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RECUPERO E CONSERVAZIONE RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICIDEGLI EDIFICI
Maria Luisa BeconciniDipartimento di Ingegneria Strutturale,
Università di Pisa
Corso di Laurea Ingegneria Edile-Architetturaanno di corso 2007-2008
Perché un corso sul consolidamento delle Perché un corso sul consolidamento delle costruzioni?costruzioni?
“Basta pensare all’immenso patrimonio da ristrutturare e ai problemi storici, archeologici e tecnici che involge, per dedurne l’importanza e la vastità dei compiti riservati agli studiosi della storia dell’arte e ai tecnici …”
S. Mastrodicasa, “Dissesti statici delle strutture edilizie”, Prefazione alla sesta edizione, 1978.
Perché un corso sul consolidamento delle Perché un corso sul consolidamento delle costruzioni?costruzioni?
“Mi ero accorto fin dai primi tempi dell’esercizio professionale che consolidare ciò che andava in malora era molto più difficile che edificare a nuovo. Questa circostanza tanto operò sulla mia fantasia che mi immersi decisamente con entusiastico ardore nello studio della fatiscenza muraria.”
S. Mastrodicasa, Biografia
... consolidare è molto più difficile che edificare a nuovo
La costruzione esistente pone tutta una serie di vincoli che occorre rispettare:
di tipo tecnologico-costruttivodi rispetto delle modalità di risposta alle sollecitazionidi rispetto dei materiali...
Ogni costruzione è un individuo a sé: di solito, per risolvere lo stesso tipo di problema occorre ogni volta "inventare" una soluzione ad hoc
Le costruzioni esistenti presentano caratteristiche e modalità di risposta alle sollecitazioni che occorre conoscere e rispettare
Non è infatti ragionevole cercar di forzare il funzionamento delle costruzioni verso modalità che nel nuovo rappresentano situazioni ottimali, ma che nel costruito non possono assumere le stesse caratteristiche. Esempio eclatante: gli effetti del terremoto umbro-marchigiano sulle costruzioni in muratura consolidate
... consolidare è molto più difficile che edificare a nuovo
A causa delle diverse storie - dalla costruzione, ai rimaneggiamenti, al degrado - ciascuna costruzione rappresenta un individuo a sé, per il quale è necessario costruire un modello appropriato.
Le costruzioni esistenti, seppure della stessa tipologia, difficilmente sono riconducibili ad uno specifico modello.
Ciò, oltre a rendere più complesso lo studio delle costruzioni esistenti rispetto a quelle nuove, fa sì che rimanga anche difficile mettere a punto una metodologia generale per affrontare il problema.
... consolidare è molto più difficile che edificare a nuovo
Negli interventi sul costruito occorre tener presente che:
gli interventi devono essere limitati a quelli strettamente necessari e calibrati all'indispensabile perché in generale
• sono molto più costosi• alterano la natura originaria dell'opera
la costruzione esistente presenta un grosso vantaggio: è direttamente sperimentabile; ne conosciamo la risposta alle azioni, almeno quelle che ha subito nel passato, e, se si fanno indagini adeguate, le caratteristiche dimensionali e meccaniche dei materiali sono note con maggior certezza
i coefficienti di sicurezza da adottare, che dipendono dalle incertezze, possono essere mantenuti più bassi
Quando si pone il problema di intervenire su Quando si pone il problema di intervenire su una costruzione esistente?una costruzione esistente?
Al momento della realizzazione, la costruzione possiede un certo grado di sicurezza nei confronti di determinati requisiti di resistenza e di fruibilità
per le costruzioni "storiche", in generale, non è noto il grado di sicurezza originario
e comunque, col tempo i margini di sicurezza possono cambiare, in ordine a cause diverse:
Invecchiamento della costruzione:• naturali modificazioni dei materiali• degrado dei materiali provocato da agenti
atmosferici e ambientali• danneggiamento dovuto a sollecitazioni esterne non
compatibili (eccessiva intensità o numero di ripetizioni)
• modifiche della struttura intervenute nel tempo
Cambiamento delle condizioni ambientali (es: caratteristiche del terreno -scavi, falda-, vibrazioni, ecc.)
Se il processo di invecchiamento non viene adeguatamente contrastato, si raggiungerà una condizione di crisi funzionale se non addirittura il collasso.
Esigenze della comunità:• scongiurare il crollo degli edifici in esercizio• mantenere in esercizio le costruzioni esistenti:
questo è subordinato alla convenienza - per edifici correnti, convenienza economica
- per edifici monumentali, rilevanza culturale• mantenimento delle rovine nel caso di costruzioni di
pregio garantendo la protezione dai rischi connaturati con lo stato di rudere
Il soddisfacimento delle esigenze implica di interferire sul processo di invecchiamento attraverso periodiche operazioni di
controllomanutenzione
consolidamento
Esigenze diverse dall'invecchiamento possono comportare operazioni di controllo ed eventuale consolidamento:
Cambiamento delle condizioni di utilizzo:• modifiche dei carichi di esercizio• modifiche nella distribuzione architettonica che
comportano modificazioni dell'organizzazione strutturale
Maggiori richieste in ordine al margine di sicurezza (es: sicurezza nei confronti delle azioni sismiche)
L’obiettivo della progettazione strutturale è in ogni caso la sicurezza:
Nuove costruzioniNuove costruzioniCostruzioni Costruzioni
esistentiesistenti
la struttura deve garantire, con un adeguato margine di sicurezza, certi requisiti prestazionali: resistenza, funzionalità …
MA
le condizioni in cui si opera sono fondamentalmente diverse:
Nuove costruzioniNuove costruzioni
Sono note la struttura e le azioni
Il problema è prevederne il comportamento
PROBLEMA DIRETTO
Dall’osservazione del comportamento della costruzione sotto determinate azioni
si deve risalire alla definizione della struttura
PROBLEMA INVERSO
Costruzioni Costruzioni esistentiesistenti
PROBLEMA DIRETTO
PROBLEMA INVERSO
DATI
INCOGNITA
AZIONI E
MODELLO
RISPOSTA
AZIONI E
RISPOSTE
MODELLO
Basi di conoscenze necessarie (ma non sempre sufficienti) per affrontare la progettazione di interventi di recupero e consolidamento delle costruzioni:
conoscenza del comportamento dei materiali
conoscenza del comportamento delle diverse tipologie strutturali
conoscenza dei fenomeni che producono dissesti
conoscenza delle metodiche e delle strumentazioni che il mercato offre per la diagnostica
conoscenza dei materiali e delle tecnologie per il consolidamento
conoscenza della normativa
CARATTERIZZAZIONE DELL'EDIFICIO
rilievo strutturale e dei dissesti
indagini distruttive e non distruttive sui materiali e su elementi strutturali
metodi per il monitoraggio
analisi e diagnosi dei dissesti
PROGRAMMA DEL CORSO
proprietà dei costituenti
comportamento meccanico delle murature
determinazione sperimentale della qualità dei materiali
EDIFICI IN MURATURA
comportamento staticodelle strutture di impalcato (solai, coperture, archi, volte)
dell'organismo murario
materiali
PROGRAMMA DEL CORSO
EDIFICI IN MURATURA
PROGRAMMA DEL CORSO
tecniche di consolidamento
modellazione e analisi strutturale
fondazionipannelli murariorizzontamenticoperturearchi e volte
analisi dello stato di degrado
consolidamento degli elementi strutturali
STRUTTURE IN LEGNO
PROGRAMMA DEL CORSO
EDIFICI IN CEMENTO ARMATO
PROGRAMMA DEL CORSO
materiali e tecniche per il consolidamento
caratterizzazionedell'edificio
rilievo strutturale, dei dissesti e del degrado
indagini distruttive e non distruttive sui materiali e su elementi strutturali
modellazione e analisi strutturale
il degrado dei materiali
inquadramento della materia
riferimenti normativi
tecniche di intervento attivo e passivo
MIGLIORAMENTO E ADEGUAMENTO SISMICO
PROGRAMMA DEL CORSO
D.M. Min. Infrastrutture 14 gennaio 2008 - "Nuove norme tecniche per le costruzioni"
Circ. C.S.LL.PP. 2 febbraio 2009 n° 617 - "Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008"
Normativa di riferimento
Normativa di riferimento
Circ. Min. Beni Cult. 18 luglio 1986 n° 1032 - "Interventi sul patrimonio monumentale a tipologia specialistica in zone sismiche: raccomandazioni"
Circ. Min. Beni Cult. 12 marzo 1991 n° 1841 - "Direttive per la redazione ed esecuzione di progetti di restauro comprendenti interventi di miglioramento antisismico e manutenzione nei complessi architettonici di valore storico-artistico in zona sismica"
Proposta Comitato Min. Beni Cult. 29 ottobre 1996, voto n. 564 Ass. gen. Cons. Sup. LL.PP., 28 novembre 1997 – "Istruzioni generali per la redazione di progetti di restauro nei beni architettonici di valore storico-artistico in zona sismica"
BENI CULTURALI
Direttiva del Pres. del Cons. dei Ministri 9 febbraio 2011: Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008.
Normativa di riferimento
BENI CULTURALI
DIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 9 febbraio 2011: Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Normetecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008.
Normativa di riferimento
Eurocodice 6 (marzo 2003) – Progettazione delle strutture in muratura – Parte 1-1: Regole comuni per strutture in muratura semplice e armata
Eurocodice 8 (dicembre 2003) – Progettazione delle strutture in zona sismica – Parte 1: Regole generali, azioni sismiche e regole per gli edifici
EUROCODICI
Mastrodicasa S.: "Dissesti statici delle strutture edilizie", Hoepli, 1993
Antonucci R.: “Restauro e recupero degli edifici a struttura muraria”, Maggioli Ed., 2005
Regione dell'Umbria: "Manuale per la riabilitazione e la ricostruzione post-sismica degli edifici", DEI Ed., 1999
Giangreco E. (a cura di): "Ingegneria delle strutture", UTET, 2002
Menicali U. "I materiali dell'edilizia storica", La Nuova Italia Scientifica, 1992
Rocchi P. (a cura di): "Trattato sul consolidamento", Mancosu Ed., 2003
Tiné S.: "La pratica del restauro", BE.MA. Ed.
Carbonara G.: "Trattato di restauro architettonico", UTET, 1996
Mariani M.: "Trattato sul consolidamento e restauro degli edifici in muratura"
Tubi N.: "Rilevamenti dello stato e tecniche degli interventi di ripristino negli edifici", Maggioli Ed., 2007.
Testi di riferimento
"L'istanza di oggi è quella che chiede all'ingegnere,
all'architetto, di intervenire nelle costruzioni storiche con lo
spirito del restauro, non asettico consolidamento quindi ma
controllatissimo restauro: gli aspetti statici dell'opera sono
architettura quanto la sua immagine, sono il suo fondamento
costruttivo e contengono un portato culturale di enorme
importanza sociale e scientifica.
L'intervento deve essere congruente, leggibile e reversibile, e
nello stesso tempo staticamente efficace. Non è quest'ultimo un
vincolo capestro, se si pensa che la condizione originale
dell'opera aveva l'efficacia che ora le si vuol rendere, o, se ne
difettava, altre architetture analoghe l'avevano e possono
fornire indicazioni. Si può essere efficaci e congruenti, si
possono realizzare interventi leggibili e reversibili se si è in
grado di comprendere ed esprimere il lessico strutturale
dell'opera originale.
Conoscere il segreto per conservare."
Antonino Giuffré: "Opera muraria nell'architettura storica", lezione tenuta a Perugia il 20 novembre 1992.