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Anno XVI - n.160 Marzo 2009 Reparto a cavallo della Polizia Penitenziaria nei parchi di Roma Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. DL n.353/03 conv. in Legge n.46/04 - art 1 comma 1 - Roma aut. n. 30051250-002

Polizia Penitenziaria - Marzo 2009 - n. 160

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Rivista ufficiale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria

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Page 1: Polizia Penitenziaria - Marzo 2009 - n. 160

Anno XVI - n.160 Marzo 2009

Reparto a cavallo della Polizia Penitenziaria

nei parchi di Roma

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Page 3: Polizia Penitenziaria - Marzo 2009 - n. 160

La Copertina

Cavalieri del Reparto a cavallo della Polizia Penitenziaria

il Sommario

Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

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POLIZIA PENITENZIARIA - Società Giustizia & Sicurezza

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10121422

L’EDITORIALEFirmato l’accordo sulle code contrattualidi Donato Capece

IL PULPITOAridatece i Marescialli!di Giovanni Battista De Blasis

L’EVENTOPolizia Penitenziaria a cavallo nei Parchi di Roma

IL COMMENTOSovraffollamento e bimbi in carceredi Roberto Martinelli

L’OSSERVATORIO POLITICOBerselli visita gli I.P. di Reggio Emiliadi Giovanni Battista Durante

LE FIAMME AZZURREPresto la defiscalizzazione delle PPO?a cura di Lionello Pascone

LO SPORTEuroindoor di atletica a Torinodi Lara Liotta

Organo Ufficiale Nazionaledel S.A.P.Pe.Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria

ANNO XVINumero 160Marzo 2009

Direttore ResponsabileDonato [email protected]

Direttore EditorialeGiovanni Battista De Blasis [email protected]

Direttore OrganizzativoMoraldo Adolini

Capo RedattoreRoberto Martinelli

Comitato di RedazioneNicola Caserta Umberto Vitale

Redazione PoliticaGiovanni Battista Durante

Redazione SportivaLaraLiotta

Progetto Grafico e impaginazione © Mario Caputi (art director)

Direzione e Redazione CentraleVia Trionfale, 79/A 00136 Romatel. 06.3975901 r.a. fax 06.39733669

E-mail: [email protected] Sito Web: www.sappe.it

Le Segreterie Regionali del Sappe, sono sede delle Redazioni Regionalidi: “Polizia Penitenziaria - Società Giustizia & Sicurezza”

RegistrazioneTribunale di Roma n. 330 del 18.7.1994

StampaRomana Editrice s.r.l.Via dell’Enopolio, 3700030 S. Cesareo (Roma)

Finito di stampare:Marzo 2009

Questo Periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Il S.A.P.Pe. è il sindacato più rappresentativo del Corpo di Polizia Penitenziaria

Page 4: Polizia Penitenziaria - Marzo 2009 - n. 160

Donato CapeceSegretario Generale Sappe

[email protected]

Direttore Responsabile

Firmato l’accordo sullecode contrattuali

Incrementate, tra l’altro, indennità per

straordinari, buoni pasto e asili nido

l 18 marzo 2009 a Palazzo Vidonisede del Dipartimento della Fun-zione Pubblica il Sappe ha sotto-scritto l’accordo sindacale e gli

schemi dei provvedimenti di concerta-zione integrativi del quadriennio norma-tivo 2006-2009 e del biennio economico2006-2007. Gli accordi sindacali e di concertazionesottoscritti dovranno ora essere recepitiin due decreti del Presidente della Re-pubblica (uno per le Forze di polizia euno per le Forze armate) e sottoposti alvaglio della Corte dei Conti. Quanto agli aspetti economici, conside-rando anche il beneficio pro capite dicirca 124 euro mensili lordi, già ricono-sciuto dai precedenti provvedimenti (nn.170 e 171 del 2007), l’incremento com-plessivo del biennio 2006-2007 è pari acirca 160 euro mensili lordi, per un au-mento pari al 6,3%. Chiariamo subito che la cifra di 160 eurodi aumento, riportata dal ministro Bru-netta e ripresa da alcuni articoli di gior-nale apparsi in questi giorni èquantomeno imprecisa.Alla Funzione Pubblica abbiamo, infatti,firmato un accordo relativo alla codacontrattuale 2006 - 2007 (in pratica unaintegrazione del precedente biennio eco-nomico, possibile grazie a risorse stan-ziate nelle Finanziarie 2007 e 2008) ealla parte normativa 2006 - 2009. E’ stato quindi chiuso il Contratto prece-dente e, come abbiamo detto e scrittopiù volte, puntiamo adesso a rinnovaresubito il biennio economico 2008 - 2009(siamo già in ritardo di un anno) dadove dovranno e potranno scaturire au-menti mensili concreti.

La cifra (peraltro lorda) di 160 euro in-dicata da alcuni giornali comprende i124 euro già riconosciuti dal precedenteGoverno di centro-sinistra Prodi nell’am-bito del biennio economico 2006 - 2007,ai quali vanno aggiunti circa 36 euro. Da ricordare che i 124 euro lordi dati daProdi altro non sono, al netto, che gli au-menti legati al tasso di inflazione più i 5euro di specificità. Pertanto, con l’intesa firmata, si profilaun incremento medio mensile lordo dipoco più di 30 euro, ma dobbiamo ram-mentare che stiamo parlando della codacontrattuale, cioè di soldi in più che sonorelativi al vecchio Contratto biennale. Quindi, ben vengano. Ma è del tutto ovvio che in sede di nuovoContratto le cose dovranno, almeno peril SAPPE e la Consulta Sicurezza, esserediverse. La trattativa alla Funzione Pub-blica, lo diciamo ancora una volta, e’stata positiva per alcuni importanti obiet-tivi raggiunti: buoni pasto, assegni funzio-nali, straordinari, tutele familiari, dirittoallo studio, terapie salvavita e quant’altro. Senza contare alcune importanti dichia-razioni di impegno, a partire dal Riordinodelle Carriere. Per quanto concerne le innovazioninormo-economiche più rilevanti intro-dotte dagli accordi sottoscritti, queste ri-guardano l’importo del buono pasto, cheviene incrementato da euro 4,65 a euro7, l’incremento della misura oraria dellavoro straordinario di circa 1,50 euro(valore medio), il trattamento di mis-sione, l’assegno di funzione (che viene incre-mentato per gli assistenti capo di circa 65euro mensili e, in linea generale, corri-

sposto al compimento di 27 anni di ser-vizio, in luogo degli attuali 29, nonché alcompimento dei 32 anni di servizio), l’in-cremento delle risorse destinate agli asilinido per il 2008 (stanziamento di500.000 euro per le rette degli asili nidoper il personale della Polizia Penitenziaria.), l’aumento da 5 a 8 eurodell’indennità corrisposta in caso di ser-vizio prestato nel giorno destinato al ri-poso settimanale o nel festivoinfrasettimanale (c.d. indennità di com-pensazione), nonché l’incremento delfondo di efficienza dei servizi istituzionali. Attendiamo ora che gli accordi sindacalie di concertazione sottoscritti - che, losottolineiamo ancora una volta, oltre agliaspetti economici del biennio 2006-2007disciplinano la parte giuridica del qua-driennio 2006-2009 – vengano recepitiin due decreti del Presidente della Re-pubblica (uno per le Forze di polizia euno per le Forze armate) e sottoposti alvaglio della Corte dei Conti. Il Sappe ha già sollecitato le convocazionida parte della Funzione Pubblica per de-finire il nuovo rinnovo contrattuale per ilbiennio economico 2008-2009, mentredal 2010 i rinnovi contrattuali – sia perconcerne gli aspetti economici che perquelli normativi - saranno triennali. Infine, il Sappe ha rappresentato in piùoccasioni alla compagine governativapresente alla Funzione Pubblica le gravicriticità del sistema penitenziario nazio-nale, che determinano difficili condi-zioni operative in particolare per ledonne e gli uomini del Corpo, auspi-cando l’adozione di urgenti e non piùdifferibili interventi per i Baschi Azzurried il pianeta carcere.

L’Editoriale

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Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

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Giovanni Battista De BlasisSegretario Generale Aggiunto [email protected]

Direttore Editoriale

“Eran 300, erano giovani e forti,

e sono morti”

Aridatece i Marescialli!

uando mi arruolai negli Agenti diCustodia (quasi trent’anni fa) ilvertice di un Corpo di circaquindicimila uomini era costi-

tuito da poche centinaia di Marescialli,forse trecento, che comandavano tutti ireparti degli istituti penitenziari.All’inizio degli anni novanta, poco primadello scioglimento del Corpo, l’elite degliAgenti di Custodia ammontava a poco piùdi settecento uomini tra Marescialli Mag-giori, Capi ed Ordinari che continuavanoa comandare gli stessi reparti.Quando, poi, nel 1991 fu istituito ilCorpo di Polizia Penitenziaria compar-vero sulle spalline delle divise i rombi alposto dei binari e ci ritrovammo al co-mando di quegli stessi reparti gli Ispet-tori Capo che diventarono IspettoriSuperiori nel 1995 e Sostituti Commis-sari nel 2001.Purtroppo, però, l’evoluzione delle inse-gne di qualifica e delle denominazionidei gradi fu inversamente proporzionalealle funzioni attribuite al ruolo erede deiMarescialli degli Agenti di Custodia.Con l’avvento dei Commissari, infatti, ilruolo corrispondente a quello dei Ma-rescialli fu tout cort demansionatonelle funzioni perdendo di colpo unastorica leader ship che affondava leproprie radici, addirittura, nella storiapre-unitaria.Tutto ad un tratto, i Sostituti Commissari(paragonabili al Maresciallo MaggioreScelto di un tempo) si sono ritrovati inun contesto nel quale non riescono piùa trovare una propria identità.Pur tuttavia, lo stesso ordinamento delneonato ruolo direttivo (il D.Lgs. 146)aveva previsto funzioni direttive sussidia-rie per la qualifica apicale degli Ispettorie, ancora, finanche la successiva norma

che ha riformato i livelli retributivi ha ri-conosciuto al Sostituto Commissario unparametro (139) addirittura superiore aquello del Vice Commissario (136).Ben altra sorte hanno avuto, invece, gliomologhi quadri della Polizia di Statoladdove è prevalsa la volontà di valoriz-zare l’esperienza e la professionalità deiSostituti Commissari che, non solo difatto subentrano nelle attribuzioni deifunzionari laddove sono assenti (la fa-coltà di sciogliere le pubbliche manife-stazioni ad esempio) ma sono statidestinatari di molteplici funzioni propriedel superiore ruolo direttivo.Purtroppo, nella nostra amministrazionetroppo spesso si è teso, invece, ad emar-ginare chi pure è depositario di ungrosso patrimonio di esperienza e diprofessionalità, acquisita con anni e annidi servizio e di sacrificio.La nostra amministrazione sembra averdimenticato il Vecchio Maresciallo degliAgenti di Custodia che tanti problemigli ha risolto anche, e soprattutto, neglianni difficili del terrorismo, della mafiae delle rivolte nelle carceri.Questa stessa amministrazione che crededi risolvere i suoi problemi conferendol’autorità dall’alto magari a un dirigentemeduriano o a un giovane commissario.Questa stessa amministrazione così pre-

suntuosa da illudersi di poter fare ameno dell’autorevolezza dei suoi uo-mini più esperti.Dovrebbe ricordare, invece, questa am-ministrazione quei Vecchi Marescialliche non imponevano la propria autoritàma costruivano giorno per giorno la pro-pria autorevolezza; quei Vecchi Mare-scialli che venivano seguiti dai propriuomini perché in loro, e soltanto in loro,riconoscevano la funzione di guida, laleader ship naturale. Quei Comandanti che erano come unpadre di famiglia, capace di difendere ilfiglio di fronte a tutti, anche quando sba-glia ma poi, tra le mura di casa, lo rim-proverava risolutamente.Quei Vecchi Marescialli che rendevanotutti orgogliosi di lavorare in quel car-cere, tanto che la risultante dell’operatodi tutto il personale era addirittura mag-giore della somma delle parti. Quei Vecchi Marescialli amati da tutto ilpersonale, che sentiva più forte lo spiritodi Corpo, che parlava del proprio lavoroa casa, con gli amici; che difendeva la di-visa se qualcuno l’attaccava, che eviden-ziava i pregi e dimenticava i limiti ed idifetti dei colleghi, perché tutti lavora-vano per gli stessi valori.Oggi, invece, ci si appella all’autorità e cisi aspetta di essere obbediti, non tantoperché ciò che si chiede sia giusto o cor-retto, quanto piuttosto perché l’ordine èimpartito da una persona gerarchica-mente superiore.Non so perchè, ma non riesco a scac-ciare dalla mente quel ritornello dellaSpigolatrice di Sapri di Luigi Mercan-tini, quello che si recitava alle elementari:Eran trecento, eran giovani e forti, esono morti.Aridatece i Marescialli!

il Pulpito

Q Un Mare-scialloMaggioreSceltodegliAgenti diCustodia

Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

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l’Evento

La Confe-renza

Stampa

Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

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l 3 marzo 2009 nella splendidaSala Giulio Cesare del Comune diRoma, in Campidoglio, si è svoltoun evento storico per il Corpo di

Polizia Penitenziaria.In quella sede, infatti, è stato siglatoun protocollo di intesa tra il Comunedi Roma e il Dipartimento dell’Ammi-nistrazione Penitenziaria secondo ilquale personale del reparto a cavallodel Corpo svolgerà servizio di ordinepubblico all’interno dei parchi dellacapitale.Nello specifico, quindici cavalieri delreparto specializzato della Polizia Pe-nitenziaria andranno a prestare ser-vizio nel parco della Caffarella, nelparco degli Acquedotti e nella pinetadi Castelfusano.L’accordo, di durata biennale, è statofirmato tra l’Assessore all’AmbienteFabio De Lillo ed il Vice Capo dell’Am-ministrazione Penitenziaria Emilio DiSomma alla presenza del GeneraleMario Mori, responsabile dell’ufficioextradipartimentale per la sicurezzaurbana e la direttrice del parco del-l’Appia Antica Alma Rossi.

I Il servizio sarà praticamente a costozero sia per il Comune di Roma siaper il Corpo di Polizia Penitenziariain quanto gli uomini ed i cavalli delCorpo si stabiliranno all’interno del-l’ippodromo delle Capannelle dovel’Ippo Group Roma Capannelle S.p.A.ha messo a disposizione i locali ed ibox per gli animali.Il Reparto a Cavallo della Polizia Pe-nitenziaria, attualmente, era stan-ziato presso un maneggio situatonella zona di Castel di Guido lon-tano dal centro urbano. In pratica i cavalli ed i cavalieridella Polizia Penitenziaria nellosvolgere l’allenamento quotidianoche avrebbero dovuto fare comun-que in una zona periferica fuori dalcentro abitato, garantiranno con-temporaneamente un servizio di or-dine pubblico all’interno dei parchidella capitale.Come dicevamo in apertura, sitratta sicuramente di un eventodalla portata storica in quanto con-sentirà alla Polizia Penitenziaria dipartecipare concretamente alle atti-

vità di ordine pubblico sul territorioaggiungendo un ulteriore compito aquelli già da tempo acquisiti come ilservizio di polizia stradale, l’ordinepubblico allo stadio, i servizi di scortae tutela, la sorveglianza degli ufficigiudiziari ecc. ecc.Il protocollo d’intesa con il comunedi Roma per la sorveglianza dei par-chi è stato realizzato anche graziealla disponibilità del Direttore Gene-rale del Personale Massimo De Pasca-lis, a quella del Responsabile delleSpecializzazioni Colonnello NicolaFiumara e alla collaborazione del di-rigente regionale del Sappe Luigi Zac-caria che, in qualità di Presidentedella Commissione Sicurezza del XIIIMunicipio di Roma, ha promossol’iniziativa presso il Sindaco GianniAlemanno.Ringraziamo sinceramente tutti co-loro che hanno collaborato all’inizia-tiva, nella speranza che ci abbiadimostrato che con un pizzico di in-traprendenza ai possono realizzaretante e tante belle cose per il Corpo diPolizia Penitenziaria.

Polizia Penitenziariaa cavallo

nei Parchi di Roma

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PROTOCOLLO D’INTESA TRA IL CO-MUNE DI ROMA E IL DIPARTI-MENTO DELL’AMMINISTRAZIONEPENITENZIARIA

Premesso che il Comune di Roma ha trai suoi obiettivi prioritari il perseguimentodi una politica di prevenzione sul pianodella Sicurezza ambientale e del Territo-rio;• che per il perseguimento degli obiettivipredetti oltre all’impiego delle proprierisorse il Comune di Roma intende avva-lersi della collaborazione istituzionaleanche da parte delle Amministrazionidello Stato che hanno competenza intema di ordine pubblico;• che il Corpo di Polizia penitenziariapuò legittimamente svolgere attività dipolizia giudiziaria e, ove richiesto dallacompetente Autorità, anche attività di or-dine pubblico;• che il Comune di Roma intende colla-borare con il Dipartimento dell’Ammini-strazione Penitenziaria al fine dicondividere gli obbiettivi che si è propo-sto in tema di sicurezza;• che il Dipartimento dell’Amministra-zione Penitenziaria nell’ambito delle spe-cializzazioni del Corpo della PoliziaPenitenziaria ha istituito il “reparto a ca-vallo”, al momento di stanza in localitàCastel di Guido;• che il medesimo Dipartimento, previaordinanza del competente Ufficio Terri-toriale del Governo, manifesta ampia di-

sponibilità a collaborare con il Comunedi Roma nell’attività di prevenzione e si-curezza ambientale e del territorio;• che il Comune di Roma intende affi-dare al Dipartimento dell’Amministra-zione Penitenziaria la vigilanza a cavalloall’interno di alcuni parchi di Roma,compatibilmente con le risorse umaneed equine del medesimo Dipartimento,e delle infrastrutture necessarie da partedel Comune;• che le attuali esigenze di urgenza,acuite dagli ultimi fatti di cronaca, mo-tivano il Comune di Roma a focalizzare,nell’immediato, l’attenzione sulle aree

del Parco della Caffarella, ivi compresal’area dell’ippodromo di Capannelle;• che la Hippo Group Roma Capannelles.p.a., titolare della gestione dell’ippo-dromo romano, è disponibile a cedere inuso gratuito un adeguato numero di boxe di locali, da adibire anche ad uso uffici,per il trasferimento del Reparto a cavallodella polizia penitenziaria allo stato distanza in località Castel di Guido;• tutto ciò premesso, tra il Comune diRoma e il Dipartimento dell’Amministra-zione Penitenziaria del Ministero dellaGiustizia si conviene e stipula quantosegue:

La plateadella ConferenzaStampa

Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

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Luigi ZaccariaLuigi Zaccaria nasce a Nocera Inferiore, Salernoil 22 settembre 1972

Coniugato, due figli. Risiede a Roma dal 1979.Diploma di maturità conseguito presso l’ I.P.C. dell’Istituto Tecnico Commerciale.

Arruolato nel Corpo di Polizia Penitenziaria nel 1993.

nel 2005 fonda l’ Associazione Culturale Litorale Romano, cheopera a favore dei minori, anziani e soggetti disagiati, offrendo loro una molteplice for-nitura di servizi di pubblica utilità.

nel 2006 viene nominato Segretario del XIII Municipio della DC per le autonomie.

nel 2008 viene eletto nel PDL come Consigliere Municipale nella XIII Circoscrizione.Nell’attuale legislatura ricopre l’ incarico di Presidente della Commissione Sicurezza.Delegato nell’ osservotorio per la sicurezza in rappresentanza del PDL sul territoriodove opera, nonché Presidente dello stesso Osservatorio sulla sicurezza.

Dal 2008 è dirigente regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

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1) il reparto specia-lizzato a cavallodella polizia pe-nitenziaria avràresidenza opera-tiva presso l’ippo-dromo diCapannelle, salvala possibilità di tra-sferire il Reparto oistituire sedi opera-tive dello stessopresso altre strutture messe a disposi-zione dal Comune di Roma in altri siti,

quale quello di Castel Fusano, secondo leintese sottoscritte tra le parti il cui docu-

mento costituiràparte integrante delpresente protocollo;2) il Reparto specia-lizzato a cavallo dellapolizia penitenziariasvolgerà oltre ai com-piti istituzionali dirappresentanza del-l’AmministrazionePenitenziaria anchecompiti di controllo

l’Evento

Ritagli diartcoli di

stampa sull’intesa

Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

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del territorio ed ordine pubblico all’in-terno dei Parchi del Comune di Roma,utilizzando a tal fine i piani di sicurezzaproposti dal Comune di Roma e coordi-nando l’attività di altre unità civili o di po-lizia che l’Amministrazione Comunalestessa ritenga di dover impiegare nellamedesima area;

3) il servizio sarà assicurato durantel’orario di apertura dei parchi nei variperiodi stagionali dell’anno.

4) Il presente protocollo avrà decor-

Decreto Ministeriale dell’istituzione del reparto a cavallodella Polizia Penitenziaria

Il Servizio a cavallo della Polizia Penitenziaria è stato istituito conDecreto Ministeriale del 18 novembre 2003, gli è stato attribuitoil compito di garantire l’ordine a la sicurezza degli istituti peni-tenziari che hanno sede in particolari aree rurali o boschive o,comunque, in quegli istituti dove vi sono detenuti che lavoranoall’aperto.Il servizio è organizzato in: - Reparto a cavallo (c/o il Dipartimento A.P.);- Nuclei Regionali (c/o i Provveditorati);- Distaccamenti (c/o gli istituti penitenziari).Riportiamo di seguito gli articoli del decreto ministeriale firmatonel 2003.

Articolo 1Servizio a cavallo

E’ istituito il servizio a cavallo del Corpo di polizia penitenziaria.Sono unità organizzative del servizio il Reparto a cavallo, il Centrodi addestramento ippico, i Nuclei regionali ed i Distaccamenti.

Articolo 2 Organizzazione del servizio a cavallo

Il Reparto a cavallo ha sede in Roma, presso la Direzione Generaledel Personale e della Formazione del Dipartimento dell’Amministra-zione Penitenziaria.Il Reparto a cavallo è articolato in Nuclei regionali, aventi sede pressoI Provveditorati dell’Amministrazione, ed in Distaccamenti, allocatipresso gli istituti penitenziari situati in zone rurali o boschive o co-munque caratterizzati da un territorio inaccessibile agli automezzi,individuati con provvedimento del Capo del Dipartimento.Il Centro Amministrativo “Giuseppe Altavista” cura la gestione am-ministrativa e contabile del servizio a cavallo.

Articolo 3 Compiti

Il servizio a cavallo contribuisce a garantire l’ordine e la sicurezzapresso gli istituti penitenziari ove i detenuti lavorano all’aperto, inparticolari aree territoriali rurali o boschive, secondo le modalità in-dicate in apposito provvedimento del Capo del Dipartimento.Il personale addetto al servizio a cavallo può essere impiegato, altresì,negli altri compiti istituzionali, ai sensi dell’articolo 5 della legge15.12.1990, n. 395, ivi compresi quelli sportivi e di rappresentanza,nonché nei compiti di cui all’art. 16, secondo e terzo comma, dellalegge 1 aprile 1981, n. 121.

il servizio a cavallo

Reparto acavallo

schierato

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renza dal marzo e co-munque dalla emis-sione dei necessariprovvedimenti da partedell’Ufficio Territoriale

Una foto di gruppo

Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

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Articolo 4 Reparto a cavallo

Il Reparto a cavallo della polizia penitenziaria svolge attività di indi-rizzo e di coordinamento, anche in materia di impiego del personale,di acquisto, vendita, distribuzione e mantenimento dei cavalli. Su pro-posta del Reparto a cavallo, con provvedimento del Capo del Dipar-timento, può essere istituito un reparto ippico di agonismo e dirappresentanza, per la partecipazione a sport equestri ed a manife-stazioni o cerimonie pubbliche, nonché uno o più centri per l’alle-vamento di cavalli.

Articolo 5 Centro di addestramento ippico

Per le esigenze del servizio a cavallo è istituito il Centro di addestra-mento ippico. Ti Capo del Dipartimento, con proprio provvedimento,ne individua la sede, da scegliere fra le strutture già appartenenti aipatrimonio demaniale. Il Centro addestramento ippico, posto alle di-pendenze del Reparto a cavallo, ha le seguenti funzioni:a) addestramento di unità Ippomontate per la formazione e laspecializzazione dei cavalieri;b) addestramento degli istruttori di unità ippomontate, indivi-duati nel molo degli ispettori dei Corpo di polizia penitenziaria;c) verifiche e controlli del livello di efficienza delle unità ippo-montate, nonché interventi finalizzati al miglioramento dellecondizioni di impiego e di addestramento delle stesse.

Articolo 6 Personale del servizio a cavallo

Le funzioni di coordinatore del Reparto a cavallo e del Centro diaddestramento ippica sono affidate, dal Direttore Generale delPersonale e della Formazione, ad appartenenti al ruolo direttivodel Corpo di polizia penitenziaria, con grado non inferiore a com-missario, o ad ufficiali del disciolto Corpo degli agenti di custodia,di grado non inferiore a capitano.Con provvedimento del capo del Dipartimento verranno determi-nate le altre unità dei vari ruoli del personale della polizia peni-tenziaria e quelle amministrative da assegnare al servizio.

Articolo 7Copertura assicurativa

Gli eventuali danni a persone o cose derivanti dal servizio a cavallosaranno coperti da apposita polizza assicurativa.

Articolo 8Norma transitoria

Fino a quando non sarà istituito il Centro di addestramento ip-pico, le specializzazioni di cavaliere e di istruttore dì attività ip-pomontate saranno conseguite previe intese con le altre Forzedi Polizia.

del Governo di Roma e avrà durata bien-nale prorogabile tacitamente per i biennisuccessivi, salvo disdetta motivata da co-municare almeno sei mesi prima dellascadenza. ✦

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Roberto MartinelliSegretario Generale Aggiunto Sappe

[email protected]

Capo Redattore

Sovraffollamento e bimbi in carcere,

tra dichiarazioni d’impegno e pura demagogia

Siamo fuori dalla Costituzioneriguardo al principio di uma-nità nell’esecuzione della

pena». Sono le pesanti parole usate dalministro della Giustizia Angelino Alfanoper spiegare le difficoltà del sistema pe-nitenziario, alle prese con un sovraffol-lamento che ha sforato la soglia dei 60mila detenuti, 17 mila in più della ca-pienza regolamentare. Il Guardasigilli ha affrontato il tema dellecarceri intervenendo domenica 15marzo a Riva del Garda al convegno ReteItalia e ha ribadito l’intenzione di co-struire nuovi istituti per migliorare lecondizioni di vita dei reclusi. Nell‘occasione Alfano ha rinnovato unimpegno che gli sta molto a cuore, pre-sentato la scorsa estate con lo slogan“mai più bimbi in carcere”: cambiarele norme per evitare che i bimbi fino atre anni - oggi sono 60 - vivano in car-cere con le madri detenute.Il ministro per le Pari Opportunita’ MaraCarfagna ha confermato che sta lavo-rando con il suo collega alla Giustizia auna modifica in questa direzione. Le donne in carcere sono il 4 per centodel totale dei detenuti. Attualmente, unasessantina vivono con i loro bimbi. Alfano pensa a strutture a custodia atte-nuata, senza sbarre e con agenti non indivisa (una è attiva a Milano dall’ aprile2007). Un disegno di legge per istituire case-fa-miglia per madri detenute è stato pre-sentato in ottobre dalla senatrice radicaleDonatella Poretti e firmato anche daesponenti del Pdl.

Il ministro Alfano, al convegno di Riva delGarda, è dunque tornato sul tema del so-vraffollamento. La soluzione dei nodi dell’emergenza pe-nitenziaria è uno degli obiettivi su cui Al-fano ha subito concentrato la suaattenzione. Alla fine di gennaio il Consiglio dei mini-stri ha dato il via libera al piano straordi-nario per l’edilizia penitenziaria, inseritonel decreto milleproroghe, che - nelle in-tenzioni del ministro - grazie alla ristrut-turazione di vecchi padiglioni e allacostruzioni di nuovi istituti porterà intempi brevi ad un aumento di circa 17mila posti letto, passando dagli attuali 43mila a oltre 60 mila. Attualmente, come da tempo denunzia ilSAPPE, la situazione è semplicementegrave. Milletrecento detenuti in più rispetto allafine del mese di gennaio 2009 per una

popolazione detenuta complessiva che siavvicina rapidamente a quota 61 milaunità: è questa l’attuale situazione nei206 penitenziari italiani, che dai 59.060detenuti presenti il 31 gennaio 2009 èpassata alle 60.350 presenze del 28 feb-braio 2009. E con una media costante di mille in-gressi al mese e in assenza di veri prov-vedimenti deflattivi, le carceri italianerischiano di diventare roventi nei pros-simi mesi estivi in cui potremmo arrivaread avere oltre 65 mila detenuti. Avere oggi nelle nostre carceri 61 miladetenuti vuol dire, soprattutto per i poli-ziotti penitenziari, per le donne e gli uo-mini del Corpo che lavorano nella primalinea delle sezioni detentive, condizionidi lavoro particolarmente stressanti e dif-ficoltose, anche dal punto di vista dellapropria sicurezza individuale. Si tenga conto che gli organici del Corpo

Il Commento

Madree figlio

in carcere

«

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di Polizia penitenziaria registrano ca-renze quantificate in ben oltre 5 milaunità.Questo dovrebbe far comprendere qualie quanti disagi quotidianamente affron-tano le donne e gli uomini del corpo, cuiva la riconoscenza e la gratitudine nonsolo del primo e più rappresentativo Sin-dacato del Corpo – che è il SAPPE - ma,ne sono più che convinto, di tutta la Na-zione. E’ certamente positivo che il Cipe(il Comitato interministeriale per la Pro-grammazione economica) abbia recen-temente stanziato 200 milioni di euro

per realizzare penitenziari che sostitui-scano le strutture più vecchie e fatiscenti,ma la questione generale del sovraffolla-mento penitenziario non può trovareesclusiva risposta nello sviluppo dell’edi-lizia. Non solo per i tempi lunghi di ese-cuzione dei lavori, ma soprattutto per lacarenza di risorse umane, specifica-mente Polizia penitenziaria e personaledel Comparto ministeri, necessarie perla gestione delle nuove strutture: le at-tuali dotazioni organiche sono infatti giàdrammaticamente carenti. Il Sappe ha - in più occasioni - suggeritouna soluzione deflattiva, tenuto ancheconto che oggi abbiamo il 51 per centodei detenuti imputati, il 46 per cento de-finitivi ed il tre per cento internati. Parliamo di una espansione dell’esecu-zione penale esterna, ossia il sistemadelle misure alternative, che può essereincentivata offrendo garanzie di sicurezza

credibili sia dal giudice che le dispone,sia dalla stessa collettività e ponendo unruolo centrale al Corpo di Polizia peni-tenziaria all’interno di Uffici di esecu-zione penale esterna ovviamente dariorganizzarsi: svolgere in via prioritariarispetto alle altre forze di Polizia - pro-

prio perché specializzati nella gestionedell’esecuzione penale – la verifica delrispetto degli obblighi di presenza chesono imposti alle persone ammesse allemisure alternative della detenzione do-miciliare e dell’affidamento in prova.Forse questo potrebbe convincere anchei magistrati a ricorrere maggiormentealla concessione di tali misure alterna-tive. L’occasione per intervenire concreta-mente sul sistema sanzionatorio italianoc’è stata, ma il mondo disattento dellapolitica l’ha persa clamorosamente. Par-liamo dell’indulto del 2006, grazie alquale vennero scarcerati 30mila detenuti.Era quello il momento di fare anche ri-forme strutturali. Fanno quindi sorridere (ma di un sorrisoamaro...) le dichiarazioni recentementerilasciate da quello che personalmenteconsidero uno dei peggiori Sottosegretari

Sopra, una vedutadi Riva del Garda

a sinistrail MinistroAlfano

sottol’ex Sotto-segretarioManconi

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alla Giustizia che si sia mai visto, quelLuigi Manconi sempre molto attento piùai diritti che non ai doveri dei detenuti(non a caso aveva scelto come Capo dellasua Segreteria, in via Arenula, il Presi-dente onorario di Antigone Stefano Ana-stasia), che ha tra l’altro dichiarato:«Rallegramenti vivissimi. Un nuovorecord per il governo Berlusconi. E’stata toccata la quota di 60.036 dete-nuti all’interno del sistema peniten-ziario italiano. L’obiettivo,pervicacemente coltivato e alacre-mente perseguito, di superare la sogliadei 60 mila detenuti, attraverso unacrescente penalizzazione e l’introdu-zione di norme più restrittive, è statoraggiunto. Secondo i giustizialisti piùtetragoni ciò dimostrerebbe solo l’inu-tilità del provvedimento di indulto delluglio 2006 ma si trascura un detta-glio: senza quel provvedimento, oggi lapopolazione detenuta raggiungerebbele 80 mila unità. E i rischi, non soloper i più elementari diritti della per-sona reclusa, ma per l’intera colletti-vità sarebbero enormi».Parole di uno che è stato Sottosegretarioalla Giustizia nel governo Prodi e cheaveva addirittura la delega al settore pe-nitenziario, che fu il primo sponsor delprovvedimento di indulto ma che nonpropose un provvedimento concreto diriforme strutturali per il sistema carcere,che durante la permanenza in via Arenulanon fece nulla – ma proprio nulla! – perle donne e gli uomini della Polizia peni-tenziaria...Insomma, proprio l’ultimo che dovrebbeparlare. ✦

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Giovanni Battista DuranteSegretario Generale Aggiunto Sappe

[email protected]

Responsabile redazione politica

Il Presidente della Commissione Giustizia

del Senato visita gli istituti penitenziari

di Reggio Emiliaormai da qualche mese che il SAPPE ha indetto lo statodi agitazione presso gli istituti penitenziari di ReggioEmilia, a causa delle gravi disfunzioni presenti nei dueistituti. Di recente sono anche intervenuti i NAS, a se-guito di un esposto fatto sempre dal SAPPE alla locale

Procura della Repubblica ed è stata disposta la chiusura dellamensa, perché è stato trova del cibo non conservato adegua-tamente.Gli istituti penitenziari di Reggio Emilia sono costituiti da unacasa circondariale e da un ospedale psichiatrico giudiziario.Entrambe le strutture presentano livelli di criticità elevati; inmodo particolare si registra, come nella maggior parte degliistituti italiani, una forte carenza di personale di polizia peni-tenziaria e, per quanto riguarda la casa circondariale, si deveevidenziare anche un notevole sovraffollamento. A tal propo-sito, l’Emilia Romagna è la Regione con il più basso indice re-lativo al rapporto agenti/detenuti.Tra le iniziative poste in essere dal SAPPE c’è stata una lettera

inviata al Presidente della Commissione Giustizia del Senato Fi-lippo Berselli che ha immediatamente accolto il nostro invito evenerdì 13 marzo si è recato con una delegazione parlamentarepresso le suddette strutture per verificarne le condizioni di la-voro e le altre problematiche sollevate dal SAPPE. Ovviamente,anche il SAPPE era presente con una delegazione e, al terminedella visita, si è tenuta una conferenza stampa all’interno dellacasa circondariale, nel corso della quale sono state illustratele varie proposte del sindacato per quanto riguarda il sovraf-follamento, la carenza di organico e, soprattutto, l’unificazionedei sue istituti, in modo da razionalizzare le risorse umane emateriali, rendendo anche più agevole il compito di chi devedirigere e coordinare i servizi. E’ opportuno ricordare che cisono posti di servizio come la mensa, il bar, la portineria edaltri che interessano entrambe le strutture e sono gestiti alcunidalla casa circondariale e altri dall’OPG, creando così nonpoche difficoltà agli operatori e a coloro che dirigono l’istituto.Il Presidente Berselli ha espresso ampio favore per quanto ri-

l’Osservatorio

Un’articolosulla

visita delSenatore

Berselliagli Istituti

del cpoluogo emiliano

é

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guarda la proposta di unificazione dei due istituti, tant’è cheha immediatamente proposto un’interrogazione al Ministrodella Giustizia.Il Senatore Berselli ha, tra l’altro, evidenziato che uno dei piùgravi problemi della giustizia e, quindi, delle carceri, è costi-tuito dall’eccessivo ricorso all’uso delle misure cautelari chedovrebbero essere, invece, l’estrema ratio.

i Libri del mese

Le coper-tine deilibri diquestomese

Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

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Stefano Ambrogio

COMPENDIO DI DIRITTO PROCESSUALE PENALE

LA TRIBUNA Edizioni

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Il Compendio di diritto processualepenale e il Compendio di diritto pe-nale, entrambi editi da La Tribuna egiunti alla seconda edizione, espon-gono, in sintesi ma con estrema chia-rezza ed esaustività, tutta le materienormalmente oggetto di esami uni-versitari o di prove di concorso e dàampio spazio agli orientamenti delladottrina e della giurisprudenza. Gli aspetti salienti delle disciplinesono evidenziati attraverso l’uso dipiste di lettura a margine dei testi;presentano numerosi apparati didat-tici che permettono di ottimizzarel’apprendimento e di avere a disposizione, per entrambe lematerie e in un unico volume, molteplici strumenti di studioe di riepilogo delle materie (mappe concettuali, tavole si-nottiche, domande d’esame, quiz a risposta multipla perl’autovalutazione dell’apprendimento).I volumi sono aggiornati con tutte le più recenti novità nor-mative e giurisprudenziali in materia di diritto processualepenale e di diritto penale. Entrambi fondamentali per la no-stra biblioteca.

Massimiliano Pirro

COMPENDIO DI DIRITTO PENALE

LA TRIBUNA Edizioni

pagg.479 - € 18,00

Il Compendio di diritto penale de La Tri-buna, giunto alla seconda edizione,espone, in sintesi ma con estrema chia-rezza ed esaustività, tutta la materia nor-malmente oggetto di esami universitari odi prove di concorso e dà ampio spazioagli orientamenti della dottrina e dellagiurisprudenza. Gli aspetti salienti delladisciplina sono evidenziati attraversol’uso di piste di lettura a margine deltesto; presenta numerosi apparati didat-tici che permettono di ottimizzare l’ap-prendimento e di avere a disposizione, inun unico volume, molteplici strumenti di studio e di riepilogodella materia (mappe concettuali, tavole sinottiche, domanded’esame, quiz a risposta multipla per l’autovalutazione del-l’apprendimento). Il volume è aggiornato con tutte le più re-centi novità normative e giurisprudenziali. Da non perdere. Erremme

Interrogazione con risposta in CommissioneBerselli al Ministro della Giustizia

Per sapere – premesso che

Il 9 febbraio scorso il Provveditore Regionale dell’Emilia Ro-magna ha effettuato una visita alla Casa Circondariale ed al-l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Reggio Emiliariscontrando una serie di gravi anomalie e criticità;il quadro generale, come ha potuto constatare di persona que-sto interrogante il 13 marzo scorso, è quanto mai inadeguato,oneroso e non rispondente ai canoni regolamentari sotto mol-teplici aspetti, come puntualmente evidenziato dal SAPPE nellanota 13/02/09 Prot. 13.325/mmg. a cui questo interrogantesi riporta.Quali iniziative intenda porre in essere per far fronte ed eli-minare le criticità denunciate dal SAPPE ed in larga misuraverificate da questo interrogante.Se non ritenga comunque urgente procedere all’accorpa-mento dei predetti due istituti, unificando le direzioni e le re-lative gestioni, e razionalizzando in tal modo le risorse umane,economiche e strumentali così come prospettato dal SAPPE edallo stesso Provveditore Regionale.Quali motivi abbiano fino ad ora impedito di procedere in talsenso.

Filippo Berselli Roma, 17 marzo 2009

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Lionello PasconeCoordinatore Nazionale

Anppe

Associazione NazionalePolizia Penitenziaria

Presto la defiscalizzazione delle

pensioni privilegiate ordinarie?

ome si sa, le pensioni di guerracon le indennità ac cessorie, non-ché gli assegni connessi alle pen-sioni privilegiate ordinarie e alle

decorazioni al Valor Militare delle ForzeArmate sono state escluse dall’imposi-zione fiscale dell’Irpef per la loro naturanon reddituale, ma risarcitoria, cosìcome le pensioni privilegiate tabellari(concesse ai militari di leva ed equipa-rati). La motivazione sta nel fatto che talicespiti sono dipendenti da invaliditàpermanente o morte.Anche i vitalizi Inail per infortuni sul la-voro subiscono lo stesso regime per es-sere stati paragonati alle suddettepensioni privilegiate ordinarie, cosìcome pure i vitalizi corrisposti agli inva-lidi civili, non vedenti e sordomuti.Stessa sorte, con provvedimenti straordi-nari, per le vittime del terrorismo e dellacriminalità organizzata e ai loro familiari.Naturalmente, tutto questo va bene.Ciò che non va bene è il fatto che la de-fiscalizzazione non viene applicata anchealle pensioni privilegiate ordinarie delleForze dell’Ordine e Armate; che diffe-renza fa se un loro appartenente rimaneinfortunato, invalido o muore per terro-rismo o per criminalità comune? Le con-seguenze, gravissime, alla fine sono lestesse!La riforma Dini (335/95) aveva delegatoil Governo ad allinearsi a quanto già av-veniva nel resto d’Europa, dove esisteuna sola istituzione competente per le in-validità del lavoro, civili e di servizio, maè rimasta lettera morta.Successivamente la Commissione Fi-

nanze della Camera, con parere favore-vole dell’ 11 febbraio 2003, aveva giàchiesto disposizioni atte a chiarire unavolta per tutte la natura risarcitoria enon reddituale della pensione privile-giata ordinaria per infermità o lesionidipendenti da causa di servizio, ed eli-minare le disparità fiscali tra questitrattamenti ed altri privilegiati.Adesso la raccomandazione al Go vernocontenuta nel Decreto Legge 112/08,convertito in Legge 133/08, lo impegna avalutare tempestivamente l’opportu-nità di conferire carattere risarcitorioalle pensioni privilegiate ordinarie (in-tegrate dall’aumento del decimo di sti-pendio) concesse ai dipendenti civili emilitari dello Stato e degli Enti Localidi cui all’art. 1 della Legge 29 aprile1976, n. 177, e con ciò far sì che, ai finidell’imponibile Irpef, concorrano nellamisura del 90% annuo.

Ciò discende dall’ordine del giorno del-l’On.le Bianconi recepito per il Governodal Sottosegretario di Stato alle FinanzeVegas. Va anche detto, però, che l’o.d.g.Bianconi è un impegno più morale chereale, e per sortire effetti ha bisogno diessere tramutato in Legge dello Stato.Il nostro impegno è quindi di continuarea dare battaglia su questo tema, perché itempi sono più che maturi per metteremano in maniera definitiva ed equa allamateria in oggetto. Bisogna rendere giustizia ai tanti appar-tenenti alle Forze dell’Ordine e Armateche, dopo avere servito fedelmente loStato ed avere subito grave nocumento fi-sico e morale in ragione di ciò, si vedonotrattati come figliastri senza ragione lo-gica o giuridica apparente, tanto più chesono già penalizzati da altre ingiustiziepensionistiche. Saniamo finalmente ogni disparità.

Le Fiamme Azzurre

C

Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

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Pervengono numerose doglianze da parte di personale del Corpo di Polizia Pe-nitenziaria in congedo per segnalare pesanti decurtazioni sul trattamento pen-sionistico del mese di febbraio 2009, in particolare per quanto attiene a ritenuteoperate, come conguagli, senza alcuna specifica motivazione.Poiché in molte circostanze l’entità dell’importo non corrisposto è decisamentesignificativa, incidendo sul reddito di interi nuclei familiari, si prega di volerfornire chiarimenti, almeno in linea generale, circa le procedure osservate edeventuali iniziative in corso, dirette ad accertare se siano intervenuti errori checomporterebbero, ovviamente, la restituzione di somme agli interessati.

Roma: L’APPe scrive all’INPDAP per iltrattamento pensionistico relativo

ai conguagli di febbraio 2009

Page 15: Polizia Penitenziaria - Marzo 2009 - n. 160

Marzo 2009

Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

115

Al Signor Sindaco

Dott. Gianni ALEMANNO

Via del Tempio di Giove, 3

Campidoglio – ROMA

e, p.c. Al Responsabile dell’Ufficio

Sicurezza del Comune

Via del Tempio di Giove, 3

ROMA

Oggetto: Sicurezza – Collaborazione.

L’Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria (ANPPe), con sede in Roma, Via Trionfale 79/A,

PREMESSO CHE

è stata fondata nell’anno 1998 ed è la prima ed unica Associazione rappresentativa del personale in quiescenza del Corpo

di Polizia Penitenziaria;

ha circa 3000 iscritti ed è articolata su tutto il territorio nazionale;

tra i suoi molteplici fini statutari, oltre a quelli di assistenza, solidarietà e volontariato, figura, in particolare, quello di

contribuire alla prevenzione della criminalità attraverso un’opera di ordine culturale, politica e sociale nonché di orga-

nizzare e reclutare, tra gli iscritti, volontari per la tutela dell’ambiente, per soccorso pubblico e per calamità naturali;

con D.P.R. 14 luglio 2008 sono stati concessi ufficialmente all’ANPPe lo Stemma e il Gonfalone;

è stata formalmente richiesto di porre l’Associazione sotto la tutela del Ministero della Giustizia;

CONSIDERATO CHE

organi di stampa hanno, di recente, dato notizia di iniziative da parte dell’Amministrazione Comunale di Roma, finalizzate

al potenziamento delle misure di sicurezza in ambito cittadino, con l’impiego di personale in pensione proveniente dalle

Forze Armate e dalle Forze di Polizia;

nel Comune di Roma e nella relativa provincia sono numerose le adesioni all’ANPPe;

i contenuti dell’art. 6, comma 5, del Decreto Legge 23 febbraio 2009, n. 11, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie ge-

nerale – n. 45 del 24 febbraio 2009, prevedono, tra l’altro, la collaborazione, in via prioritaria, di Associazioni costituite

tra gli appartenenti, in congedo, alle Forze dell’ordine;

CHIEDE

di essere utilmente considerata tra le Associazioni in grado di fornire una significativa collaborazione nella lotta

alla criminalità e nella tutela della sicurezza..

Nell’attesa, si inviano distinti saluti.

La Segreteria Nazionale dell’ANPPe ha inviato una lettera al Sindaco di Roma Gianni Alemanno per essere inserita nellepotenziali associazioni che possono fornire un controllo del territorio per la sicurezza dei cittadini.Di seguito pubblichiamo la missiva inviata al Sindaco.

Roma: L’ANPPe scrive al Sindaco di roma Gianni Alemanno

ASSOCIAZIONE

NAZIONALE

POLIZIA

PENITENZIARIA

L’Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria augura a tutti gli iscritti, ai loro famigliari e a tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, Buona Pasqua.

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Le agevolazioni fiscali per il 2009

l Ministero dell’Economia ha già elabo-rato la bozza del modello 730, versione2009. per i redditi dell’anno prece-dente. Rivediamo, dunque, le opportu-

nità concesse dalla legge per beneficiaredelle agevolazioni fiscali sia in forma di de-trazioni che di deduzioni.

AffittoLe detrazioni previste dal 2007 - in aggiunta aquelle già riconosciute per gli affitti a canoneconcordato e per chi trasferisce la residenzaper lavoro - interessano tutti i titolari di con-tratti di locazione di immobili utilizzati comeabitazione principale. La detrazione spettanteè pari a 300 Euro se il reddito complessivonon supera 15.493,71 Euro oppure a 150 seil reddito complessivo è superiore a Euro15.493,71 e non superiore a Euro 30.987,41.Al di sopra di questa soglia non spetta alcunadetrazione. Il contratto deve essere registrato.

FrigoriferiConfermata per il 2008 la detrazione del 20%per la rottamazione di vecchi frigo e l’acqui-sto di nuovi di classe energetica non inferioread A+. La detrazione massima fruibile è paria 200 Euro per ciascun apparecchio, com-prese le spese per la rottamazione. Per usu-fruire della detrazione occorre la fattura o loscontrino “parlante” recante i propri datiidentificativi, compreso il codice fiscale, ladata di acquisto e la classe energetica non in-feriore ad A+ dell’elettrodomestico.

Giovani che vanno a vivere da soliA partire dal periodo d’imposta 2007 è statoprevisto il bonus che interessa chi e andatoa vivere in affitto e ha un’età compresa tra i20 e i 30 anni con un reddito non superiorea 15.493,71 Euro. II bonus è pari a 991,60Euro ed è riconosciuto per i primi tre anni.Se il contratto è stipulato da più giovani cia-scuno potrà fruire della detrazione perquota, nella percentuale a lui spettante. Senon c’è sufficiente capienza nell’imposta do-vuta si deve presentare il 730 e chiedere ilrimborso della quota non goduta, in quantoin questo caso spetta un credito d’imposta.

MedicinaliDal 1° gennaio 2008 l’indicazione, nelloscontrino fiscale della farmacia, della dizionegenerica di” farmaco” o “medicinale”, conla denominazione del prodotto è divenutaobbligatoria. Non è invece più ammesso il

beneficio per gli integratori alimentari.

Mutui o ristrutturazione casaNovità anche in questo caso: per poter usu-fruire della detrazione è necessario che ilcontratto sia stipulato non oltre sei mesi an-tecedenti alla data di inizio dei lavori di co-struzione, o nei diciotto mesi successiviall’inizio dei lavori di costruzione o ristruttu-razione. Non è stata invece introdotta alcunamodifica all’importo detraibile che resta di2.582,28 Euro.

Non autosufficientiDetrazione del 19% sui costi sostenuti perl’assistenza a persone non autonome anchequando sono ricoverate in casa di cura. Losconto può essere calcolato su una spesamassima di 2.100 Euro e il reddito del con-tribuente che ne fa richiesta non deve supe-rare i 4Omila Euro.

Risparmio energeticopossibile scegliere il numero di rate per usu-fruire della detrazione (pari al 55% dellespese sostenute), che può andare da un mi-nimo di tre ad un massimo di 10.

Riscatto laureaPer tutti i versamenti effettuati dal 2008 in poiè ammessa la detrazione delle spese relativeai contributi versati per il riscatto degli annidi laurea dei familiari a carico.

Mutui acquisto prima casaCresce l’importo degli interessi detraibili chesale da 3.615,20 a 4.000 Euro. Nel caso incui venga estinto un vecchio mutuo e nevenga acceso uno nuovo di importo non su-periore alla quota capitale residua, maggio-rata delle spese e oneri correlati, si continuaa godere della detrazione.

SportVia libera anche per il 2008 alla detrazione del19% per l’iscrizione annuale e l’abbonamentoad associazioni sportive, palestre, piscine edaltre strutture ed impianti sportivi destinati allapratica sportiva dilettantistica, per i ragazzi dietà compresa tra 5 e 18 anni. La detrazione siapplica su un importo di spesa massimo paria 210 Euro per ciascun figlio.

Studenti fuori sedeDal 2008 sono maggiori le possibilità di go-

dere della detrazione per l’affitto. Oltre che aicontratti con i privati, la detrazione è ricono-sciuta anche nel caso di quelli stipulati conenti per il diritto allo studio, università, collegiuniversitari legalmente riconosciuti, enti senzafine di lucro e cooperative. Lo sconto è parial 19% dell’importo del canone di locazione,su un importo massimo di spesa di 2.633Euro. Questo tetto massimo vale anche se sihanno più figli. Per godere del beneficiol’università deve essere ubicata in un comunedistante almeno 100 chilometri da quello diresidenza dello studente e comunque in unaprovincia diversa. Nel caso in cui il figlio è acarico se il contratto è intestato ad un genitoreè a lui che spetta l’intera detrazione. Se inveceè intestato al figlio le spese devono essere sud-divise tra i due genitori con riferimento al loroeffettivo sostenimento. Infine se uno dei dueconiugi è fiscalmente a carico dell’altro, que-st’ultimo può considerare l’intera spesa soste-nuta, ai fini del calcolo della detrazione.

Trasporti pubbliciEsordisce poi da quest’anno la detrazione del19% delle spese sostenute per l’acquisto degliabbonamenti ai servizi di trasporto pubblicolocale, regionale e interregionale. La detra-zione spetta su un importo massimo di 250Euro e può essere fruita anche per i familiarifiscalmente a carico, ma sempre nel limitemassimo previsto. Le spese da consideraresono quelle sostenute nel 2008 anche se si ri-feriscono ad abbonamenti che scadono nel2009.

DocentiA partire dal 10 gennaio 2008 spetta ai do-centi delle scuole di ogni ordine e grado,anche non di ruolo con incarico annuale, unadetrazione del 19% delle spese documentatesostenute ed effettiva mente rimaste a caricoper l’aggiornamento e la formazione, con unimporto massimo di spesa detraibile di 500Euro.

Donazioni alle scuoleDetrazione d’imposta del 19% per tutte leerogazioni liberali a favore degli istituti sco-lastici di ogni ordine e grado. statali e paritarisenza scopo di lucro. Si beneficia dello scontoa condizione che il pagamento venga effet-tuato mediante versamento postale o banca-rio. ovvero mediante carte di debito, carte dicredito, carte prepagate, assegni bancari ecircolari.

Le Fiamme Azzurre

Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

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rato, sin dall’anno 2004, un progettoche è stato posto a disposizione anchedell’Amministrazione Penitenziaria;c) la trasmissione telematica dovrebbeessere corredata di una più accuratapredisposizione istruttoria delle ri-chieste di parere che interessano il Co-mitato di Verifica per le Cause diServizio, Organo deputato, in viaesclusiva, a livello nazionale, a deci-dere in ordine a cause di servizio, aequo indennizzo e a indennità di pen-sione privilegiata ordinaria.Ciò considerato, tenuto conto che persi-stono ritardi e difficoltà nei settori richia-mati, peraltro oggetto di separata corrispondenza, che penaliz-zano in modo rilevante gli appartenential Corpo in servizio e in quiescenza, siaper carenza di rapporti informativi suiservizi svolti dal personale del Corpo in-teressato sia per una efficiente funziona-lità del sistema telematico, la scriventenon può fare a meno di insistere, affin-ché si pongano in essere e si sollecitinotutte le iniziative possibili, dirette ad eli-minare inconvenienti ben noti e assolu-tamente non più tollerabili.

Marzo 2009

Sotto, la “squadra”Anppe

Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

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L’ANPPe scrive al Capo del DAP Franco Iontasui procedimenti per il riconoscimento della dipendenza di infermità da cause di servizio

Sabato 21 febbraio 2009 si sonosvolti a Guspini ( Ca) i funerali dellamamma del Delegato RegionaleANPPe Venanzio Concas i colleghie le segreterie ANPPe porgono lepiù sentite condoglianze per lagrave perdita.

L u t to

Ragusa:Progetto

“Accogliere con

un sorriso”

L’ANPPe di Ragusa ha partecipato al progetto civile Ac-cogliere con un sorriso che coinvolge molti ospedalidella Sicilia. L’iniziativa è stata effettuata nell’ASL 7 di Ra-gusa dove sono stati interessati nostri pensionati e per-sonale civile dell’organizzazione.Il progetto Accogliere con un sorriso è partito nell’anno2005, con l’avviamento di un’azione sperimentale voltaall’attuazione di progetti di servizio civile legati alla rea-lizzazione di servizi di accoglienza dei pazienti presso ipresidi ospedalieri siciliani: da allora l’iniziativa ha coin-volto più di cento Associazioni di volontariato.

Roma: Istituito l’Ufficio Benefici Vittime Servizio

E’ a disposizione di coloro che neavessero bisogno l’Ufficio SpecialiBenefici Assistenziali (Sba), voltoa snellire ed accelerare le proceduredi concessione dei benefici di leggein favore delle vittime del servizio,del terrorismo, della criminalità or-ganizzata e del dovere nonchè deiloro familiari e del personale equi-parato a queste categorie. La Direzione generale delle pensionimilitari, del collocamento al lavorodei volontari congedati e della leva(Previmil), presso cui è stata istituitala struttura, ha anche attivato, per fa-cilitare i rapporti tra gli interessati el’Ufficio Sba, un info point, ope-rante dal lunedì al venerdì dalle 9alle 13:30, che può essere contattatonei seguenti modi: - • email:[email protected];• linea telefonica civile:06-517052080 - fax: 06-517052880; • linea telefonica militare: 52080; • fax militare: 52880.

Questa Segreteria Nazionale ha fatto pre-sente, con atto in data 13 ottobre 2008,le argomentazioni del Ministero dell’Eco-nomia e delle Finanze – Dipartimentodell’Amministrazione Generale del Per-sonale e dei Servizi del Tesoro, riguar-danti chiarimenti e indicazioni suiprocedimenti per il riconoscimento delladipendenza di infermità da cause di ser-vizio. In particolare, è stato evidenziato che:a) ai fini dell’attuazione del dispostodell’articolo 13 del D.P.R. 461/2001, èprevisto che ogni Amministrazione,ordinariamente, utilizzi la via telema-tica per la trattazione del fascicolo;b) circa quanto sopra, è stato elabo-

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Reggio Emilia: incontro sul sovraffollamento

razie alle denunce del SegretarioProvinciale del Sindacato Auto-nomo Polizia Penitenziaria, Mi-chele Malorni, circa le criticità

degli istituti penitenziari di Reggio Emi-lia, l’assessore provinciale alla solida-rietà Marcello Stecco, l’assessore aidiritti di cittadinanza del Comune di Reg-gio Emilia Gina Pedroni ed il Presidenteprovinciale Anci-Legautonomie CesareBeggi hanno incontrato la Direttrice dellaCasa Circondariale Anna Albano e la Di-

rettrice dell’Ospedale Psichiatrico Giudi-ziario Rosa Alba Casella sulla questionelegata al sovraffolametno delle carceri.Il 2 marzo 2009 sarà la volta dei rappre-sentanti sindacali confederali e autonomioperanti nel settore penitenziario.Le istituzioni reggiane hanno condivisocon tutti gli interlocutori una fortissimapreoccupazione circa il sovraffollamentoe la netta carenza di personale presenteall’interno dei due istituti penitenziarireggiani.

dalle Segreterie

La targa del LionsClub alla

Polizia Pe-nitenziaria

di Varese

G

20

Nel mese di dicembre 2008, si è svolta presso il ristorante BelSito a Serrone (FR) l’annuale cena di fine anno fra colleghi epensionati della Polizia Penitenziaria della provincia di Frosi-none. L’evento è stato ricordato da tutti come un piacevole in-contro. Nella foto, il gruppo dei colleghi che ha partecipatoall’incontro. Appuntamento, quindi, al prossimo raduno, sem-pre numerosi, coinvolgendo ulteriori colleghi sia in pensioneche in servizio. Rossi Giuseppe

La Provincia, il Comune di Reggio el’Anci-Legautonomie hanno chiesto econcordato un incontro con la RegioneEmilia-Romagna. All’incontro parteciperanno oltre ilProvveditore Regionale e i Direttori delleCase Circondariali, i rappresentanti delSappe. Michele Malorni

Paliano: Incontro

conviviale Sappe

Il periodico Campano Il Galeone compie un anno. Nell’occasione, è uscito un numero speciale, contenente moltiarticoli e argomenti riguardanti la Polizia Penitenziaria e ilmondo carcerario. Il Galeone è stato ideato e curato da Ni-cola Spiezia e Loredana Mallardo.

Avellino:Primo

anniversario

de Il GaleoneII 19 febbraio scorso, su segnalazione dellaPrefettura di Varese, il LIONS CLUB di Varese,con una importante cerimonia alla quale hannopreso parte le più alte cariche istituzionali del luogo e che siripete da oltre 30 anni, ha premiato la Polizia Penitenziariaquale istituzione che si dedica quotidianamente, spesso silen-ziosamente, al bene della collettività ed in particolare del ter-ritorio. Il premio ricevuto dal Reparto di Varese rappresentail meritato riconoscimento pubblico per l’attività svolta nel-l’anno 2008, attività ricca di importanti successi operativi eche ha visto concretamente gli uomini della Polizia Penitenzia-ria presenti sul territorio a tutela del cittadino.

Il primo più visibile contri-buto è stato la partecipa-zione, in servizio di OrdinePubblico, ai Mondiali di ci-clismo su strada, tenutasi lascorsa estate. La targa ricordo conferitaalla Polizia Penitenziariareca la seguente iscrizione:Alla Polizia Penitenziariadella Casa Circondariale

di Varese, per l’opera svolta al servizio della sicurezza delcittadino con dedizione e silenzioso operare. La Segreteria Provinciale SAPPE di Varese è orgogliosa di que-sto importante riconoscimento e spera che anche i verticidell’Amministrazione Penitenziaria possano esserlo, magarispendendo qualche parola di compiacimento.

Varese: la Polizia

Penitenziaria premiata

dallo storico Lions

Club Prealpi

Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

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Treviso: convegno Sappe

“al servizio della società”

Il 27 marzo 2009, si svolgerà pressol’Istituto Tecnico per il Turismo Mazzottidi Treviso un importante convegno dal ti-tolo Al servizio della Società. La cerimonia è stata organizzata dal De-legato Provinciale Sappe Ispettore CapoMauro Scipioni e prevede la presenza delProcuratore Capo di Treviso Antonio Fo-

jadelli, del Segretario Generale delSappe Donato Capece e del Sindacodi Treviso Gian Paolo Gobbo. E’ stato, inoltre, Invitato il Ministrodell’Interno On. Roberto Maroni, perparlare della modifica all’art. 17 delDecreto Pisanu (D.L. n. 144 del27/7/05).

Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

21

Impegnare il proprio tempo libero peroffrire concretamente un aiuto sociale èquanto di più nobile ci possa essere.

Nel mese di febbraio 2009, è stata presentata una interroga-zione parlamentare sulla Casa Circondariale San PietroDai contenuti dell’interrogazione a risposta scritta presentatadal deputato Emerenzio Barbieri, e rivolta al ministro dellaGiustizia Angelino Alfano, emerge un quadro dell’istituto reg-gino ad alto tasso di criticità. L’istituto San Pietro si presentainfatti, in pessime condizioni sotto il profilo strutturale, am-bientale e igienico sanitario. I promotori dell’iniziativa sono stati il segretario locale delSappe, Massimo Musarella e il consigliere regionale e coordi-natore calabrese dei Popolari Liberali, Giovanni Nucera.Il Sappe con questa interrogazione ha voluto fare luce anchesulle grosse difficoltà che il Reparto si trova a fronteggiare ogni

E’ il caso dell’assistente di Polizia Peni-tenziaria Marisa Di Pierro, in serviziopresso la Casa Circondariale di Potenza,neo presidente dell’Associazione di vo-lontariato IRIS della Basilicata, impe-gnata a sostegno alla campagna vaccinaleregionale per la prevenzione del tumoreal collo dell’utero, una infezione viraledetta papillomavirus responsabile del70% dei tumori del collo dell’utero e del90% dei condilomi. E’ cominciata prima nel vulture-melfeseper poi proseguire in altri territori dellaBasilicata l’azione di comunicazione Pre-venzione a Misura di Donna ideata,

appunto, dalla IRIS Basilicata. Grazie ad IRIS oggi moltissime donneLucane sono state vaccinate, prevenendoun male che nei paesi cosiddetti svilup-pati è la seconda causa di morte per ledonne. Auguriamo un buon lavoro a tutto lo staffIRIS Basilicata e soprattutto all’assistenteMarisa Di Pierro, rappresentante sinda-cale del Sappe, orgoglio della Polizia Pe-nitenziaria per tutto l’impegno chededica alle donne della Basilicata .

Potenza: Marisa Di Pierro

Presidente dell’IRIS Basilicata

giorno. «Da quindici anni ormai - afferma il Segretario localeMusarella - la situazione carceraria a Reggio Calabria è allimite del collasso. A fronte di tutto ciò, ci chiediamo chi siassume la responsabilità qualora dovesse verificarsi unevento irreparabile».

Reggio Calabria: Interrogazione

Parlamentare sulla

casa circondariale

Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria augura a tutti gli iscritti, ai loro famigliari e a tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, Buona Pasqua.

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Lara Liotta

[email protected]

Redazione sportiva

al 6 all’8 marzo Torino ha ospi-tato i Campionati Europei Indoordi atletica. Tre anni di attesadall’assegnazione avvenuta a Go-

teborg 2006, una imponente macchina or-ganizzativa per far si che all’ombra dellaMole, il Pala Oval Lingotto, nato per le Olimpiadi invernali,potesse accogliere gli oltre 500 atleti in rappresentanza di 45nazioni.Sicuramente, per numeri e importanza mediatica la kermessecontinentale può essere considerata l’evento sportivo cittadinodell’anno. Con orgoglio il sindaco Sergio Chiamparino è inter-venuto nella prima giornata di gara a dare il benvenuto ad atletie appassionati giunti numerosi a Torino per seguire le impresedelle moltissime stelle presenti in gara. Nella tre giorni pie-montese si è registrato il tutto esaurito.L’ultima edizione italiana dell’evento era stata quella di Genova1992. Allora furono convocati 48 atleti , dieci in più della squa-dra di Torino in cui il Dt delle squadre nazionali Uguagliati harichiesto la partecipazione di 38 azzurri (23 uomini e 15donne).Tra le donne in pista e in pedana anche le nostre due eccel-lenti Fiamme Azzurre Daniela Reina nei 400m e Chiara Rosanel getto del peso. Non convocata, seppure in condizioni og-gettivamente performanti per essere presente, la nostra velo-cista palermitana Vincenza Calì.Coi tempi e la forma giusta dimostrata negli ultimi appunta-menti stagionali, considerando il Campionato Europeo appenaterminato come un test di assoluto rilievo in vista dei prossimiappuntamenti internazionali dell’atletica, tra cui i Mondiali diBerlino, si sperava fosse suo uno dei posti dei 60 m accantoalle pur validissime Anita Pistone del C.S Esercito e Maria Au-rora Salvagno del C.S Aeronautica, entrambi finaliste in questarassegna europea.Non è stato così e la delusione della Calì si è unita a quella dialcuni altri esclusi eccellenti che alla vigilia della gara conti-nentale si sono visti escludere dai chiamati in causa, invo-cando una maggiore giustizia e una minore arbitrarietà neicriteri di convocazione degli atleti.Tra quelli che invece c’erano e che comunque non hanno de-meritato negli ultimi anni spiccano i nomi della vicecampio-nessa del mondo dell’alto di Osaka 2007 Antonietta DiMartino, messa ko da una brutta influenza, del campione delmondo dell’asta di Parigi 2003 Giuseppe Gibilisco, del bronzo

mondiale del triplo nella stessa edizione Mag-delin Martinez, dei medagliati di Birmingham2007 Assunta Legnante, Maurizio Bobbato eSilvia Weissteiner, dei capolista mondiali sta-gionali Claudio Licciardello ed Elisa Cusma.

Assente di lusso anche Andrew Howe nel lungo per in-fortunio.Emozioni già nel corso della prima giornata di gara con il bri-tannico Dwain Chambers che ha stabilito il nuovo record eu-ropeo indoor sui 60 metri vincendo la semifinale di specialità.Chambers, escluso dalle Olimpiadi di Pechino per i suoi tra-scorsi di doping, si è imposto in 6”42 migliorando il vecchioprimato di 6”45 fatto segnare il 13 febbraio 2005 dal franceseRonald Pognon e, stupidità del doping, correndo più forte diquando le sue performance erano edulcorate secondo suastessa ammissione, da circa trecento sostanze proibite.Gli azzurri in pista fanno bene nei 400 uomini e donne. Lic-ciardello e Galvan approdano alla finale del con il primo ed ilterzo posto della semifinale, tra le ladies è ottima la nostra Da-niela Reina dopo il 53”26 in batteria ed il 53”21 nella semifi-nale.

lo Sport

D

Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

222

Euroindoor di atleticaTorino 6-8 marzo 2009

DanielaReina,

impegnattanella

staffetta,con il

pettoralen.45

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L’atleta di Camerino, a dimostrazione delbuon momento di forma e della buona pre-parazione svolta in vista dell’appuntamentotorinese, nella finale di sabato vinta dallarussa Krivoshapka con il tempo incredibile di51”18, ha messo cuore e gambe fino al tra-guardo con una prova ed un tempo finale vicino al personaledi 53”11 sul giro di pista al coperto. Di più non le si potevachiedere e con il 5° posto assoluto a Torino, l’Italia e leFiamme Azzurre hanno senz’altro ben figurato.Di più ci si attendeva invece dai lanci con una Chiara Rosa aldi sotto delle sue misure e non oltre il 13° posto nelle qualifi-cazioni con 16.87m. Per la padovana primatista italiana, capacedi lanciare oltre i 19 metri, un europeo da dimenticare e la ne-cessità di ritrovare la condizione migliore in vista di podi in-ternazionali per lei non impossibili daraggiungere. L’Italia nella seconda giornata gioisce per lefinali d’argento di Claudio Licciardello nei400 e d’oro di Fabrizio Donato nel triplo con17.42 m, nuovo record italiano indoor e se-conda misura mondiale stagionale.Detto della finale di Daniela Reina, delusioneanche per Assunta Legnante nel peso, nonoltre il quinto posto con 18.05m. Troppopoco per il podio dominato dalla Germaniacon il primo posto raggiunto da Petra Lam-mert con 19.66m e la miglior prestazionemondiale stagionale, dall’altra tedesca Hin-richs, seconda con 19,63m davanti alla ro-mena Heltne con 18,71m.Nell’ultima giornata per i colori italiani arriva una autenticapioggia di medaglie: la terza è il bronzo di Elisa Cusma negli800 con 2’00”23. Dominatrici le russe Mariya Savinova e Ok-sana Zbrozhek a seguire.Nella finale dei 60m maschili, dietro allo sprinter ingleseChambers c’è ancora spazio per la gioia del Team Italia e tantoazzurro: Fabio Cerutti è secondo davanti ad Emanuele Di Gre-gorio.A chiudere gli Europei indoor di Torino arrivauna prestigiosissima medaglia d’oro. A vincerlo la staffetta 4 x 400, con un’entusia-smante rimonta di Claudio Licciardello, chesupera di slancio Gran Bretagna e Polonia nelrettilineo finale della quarta e decisiva fra-zione. Il team azzurro, formato da JacopoMarin, Domenico Rao, Matteo Galvan e Clau-dio Licciardello, conclude in 3’06”68, davantiappunto alla Gran Bretagna (3’07”04) e allaPolonia (3’07”04). Il successo del quartetto azzurro chiude unabrillante giornata ed una più che soddisfa-cente rassegna del Campionato d’Europa.

ClaudioLicciardellomedagliad’oro nellastaffetta4x400

23✒

A bocce ferme, il giorno seguente a Torino2009, il DT delle Squadre Nazionali FrancescoUguagliati racconta così le sue impressionisugli Euroindoor dell’Italia a partire dal podiopiù fresco: «La sensazione di oggi è la stessadi quella provata un minuto dopo il suc-

cesso della 4x400, una felicità grandissima. E soprattuttol’aver sentito la gioia di tutto l’ambiente su cui questa ma-nifestazione e i suoi risultati hanno avuto un impatto po-sitivo. Del resto, crescita del risultato significa crescita delmovimento. Da questo appuntamento ne esce di sicuroun’Italia che, accanto alle punte di certe individualità, puòdavvero dire di essere più squadra».Ancora sulla staffetta Uguagliati ha aggiunto: «Ora possiamopensare ad una staffetta 4x100 maschile, ma anche femmi-

nile. Ci si potrà, però, riuscire solo se - comesi è visto con la 4x400 - ci sarà alla base unavera squadra». Appare evidente il riferimento alle polemichedi Pechino 2008 con le deludenti prove olim-piche delle staffette azzurre per la mancanzadi “vere squadre”.Riguardo all’europeo della velocità c’è postoper i meritati complimenti anche per la nostraDaniela Reina: «Da tecnico della velocità nonposso che essere entusiasta di quello che ab-biamo raggiunto a Torino. L’oro della 4x400ha dato a tutti delle emozioni incredibili, alpari dei 60 con due azzurri, Cerutti e DiGregorio, sul podio e due azzurre, Pistone e

Salvagno, in finale. Senza dimenticare la bella prova del gio-vane Galvan e il coraggio dimostrato dalla Reina. e Magaricon un Collo in condizioni migliori, ci sarebbe stato unaltro italiano in finale. Lo aspettiamo all’aperto. Questo si-gnifica che a livello continentale possiamo competere. A li-vello mondiale vedremo di cosa saremo capaci. Sonorisultati che si ottengono con il tempo e con il lavoro. E pro-prio il senso del lavoro e del sacrificio è la filosofia di alle-namento di questi atleti e dei loro tecnici».

Un commento sulle tre medaglie di Donato,Licciardello e Cusma «Donato e Licciardellosono due generazioni di atleti. Donato concaparbietà e carattere ha inseguito a lungoe meritato questo risultato. Licciardello è ungiovane che ha saputo dimostrare la suapersonalità e il suo talento. Puntiamo suentrambi, così come su Elisa Cusma. La suamedaglia di bronzo è il frutto di una garaeccezionale in cui ha dimostrato di aver ac-quisito una grande maturità agonistica incampo internazionale. Ha saputo tenertesta alle sue avversarie, controllare e rea-gire, senza farsi intimidire dalla superiorità

AssuntaLegnateimpegnatain un lancio

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Silvia Weis-steinerdurante la gara

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lo Sport

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ci sono stati per una possibile medaglia sa-rebbe, infatti, “bastata” l’Antonietta vistaagli Assoluti. L’aspettiamo con fiducia perl’estate. La seconda per Campioli, con unerrore in meno sarebbe salito sul podio. Hacomunque interpretato bene la finale. Neltriplo, un Greco in ottima condizione hapagato solo l’inesperienza, mentre la Mar-tinez non è stata in grado di ripeterequanto fatto due settimane prima su questa

stessa pedana. Nel mezzofondo bene la Weissteiner, Obriste anche Rifeser. Solo una giornata no ha, invece, bloccato

la Romagnolo».E adesso? «L’Italia dell’atletica aspettaHowe e tutti questi ragazzi in un 2009 incui oltre ai Mondiali di Berlino, sarannotanti gli appuntamenti in cui mettersi allaprova. Torino è stata una tappa importante,ma dobbiamo crescere ancora».✦

delle due russe».Il pubblico e il peso delle aspettative «Il fattodi giocare un manifestazione del generein casa ha due conseguenze. La prima èl’esaltazione. Pensiamo a quanto il tifo eil calore del pubblico dell’Oval abbianodato ad esempio al finale da medaglia diElisa Cusma e Claudio Licciardello nellastaffetta. La seconda sono le aspettative ele pressioni emotive che gli atleti inevita-bilmente subiscono. Lo si è visto nel peso dove Chiara Rosa,seppure in ottime condizioni, non ha saputo tirar fuori ilsuo vero potenziale e poi in finale con laLegnante a cui è mancato un po’ lo slancioper una prestazione che sicuramente po-teva valere».Azzurri, dai salti al mezzofondo «Due voltepeccato nell’alto. La prima per l’assenzadella Di Martino. Alla luce dei risultati che

SopraMatteo Galvanoro nei4x400

SottoFabrizioDonato

medagliad’oro nel

salto triplo

Fabio Cerutti GA FIAMME GIALLE (Atl. Riccardi)Simone Collio GA FIAMME GIALLEEmanuele Di Gregorio CS AERONAUTICA

Matteo Galvan GA FIAMME GIALLE (Atl. Vicentina)Claudio Licciardello GA FIAMME GIALLE

Maurizio Bobbato CS CARABINIERILuka Rifesser CS ESERCITO

Christian Obrist CS CARABINIERI

Yuri Floriani GA FIAMME GIALLE Daniele Meucci CS ESERCITO

Emanuele Abate GS FIAMME ORO (Cus Genova)

Andrea Bettinelli GA FIAMME GIALLE Filippo Campioli CS ESERCITONicola Ciotti CS CARABINIERI

Giuseppe Gibilisco ATLETICA VOMANO BRUNIGiorgio Piantella CS CARABINIERI

Stefano Tremigliozzi CS AERONAUTICA

Fabrizio Donato GA FIAMME GIALLE Daniele Greco GS FIAMME ORO (Atl. Vomano Bruni)

William Frullani CS CARABINIERI

Isalbet Juarez GS FIAMME ORO (Atl. Bergamo 1959)Jacopo Marin CS CARABINIERIDomenico Rao CS CARABINIERI

RiservaRoberto Donati CS ESERCITO (Atl. Studentesca Cariri)

60

4008001500300060 hs

alto

astalungotriploeptat.4x400

I convocati all’Euroindoor

Anita Pistone CS ESERCITO (Italgest A.C.)Maria Aurora Salvagno CS AERONAUTICA

Daniela Reina GS FIAMME AZZURRE

Elisa Cusma CS ESERCITO

Elena Romagnolo CS ESERCITO (Cus Bologna)Silvia Weissteiner GS FORESTALE (Asv Sterzing)

Micol Cattaneo CS CARABINIERI

Antonietta Di Martino GA FIAMME GIALLE

Anna Giordano Bruno ASSINDUSTRIA Sport PDElena Scarpellini CS AERONAUTICA (SAI Atl.)

Tania Vincenzino CS ESERCITO

Magdelin Martinez ASSINDUSTRIA Sport PD

Assunta Legnante ITALGEST Athletic ClubChiara Rosa GS FIAMME AZZURRE

Francesca Doveri CS ESERCITO

60400800300060 hsaltoastalungotriplopesopentat.

qualche numero45 nazioni partecipanti57 televisioni collegate da tutto il mondo550 atleti di cui 38 gli azzurri (23 uomini e 15 donne)700 giornalisti accreditati650 volontari impiegati nella manifestazione11.000 biglietti venduti in prevendita8.000.000 di euro tra organizzazione, ospitalità e impianto

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Il delitto Fitzgerald

l delitto Fitzgerald è una pellicola del 2003 scritta e di-retta da Matthew Ryan Hoge, prodotta da Kevin Spacey ,che riprende liberamente la storia del romanzo di AlbertCamus, Lo straniero.Il film racconta le vicende del tormentato adolescente Le-

land P. Fitzgerald che un giorno, angosciato dall'infelicità delmondo, commette un delitto inspiegabile uccidendo un bam-bino autistico perché, come ripete, «non poteva più soppor-tare la tristezza».Condannato per l’omicidio e rinchiuso in un carcere minorilestringerà un intenso rapporto con l'insegnante penitenziarioPearl Madison, che cerca di capire la ragione del suo gesto,esortandolo a scrivere un diario. Proprio con la stesura deldiario, inizia, per Leland, un viaggio interiore nel profondodell'anima, che avrà ripercussione sulle vite delle persone alui care e sui genitori della vittima.In carcere, il rapporto tra Madison e il ragazzo quindicennediventa per entrambi un viaggio nell'interiorità che, pianpiano, si allarga ai genitori affranti di Leland, ai genitori dellavittima e agli altri che lo conoscono, inducendoli a riflettere. Il film è molto intimista e contiene numerose sottigliezze chepossono sfuggire ad uno spettatore poco accorto.E’ assolutamente necessario seguire attentamente i dialoghi,soprattutto quello che dice il giovane omicida, per riuscire acapire fino in fondo il messaggio del film.In definitiva, nella storia non ci sono veri cattivi e non c'èmodo di valutare psicologicamente Leland se non attraversoquello che lui stesso pensa di se.Insomma il quindicenne Fitzgerald è un po’ il Mersauld diCamus ed un po’ il diciassettenne Igby Slocumb del film IgbyGoes Down girato da Burr Steers un anno prima.

Cinema dietro le sbarre

Sopra, lalocandina

a lato, alcunescene

del film

I

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La scheda del FilmRegia: Matthew Ryan HogeTitolo originale: The United States of LelandSoggetto e sceneggiatura: Matthew Ryan HogeFotografia: James GlennonMusiche: Jeremy EnigkMontaggio: Jeff BetancourtScenografia: Edward T. McAvoyCotumi: Genevieve TyrrellEffetti: Christopher Dusendschon, David P. Kelsey, Title House DigitalProduzione: Kevin Spacey, Palmer West, Jonah Smith, Bernie Morris per Leland Productions Inc., MDP Worldwide,Manga Films S.L.Personaggi ed Interpreti:Leland Fitzgerald: Ryan GoslingPearl Madison: Don CheadleAllan Hughes: Chris KleinAlbert Fitzgerald: Kevin SpaceyBecky Pollard: Jena MaloneMarybeth Fitzgerald: Lena OlinJennifer Pollard: Michelle WilliamsBethany: Maria ArcèMiranda: Yolonda RossKevin: Nick KokichSceriffo Donaldson: Randall BosleyGuillermo: Michael Peña

Genere: Drammatico Durata: 108 minuti Origine: USA 2003

Note: • Presentato in concorsoal Sundance Film Festival2003 nella sezione filmdrammatici .

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a cura diG. B. De Blasis

Jimmy della collina

immy è un ragazzo che vive in Sardegna senza un'occu-pazione perché non vuole rassegnarsi a lavorare in unaraffineria come tutti quelli della sua famiglia. Vive digrandi sogni, tra i quali predomina quello di trasferirsi inMessico. Cerca, così, di sbarcare il lunario attraverso pic-

coli crimini fino a quando decide di fare il grande colpo ten-tando una rapina. Malauguratamente la rapina finisce male eJimmy viene arrestato e condannato a tre anni di carcere.Ecco, allora, che conosce prima la realtà del carcere minorilee subito dopo quella di una comunità di recupero. Nella comunità di recupero (che esiste veramente, si chiamaproprio La Collina ed è stata fondata nel 1995 da don EttoreCannavera) conosce Claudia, una delle collaboratrici del sa-cerdote che la dirige. Il rapporto tra i due si rivela fin da subito molto complesso,anche perché la stessa Claudia è una ex detenuta e per Jimmynon sarà semplice scegliere fra la sua voglia di ribellione auto-distruttiva e la possibilità di riscatto che gli offrono gli assistentisociali. Il film, girato a basso costo in luoghi reali, è la secondaopera del cagliaritano Enrico Pau ed è tratto dall'omonimo ro-manzo di Massimo Carlotto (lo scrittore offre un cameo allafine del film come passante che incrocia Jimmy ormai già fug-giasco).Jimmy della collina è un buon esempio di cinema a sfondosociale, che vuole raccontare senza retorica una storia di disa-gio giovanile, scegliendo uno stile sobrio e utilizzando al meglioambientazione e attori. Infatti, il film non giudica, osserva larabbia giovanile rispettando il romanzo da cui è tratto e foto-grafa la vita del carcere minorile di Cagliari, inserendo gli attori(Nicola Adamo e Valentina Carnelutti ) tra i detenuti. La storia è quasi tutta vera o, quantomeno, verosimile com-prese nevrosi e isterie, fino al risvolto sentimentale altrettantoplausibile. Lo stile del regista è abbastanza forte e personale,con una strizzatina d’occhio a Truffaut per la capacità di rac-contare la vita e di giocare coi sogni.

J

A fianco la locandina

sottoalcunescene delfilm

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La scheda del FilmRegia: Enrico PauAltri titoli: Jimmy on the HillTratto dal romanzo omonimo di Massimo Carlotto (Edizioni E.L.)Soggetto: Massimo Carlotto Sceneggiatura: Enrico Pau, Antonia IaccarinoFotografia: Gian Enrico BianchiMusiche: SickitikisMontaggio: Johannes Nakajima Scenografia: Marianna SciveresCotumi: Francesca LeondeffProduzione: Guido Servino per X Film, Fondazione OPEDistribuzione: Arancia FilmPersonaggi ed Interpreti:

Jimmy: Nicola AdamoClaudia: Valentina CarneluttiFrancesco OrigoMassimiliano MeccaGiovanni CantarellaFederico CartaGiovanni CarroniGenere: Drammatico

Durata: 86 minuti Origine: Italia 2006

Note: • Premio C.I.C.A.E./Arte & Essai al 59° Festival Internazionale delFilm di Locarno (2006).• Il film è stato girato in cinque settimane fra le città di Cagliari,Sarroch, Quartucciu e Serbania.• Candidato al Nastro d’Argento 2008 per il miglior sonoro inpresa diretta.

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la Lettera

Iimmaginidi medici

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i chiamo Andrea Servili e sonoun medico!! Lavoro presso l’amministra-zione penitenziaria da circa

otto anni,e in questo periodo mi sonoamalgamato piuttosto bene con il perso-nale di polizia. Ne ho acquisito lo spirito del Corpo,provo un certo orgoglio nel vedere unlento ma graduale miglioramento delCorpo stesso. E’ oramai facile osservare per le stradela presenza della Polizia Penitenziaria,che viene coinvolta per tutte le attività dipubblica sicurezza al pari dignità con lealtre quattro forze di Polizia di Stato. Ma purtroppo c’è ancora molto da fare.A causa di motivi che non sta a me ana-lizzare, ma che gli addetti ai lavori co-noscono bene, questo Corpo rimaneancora deficitario in alcuni settori. Uno di questi è il campo sanitario. Mi spiego meglio.In base alle ultime delibere governativela Sanità Penitenziaria è passata sotto ilcontrollo delle ASL. Non rilascio giudizi in proposito, af-fermo soltanto che tale decisione mivede profondamente contrariato, inquanto penso che la gestione sanitariadel detenuto sia comunque demandataa dei medici che per esperienza sulcampo sappiano trattare in maniera piùadeguata un paziente che comunquenon è semplice da trattare. Tra le altre cose, si vanificano sforzi at-tuati per migliorare le condizioni sani-tarie del detenuto stesso quali adesempio la sala operatoria del Carceredi Regina Coeli, struttura di elezione chemi auguro non finisca nel dimenticatoiosottolineando così l’ennesimo caso dispreco e mala sanità.

Ma la mia proposta vuole richiamareall’attenzione i vertici sindacali e del Mi-nistero stesso per quanto riguarda la fi-gura del medico nel Corpo di Polizia equindi il tanto atteso ruolo tecnico. E’ anacronistico che questo Corpo sial’ultimo rimasto senza la figura dell’Uffi-ciale Medico al servizio del Paziente Po-liziotto. Mancanza imbarazzante da me avvertitadurante la manifestazione del 2 giugnoove sono stato chiamato a rappresentareun Corpo senza esserne una figura rap-presentativa, confrontandomi con colle-ghi che sono parte integrante del Corpostesso di loro appartenenza. Ma al di là di questo aspetto comunquefondamentale, mi sono accorto che il Pa-ziente Poliziotto è solo! Vero è che in caso di prima necessità unmedico si trova quantomeno un presidiodi Guardia Medica e Pronto Soccorso c’èsempre, ma è carente quella figura dimedico amalgamato con i Poliziotti, eche quindi possa stringere un rapportofiduciario atto anche a filtrare più preco-cemente eventuali problematiche indivi-duali che possano poi ricadere nella

M

comunità di appartenenza del richie-dente stesso. Trovo poi di importanza fondamentale lafigura permanente del Medico e quindidell’Ufficiale al servizio dei Poliziottianche e soprattutto sotto il profilo Psico-logico-Psichiatrico, indirizzato in ma-niera particolare a quei soggetti chesvolgono il loro compito all’interno deicarceri. Tutti gli addetti ai lavori conoscono que-sta pericolosa mancanza, e più volte sonostate richieste queste figure ma senza unasufficiente e qualificata risposta. Ma non solo questo aspetto. Spesso du-

Ufficiali medici nel Corpo di Polizia Penitenziaria?

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Commenti

AAA, Distinto signore di mezzaetà cercasi per dirigere il Diparti-mento dell’Amministrazione Pe-

nitenziaria. Avanzamento di carrieraassicurato, ottimo stipendio, vitto e al-loggio a carico dello Stato, auto azien-dale personale più auto al seguito acarico dell’Amministrazione, contrattoa progetto inverso (il progetto non deveessere portato a termine pena il licen-ziamento)».In un mondo del lavoro in continuo fer-mento è l’annuncio che potremmo vedere

pubblicato di qui abreve, perciò ognuno dinoi non può non tentaredi ambire ad un tale in-carico. Ecco quindi deisemplici consigli da se-guire, tratti dagli eventidegli ultimi anni, perpoter partecipare al-l’eventuale selezione.Dovete averla fattagrossa, davvero grossa!

Ad esempio inquisire un pluri-Presidentedel Consiglio per associazione mafiosa,oppure trovare gli esecutori di stragi ma-fiose, oppure mettere in difficoltà il pro-prio Governo ostinandosi ad andare avantiin indagini sul terrorismo che coinvol-gano un Paese alleato. Non potendo sbat-tervi direttamente in galera, si ovvieràdandovi una bella gatta da pelare.Essere di sicuro un out-sider: è indispen-sabile infatti che ottenuto l’incarico, bran-coliate nel buio per alcuni mesi, magarianni sempre che il vostro incarico duricosì a lungo. Godere di un saldo appoggiopolitico in quanto il Capo del Diparti-mento dell’Amministrazione, checché sene dica, è un incarico politico. Questa èuna referenza a doppio taglio: caduto ilGoverno, iniziate a fare le valigie.Badate bene a non essere tra i preferitidegli addetti al lavoro, questo comportala sicura esclusione perché sareste so-

spettati di efficientismo: una verapiaga per l’Amministrazione peniten-ziaria.Questi i requisiti minimi, ma cosa suc-cede se ottenete l’incarico?Salutate e ringraziate tutti della fiduciae fate i complimenti per l’alta profes-sionalità raggiunta dalla Polizia Peni-tenziaria: quei quattro fresconi dipoliziotti adorano sentirsi adulati. Aloro in fondo basta questo.Chiarite da subito che le cose così nonvanno (vi daranno ragione tutti) etutte le decisioni del vostro predeces-sore vanno riviste. Non servirà dirlo,tanto sarà chiaro a tutti che la man-canza di risoluzione dei problemi di-pende da congiunture del passato.Ostentate massima determinazione nelrisolvere le annose questioni irrisolte(facendo attenzione a rassicurare ilvostro datore di lavoro del contrario),magari raccogliendo tutte le proble-matiche sulla vostra scrivania oppuredelegando ai vostri collaboratori tuttoquanto, riservandovi di fare il control-lore super partes. Prendete tutto il tempo che vi serve. La fase successiva sarà indire riunionisu riunioni con i sindacati. Quando sentite che siete a fine inca-rico (è probabile che vi avvertirannodirettamente), prendete delle deci-sioni: qualsiasi decisione va benetanto non verrà portata a termine, ser-virà al vostro successore per lavoraremeglio. E’ una questione di onestàprofessionale nei confronti di chi visuccederà. Anche voi ne avete usu-fruito.Finito l’incarico scegliete il posto dilavoro che più vi aggrada ricordan-dovi di ritirare l’indennità per aver ge-stito il Corpo di Polizia Penitenziaria:500.000 mila euro, spicciolo più,spicciolo meno. Ve n’eravate dimenticati eeh?

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Diventa anche tuCapo del DAP!

«

rante il giorno e anche in alcuni casi lanotte sono stato chiamato a prestareopera, perché disponibile e anche per-ché residente a pochi metri dallaScuola di Formazione di via di Brava,fuori da quello che è il mio compitocontrattuale, senza chiedere mai com-penso, anomalia creatosi dalla man-canza di un Ufficiale Medico adisposizione del Personale di PoliziaPenitenziaria. La presenza di un Ufficiale Medico nelCorpo eliminerebbe di fatto i frequentiproblemi relativi alla copertura deimolti servizi di routine e improvvisi. Troppo spesso si sono create incre-sciose situazioni di assistenze non ese-guite a dovere o difficoltà adassolvere compiti a causadella assenza del Medico ose presente con poca dispo-nibilità di tempo. Ciò accadeperchè il Professionista nonavendo una sicurezza e unacontinuità nella gestione deitempi, dei turni e delle sol-venze, giustamente, deve or-ganizzarsi anche in altriambiti per pura sopravvi-venza. In conclusione nonvoglio dilungarmi di più, l’argomentoè complesso e deve essere affrontatocon serietà e determinazione. Ritengo che le figure preposte a rap-presentare queste problematiche deb-bano convergere in una sola fonteenergetica, per ottenere un migliora-mento una dignità di Corpo che la Po-lizia Penitenziaria merita e attende damolto tempo. Spero di aver interessato e smossoqualche coscienza auspicando una in-tesa globale su un tema fondamentalecome questo. Sono a disposizione di chiunque vogliaparlarne a proposito, attendo repliche,uno scambio di opinioni con il fine ul-timo di affrontare definitivamente iltema in questione.

Dott. Andrea Servili✦

[email protected]

Il Capo del DAPFrancoIonta

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Amnistia per 6 mila detenuti ma non per Aung San Suu Kyi

e autorità del Myanmar hanno ini-ziato a rilasciare i detenuti del car-cere Insein di Yangon, tra i qualinumerosi prigionieri politici, nelquadro dell'amnistia per 6.313 per-

sone decisa dalla giunta militare che governal’ex Birmania. Tra i rilasciati, secondo testi-moni oculari, ci sono Thet Wai, esponentedella Lega nazionale per la Democrazia(Nld), e altri cinque membri dell'opposi-zione. Esclusi dall'amnistia la leader del par-tito Nld e premio nobel, Aung San Suu Kyi eil suo vice, Tin Oo, agli arresti domiciliari dal2003. La detenzione di Tin Oo è stata pro-lungata di un anno proprio alla vigilia del-l'arrivo in Myanmar, il 14 febbraio scorso,del relatore speciale dell'Onu per i dirittiumani in Birmania Tomas Ojea Quintana. Lasua missione di sei giorni era volta a persua-dere la giunta militare a rilasciare circa2.100 prigionieri politici, inclusa Aung SanSuu Kyi, prima delle elezioni previste l'annoprossimo. Al termine della visita, Quintanaaveva sottolineato che “la situazione dei di-ritti umani in Myanmar è ancora unasfida».

Eergastolano evaso ucciso da polizia in scontro a fuoco

Due detenuti sono evasi dal carcere di Mou-lins-Yzeure, nel centro della Francia: uno diloro è morto nel corso di una sparatoria conla polizia. I fuggitivi avevano fatto perdere leloro tracce. Grazie a segnalazioni di personeche li avevano riconosciuti, gli agenti hannointercettato i criminali vicino a Parigi. Nel-l’ulteriore tentativo di fuga è nato uno scon-tro a fuoco, che non ha lasciato scampo auno dei due. I malviventi stavano scontandoun ergastolo per una rapina con omicidio edieci anni per uno scontro armato con la po-lizia. Nella sparatoria sono rimasti legger-mente feriti anche tre poliziotti. Ad Amiens,nel Nord della Francia, i due avevano presoin ostaggio un automobilista costringendoloa portarli ad Arras, a 70 chilometri dal con-fine con il Belgio, dove i criminali hanno se-questrato un’altra automobile. I fuggitivi sono stati intercettati dalla polizia

su un’autostrada fuori Parigi, all’altezza diCreteil. Uno dei due sarebbe rimasto grave-mente ferito in un conflitto a fuoco con la po-lizia, mentre l’altro avrebbe riportato lievitraumi in seguito all’incidente scaturito dal-l’inseguimento

Rivolta in carcere tra narcotrafficanti, 20 morti

20 morti negli scontri in carcere tra fazionirivali di una banda di narcotrafficanti vicinoa Ciudad Juarez, la più violenta città del Mes-sico al confine con gli Usa.Membri di una piccola gang conosciuta comeAztecas hanno preso le chiavi di una guardiadopo l'orario di visita nel penitenziario neldeserto, vicino a Ciudad Juarez. Hanno poiaperto le porte delle celle, liberando 170 car-cerati.Ciudad Juarez, poco lontano dalla statuni-tense El Paso, in Texas, dall'altra parte dellafrontiera, è diventata l'epicentro della guerraai cartelli della droga del presidente FelipeCalderon. Migliaia di messicani, di cui 250solo nell'ultimo mese a Ciudad Juarez, sonostati uccisi nelle guerre tra le bande di nar-cotrafficanti che si contendono le rotte delladroga per gli Stati Uniti.Il governo ha inviato migliaia di soldati in cittàper soffocare le violenza, ma i cartelli sonopotenti, bene armati e contano molte compli-cità nella polizia corrotta.Stati Uniti e Canada hanno avvertito i turisti distare alla larga dalle pericolose città di fron-tiera questa primavera. Altre truppe sono ar-rivate a Ciudad Juarez in settimana e l'ufficiodel sindaco ha detto che l'esercito prenderàil controllo della forza pubblica, delle carcerie del traffico alla fine del mese di marzo.

Le vittime colpite a bastonate e bruciate

Un gruppo di uomini armati ha fatto irruzionein un carcere nella città messicana di Tor-reon, uccidendo a bastonate tre detenuti e fa-cendone fuggire altri nove. Mentre le guardie venivano tenute sotto la mi-naccia delle armi, le tre vittime sono state tra-scinate nei bagni, picchiate a morte e poibruciate. I tre uccisi si trovavano nel carcereda meno di due ore, con l'accusa di seque-stro e omicidio. Nove detenuti sono stati fattifuggire.

L'attacco al carcere è avvenuto di notte, e ilprocuratore dello stato ha diffuso un comu-nicato nel quale descrive l'accaduto. La prigione è stata successivamente circon-data dalle forze dell'ordine. E' stata apertaun'inchiesta.

Sceriffo sotto accusa, per detenuti in mutande rosa

Uno sceriffo dell’Arizona è accusato di abusodi potere per aver riservato a duecento dete-nuti messicani un trattamento senza dubbiopoco convenzionale: farli marciare per le viedi Phoenix, vestiti soltanto con biancheria in-tima rosa. Lo sceriffo Joe Arpaio, il capo delleforze di polizia della contea di Maricopa,della quale fa parte Phoenix, è ora formal-mente indagato e potrebbe presto trovarsi difronte a un’inchiesta federale per violazionedei diritti civili e per discriminazione nei con-fronti degli immigrati latini.La notizia ha assunto rilevanza nazionale nelgiorno della visita in Arizona del presidenteamericano Barack Obama, che presenterà unpiano per aiutare i proprietari di casa chenon riescono a pagare le rate del mutuo. Ar-paio, che si autodefinisce “lo sceriffo piùduro d’America", non è nuovo a iniziativecontroverse per pubblicizzare il pugno durosul crimine (la notorietà è vitale per lo sce-riffo di una contea, una carica elettiva negliStati Uniti).È sotto accusa per aver alloggiato i carceratidentro tende nel caldo torrido dell’Arizonaed è finito sotto i riflettori dopo una contro-versa partecipazione al reality show "Smile...you are under arrest" (Sorridi... sei in arre-sto), sull’emittente filo repubblicana Fox.Il maggiore dei grattacapi per lo "sceriffoJoe" è che per indagare sulla vicenda sonostati chiamati in causa il ministro della Giu-stizia Eric Holder e il ministro degli InterniJanet Napolitano, l’ex governatrice dell’Ari-zona.

Giudice della California: carceri sovraffollate, liberare57mila detenuti

Una giuria federale ha stabilito, che lo Statodella California dovrà ridurre di un terzo ilnumero dei detenuti presenti nelle strutturecarcerarie statali e rimettere in libertà circa57.000 prigionieri. Il sovraffollamento delle

dal Mondo...

L

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MESSICO

FRANCIA

USA

BIRMANIA

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carceri statali in California priverebbe cioè idetenuti, secondo i giudici, del diritto ad unaadeguata assistenza sanitaria. La decisionearriva dopo che alcuni condannati avevanopresentato causa lamentando la carenza disupporto medico e mentale per l'eccessivonumero di detenuti.Le 33 strutture detentive della California ospi-tano oggi 158.000 carcerati, anche se ufficial-mente possono conternerne circa la metà, 84mila persone. In aggiunta alle ragioni sanita-rie, secondo la Corte, sfoltendo le carceri, laCalifornia potra' risparmiare oltre 900 mi-lioni di dollari all'anno. Una cifra cospicuache potrà essere utilizzata dai comuni e dallecontee per programmi di recupero per ex de-tenuti e per sostenere le carceri locali. Un risparmio tanto più utile nel pieno dellabancarotta che le casse dello Stato si trovanoad affrontare da mesi.La giuria federale ha stabilito che la libera-zione dei detenuti dovrà procedere gradual-mente per non compromettere la sicurezzapubblica. La segretaria al dipartimento delle politichecarcerarie della California, Matt Cate, haespresso disappunto e ha annunciato che sela sentenza dovesse divenire definitiva, faràappello alla Corte Suprema degli Stati Uniti.

Evade dal carcere per andare a comprare le sigarette

In carcere, probabilmente, i criminali stannomeglio di quanto loro stessi non vorrebberoammettere. Harry Jackson, 25enne detenuto nelle pri-gioni della contea di Camden, in Georgia(Usa), è evaso semplicemente perché neces-sitava di qualche stecca di sigarette. Inutilesottolineare non sia andato a comprarle ma,ancora una volta, a rubarle. Mentre era im-pegnato a portar via le bionde da una stazionedi servizio poco distante dalla prigione, nes-suno al carcere si è accorto della sua assenza. Un agente ha capito cosa era successo perchélo ha pizzicato mentre con 14 stecche di si-garette rientrava nella sua piccola ma tuttosommato comoda cella.Nel tentativo di mettere in evidenza si sia trat-tato di un’evasione puramente fortuita lo sce-riffo Tommy Gregorio, ha detto che l’uomo èuscito dal carcere durante l’ora d’aria. Approfittando di una porta dimenticata apertanon ha dovuto far altro che scavalcare un re-cinto non sorvegliato e “andare a fare laspesa”. Jackson, in carcere con l’accusa dipossesso di sostanze stupefacenti e violazione

della libertà vigilata dovrà ora rispondere dievasione da un carcere federale e furto.

Dal carcere ergastolano su Facebook: «Sto in vacanza»

Ashley Graham è un assassino ed è rinchiusonel penitenziario «Hmp» di Lindholme, nellacontea inglese del South Yorkshire. Ma nonimmaginatelo in catene. Ashley si collegatutti i giorni a Facebook, aggiornando il suoprofilo con foto e messaggi. E racconta lasua prigionia, che a quanto pare è di lusso.In un post il ventisettenne ha addiritturascritto: «Hmp è un luogo di vacanza dovegli uomini possono venire per una pausadi relax dalle lagne delle mogli e dai piantidei figli».L’uomo, ha riferito il quotidiano The DailyMail, è riuscito a introdurre nella sua cellaun telefonino di ultima generazione, tramiteil quale può tranquillamente collegarsi a Fa-cebook e avere contatti quotidiani con lamoglie e gli amici. In una foto si vede Gra-ham a torso nudo appoggiato alla porta blin-data della sua cella. Nel carcere c’è una salacon videogiochi e una per la televisione conDvd. L’uso di telefoni cellulari e di Internetè tuttavia rigorosamente vietato.

Carcere galleggiante Usa per i piratidel Corno d’Africa

Una piccola Guantanamo in navigazione nelGolfo di Aden dove imprigionare i cittadinisomali sospettati di atti di pirateria. È l’aber-razione giuridica creata dalla Marina mili-tare Usa impegnata nella caccia aisequestratori di petroliere e mercantili nelleacque del Corno d’Africa. L’unità navale UsnsLewis and Clark, normalmente utilizzata peril trasporto di equipaggiamenti e come de-posito munizioni, è stata trasformata in unsupercarcere dove detenere «in via tempo-ranea» coloro che saranno catturati perchésospettati di prendere parte ad atti di pirate-ria nelle acque somale. Per svolgere questanuova missione che riproduce le famigerateextraordinary renditions della Cia e del Di-partimento della Difesa post 11 settembre,nella nave militare sono state realizzate al-cune celle per ospitare sino a 26 presunti

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pirati. Secondo quanto dichiarato dal Co-mando della V Flotta Usa di stanza in Ba-hrein, l’equipaggio della Lewis and Clark èstato ridotto da 158 a 118 marinai, e «nellaparte della nave trasformata in area di de-tenzione, sono state deposte stuoie e co-perte e sono state accantonate grandiquantità di cibo come riso e fagioli».Analoghi accordi di deportazione di cittadinisospettati di pirateria o terrorismo interna-zionale starebbero per essere firmati da Wa-shington con Tanzania e Gibuti. Anche iPaesi dell’Unione europea starebbero ricor-rendo alla formula delle Guantanamo flot-tanti e della consegna dei prigionieri somalia paesi terzi. Secondo quanto rivelato dal portavoce delPentagono, Bryan Whitman, la Gran Breta-gna avrebbe già sottoscritto con il Kenya unaccordo analogo a quello firmato dagli StatiUniti.La ministra della difesa spagnola, CarmeChacòn, nel confermare i contatti del-l’Unione europea con alcuni paesi del con-tinente africano per ottenere l’autorizzazionea trasferire in loco le persone catturate, hadichiarato che il suo ministero sta valutandola possibilità d’imbarcare poliziotti di paesiafricani sulle navi da guerra spagnole chepattugliano le coste somale. Madrid guiderà dal prossimo mese di mag-gio la task force navale Ue anti-pirateria.

Spettacolare evasione dal carcereDue detenuti fuggono in elicottero

Il criminale greco più celebre del paese,Vassilis Paleocostas, e un complice albanesesono evasi in elicottero dal carcere di mas-sima sicurezza di Korydallos, vicino adAtene. Per la seconda volta.Stando alle reti tv Antenna e Alpha i due sisono serviti di una scaletta di corda lanciatadall’elicottero. Le guardie penitenziariehanno aperto il fuoco ma senza riuscire aimpedire l’evasione.Il velivolo è stato poi ritrovato nella regionedi Kapandriti, a nord della capitale. Il42enne Paleocostas, condannato per seque-stro e rapina a mano armata, e il suo com-plice Alket Rizaj (mafioso di 34 anni incarcere per omicidio) erano già fuggiti dallastessa prigione nel giugno 2006. Rizai erastato riarrestato nell’agosto 2006 e Paleoco-stas la scorsa primavera.

INGHILTERRA

SOMALIA GRECIA

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melia Peabody si sta prepa-rando per una nuova sta-gione di scavi insieme colmarito Radcliffe nella Valle

dei Re, quando, una notte, sogna ungrande gatto nero, il simbolo egizio dellabuona sorte. In un primo momento,Amelia non fa caso a quello stranosogno, ma poi riceve un biglietto ano-nimo che le ingiunge di non scavare neipressi della tomba Venti-A... e allora ca-pisce che una dose massiccia di fortunaè proprio ciò di cui ha bisogno. Perchéla tomba Venti-A non esiste, e una sepol-cro che non esiste può celare chissàquali segreti. Per esempio la mummia inabito da sera di una giovane donnabionda pugnalata e imbalsamata da unamano misteriosa.Ancora una volta, Amelia si trova suomalgrado imbrigliata in un labirinto dimorte, superstizione e misteri che affon-dano le loro radici in un passato mille-nario. E, a rovinare completamente gliscavi archeologici, ci pensano anche suofiglio Ramses e la giovane Nefret, che silasciano coinvolgere dalle inquietanti pa-ranoie di una ragazza americana, con-vinta che qualcuno voglia ucciderla emummificarla...

Un bel libro, caratterizzato da un ta-glio giornalistico-investigativo sem-pre più raro da trovare nelpanorama dei media italiani, chepone al centro una molteplicità distorie criminali. Scritto da Max Pa-risi, giornalista Rai autore di inchie-

ste giornalisti-che (tra le qualila scopertadella sepolturadel capo sto-rico dellabanda dellaMagliana, En-rico De Pedis,nella chiesadi Sant’Apol-

linare), nelle 250 pagine si parla tra l’al-tro del caso Emanuela Orlandi tra veritàinnominabili e tremende menzogne, lavera storia delle foto segrete di GiovanniPaolo II e la caccia a un serial killer cheha massacrato dodici donne a Roma.

Storie che formano un’unica storia,quella della parte nascosta e criminaledel nostro Paese. E la storia di chi si è op-posto, o è rimasto vittima.Una storia straziante e sanguinosa, ma

appassionante e necessaria come ognigrande narrazione. Lucarelli prende lastoria d’Italia appena dietro la memoriapiú recente e la trasforma in un patrimo-nio di trame, personaggi e vite esemplari,sul filo che unisce la realtà criminale e

l’altra, quella allaluce delsole. Ri-scopriamocosí, findall’imme-diato dopo-guerra e daic o n t a d i n iche occu-pano le terrein Sicilia e siscontrano conCosa nostra,

le imprese di banditi milanesi e sardi,della Camorra dal lontanissimo passato,di mafiosi e uomini della ‘Ndranghetache hanno impresso il loro segno su ognizolla di terra, ogni metro cubo di ce-mento. E scopriamo, soprattutto, la storia di chiha cercato di resistere, perché da lí nascela speranza del nostro tempo. Tristemente affascinanti i vari capitoli dellibro: L’ANOMALIA SARDA, MILANO CA-LIBRO 9, LA BANDA DELLA MAGLIANA,LA STORIA DELLA CAMORRA, LA STORIADELLA ‘NDRANGHETA, TERRA E LI-BERTÀ e TRAPANI, COPPOLE E COL-LETTI BIANCHI.

Siamo particolarmente legati a questolibro, scritto in memoria di AndreaSchivo, l’Agente di Custodia nato a Villa-nova d’Albenga e morto in un campo diconcentramento nazista per aver aiutatoi bimbi ebrei nel corso del secondo con-flitto mondiale. Schivo, Agente nel peni-tenziario milanese, mosso a pietà daibimbi ebrei tenuti prigionieri, era solitoportar loro cibo e bevande per alleviarnele sofferenze. Scoperto, fu deportato a

le Recensioni

A

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Max Parisi

Assassini in libertàKoinè Nuove Edizioni

pagg. 256 - euro 15,00

Elizabeth Peters

Pericolo nellaValle dei ReNord Editore

pagg. 448 - euro 17,60

Giacomo Schivo

Romano Strizioli

Questo è un uomo

Comune di Villanova

d’Albenga - Ideazione

& Comunicazione

pagg. 123 - euro10,00

Carlo Lucarelli

Storie di bande criminali, di mafiee di persone onesteEinaudi Edizioni

pagg. 256 - euro 15,00

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Flossenburg, dove a causa di «maltratta-menti, percosse e sevizie» trovò la morteil 29 gennaio 1945, due giorni dopo chel’Armata Rossa aveva abbattuto i cancellidi Auschwitz. Per questo motivo, lo Statodi Israele ha riconosciuto Schivo merite-vole di essere insignito dell’onorificenzadi Giusto fra le nazioni. Fummo proprio noi del Sappe a metterein luce la storia di Andrea Schivo, il Per-lasca di Villanova, scrivendo al Ministrodella Giustizia per lamentare l’indiffe-renza dei siti internet istituzionali del Mi-nistero della Giustizia e del Corpo diPolizia Penitenziaria all’inaugurazionealla cerimonia che si tenne il 27 aprile2007, nel carcere milanese di San Vit-tore, in memoria di Schivo. Un eroe si-lenzioso, la cui storia rimase a lungodimenticata, come sottolineò lo stessoPresidente Giorgio Napolitano che, con-ferendo la medaglia d’Oro al valor civileagli eredi di Schivo, ebbe a dichiarare:«Meglio tardi che mai».Da segnalare il resoconto della cerimo-nia che nell’aprile 2008 venne celebrataa Venezia dalla locale sezione dell’AN-PPE. Questo libro, voluto dal Comune diVillanova d’Albenga e scritto a quattromani da Giacomo Schivo e Romano Stri-zioli, non può mancare nella nostre li-brerie.

Ricorderete Cristina Zagaria. E’ l’autrice

di Miserere. Vita e Morte di Armida Mi-serere, servitrice dello Stato, la storia diuna direttrice di carcere il cui ricordo èancora molto vivo in tanti di noi, libro ri-stampato numerose volte nel giro dipochi mesi. Giornalista alla redazione na-poletana di Repubblica, in L’osso di DioZagaria racconta la ‘ndrangheta attra-verso le vicende di una donna, AngelaDonato, che è al tempo stesso protagoni-sta e vittima di quella che è ormai giudi-cata come la più potente delleassociazioni mafiose presenti sul territo-rio nazionale. Angela Donato non è unnome di fantasia, ma è una donna incarne e ossa che ha visto scomparire ilfiglio Santo in un caso di lupara biancanel 2002. Attualmente è in corso il pro-cesso contro i presunti responsabilidell’uccisione presso il Tribunale di Ca-tanzaro. Si tratta del primo caso in Italiain cui si è arrivati a prove ed arresti con-seguenti per un caso di lupara bianca. La Zagaria ha scritto il libro tutto d’unfiato fra gennaio e maggio 2007, intervi-stando a lungo Angela Donato e attin-gendo agli atti processuali, anche conl’aiuto della Questura di Catanzaro.«Angela nasce come donna di ‘ndran-gheta. Poi si fa una famiglia, ne esce,e oggi è una delle più importanti ani-matrici del movimento antimafia ca-labrese», ha spiegato Cristina Zagaria.«E’ una persona vera, non un perso-naggio costruito a tavolino, completa-mente buono o completamente cattivo.Posso assicurare che si tratta di unadonna dotata di forza eccezionale».

Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

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a cura diErremme

Un libro imperdibile, che ha già ottenutoil primo posto del prestigioso premio let-terario “Zocca Giovani”.

La chiave di volta,per una gestionedella cosa pubblicapiù efficace ed effi-ciente, sta nella qua-lità delle organiz-zazioni; a maggiorragione in tempicome questi, caratte-rizzati da aspettativecrescenti da parte deicittadini e da risorsesempre più scarse, di-venta determinante saper individuare as-setti organizzativi funzionali e competenzeadeguate rispetto alla complessità deiprogrammi da realizzare. In tale ottica sicolloca il D.L. n. 112/2008 convertitodalla Legge n. 133/2008 (c.d. DecretoBrunetta), che dispone misure rilevantiper il contenimento degli organici dellaP.A. e la riduzione delle collaborazioniesterne, consentendo ampi margini diflessibilità. Le Autonomie locali s’interro-gano se sia questa la ricetta giusta, in at-tesa dei decreti attuativi; purcondividendo l’obiettivo del massimo ri-gore nella spesa, reclamano al tempostesso un margine apprezzabile di libertàdi manovra, condizione peraltro impre-scindibile se si vuol rafforzare il percorsodi modernizzazione della P.A. in una pro-spettiva di tipo federalista e uscire dallalunga, pericolosa transizione in cui an-cora ci troviamo. Il testo ha in allegato uncd-rom contenente schemi, norme ed in-terpretazioni della Funzione Pubblica edella Corte dei Conti.

P. Monea - M. Mordenti

E. Iorio

La selezione dellerisorse umanedopo il DecretoBrunettaHalley Editrice

pagg. 383 - euro 42,00

Cristina Zagaria

L’osso di DioDario Flaccovio Editore

pagg. 284 - euro 12,00

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la Letteraentile Redazione.Mi vergogno di essere un dipendenteStatale nonchè mi vergogno di pa-gare il Sindacato!

Mi è capitato di recente di essere da solo acasa con febbre 39° ed un fortissimo mal ditesta, ma nonostante tutto impossibilitato ariposare perchè terrorizzato qualora bus-sasse al campanello la VISITA FISCALE. Michiedo quale sia lo scopo di questa nuovanorma emanata dall'ingegno di un ministroche per non essere querelato mi limito sol-tanto a chiamarlo con la m minuscola.La cosa che ancor più mi fa schifo è quellache non ho visto nessun Sindacato battersi aspada tratta per impedire l'avvento di questa

nuova norma!Cari Sindacati! Ancora timidamente vi chiamocon la S maiuscola perchè sul vostro passatoscorre la gloria dei vostri predecessori chedal dopo guerra in poi hanno ottenutoquanto oggi ancora per poco usufruiremo,ma sappiate che la vostra galvanizzazione conla vittoria della destra, finirà presto! Molto presto i lavoratori diventeranno sem-pre più dei limoni da spremere e buttarequando rimarranno senza sugo, ed a quelpunto vi morderete le dita.Ritornando al tema che per ora m'interessadi più, non capisco per quale motivo a meche sono il primo a pagare le tasse, vengadata come sofferenza aggiuntiva alla malattia,la tortura della detenzione domiciliare!!! E poi!!! Perchè ed in che modo mi dovreb-bero decurtare lo stipendio superati i 10 gg.di malattia !!! Forse mi decurteranno l'in-

dennità pensionabile? E per voi sindacati ciò si può attuare lecita-mente? Vergogna all'infinito !!! Al posto di perseguire con vere azioni di P.G.e Magistratura i fannulloni (compresi i pia-nisti signori politici) vengono a togliere a mepovero disgraziato ! E voi Sindacati al postodi acchiappare qua e la deleghe o peggiopremi per finanziamenti al collega, batteteviper NOI LAVORATORI, non vi faremo man-care mai la nostra adesione.

Ass.te Antonino Mazzara "Ucciardone"

Non ci sembra necessario rispondere alCollega poichè la lettera pone soltanto do-mande retoriche che, in quanto tali, con-tengono esse stesse la risposta. Per il resto possiamo soltanto prendereatto delle considerazioni di Antonino cer-cando di farne buon uso.

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Capu

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Polizia Penitenziaria - SG&S n. 160 - marzo 2009

34

IL MONDO DELL’APPUNTATO CAPUTO

sai... ti confesso una cosa:

io non sono una rana,

sono la principessa

zaffiro, vittima di un

sortilegio...

confidenza per confidenza,

anch’io non sono

un rospo...

sono l’appuntato

caputo!

davvero? e chi ti ha

trasformato?

il mago cattivo

o la strega

malvagia?

non lo so...

hanno fatto tutto

i sindacati!

Page 35: Polizia Penitenziaria - Marzo 2009 - n. 160

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