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195/2015 – 4 novembre 2015 Pubblicazione statistica su energia, trasporti e ambiente Un intervallo di indicatori per monitorare i progressi fatti nell’UE per contrastare i cambiamenti climatici Emissioni di gas serra, consumo di energia, rinnovabili… E’ dimostrato che gli usi energetici, i mezzi di trasporto e l’aumento dell’intervento umano sull’ambiente hanno contribuito, negli ultimi decenni, ai cambiamenti climatici. Da diversi anni l’Unione Europea (UE) persegue l’ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni. La Conferenza per i Cambiamenti Climatici dell’ONU, che si terrà a Parigi nel dicembre 2015 (COP21), illustra l’importanza delle politiche globali per contenere i cambiamenti climatici, la sicurezza energetica e il trasporto sostenibile; tre temi sempre più interconnessi tra loro. In occasione della pubblicazione del Rapporto statistico su energia, trasporti ed ambiente del 2015 e, con particolare attenzione, al prossimo COP21 a Parigi, Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione Europea, pubblica una selezione di alcuni dati sull’energia, trasporto e ambiente nell’UE in relazione ai cambiamenti climatici. I dati mostrano che mentre che mentre nel 2013 il consumo di energia da fonti primarie è tornato sui livelli di prima del 1990, le rinnovabili hanno aumentato la loro quota sul consumo totale di energia e nello stesso periodo le emissioni di gas serra sono diminuite. Sviluppo delle emissioni di gas a effetto serra nel’UE (Indice 1990=100) La maggior riduzione di gas a effetto serra riguarda gli Stati Membri dell’area del Baltico ed in Romania Rispetto al 1990 la maggior parte degli Stati membri ha ridotto le emissioni di gas serra fino al 2012. Le emissioni sono più che dimezzate in Lettonia (-57,1%), Lituania (-55.6%), Estonia (-52,6%) e Romania (-52,0%), seguite da Bulgaria (-44,1%), Slovacchia (-41,3%), Ungheria (-36,3%) e Repubblica Ceca (-32,7%). Di contro, gli incrementi riguardano Malta (+57,3%), Cipro (+47,7%), Spagna (+22,5%), Portogallo (+14,9%), Irlanda (+7,0%), Grecia (+5,7%), Austria (+4,0%) e Slovenia (+2,7%). A livello UE, le emissioni sono del 17,9% in meno rispetto ai livelli del 1990. Mentre è oramai sicura di raggiungere l’obiettivo Europa 2020 di tagliare le emissioni di gas serra del 20% entro il 2020, la UE ha recentemente raddoppiato il suo obiettivo nel contesto della COP21 puntando, per il 2030, al raggiungimento di una riduzione di almeno il 40%, rispetto al 1990.

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195/2015 – 4 novembre 2015

Pubblicazione statistica su energia, trasporti e ambiente Un intervallo di indicatori per monitorare i progressi fatti nell’UE per contrastare i cambiamenti climatici Emissioni di gas serra, consumo di energia, rinnovabili… E’ dimostrato che gli usi energetici, i mezzi di trasporto e l’aumento dell’intervento umano sull’ambiente hanno contribuito, negli ultimi decenni, ai cambiamenti climatici. Da diversi anni l’Unione Europea (UE) persegue l’ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni. La Conferenza per i Cambiamenti Climatici dell’ONU, che si terrà a Parigi nel dicembre 2015 (COP21), illustra l’importanza delle politiche globali per contenere i cambiamenti climatici, la sicurezza energetica e il trasporto sostenibile; tre temi sempre più interconnessi tra loro.

In occasione della pubblicazione del Rapporto statistico su energia, trasporti ed ambiente del 2015 e, con particolare attenzione, al prossimo COP21 a Parigi, Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione Europea, pubblica una selezione di alcuni dati sull’energia, trasporto e ambiente nell’UE in relazione ai cambiamenti climatici. I dati mostrano che mentre che mentre nel 2013 il consumo di energia da fonti primarie è tornato sui livelli di prima del 1990, le rinnovabili hanno aumentato la loro quota sul consumo totale di energia e nello stesso periodo le emissioni di gas serra sono diminuite.

Sviluppo delle emissioni di gas a effetto serra nel’UE (Indice 1990=100)

La maggior riduzione di gas a effetto serra riguarda gli Stati Membri dell’area del Baltico ed in Romania

Rispetto al 1990 la maggior parte degli Stati membri ha ridotto le emissioni di gas serra fino al 2012. Le emissioni sono più che dimezzate in Lettonia (-57,1%), Lituania (-55.6%), Estonia (-52,6%) e Romania (-52,0%), seguite da Bulgaria (-44,1%), Slovacchia (-41,3%), Ungheria (-36,3%) e Repubblica Ceca (-32,7%). Di contro, gli incrementi riguardano Malta (+57,3%), Cipro (+47,7%), Spagna (+22,5%), Portogallo (+14,9%), Irlanda (+7,0%), Grecia (+5,7%), Austria (+4,0%) e Slovenia (+2,7%). A livello UE, le emissioni sono del 17,9% in meno rispetto ai livelli del 1990. Mentre è oramai sicura di raggiungere l’obiettivo Europa 2020 di tagliare le emissioni di gas serra del 20% entro il 2020, la UE ha recentemente raddoppiato il suo obiettivo nel contesto della COP21 puntando, per il 2030, al raggiungimento di una riduzione di almeno il 40%, rispetto al 1990.

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Nel suo insieme, il totale delle emissioni di gas serra nell’Unione Europea, nel 2012, ammonta a 4.683 milioni di tonnellate equivalenti di CO2; con la Germania (956 milioni) quale maggior produttore di emissioni seguita dal Regno Unito (615 ml.), Francia (507 ml.), Italia (471 ml.), Polonia (401 ml.) e Spagna (354 ml.). Nell’insieme questi sei Stati Membri, nel 2012, hanno generato circa il 70% delle emissioni di gas serra nell’Unione Europea.

Sviluppo lelle emissioni di gas con effetto serra negli Stati membri dell’Unione Europea, 2012/1990 (differenza %)

Emissioni di gas con effetto serra (inclusi i voli internazionali)

La fonte dati può essere consultata qui.

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La quota di trasporto ferroviario è aumentata soprattutto in Austria

Il settore dei trasporti è la seconda fonte di produzione di gas serra nell’UE. Più dei due terzi delle emissioni relative ai trasporti sono dovute al trasporto su strada. Per questo motivo lo spostamento dei viaggi nell’entroterra dalla strada alla ferrovia è parte della strategia dell’UE per ridurre le emissioni dei gas serra.

Tra il 2003 ed il 2013, la quota del trasporto ferroviario nell’entroterra è aumentata nella maggior parte degli Stati Membri, con il maggior incremento relativo registrato in Austria (dal 9,5% del 2003 al 12,7% del 2013 con un aumento di 3,2 punti di percentuale) e Regno Unito (+3,00 punti di percentuale). Di contro, i maggior decrementi sono stati registrati in Romania (-7,0 punti di percentuale), Ungheria (-3,2 pp), Polonia (-3,0 pp) e Bulgaria (-2,6 pp). Per quanto riguarda il trasporto merci l’andamento è opposto: dal 2003 al 2013, la maggior parte degli Stati Membri ha visto diminuire la quota di trasporto merci su ferrovia soprattutto negli Stati Membri dell’Europa dell’est, particolarmente in Estonia (-26,8 pp), Bulgaria (-25,2pp), Polonia (-18,5 pp), Lituania (-16,4 pp) e Slovacchia (-16,1 pp), mentre i maggiori aumenti si registrano in Austria(+13,4 pp), seguita dalla Danimarca (+5,3 pp) e Germania (+5,1 pp).

A livello dell’Unione Europea, la quota di trasporto passeggeri su ferrovia registra una crescita dal 6,7% nel 2003 al 7,6% nel 2013, mentre per il trasporto merci si registra una diminuzione dal 18,3% al 17,8%.

Andamento del trasporto ferroviario nell’Unione Europea dal 2003 al 2013 (Quota del trasporto ferroviario nell’entroterra per merci e passeggeri – valori in %)

Dati del trasporto su ferrovia negli stati membri dell’Unione Europea

- non applicabile Il dati completi possono essere trovati seguendo questi link: trasporto passeggeri e trasporto merci

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Venti Stati membri hanno già raggiunto il loro obbiettivo Europa 2020 per il consumo di energia

Dal 1995, nell’Unione Europea, il consumo di energia da fonti primarie è sempre aumentato fino a toccare il picco nel 2006. Da allora, il calo generale dei consumi di energia da fonti primarie è tornato ai livelli di prima del 1990. Comparati con i dati del 2005, tutti i paesi dell’Unione Europea hanno visto diminuire i consumi derivati da fonti primarie di energia nel 2013, tranne che l’Estonia e la Polonia. La maggiore riduzione si è avuta il Lituania (-27,9%), Grecia(-22,6%) e Malta (-20,0%), seguite da Ungheria (-17,3%), Spagna (-16,4%), Romania (-15,8%), Portogallo (-14,5%), Italia (-14,1%), Bulgaria (-13,8%), Regno Unito (-12,7%) e Cipro (-12,0%).

Nel 2013 venti Stati Membri dell’UE hanno raggiunto il livello richiesto al raggiungimento dei loro obiettivi del 2020, mentre Belgio, Bulgaria, Germania, Paesi Bassi, Austria, Svezia e Regno Unito, registrano un consumo di energia da fonti primarie al di sopra degli obiettivi Europa 2020.

Andamento del consumo di energia da fonti primarie nell’UE (dati in milioni di tonnellate equivalenti di petrolio )

Consumi di energia da fonti primarie negli stati membri dell’Unione Europea

I Paesi scritti in azzurro sono quelli che hanno già raggiunto gli obiettivi nazionali di Europa 2020 Il dati completi possono essere trovati qui.

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La Svezia ha la percentuale più alta di energie rinnovabili, il Lussemburgo la più bassa

Fin dal 2004, la percentuale di energie rinnovabili, rispetto al consumo totale lordo di energia, è cresciuta in tutti i Paesi Membri dell’Unione Europea, con almeno tredici Paesi che hanno raddoppiato la quote di energie rinnovabili negli ultimi dieci anni.

Con il 52,1%, la Svezia ha già dal 2013, la quota più alta di energia derivante da fonti rinnovabili sul totale del consumo lordo di energia, davanti a Lettonia (37,1%), Finlandia (36,8%) ed Austria (32,6%). Per contro, le quote minori nell’utilizzo di energia da fonti rinnovabili si hanno in Lussemburgo (3,6%), Malta (3,8%), Paesi Bassi(4,5%) e Regno Unito (5,1%). A livello UE, la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, al lordo del totale del consumo di energia, ha raggiunto il 15,0% nel 2013, comparato con l’8,3% del 2004, primo anno in cui sono disponibili i dati. Nell’ultimo decennio c’è stato un progresso costante verso il raggiungimento del 20%, obiettivo di Europa 2020.

Andamento del consumo di energia da fonti rinnovabili nell’Unione Europea (quota delle fonti rinnovabili al lordo del consumo totale di energia)

Bulgaria, Estonia, Lituania e Svezia hanno raggiunto il loro obiettivo Europa 2020 sull’uso delle rinnovabili

Quattro dei 28 Stati membri dell’UE hanno già raggiunto il livello richiesto al raggiungimento del loro obiettivo 2020: Bulgaria (con una quota di rinnovabili al 19,0% nel 2013), Estonia (25,6%), Lituania (23,0%) e Svezia (52,1%). Inoltre la Romania (con una quota del 23,9% di rinnovabili nel 2013) e l’Italia (16,7%) sono a meno di 0,5 punti percentuali dal loro obiettivo 2020. Sul versante opposto troviamo il Regno Unito (9,9 punti percentuali al raggiungimento dell’obiettivo nazionale 2020), l’Paesi Bassi (9,5 pp), la Francia (8,8 pp) e l’Irlanda (8,2 pp) che sono i Paesi più lontani dal raggiungimento del loro obiettivo.

Quota di energia da fonti rinnovabili negli Stati membri dell’UE, 2013 (in percentuale su lordo del totale del consumo di energia)

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Quota delle rinnovabili sul lordo del totale del consumo di energia (valori in percentuale)

Gli Stati Membri evidenziati in blu sono quelli che hanno già raggiunto il loro obiettivo per Europa 2020 La fonte dati può essere consultata qui

Metodi e definizioni I gas serra costituiscono un gruppo di gas tra i quali sono compresi l’anidride carbonica (CO2), il monossido di diazoto (N2O) e il metano (CH4) che contribuiscono al riscaldamento globale ed ai cambiamenti climatici. La conversione in anidride carbonica (CO2) equivalente rende possibile il confronto e consente di determinare il loro contributo, sia singolo sia totale, al riscaldamento globale. In questo comunicato stampa, i dati presentati includono l’aviazione civile internazionale ed escludono LULUCF (land-use o uso del suolo, land-use change o cambiamenti nell’uso del suolo e forestry o silvicoltura). Le statistiche pubblicate da Eurostat si basano sui dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (European Enviroment Agency). La quota del trasporto ferroviario sul totale dei trasporti dell’entroterra, come sottolineato in questa pubblicazione, si basa sul totale delle misurazioni dei trasporti nell’entroterra espressi in tonnellate/chilometro per la misurazione del trasporto merci e in passeggeri/chilometro per la misurazione del trasporto passeggeri. La quota del trasporto ferroviario è calcolata in percentuale sul totale del trasporto merci/passeggeri nell’entroterra misurata in tonnellate/passeggero per chilometro. Una tonnellata/chilometro rappresenta il movimento di una tonnellata sulla distanza di un chilometro. Un passeggero/chilometro rappresenta lo spostamento di un passeggero sulla distanza di un chilometro. Il trasporto merci nell’entroterra include strade, ferrovie e il trasporto interno sull’acqua. Il trasporto passeggeri nell’entroterra include strade (automobili, autobus cittadini e pullman) ed il trasporto su ferrovia. Per ulteriori informazioni metodologiche consultare i seguenti link per il trasporto merci ed il trasporto passeggeri.

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Il consumo di energia da fonti primarie misura il totale della domanda di energia di ciascun paese. Comprende il consumo di energia per produrre energia, la perdita di energia dovuta alla trasformazione (esempio: petrolio o gas trasformati in energia elettrica) ed alla distribuzione, ed il consumo degli utenti finali. Sono esclusi dal consumo i prodotti energetici non utilizzati per la produzione di energia (ad esempio il petrolio utilizzato non per la produzione di energia, ma per la produzione di plastica). Le fonti di energia rinnovabile includono il solare termico ed il fotovoltaico, l’energia idroelettrica (compresa l’energia prodotta dalle maree o dalle onde oceaniche), l’eolico e il geotermico e tutte le forme di biomasse (compresi i rifiuti biologici e i biocarburanti liquidi). Negli Stati membri per i quali il dato è disponibile è incluso anche il contributo delle energie rinnovabili prodotte da pompe di calore. La misura di questo indicatore è data dal rapporto fra l’energia rinnovabile consegnata all’utente finale (industria, trasporti, consumi domestici, servizi tra cui servizi pubblici, agricoltura, silvicoltura e pesca) e il consumo lordo di energia di tutte le fonti energetiche, compreso il totale dell’energia utilizzata per produrre l’energia da consegnare all’utente finale, nonché le perdite di energia dovute alla trasmissione ed alla distribuzione di energia elettrica e riscaldamento. La quota nazionale di energia da fonti rinnovabili sul totale lordo di energia consumata è calcolata in base alle indicazioni specifiche della Direttiva 2009/28/EC sull’incentivazione all’uso di energia da fonti rinnovabili e dalle indicazioni della Decisione 2013/114/EU della Commissione che stabilisce le linee guida per gli Stati membri per il calcolo delle energie rinnovabili da pompe di calore sulla base delle diverse tecnologie. La produzione di elettricità da idroelettrico ed eolico viene contabilizzata secondo le regole di normalizzazione ANNEX II della Direttiva 2009/28/EC. Dal 2011 in poi sono inclusi nel calcolo delle fonti di energie rinnovabili, solo i biocarburanti ed i bioliquidi conformi ai criteri di sostenibilità, così come definiti negli articoli 17 e 18 della Direttiva 2009/28/EC. Gli adeguamenti dei consumi di energia nell’aviazione son applicati per tutti i paesi ai sensi dell’articolo 5(6). Nella presentazione dei dati sono stati tenuti in considerazione anche i trasferimenti statistici ed i progetti comuni segnalati ad Eurostat. Approfondimenti sulle metodologie di calcolo applicate da Eurostat possono essere trovate nel manuale degli strumenti di AZIONE. Revisioni e cronologia I dati presentati in questo comunicato stampa potrebbero differire da quelli presentati nella pubblicazione statistica a causa di aggiornamenti intervenuti dopo l’estrazione di dati per questo comunicato. Per maggiori informazioni La pubblicazione EUROSTAT “Energy, transport and environment indicators”, edizione 2015 versione-PDF e relativi dati, è disponibile si sito web Eurostat. Sezione del sito Eurostat dedicato alle statistiche sull’energia. Sezione del sito Eurostat dedicata alle statistiche sui trasporti. Sezione del sito Eurostat dedicata alle statistiche sull’ambiente. Sezione del sito Eurostat dedicata agli indicatori di Europa 2020. Vedi anche la pubblicazione Eurostat “Smarter, greener, more inclusive? – Indicators to support the Europe 2000 strategy” (edizione 2015)

Issued by: Eurostat Press Office Production of data: Vincent BOURGEAIS

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Evangelia FORD-ALEXANDRAKI Tel: +352-4301-36 765

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Traduzione a cura dell’Ufficio di Statistica della Regione Abruzzo

Tabelle e grafici sono ripresi integralmente dal documento originale

www.regione.abruzzo.it/statistica - [email protected]

Tel.: +39-0862.3631 – +39-0862.3641