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19 ottobre

Rassegna 19 ottobre

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19 ottobre

Martedì 19 ottobre 2010 pagina 9

LA RAI CENSURAANCHE BENIGNIE SAVIANO

Bloccato “Vieni via con me”per i dialoghi su B. e la malavita

di Beatrice Borromeoe Carlo Tecce

R oberto Benigni e RobertoSaviano che dialogano deirapporti tra Silvio Berlu-sconi e la malavita in diret-

ta su Raitre: il peggior incubo deldirettore generale Mauro Masipoteva diventare realtà nel nuo-vo programma Vieni via con me.Testi già scritti (di cui il premioOscar e lo scrittore di “Gomor -ra ” vanno anche molto fieri) edesordio previsto per l’8 novem-bre. Ma gli autori non hanno te-nuto conto delle “pressioni daZimba bwe” che anche questavolta il Cavaliere deve aver eser-citato sui vertici di viale Mazzini.Così è arrivato, ufficiale, il ve-to della Rai che ha bloccato i con-tratti di Benigni, Antonio Alba-nese e Paolo Rossi, i quali eranodisposti a lavorare anche a titologratuito. La trattativa con il pro-duttore Endemol, che detiene idiritti del format, va avanti damesi, ma non è andata a buon fi-

ne perché l’azienda non volevacontrattualizzare Saviano. Loscrittore, rappresentato proprioda Endemol, doveva debuttareda conduttore assieme a FabioFazio per quattro puntate pron-te dallo scorso febbraio.La notizia dell’ultima c e n s u raex ante in casa Rai arriva in un lu-nedì nero per Masi. A n n o ze ro con -tinuerà nonostante la sanzioneimposta dal dg a Michele Santo-ro. Il conduttore di Annozero ha

annunciato di aver interrottol’appello al suo pubblico perché,come prevede la legge, la sua ri-chiesta di accedere all’A r b i t ra t oha sospeso l’applicazione dellasanzione fino a che un giudicedeciderà. Poi il caso Repor t: do-menica l’avvocato del premierNiccolò Ghedini ha tentato, inva-no, di impedire la messa in ondadella trasmissione condotta daMilena Gabanelli. E la faccia diMasi a Porta a Porta parlava da so-

la. Pur presente in collegamentodal suo studio in viale Mazzini(una foto con Benedetto XVI e ungagliardetto della Lazio) BrunoVespa deve sperare che Masi siaparticolarmente distratto.Perché se ogni secondo il diret-tore generale invoca il plurali-smo e il contraddittorio, né l’unoné l’altro hanno sfiorato le pol-trone bianche di Porta a Porta, do-ve il conduttore ha inscenato unprocesso di un’ora e mezza a San-

Mauro Masi ieri durante Porta a Porta (FOTO EMBLEMA) . Sotto Roberto Saviano (FOTO ANSA)

Il Quirinale contro i tagli del governo all’u n ive r s i t àNAPOLITANO, IN VISITA ALLA NORMALE DI PISA, PARLA A STUDENTI E DOCENTI: “CONDIVIDO LE VOSTRE PREOCCUPAZIONI”

MANNAIE DI STATO

toro e A n n o ze ro , senza un rappre-sentante del programma. Di più:la platea era sbilanciata a destracon i direttori di Pa n o ra m a (Gior -gio Mulè), L i b e ro (Maurizio Bel-pietro), e il senatore MaurizioGasparri (Pdl). Dall’altra partel’ambidestro Piero Sansonetti(Calabria Ora), il morbido MatteoColaninno (Pd) e il segretariodella Fnsi, Franco Siddi. Masiaveva l’aria dimessa di chi deveincassare, anzi si condanna a su-

bire l’ennesima sconfitta nellabattaglia contro Santoro: “Que -sta faccenda ha stancato me e an-che voi e spero che oggi sia l’ul -tima volta che torni a parlare deltema. Abbiamo applicato le nor-me della Rai e del diritto del la-voratore, e la sanzione sarà ap-plicata quando il percorso saràcompiuto”. A differenza del “ve -d re m o ” detto con ghigno da Gia-nluigi Paragone, stavolta Masisulla presenza in video di Anno -ze ro deve arrendersi alla legge.Ma bastava leggere il titolo diPorta a Porta – “Le regole valgonoper tutti?” – per capire il tenoredella puntata. E l’introduzione diCecilia Primerano – lodata daMasi – completava l’opera: “Inuna televisione fatta di insulti, cista pure il vaff di Santoro”. Il vi-deo della metafora viene stipatoin due secondi per confonderele idee. E di ripresa in ripresa, co-me su un ring con un pugile solo,i protagonisti hanno seminatodubbi e bugie. Hanno fatto rife-rimento a una sospensione diSantoro per una puntata di Sa -marcanda su Salvo Lima, e non èvero. E Gasparri, mentendo a suavolta, allude al suicidio del ma-resciallo Antonino Lombardonei giorni successivi a Tempo Rea-le: due sentenze hanno già con-dannato chi ha tirato in ballo San-toro. Informate Vespa.

di Caterina Perniconi

L a piccola piazza dei Cavalieri,davanti all’ingresso della Scuola

Normale di Pisa, è piena di per-sone già dalla mattina presto. Cisono i ricercatori col lutto al brac-cio, gli studenti, dietro allo stri-scione “il futuro non ci aspetta”,molti precari.Il presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, arriva pocodopo le undici, per celebrare il bi-centenario dell’università, e provaa rassicurarli: “Condivido la fortepreoccupazione di studenti e do-centi per le difficili condizioni delsistema universitario che nessunopuò fingere di ignorare”. Difficileperò spiegare perché a quei ragaz-zi che qualcuno il futuro glielo starubando. Tagliando gli investimen-ti sull’istruzione, riducendo i dirit-ti sul lavoro, precarizzando una ge-nerazione. “Conto sul vostro sen-timento di responsabilità, al di là diogni momento di comprensibilefr ustrazione”, ha detto il Capo del-lo Stato, interpretando i sentimen-ti di chi non ce la fa più. “Senzainterferire sulle decisioni del go-verno e sulle discussioni parla-mentari – ha continuato Napolita-no – sento di dover riaffermare, enon cesserò di farlo, che occorrerafforzare il rilievo prioritario che

va attribuito, non a parole ma coni fatti, alla ricerca, all’alta forma-zione e dunque all’univer sità”.

UN RILIEVO che questo gover-no ha scelto di non dare, tagliandoun miliardo e trecento milioniall’università, e aprendo le portedell’istruzione a una deriva azien-dalistica. Il ministro dell’Istr uzio-ne, Mariastella Gelmini, non hacommentato le parole di Napolita-no. In un’intervista a Repubblica ier imattina aveva detto di essere “ama-reggiata per quello che è accadu-to”, ma fiduciosa perché “Tre m o n t iha promesso che i soldi per l’uni-versità ci saranno con il decretomilleproproghe ed io mi fido dellasua parola”. Peccato che due righe

dopo abbia accusato i sindacati e lasinistra di “illudere i giovani facen-do credere loro che il problema sia-no i tagli”. Per il ministro il pro-blema sono gli sprechi, per gli stu-denti, invece, sono proprio i tagli.Perché i soldi non sprecati possonosì essere reimpiegati, ma se le ri-sorse vengono ridotte, con qualiforze si investe sul futuro?“Il ruolo strategico della ricerca edella formazione non può essere alungo negato e contraddetto – haspiegato il Capo dello Stato – si im-porrà, ne sono certo, al di là di ognitemporanea miopia” a ggiungendoun appello “a tutte le forze politi-che e sociali a riflettere con lun-gimiranza su questo punto”.

NAPOLITANO ha ricordato chel’importanza della formazione perassicurare all’Italia e all’E u ro p a“uno sviluppo coerente con il pa-trimonio di civiltà che rappresen-tano e in grado di reggere alle sfidedi un mondo in radicale mutamen-to”.“Ancora una volta il presidente del-la Repubblica esprime preoccupa-zione per lo stato dell’università ela ricerca italiana – ha commentatol’Unione degli studenti – e anchequesta volta si è mostrato una per-sona di grande ascolto e sensibilità.La Gelmini, invece di etichettarequalsiasi critica come minoritaria oideologica dovrebbe prendereesempio dal capo dello Stato, an-che perchè, visto il suo compor-

tamento, l’unicaideologica che nonvuole ascoltare lepreoccupazioni e lecritiche che proven-gono da tutto il mon-do accademico èlei”.“Il Governo ascolti ilmonito del presiden-te Napolitano e passidalle parole ai fatti”ha chiesto la capo-gruppo democraticanella commissioneCultura di Montecito-

rio, Manuela Ghizzoni. “La mano-vra finanziaria è il banco di provaper verificare se il governo ha ve-ramente intenzione di restituire ifondi alle università e avviare unserio piano di investimento. Comeha mostrato l’esame parlamentaredel ddl Gelmini non è possibile par-lare di riforme se queste sono privedi coperture finanziarie. Dal gover-no pretendiamo chiarezza”. É stataproprio la mancanza di copertura afar sì che la riforma venisse boc-ciata dalla Ragioneria generale del-lo Stato, costringendo il ministroGelmini a rimandare la discussionein aula a Montecitorio di almeno unmese.

“LE PAROLE del presidente del-la Repubblica sono una bocciaturasenza appello per i ministri chestanno affossando l’università ita-liana, Tremonti e Gelmini” ha com-mentato il presidente del gruppoIdv alla Camera, Massimo Donadi.“Il governo – ha aggiunto Donadi –sta tagliano in tutti i settori, anchein quelli fondamentali per rilancia-re il paese, come l'Università e laricerca. Una politica miope checondanna l’Italia alla marginalitàperchè un Paese che non investesulla formazione delle giovani ge-nerazioni mette una pesante ipo-teca sul proprio futuro”.

di Loris MazzettiLa decadenza delservizio pubblico

L a Rai è sempre sulle prime pagine dei giornali, mai per unfatto positivo, ad esempio lo straordinario lavoro svolto in

questi anni dalle Teche, dirette da Barbara Scaramucci, chehanno permesso la realizzazione del film di Salvatores 1960in onda su Rai3, realizzato interamente con materiale di re-pertorio, a dimostrazione che in Rai ci sono seri professio-nisti che se lasciati lavorare sanno ancora produrre pro-grammi di qualità. Cosa lascerà ai posteri la tv attuale: gliinsulti di Sgarbi? I processi in diretta? I reality? La disinfor-mazione? La cronaca, invece, dà un’immagine di un’aziendain grande affanno, molto litigiosa, che mette continuamen-te in discussione i prodotti più rappresentativi. L’immaginedel servizio pubblico si appanna sempre più e il telespet-tatore sceglie altre tv. Alcuni esempi: Paolo Ruffini vienecacciato dalla direzione di Rai3, un giudice lo ricolloca inquanto la sostituzione è avvenuta per ragioni politiche. B. èmolto alterato perché Annozero parla ancora del caso Spa-tuzza, viene intercettato dalla Procura di Trani mentre in-veisce contro il consigliere Agcom Innocenzi (poi dimessosi):“Fate schifo, bisogna chiudere tutto”. Innocenzi chiama im-mediatamente il direttore generale, il quale risponde a pro-posito della trasmissione di Santoro: “Sai, la stiamo aggiu-

stando, stiamo facendo di tutto, abbiamo mandatovia pure Ruffini”. Santoro sospeso per dieci giorni, vi-sto i precedenti è legittimo pensare che il procedimen-

to disciplinare non sia solo per il “vaffan bicchiere”. Acausa di ciò non dovrebbero andare in onda due puntate diAnnozero, il programma più visto della Rai (superato solo daqualche fiction e dalle partite della nazionale di calcio),Santoro 24% di share, Bonolis 22%, che regalo per Mediaset.I tre direttori Mazza, Liofredi e Ruffini mandano una letteraal dg rivendicando le autonomie editoriali e il ripristino delcomitato editoriale che non si riunisce più da mesi. Tre vi-cedirettori generali (scrive il Manifesto) contestano, ancheloro con una lettera, la mancanza di collegialità e le deci-sioni unilaterali di Masi e dell’altro vice Marano. Lo stessoMasi non trova di meglio che partecipare alla trasmissionedi Rai 2. Ultima parola per motivare i dieci giorni di sospen-sione inflitti a Santoro, trasmissione dove per l’ennesimavolta Sgarbi dà del fascista a Peter Gomez, della merda adestra e a sinistra. Vi ricordate la vicenda Meocci, il direttoregenerale della Rai voluto da B., incompatibile per legge conl’incarico? Sul caso intervennero prima l’Agcom (15 milionidi multa), poi la Corte dei Conti condannando chi lo mise alvertice Rai, al risarcimento erariale di 35 milioni di euro,soldi che l’azienda aveva investito per promuovere la pro-pria immagine nel periodo della querelle Meocci. Quantocosterà tutto quello che sta accadendo al contribuente?

Il direttoregenerale Masia Porta a Portafa il processoa SantoroSenzacontraddittorio

A sinistra, la manifestazione alla Normale. A destra, il presidente della Repubblica (FOTO EMBLEMA)

IL TIRRENO Pagina 6 - Pisa Nel nostro partito non c’è posto per omofobia e attacchi religiosi MICHELE CURCI Apprendo con estrema amarezza degli attacchi personali, e non politici, al consigliere provinciale di Firenze e amico Alessandro Cresci al quale va tutta la mia stima e il mio sostegno. Chiedo pubblicamente adesso e chiederò nelle sedi del partito che venga aperta subito un’indagine interna che porti all’espulsione immediata di tale “Enrico da Pisa” e di eventuali complici; nell’Italia dei Valori non c’è posto per l’omofobia e per gli attacchi di natura religiosa. Questo tale “Enrico da Pisa”, formulo una ipotesi, magari è un bravo informatico molto sicuro di sé, ma come è ben noto, tutti lasciamo delle tracce nella rete. Sicuramente è un codardo che non ha il coraggio di confrontarsi con il Cresci alla luce del sole e che ha attaccato sul piano personale e non politico una persona a pochi giorni dal Congresso regionale, quasi a seguire uno schema studiato a tavolino. Esprimo piena solidarietà e sostegno ad Alessandro Cresci. Ricordo inoltre che i capigruppo di maggioranza della Provincia di Pisa hanno presentato nel febbraio 2010 una mozione, approvata dal Consiglio Provinciale, “sul preoccupante clima di intolleranza e violenza esistente nel paese nei confronti delle persone omosessuali”. (Capogruppo Italia dei Valori Provincia di Pisa)

LA NAZIONE Pagina 15 – Pistoia Monsummano «Rilanciamo turismo, energia pulita e cultura» Il convegno Idv con Evangelisti e Scaletti per la Regione TEMI importanti, argomentati in modo credibile dagli ospiti, sono stati il motivo principale del convegno organizzato ieri alla Fattoria Medicea di Monsummano, dal gruppo consiliare provinciale Italia dei Valori su iniziativa del capogruppo Simone Malucchi. Tubone, turismo e cultura sono stati i temi principali su cui si è sviluppato un dibattito dal retrogusto quasi da campagna elettorale, a cui hanno partecipato i sindaci Antonio Pappalardo di Larciano, Pierluigi Galligani di Ponte Buggianese e Rinaldo Vanni di Monsummano. Ospiti d’onore e motivo principale dell’incontro sono stati l’onorevole Fabio Evangelisti, capogruppo dell’Italia dei Valori alla camera dei deputati e l’assessore regionale al turismo ed alla cultura, Cristina Scaletti. «I problemi del notro territorio sono molti ma le potenzialità che esso offre per uscirne pure – ha detto Malucchi –. Questa di oggi è un’importante occasione per conoscere quelle che sono le proposte dell’Italia dei Valori per affrontare le criticità del nostro territorio». Della stessa idea anche l’onorevole Evangelisti che ha esordito proprio citando le potenzialità della provincia di Pistoia. «In giro per la Toscana non esistono altri posti come questo, capaci di organizzarsi per ospitare turismo congressuale. Se fino a ieri bastava governare, oggi non possiamo più permetterci di galleggiare sulla crisi economica, dobbiamo aggredirla. E pensare in questo territorio ai problemi della depurazione o ripensare il modo di produrre energia nuova è un modo per rilanciare il turismo, anche legato alla cultura e sconfiggere buona parte della crisi». Concreto l’intervento dell’assessore Cristina Scaletti che ha fatto presente i tanti oneri che il governo nazionale ha passato alle regioni a fronte di 350 milioni di euro di trasferimenti statali in meno. «Uccidere la cultura – ha detto la Scaletti – significa portare la gente a non avere più la capacità di indignarsi. È da qui che dobbiamo partire, per rilanciare anche l’economia». Arianna Fisicaro

IL TIRRENO Pagina 21 - Spettacolo Tipi da biblioteca per sconfiggere la solitudine del web PRATO. In Toscana ci sono due tra le più grandi biblioteche pubbliche, a Prato e a Pistoia. “Ottobre piovono libri”, manifestazione che vanta quasi 500 eventi, serve perchè le biblioteche siano sempre più parte della nostra vita. “Capaci di offrire - dice l’assessore regionale Cristina Scaletti - non solo risposte ai bisogni informativi, di divulgazione o studio, ma anche la possibilità di incontrarsi e un antidoto alla solitudine metropolitana piuttosto che un’alternativa all’uso solipsistico del web”. Biblioteche quindi non solo come luogo del sapere, ma anche come luogo di incontro e confronto. Per questo la Regione ha investito risorse ed emergie sul loro ammodernamento. Ha funzionato? Lo abbiamo chiesto a Franco Neri, responsabile della nuova Biblioteca Lazzerini di Prato, che ora sorge in una ex fabbrica nel cuore della città. Chi va in biblioteca. “I tipi da biblioteca potenzialmente si identificano con tutta una collettività. Non c’è quindi un tipo/topo da biblioteca facilmente identificabile in uno stereotipo. Quando ero molto più giovane ho avuto la fortuna di avere come maestro Agostino Ammannati, insegnante di Lettere al Liceo classico Cicognini di Prato, ma per noi grande amico della scuola di Barbiana e di Don Lorenzo Milani. A noi - racconta Neri - ha insegnato che la cultura è una ricchezza che va condivisa. Ebbene, le biblioteche sono innanzitutto delle ricchezze per tutta una collettività”. Una ricchezza collettiva. In particolare le biblioteche pubbliche, sono per tutti, dice. “Non c’è un tipo da biblioteca. Tutti possono farvi scoperte inattese: c’è chi, cittadino comune e non specialista, trova una legge o un testo normativo aggiornato o una cronaca locale di decenni fa; chi riesce a leggervi giornali di tutto il mondo, come se li avesse appena acquistati a Washington, Parigi, Città del Messico, Nairobi o Mumbai; chi trova, attraverso il prestito interbibliotecario, un libro introvabile; chi, provenendo da altri paesi, nello scaffale linguistico individua un corso per apprendere meglio la nostra lingua oppure chi, nativo, trova il corso di russo o portoghese. Sono luoghi in cui tutti i cittadini si possono ritrovare, senza che debbano nutrire timori reverenziali”. L’impegno della Regione. La Regione Toscana e gli enti locali hanno cercato di fare la loro parte per l’ammodernamento e l’ampliamento delle strutture bibliotecarie, tra postazioni multimediali, servizi innovativi e spazi per i più piccoli. Secondo Franco Neri “la Regione ha fatto uno sforzo enorme per qualificare le biblioteche pubbliche”. “Lo ha fatto prima promuovendo la costruzione di reti bibliotecarie e servizi innovativi quali il prestito interbibliotecario, poi - sottolinea - con il sostegno attivo (finanziario, progettuale, di formazione degli operatori) a far sì che le biblioteche diventassero le case di tutti. Cito alcuni momenti che sono stati di aiuto per tutte le biblioteche toscane, come ad esempio il progetto Mediateca 2000, che ha permesso la realizzazione di aule di autoapprendimento e multimediali; il sostegno a “Nati per leggere” e a tutte quelle iniziative di promozione della lettura per i più piccini; le attività di alfabetizzazione informatica per anziani...”. La realtà toscana. In Toscana, come accennato, ci sono due fra le più grandi strutture pubbliche italiane, Pistoia e Prato, ma tante biblioteche hanno cambiato casa in questi anni. E l’investimento nella riqualificazione di edifici importanti per i territori ha

significato “sedimentare maggiormente le biblioteche nella storia delle comunità, proprio perché quella fabbrica, quell’edificio erano simbolici per la comunità locale”. Luogo d’incontro. Ma Neri è d’accordo oppure no con quanto ha detto l’assessore alla cultura regionale e cioè che è anche luogo d’incontro per chi cerca “un antidoto alla solitudine metropolitana o un’alternativa all’uso solipsistico del web”? “Concordo pienamente - dice ancora il responsabile della “Lazzerini”- Un importante libro di Antonella Agnoli, edito da Laterza e intitolato “Le piazze del sapere”, affronta la questione del ruolo delle nuove biblioteche, quelle che nascono da progetti architettonici di riqualificazione di spazi urbani: luoghi di incontro per i cittadini, che anche attraverso le biblioteche riscoprono, oltre alle risorse della cultura, gli spazi della città. L’immagine della “piazza del sapere” richiama l’agorà, la piazza in quanto luogo significativo per una comunità. Con una differenza: nell’antichità l’agorà era il luogo di riconoscimento di una collettività, nelle nostre società complesse invece diversi e molteplici sono i luoghi di costruzione e ricostruzione delle identità sociali, delle appartenenze. Fra questi luoghi vi sono anche le biblioteche pubbliche”. Il caso Prato. “Quando con l’architetto progettista della nuova Lazzerini di Prato, Marco Mattei, abbiamo disegnato il percorso dei servizi, abbiamo convenuto che la “lettura a bistrot”, mediata dalle poltroncine, non dovesse essere nella sola hall di ingresso, ma dovesse essere un modello pervasivo e accogliente da riproporre nelle diverse sale, anche in quelle in cui più accentuata è la valenza di ricerca e studio” spiega Neri. Dal libro al web. Nella nuova Lazzerini (560 posti di lettura; 80 Pc al pubblico; tutta wireless) si incontrano 14 configurazioni diverse delle postazioni informatiche: dalla ricerca sul catalogo locale alle banche dati, da Full Internet all’Emeroteca digitale, dalle 1.400 testate del mondo consultabili sulla piattaforma Press Display all’ascolto musica, dalla TV satellitare alla visione individuale di film, dalle stazioni di autoapprendimento alle risorse della Rete civica, ai siti selezionati per bambini e ragazzi. E così ogni lettore quotidianamente si può creare la “sua” biblioteca” attraverso l’uso di risorse diverse, ma anche nella ricca rete di relazioni e di opportunità culturali che sono offerte all’interno e negli splendidi spazi esterni. Lo stato di salute. E se si volesse fare una Tac alle biblioteche per accertare il loro stato di salute? “Io parlo delle biblioteche pubbliche, che conosco bene. Vi è una grande vitalità di idee: siamo dinanzi - spiega Neri - a processi di cooperazione significativi che hanno portato a servizi importanti per i cittadini, la creazione delle “nuove” biblioteche ha voluto dire accrescerne le capacità di impatto. Ma la situazione della finanza locale rischia, per il 2011, di metterle in gravi difficoltà”.

IL TIRRENO Pagina 21 - Spettacolo Tanti incontri con gli scrittori. Scambi fra popoli a Livorno A ottobre piovono libri in tutta la Toscana In agenda 500 eventi, dal Book Festival di Pisa al prestito itinerante Libri come se piovesse. In tutta Italia eventi, reading, festival e mostre, e la Toscana fa la parte del leone con ben il 25% di iniziative in corso, spalmate lungo il mese del libro. Proprio in Toscana come ogni anno riparte l’avventura di “Tipi da biblioteca”, insieme a “Ottobre, piovono libri”. Le biblioteche toscane, insieme ad altre istituzioni, enti, associazioni, scuole, danno vita a un calendario ricchissimo di appuntamenti, giunti ormai quasi a 500. “Sono altrettanti inviti a scoprire quanti modi diversi ci sono di “usarle” - ha dichiarato Cristina Scaletti, assessore alla cultura della Regione - per ascoltare musica, guardare film, dialogare con autori, navigare in internet, sfogliare riviste, visitare mostre, parte-cipare a caffè letterari, laboratori, spettacoli”, con un occhio anche all’integrazione sotto l’egida della cultura: “Se se si è stranieri o immigrati, si possono trovare pubblicazioni nella propria lingua, che sia l’albanese o l’arabo, il polacco o il cinese”. Il mese di eventi toscani legate a “Ottobre piovono libri” sta proseguendo sia fuori che dentro le biblioteche, perno delle iniziative. Dopo la bellezza dell’“Antologia di Spoon River” letta da grandi nomi nei cimiteri monumentali di mezza Toscana, tocca ora ad esempio al Pisa Book Festival dal 22 al 24 ottobre a Palazzo dei Congressi e alla Stazione Leopolda, alla mostra su Don Milani nella biblioeca di Vicchio in programma fino a fine mese, a quella su Giovanni Michelucci alla biblioteca Riccardiana di Firenze, allo scambio culturale tra popoli con iniziative di vario genere nelle biblioteche di Livorno e provincia, al prestito itinerante di libri in vari luoghi di Prato e provincia, organizzato dalla Biblioteca Lazzeriniana. Moltissime le iniziative rivolte ai bambini e ai ragazzi, tra cui spicca quella su Rodari alla biblioteca comunale per ragazzi di Viareggio, la mostra mercato di libri per ragazzi nelle biblioteche di Massa, Carrara e provincia, e gli incontri sulle problematiche legate al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza alla biblioteca comunale di Castiglione della Pescaia. Spazio anche alle tradizioni antiche, alle letture ad alta voce per ricordare le veglie, i vecchi modi di leggere e raccontare, e poi incontri con scrittori e studiosi come Eva Cantarella a Firenze, Maurizio Maggiani a Carrara, Marco Vichi a Prato. Da segnalare anche il 21 a Pisa l’incontro inaugurale di Bookout, festival dei libri e dell’editoria a tema lesbico, gay, transgender, il primo in Italia e uno dei pochi nel mondo, che si terrà alla Stazione Leopolda di Pia dal 12 al 14 novembre. Per il programma dettagliato delle iniziative toscane: www.tipidabiblioteca.it D.F.

IL TIRRENO Pagina 11 – Pisa Il convegno. Saranno illustrati dati su performance, flussi di presenze e rsultati economici registrati nel 2009 Il mondo del termalismo italiano si riunisce a Bagni di Pisa SAN GIULIANO TERME— IL BILANCIO del termalismo toscano si farà a San Giuliano Terme. Importante appuntamento domani a “Bagni di Pisa”. Unioncamere Toscana, con la collaborazione di Regione Toscana e Osservatorio regionale del turismo in Toscana, hanno infatti scelto la struttura sangiulianese per presentare le performance più recenti del sistema termale della nostra regione. Un momento di rilievo poiché servirà per analizzare i dati e i flussi delle presenze nelle strutture termali e i risultati economici registrati nel 2009. Non mancherà uno sguardo al futuro, con le proiezioni dei risultati dell’anno in corso. La presentazione avverrà in un ampio contesto di confronto rappresentato dai principi di sostenibilità ambientale e dalle certificazioni di qualità. Con una presenza qualificata di istituzioni, imprese private, associazioni ed enti di ricerca. Si svolgerà inoltre una tavola rotonda per discutere con rappresentati internazionali sulle opportunità e le criticità del settore e confrontarsi sul tema di rete, nel più ampio quadro di riferimento europeo. Interverrà l’assessore regionale al turismo Cristina Scaletti. Un desk informativo della Regione Toscana sarà a disposizione sulla disciplina regionale che regola la materia. «Un appuntamento che ci fa onore ospitare presso la nostra realtà termale che in questi anni, grazie alla Regione Toscana, al socio privato e al nostro Comune, ha prodotto sforzi e investimenti notevoli con risultati di eccellenza — ha affermato il Sindaco di San Giuliano Terme Paolo Panattoni —. Un riconoscimento per un territorio che si impegna da anni nella valorizzazione di un’economia sostenibile facendo sistema tra diversi soggetti. Con attenzione verso la crisi economica globale che ha colpito anche alcune nostre realtà». I lavori del convegno avranno inizio alle ore 9. Sarà il professor Emilio Becheri, direttore di Turistica e di Mercury Srl, a presentare il rapporto sul settore termale in Toscana.

••3PRIMOPIANOMARTEDÌ 19 OTTOBRE 2010

di MANUELA D’ANGELO— MASSA —

INCONTRO romano deludente ecompletamente negativo, e così i la-voratori, sotto indicazione dellaRsu, hanno occupato l’ultimo spa-zio ancora concesso alla Eaton, ov-vero una piccola portineria, dove sialternavano due addetti alla sicu-rezza. In realtà, questi due lavorato-ri dal 6 ottobre facevano poco oniente, ma ieri sera sono stati co-stretti ad abbandonare la loro posta-zione, mentre gli operai li costrin-gevano a spegnere le telecamere disorveglianza e ad uscire dai cancel-li. Da oggi neanche gli ultimi quat-tro dirigenti amministrativi di Ea-ton potranno più entrare in fabbri-ca: gli era stato concesso per rispet-to del lavoro altrui, avevano spiega-to le sigle sindacali, ma adesso lalotta si fa aspra. Il bilancio dell’en-nesimo incontro romano parlachiaro: chiusura completa della Ea-ton a qualsiasi richiesta delle istitu-zioni in materia di cassa in deroga.Ha detto “no” a tutto, ieri pomerig-gio, l’azienda invitata al ministerodello Sviluppo Economico per deci-

dere sugli ammortizzatori socialida concedere ai suoi 304 lavoratori.L’azienda è stata inflessibile, d’al-tra parte lo aveva già annunciato an-che davanti al prefetto Merendino,e per lei averci di fronte un rappre-sentante del Governo non cambiale cose: nessuna concessione di am-mortizzatori sociali dopo il 15 di-cembre e tutti licenziati.

QUESTA la sua posizione, anchese si è riservata di tornare a parlar-ne dopo il prossimo venerdì, quan-do in Tribunale a Massa si svolgeràla prima udienza della causa civileper comportamento antisindacaleinoltrata da Cgil Cisl e Uil nei con-fronti dell’azienda. Eaton non si èammorbidita neanche davanti allaproposta, ragionevole, della Regio-ne, di concedere la cassa in derogaalmeno per i primi quattro mesi, inattesa che il pubblico potesse met-terci il resto per il tempo restante.Ha detto “no” anche a questo: «Sba-gliato e incomprensibile — ha com-mentato l’assessore regionale Gian-franco Simoncini— . Le posizioniassunte dell’azienda rischiano di

far salire la tensione sociale a Mas-sa e sottraggono tempo preziosoper mandare avanti il processo direindustrializzazione». Il comporta-mento di Eaton è stato duramentecondannato anche dal ministero,che ha preso posizione al fianco del-le nostre istituzioni locali. Inutil-

mente però, visto che la sostanzanon cambia.

IL SINDACO Roberto Pucci si di-ce deluso dall’incontro, sconcerta-to e preoccupato, ma sostiene an-che che ci siano stati due punti posi-tivi toccati durante il tavolo roma-no: intanto pare che il progetto diGlobal Carbon si stia delineando eche Invitalia stia ricevendo le varieintegrazioni richieste e le analisisul progetto industriale che quindi

potrebbe essere descritto completa-mente al prossimo tavolo tecnico,ancora da convocare, ma chiestodal ministero. Da parte sua Eatonha invece dimostrato di “tenerci”un po’ di più per la futura reindu-strializzazione dell’area: pare cheabbia detto di impegnarsi per unpacchetto di reindutrializzazione,che comporterebbe uno sconto sul-le aree, da fare soltanto in presenzadi un imprenditore concretamentedisposto ad investire. Eaton parlaanche di una franchigia di 10 annida concedere a chi voglia acquista-re l’immobile, ma nero su bianconon ha ancora scritto nulla. Fra ivari commenti all’esito negativodell’incontro, vi è quello del senato-re Achille Passoni (Pd): «Il falli-mento del tavolo nazionale sullavertenza Eaton è il fallimento delGoverno, che non è in grado di tute-lare i lavoratori del nostro Paese difronte alle aziende multinaziona-li». Per Passoni, «il Governo ha ildovere di impegnarsi in tutti i mo-di per far cambiare atteggiamentoai vertici dell’azienda, deve fare per-sino l’impossibile per la cassa in de-roga».

EMERGENZALAVORO UNA DELEGAZIONE dell’Idv incontrerà stamattina alle 11 i lavoratori diNca. Alle 15, insieme all’on. Evangelisti ed ai consiglieri regionali, visiteràla Eaton per valutare gli esiti dell’incontro al ministero dello Sviluppo eindividuare azioni per una soluzione positiva della vertenza.

ITALIA DEI VALORI DELEGAZIONE AI CANTIERI E IN FABBRICA

L ’ I N T E R V E N T O

SI PROCEDAALL’ESPROPRIO

Pugno duro con i cassaintegratiEaton non ritira i licenziamentiAmarezza e tensione per l’esito negativo dell’incontro al ministero

LA VERTENZA I lavoratori dellaEaton manifestano a Roma. Nella foto

sopra, l’occupazione della portineriadello stabilimento (foto Nizza)

LA REAZIONEGli operai delusi “cacciano”i sorveglianti e spengonole telecamere di sicurezza

LA EATON ha abbando-nato la città in manieratraumatica e senza moti-

vo. Il territorio ha subito mostra-to la concorde volontà ed esigen-za di coinvolgere il Governo.All’inizio Eaton si è dimostratadisponibile al dialogo ma irre-movibile sulla chiusura dellafabbrica. La sua partecipazionea tavoli romani e locali ha per-messo di trovare degli accordiche sembravano onorevoli ed im-pegnativi verso il territorio, main vista della scadenza dell’ac-cordo, Eaton ha inviato le lette-re di licenziamento. Il sindacocon coraggio ha assunto impe-gni seri e responsabili, parlandoper la prima volta di doveri, conun richiamo ai vari protagonistidella vicenda ad assumersi leproprie responsabilità. Il Gover-no deve rispettare l’impegno diaiutare gli imprenditori ad inve-stire sul territorio; la Regionerendersi disponibile, come fino-ra ha fatto, con capitali e percor-si semplificati per lo snellimentodei nuovi progetti; il sindacatovigilare e monitorare i lavori;gli enti locali incalzare il Gover-no sulle decisioni, creare percor-si di aiuto alle famiglie degli ope-rai, ma soprattutto governare ilproprio territorio. Questo impe-gno il sindaco di Massa se l’è as-sunto anche ipotizzando se ne-cessario l’esproprio delle aree.Questo tipo d’intervento, previ-sto negli strumenti governatividel Consorzio Zona, non è forsel’azione più decisiva che l’ammi-nistrazione insieme alla Regio-ne ed al Governo può attivare?Davvero crediamo che seguirel’iter percorso dalla Dalmine inpoi sia più saggio che non acqui-sire direttamente l’area. Quantosarebbe bello poter valutare diret-tamente il luogo e le varie richie-ste di aree e valutare i progetti direindustrializzazione senza lapaura di speculazioni. Signorsindaco, prosegua con quello spi-rito di rispetto delle responsabili-tà e abbia il coraggio di fare unaltro passo in avanti coinvolgen-do il consiglio e le forze economi-che locali in questa scelta.

*Consigliere comunale Pd

di GIORGIO RAFFI*

LA NAZIONE Pagina 2 – Livorno Le reazioni. Intevengono Morganti e Gazzarri La Lega: «Bastava una targa» L’Idv ribatte: «Solo speculazione» «AD UN ASILO di Livorno falce e martello e poi criticano noi». Sono le parole dell’onorevole Claudio Morganti, segretario ed europarlamentare della Lega Nord Toscana, interviene sulla vicenda delle bandiere dei Comunisti Italiani nella scuola d’infanzia San Marco a Livorno. Una posizione sicuramente più decisa rispetta a quella del segretario provinciale Bencini che invece ha «giustificato» la presenza della bandiera. «Se quel luogo rappresenta la nascita del Partito Comunista — asserisce Morganti — bastava la targa. Bene ha fatto il Ministro Gelmini ad intervenire perché lì si tratta di un simbolo di Partito su un edificio ormai pubblico e non di un simbolo, come quello del Sole delle Alpi alla scuola di Adro, che, oltre ad essere simbolo della Lega Nord, è anche un simbolo che rappresenta la nostra tradizione, Il caso di Livorno è ben diverso perché si tratta di un simbolo politico». CHI INVECE vuole abbassare i toni della polemica è l’Italia dei Valori: «Non è la prima volta che si cerca di speculare politicamente su un luogo che è un simbolo per la storia della democrazia in Italia». La consigliera regionale Marta Gazzarri ribadisce: «L’‘Alveare’ — com’era ovvio — non c’entra proprio nulla con le bandiere, che invece sono lì a memoria del luogo dove venne fondato il Partito comunista italiano. Condivido in pieno la posizione espressa dal sindaco: invece di cercare eventi da strumentalizzare sarebbe meglio se, al posto degli ispettori, ci mandasse anche un po’ di soldi per le scuole materne».

IL TIRRENO Pagina 4 - Prato A fine mese assemblea dei soci della Fondazione sui problemi economici Caso Bettarini, il cda prende atto PRATO. Consiglio di amministrazione della Fondazione Metastasio, ieri pomeriggio, dedicato alla vicenda di Teresa Bettarini, riassunta ai vertici dello stabile da poche settimane e dopo una vertenza datata 2006. Vicenda scivolosa. Perchè il presidente del Met Umberto Cecchi non aveva preventivamente informato il consiglio di amministrazione della decisione. Il cda era stato espressamente chiesto dal consigliere di Idv Maurizio Zaccariello che aveve stigmatizzato il comportamento del presidente. Cecchi ieri si è scusato con i consiglieri, ha ammesso di aver commesso un errore ma ha anche sottolineato come al Teatro del Maggio a Firenze (dove Cecchi ha ricoperto per anni la carica di consigliere di amministrazione della fondazione), le nuove assunzioni non passavano attraverso il cda. I consiglieri del Met hanno dunque preso atto dell’ingresso del nuovo dirigente che avrà il compito di reperire fondi per la scuola che il direttore artistico Magelli vuole fondare e per la compagnia stabile, attraverso bandi europei. Nel cda non si è parlato di altro. Le questioni economiche, che pure sono all’ordine del giorno (mancano 500mila euro), verranno trattate nell’assemblea dei soci (Regione, Provincia e Comune) convocata per fine mese. Critica la situazione economica dello stabile per le minori entrate provocate dal taglio dei contributi degli enti locali e della Regione che ha girato a Pontedera i finanziamenti (90mila euro) per la scuola del regista Tiezzi. Obiettivo del presidente Cecchi - ne ha parlato in commissione di garanzia in Come qualche settimana fa - cercare nuovi soci da far entrare nella Fondazione.

LA NAZIONE Pagina 2 – Arezzo Sala dei Grandi, il governo taglia 6 milioni Ducci: anche noi sfronderemo la cultura Arriva l’accisa sulla benzina ma non basta a compensare il calo dei trasferimenti di SALVATORE MANNINO CON LA MANO destra taglia e con la sinistra restituisce (a spese dei contribuenti). Ma il ministro Tremonti riuscirà davvero a compensare con una nuova accisa sulla benzina il colpo di scure calato sui trasferimenti statali alle Province? Di certo, per ora, c’è solo il bisturi previsto dalla manovra economica: 7 miliardi in meno. E già qualcuno fa i conti: in Toscana, come in altre regioni, la tassa sui carburanti non sarà sufficiente a garantire agli enti locali le stesse risorse che finora arrivavano direttamente da Roma. Bene, in tutto questo tourbillon di mannaie che cadono e di imposte che vengono, quale destino attende la Provincia di Arezzo? Un primo scenario lo disegna il «Sole 24 Ore» di ieri nel classico quadro di riepilogo nazionale. Solo qui giungeranno quasi sei milioni in meno. Per la precisione, 2 milioni e 700 mila euro di minori trasferimenti statali e 3 milioni e 200 mila di contributi strutturali, ossia i fondi ordinario, perequativo e consolidato, più la compartecipazione all’Irpef, che vengono gestiti dalla Regione, ma ancora sulla base di finanziamenti da Roma. In totale fa un conto di 5 milioni e 900 mila. QUALCOSA IN PIÙ, spiega l’assessore alle finanze della Sala dei Grandi, Piero Ducci, rispetto a quanto avevano calcolato il presidente Roberto Vasai ed i suoi più stretti collaboratori. «Secondo i nostri conti - dice Ducci - il colpo di scure sui trasferimenti diretti dallo stato dovrebbe essere di due milioni, 700 mila euro in meno. Speriamo a questo punto di avere ragione noi, perchè sarebbe un altro squarcio aperto nel bilancio». Bilancio di parte corrente che, sia detto per inciso, ammonta nel complesso a circa 70 milioni. Come a dire che se le cifre del «Sole» fossero quelle reali, rappresenterebbero uno sfrondamento di quasi il 10 per cento. Sembra poco ma con i chiari di luna di queste settimane per la finanza locale diventa un’enormità. Tanto per capirsi, dei 70 milioni del bilancio, una buona metà è già impegnata in partite fisse che non possono essere ridotte, come le spese per il personale e i mutui. E una fetta grossa del resto se la portano via grandi settori di intervento della Provincia come il lavoro e la rete di 1200 chilometri di strade, ereditata in parte dall’Anas, con la manutenzione che richiede. «FINO ALL’ANNO scorso - spiega ancora Ducci - avevamo un margine di manovre, spese per intendersi che potevamo indirizzare secondo la nostra discrezionalità politica, di circa 8 milioni. Abbiamo già calcolato che quest’anno saranno al massimo 5, un terzo in meno». Significa ulteriori lacrime e sangue per i pochi capitoli di bilancio sui quali si può ancora incidere. «Sulle strade - dice l’assessore - non possiamo di certo tagliare, vuol dire che faremo anche noi quello che ha già fatto il Comune, ossia usare il bisturi sull’effimero, dai finanziamenti per lo spettacolo a quello per la cultura». Un coltello che incide sì sul grasso (c’è una pletora di contributi, alcuni dei quali di dubbia utilità) ma anche sulla carne viva. Perchè di questo passo di eventi se ne faranno sempre meno, anche quando sono rilevanti. Ma Tremonti non ha pietà neppure dei suoi colleghi (e compagni di partito) ministri, difficile pensare che sia più clemente con gli amministratori locali che neppure conosce.

IL TIRRENO Pagina 9 - Pisa Viabilità a nord-est a 4 corsie È la posizione della maggioranza al Comune di San Giuliano PIERLUIGI ARA SAN GIULIANO. La viabilità nord-est va bene a due corsie oggi, ma un domani bisogna pensarla a quattro. È la posizione della maggioranza che stavolta si esprime attraverso l’Italia dei Valori che ha convocato i cronisti sulla vicenda. «Niente allarmismi sulla composizione delle corsie», ha detto il capogruppo dell’IdV Marco Balatresi spiegando le ragioni della maggioranza. Una breve cronistoria per ricordare come i Comuni di Pisa e San Giuliano e la Provincia hanno iniziato a occuparsi del caso fin dal 1994-95 con l’attivazione sia di tavoli politici che con studi tecnici che poi si sono espressi e concretizzati nell’attuale progetto di massima. L’infrastruttura nata da questo lavoro è una strada a due corsie con innesto dall’aurelia prima dell’intersezione con l’autostrada A11 per scorrere in un primo tratto tra Madonna dell’Acqua e la ferrovia, quindi piegare ad est e con un percorso arcuato giungere in prossimità di Colignola e da qui, lungo gli argini dell’Arno, arrivare all’ospedale di Cisanello, ricongiungendosi con la strada a quattro corsie proveniente dalla zona industriale artigianale di Ospedaletto. In questo panorama, come ha rimarcato l’Italia dei Valori, si dovrà tenere conto della concentrazione a Cisanello, non solo dell’ospedale, ma anche della facoltà di medicina e di un alto consistente numero di servizi ed uffici, un possibile aumento degli insediamenti artigianali e commerciali, l’insediarsi di altre attività nelle zone artigianali commerciali della Fontina e di Martraverso oltre la nuova realizzazione del comparto abitativo commerciale a Pontelungo. Nello specifico il capogruppo Balatresi ha rimarcato: «Come non considerare una serie di fattori che devono portare ad ulteriori riflessioni prima della definitiva elaborazione dei progetti esecutivi, tra questi la realizzazione di un più efficiente e moderno servizio di trasporti urbani ed extraurbani, associandolo ad un adeguato numero di parcheggi scambiatori. Solo in merito a questi argomenti, non è difficile constatare lo stato e il tasso di utilizzazione dei servizi dei trasporti e la considerazione che già a partire dal prossimo anno, a causa dei tagli del Governo, le risorse per il trasporto pubblico saranno dimezzate con conseguenze non difficili da ipotizzare». Ecco il pronunciamento secondo il quale pur non determinando un’immediato cambiamento di rotta e quindi l’abbandono del progetto da due corsie a favore delle quattro (anche alla luce delle disponibilità finanziarie) si sottolinea la necessità «di avviare, prima dei progetti definitivi, una valutazione con la predisposizione di fasce di rispetto e di tutte le altre azioni utili atte ad accogliere in futuro un’adeguamento a quattro corsie». Balatresi ha insistito: «Ci sta a cuore una progettazione che in futuro, se necessario, possa semplificare l’ampliamento. È intuibile che qualora le opere attualmente progettate non fossero adeguate, non sarà più possibile intervenire su questa viabilità se non con rattoppi o improbabili ulteriori massicci investimenti».

LA NAZIONE Pagina 4 – Pistoia Legno Rosso, è scontro DOMANI i capigruppo in Consiglio comunale decideranno se dare vita alla commissione d’indagine chiesta da tutte le opposizioni sulla vicenda Legno rosso. Lo ha comunicato ieri in aula, il presidente del Consiglio comunale Marco Vettori. La conferenza dei capigruppo sarà certo teatro di uno scontro duro. L’opposizione ha parlato di mancati introiti per il Comune di circa un milione di euro a causa del cambiamento dei termini di concessione della gestione dell’impianto alla Polisportiva Legno Rosso. Sabato, sindaco e Giunta hanno assicurato non trattarsi che di circa 80mila euro, peraltro già richiesti alla società. Un assaggio dello scontro si è avuto ieri in Consiglio. Il capogruppo An-Pdl ha polemizzato con la conclusione dell’indagine svolta dai tecnici comunali che ha quantificato il mancato introito. «Questa vicenda è una vergogna per il comportamento dell’amministrazione», ha detto il capogruppo Udc Giampaolo Pagliai. Alice Giampaoli, consigliere Pd, ha invitato a non strumentalizzare la vicenda approfittando delle comunicazioni. Andrea Betti, capogruppo Idv che per primo ha sollevato il caso, ha ribadito che i capigruppo avevano convenuto di attendere la relazione dei tecnici. Bartolomei, il capogruppo Forza Italia ha parlato dei difficili rapporti fra maggioranza e opposizione.