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N. 9 del 10 maggio 2010
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Registrazione Tribunale di Roma n. 103-99. Spedizione in a.p. -45% Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Filiale di S. Alessio Siculo (Me)
Periodico - Organo ufficiale dell’O.S.AP.P. Anno XII - numero 9 - 10 maggio 2010
Il rifiuto(Ionta se ne deve andare)
2 Numero 9 - Anno XII - Lunedì 10 maggio 2010
in primain prima
di
LeoBeneduci
Il Rifiuto (Ionta se ne deve andare)
Quella attuale non è l’Amministra-
zione penitenziaria che vorremmo,
il Corpo di Polizia Penitenziaria
attuale non è il Corpo di Polizia
Penitenziaria che vorremmo il
Capo del Dap, l’attuale, non è il
Capo del Dap – Capo della Polizia
Penitenziaria di cui avremmo biso-
gno.
In questi anni, soprattutto negli ulti-
mi 10, le strade dell’Amministrazio-
ne, del Corpo e del Capo che
entrambi “comanda” si sono divise
per non ricongiungersi più, negli
ultimi 2 anni, poi, hanno preso
addirittura direzioni opposte: l’Am-
ministrazione verso la necessaria
ed irrealizzata riorganizzazione, il
Corpo verso l’acquisizione/ricono-
scimento di migliori e maggiori pro-
fessionalità anch’esse non raggiun-
te e il Capo del Dap a proporre pro-
getti, non di politica o di nuova tec-
nica penitenziaria, quanto meno
urgenti nei cangianti assetti qualita-
tivi e quantitativi della popolazione
detenuta, bensì di edilizia.
Certo, l’attuale Capo del Dap qual-
che sindacato, ma non Noi, che
senza crederci minimamente
possa dire di apprezzarne il lavoro,
non pubblicamente ma nelle sedi
che “contano”, può anche averlo
trovato ed averne persino discusso
una qualche idea; ma è tutto lì in
quel poco e magari nell’affermare
con il Ministro che la scelta del
nuovo Direttore Generale del Per-
sonale Riccardo Turrini Vita sia
stata condivisa con il sindacato,
uno solo! Per questo e per iniziare,
riteniamo che Franco Ionta debba
essere sostituto nell’incarico di
Capo del Dap e soprattutto di Capo
della Polizia Penitenziaria, perché
mai come in questo momento,
dopo le iniziali, spontanee e oramai
del tutto sopite dimostrazioni di
affetto nei suoi confronti, un Capo
così il Corpo non lo sente, non lo
ama e, soprattutto, non può più
permetterselo. E’ vero, Franco
Ionta è solo l’ultimo di una serie
assai lunga di personaggi che dalla
Polizia Penitenziaria hanno preso
molto e dato notevolmente poco o
nulla, attraverso cui tanti altri hanno
ottenuto (Meduri docet) tranne le
donne e gli uomini del Corpo. Ed
altrettanto, non è così automatico
che se Franco Ionta dovesse anda-
re a fare altro rispetto a quello che
oggi fa, magari sostituito da qualcu-
no che è già vertice in qualche uffi-
cio di via Arenula, come per magia,
per la Polizia Penitenziaria possa
cambiare tutto.
Ma la Polizia Penitenziaria deve
ripartire da capo, ha necessità di
coalizzarsi e muoversi rispetto ad
un progetto e verso obiettivi rinno-
vati e grandi, quali quelli che meri-
ta l’unico Corpo di Polizia dello
Stato con funzioni di Polizia e riso-
cializzanti, che reprime, previene e
reinserisce nella Società. Perciò,
anche se possiamo immaginare le
ragioni che possano rendere prefe-
ribile per chi è chiamato a coman-
dare il Dap, il restare “tranquilli”, al
più invertendo qualche fattore (Diri-
gente Generale) e lasciando inalte-
rati equilibri, assetti ed il Corpo a
fare da subordinato e servente a
tutto e a tutti, è di innovatori, di
gente capace di immaginare o
addirittura di sognare una Polizia
Penitenziaria diversa e migliore,
che abbiamo urgentemente biso-
gno.
La Polizia Penitenziaria deve ripartire dacapo, ha necessità di coalizzarsi e muoversi
rispetto ad un progetto e verso obiettivi rinnovati e grandi
3Numero 9 - Anno XII - Lunedì 10 maggio 2010
BLOCK NOTESAppunti dal ‘pianeta Giustizia’
"Abbiamo previsto un piano stra-ordinario per Napoli perchè qui inten-diamo affrontare la questione dellagiustizia con mezzi e modalità straor-dinarie. Oggi abbiamo avviato - haspiegato il ministro Alfano - un incon-tro permanente con i vertici degli uffi-ci giudiziari. Siamo preparandol'elenco degli interventi straordinari.Parte per Napoli una nuova fase cheha come obiettivo accelerare i pro-cessi per far sì che non si debba piùaspettare, così come avviene oggi,per avere risposte dal sistema giusti-zia". Parla ancora una volta di rivolu-zione il Ministro Angelino Alfano chesi lancia a positive previsioni perNapoli. La città partenopea per ilGuardasigilli sarà "punto di eccellen-za del sistema giudiziario in Italia". Lavisita presso Castel Capuano, sededel vecchio tribunale, ha offertoanche l'occasione per la firma di unprotocollo per informatizzare gli ufficidel giudice di pace di Napoli affinchè"non ci siano più file, attraverso inter-net, possano accedere direttamenteagli uffici, presentare le loro istanze eavere risposte in tempi rapidi". Miglio-rare i tempi di attesa, secondo il mini-stro, non è solo un problema di per-sonale sia amministrativo che giudi-ziario, ma anche di risorse economi-che. Ed è per questo motivo che ilprovvedimento a cui si sta pensandorappresenta una sorta di "aggressio-ne frontale al tema della giustizia aNapoli". Secondo il Guardasigilli, coni vertici della giustizia napoletana siinstaurerà una vera e propria "squa-dra" con la quale il ministro si terrà in
ANNO XII - n. 9 Lunedì 10 maggio 2010
Direttore Responsabile Leo Beneduci
Direttore Editoriale Domenico Nicotra
Vice Direttore Domenico Mastrulli
Capi Redattori Canio Colangelo - Pasquale Montesano Gennaro Ricci
Direttore Organizzativo Luca Cruciani
Coordinamento Redazionale Alfio Grasso
Stampa Graph snc - S. Alessio Siculo
Roma - Via della Pisana, 228. Tel. 06.61165588 - 06.66154010. Sono sedi di Polizia
Penitenziaria Domani tutte le segreterie regionali dell’O.S.A.P.P.
Questo periodico è associato
all’Unione Stampa Periodica Italiana
Registrazione Tribunale di Roma n. 103/99. Spedizione in a.p. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di S. Alessio Siculo (Me)
DISTRIBUZIONE GRATUITA
www.poliziadomani.it - [email protected] - [email protected] - [email protected]
ANNUNCI - Il Ministro della Giustizia Alfano si lancia a proclami futuristici per la Giustizia partenopea
di
DomenicoNicotra
Una rivoluzione per Napoli
"costante contatto per fare un elencodei problemi e delle soluzioni daadottare". "Pensiamo di centrareobiettivi importanti che - ha spiegato- concorderemo con i vertici degli uffi-ci giudiziari e che metteranno Napolicome punto di eccellenza del siste-ma giustizia in Italia". Il Guardasigilliha poi ricordato che ieri sono partiti,
proprio dal tribunale di Napoli, i primipagamenti in via telematica rassicu-rando che la storica sede di CastelCapuano, nel cuore di Napoli, "nonsarà abbandonata al suo destino"."Se necessari - ha rassicurato Alfano- saranno fatti degli investimenti".Rassicurazioni anche per la carenzadi personale presso la procura di
Santa Maria Capua Vetere nel caser-tano dove si registra una carenza digiudici. "Una delle priorità del governo èstata la lotta alla criminalità organiz-zata. Pensiamo - ha concluso - chenon si possa inceppare questo mec-canismo di fronte a un tribunale o auna corte di Appello".
4 Numero 9 - Anno XII - Lunedì 10 maggio 2010
SPRECHI - Non è stato previsto nessun piano di rientro e c’è chi “viaggia” anche per distanze irrisorie
A secco Lazio, Sicilia e PiemonteContinuano gli episodi che hanno visto
coinvolti gli uomini della Polizia Peniten-
ziaria con le richieste di pagamento in con-
tanti, e non mediante carte di credito o
buoni-benzina, da parte dei gestori dei
distributori di carburanti all’atto del riforni-
mento dell’automezzo con le insegne del
Corpo.
I debiti che gli Enti periferici della stessa
Amministrazione hanno accumulato nei
confronti delle Società distributrici ammon-
tano a svariate centinaia di migliaia di
euro. Questa situazione è diventata parti-
colarmente evidente e grave nelle regioni
in cui è disponibile un Nucleo Aeroportua-
le di Polizia Penitenziaria quali il Lazio, la
Sicilia e il Piemonte.
Presso queste Regioni dovevano essere
predisposte iniziative e misure di raziona-
lizzazione delle risorse economiche, indi-
rizzate alla realizzazione di risparmi.
Invece non si è in alcun modo evitato il
continuo accompagnamento mediante
automezzi, anche per distanze irrisorie dei
Dirigenti, ovve-
ro non si è in
alcun modo
evitato l’utilizzo
degli automez-
zi e non di altri
mezzi di tra-
sporto per l’ac-
c o m p a g n a -
mento di alti
Dirigenti dell’Amministrazione penitenzia-
ria da Roma alla Scuola di S.Pietro Cla-
renza, non per particolari esigenze istitu-
zionali o connesse all’attività penitenziaria,
bensì per una lezione di poche ore agli
allievi Vice Sovrintendenti.
Senza soldi, questa non è una novità. L'Ammi-nistrazione penitenziaria, però, ci sorprendeancora una volta. La prospettiva, non certoidilliaca, suggerirebbe di realizzare risparmi dispesa in tutti i settori ma il DAP sta provve-
dendo all'acquisto di 22 Land Rover SUV perl'accompagnamento di un numero impreci-sato di “collaboratori di giustizia”. L'operazione di aggira intorno ai 3 milioni dieuro.
Senza soldi per la benzinama in arrivo 22 nuovi SUV
5Numero 9 - Anno XII - Lunedì 10 maggio 2010
DISFUNZIONE GESTIONALE - Mancate retribuzioni e ritardi. L’Amministrazione non corre ai ripari
Ricorso a straordinari e missioni tutto come prima, tranne i fondiAncora una riprova della disfunzio-
ne gestionale è la mancata retribu-
zione di alcune delle indennità che
gli addetti della Polizia Penitenzia-
ria dovrebbero percepire per il pro-
prio impiego nelle attività istituzio-
nali. Questi ritardi nei pagamenti
riguardano le prestazioni lavorative
straordinarie che vengono effettua-
te in eccedenza delle 36 ore setti-
manali ed i servizi di missione
riguardanti l’invio e l’impiego del
Personale del Corpo in sedi di ser-
vizio diverse dalle proprie. Queste
difficoltà sono da attribuire alla pro-
gressiva riduzione degli stanzia-
menti a disposizione dell’Ammini-
strazione penitenziaria e del Corpo
di Polizia Penitenziaria in sede di
manovra economico-finanziaria.
Se vi è scarsa disponibilità di risor-
se per le prestazioni lavorative stra-
ordinarie e per i servizi di missione,
non appare ammissibile che il Per-
sonale del Corpo continui ad esse-
re utilizzato in maniera indisturbata
e senza alcun correttivo, pur
sapendo che per tali modalità di
impiego non potrà provvedersi alla
retribuzione del previsto corrispetti-
vo economico che lo stesso Perso-
nale legittimamente attende. L’Am-
ministrazione penitenziaria centra-
le è chiamata ad un “senso di
responsabilità” maggiore dell’attua-
le nei confronti del Personale del
Corpo.
Rebibbia femminile
Non trascorre anno che, soprattutto in concomitan-
za con i periodi di fruizione dei piani ferie estivo e
natalizio, si registra una presenza minima di Perso-
nale di Polizia Penitenziaria femminile di Roma-
Rebibbia. Mai come per l’anno in corso, peraltro, la
situazione appare di gravità estrema anche in rela-
zione al sovraffollamento della struttura (circa
350/380 detenute presenti pari a 130 oltre la capien-
za tollerabile), tant’è che oltre al crescente numero
di infermità nelle locali addette del Corpo e legate
ad ansia e depressione, per coloro che tuttora par-
tecipano alle turnazioni di servizio non si riesce
pressoché mai a garantire la conclusione dei turni
nell’orario previsto o la fruizione dei riposi settima-
nali. Da una attenta analisi è possibile stabilire con
certezza che ben 71 unità in organico prestano ser-
vizio altrove e che tale numero ricomprende ben 30
unità femminili della Polizia Penitenziaria che pre-
stano servizio negli Uffici del Dipartimento e di altre
sedi ministeriali. Peraltro ed ulteriore esemplifica-
zione dello “scempio” esistente basti considerare
che su 164 unità femminili del Corpo previste in
organico ne operano solo 119 delle quali 22 sono
ultracinquantenni, 30 hanno figli a carico in situa-
zione di mono-parentalità ovvero prestano assi-
stenza ai sensi della Legge 104/1992 ed ulteriori 21
unità sono assenti per maternità o per infermità
varie. M. N.
L’Amministrazione L’Amministrazione
penitenziaria è penitenziaria è
chiamata ad un “sensochiamata ad un “senso
di responsabilità” di responsabilità”
maggiore dell’attualemaggiore dell’attuale
nei confronti del nei confronti del
Personale del CorpoPersonale del Corpo
““
””
71 unità sono ‘altrove’
La riduzione in bilancio delle somme da destinarsi al pagamento delle prestazioni lavorative deidetenuti all’interno degli istituti penitenziari (c.d. mercedi) e quantificabile in oltre 1/3 delle risorseprecedentemente disponibili sta arrecando non poche difficoltà e disagi e sta rendendo ulteriormen-te precari gli equilibri interni alle infrastrutture penitenziarie. A risentirne maggiormente è l’organiz-zazione internadegli istituti peni-tenziari per le atti-vità che in passa-to hanno assor-bito la maggiorequantità dellerisorse indicatequali quelle relative alle pulizie dei locali (tra cui Uffici e Caserme) le manutenzioni ordinarie dei fab-bricati e le attività connesse al sopravvitto ed all’acquisto e distribuzione dei generi alimentari allapopolazione detenuta.
Mario Nicotra
Ridotte le mercedi, problemi per tutti
6 Numero 9 - Anno XII - Lunedì 10 maggio 2010
Festa del Corpo, vetrina per moltiANNUALE - In questo periodo l’austerity dovrebbe farla da padrone, invece è scattata la corsa per la presenza
L'Annuale del Corpo prevista il 18 maggio a Roma dovreb-
be tenere conto delle gravi condizioni che la Polizia Peni-
tenziaria e gli Istituti stanno vivendo in questo momento. In
primo luogo quindi dovrebbe tenersi conto che di fondi ce
n'e' assai pochi per gli straordinari e sopratutto per le mis-
sioni e poi che il Personale negli istituti e' in condizione di
progressiva sofferenza per carenze di organico e per l'as-
senza di riferimenti gerarchici. Per l'organizzazione e la
gestione dell'Annuale del Corpo le presenze a Roma
prima dell'evento dovrebbero limitarsi all'essenziale ed
invece l'ISSPe e la Scuola di Via di Brava si stanno riem-
pendo di Commissari, di Ispettori, di Sovrintendenti e chi
ne ha piu' ne metta.
MODE E LINGUAGGI
Signorsì, solo per la
Polizia Penitenziaria
Il processo di modernizzazione delle Forze
Armate, già da anni in corso, ha anche com-
portato l'abolizione di appellativi e di termini
riguardanti il rapporto tra il Personale ed i
superiori quali il “Comandi” o il “Signorsì” o
anche il “Signor Comandante” e persino il
“Signor Direttore” che invece permangono
nell'ambito del Corpo di Polizia Penitenzia-
ria, ad esempio presso le Scuole o presso
l'ISSPe. Il DAP dovrebbe emettere un prov-
vedimento ad hoc per abrogare questa ter-
minologia che rischia di apparire “vessato-
ria” in quanto spesso pretenziosamente
richiesta.
7Numero 9 - Anno XII - Lunedì 10 maggio 2010
zappingzappingNews dal Mondo e dall’Italia
Come diventare poi meno aggressivi? Un gruppo di ricercatori del
dipartimento di fisiologia dell’Università di Oxford, dopo i risultati di un
esperimento compiuto sui detenuti del carcere minorile di Aylesbury
(nel Buckinghamshire, Gran Bretagna) ha appurato che dopo la som-
ministrazione di una dieta integrata di vitamine, minerali e acidi grassi
si era verificato un sensibile calo del livello di aggressività dei ragazzi.
La ricerca è stata commissionata e finanziata da Natural Justice, una
fondazione che si occupa di studiare le cause del comportamento cri-
minale. I risultati dello studio che suscitò non poche polemiche, ven-
nero pubblicati sul British Journal of Psychiatry.
Gi. Ar.
Diminuire l’aggressività, studi in carceri minorili inglesi
Primi bilanci per il carcere di lusso
In Norvegia l’esperimento è riuscitoPrimi bilanci per il carcere inaugurato ad Aprile in Norvegia che pre-
vede un percorso riabilitativo, e non solo punitivo. Dieci anni di lavo-
ro e oltre duecentocinquantamila dollari spesi per uno spazio
costruito in modo da sembrare il più possibile vicino alla quotidiani-
tà di una persona libera. Servizi come uno studio di registrazione,
dei percorsi di jogging e di una casa indipendente dove i prigionieri
possono ospitare le loro famiglie per visite prolungate, il tutto a
disposizione di 248 detenuti (Halden è la seconda prigione della
Norvegia, dopo quella di Oslo). Un esperimento sensazionale, se
visto alla luce dei dati italiani: nelle carceri della penisola, attualmen-
te gli obbligati sono oltre 67 mila, con ovvi problemi di gestione degli
istituti di pena, e dal 2010 si sono registrati già ventidue suicidi. Il
sito internet della “cittadella” norvegese, è pieno di immagini e foto-
grafie di detenuti sorridenti, offre materiale dettagliato sulle modali-
tà di ingresso per le visite, proprio come all’aeroporto, un modulo on
line di richieste, e anche un’area “lavora con noi”. Tutto sembra fatto
per non far perdere la dimensione dell'"esterno" né al detenuto, né
ai suoi familiari.
Giada Ariani