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PROTOCOLLO PER L’ INCLUSIONE degli alunni con Bisogni Educativi Speciali ANNO SCOLASTICO 2017-2018

PROTOCOLLO PER L’ INCLUSIONE degli alunni con Bisogni ... inclusione... · la risorsa dei compagni di classe l'apprendimento non è mai un processo solitario, ma è profondamente

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PROTOCOLLOPERL’INCLUSIONE

deglialunniconBisogniEducativiSpeciali

ANNO SCOLASTICO 2017-2018

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PREMESSA

La didattica può essere inclusiva nel momento in cui vengono progettate e proposte attività

rivolte all'intero gruppo classe. Anche l'utilizzo degli strumenti compensativi non deve essere

pensato in funzione del singolo, ma essere considerato parte della metodologia di classe.

Mappe, software, registrazioni audio, tabelle anche se parzialmente modificati-

individualizzati per l’alunno con BES, possono essere utilizzati da tutti gli alunni per ridurre

e possibilmente eliminare ciò che rende diverso per favorire ciò che accomuna.

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LE PROPOSTE OPERATIVE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA SI BASANO SU 7 PUNTI CHIAVE

1. LA RISORSA DEI COMPAGNI DI CLASSE

l'apprendimento non è mai un processo solitario, ma è profondamente influenzato dalle relazioni, dagli stimoli e dai contesti tra pari.

2. L'ADATTAMENTO COME STRATEGIA INCLUSIVA

variare significa variare uno stesso materiale rispetto ai diversi livelli di abilità e ai diversi stili cognitivi.

3. STRATEGIE LOGICO-VISIVE, MAPPE, SCHEMI E AIUTI VISIVI

per gli alunni con BES sono di grande aiuto forme di schematizzazione e organizzazione anticipata della conoscenza (per esempio l’uso della mappa per un concetto storico quella per l'alunno BES sarà completata, quella dei compagni avrà dei buchi da completare).

4. PROCESSI COGNITIVI E STILI DI APPRENDIMENTO

attenzione, memorizzazione, pianificazione problem-solving facilitano la costruzione degli apprendimenti.

5. METACOGNIZIONE E METODO DI STUDIO

con tutti gli alunni l'insegnante deve agire sui livelli di azione metacognitiva per sviluppare le strategie di autoregolazione e mediazione cognitiva ed emotiva.

6. EMOZIONI E VARIABILI PSICOLOGICHE

sviluppare una immagine positiva di se stesso contribuisce ad ottenere buoni livelli di autostima e auto efficacia. La motivazione ad apprendere è fortemente influenzata da questi fattori.

7. VALUTAZIONE, VERIFICA E FEEDBACK

la valutazione deve sempre essere formativa, finalizzata al miglioramento dei processi di apprendimento. In questa ottica l'errore fa parte del processo e l'autocorrezione dell'errore va gratificata con una valutazione positiva.

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FINALITA’ La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 e la successiva C.M. n.8 del 6 marzo 2013 hanno ridefinito il

tradizionale approccio all’integrazione scolastica basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il

campo di intervento e di responsabilità di tutta la scuola all’intera area dei BES (Bisogni Educativi Speciali).

La Direttiva ministeriale infatti ricorda che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può

manifestare Bisogni Educativi Speciali: per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici,

sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”.

La successiva nota esplicativa 2563 del 22 novembre 2013 ha introdotto la nozione di “ Bisogno Educativo

Speciale”(B.E.S.) come categoria generale comprensiva di tutte le condizioni (disabilità, disturbi specifici di

apprendimento e svantaggio socio-economico, linguistico-culturale) richiedenti l’impiego calibrato, in

modo permanente o temporaneo, dei cinque pilastri dell’inclusività:

- individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni);

- personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati);

- strumenti compensativi;

- misure dispensative;

- impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie e strumentali.

L’adozione di un Protocollo di Inclusione nella Scuola nasce dall’esigenza di definire ed adottare pratiche

condivise nell’intento di promuovere l’evoluzione psico-cognitiva dell’alunno in situazioni individuali

sfavorevoli. Questo documento contiene quindi linee operative riguardanti l’inclusione degli alunni che

presentano Bisogni Educativi Speciali (BES).

A tal fine si intende:

- creare un ambiente accogliente, definendo pratiche comuni d’inclusione;

- sostenere l’apprendimento attraverso una revisione del curricolo, sviluppando attenzione educativa in tutta

la scuola, favorendo un percorso formativo proficuo per gli studenti con BES;

- promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento;

- favorire l’acquisizione di competenze collaborative;

- promuovere culture, politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le

componenti della comunità educante

Tale documento, elaborato dalla Commissione per l’Inclusione e dal GLI (Gruppo di Lavoro per

l’Inclusione) dell’Istituto Comprensivo “Francesca Lazzarini” di Teolo e deliberato dal Collegio dei

Docenti del 18 ottobre 2017, è inserito, assieme al P.A.I. (Piano Annuale per l’Inclusività), nel POF della

scuola.

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Esso contiene:

1. la normativa che tutela gli alunni con BES;

2. le strategie di intervento del nostro istituto per l’inclusione;

3. i soggetti che provvedono all’organizzazione delle azioni a favore dell’inclusione degli alunni con

BES;

4. le procedure per l’accoglienza degli alunni con BES;

5. compiti e ruoli delle figure coinvolte all’interno dell’istituzione scolastica;

6. screening per la rilevazione precoce delle difficoltà di apprendimento;

6.1 modello delle buone prassi MODELLO PI-12 ;

7. tabella per il monitoraggio alunni con BES;

8. documentazione alunni con DSA;

9. modalità di verifica e valutazione alunni con DSA;

10. documentazione alunni in situazioni di svantaggio;

11. modalità di verifica e valutazione alunni con svantaggio;

12. documentazione alunni certificati L.104/92;

13. modalità di verifica e valutazione alunni certificati;

14. strategie per una didattica inclusiva;

15. ruolo coordinato delle commissioni e unitarietà della documentazione.

Il presente protocollo testimonia l’impegno dell’Istituto per la conoscenza e la valorizzazione della

realtà personale, umana, sociale e familiare degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, nonché la

realizzazione di un percorso educativo e didattico personalizzato sia negli obiettivi che nelle modalità

formative.

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1. LA NORMATIVA riguardante gli alunni con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Disabilità certificata

DSA Altri BES

Individuazione degli alunni

Certificazione ai sensi della L.n°104/92 art. 3 commi 1 o 3 (gravità )

Diagnosi ai sensi L. n°170 dell’8 ottobre 2010

Delibera consiglio di classe ai sensi della Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 e C.M. n° 8/13 e Nota 22/11/2013

Strumenti Didattici PEI: con riduzione di talune discipline (art. 16 comma 1 L. n° 104/92) e prove equipollenti e tempi più lunghi (art. 16 comma 3 L. n° 104/92) Insegnante per il sostegno, insegnanti curricolari e/o assistenti educatori per l’autonomia e la comunicazione.

PDP: con strumenti compensativi e/o misure dispensative e tempi più lunghi.

PDP con strumenti compensativi e/o misure dispensative e tempi più lunghi.

Effetti sulla valutazione del profitto

Valutazione positiva (art. 16 commi 1 e 2 L. n° 104/92): se si riscontrano miglioramenti rispetto ai livelli iniziali degli apprendimenti relativi al PEI formulato con riguardo alle effettive capacità dell’alunno. Tempi più lunghi.

Misure dispensative. Linee guida 4.4 allegate a D.M. 12/07/2011, art. 6 comma 5. Decreto Legislativo del 13/04/2017 n. 62 D.M. n.741/2017 art.9 nota 1865 del 10/10/2017 Strumenti compensativi. Tempi più lunghi

Misure dispensative Strumenti compensativi.

Tempi più lunghi

Decreto Legislativo del 13/04/2017 n. 62 D.M. n.741/2017 art.9 nota 1865 del 10/10/2017

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2. LE STRATEGIE D’ INTERVENTO DEL NOSTRO ISTITUTO PER L’INCLUSIONE

Le strategie di intervento richiedono un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata dei seguenti documenti/strumenti di lavoro:

POF (Piano Offerta Formativa)

PAI

(Piano Annuale per l’inclusività) - fa un’attenta lettura del grado di inclusività della scuola; - individua gli obiettivi di Miglioramento da perseguire; - identifica l’utilizzo “funzionale” delle risorse professionali presenti.

PROTOCOLLO PER L’INCLUSIONE E’ un documento che contiene criteri, principi, procedure in tema di accoglienza e di intervento per gli alunni con BES. Definisce compiti e ruoli dei soggetti coinvolti, traccia le varie fasi dell’intervento, propone suggerimenti che possono facilitare il processo di inclusione. Costituisce uno strumento di lavoro flessibile pertanto viene aggiornato periodicamente sulla base delle esperienze realizzate. Consente di attuare in modo operativo la normativa che tutela il diritto allo studio degli studenti con BES e riserva alla scuola il compito di organizzare tutte le misure didattiche ed educative di supporto necessarie per il raggiungimento del loro successo. Si propone di:

- definire pratiche comuni all’interno dell’istituto;

- facilitare l’accoglienza, l’inserimento e un proficuo percorso formativo degli studenti con BES;

- accompagnare gli studenti nel passaggio tra ordini di scuola e nei momenti conclusivi dei cicli scolastici (esami di stato).

- promuovere iniziative di comunicazione e di collaborazione tra scuola, famiglia ed Enti del territorio

3. I SOGGETTI CHE PROVVEDONO ALL’ORGANIZZAZIONE DELLE AZIONI A

FAVORE DELL’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BES

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Le azioni per l’inclusione possono essere favorite dai seguenti soggetti:

- Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI)

- Centro Territoriale per l’Inclusione (CTI)

- Centro Territoriale di Supporto (CTS)

Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI), presente nel nostro istituto, ha il compito di

collaborare alle iniziative educative e d’inclusione che riguardano studenti con disabilità, alunni

con disturbi specifici di apprendimento e dell’area dello svantaggio. Inoltre rileva, monitora e

valuta il livello di inclusività della scuola; elabora una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività

riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di

Giugno).

Il Centro Territoriale per l’Inclusione (CTI) nasce allo scopo di sostenere l’inclusione

scolastica degli alunni. E’ formato da una rete di scuole gestite da un comitato di coordinamento

composto da rappresentanti di ogni istituto in rete e da un consiglio di gestione composto dalla

conferenza dei dirigenti scolastici della rete. La scuola capofila che coordina e gestisce le attività

nel nostro territorio è l’ICS “Vittorino Da Feltre” di Abano Terme.

Il Centro Territoriale di Supporto (CTS) offre la propria collaborazione alle scuole per

l'utilizzo efficace delle nuove tecnologie informatiche da parte degli alunni disabili, per l'analisi

dei bisogni degli utenti e la sperimentazione/validazione dei risultati di progetti di ricerca, per

l'innovazione tecnologica e didattica nell'utilizzo delle nuove tecnologie per l'integrazione

scolastica degli alunni disabili. (www.ctspadova.it è il sito del CTS di Padova con sede a Padova

in via De Cristoforis). Il CTS organizza iniziative di formazione sui temi dell’inclusione

scolastica sugli alunni con BES, nonché nell’ambito delle tecnologie per l’inclusione rivolte ai

docenti, agli alunni e alle loro famiglie.

4. PROCEDURE PER L’ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI CON BES

FASI TEMPI ATTIVITÀ PERSONE

COINVOLTE

Iscrizione Entro i tempi stabiliti

La direzione didattica organizza, prima dell’iscrizione, un’assemblea per uno scambio di informazioni.

Su richiesta della famiglia si può far visitare la scuola e far vedere ai genitori l’ambiente in cui verrà inserito il bambino (soprattutto in caso di disabilità grave in cui sono necessarie particolari attenzioni e

Dirigente Scolastico, collaboratori del dirigente, personale ATA, insegnanti coinvolti e genitori.

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adattamenti strutturali).

I genitori procedono con l’iscrizione dell’alunno online nei termini prestabiliti.

La famiglia dovrà, entro breve tempo, far pervenire la certificazione attestante la diagnosi clinica direttamente alla segreteria.

Pre- accoglienza Entro maggio Nell’ambito dei percorsi di continuità tra scuole, vengono organizzate una serie di attività ed incontri di continuità funzionali alla reciproca conoscenza tra l’alunno e l’ordine di scuola successiva (personale, struttura, attività, ...) “Progetto continuità”

Docenti coinvolti dei due ordini di scuola.

Condivisione passaggio informazioni

Entro maggio Presentazione del caso dell’alunno disabile ai referenti dell’inclusione.

In occasione della formazione delle classi vengono presentati, in modo generale, tutti gli alunni compresi quelli con difficoltà (secondo le modalità stabilite dal collegio docenti)

Insegnanti di classe e di sostegno coinvolti dei due ordini di scuola, genitori, equipe socio- psico-pedagogica.

Accoglienza Inizio anno scolastico

Prima dell’inizio della scuola il team dei docenti o il coordinatore di classe, incontrano i genitori per uno scambio di informazioni riguardo ai bisogni, abitudini, interessi, ecc... del bambino.

Si convoca un incontro di Classe specifico per presentare in maniera dettagliata il profilo di ciascun alunno con bisogni educativi speciali (spazio adeguato per la presentazione del gruppo classe.) Nello stesso incontro o in altri tempi si programmano delle attività di accoglienza (rivolte alle classi coinvolte e non solo) per la prima settimana di scuola. Tali attività sono finalizzate ad un positivo inserimento dell’alunno. Successivamente vengono contattati gli operatori sanitari e costruito un primo percorso didattico (individualizzato o personalizzato) da definirsi entro Novembre.

Insegnanti di classe e di sostegno, genitori.

Riunione del team della classe.

Docenti di classe e di sostegno, equipe medica, genitori.

5. COMPITI E RUOLI DELLE FIGURE COINVOLTE ALL’INTERNO DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA

PERSONE COMPITI

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Dirigente scolastico e suo vice Punto di riferimento per tutti i soggetti coinvolti, ma in particolare per le funzioni strumentali.

Insegnanti Referenti d’Istituto

Cura l’aggiornamento dei dati e raccoglie esigenze e proposte dei docenti e dei genitori di alunni con BES di tutta la scuola.

- coordinano con il Dirigente Scolastico, a livello d’Istituto,

l’attività del GLI, dei GLHO e il gruppo degli insegnanti di sostegno;

- collaborano con il Dirigente Scolastico nel monitorare e sostenere i bisogni relativi all’inclusione;

- promuovono la costruzione di una cultura dell’inclusione diffondendola tra tutto il personale della scuola, individuando e riconoscendo con i docenti i problemi, i percorsi e le strategie per affrontarli;

- supportano il Dirigente Scolastico nell’organizzazione delle risorse umane assegnate all’istituto per l’accoglienza e l’inclusione scolastica per gli alunni con BES e nella risoluzione delle problematiche ad esse connesse;

- considerano tutti gli studenti con BES inseriti nel contesto scolastico e territoriale all’interno di una rete di relazioni culturale, organizzativa e istituzionale;

- promuovono e coordinano i processi di autovalutazione e di miglioramento del grado di inclusività nella scuola;

- elaborano con il Dirigente Scolastico una proposta di Piano Annuale per l’Inclusione da sottoporre al GLI;

- mantengono i contatti con soggetti e istituzioni extrascolastiche a supporto del percorso scolastico o per attivare percorsi integrati;

- verificano le documentazioni degli alunni con BES presentate dalle famiglie e le segnalazioni degli alunni con BES presentate dai Consigli di classe;

- curano i contatti con le famiglie degli studenti con BES; - curano i rapporti con il C.T.I. (Centro Territoriale per

l’Inclusione) e con le altre agenzie del territorio(Comune, ULSS, Associazioni Sociali, Enti Privati) che si occupano dell’inclusione degli alunni BES;

- contribuiscono a creare culture inclusive; - contribuiscono a creare politiche inclusive; - contribuiscono a sviluppare pratiche inclusive.

Docenti di classe Per ciascun alunno con BES i docenti della classe: a) curano la redazione di PEI, PDF (in caso di passaggio da un ordine di scuola ad un altro) e di PDP, avvalendosi della stretta collaborazione di assistenti educatori, specialisti e famiglia; b) curano la comunicazione e il coinvolgimento della famiglia dell’alunno; c) elaborano ed aggiornano la documentazione didattica relativa all’alunno con BES.

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Insegnante di sostegno a) condivide con tutti gli altri colleghi i compiti professionali e le responsabilità sull'intera classe (contitolarità); b) partecipa alla programmazione educativo-didattica e alla valutazione per tutto il gruppo classe; c) garantisce un reale supporto nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche inclusive; d) svolge un’attività di consulenza a favore dei colleghi curricolari nell’adozione di metodologie per l’individualizzazione finalizzate a costruire il PEI; e) concorda con ciascun docente curricolare i contenuti del progetto e con gli educatori le strategie metodologiche educative; f) collabora con i colleghi, la famiglia e l’equipe psico-pedagogica in modo da poter lavorare tutti in sinergia; g) conduce direttamente interventi, centrati sulle caratteristiche e le capacità dell’alunno sulla base di metodologie particolari; h) facilita l’inclusione tra pari attraverso il proprio contributo nella gestione del gruppo classe.

Collaboratori Scolastici I compiti sono relativi all’ambito dell’assistenza fisica all’alunno disabile nonché di vigilanza in ambiente scolastico e durante le attività didattiche che si svolgono eventualmente esternamente alla scuola in collaborazione con i docenti. Comprende anche l'accompagnamento ai servizi igienici e la cura dell'igiene personale

Personale ATA di Segreteria Garantisce il supporto organizzativo e la gestione amministrativa della situazione.

Unità Locale Socio Sanitaria Certifica la condizione di disabilità e redige la Diagnosi Funzionale dell’alunno al fine di individuare le sue caratteristiche e i suoi bisogni e per identificare le risorse materiali e gli ausili necessari utili al processo di integrazione scolastica. Partecipa agli incontri periodici per l’aggiornamento del PEI e sua verifica, ma anche per la revisione del Profilo Dinamico Funzionale nei passaggi di grado scolastico.

Operatore Socio Sanitario Opera per la promozione della persona con Bisogni Educativi Speciali, soprattutto nell’area dell’autonomia personale, dell’autosufficienza di base, della generalizzazione delle abilità apprese nei vari contesti di vita e delle relazioni sociali. Collabora alla stesura e alla realizzazione degli obiettivi previsti dal Piano di Inclusione Scolastica con il Consiglio di Classe. Ha come obiettivo il raggiungimento dell’autonomia e della comunicazione personale del minore diversamente abile. Facilita l’inclusione scolastica, il diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità nell’apprendimento, nella comunicazione e nelle relazioni.

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6. SCREENING PER LA RILEVAZIONE PRECOCE DELLE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO

Le attività di screening per la rilevazione precoce delle difficoltà di apprendimento, effettuate nel Nostro Istituto Comprensivo già da alcuni anni hanno un ruolo significativo nella sensibilizzazione e nella formazione del personale della scuola, in quanto permettono non solo un più precoce riconoscimento del DSA, ma anche la messa in atto di misure didattiche adeguate basate sulla comprensione dei meccanismi che lo sottendono. Queste attività richiedono dunque un’attività di formazione e di costruzione condivisa di strumenti, al fine di mettere gli insegnanti in condizioni di riconoscere gli indicatori di rischio e di favorire in modo ottimale lo sviluppo delle competenze implicate nell’apprendimento della letto-scrittura e del calcolo.

La rilevazione preventiva del rischio consente agli insegnanti:

*un intervento tempestivo

*una programmazione delle attività didattiche che agevoli l’acquisizione della letto-scrittura nel rispetto delle fasi evolutive di ciascun alunno

favorisce inoltre l’instaurarsi di strategie adeguate ed evita che aumenti il divario tra le prestazioni degli alunni della stessa classe favorendo così l’acquisizione di una buona autostima da parte degli stessi Lo screening per un’identificazione precoce degli alunni con D.S.A viene effettuato in tutte le scuole dell’istituto secondo le modalità descritte nella tabella in allegato . All’interno di ogni plesso è stato individuato un referente che è un punto di riferimento per tutti gli altri colleghi, coordina la somministrazione degli screening, ed è una figura di riferimento per i docenti Funzione strumentale per l’Inclusione.

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6.1. MODELLO PI-12

PROVE

TEMPI

DOCENTE

SOMMINI-

STRATORE

CLASSI

POTENZIA-

MENTO

SCUOLA

INFANZIA

Alunni5anni

IPDA

……………………..

CMF

perinfanzia

PrimasettimanadiNOVEMBRE

…………………

APRILE-MAGGIO

Unsolodocenteperognisezione

………………..

docentidisezione

ALUNNI

ULTIMO

ANNO

Dagennaioamaggio

SCUOLAPRIMARIA

CMF

……………………..

PROVEZERO-

NOVEMBRE

………………….

GENNAIOEMAGGIO

Docentediclasse

CLASSEPRIMA

Danovembreamaggio

SCUOLAPRIMARIA

PROVEACMT

(intermedia)

MARZO-APRILE

Docentediclasse

CLASSEPRIMA

Damarzo

SCUOLAPRIMARIA

PROVEMT

(provecollettive)

…………………….

CMF

*alunniconB.E.S

……………………...

PROVEZERO

(scrittura)

NOVEMBREE

MAGGIO

………………...

NOVEMBRE

………………..

APRILE-MAGGIO

Docentediclasse

CLASSESECONDA

Dagennaiomaggio

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SCUOLAPRIMARIA

PROVEACMT-

arealogico-matematica(cartaematita+provecollettivesu:problemi,dettatodin.,enumerazioni)

FEBBRAIOe

MAGGIO

Docente

diclasse

CLASSE

SECONDA

Dagennaio-febbraioamaggio

SCUOLAPRIMARIA

PROVEMT

(provecollettive)

NOVEMBREE

MAGGIO

Docente

diclasse

CLASSETERZA Dadefinire

SCUOLAPRIMARIA

PROVEACMT-

arealogico-matematica(cartaematita+provecollettivesu:problemi,dettatodinumeri,enumerazioni)

APRILE/

MAGGIO

Docente

diclasse

CLASSETERZA Dadefinire

SCUOLAPRIMARIA

PROVEMT

(provecollettive)

NOVEMBREE

MAGGIO

Docente

diclasse

CLASSEQUARTA

Dadefinire

SCUOLAPRIMARIA

PROVEACMT-arealogico-matematica(cartaematita+provecollettivesu:problemi,dettatodin.,enumerazioni)

APRILE/

MAGGIO

Docente

diclasse

CLASSE

QUARTA

Dadefinire

SCUOLAPRIMARIA

PROVEMT

(lettura,compren

sione,produzione)

NOVEMBREE

MAGGIO

Insegnantidiclasse

QUINTA

Danovembreamaggio

SCUOLA PROVEACMT

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PRIMARIA arealogico-matematica(cartaematita+provecollettivesu:problemi,dettatodin.,enumerazioni)

APRILE/

MAGGIO

Docente

diclasse

CLASSE

QUINTA

Dadefinire

SCUOLASECONDARIADI

PRIMO

GRADO

ProveMT(arealinguistica)

ProveACMT(arealogicomatematica)

NOVEMBRE

MAGGIO

Insegnantidilettereedimatematica

CLASSE

PRIMA

CLASSESECONDA

CLASSE

TERZA

Dadefinire

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7. TABELLA MONITORAGGIO ALUNNI BES

ISTITUTO COMPRENSIVO DI TEOLO

ANNO SCOLASTICO 2017-2018

rilevazione dati: alunni con certificazione, BES, DSA presenti in ciascun plesso

PLESSI I.C. TEOLO CLASSE 1

PRIMARIA CLASSE 2 PRIMARIA

CLASSE 3 PRIMARIA

CLASSE 4 PRIMARIA

CLASSE 5 PRIMARIA

CLASSE 1

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

CLASSE 2

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

CLASSE 3

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

PLESSO DI TEOLO

PLESSO DI TREPONTI

PLESSO DI TRAMONTE

PLESSO DI SAN BIAGIO

PLESSO DI BRESSEO (SCUOLA SEC. PRIMO GRADO)

*specificare per ogni classe quanti sono gli alunni BES.DSA iscritti

* Indicare, se presente, la certificazione o la diagnosi (per i DSA ADHD...) * note dei docenti * eventuali richieste

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La Direttiva Ministeriale del 27/12/12

Talvolta si indicano con l’acronimo BES solo quegli alunni che, pur manifestando un Bisogno Educativo Speciale (BES), non rientrano nelle misure previste dalla L. 104/92 sulla disabilità e dalla L. 170/10 sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). In realtà, però, anche gli alunni con certificazione o con diagnosi di DSA manifestano un Bisogno educativo Speciale, riconosciuto, però, in questo caso, anche da una legge dello stato.

LA DIRETTIVA MINISTERIALE – Gli alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione, per ragioni molteplici ed eterogenee, sono in costante aumento. La D.M. individua quest'area indicandola come svantaggio scolastico; essa ricomprende problematiche diverse e viene definita come area dei Bisogni Educativi Speciali (BES). Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie: la disabilità; i disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici e lo svantaggio socioeconomico, linguistico o culturale.

1. Nella prima sottocategoria rientrano gli alunni con disabilità certificata ai sensi della L. 104/92. Solo in questo caso è prevista la presenza del docente di sostegno, per un numero di ore commisurato al bisogno. 2. La seconda sottocategoria riguarda i disturbi evolutivi specifici. La D.M. chiarisce che in essa rientrano non solo i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA), diagnosticati ai sensi della L. 170/10, ma anche i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell'attenzione e dell'iperattività (ADHD). Per gli alunni con DSA è obbligatorio il ricorso ad un Piano Didattico Personalizzato (PDP) e l’utilizzo di strumenti compensativi e di misure dispensative che possano garantire il successo scolastico degli allievi.

3. La terza sottocategoria, infine, riguarda gli altri BES, cioè quegli alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico o culturale. In questo caso, pur non essendo in presenza di una problematica certificata o diagnosticata ai sensi di una norma primaria e specifica di riferimento, si rileva un bisogno educativo speciale, generalmente limitato nel tempo, dovuto a situazioni molteplici e contingenti, che sono causa di svantaggio e, pertanto, richiedono per un certo periodo una particolare attenzione educativa. Si tratta ad esempio degli alunni di recente immigrazione, che non hanno ancora appreso la lingua italiana, oppure di allievi che si trovano in una situazione sociale, economica o culturale difficile, che comporta disagi molteplici nel regolare percorso scolastico. Anche in questo caso, come previsto dalla nota ministeriale n. 2563/13 si può ricorrere alla compilazione di un PDP ed a misure compensative e dispensative, qualora il consiglio di classe lo ritenga necessario per un certo periodo di tempo. In questo caso non è un obbligo ma una decisione collegiale dei docenti.

I Bisogni Educativi Speciali, dunque, possono essere molteplici e le misure previste nelle specificità delle situazioni sono riconducibili alle peculiari disposizioni normative. (vedere normativa di riferimento)

8. DOCUMENTAZIONE ALUNNI DSA

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DOCUMENTO CHI LO REDIGE QUANDO

CERTIFICAZIONE che attesta il diritto ad avvalersi delle misure previste dalla legge

NEUROPSICHIATRA INFANTILE O PSICOLOGO DELL’ETA’ EVOLUTIVA La valutazione diagnostica e clinica spetta agli specialisti dell’Azienda Sanitaria Locale o a soggetti accreditati e convenzionati dalla stessa (vedere tabella enti accreditati). Lo specialista rilascia la diagnosi e la relazione descrittiva delle abilità strumentali specifiche, sulla base delle quali i docenti della classe definiscono gli strumenti compensativi e le misure dispensative da adottare. Alla famiglia spetta il compito di consegnare tutta la documentazione.

ALL’ATTO DELLA PRIMA SEGNALAZIONE. È aggiornata in caso di passaggio dell’alunno da un ordine di scuola ad un altro, ovvero quando lo specialista o psicologo lo ritengano necessario anche tenendo conto delle indicazioni del consiglio di classe o della famiglia.

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP) Percorso educativo basato sulle caratteristiche evolutive dello studente e finalizzato ad adeguare, anche in termini temporanei, il curricolo alle esigenze formative dello studente stesso. Specifica gli strumenti compensativi e le eventuali misure dispensative adottati da tutto il team dei docenti. L’introduzione di misure dispensative e di strumenti compensativi sono rapportate alle capacità individuali e all’entità del disturbo e possono avere anche carattere temporaneo (L.170/10).

Il docenti della classe, avvalendosi anche dell’apporto di specialisti, e con la collaborazione della famiglia, provvedono all’elaborazione della proposta PDP, secondo le indicazioni di legge.

Formulato entro la fine di Novembre di ogni anno scolastico

RELAZIONE FINALE Riscontro delle attività programmate nel PDP con eventuali revisioni.

Docenti. Elaborata a fine anno scolastico

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9. MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE ALUNNI DSA La valutazione degli alunni è effettuata sulla base del PDP in relazione sia alle misure dispensative che agli

strumenti compensativi adottati, anche in via temporanea. La strutturazione delle verifiche dovrà consentire

all’alunno il grado di prestazione migliore possibile. È opportuno che ciascun docente, per la propria

disciplina, definisca le modalità più facilitanti con le quali le prove, anche scritte, vengano formulate

(organizzazione percettiva delle informazioni nello spazio pagina, ripasso poco prima della verifica,

formulazione della stessa domanda in differenti modalità…). Le verifiche vanno programmate informando

l’alunno. Le prove scritte in lingua straniera vanno progettate e valutate secondo modalità compatibili con le

difficoltà che presenta l’alunno. La prestazione orale va privilegiata. È buona prassi applicare, anche nelle

verifiche le misure che possono favorire le condizioni ottimali per una miglior prestazione possibile.

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10. DOCUMENTAZIONE ALUNNI IN SITUAZIONI DI SVANTAGGIO

RILEVAZIONE DELLA SITUAZIONE DI SVANTAGGIO

È compito della scuola rilevare, con l’attività di osservazione didattica, lo svantaggio (anche temporaneo) che si manifesta nei comportamenti in classe e nelle attività di apprendimento.

DOCUMENTO CHI LO REDIGE QUANDO

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)

RUOLO DELLA FAMIGLIA Per quanto riguarda il coinvolgimento della famiglia, si sottolinea non solo la necessità che essa sia informata dei bisogni rilevati dagli insegnanti, ma anche sul proprio ruolo di corresponsabilità e sulla necessità di una collaborazione. Senza un parere positivo della famiglia i percorsi personalizzati non possono essere attivati. La modalità di contatto e di presentazione della situazione alla famiglia è determinante ai fini di una collaborazione condivisa. Pertanto la comunicazione con la famiglia deve essere puntuale, in modo particolare riguardo ad una lettura condivisa delle difficoltà e della progettazione educativo/didattica per favorire il successo formativo.

Docenti di classe

Ogniqualvolta il team dei docenti rileva una situazione di svantaggio tale da compromettere in modo significativo la frequenza e il positivo svolgimento del percorso di istruzione e formazione.

Preferibilmente entro il 30 novembre di ogni anno scolastico

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11. MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE ALUNNI CON SVANTAGGIO

Al momento della valutazione è necessario tenere conto, da un lato dei risultati raggiunti dal singolo studente

in relazione al suo punto di partenza, dall’altro è fondamentale verificare quanto gli obiettivi sono

riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti previsti dal grado di scuola frequentato.

A tal fine è importante:

- concordare con l’alunno le attività svolte in modo differenziato rispetto alla classe e le modalità di

raccordo con le discipline in termini di contenuti e competenze;

- individuare modalità di verifica che prevedano anche prove assimilabili al percorso comune;

- stabilire livelli essenziali di competenza che consentano di valutare la contiguità con il percorso comune

e il possibile passaggio alla classe successiva.

Considerato il carattere temporaneo valutare l’opportunità o meno di trasferire le informazioni da un

ordine di scuola ad un altro.

12. DOCUMENTAZIONE ALUNNI CERTIFICATI Legge 104/92

DOCUMENTO CHI LO REDIGE QUANDO

CERTIFICAZIONE che attesta il diritto ad avvalersi delle misure previste dalla Legge 104/92

NEUROPSICHIATRA INFANTILE o PSICOLOGO DELL’ETA’ EVOLUTIVA: la valutazione diagnostica e clinica spetta agli specialisti dell’ULSS (neuropsichiatria infantili o psicologi) o a soggetti accreditati e convenzionati dalla stessa oppure strutture private in cui operano questi specialisti. Lo specialista rilascia la diagnosi funzionale e la certificazione, sulla base delle quali i docenti della classe definiscono gli obiettivi a breve e a lungo termine. Alla famiglia spetta il compito di consegnare tutta la documentazione.

ALL’ATTO DELLA PRIMA SEGNALAZIONE. È aggiornata in caso di passaggio dell’alunno da un grado di scuola ad un altro, oppure quando lo specialista o psicologo lo ritengano necessario anche tenendo conto delle indicazioni del consiglio di classe o della famiglia.

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PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI) è il documento nel quale vengono descritti gli interventi che i diversi operatori mettono in atto relativamente alle potenzialità già rilevate nella Diagnosi Funzionale, ai fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione, di cui ai primi quattro commi dell'art. 12 della legge n.104 del 1992. Si tratta di un documento nel quale vengono prefissati gli obiettivi didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche basati sulle caratteristiche evolutive dello studente.

Il docente di sostegno in collaborazione con i docenti della classe, avvalendosi anche dell’apporto degli specialisti e con la collaborazione della famiglia, provvede all’elaborazione del PEI.

Formulato entro i primi tre mesi di ogni anno scolastico e verificato con frequenza quadrimestrale.

PDF (Profilo Dinamico Funzionale) è un documento conseguente alla Diagnosi Funzionale. Raccoglie la sintesi conoscitiva riferita al singolo alunno relativamente alle osservazioni compiute sullo stesso in contesti diversi da parte di tutti gli operatori che interagiscono: famiglia, scuola, servizi. Ha lo scopo di integrare le varie informazioni già acquisite ed indicare il prevedibile livello di sviluppo che l’alunno potrà raggiungere.

DOCENTI DI SOSTEGNO, DOCENTI CURRICOLARI, SPECIALISTI, FAMIGLIA

Nei passaggi di ciascun grado scolastico o quando se ne evidenzi la necessità da parte della scuola o degli specialisti.

RELAZIONE FINALE Riscontro delle attività programmate nel PEI con eventuali modifiche.

DOCENTI DI SOSTEGNO

A fine anno scolastico

13. MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE ALUNNI CERTIFICATI

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La valutazione degli alunni è effettuata sulla base del PEI ed è espressa con voto in decimi. La valutazione

dovrà essere riferita ai processi in itinere e non solo alla prestazione. La strutturazione delle verifiche dovrà

consentire all’alunno il grado di prestazione migliore possibile. Perciò è opportuno che l’insegnante di

sostegno, predisponga verifiche strutturate, facilitate e inerenti alle conoscenze, abilità e competenze

dell’alunno.

L’esame conclusivo del primo ciclo si svolge con prove differenziate, corrispondenti agli insegnamenti

impartiti, idonee a valutare il progresso dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di

apprendimento iniziali. Le prove sono adattate in relazione al piano educativo individualizzato. Le prove

differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell’esame e del

conseguimento del diploma di licenza.

N.B.: nel caso in cui un team docenti rilevi particolari difficoltà in un alunno , è possibile, in accordo con la famiglia, compilare il

modulo “Segnalazione alunno in difficoltà” ed inviarlo ai Serivi Socio-Sanitari.

..perunaveraSCUOLAINCLUSIVA:

Una scuola che ‘include’ èuna scuola che ‘pensa’ e che ‘progetta’ tenendoamenteproprio

tutti.Una scuola che, comediceCanevaro, “nonsidevemuovere semprenella condizionedi

emergenza,inrispostacioèalbisognodiunalunnocondellespecificitàchesidifferenzianoda

quelledellamaggioranzadeglialunni‘normali’dellascuola.

Una scuola inclusiva è una scuola che si deve muovere sul binario del miglioramento

organizzativoperchénessunalunnosiasentitocomenonappartenente,nonpensatoequindi

nonaccolto”

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P.Sandri,“Glispazi,itempi,lerelazioninellascuolainclusiva”inP.Gaspari,P.Sandri,Inclusioneediversità.Teorieeitinerariprogettualiperuna

rinnovatadidatticaspeciale,FrancoAngeli,Milano2010.

STRATEGIE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA

STRATEGIE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA

accoglienza

incoraggiamento

pedagogia del sorriso

ascolto attivo

empatia CURA DELLE RELAZIONI

PROGETTUALITA’ TRA DOCENTI

DIDATTICA IN CLASSE

- Attività in piccolo gruppo - Attività laboratoriali - Cooperative learning - Peer tutoring - Role Playing - Circle Time - Flipped Classroom

Condivisione dei saperi, strategie e

metodologie Collaborazione

Autovalutazione

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STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE UTILIZZABILI

□ Incoraggiare l’apprendimento collaborativo □ Favorire le attività in piccolo gruppo e il tutoraggio □ Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini,…) □ Fornire l’esempio dello svolgimento dell’esercizio e/o l’indicazione dell’argomento cui l’esercizio

è riferito □ Individuare mediatori didattici che facilitano l’apprendimento (immagini, schemi, mappe) □ Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi” □ Predisporre schemi grafici relativi all’argomento di studio □ Riproporre e riprodurre gli stessi concetti attraverso modalità e linguaggi differenti □ Adattare testi □ Altro.......................................................

ATTIVITÀ □ Attività di recupero individuale □ Attività di recupero in piccolo gruppo □ Attività di laboratorio □ Progetti educativo-didattici inclusivi □ Tutoring □ Role playing □ Altro………………………………….

STRUMENTI COMPENSATIVI L’alunno potrà usufruire dei seguenti strumenti compensativi nelle aree disciplinari:

□ tabelle, formulari, procedure specifiche □ schemi e mappe elaborati dai docenti; □ calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante; □ testi semplificati/adattati; □ risorse audio (cassette registrate, cd, dvd, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri digitali);

RISPETTO DELL’ALTRO

personalizzazione

individualizzazione valorizzazione delle

diversità

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□ software didattici (programmi, dizionario in formato elettronico, correttore ortografico ecc…); □ tavola pitagorica; □ tempi più lunghi (adeguare il tempo per la consegna delle prove scritte); □ altro…………………………………………………………………………………………..

MISURE DISPENSATIVE Nell’ambito delle varie discipline l’alunno può essere dispensato temporaneamente:

□ da un eccessivo carico di compiti; □ dallo studio mnemonico; □ da attività incompatibili con le difficoltà dell'alunno; □ altro……………………………………………………………………………………………

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CRITERI E MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE Si concordano:

□ osservazione dei progressi in itinere; □ interrogazioni programmate e concordate per tempi e quantità di contenuti; □ utilizzo di prove strutturate (a scelta multipla, vero/falso…); □ uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali; □ valutazioni più attente ai contenuti che non alla forma; □ programmazione di tempi più lunghi per l’esecuzione di prove scritte; □ prove informatizzate; □ altro…………………………………………………………………………………

PATTO CON LA FAMIGLIA/ALUNNO Si concordano: - i compiti a casa (riduzione, distribuzione settimanale del carico di lavoro, modalità di

presentazione/tempistica, modalità di esecuzione.. …); - le modalità di aiuto: chi, come, per quanto tempo, per quali attività/discipline segue l’alunno

nello studio; - gli strumenti compensativi utilizzati a casa; - le interrogazioni programmate; - altro.........................................La famiglia si impegna altresì a:

- sostenere la motivazione e l’impegno dell’alunno nel lavoro scolastico e domestico; - verificare regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati; - verificare che vengano portati a scuola i materiali richiesti.

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15. RUOLO COORDINATO DELLE COMMISSIONI E UNITARIETA’

DELLA DOCUMENTAZIONE Il processo di inclusione è complesso e tutto il sistema scolastico, nelle sue diverse articolazioni, deve essere impegnato nella sua realizzazione positiva. Nell’Istituto Comprensivo di Teolo operano, in sinergia, le seguenti Commissioni e gruppi:

- Commissione Inclusione - Commissione DSA - Commissione Continuità/Orientamento - Funzioni strumentali - Equipe socio- psico- pedagogica - Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI)

Costituiscono documenti di riferimento per l’inclusività nel corrente anno scolastico:

- Il vademecum per l’insegnante di sostegno - Il PAI (Piano Annuale Inclusività) - Il PTOF

I criteri ai quali ci si attiene, infine, possono poi essere richiamati come segue:

La nostra scuola opera perché ognuno viva l’esperienza formativa in modo positivo. La qualità dell’esperienza scolastica deve essere la qualità dello star bene a scuola. Gli apprendimenti sono conseguiti da ognuno a partire dalle proprie condizioni di partenza e si sviluppano con l’aiuto dei docenti secondo forme e tempi personalizzati.

RIFERIMENTI LEGISLATIVI:

Legge 517/77 Legge 104/92 Legge 503/2003 Legge 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica (rif. Direttiva 27 dicembre 2012 – Circolare ministeriale n. 8 prot. n. 561 del 6 marzo 2013) Indicazioni operative sulla direttiva ministeriale “strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusività scolastica” (Circolare ministeriale n. 8) Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA C.M. n. 2 dell’8 Gennaio 2010 C.M. n. 24 dell’1/3/2006 Decreto Legislativo del 13/04/2017 n. 62 Decreto Legislativo del 13/04/2017 n. 66 D.M. n.741/2017 art.9 nota 1865 del 10/10/2017

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SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)

Scuola ………………………………. classe ……………………………………..

Dati della classe …………. : n° totale alunni ……., di cui:

n° DSA (170/10)

n° con disabilità (104/92)

n° con altri BES (con PDP)

n° alunni di lingua non italofona (ultimo arrivo)

Descrizione dei casi di bisogno educativo speciale:

Alunno/a

BES (numero) Modalità di intervento

(lettera)

Legenda BES

1. Alunni con relazione depositata di ADHD 2. Alunni con relazione depositata di Borderline Cognitivo 3. Alunni con relazione depositata di Disturbo di apprendimento non specifico 4. Alunni con relazione medica depositata (rilasciata da personale specializzato) 5. Alunni stranieri (migranti) 6. Alunni stranieri con livello A1 non raggiunto 7. Svantaggio Socio-Familiare 8. DSA (con diagnosi specialistica) 9. Alunni con disabilità 10. Oltre ai criteri sopra descritti, il Consiglio di classe /Interclasse/Intersezione è libero di considerare BES ogni alunno in situazione di difficoltà

Legenda modalità di intervento a) a classe intera e) attività di recupero b) a piccolo gruppo f) tutoring c) individualmente g) altro (specificare) d) attività di potenziamento

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ISTITUZIONESCOLASTICA:…………………………………………………………………………………………

ANNOSCOLASTICO:………………………………………………………………………………………………….

ALUNNO:………………………………………………………………………………………………………………….DATIGENERALI

Cognome

Nome

Classe

Insegnantereferente

Diagnosimedico-specialistica redattaindata:

tipologia:

da:

presso:

Interventipregressie/ocontemporaneialpercorsoscolastico

effettuatida:

presso:

periodoefrequenza:

modalità:

Scolarizzazionepregressa documentazionerelativaallascolarizzazioneealladidatticanellascuoladell’infanzia

Rapportiscuola-famiglia

Aspettiemotivo–affettivo-motivazionali1dasegnalare

1 Relazionalità con compagni/adulti (sa relazionarsi/ interagire, partecipa agli scambi comunicativi) approccio agli impegni scolastici (è autonomo, necessita di azioni di supporto…) capacità organizzative (sa gestirsi, sa gestire il materiale scolastico, sa organizzare un piano di lavoro …). Consapevolezza delle proprie difficoltà: ne parla, le accetta, elude il problema…

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FUNZIONAMENTODELLEABILITÀDILETTURA,SCRITTURAECALCOLO

ABILITÀ Elementidesuntidalladiagnosi,dall’osservazionein

classe,daprovestandardizzatee/osemi-strutturate

LETTURA Velocità

Correttezza

Comprensione

SCRITTURA Grafia

Tipologiadierrori

Produzione

CALCOLO Mentale

Periscritto

Tabelline

ALTRO Eventualidisturbidell’areamotorio-prassica:

Aspettiemotivi-affettivi-relazionali:

BilinguismooitalianoL2:

Livellodiautonomia:

Caratteristichedelprocessodimemorizzazione2:

2 Capacità di memorizzare procedure (filastrocche, poesie, date, definizioni, termini specifici delle discipline, formule, strutture grammaticali, regole che governano la lingua, …). Capacità di immagazzinare e recuperare le informazioni.

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DIDATTICAPERSONALIZZATAADEGUAMENTODEGLIOBIETTIVIDISCIPLINARIPERILCONSEGUIMENTODELLECOMPETENZEPREVISTE

PERLACLASSE

AREALINGUISTICO-ESPRESSIVA(Indicaresololedisciplinechenecessitanodiadeguamento)

AREALOGICO-MATEMATICO-SCIENTIFICO-TECNOLOGICA(Indicaresololedisciplinechenecessitanodiadeguamento)

AREASTORICO-GEOGRAFICO(Indicaresololedisciplinechenecessitanodiadeguamento)

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STRATEGIEMETODOLOGICO-DIDATTICHEUTILIZZABILIInserirenellatabellasololevociutili(ved.sotto)

AREA Strategieemetodidiinsegnamento Misuredispensative/strumenticompensativi/tempiaggiuntivi

LINGUISTICO-ESPRESSIVA

LOGICO–MATEMATICO–SCIENTIFICO–TECNOLOGICA

STORICO–GEOGRAFICA

Strategieemetodidiinsegnamento

ü Valorizzarenelladidatticalinguaggicomunicativialtridalcodicescritto(linguaggioiconografico,parlato),individuandomediatorididatticichefacilitanol’apprendimento(immagini,schemi,mappe…)

ü Privilegiarel’apprendimentodall’esperienzaeladidatticalaboratorialeü Incentivarel’apprendimentocollaborativo,ladidatticadipiccologruppoeiltutoraggiotrapariü Sostenerelacomprensionedelleconsegnescrittee/ooraliü promuoverelaconsapevolezzadelpropriomododiapprendere“alfinediimparareadapprendere”

Misuredispensative

Nell’ambitodellevariedisciplinel’alunnovienedispensato:ü dallapresentazionecontemporaneadeiquattrocaratteri(nelleprimefasidell’apprendimento)ü dallaletturaadaltavoceü dalprendereappuntiü daitempistandard(dallaconsegnadelleprovescritteintempimaggioridiquelliprevistiperglialunnisenza

DSA)ü dalcopiaredallalavagnaü dalladettaturaditesti/oappuntiü dauneccessivocaricodicompitiü dallostudiomnemonicodelletabellineü dallostudiodellalinguastranierainformascritta

Strumenticompensativi

L’alunnousufruiràdeiseguentistrumenticompensativinelleareedisciplinari:ü tabelle,formulari,procedurespecifiche…sintesi,schemiemappeelaboratidaidocentiü calcolatriceocomputerconfogliodicalcoloestampanteü computerconvideoscrittura,correttoreortografico,stampanteescannerü risorseaudio(cassetteregistrate,sintesivocale,audiolibri,libriparlati,libridigitali…)ü softwaredidatticiü tavolapitagoricaü computerconsintetizzatorevocale

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CRITERIEMODALITÀDIVERIFICAEVALUTAZIONESiconcordano:• interrogazioniprogrammate• compensazioneconproveoralidicompitiscritti• usodimediatorididatticiduranteleprovescritteeorali• valutazionipiùattenteaicontenutichenonallaforma• programmazioneditempipiùlunghiperl’esecuzionediprovescritte• proveinformatizzate

PATTOCONLAFAMIGLIASiconcordano:• icompitiacasa(riduzione,distribuzionesettimanaledelcaricodilavoro,modalitàdipresentazione…)• lemodalitàdiaiuto:chi,come,perquantotempo,perqualiattività/disciplinesegueilbambinonellostudio• glistrumenticompensativiutilizzatiacasa• leinterrogazioniIlpresentePIANODIDATTICOPERSONALIZZATO

èstatoconcordatoeredattoda:

Insegnantidiclasse DirigenteScolastico_____________________________ _________________________ _____________________________ _____________________________ ____________________________ ____________________________ ____________________________ _ _____________________________

Genitori

_____________________________ ____________________________ Data______________________