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31 ottobre

RASSEGNA 31 ottobre

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rassegna 31 ottobre

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di Paola Zancae Davide Vecchi

G iura che non è una sua amica,che non l'ha mai ospitata a ca-

sa sua. Eppure, quella sera del 27maggio, Nicole Minetti le ha fat-to da mamma. È arrivata in que-stura a Milano, si è presentata co-me una sua amica, ha spiegato diessere consigliere regionale inLombardia e si è offerta “di pren-dere in affidamento la minore edi provvedere per ogni necessitàa carico della stessa”. L’o rd i n edel capo era stato chiarissimo:Berlusconi quella sera improvvi-samente diventata “dif ficile” siaffida a lei per il “r ilascio” dellaragazza diciassettenne. Di Nico-le evidentemente si fida, e Nico-le evidentemente sa bene qual èla partita in gioco quella sera.Ruby le si tuffa tra le braccia.

Mamma Nicole la capirà benissi-mo. Ha solo venticinque anni, lasua carriera è appena comincia-ta, figuriamoci se si mette a fareramanzine. Insieme a lei c'è an-che la ragazza brasiliana che staospitando Ruby da qualche gior-no. Si torna a casa, insomma.Ognuno alla sua.

MA COME È POSSIBILE ch esia così semplice prendere in con-segna una minorenne fermata inquestura? Lei ripete di non voler“commentare né dire più nulla suquesta vicenda”. Perfino gliesperti di diritto minorile fannofatica a raccapezzarsi. Nella pras-si, verbali di consegna così non nehanno mai visti. Non resta che af-fidarsi al codice. Le disposizioniattuative sul processo penale a ca-rico di imputati minorenni, all'ar-ticolo 20-bis dicono che nel ver-

bale di consegna si indicano le“generalità dell'esercente la pote-stà dei genitori, dell'eventuale af-fidatario e della persona da questiincaricata alla quale il minore èconsegnato”. Nel caso di Ruby, igenitori non riescono ad esserecontattati, nelle comunità mila-nesi non c'è posto. Dunque, “co -me da accordi tra il capo di gabi-netto e il pm di turno minori” nelverbale di consegna c'è il nomedella Minetti. Le procedure, dico-no dalla questura, sono state ese-guite correttamente. È solo chesono finite in un altro modo. Chifirma quel verbale, è obbligato atenere il minore “a disposizionedel pubblico ministero e di vigi-lare sul suo comportamento”.Con mamma Nicole, non è andataproprio così. Quell’impegno chela legge le impone, se l’è dimen-ticato? Sembrerebbe di sì, visto

che pochi giorni dopo la notte inQuestura, Ruby viene sorpresa ingiro a Milano in “attegg iamentinon adeguati” e, su ordine di unaltro pm dei minori, viene man-data in comunità.

D ' A LT RO N D E , Nicole è unagiovane donna che ha ancora tan-ta strada da fare, si è infilata in uningorgo più grande di lei. Megliouscirne in fretta, appena giratol'angolo della questura, solo do-po aver avvertito Berlusconi chela nottataccia è finita. Da quandofaceva la ragazza sull'altalena aScor ie, è riuscita a finire nella(blindatissima) posizione nume-ro 8 del listino Formigoni. Lei nonrinnega il passato (“Una parente-si che mi è servita per pagarmi glistudi e non gravare sulla fami-glia”) anche se ha concesso rareinterviste solo ai giornali che le

promettevano (invano) di nonpubblicare più una sua celebrefoto che la vede seduta su unosgabello. Dice di aver conosciutoBerlusconi subito dopo l'aggres-sione di piazza Duomo: lei lavo-rava al San Raffaele, faceva l'igie-nista dentale e ha dato una manoa far tornare il sorriso al premier

colpito dalla statuetta di MassimoTartaglia. Altre versioni diconoche lei, il presidente del Consi-glio, l'abbia conosciuto moltoprima, e che anche quel postonella clinica di don Verzé fosse laprima tappa di una carriera finita(per ora) al Pirellone. Ora in Re-gione tutti la raccontano comeuna inavvicinabile, protetta dauna portavoce che più che allacomunicazione serve a guardarlele spalle. Ma la sua presenza, siachiaro, non ha mai dato fastidio.C'è perfino un consigliere (nondi maggioranza) che ha “fonda -to” un comitato in difesa di Nico-le Minetti: guai a chi la critica,nessuno si azzardi a metterla indifficoltà. Quando ci ricapita divedere tutti i giorni una così?

Da Roma a Parigi: così

il presidente del Consiglio

passò quel giorno

I l 27 maggio del 2010, nel giorno incui “Ruby Rubacuori” fu fermata peruna lite con la sua coinquilina e

portata, priva di documenti, alla Questura diMilano, Silvio Berlusconi iniziò la propriagiornata a Roma, al Parco della Musica, doveera di scena, dalle dieci e mezza dimattina, l’Assemblea di Confindustria. Alla

riunione pubblica erano presenti anche ipresidenti di Camera e Senato, e poichè quellierano i giorni in cui si iniziava a consumare ladivaricazione tra le posizioni di Berlusconi equelle di Gianfranco Fini, tornò sul temaassicurando: “C’è qui Fini. Vi garantiamo chenei voti alla Camera la maggioranza sarà coesae unita”. Nello stesso giorno il Presidente del

Consiglio chiese alla leader degli industrialiEmma Marcegaglia “vieni a fare il ministro”,ricevendone un deciso diniego e una criticaalla manovra di bilancio in preparazione aPalazzo Chigi.Alle tredici e trenta, Berlusconi volò aParigi, dove arrivò intorno alle 16, per lariunione interministeriale dell’Ocse

di Gianni Barbacetto

M ostra orgogliosa tre nu-meri di telefono,nell’agenda del suo pal-mare Nokia. Karima El

Mahroug, per gli amici Ruby, èla ragazza minorenne che haraccontato e poi smentito isuoi incontri con Silvio Berlu-sconi. I tre numeri sono “Pr iva-to Villa” (Arcore), “Privato Cer-tosa” (Sardegna) e “Silvia Silv”(il nome al femminile nascon-de il cellulare di Silvio). È stataanche a villa Certosa, Ruby?Difficile districarsi nel gioco

delle affermazioni e dellesmentite. Dopo aver racconta-to, non senza particolari eroti-ci e descrizioni del rito del“bunga-bunga”, di essere anda-ta tre volte ad Arcore, ora ridu-ce gli incontri a uno e derubri-ca Silvio da “amico” a “cono -scente”. Ma poi dissemina trac-ce di altri incontri con Berlu-sconi, almeno due, a Milano:una cena al ristorante da “Gian -nino”, dopo la serata ad Arcoredel 14 febbraio 2010; e una fe-sta all’“Ibiza” di corso Garibal-di, per l’occasione chiuso alpubblico e riservato agli amicidi Silvio.

VENERDÌ SCORSO, 29 ot-tobre, è stata una giornata im-portante per Ruby. Un incontrodi un’ora e trenta minuti a Mi-lano ha segnato una svolta nellasua storia. Per il viaggio da Ge-nova, le ha telefonato “A n d re a ”,un personaggio del giro di LeleMora che tiene costantemente icontatti con lei e di cui lei si fidapienamente. “A n d re a ” le haspiegato che era necessario an-dare a Milano. Qui ha incontra-to ancora una volta Luca Giu-

liante, legale di Lele Mora e diRoberto Formigoni, tesorieremilanese del Pdl e grande amicodi Paolo Berlusconi, Giuliantefinora le ha fatto da avvocato.Ora basta: le ha annunciato cheda qui in avanti sarà assistita daun altro legale: Massimo DiNoia, che in passato ha difesoanche Antonio Di Pietro. Uncambio che ha il sapore di unamossa strategica: per dimostra-re che Ruby non è manovratadall’entourage del presidentedel Consiglio. Lui, Di Noia, ac-cetta la sfida, sa che la corsa saràin salita e dichiara: “Mi interessa

solo la difesa della parte che as-sisto”.Ma il problema che resta apertoè proprio quello della rete attor-no a Ruby: la rete di protezionee di controllo che si è rinsaldataattorno alla ragazza a partiredalla notte cruciale del 27 mag-gio 2010, quando Karima è sta-ta fermata dalla polizia e portatanei locali della questura di Mi-lano. Quella notte fu una tele-fonata proveniente dalla Presi-denza del Consiglio a spingeregli agenti a rilasciare Ruby e adaffidarla a Nicole Minetti, balle-rina di Colorado Cafè e igienistadentale dell’ospedale San Raf-faele, che agli agenti si è quali-ficata come consigliere regio-nale “con incarico presso la Pre-sidenza del Consiglio dei mini-str i”.

È SILVIO BERLUSCONI inpersona a telefonare al capo digabinetto della questura, PietroOstuni, per chiedergli di lasciarandare la ragazza, contro le di-sposizioni del Tribunale dei mi-nori di Milano. Il pubblico mi-nistero Annamaria Fiorillo, cheera di turno quella notte, è un

Il personaggio La consigliera regionale

La Minetti, l’affido blitz e la “fuga”

magistrato d’esperienza. Sa checosa si deve fare in questi casi:aveva infatti disposto il colloca-mento della ragazza presso unacomunità protetta. Ruby erasenza documenti, risultava infuga da una struttura per minoriin provincia di Messina, era ac-cusata di furto. Ma la Questura

di Milano insiste: “Il magistratodi turno è stato informato”e“haacconsentito che la minore fos-se affidata al consigliere Minet-ti”; quanto alla qualifica di “con -sigliere ministeriale”, dice il co-municato della questura, è unerrore del verbale di quella ma-ledetta notte.

I protagonistiNella foto grande, Ruby

poi il manager dei vip, Lele Morae Nicole Minetti, consigliere Pdl in

Regione Lombardia (FOTO ANSA)

A destra, l’ex questore di MilanoVincenzo Indolfi (ELABORAZIONE DA FOTO ANSA)Si presentò

come“emissaria”di PalazzoChigi, la firmasul verbalePerché lei?

IL BUON SAMARITANO

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g p o f g p o d f g p o d f p o d f g d f g f g g f h f g h h g ff g

Dottore, volevo confermare checonosciamo questa ragazza, ma

soprattutto spiegarle che ci è statasegnalata come parente del presidente

egiziano Mubarak e dunque sarebbeopportuno evitare che sia trasferita in una

struttura d’accoglienza. Credo sarebbemeglio affidarla a una persona di fiducia e

per questo volevo informarla che entrobreve arriverà da voi il consigliereregionale Nicole Minetti che se ne

occuperà volentieri

Il legale di Morae di Formigonila “passa”a Di NoiaCome funzionala “re t edi protezione”

Il premier nelleconversazioniè “il Capone”Quegli acquistida 180 milaeuro pagati dalmanager dei vip

LA TELEFONATA

L’OSTAGGIO RUBYLa morsa del Caimano. Nei numeri del palmaredella ragazza “Privato Villa” e “Privato Certosa”

Domenica 31 ottobre 2010

(l’Organizzazione per la cooperazione e losviluppo economico) che allora era presiedutadall’Italia. Alla conferenza stampa che ne seguì,il premier si lanciò in una dichiarazione, che,con il senno di poi, suona sinistra: “Comeprimo ministro non ho mai avuto la sensazionedi avere del potere, forse come imprenditorequalche volta. Cito una frase di colui che era

considerato come un grande dittatore e cioèBenito Mussolini: dicono che hopotere ma quelli ce l’hanno i miei gerarchi ioposso solo dire al mio cavallo di andare adestra o a sinistra e di questo posso esserecontento”. Berlusconi dovette poi rimanere aParigi per la cena all’ambasciata italiana, che siprotrasse oltre le 23. Il giorno seguente, il 28,

di Sandra Amurri

I l presidente del Consiglio ordi-na che Ruby venga affidata alla

sua igienista eletta consigliera re-gionale Nicole Minetti invece diessere condotta a una comunitàprotetta come chiesto dal pm mi-norile. Il questore di Milano Vin-cenzo Indolfi esegue. Questo ac-cadeva il 27 maggio. A ottobre ilquestore viene nominato prefettocon funzione di ispettore generaledi amministrazione del Consigliodei ministri. Premesso che prassivoglia che tutti i questori di Mi-lano vengano nominati prefetti,che Indolfi ha 64 anni e tra unanno andrà in pensione e che tut-ti i questori vanno in pensione daprefetti, resta il ruolo svolto dalpoliziotto alla guida di via Fate-benefratelli nel caso Ruby. Stiamoparlando di un questore che non

ha certamente brillato durante iquattro anni di permanenza aMilano. A suo carico due inchiestenell’arco di due mesi. Una voltaperché in qualità di massimo re-sponsabile dell’ordine pubblicoaveva dimostrato “palesi ineffi-cienze nella gestione della piaz-za” - fu l’accusa del ministro dellaDifesa Ignazio La Russa - quandoil premier venne colpito dalla sta-tuetta con il Duomo di Milanolanciata da Tartaglia. La secondain occasione della ricorrenza del-la strage di Piazza Fontana quan-do il sindaco Moratti venne rag-giunta sul palco dai dimostranti.In ultimo quando il direttore di“L i b e ro ” Maurizio Belpietro ven-ne sorpreso sull’uscio di casa daun uomo armato. Indolfi dichiaròche si trattava di un fatto gra-vissimo tant’è che il ministrodell’Interno Maroni fu costretto a

convocare una riunione a portechiuse con i massimi verticidell’ordine pubblico. Storia rive-latasi poi di tutt’altro peso. Unquestore che nel raccontarequanto accaduto quella seraquando il premier si adoperò perfar rilasciare la minorenne ma-rocchina dice: “Non è che chie-devano proprio di rilasciarla, siraccomandavano visto che eraminorenne di fare quel che do-vevamo fare ma di gestire la cosanel mondo più corretto possibile.Così il mio capo di gabinetto hachiamato la centrale operativaper informarsi”. Come se normal-mente le cose non vengano ge-stite nel modo più corretto pos-sibile visto che c’era bisogno dellatelefonata del premer. E come seil premier telefoni ogni qualvoltache viene fermata una minoren-ne. “Abbiamo rispettato tutti i cri-

di Davide Milosa

O tto ore a cavallo tra il 27 eil 28 maggio. Da qui iniziala storia di Ruby che scuo-te i vertici della questura

di Milano e alimenta lo scontrocon il tribunale dei minori. Nel-la bufera ci sono il capo di ga-binetto Pietro Ostuni e l’ex que-store Vincenzo Indolfi. Su di lo-ro molti dubbi e troppe ombre.Al centro, quella maldetta seradi quasi estate. Quando una ra-gazzina non ancora 18enne

(compirà la maggiore età doma-ni), dopo essere stata fermatacon l'accusa di furto, viene la-sciata andare e affidata a NicoleMinetti, consigliere regionalePdl. In questo modo disobbe-dendo agli ordini impartiti dalpm del tribunale dei minori cheaveva disposto l'affido in comu-nità. Circostanza confermata ie-ri dal magistrato e in totale con-traddizione con l'operato deivertici di via Fatebenefratelli.Gli stessi che in serata hanno,però, replicato: “Il pm - si leggenella nota ufficiale - acconsentìall'affido alla Minetti”, questodopo aver “preso atto della cer-ta identificazione della mino-re ”. Eppure i fatti di quella seraraccontano, minuto per minu-to, il grande inganno della Que-stura. Con due agenti che, no-nostante la presenza del consi-gliere, dal pm ottengono la con-ferma dell’invio in una comuni-tà e una funzionaria che sostie-ne invece di aver avuto il via li-bera all’affido dallo stesso ma-gistrato. La stessa che si rifiute-rà, però, di firmare il verbale.

ORE 18.15: LASEGNALAZIONEÈ il 27 maggio. Siamo incorso Buenos Aires. Ruby

è in un centro benessere. Ca-terina P., ballerina, la ricono-sce per la ragazza ospitata incasa qualche sera prima e chela mattina dopo scompare por-tandosi via 3.000 euro e diversigioielli. Caterina chiama il113. Interviene la volante delcommissariato Monforte chela porta negli uffici di via Po-ma.

ORE 22.25: L’ARRIVO AVIA FATEBENEFRATELLIRuby viene trasferita in questu-ra. In realtà si chiama Karima edè nata in Marocco il 1° novem-bre 1992. Dagli accertamentiemerge una denuncia per scom-parsa (maggio 2009) fatta dai ge-nitori e dalla casa famiglia di Le-tojanni dove ha vissuto per qual-che tempo.

ORE 23.00:“IN COMUNITÀ”La volante entra in Questura. Ru-by viene accompagnata nellostanzone per il fotosegnalamen-to. Le vengono prese le impron-te digitali. Nel frattempo, gliagenti attendono le decisionidel Tribunale dei minori. Quellanotte di turno c'è la dottoressaFiorillo che decide: la ragazza vaaffidata a una comunità.

ORE 23.40:“RESTA QUI”Entra in scena un commissariocapo. Dal primo piano, il diri-gente scende al fotosegnala-mento. Davanti agli agenti con-ferma: la ragazza deve essere af-fidata a una comunità. Ma sequesto non è possibile, vista l'o-ra tarda, Ruby dovrà passare lanotte negli uffici della questura.Così sarà: un lungo giro di tele-fonate a diverse strutture di ac-

coglienza dà esito negativo. Bi-sogna attendere la mattina del28 maggio. L'ordine è categori-co: la 17enne non si deve muo-vere da via Fatebenefratelli.

ORE 23.50: SI MUOVE ILG OV E R N OLa scena cambia. Il commissariocapo si presenta trafelata agli uf-fici della 3a sezione dell'Ufficioprevenzione generale, dove Ru-by è in attesa. “La ragazza va ri-lasciata”. L'ordine arriva da Pie-tro Ostuni. Gli agenti chiedonospiegazioni. Per la prima voltaviene nominata la presidenzadel Consiglio. Da lì qualcuno hachiamato. Ostuni ha risposto.Risultato: Ruby deve andare via.Perché Ruby è parente del pre-sidente egiziano Mubarak. Chici crede? Ora nessuno. Ma inquei momenti di concitazione,gli agenti non si fanno domande.Del resto l'ordine arriva addirit-tura da Berlusconi. Questo, in-fatti, lascia a verbale Ostuni.“Dottore – dice il Cavaliere – co -nosciamo questa ragazza”. Do-podiché il premier in persona fafiltrare la balla della parentelacon il leader egiziano.

ORE 00.00: L’A R R I VODELLA MINETTIMentre il capo di gabinettoOstuni continua a telefonareper far rilasciare la ragazza, al-l'ingresso della questura si pre-senta Nicole Minetti. La giovaneconsigliere regionale, che si ap-prende avere anche un incaricopresso la presidenza del Consi-glio, non è sola. Con lei c'è Mi-chelle, modella brasiliana che daqualche giorno ospita Ruby. Èstata lei, poche ore prima, a con-tattare il Cavaliere avvertendolodel fermo di Ruby. Nel frattem-po la Minetti si offre di prenderein affidamento la minorenne.

ORE 00.45: REBUSE INGANNOÈ in questo momento che si con-suma il presunto inganno dellaquestura. La presenza della Mi-netti cambia le carte in tavola.Che fare? Il commissario capochiede agli agenti di chiamare ilpm. Il magistrato conferma l'af-fido in comunità. Ordine chemuta in pochi minuti. La funzio-naria parla con il pm che cambiaidea: la ragazza può essere affi-data al consigliere regionale so-lo dopo la sua identificazione.

ORE 2.00: IL RILASCIO ELA FINEDieci minuti dopo Ruby è già instrada. La Minetti stranamentese ne va subito, lasciandola conl'amica e al telefono con il pre-mier. Passa una settimana e la mi-norenne è di nuovo in questura.Ha litigato con Michelle. Questavolta, però, il telefono della Mi-netti squilla a vuoto. Poche ore eRuby parte per la comunità diSant'Ilar io.

“Mandatela in comunità”Ma la questura si piegò a B.

L’ORDINE DEL GIUDICE MINORILE, LO SCONTROE IL MINUTO PER MINUTO DI QUELLA NOTTE

Ha gestito ilcaso-statuettae il giallosul direttoredi “L i b e ro ”:“Il magistratoaveva dato l’ok”

IL BUON SAMARITANO

smi delle regole e della procedura,anzi è rimasta qui anche più deld ov u t o ”. Lasciando intendere chese Palazzo Chigi non avesse te-lefonato l’avrebbero rilasciata pri-ma. Omettendo che l’hanno af-fidata alla consigliera regionaleMinetti invece di mandarla in una

casa protetta o di farla restare inQuestura perché sprovvista di do-cumenti. “Abbiamo telefonato alpm della Procura minorile ed èstato lui a darci il benestare peraffidarla alla consigliera regiona-le”. Peccato che la pm Annama-ria Fiorillo dopo aver disposto dicompiere accertamenti sull’iden-tità della ragazza diede disposi-zione che venisse collocata in unacomunità protetta in attesadell’intervento del Tribunale per iminorenni. Ma così non fu. La pm,infatti, come scritto negli atti, piùtardi venne avvisata da una te-lefonata che la ragazza essendonipote di Mubarak sarebbe statadata in consegna a un “consiglie-re ministeriale presso la presiden-za del Consiglio dei ministri”. Re-sta che il questore Indolfi deveancora raccontarla la storia di Ru-by. E lo farà da prefetto.

Fatto sta che dopo la telefonatadi Berlusconi, i funzionari affi-dano la ragazza a Nicole Minet-ti, che comunque appena fuoridalla questura la lascia alle curedella brasiliana Michele, profes-sione escort. Era stata Michelead avvertire Berlusconi che Ru-by era stata fermata: così ha di-chiarato al Corriere della Sera,spiegando di aver conosciuto ilpremier qualche anno prima edi aver avuto da lui il suo nume-ro, per le “emer genze”. Così, laragazza viene affidata a unaescort invece che a una comu-nità.

KARIMA era arrivata a Mila-no l’11 novembre 2009, in fugadalla Sicilia. Subito contatta Le-le Mora. Conosce Emilio Fede,che era stato presidente dellagiuria di un concorso di bellez-za in Sicilia a cui aveva parteci-pato nel settembre 2009. Rac-conta le feste di Arcore che oggismentisce. Ma continua ancoraoggi a sostenere di essere sem-pre in contatto con Lele Mora,che la aiuta anche economica-mente. Ruby ha un sogno. Sache i soldi finiscono, e lei vuole

un’attività che le garantisca la si-curezza economica nel tempo:vuole aprire un centro benesse-re. Racconta che gliel’hannopromesso. Dice di essere già an-data a comprare alcuni macchi-nari che le serviranno nel cen-tro: la primavera scorsa è statacon Lele Mora al Cosmoprof diBologna, la fiera dedicata allacosmesi e all’estetica, e ha spe-so 180 mila euro, naturalmenteanticipati dall’amico Lele.Mora è, nelle telefonate, “il ca-po”. Quando ha un dubbio, Ru-by chiede al suo interlocutore:“Ma parli del capino o del capo-ne?”. Il “capone” è Silvio, nellanuova versione delle dichiara-zioni ufficiali “solo conoscen-te”, benefattore “come la Cari-tas”. Ma, nelle chiacchierateprivate, amico che “ha promes-so di farmi fare politica”.Domani sarà il 1 novembre e Ka-rima compirà diciott’anni. Saràfinalmente padrona della sua vi-ta. Festeggerà, Ruby. Non dovràpiù scappare dalle comunitàimposte dal Tribunale dei mino-ri. Si concentrerà nella realizza-zione del suo sogno. Inchiestaper mettendo.

avrebbe dovuto apporre la propria firma alprotocollo per la mutua assistenzaamministrativa per la lotta all’evasione fiscale eai paradisi fiscali.Il 28 mattina Berlusconi è comunque dinuovo in Italia. Alle dodici ricevel’amministratore dell’Eni Paolo Scaroni. Dueore più tardi salgono i gradini della sua

residenza romana il ministro della GiustiziaAngelino Alfano e il sottosegretario allaPresidenza del Consiglio Gianni Letta. Laburrascosa notte con il telefono cellulare incontatto con la Questura di Milano per aiutareuna giovane amica in difficoltà, sembra ormaidietro le spalle. Gli eventi successivi cidimostreranno che non è così.

Il filo del comandoLa telefonata di B. alla Questura

di Milano nell’illustrazione di Doriano

La chiamatadel CavaliereLe forzedell’o rd i n einsistono: il pmdisse sì allaconsigliera Pdl

VINCENZO INDOLFI

DA TARTAGLIA A BELPIETRO: IL QUESTORE “NEMICO” DIVENTÒ ZELANTE

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IL TIRRENO Pagina 7 - Viareggio Parcheggi gratis per tutti i politici Il sindaco Lombardi si rimangia la restrizione e ridà il privilegio LUCA BASILE PIETRASANTA. Il parcheggio a pagamento sul territorio comunale? Lo pagano tutti, fatta eccezione per i politici locali ed i referenti di enti. Una norma, quella discussa venerdì scorso in sede consiliare, a margine di una mozione sull’argomento, poi ritirata, presentata dal Pdl, che però, come già in passato, al cittadino piace meno che niente - perché a loro la deroga e a me no? è la domanda. Sta di fatto, che dopo un primo tentativo di restringere la cerchia dei privilegiati da parte del sindaco Domenico Lombardi, che aveva concesso l’esenzione solamente ad assessori, capo-gabinetto, presidente del consiglio, capigruppo, segretario di palazzo e, appunto, sindaco, dopo una mozione di protesta del Pdl, ecco l’inversione di rotta. E così, alle figure precedenti, si sono aggiunti i consiglieri comunali e ancora i presidenti dell’Azienda farmaceutica, Pietrasanta Sviluppo spa, Centro Arti Visive e Fondazione Versiliana. In sostanza, niente di nuovo rispetto al passato. «È bastata una nostra mozione, fatta in modo provocatorio, per costringere il sindaco a tornare sui propri passi ed a concedere quello che io ritengo un privilegio e niente più. Tutti i politici cittadini - afferma il capogruppo del, Pdl Alberto Giovannetti - amministratori e consiglieri, a mio avviso, dovrebbero rinunciare a questa esenzione non utilizzando il pass di ordinanza. Se il pass l’ho ritirato? Sì, però non l’ho usato e continuerò a non usarlo. Dovrebbero fare altrettanto certi esponenti della maggioranza, che in passato moralizzavano su permessi e telefonini ed oggi ne fanno uso senza problemi, E a proposito di telefonini. Lombardi ne ha ritirati solamente 3, rispetto al quantitativo in dotazione nel passato. Come a dire, tante parole e pochi fatti». Unico fra i consiglieri e politici comunali a non ritirare il pass in deroga al pagamento dei parcheggi, è Fabio Simonini, capogruppo Idv. «Lo ritengo un privilegio inaccettabile. Il mio modo di intendere la politica è assolutamente distante da questi usi; per quanto mi riguarda, durante la mia attività istituzionale, lascio l’auto alla Pesa, o pago regolarmente il dovuto. Al Pdl, che spara nel mucchio, consiglio, quindi, di fare attenzione prima di additare qualcuno in questo contesto e di cominciare a parlare di cose concrete e d’interesse per la cittadinanza».

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IL TIRRENO Pagina 1 - Grosseto La presidente si raddoppia il gettone Commissione pari opportunità: il nuovo regolamento, non ancora approvato, prevede un aumento del 100%. E del 50% per le due vice (G.F.) GROSSETO. Altro che risparmi nella macchina pubblica. Mentre il presidente della Regione, Enrico Rossi, cerca di tagliare il tagliabile, ecco che a Grosseto la presidente della Commissione pari opportunità, Reana De Simone, indicata dallo stesso Pd del presidente della Regione, ha proposto un nuovo regolamento, non ancora approvato, nel quale il suo gettone di presenza è raddoppiato rispetto alle commissarie (articolo 13). Da un giorno all’altro. E non solo: il regolamento prevede anche la nomina di due vicepresidenti, per le quali il gettone aumenta “solo” del 50%. Sono piccole cifre rispetto ad altri stipendi pubblici, per la presidente l’aumento sarebbe da 70 a 140 euro, ma certo il segnale non va nella direzione indicata da tutti. Ma tutto il regolamento contiene alcuni aspetti che, in giunta provinciale, non sono stati digeriti con facilità. A partire dall’assessore di riferimento, Tiziana Tenuzzo, che, da membro dell’Idv, è la prima a non vedere di buon occhio le modifiche, sia per i gettoni, sia per numerosi altri aspetti. «La cosa - ci ha detto al telefono - è all’esame della giunta. Ne parleremo quando il testo del regolamento sarà definitivo e andrà in consiglio». Anche l’assessore al bilancio, Federico Balocchi, è contrario. E non solo sui gettoni. Il nuovo regolamento, infatti, darebbe molte competenze alla commissione, andando oltre il ruolo “propositivo” che dovrebbe essere alla base delle sue funzioni. In particolare la commissione dovrebbe dare parere (obbligatorio) sul piano provinciale di sviluppo, sul Ptc, sui programmi annuali e pluriennali, addirittura sul bilancio. Dovrebbe essere consultata preventivamente su ogni atto programmatico su formazione professionale e mercato del lavoro. E potrebbe anche chiedere al consiglio il riesame di un atto deliberativo del consiglio se ritenuto in contrasto con i principi di parità e pari opportunità. Il tutto “ospitando” anche due uomini (invitati permanenti). Ma senza diritto di voto. Alla faccia delle pari opportunità.

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LA NAZIONE Pagina 6 – Empoli Politica L’assessore Annalisa Fiore entra nel coordinamento regionale dell’Idv DEL nuovo Coordinamento regionale dell’Idv Toscana, in quota Fabio Evangelisti, fa parte anche Annalisa Fiore (nella foto) , 37 anni, assessore al Comune di Empoli con deleghe al bilancio, patrimonio e risorse finanziarie, tributi, farmacie comunali, risorse umane.

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LA NAZIONE Pagina 11 – Livorno Rosignano Ricevimenti itineranti dell’assessore Simoncini nelle frazioni collinari ROSIGNANO — DA NOVEMBRE l’assessore al coordinamento delle politiche per i paesi collinari Luca Simoncini riceverà il pubblico anche nelle frazioni di Castelnuovo, Gabbro e Nibbiaia per andare incontro alle esigenze di coloro che hanno difficoltà a recarsi in Comune a Marittimo. Per pubblicizzare al meglio l’iniziativa è stata inviata una lettera a tutte le famiglie delle tre frazioni. «Care cittadine, cari cittadini — ha scritto Simoncini — dato che uno degli obiettivi di questa amministrazione è quello di valorizzare il rapporto del Comune con le frazioni collinari, nei prossimi mesi terrò dei ricevimenti “itineranti” del pubblico. Ciò significa che una volta al mese sarò presente in ciascuna delle tre frazioni in modo che anche coloro che, per vari motivi, hanno difficoltà a raggiungere la sede comunale del Castello a Marittimo possano comunque entrare in contatto con il sottoscritto». «DOPO un periodo di sperimentazione nei mesi scorsi — aggiunge Simoncini — i ricevimenti in collina diventano dunque un appuntamento fisso, una sorta di “finestra” sempre aperta su tutte le questioni che vi riguardano. Se avete un problema da esporre, una segnalazione da fare o un suggerimento da dare, presentatevi pure, senza appuntamento, nei seguenti giorni presso il Centro Civico del vostro paese». IN NOVEMBRE, dunque, l’assessore Simoncini sarà a Nibbiaia mercoledì prossimo 3 novembre, a Castelnuovo venerdì 5 e a Gabbro lunedì 8 (sempre dalle ore 17.30 alle 19).

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IL TIRRENO Pagina 4 - Prato Varata la disciplina per l’uso dei simboli della città e della fascia tricolore Ora il Gonfalone ha le sue regole PRATO. Con 22 voti favorevoli (Pdl, Udc, Lega) e 15 contrari (Pd e Idv) è stato approvato nella seduta di giovedì del consiglio comunale il regolamento per la disciplina dell’uso dello stemma e del Gonfalone del Comune e della fascia tricolore. Il nuovo atto normativo, illustrato dal vicesindaco Goffredo Borchi, ha lo scopo di disciplinare in modo chiaro il ricorso ai simboli della città, in modo da sottolinearne l’importanza e da evitare usi impropri o discrezionali. «Il regolamento rappresenterà la base su cui decidere quando è opportuno utilizzare i simboli solenni della città e la fascia tricolore, che rappresenta la massima carica del Comune», ha spiegato Borchi. Nei dodici articoli del testo normativo viene sancito che il Gonfalone, sempre accompagnato dalla presenza del sindaco o di un suo delegato con fascia tricolore e con la scorta dei valletti comunali o vigili in alta uniforme, sia presente a tutte le manifestazioni e ricorrenze civili promosse dal Comune e a cerimonie in cui vi siano deposizioni di corone a monumenti cittadini. E’ obbligatorio per il 25 aprile, per il 1º Maggio, per la Festa della Repubblica del 2 giugno, per il Santo patrono (S. Stefano, 26 dicembre), per la Festa della Liberazione (6 dicembre), per la Festa dell’Unità nazionale (4 novembre), per il Corpus Domini, per la solennità della Madonna delle Carceri (6 luglio) e per le Ostensioni della Sacra Cintola. Poi, a discrezione del sindaco, il Gonfalone potrà partecipare alle cerimonie civili e religiose di carattere straordinario o imprevisto che vengano considerate di particolare importanza per la città (inaugurazione di grandi opere, ecc.).

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LA NAZIONE Pagina 22 – Pisa San Miniato «Congratulazioni al neo assessore» E critica al sindaco da parte dell’Idv L’IDV di San Miniato si congratula con il neo assessore Giuditta Giunti, ma critica l’operato del sindaco Gabbanini. «Non si può fare a meno di notare che ci sono voluti ben quattro mesi al fine di reintegrare la giunta e le domande che sorgono spontanee sono molteplici — dice il coordinatore provinciale Luigi Buoncristiani — Il sindaco ha detto che gli sembrava giusto aspettare la conclusione dei congressi di partito, ma allora i cittadini devono pensare che il loro primo cittadino o la giunta dipendano da un partito? Il sindaco è stato eletto da un’alleanza in cui anche l’Italia dei Valori ha fatto la sua parte. Il primo cittadino, così come la giunta, deve essere di tutta la città e non solo di una parte. L’Italia dei Valori punta ad una politica nuova basata su meritocrazia, responsabilità e trasparenza. La partitocrazia dovrebbe essere solo un ricordo della prima repubblica». «Tornando alla nuova nomina, non possiamo non notare l’affidamento della delega del lavoro che è quanto mai importante visto il momento di crisi - conclude Buoncristiani - Il curriculum di Giuditta Giunti ci fa ben sperare per cui rinnoviamo il nostro augurio di buon lavoro e speriamo presto di poterla coinvolgere nelle nostre iniziative in programma su questo tema molto sentito». Luigi Buoncristiani sottolinea allo stesso tempo che l’Idv è un alleato leale. L’ha detto anche al congresso del Pd che ha eletto segretario Baldacci, ricordano comunque «come il sempre maggior consenso elettorale dell‘Idv, che anche a San Miniato ha superato il 9%, chieda un ruolo sempre più importante nell’alleanza e soprattutto di pari dignità. Ruolo che dovrà permettere di rispondere ai cittadini e quindi di dare corpo alle responsabilità che ci hanno assegnato». «L’Italia dei Valori — conclude — è un partito aperto al confronto, è pronto a fare la sua parte per valorizzare le risorse territoriali e cercare di risolvere i problemi facendo anche autocritica».

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IL TIRRENO Pagina 4 - Cecina Il castello Pasquini ospiterà martedì il convegno annuale di Cimiterinforma A Rosignano nascerà un centro crematorio “su misura” Religioni e filosofi a confronto CASTIGLIONCELLO. Torna, come ogni anno, nella giornata del 2 novembre l’appuntamento di approfondimento e di informazione dedicato alle politiche cimiteriali. L’iniziativa “Cimiterinforma” - organizzata da Crom Servizi srl e patrocinata dal Comune di Rosignano Marittimo - si terrà presso l’auditorium del Castello Pasquini di Castiglioncello. «La giornata - ha spiegato il presidente Crom Patrizio Loprete - è stata impostata in due parti: una prima parte più tecnica, dedicata soprattutto alla cremazione, poi una seconda parte di taglio più culturale». Questo il programma: alle 9.30 apertura dei lavori; alle 10 “Zoom sulla situazione cimiteriale a Rosignano” a cura di Donatella Mariani, responsabile del settore cimiteriale Crom, che proporrà una sintesi dello scenario locale; alle 10.15 “La cremazione nel linguaggio globale” per approfondire la situazione in Europa e nel mondo riguardo a questa pratica, a cura di Gabriele Righi, dirigente del settore Sviluppo economico del Comune di Parma e vice presidente della International Cremation Federation; alle 10.35 “A Rosignano: un tempio crematorio su misura” dell’ingegner Salvatore Mineo, direttore tecnico e responsabile della qualità della Gem-Matthews International Srl di Udine, che proporrà il “crematorio chiavi in mano”, un prodotto commisurato alle esigenze e agli sviluppi della nostra comunità; alle ore 11 “Sefit: come l’unione fa la forza” di Sereno Scolaro, direttore di Sefit (Servizi funerari pubblici italiani), che presenterà l’unico organismo italiano che si occupa di ricerca interdisciplinare e interculturale in ambito cimiteriale; alle 11.20 la tavola rotonda “Il paradiso può attendere...”, un vero e proprio dialogo interculturale e interreligioso, condotto dal filosofo Luca Mori dell’Università di Pisa, con studiosi, esperti e rappresentanti di diverse fedi e confessioni religiose, tra cui il cattolico don Pio Maioli, parroco di Vada, il monaco buddista Gabriele Piana, l’evangelico Andrea Paglia, lo storico delle Chiese orientali Giangiacomo Panessa, il musulmano Diop del Coordinamento senegalesi, un rappresentante dei Testimoni di Geova, Guido Guastalla della Comunità ebraica di Livorno, e Federico Squarcini, storico delle religioni dell’Università di Firenze. A conclusione del dibattito, alle 13.30 il buffet a cura dell’Istituto Alberghiero e nel pomeriggio, a partire dalle ore 15, la proiezione del film “Departure”. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.

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