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1 ottobre

Rassegna 1 ottobre

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rassegna 1 ottobre

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LA REPUBBLICA Pagina 11 - Interni Popolo viola in piazza Domani torna il No B- day "Il premier vada a casa" ROMA - Il Popolo Viola domani torna in piazza con il No-B day atto secondo e arriva l´adesione di Antonio Di Pietro. Il leader di Idv in una nota spiega le ragioni dell´adesione: «Vogliamo licenziare il presidente del Consiglio e mandarlo a casa una volta per tutte. Sarà la più grande richiesta di licenziamento di massa sottoscritta dai cittadini». Quindi una manifestazione a difesa della Costituzione. Ci sarà anche Oliviero Diliberto. Il segretario del Pdci afferma che «da un governo agonizzante possono partire colpi di coda pericolosi». Lettera poi al Popolo Viola di Rosy Bindi: «Cari amici, questa volta non potrò essere con voi come è accaduto il 5 dicembre scorso ma ci saranno tanti dirigenti e militanti del Pd che come me condividono le ragioni della vostra mobilitazione».

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pagina 4 Venerdì 1 ottobre 2010

Cuffaro: “A Siino gli ho

chiesto i voti ma non

sapevo fosse mafioso”

“N on ho mai cercato di favorirela mafia, né ho fatto parte diun fenomeno schifoso come

la mafia, perché sto culturalmente ed eticamentedall’altra parte”. Lo ha detto, anticipando asorpresa con dichiarazioni spontanee le arringhedei suoi legali, l’ex governatore siciliano SalvatoreCuffaro, sotto processo davanti al gup per

concorso in associazione mafiosa. Il senatoreCuffaro, visibilmente teso, ha negato ogni rapportocoi boss: da Nino Rotolo e Nino Giuffrè,all’agrigentino Maurizio Di Gati. L’imputato harespinto poi l'accusa di aver preso i voti della mafia,avanzata sulle basi delle dichiarazioni del pentitoGiuffrè che ha raccontato dell’avallo del capomafiaBernardo Provenzano al sostegno elettorale a

C u f f a ro.“I pm non dicono tutto - ha detto l’ex governatore- Giuffrè dice che Cosa Nostra mi votò perchésapeva che avrei vinto”. E ancora: “Ho incontratoAngelo Siino nel'91, ma non sapevo che eramafioso. Ci sono andato per chiedergli un aiutoelettorale. Seppi solo dopo del suo ruolo in CosaNostra”.

CAIMANO CHE ANNASPAAl Senato attacca e insulta, chiede

le dimissioni di Fini. Poi scarica Feltri e Belpietrodi Sara Nicoli

U rla. Strepita. Arringa l’au -la. Il Caimano è tornato.Altra storia rispetto allagiornata di martedì alla

Camera dove i toni dorotei era-no i benvenuti. A Palazzo Ma-dama ha però una doppia fac-cia: incontra le senatrici del Pdl

e scarica Belpietro e Feltri:“Non rincorriamo queste vocisulla casa di Montecarlo – hadetto Berlusconi – io non gli homai dato peso e non interessaneanche agli italiani. Non ècon queste armi che dobbiamopolemizzare con Fini: la veritàè che la situazione ci è sfuggitadi mano. E poi in Italia la po-

litica la fanno i giornali e anchei giornali che fanno riferimen-to al Pdl hanno sbagliato, han-no esagerato…”. Ci tiene di piùa ribadire il concetto essenzia-le: “Il problema è un altro: ed èla permanenza di Fini sulloscranno più alto della Camera.Chi si spinge addirittura a fon-dare un partito non può fare il

presidente sarebbe logico chesi dimettesse ora...”. Chi c’era aquel colloquio giura che le pa-role del premier non erano af-fatto venate di rancore. Neppu-re quando una delle astanti haaccusato Fini di connivenzacon la magistratura contro ilpremier. E lui, Silvio, si sarebbelimitato ad annuire.

Il secondovoto di fiducia

PA S S O indietro. Al voto al Se-nato: il Cavaliere nel secondoround per la fiducia, incassa 174voti a favore e 129 contrari, conuna maggioranza richiesta di152 su 303 senatori presenti. Inteoria tutto tranquillo. In teoria.In realtà punta i cannoni dirittisull’opposizione, in puro stilepre elettorale. Perché i finiani,lui lo sa, saranno “fe d e l i ”. E lo haanche detto chiaro: “Tutti – hasottolineato – svolgeranno conlo spirito costruttivo e leale disempre il loro mandato parla-mentare". Tradotto: i finiani ciservono sulla giustizia, megliotrattarli con i guanti bianchi. To-ni concilianti in mattinata, mapoi nella replica torna il Caima-no di sempre. Sistemate le que-stioni di maggioranza, Berlusco-ni si rivolge verso i banchi pre-sieduti da Anna Finocchiaro epassa in rassegna le truppe ne-miche: "Servirebbe un'opposi-zione responsabile – ecco il pri-mo cicchetto – capace di con-frontarsi civilmente e andare ol-tre gli slogan". Impossibile, pe-rò, finché "non si distingueran-no dal giustizialismo". Perchésono gli uomini della sinistra

LA BATTAGLIA Si sposta nelle Commissioni parlamentari

Ecco come i finiani vogliono logorare B.

CASINÒ PARLAMENTO

che, secondo il premier, nonvanno. Qualche esempio? SuNapoli: "Il problema dei rifiuti èdefinitivamente risolto, quelloche non funziona è la raccolta",e la colpa ha un solo responsa-bile, "il sindaco Pd Rosa RussoIervolino". Sulla scuola: una "bu-gia" i tagli, anzi è stata "degrada-ta" dalla sinistra che "l'ha trasfor-

mata in un ammortizzatore so-ciale". Quindi, il punto che or-mai è un nervo scoperto al paridella giustizia, la politica estera,stuzzicata dal Pd Luigi Zanda.Partenza con Gheddafi: "Nes-sun inginocchiamento –ha nuo-vamente mentito – ma grazie aquesto signore una Libia chenon ci voleva dare gas ci darà gasper i prossimi 40 anni". E sem-pre "grazie a questo signore" –ovvero lui medesimo, il Cavalie-re – si sono riavvicinate Usa eRussia: "Domandi al presidentePutin e a Sarkozy - ha puntato ildito proprio contro Zanda - co-me è andata la vicenda in cui c'e-rano i carri armati russi a 15 chi-lometri da Tbilisi...". E sempre

dopo che "questo signore andònegli Stati Uniti, alla fine arriva-rono settecento miliardi di dol-lari perché le banche americanenon fallissero". Comunque,“per l’Italia si apre ora una gran-de stagione di riforme”, paroleche hanno fatto davvero pensa-re che abbia ragione da vendereil capogruppo dipietrista FeliceBelisario quando, durante la re-plica, ha bollato questo tazebaodi fandonie come l’unico modo,per il premier, di “andare avantiper la soluzione dei suoi proble-mi giudiziari”; sarebbe stato me-glio prendere atto che “ormai leiè sul viale del tramonto”.Mentre in aula, infatti, si consu-mava il teatrino berlusconiano,con tanto di plateale sonnellinodel premier interrotto da unostrattone di Sandro Bondi perscuotere il “caro leader” da un“leggero assopimento”, fuorifremevano le trattative sul fron-te del lodo Alfano costituzionalee della leggina sul legittimo im-pedimento bis per bloccare ilverdetto della Corte a gennaio.Maestro di cerimonie proprio ilministro Bondi che ha riunito, altavolo di un ristorante del Sena-to, il capogruppo finiano Vie-spoli, il vicecapogruppo PdlQuagliariello e Carlo Vizzini,presidente della commissioneAffari costituzionali. Gli uominidel presidente della Camera po-trebbero appoggiare la risolu-zione sulla giustizia a patto chele Camere non si sciolgano pri-ma della fine di dicembre per-ché a gennaio, sostengono alcu-ni finiani di stretta osservanza,partirà il nuovo partito. E per al-lora la poltrona di Fini potrebbeessere già libera.

A PalazzoMadama incassail secondo “sì”Ma niente tonidorotei: siscaglia controtutto e tutti

“In Italia lapolitica la fannoi giornali, anchequelli che fannoriferimentoal Pdl hannoesagerato”

Silvio Berlusconi ieri in Senato (FOTO LAPRESSE)

di Wanda Marra

C ertificata la propria indi-spensabilità al governo conla fiducia di Montecitorio,Fli inizia ufficialmente il suo

percorso per diventare partitomartedì, quando nella sede di Fa-refuturo darà vita al Comitato pro-motore. E si prepara alla battagliaparlamentare. Obiettivo: combat-tere all’ultimo voto su tutto. D’al -tra parte, se si trasla il voto dellaCamera nelle singole Commissio-ni, si vede che praticamente Ber-lusconi e la Lega sono davvero au-tosufficienti solo in 2 (Agricolturae Affari europei). Mentre come se-gretario del nuovo partito, il no-me più ricorrente è quello di Ur-so, i rumors dicono che Gianfran-co Fini potrebbe anche decideredi lasciare la Presidenza di Monte-citorio per buttarsi nell’agone po-litico. Anche in vista delle elezio-ni, che i più prevedono a marzo.Quello delle Commissioni è unequilibrio ancora in movimento,come hanno mostrato le “incer -tezze” dei deputati dei gruppi mi-nori. In arrivo, intanto, moltiprovvedimenti importanti. E i pe-si si misureranno già dopo la metàdi ottobre al rinnovo le Presiden-

ze: Fli guida Giustizia e Lavoro,con Bongiorno e Moffa, che sonoin bilico. Ma lo sono anche le al-t re .Commissione Affari costitu-zionali: Donato Bruno (Pdl) - 5Lega e 17 Pdl - 2 Idv, 15 Pd, 2 Udc- 3 Fli - 4 misto (2 Api più KarlZeller minoranze più CalogeroMannino, uscito dall’Udc). Stan-do al voto di ieri, Berlusconi do-vrebbe avere 23 voti, l’opposi -zione con l’Api 21. Più c’è la va-riabile Zeller. Determinante Fli.Si attendono un testo di riformadella legge elettorale e la cittadi-nanza.Commissione Giustizia: Giu -lia Bongiorno (Fli) - 5 Lega, 17Pdl - 2 Idv, 15 Pd, 3 Udc - 3 Fli - 2misto (Elio Belcastro e DanielaMelchiorre). Berlusconi dovreb-be avere 23 voti contro i 20dell’opposizione. Determinantii finiani insieme alla variabileMelchiorre. Si attendono il nuo-vo Lodo Alfano e il processo bre-ve. Ancora non è chiaro il desti-no delle intercettazioni.Commissione Esteri: S t e fa n o

Stefani (Lega) - 4 Lega, 17 Pdl, - 2Idv, 15 Pd, 3 Udc - 3 Fli, - 2 misto(La Malfa e Vernetti Api). L’oppo -sizione con i due del gruppo mi-sto ha 22 voti contro i 21 di B.,che dunque necessita dei 3 de-putati di Fli.Commissione Difesa: Edmon -do Cirielli (Pdl) - 4 Lega, 17 Pdl - 1Idv, 15 Pd, 2 Udc (18) - 3 Fli 2misto (Angelo Lombardo Mpa,Italo Tanoni più Michele Pisaca-ne, fuoriuscito dall’Udc). 22 voticerti a Berlusconi, 18 all’opposi -zione. Determinanti finiani,Mpa e Tanoni (Libdem). -Commissione Bilancio: Gian -carlo Giorgetti (Lega) - 5 Lega, 17Pdl - 2 Idv, 15 Pd, 2 Udc (19) - 4 Fli- 2 misto (Bruno Cesario ex Api eRoberto Commercio Mpa). 23 ivoti di Berlusconi, 19 dell’oppo -sizione, determinanti finiani eMpa. Si attende la Finanziaria. Inquesta Commissione passanopoi tutte le autorizzazioni di spe-sa.Commissione Finanze: Gian -franco Conte (Pdl) - 4 Lega, 17Pdl - 2 Idv, 14 Pd, 2 Udc - 3 Fli - 3

misto (Antonio Milo, Mpa, Bru-no Tabacci Api, più FrancescoSaverio Romano, fuoriuscitodall’Udc). 22 i voti a Berlusconi,19 all’opposizione più Api, de-terminanti Fli e Mpa.Commissione Cultura: Valen -tina Aprea (Pdl) - 4 Lega, 17 Pdl - 1Idv, 15 Pd, 2 Udc - 2 Fli - 2 misto(Beppe Giulietti di Art.21 e Fer-dinando Lettieri Mpa più Giusep-pe Drago, fuoriuscito dall’Udc).22 voti a Berlusconi e 19 all’op -posizione. Determinanti per ilpareggio Fli più Mpa. Si attende lariforma dell’Univer sitàCommissione Ambiente: An -gelo Alessandri (Lega) - 4 Lega,17 Pdl - 2 Idv, 15 Pd, 3 Udc - 2 Fli -2 misto (Aurelio Misiti Mpa,Francesco Nucara Pri). 22 i votidel premier contro i 20 dell’op -posizione. Anche qui determi-nanti Fli e Mpa.Commissione Trasporti: Ma -rio Valducci (Pdl) - 4 Lega, 16 Pdl- 1 Idv, 14 Pd, 3 Udc - 2 Fli - 2 misto(Roberto Nicco minoranze,Francesco Pionati). 21 a 18 perB., con l’incognita delle mino-

ranze. I due di Fli po-trebbero costringerela maggioranza al pa-regg io.Commissione Atti-vità produttive: Ma -nuela Dal Lago (Lega) -4 Lega, 16 Pdl - 1 Idv,15 Pd, 4 Udc - 2 Fli - 3misto (Siegfried Brug-ger minoranze, Mauri-zio Grassano libe-ral-democratici, Artu-ro Iannaccone noiSud. 21 a 20, con l’in -cognita delle minoranze e dei Lib-dem. Anche in questo contesto,determinante Fli.Commissione Lavoro: S i l va n oMoffa (Fli) - 4 Lega, 17 Pdl - 2 Idv,15 Pd, 3 Udc - 2 Fli - 2 misto (Car-melo Lo Monte Mpa e DonatoMosella Api). 21 a 21. Determi-nanti Fli e Mpa.Commissione Affari sociali:Giuseppe Palumbo (Pdl) - 4 Le-ga, 17 Pdl - 2 Idv, 14 Pd, 3 Udc - 2Fli - 2 misto (Marco Calgaro Api,Americo Porfidia ex Idv ora mi-sto). 21 a 21 (con il voto

Fi n ie Granatad u ran t eil dibattitodi mercoledìalla Camera(FOTO LAPRESSE)

Il pisolino Durante il dibattitoal Senato, il presidente

del Consiglio si è addormentato

dell’Api): determinante Fli.Commissione Agricoltura:Paolo Russo (Pdl) - 4 Lega, 17 Pdl- 2 Idv, 14 Pd, 1 Udc 2 Fli - 3 misto(Massimo Calearo Api, LucianoSardelli Noi Sud, Giuseppe Ru-volo, fuoriuscito dall’Udc). 23 a18. Ininfluenti finiani e Calearo.Commissione Affari europei:Mario Pescante (Pdl) - 4 Lega, 16Pdl - 2 Idv, 15 Pd, 2 Udc - 2 Fli - 2misto (Antonio Gaglione NoiSud, Paolo Guzzanti Noi Sud). 22a 19 con Noi Sud. Ininfluenti i fi-niani.

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LA NAZIONE Pagina 7 – Firenze La Regione si costituirà parte civile nel processo sull’affare di Castello Intanto il governatore ha tre priorità. E per la Cittadella viola non c’è posto SANDRO BENNUCCI SE IL GIP accoglierà la richiesta della procura di rinviare a giudizio il patron di Fondiaria, Salvatore Ligresti, e gli altri imputati dell’«affare-Castello», la Regione potrebbe costituirsi parte civile. Lo chiedono, attraverso un’interrogazione depositata ieri, i consiglieri dell’Udc Marco Carraresi e Giuseppe Del Carlo. I quali sostengono che l’amministrazione regionale, che aveva sottoscritto il «P.U.E. Castello» (piano urbanistico esecutivo di iniziativa pubblica), non può non considerarsi parte lesa. E sempre secondo Carraresi, la Regione sarà costretta a fare scelte analoghe anche in altre due vicende che possono avere sbocchi processuali: la realizzazione della Scuola marescialli dei carabinieri, sempre a Castello, e l’Auditorium della musica a Porta a Prato. Nel primo caso la Regione è firmataria degli accordi di programma, nel secondo ha finanziato l’intervento con 40 milioni. Intanto, il giorno dopo le richieste di rinvio a giudizio formulate dal procuratore capo, Giuseppe Quattrocchi, e dai suoi collaboratori in quest’inchiesta (Giuseppina Mione, Giulio Monferini, Gianni Tei), la Regione chiarisce, in maniera definitiva, le idee che ha su Castello. E’ lo stesso presidente della giunta, Enrico Rossi, a sintetizzarle così: «Al primo posto ci sono tre progetti sui quali non esiste più alcuna discussione: l’ammodernamento dell’aeroporto di Peretola; il termovalorizzatore di Case Passerini; il parco della Piana che sarà, come minimo, di 80 ettari, non un centimetro di meno. Aggiungo che la variante urbanistica, al quale sta lavorando l’assessore Anna Marson, arriverà in giunta a dicembre e in consiglio, probabilmente, in febbraio». AGGIUNGENDO che bisogna dare per scontate le presenze della Scuola marescialli dei carabinieri e degli insediamenti di edilizia residenziale previsti da Fondiaria, vediamo che resta poco per il nuovo stadio e, ancora meno, per la Cittadella viola che i Della Valle vorrebbero per assicurare alla Fiorentina un costante futuro da Champions. E’ vero che manca ancora il piano strutturale del Comune, che Matteo Renzi dovrebbe far approvare da consiglio di Palazzo Vecchio in ottobre, ma è altrettanto vero che l’ultima parola spetterà alla Regione. E Rossi, sempre ieri, è stato sbrigativo ma categorico: «Rispetto i Della Valle e naturalmente la Fiorentina, ma la Regione deve pensare prima di tutto ai servizi essenziali. L’ammodernamento dell’aeroporto svilupperà gli affari e il turismo. Mentre il termovalorizzatore, progettato al di là dell’autostrada, a Case Passerini, ci salverà dai rifiuti. Eppoi c’è il parco: intoccabile nelle sue dimensioni ipotizzate. Casomai potrebbe essere ancora più grande». In parole semplici, Rossi fa sapere che gli 80 ettari non sono riducibili perchè in mezzo a una zona così urbanizzata e trafficata pretende ci sia un polmone verde, una gran quantità di alberi e vegetazione che permetta di respirare meglio.Ancora: è possibile che l’area venga dissequestrata dalla magistratura in tempi ormai brevi. Fondiaria, comunque vada, ha già in mano le concessioni edilizie previste dal piano di Castello. Che non comprende lo stadio. Per modificarlo ci vorrebbero tempi ancora più lunghi. Obiezione del cronista: la Cittadella viola concentrerebbe impianti dove si fa sport, ossia all’aria aperta e con fondo erboso. Non potrebbe prendere una fetta di parco? Rossi scuote la testa: «Per la Regione il parco è una priorità, come le altre due, cioè l’ampliamento dell’aeroporto e il termovalorizzatore. Pensi che abbiamo rinunciato, ormai definitivamente, all’ipotesi di costruire a Castello il nostro centro direzionale. Era un progetto che, almeno all’inizio, prevedeva la concentrazione delle attività regionali e addirittura una Cittadella per i dipendenti. Tutto cancellato. Gli interessi della collettività hanno priorità assoluta». La Regione, è sicuro, si allargherà a Novoli, nei terreni ex Fiat e Carapelli, che confinano con i palazzoni bianchi prima in affitto eppoi acquistati durante la presidenza Martini. Del resto proprio Novoli, con l’università, il palazzo di giustizia, la grande sede della Cassa di Risparmio, il Multiplex e. appunto, l’allargamento dello spazio della Regione, diventerà il centro direzionale della città, il cuore pulsante di Firenze. E allora, la morale di una favola che per le aspettative della Fiorentina e dei suoi tifosi non sembra avere un finale lieto è questa: bisogna che i Della Valle vengano informati presto delle scelte urbanistiche che stanno maturando su Castello. A meno che il sindaco Renzi non abbia in serbo una sorpresa. Ma rispetto a Castello, salvo un improbabile scontro istituzionale fra Regione e Comune, sarebbe un’altra storia.

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LA NAZIONE Pagina 2 – Montecatini Turismo. Convegno di Confesercenti – Asshotel Più qualità e innovazione per rilanciare la Toscana Albergatori a caccia di «ricette» contro la crisi ESPERTI del settore e amministratori pubblici si sono confrontati su «Innovazione e promozione per rilanciare il turismo toscano», nel convegno regionale organizzato da Confesercenti nel salone Regina dello stabilimento Tettuccio. «Elevare la competitività delle nostre aziende in Toscana — dice Bruno Migneco, vicepresidente nazionale di Assohotels — significa mantenere un adeguato rapporto tra costo e produttività del lavoro, disporre di aziende ben organizzate, supportati da un sistema di infrastrutture adeguatamente sviluppato ed efficiente. Dobbiamo proporre al mercato prodotti di qualità, ad alto valore aggiunto». NICOLA GUELFI, presidente di Assohotels Montecatini, sostie il concetto lanciato dal dirigente nazionale. «Innovazione e promozione — dice — sono i temi principali in questo difficile momento. La collaborazione tra le città toscane ha portato i mondiali di ciclismo: dobbiamo proseguire su questa linea». Anche Cristina Scaletti, assessore regionale al turismo, promuove la sfida dell’innovazione. «Abbiamo il terzo portale turistico più visitato d’Europa — dice — e sarebbe un peccato non utilizzare questo mezzo per accrescere ancora la nostra capacità di attrazione. Invito tutti gli imprenditori del settore a registrare la loro offerta sul sito www.turismo.intoscana.it e sfruttare l’opportunità che offre la Regione. La crisi ci chiama a una reazione e a una riorganizzazione non più rinviabili». Scaletti ha ribadito che la Regione andrà verso l’abolizione delle Apt, delegando i loro compiti a Toscana Promozione. «E’ necessario che ci sia una cabina di regia unica — sottolinea — per non disperdere le risorse anche se la Regione manterrà un’interfaccia costante con le Province per tutte le loro necessità specifiche». Daniele Bernardini

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IL TIRRENO Pagina 2 - Montecatini Nel convegno di Asshotel al Tettuccio la Scaletti ha assunto l’impegno di una promozione costante Aumentare la qualità dell’offerta E’ l’appello dell’assessore regionale agli imprenditori del turismo DAVID MECCOLI MONTECATINI. Innovare e promuovere per far crescere il turismo. Asshotel ha organizzato un convegno al Tettuccio. Obiettivo: trovare la chiave per la competitività. Che, come ha spiegato l’assessore regionale Cristina Scaletti, necessita di regia centralizzata e offerte di qualità. «Innovazione e promozione - ha detto il presidente comunale di Asshotel, Nicola Guelfi - sono le parole con le quali rilanciare le imprese del turismo. E l’innovazione maggiore sarà quella di ricercare una più stretta collaborazione con le altre città toscane: in questa ottica i mondiali di ciclismo devono essere visti come il primo risultato raggiunto tutti insieme e un trampolino di lancio per nuovi obiettivi». «Per vincere la sfida del turismo ormai globalizzato e far crescere il movimento turistico - ha detto l’assessore Scaletti - la Regione ha scelto di puntare sul binomio innovazione e promozione. Chiediamo dunque alle imprese di innovare e garantiamo loro un impegno serio, costante e coordinato per promuovere sui mercati mondiali il marchio Toscana, ottimizzando e concentrando l’attività di promozione per valorizzare, in questo contesto, le ricchezze e le eccellenze dei singoli territori. Questo è l’unico modo per rendere il sistema toscano capace di competere davvero sui mercati nazionali e internazionali». «Per essere sempre più competitivi - ha proseguito Scaletti - è necessario essere capaci di elevare la qualità dell’offerta. E’ tutto il comparto che deve crescere ed essere capace di fare squadra evitando qualsiasi tipo di dispersione, con il sistema pubblico che curerà la promozione e si occuperà di migliorare infrastrutture e servizi, e con i privati che dovranno lavorare per offerte di qualità, sul rapporto qualità-prezzi e con investimenti in innovazione. In questo contesto aver ottenuto i mondiali di ciclismo rappresenta una grande opportunità: il cicloturismo è uno dei temi più importanti e attuali, in grado di portare ricadute positive sul territorio». Al convegno hanno partecipato anche il vicesindaco di Montecatini Edoardo Fanucci, il presidente regionale di Asshotel (nonché vicepresidente nazionale) Bruno Migneco, i consiglieri regionali Vittorio Bugli (capogruppo Pd) e Alberto Magnolfi (capogruppo Pdl), il presidente di Confesercenti Toscana Massimo Vivoli e il ricercatore dell’Irpet Enrico Conti.

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IL TIRRENO Pagina 3 - Livorno Protesta del comitato anti-discarica in consiglio provinciale: andremo per vie legali Limoncino, lista dei rifiuti ridotta Approvata la mozione della maggioranza per limitare i conferimenti LIVORNO. Volevano che la Provincia, che ha dato la concessione per quella discarica che osteggiano in ogni modo, si confrontasse con loro. Così ieri mattina una rappresentanza del comitato contro il riutilizzo dell’ex cava sul monte La Poggia si è presentata in consiglio provinciale. Erano una cinquantina e hanno atteso fino a tarda mattina. A quell’ora, saltando vari punti all’ordine del giorno, è stata discussa la mozione presentata da un gruppo della maggioranza (Bogi e Celanti-Idv, Ceccantini, Bartalesi, Marchi e Bagnoli - tutti Pd e Adriani-Sel). Il documento chiedeva la revisione dei rifiuti in ingresso all’interno dell’impianto che dovrebbe sorgere al Limoncino, limitando le autorizzazioni a dieci tipologie, tutte derivanti da operazioni di costruzione e demolizione. «È un documento “lavacoscienze” - ha detto Maurizio Zingoni, Pdl -, visto che questa maggioranza ha già dato l’ok alla discarica. La mozione dei consiglieri di maggioranza è una presa di giro, si doveva chiedere la revoca della concessione». Di revoca non ha parlato l’assessore provinciale all’ambiente Nista, che alla preoccupazione del comitato che la discarica, tramite il percolato derivante dai rifiuti, possa inquinare la falda acquifera del monte La Poggia, ha risposto dicendo che là non c’è nessuna falda. Un’affermazione che ha scaldato gli animi dei rappresentanti del comitato. «Ma se l’avete detto voi che lì c’era l’acqua - hanno vociato -, in un documento fatto a vostre spese». «Per sgombrare il campo - ha proseguito Nista - da inesattezze colossali sappiate che la procedura di Via risale al novembre 2008 e si trova sul sito della Provincia. Governare un territorio vuol dire prendersi responsabilità e la gestione dei rifiuti implica scelte difficili. Il territorio provinciale produce 1 milione e 200mila tonnellate all’anno di rifiuti non pericolosi, il 45% dei quali finisce all’estero per essere smaltito. Bisogna dare una risposta per collocare gli inerti e se il ripristino ambientale implica la procedura di discarica allora bisogna seguire le norme». Alla fine la mozione è stata approvata con 16 voti favorevoli e 6 contrari (Vaccaro, Naldini, Landi, Gragnoli, Corsinovi e Carabellese - tutti Pdl). Ed è esplosa la rabbia del comitato, che promette al più presto azioni legali. «Loro negano la presenza dell’acqua - ha detto dopo il consiglio proivinciale Rosaria Scaffidi, portavoce dei no-Limoncino - è assurdo. Tutti sano che è in superficie e anche nel sottosuolo. Oltretutto la collina è in movimento e piazzarci sopra il peso di una discarica significherebbe facilitare lo smottamento. La concessione per quell’impianto è un abuso di potere». Per non parlare del passaggio dei camion: «è molto pericoloso - ha detto la portavoce -, in una via stretta e residenziale com’è quella al Limoncino. Appena abbiamo le perizie dei nostri tecnici andiamo per vie legali contro la Provincia, che ha dato questa concessione». Intanto ieri i sindacati Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil hanno scritto al prefetto, chiedendogli un incontro urgente, per chiarirgli come «la situazione al Limoncino sta creando forte criticità, dato che l’impresa ci ha comunicato l’impossibilità di mantenere l’occupazione di almeno 60 lavoratori». A.C.

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LA NAZIONE Pagina 5 – Livorno Discarica del Limoncino. Il comitato ha assistito al dibattito in Consiglio dove il Pd ha recitato il “mea culpa” Solo materiale edile, passa la mozione «lava coscienza» UNA MOZIONE «lava coscienza» è stata definita quella votata ieri dalla maggioranza di centrosinistra che amministra la Provincia. Riguarda la discarica del Limoncino e prevede la riduzione degli indici dei rifiuti da conferire in cava. in pratica solo inerti provenienti dai cantieri edili. La mozione, proposta dal consigliere del Pd Ceccantini insieme ad altri esponenti della maggioranza dall’Idv a Sel, è stata presentata ai membri del comitato del Limoncino — che ieri si sono presentati nella sala del consiglio con tanto di mascherine anti-inquinamento sulla bocca — è un tentativo di rimediare a quello che il capogruppo del Pd Elis Bufalini ha definito «un errore perché non abbiamo compiuto tutti i passaggi necessari. E’ giusto, quando facciamo degli sbargli, assumerci le nostre reponsabilità». A niente sono servite le parole dell’assessore all’ambiente Nicola Nista per ricordare il rispetto delle procedure autorizzative. Dalla platea sono volate parole grosse: buffoni, andate a lavorare! Ma è stato bravo il presidente del consiglio Di Bonito a riportare l’ordine nella sala. una cosa però il Comitato l’ha ottenuta: ovvero la partecipazione, oggi, alla seduta della terza commissione dove, proprio ieri, si è verificato un cambiamento dei componenti. Al posto di Valerio Campioni è entrato lo stesso capogruppo Bufalini. IL PDL non ha pesato le parole: «E’ una vergogna — ha tuonato la scatenata Costanza Vaccaro — che non sia stato fatto un passaggio in commissione ambiente che si è riunita poche volte per beghe interne alla maggioranza». «Questo documento cerca di lavare la coscienza della maggioranza — ha rincarato Zingoni — quando noi per mesi abbiamo chiesto, senza ottenerli, documenti». Anche l’Italia dei Valori, con il capogruppo Luca Bogi, non è stata tenera: «Ormai l’autorizzazione a Bellabarba non può essere revocata salvo il trascinamento di questa vicenda in tribunale». Il Comitato, che stamani tornerà in Provincia ha intanto invitato i lavortaori di Bellabarba ad unirsi alla loro protesta: «Perchè è a rischio anche la loro salute». M. B.

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L'Italia dei Valori presenta un'interrogazione : «Ecco le nostre proposte per far pagare tutti»

«Lotta ai "portoghesi" sui buso basta finanziamenti a

Pugno duro o basta finanziamenti pubbliciall'Atl. El'aut aut dell'Italia dei Valori e inparticolare dei consiglieri comunali An-drea Romano e Lorenzo Del Lucchese chehanno presentato un'interrogazione urgen-te sul fenomeno dell'evasione dei titoli diviaggio sui bus: «E' necessario far sì chetutti gli utenti del trasporto pubblico localepaghino il biglietto o l'abbonamento - spie-ga Romano - altrimenti dovremo conti-nuare a ricorrere alla mano generosa delComune, chiamato a contribuire ai bilanciAtl anche per conto di chi fa il furbo econsidera fessi gli onesti cittadini, che pa-gano senza ricevere gli adeguati miglio-ramenti a causa delle difficoltà finanziariedell'azienda».«La soluzione proposta nell'interrogazio-ne è già stata sperimentata con successo inaltri Comuni - prosegue Romano - perquesto ci aspettiamo che Atl lametta subitoin pratica, altrimenti non appoggeremo più

il sostegno finanziario che il Comune hafinora assicurato all'Azienda».«Il rilancio del trasporto pubblico locale -conclude il capogruppo dell'Italia dei Va-lori - non si fa solo con le campagnepubblicitarie e gli sconti per lo shoppingdegli abbonati. Accanto a queste utili ini-ziative è doveroso debellare l'evasione deifurbi, assicurare più corsie preferenzialiper gli autobus e utilizzare i parcheggi discambio fuori dal centro cittadino, senzacostruirne nemmeno uno all'interno di es-so». Inparticolare sono due le proposte cheIdv vorrebbe vedere applicate. La prima:dare mandato all'autista, alla partenza daogni capolinea, di richiedere il titolo diviaggio, venderlo ai passeggeri sprovvistie, eventualmente, richiedere "rinforzi" an-che delle forze dell'ordine. La seconda:vincolare vincolare la salita dei passeggeridalla porta anteriore del mezzo, eccetto peri disabili.

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IL TIRRENO Pagina 2 - Livorno Interrogazione per chiedere più controlli e più potere agli autisti sui mezzi dell’Atl I dipietristi: «Sul bus solo chi paga» LIVORNO. I dipietristi chiedono più rigore sugli autobus dell’Atl e dichiarano guerra ai “portoghesi”. In una interrogazione dei consiglieri comunali dell’Italia dei valori Andrea Romano e Lorenzo Del Lucchese, si sostiene la necessità dell’«emanazione urgente di nuove direttive aziendali», con le quali siano gli stessi autisti a poter «richiedere il titolo di viaggio» ai passeggeri e, in caso di problemi, «chiedere l’intervento dei verificatori aziendali o delle forze dell’ordine». Secondo i consiglieri dell’Idv i passeggeri dovrebbero mostrare il biglietto all’autista al momento di salire sul bus, in modo da evitare il fenomeno dei viaggiatori a sbafo. Ciò aiuterebbe, a detta di Romano e Del Lucchese, il trasporto pubblico locale che, pur vittima dei «tagli indiscriminati del Governo», conosce una «situazione in cui alcune inefficienze, come quella relativa al fenomeno dell’evasione dei titoli di viaggio vengono tollerate».

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IL TIRRENO Pagina 6 - Pistoia Pagliaro: «Strade senza sicurezza» Viabilità, dall’IdV critiche al Comune M.Q. QUARRATA. L’Italia dei Valori punta il dito contro le condizioni della viabilità a Quarrata. «La mobilità all’interno del nostro comune - spiega il coordinatore della sezione quarratina Domenico Pagliaro - è già molto precaria, le strade di accesso sono poche e quelle che ci sono, sono in condizioni pessime. Non ci sono scuse, non si può giustificare la situazione dicendo sempre che i tagli fatti da questo governo, che sono di notevole entità, non permettono di dare adeguate risposte ai bisogni dei cittadini. Non chiediamo la luna, ma vogliamo sapere come mai l’unica strada di accesso, che va da via Firenze e si collega con via Torino, non viene sistemata: sono 500 metri. È davvero impossibile trovare la somma necessaria per mettere la strada in sicurezza? Certo, per questa amministrazione è più facile reperire ingenti somme per grandi opere, mentre si dimentica dei problemi quotidiani che i cittadini di Quarrata devono affrontare. Noi dell’Italia dei Valori saremo sempre vicino ai bisogni dei cittadini del nostro comune e questa non è una presa di posizione fine a se stessa, ma la necessità di evidenziare che ci sono delle priorità quando si amministra».

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LA NAZIONE Pagina 15 – Massa Carrara Urbanizzazione selvaggia Oggi alle 16 nella sala di rappresentanza del Comune il coordinamento comunale dell’Idv in collaborazione con libreria Nuova Avventura organizza «Le mie città, mezzo secolo di urbanistica in Italia», presentazione del libro di Vezio De Lucia. Interverranno: Vezio De Lucia, Riccardo Canesi, Claudia Bienaimè, Attilio Puntelli, Emilia Fazzi Contigli.

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