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1 RESPONSABILE del PIANO di MIGLIORAMENTO DIRIGENTE SCOLASTICO Dott.ssa Wanda GIACOMINI Composizione del Gruppo di Lavoro che supporta il PDM Nome e cognome Ruolo nell’organizzazione scolastica Ruolo nel team di miglioramento Dott.ssa Wanda GIACOMINI Dirigente Scolastico Franca AGNELLI Direttore S.G.A. Roberto FABI Docente Sc. Secondaria Collaboratore Vicario Cinzia PELLICCIA Docente Sc. Secondaria Collaboratore Plesso Cinzia VERGINE InsegnanteSc. Primaria Collaboratore Dirigente

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RESPONSABILE del PIANO di MIGLIORAMENTO

DIRIGENTE SCOLASTICO Dott.ssa Wanda GIACOMINI

Composizione del Gruppo di Lavoro che supporta il PDM

Nome e cognome

Ruolo nell’organizzazione

scolastica

Ruolo nel team di

miglioramento

Dott.ssa Wanda GIACOMINI

Dirigente Scolastico

Franca AGNELLI

Direttore S.G.A.

Roberto FABI

Docente Sc. Secondaria

Collaboratore Vicario

Cinzia PELLICCIA

Docente Sc. Secondaria

Collaboratore Plesso

Cinzia VERGINE

InsegnanteSc. Primaria Collaboratore Dirigente

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Nadia PONZO

Insegnante Sc. Primaria

Collaboratore Plesso

Antonella FRATTOLILLO Luisa RUSSO

Insegnante Sc. Primaria Docente Sc. Secondaria FF.SS. Area 1 POF/POFT

Elaborazione e stesura

del POF/POFT Antonella Frattolillo

Luisa Russo

Lucia BARBERI Antonietta BELLI CaterinaFOLCO

Insegnante Sc. Primaria Docente Sc. Secondaria Docente Sc. Secondaria FF.SS. Area 2 Continuità/Orientamento

Progetti

Continuità/Orientamento Sc. Secondaria di I grado

Antonietta Belli Caterina Folco

Scuola Primaria Lucia Barberi Rita Gerardi

Margherita IANNIELLO Francesca TERRANA Elena TRANQUILLI

Insegnante Sc. Primaria Docente Sc. Secondaria Docente Sc. Secondaria FF.SS. Area 3 Disagio

Progetto

Disagio e Inclusione Margherita Ianniello Francesca Terrana

Elena Tranquilli

Rosa Maria BIANCHI Salvatore Dario OLIVERIO Debora PALAZZESE

Docente Sc. Secondaria Docente Sc. Secondaria Insegnante Sc. Primaria FF.SS. Area 4 Tecnologie

Progetti PON 2014/2010 Filomena Daniela Dipace Salvatore Dario Oliverio

Filomena Daniela DIPACE Francesca TARQUINI

Docente Sc. Secondaria Insegnante Sc. Primaria FF.SS. Area 5 Valutazione/INVALSI Componenti Nucleo di Valutazione/RAV

Elaborazione e stesura

del Piano di Miglioramento

Filomena Daniela Dipace Francesca Tarquini

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Progetto Curricolo

Verticale Sc. Secondaria I grado

Antonietta Belli Rosa Maria Bianchi

Antonia Carbone Alessandra Giuri

Maria Giuseppina Mascia Scuola Primaria

Laura Carboniello Cesidia Corsetti

Corso di

Autoaggiornamento Matematica/INVALSI

MariaAmelio Daniela De Luca

Biancamaria Fazio Caterina Folco

Virginia Fracassi Tania Gatta

Alessandra Giuri Enrica Grigoli

Felicetta Pacifici Cristiana Tenedini

Con la chiusura del Rapporto di Autovalutazione (RAV) si apre la fase di formulazione e attuazione del Piano di Miglioramento (PDM) nel quale si intende pianificare un percorso per il raggiungimento dei traguardi connessi con le priorità indicate nel RAV. Il processo di miglioramento qualitativo dell’Istituzione coinvolge tutte le componenti scolastiche rappresentate, nello specifico, dalle varie Funzioni Strumentali e dalle figure dello Staff di Direzione. Il Gruppo di Lavoro per il Miglioramento, unitamente al Dirigente Scolastico ed al Nucleo di Valutazione, ha impostato il lavoro nell’ottica della condivisione degli obiettivi e delle modalità operative dell’intero processo pianificato valorizzando al massimo le risorse interne e le competenze professionali idonee, in relazione ai contenuti delle azioni previste.

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L’obiettivo primario è quello di incoraggiare la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una progettazione delle azioni che introduca nuovi approcci al miglioramento, basati sulla condivisione di percorsi di innovazione. Obiettivo secondario, ma non meno importante, è promuovere la conoscenza e la comunicazione pubblica del processo di miglioramento, evitando ogni forma di autoreferenzialità. Il PDM si articola in quattro Sezioni: I Sezione: Dal RAV al PDM: LE PRIORITA’ CHE ORIENTANO IL MIGLIORAMENTO

II Sezione: LE AZIONI PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DI PROCESSO III Sezione: IL PIANO DELLE AZIONI DI OGNI OBIETTIVO IV Sezione: VALUTARE, CONDIVIDERE E DIFFONDERE I RISULTATI DEL PDM

PRIMA SEZIONE

DAL RAV AL PDM: LE PRIORITA’ CHE ORIENTANO IL MIGLIORAMENTO

Scenario di riferimento

L’I.C. “Largo Cocconi” nasce nel 2011 dalla fusione della Scuola Primaria “M.Polo” e della Scuola Media “G. Verga” (nello stesso stabile è presente anche la Scuola dell’Infanzia comunale). I numeri che distinguono l’istituzione sono imponenti; docenti, genitori, alunni e personale ATA danno vita ad una realtà importante che è riconosciuta sia a livello locale, che centrale. Tra i docenti si sta realizzando un’opera di conoscenza professionale e di collaborazione orientata ad una crescita collegiale importante utile ad affrontare sfide che riguardano il miglioramento della qualità educativa e didattica e dei relativi esiti. Il personale amministrativo è molto collaborativo e asseconda con professionalità le scelte operate ad ogni livello. La componente genitori, di estrazione media, partecipa attivamente alla vita scolastica, nonostante le problematiche derivanti dalla complessità sociale, caratterizzata, purtroppo, dall’ aumento dei casi di disagio socio-economico, culturale e comportamentale. La scuola collabora con istituzioni scolastiche organizzate in rete ed altre agenzie educative quali Università, ASL, Associazioni varie.

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L’organizzazione scolastica

Gli alunni iscritti all’I.C. sono complessivamente 1359 dei quali circa 184 stranieri. I colloqui con le famiglie rendono tempestiva e trasparente la comunicazione del profitto e del comportamento degli alunni. La presenza dei genitori negli Organi Collegiali di Istitutogarantisce una buona apertura al territorio attraverso la diffusione e la partecipazione alle varie attività scolastiche e culturali programmate. I docenti dell’I.C., in un lavoro di condivisione all’interno del POF, hanno strutturato un curricolo verticale del 1° Ciclo che, in linea con le Indicazioni nazionali del 2012, avesse l’obiettivo primario di declinare trasversalmente esigenze formative e competenze da raggiungere sia nella Scuola Primaria che nella Secondaria di I grado, anche alla luce delle stabilite Competenze-Chiave Europee. A tal proposito, il corpo insegnante si è impegnato costantemente in un lavoro di confronto nei Consigli di Classe, di Interclasse e nei Dipartimenti per realizzare maggiore collaborazione tra professionisti che valutano il proprio operato e lo adattano alle esigenze che si vengono a determinare, anche attraverso adeguata comunicazione.In tale complesso ed articolato lavoro, esempi di collaborazione fattiva sono significativi del cambiamento in atto, della messa in opera delle buone pratiche a favore della collettività scolastica e dell’intera Istituzione. In seguito alla diffusione ed alla condivisione degli esiti relativi alla stesura del Rapporto di Autovalutazione, ed in relazione alle determinazioni della Legge 107/2015, ‘La buona scuola’sembra cambiare l’ottica prospettica che si concretizzava in un fare talvolta disomogeneo o poco organico tra le varie figure impegnate nell’organizzazione e gestione della scuola. In un clima di condivisione di intenti e di scelte si vanno delineando azioni rispondenti a criteri di efficienza, efficacia ed economicità. Una più rapida diffusione delle comunicazioni attraverso l’uso di Internet e la pubblicazione di notizie sul sito della scuola, fanno da corollario al cambiamento.

Il lavoro in aula Nell’Istituto vige un patto di Corresponsabilità Educativa tra le famiglie e l’Istituzione Scolastica. La diffusione capillare del Regolamento di Istituto auspica il maggior rispetto delle regole di vita sociale/scolastica indispensabili per raggiungere il successo formativo di ciascuno e di tutti. La Mission “Star bene a scuola”, principale finalità dell’intera Istituzione scolastica, fa da sfondo integratore ad ogni attività didattica, organizzativa, culturale; inclusività e superamento delle varie forme di disagio rappresentano le priorità da perseguire con adeguato impegno e che hanno determinato, negli anni, la grande richiesta di iscrizioni presso il nostro Istituto. La didattica, per lo più fondata su sistemi tradizionali, sta guardando con interesse all’uso della Multimedialità come strumento facilitatore e innovatore. Nei vari Plessi sono

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presenti complessivamente 18 LIM e ci sono tre Laboratori di Informatica.

QUICK WINS/AZIONI DI RAPIDA ATTUAZIONE

Nella Scuola Primaria, nell’immediato, sono state elaborate Griglie di Valutazione relative al comportamento ed all’apprendimento che costituiranno documentazione necessaria per la valutazione in ingresso, in itinere, finale con eventuale descrizione degli avvenuti miglioramenti didattici o comportamentali in relazione alla partenza ed all’arrivo di ciascun alunno. E’ anche stata proposta e condivisa collegialmente una Griglia di Valutazione del Profitto con Indicatori corrispondenti a votazione numerica da usare uniformente nella Scuola Primaria. Sono stati predisposti ed adottati, inoltre, due Modelli, uno di Presentazione di ogni classe di Scuola Primaria(Relazione Iniziale di Classe) e l’altro in chiusura di anno scolastico (Relazione Finale di Classe). Nella Scuola Secondaria di I grado, sono in uso da tempo Indicatori per Griglie di Valutazione, del comportamento, Modelli per la presentazione della Relazione di Classe e così via. Sarà necessaria, a breve, la condivisione collegiale e l’aggiunta di un Indicatore di partenza (articolazione su 4 livelli, anziché 3) all’interno della Certificazione delle Competenze al termine del I Ciclo di Istruzione (Esame di Terza Media). E’ stato presentato il Progetto: “Valutarsi per migliorare” inerente alla Formazione sulla Valutazione ed al Miglioramento nell’ambito del Sistema Nazionale di Valutazione, partendo dall’Autovalutazione. L’Istituto si è proposto come Capofila, in rete con l’ I.C. Via dei Sesami. Sono stati presentati due Progetti PON 2014/2020 relativi all’Ampliamento della Rete LAN/WLAN(già approvato) ed alla Realizzazione di Laboratori Digitali Mobili (da approvare). Il nostro Istituto aderisce alla Rete di Scuole del XIV e del XV Distretto con seguente sito web, www.retescuole14-15.it, utile ambito di comunicazione, confronto e scambio produttivo. Progetti correlati inseriti nel POF Annuale che si rinnoveranno anche nel POF Triennale:

- “Robotica a scuola” - “Classe 2.0” Con certificazione digitale EIPASS

JUNIOR Per calibrare il POF Triennale sulle reali necessità e priorità socio-scolastiche,è stato elaborato ed avviato un progetto che mira a rilevare i “Bisogni Socio-Culturali del Territorio”. Si è provveduto alla stesura di un Modello Unico di presentazione dei Progetti da inserire nel PDM, basato sul Modello PDCA, che sarà pubblicato sul Sito della Scuola in

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formato Word (modificabile e compilabile). Sono previsti momenti di riflessione e condivisione collegiali dedicati alla diffusione della Cultura della Valutazione per condividere le ultime determinazioni normative relative al Sistema Nazionale di Valutazione e alla Legge 107/2015.

ELENCO PROGETTI DI

CUI SI COMPONE IL PIANO DI

MIGLIORAMENTO

1. Progetto “ Curricolo verticale” relativo alle Aree

“Linguistica (Italiano, lingua straniera), Storica

(Storia/Geografia) e Logico-matematica”.

2. Progetto “Continuità e Orientamento” che include una

accurata revisione dei criteri per la formazione delle

classi e l’accoglienza.

3. Progetti Multimediali:

o PON “Ampliamento Rete LAN/WLAN” (già

approvato) e “Realizzazione AMBIENTI

DIGITALI MOBILI” (in attesa di approvazione);

o Corsi di Formazione e/o di Autoformazione su

Informatica e Tecnologia Digitale (Scuola

Primaria e Secondaria di I grado), da attivare.

4. Progetti per l’Aggiornamento:

o “Aggiornamento (con esperto) in Area Logico-

matematica” (Primaria);

o Autoaggiornamento sulla Didattica della

Matematica per migliorare l’acquisizione delle

Competenze Logico-matematiche” (Secondaria

di I grado);

o Corso di Aggiornamento sulla Didattica per

Competenze (tutte le discipline) per la Scuola

Primaria e per la Scuola Secondaria di I grado

(da attivare).

Tabella 1

LE SCELTE PER IL MIGLIORAMENTO: RELAZIONE TRA OBIETTIVI DI PROCESSO E PRIORITA’ STRATEGICHE

AREA DI PROCESSO del RAV

OBIETTIVI DI PROCESSO PRIORITA’

A.Curricolo, progettazione e valutazione

1. Strutturare un articolato Curricolo verticale relativo all’Area Scientifica, utile al raccordo delle competenze da raggiungere al termine

1

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del I Ciclo di Istruzione. 2. Condividere orientamenti

procedurali, nel rispetto della libertà di insegnamento e delle diverse abilità degli alunni, tali da favorire un reale confronto costruttivo.

B. Ambiente di apprendimento

1. Individuare criteri di formazione delle classi sempre più idonei a favorire e garantire equi-eterogeneità e conseguente successo formativo.

4

C. Inclusione e differenziazione

1. Utilizzare una didattica innovativa attraverso un uso diffuso della multimedialità per favorire ed incrementare il recupero ed il potenziamento.

3

D. Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

1. Favorire la crescita professionale dei docenti e del personale ATA attraverso concrete iniziative di formazione ed aggiornamento, iniziative di integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie.

2

Gli obiettivi possono essere conseguiti riconsiderando il Curricolo verticale per raccordare con efficacia il raggiungimento di competenze nei vari gradi scolastici e favorire il conseguimento di risultati migliori. Infatti, nella sezione ESITI del RAV erano state individuate le seguenti PRIORITA’:

- eliminazione del lieve calo percentuale in Italiano(V Primaria) e Matematica (III Secondaria) rispetto alla media dei risultati ottenuti nelle Prove standardizzate

- riduzione della varianza tra classi II e V di Scuola Primaria, sia in Italiano che Matematica, così come da risultati delle Prove nazionali

alle quali sono stati correlati i seguenti TRAGUARDI:

- RAGGIUNGERE QUELLA PICCOLA PERCENTUALE CHE DISTANZIA LE CLASSI V E III DALLA MEDIA DEL LAZIO, DEL CENTRO, DELL’ITALIA

- DIMEZZARE LA PERCENTUALE DI VARIANZA TRA CLASSI DI II E V PRIMARIA, SIA IN ITALIANO CHE IN MATEMATICA.

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Tabella 2 – Calcolo della necessità di intervento sulla base della fattibilità ed impatto

Obiettivo di processo

Fattibilità (da 1 a 5)

Impatto (da 1 a 5)

Prodotto:valore che identifica la rilevanza dell’intervento

1 A 1 4 5 Potenziare le competenze matematico-logiche e scientifiche al fine di incrementare i livelli degli esiti degli apprendimenti e dei risultati nelle prove standardizzate nazionali

2 D 1 3 5 Sviluppo della professionalità del personale docente attraverso lo studio, la ricerca-azione che riguardi la didattica per competenze.

3 A2 3 4 Utilizzare metodologie di insegnamento innovative e condividere orientamenti procedurali, nel rispetto della libertà di insegnamento e delle diverse capacità degli alunni, tali da favorire un reale confronto costruttivo.

4 C1 3 4 Utilizzare i linguaggi multimediali per includere e supportare le forme di disagio.

5 B1 3 4 Operare una revisione dei criteri di formazione delle classi che soddisfino esclusivamente i fini didattici per raggiungere più efficacemente il successo formativo.

I punteggi da 1 a 5 si possono considerare come segue: 1 = nullo; 2 = poco; 3 = abbastanza; 4 = molto; 5 = del tutto. La stima dell’IMPATTO implica una valutazione degli effetti che si pensa possano avere le azioni messe in atto al fine di perseguire l’obiettivo descritto. La stima della FATTIBILITA’ si attua sulla base delle reali possibilità di realizzare le azioni previste.

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Tabella 3 – Risultati attesi e monitoraggio

Obiettivo di processo in via di attuazione

Risultati attesi

Indicatori di

monitoraggio

Modalità di rilevazione

1 A1/A2 Dopo aver strutturato un articolato CurricoloVerticale dell’Area Scientifica (Logico-matematica), i docenti avranno l’opportunità di seguire indirizzi didattici e metodologici uniformi e condivisi, nelle buone pratiche, che possano finalmente arrivare ad individuare i punti deboli dell’acquisizione di talune competenze fondamentali per l’incremento qualitativo dell’apprendimento, specialmente della Matematica, individuando soluzioni alternative alla didattica tradizionale.

-Redigere un Curricolo Verticale Area Scientifica: SI- Completo IN PARTE (descrivere i motivi che hanno ostacolato il lavoro) - Divulgare Curricolo tra i docenti SI NO IN PARTE (Descrivere i motivi che hanno ostacolato il lavoro) - Individuare pratiche alternative alla didattica tradizionale SI NO IN PARTE (specificare i motivi)

Stesura di una relazione finale del Gruppo di lavoro sul Curricolo. Sondaggio tra docenti dell’Area Scientifica sulla effettiva diffusione del nuovo Curricolo attraverso questionario. Produzione di lezioni di didattica alternativa alla tradizionale per raggiungere gli esiti disattesi.

2 D1 Punto di maggiore debolezza riscontrato nel RAV, correlato con l’obiettivo A1 e A2, dovrà apportare un significativo cambiamento nel padroneggiare le potenzialità espresse dalla Didattica per Competenze. I docenti si dovranno confrontare con l’innovazione e le metodologie utili alla formazione dell’alunno “competente” che sappia, cioè usare, abilità e conoscenze in chiave dinamica e

- Innovare la didattica curricolare SI NO IN PARTE (Specificare i motivi) -Produrre risultati positivi negli esiti SI NO IN PARTE (Specificare i motivi)

Questionario da somministrare alla fine del corso, dopo la sperimentazione in classe, dopo gli incontri periodici di richiamo per rivedere gli aspetti problematici.

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generativa. Un corso di formazione con esperto sarà il punto di partenza dell’itinerario che dovrebbe avere, nella progettazione, richiami periodici per verificare l’applicazione fattiva di ciò che si è sperimentato nelle classi con produzione di risultati (indici di impatto sull’apprendimento).

3 C1 La nostra scuola, sin dall’inizio, ha utilizzato La Multimedialità ed elementi di Didattica Digitale anche nei casi di disagio. L’incremento della Multimedialità, infatti, rappresentauno strumento efficace per supportare i differenti bisogni educativi e di formazione degli alunni. L’istituzione scolastica hapartecipato alla richiesta di assegnazione dei Fondi Strutturali Europei PON 20142020 con due progetti relativi alla realizzazione della Rete LAN/WLAN e dei Laboratori Digitali Mobili. In tal modo la Scuola si allinea alle determinazioni del Piano Nazionale per la Scuola Digitale che indirizza l’impiego delle risorse finanziarie a favore dell’Innovazione Digitale all’interno delle

- Incrementarel’uso della multimedialità nei casi di disagio. SI NO IN PARTE (Specificare i motivi) - Ampliare la dotazione multimedialeper una Didattica Digitale di Istituto. SI NO IN PARTE (Specificare i motivi) - Sviluppare e/o ampliarele conoscenze informatiche/multimediali dei docenti per l’acquisizione di competenze inerenti l’applicazione di una Didattica Digitale SI

Griglie di rilevazione di ogni singola azione o relazione finale sulle metodiche applicate. Griglie di verifica o questionari utili alla rilevazione della funzionalità e della congrua presenza e disponibilità delle attrezzature multimediali per un’equa distribuzione delle opportunità di apprendimento alle classi dell’Istituto. Corsi di Formazione (con esperto) ed Autoformazione (tra docenti) con rilevazione, tramite griglie o questionari, degli esiti finali e delle difficoltà o criticità

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istituzioni scolastiche. Si auspica un incremento del possesso di Certificazioni Informatiche tra docenti ed una maggiore diffusione dell’uso degli Strumenti Multimediali, attraverso appositi corsi, anche di autoformazione.

NO IN PARTE (Specificare i motivi)

riscontrate.

4 B1

Il nostro Istituto deve affrontare con efficacia la revisione dei criteri inerenti la formazione delle classi, sia nella Scuola Primaria che nella Secondaria di I grado, per ottenere, come ormai le Indicazioni per il Curricolo sottolineano, l’uguaglianza dei risultati in una situazione socio-culturale significativamente disomogenea. Ne deriva che sia opportuno formare classi che siano il più omogenee possibili (in senso parallelo) e disomogenee al loro interno (concetto di equieterogeneità). In questo modo nessun alunno partirà da una posizione iniziale privilegiata o svantaggiata e si offrirà davvero a tutti la possibilità di sviluppare le proprie capacità e di acquisire conoscenze. L’ambiente della classe sarà più stimolante per tutti e ci sarà una maggiore

- Distribuire livelli Alti, Medi e Bassi all’interno delle singole classi e tra classi parallele SI NO IN PARTE (Specificare i motivi) - Uniformareil numero dei maschi e delle femmine all’interno delle classi SI NO IN PARTE (Specificare i motivi) - Distribuire equamente nelle classi gli allievi che necessitano di didattica speciale SI NO IN PARTE (Specificare i motivi) - Creare omogeneità per classi parallele e disomogeneità all’interno dei gruppi componenti la classe

Griglie informative (sul comportamento, scolarizzazione, apprendimento) provenienti dai docenti dell’ordine di scuola precedente Formazione di gruppi e sottogruppi di alunni, anche secondo le indicazioni degli insegnanti e/o genitori, sulla base dei criteri esposti Valutazione e studio dei casi problematici alla presenza degli insegnanti, degli esperti, dei genitori Formazione di gruppi e sottogruppi da sottoporre ad osservazione (anche tramite

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possibilità di interscambio senza classi di emarginati. La composizione della classe, infatti, riproducendo più da vicino la società reale, deve comprendere ragazzi di tutti i livelli socio-culturali, per una corretta educazione al vivere ed alla convivenza civile.

(principio di equieterogeneità) SI NO IN PARTE (Specificare i motivi)

semplici griglie con poche voci) e ad eventuale rotazione nei primi giorni di scuola per rilevare le competenze sociali, comunicative, relazionali, cognitive di ciascun bambino/ragazzo e le dinamiche interpersonali.

SECONDA SEZIONE

LE AZIONI PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DI PROCESSO

Tabella 4 –Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni

Azione prevista

Effetti positivi all’interno della scuola a medio

termine

Effetti negativi all’interno

della scuola a medio termine

Effetti positivi all’interno

della scuola a lungo termine

Effetti negativi all’interno della scuola a lungo

termine

Strutturare un Curricolo Verticale Area scientifica

Riflessione collegiale sulla didattica della Matematica e condivisione di metodologie e pratiche innovative.

Potrebbero verificarsi problemi di confronto e condivisione a livello dipartimentale poiché non è consolidato il raccordo.

Incremento degli esiti nelle prove standardizzate e nella valutazione finale. Maggiore interesse degli alunni nelle materie scientifiche.

Mancato raggiungimento dei risultati auspicati nelle priorità espresse nel RAV.

Organizzare corsi di formazione con esperto in Didattica delle Competenze.

Porre all’attenzione dei docenti la necessità di innovare la didattica curricolare curvando ogni azione al raggiungimento

Incontrare la resistenza di chi, continuando a proporre una didattica tradizionale, è poco disposto a riconsiderare in modo

Raggiungere un livello esperto nell’uso della didattica per competenze tale da cambiare le prospettive dei risultati degli alunni che

Mantenere vivo l’insegnamento basato sulle tecniche consolidate poco adatto all’esigenza moderna di saper sostenere sfide scolastiche

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delle competenze di base e di cittadinanza.

innovativo il proprio lavoro.

sapranno affrontare compiti nuovi pur non conoscendo contenuti ed attività.

e sociali basate sulla complessità.

Incrementare la Multimedialità e l’uso della didattica multimediale per favorire al massimo l’inclusività.

Dotare ogni aula di strumenti multimediali e della relativa connettività. Alfabetizzare i docenti che hanno scarse competenze informatiche. Fornire gli strumenti didattici che favoriscano l’inclusività.

Rimanere ancorati a sistemi di spiegazione e compito durante le lezioni che non facciano incrementare l’interesse degli alunni e la partecipazione attiva.

Raggiungere livelli europei di fruizione degli strumenti multimediali che realizzino al massimo il servizio all’uomo proprio della tecnologia.

Perdere il contatto con la più grande rivoluzione umana degli ultimi anni non sfruttando al massimo le potenzialità che offre, soprattutto nel rendere maggiormente efficace lo studio di soggetti che necessitano di supporto.

Rivedere i criteri di formazione delle classi in favore di un maggiore equilibrio.

Stabilire criteri che abbiano come unico scopo l’equa distribuzione degli alunni nelle classi senza cedere alle pressanti e, molte volte, assurde richieste genitoriali.

Assistere, come negli ultimi anni, a composizione di classi sempre più problematiche dal punto di vista della relazione educativa e didattica.

Offrire agli alunni utenti pari opportunità formative avendo cura di organizzare le classi con criteri che possano servire a gestire situazioni particolari e, finalmente, pensare anche alla promozione delle eccellenze.

Continuare a soddisfare richieste che si rivelano inidonee alla formazione di gruppi classe equilibrati che rendono la didattica e la vita di relazione molto difficile.

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TERZA SEZIONE

IL PIANO DELLE AZIONI DI OGNI OBIETTIVO

Tabella 5 – Impegno di risorse umane interne alla scuola

Figure professionali

Tipologia di attività

Ore aggiuntive presunte

Costo previsto Fonte finanziaria

Docenti

Personale ATA

Altre figure

Tabella 6 – Impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi

Formatori

Consulenti

Attrezzature

Servizi

Altro

Tabella 7 – Tempistica delle attività

Attività

Sett

Ott

Nov

Dic

Gen

Feb

Mar

Apr

Mag

Giu

Curricolo verticale

X

X

X

X

X

Continuità e

Orientamento

X

X

X

X

X

X

Progetti Multimediali

X

X

X

X

X

Progetti di Aggiornamento

X

X

X

X

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Tabella 8 – Monitoraggio delle azioni

Data di rilevazione

Indicatori di monitoraggio del processo

Strumenti di misurazione

Criticità rilevate

Progressi rilevati

Necessità di aggiustamenti

Visti i ritardi relativi agli inizi di tutte le attività inerenti il Piano di Miglioramento, le date di rilevazione saranno uniformate alla fine dell’anno scolastico 2015/2016 con l’impegno a definire date intermedie di rilevazione nel prossimo anno scolastico.

Per il Curricolo: 1.Strutturazio- nediun articolato Curricolo verticale relativo all’Area Scientifica, utile al raccordo delle competenze da raggiungere al termine del I Ciclo di Istruzione. 2. Applicazione disostanziale uniformità metodologico-disciplinare per classi parallele.

Relazioni; sondaggi; uso del sito Web della Scuola, della Rete e della posta elettronica per comunicazione e diffusione dei risultati; questionari; incontri periodici di gruppo con relativa verbalizzazio-ne su quanto stabilito; griglie di rilevazione e di verifica; corsi di formazione ed autoformazione sulle tematiche inerenti il PdM

In itinere

In itinere Da rilevare ed evidenziare in itinere ed alla fine dell’anno scolastico

Per lo sviluppo e valorizzazione delle risorse umane: 1. Incremento della crescita professionale dei docenti e del personale ATA attraverso concrete iniziative di

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formazione ed aggiornamento, integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie.

Per Inclusione e differenziazione: 1.Utilizzo di una didattica innovativa attraverso un uso diffuso della multimedialità per favorire ed incrementare il recupero ed il potenziamento.

Per ambiente di apprendimento: 1. Individuazione di criteri di formazione delle classi sempre più idonei a favorire e garantire equi-eterogeneità e conseguente successo formativo.

QUARTA SEZIONE

VALUTARE, CONDIVIDERE E DIFFONDERE I RISULTATI DEL PDM

Tabella 9 – La valutazione in itinere dei traguardi legati agli ESITI

Priorità 1 Priorità 2

Esiti degli studenti Eliminazione del lieve calo percentuale in Italiano (V Primaria) e Matematica (III Secondaria) rispetto alla Media

Riduzione della Varianza TRA le Classi II e V di Scuola Primaria, sia in Italiano che in Matematica, risultante dalle Prove.

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dei risultati ottenuti nelle Prove.

Traguardo Raggiungere quella piccola percentuale che distanzia le classi V (Ita) e III (Mat) dalla Media del Lazio, del Centro, dell'Italia.

Dimezzare la percentuale di Varianza TRA Classi di II e V Primaria, sia in Italiano che in Matematica.

Data rilevazione

28/09/2015

28/09/2015

Indicatori scelti Redigere un Curricolo Verticale Area Scientifica (Logico-matematica); divulgareil Curricolo tra i Docenti; individuare pratiche alternative alla didattica tradizionale; innovare la didattica curricolare; produrre risultati positivi negli esiti; incrementare l’uso della multimedialità nei casi di disagio; ampliare la dotazione multimedialeper una Didattica Digitale di Istituto; sviluppare e/o ampliare le conoscenze informatiche/multimediali dei docenti per l’acquisizione di competenze inerenti l’applicazione di una Didattica Digitale.

Distribuire livelli Alti, Medi e Bassi all’interno delle singole classi e tra classi parallele; uniformare il numero dei maschi e delle femmine all’interno delle classi; distribuire equamente nelle classi gli allievi che necessitano di didattica speciale; creare omogeneità per classi parallele e disomogeneità all’interno dei gruppi componenti la classe (principio di equieterogeneità); applicare sostanziale uniformità metodologico-disciplinare per classi parallele; prevedere e organizzare momenti formativi per i docenti, di confronto e dibattito tra insegnanti, attività laboratoriali a classi aperte e con gruppi di livello; utilizzare la multimedialità e le nuove tecnologie.

Risultati attesi Le priorità sopra descritte possono essere conseguite grazie alla formulazione di un meglio strutturato curricolo verticale specie nell'area scientifica, in particolare Logico-matematica, così da raccordare con efficacia le competenze tra gradi scolastici e favorire il conseguimento di risultati ancora più apprezzabili. Sarà importante condividere orientamenti

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procedurali di natura disciplinare, nella libertà di insegnamento e nel rispetto delle capacità di ciascun allievo, tali da favorire un reale confronto costruttivo sia nella Scuola Primaria che nella Secondaria di I grado. L'utilizzo delle nuove tecnologie ha un ruolo strategico nel recupero così come nel miglioramento dei risultati scientifici e logico-matematici. A tal proposito, risultano necessarie la formazione e l'aggiornamento dei docenti e del personale ATA per la conoscenza e l’utilizzo della Multimedialità.

Risultati riscontrati In itinere e alla fine dell’anno scolastico

Differenza Alla fine dell’anno scolastico

Considerazioni critiche e proposte di integrazione e/o modifiche

In itinere e alla fine dell’anno scolastico

Tabella 10 – Condivisione interna dell’andamento del Piano di Miglioramento

Strategie di condivisione del PDM all’interno della scuola

Momenti di condivisione

interna

Persone coinvolte

Strumenti

Considerazioni nate dalla

condivisione

Riunioni del Gruppo di Lavoro del PDM

Dirigente e Gruppo Di lavoro del PDM

Visione della bozza del Piano di Miglioramento.

Focalizzare l’attenzione su poche azioni che

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Visione del modello di presentazione dei Progetti PDM e POFT. Digitalizzazione dei documenti e pubblicazione sul sito dell’Istituto.

possano essere portate a compimento. Necessità che PDM e POFT condividano la necessità di partire dalle priorità riscontrate nel RAV per attuare qualsiasi forma di miglioramento della qualità del servizio scolastico.

Tabella 11 – Le azioni di diffusione dei risultati interne ed esterne alla scuola

Strategie di diffusione dei risultati di PDM all’interno della scuola

Metodi/Strumenti

Destinatari

Tempi

Condivisione Collegio Docenti

Docenti In itinere

Pubblicazione sul sito

Genitori, ATA, Enti, ecc. Annuale

Informativa Consiglio di Istituto

Tutti In itinere

Tabella 12 – Composizione del Nucleo di valutazione

Wanda Giacomini Dirigente Scolastico

Franca Agnelli Direttore S.G.A.

Filomena Daniela Dipace Docente Scuola Secondaria I grado

Francesca Tarquini Docente Scuola Primaria

BREVE QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE

1. Sono stati coinvolti genitori, studenti o altri membri della comunità scolastica, in

qualche fase del Piano di Miglioramento? 2. Se sì chi è stato coinvolto?

Genitori Studenti

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Altri membri della comunità scolastica (specificare quale):…………………………………………………………………….

3. La scuola si è avvalsa di consulenze esterne? si no

4. Se sì da parte di chi?

INDIRE Università ……………………………………………………………… Enti di ricerca…………………………………………………………… Associazioni culturali…………………………………………………… Altro…………………………………………………………………….

5. Il Dirigente è stato presente agli incontri del Nucleo di Valutazione nel percorso di

Miglioramento? Sì No

6. Il Dirigente ha monitorato l’andamento del Piano di Miglioramento? Si No