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DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA CIVILE PER LA PROTEZIONE DAI RISCHI NATURALI RELAZIONE DI FINE TIROCINIO Analisi dati di eventi sismici del 24/08/2016 e 30/10/2016 su struttura monitorata (scuola media De Gasperi-Battaglia di Norcia) Studente: Tutor: Michal Tarlowski Prof. Fabrizio Paolacci Matricola:454893 A.A.2016/2017

RELAZIONE DI FINE TIROCINIO - didattica.sic.uniroma3.it · RELAZIONE DI FINE TIROCINIO ... 8 Conclusioni ..... 51. 3 1 Introduzione Lo scopo dell’attività svolta in questo tirocinio

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DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA CIVILE PER LA PROTEZIONE

DAI RISCHI NATURALI

RELAZIONE DI FINE TIROCINIO

Analisi dati di eventi sismici del 24/08/2016 e

30/10/2016 su struttura monitorata (scuola media De Gasperi-Battaglia di Norcia)

Studente: Tutor: Michal Tarlowski Prof. Fabrizio Paolacci Matricola:454893

A.A.2016/2017

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Indice 1 Introduzione ................................................................................ 3

2 Caratteristiche del sistema di monitoraggio ................................ 4

2.1 Layout sensori del 24/08/2016 ....................................................................................... 4 2.2 Layout sensori del 30/10/2016 ....................................................................................... 5

3 Registrazioni ................................................................................ 6

3.1 Registrazioni evento 24/08/2016 ................................................................................... 7 3.2 Registrazioni evento 30/10/2016 ................................................................................. 10

4 Verifica dell’ipotesi d’impalcato rigido ...................................... 13

4.1 Ricostruzione della sagoma degli impalcati con le registrazioni del 24/08/2016.......... 16 4.2 Ricostruzione della sagoma degli impalcati con le registrazioni del 30/10/2016.......... 18 4.3 Osservazioni e considerazioni sul comportamento degli impalcati .............................. 20

5 Interstory drift ........................................................................... 20

5.1 Analisi dati evento sismico del 24/08/2016 ................................................................. 21 5.2 Analisi dati evento sismico del 30/10/2016 ................................................................. 26

6 Analisi dei cicli dei dissipatori sismici (BRAD) ............................. 31

6.1 Ipotesi di spostamento sui BRAD per l’evento del 24/08/2016 .................................... 32 6.2 Analisi Time History sui BRAD per l’evento del 24/08/2016 ......................................... 38 6.3 Ipotesi di spostamento sui BRAD per l’evento del 30/10/2016 .................................... 40 6.4 Analisi Time History sui BRAD per l’evento del 30/10/2016 ......................................... 46

7 Fast Fourier Transform – spettro in frequenza .......................... 48

7.1 FFT evento 24/08/2016 ................................................................................................ 48 7.2 FFT evento 30/10/2016 ................................................................................................ 50

8 Conclusioni ................................................................................ 51

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1 Introduzione

Lo scopo dell’attività svolta in questo tirocinio è quello di ricostruire e di analizzare il comportamento assunto dalla struttura in esame durante gli ultimi eventi sismici rilevanti, a partire dalle registrazioni raccolte dalla strumentazione installata nella scuola, ai fini del raggiungimento di una calibrazione sufficientemente accurata del modello ad elementi finiti in SAP2000 sulla base del quale, nella parte finale dello studio, verrà svolta la progettazione di un nuovo sistema di dissipazione sismica. Dal momento che la scuola è attualmente inagibile, si è deciso di proporre due soluzioni alternative di adeguamento sismico, isolamento alla base e dissipazione per controvento, sfruttando, in particolare, le informazioni ottenute dal monitoraggio dei terremoti del 24 agosto e del 30 ottobre 2016.

4

2 Caratteristiche del sistema di monitoraggio

La scuola media statale De Gasperi Battaglia di Norcia è stata fornita di 11 accelerometri (5 monoassiali, 5 biassiali e 1 free field triassiale), serie AC-5x della compagnia svizzera GeoSig, per un totale di 18 canali di registrazione distribuiti ovunque fuorché il primo orizzontamento della struttura.

Negli anni, in seguito a diverse operazioni di manutenzione post sisma, i canali di registrazione hanno subito dei cambiamenti in termini del verso di orientamento. Il posizionamento in sé degli accelerometri è rimasto invariato, ma, a seconda dell’evento registrato, la lettura dei dati raccolti richiede un checkup con il layout dei sensori adottato nel momento della cattura dei segnali.

2.1 Layout sensori del 24/08/2016

Figura 2-1 Schema dei sensori e coordinare globali (24/08/2016)

5

2.2 Layout sensori del 30/10/2016

Figura 2-2 Schema dei sensori e coordinare globali (30/10/2016)

6

3 Registrazioni

Le registrazioni utilizzate per le analisi illustrate in seguito sono state reperite dal sito web dell’Osservatorio sismico delle strutture (OSS), rete nazionale che la Protezione Civile sfrutta per monitorare le oscillazioni causate dai terremoti in 160 costruzioni di proprietà pubblica. Quando una costruzione dell’OSS è colpita da un terremoto significativo, il sistema di monitoraggio registra il movimento del terreno e quello della struttura, e invia immediatamente i dati registrati al server centrale OSS di Roma. Il server elabora in automatico le registrazioni affluite da tutte le strutture colpite, producendo un rapporto sintetico con i valori massimi ed alcuni parametri descrittivi, che permettono di valutare sia il terremoto in arrivo, sia le vibrazioni della struttura, sia il relativo stato di danneggiamento. Dopo circa 20 minuti da un evento di magnitudo maggiore od uguale a 4, il rapporto viene inviato via e-mail a DPC e Regioni, e insieme alle registrazioni viene anche pubblicato in automatico sul sito pubblico dell’OSS (www.mot1.it/OSSdownload). I dati riguardanti la scuola media di Norcia (struttura 15SNO) sono stati presi, in particolare, dall’area riservata dell’ISS (http://www.mot1.it/iss/iss_visualizza_struttura.php?id_struttura=166&directory=dat), a cui è possibile accedere richiedendo le credenziali direttamente sul sito della Protezione Civile.

A titolo d’esempio, verranno riportate le accelerazioni registrate sul free field in direzione x ed y, sui canali 5, 6, 7, 8, 10 e 11 (sensori posti lungo uno spigolo della struttura), gli spettri in accelerazione del free field, sempre in direzione x ed y, e gli spostamenti sui canali 5, 6, 7, 8, 10 e 11, ricavati con l’ausilio del software SeismoSignal, sia per l’evento del 24 agosto che del 30 ottobre 2016. Tutti i grafici proposti sono stati troncati dopo i primi 50 secondi di registrazione, perché i picchi significativi vanno a scemare dopo questo lasso di tempo.

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3.1 Registrazioni evento 24/08/2016

Spettri di risposta in accelerazione

Figura 3-1 Spettro di risposta in accelerazione di ch1 e ch2 (24/08/2016)

Accelerazioni

Figura 3-2 Accelerazioni registrate di ch1 e ch2 (24/08/2016)

14,80000000;0,28777420

14,20500000;0,48980300

-0,60

-0,40

-0,20

0,00

0,20

0,40

0,60

0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00

a[g]

t[s]

AccelerationsEvento24-08-2016

Ch.1[g]

Ch.2[g]

RegistrazioniFreefield

AccelerationsX-Y

8

Accelerazioni

Figura 3-3 Accelerazioni registrate di ch4, ch7 e ch10 (24/08/2016)

Figura 3-4 Accelerazioni registrate di ch5, ch8 e ch11 (24/08/2016)

RegistrazioniNota:persemplicità vengono riportate leregistrazioni dei canali

evidenziati infiguraAccelerationsX

-1,00

-0,80

-0,60

-0,40

-0,20

0,00

0,20

0,40

0,60

0,80

1,00

0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 40,00 45,00 50,00

a[g]

t[s]

AccelerationsEvento24-08-2016

Ch.4[g] Ch.7[g] Ch.10[g]

RegistrazioniNota:persemplicità vengono riportate leregistrazioni dei canali

evidenziati infiguraAccelerationsY

-1,00

-0,80

-0,60

-0,40

-0,20

0,00

0,20

0,40

0,60

0,80

1,00

0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 40,00 45,00 50,00

a[g]

a[t]

AccelerationsEvento24-08-2016

Ch.5[g] Ch.8[g] Ch.11[g]

9

Spostamenti

Figura 3-5 Spostamenti registrati di ch4, ch7 e ch10 (24/08/2016)

Figura 3-6 Spostamenti registrati di ch5, ch8 e ch11 (24/08/2016)

RegistrazioniNota:persemplicità vengono riportate leregistrazioni dei canali

evidenziati infiguraDisplacementsX

-20,00

-15,00

-10,00

-5,00

0,00

5,00

10,00

15,00

20,00

0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 40,00 45,00 50,00d[cm

]

t[s]

DisplacementsEvento24-08-2016

ch4Displacement[cm] ch7Displacement[cm] ch10Displacement[cm]

RegistrazioniNota:persemplicità vengono riportate leregistrazioni dei canali

evidenziati infiguraDisplacementsY

-20,00

-15,00

-10,00

-5,00

0,00

5,00

10,00

15,00

20,00

0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 40,00 45,00 50,00d[cm

]

t[s]

DisplacementsEvento24-08-2016

ch5Displacement[cm] ch8Displacement[cm] ch11Displacement[cm]

10

3.2 Registrazioni evento 30/10/2016

Spettri di risposta in accelerazione

Figura 3-7 Spettro di risposta in accelerazione di ch1 e ch2 (30/10/2016)

Accelerazioni

Figura 3-8 Accelerazioni registrate di ch1 e ch2 (30/10/2016)

RegistrazioniFreefield

ResponsespectraX-Y

0

0,5

1

1,5

2

2,5

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5

a[g]

T[s]

Response Spectra Evento30-10-2016

SpettroX

SpettroY

RegistrazioniFreefield

AccelerationsX-Y

18,32500000;0,5500018015,68500000;0,54677100

-0,60

-0,40

-0,20

0,00

0,20

0,40

0,60

0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 40,00 45,00 50,00

a[g]

t[s]

AccelerationsEvento30-10-2016

ch1(g)

ch2(g)

11

Accelerazioni

Figura 3-9 Accelerazioni registrate di ch4, ch7 e ch10 (30/10/2016)

Figura 3-10 Accelerazioni registrate di ch5, ch8 e ch11 (30/10/2016)

RegistrazioniNota:persemplicità vengono riportate leregistrazioni dei canali

evidenziati infiguraAccelerationsX

-1,00000

-0,80000

-0,60000

-0,40000

-0,20000

0,00000

0,20000

0,40000

0,60000

0,80000

1,00000

0,00000 5,00000 10,00000 15,00000 20,00000 25,00000 30,00000 35,00000 40,00000 45,00000 50,00000

a[g]

t[s]

AccelerationsEvento30-10-2016

ch4(g)accel ch7(g)accel ch10(g)accel

RegistrazioniNota:persemplicità vengono riportate leregistrazioni dei canali

evidenziati infigura

-1,00000

-0,80000

-0,60000

-0,40000

-0,20000

0,00000

0,20000

0,40000

0,60000

0,80000

1,00000

0,00000 5,00000 10,00000 15,00000 20,00000 25,00000 30,00000 35,00000 40,00000 45,00000 50,00000

AccelerationsEvento30-10-2016

ch5(g)accel ch8(g)accel ch11(g)accel

AccelerationsY

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Spostamenti

Figura 3-11 Spostamenti registrati di ch4, ch7 e ch10 (30/10/2016)

Figura 3-12 Spostamenti registrati di ch5, ch8 e ch11 (30/10/2016)

RegistrazioniNota:persemplicità vengono riportate leregistrazioni dei canali

evidenziati infiguraDisplacementsX

-20,00000

-15,00000

-10,00000

-5,00000

0,00000

5,00000

10,00000

15,00000

20,00000

0,00000 5,00000 10,00000 15,00000 20,00000 25,00000 30,00000 35,00000 40,00000 45,00000 50,00000

Displacements Evento30-10-2016

ch4(cm)displacement ch7(cm)displacement ch10(cm)displacement

RegistrazioniNota:persemplicità vengono riportate leregistrazioni dei canali

evidenziati infiguraDisplacementsY

-20,00000

-15,00000

-10,00000

-5,00000

0,00000

5,00000

10,00000

15,00000

20,00000

0,00000 5,00000 10,00000 15,00000 20,00000 25,00000 30,00000 35,00000 40,00000 45,00000 50,00000

Displacements Evento30-10-2016

ch5(cm)displacement ch8(cm)displacement ch11(cm)displacement

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4 Verifica dell’ipotesi d’impalcato rigido

La scuola media di Norcia è composta da un corpo centrale (B) e due ali (A, C) (vedi figura), i quali presentano delle selle Gerber lungo i lati di contatto che sono state parzialmente giuntate in seguito agli eventi sismici del ’97 (solo un orizzontamento) e successivamente, sotto gli interventi di adeguamento sismico del ’99, sono state inserite delle barre passanti nei restanti tre orizzontamenti, ricucendo così la trave trasversale provvista di mensola al dente d’appoggio posto in corrispondenza delle estremità delle travi longitudinali a spessore e del solaio

Figura 4-1 Schema dell’edificio

Figura 4-2 Particolare della chiusura della sella Gerber

Data la natura della chiusura delle selle, il cui comportamento non risulta facilmente definibile a priori, in fase di modellazione, si è deciso di studiare l’andamento dell’intero impalcato sfruttando gli spostamenti ricostruiti dalle accelerazioni registrate sulla struttura tramite SeismoSignal. Dal momento che l’edificio non possiede una distribuzione uniforme delle rigidezze per la presenza di scale nei corpi B e C, la verifica dell’ipotesi di mantenimento degli impalcati rigidi risulta ulteriormente doverosa per una corretta scelta modellistica.

Per la verifica dell’ipotesi di piano rigido, sono stati analizzati i piani 2 e 4 dell’edificio, perché provvisti di più sensori rispetto ai restanti impalcati ed oltretutto disposti con lo stesso layout e

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quindi paragonabili tra loro. Si tratta di un procedimento di ricostruzione geometrica della sagoma degli impalcati basata sulla lettura della storia degli spostamenti in direzioni x ed y dei sensori installati. Sfruttando gli spostogrammi ricostruiti con SeismoSignal, una volta fissato un istante comune a tutti gli accelerometri presi in esame (a titolo d’esempio, viene riportata la keymap dei sensori del secondo piano), vengono individuati i dati e le incognite del problema, ovvero gli spostamenti sincroni dei punti segnati in figura (A, B, C, D ed E).

Figura 4-3 Layout tipo dei sensori del secondo piano

Il rettangolo in blu rappresenta la sagoma semplificata della pianta di un implacato tipo a riposo, i punti in bianco i vertici dell’implacato mentre in ciano sono stati segnati i canali dei sensori col verso di registrazione. La ‘X’ a metà impalcato è il punto in corrispondenza del sensore installato nel corpo centrale dell’edificio, la cui appartenenza all’ipotetico piano rigido ricostruito col rettangolo blu verrà verificata a fine procedimento. Si ipotizza, quindi, che l’unione dei punti, ovvero le proiezioni delle registrazioni più esterne, simuli un unico piano rigido, ignorando di fatto la presenza di tre corpi giuntati tramite le selle Gerber, ed a posteriori si controlla che lo spostamento del punto E, quello del corpo centrale, avvenga assieme al resto della struttura. Geometricamente parlando, quello che è stato fatto non è altro che una verifica di appartenenza del punto E alla retta passante per A e B. Noti gli spostamenti in x ed y del punto A, lo spostamento lungo y di B e quello di D in x, sono stati ricavati gli spostamenti mancanti dei punti B e D imponendo l’indeformabilità dei lati del rettangolo. Con una semplice ricerca obiettivo di Excel, tramite il teorema di Pitagora, sono stati trovati gli spostamenti in x del punto B e in y del punto D colmando, così, due incognite del problema. Non avendo a disposizione alcuna registrazione al vertice C, si è deciso di fare una doppia ipotesi per ricavare le ultime due incognite del sistema, ovvero è stato imposto il parallelismo delle due rette passanti per B-C e D-C alle rette note passanti rispettivamente per A-D ed A-B. Risolvendo questo sistema di due equazioni in due incognite, viene stabilito lo spostamento globale dell’impalcato. L’ultimo passaggio della verifica della conservazione dell’impalcato rigido consiste nell’individuazione dello spostamento del punto E lungo x, dato che l’informazione lungo l’asse y è

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già contenuta nella registrazione. Come per i punti B e D, viene imposta l’indeformabilità del lato AE e tramite il comando “ricerca obiettivo” di Excel, passando per il teorema di Pitagora, si ricava la coordinata mancante dello spostamento del punto E imponendo che AE rimanga lungo metà implacato. A questo punto, possedendo tutti i dati del problema, si verifica l’appartenenza di E alla retta congiungente A con B. In caso di esito negativo, come si vedrà dai risultati riportati in seguito, verrà calcolato lo scarto del punto dalla retta.

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4.1 Ricostruzione della sagoma degli impalcati con le registrazioni del 24/08/2016

Ricostruzione dell’impalcato del 2°piano

Figura 4-5 Ricostruzione dell’impalcato del 2°piano (24/08/2016)

Figura 4-6 Verifica dell’impalcato rigido del 2°piano (24/08/2016)

5952,890777;1225,4292592,890779999;1225,238719

3,181633049;4,238754639 5953,181627;4,429294013

ISTANTEINIZIALE ISTANTEt(max)

Deformata 2°piano nell’istante di spostamento massimopositivo del “ch5” (scelto arbitrariamente)

Keymap canali(piano2vistax-y)

Sottol’ipotesidell’impalcatorigido,sonostatecalcolatelecoordinatedeglispigolidell’edificioincorrispondenzadellospostamentomassimoregistrato.Sièpotutaosservareunatraslazionediagonalequasiperfetta(rettangoloarancione)rispettoallaconfigurazioneindisturbatainiziale(rettangoloblu).Nellatabellaasinistrasonostatiriportatiglispostamentirelatividei4spigoliincentimetririspettoalsistemadiriferimentoglobale.

AB

C D

!X !YA 2.890776948 4.429259372B 2.890776948 4.429259372C 3.181633049 4.238754639D 3.181626947 4.429294013

X

Y

Verifica del comportamento ad impalcato rigido.Spostamento differenziale del “ch6” rispetto ai bordi esternidell’edificio inferiore al centimetro.

Keymap canali(piano2vistax-y)

5952,890777;1225,429259

2,890779999;1225,238719 2977,889936;1225,217259

ISTANTEt(max) ch6

!(punto-retta)(cm)0.1167553

X

Y AB

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Ricostruzione dell’impalcato del 4°piano

Figura 4-7 Ricostruzione dell’impalcato del 4°piano (24/08/2016)

Figura 4-8 Verifica dell’impalcato rigido del 4°piano (24/08/2016)

5953,184877;1226,0292993,184876636;1226,002039

3,031480061;5,0020496335953,031477;5,02930893

ISTANTEINIZIALE ISTANTEt(max)

Deformata 4°piano nell’istante di spostamento massimopositivo del “ch5” (scelto arbitrariamente)

Keymap canali(piano4vistax-y)

Sottol’ipotesidell’impalcatorigido,sonostatecalcolatelecoordinatedeglispigolidell’edificioincorrispondenzadellospostamentomassimoregistrato.Sièpotutaosservareunatraslazionediagonalequasiperfetta(rettangoloarancione)rispettoallaconfigurazioneindisturbatainiziale(rettangoloblu).Nellatabellaasinistrasonostatiriportatiglispostamentirelatividei4spigoliincentimetririspettoalsistemadiriferimentoglobale.

AB

C D

X

Y

!X !YA 3.184876573 5.029299294B 3.184876573 5.029299294C 3.031480061 5.002049633D 3.031476573 5.02930893

Verifica del comportamento ad impalcato rigido.Spostamento differenziale del “ch15” rispetto ai bordi esternidell’edificio inferiore al centimetro.

Keymap canali(piano4vistax-y)

5953,184877;1226,0292993,184876636;1226,002039 2978,185078;1226,002039

ISTANTEt(max) ch15

!(punto-retta)(cm)0.01364034

X

Y

AB

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4.2 Ricostruzione della sagoma degli impalcati con le registrazioni del 30/10/2016

Ricostruzione dell’impalcato del 2°piano

Figura 4-9 Ricostruzione dell’impalcato del 2°piano (30/10/2016)

Figura 4-10 Verifica dell’impalcato rigido del 2°piano (30/10/2016)

Deformata 2°piano nell’istante di spostamento massimopositivo del “ch5” (scelto arbitrariamente)

Keymap canali(piano2vistax-y)

Sottol’ipotesidell’impalcatorigido,sonostatecalcolatelecoordinatedeglispigolidell’edificioincorrispondenzadellospostamentomassimoregistrato.Sièpotutaosservareunatraslazionediagonalequasiperfetta(rettangoloarancione)rispettoallaconfigurazioneindisturbatainiziale(rettangoloblu).Nellatabellaasinistrasonostatiriportatiglispostamentirelatividei4spigoliincentimetririspettoalsistemadiriferimentoglobale.

AB

C D

!X !YA -15.2076 11.7656B -15.2076 11.51303C -14.8565 11.51308D -14.8565 11.76565

Verifica del comportamento ad impalcato rigido.Spostamento differenziale del “ch6” rispetto ai bordi esternidell’edificio inferiore al centimetro.

Keymap canali(piano2vistax-y)

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Ricostruzione dell’impalcato del 4°piano

Figura 4-11 Ricostruzione dell’impalcato del 4°piano (30/10/2016)

Figura 4-12 Verifica dell’impalcato rigido del 4°piano (30/10/2016)

Deformata 4°piano nell’istante di spostamento massimopositivo del “ch5” (scelto arbitrariamente)

Keymap canali(piano4vistax-y)

Sottol’ipotesidell’impalcatorigido,sonostatecalcolatelecoordinatedeglispigolidell’edificioincorrispondenzadellospostamentomassimoregistrato.Sièpotutaosservareunatraslazionediagonalequasiperfetta(rettangoloarancione)rispettoallaconfigurazioneindisturbatainiziale(rettangoloblu).Nellatabellaasinistrasonostatiriportatiglispostamentirelatividei4spigoliincentimetririspettoalsistemadiriferimentoglobale.

AB

C D

!X !YA -15.4531 13.11773B -15.4529 11.65093C -15.6939 11.65095D -15.6941 13.11775

Verifica del comportamento ad impalcato rigido.Spostamento differenziale del “ch15” rispetto ai bordi esternidell’edificio inferiore al centimetro.

Keymap canali(piano4vistax-y)

20

4.3 Osservazioni e considerazioni sul comportamento degli impalcati

Dall’analisi appena descritta, si può osservare come il corpo centrale si muova in leggero ritardo rispetto al resto della struttura. Questo comportamento è giustificato in quanto il blocco B, contenente ben due vani scala, presenta una rigidezza superiore se paragonato all’ala di sinistra e di destra dell’edificio. È lecito, quindi, considerare rigidi gli impalcati 2 e 4 e di conseguenza, per similitudine, pure gli impalcati 1 e 3. Quest’ipotesi permette di modellare l’edificio come un unico blocco, ma, per rimanere coerenti con il vincolo dettato dalle selle Gerber chiuse dalle barre filettate, si è deciso di optare per un rilascio a momento flettente alle estremità delle travi secondarie (vedi figura, travi in viola e verde scuro) delle due ali dell’edificio in prossimità del corpo centrale, tradotto in SAP2000 con un frame release per il momento M3.

Figura 4-13 Key-map travi del piano seminterrato

5 Interstory drift

Un’altra analisi utile per la conoscenza del comportamento reale della struttura è la verifica

di drift d’interpiano. A partire dalle registrazioni in accelerazione degli eventi del 24 agosto e 30 ottobre 2016, sono stati calcolati gli spostamenti di tutti i 18 canali attraverso il software SeismoSignal, come nelle indagini precedentemente illustrate, grazie ai quali è stato possibile calcolare lo spostamento relativo tra i piani facendo una semplice differenza tra lo spostamento registrato del piano “i+1” con quello del piano sottostante “i”. Individuate tutte le coppie di canali, il risultato ottenuto è stato successivamente diviso per la distanza in z dei sensori presi in esame, ottenendo in questo modo il drift espresso in percentuale dei 4 piani dell’edificio. Per una lettura più chiara, l’analisi è stata svolta dividendo le registrazioni nelle due direzioni del piano e, per avere un criterio di controllo dello spostamento relativo dei piani, è stato fissato un valore limite ammissibile dello 0,3%. In seguito vengono riportati le interstory drift con lo spostamento limite annesso per entrambi eventi sismici sotto forma di grafico. Per questioni di grafiche, sono stati quantificati i primi 50 secondi di registrazione, perché contenenti i picchi significativi.

21

5.1 Analisi dati evento sismico del 24/08/2016

Interstory drift in direzione X

Figura 5-1 Interstory drift ch4-ch1 (24/08/2016)

Figura 5-2 Interstory drift ch12-ch1 (24/08/2016)

Figura 5-3 Interstory drift ch7-ch4 (24/08/2016)

-1,20000

-0,90000

-0,60000

-0,30000

0,00000

0,30000

0,60000

0,90000

1,20000

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch4-ch1 [%]

DRIFT 4-1%

"∆y%"

"-∆y%"

-1,20000

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0,00000

0,30000

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0,90000

1,20000

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch12-ch1 [%]

DRIFT 12-1%

"∆y%"

"-∆y%"

-1,20000

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-0,60000

-0,30000

0,00000

0,30000

0,60000

0,90000

1,20000

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch7-ch4 [%]

DRIFT 7-4%

"∆y%"

"-∆y%"

22

Figura 5-4 Interstory drift ch7-ch12 (24/08/2016)

Figura 5-5Interstory drift ch10-ch7(24/08/2016)

Figura 5-6 Interstory drift ch16-ch7 (24/08/2016)

-1,20000

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-0,60000

-0,30000

0,00000

0,30000

0,60000

0,90000

1,20000

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch7-ch12 [%]

DRIFT 7-12%

"∆y%"

"-∆y%"

-1,20000

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0,30000

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1,20000

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch10-ch7 [%]

DRIFT 10-7%

"∆y%"

"-∆y%"

-1,20000

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0,00000

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1,20000

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch16-ch7 [%]

DRIFT 16-7%

"∆y%"

"-∆y%"

23

Interstory drift in direzione Y

Figura 5-7 Interstory drift ch5-ch2(24/08/2016)

Figura 5-8 Interstory drift ch6-ch2 (24/08/2016)

Figura 5-9 Interstory drift ch9-ch2 (24/08/2016)

-1,20000

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-0,60000

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0,00000

0,30000

0,60000

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0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch5-ch2 [%]

DRIFT 5-2%

"∆y%"

"-∆y%"

-1,20000

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0,30000

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0,90000

1,20000

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch6-ch2 [%]

DRIFT 6-2%

"∆y%"

"-∆y%"

-1,20000

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-0,60000

-0,30000

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0,90000

1,20000

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch9-ch2 [%]

DRIFT 9-2%

"∆y%"

"-∆y%"

24

Figura 5-10 Interstory drift ch8-ch5 (24/08/2016)

Figura 5-11 Interstory drift ch18-ch5 (24/08/2016)

Figura 5-12 Interstory drift ch11-ch8 (24/08/2016)

-1,20000

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0,30000

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1,20000

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch8-ch5 [%]

DRIFT 8-5%

"∆y%"

"-∆y%"

-1,20000

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0,00000

0,30000

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0,90000

1,20000

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch18-ch5 [%]

DRIFT 18-5%

"∆y%"

"-∆y%"

-1,20000

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-0,60000

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1,20000

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch11-ch8 [%]

DRIFT 11-8%

"∆y%"

"-∆y%"

25

Figura 5-13 Interstory drift ch15-ch8 (24/08/2016)

Figura 5-14 Interstory drift ch13-ch8 (24/08/2016)

Figura 5-15 Interstory drift ch18-ch9 (24/08/2016)

-1,20000

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0,00000

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0,90000

1,20000

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch15-ch8 [%]

DRIFT 15-8%

"∆y%"

"-∆y%"

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0,90000

1,20000

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch13-ch8 [%]

DRIFT 13-8%

"∆y%"

"-∆y%"

-1,20000

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0,00000

0,30000

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0,90000

1,20000

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch18-ch9 [%]

DRIFT 18-9%

"∆y%"

"-∆y%"

26

Figura 5-16 Interstory drift ch13-ch18 (24/08/2016)

5.2 Analisi dati evento sismico del 30/10/2016

Interstory drift in direzione X

Figura 5-17 Interstory drift ch4-ch1 (30/10/2016)

Figura 5-18 Interstory drift ch12-ch1 (30/10/2016)

-1,20000

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0,60000

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1,20000

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch13-ch18 [%]

DRIFT 13-18%

"∆y%"

"-∆y%"

-1,20

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0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch4-ch1 [%]

DRIFT 4-1%

"∆y%"

"-∆y%"

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0,30

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0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch12-ch1 [%]

DRIFT 12-1%

"∆y%"

"-∆y%"

27

Figura 5-19 Interstory drift ch7-ch4 (30/10/2016)

Figura 5-20 Interstory drift ch7-ch12 (30/10/2016)

Figura 5-21 Interstory drift ch10-ch7 (30/10/2016)

-1,20

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0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch7-ch4 [%]

DRIFT 7-4%

"∆y%"

"-∆y%"

-1,20

-0,90

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0,00

0,30

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0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch7-ch12 [%]

DRIFT 7-12%

"∆y%"

"-∆y%"

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-0,90

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-0,30

0,00

0,30

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0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch10-ch7 [%]

DRIFT 10-7%

"∆y%"

"-∆y%"

28

Figura 5-22 Interstory drift ch16-ch7 (30/10/2016)

Interstory drift in direzione Y

Figura 5-23 Interstory drift ch5-ch2 (30/10/2016)

Figura 5-24 Interstory drift ch6-ch2 (30/10/2016)

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0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch16-ch7 [%]

DRIFT 16-7%

"∆y%"

"-∆y%"

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0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch5-ch2 [%]

DRIFT 5-2%

"∆y%"

"-∆y%"

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DRIFT ch6-ch2 [%]

DRIFT 6-2%

"∆y%"

"-∆y%"

29

Figura 5-25 Interstory drift ch9-ch2 (30/10/2016)

Figura 5-26 Interstory drift ch8-ch5 (30/10/2016)

Figura 5-27 Interstory drift ch18-ch5 (30/10/2016)

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DRIFT ch9-ch2 [%]

DRIFT 9-2%

"∆y%"

"-∆y%"

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DRIFT ch8-ch5 [%]

DRIFT 8-5

Limite 0,3%

Limite 0,3%

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0,30

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DRIFT ch18-ch5 [%]

DRIFT 18-5%

"∆y%"

"-∆y%"

30

Figura 5-28 Interstory drift ch11-ch8 (30/10/2016)

Figura 5-29 Interstory drift ch15-ch8 (30/10/2016)

Figura 5-30 Interstory drift ch13-ch8 (30/10/2016)

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DRIFT ch11-ch8 [%]

DRIFT 11-8

Limite 0,3%

Limite 0,3%

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DRIFT ch15-ch8 [%]

DRIFT 15-8%

"∆y%"

"-∆y%"

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DRIFT ch13-ch8 [%]

DRIFT 13-8%

"∆y%"

"-∆y%"

31

Figura 5-31 Interstory drift ch18-ch9 (30/10/2016)

Figura 5-32 Interstory drift ch13-ch18 (30/10/2016)

6 Analisi dei cicli dei dissipatori sismici (BRAD)

Lo step successivo dell’individuazione del comportamento della struttura, per una lettura ed un’interpretazione degli output di SAP2000 più facilitata, è quello di comprendere il contributo dei controventi negli spostamenti di piano precedentemente analizzati. Gli interstory drift sono stati proiettati sugli assi dei controventi e, tramite l’ausilio di SAP2000, dal momento che i controventi dissipativi sono composti da un elemento elastico (asta tubolare di acciaio) ed uno elasto-plastico (il BRAD, dispositivo dissipativo prodotto dalla FIP Industriale), lo spostamento dei dissipatori è stato depurato dal contributo elastico calcolato col software. Questo ha permesso di capire l’entità dello spostamento a cui sono stati soggetti direttamente i BRAD durante i due eventi sismici esaminati, riportati ai paragrafi 6.1 e 6.3. L’analisi che, però, che ha permesso di stabilire più concretamente il contributo dei controventi durante i sismi è quella riguardante i cicli dei dissipatori durante le scosse. Attraverso una time history, eseguita sempre con SAP2000, è stato possibile ricostruire i cicli forza-spostamento di tutti i BRAD installati sui controventi ed inoltre calcolarne i vari contributi energetici. Nei paragrafi 6.2 e 6.4 vengono riportati i risultati delle indagini svolte sui BRAD in termini di forza-spostamento, utili per comprendere se e quante volte il dissipatore in esame abbia ciclato dentro il campo elastico, ma soprattutto in quello plastico, e sotto forma di energia dissipata.

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DRIFT ch18-ch9 [%]

DRIFT 18-9%

"∆y%"

"-∆y%"

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DRIFT ch13-ch18 [%]

DRIFT 13-18%

"∆y%"

"-∆y%"

32

6.1 Ipotesi di spostamento sui BRAD per l’evento del 24/08/2016

Drift proiettati sull’asse dei BRAD in direzione X

Figura 6-1 Proiezione drift ch4-ch1 sui BRAD (24/08/2016)

Figura 6-2 Proiezione drift ch12-ch1 sui BRAD (24/08/2016)

Figura 6-3 Proiezione drift ch7-ch4 sui BRAD (24/08/2016)

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DRIFT ch4-ch1 [%]

DRIFT 4-1

Limite 0,3%

Limite 0,3%

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DRIFT ch12-ch1 [%]

DRIFT 12-1

Limite 0,3%

Limite 0,3%

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DRIFT ch7-ch4 [%]

DRIFT 7-4

Limite 0,3%

Limite 0,3%

33

Figura 6-4 Proiezione drift ch7-ch12 sui BRAD (24/08/2016)

Figura 6-5 Proiezione drift ch10-ch7 sui BRAD (24/08/2016)

Figura 6-6 Proiezione drift ch16-ch7 sui BRAD (24/08/2016)

-1,20

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DRIFT ch7-ch12 [%]

DRIFT 7-12

Limite 0,3%

Limite 0,3%

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0,00

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DRIFT ch10-ch7 [%]

DRIFT 10-7

Limite 0,3%

Limite 0,3%

-1,20

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0,00

0,30

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DRIFT ch16-ch7 [%]

DRIFT 16-7

Limite 0,3%

Limite 0,3%

34

Drift proiettati sull’asse dei BRAD in direzione Y

Figura 6-7 Proiezione drift ch5-ch2 sui BRAD (24/08/2016)

Figura 6-8 Proiezione drift ch6-ch2 sui BRAD (24/08/2016)

Figura 6-9Proiezione drift ch9-ch2 sui BRAD (24/08/2016)

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch5-ch2 [%]

DRIFT 5-2

Limite 0,3%

Limite 0,3%

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch6-ch2 [%]

DRIFT 6-2

Limite 0,3%

Limite 0,3%

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch9-ch2 [%]

DRIFT 9-2

Limite 0,3%

Limite 0,3%

35

Figura 6-10 Proiezione drift ch8-ch5 sui BRAD (24/08/2016)

Figura 6-11 Proiezione drift ch18-ch5 sui BRAD (24/08/2016)

Figura 6-12 Proiezione drift ch11-ch8 sui BRAD (24/08/2016)

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch8-ch5 [%]

DRIFT 8-5

Limite 0,3%

Limite 0,3%

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch18-ch5 [%]

DRIFT 18-5

Limite 0,3%

Limite 0,3%

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch11-ch8 [%]

DRIFT 11-8

Limite 0,3%

Limite 0,3%

36

Figura 6-13 Proiezione drift ch15-ch8 sui BRAD (24/08/2016)

Figura 6-14 Proiezione drift ch13-ch8 sui BRAD (24/08/2016)

Figura 6-15 Proiezione drift ch18-ch9 sui BRAD (24/08/2016)

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch15-ch8 [%]

DRTIFT 15-8

Limite 0,3%

Limite 0,3%

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch13-ch8 [%]

DRIFT 13-8

Limite 0,3%

Limite 0,3%

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch18-ch9 [%]

DRIFT 18-9

Limite 0,3%

Limite 0,3%

37

Figura 6-16 Proiezione drift ch13-ch18 sui BRAD (24/08/2016)

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch13-ch18 [%]

DRIFT 13-18

Limite 0,3%

Limite 0,3%

38

6.2 Analisi Time History sui BRAD per l’evento del 24/08/2016

Figura 6-17 Cicli isteretici BRAD blocco destro (24/08/2016)

Figura 6-18 Cicli isteretici BRAD blocco sinistro (24/08/2016)

39

Figura 6-19 Cicli isteretici BRAD longitudinali (24/08/2016)

Figura 6-20 Confronto energetico tra BRAD (24/08/2016)

40

6.3 Ipotesi di spostamento sui BRAD per l’evento del 30/10/2016

Drift proiettati sull’asse dei BRAD in direzione X

Figura 6-21 Proiezione drift ch4-ch1 sui BRAD (30/10/2016)

Figura 6-22 Proiezione drift ch12-ch1 sui BRAD (30/10/2016)

Figura 6-23 Proiezione drift ch7-ch4 sui BRAD (30/10/2016)

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch4-ch1 [%]

DRIFT 4-1

Limite 0,3%

Limite 0,3%

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch12-ch1 [%]

DRIFT 12-1

Limite 0,3%

Limite 0,3%

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch7-ch4 [%]

DRIFT 7-4

Limite 0,3%

Limite 0,3%

41

Figura 6-24 Proiezione drift ch7-ch12 sui BRAD (30/10/2016)

Figura 6-25 Proiezione drift ch10-ch7 sui BRAD (30/10/2016)

Figura 6-26 Proiezione drift ch16-ch7 sui BRAD (30/10/2016)

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch7-ch12 [%]

DRIFT 7-12

Limite 0,3%

Limite 0,3%

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch10-ch7 [%]

DRIFT 10-7

Limite 0,3%

Limite 0,3%

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch16-ch7 [%]

DRIFT 16-7

Limite 0,3%

Limite 0,3%

42

Drift proiettati sull’asse dei BRAD in direzione Y

Figura 6-27 Proiezione drift ch5-ch2 sui BRAD (30/10/2016)

Figura 6-28 Proiezione drift ch6-ch2 sui BRAD (30/10/2016)

Figura 6-29 Proiezione drift ch9-ch2 sui BRAD (30/10/2016)

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch5-ch2 [%]

DRIFT 5-2

Limite 0,3%

Limite 0,3%

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch6-ch2 [%]

DRIFT 6-2

Limite 0,3%

Limite 0,3%

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch9-ch2 [%]

DRIFT 9-2

Limite 0,3%

Limite 0,3%

43

Figura 6-30 Proiezione drift ch8-ch5 sui BRAD (30/10/2016)

Figura 6-31 Proiezione drift ch18-ch5 sui BRAD (30/10/2016)

Figura 6-32 Proiezione drift ch11-ch8 sui BRAD (30/10/2016)

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch8-ch5 [%]

DRIFT 8-5

Limite 0,3%

Limite 0,3%

-1,20

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-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch18-ch5 [%]

DRIFT 18-5

Limite 0,3%

Limite 0,3%

-1,20

-0,90

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-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch11-ch8 [%]

DRIFT 11-8

Limite 0,3%

Limite 0,3%

44

Figura 6-33 Proiezione drift ch15-ch8 sui BRAD (30/10/2016)

Figura 6-34 Proiezione drift ch13-ch8 sui BRAD (30/10/2016)

Figura 6-35 Proiezione drift ch18-ch9 sui BRAD (30/10/2016)

-1,20

-0,90

-0,60

-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch15-ch8 [%]

DRTIFT 15-8

Limite 0,3%

Limite 0,3%

-1,20

-0,90

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-0,30

0,00

0,30

0,60

0,90

1,20

0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch13-ch8 [%]

DRIFT 13-8

Limite 0,3%

Limite 0,3%

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0,30

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0,90

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0,000 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000

DRIFT ch18-ch9 [%]

DRIFT 18-9

Limite 0,3%

Limite 0,3%

45

Figura 6-36 Proiezione drift ch13-ch18 sui BRAD (30/10/2016)

-1,20

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-0,30

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DRIFT ch13-ch18 [%]

DRIFT 13-18

Limite 0,3%

Limite 0,3%

46

6.4 Analisi Time History sui BRAD per l’evento del 30/10/2016

Figura 6-37 Cicli isteretici BRAD blocco destro (30/10/2016)

Figura 6-38 Cicli isteretici BRAD blocco sinnistro (30/10/2016)

47

Figura 6-39 Cicli isteretici BRAD longitudinali (24/08/2016)

Figura 6-40 Confronto energetico tra BRAD (30/10/2016)

48

7 Fast Fourier Transform – spettro in frequenza

A partire dalle accelerazioni raccolte dal data base del’ISS, sono stati ricostruiti gli spettri in frequenza dei due eventi sismici. Questa analisi di pura manipolazione dei dati è stata molto utile in primo luogo per capire la natura dei sismi, ma l’aspetto più interessante riguarda la lettura dei dati ottenuti con la FFT sull’ultimo piano dell’edificio. Il picco in ampiezza permette, infatti, di individuare una frequenza prossima a quella dei modi propri puramente traslazionali della struttura, e quindi si dimostra essere un mezzo utile per calibrare il modello ad elementi finiti. In seguito vengono riportate le FFT calcolate su MATLAB.

7.1 FFT evento 24/08/2016

Figura 7-1 Schema dei sensori e coordinare globali (24/08/2016)

Figura 7-2 Accelerazione e FFT del ch1 (24/08/2016)

Figura 7-3 Accelerazione e FFT del ch2 (24/08/2016)

Figura 7-4 Accelerazione e FFT del ch4 e ch12 (24/08/2016)

49

Figura 7-5 Accelerazione e FFT del ch7 (24/08/2016)

Figura 7-6 Accelerazione e FFT del ch10 e ch16 (24/08/2016)

Figura 7-7 Accelerazione e FFT del ch5, ch6 e ch9 (24/08/2016)

Figura 7-8 Accelerazione e FFT del ch8 e ch18 (24/08/2016)

Figura 7-9 Accelerazione e FFT del ch11, ch15 e ch13 (24/08/2016)

50

7.2 FFT evento 30/10/2016

Figura 7-10 Schema dei sensori e coordinare globali (30/10/2016)

Figura 7-11 Accelerazione e FFT del ch1 (30/10/2016)

Figura 7-12 Accelerazione e FFT del ch2 (30/10/2016)

Figura 7-13 Accelerazione e FFT del ch4 e ch12 (30/10/2016)

Figura 7-14 Accelerazione e FFT del ch7 (30/10/2016)

Figura 7-15 Accelerazione e FFT del ch10 e ch16 (30/10/2016)

51

Figura 7-16 Accelerazione e FFT del ch5, ch6 e ch9 (30/10/2016)

Figura 7-17 Accelerazione e FFT del ch8 e ch18 (30/10/2016)

Figura 7-18 Accelerazione e FFT del ch11, ch15 e ch13 (30/10/2016)

8 Conclusioni

I risultati ottenuti nelle analisi illustrate nei paragrafi precedenti hanno permesso di mettere in opera un modello accurato in SAP2000 della struttura esistente, raggiungendo, così, l’obiettivo preposto nell’introduzione all’attività di tirocinio. Il modello calibrato rispecchia il comportamento ed i danni riportati durante gli eventi sismici del 2016, e come conseguenza di tale raggiungimento è stato, inoltre, possibile cogliere più in dettaglio aspetti strutturali non chiari nella fase iniziale dello studio, che aiuteranno lo sviluppo di nuovi interventi di adeguamento sismico.