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Piceno33 Maggio 2015

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Piceno33 Maggio 2015

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  • Febbraio Piceno 33|5

    I ngratitudine. la qualit di chi di-mentica e non ricambia, neppure con il sentimento, il beneficio rice-vuto. la qualit italica di trascu-rare ci che di bello, di buono, di ben fatto si avuto in dote senza merito al-cuno. La natura, ad esempio. Larte. La letteratura classica. Lantica capacit di questo popolo di creare capolavori invidiati, trafugati, imitati. Doni me-ravigliosi quanto pesanti, impegnativi per chi, come noi, fa della leggerezza la propria filosofia. Il tempo ha corroso la dote, trasfigurandola in responsabilit. La bellezza ricevuta si perde sullo sfon-do di unepoca volgare. Siamo fortunati. Eppure incapaci. Luomo-bestia che tira calci e pugni in nome del santo Graal chiamato calcio, la donna-bambina che sgambetta da teenager, ladolescente-a-lieno anestetizzato dal calore virtuale. A loro e a noi - cosa resta dellantica cultura, del patrimonio, della morale? Cosa ne facciamo di questa natura che affoga, dei libri che non danno lavoro, del saper fare che, al pi, mortifica? Oc-correrebbe una forza intellettuale che non ci appartiene per imparare a gestire un secolo che ci sfugge dalle mani. Non c retorica che possa renderci allaltezza di quanto avuto in prestito. Che ci dia la maniera, dignitosa, di vivere il nostro tempo con la coscienza e il rispetto del passato. Dovremmo rompere lo schema dellemergenza, dovremmo agire piut-tosto che attendere, dovremmo pensare invece di supporre. Dovremmo salvarci da noi stessi.

    07 News 11 Focus Mala Tempora 16 Ambiente

    Allarme fiumi

    18 SocietSblocca Italia e trivelle

    20 TeatroCompagnia dei folli

    22 Storia Il Piceno e la Shoah

    26 SportMonticelli

    27 Lettera del Vescovo 28 Astri nascenti

    Blitz

    29 EurekaBatteria

    30 Fly musical con noiHistorock

    31 Diario di una precariaLa mamma

    32 PnlIl viaggio interiore

    33 LiberranteLAmalassunta

    34 Il giardino di LolaLa Calla

    35 Pane, amore e fantasiaCrostata destate

    L'editoriale SOMMARIOdi Fabiana Pellegrino

  • Febbraio Piceno 33|7Segui ogni giorno le notizie del territorio su

    www.primapaginaonline.it

    #ExpoBorghiLe bellezze di Offida in un click. In vista dellExpo 2015, il Club dei Borghi pi Belli dItalia, di cui la Citt del Sor-riso fa parte, ha organizzato liniziativa #ExpoBorghi, un concorso fotografico a premi, totalmente gratuito, che con-sentir a ogni borgo di essere presente allExpo, nello stand del club, con una propria im-magine nella mostra e nel vi-deo promozionale. Lacquisi-zione delle immagini avverr tramite Instagram e permet-ter a tutti gli appassionati di pubblicare le proprie fotogra-fie scattate a Offida, accompa-gnate dallhashtag #ExpoBor-ghi fino al 30 giugno.

    News

  • News

    8| Piceno 33 Maggio 2015

    Il centro AlzheimerIl Girasole

    Inaugurata a Brecciarolo la nuova struttura che ospiter quindici persone affette da Alzheimer

    e da disturbi cognitivi e comportamentali.

    ASCOLI PI-CENO - stato inau-g u r a t o il centro diurno per malati di Alzheimer Il Girasole, sito in localit Brec-ciarolo (Via dei Girasoli, 235). La nuova struttura stata realizzata dallamministrazione comunale. Il centro diurno per anziani mala-ti di Alzheimer nasce per aiutare quelle persone con disturbi cogni-

    tivi o comportamentali e quegli individui che presentano forme evolute di demenza: non solo dun-que vittime del morbo di Alzhei-mer la malattia di demenza tri-stemente pi famosa -, ma anche persone affette da altri problemi tipici dellet avanzata. Per acce-dere al centro diurno Il Girasole possibile scaricare lapposito ban-do pubblicato sul sito del Comu-ne di Ascoli Piceno. Lammissione sar stabilita dallUnit Valutativa Integrata nominata dal direttore di Area Vasta 5. I vari servizi del

    centro sono destinati a utenti resi-denti nel comune di Ascoli Piceno e solo in via subordinata a perso-ne che vivono in altri comuni. Il centro potr ospitare 15 persone e rester aperto dal luned al vener-d dalle 9 alle 17. Saranno previste chiusure in occasione delle festivi-t annuali e delle ferie estive. Per la frequenza del centro previsto il pagamento di una retta mensile diversificata in base alle diverse tipologie di permanenza dei sog-getti. Il costo giornaliero comun-que di 14,17 euro.

  • Cossignano Il Comitato regionale Marche del Coni ha promosso una pro-gettualit sperimentale di promozione della pratica sportiva denominata I luoghi dello sport al fine di incrementare il benessere psico-fisico indivi-duale e uno stile di vita sano, in favore di due piccoli Comuni della Marche, tra questi Cossignano, dove saranno realizzate alcune azioni che prevedono il coinvolgimento di varie fasce di et. In particolare prevista unazione destinata agli alunni della scuola primaria, con attivit di orienteering e di pratiche ludico-motorie, una iniziativa di attivit motoria per gli adulti, oltre ad una serie di incontri itineranti Passeggiando qua e l in mezzo alle nostre bellezze. Linserimento del Comune di Cossignano nel progetto re-gionale del Coni ha permesso anche, attraverso un contributo appositamente erogato, il ripristino di tutta la segnaletica e dellattrezzatura ludico-ginnica del Percorso Natura, situate nellarea verde degli impianti sportivi. Le valu-tazioni dellUnione Europea vedono lItalia come uno dei Paesi con il mag-gior numero di persone sedentarie, da cui derivano numerose problematiche provocate dalla mancanza di attivit fisico-sportiva. La scomparsa di luo-ghi storici di aggregazio-ne giovanile, quali spazi allaperto, cortili e cam-petti, ha determinato una involuzione della motrici-t; inoltre, i nuovi stili di vita hanno modificato i bisogni della popolazione soprattutto in funzione delle evidenti emergenze di carattere sociale, eco-nomico e sanitario.

    Piceno 33 Maggio 2015 |9

    Ascoli Piceno in fase di attivazione il progetto Attivamente. Il terzo settore per la terza et promosso dalla Coope-rativa Sociale P.A.Ge.F.Ha. onlus e rea-lizzato insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. Il proget-to intende creare una rete di servizi sul territorio di Ascoli che possa rispondere alle esigenze degli anziani nel campo socio-assistenziale e socio-sanitario nonch di integrazione con il tessuto della citt. Lobiettivo attivare le potenzialit della struttura gi esisten-te trasformandola in un punto di riferimento per gli anziani della citt e creare un luogo di aggregazione funzionale alle necessit degli anziani.

    Massignano Grazie alla borsa lavoro nel settore dei Beni Cul-turali realizzata dalla Provincia di Ascoli Piceno, anche il Comu-ne di Massignano pu finalmen-te rendere fruibile al pubblico il suo archivio storico, dando cos la possibilit a studenti, ricerca-tori, studiosi o semplici curiosi del suo patrimonio documenta-rio. Il borsista Roberto Spalvieri, che si sta anche occupando della ricollocazione dei documenti e della redazione di un nuovo in-ventario (che andr ad integrare quelli gi esistenti datati 2000 e 2012), a disposizione del pub-blico per lassistenza alla con-sultazione e alla ricerca tutti i gioved dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.

    San Benedetto del Tronto - Profumo di casa, il progetto promosso dallAs-sociazione Bianco Airone Onlus e realizzato insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio, vuole migliorare la qualit della vita dei pazienti oncologici, attraverso interventi che vanno dalla formazione degli operatori alla costru-zione di una rete di supporto e di sostegno sia ai pazienti che alle loro fa-miglie.

    Spinetoli Il progetto relativo alla Locanda del Terzo Settore, promosso a Spinetoli dalla coope-rativa sociale Ucof e realizzato insieme alla stessa Fondazione Cassa di Risparmio, si configura come una sorta di locanda socia-le, allinterno della quale giovani inoccupati e in condizioni di disa-gio psichico potranno trovare non solo unoccupazione ma anche un luogo aggregativo, di stimolo e socializzazione attraverso la rea-lizzazione di laboratori condotti da personale specializzato. Tra gli obiettivi spicca la realizzazio-ne di un percorso di inserimento socio-riabilitativo e lavorativo per i giovani del territorio, in partico-lare quelli con forme di disagio psichico e disabilit.

    Cossignano citt dello sport

    Terza et Attivamente

    Profumo di casa

    La Locanda del Terzo Settore

    Archivio storico

    News

  • 10| Piceno 33 Maggio 2015

    EXPO DARTE CONTEMPORANEA 19 aprile - 14 giugno.

    AP FAMILY 16 - 24 maggio, Ascoli Piceno.

    #ILMAGGIODEILIBRI Fino al 31 maggio, San Benedetto del Tronto.

    MILLE MIGLIA 201515 maggio, Ascoli Piceno.

  • Piceno 33 Maggio 2015 |11

    Focus

    MALA TEMPORAdi Fabiana Pellegrino

    Dieci alluvioni dal 1955 a oggi, 1.600 km quadrati a rischio idrogeologico, vale a dire 239 comuni marchigiani. Secondo le

    previsioni del Piano stralcio di bacino per lassetto idrogeologico 1.400 kmq sono a rischio frane, 190 a esondazioni, 6 a valanghe. A febbraio nellultima richiesta per lo stato di emergenza rifiutata dal governo

    Renzi sono stati calcolati danni per 80 milioni di euro. cos che va lItalia, cos che funziona anche qui: prima un equilibrio simulato,

    durante una sferzata di fango e acqua, dopo lemergenza. Tutto accompagnato da morte e devastazione. Il rischio reale. La natura

    affoga e noi con lei.

  • Focus

    12| Piceno 33 Maggio 2015

    I dati che in questi anni sono stati il punto di riferimento per restituire la situazione del nostro territorio spiega Francesca Pulcini, pre-sidente di Legambiente Marche - sono del Ministero dellAm-

    biente risalenti al 2003 dove la percentuale del 99% dei comuni

    marchigiani a rischio. Dati che non ci lasciano affatto tranquilli e che purtroppo sono sta-ti confermati negli ultimi anni dalle piogge, frane e alluvioni che sistematicamente hanno interessa-to le Marche come tutto il Paese. Ora il punto non se la fragilit riguarda il 19 o il 99% del territorio della nostra regione, anche questa differenza non trascurabile, ma come affrontare e cosa fare per ten-tare di arginare un problema che c e che riguarda la sicurezza di moltissimi cittadini oltre che quale pro-spettiva di territorio vogliamo costruire nei prossimi anni. Una Regione pi forte e pi sicura, infatti, non solo significa garantire una qualit della vita mag-giore ai propri cittadini, ma dare anche pi certezze alleconomia, al turismo e al futuro del territorio.

    Quali sono, a suo avviso, i problemi principali che fanno dellemergenza la normalit delle Marche?Sono tante le cause che rendono il nostro territorio pi fragile e debole agli eventi meteorologici e che ci hanno abituato a confrontarci in questi anni con tante emergenze. Sicuramente il principale fattore di cui dobbiamo tener conto il cambiamento climatico che, con linnalzamento della temperatura terrestre e lo scioglimento dei ghiacciai, ha sconquassato lequi-librio globale. A questo stravolgimento dobbiamo aggiungere lenorme consumo di suolo che ha cam-biato la geografia delle nostre citt e dei nostri terri-tori. Solo nella Regione Marche, secondo il rapporto presentato da Legambiente nel 2011, circa il 60% del-la costa sparito sotto il cemento. Questo ha com-portato un cambiamento definitivo della morfologia del nostro territorio e delle capacit naturali che il suolo ha di resistere e rispondere alle sollecitazioni delle alluvioni e delle bombe dacqua. Accanto allec-cessiva cementificazione, negli ultimi anni abbiamo assistito ad una diminuzione continua della cura e della manutenzione del territorio oltre che lallon-tanamento di molti marchigiani che si sono spostati sulla costa, aumentando il peso antropico nellarea pi congestionata della Regione e abbandonando il presidio e la manutenzione delle aree interne.

    Cosa si potrebbe fare e non si fa e perch?Di fronte a un problema cos diffuso e articolato, sicuramente le cose da fare sono molte: dal cambia-mento di priorit e prospettive nella gestione del ter-ritorio alla sensibilizzazione dei cittadini, da scelte coraggiose delle amministrazioni e degli enti locali sullo stop al consumo di suolo a politiche incenti-vanti lagricoltura biologica e ad uso del territorio, solo per fare alcuni esempi. Ed per questo che come Legambiente da anni siamo impegnati nello stimolo

  • delle istituzioni e della cittadinanza su questi temi. Molte sono, infatti, le campagne di sensibilizzazione che abbiamo portato avanti nei 35 anni di vita della nostra associazione come la campagna Operazione Fiumi in cui studenti e insegnanti hanno intrapreso un percorso didattico dove vengono puntati i riflet-tori sulle cause del rischio idrogeologico e le buone pratiche per uscire dallemergenza e lavorare in pre-venzione. Accanto alla campagna con le scuole, in questi anni abbiamo sottoposto a tutti i comuni italia-ni un questionario dove abbiamo richiesto le azioni messe in campo per prevenire il rischio, le esercita-zioni, i piani di emergenza, tentando di stimolare le amministrazioni a mettere in agenda la sicurezza del territorio e fare passi avanti nella gestione della fra-gilit del nostro Paese. Ma siamo anche operativi nel momento delle emergenze grazie al nostro gruppo di protezione civile specializzato nei beni culturali. Questa straordinaria esperienza di cittadinanza atti-va nasce con il terremoto Marche-Umbria del 1997 quando i volontari di Legambiente hanno iniziato ad operare per il recupero dei beni mobili.

    La situazione grave: quali sono le criticit pi ur-genti da affrontare per Legambiente e in che modo?In molti territori si sta sperimentando lesperienza dei Contratti di fiume che nasce in Francia nei primi anni 80, per poi diffondersi rapidamente al Belgio, con la finalit di contrastare il degrado ambientale e la marginalizzazione dei fiumi da parte delle comu-nit rivierasche, e sono stati introdotti in Lombardia e Piemonte nei primi anni 90. Questo rappresenta unimportante occasione di coinvolgimento e con-fronto, informazione e sensibilizzazione nella tute-la dei corsi dacqua attraverso la partecipazione di comunit locali, associazioni ambientalistiche, agri-coltori, operatori turistici, forze sociali ed imprendi-

    tori, che vivono e operano sui fiumi. Un mezzo at-traverso cui definire le azioni da mettere in campo e stabilire gli interventi pi urgenti per ridurre il ri-schio idrogeologico. I contratti di fiume sono, infatti, degli importanti strumenti, che stanno trovando in tuttItalia un crescente interesse poich rappresen-tano uno mezzo molto efficace di programmazione partecipata grazie ai quali possibile supportare la pianificazione e programmazione allinterno dei di-stretti idrografici, secondo un approccio integrato e che vede la presenza attiva delle realt territoriali. Lobiettivo la promozione della riqualificazione del fiume e delle sue sponde, per la tutela delle ri-sorse idriche e per interventi di manutenzione e pre-venzione contro il rischio idrogeologico. Ma si tratta anche di uno strumento che pu servire da volano per il rilancio dellintero territorio regionale. A oggi nelle Marche il percorso del contratto di fiume av-viato per il Misa e lEsino ma anche nei corsi dacqua Bosso, Burano e Candigliano. La Regione Marche ha aderito alla Carta Nazionale dei Contratti di fiume dando cos un quadro di riferimento e un segnale ai territori che hanno deciso di intraprendere questo delicato ma utilissimo percorso e ci auguriamo che la nuova giunta regionale prenda a cuore questa sfida e la veda come la priorit per la gestione e la sicurezza del nostro territorio.

    Piceno 33 Maggio 2015 |13

    Focus

    Molte sono le fragilit di questo territorio: dal cambiamento climatico

    alla cementificazione, dallabbandono delle aree

    pi interne allincuria politica. Molte sono le

    cose da fare, a cominciare dalla trasformazione

    del nostro punto di vista.

  • La Regione come affronta lemergenza territoriale?Sul tema del contrasto al rischio idrogeologico pa-ghiamo lassenza del Governo centrale sia in merito alle risorse, che non vengono stanziate, bens conti-nuamente tagliate, con la mannaia quelle trasferite alle Regioni, sia in merito alla normativa, che do-vrebbe essere rivista per poter mettere in atto proce-dimenti pi snelli che permettano lesecuzione degli interventi in tempi da paese civile. In questo contesto Regione Marche ha messo in campo risorse proprie e nuove normative attivando nei fatti una programma-zione che andr adeguatamente finanziata, non solo con risorse territoriali. Nel 2014 abbiamo messo in campo, per interventi contro il dissesto, non ricon-ducibili alle emergenze, circa 10 milioni di euro di risorse regionali. Per quanto concerne la normativa, abbiamo messo in campo una nuova norma in meri-to alla manutenzione delle aste fluviali caratterizza-ta, tra laltro, dalla verifica di compatibilit idraulica e dellinvarianza idraulica delle trasformazioni terri-toriali. La nuova norma prevede anche la valorizza-zione del materiale litoide e legnoso presente nelle aste fluviali implementando quindi le risorse dispo-nibili per la manutenzione stessa. Circa il reticolo idrografico minore, abbiamo messo in campo una modalit di intervento condivisa con Consorzio Uni-co Regionale di Bonifica, Provincie, Corpo Forestale con funzioni di controllo: lintesa permette di snellire le procedure e diminuire i costi amministrativi degli interventi mettendo a buon frutto i canoni pagati al Consorzio da parte dei frontisti, oltre ad avere una programmazione annuale degli interventi. Altra im-

    portante iniziativa in atto la revisione del PAI Pia-no di Assetto Idrogeologico in fase di adeguamento anche in base alla Direttiva Alluvioni 2007/60/CE.

    Negli ultimi anni alle Marche sono stati riconosciu-ti 6 stati di emergenza: testimonianza di un territo-rio ancora fragile. A cosa dovuta questa debolezza e come si trasforma lemergenza in prevenzione?La fragilit frutto di una errata gestione del suolo, malattia comune a tutto il Paese. Negli anni passati c stato un incremento dellurbanizzazione, eseguita in barba a principi di rispetto del territorio, ma uni-camente attivata in chiave economica, molto spesso clientelare. Oggi paghiamo il conto, su cui gravano anche le problematiche derivanti da un aggravio del-le condizioni metereologiche. Lei cita 6 stati di emer-genza aperti, purtroppo ricordo che lo scorso 4 feb-braio una ondata eccezionale di maltempo ha colpito la nostra Regione causando danni stimati per circa 80 milioni di euro: abbiamo immediatamente chiesto lo stato di emergenza che purtroppo ci stato ne-gato dal Governo Renzi (allEmilia Romagna stato riconosciuto). Lemergenza si pu trasformare in prevenzione con il buon uso delle risorse, su questo la Protezione Civile Regionale ha sempre lavorato in piena sintonia e con ottimi risultati, insieme alle strutture regionali della difesa del suolo.

    Parliamo di investimenti e interventi: quali e quan-ti sono i cantieri in corso per tamponare lemergen-za e come e quanto, in questo comparto, la Regione sta utilizzando fondi europei?

    Focus

    14| Piceno 33 Maggio 2015

  • Piceno 33 Maggio 2015 |15

    Focus

    Attualmente sono in corso gli interventi dellADP stipulato con il MATTM nel novembre 2010: sono 33 Milioni di Euro di cui 6 messi a disposizione dalla Regione con fondi FAS e 6.700,00 di fonte ministeria-le ancora non trasferiti. Ho sollecitato recentemente per il trasferimento, ma il Ministero mi dice che non ci sono risorse a disposizione.Gli interventi ultima-ti sono 22, in esecuzione 11, in fase di progettazione 10. Poi sono in corso tutti gli interventi con le risorse ordinarie di cui ho parlato prima. In tema di risorse con la programmazione comunitaria dei Fondi Strut-turali 2014/2020 abbiamo fatto scelte importanti: nel POR FESR sono allocati 24 Milioni di Euro per la ma-nutenzione delle aste fluviali e la difesa della costa: risorse che ne attivano altre in quanto sono utilizza-bili con compartecipazione pubblica e privata. An-che nel FEASR ci sono risorse per aree rurali e la ma-nutenzione del reticolo idrografico minore. Ricordo che il POR FESR stato approvato dallUE ed ora disponibile per la comunit e con le strutture stiamo redigendo le schede di intervento per i bandi.

    Rischio idrogeologico contro valorizzazione delle

    aree montane e interne. Qual la politica e la posi-zione della Regione Marche su questo?Il tema della valorizzazione delle aree interne pu e deve portare un contributo importante al contrasto del rischio idrogeologico. La Regione Marche par-tecipa, tra le prime in Italia, alla Strategia naziona-le delle aree interne, che, tra le tematiche dello svi-luppo e incremento dei servizi, pu portare anche una nuova visione della difesa e valorizzazione del territorio. Nel bilancio 2015, seppur con le enormi difficolt causate dal taglio dei trasferimenti statali, siamo riusciti per ora a stanziare un milione e mezzo di euro per interventi nelle aree montane. Su commissione dellAssessorato stato anche re-datto dallUniversit di Camerino (gratuitamente) un bellissimo progetto di manutenzione e valorizza-zione dei fiumi Chienti, Potenza ed Esino che si po-trebbe iniziare a realizzare per stralci. Unesperienza esportabile a tutte le aste fluviali della Regione che porta con s il valore della programmazione, perch lesperienza di questi mesi di assessorato mi ha fatto capire che uno dei problemi sempre la progettazio-ne mancante.

  • 16| Piceno 33 Maggio 2015

    Nel 2014 sono risultati 124 i campioni inquinati pre-levati da Legambiente presso foci di fiumi, canali e scari-chi sospetti. Le criticit sono state riscontrate in gran parte delle re-gioni italiane, ma sono Abruzzo e Marche ad aver la pi alta per-centuale di punti critici, rispet-tivamente con l88% e l83% dei prelievi risultati inquinati. Le due regioni, durante la scorsa estate, sono state s penalizzate dalle for-ti piogge dei giorni precedenti al campionamento, ma anche dalle-levato numero di corsi dacqua e canali che sfociano in mare. Per ben otto campionamenti su dodi-ci scrive Legambiente parlan-do delle Marche - i monitoraggi scientifici hanno evidenziato cari-che batteriche di molto superiori a quelle consentite dalla normativa.

    LA DENUNCIA DI LEGAM-BIENTE ASCOLI - Secondo Le-gambiente di Ascoli Piceno, lin-quinamento del Tronto avrebbe prodotto delle gravi conseguenze alla fauna ittica: Se fino a 50 anni fa, nel fiume si trovavano addirittu-

    ra gli storioni, oggi si vedono solo i cavedani, pesci non pregiati ma resistenti allinquinamento da sca-richi industriali. Inoltre lassocia-zione ambientale ascolana punta il dito sullUniproject, limpianto di smaltimento dei rifiuti liquidi, in prossimit del fiume Tronto, che operativo da 15 anni senza la Via (Valutazione Impatto Ambienta-le). Quando la societ ottenne le

    autorizzazioni regionali erano gi in vigore lapplicazione delle pro-cedure di Via per gli impianti di smaltimento simili, nonch, visto la vicinanza dellimpianto al Tron-to, le norme di salvaguardia per il fiume, riguardanti le aree a rischio

    esondazione e frana. Nonostante ci, limpianto in questione non ancora stato sottoposto a Via no-nostante la valutazione di impatto ambientale, secondo il decreto le-gislativo numero 4 del 2008, avreb-be carattere preventivo e non sana-torio. Sul caso Uniproject stato per questo richiesto lintervento del Ministero dellAmbiente.

    LE RESPONSABILIT POLITI-CHE - Ma linquinamento non solo un problema industriale, o di scarichi e di depuratori che non riescono a trattare in maniera ade-guata le acque reflue, ma esiste an-che una responsabilit dei singoli soggetti. Se si cammina lungo gli argini del Tronto, soprattutto nella zona di Campolungo - dove, tra laltro, la discarica ormai in disuso posizionata a pochi metri dagli argini - si trovano delle piccole discariche abusive a cielo aper-to, di rifiuti cosiddetti speciali, perch pericolosi, come i pc e, so-prattutto, rivestimenti di gomma che solitamente ricoprono i cavi di rame, forse lasciati l dai trafficanti di oro rosso. In caso di alluvione

    Il Tronto inquinato e il Tesino unautostrada dacqua.

    ALLARME FIUMI

    In zona Campolungo, se si cammina lungo gli argini del Tronto si trovano piccole

    discariche abusive di rifiuti speciali.

    I NOSTRI FIUMI

    Ambiente di Emanuela Voltattorni

  • Piceno 33 Maggio 2015 |17

    il tutto andrebbe direttamente in mare. Oltre allinquinamento, Le-gambiente Ascoli denuncia anche dei lavori svolti sul letto del fiume dallallora Provincia di Celani e, bisogna ricordarlo, sotto lassesso-re al Genio Civile, Giuseppe Ma-riani, che fu al centro di un blitz, eseguito dalle Fiamme Gialle sia negli uffici di Palazzo San Filippo, sia nellimpresa di sua propriet a Roccafluvione in merito ai lavo-ri che seguirono lalluvione e per questo indagato dallestate scor-sa per corruzione. Spesi 6 milio-ni di euro fuori bilancio dichiara Paolo Prezzavento di Legambiente - per raddrizzare il corso dacqua. Ma il fiume, in poco tempo, si ri-preso il suo spazio.

    I DANNI AMBIENTALI - Per fare i lavori sono stati tolti degli alberi ma, cosa pi grave e ancora immo-tivata, la creazione dei cosiddetti mammelloni sul letto del fiume: ovvero la ghiaia raccolta al centro del corso dacqua. Questa pratica, a detta di molti, e anche a rigor di logica, spingerebbe lacqua verso gli argini, creando, di fatto, une-rosione. Gli stessi lavori, sempre sotto la giunta Celani, furono fat-ti sul letto del Tesino. Il fiume pi che un problema di inquinamento, per Legambiente, paga la man-canza di prevenzione. Potrebbe essere definita unautostrada dac-qua, commenta cos Prezzavento, labitudine a raddrizzare i corsi dacqua.Ricordiamo che nonostante il Ge-nio Civile della Provincia avesse fatto dei lavori, nel tratto ripano del fiume, poco pi di un anno pri-ma dellalluvione del 2011, prov-vedendo ad allargare gli argini di deflusso, proprio nei punti mo-dificati che largine non resse, in quanto non cerano n alberi n la tipica mantella fatta di pietre e rete a proteggerlo. Ma di chi la colpa? Dal coro dei residenti danneggia-ti spunta unanime il nome della Provincia di Celani, responsabile di lavori fatti male e di aver tol-to degli alberi, le cui radici avreb-bero contenuto il terreno. Anche nel letto del Tesino si notano i mammelloni che per le persone che abbiamo sentito sarebbero la

    conseguenza dei lavori dellente provinciale, mentre ricordiamo, a onor di cronaca, che il responsa-bile Opere Pubbliche e Difesa del Suolo del Genio Civile, larchitetto Emidio Cinesi, allepoca dellallu-

    vione, li defin dei depositi allu-vionali di ghiaia e sabbia, dovuti alla pioggia. Su una cosa tutte le voci sono daccordo allunisono: la mancanza di quella prevenzione di cui si parla sempre.

    Fiume Tronto

    Torrente Tesino in piena

    Discarica a cielo aperto

    Ambiente

  • 18| Piceno 33 Maggio 2015

    Societ di Anna Romana Sebastiani

    Sblocca Italia e trivelle, la corsa agli idrocarburi.

    C petrolio e gas in Italia? E in quali quantit? Se lo chiedono in molti nel nostro Paese dopo il varo del decreto Sblocca Italia n. 133/2014, ribattezzato da qualcuno Sbloc-ca Trivelle, che rende pi snel-le e veloci le procedure di ricerca degli idrocarburi liquidi e gassosi nel suolo e nei mari italiani. Gli ambientalisti sono sul piede di guerra, ritengono questi interven-ti obsoleti e incompatibili con una visione del mondo green ed eco-sostenibile. Dallaltra parte ci sono le societ petrolifere che, invece, arrivano in un territorio per cer-care la materia da estrarre, offren-do lavoro e pagando poi royalty e tasse che vanno ad ingrossare le casse degli enti locali. Chi sostiene la ricerca di idrocarburi auspica, inoltre, lavvicinamento a una si-tuazione di autonomia energetica che porterebbe dei benefici nella bolletta dei contribuenti.

    A RISCHIO TEXAS - I contrari allipotesi di un Texas in salsa ita-liana contestano a Renzi laccelera-zione delle modalit con le quali i petrolieri possono insediarsi in un

    territorio; in particolare si punta il dito contro la decisione di fissare un titolo concessorio unico - os-sia un solo permesso per esplorare ed estrarre - e si contesta di aver codificato tutte le attivit di ricer-ca come strategiche, di pubblica utilit, urgenti e indifferibili. Ma il motivo che ha portato alcune Re-gioni a impugnare lo Sblocca Italia davanti alla Corte Costituzionale, con la motivazione di essere in palese contrasto con il Titolo V, la previsione dellautorizzazione mineraria concessa dallo Stato e non pi dalle Regioni, sebbene il Governo ritenga il ricorso privo di fondamento perch comunque indispensabile unIntesa Stato-Re-gioni.

    LE TRIVELLE NEL PICENO - An-che parte del Piceno interessata da un permesso di ricerca di una delle societ del settore che ope-rano in Italia, la Appenine Energy spa. Santa Maria Goretti, cos si chiama tale permesso, copre una superficie di poco pi di 101 Kmq nei Comuni di Cossignano, Ripatransone, Offida, Acquaviva Picena, Castorano, Spinetoli, Mon-sampolo del Tronto, Montepran-done, Colli del Tronto. La notizia arrivata come un fulmine a ciel sereno prima ai cittadini di Ripa-transone, entro i cui confini stato individuato il primo pozzo, e poi ha sollevato proteste negli altri pa-esi. Si sono costituiti dei comitati spontanei No trivelle e i sindaci coinvolti hanno dichiarato di es-sere contrari allattivit estrattiva nel nostro territorio. I comitati lo-

    cali lavorano in sintonia tra loro e hanno organizzato diverse assem-blee informative con le comunit di riferimento. Anima dei comitati sono due vignaioli piceni, come amano definirsi: Giovanni Vagno-ni di Ripatransone e Rocco Vallo-rani di Colli del Tronto.

    ROCCO VALLORANI - Lagri-coltura, e in particolare quella bio-logica, tra i settori trainanti nella valorizzazione del Piceno e grazie a essa viviamo in un territorio ru-rale e salubre che ci permette una-spettativa di vita tra le migliori in Italia. Ogni anno decine di nuove aziende agricole si affacciano con successo sul mercato, anche gra-zie allaiuto della Regione Marche che, attraverso fondi dellUnione Europea, ha investito centinaia di milioni di euro nellagricoltura pi-cena. Le societ che operano nel settore dellestrazione di petrolio e metano sottolineano di avvaler-si di mezzi e procedure altamente tecnologici ed ecosostenibili, nel rispetto dellambiente e delle fal-de. Lestrazione di idrocarburi oltre ad avere un impatto a livello

  • Piceno 33 Maggio 2015 |19

    Societ

    paesaggistico, secondo noi si riper-cuoterebbe nocivamente su tutto il Piceno. Temiamo infatti laumento del rischio sismico ed idrogeologi-co, il consumo del suolo, linqui-namento acustico, atmosferico e delle falde acquifere. Inoltre, quale turista verrebbe in un agriturismo di fronte ad un impianto di estra-zione? si chiede - Quale impor-tatore vorrebbe acquistare del vino biologico prodotto in unarea dove ci sono perforazioni? La valorizza-zione del territorio implica anche

    la difesa dello stesso da tutto ci che pu stravolgere il suo equili-brio, per questo crediamo che i cit-tadini debbano far sentire la pro-pria voce in questa battaglia.

    GIOVANNI VAGNONI - Riassu-me quanto fatto finora: C stata una riunione in Regione dove ab-biamo ricevuto rassicurazioni e come Consorzio di Tutela dei Vini Piceni abbiamo inviato un docu-mento al nostro assessore di rife-rimento, chiedendo di esprimere

    un parere. Rimaniamo in attesa di novit dalla Regione Marche che si presa del tempo. Nel frattempo siamo sostenuti da esperti di setto-re per capire come si pu evitare larrivo di trivelle nel nostro terri-torio e tanti cittadini hanno gi in-viato le osservazioni al Ministero dellAmbiente. Nostra intenzione organizzare nuovi incontri infor-mativi nei Comuni interessati dal permesso e abbiamo bisogno di persone che sostengano la nostra causa.

  • 20| Piceno 33 Maggio 2015

    di Fabiana Pellegrino

    anno da poco compiuto trentan-

    ni, eppure sono i folli di sempre. Dal

    1984 disegnano sogni appesi a un filo, creano magie arrampicate su un paio di trampoli, sputano illusioni da bravi mangiafuoco quali sono. La Compagnia dei Folli, oggi, una realt lavorati-va piuttosto impegnativa in cerca continua di piazze in cui realizza-re spettacoli nella speranza di far sognare e divertire il pubblico, come spiega Lara Ciaffardoni, che ci ha raccontato cosa resta del tea-tro di strada in questo secolo che sogna poco e, spesso, male.

    Come e quando nasce la Compa-gnia dei Folli?La Compagnia dei Folli nasce nel 1984 a Castel Trosino, picco-lo borgo medievale alle porte di Ascoli Piceno, quando, giovani ragazzi, abbiamo debuttato con uno spettacolo di teatro di strada. La conoscenza e lapprofondimen-to delle tecniche tipiche del teatro di strada avvenuto grazie alle collaborazioni che siamo riusciti a stringere durante gli anni delle

    Feste Medievali di Castel Trosino. In quel periodo per molti di noi stata loccasione di conoscere arti-sti proveniente da diversi paesi e dai quali stato possibile appren-dere e mettere in pratica consigli e suggerimenti. Nei nostri primi spettacoli i protagonisti assoluti erano i trampoli, accompagnati da fuoco, combattimenti, mangiafuo-co. Allepoca il nostro nome era La Mela e gi allora iniziavamo le nostre prime tourn.

    Come sono cambiati la vostra arte e il vostro lavoro nel corso di questi trentanni?Allinizio della nostra storia, la Compagnia dei Folli era solo unattivit estiva e puro diverti-mento. Nel corso degli anni, in-vece, si trasformato in un vero e proprio lavoro. A partire dai pri-mi anni novanta le richieste e gli spettacoli realizzati sono aumen-tati, con esse anche la necessit di avere una sede, un laboratorio dove realizzare le nostre attrezza-ture e soprattutto uno spazio per provare. Negli anni Novanta la Compagnia ha assunto una forma pi stabile. Alluso di trampoli,

    fuochi, mangiafuoco abbiamo ag-giunto nuove tecniche che ren-dessero pi spettacolari le nostre esibizioni. Abbiamo iniziato uno studio delle tecniche di alpinismo e di arrampicata permettendoci di avvicinarci allarte del circo aereo. Nel 1997 la Compagnia dei Folli diventata una srl con ben 20 soci. Grazie alla trasformazione in una piccola societ, siamo riusciti ad acquistare lo spazio in cui attual-mente la nostra sede, quello che sarebbe diventato il PalaFolli, con un teatro, gli uffici, un laboratorio scenotecnico, un magazzino, spazi per le prove. Da allora un organico di quattro persone lavora a tempo pieno per la Compagnia dei Folli, mentre circa 30 persone formano il gruppo di attori che vengono im-piegati per gli spettacoli che sono aumentati in numero ed impegno nel corso degli anni. Dagli anni 2000 si aperta una nuova fase per noi. Molti dei ragazzi che negli anni abbiamo avvicinato allarte del te-atro di strada si sono appassiona-ti tanto da farlo diventare il loro mestiere. Alcuni si sono dedicati al teatro di prosa frequentando ac-cademie ed iniziando una carriera

    Teatro

  • di attori e registi, altri hanno inve-ce scelto di frequentare scuole che formassero nellambito del teatro di strada. Abbiamo avuto studen-ti alla Flic, la prestigiosa scuola di circo, e alla Vertigo di Torino, alla Galante Garrone di Bologna. La presenza di ragazzi cos formati ha permesso una contaminazione con le tecniche tipiche della Com-pagnia riuscendo a migliorare gli spettacoli e le performance.

    Teatro di strada: quali sono le emozioni, quali le difficolt?Alla base dei nostri spettacoli c sempre il desiderio di racconta-re una storia o una leggenda che prenda spunto dai sentimenti e dalle emozioni che sono innate nelluomo. Questo nostro voler comunicare qualcosa di comune allanimo umano ci ha permes-so di portare i nostri spettacoli a qualsiasi latitudine del globo e in mondi culturalmente differenti da noi. Ogni spettacolo a suo modo una grande emozione, sicuramen-te i ricordi pi cari sono legati alle tourne nei luoghi pi lontani. In Sud Africa siamo stati accolti in modo splendido, in Algeria dan-zare dallalto dei trampoli con un migliaio di persone in piazza alla fine dello spettacolo stato fantastico. In Giappone abbiamo conosciuto un popolo dai modi gentili che ha saputo trasmetterci un rispetto per la nostra arte qua-si inaspettato. In questi 30 anni di attivit la difficolt pi grande che abbiamo incontrato stata quella del non essere riconosciuti a livel-lo ministeriale e governativo come attivit produttiva. Il teatro di stra-da stato da escluso dai finanzia-menti nazionali (da questanno il

    Teatro di Strada stato introdotto nei finanziamenti del FUS Fondo Unico per lo Spettacolo) e questo ha reso molto difficile sviluppare attivit di crescita e aggiornamen-to in un settore molto particolare dove necessario avere conoscen-ze e competenze in diversi settori. Nella nostra storia abbiamo dovu-to imparare a gestire una societ, ad occuparti di relazioni con gli Enti Previdenziali dello Spettacolo (ex-Enpals), di sicurezza sul lavo-ro, il tutto mentre si creavano spet-tacoli ed eventi e si viaggiava sulle autostrade italiane.

    Il teatro di strada nel 2015: cosa rimane e cosa c ancora da fare?Il teatro di strada molto cam-biato in questi anni. Il settore sicuramente in difficolt per la crisi, ma la grandezza di questo ambito di lavoro che ti permet-te di adattarti a tutte le situazioni, potendo realizzare spettacoli sod-

    disfacendo i desideri e le necessit dei committenti. un settore che ha bisogno di pi riconoscimento da parte istituzionale, ma che rice-ve tantissimo a livello emozionale dal pubblico, da chi viene e gode dei nostri spettacoli.

    La compagnia dei folli del 2015: in cosa impegnata?In questo periodo siamo impe-gnati in alcuni progetti, festival ed eventi da realizzare durante i prossimi mesi. Stiamo definendo la stagione estiva che quella pi importante per noi realizzando spettacoli nelle piazze e nelle stra-de. Saremo a maggio in Austria e poi da Monza il 13 giugno partir la nostra tourne estiva con diver-se tappe italiane.

    Un sogno, unillusione, una follia che ancora non avete esauditoForse il sogno pi grande quel-lo di creare possibilit di lavoro per i nostri attori, un lavoro che offra loro uno stipendio degno per tutto lanno solare. Il nostro desi-derio quello di crescere e veder impegnati intorno a noi nuovi giovani che sappiano continuare il lavoro della Compagnia dei Folli. Una follia non ancora realizzata... costruire un teatro nello spazio antistante il PalaFolli disegnato e progettato da Renzo Piano com-pletamente eco-sostenibile, con quanto di pi innovativo nel setto-re delle energie rinnovabili.

    Piceno 33 Maggio 2015 |21

    Teatro

  • Storia

    22| Piceno 33 Maggio 2015

    di Fabiana Pellegrino

    Un volume, Il Piceno e la Shoah. Per-secuzione e internamento degli ebrei nei documenti darchivio, frutto di un progetto iniziato nel 2010 dallAr-chivio di Stato di Ascoli Piceno, par-tendo dallanalisi sistematica di do-cumenti conservati nellistituto. Due mostre, nel gennaio e febbraio del 2011, Il Piceno e la Shoah e Storie dinternati e di Giusti, la cui docu-mentazione archivistica, in parte inedita, era stata in-crementata da fotografie concesse dallUfficio Storico dello Stato Maggiore dellEsercito, da materiale pro-veniente dallArchivio di Stato di Fermo, e da archi-vi pubblici e privati. Un percorso storico completato dalle testimonianze rese da alcuni protagonisti degli avvenimenti dellepoca. Il risultato? Un libro pubbli-cato dopo quattro anni grazie alla sensibilit di Luigi Contisciani, presidente del Bim Tronto e allimpegno dellEditore Domenico Capponi di Ascoli Piceno, per approfondire le tematiche legate alla persecuzione ebraica nel territorio piceno.

    IL CAMPO DI SERVIGLIANO - Nel 1915 il Genio Militare di Ancona decise la costruzione di un grande campo per prigionieri di guerra nelle Marche e scelse come localit il paese di Servigliano, allora in provin-cia di Ascoli Piceno. Fra le motivazioni principali ri-sult determinante il fatto che Servigliano si trovasse fuori dalla zona di guerra e lontano dalle principa-li arterie stradali. Ad eccezione di alcuni tentativi di evasione e dei frequenti trasferimenti di prigionieri, la situazione e la destinazione duso del campo rima-sero immutate fio all8 settembre del 1943, quando, allindomani dellarmistizio, la maggior parte dei pri-gionieri circa 2.000 si diede alla fuga in previsio-ne dellarrivo dei tedeschi che presero possesso del

    campo e sottrassero il materiale che vi era depositato. Con linasprimento della politica antiebraica, il cam-po di Servigliano divenne un luogo di prigionia per gli ebrei italiani e stranieri gi internati in provincia di Ascoli Piceno e, a partire dalla tarda primavera del 1944, anche per quelli provenienti dalle province di Teramo e Frosinone. Il 3 maggio del 1944 un bombar-damento aereo apr una breccia nelle mura di cinta del campo permettendo ai prigionieri di dileguarsi nelle zone circostanti. Degli ebrei rimasti a Serviglia-no solo alcuni riuscirono a evitare la cattura; gli altri furono trasferiti nel campo di transito di Fossoli da dove vennero deportati ad Auschwitz e BergenBelsen. Nel giugno del 1945 il campo fu trasformato in Cen-tro Raccolta Profughi e venne defiitivamente chiuso dieci anni pi tardi. La struttura fu collocata alla pe-riferia del paese, lungo la ferrovia che attraversava la valle del Tenna da Porto San Giorgio ad Amandola. Allinterno furono realizzate 32 baracche di legno che permettevano la detenzione fino a un massimo di 4.000 prigionieri. Fuori dalle mura vennero costrui-ti gli uffici e gli alloggi del Comando e del corpo di guardia. Per circa 3 anni a Servigliano furono interna-ti prigionieri di guerra austroungarici, turchi e serbi. Nel dicembre del 1919 il campo venne sgomberato e chiuso. Nel 1935 una parte della struttura fu ceduta al Dopolavoro Comunale di Servigliano che vi realizz un impianto sportivo. Sul finire del 1940 il campo fu nuovamente riorganizzato per ricevere i prigionieri di guerra del secondo confltto mondiale e venne uf-fialmente riaperto il 5 gennaio del 1941. Il campo era sottoposto alla giurisdizione del IX Corpo dArmata dellEsercito italiano e diretto dal colonnello Enrico Bacci; era contrassegnato dal numero convenzionale 59 e dal codice di posta militare 3.300. (tratto dal volu-me Il Piceno e la Shoah)

  • Piceno 33 Maggio 2015 |23

    Storia

    Curatori del progetto:

    Andrea Di Stefano - dottore di ricerca in Storia contemporane;

    Maria Rita Fiori - funzionario dellArchivio di Stato di Ascoli Piceno;

    Laura Ciotti - funzionario dellArchivio di Stato di Ascoli Piceno e Presidente dellISML;

    Marco Zaini - art director, graphic designer.

  • La presentazione allassemblea del consuntivo del Bacino Imbrifero del Tronto, relativo al quinquennio ap-pena concluso 2010-2015, rappresenta loccasione naturale per fare un bilan-cio, decisamente positivo, dellopera-to dellente nei cinque anni trascorsi. Il quinquennio 2010-2015 stato profondamente segnato dalla crisi economica spiega il presidente Luigi Contisciani - che ha ferito al cuore questo terri-torio. Il Bim Tronto si battuto strenuamente per so-stenere il Piceno in difficolt e, anzi, dare una spinta propulsiva alla ripresa culturale, economica e sociale del luogo. Una squadra che dal 2010, tutta assieme, ha lavorato senza tregua per sostenere e rilanciare il Piceno e la sua popolazione. E per il futuro? Si pro-segue in piena continuit con il quinquennio che si appena concluso: il Bim Tronto riprende Conti-sciani - continuer a scommettere sulle nuove gene-razioni e sulle famiglie, investendo nella scuola, nella cultura, nel sociale, nella sanit e nel lavoro, per creare nuove possibilit, anche rilanciando lagricoltura e le produzioni locali. In questi ultimi cinque abbiamo ascolta-to le proposte delle associazioni, le richieste delle istituzioni, degli enti, del mondo della scuola, delluniver-sit, della sanit, del sociale e abbia-mo raccolto quanto potevamo, nel modo migliore rispetto agli strumenti a nostra disposizione. LA SANIT - Molti sono stati gli inter-venti e i progetti sostenuti con convinzione dal Bim Tronto. A cominciare dal contributo di oltre cinquantamila euro per lacquisto di un Holter Tran-sacranico, macchinario rivoluzionario per linter-vento immediato in caso di Ictus, disponibile presso

    lospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto. Lente ha inoltre avviato e rinnovato il servizio di tele-cardiologia, progetto che coinvolge i comuni dellarea montana grazie al quale oggi si pu effettuare un elettrocardiogramma direttamen-te a casa propria o in ambulatorio. Tra gli interven-ti lacquisto di un ecografo per le unit operative di rianimazione e anestesia dellOspedale Mazzoni di Ascoli, del valore di 30mila euro, lacquisto di un elettromiografo e di un rianimatore neonatale per lOspedale di San Benedetto del Tronto. Importan-te anche il supporto al finanziamento della ricerca scientifica, destinando diecimila euro alla borsa di studio Cadasil. Inoltre, 42 defibrillatori sono stati donati ai sindaci dei diciassette comuni di propria competenza, che a loro volta si sono gi impegnati a destinare gli apparecchi alle associazioni sportive locali e agli istituti scolastici. Importante il contribu-to per lacquisto della strumentazione necessaria al laboratorio per la manipolazione di cellule staminali

    emopoietiche dellUnit Operativa di Ematologia dellospedale Mazzoni di Ascoli Piceno.

    ISTRUZIONE E CULTURA - Nel quin-quennio 2010-2015 il Bacino Imbrifero del Tronto ha sostenuto con convin-zione il mondo della scuola e delli-struzione del Piceno attraverso una sinergia di interventi denominata Pacchetto Scuola Bim e rinnovata

    di anno in anno. I Pacchetti Scuola si sono posti come un aiuto concreto al si-

    stema scolastico del territorio, facendo leva sui valori fondanti del merito, delleducazione

    e della creativit e continuando a sostenere studenti, docenti e universitari attraverso il modello dei con-corsi, il sostegno delle borse di studio e la formazione di alto livello. Le Olimpiadi dInglese costituiscono

    La voce del territorio

    24| Piceno 33 Maggio 2015

    Bilancio 2010-2015Il Bacino Imbrifero del Tronto tira le somme del quinquennio concluso. Contisciani soddisfatto.

    Lente prosegue la sua mission: scommettere

    sui giovani, sostenere la famiglia, investire nella scuola e intervenire

    nella sanit.

    GLI OBIETTIVI

  • Piceno 33 Maggio 2015 |25

    un altro, fondamentale, progetto sostenuto dal Bim Tronto. Giunte oggi alla seconda edizione, hanno il fine di promuovere e misurare le competenze lin-guistiche degli studenti piceni e premiare i migliori. Nel comparto della cultura, rilevanti i contributi as-sicurati al teatro di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto e alle stagioni teatrali. Importante inoltre il contributo destinato alla realizzazione, assieme alla Regione Marche, di un film targato Rai sul Presiden-tissimo Costantino Rozzi. AMBIENTE - Il Bacino Imbrifero del Tronto, tenen-do fede alla propria mission, ha puntato molto sulla difesa e sul rilancio della montagna, larea pi appe-tibile per la produzione dellenergia da fonti rinno-vabili, la gestione dellacqua, la produzione di servizi turistici e prodotti naturali. Da questo punto di vi-sta, di fondamentale valore stato il recupero di tre milioni di euro, restituiti al territorio piceno grazie a quanto recuperato dellIci e spettante ai Comuni nei confronti dellEnel, titolare delle centrali idroelettri-che del fiume Tronto, attraverso la rideterminazione delle rendite catastali concernenti le centrali stesse. Importante e strategico anche il progetto delle Case dellacqua. Il progetto prevede nel piceno un totale di dieci fonti tra Monteprandone, Monsampolo, Spi-netoli, Maltignano, San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno. Nellambito dei rifiuti, il Bim ha inoltre inve-stito in un nuovo sistema di raccolta automatizzato, esteso a tutto il territorio comunale di Force. Infine, sempre a proposito di ambiente, lente ha sostenuto strenuamente lalleanza strategica tra le aziende del travertino. nato cos il Consorzio Travertino Piceno. Un cammino appena cominciato che promuove una delle risorse del territorio acquasantano, che identifi-ca in modo univoco il territorio Piceno. SOCIALE - Nel quinquennio 2010-2015 il Bacino Im-brifero del Tronto ha investito nel sociale, puntando su giovani, famiglie e terza et. Per questo ha, ad esempio, sostenuto un innovativo progetto di Ippote-rapia, acquistato una tettoia per il ricovero delle am-bulanze per la Croce Verde della Vallata del Tronto e investito sul progetto Facciamo goal alla disabilit per favorire linserimento di giovani e diversamen-te abili nelle attivit sportive che si svolgeranno presso il campo sportivo di Monterocco. Per tutelare la fascia pi adulta della popolazione sono stati lanciati diversi progetti rivolti agli over 65 residenti nella zona montana del territorio di competenza per il coinvolgimento in attivit socio-culturali, ricreative e di laboratorio che saranno organizza-te in unazienda agricola. Importanti anche i campi scuola estivi per i ragazzi sul territorio dei Comuni consorziati, che hanno coinvolto bambini e giovani dai sei ai quattordici anni. TURISMO - Il Bim Tronto ha sostenuto il progetto App-Mobile, presentato alla Borsa Internazionale del Turismo 2014. A questa iniziativa se ne affian-cata unaltra, il progetto webcam, uno strumento di

    promozione turistica strategicamente eccezionale. Eating Piceno ha voluto promuovere il Piceno attra-verso le sue bont gastronomiche sfruttando i social network e Dreaming Terre del Piceno un progetto per promuovere il territorio della Provincia di Ascoli Piceno, attraverso un social media team composto da 8 travel blogger e da 9 tra fotografi e videomaker.INFRASTRUTTURE - A livello di infrastrutture il Bim Tronto ha stanziato fondi per molti interventi nei diversi Comuni di propria competenza. Ad esem-pio per le aree verdi di Monteprandone e Colli del Tronto, per le strade comunali di Palmiano, per gli impianti delle strutture sportive di San Benedetto del Tronto. LAVORO - Nel settore dellimprenditoria giovanile,

    grazie al Prestito dOnore, il Piceno tra le prime aree della Regione per numero di imprese

    avviate. Liniziativa della Regione Mar-che a favore degli inoccupati e disoccu-pati residenti nei 17 comuni di com-petenza, ha favorito lavvio di nuove imprese, dando cos unalternativa concreta al dramma disoccupazio-ne. Dal 2013, grazie a questo interven-

    to, sono state finanziate circa 80 nuove imprese con la creazione di oltre 180

    posti di lavori, facendo della provincia di Ascoli Piceno la pi produttiva delle Marche. Il

    Bacino Imbrifero del Tronto ha inoltre stanziato fon-di per il finanziamento di voucher Inps distribuiti nei 17 comuni del territorio di competenza, per con-sentire a oltre 80 inoccupati del territorio di essere impiegati dalle amministrazioni locali.

    Informazione pubblicitaria

    Contisciani orgoglioso di quanto fatto nel quinquennio 2010-

    2015: abbiamo dato una speranza al

    Piceno.

    IL PRESIDENTE

  • 26| Piceno 33 Maggio 2015

    Comunque vada, sar stata bellissima. Una stagione straordinaria. Sopra ogni aspettati-va. Perch una caval-cata cos da parte del Monticelli di Nico Stallone non la poteva ipotiz-zare nessuno. LA FAVOLA DELLA MATRI-COLA Circa un anno fa si brin-dava alla storica promozione in Eccellenza. Grazie al lavoro quo-tidiano e alla grande dedizione, la squadra di quartiere era riuscita a salire di categoria. E in questa sta-gione avrebbe dovuto difendere con le unghie e con i denti quanto di buono fatto dodici mesi fa. In-vece come una favola il Mon-ticelli ha fatto di meglio. Molto di meglio. Secondo posto assoluto in Eccellenza, con la promozione di-retta in serie D fallita per soli due punti. Ma per i biancoazzurri non ancora finita.ZONA CESARINI A fare esplo-dere di gioia i ragazzi di mister Stallone ci ha pensato la doppiet-ta di Sosi nellultima gara contro lUrbania. Una trasferta abborda-bile solo sulla carta, con i padroni di casa in piena lotta per non re-trocedere. Match che per gli asco-lani si era incredibilmente com-plicato a dieci minuti dalla fine a causa del vantaggio dei locali. Poi

    la verve adellindemoniato Petruc-ci (assist e rigore procurato) e il ci-nismo sotto porta di Sosi hanno ri-baltato il risultato in un finale non adatto ai deboli di cuore. E al 96 sono partiti i festeggiamenti per il raggiungimento di un traguardo eccezionale. BAGARRE PLAYOFF - Per il Monticelli si sono infatti spalan-cate le porte dei playoff. Gli asco-lani hanno chiuso il torneo con 53 punti, alla pari con il Tolentino ma avanti in virt del vantaggio negli scontri diretti. Ora i biancoazzurri se la vedranno a Monterocco con il Montegiorgio, mentre laltra sfida sar tra Tolentino e Vismara. Per provare a centrare la serie D ini-zier adesso un nuovo mini torneo per gli ascolani. Sar difficile, dif-ficilissimo. Ma questo Monticelli ha gi fatto ricredere anche i pi scettici. E potrebbe davvero mette-re la ciliegina sulla torta a una sta-gione gi di per s straordinaria. CALCIO E SOLIDARIETA Come tutte le grandi squadre che si rispettino, anche il Monticelli in questa stagione non ha fatto man-care il proprio supporto a cause ben pi importanti di una semplice partita di calcio. Durante lultimo match casalingo del torneo infatti, i biancoazzurri hanno deciso di devolvere lintero incasso della sfi-

    da contro la Biagio Nazzaro allAi-sm, Associazione Italiana Sclerosi Multipla. Abbiamo deciso di pro-seguire il nostro impegno verso il sociale, come gi fatto negli scorsi anni, ha fatto sapere orgoglioso il direttore generale Francesco Ca-stelli. E cos durante lintervallo del match sono stati consegnati ad Adriano Vespa e Marco Ciucci, rispettivamente presidente e vice presidente della sezione provin-ciale Aism, circa 400 euro. Unini-ziativa da applausi. Una stagione da applausi. Ed merito di tutti: dal tecnico Stallone al preparatore atletico Mauro Iachini, dallallena-tore dei portieri Francesco Terrani al Presidente Franco Paoletti. Cha-peau davanti a questo Monticelli.

    Spettacolo Monticelli: centrati i playoff, la serie D non un miraggio!

    Sport di Matteo De Angelis

  • Piceno 33 Maggio 2015 |27

    Cari bambini, il Vescovo con-ta molto sulla vostra pre-ghiera, perch pregando voi potete aiutare la vostra famiglia a restare unita. Non si tratta di esco-gitare metodi complicati, ma di ri-tornare alle pratiche pi semplici e popolari: le preghiere del mattino e della sera, il Rosario, la parteci-pazione alla Messa, la meditazione quotidiana di un brano del Vange-lo, possibilmente quello della litur-gia del giorno. Dobbiamo impara-re non a ritagliare, ma a dedicare appositamente dei momenti alla preghiera familiare: non fa male a nessuno spegnere la tv qualche sera, e aprire il cuore al dialogo profondo con Dio, allascolto del-la sua Parola. La Bibbia occupi il posto di onore nella vostra casa! Nel recente convegno catechistico emerso il bisogno di rimettere la Sacra Scrittura al centro di tutto, e tra le proposte mi ha colpito quella di istituire il mese della Bibbia, iniziativa che cercheremo insieme di valorizzare al massimo nellam-bito della catechesi dei ragazzi e degli adulti. Esistono validi sussi-di che possono aiutare a pregare: basta impegnarsi a stabilire per ogni giorno un tempo da dedica-re a Dio, sapendo che quando si fa spazio a lui, c spazio per tut-ti. Quando invece non si ha tempo per Dio, si finisce fatalmente per non avere pi tempo per se stessi e per gli altri. Pregan do, ci si arma per neutralizzare le insidie diabo-

    liche che minacciano lesistenza stessa dellistituzione familiare, ben consapevoli che se crolla la fa-miglia, attaccata violentemente da molti fronti, ad andare alla deriva lintera societ, anzi lintera no-stra civilt. Ragazzi il mondo vostro.Mi rivolgo a voi, ragazzi: non ab-biate paura! Sprigionate i talenti che sono in voi, siate liberi! Non nascondetevi, ma metteteci la fac-cia! Forse anche voi, come tanti vo-stri coetanei, siete abituati a condi-videre gli stati di altri e a usare i media per mettervi in vetrina sen-za per riuscire a dialogare nella vita reale. Attenzione! Non sono contro luso dei social e dei new media, anzi! Mi preoccupa invece la deriva e la dipendenza da que-ste forme di comunicazione di per s utili, ma spesso non bene usate. Voi fate parte del popolo internau-ta, la generazione dei social in con-tinua evoluzione, figlia spesso di cuori lacerati. Voi siete per noi cer-tezza e cuore vivo: speranza, sia il vostro urlo! Dio vi segue con pas-sione e abilit e non vi abbandona mai. Ha a cuore la realizzazione dun meraviglioso progetto su di voi e intende conseguirlo con il vostro assenso e la vostra collabo-razione. Ascoltate e seguite Ges. Maria, Madre di Ges e nostra, ri-pete anche a voi: Qualsiasi cosa vi dica, fatela! (Gv 2,5). Se avvertite nel cuore il desiderio di dare pieno valore alla vostra esistenza, vi far

    bene partecipare con fiducia a un cammino comunitario che sappia sprigionare in voi e attorno a voi le energie migliori. Seguire Ges si-gnifica andare controcorrente e comporta affrontare ostacoli fuo-ri di noi e dentro di noi. Quante difficolt potrebbero scoraggiarci, facendoci ripiegare su vie appa-rentemente pi comode! La vera gioia consiste per nel credere e sperimentare che lui, il Signore, fedele, e con lui possiamo cammi-nare, essere discepoli e testimoni dellamore di Dio, aprire il cuore ad alti ideali. Non siamo nati per cosine piccole, ma per grandi im-prese. Giocate la vita fino in fondo, disponendo il cuore a essere ter-reno buono, che ascolta, accoglie e vive con perseveranza gli insegna-menti di Ges.Maria, donna di casa vostra!Care famiglie, cellule vitali della Chiesa diocesana, il vostro Ve-scovo vi accompagna con stima e amicizia. Non perdetevi danimo nei momenti bui e conservate la gioia dei tempi pi belli. Sentite accanto a voi Maria, donna di casa, che vi conforta e guida con il suo divino intuito e la sua esperienza materna. Al suo cuore immacolato affidatevi con piena fiducia perch sia lei, con san Giuseppe, a con-servare nelle vostre case il bene prezioso dellunit, dellarmonia e della pace. Quanto a me, vi assicu-ro il sostegno della preghiera e vi benedico tutti con affetto.

  • 28| Piceno 33 Maggio 2015

    Start up

    MUSICA TEATRO LIBRI SCIENZA WEB SALUTE FOOD

    Protagonista di questa in-tervista Matteo Fratta-ri a.k.a. Blitz classe 86. un rapper e produttore, appartenente alla crew Ritmi Urbani. Si avvicina al rap come autodidatta, scrivendo i suoi primi testi a 14 anni. Nel primo periodo ha snobbato il rap italiano, preferendo quello americano.

    Avendo vinto un contest locale, ha avuto la possibilit di realizzare il suo ultimo lavoro, costituito da sei tracce: Ruggine. Questo EP una sua creatura a tutto tondo, dai testi (alcuni erano gi stati scritti, ma con questa opportunit, dopo unattenta rielaborazione, hanno avuto modo di vedere la luce) alle produzioni (tranne il brano Senza Titolo).

    Il titolo dellalbum fa pieno riferi-mento al ritornello dellomonima canzone [...]suona come un ruggi-

    to ma questo ruggine[...]. La rug-gine porta lo sguardo al passato con i suoi rimorsi e i suoi rimpian-ti, mentre il ruggito rappresenta lo sfogo di Blitz verso questo passato.

    Lintervista ci ha permesso anche di prendere contatto con il suo precedente lavoro La Quiete e la Tempesta. Un EP a due facce, dove, La Quiete rappresenta il suo lato calmo e pacato, mentre La Tempe-sta il suo lato pi inca**ato - si pu dire?

    Sicuramente i suoi testi sono par-ticolari e ricchi di immagini. In pi occasioni c un richiamo ad un rap in grado di dare pi pun-ti di vista sugli argomenti tratta-ti: [...]voglio fare rap pedagogico [...] (Come Vivo - EP La Quiete e la Tempesta), [...] confeziono cibo per la mente[...] (Prometeo - EP Ruggine), [...] la third generation 3G tutto super definito HD ma

    abbiamo perso il rapporto you and me aspetta un attimo ho la vita in buffering [...] (Fate Entrare i Clown - EP La Quiete e la Tempe-sta).

    Per conoscere meglio Blitz vi con-sigliamo di ascoltare lintervista (usando il QR Code) e di scarica-re gratuitamente gli EP da Soun-dCloud.

    Picenoise-Blitz[...] io voglio scendere ma non a un compromesso [...]

    di Carlo Lucadei - Radio incredibile

    Per ascoltare lin-tervista usa il QR Code!

    SOUNDCLOUD

    BLITZ a.k.a. Lethal Ink

    BLITZ11

  • Piceno 33 Maggio 2015 |29

    Eureka di Andrea Nonno Coccia

    Belli i nostri moderni smartphone, pieni di funzionalit utili e comode. Abbiamo in tasca un GPS, un lettore videomusicale, una fotocamera digitale e mille altre cose. Ma quante volte siamo ri-masti fregati, perch dovevamo fare una semplice telefonata, senza riuscirci perch il cellulare ci aveva abbandonato, causa batteria scarica, vero tallone dAchille della tecnologia portatile di oggi. Prima di tutto bisogna capire come funziona una normale batteria (o pila). Prendiamo come esempio una comunissima pila stilo, sappiamo che ha un polo positivo (catodo), quello con il piccolo rilievo che sporge, e un polo negativo (anodo), che invece ha la superficie completamente piatta. I materiali di cui sono fatti i due poli (o elettrodi) sono diversi a seconda del tipo di pila con cui abbiamo a che fare, e la tecnologia si sta evolvendo di continuo da quel punto di vista, alla ricerca della combinazione giusta per lelisir di lunga durata. Tra lanodo e il catodo c un separatore, un materiale con dei microfori che impe-disce che vengano a contatto, cosa che causerebbe un cortocircuito, ma che allo stesso tempo permette che la corrente fluisca liberamente. Il tutto immerso in un elettrolita, che solitamente un gel, che permette la libe-ra circolazione delle particelle tra anodo e catodo e quindi di far funzionare tutti i nostri dispositivi preferiti. Le batterie che abbiamo nei nostri smartphone, tablet e computer portatili sono chiamate batterie agli ioni di litio, perch lelettrodo positivo fatto da un composto chimico contenente litio, mentre quello negativo solita-mente in carbonio. Ognuna di queste batterie contiene al loro interno una o pi celle, che sono pile di forma

    simile alle classiche stilo, che lavorano in parallelo per fornire pi corrente. Quando la batteria in carica, le particelle di litio si spostano dal polo positivo a quello negativo, e nel processo si liberano elettroni facendo caricare positivamente le parti-celle di litio, che quindi diventano ioni - che fanno lo stesso percorso ma tramite un circuito esterno che va ad alimentare direttamente il dispositivo, mentre quando stacchiamo la batte-ria dal caricatore, succede esattamente il processo inverso, con le particelle che fanno il percorso allincontrario verso il polo positivo, e una volta che tutte quante hanno percorso il tragitto, la batteria si scarica e il cellulare ci abbandona.

    Qualche curiosit- Con le vecchie batterie a nichel, ricaricare prima che la bat-teria si scaricasse del tutto usurava la batteria, a causa di un problema chiamato memory effect. Con le nuove batterie a litio questo problema stato risolto e si pu quindi at-taccare il cellulare alla corrente ogni qual volta ne abbiamo possibilit, anzi, consigliato non far mai scaricare comple-tamente la batteria. - Le celle delle batterie a litio, hanno una piccola valvola di sfogo, regolata da un circuito chiamato PTC, che serve a evi-tare che esplodano quando diventano troppo calde a causa delleccessiva. pressione. La batteria diventer inutilizzabi-le, ma almeno non finirete arrosto insieme al computer.- Anche le migliori batterie iniziano a ridurre sensibilmente la loro durata dopo circa mille cicli di carica.

  • Fly musical con noi Santino Santinelli

    30| Piceno 33 Maggio 2015

    Torna il 16 maggio al teatro Ventidio Basso lormai consolidato appunta-mento con Historock, spettacolo cu-rato dalla Fly Communications in cui saranno coinvolti circa 40 studenti delle scuole supe-riori di Ascoli.Nata quattro anni fa grazie ad una collaborazione con il docente di inglese del liceo scientifico Roma-no Firmani, Historock unopera storico-musicale unica nel suo genere, il cui titolo deriva dalle paro-le inglesi history e rock racchiudendo in s les-senza stessa dello spettacolo. La novit dellanno sta nellaver coinvolto, oltre al liceo scientifico A. Orsi-ni che organizza levento, anche una seconda scuola ascolana: lIstituto Tecnico Mazzocchi. Dunque una proposta formativa che cresce a vantaggio dei giovani e che punta sulla promozione della cultura proprio negli ambienti formativi per eccellenza e cio le scuole.I temi toccati da Historock negli anni precedenti sono sempre stati di forte impatto ed educativamen-te importanti per i giovani (guerra fredda, fame nel mondo, questione irlandese, conquista della luna) e questanno, in versione pi classicheggiante, sar de-dicato spazio allAmore, agli Eroi e alla Morte come mette bene in luce il sottotitolo Eros, Heroes, Tha-natos. Ognuna delle tre parti in cui diviso lo spet-tacolo rappresenter un percorso attraverso autori, poeti, opere letterarie e canzoni condite da bellissime coreografie; il tutto interpretato dai giovani studenti che, sotto la regia di Christian Mosca e la direzio-ne musicale di Massimo Albertini e Marco Angius, sono coinvolti direttamente in tutte le fasi dellallesti-mento: lettura, recitazione e canto ma anche danza,

    scenografia, realizzazione sartoriale e tecniche digi-tali a supporto dello show.Per la Fly Communications motivo dorgoglio por-tare a termine questo progetto anche questanno, con lauspicio che esso potr andare avanti ancora per molti anni. lo stesso regista Christian Mosca a dirci che Histo-rock diventato negli anni un punto di riferimento per il coinvolgimento artistico dei ragazzi nelle scuo-le e sempre pi istituti di Ascoli e provincia si stanno interessando a questa iniziativa. Mi preme ringra-ziare lautore Romano Firmani e i Dirigenti Scolastici Nadia Latini e Alfredo Mazzocchi che con lungimi-ranza credono in questo tipo di esperienze formative per coloro che, di fatto, rappresentano gli Uomini del domani. Un sentito grazie va anche alle professores-se Samantha Tarquinio, Lee Hogdson e Alessandra Costantini per il supporto costante che hanno dato in questi mesi di preparazione.

    Il Ventidio a ritmo di rock.

    Ogni mercoled suwww.primapaginaonline.it

    [email protected]

    Flycommunications Eventi

    327.3813594

    Ingresso unico: 6Info:Segreterie del Liceo Scientifico e dellIstituto Mazzocchi.

  • Diario di una precaria

    Piceno 33 Maggio 2015 |31

    dellINflessibile

    Il mese dedicato alla Madonna, per chi credente. Pi s e m p l i c e m e n t e maggio festeggia la mamma, la per-sona che ci ha dato la vita. Una figura importante che, ahim, al giorno doggi non ha lattenzione che merita. E le mamme precarie? Loro sono proprio invisibili. Chis-s cosa scriveranno i bambi-ni messi davanti al classico tema: parla della tua fami-glia. Un esercizio di fantasia che si potrebbe improvvisa-re, senza nemmeno tanto di-stanziarsi dalla realt. La no-stra precaria non ha figli ma condivide con le sue amiche, precarie come lei, le difficolt di chi ogni giorno inventa il futuro da lasciare in eredit pi morale che altro alla propria prole.Allora carta e penna, mettia-moci nei panni dei piccoli di oggi, che non vivono pi un tempo certo e scandito, quel tempo quasi marmoreo in cui

    si apprendevano le regole, si giocava e si studiava, in uno stillicidio a cui era difficile ri-bellarsi ma in cui ci si viveva-no attimi di assoluta libert.Il paragrafo dedicato alla mamma potrebbe essere pi o meno cos: La mia mam-ma si sveglia qualche giorno alle sei, altre volte alle sette, ma capita anche alle otto. Lei non prende tutti i giorni la macchina per andare a lavo-rare, a volte c lautobus che la porta dove deve andare. In alcuni periodi rimane a casa e possiamo andare al parco o fare spesa insieme; altre vol-te non la vedo mai quando torno a casa, mi dicono che dovuta andare lontano per-ch non poteva rinunciare a quel lavoro. A volte c, altre no. Non conosco i giorni pre-cisi in cui manca. capitato che una domenica dovevo andare al compleanno di un mio amico ma la mia mamma lavorava, e durante la festa mi hanno chiesto perch la-vorasse di domenica. Non ho saputo rispondere perch non

    lo so, a volte me lo chiedo an-che io. Ci sono alcuni giorni in cui la vedo molto nervosa, impegnata con dei fogli e usa la calcolatrice per tante ore. Laltro giorno mi ha det-to che non poteva comprarmi il borsellino che mi piaceva, devo aspettare il mese prossi-mo. Anche se le mie giornate sono un po strane e confuse, so che mia madre non dimen-tica mai di leggermi un libro prima di addormentarmi, sempre l con me e a volte prende del tempo, mentre impegnata al computer, per rispondere alle domande e ai miei dubbi durante i compiti. Capita che lei su un tavolo e io su altro, come se stu-diassimo insieme e penso al perch mamma, che gran-de, deve ancora studiare. An-diamo poco a mangiare fuori, quasi sempre cuciniamo a casa perch lei dice che si ri-sparmia, ma io mi diverto lo stesso Questa solo una versione in cui tante potreb-bero riconoscersi. Auguri a tutte le mamme precarie.

    La mamma

  • Nel pre-c e d e n t e a r t i c o l o avevamo posto lac-cento sul fatto che il primo passo da fare in una relazione di Coaching la definizione degli obiettivi (sapere cosa si vuole). Un processo che si sviluppa attraverso domande finalizzate a far emerge-re la parte pi profonda e creativa della persona. Una volta compre-so dove la persona vuole arrivare, il compito del Coach diventa quel-lo di aiutarla a trovare le risorse per affrontare un vero e proprio viaggio interiore e condurla fino a destinazione. La metafora del viaggio ci pu aiutare a capire me-glio anche il modo, spesso super-ficiale, in cui affrontiamo la vita. Quando, infatti, dobbiamo partire per un viaggio programmiamo dettagliatamente ogni cosa. Spes-so compriamo un libro che ci parla di quei luoghi, per apprenderne la storia, la cultura, il pensiero, ma anche per sapere dove andare a dormire, o dove si mangia meglio. Navighiamo su internet per otte-nere preziose informazioni che ci aiutino a rendere quel viaggio il pi piacevole possibile. Consultia-mo cartine dettagliate e chiediamo consigli e informazioni perch il nostro scopo intraprendere la giusta direzione. Ora, se siamo cos precisi, se ci mettiamo tanto impegno per un viaggio, perch non facciamo la stessa cosa anche per la nostra vita? Risposta, per-

    ch nessuno ce lha insegnato e perch nella nostra cultura non si mai presa seriamente in conside-razione lidea che la soddisfazione in tutto ci che facciamo (potrem-mo chiamarla anche felicit) possa essere programmata e, in qual-che modo, facilitata. Per fortuna, per, esistono figure come quella del Coach in grado di guidarci in questo viaggio, facendoci per pri-ma cosa riflettere sulla direzione che vogliamo intraprendere e aiu-tandoci a raccogliere lenergia ne-cessaria per affrontare il viaggio.Molto spesso, infatti, ci sentiamo insoddisfatti perch rispetto agli obiettivi che vorremmo raggiun-gere, non abbiamo metodo e spre-chiamo energia a caso, in azioni non coerenti rispetto allobiettivo, se non addirittura controprodu-centi oppure, perch non siamo abbastanza motivati. Il Coach vie-ne in nostro aiuto con una serie di strumenti, a volte anche diverten-ti, che ci spingono a definire sem-

    pre meglio i particolari del viag-gio che dobbiamo intraprendere. Abbiamo gi chiarito che lo stru-mento principe sono le domande; ebbene, tra le tante possibili ce ne una che da sola in grado di ri-velare le parti pi recondite della natura umana e scatenare lener-gia necessaria per ottenere i risul-tati desiderati. Questa domanda : perch? Il Coach chiede perch la persona vuole raggiungere quel determinato obiettivo e la invita ad approfondire, anche per una intera seduta le motivazioni che la spingono ad agire. E pi la persona riflette sul perch, pi, con laiuto competente del Coach, emergono spinte e pulsioni interne, logiche ed emotive che aprono la mente e chiariscono i dubbi. Possono esse-re definite MOTIV>AZIONI ovve-ro, motivi che spingono ad agire (o a non agire); le motivazioni sono il carburante che consentir allauto che stiamo guidando di arrivare alla meta.

    Pnl, istruzioni per luso

    32| Piceno 33 Maggio 2015

    di Roberto Palumbo

    Coaching 3a parte

    Atatesed maio. Ita voloris soles plibus, ut re ne vernamet accaese dipiciis minvenis iunti doluptaecte quisim nesenda quodi corepta plis est harias int as

    Il viaggio interiore

  • Liberrante di Eleonora Tassoni

    Piceno 33 Maggio 2015 |33

    Se dovessero chiederle chi A m a l a s s u n t a ,

    risponda pure, a mio nome, che Ama-

    lassunta la Luna nostra bella, garantita dargento per leterni-t, personificata in poche paro-le, amica di ogni cuore un poco stanco. Queste parole che de-scrivono una Luna dolce, materna e pietosamente rivolta al dolore delluomo sono una bugia. Sono la bugia, malinconica e evidente, che Osvaldo Licini raccomandava di raccontare a chi tra i visitatori delle sue esposizioni avesse chie-sto chi Amalassunta. Il nome dato, bianco volto che attraversa i quadri di una delle fasi pi acute della produzione di questo artista marchigiano il titolo (e la coper-tina) di un libro (edito da Giunti) struggente (LAmalassunta di Pier Franco Brandimarte) che rac-conta, tra sogno, visione e incubo un certo numero di storie, tra le macerie delle quali, possiamo ri-costruire anche la vita, sbilenca, di Osvaldo Licini, pittore zoppo ma dotato di ali. Leggere questo libro presuppone un atto di fiducia pro-fonda da parte del lettore. Lauto-re, da bravo vincitore di Premio Calvino, ci accompagna infatti in

    una serie di luoghi e tempi senza soluzione di continuit saltando da unesistenza (quella solitaria e consumata dallarte di Licini) allaltra (quella del protagonista narratore, sospeso in un limbo e imprigionato nellossessione in-quietante che locchio della dea Amalassunta risveglia). Questo scorrere del tempo fuori dai car-dini della linearit il controcanto per un modo di darsi dello spazio surreale, dove paesaggi di sper-duti paesini si confondono a me-tropoli come Parigi. Tuttavia, n il piccolo paesino di Monte Vidon Corrado, n la capitale francese in realt sono citt vere ma piuttosto citt invisibili accessibili nella loro essenza solo allocchio dellar-tista. Amalassunta un romanzo ricco di simbologie e per questo sottilmente inquietante. Come lAmalassunta liciniana ci si legge damore e devozione (femminile) ma anche di follia e solitudine. Ci si trovano tanti, tantissimi volati-li: tortore, anatre, aironi, piccioni; bestie strane che volano, assalgo-no, cantano, smerdano e che progressivamente accompagnano la trasformazione in creatura piu-mata il pittore fatto dossa duc-cello. Ci sono balene spiaggiate e colline come tovaglie, ci sono

    lettere dellalfabeto che hanno la consistenza di un corpo di donna e vibrazioni che attraversano il cor-po ipnotizzato da antichi riti e che si trasformano in colori.Van Gogh, si dice, amava il giallo, ne era quasi ossessionato, e in que-sto libro forse scoprirete perch. Altro non vorrei dire perch come tutti i bei libri il gusto sta proprio nel lasciarsi trasportare via dallo scorrere delle parole, senza troppe recensioni e commenti. A questo romanzo un po per tematica e un po per la capacit di trasformare la visione in affabulazione ab-bino il bellisimo La lunga attesa dellangelo di Melania Mazzuc-co (che poi ci sta anche bene per la storia degli Angeli ribelli tema amato e ricorrente nel pittore Lici-ni), Tutti i colori del mondo di Giovanni Montanaro dove un gio-vane pittore olandese affronta de-moni che lo renderanno immorta-le e disperato. Io ci aggiungerei (e non lo faccio solo perch sono una inguaribile romantica) anche La ragazza con lorecchino di per-la. Il motivo? Le donne (sempre Muse, Madonne, Streghe, Sibille) che sono sempre le prime (e a vol-te le poche) ad avere la forza di te-nere per mano il loro amato artista fino nei labirinti pi scuri dellarte.

    LUNAFORTUNA

    su LAmalassuntadi Pier Franco Brandimarte

    di Eleonora Tassoni

  • Il giardino di Lola

    34| Piceno 33 Maggio 2015

    di Gigliola Croci Mariani

    La calla evoca la sposa! Vuoi perch fiorisce generosa nel mese di maggio caro alle donne in procinto di diventar mogli, vuoi per il bianco compatto e puro del suo fiore, vuoi per la grazia, la re-galit e la compostezza proprie di chi si appresta a vivere il grande giorno. La sovrana eleganza di questa pianta ornamentale lascia veramente incantati. Il suo fiore latteo che poi fiore non , una foglia (spata), trasformata in un candido calice imbutiforme che avvolge e protegge il fiore vero, quel bastoncino cilindrico giallo vivo (spadice), che svetta ben eret-to! Esso contiene infiorescenze su tutta la sua lunghezza che giunte a maturit produrranno frutti e semi. Alla sua forma semplice ed essenziale si contrappone una sim-bologia complessa di significati inequivocabili ma non contrappo-sti, direi complementari: virginea purezza, castit, femminilit, ferti-lit della sposa, come recita la spa-ta e virilit maschile, sensualit, passione, fecondit come annuncia lo spadice. Nella tradizione popo-lare, la simbologia fallica di questo fiore era confermata dalla scelta tra la calla e la rosa per determinare il sesso del futuro nascituro e se una donna in attesa sceglieva la calla...lascio trarre a voi le conclusioni! Celebrata nella mitologia greca come gocce di latte materno cadute

    sulla terra dal seno di Era, moglie di Zeus e patrona del matrimonio e del parto, a pieno titolo la calla compone bouquet e addobbi nu-ziali. Io sono conquistata dalla sua bellezza raffinata, per me la Grace Kelly dei fiori! Lo so che sta-te sorridendo, ma letimologia del nome Calla, dal greco Kals= bello, mi d ragione. Al medico e botanico italiano Gio-vanni Zantedeschi dobbiamo il nome del genere di appartenen-za: Zantedeschia appunto. La mia variet preferita laethiopica, per intenderci quella i cui flessuosi e robusti steli fiorali sono incorona-ti da calici di intensa bianchezza. Essi spiccano sul cespo rigoglioso delle foglie di un bel verde squil-lante al pari dei fusti carnosi. Le foglie stesse sono un notevole ele-mento decorativo: sono grandi, ovate o cuoriformi e dal bordo on-dulato. Posso immaginare leffetto scenografico che si crea nei luoghi dorigine: lAfrica del Sud, dallE-quatore al Capo di Buona Speran-za, quella parte dei grandi fiumi e cascate e laghi e vegetazione lussu-reggiante e colori incredibilmente vividi. L la calla, o giglio del Nilo, affonda il suo rizoma nelle acque tranquille degli specchi lacustri, nelle anse confortevoli dei corsi dacqua e ostenta tutta la sua av-venenza agli spruzzi di qualche elefante al bagno o allippopotamo che di sottecchi si gode la scena, o ai fenicotteri che zampettano in

    prossimit della riva alla ricerca di facili prede acquatiche. Una volta giunta in Europa si adattata facil-mente a diverse condizioni clima-tiche e ambientali e nel corso del tempo sono stati creati degli ibridi di varie tonalit, dal rosa allaran-cio e infine al blu, ineguagliabili nellimpatto estetico della mia pre-diletta! Nella sua memoria botani-ca rimane la sua identit di pianta acquatica, amante della luce e dei terreni ricchi di materiale organico, per cui non le faremo mai mancare un terreno concimato con stallati-co maturo, costantemente umido grazie a innaffiature costanti, che verranno totalmente interrotte nel periodo di letargo, quando anche le foglie ingiallite chiedono il ri-poso vegetativo fino al prossimo rinvaso. Moltiplicheremo le nostre calle sui terrazzi, nei giardini e ne-gli orti attraverso la suddivisione dei rizomi dormienti, sempre se istrici e cinghiali ce ne lasceranno un pezzettino. Anche nel mondo vegetale ci sono i falsi...vi metto in guardia dalla calla palustre, male-fica imitazione della nostra benia-mina. Conosciuta come pane delle bisce o pan di serpi, cresce sponta-neamente nei sottoboschi e in zone acquatiche ed nota anche come Aro acquatico, dal greco Arum = calore, in quanto il suo vistoso spadice rosso aranciato, ne produ-ce provocando dolorose dermatiti. Occhio dunque! Mai fidarsi trop-po...delle apparenze.

    CANDORE DI SPOSA

  • Pane, amore e fantasia

    Piceno 33 Maggio 2015 |35

    dello Chef Mario Campanelli

    Crostata d estate

    INGREDIENTI:

    Pasta frolla:2 tuorli120g zucchero150g burro a temperatura ambiente300g farina1 bustina di lievitobuccia grattugiata, di mezzo limone non trattato,burro e farina di mais per imburrare lo stampo,crema alla vaniglia

    Decorazione:3 pesche100g mirtilli freschi o surgelati,1/2 foglio di colla di pesce,succo di 1 limone

    Per la pasta frolla sbattete i tuorli con lo zucchero fino a far diventare il com-posto bianco e spumoso, unite il burro a pezzettini, la farina mescolata al lievito e iniziate a impastare con le mani. Il calore delle mani aiuter il burro a sciogliersi, quindi dopo i primi minuti loperazione diverr pi facile. A questo punto unite anche la buccia di limone. Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola traspa-rente e lasciatelo riposare in frigo per circa mezzora per facilitare la successiva stesura della pasta. Nel frattempo imburrate uno stampo per crostata e spolverate con della farina di mais facendo in modo che questa ricopra tutta la superficie della tortiera. Si usa la farina di mais perch i granellini danno quel leggero tono croc-cante alla pasta ma se non vi piace usate la farina normale. Stendete la pasta dello spessore di circa 1/2 cm e rivestite lo stampo imburrato e infarinato. Con i rebbi della forchetta pungete la pasta e infornate a 180 gradi per circa 30 minuti (modali-t statica, ripiano centrale). Per guarnire preparate una semplice crema pasticciera aromatizzata con la vaniglia (ndr. usate la vaniglia naturale non quella con laroma chimico). A questo punto riempite con la crema la crostata lasciata intiepidire a temperatura ambiente. Se avete i mirtilli surgelati, ricordate di lasciarli scongela-re prima di usarli. Sbucciare le pesche, tagliatele a spicchi e decorate a piacere la crostata con la frutta. In un pentolino scaldate il succo di limone e unite il foglio di colla di pesce precedentemente tenuto in ammollo in acqua fredda. Mescolare bene, lasciare intiepidire il liquido e versare sulla sopra la frutta. Tenete la crostata in frigo per almeno due ore prima.

    INFO UTILIPer 8 porzioni,

    tempo di preparazione 60

    minuti, difficolt media,

    kcal 430.

    COME SI FA

  • 36| Piceno 33 Maggio 2015

  • Pi sani pi belli

    Intervenire prima che la carie arrivi alla polpa per evitare la devitalizzazione: come fare? Ne parliamo con il dott. Feliciani Fabio Massimo, Medico Chirurgo-Odontoiatra, perfeziona-to in Endodonzia presso lUniversit degli Studi di Chieti ed in Endodonzia Clinica presso lUniversit degli Studi di Bologna.Continuiamo questo ciclo di interviste cercan-do di chiarire ulteriori concetti sulla preven-zione.Si, parliamo di alcune novit sulla possibili-t di diagnosi precoce di carie. E un periodo durante il quale riesco poco a dedicarmi sulle foto di nuovi casi clinici da documentare, la situazione generale e questa vita moderna mi obbliga sempre pi a distrarre le energie dal mio lavoro per occuparmi di obblighi di leg-ge e di un mercato che cambia sempre pi. Il tempo da dedicare a queste interviste diven-ta sempre pi striminzito, gli appuntamenti sempre pi fitti. E per rispettare la tabella di marcia, mi vedo costretto a produrre foto for-temente artigianali.Abbiamo parlato in passato di intercettazione precoce di carie al fine di evitare devitalizza-zioni tramite lutilizzo di bite wingEsatto e rimanderei a quei numeri i curiosi che vogliono approfondire cose gi dette in materia. Questa volta documentiamo e fac-ciamo parlare le immagini per capire il perch ad oggi per una corretta diagnosi precoce di carie, mi rivolgo ancora alle rx bite-wing piuttosto che alle nuove telecamere rilevaca-rie che il mercato offre come novit, ma che evidentemente funzionano poco o comunque non meglio delle bite-wing.Quindi la novit telecamere rilevacarie gioca tra evidenza scientifica ed evidenza com-merciale...Esattamente. In campo odontoiatrico negli ultimi anni abbiamo ricevuto un bombarda-mento mediatico da parte di una azienda che ha proposto come avveniristico un apparec-chio di ozonoterapia dentale capace di bloccare levoluzione di un processo carioso, poi di un laser rilevacarie ed infine una te-lecamera rilevacarie: telecamera che sarebbe capace di fare diagnosi precoce di carie meglio delle rx bite-wing (sia ben chiaro, tutto ci se-condo la loro pubblicit della ditta produttrice della telecamera...). Purtroppo per questa ditta per, lapparecchio di ozonoterapia dentale si scontrato con il pi totale disinteresse del mercato odontoiatrico che probabilmente ha ritenuto lapparecchio proposto una vera cio-feca, mentre il laser rilevacarie stato ben presto sostituito da una avveniristica teleca-mera rilevacarie della quale preferisco non esprimere commenti. Meglio non commenta-

    re e vedere direttamente alcune immagini che ci dimostrano cosa capace di diagnosticare (o meglio di non diagnosticare) tale telecamera rispetto alle rx endorali bite-wing.Bene, ci mostri le immaginiPer dimostrarvi levidenza scenica pi che scientifica di tali telecamere e per dimostrar-vi lingannevole commerciale messaggio che certe ditte ci vogliono veicolare e farci ingo-iare a scopo di lucro, vi presento le immagini di una paziente che ho sottoposto prima ad un normale controllo rilevacarie effettuato tramite rx bite-wing e poi (prima di fare le cure) ad un controllo con la telecamera rile-vacarie miracolosa... Il problema che men-tre le bite-wing rilevavano 3 carie, mentre la avveniristica telecamera rilevacarie non ne rilevava nemmeno mezza!!! Voglio mettere il lettore nelle condizioni di fare diagnosi da solo: guardare le immagini e leggere bene la didascalia delle foto per capire.Dott Feliciani: ma come fa un paziente ad orientarsi tra informazioni corrette ed evi-denze commerciali piuttosto che cliniche?Per correre meno rischi non possiamo pensa-re di curarci tramite un computer ed internet seguendo certe pubblicit: il falso dietro lan-golo. Indispensabile quindi rivolgersi al pro-prio dentista di fiducia il quale ovviamente preparato su certi argomenti e si prender le proprie responsabilit nellorientare i propri pazienti verso un tipo di controllo carie piut-tosto che unaltro.Sulle immagini, il dott. Feliciani esegue uno screening anticarie sia tramite rx bite-wing, sia tramite teleca-mera rilevacarie. Sulle rx 1 ed rx 2 si vedono le rx bite-wing che rilevano carie sui denti n. 14, 15 e 24 (contrassegnate dal cerchietto rosso). Su foto 3 in alto a sinistra il dott. Feliciani fotografato mentre sta eseguendo screening anticarie con telecamera. Su immagine 4 e 5 il test eseguito con telecamera rilevacarie che non rileva carie a carico dei denti n. 14, 15 e 24 (contrariamente a quanto documentato dalle bite-wing). Sulle foto 6 e 7 si pu notare che le carie rilevate dalle bite-wing (e non rilevate dalla telecamera) effettivamente cerano: le carie risultano essere facilmente visibili (contrassegnate dal cerchietto rosso) gi dopo i primi colpi di trapano...

    PRIMA SI INTERVIENE, MENO SI SOSTITUISCE, PI SI CONSERVABite-wing e telecamere rilevacarie:

    tra evidenza scientifica ed evidenza commercialedel Dott.Fabio Massimo Feliciani

    Piceno 33 Maggio 2015 |37Informazione pubblicitaria

    Foto 7 - Carie su dente n 24.

    Rx 2 - Carie su dente n 24.

    Rx 1 - Carie su denti n 14 e 15.

    Foto 6 - Foto carie su denti n 14 e 15.

    Foto 5 - Nessuna carie rilevata dalla telecamera su dente n 24.

    Foto 4 - Nessuna carie rilevata dalla telecamera su denti n 14 e 15.

    Foto 3 - Il Dott. Feliciani con la telecamera rileva carie.

  • 38| Piceno 33 Maggio 2015

    Anno VII | numero 4 | Maggio 2015

    Editore Fas Srl [email protected]

    Amministrazione e redazioneV. le Marcello Federici, 143 - 63100 (AP) Tel./Fax 0736.255656

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    Direttore responsabileFabiana Pellegrino [email protected]

    Art direction e progetto graficoMichaela Cannella

    Hanno collaborato a questo numeroAnna Romana Sebastiani, Gigliola Croci Mariani,

    Mario Campane