Esclusione permanente

Malattie neoplastiche maligne:

Esclusione permanente

Nefropatie:

Glomerulonefrite acuta: Sospensione per 5 anni dalla guarigione definitiva

Nefropatie croniche: Esclusione permanente

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62 infosalute 11

Situazioni a rischio:

Trasmissione di virus epatitici o di HIV:

Ai donatori devono essere fornite informazioni aggiornate tramite specifiche note informative (DIMT-Mod-6) sulle situazioni a rischio che possono associarsi alla trasmissione di virus dell’epatite ed HIV, al fine di una sensibilizzazione per un’eventuale autosospensione

Agopuntura:

Sospensione per 48 ore se effettuata in ambiente medico e con aghi monousoSospensione per 4 mesi se effettuata in ambiente non medico

Tatuaggi: Sospensione per 4 mesi

Piercing, forature orecchie potenzialmente a rischio di infezione:

Sospensione per 4 mesi

Forature orecchie con orecchino sterile: Sospensione per 48 ore

Conviventi di soggetti HBsAg positivi se non vaccinati:

Sospensione fino a 4 mesi dalla fine della convivenza

Partners sessuali di soggetti anti HCV positivi, anti HIV positivi e HBsAg positivi:

Sospensione fino a 4 mesi dall’ultimo rapportoE’ raccomandata la vaccinazione dei partners sessuali di soggetti HBsAg positivi. Il donatore vaccinato o comunque con titolo HBsAb protettivo (>10 Ul/ml) e con HBcAb negativo, è idoneo alla donazione anche durante la convivenza con persona HBsAg positiva

Comportamento sessuale a rischio di trasmissione di malattie infettive (in particolare di persone che svolgono attività sessuale a pagamento):

Esclusione permanente

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63infosalute 11

Rapporti sessuali occasionali a rischio: Sospensione per 4 mesi

Contatto con liquidi biologici:Valutare caso per caso l’entità del rischio utilizzando il criterio più prudente

Spruzzi di sangue o liquidi biologici sulle mucose o punture con aghi di siringa:

Sospensione per 4 mesi dall’esposizione

Cure odontoiatriche non cruente (igiene orale, otturazioni):

Sospensione per 48 ore e/o fino a completa guarigione della ferita chirurgica

Cure odontoiatriche (estrazioni dentarie singole o multiple):

Sospensione fino alla completa guarigione della ferita chirurgica

Cure odontoiatriche invasive:

Il rischio trasmissivo deve essere rapportato al dato epidemiologico del bacino di afferenza dei donatori e al livello di cooperazione tra il medico trasfusionista e l’odontoiatra

Interventi chirurgici maggiori:Sospensione per 4 mesi o secondo giudizio medico in base alla tipologia dell’intervento

Interventi chirurgici minori (chirurgia ambulatoriale):

Sospensione di 1 settimana e comunque fino a guarigione delle ferite conseguenti all’atto chirurgico. Qualora l’atto chirurgico necessiti di un esame istologico del materiale asportato l’idoneità è condizionata all’esito dello stesso.

Diagnostica endoscopica: Sospensione per 4 mesi

Personale sanitario esposto a rischio:

In occasione di esposizione accidentale a sangue o strumenti potenzialmente contaminati: Sospensione fino al termine del periodo di osservazione

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64 infosalute 11

Donatori senza markers di epatite, ma con anamnesi positiva per epatite o implicati in più di un caso di sospetta epatite post – trasfusionale:

Esclusione permanente

Unico donatore implicato in un caso di epatite virale post – trasfusionale certa:

Esclusione anche in assenza di riscontro di markers epatitici

Pregressa epatite B:Esclusione permanente eccetto coloro che presentano HBsAg negativo, HBsAb positivo e test NAT negativo

Pregressa epatite C: Esclusione permanente

Non comporta esclusione la presenza di anticorpi anti HBsAgE’ criterio di esclusione il riscontro di anti HBcAb isolato

Terapia trasfusionale:

Donatore sottoposto a trasfusione di sangue o di emocomponenti o a trattamento con emoderivati:

Sospensione per 4 mesi e comunque dopo esecuzione di markers sierologici con esito negativo

Trasfusioni di emocomponenti ricevute nel Regno Unito dopo il 1980:

Esclusione permanente

Trapianti:

Trapianti di organo (Xenotrapianti): Esclusione permanente

Trapianti di tessuti (es. cute, osso, etc.) Sospensione per 4 mesi

Trapianti di cornea e/o dura madre: Esclusione permanente

Vaccinazioni:

Vaccini inattivati/uccisi (carbonchio,colera, difterite, febbre delle montagne rocciose, influenza, meningite, pertosse, peste, polio (Salk), rabbia senza morso di cane)

Sospensione per 48 ore

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65infosalute 11

Antirabbica dopo morso di cane risultato affetto da rabbia: Sospensione per 1 anno

Epatite A e B:Idoneità dopo 48 ore in assenza di sintomatologia e di esposizione

Vaccini vivi attenuati (BCG, botulino, febbre gialla, morbillo, parotite, polio per os, rosolia, tifo per os, vaiolo, varicella-Zoster

Sospensione per 1 mese

Tossoidi Non idoneo per 48 ore se asintomatico

Virus dell’encefalite da zeccaNessuna esclusione senza esposizione e se asintomatico

Viaggi e soggiorni:

Soggiorno nel Regno Unito fra il 1980 e il 1996 per più di 6 mesi anche non consecutivi:

Esclusione permanente (Ordinanza del 22.11.2000)

Viaggi in zone tropicali:

Sospensione per 3 mesi dopo il ritorno in assenza di febbre e/o malesseri di natura indeterminata sia per sangue intero che per aferesi

Soggiorno in zone con infezione da HAV endemica e/o in zone con condizioni igienico – sanitarie a rischio:

Sospensione per 3 mesi dal rientro in assenza di segni clinici di malattia

6. Riferimenti ► Legge 107/90 “Disciplina delle attività trasfusionali relative al sangue umano

ed ai suoi componenti e per la produzione di plasma derivati” ► Decreto Ministeriale 21 luglio 1990 “Misure dirette ad escludere il rischio di

Infezioni epatitiche da trasfusione di sangue” art. 2 ► Consiglio d’Europa “Raccomandazioni n. R (95) 15 Comitato dei Ministri degli

Stati Membri per preparazione, uso e garanzia di qualità degli emocomponenti” ► Council reccomendation 29 giugno 1998 (Official Journal of the European

Community 21.7.1978 L 203/14 – L 203/25) ► Direttiva 2004/33/CE della Commissione del 22 marzo 2004 del Consiglio

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66 infosalute 11

d’Europa ► Ordinanza Ministro Sanità 22 novembre 2000 D.M. 25 gennaio 2001 ► Decreti Ministeriali 3 marzo 2005 ► Decreto legislativo 20 dicembre 2007 n. 261 ► Linee guida SIMTI ► Raccomandazioni SIdEM

7. Elenco dei destinatari ► Coordinatore D.I.M.T. ► Personale Medico SIT Trento e CT Rovereto ► Direttori afferenti a D.I.M.T. ► Responsabili Strutture Semplici ► Referenti Assicurazione Qualità Strutture afferenti a D.I.M.T. ► Direttore Sanitario Provinciale AVIS

8. Strumenti di registrazione ► Modulo DIMT-Mod-6 “Modulo di informazione, accettazione e consenso alla

donazione di sangue ed emocomponenti” ► Sistema informatico Emonet

9. Documenti collegati ► Procedura Dipartimentale DIMT-PR-04 “Selezione donatore e raccolta sangue

ed emocomponenti” ► Documento DIMT-Doc-08 “Note informative per i donatori di sangue ed

emocomponenti”

10. AllegatiNessuno

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67infosalute 11

APPENDICE 4Note informative per aspiranti donatori

Gentile Signora / Gentile Signore,con la presente desideriamo innanzitutto ringraziarLa per il percorso che sta intraprendendo per diventare donatore di sangue. Oggi verrà sottoposto a prelievo per l’esecuzione degli esami di laboratorio pre-visti dalla Legge vigente e Le verranno consegnati sia il Modulo di informazione, accettazione e consenso alla donazione, sia alcune Note informative per i donatori di sangue ed emocomponenti. La preghiamo di prestare molta attenzione alla documentazione che Le viene consegnata, perché entrambi i documenti sono essenziali per la comprensione di tutte le problematiche legate alla donazione del sangue.Gli esami oggi eseguiti verranno valutati da un Medico della Struttura trasfusionale, che comunicherà all’Associazione di appartenenza il giudizio di idoneità perché Lei possa essere convocato a visita medica, prima della quale verrà programmata anche l’esecuzione dell’esame elettrocardiografico previsto per legge. L’Associa-zione a cui è iscritto, ricevuto il giudizio di conformità degli esami, provvederà a fissare e a comunicarLe l’appuntamento per la visita medica.Qualora dovessero risultare degli esami non conformi, Lei verrà comunque convo-cato a colloquio direttamente dal Medico in modo da poterLe fornire i chiarimenti dovuti e programmare eventuali controlli.In occasione della visita, il Medico valuterà il Suo stato fisico, gli esami di la-boratorio e l’ECG e formulerà un giudizio sulla idoneità o meno alla donazione. (Gli esami di laboratorio non Le verranno spediti a casa, ma Le saranno con-segnati in occasione della visita medica.)Nel rinnovarLe il nostro compiacimento per la scelta fatta, La salutiamo cordial-mente.

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68 infosalute 11

APPENDICE 5Note informative per i donatori di sangue ed emocomponenti

DIPARTIMENTO DI MEDICINA TRASFUSIONALE

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69infosalute 11

INDICE ► Introduzione ► Corretta compilazione del questionario ► Criteri generali di accettazione e valutazione ► Criteri specifici per donazioni in aferesi ► Frequenza delle donazioni ► Informazioni generali sui vari tipi di donazione ► Esami obbligatori ad ogni donazione e controlli periodici (annuali) ► Criteri di esclusione permanente e temporanea del donatore al fine della

tutela della salute del donatore ► Criteri di esclusione permanente e temporanea del donatore al fine della

tutela della salute del ricevente ► Comportamenti da adottare prima della donazione ► Comportamenti da adottare durante la donazione ► Comportamenti da adottare dopo la donazione ► Alimentazione del donatore di sangue

IntroduzioneIl Decreto Ministeriale 3 marzo 2005, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 85 del 13 aprile 2005, sottolinea l’importanza di sensibilizzare e informare in merito al dono del sangue e al suo valore etico e sanitario, sia chi già è donatore, sia tutte le persone che intendono avvicinarsi al dono del sangue, sia la generalità dei cittadini che hanno il diritto/dovere di conoscere il problema. E’ nello spirito di quanto enunciato dal Decreto Ministeriale che nasce questo documento informativo con lo scopo di fornire sintetiche, ma utili informazioni con la finalità di salvaguardare la salute del donatore e del ricevente. In queste note informative si farà riferimento a dei termini abbastanza ricorrenti per cui di seguito vengono riportate le spiegazioni necessarie: Consenso informato Il medico può prelevare il sangue a un donatore solo se ne ottiene il consenso, così come il medico può fare una trasfusione o qualsiasi altra pratica medica solo se ottiene il consenso dell’ammalato. In entrambi i casi il consenso, per essere valido dal punto di vista etico, deontologico e giuridico, deve essere informato: in pratica chi dà il proprio consenso deve avere tutti gli elementi di conoscenza sufficienti a fargli valutare correttamente la proposta del medico e quindi accet-tarla (consenso informato) o rifiutarla.

AutoesclusioneAl donatore viene garantita la possibilità di richiedere, in qualsiasi momento, al personale medico della struttura trasfusionale o di raccolta di non utilizzare la propria donazione, tramite una procedura riservata di autoesclusione.

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70 infosalute 11

In pratica il donatore può chiedere al medico che la donazione fatta non venga utilizzata (e quindi eliminata), qualora in un momento successivo alla donazio-ne acquisti la consapevolezza di non avere comunicato al medico elementi che compromettano la sicurezza del sangue.

Esclusione temporanea La si mette in atto quando il donatore presenta patologie, comportamenti, aspetti del proprio vivere che possono implicare un rischio per se stesso o per i riceventi del sangue donato, in base a quanto stabilito dalle normative vigenti e/o a giudizio del medico trasfusionista. La sospensione dalla donazione ha una durata variabile in rapporto al problema riscontrato. Il donatore escluso temporaneamente a giudizio medico, può essere sottoposto ad esami di laboratorio e/o strumentali. Risolto o scaduto il motivo di esclusione, viene riammesso alla donazione.

Esclusione permanente La si mette in atto in presenza di patologie croniche, comportamenti, aspetti del proprio vivere che implicano o possono implicare un rischio per sé correlabile con la donazione (ad esempio una cardiopatia) o un rischio per i riceventi del sangue donato (comportamenti sessuali a rischio, tossicodipendenza, alcolismo, possibilità di trasmissione di malattie infettive ecc.), ed in ogni caso in base a quanto stabilito dalle normative vigenti e/o a giudizio del medico trasfusionista.

Corretta compilazione del questionarioIl Decreto Ministeriale 03/03/2005, all’art. 9 comma 2 recita:“...Dal modulo di consenso informato deve risultare chiaramente la dichiarazione, da parte del candidato donatore, di aver visionato il materiale informativo... e di averne compreso compiutamente il significato; di aver risposto in maniera veritiera ai quesiti posti nel questionario; ... di essere consapevole che le informazioni for-nite sul proprio stato di salute e sui propri stili di vita costituiscono un elemento fondamentale per la propria sicurezza e per la sicurezza del ricevente il sangue donato; ... di sottoporsi volontariamente alla donazione.”Da quanto sopra citato risulta evidente l’importanza di una attenta lettura e comprensione delle domande cui si dovrà rispondere. Ogni donatore, laddove riscontrasse difficoltà nella comprensione di una o più domande, può tralasciarne la risposta e rispondere solo dopo aver ricevuto dal medico le spiegazioni richieste, che devono essere esaurienti ed in grado di chiarire ogni minimo dubbio. Inoltre deve essere chiaro ad ogni donatore che comunque egli potrà in ogni momento rifiutare il consenso alla donazione.Si raccomanda di non sottovalutare alcuna domanda, anche se può apparire di scarsa rilevanza o poco attinente alla donazione, ed essere consapevole che il non segnalare alcune informazioni, anche all’apparenza di scarso significato, può

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71infosalute 11

minacciare l’integrità fisica del donatore e recare danni al ricevente paziente. L’anamnesi (storia clinica) del donatore è un punto cardine per la sicurezza della donazione.

Criteri generali di valutazione e accettazione (D.M. 3 marzo 2005)

Età:

Sangue intero: 18 - 65 anni

Prima donazione: Inferiore o uguale a 60 anni

Plasmaferesi (intervallo sup. 90 giorni) 18 - 65 anni

Plasmaferesi continuativa (intervallo inferiore a 90 giorni): 18 - 60 anni

Piastrinoaferesi: 18 - 65 anni

Peso minimo: ≥ 50 kg. Polso:Euritmico con frequenza tra 50 e 100 battiti/minuto: soggetti allenati possono essere ammessi anche con frequenza <50/m.

Pressione arteriosa:Sistolica tra 110 e 180 mm/HgDiastolica tra 60 e 100 mm/Hg

Emoglobina:

Sangue intero:superiore a 12,5 nella donnasuperiore a 13,5 nell’uomo

Plasmaferesi:non inferiore a 11,5 nella donnanon inferiore a 12,5 nell’uomo

Piastrine da aferesi e plasma piastrine da aferesi:

non inferiore a 12,5 nella donnanon inferiore a 13,5 nell’uomo

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72 infosalute 11

Criteri specifici per donazioni in aferesi(D.M. 3 marzo 2005)

Plasmaferesi:

Idoneità come per donazione di sangue intero

Prelievo minimo 450 mL– massimo 650 mL (600 mL in assenza di reintegro di volume)

Protidemia >6 gr/dL con profilo elettroforetico normale

Massimo prelievo al mese: 1,5 L

Massimo prelievo all’anno: 10 L

Piastrinoaferesi e plasmapiastrinoaferesi:

Idoneità come per donazione di sangue intero

Numero di piastrine superiori a 150.000/µL per piastrinoaferesi (consigliato ≥ a 200.000/µL). Nr. donazioni/anno: massimo 6

Piastrinoaferesi in sacca doppia:

Idoneità come per donazioni di sangue intero

Consigliato Nr. piastrine predonazione ≥ 250.000/µL

Frequenza delle donazioni

Intervallo minimo fra 2 donazioni:

Dopo sangue intero

90 giorni per sangue intero

30 giorni per plasmaferesi

30 giorni per piastrinoaferesi

Dopo plasmaferesi

14 giorni per sangue intero

14 giorni per plasmaferesi

14 giorni per piastrinoaferesi

Dopo piastrinoaferesi

14 giorni per sangue intero

30 giorni per plasmaferesi

60 giorni per piastrinoaferesi

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Numero di donazioni annuali di sangue intero:

max 2 donazioni per la donna in età fertile con intervallo di 180 giorni

max 4 donazioni per l’uomo e per la donna in menopausa con intervallo minimo di 90 giorni

Informazioni generali sui vari tipi di donazioneDonazione di sangue (sangue intero) È la donazione più frequente: il donatore, attraverso un ago posto in una vena dell'avambraccio, dona 450 mL in circa 5-10 minuti. II sangue è raccolto in una apposita sacca e viene successivamente lavorato per essere suddiviso nei suoi componenti (globuli rossi, plasma, piastrine), che vengono conservati con diverse modalità e temperature.

Donazione mediante aferesi Con questa procedura il donatore dona singoli o multipli componenti del suo sangue: plasma (plasmaferesi), piastrine (piastrinoaferesi), plasma e piastrine (plasmapiastrinoaferesi).Tale procedura viene effettuata mediante un'apposita apparecchiatura (separatore cellulare) per la quale vengono utilizzati dei dispositivi di prelievo monouso e sterili. Il sangue viene prelevato da una vena del braccio e nel momento in cui entra nel circuito di prelievo viene mescolato ad una sostanza (ACD-A) che lo rende incoagulabile. La separazione del plasma o piastrine avviene in un dispositivo rotante (centrifuga o filtro) che è parte integrante del circuito stesso, dove avviene la separazione dei globuli rossi dal plasma o dalle piastrine, che a separazione terminata vengono inviate in apposita sacca di raccolta. Al termine del ciclo di prelievo, sempre attraverso la medesima vena, verranno reinfusi i globuli rossi ed una quantità di liquidi (soluzione fisiologica) pari a circa 250-500 mL complessivi, per compensare la riduzione del volume ematico conseguente al prelievo. Il tempo occorrente per la donazione di solo plasma oscilla fra i 30 ed i 40 minuti, mentre per la donazione di plasma+piastrine è di circa 60-70 minuti. Gli effetti sfavorevoli legati a tale tipo di procedura (poco frequenti) possono essere per la maggior parte simili a quelli della donazione di sangue intero e rappresentati da: malessere genera le, senso di mancamento, nausea, vomito, capogiri, ematoma nella sede di inserzione dell'ago, senso di formicolio alle labbra, alle mani e ai piedi, crampi muscolari, sensazione di freddo o sudorazione intensa. I rischi connessi alla donazione per il donatore sono assolutamente pochi e di piccola entità e correlati in genere più all’emotività del soggetto (la tensione per la visita, un momento di stress, …) che al volume del prelievo. Solo molto

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74 infosalute 11

raramente si verificano effetti collaterali più gravi e che richiedono un trattamento terapeutico specifico. Il donatore è sorvegliato dal personale infermieristico durante tutta la procedura; tuttavia è utile che il donatore avvisi l’infermiere non appena avverta malesseri e/o fastidi che potrebbero preludere ad una reazione. È possibile ritirarsi o rinviare la donazione per propria decisione in qualunque momento della procedura.

Esami obbligatori ad ogni donazione e controlli periodici (annuali)Il donatore viene sottoposto ad ogni donazione ad una ampia serie di esami di screening e una volta l’anno ad una batteria di esami più allargata (controllo annuale). Tutti gli esami effettuati al controllo annuale vengono regolarmente inviati al donatore perché restino in suo possesso e possano essere mostrati anche al medico curante. Comunque ed in qualsiasi caso viene tempestivamente comunicata al donatore mediante posta o mediante consegna personale diretta ogni alterazione significativa rilevata, sia per dovere di corretta informazione, sia per avviare eventuali ulteriori accertamenti, sia per metterne poi a conoscenza il medico curante. Di seguito viene specificata la tipologia degli accertamenti laboratoristici e clinici eseguiti per: Aspirante donatore:

► Gruppo sanguigno ABO e Fattore Rh con fenotipo Rh e Kell ► Emocromo con formula ► HIV Ab 1-2 ► HBs Ag ► HCV Ab ► HBcAb ► Sierodiagnosi Lue ► Funzionalità epatica AST-ALT-GGT ► Proteine Totali ► Creatinina ► Urea ► Glicemia ► Acido urico ► Proteinemia ► Elettroforesi sieroproteica ► Albumina ► Colesterolo ► Trigliceridi ► Ferritina ► Sideremia ► VES

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75infosalute 11

► PT, PTT ► Esame urine ► ECG

Se gli esami risultano nella norma, l’aspirante donatore viene convocato tramite l’associazione di appartenenza per essere sottoposto ad anamnesi e visita medica generale.Alla prima donazione viene confermato il gruppo sanguigno ed eseguita la ricerca di anticorpi irregolari (Test di Coombs indiretto).

Donatore periodico - ad ogni donazione: ► Emocromo con formula ► HIV Ab 1-2 ► HBs Ag ► HCV Ab ► HCV-RNA, HIV/1-RNA, HBV-DNA con metodologia NAT ► Sierodiagnosi Lue ► AST-ALT ► Proteine Totali (solo per aferesi)

► Donatore periodico - Controllo annuale ► Visita medica ► Emocromo con formula ► HIV Ab 1-2 ► HBs Ag ► HCV Ab ► HCV-RNA, HIV/1-RNA, HBV-DNA con metodologia. NAT ► Sierodiagnosi Lue ► Funzionalità epatica AST-ALT-GGT ► Proteine Totali ► Creatinina ► Urea ► Glicemia ► Elettroforesi sieroproteica (solo per aferesi) ► PT, PTT (solo per aferesi) ► Colesterolo tot. e HDL ► Trigliceridi ► Ferritina ► Sideremia ► VES ► Esame Urine

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76 infosalute 11

Criteri di esclusione permanente e temporanea del donatore al fine della tutela della salute del donatore (D.M. 3 marzo 2005)Il gesto di profonda solidarietà e di grande senso civico che un cittadino fa nel donare il sangue per il bene comune non deve in alcun modo portare danno a chi lo compie. È quindi una norma di assoluta precauzione l’escludere temporanea-mente o definitivamente dalla donazione persone che dalla donazione potrebbero ricevere un danno, per quanto minimo ed anche solo ipotetico o possibile. Per tale motivo, il donatore affetto o precedentemente affetto da una delle sottoe-lencate patologie o condizioni, deve essere giudicato:

TEMPORANEAMENTE NON IDONEOalla donazione di sangue o di emocomponenti per:

► Aborto (sospensione di 6 mesi) ► Gravidanza in atto o anche presunta (1 anno di sospensione dopo il parto) ► Tutte le condizioni patologiche per le quali il medico trasfusionista ritiene

opportuno avvalersi del parere di uno specialista o di ulteriori accertamenti per formulare il giudizio di idoneità.

PERMANENTEMENTE NON IDONEOalla donazione di sangue o di emocomponenti per:

► Affezioni croniche o recidivanti: gastrointestinali, epatiche, urogenitali, ematologiche, immunologiche, renali, metaboliche o respiratorie

► Diabete in trattamento insulinico ► Malattie autoimmuni, ad esclusione della malattia celiaca purchè il donatore

segua una dieta priva di glutine ► Malattie cardiovascolari: donatori con affezioni cardiovascolari in atto o

pregresse, ad eccezione di anomalie congenite completamente curate ► Malattie del sistema nervoso centrale: antecedenti di gravi malattie orga-

niche del sistema nervoso centrale ► Neoplasie o malattie maligne ► Svenimenti e/o convulsioni: convulsioni, diverse da quelle febbrili infantili,

ad eccezione di quelle per le quali sono trascorsi almeno tre anni dall’ultima terapia anticonvulsiva senza ricadute

► Tendenza anomala all’emorragia: donatori con antecedenti di coagulopatia congenita o acquisita di rilevanza clinica

Criteri di esclusione temporanea e permanente del donatore al fine della tutela della salute del ricevente (D.M. 3 marzo 2005)Il candidato donatore affetto o precedentemente affetto da una delle sottoelencate patologie deve essere giudicato:

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77infosalute 11

TEMPORANEAMENTE NON IDONEOalla donazione di sangue o di emocomponenti per:

► Allergie: ► a farmaci in particolare alla penicillina: sospensione di 1 anno dall’ul-

tima assunzione ► sintomatiche: sospensione per tutto il periodo di persistenza dei sintomi;

sospensione dei donatori con eczema locale nella sede della venipuntura ► terapia desensibilizzante: sospensione per 72 ore dall’ultima sommi-

nistrazione del vaccino ► Asma allergico:

► sospensione per 1 mese trascorso senza sintomi dall’interruzione di qualunque terapia

► Assunzione di farmaci: ► ansiolitici: valutazione medica caso per caso ► antistaminici: sospensione temporanea finchè perdurano le condizioni

che ne determinano l’assunzione ► antibiotici: sospensione temporanea per 7 giorni dal termine della

terapia ► antinfiammatori e antidolorifici: sospensione per 7 giorni dal termine

della terapia per donazione di piastrine da aferesi ► antiipertensivi: valutazione caso per caso con particolare attenzione

all’assunzione di Betabloccanti (Atenololo, ecc.). L’uso di ACE-inibitori (Aceplus, Accuprin, Acepress, Acediur, Capoten, Cibacen, Condiuren, Converten, Eliten, Enapren, Fosipress, Inibace, Naprilene, Procaptan, Quark, Quinazil, Tensogard ecc.), configura controindicazione assoluta alla donazione in aferesi

► acitetrina (Neotigason): sospensione per 1 anno dall’ultima assunzione ► cortisonici: se terapia sistemica temporanea, sospensione per 15 giorni

dal termine della terapia ► finasteride: sospensione per 2 mesi dall’ultima assunzione

► Cure odontoiatriche: ► Invasive (estrazione, apicectomie, implantologia,…): fino a completa

guarigione della ferita ► Cure di minore entità: 48 ore

► Esposizione a possibili condizioni di rischio di malattie trasmissibili col sangue:

► Agopuntura (se non praticata in ambiente medico e con l’utilizzo di aghi monouso) sospensione di 4 mesi

► Contatto diretto con soggetti affetti da epatite B sospensione di 4 mesi ► Endoscopie (gastroscopia, colonscopia, retto-scopia, artroscopia) so-

spensione di 4 mesi ► Esposizione a sangue o a strumenti contaminati con sangue sospen-

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78 infosalute 11

sione di 4 mesi ► Intervento chirurgico maggiore sospensione di 4 mesi ► Piercing sospensione di 4 mesi ► Rapporti sessuali non protetti con partners occasionali sospensione

di 4 mesi ► Rapporti sessuali con persone infette o a rischio di infezione da

virus di epatite B, epatite C o da virus HIV sospensione di 4 mesi ► Tatuaggi sospensione di 4 mesi ► Trapianto di tessuti o di cellule sospensione di 4 mesi ► Trasfusione di sangue o emocomponenti sospensione di 4 mesi

► Infezioni: dopo malattia infettiva i donatori devono essere esclusi dalla donazione per almeno due settimane a decorrere dalla data della completa guarigione clinica. Periodi di esclusioni specifici si applicano nelle seguenti patologie:

► Affezioni di tipo influenzale: 2 settimane dopo la cessazione dei sintomi ► Brucellosi: 2 anni dopo la guarigione definitiva ► Febbre > a 38°C: 2 settimane dopo la guarigione ► Febbre Q: 2 anni dopo la guarigione definitiva ► Febbre reumatica: 2 anni dopo la guarigione definitiva ► Glomerulonefrite acuta: 5 anni dopo la guarigione definitiva ► Malaria:

► Soggetti che sono vissuti per i primi 5 anni di vita o per 5 anni consecutivi in zona ad endemia malarica: sospensione temporanea per 3 anni dal rientro dalla donazione di sangue intero, emazie e piastrine, se resta asintomatico. Possono comunque donare plasma da inviare al frazionamento industriale.

► Individui con pregressa infezione malarica: esclusione permanente dalla donazione di sangue intero, emazie e piastrine. Possono co-munque donare plasma per il frazionamento industriale.

► Visitatori al rientro da zone di endemia e asintomatici: non idonei per 6 mesi alla donazione di sangue intero, emazie o piastrine o altri componenti cellulari. Possono essere idonei alla donazione di plasma da inviare al frazionamento industriale. Trascorsi i 6 mesi in assenza di sintomi, possono riprendere la donazione di sangue intero, emazie, piastrine e componenti cellulari

► Malattia di Lyme: 6 mesi dopo la guarigione definitiva ► Mononucleosi infettiva: 6 mesi dopo la guarigione definitiva ► Osteomielite: 2 anni dopo la guarigione definitiva ► SARS: 3 settimane dopo viaggio in area in cui è presente l’infezione

► Se SARS sospetta: 1 mese dalla completa guarigione. ► Se SARS probabile: 3 mesi dalla completa guarigione

(Ordinanza Ministero della Salute 10 giugno 2003)

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79infosalute 11

► Toxoplasmosi: 6 mesi dopo la guarigione definitiva ► Tubercolosi: 2 anni dalla completa guarigione ► Virus del Nilo Occidentale: 28 giorni dopo aver lasciato una zona con

casi di malattia nell’uomo – se infezione, 28 giorni dopo la guarigione. ► Soggiorno in zone endemiche per malattie tropicali: almeno 3 mesi

dal rientro ► Infezioni emergenti: si applicherà il periodo di sospensione stabilito

dalle autorità competenti. ► Interventi chirurgici minori: 1 settimana dalla guarigione della ferita ► Puntura di zecca: sospensione di 3 mesi ► Vaccinazioni

► Con virus, batteri o rickettsie inattivati/uccisi: non idoneo per 48 ore, se asintomatico

► Carbonchio ► Colera ► Difterite ► Febbre delle montagne rocciose ► Influenza ► Meningite ► Pertosse ► Peste ► Polio (Salk) ► Rabbia (ndr: vedi morso di cane) ► Tetano

► Con virus o batteri vivi/attenuati: non idoneo per 4 settimane, se asintomatico

► BCG ► Parotite ► Polio (per os) ► Febbre gialla ► Tifo (per os) ► Morbillo ► Rosolia ► Vaiolo ► Varicella-Zoster ► Botulino

► Epatite A e B: non idoneo per 48 ore, se asintomatico e non vi è stata esposizione

► Tossoidi: non idoneo per 48 ore, se asintomatico ► Virus dell’encefalite da zecche: nessuna esclusione se il soggetto sta

bene e non vi è stata esposizione

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80 infosalute 11

PERMANENTEMENTE NON IDONEOalla donazione di sangue o di emocomponenti per:

► Alcolismo cronico ► Asma non allergico cronico ► Asma allergico cronico ed in terapia sistemica ► Assunzione di sostanze farmacologiche: ogni antecedente di uso non

prescritto di sostanze farmacologiche per via intramuscolare o endovenose o tramite altri strumenti in grado di trasmettere gravi malattie infettive, in particolare steroidi e/o ormoni a scopo di culturismo fisico

► Assunzione cronica e per via sistemica di cortisonici ► Assunzione cronica di farmaci anticomiziali (Depakin, Gardenale) ► Assunzione cronica di farmaci antidepressivi ► Assunzione di sostanze stupefacenti ► Comportamenti sessuali a rischio: persone il cui comportamento sessuale

espone ad alto rischio di contrarre gravi malattie infettive trasmissibili col sangue.

► Encefalopatia spongiforme trasmissibile (TSE o Malattia di Creutzfeld Jakob - variante umana della malattia della mucca pazza): persone con antecedenti medici o famigliari che comportano rischio di contrarre TSE:

► Trapianti di cornea ► Trapianti di dura madre ► Trattamenti con ormoni della crescita (estratti da ghiandola pituitaria

umana) ► Donatori che hanno soggiornato nel periodo dal 1980 al 1996 per più

di sei mesi cumulativi nel Regno Unito ► Donatori che hanno ricevuto trasfusioni di sangue o emocomponenti nel

Regno Unito dopo il 1980 ► Malattie infettive:

► Epatite C ► Epatite B ► HIV 1-2 ► HTLV I/II ► Babebiosi ► Lebbra ► Kala Azar (Leishmaniosi viscerale) ► Malattia di Chagas ► Sifilide ► Epatite ad eziologia indeterminata

► Riceventi di xenotrapianti

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81infosalute 11

Comportamenti da adottare prima della donazione1. Rinviare la donazione se al momento della convocazione sono presenti sintomi

riferibili a:► iniziali forme infettive: sintomi influenzali, raffreddore, cefalea o emicra-

nia, cistiti, disturbi gastrointestinali, disturbi respiratori, mal di gola, mal di denti, febbricola, ecc.

2. Riferire al medico se nei giorni precedenti o il giorno della donazione:► si sono assunti farmaci;► si sono effettuati sforzi fisici di particolare impegno;► non si è goduto di un adeguato riposo durante la notte precedente la

donazione;► sono presenti eventuali sintomi come astenia, capogiri, nausea, ecc.;► ciclo mestruale in atto;► in famiglia sono presenti casi di malattie infettive che possono essere

trasmesse per via aerea (morbillo, varicella, scarlattina, mononucleosi, ecc.)

► qualsiasi altro sintomo di comparsa recente, anche se ritenuto poco rilevante.

3. Evitare alimentazione copiosa e/o uso eccessivo di alcolici4. Sarebbe opportuno che nelle 24 ore precedenti la donazione non si effet-

tuassero sforzi fisici intensi per:► possibile aumento delle ALT (transaminasi) oltre i limiti della norma,

connessi allo sforzo muscolare► maggiori probabilità di manifestare disturbi di tipo vaso-vagale o lipo-

timico durante o dopo la donazione. ► comparsa di proteine nelle urine

5. Ricordarsi di esibire qualsiasi documentazione relativa ad eventuali visite specialistiche e/o esami strumentali (gastroscopie, colonscopie, ECG , ecc) eseguiti dopo l’ultima donazione.

Comportamenti da adottare durante la donazione ► Assumere una posizione comoda sulla poltrona assegnata ► Non tenere in bocca gomme da masticare o caramelle (in caso di malore,

potrebbero essere ingoiate ostruendo la trachea) ► Avvisare il personale su qualsiasi disturbo presente dopo l’inizio della do-

nazione (bruciore in sede di prelievo, senso di vuoto allo stomaco, senso di stordimento, nausea)

► Per i donatori di aferesi, importanza particolare riveste la comparsa, oltre a quelli sopra citati, dei seguenti sintomi: senso di formicolio alle labbra, formicolio alle mani, sensazione di freddo, brividi, dolore o sensazione di fastidio localizzato alla vena di prelievo, specie quando l’apparecchiatura è in fase di reinfusione.

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82 infosalute 11

Comportamenti da adottare dopo la donazioneLa legge prevede l’obbligatorietà di osservare un periodo di riposo dopo la donazione di almeno 24 ore in particolare per soggetti sottoposti ad atti-vità lavorative che richiedono particolare impegno e/o sforzi fisici (guida di autobus, camion, manovratori di gru, macchinisti, operatori su impalcature, ecc.) e non praticare attività sportive di particolare impegno e/o pericolo (parapendio, arrampicate, paracadutismo, deltaplano, ciclismo, calcio, immersioni subacquee, ecc.)

► Effettuare il ristoro nell’apposito locale, soggiornandovi per almeno 10-15 minuti. Si consiglia di assumere più liquidi del solito.

► Non abbandonare la sede della donazione se si avverte senso di debolezza, giramenti di testa, sudorazioni. In tali casi avvisare immediatamente il per-sonale medico o infermieristico.

► Nel caso in cui i sintomi di cui sopra dovessero comparire dopo l’uscita dalla sede della donazione, si consiglia di distendersi o sedersi per terra con la testa fra le ginocchia

► Non fumare per almeno un’ora ► Evitare l’uso di alcolici per almeno 24 ore ► Rimuovere il cerotto dopo 4-6 ore ► Evitare di sollevare pesi con il braccio su cui è stato eseguito il prelievo

(rischio di ematomi) ► Riferire al più presto, contattando un medico del centro dove si è effettuata

la donazione, di eventuali disturbi che dovessero insorgere dopo la stessa.N.B.: È necessario notificare ad un medico del Centro di riferimento l’eventuale comparsa nelle 24-48 ore successive alla donazione, di sintomi riferibili ad infezione in particolare se accompagnati da febbre. Alimentazione del donatore di sangue

ALIMENTAZIONE PRIMA DELLA DONAZIONE DI SANGUE(colazione almeno 1 ora prima)BEVANDE PERMESSE: acqua, tè, camomilla, caffè NON ZUCCHERATIBEVANDE VIETATE: latte, cappuccino, alcolici e yogurtCIBI PERMESSI: fette biscottate, marmellata, spremute

ALIMENTAZIONE DOPO LA DONAZIONE DI SANGUE(ristoro)BEVANDE PERMESSE: acqua, tè, camomilla, caffè, latte, cappuccino, yogurtBEVANDE SCONSIGLIATE: alcolici di ogni tipoCIBI PERMESSI: tutti (si sconsiglia l’assunzione di cibi ad alto contenuto di grassi)

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83infosalute 11

APPENDICE 6Modulo di informazione, accettazionee consenso alla donazione di sangue ed emocomponenti

DATI ANAGRAFICI DEL DONATORECognome e Nome …………………………………………………………………...Luogo e data di nascita ……………………. ………………………..Sesso M FResidente a ………………………………. Via………………….....….nr ….......Professione ……………………………………………………........................Tel. abitazione …...……….. Tel. Lavoro …....…....…… Cellulare ………………...

Gent. Donatrice/Donatore,per la sicurezza di donatore e ricevente è fondamentale che, in occasione della presentazione come aspirante donatore e poi ad ogni donazione, venga effettua-ta una accurata valutazione del Suo stato di salute e dell’eventuale presenza di condizioni e/o comportamenti che controindichino la donazione. A tale scopo, La preghiamo di leggere con attenzione le seguenti note informative e compilare scrupolosamente il questionario proposto. Tale raccomandazione scaturisce anche da quanto stabilito dal Decreto Ministeriale 03/03/2005, che, all’art. 9 comma 2, recita:“...Dal modulo di consenso informato deve risultare chiaramente la dichiarazione, da parte del candidato donatore, di aver visionato il materiale informativo... e di averne compreso compiutamente il significato; di aver risposto in maniera veritiera ai quesiti posti nel questionario; ...di essere consapevole che le informazioni for-nite sul proprio stato di salute e sui propri stili di vita costituiscono un elemento fondamentale per la propria sicurezza e per la sicurezza del ricevente il sangue donato; ...di sottoporsi volontariamente alla donazione.”Ogni donatore, laddove riscontrasse difficoltà nella comprensione di una o più domande, può tralasciarne la risposta e rispondere solo dopo aver ricevuto dal medico le spiegazioni richieste, che devono essere esaurienti ed in grado di chiarire ogni minimo dubbio. Inoltre deve essere chiaro ad ogni donatore che comunque egli potrà in ogni momento rifiutare il consenso alla donazione.

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84 infosalute 11

Si raccomanda di non sottovalutare alcuna domanda, anche se può apparire di scarsa rilevanza o poco attinente alla donazione, e di essere consapevole che il non segnalare alcune informazioni, anche all’apparenza di scarso significato, può minacciare l’integrità fisica del donatore e recare danni al ricevente paziente.L’anamnesi (storia clinica) del donatore è un punto cardine per la sicurezza della donazione.

Comunicato informativo sull’AIDS e sulle altre malattie trasmissibili col sanguePur avendo la trasfusione di sangue e dei suoi prodotti un elevatissimo livello di sicurezza, è tuttavia possibile che con la trasfusione possano essere trasmesse dal donatore all’ammalato malattie infettive, tra cui AIDS ed epatite. Il rischio infettivo residuo è legato sostanzialmente al cosiddetto periodo di finestra dia-gnostica, cioè l’intervallo di tempo necessario perché i test diagnostici possano rilevare l’infezione. Questo spiega il perché di una così scrupolosa attenzione ai comportamenti, alle abitudini, alla storia sanitaria del donatore, al fine di indivi-duare eventi che possano avere esposto il donatore al rischio di contrarre malattie infettive. Di seguito vengono riassunti i criteri di esclusione dalla donazione per potenziale rischio infettivo:Esistenza nella storia personale di:1. Assunzione di droghe2. Rapporti sessuali con partner occasionali o cambio recente (4 mesi) di partner 3. Trasfusioni ricevute nell’ultimo anno4. Trapianti ricevuti (anche di cornea e dura madre)5. Epatite o ittero6. Malattie veneree7. Positività del test per la sifilide (TPHA o VDRL)8. Positività del test per l’AIDS (anti-HIV)9. Positività del test per l’epatite B (HBsAg)10. Positività del test per l’epatite C (anti-HCV)11. Rapporti sessuali e/o convivenza con persone nelle condizioni incluse in

questo elencoChi effettua la donazione di sangue compie un atto generoso e di profondo significato filantropico, pertanto se ha il minimo dubbio di poter creare danno al paziente deve astenersi dalla donazione (autoesclusione). Il colloquio con il medico, vincolato al più rigoroso segreto professionale, potrà aiutare il donatore a chiarire e valutare insieme possibili esposizioni a rischio. Tale possibilità viene garantita anche a donazione avvenuta, qualora insorgesse la consapevolezza di non aver comunicato al medico elementi che possono compromettere la sicurezza del sangue. Tra le malattie infettive trasmissibili con il sangue, oltre ad epatiti ed AIDS, si ricordano anche altre patologie (es. varicella, morbillo,...), che pur non presen-

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85infosalute 11

tando in genere problemi in persone sane, possono essere molto gravi in pazienti immunocompromessi. È pertanto importante che il donatore comunichi tempesti-vamente al personale medico della struttura trasfusionale in cui ha effettuato la donazione, eventuali malattie insorte nei giorni successivi o l’eventuale comparsa nelle 24-48 ore successive alla donazione, di sintomi riferibili ad infezione, in particolare se accompagnati da febbre. QUESTIONARIO Si prega di scrivere SI o NO nel riquadro accanto alla domanda1. È attualmente in buona salute? .................................................... [ ]2. Ha sofferto o soffre di malattie allergiche, autoimmuni, dell’apparato respira-

torio, gastrointestinale, osteo-articolare, tumori maligni, tubercolosi, diabete, convulsioni e/o svenimenti, attacchi epilettici, febbre o sindromi influenzali, malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, malattie infettive, ittero e/o epatite, malattie renali, ematologiche, reumatiche, tropicali? Quali? ... [ ]

3. Soffre di allergie o asma? ............................................................ [ ]4. Fa uso di alcolici? In che quantità? .............................................. [ ]5. Ha letto e compreso le informazioni sull’AIDS, l’epatite virale e le altre ma-

lattie trasmissibili? .................................................................... [ ] 6. Ha mai assunto sostanze stupefacenti? ......................................... [ ]7. Ha mai avuto comportamenti sessuali a rischio di trasmissione di malattie

infettive? ................................................................................. [ ]8. Si è sottoposto al test per l’AIDS per motivi personali, non riguardanti la

donazione di sangue? ................................................................. [ ]9. È mai risultato positivo al test per l’epatite B e/o C e per AIDS? ....... [ ]10. Ha mai avuto rapporti sessuali con un partner risultato positivo ai test per

epatite B e/o C, AIDS?................................................................. [ ]11. In famiglia vi sono stati casi di malattia di Creutzfeldt Jakob, di insonnia

famigliare mortale, di demenza, di encefalopatie spongiformi (Malattia della mucca pazza)? ............................................................................ [ ]

12. Ha ricevuto somministrazioni di ormoni della crescita o di estratti ipofisari? .. [ ]13. Ha soggiornato nel Regno Unito per oltre sei mesi cumulativi negli anni dal

1980 al 1996? ............................................................................ [ ]14. Ha ricevuto trasfusioni di sangue nel Regno Unito dopo il 1980? ........ [ ]15. Le è mai stato indicato di non donare sangue? ................................ [ ]16. È mai stato sottoposto a trapianto di organi, di tessuti o di cellule? Quando? ..[ ]Dall’ultima donazione e comunque negli ultimi quattro mesi: 17. È stato recentemente sottoposto a vaccinazioni? Quali? ... Quando? ... [ ]18. È in cura dal suo medico o sta facendo uso di farmaci? Quali? ........... [ ]19. Si è sottoposto ad esami o accertamenti medici con risultati anormali? ... [ ]20. Ha assunto di recente (meno di 5 giorni) aspirina o altri analgesici? ... [ ]

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86 infosalute 11

21. Ha notato perdita ingiustificata di peso negli ultimi tempi? .............. [ ]22. Ha sofferto di febbre di natura ignota? ........................................... [ ]23. Ha notato ingrossamento delle ghiandole linfatiche? ........................ [ ]24. E’ stato sottoposto ad interventi chirurgici? Quali? …..Quando? ......... [ ]25. Ha effettuato indagini endoscopiche? ........................................... [ ]26. Ha effettuato procedure che comportino l’uso di catetere? ................ [ ]27. Ha effettuato cure odontoiatriche? ................................................ [ ] 28. Si è sottoposto a tatuaggi, foratura delle orecchie o di altre parti del corpo? ...[ ]29. Ha subito puntura di zecche? Quando? ........................................... [ ]30. Si è sottoposto ad agopuntura? ..................................................... [ ]31. E’ stato sottoposto a trasfusione di sangue o di emocomponenti o a sommi-

nistrazione di emoderivati? .......................................................... [ ]32. Si è ferito accidentalmente con una siringa o altri strumenti contaminati da

sangue? .................................................................................... [ ]33. E’ stato accidentalmente esposto ad una contaminazione delle mucose con

il sangue? .................................................................................. [ ]34. Ha recentemente fatto viaggi e soggiornato all’estero? Dove? ........... [ ]35. Ha cambiato partner sessuale? ...................................................... [ ]36. Da quante ore ha effettuato l’ultimo pasto? .................................... [ ]37. Ha attività e/o hobby rischiosi? .................................................... [ ]38. Può astenersi dopo la donazione da attività fisiche pesanti o hobby pericolosi? ....[ ]Per donatori di sesso femminile39. Ha avuto gravidanze e/o aborti? Quando? ....................................... [ ]40. È in gravidanza accertata o presunta? ............................................ [ ]41. È in menopausa? ......................................................................... [ ]

Firma del donatore …………………… Firma del medico…………………..

CONSENSO ALLA DONAZIONE E AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALIIl sottoscritto dichiara:

► di aver visionato il materiale informativo, presente su questo modulo, sull’AIDS ed altre malattie infettive trasmissibili e di averne compreso compiutamente il significato,

► di aver risposto in maniera veritiera ai quesiti posti nel questionario, es-sendo stato correttamente informato sul significato delle domande in esso contenute,

► di essere consapevole che le informazioni fornite sul proprio stato di salute e sui propri stili di vita costituiscono un elemento fondamentale per la propria sicurezza e per la sicurezza del ricevente il sangue donato,

► di aver ottenuto una spiegazione dettagliata e comprensibile sulle procedure di prelievo proposte,

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87infosalute 11

► di essere stato posto in condizione di fare domande ed eventualmente di rifiutare il consenso,

► di non aver donato sangue o emocomponenti nell’intervallo minimo di tempo previsto per la procedura di donazione proposta,

► di sottoporsi volontariamente alla donazione, impegnandosi ad astenersi nelle 24 ore successive dall’effettuare attività o hobby rischiosi.

Autorizza altresì il personale della struttura trasfusionale al trattamento dei propri dati personali e sanitari, secondo le modalità previste dalla normativa vigente.

Data ____/____/______ Firma del donatore ...............

GIUDIZIO DI IDONEITÀ

Note ......…………………………………………………………………………………...................................................................................................

IDONEO/A (SÌ) (NO)

Motivo non idoneità temporanea………………………………………...…….Motivo non idoneità permanente……………….........……………………….

□ Sangue intero Quantità da prelevare mL .…....…..…..... □ Plasmaferesi Quantità da prelevare mL .…....….......... □ Plasmapiastrinoferesi□ Piastrinoferesi doppia dose Data _____/_____/______ Firma del medico ........……………….............

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88 infosalute 11

APPENDICE 7Piano indicatori di qualità D.I.M.T.

1. INDICE2. SCOPO3. AMBITO DI APPLICAZIONE4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITà E DELLE RESPONSABILITÀ

4.1 INDICATORI DI QUALITÀ RACCOLTA SANGUE ED EMOCOMPONENTI4.2 INDICATORI DI QUALITÀ PRODUZIONE EMOCOMPONENTI4.3 INDICATORI DI QUALITà ATTIVITà DIAGNOSTICHE DI LABORATORIO4.4 INDICATORI DI QUALITà AUTOTRASFUSIONE4.5 INDICATORI DI QUALITà DISTRIBUZIONE EMOCOMPONENTI4.6 NOTE PER LA RILEVAZIONE E L’ELABORAZIONE DEI DATI

5. RIFERIMENTI6. STRUMENTI DI REGISTRAZIONE7. ELENCO DEI DESTINATARI

2. ScopoScopo di questo documento è definire gli Indicatori di Qualità da monitorare nell’ambito del D.I.M.T. al fine di valutare il livello qualitativo del prodotto-servizio erogato dalle Strutture che ad esso afferiscono.

3. Ambito di applicazioneQuesto documento viene applicato ai fini del monitoraggio degli Indicatori di Qualità all’interno di tutte le Strutture che afferiscono al D.I.M.T., ove applicabili.

Termini e definizioni

D.I.M.T.Dipartimento di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale

S.I.T. Servizio di Immunoematologia e Trasfusione (Trento)

Page 91: Piano provinciale sangue 2010-2012

89infosalute 11

C.T. Centro Trasfusionale (Rovereto)

UdR Unità di Raccolta sangue ed emocomponenti

BDSStruttura Semplice Raccolta e Lavorazione Emocomponenti (Banca del Sangue – Trento)

IEStruttura Semplice Distribuzione Emocomponenti e Diagnostica Immunoematologica (Ospedale Santa Chiara – Trento)

S.I. Sangue Intero

Non conformitàSituazione di mancata rispondenza a regole/standard definiti con possibili conseguenze a livello organizzativo (senza impatto sul Donatore/Paziente).

Evento avverso

Qualunque danno non prevedibile occorso al Donatore/Paziente (lesione o morbosità), causato dalla gestione sanitaria e non dipendente dalla malattia dello stesso. L’evento avverso è per sua natura indesiderabile, non intenzionale e dannoso.

Evento avverso grave

Qualunque danno grave occorso al Donatore/Paziente (trasmissione di malattie, morte o condizioni di pericolo di vita, invalidità o incapacità del Donatore/Paziente stesso, o evento che abbia prodotto o prolungato l’ospedalizzazione o lo stato di malattia), causato dalla gestione sanitaria e non dipendente dalla malattia dello stesso.

Reazione avversa

Reazione inaspettata/non intenzionale determinata dalla somministrazione di un farmaco (alle dosi normalmente utilizzate per la profilassi, la diagnosi e la terapia) o dall’infusione di un emocomponente o di un prodotto cellulare.

Reazione avversa grave

Una risposta non voluta nel Donatore o nel Paziente, compresa una malattia trasmissibile, che provochi la morte, metta in pericolo la vita o produca invalidità o incapacità dell’interessato, o ne produca o prolunghi l’ospedalizzazione o lo stato di malattia.

Near missErrore intercettato prima che evolva in un danno (quasi-evento)

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90 infosalute 11

Indicatore di Qualità

Strumento finalizzato, attraverso la raccolta di dati oggettivi, a monitorare i fattori critici delle performance (Es. efficacia terapeutica trattamenti) o le fasi critiche dei processi/attività di una Struttura.

Azione correttivaAzione finalizzata ad evitare il ripetersi di una situazione di non conformità o di un evento avverso, mediante la rimozione della relativa causa

4. Descrizione delle attivitá e delle responsabilitáLa Direzione del D.I.M.T. ha individuato nel Piano Indicatori di Qualità una serie di fattori che nel loro insieme permettono di definire e valutare il livello qualitativo del prodotto-servizio offerto.Il Piano Indicatori di Qualità definisce:

► le caratteristiche qualitative monitorate; ► gli indicatori di controllo; ► la responsabilità della rilevazione dei dati; ► le modalità e gli strumenti per la rilevazione dei dati; ► la responsabilità e la periodicità dell’elaborazione dei dati; ► la responsabilità della valutazione costante dell’andamento degli indicatori

e della attivazione di eventuali interventi correttivi.

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91infosalute 11

4.1

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Page 94: Piano provinciale sangue 2010-2012

92 infosalute 11

4.2

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4.3

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rio

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DIM

T

Page 95: Piano provinciale sangue 2010-2012

93infosalute 11

4.4

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Page 96: Piano provinciale sangue 2010-2012

94 infosalute 11

4.5

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Page 97: Piano provinciale sangue 2010-2012

95infosalute 11

4.5

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Page 98: Piano provinciale sangue 2010-2012

96 infosalute 11

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5. Riferimenti ► SIMTI – Standard di Medicina Trasfusionale

6. Strumenti di registrazione ► Modulo SIT-Mod-6 (Scheda non conformità-near misses richieste trasfusionali) ► Modulo DIMT-Mod-3 (Report sedute NAT) ► Report analitici periodici per indicatore

7. Elenco dei destinatariQuesto Documento viene distribuito ai seguenti soggetti:

► Coordinatore D.I.M.T. ► Direttori afferenti D.I.M.T. ► Responsabili Strutture Semplici ► Responsabili Assicurazione Qualità afferenti a D.I.M.T. ► Coordin. Tecnico D.I.M.T. ► Coordin. Infermieristico D.I.M.T.

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APPENDICE 8Schema di accordo con le Associazioni dei Donatori Volontari Sangue

SCHEMA DI CONVENZIONEtra l’Azienda provinciale per i servizi sanitarie l’Associazione ................

Premesso che: ► L’Associazione intende collaborare con l’Azienda provinciale per i servizi

sanitari per la raccolta e donazione del sangue umano; ► ai sensi dell’art. 2, comma 2 della legge 219/05 le attività trasfusionali sono

parte integrante del SSN e si fondano sulla donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue e dei suoi componenti.

Visto: ► la legge provinciale 13 febbraio 1992 n. 8 “valorizzazione e riconoscimento

del volontariato sociale”; ► la legge 11 agosto 1991 n. 266 legge quadro sul volontariato in particolare

gli art. 8 e11; ► il decreto ministeriale 18 settembre 1991 recante: “Determinazione dello

schema tipo di convenzione fra Regioni e Associazioni e Federazioni di donatori volontari del sangue”;

► il decreto legislativo 20 dicembre 2007 n. 261, recante “attuazione della di-rettiva 2002/98CE che stabilisce norme di qualità e sicurezza per la raccolta, il controllo, la lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti”;

► la legge 21 ottobre 2005, n. 219 “Nuova disciplina delle attività trasfusio-nali e della produzione nazionale degli emoderivati” in particolare l’art. 6, comma 1, lettere b) e c); l’art. 7, comma 2 e comma 4; l’art. 9; l’articolo 23;

► il decreto del Ministro della Salute 18 aprile 2007 recante “Indicazioni sulle finalità statutarie delle Associazioni e Federazioni dei donatori volontari di sangue”;

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► il piano provinciale sangue 2005-2008 approvato con deliberazione 607 di data 1 aprile 2005,

tral’Azienda provinciale per i servizi sanitari, di seguito brevemente indicata come Azienda, rappresentata dal dott. Luciano Flor, domiciliato per la carica presso l’Azienda, con sede legale in Trento, via Degasperi 79, codice fiscale/partita I.V.A n. 01429410226, che interviene ed agisce in rappresentanza della stessa nella sua qualità di Direttore Generale,

e

l’Associazione ................................., regolarmente iscritta all’Albo del Volonta-riato provinciale, di seguito brevemente denominata Associazione, rappresentata dal suo Presidente .............................., che agisce e sottoscrive in rappresen-tanza dell’Associazione,

si conviene e si stipula quanto segue:

ART. 1Modalità di rapporto con l’istituzione pubblica1. Per attività di volontariato s’intende quella prestata in modo personale,

spontaneo e gratuito, tramite l’Associazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà. L’attività del volontariato non può essere retribuita in alcun modo, neanche dal beneficiario.

2. La presente convenzione, in ottemperanza alle indicazioni della program-mazione sanitaria provinciale, disciplina il concorso dell’Associazione per l’organizzazione dei volontari ai fini dell’attuazione delle attività riguardanti i servizi trasfusionali operanti nell’ambito della provincia.

3. Al volontario possono essere rimborsate dall’Associazione le sole spese ef-fettivamente sostenute per l’attività prestata, entro limiti preventivamente stabiliti con l’Associazione medesima.

4. È quindi escluso qualsiasi rapporto tra il volontario e l’Azienda convenzionata con l’Associazione di appartenenza del medesimo.

5. La qualifica di volontario appartenente all’Associazione è conferita ed atte-stata dall’Associazione medesima.

ART. 2Attività di informazione, di promozione del dono del sanguee di educazione alla salute1. Le attività richieste all’Associazione sono quelle attinenti il reclutamento dei

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101infosalute 11

volontari, la promozione ed effettuazione della donazione di sangue, le azioni di educazione sanitaria e quant’altro possa essere rilevante e qualificante al fine di migliorare e rendere ottimale il livello dei servizi trasfusionali.

2. In aderenza a quanto precede, l’Associazione si impegna ad attivare iniziative di promozione, informazione ed educazione alla salute, tendenti alla formazio-ne e crescita della coscienza alla solidarietà e, in particolare, a svolgere opere di persuasione e propaganda a favore della donazione anonima, volontaria, periodica e gratuita del sangue.

3. Le suddette attività sono svolte in ottemperanza agli obiettivi individuati nella legge 219/05, tendenti all’autosufficienza nazionale di sangue-plasma e dal vigente Piano provinciale sangue, e saranno svolte in collaborazione con l’Azienda.

4. L’Associazione svolge inoltre, con il sostegno finanziario del Servizio sani-tario provinciale e mediante iniziative specifiche, attività di formazione, di informazione e documentazione rivolte ai soci donatori ed agli operatori, sulla base dei progetti concordati ed approvati dall’Azienda.

5. L’Associazione (con il sostegno finanziario del SSP) attiva programmi di valutazione e miglioramento della qualità delle proprie attività attraverso lo sviluppo della buona prassi e l’organizzazione di programmi specifici di formazione continua.

6. Con il concorso dell’Azienda, l’Associazione promuove iniziative atte a diffon-dere una corretta informazione circa il significato e i contenuti delle moderne tecniche di prelievo e donazione, così da renderne compartecipe anche il donatore.

ART. 3Tutela dei donatori1. L’Azienda, tramite il Dipartimento di Medicina Trasfusionale e le sue artico-

lazioni (Servizio di Immunoematologia e Trasfusione, Centro Trasfusionale e Unità di Raccolta), fornisce all’Associazione materiale di supporto per l’informazione tecnico scientifica e per la donazione del sangue nel rispetto della tutela della salute dei donatori. Le strutture assicurano inoltre l’accerta-mento periodico dell’idoneità avvalendosi, se del caso, del direttore sanitario dell’Associazione.

2. In particolare, vanno osservate le seguenti regole: ► l’Azienda, mediante le proprie strutture ed unità di raccolta, svolge le

visite, gli esami e le attività di controllo atte a stabilire l’idoneità del donatore anche ai fini della tutela della sua salute, ai sensi del D.M. 3 marzo 2005, di norma entro 30 giorni dall’esecuzione dell’analisi del sangue dell’aspirante donatore;

► è favorita l’implementazione delle politiche per il buon uso del sangue, mediante il comitato unico aziendale per il buon uso del sangue all’in-

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terno del quale è garantita la rappresentanza dei donatori; ► le strutture provvedono a trasmettere i risultati degli accertamenti

clinico-diagnostici direttamente al donatore ed a comunicare, dopo ogni seduta di prelievo, lo stato di idoneità del donatore all’Associazione mediante elenco nominativo, accompagnati dalla formulazione:

► IDONEO al Prelievo di Sangue Intero ► IDONEO alla Plasmaferesi ► IDONEO alla Piastrinoaferesi ► NON IDONEO TEMPORANEAMENTE PER (PERIODO) ► NON IDONEO DEFINITIVAMENTE,

opportunamente codificati al fine della tutela della privacy del donatore.3. In caso di inidoneità, temporanea o definitiva dei donatori, i medici delle

strutture trasfusionali provvedono ad informare il donatore e ad avviarlo al medico curante per eventuali ulteriori approfondimenti diagnostici met-tendone a conoscenza l’Associazione attraverso comunicazione riservata al Direttore Sanitario dell’Associazione.

4. Le parti assicurano i reciproci flussi informativi, come previsto dalla normativa vigente.

ART. 4Elenco dei donatori1. L’Associazione deve tenere idoneo elenco degli associati. L’elenco deve essere

sistematicamente aggiornato. Nello stesso devono essere indicati, per ciascun associato, le complete generalità, il luogo e la data di nascita e la residenza.

ART. 5Assicurazione dei donatori1. L’Associazione deve assicurare gli associati che prestano attività di volonta-

riato, contro i rischi di infortunio e le malattie connesse con lo svolgimento dell’attività, per la responsabilità civile verso terzi, nonchè per i rischi in itinere, in connessione con l’effettuazione di visite o di prestazioni che rientrino nell’ambito dell’attività specifica della donazione. A richiesta, è fornita adeguata documentazione all’Azienda.

2. Le assicurazioni di cui al punto precedente possono essere stipulate in forma collettiva o numerica.

3. L’Associazione comunica all’Azienda l’avvenuta stipula delle polizze concer-nenti le assicurazioni di cui ai precedenti commi e le eventuali successive variazioni.

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ART. 6Raccolta del sangue1. L’Azienda provvede alla raccolta del sangue ed emocomponenti disponibile

sul territorio di competenza, secondo le disposizioni della programmazione nazionale e provinciale, per il tramite delle strutture della rete trasfusionale provinciale di cui all’art. 3, comma 1 in possesso dei requisiti organizzativi, tecnologici e di personale previsti dalla normativa vigente.

2. L’Associazione concorre alla raccolta del sangue inviando i propri iscritti alle procedure prelievo di sangue intero, di plasma e piastrinoaferesi. Si impegna inoltre alla chiamata ed all’invio dei propri donatori per l’effettuazione delle donazioni secondo programmi concordati con l’Azienda e si impegna altresì ad inviare i donatori alle strutture trasfusionali dell’Azienda.

ART. 7Modalità di raccolta del sangue1. I programmi di raccolta periodica ed annuale del sangue e dei suoi componenti

sono concordati tra il Dipartimento di medicina trasfusionale dell’Azienda e l’Associazione.

2. Per tali finalità il Servizio di Immunoematologia e Trasfusione, il Centro Tra-sfusionale, o le rispettive Unità di Raccolta segnalano all’Associazione, con adeguato preavviso, il numero delle unità necessarie, la località e l’orario nel quale avverrà la raccolta.

3. Per non pregiudicare la puntuale correttezza della raccolta, l’Associazione assicura l’invio dei donatori in conformità alla richiesta, provvedendo a comunicarne tempestivamente le eventuali assenze e/o variazioni.

4. Al termine della donazione l’Azienda provvede a garantire ai donatori l’op-portuna ristorazione.

5. L’Azienda individua di concerto con l’Associazione idonei strumenti di verifica della qualità dei servizi di raccolta.

ART. 8Partecipazione alla commissione tecnica provinciale per i servizi trasfusionali1. Le parti si impegnano a partecipare con propri rappresentanti ai lavori della

Commissione tecnica provinciale per i servizi trasfusionali istituita dalla Giunta provinciale avente compiti di programmazione e verifica degli obiettivi annuali.

ART. 9Fornitura elenco dei donatori alle strutture trasfusionali1. L’Associazione invia al Dipartimento di medicina trasfusionale dell’Azienda

l’elenco iniziale dei donatori attivi periodici aderenti all’Associazione mede-sima alla data della stipula della convenzione.

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2. I successivi aggiornamenti di detto elenco sono effettuati dall’Associazione mediante l’acquisizione dei dati relativi ai nuovi donatori e la cancellazione dei donatori non più idonei o che risultano aver cessato l’attività di dona-zione e puntualmente trasmessi al Dipartimento di Medicina Trasfusionale.

ART. 10Contributi alla attività istituzionale dell’Associazione1. Ferma restando la gratuità della donazione, l’Azienda versa all’Associazione

le tariffe per tipologia di donazione, finalizzate al rimborso delle spese in-contrate dall’Associazione stessa e dai propri affiliati per realizzare le proprie finalità (indicate dalla legge 219/05).

2. Le tariffe ed il contributo viaggio/assicurazione, tenuto conto della dinamica inflazionistica intervenuta dall’ultimo aggiornamento, per l’anno 2008 sono così determinate:

► donazione di sangue intero euro 19,10 ► donazione di plasma in aferesi euro 23,84 ► donazione di citoaferesi euro 27,27 ► contributo forfetario per donazione euro 1,90

3. All’Associazione avente almeno 3.000 iscritti il contributo forfetario per do-nazione è comunque garantito nell’importo minimo annuo di euro 13.000.

4. Gli importi di cui ai commi 2. e 3. sono aggiornati dal 2009 rispetto al tasso d’inflazione programmata, con arrotondamento per eccesso al centesimo di euro.

5. Il Servizio di Immunoematologia e Trasfusione e il Centro Trasfusionale trasmettono all’Associazione, alla fine di ciascun mese, l’elenco dei donatori sottoposti a prelievo, con indicazione del tipo di donazione effettuato (sangue intero, plasma in aferesi, citoaferesi).

6. L’Associazione provvede ad elaborare la distinta delle prestazioni fornite all’Azienda, sulla base dei contributi e delle tariffe definita per ciascun tipo di donazione.

7. L’Azienda provvede al pagamento dei contributi dovuti all’Associazione entro 60 giorni dal ricevimento della nota di addebito.

8. L’Azienda può altresì riconoscere ulteriori contributi, a carico del proprio bi-lancio, in relazione alla promozione e realizzazione di progetti obiettivo per la promozione e propaganda del dono del sangue ed altre attività connesse alla donazione condotta dall’Associazione.

ART. 11Informazioni ai donatori1. L’Azienda, tramite le proprie strutture, in accordo e per il tramite dell’Asso-

ciazione, cura l’informazione periodica ai donatori ogniqualvolta vengano modificate le tradizionali tecniche e/o quantità di prelievo e/o i valori

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105infosalute 11

di riferimento dei singoli esami per l’ammissione alle donazioni o quando comunque (anche a richiesta di una sola delle parti) sia ritenuta utile una corretta informazione dei donatori.

2. I dati personali relativi ai donatori sono utilizzati ai fini della loro tutela assistenziale e per il procedimento amministrativo per il quale sono richiesti e possono essere utilizzati dalle parti esclusivamente per tali scopi.

ART. 12Norme di rinvio1. Per quanto non previsto e regolamentato dalla presente convenzione si fa

rinvio alle leggi e disposizioni regolamentari statali e provinciali vigenti in materia.

2. L’emanazione di diverse disposizioni provinciali determina, se del caso, la conseguente variazione della convenzione.

ART. 13Durata della convenzione1. La presente convenzione decorre dal ....................... ed ha validità trienna-

le. Alla scadenza essa può essere rinnovata per un ulteriore triennio previa intesa fra le parti.

2. Ciascuna delle parti può disdettare la presente convenzione in qualsiasi momento, previo avviso di tre mesi.

ART. 14Norma fiscale1. Agli effetti fiscali si dichiara che la presente convenzione è esente da imposta

di registro e di bollo ai sensi dell’art. 8 della legge 11.08.1991, n. 266.

Letto, approvato e sottoscritto.

Trento,

Associazione ..............................Il Presidente

Azienda provinciale per i Servizi SanitariIl Direttore Generale

Allegato a): elenco dei donatori. L’elenco è depositato presso il S.I.T. dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari.

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APPENDICE 9Riferimenti normativi relativi alle attività trasfusionali

Normativa nazionale: ► Legge 21 ottobre 2005, n. 219 “Nuova disciplina delle attività trasfusionali

e della produzione nazionale di emoderivati”. ► D.Lgs 20 dicembre 2007, n. 261” Revisione del D.Lgs 12 agosto 2005 n. 191

di attuazione della direttiva 2002/98/CE inerente “Norme di qualità e sicu-rezza per la raccolta, controllo, lavorazione, conservazione e distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti”.

► D.Lgs 9 novembre 2007, n. 207 “Attuazione della direttiva 2005/61/CE che applica la direttiva 2002/98/CE per quanto riguarda la prescrizione in tema di rintracciabilità del sangue e degli emocomponenti destinati a trasfusioni e la notifica di effetti indesiderati ed incidenti gravi”.

► D.Lgs 9 novembre 2007, n. 208 “Attuazione della direttiva 2005/61/CE che applica la direttiva 2002/98/CE per quanto riguarda le norme e le specifiche comunitarie relative ad un sistema di qualità per i servizi trasfusionali”.

► D.P.R. 07.04.1994 “Piano sangue - plasma nazionale per il triennio 1994-1996”.

► D.M. 01.09.1995 “Disciplina dei rapporti tra strutture pubbliche provviste di servizi trasfusionali e quelle pubbliche e private dotate di frigoemoteche”.

► D.M. 05.11.1996 “Indicazioni per l’istituzione del registro del sangue e del plasma in ciascuna regione e provincia autonoma”.

► D.M. 17.07.1997 n. 308 “Regolamento recante norme per la disciplina dei compiti di coordinamento a livello nazionale delle attività dei centri regionali di coordinamento e compensazione in materia di sangue ed emoderivati”.

► D.M. 01.03.2000 “Adozione del progetto relativo al Piano nazionale sangue e plasma per il triennio 1999-2001”.

► D.P.C.M. 01.09.2000 “Atto di indirizzo e coordinamento in materia di requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie relative alla medicina trasfusionale”.

► D.M. 07.09.2000 “Disposizioni sull’importazione ed esportazione del sangue

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umano e dei suoi prodotti, per uso terapeutico, profilattico e diagnostico”. ► Accordo Stato-Regioni 24.07.2003 recante “Aggiornamento del prezzo unitario

di cessione del sangue e degli emocomponenti tra servizi sanitari pubblici”. ► D.M. 03.03.2005 “Protocolli per l’accertamento dell’idoneità del donatore di

sangue e di emocomponenti”, come rettificato con avviso pubblicato sulla G.U. n. 112 del 16.05.2005.

► D.M. 03.03.2005 “Caratteristiche e modalità per la donazione del sangue e di emocomponenti”.

► D.M 23.10.2006 “Istituzione della consulta tecnica permanente per il sistema trasfusionale”.

► D.M. 26.04.2007 “Istituzione del Centro Nazionale Sangue”. ► Accordo Stato-Regioni del 20.03.2008 recante i principi generali ed i criteri

per la regolamentazione dei rapporti tra le regioni e le province autonome e le Associazioni e Federazioni di donatori di sangue.

► D.M. 18.04.2007 “Indicazioni sulle finalità statutarie delle associazioni e federazioni dei donatori volontari di sangue”.

► D.M. 21.12.2007 “Istituzione del Sistema Informativo dei servizi trasfusionali”. ► D.M 11.04.2008 “Programma di autosufficienza nazionale del sangue e

dei suoi derivati – anno 2008, ai sensi dell’art.14, comma 2, della legge 21.10.2005, n. 219”.

► D.M. 17.11.2009 “Programma per l’autosufficienza nazionale del sangue e dei suoi prodotti per l’anno 2009.

Normativa provinciale: ► deliberazione della Giunta provinciale 1025/2 del 20.07.1973 “Istituzione

del Centro Provinciale di Assistenza agli Emofilici”; ► L.P. 29.11.1993 n. 37 recante “Istituzione registro provinciale donatori di

midollo osseo e interventi aggiuntivi di assistenza sanitaria”; ► deliberazione della Giunta provinciale n. 10007 del 12.08.1994 - L.P.

29.11.1993 n. 37 recante “Istituzione registro provinciale donatori di mi-dollo osseo e interventi aggiuntivi di assistenza sanitaria”. Recepimento dei primi indirizzi per l’istituzione del registro provinciale donatori di midollo osseo - RPDMO);

► deliberazione della Giunta provinciale n. 9882 del 11.09.1998: “Approvazione accordo interregionale tra le Regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Vene-zia Giulia, Veneto e le Province Autonome di Trento e Bolzano finalizzato all’aggiudicazione dell’appalto interregionale per il servizio relativo al ritiro, trasferimento nello stabilimento di lavorazione, trasformazione del plasma prodotto dalle strutture trasfusionali delle Regioni e Province Autonome e produzione, stoccaggio e consegna di emoderivati”;

► deliberazione della Giunta provinciale n. 1060 del 9.05.2003: “Determina-zione delle tariffe di cessione degli emoderivati prodotti in convenzione

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dalle ditte autorizzate con plasma raccolto nelle strutture trasfusionali delle regioni e province autonome aderenti all’Accordo Interregionale per l’attività di plasmaderivazione, di cui alla deliberazione della Giunta provinciale n. 9882 del settembre 1998”;

► deliberazione della Giunta provinciale n. 2904 del 6.11.2003: “Aggiornamento con decorrenza 15 novembre 2003 del prezzo unitario di cessione del sangue e degli emocomponenti nel Servizio sanitario provinciale”;

► deliberazione della Giunta provinciale n. 601 del 1 aprile 2005 “Approvazione del Piano provinciale sangue 2005-2008”;

► deliberazioni della Giunta provinciale n. 957 del 19.05.2006 e n. 1088 del 29.04.2008, di approvazione dei requisiti minimi per l’esercizio delle attività sanitarie relative alla medicina trasfusionale, e dei corrispondenti criteri di verifica;

► deliberazione della Giunta provinciale n. 1752 del 11.07.2008 “Istituzione della Commissione tecnica provinciale per i servizi trasfusionali”;

► deliberazione della Giunta provinciale n. 1751 del 11.08.2008 “Approvazione dello schema di accordo tra l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e le Associazioni dei donatori volontari di sangue”.

Normativa comunitaria: ► Direttiva del Consiglio delle Comunità Europee n. 381 del 4.06.1989 che

adotta la direttiva sulla sicurezza dei processi produttivi dei plasmaderivati entro il 1992.

► Raccomandazione del Comitato dei Ministri dell’Unione Europea n. 9 del 2913/1990 sui derivati del plasma e sull’autosufficienza europea.

► Conclusioni del Consiglio delle Comunità Europee del 15/3/1994 che riafferma le esigenze di cooperazione tra gli stati membri per continuare a promuovere la qualità e la sicurezza trasfusionale della raccolta del sangue e della pro-duzione di emoderivati, nonché la necessità di creare una rete di raccolta di dati epidemiologici in via prioritaria sulle malattie trasmissibili col sangue.

► Risoluzione del Consiglio dell’Unione Europea n. 164/01 del 2/6/1995 sulla si-curezza delle trasfusioni e l’autosufficienza di sangue nella Comunità europea.

► Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio n. 2002/98/CE del 27.01.2003, che stabilisce norme di qualità e di sicurezza per la raccolta, il controllo, la lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti e che modifica la direttiva 2001/83/CE.

► Direttiva della Commissione n. 2004/33/CE del 22.03.2004, che applica la direttiva 2002/98/CE del Parlamento e del Consiglio relativa ad alcuni requisiti tecnici del sangue e degli emocomponenti.

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L’elenco delle pubblicazioni edite dall’Assessorato provinciale alla Salute e Politi-che sociali e le versioni digitali in formato PDF, liberamente scaricabili, sono di-sponibili nel portale del Servizio Sanitario Provinciale www.trentinosalute.net.Le pubblicazioni possono essere richieste, fino a esaurimento copie, a:Provincia Autonoma di TrentoServizio Economia e programmazione sanitariaUfficio Programmazione, valutazione e controllo dell’attività sanitariaVia Gilli 4, 38100 Trentotel. 0461 494044, fax 0461 [email protected]. Dove non indicato diversamente le pubblicazioni vengono distribuite a titolo gratuito. Per l’acquisto delle pubblicazioni non distribuite gratuitamente è necessario effettuare anticipatamente il pagamento dell’importo corrispondente: - con c/c postale n. 295386 intestato al Tesoriere della Provincia Autonoma

di Trento - UNICREDIT BANCA SPA - Divisione Caritro - Via Galilei, 1 - Sede di Trento;

- tramite bonifico bancario (codice IBAN: Paese IT, CIN EUR 12, CIN S, ABI 02008, CAB 01820, n. conto 000003774828); precisando come causale: “Acquisto pubblicazione: Titolo...”.

La consegna della pubblicazione avverrà dietro presentazione della ricevuta di pagamento: - direttamente presso la Biblioteca; - tramite spedizione postale, previo ricevimento del cedolino al n. di fax

0461 495095, con spese a carico dell’Amministrazione provinciale.

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Piano provinciale sangue

2010-2012

Provincia Autonoma di TrentoAssessorato alla Salutee Politiche sociali

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