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Codazzi Ing. Marco Studio di ingegneria VIA KAROL WOJTYLA PROGETTO ESECUTIVO

PROGETTO ESECUTIVO - comune.cisliano.mi.it · un confronto preciso tra l’installatore ed il Committente. - 3 - 2) GENERALITA’ ... decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito

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Codazzi Ing. MarcoStudio di ingegneria

VIA KAROL WOJTYLA

PROGETTO ESECUTIVO

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PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO

(DM 37/08)

“DESCRIZIONI E PRESCRIZIONI TECNICO-FUNZIONALI PER LA REALIZZAZIONE DELL’AMPLIAMENTO DELL’IMPIANTO ELETTRICO DELLA SCUOLA PRIMARIA DI CISLIANO SITA IN

VIA KAROL VOJTYLA”

IL COMMITTENTE:

COMUNE DI CISLIANO

Via Piave 9, 20080 Cisliano

IL TECNICO: Ing. Marco Codazzi

- 1 -

Ing. Marco Codazzi

Uffici: - COLICO (LC) – 23823 - Via Baronia 8 - PRATA CAMPORTACCIO (SO) - 23020 - Via Delle Selve, 3/A Tel & Fax 0341.941502 E-mail: [email protected] Sito: www.codazzimarco.eu

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INDICE

1) PREMESSA .............................................................................................................................. 3

2) GENERALITA’....................................................................................................................... 4

3) I QUADRI ELETTRICI ...................................................................................................... 6

4) CLASSIFICAZIONE DEL LUOGO A MAGGIOR RISCHIO ............................ 7

5) PRESCRIZIONI PARTICOLARI RELATIVE AGLI EDIFICI

SCOLASTICI ................................................................................................................................ 8

SCELTA ED INSTALLAZIONE DEI COMPONENTI ...................................... 11

Comando di emergenza ..................................................................................................... 13

6) TUBAZIONI, CANALINE, PASSERELLE PROTETTIVE ............................... 14

6.1) Tipologie della condutture previste dalla 64.8/7 ................................................. 14 6.2) Descrizione delle condutture adottate e criteri di posa .................................... 15

7) CAVI UNIPOLARI E MULTIPOLARI ...................................................................... 17

8) ILLUMINAZIONE E CALCOLO ILLUMINOTECNICO ................................. 19

9) PRESE ELETTRICHE ...................................................................................................... 20

10) PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI E DIRETTI .............. 21

11) SCELTA DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE MAGNETOTERMICI .... 23

11.1) Protezione contro i sovraccarichi ........................................................................... 23

11.2) Protezione contro i corto circuiti............................................................................ 23

12) CALCOLO DEL RISCHIO DI FULMINAZIONE............................................... 24

13) IMPIANTI AUSILIARI (CITOFONICI TV E DATI) ......................................... 25

14) PRESCRIZIONI PER LA SICUREZZA .................................................................. 26

15) VERIFICHE PERIODICHE ......................................................................................... 27

16) CONCLUSIONI .................................................................................................................. 28

In allegato:

Allegato I: schemi unifilari quadri elettrici Allegato II: schemi topografici impianto elettrico Allegato III: computo metrico estimativo e cronoprogramma

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1) PREMESSA

La presente relazione tecnica e gli schemi allegati si riferiscono all’ampliamento

dell’impianto elettrico della scuola primaria di Cisliano, sita in Via Carol Vojtyla.

Ci si riferisce all’amplimento relativo a due nuove aule, con relativa nuova parte di

impianto e modifica del quadro generale Q1. L’attività svolta all’interno è di tipo “scolastico”.

Dal punto di vista dell’impianto elettrico è necessario considerare il luogo almeno

come “a maggior rischio d’incendio”; anche se il carico d’incendio attuale è basso,

l’attività comunque soggetta al controllo dei Vigili del Fuoco, classificato come

attività soggetta a prevenzione incendi 67, 1A, secondo DPR 151/2011. Gli installatori sono tenuti a verificare il progetto consegnato per poter coordinare ed

integrare quanto in esso riportato con le esigenze impiantistiche generali.

Per la definizione esatta delle apparecchiature elettriche è comunque fondamentale

un confronto preciso tra l’installatore ed il Committente.

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2) GENERALITA’

L’impianto viene alimentato a monte in bassa tensione, da un sistema trifase a 380V

con un impianto di terra di tipo TT (punto del sistema direttamente connesso a terra e

masse estranee dell’impianto utilizzatore collegate ad un impianto di terra

elettricamente indipendente da quello del sistema). La potenza contrattuale presunta,

fornita dal contatore è di 80/100 kW. Nell’eseguire i lavori devono essere applicate le relative leggi e norme in vigore, in

particolare le prescrizioni e le raccomandazioni riportate nei:

D.Lgs 81/08 del 09/04/2008:

“Testo unico sulla sicurezza” D.P.R. n° 303 del 19/03/1956

“Norme generali per l’igiene del lavoro”

Legge n° 186 del 01/03/1968

“Impianti elettrici eseguiti a regola d’arte”

DM 37/08 “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies,

comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle

disposizioni in materia di attivita' di installazione degli impianti all'interno degli

edifici”. Legge n. 248 del 2 dicembre 2005 “Riordino delle disposizioni in materia di

attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”. Norme CEI 64-8: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore

1000V in CA.” Guida CEI 64-50: “Edilizia residenziale- Guida per l’integrazione dell’edificio

degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici” Guida CEI 64-52: “Guida all’esclusione degli impianti elettrici negli edifici

scolastici”. DM 26/08/1992 “Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica.

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D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151 "Regolamento recante semplificazione della

disciplina dei pro-cedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma

dell’articolo 49 comma 4-quater, decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito

con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122"

Altre indicate nei successivi capitoli

Tutti i materiali impiegati devono essere ammessi al Marchio Italiano Qualità, se

esistenti.

Tutte le linee di alimentazione sono dotate di protezione magnetotermica-

differenziale, al fine di proteggere l’utenza da rischi per sovraccarico, corto-circuito,

contatti indiretti e diretti. Per prevenire e combattere il pericolo d’incendio, oltre all’adozione di protezioni di

tipo differenziale, si prescrive che tutti gli elementi non metallici dell’impianto

elettrico siano di materiale “non propagante incendio”. A lavori ultimati si richiede che l’Installatore fornisca una dichiarazione sulla

corrispondenza dell’esecuzione dei lavori alle norme e leggi in vigore, all’efficienza

dell’impianto di terra, all’efficienza degli interruttori differenziali. Tale dichiarazione dovrà essere redatta ai sensi del DM 37/08 “Regolamento

concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della

legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di

attivita' di installazione degli impianti all'interno degli edifici”. Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, devono

corrispondere alle norme di legge e di regolamento vigenti alla data di presentazione

del progetto ed in particolare essere conformi:

alle leggi in vigore alle prescrizioni di Autorità Locali, comprese quelle dei Vigili del Fuoco; alle prescrizioni e indicazioni dell'Azienda Distributrice dell'energia elettrica; alle norme CEI

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3) I QUADRI ELETTRICI

Il quadro generale Q.1. è posto in zona atrio d’ingresso;

Le apparecchiature di manovra e di protezione devono essere raggruppate sul fronte

dei quadri in relazione al circuito a cui appartengono e la loro funzione deve essere

individuata da targhette, le cui diciture si ricavino dallo schema unifilare. Si applica la Guida CEI 64-52.

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4) CLASSIFICAZIONE DEL LUOGO A MAGGIOR RISCHIO

Facendo un’analisi dei seguenti fattori:

densità di affollamento

massimo affollamento ipotizzabile

capacità di deflusso o di sfollamento

entità di danno per animali e/o cose

comportamento al fuoco delle strutture

tipo di utilizzazione dell’ambiente

situazione organizzativa dal punto di vista antincendio,

si ritiene che il luogo in esame si possa considerare a tutti gli effetti un “ambiente a

maggior rischio d’incendio” dato che viene classificato come attività soggetta a

prevenzione incendi 67, 1A, secondo DPR 151/2011.

E’ prevista quindi la presenza di un pulsante d’emergenza con bobina di sgancio oltre

che altre prescrizione delle norme CEI. Si applica la Guida CEI 64-52.

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5) PRESCRIZIONI PARTICOLARI RELATIVE AGLI EDIFICI SCOLASTICI

Alimentazione dei servizi di sicurezza Le strutture scolastiche devono essere dotate di un’alimentazione di sicurezza da apposita sorgente, distinta da quella ordinaria. (DM 26/08/92) Nota: Questo significa che un guasto elettrico, un intervento, una modifica su un circuito non comprometta il corretto funzionamento di un altro circuito; ciò può rendere necessarie separazioni con materiali resistenti al fuoco, involucri o circuiti con percorsi diversi. Dalla sorgente di sicurezza devono essere derivate le seguenti utilizzazioni strettamente connesse con la sicurezza delle persone: illuminazione di sicurezza, compresa quella indicante i passaggi, le uscite ed i percorsi delle vie di esodo che garantisca un livello di illuminazione non inferiore a 5 lx su un piano orizzontale ad 1m di altezza dal piano di calpestio; impianto di diffusione sonora e/o impianto di allarme. Non è ammesso derivare dalla sorgente di sicurezza utilizzazioni diverse da quelle sopra elencate. I circuiti di sicurezza devono potersi inserire anche con comando a mano posto in posizione conosciuta dal personale. L’autonomia della sorgente di sicurezza non deve essere inferiore ai 30 min. Sono ammesse le seguenti sorgenti per i circuiti di sicurezza:

batterie di accumulatori;

altri generatori indipendenti dall’alimentazione ordinaria; linea di alimentazione effettivamente indipendente da quella ordinaria.

Nota Le batterie di avviamento dei veicoli non soddisfano in genere le prescrizioni per le sorgenti di alimentazione dei servizi di sicurezza. Utilizzando degli accumulatori come sorgente di sicurezza, il dispositivo di carica deve essere di tipo automatico e tale da consentire la ricarica, per l’autonomia richiesta, entro 12h. Per l’illuminazione di sicurezza è ammesso l’impiego di singole lampade o gruppi di lampade con alimentazione autonoma. La sorgente di sicurezza deve essere ubicata in un luogo apposito di costruzione antincendio e sottratto, per quanto possibile, all’azione immediata di un eventuale incendio, con aerazione naturale verso l’esterno. Il luogo deve essere accessibile solo a persone addestrate. Nota L’installazione di gruppi elettrogeni è regolamentata dalla circolare del Ministero dell’Interno n.31 del 31/8/78: “Norme di sicurezza per l’installazione di motori a combustione interna, accoppiati a macchina generatrice elettrica o a macchina operatrice”. Le prescrizioni per l’installazione di accumulatori stazionari sono indicate nella Norma CEI 21-6/3. Le prescrizioni per i sistemi statici di continuità e la scelta dei tipi (A oppure B) degli interruttori differenziali per la relativa protezione contro i contatti indiretti sono riportate nella Norma CEI 22-13 “Prescrizioni generali e di sicurezza per UPS utilizzati in aree accessibili all’operatore”.

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Alimentazione dei servizi di riserva L’alimentazione di riserva è un sistema elettrico inteso a garantire l’alimentazione di apparecchi utilizzatori o di parti dell’impianto per motivi diversi dalla sicurezza delle persone. Quindi è compito del Committente dei lavori e del conduttore della struttura scolastica indicare al progettista dell’impianto elettrico gli utilizzatori preferenziali. A titolo indicativo possono essere considerati utilizzatori preferenziali i sistemi di riscaldamento e condizionamento di particolari locali, gli ascensori e servoscala, il centralino telefonico, l’impianto citofono interno all’edificio, le elettropompe di alimentazione della rete antincendio, l’impianto antintrusione, eventuali impianti di chiamata del personale ausiliario posti nelle aule e nei laboratori. Le sorgenti di riserva possono essere scelte tra quelle elencate per le sorgenti di sicurezza, purché non siano le stesse impiegate per quest’ultime. Le informazioni date precedentemente per le sorgenti di sicurezza valgono anche per quelle di riserva. Ai circuiti di riserva non si applicano prescrizioni particolari, sono sufficienti quelle generali della Norma CEI 64-8.

ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE I progressi conseguiti nella tecnica dell’illuminazione e le innovazioni introdotte nel campo delle lampade, degli apparecchi e degli ausiliari, impongono una costante verifica dei criteri e degli strumenti da utilizzare nella realizzazione degli impianti di illuminazione. Ciò é tanto più importante quando si tratti di illuminare le aule scolastiche, i cui utenti sono in gran parte bambini o adolescenti in fase di formazione, quindi maggiormente esposti al pericolo di riportare danni a volte anche permanenti sul piano fisico e psichico, per i riflessi negativi che una non corretta illuminazione può avere non solo sulla vista, ma anche sul comportamento e sul rendimento scolastico. A tale scopo é di estrema importanza che la progettazione dell’impianto di illuminazione artificiale sia coordinata sin dall’inizio con la progettazione dell’edificio scolastico nelle sue varie parti e con gli altri impianti e servizi. L’impianto di illuminazione artificiale deve, nel rispetto delle esigenze di risparmio energetico, ottemperare ai seguenti requisiti:

illuminamento minimo e uniformità di illuminazione;

ripartizione della luminanza;

limitazione dell’abbagliamento;

direzionalità della luce;

tonalità di luce e resa dei colori.

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IMPIANTI TECNOLOGICI Impianti di condizionamento e di ventilazione, impianti centralizzati per la produzione di aria compressa e impianti termici Per le informazioni di carattere generale riguardanti gli impianti di condizionamento, idrici e di sollevamento acque nere si rimanda a quanto specificato in 4.4 della Guida CEI 64-50. Le informazioni che seguono sono state ricavate dal DM 26.08.92. In particolare gli eventuali impianti di condizionamento e di ventilazione possono essere centralizzati o localizzati. Nei gruppi frigoriferi devono essere utilizzati come fluidi frigorigeni prodotti non infiammabili. Negli impianti centralizzati di condizionamento aventi potenza superiore a 75kW, i gruppi frigoriferi devono essere installati in locali appositi, così come le centrali di trattamento aria superiori a 50.000 m3/h (portata volumetrica). Le strutture di separazione devono presentare resistenza al fuoco non inferiore a REI 60 e le eventuali comunicazioni in esse praticate devono avvenire tramite porte di caratteristiche almeno REI 60 dotate di congegno di autochiusura. Ogni impianto deve essere dotato di un dispositivo di comando manuale, situato in un punto facilmente accessibile, per l’arresto dei ventilatori in caso d’incendio. Gli impianti, a ricircolo d’aria, di potenzialità superiore a 20.000m3/h devono essere provvisti di dispositivi termostatici di arresto automatico dei ventilatori in caso di aumento anormale della temperatura nelle condotte. Gli impianti, a ricircolo d’aria, di potenzialità superiore a 50.000m3/h devono essere muniti di rilevatori di fumo, in sostituzione dei dispositivi termostatici previsti precedentemente, che comandino l’arresto dei ventilatori. In entrambi i casi, l’intervento di tali dispositivi non deve consentire la rimessa in marcia dei ventilatori senza l’intervento manuale dell’operatore. È consentito il condizionamento localizzato dell’aria a mezzo di armadi condizionatori a condizione che il fluido refrigerante non sia infiammabile. Gli impianti centralizzati per la produzione di aria compressa, se di potenza superiore a 10kW, devono essere installati in locali aventi almeno una parete attestata verso l’esterno ovvero su intercapedine grigliata, muniti di superficie di sfogo non inferiore a 1/15 della superficie in pianta del locale. Per gli impianti termici si rimanda all’art. 4.3 della Guida CEI 64-50 ed alla Guida CEI 31-27. È vietato utilizzare stufe funzionanti a combustibile liquido o gassoso, per il riscaldamento di ambienti. Impianto di allarme Le strutture scolastiche devono essere munite di un sistema di allarme in grado di avvertire le persone presenti in caso di pericolo. Il sistema di allarme deve avere caratteristiche atte a segnalare il pericolo a tutti gli occupanti il complesso scolastico e il suo comando deve essere posto in locale costantemente presidiato durante il funzionamento della scuola. Per scuole con numero di presenze effettive contemporanee sino a 500 persone il sistema di allarme può essere costituito dallo stesso impianto di diffusione sonora a campanelli usato per la scuola, purché venga convenuto un particolare suono. Per le scuole a capienza superiore deve essere invece previsto anche un impianto di altoparlanti.

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Ascensori e servoscala Gli edifici delle istituzioni prescolastiche e scolastiche, comprese le università, e delle altre istituzioni di interesse sociale nel settore della scuola devono assicurare la loro utilizzazione anche da parte di studenti non deambulanti o con difficoltà di deambulazione. A tal proposito gli ascensori e i servoscala devono avere i requisiti della Legge 13/1989, del DM 14/06/1989 e del DPR 24/07/96 n. 503. (Vedere Guida CEI 64-50). Nota Per servoscala si intende un’apparecchiatura costituita da un mezzo di carico opportunamente attrezzato per il trasporto di persone con ridotta o impedita capacità motoria, marciante su un lato di una scala o di un piano inclinato e che si sposta, azionato da un motore elettrico, nei due sensi di marcia vincolato a guida/e. I servoscala sono consentiti in alternativa ad ascensori e preferibilmente, per superare differenze di quota non superiore a 4 m. SCELTA ED INSTALLAZIONE DEI COMPONENTI La scelta dei componenti elettrici e la loro messa in opera devono permettere di soddisfare le misure di protezione per la sicurezza, le prescrizioni per un funzionamento corretto per l’uso previsto dell’impianto e le prescrizioni appropriate alle influenze esterne previste. Ogni componente elettrico deve essere conforme alle prescrizioni di sicurezza delle rispettive Norme CEI che lo riguardano. In base ai Decreti Legislativi del 12/11/96 n.615 e 81/08 la rispondenza ai requisiti essenziali delle Direttive 89/336/CEE e 73/23/CEE modificate dalla Direttiva 93/68/CEE dei componenti elettrici d’impianto, ricadenti nel campo di applicazione delle stesse, deve essere comprovata dalla presenza della marcatura CE. Tutti i componenti elettrici, comprese le condutture elettriche, devono essere disposti in modo da facilitare la loro manovra, la loro ispezione, la loro manutenzione e l’accesso alle loro connessioni. Tali possibilità non devono essere ridotte in modo significativo a causa del montaggio dei componenti elettrici in involucri od in compartimenti. I componenti elettrici di comando, segnalazione e comunicazione, necessari alle persone per la libera fruizione degli ambienti e delle attività in essi svolte, devono essere facilmente individuabili anche in condizioni di scarsa visibilità, posti ad altezze comprese tra i 40 e i 140 cm e protetti dal danneggiamento per l’urto, come richiesto dal D.M. 14.06.89 n.236. In figura 3 sono indicate le altezze consigliate dal sopracitato Decreto Ministeriale per i vari componenti d’impianto. Nelle strutture scolastiche, i servizi igienici accessibili a persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, devono essere provvisti di un campanello di allarme posto in prossimità della tazza e dell’eventuale vasca (o doccia) (art. 23 comma 2 D.P.R 24.07.96 n. 503). Nelle figure 4 e 5 si riportano esempi di dotazione impiantistica per un’aula scolastica e per un bagno per portatori di handicap. Si consiglia di utilizzare prese a spina con alveoli schermati per uso domestico e similare: si rammenta che la Norma relativa CEI 23-50 prevede solo prese a spina del sopracitato tipo. Per i collegamenti a macchine utensili e dove esistono condizioni gravose, si consiglia di utilizzare prese a spina conformi alla Norma CEI EN 60309. Nelle aule universitarie caratterizzate da un’elevata superficie si deve prevedere, anche, un impianto di diffusione sonora mediante microfono localizzato in prossimità della postazione del docente. Nelle guardiole dei bidelli, dislocate generalmente ai diversi piani ed aventi, anche, funzione di sorveglianza durante l’attività scolastica, oltre all’impianto di illuminazione e forza motrice si devono prevedere un impianto di segnalazione chiamata bidello, un apparecchio intercomunicante interno ed esterno, un dispositivo di segnalazione di allarme, una segnalazione fine ora (campanello).

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Quadri elettrici I quadri elettrici sono da considerare componenti dell’impianto e come tali devono rispondere alle relative norme di prodotto. Nel quadro elettrico generale ubicato in un ambiente accessibile solo a personale autorizzato della struttura scolastica vanno collocate le apparecchiature di manovra, di protezione e di misura di tutte le linee ad esso collegate. Nel caso di alimentazione del complesso scolastico da sistema di II categoria, si può collocare il quadro generale nello stesso locale destinato a cabina di trasformazione secondo le indicazioni riportate nella Guida CEI 11-35. Sul fronte dei pannelli e/o all’interno del quadro devono essere disposti cartelli o targhette che diano una chiara indicazione della funzione dei diversi dispositivi. Per una migliore funzionalità dell’impianto all’interno della struttura scolastica può essere utile interporre quadri secondari in punti nodali dell’impianto. I quadri collocati in locali ai quali è consentito l’accesso delle persone non autorizzate devono essere provvisti di sportello apribile o pannello asportabile solo mediante chiave o attrezzo. Si raccomanda che l’eventuale quadro ubicato in prossimità dell’ingresso principale dell’edificio scolastico o in zona presidiata contenga i dispositivi per il comando e controllo dei circuiti di illuminazione notturna, esterna, dei corridoi, scale, ecc..

Condutture Generalmente le condutture che si utilizzano nelle strutture scolastiche sono di tipo a vista o sotto traccia. Devono essere previste barriere tagliafiamma in tutti gli attraversamenti di solai o pareti che delimitano l’eventuale compartimento antincendio. Le barriere tagliafiamma devono avere caratteristiche di resistenza al fuoco almeno pari a quelle richieste per gli elementi costruttivi del solaio o parete in cui sono installate. Per la esecuzione dei circuiti di energia si possono utilizzare, in accordo con la tabella 52A della Norma CEI 64-8, ad esempio, i seguenti tipi di cavo:

posa all’interno e all’esterno non interrata: H07V-K, N07V-K, N07G9-K, FROR 450/750V.

posa all’interno e all’esterno anche interrata: FG7OR 0,6 /1kV, FG7R 0,6/1kV,

N1VV-K. Per la esecuzione dei circuiti di segnalazione e comando, oltre a quelli sopra indicati, si possono utilizzare i seguenti tipi di cavo: H05V-K, H05RN-F, FROR 300/500V, H03VV-F, H03RN-F. Negli impianti dei laboratori di istituti professionali e tecnici per l’alimentazione di utilizzatori di grossa potenza e per una flessibilità di utilizzo e facilità di manutenzione si possono impiegare i condotti sbarre costruiti in accordo con la Norma CEI 17-13/2.

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Comando di emergenza Ogni struttura scolastica deve essere munita di un comando di emergenza, posto in posizione segnalata, che permetta di togliere tensione all’intero impianto elettrico con l’eccezione dell’alimentazione di sicurezza e delle pompe antincendio. A tal fine può essere utilizzato un comando a lancio di corrente, purché sia dotato di una opportuna segnalazione che indichi permanentemente la funzionalità del circuito di comando, posto nelle vicinanze dell’ingresso della struttura o in posizione presidiata.

LABORATORI Omissis BIBLIOTECHE E ARCHIVI Omissis AULA MAGNA

Omissis IMPIANTI SPORTIVI Omissis PROTEZIONE DEGLI EDIFICI SCOLASTICI CONTRO I FULMINI Omissis

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6) TUBAZIONI, CANALINE, PASSERELLE PROTETTIVE

6.1) Tipologie della condutture previste dalla 64.8/7

In base alla 64.8 /7 art. 751.04.2.6 le condutture ammesse in luoghi a maggior rischio

sono di tre tipologie tipo a),b) e tipo c) e relative sottoclassi. Il tipo a prevede:

a1) condutture incassate in strutture non combustibili;

a2) condutture realizzate con cavi in tubi metallici o involucri metallici

con grado minimo IP 4X;

a3) condutture realizzate con cavi ad isolamento minerale con guaina

metallica continua senza saldatura con funzione di conduttore di

protezione sprovvisti all’esterno di guaina non metallica.

Il tipo b prevede :

b1) condutture realizzate con cavi multipolari muniti di conduttore di

protezione concentrico, o di guaina metallica, o di armatura, aventi le

caratteristiche tali da poter svolgere la funzione di conduttore di

protezione;

b2) condutture realizzate con cavi ad isolamento minerale aventi guaina

tubolare metallica continua senza saldatura con funzione di conduttore di

protezione provvisti all’esterno di guaina non metallica;

b3) condutture realizzate con cavi aventi schermi sulle singole anime o

sull’insieme delle anime con caratteristiche tali da poter svolgere la

funzione di conduttore di protezione.

Il tipo c prevede:

c1) condutture diverse da quelle del caso a e b realizzate con cavi

multipolari con conduttore di protezione;

c2) condutture unipolari o multipolari sprovvisti di conduttore di

protezione contenuti in tubazioni o involucri metallici; la funzione di

conduttore di protezione può essere svolta dalle tubazioni stesse (se

soddisfano i requisiti della 64.8).

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c3) condutture realizzate con cavi multipolari o unipolari sprovvisti di

conduttore di protezione contenuti in tubi o involucri isolanti e installati

a vista con grado di protezione minimo IP4X.

Per le condutture di tipo b) e c) si deve rispettare anche l’art. 751.04.2.8 e

precisamente richiede:

cavi non propaganti la fiamma, secondo la CEI 20.351 (se installati

individualmente o a distanza non inferiore a 250mm, installati in tubi o

involucri con grado di protezione almeno IP4X);

cavi, se installati a fascio cavi, non propaganti l’incendio conformi a alla

CEI 20.22 ed è richiesto l’adozione di sbarramenti o barriere o altro

come indicato dalla CEI 11.17.

6.2) Descrizione delle condutture adottate e criteri di posa

Si è scelto di adottare delle condutture del tipo indicato in C3 e/o A2.

I tubi protettivi dovranno essere di tipo flessibile leggero CEI 23-14, se posati sotto

traccia, e rigido pesante CEI 23-8 se installati a vista e avere un diametro interno

almeno 1,3 volte maggiore del fascio dei conduttori contenuti con un minimo

nominale di 16 mm. I tubi devono essere scelti in modo che l’area occupata dai cavi non sia maggiore a:

53% per un solo cavo

31% per due cavi

40 % per tre o più cavi

Il tracciato dei tubi protettivi dovrà essere ad andamento rettilineo orizzontale (con

minima pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa) o verticale.

Le curve dovranno essere effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino

il tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi.

Il raggio di curvatura dei tubi non dovrà essere inferiore a otto volte il diametro

esterno dei tubi stessi. In ogni tratto di infilaggio non vi devono essere più di 180° di curve. 1

Corrisponde alla CEI – EN 50265.

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Per evitare il pericolo di convogliamento accidentale di acqua dai tubi ai quadri o alle

cassette contenti morsettiere od apparecchiature, l’entrata dei tubi a questa dovrà

avvenire preferibilmente dal basso; qualora sia inevitabile l’arrivo dei tubi dall’alto o

lateralmente, dovranno essere disposti accorgimenti per impedire che l’umidità o

l’acqua arrivino alle morsettiere o alle apparecchiature. Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione

impiegando opportuni morsetti o morsettiere.

Dette cassette devono essere costruite in modo che nelle condizioni ordinarie di

installazione non sia possibile introdurvi corpi estranei e deve, inoltre, risultare

agevole la dispersione di calore in esse prodotta.

Il coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile

solo con attrezzo.

Nelle cassette di derivazione lo spazio occupato dai morsetti dovrà essere inferiore

del 70% del massimo disponibile.

Le giunzioni e le derivazioni dovranno essere effettuate solo ed esclusivamente

all’interno di quadri elettrici o delle cassette di derivazione mediante morsetterie e

morsetti conformi alle norme CEI 23-20, 23-21 e 17-19, da incasso in resina per

ambienti ordinari. Non dovranno essere raggruppati in uno stesso tubo protettivo più di tre circuiti

monofasi o più di uno trifase.

E’ proibita la coesistenza di cavi appartenenti a tensioni diverse a meno che entrambi

i cavi abbiano il grado di isolamento del cavo di tensione maggiore.

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7) CAVI UNIPOLARI E MULTIPOLARI

I cavi elettrici dovranno essere del tipo isolante non propagante l’incendio, a bassa

emissione di gas corrosivi e di grado di isolamento adeguato (CEI 20-14, CEI 20-22,

CEI 20-37). Tutti i conduttori installati all’interno della struttura saranno in rame del tipo N07V-K

(all’esterno o interrati FG7-OR) e la colorazione dei cavi sarà la seguente:

Conduttori di Fase: Nero, Marrone e Grigio per una differenziazione delle

tre fasi.

Conduttore neutro: Azzurro.

Conduttore di protezione: Giallo-Verde

E’ tassativamente esclusa la possibilità di impiegare:

Il conduttore neutro in comune per più derivazioni

Il conduttore di protezione in comune per più derivazioni

Ogni conduttore di fase (o i tre conduttori di fase nel caso di circuiti trifase) dovrà

essere accompagnato nella stessa tubazione dai propri conduttori di neutro e di

protezione in partenza dalla stessa morsettiera del quadro o delle scatole di

derivazione. Le sezioni minime saranno le seguenti:

2.5 mm2 per le derivazioni alle singole prese ad alveoli allineati 2x16A+T

1.5 mm2 per le derivazioni alle singole prese ad alveoli allineati 2X10A+T.

1.5 mm2 per i circuiti di segnalazione.

La sezione del conduttore neutro dovrà essere uguale a quella di fase per sezioni fino

a 16 mm2 e pari alla sua metà per valori superiori ma comunque con sezione minima

16 mm2.

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La sezione del conduttore di protezione dovrà essere uguale a quella del conduttore di

fase, per sezioni <= 16 mm2, pari a 16 mm

2 per sezioni fino a 35 mm

2 e pari alla sua

metà per sezioni maggiori di 35 mm2.

La sezione del conduttore di terra che si collega ai dispersori deve essere:

in assenza di protezione contro la corrosione, le sezioni minime devono essere >= a

25 mmq se in rame e >= 50 mmq se in ferro;

in assenza di protezioni meccaniche, ma con protezione contro la corrosione (es

conduttore interrato con isolamento in PVC), le sezioni minime devono comunque

essere >= 16 mmq sia in rame, sia in ferro zincato.

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8) ILLUMINAZIONE E CALCOLO ILLUMINOTECNICO

Per il calcolo illuminotecnico delle zone interne si considera sensato installare una

potenza che varia da 3 a 8 W/m2 per lampade a fluorescenza o a scarica, da 12 a 32

W/m2 per lampade ad incandescenza o ad alogeni, da 2 a 5 W/m2 per lampade a led.

Per il calcolo illuminotecnico delle zone esterne si considera sensato installare una

potenza che varia da 6 a 16 W/m2 per lampade a fluorescenza o a scarica, da 24 a 64

W/m2 per lampade ad incandescenza o ad alogeni, da 4 a 9 W/m2 per lampade a led.

Le lampade per esterno devono essere tali da distribuire il flusso luminoso verso il

basso (UNI 10819).

Si deve predisporre di lampade di emergenza che assicurino le via di uscita in caso di

mancanza dell’alimentazione elettrica. I corpi illuminanti come minimo devono avere il seguente grado di protezione:

- IP4X nelle zone a maggior rischio d’incendio

- IP2X negli altri luoghi

- Luci esterne, IP43

Si faccia riferimento ad eventuali calcoli illuminotecnici. - 19 -

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9) PRESE ELETTRICHE

La protezione delle linee dedicate alle prese è effettuata mediante interruttori

magneto-termici differenziali con corrente nominale pari a 16A e a monte con

corrente d’intervento Idn = 0,03 A. Si utilizzano prese interbloccate tipo CEE,

standard e shuko. Le prese devono essere tassativamente installate sopra 1,3 metri da terra.

Si applica la Guida CEI 64-52. - 20 -

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10) PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI E DIRETTI

Le norme che seguono riguardano le misure necessarie per impedire contatti da parte

delle persone con parti di impianto che si trovino a potenziali pericolosi.

Vengono definiti contatti diretti quelli verso parti di impianto normalmente in

tensione e contatti indiretti quelli verso parti di impianto che normalmente non sono

in tensione ma che possono esserlo a causa di un cedimento dell’isolamento elettrico (le masse estranee).

Per la protezione contro i contatti diretti è permessa solo la protezione mediante

isolamento delle parti attive o la protezione mediante barriere od involucri.

Trattandosi di un sistema TT è preferibile che la protezione contro i contatti indiretti

sia realizzata mediante l’impiego di interruttori automatici differenziali coordinati

con l’impianto di messa a terra. L’impianto di terra deve soddisfare la seguente relazione:

RA 50V

Id

dove:

Id è la più elevata fra le correnti nominali differenziali degli interruttori

differenziali installati, in ampere.

50 è la massima tensione di contatto ammessa, in volt

RA è la somma delle resistenze dei conduttori di protezione, del dispersore e

della terra, in ohm.

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Se l’impianto di terra non soddisfa la relazione sopra descritta, esso dovrà essere

riprogettato. Il conduttore di terra deve avere la seguente sezione minima:

In assenza di protezione contro la corrosione 25 mm2 se in rame e 50 mm2 se

in ferro

Con protezione per corrosione in ogni caso non minori di 16 mm2

Il conduttore di protezione deve avere la seguente sezione minima:

Uguale a quella di fase dell’impianto per sez < 16 mm2

16 mm2 per sez di fase 16<sez< 35 mm2

la metà della sez di fase per sez >35 mm2

I conduttori equipotenziali principali devono essere di sezione non inferiore alla metà

di quello di protezione con un minimo di 6 mm2; non è richiesto che sia superiore a

25 mm2.

Per i conduttori equipotenziali supplementari che collegano due masse, la sezione

minima non deve essere inferiore a quella del più piccolo conduttore di protezione ad

essa collegata; per quelli che collegano una massa ad una massa estranea, la sezione

non deve essere inferiore alla metà del conduttore di protezione corrispondente. La

sezione minima non deve essere comunque inferiore a 2,5 mm2 se è prevista una

protezione meccanica, 4 mm2 se non è prevista una protezione meccanica.

Si veda lo schema elettrico apposito per la definizione del layout dell’impianto di

terra.

Le connessioni tra collettore e conduttore di protezione dovranno essere del tipo a

compressione, a saldatura forte o con morsetti e bulloni.

Le giunzioni dei dispersori e quelle dei conduttori di protezione e di terra devono

essere eseguite con morsetti a compressione ed a bullone.

Il collegamento delle masse è realizzato mediante conduttore di terra distribuito nella

stessa tubazione delle linee di alimentazione, esso deve avere sezione almeno uguale

a quella del conduttore di fase.

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11) SCELTA DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE MAGNETOTERMICI

Si è scelto di utilizzare la protezione da corto circuiti e sovraccarichi mediante

utilizzo di interruttori automatici.

11.1) Protezione contro i sovraccarichi

La protezione delle condutture contro il sovraccarico è assicurata quando sono

soddisfatte le seguenti relazioni che sono state opportunamente verificate:

Per gli interruttori automatici: IB In IZ If 1,45 In

Per i fusibili: IB In 0,9 IZ If 1,6 In

dove IB è la corrente di impiego, In la corrente nominale del dispositivo di

protezione, Iz la portata del cavo che viene scelto e If è la corrente di intervento del

dispositivo termico.

11.2) Protezione contro i corto circuiti

La protezione delle condutture contro il corto circuito è assicurata quando

sono soddisfatte le seguenti relazioni che sono state verificate:

Icn

IcM

I2 t K2 S2

dove Icn è il potere di interruzione, IcM la corrente di corto circuito presunta, I2t è

l’integrale di Joule, K è un coefficiente che tiene conto del tipo di conduttore e S è la

sezione dello stesso.

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12) CALCOLO DEL RISCHIO DI FULMINAZIONE

Il DM 37/08 all’art.5 comma 2 lettera impone che per gli edifici civili:

1. di cubatura superiore a 200 m3 o di altezza superiore a 5 m,

sia obbligatorio il progetto degli impianti di protezione da scariche atmosferiche,

quando è necessario installarli.

Per escludere l’installazione di questi tipi di impianti (inclusi SPD) bisogna eseguire

la valutazione del rischio di fulminazione dell’intero edificio e verificare che questo

non superi i limiti consentiti.

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13) IMPIANTI AUSILIARI (CITOFONICI TV E DATI)

Dal punto di vista della possibilità di facile individuazione e sfilabilità dei conduttori,

nonché della ispezionabilità delle giunzioni, è consigliabile che i diversi impianti,

elettrico, citofonico, telefonico e di antenna, abbiano canalizzazioni separate o

provviste di sette separatori. Solo dal punto di vista della sicurezza di impianto, possono essere posati nella stessa

canalizzazione cavi per diversi utilizzi, anche senza interposizione di setti separatori,

purché essi siano conformi alle rispettive norme di prodotto, a patto che i cavi per

energia abbiano caratteristiche equivalenti al doppio isolamento e le cassette siano

separate o provviste di setti separatori inamovibili. I componenti (es. cavi) di un impianto di ricezione televisiva, ausiliari o telefonici in

genere possono coesistere con i componenti dell’impianto elettrico solo se presentano

un grado di isolamento idoneo alla tensione 220V/380V. Qualora il livello di

isolamento non fosse idoneo, l’impianto ausiliario in genere, deve essere posato

separatamente ai componenti elettrici in tensione 220V/380V. In tal caso è necessario utilizzare canalizzazioni separate dall’impianto elettrico

oppure è possibile:

- infilare i cavi dell’impianto ausiliario in tubazioni che sono in grado di

conferire un grado di isolamento elettrico idoneo (es. PVC serie

leggera/flessibile) e quindi posare la suddetta tubazione insieme ai

componenti dell’impianto elettrico

- se posati in canalina, realizzare un setto di separazione rispetto ai

componenti elettrici attivi a 220/380V. Anche nelle scatole di derivazione è

necessario prevedere appositi setti di separazione tra impianti ausiliari e

impianto elettrico. L’installazione di un impianto ausiliario in genere può

essere fatta correttamente seguendo la norma CEI 64-50. Si raccomanda che l’impianto citofonico abbia i requisiti per i circuiti SELV.

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14) PRESCRIZIONI PER LA SICUREZZA

La messa a terra necessita di verifiche iniziali da seguirsi ad opera di un tecnico

specializzato (l’installatore e/o progettista). Allo stesso modo a fine lavori dovrà

essere valutata dall’installatore l’intera funzionalità dell’impianto (Norma CEI 64-8).

Per ciò che riguardano altre prescrizioni sulla sicurezza si faccia riferimento al DM

37/08 e D.Lgs 81/08. Si applica la Guida CEI 64-52.

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15) VERIFICHE PERIODICHE

A termini di legge, nel caso ci siano dei lavoratori dipendenti o equiparati, si

dovranno effettuare, a cura di un tecnico qualificato, le seguenti verifiche periodiche:

La misura della resistenza di terra ogni 5 anni (secondo DPR 22 ottobre 2001,

n.462) se il luogo è ordinario, ogni 2 anni se il luogo si ritiene essere a maggior

rischio d’incendio.

Le verifiche iniziali sono sostitutive delle periodiche, a seguito delle prime si dovrà

mantenere la periodicità di 2 anni. - 27 -

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16) CONCLUSIONI

Il presente progetto n° D1/15 e gli schemi allegati si riferiscono all’ampliamento

dell’impianto elettrico della scuola primaria di Cisliano sita in Via Carol Vojtyla.

Lo stesso è stato redatto su richiesta del committente in ottemperanza alle

disposizioni contenute nel DM 37/08 “Regolamento concernente l'attuazione

dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre

2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli

impianti all'interno degli edifici”.

Il progettista Ing. Marco Codazzi si ritiene sollevato da ogni responsabilità per

impianti aggiuntivi e/o diversi da quelli indicati nel presente progetto, o per l’uso di

altri materiali non costruiti a regola d’arte e/o non adatti al luogo di installazione.

IL TECNICO: Ing. Marco Codazzi

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ALLEGATO I:

SCHEMI UNIFILARI DEI QUADRI ELETTRICI - 29 -

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ALLEGATO II:

SCHEMI TOPOGRAFICI DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

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ALLEGATO III:

COMPUTO METRICO ESTIMATIVO E CRONOPROGRAMMA

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Il Seguente computo si riferisce al catalogo del materiale elettrico Bticino, Disano e

catalogo Generalcavi. I prezzi si riferiscono al lordo escluso IVA (22%).

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CRONOPROGRAMMA

Salvo diverse disposizioni l'impresa aggiudicataria dovrà:

completare i lavori di installazione e posa in opera dell’impianto non oltre i 30

giorni dalla data dell’inizio dei lavori e consentendo nel contempo il normale

svolgimento dell’attività della scuola;

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