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n. 4 - aprile 2011 anno XVII Anno Paolino Diocesano SEGNI DEI TEMPI www.segnideitempi.it Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001 Una Primavera di eventi Il programma per residenti e turisti con musica, arte, eno- gastronomia, sport e visite guidate: tanti appuntamenti fino a giugno, info www.info- campiflegrei.it Pag. 15 L’ultima volta, abbiamo visto come Paolo e Bar- naba ad Antiochia di Pisidia abbiano annunciato il kerygma, la “Buona Notizia” della morte e ri- surrezione di Gesù, che ha realizzato le promesse fatte da Dio ad Israele diverse volte nel passato; e come da questo “primo annuncio” sia nata una co- munità di discepoli, una “Chie- sa”, che anche dopo lo scatenarsi di una persecuzione è “piena di gioia e di Spirito Santo”, come raccontano gli Atti degli Apostoli al capitolo 13. Ebbene, per com- prendere la Chiesa, e qual è il suo compito fondamentale anco- ra oggi, si può benissimo guarda- re a un racconto come questo, da cui emergono alcuni elementi, che ora molto rapidamente passo in rassegna: - la Chiesa non è un’astrazione o un’elaborazione teologica o concettuale, ma è un fatto che scaturisce da un atto di comunicazio- ne, da un annuncio proclamato e accolto. Essa è il semplice fatto del ritrovarsi uniti fra di loro di quelli che quel giorno hanno accolto con fede il “primo annuncio” della morte e risurrezione di Gesù di Nazareth; - tutto ciò accade in un contesto relazionale molto forte, si vengo- no a creare legami molto stretti sia con chi annuncia, che con gli altri che hanno accolto l’annun- cio; - quest’annuncio, infatti, non si limita ad affermare qualcosa, ma è capace di produrre una re- altà nuova, perché coinvolge tut- ta la profondità della persona. (continua a pag. 7) Pino Natale Dal Rione Terra allo stadio di Antonino Pio tra cancelli e rifiuti la difficile stagione di siti e monumenti senza personale IL TURISMO? A PORTE CHIUSE Il punto: come valorizzare i beni culturali flegrei dopo il convegno internazionale su san Paolo La buona notizia della Resurrezione La vita (sempre) nuova della Chiesa: ritorno alle origini con la propria testimonianza Volontari ex carabinieri Ecco gli amici di Pozzuoli Continua il viaggio tra le associazioni flegree: quella dell’Arma è impegnata come nucleo di Protezione Civile Pag. 11 Finalmente le ossa del puteo- lano che partecipò all’impresa garibaldina trovano pace. Un cippo per ricordarlo Pag. 12 Festa dell’Unità d’Italia Omaggio al Goglia dei Mille D opo gli investimenti degli ultimi anni per favorire lo sviluppo del turismo ora è necessario individuare modelli di ge- stione efficaci per valorizzare il patrimonio culturale e naturalistico dell’area flegrea. Gli oltre duecento milioni di euro spesi per finanziare il Grande Attrattore Cul- turale locale, il più grande del Meridione dal punto di vista finanziario, affiancati ad altri milioni di euro per realizzare progetti dello stesso settore, cosa hanno portato? Poco o nulla. Anzi, quello che è stato valo- rizzato con finanziamenti europei rischia di perdersi. Gli investimenti dei privati e il futuro di molti giovani che hanno stu- diato e puntato sul territorio si stanno arenando tra la burocrazia e l’incapacità delle istituzioni di programmare in modo efficace la promozione del territorio. Di- verse le iniziative di associazioni e organiz- zazioni del territorio per mantenere viva l’attenzione e per sollecitare interventi in tempi brevi in un territorio che parte da Coroglio per arrivare a Monte di Procida, passando per Pozzuoli, Quarto e coinvol- gendo gli altri comuni limitrofi. L’ultimo appello, legato al Rione Terra (nella foto) e soprattutto alla riapertura al culto del Duomo, è stato rinnovato nel corso del Convegno internazionale di studi su San Paolo organizzato a febbraio dal Centro per la pastorale della cultura della diocesi di Pozzuoli, guidato dal vicario episcopale, don Luigi Longobardo. (continua a pag. 2) Auguri di BUONA PASQUA

Segni dei Tempi - Aprile 2011

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Giornale di attualità sociale, culturale e religiosa curato nela grafica e impaginazaione dallo studio di comunicazione ZendoADV .

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Page 1: Segni dei Tempi - Aprile 2011

n. 4 - aprile 2011anno XVIIAnno Paolino DiocesanoSEGNI DEI TEMPI

www.segnideitempi.it

Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001

Una Primavera di eventiIl programma per residenti e turisti con musica, arte, eno-gastronomia, sport e visite guidate: tanti appuntamenti fino a giugno, info www.info-campiflegrei.it Pag. 15

L’ultima volta, abbiamo visto come Paolo e Bar-naba ad Antiochia di Pisidia abbiano annunciato il kerygma, la “Buona Notizia” della morte e ri-surrezione di Gesù, che ha realizzato le promesse fatte da Dio ad Israele diverse volte nel passato; e come da questo “primo annuncio” sia nata una co-munità di discepoli, una “Chie-sa”, che anche dopo lo scatenarsi di una persecuzione è “piena di gioia e di Spirito Santo”, come raccontano gli Atti degli Apostoli al capitolo 13. Ebbene, per com-prendere la Chiesa, e qual è il suo compito fondamentale anco-ra oggi, si può benissimo guarda-re a un racconto come questo, da cui emergono alcuni elementi, che ora molto rapidamente passo in rassegna:- la Chiesa non è un’astrazione

o un’elaborazione teologica o concettuale, ma è un fatto che scaturisce da un atto di comunicazio-ne, da un annuncio proclamato e accolto. Essa è il semplice fatto del ritrovarsi uniti fra di loro di quelli che quel giorno hanno accolto con fede il “primo annuncio” della morte e risurrezione di

Gesù di Nazareth;- tutto ciò accade in un contesto relazionale molto forte, si vengo-no a creare legami molto stretti sia con chi annuncia, che con gli altri che hanno accolto l’annun-cio; - quest’annuncio, infatti, non si limita ad affermare qualcosa, ma è capace di produrre una re-altà nuova, perché coinvolge tut-ta la profondità della persona.(continua a pag. 7)

Pino Natale

Dal Rione Terra allo stadio di Antonino Pio tra cancelli e rifiuti la difficile stagione di siti e monumenti senza personale

IL TURISMO? A PORTE CHIUSEIl punto: come valorizzare i beni culturali flegrei dopo il convegno internazionale su san Paolo

La buona notizia della ResurrezioneLa vita (sempre) nuova della Chiesa: ritorno alle origini con la propria testimonianza

Volontari ex carabinieriEcco gli amici di PozzuoliContinua il viaggio tra le associazioni flegree: quella dell’Arma è impegnata come nucleo di Protezione Civile

Pag. 11

Finalmente le ossa del puteo-lano che partecipò all’impresa garibaldina trovano pace. Un cippo per ricordarlo

Pag. 12

Festa dell’Unità d’ItaliaOmaggio al Goglia dei Mille

Dopo gli investimenti degli ultimi anni per favorire lo sviluppo del turismo

ora è necessario individuare modelli di ge-stione efficaci per valorizzare il patrimonio culturale e naturalistico dell’area flegrea. Gli oltre duecento milioni di euro spesi per finanziare il Grande Attrattore Cul-turale locale, il più grande del Meridione dal punto di vista finanziario, affiancati ad altri milioni di euro per realizzare progetti dello stesso settore, cosa hanno portato? Poco o nulla. Anzi, quello che è stato valo-rizzato con finanziamenti europei rischia di perdersi. Gli investimenti dei privati e il futuro di molti giovani che hanno stu-diato e puntato sul territorio si stanno arenando tra la burocrazia e l’incapacità delle istituzioni di programmare in modo efficace la promozione del territorio. Di-verse le iniziative di associazioni e organiz-zazioni del territorio per mantenere viva l’attenzione e per sollecitare interventi in tempi brevi in un territorio che parte da Coroglio per arrivare a Monte di Procida, passando per Pozzuoli, Quarto e coinvol-gendo gli altri comuni limitrofi. L’ultimo appello, legato al Rione Terra (nella foto) e soprattutto alla riapertura al culto del Duomo, è stato rinnovato nel corso del Convegno internazionale di studi su San Paolo organizzato a febbraio dal Centro per la pastorale della cultura della diocesi di Pozzuoli, guidato dal vicario episcopale, don Luigi Longobardo. (continua a pag. 2)

Auguri di BUONA PASQUA

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(continua dalla prima pagina)

La situazione è grave, come testimoniano le immagini

di queste pagine. Basta aggirar-si per i monumenti di Pozzuoli, provare a raggiungere l’acropo-li di Cuma, andare ai laghi, il Parco di Baia, scegliere di visi-tare i siti archeologici aperti di recente - e chiusi subito dopo - come lo Stadio di Antonino Pio (nelle foto accanto) o gli scavi di Cappella oppure arri-vare a Quarto e cercare il mau-soleo della Fescina tra i rifiuti. Una discussione sulla gestione dei beni archeologici e ambien-tali è stata lanciata dall’Asso-ciazione L’Iniziativa, che prima ha prodotto un video (visibile su Youtube) e poi ha affisso un manifesto sottoscritto da altre associazioni impegnate nella promozione del turismo e della tutela ambientale. «Negli anni scorsi – si legge nel manifesto - sono stati spesi milioni di euro pubblici in interventi di recu-pero e di restauro, senza che le istituzioni programmassero un successivo e credibile piano di

gestione e manutenzione». E se si vuole visitare il percorso archeologico del Rione Terra? Oppure il Duomo-Tempio di Augusto? Missione impossibi-le. E si continuano a perdere turisti e speranze. Tanto che a febbraio anche il re del Belgio, Alberto II, appassionato arche-ologo ha dovuto rinunciare. Il Rione Terra, infatti, è in con-dizioni drammatiche: decenni di lavori, miliardi di lire prima e milioni di euro poi, spesi per recuperare l’intero quartiere-simbolo di Pozzuoli. Per un periodo lo straordinario per-

corso archeologico sotterraneo - la città romana sotto la cit-tà medioevale - è stato aperto al pubblico. Non si può dire che la sua apertura abbia ot-tenuto un grande successo di pubblico; sia perché aperto a singhiozzo e sia perché poco

promosso. Ma ora il tesoro, che può fare invidia a comples-si archeologici ben più famosi, è chiuso. Mentre la cattedrale di san Procolo è praticamente ultimata, ma non ci sono fi-nanziamenti per completarla. Si rischia di perdere quello che è stato fatto fino ad oggi: la sal-sedine e l’incuria annulleranno lavori e speranze. Non a caso la giornata conclusiva del con-vegno internazionale di studi su san Paolo di febbraio è stata organizzata proprio all’interno del Duomo. Dal vescovo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella, e dalla Soprinten-denza è stato lanciato lo stesso grido di allarme: restituire al più presto il tempio alla città. Il vescovo ha più volte richia-mato l’attenzione sulla que-stione della cattedrale: già in autunno aveva scritto all’asses-sore regionale ai beni culturali e vicepresidente della giunta regionale, Giuseppe De Mita. Monsignor Pascarella non manca di ricordare in ogni oc-casione questa emergenza, così come è stato fatto nella lettera

aperta ai fedeli della città di Pozzuoli, in cui auspica che la prossima amministrazione co-munale possa impegnarsi per la sua riapertura. Il Duomo è un simbolo non solo per la Chiesa di Pozzuoli ma anche per la cittadinanza. Se il Ri-one Terra sarà una cittadella della cultura e del turismo, se in quelle che furono abitazioni ci saranno alberghi o botteghe, l’unico posto che collegherà il passato al futuro sarà il Duo-mo-Tempio di Augusto: si sali-rà sul promontorio di tufo per partecipare alle celebrazioni eucaristiche, così come è stato fatto nei precedenti duemila anni. E la voglia di riprendersi il Rione è forte. Con l’esaurirsi dei finanziamenti rischiano il posto di lavoro alcune centina-ia di operai edili, archeologi e restauratori precari. Domenica 6 marzo associazioni e citta-dini hanno aderito ad un ap-pello lanciato su Facebook per ricordare il 2 marzo del 1970, a quarantuno anni dall’evacua-zione del Rione per il bradisi-sma.

I Campi Flegrei possono esprimere il meglio anche con il turismo religioso. Nell’area – che corrisponde al territorio della diocesi di Pozzuoli - sono concen-trate una lunga serie di beni culturali, storici e ambientali. Già Cuma, anti-ca e prestigiosa città d’origine greca, è stata custode per secoli dell’omonima diocesi, poi scomparsa. Altra sede vesco-vile è stata Miseno, collegata a Pozzuo-li e Napoli. E poi Pozzuoli che, tra le tante particolarità, è da ricordare per il leggendario passaggio di Pietro e il certo, così come testimoniato dagli Atti degli Apostoli, approdo di Paolo. In al-tri luoghi è bastato molto di meno per sviluppare un’offerta turistica capace di attrarre flussi da tutto il mondo. A valorizzare l’imponente patrimonio dei beni culturali della diocesi di Pozzuoli è l’associazione Nemea che propone una serie di itinerari, da quello paolino al paleocristiano puteolano, quello ianua-riano fino alle escursioni dedicate al pa-leocristiano cumano. «I Campi Flegrei – sottolinea Andre-ana Moio, presidente dell’associazione

Nemea – sono caratterizzati da tante ricchezze e da testimonianze del primo Cristianesimo. Ma molti ne ignorano l’esistenza poiché si tratta di luoghi poco visibili e rintracciabili. Per esempio, Cuma è difficile da raggiungere con i mezzi pubblici e non c’è una segnaletica stradale adeguata. Siamo presenti nel-la chiesa del Corpo di Cristo sul Rione Terra dal 2004, ma possiamo farvi en-trare la domenica solo coloro che devono partecipare alla celebrazione eucaristi-ca: nostro malgrado, il cancello d’accesso al rione si apre e si richiude alle loro spalle. Anche il complesso della necro-poli tardo romana di san Vito è chiuso. Stessa sorte per lo Stadio Antonino Pio, eppure la diocesi di Pozzuoli ha ma-nifestato la disponibilità all’Assessore regionale al turismo e alla Soprinten-denza per curarne la promozione e l’a-pertura. Sono tanti, infatti, i turisti che stanno partecipando ai nostri itinerari in occasione dell’Anno Paolino diocesa-no e che, passando davanti queste opere prestigiose ma inaccessibili, vorrebbero tornare a visitarle».

Mete del turismo religioso

PRIMO PIANOSEGNI FLEGREI

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Direttore Responsabile: Salvatore MannaDirettore Editoriale: Carlo LettieriRedazione: Paolo Auricchio, Pino Natale, Ciro Biondi Collaborano: Maddalena Annigliato, Vincenzo Boccardi, Valentina Cavaliere, Simona Conte, Fabio Cuto-lo, Eugenio d'Accardi, Antonio Franco, Irene Ioffredo, Gaetano Lombardi, Nello Mazzone, Maria Rosaria Merone, Giovanni Moio, Gianni Palmers, Raffaela Pingi, Angelo VolpeSegni dei Tempi on-line: Riccardo Lettieri - Francesco Schiano di Cola (portale)Grafica e impaginazione: Luca Scognamiglio (www.ZendoADV.it)Fotografie: Redazione Segni dei Tempi Stampa delle 4.000 copie: STIEM S.p.A.Pubblicità e amministrazione: coop. Ifocs

Mensile della Diocesi di Pozzuoli, realizzato presso il Centro Studi per il Volontariato -Caritas diocesana, grazie alle collaborazioni gratuite ed all’utilizzo dei contributi giuntida: “otto per mille” e privati. Per contributi: Diocesi di Pozzuoli c/c postale 22293807Per la pubblicità: [email protected] del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001

Redazione c/o Centro Studi per il Volontariato Via N. Fasano, 9 - 80078 Pozzuoli (NA) telefax 081.853.06.26 - 393.586.19.41 - e-mail: [email protected]

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anno XVII - n. 4 - aprile 2011

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SEGNI DEI TEMPI

aprile 2011

L’allarme delle associazioni: siti aperti e poi richiusi per la mancanza di fondi e per gli errori di programmazione

Una nuova stagione per i Campi FlegreiEmblematica l’indisponibilità del Rione Terra. E la comunità aspetta ancora il recupero del Duomo

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SEGNI FLEGREIPRIMO PIANO

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I problemi di gestione, la difficoltà di tenere aperti al-

cuni importanti siti archeolo-gici, la negazione al pubblico di posti unici al mondo cre-ano notevoli problemi a chi organizza pacchetti turistici per il territorio. «Non c’è si-stema - ripetono gli operatori turistici - non abbiamo cer-tezza dell’apertura dei siti più importanti e non possiamo preparare i pacchetti». Fulvio Ferrigno si occupa da anni di turismo. Ha fondato la so-cietà “Turismo e Servizi” con la quale organizza viaggi in Campania. «I siti archeologici e naturalistici - spiega - de-vono essere affidati a privati, come associazioni con un vali-do curriculum o cooperative. E, perché no, i siti più piccoli potrebbero essere adottati da scuole e parrocchie. Molti mi chiedono di venire a Pozzuo-li per visitare il Rione Terra, ma quando dico che non è accessibile allora scelgono altre mete. Per i Campi Fle-grei non ci resta che propor-re i siti aperti da più tempo come Cuma o l’Anfiteatro Flavio. Sarebbe necessario che le istituzioni cominciassero a collaborare tra loro, perché il turismo per svilupparsi ha bi-sogno di certezze. Da operato-re turistico lavoro con diversi

mesi di anticipo rispetto alla data del viaggio e sono colle-gato con scuole e cral azienda-li. Purtroppo devo constatare che i Campi Flegrei non sono ancora conosciuti al grande pubblico nazionale. Per ven-dere viaggi sono costretto ad inserire mete più note come Ischia e Sorrento. Ma anche,

per un pubblico che vuole vi-sitare i siti archeologici, Pom-pei». «Bisogna creare “percorsi di visita” che possano essere “venduti” - afferma Giulio Gambardella, operatore tu-ristico e presidente dell’asso-ciazione Flegreando - è que-sta la strada che ci consente

di creare un sistema turistico integrato, che veda lavorare insieme pubblico e privato, all'interno di una strategia territoriale. Sarebbe auspica-bile la creazione di percorsi tematici che in base alle varie preferenze degli utenti finali, possano essere offerti in modo diverso. Per esempio: percorsi

enogastronomici, archeologi-ci, termali e così via. Il tutto ovviamente prevede un pro-getto di sviluppo territoriale e turistico di lungo respiro, che veda la collaborazione di tutti». L’Assoturismo è la federazio-ne che unisce le imprese del settore turistico della Con-fesercenti. Luigi Esposito è il presidente provinciale ed è consigliere della Camera di Commercio di Napoli: «Tut-ti i finanziamenti europei di questi ultimi anni – ricor-da – sono stati utilizzati per il recupero e il restauro dei monumenti e non per la loro gestione; è stato fatto un gra-ve errore. Ora bisognerebbe attendere i prossimi soldi per pensare alla gestione. Secondo me le istituzioni e la Soprin-tendenza dovrebbero puntare molto sull’associazionismo locale. L’adozione dei monu-menti è una buona idea, ma deve essere sostenuta dalle istituzioni. C’è tanta voglia di fare, anche se il territorio è an-cora poco conosciuto. L’area flegrea viene considerata solo un’appendice di Napoli e non come meta turistica unica».

Il territorio è poco notoMa insieme si può ripartire

Servizi a cura di Ciro BiondiFoto di Paola Visone

aprile 2011

La voce delle associazioniQual è la proposta delle associazioni per la gestione del patrimonio culturale e ambientale? «Innanzitutto la valorizzazione – dice Dario Chiocca, presidente dell’associazione L’Iniziativa – cioè i siti devono essere innanzitutto fruibili e con-cretamente visitabili, devono essere chiari gli orari di apertura e di chiusura, deve esistere una rete di promozione non improvvisata, va garantita la manutenzione ordinaria e straordinaria». E ancora, si legge nel manifesto firmato dalle associa-zioni: “condividere spazi di discussione e di lavoro comuni, che vedano tutti gli attori locali impegnati, ognuno per la propria parte”. Sono pochi ed essenziali i punti elaborati dal gruppo di soggetti (le associazioni “L'Iniziativa”, "Le Ali di Dedalo", “Flegreando”, “Ludopolis”, "Il Dorso del delfino", il Circolo Legambiente di Pozzuoli, il Comitato per lo sviluppo condiviso del Lago D'Averno, il sindaca-to Nidil-Cgil e le cooperative “Gea Verde” e “Il volo di Dedalo”) che individuano nell’ente Parco Regionale dei Campi Flegrei il luogo di riferimento per elabo-rare bandi di gara per la gestione. Le regole proposte si basano sulla coerenza con la normativa vigente in materia di turismo e beni culturali ed in materia di conservazione della natura, con attenzione per le aree protette. Le associazioni individuano dei poli di visita sperimentali: Monte Nuovo, Lago D'Averno, Lago Lucrino (gestiti dal Comune di Pozzuoli); Foresta Regionale di Cuma (gestita dalla Regione Campania); Parco Monumentale di Baia (Parco Regionale) e, infine, le passeggiate a Monte di Procida (Comune di Monte di Procida). «Un ulteriore elemento di tipo immateriale che potrebbe riguardare i regolamenti – scrivono le associazioni - è l'introduzione di alcuni principi educativi e linee guida che dovrebbero essere rispettati nella progettazione di manifestazioni ed eventi di educazione e sensibilizzazione». Il gruppo proponente sta organizzando incontri pubblici per condividere le idee proposte.

«Il Comune di Pozzuoli potrebbe in-tervenire sulla questione della gestione dei beni culturali – afferma Rosario Mattera, presidente dell’associazione Campi Flegrei a Tavola e organizza-tore di Malazè, la festa dell’archeo-enogastronomia – si parla sempre di mancanza di personale ma il Comu-ne ha tanti dipendenti in esubero che potrebbero essere utilizzati per tenere aperti alcuni siti archeologici. Sarà poi compito delle associazioni e delle coo-perative mettere le strutture a sistema e quindi a reddito. Negli ultimi tem-pi abbiamo visto come possono essere valorizzati i siti anche grazie ad in-vestimenti privati. È il caso delle ville antiche come Villa di Livia a Pozzuoli, Villa Eubea a Cuma, Villa Taurinus a Monterusciello e Villa Elvira sull’anti-ca via Campana. In questo caso sono gli imprenditori privati, nelle cui pro-prietà sorgono queste strutture, a valo-rizzarle sotto la direzione delle varie Soprintendenze, sia per ricevimenti e convegni ma anche per renderle acces-sibili ai turisti». Sul territorio ci sono

operatori culturali che propongono un modo nuovo di apprezzare i resti del passato e la natura locale; Davide Car-nevale è un artista conosciuto sia per i suoi oggetti in ceramica raku che per la passione per la musica popolare. Ma è anche un operatore culturale, diretto-re artistico della Land Art nei Cam-pi Flegrei. «Abbiamo invitato artisti da tutto il mondo – spiega Carneva-le – è bastato osservare il paesaggio e i resti del passato per essere suggestio-nati. I Campi Flegrei continuano ad affascinare. La Land Art consiste nel visitare il luogo e creare installazioni con i materiali che si trovano sul posto. I nostri artisti hanno anche un’altra caratteristica: puliscono i posti dove hanno scelto di posizionare i loro la-vori. Per esempio la spiaggia di Cuma, con i relitti provenienti dal mare e la spazzatura che lasciano gli incivili, è una fonte inesauribile di materiale. Le istituzioni dovrebbero incentivare e dare un contributo a queste iniziative perché, se arrivano gli artisti, arrivano anche i turisti».

I privati in campo per il rilancioLe ville restaurate e le esperienze di “Malazè” e della “Land Art”

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TERRITORIO

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A Pozzuoli un percorso contro la criminalità che

coinvolge Scuola, Chiesa, mondo del Lavoro e Associa-zionismo. E’ infatti partito il 21 marzo, in occasione della XVI Giornata della Legalità, il “Progetto Legalità” promosso dalla Fondazione Paulus, da Sos Impresa, dalla Coalizione contro la pena di Morte (Co-alit) e dall’associazione Occhi sul Mondo. L’incontro con le scuole – il primo di una serie di quattro – si è tenuto al Mer-cato Ittico, proprio dove, nella notte del 23 maggio del 2003, avvenne il clamoroso blitz delle forze dell’ordine: furono arrestate trentacinque persone su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia. Il se-guito delle indagini ha portato, nella scorsa estate, agli arresti di altre 86 persone. Titolare delle inchieste è il magistra-to Antonello Ardituro che ha incontrato le delegazioni degli alunni delle scuole superiori. «In questo posto – ha esordito il magistrato della Dda - fino al 2003 si consumavano si-

stematiche estorsioni. Questo era un covo della criminalità organizzata. Oggi il mercato è stato tolto ai camorristi. Ciò significa che Pozzuoli ha per-corso una strada, anche se è stata una strada lenta. In dieci anni sono stati arrestati oltre 150 criminali. I capiclan sono al 41 bis. Quello che è stato fatto a Pozzuoli non è stato fatto in nessuna altro Comune della provincia. Qui c’erano problemi nelle forze dell’or-dine che sono state ripuliti. Adesso tocca a voi, ai giovani,

agli imprenditori, ai politici e a tutta la società civile. Bisogna organizzare una fiaccolata, sta-re vicino agli imprenditori che denunciano, facendo capire che conviene denunciare. È chi non denuncia che resta vittima di questi meccanismi: se tutti denunciano, se c’è un tessuto imprenditoriale e una cultura antiracket, tutto diventa più facile. Alla criminalità orga-nizzata si risponde con l’orga-nizzazione. A chi organizza il male, si risponde con chi or-ganizza il bene». La manifesta-

zione con le scuole si è svolta pochi giorni dopo l’incendio ad una rivendita di mobili di Arco Felice: il 17 marzo è stato appiccato il fuoco al negozio e all’intero fabbricato. Risultato: oltre cinquanta cittadini senza più una casa. «Queste azio-ni criminali – ha detto Luigi Cuomo, coordinatore naziona-le di Sos Impresa – non hanno suscitato nell’opinione pub-blica nessuna reazione. Solo il vescovo si è interrogato molto su quanto era successo. Noi ci siamo chiesti si può andare

avanti così? Se ci saranno altri cento arresti non significa che Pozzuoli è libera dalla camorra. Ci si libera soltanto quando la parte sana della società fa una scelta di campo accompagnan-do queste operazioni e manife-stando la propria partecipazio-ne». All’incontro, moderato dal giornalista Ciro Biondi, hanno partecipato il prefetto Roberto Aragno, commissario straordi-nario al comune di Pozzuoli, Mara Indiveri, docente dell’I-sis, Michela Mancini, vicepre-sidente nazionale della Coalit, e i ragazzi che partecipano al progetto Comenius che parte-cipano al progetto Comenius. Presenti anche il capitano dei carabinieri Roberto Spinola, il dirigente del commissariato di polizia, Michele Cante e i vigili urbani, nonché studenti del Tassinari, Virgilio, Pitago-ra, Falcone, Petronio e Pareto di Pozzuoli e dell’Isi di Quar-to. Per info: progettolegalita. wordpress.com.

I contribuenti flegrei si confermano molto attenti alle devoluzioni di parte della loro dichiarazione dei redditi a favore della chiesa cattolica, con il contributo dell’8 per mille mentre per quanto riguarda il 5 per mille si dimostrano a favore delle attività sociali dei loro Comuni di riferimento. Esemplare il caso di Quarto. Nel 2009, infatti, l’amministrazione quartese, guidata allora dal sindaco Sauro Secone, con l’assessore alle Finanze Antonio Granato avviò con l’Anci una campagna di sensibilizzazione per la devoluzione del 5 per mille delle dichiarazioni dei redditi dei propri cittadini a favore delle casse comunali. Ebbene, da pochi giorni sono stati pubblicati ufficialmente i dati sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate in merito ai contributi raccolti dai singoli Comuni e ci sono buone notizie per i cittadini di Quarto. «E’ stato pubblicato di recente sul sito internet istituzionale dell’Agenzia delle Entrate – spiega l’ex assessore Granato - l’elenco dei Comuni beneficiari del contributo del 5 per mille, la scelta di devoluzione che ogni contribuente può com-piere oltre (in aggiunta e non in alternativa al più famoso 8 per mille) compilan-do la propria dichiarazione dei redditi Ogni primavera, con l’approssimarsi della compilazione della dichiarazione dei redditi l’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia, promuove una campagna di sensibilizzazione in tal senso. Da qualche anno, oltre alle onlus ed alle associazioni, a godere delle eventuali devoluzio-ni sono proprio gli stessi enti comunali, con il vincolo inderogabile della esclusività per fini legati alle politiche sociali dell’utilizzo dei fondi derivanti dal 5 per mille. In tutta la provincia di Napoli oltre al capoluogo partenopeo che, ovviamente, ha fatto la parte del leone, tra i beneficiari con più fondi spiccano i Comuni di Marano e Quarto, rispettivamente al secondo e terzo posto dopo Portici. Non si tratta di cifre da capogiro, ma per Quarto i fondi per il 2009 sono stati circa 6mila euro. Soldi devoluti da 272 contribuenti che all’atto della dichiarazione dei redditi hanno di-chiarato di voler destinare questa piccola parte della loro dichiarazione dei redditi alle politiche sociali e a favore dei più bisognosi».

«Questi dati – continua Granato - rivelano l’attenzione prestata dalla precedente amministrazione comunale di Quarto nei riguardi di tutte le possibilità di finan-ziamento e di interventi a favore del sociale che possono arrivare da contributi extra-comunali. Grazie al semplice gesto di una firma apposta nella casella del contributo del 5 per mille, coloro che sono stati più sfortunati possono avere un aiuto economico attraverso il Comune di residenza». Adesso spetterà al commissario prefettizio Marcello Fulvi e all’ufficio politiche sociali del Comune di Quarto stabilire come impiegare questi 6mila euro nell’ambito del sociale.

Nello Mazzone

Quarto e Marano, il 5 per mille per le politiche sociali

Giornata della Legalità al Mercato di Pozzuoli «Organizzare il bene per battere la criminalità»

aprile 2011

Foto di Paola Visone

SEGNI FLEGREI

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TERRITORIO

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SEGNI FLEGREI

Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli e Quarto firmano un protocollo d'intesa e propongono un progetto alla Regione

Turismo e ambiente, si parte dai laghiRecupero delle lagune e non solo: nel programma anche il disinquinamento di mare e spiagge

Bacoli, terra dai tanti pro-blemi ambientali e, non

a caso, anche terra di tumori: una triste realtà avvalorata da diverse fonti scientifiche (Or-ganizzazione Mondiale della Sanità e Istituto Superiore della Sanità, solo per citare alcuni studi) che hanno por-tato associazioni e comitati a organizzare iniziative per sensibilizzare l’opinione pub-blica e sollecitare le istituzio-ni a prendere provvedimenti urgenti per la tutela dell’am-biente. Da qui le richieste dei cittadini in vista della stagio-ne estiva: pulizia delle spiag-ge ed eliminazione di fonti di inquinamento come gli sca-richi fognari abusivi presenti su tutta la costa. A marzo i quattro Comuni flegrei - con Bacoli capofila - hanno pre-sentato alla Regione Cam-pania il progetto “I laghi flegrei: riqualificazione delle risorse ambientali per uno sviluppo turistico ecocompa-tibile”, ovvero 190 milioni di euro da investire. «I Comuni hanno firmato un protocollo

d’intesa – spiega Ermanno Schiano, sindaco di Bacoli – al fine di elaborare un piano generale di riqualificazione ambientale, con particolare attenzione al recupero dei ba-cini lacustri, inserendo anche la possibilità di risolvere pro-blemi strutturali e infrastrut-turali del territorio». Ma in cosa consiste il Progetto? Ri-guarderà il recupero dei laghi e delle lagune riconosciute come Sic (Siti di Importanza Comunitaria) cioè il Miseno,

il Fusaro, il Lucrino e l’Aver-no. Si effettueranno le pulizie delle acque e il drenaggio dei fondali, si controlleranno le foci, la riqualificazione del-le rive e l’eliminazione degli scarichi reflui. Sempre per i laghi – in modo particolare per Miseno e il Fusaro - sarà varato un programma per il tempo libero. Per il Fusaro sarà tutelato ulteriormente l’ecosistema delle dune di Cuma e il parco borbonico. Per l’Averno i finanziamenti

saranno destinati alla riqua-lificazione come parco natu-rale. Non solo laghi, però: il progetto prevede l’elimi-nazione di fonti di inquina-mento del mare, la pulizia delle spiagge e delle coste an-che attraverso una campagna di educazione ambientale e di comunicazione. Al proget-to saranno affiancate ulterio-ri azioni come, ad esempio, il Piano Urbano Traffico per le aree costiere che diven-ta fondamentale durante il

periodo estivo; mobilità so-stenibile lungo la costa (con isole pedonali, zone a traffi-co limitato, mezzi ecologici, parcheggi di interscambio, vie del mare), piste ciclabili, il rifacimento del manto stra-dale lungo la fascia costiera di Pozzuoli e la riqualifica-zione di via Campana. Si ef-fettueranno anche interventi sulla rete fognaria. «Gli inter-venti – spiega il prefetto Ro-berto Aragno, commissario al straordinario del Comune di Pozzuoli – serviranno a completare la rete fognaria della città di Pozzuoli, con notevole contributo alla pre-venzione igienico-sanitaria e alla tutela dell’ambiente». Un’annosa questione quella delle fogne, soprattutto per quanto riguarda la difesa dell’ecosistema dell’Averno, più volte minacciato proprio dalla presenza di scarichi fo-gnari e dal canale che verso il mare garantisce il lento, ma necessario, ricambio delle ac-que.

Ciro Biondi

aprile 2011

Nuove case popolari per gli sfollatiCase nuove per le famiglie dei container. L’Ufficio Tecnico del Comune di Bacoli ha approvato il progetto per dare una casa ai cinque nuclei familiari di località Spiag-gia Romana. Gli alloggi saranno ricavati nell’ex scuola di via Mercato di Sabato. Lunga e dolorosa è la storia delle cinque famiglie di terremotati che da quasi venti anni si trovano in queste condizioni. Precedentemente le famiglie risiedevano nelle roulotte nel campo di Torre Cappella. In seguito ad un incendio di una roulotte morirono tre bambini. In questi anni sono stati i servizi sociali comunali a prestare attenzione alle famiglie con ricoveri in convitti per i minori, sussidi economici stra-ordinari, reddito di cittadinanza, mediazione con altre strutture pubbliche come l’Asl. Ora i container sono invivibili: «Le condizioni di forte decadimento – si legge nella delibera - continuano ad agire negativamente sulla salute degli abitanti e in particolare dei minori che soffrono, spesso, di patologie respiratorie e dermatiti».

Illegittimo il ticket per le spiaggeUn nuovo colpo di scena nella annosa questione del ticket estivo per accedere alle spiagge di Miliscola e Miseno. In seguito ad una sentenza del Consiglio di Stato chi ha pagato il ticket di ingresso nelle zone a traffico limitato avrà diritto al rimborso. Basterà dimostrare di aver pagato l’ingresso tra il 2005 e il 2009. I cittadini potranno citare in giudizio l’amministrazione comunale (il pedaggio fu fortemente voluto dal sindaco dell’epoca, l’avvocato Antonio Coppola) e ottenere un risarcimento di 800 euro per ogni biglietto di 5 euro. Secondo alcune stime sono migliaia i potenziali ricorrenti e per le casse comunali il risarcimento potrebbe significare la bancarotta. L'applicazione del ticket era stata annullata dal Tar della Campania e successivamen-te gruppi di cittadini richiesero il rimborso al Comune flegreo. La vicenda bacolese crea un precedente giurisprudenziale in materia di limitazioni degli accessi alle ztl: non ci possono essere discriminazioni tra residenti e non residenti.

Casina Vanvitelliana sul Fusaro

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6aprile 2011

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In occasione del 1950° anniversario dell'approdo di san Paolo a Pozzuoli, il Cen-tro Regionale Vocazioni, d'intesa con il Centro Vocazioni della nostra diocesi, ha organizzato il 26 febbraio, nel seminario vescovile, una giornata di riflessione per tutti gli operatori della pastorale vocazionale della Campania, sacerdoti, seminari-sti, consacrati, laici. L’incontro, dal titolo "Quanti pani avete? Andate a vedere...", è stato guidato da don Giuseppe Roggia, docente di pedagogia nella Facoltà di scienze dell'educazione dell’Università pontificia salesiana di Roma, che ha proposto ai circa 120 partecipanti, provenienti da 13 diocesi, un decalogo di risorse per la pastorale vocazionale. Nonostante il contesto di crisi esistenziale e di relativismo che esclude ogni verità certa rispetto alla persona, ogni pessimismo è da bandire. L’emergenza educativa deve generare una «vera passione educativa, perché educare non è creare vocazioni, è accompagnare, non è trasmettere principi senza vita ma esercitare la propria paternità e maternità». Nella tarda mattinata si è svolta la celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo, monsignor Gennaro Pascarella. Nel pomeriggio, dopo il pranzo, don Roggia ha proposto alcune linee di intervento: condividere la re-altà di giovani e famiglie; offrire punti saldi di riferimento; sviluppare ed incanalare le energie di ogni ragazzo; rischiare nel proporre grandi ideali; lanciare la proposta della santità giovanile. «La santità – ha sottolineato il salesiano – è la misura alta della vita cristiana. Ci sono educatori capaci di fare questa proposta? Siamo degli operatori sprovveduti, in quanto sappiamo solo denunciare i tempi difficili e ci ada-giamo su pastorali vuote, come quelle del divertimento». L’evento si è concluso, dopo una visita per i partecipanti al porto e al tempio di Sera-pide (curata dall’associazione Nemea), con la celebrazione del Vespro nella chiesa di Santa Maria delle Grazie e un pensiero di monsignor Arturo Aiello, vescovo delegato della Conferenza episcopale campana per i presbiteri, i diaconi, le vocazioni e la vita consacrata.

Marcello Schiano

La pastorale vocazionale

DENTRO LA DIOCESI

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Fare di Mario Trotta un “santino” sarebbe facile, è stato per me un

secondo padre. Ma sarebbe anche un errore grave, un tradimento della sua persona. Sarebbe falsificante fare sen-timentalismi su “don Mario” (se non lo chiamassi così... non sarebbe lui). È stato uomo coriaceo, con cui non sempre era facile relazionarsi. Laico con la schiena dritta, rigido interpre-te della “obbedienza in piedi” a cui ci esortava Vittorio Bachelet. Chi lo ricorda penserà che gli era più faci-le stare “in piedi” che obbedire, ma il suo sensus ecclesiae, direi il suo amore appassionato per la Chiesa compensava, in modo sovrabbon-dante, la sua spigolosità. Educato alla sobrietà e al rigore dalle ristret-tezze dell'infanzia (come dimenticare i suoi racconti sull'esperienza in se-minario?), per tutta la vita rimase per scelta uomo dell'essenzialità, Opera-io dell'Italsider, addestrato alla catena di montaggio ad aver cara la vita, non ne fece mai un feticcio. La spese con una generosità - a volte persino irra-zionale, quando più malanni cronici avrebbero suggerito prudenza - a ser-vizio della comunità: la famiglia, gli

amici, l'Azio-ne Cattolica, la parrocchia, il quartiere. Giovanissimo incontrò l'A-zione Catto-lica e l'amò forse sopra ogni cosa, come via di santità feriale, strada di for-mazione lai-cale, che ti accompagna come uomo e come cristiano, che ti forma negli affetti e nella ragione, che ti radica nel vangelo e ti fa amare la storia, che ti mette nel cuore della Chie-sa, tenendoti nel cuore del mondo. Anche se e quando questo chiede di affrontare la sofferenza e la difficoltà. Adulto esigente ci mise in crisi (e lo fece con molte generazioni!) nelle ba-nalizzazioni nelle quali cadevamo, a volte, nei nostri entusiasmi giovanili. Padre intransigente, ma incredibil-mente presente, aprì la sua paterni-tà, diventando punto di riferimento per molti della mia generazione e fa-

cendo della sua casa il luogo sempre aperto ed accogliente dell'amicizia e del dialogo, della cena sempre pronta per tutti e di un naturale (oggi raro) incontrarsi intergenerazionale. Ani-matore di grande carisma, capace di attrarre, coinvolgere, entusiasma-re, contagiando intorno a sé la sua stessa passione, vicepresidente dio-cesano adulti dell'Azione Cattolica (e quanto avrebbe voluto defilarsi in ruoli più pragmatici) si sentì sempre paradossalmente culturalmente “ina-deguato”; amò così la cultura, la let-tura, lo studio (il libro giusto era il regalo più gradito), non mancò fino agli ultimi giorni di partecipare ad ogni incontro o momento cultural-mente significativo; amò dialogare, confrontarsi con preti (come dimen-ticare l'amicizia con don Delizia, don Saccone, don Matarese?) e laici che stimava “colti”. Quasi ottantenne vo-leva imparare, non mancando di in-teragire con soggettività ed altissima consapevolezza della propria dignità. Non un santino, insomma. Ma, in un tempo di adulti incerti e spaesati, un esempio di santità ordinaria.

Mirella Arcamone

aprile 2011

Sobrio ed esigente: un laico con la schiena dirittaIl ricordo di Mario Trotta dell’Azione Cattolica

Ufficio per le Celebrazioni Liturgiche del Vescovo

SETTIMANA SANTAChiesa Concattedrale S. Paolo

Domenica 17 aprile (ore 9.45)Benedizione delle Palme, processione e Santa Messa

Giovedì 21 aprile (ore 10)Santa Messa del Crisma

TRIDUO PASQUALE

Giovedì 21 aprile (ore 18)Santa Messa nella Cena del Signore

Venerdì 22 aprile (ore 18)Celebrazione della Passione del Signore

Sabato 23 aprile (ore 22.30)Veglia Pasquale nella notte santa

Ufficio per la pastorale giovanile

Domenica 17 aprileVia Crucis dei giovani presieduta dal VescovoLungomare Sandro Pertini - Pozzuoli (ore 17)

(continua dalla prima pagina)

In altre parole, non si annuncia “qualcosa”, ma una “vita nuova” rin-novata dallo Spirito di Cristo, e si fa questo con la testimonianza della propria vita cambiata che diventa in-vito alla conversione (io sono cam-biato grazie a Gesù, ora tocca a te!). Da ciò nasce la realtà della comunio-ne, che si esprime anche attraverso la costituzione di una “gerarchia”, anziani che per primi hanno accolto l’annuncio, e che hanno il compito di sovrintendere al buon funziona-mento della comunità, di guidarne la crescita, di custodire la fede nei termini in cui è stata trasmessa (de-vono fare attenzione che non si cam-bi il contenuto del “primo annun-cio”). Cosa ci fa capire tutto questo? In primo luogo, la validità di quello che ha affermato il nostro Sinodo diocesano, e cioè la centralità del “primo annuncio”. La Chiesa esiste

per trasmettere la fede, per evange-lizzare, o altrimenti non è Chiesa, ci siamo detti: e che sia stato sempre così, lo dimostra proprio questo rac-conto, dove da una situazione in cui non esisteva nessuna “Chiesa”, essa alla fine non solo nasce, ma addirit-tura è ripiena di gioia e Spirito Santo anche in mezzo alle persecuzioni. Questo vale anche là dove la Chie-sa esiste da secoli: sempre essa deve rinascere, deve ritornare alle proprie origini, deve ripresentare un volto attraente e affascinante agli uomini del proprio tempo. Sempre! Scrive il Libro del Sinodo, al n. 70.3 che «con la potenza dello Spirito Santo, questo kerigma la Chiesa di Pozzuo-li intende ripetere senza stancarsi: Gesù Cristo è veramente risorto!». In questo mese, segnato dalla luce pasquale, questo annuncio risuoni più forte che mai: Gesù il Signore della vita! Buona Pasqua a tutti!

Pino Natale

L’annuncio di una vita nuova

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aprile 2011

DENTRO LA DIOCESI

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Convegno della Caritas sul reinserimento sociale dei detenuti: il volontariato mezzo della pastorale carceraria

«Quel muro della paura va abbattuto»Il vescovo: motivazioni per non delinquere. L’iniziativa della casa famiglia “Donna Nuova”

Si è recentemente tenu-ta, nell’auditorium del

centro San Marco a Pozzuo-li, una tavola rotonda sul reinseri mento sociale della persona detenuta. Un con-vegno volu to dalla Caritas per approfon dire e divulgare i temi trattati nel corso per volontari della pastorale car-ceraria che si sta realizzando nella struttura diocesana.Al convegno, moderato da Carlo Lettieri, addetto stam-pa della diocesi, sono interve-nuti monsignor Gennaro Pa-scarella, vescovo di Pozzuoli, don Fernando Carannante, vicario episcopale per la cari tà, Francesco Pinto, as-sessore alla solidarietà della Provincia di Napoli, Claudio Flores, dirigente del Diparti-mento dell’Amministrazione Peni tenziaria - Provveditora-to regionale della Campania, Stella Scialpi, direttrice della casa circondariale femminile di Pozzuoli, Paolo Giulini, presidente del Cipm di Mi-lano, suor Claudia Corsa-ro, responsabile dell’ufficio

diocesa no pastorale carcera-ria, don Fabio De Luca, cap-pellano dell’istituto penale minorile di Nisida. «Deve cadere il muro del-la paura che ci fa guardare il car cerato con diffidenza». Que sto l’invito del vesco-vo (nella prima foto) che, partendo dall’appello ad un impegno comune, da lui for-mulato nella recente “Lettera aperta alla città di Pozzuoli”, ha ribadito la necessità che le istituzioni e il volontaria-to debbano “camminare in-sieme”. Appello condiviso dall’assessore Pinto (nella seconda foto), che ha annun-

ciato l’avvio di un tavo lo di coordinamento a livello pro-vinciale tra tutti i referenti degli Ambiti Territoriali, le forze del volontariato e del non profit.Occorre valorizzare il tempo del carcere come occasione di ricostruzione e riscatto, ma anche sensibilizzare i cittadi-ni. Così, all’interno dell’isti-tuto penitenziario femminile di Pozzuoli, il cappellano, volontari e suore svolgono servizio apostolico dal 2004. Nel 2008 quattro detenute, han no prestato assistenza diurna a persone allettate in famiglie che si sono rese di-

sponibili ad accoglierle, sen-za pregiudizi e paure. Evento particolarmen te significativo, nel dicembre 2009 l’apertura nello stesso centro San Mar-co della casa famiglia Donna Nuova, coordinata da Maria Ricciardi, fortemente voluta dal vescovo e preposta per l’accoglienza di donne che possono vivere la pena deten-tiva fuori dalla prigione.Non mancano le occasioni per far sì che il carcere non sia più un luogo distaccato dal territorio, come sottoli-neato dalla dottoressa Scial-pi, ricordando che all’interno

dell’istituto, grazie ad un in-vestimento regionale, viene prodotto il “caffè Lazzarel-le”, nome e logo scelto dalle stesse detenute. «Progetti e possibi lità che servono a dare – spie ga la direttrice - una valenza qualificata al lavoro in carcere, ma più di tutto contribuisco no al ritrova-mento del pro prio io perduto o inespresso, come si realizza con gli inter venti affidati alla cooperativa Spe Salvi».L’incontro ha prodotto un rafforzamento della rete terri toriale e l’avvio di un progetto di mediazione e prevenzione che la pastorale carceraria dio cesana realiz-zerà a breve nella struttura. All’iniziativa hanno già offer-to il proprio sostegno diverse realtà associative, a partire dal CIPM, un’organizzazio-ne at tiva nel settore a livello nazio nale ed internazionale, che sta collaborando con la Caritas per la realizzazione del per corso formativo per volontari.

Simona Conte

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DENTRO LA DIOCESI

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La Via Crucis dei giovani “Con Paolo… radicati in Cristo” è il titolo della Via Crucis dei Giovani organizzata dall’Ufficio per la Pastorale Giovanile che si terrà la domenica delle Palme (17 aprile) tra il lungomare “Sandro Pertini” e la “piazza a mare” di Pozzuoli. In occasione dell’anno paolino diocesano, i giovani provenienti da tutte le parrocchie della diocesi, mediteranno le sette stazioni della via Crucis attraverso altrettanti passi tratti dalle lettere paoline, scelti per l’occasione dal professor Antonio Pitta, docente di esegesi del nuovo Testamento alla Pontificia università lateranense. Percorrendo le strade del centro storico di Pozzuoli, fino ad arrivare al porto, luogo simbolo dove sarà commemorato l’approdo di Paolo a Puteoli, i giovani della diocesi si stringeranno attorno al loro vescovo per testimoniare ancora una volta che la Croce, indubbiamente strumento di tortura, sofferenza e di sconfitta, esprime allo stesso tempo la completa trasformazione, la definitiva rivincita su questi mali, e questo lo rende il simbolo più eloquente della speranza che il mondo abbia mai visto. Angelo Volpe

L’uomo e le scienze Anche quest’anno, quattro docenti di religione della nostra diocesi, le professoresse Annamaria D’Auria, Mariarosaria Marzano, Mietta Tumiatti e il professor Francesco Pisano, hanno partecipato al VI corso nazionale di aggiornamento per docenti di religione della scuola secondaria superiore. Il corso si è svolto a Viterbo dal 21 al 25 febbraio ed è stato organizzato dall’I.S.S.R “Ecclesia Mater” di Roma, in collabora-zione col Ministero della pubblica istruzione. Il tema “L’uomo e le scienze” si è proposto di indagare, in forma interdisciplinare e con particolare attenzione alla didattica dell’IRC, la questione antropologica in relazione all’attuale contesto culturale e al messaggio cristiano sull’uomo, la sua “natura” e il suo “destino”. Le giornate di studio sono state caratterizzate dalla viva partecipazione dei docenti, che hanno seguito con attenzione le tematiche trattate da accademici provenienti dalle varie Università italiane. Don Antonio Sabetta, nuovo Direttore dell’Ecclesia Mater ha aperto il corso con la relazione su “La visione cristiana dell’uomo e il concetto di persona”. Francesco Miano, dell’Università Tor Vergata di Roma, ha parlato de “Le concezioni dell’uomo nel contesto filosofico attuale”. Filippo Tempia, dell’Università di Torino, si è soffermato su “Il rapporto mente-cor-po e la questione dell’anima nell’emergenza del postumano”. Claudia Caneva, dell’Ecclesia Mater ha parlato de “Il rapporto uomo-donna e la questione del genere”. Infine, Carmine Brienza, sempre dell’Ecclesia Mater, ha concluso il giro di conferenze trattando de “L’emergenza educativa e la visione antropologica”. Le tematiche affrontate sono state veramente molto avvincenti in quanto decisamente attuali. Si sono alternati momenti di relazione, momenti di lavoro e di discussione in forma di laboratorio e di condivisione assembleare. Gli argomenti trattati sono apparsi molto spendibili dal punto di vista didattico perché parlare della persona, dell’uomo come relazione e della differenza di genere, è decisamente importante in un’epoca che appare ca ratterizzata da grande incertezza e confusione. f.p.

NOTIZIE DALLA DIOCESI MIGRANTES Con la collaborazione del Centro studi per il Volontariato - Caritas Diocesana

DIOCESI DI POZZUOLI - FESTA DEI POPOLICentro S. Marco – Via Sacchini, 33 – Pozzuoli Lunedì 25 AprileOre 16.30, accoglienza e benvenuti Ore 17.00, seminario sulla mobilità Umana“Il Dio Pellegrino” - Relatore: don Alfonso Calvano Direttore Regionale Migrantes Venerdì 29 AprileDalle ore 10.00, apertura degli stand a cura delle diverse etnie presenti nel territorio flegreoOre 12.00, Celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo, mons. Gennaro PascarellaDalle ore 13.00, degustazioni piatti etnici e locali.Fino alle ore 17, esibizioni di gruppi etnici, sul tema “Mille Volti.. Una sola umanità!”.

Per info: Gruppo Volontari Salus – Migrantes – tel. 0815265536 – 3271563147 (lun, mer e ven, ore 9–13 e 16–19.30) - e-mail: [email protected][email protected] (programma dettagliato su sdt on line).

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10aprile 2011

DENTRO LA DIOCESI

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ASSOCIAZIONI

Dal 2005 è attiva anche la sezione flegrea dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri, nucleo di Protezione Civile

Anche Pozzuoli ha le Fiamme d’ArgentoPer l’estate i volontari sono mobilitati per i pellegrinaggi a Roma e contro gli incendi estivi

aprile 2011

Per conoscere le origini dell’Associazione Nazio-nale dei Carabinieri dobbiamo tornare indietro

nel tempo, e più precisamente al 1885. E sì, perché fu allora, quando il Parlamento dell'ancora giovane Regno d'Italia eliminò il divieto di associazionismo tra militari in congedo, che alcuni carabinieri, al ter-mine della loro carriera, decisero di dar vita ad un gruppo di sostegno all’Arma e alla popolazione civi-le in momenti di emergenza. Ben presto, in molte altre città nacquero unioni di ex carabinieri sempre pronti ad aiutare chi ne aveva bisogno. Oggi l’associazione conta circa 1600 sezioni in tutt’Italia con 180.000 iscritti e ben 12 sedi all’este-ro. Queste cifre ci danno l’idea di quanto sia impor-tante questa organizzazione e di quanta credibilità goda tra i confini nazionali ed oltre. Il servizio di coordinamento delle attività è affidato alle Fiamme d’Argento e Protezione Civile dell’associazione po-sto alle dipendenze del presidente nazionale, il ge-nerale di Corpo d’Armata Libero Lo Sardo. La prin-cipale missione dei volontari, che ricordiamo essere persone che hanno prestato servizio nell’Arma dei carabinieri o simpatizzanti aventi partenti nell’Ar-ma, è di assistere le popolazioni in difficoltà in casi di calamità naturali, manifestazioni pubbliche in ausilio alle forze dell’ordine per viabilità e sicurezza; tutti eventi coordinati dal settore di Protezione Ci-vile nazionale, regionale e comunale. A settembre del 2005 si è inaugurata la sezione delle Fiamme d’Argento di Pozzuoli su iniziativa di alcu-ni soci fondatori, in considerazione delle numerose emergenze sorte sul territorio flegreo. A coordinarne le attività è il presidente di Volontariato e Protezione Civile, Alfonso Trincone, che in accordo con le isti-tuzioni locali dà il via libera anche ad operazioni da svolgersi fuori regione. Prossimamente i volontari puteolani saranno impegnati in attività di supporto ai pellegrini in occasione della beatificazione di Papa Giovanni Paolo II nella capitale mentre con i primi caldi svolgeranno un servizio di monitoraggio bo-schivo nella zona flegrea al fine di prevenire la piaga degli incendi estivi: servizio, quest’ultimo, sempre coordinato della Protezione Civile della Regione Campania. Per avere maggiori informazioni sulla sezione locale dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri – Nu-cleo Volontariato e Protezione Civile “Fiamme d’Ar-gento” basta recarsi nella sede puteolana di via Carlo Rosini 12 (Complesso Immacolata) o visitare il sito dell’organizzazione www.volontariatoancpozzuoli.it.

Valentina Cavaliere

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CULTURA

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Toccante cerimonia, il 16 marzo scorso, nel civico

cimitero di Pozzuoli in ono-re del “puteolano dei Mille” Domenico Goglia. È stato scoperto il cippo funerario a lui dedicato dove, qualche giorno prima, nello spazio sottostante, sono stati riposti anche i suoi poveri resti mor-tali, parcheggiati per circa un trentennio nell’ipogeo della “Chiesa Madre”, in attesa appunto dell’esecuzione della relativa delibera. Al suono del “silenzio fuori ordinanza” e dell’inno nazio-nale, un drappello di polizia municipale ha reso gli onori e il commissario straordinario Roberto Aragno ha deposto una corona di alloro mentre il vicario generale della diocesi, don Paolo Auricchio, benedi-ceva la stele. Erano presenti autorità civili, militari e reli-giose, una cerimonia stretta-mente istituzionale, conside-rato il luogo.È da sottolineare nella riu-scita dell’iniziativa la totale disponibilità della direzione

cimiteriale e del suo personale e l’efficienza organizzativa del cerimoniale del Comune.Dopo la breve cerimonia te-nutasi in via Luciano, le au-torità si sono portate presso il “Monumento ai caduti” di tutte le guerre in piazzetta Matteotti; qui un picchetto dell’Aeronautica militare e una rappresentanza della po-lizia municipale con il gon-falone della città hanno reso gli onori, secondo le forme e le modalità prescritte dalla disciplina militare. Il com-missario prefettizio nel suo

intervento ha evidenziato l’importanza di queste cele-brazioni e del privilegio per Pozzuoli di annoverare come concittadino Domenico Go-glia, uno dei leggendari “Mil-le” garibaldini. Nonostante la pioggia battente erano pre-senti anche diverse scolare-sche (VIII Circolo), bambini festanti che agitavano bandie-rine e con coccarde tricolori appuntate al petto. Cogliamo l’occasione per puntualizzare che Domenico Goglia è l’uni-co garibaldino “puteolano dei Mille” - come riportato dalla

Gazzetta Ufficiale n. 266 del 12 novembre 1878, che fa te-sto in merito – mentre è stato riportato impropriamente, da qualche giornale locale, che anche il pastore metodi-sta Francesco Sciarelli sia da considerare alla stessa stregua. Innanzitutto Sciarelli ebbe i natali a Chieti e – per sua di-chiarazione (cfr. F. Sciarelli, “I miei ricordi”, 1900, pag. 45) - il 7 settembre 1860, quando Garibaldi entrava in Napo-li, «io mi trovava in Loreto Aprutino, a studiar teologia dommatica (aveva già preso i

voti religiosi e vestiva l’abito dei Minori Conventuali di San Francesco, ndr), ma con la mente, più che ai dommi della fede, rivolto ai fatti d’ar-me di Sicilia (…). La notte del 18 di quello stesso mese (settembre, ndr), all’insaputa dei Frati, lasciai Loreto, ed in tre giorni giunsi a Napoli». Giunto a Napoli si unì alla moltitudine di uomini che, a diverso titolo, volevano segui-re Garibaldi. Con decreto del 12 novembre – come afferma lo stesso Sciarelli - i corpi ga-ribaldini furono sciolti e lui si congedò, pertanto, in buona sostanza, la militanza garibal-dina dello Sciarelli, se trovasse riscontro anche in altre fonti oltre ai “suoi ricordi”, sareb-be stata di appena cinquanta giorni. Ma va anche detto che altri giornali, anche nazionali, hanno invece dimenticato di annoverare il nome di Dome-nico Goglia tra i garibaldini campani che hanno parteci-pato alla spedizione dei Mil-le…

Gaetano Lombardi

La festa dell’Unità d’Italia onora Domenico GogliaFinalmente una tomba per il “puteolano dei Mille”

aprile 2011

La cerimonia al cimitero di PozzuoliIl cippo di Domenico Goglia

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CULTURA

Decorazione parietale in arcosolium

aprile 2011

Inaugurazione Centro Culturaledella parrocchia Gesù Divino Maestro di Quarto

Nell’occasione sarà presentato da Luigi Accattoli,vaticanista e giornalista del Corriere della Sera

il libro di

Joseph RatzingerBenedetto XVI

Gesù di Nazaret

Dall’ingresso in Gerusalemme

fino alla risurrezione

Martedì 19 aprilealle ore 19

Via Marmolito 1/A – Quarto (Na)Telefono: 081.8060169

Pozzuoli, nella campagna di San Vito è stata ristrutturata un’antica dimora. Che offre un tesoro archeologico

Sotto Villa Elvira c’è la necropoli...Un percorso ipogeo: quante sorprese tra le tombe paleocristiane nell’area dell’antica via consolare

Nella tenuta San Vito, sull'omo-nima viuzza che corre paralle-

la a via Campana e dove è presente una nota necropoli di epoca romana, alla presenza del vescovo, monsignor Gennaro Pascarella e del parroco di S. Martino, don Oreste Rinaldi, è stata inaugurata domenica 6 marzo Villa Elvira, dimora ottocentesca destinata a ricevimenti, meeting ed eventi cul-turali. La villa sorge sopra un comples-so archeologico di grande importanza, portato alla luce e restaurato dagli archeologi della Soprintendenza per i Beni Archeologi di Napoli e Pompei; le strutture rinvenute durante gli scavi possono essere ammirate sia attraverso una speciale pavimentazione in vetro, sia addentrandosi in un percorso ipo-geo corredato di pannelli illustrativi.La superficie del sito è molto estesa, e le testimonianze sono davvero signifi-cative: in ambito archeologico paleo-cristiano la loro scoperta è seconda per importanza, in Italia meridionale, solo al complesso funerario di Cimitile. Si tratta di un insieme di strutture fune-rarie, le quali ospitano sepolture che vanno dal II al VI secolo d.C.; questa stratificazione ben si spiega se si consi-dera la posizione del sito: consideran-do l'uso di seppellire i defunti ai mar-

gini delle grandi strade extraurbane, nei tratti prossimi alla città, e tenendo conto della densità abitativa dell'anti-ca Puteoli, è facile immaginare che lo spazio a disposizione per le sepolture fosse limitato rispetto alle esigenze del centro (e questo lo testimonia anche il gran numero di ipogei, necropoli e mausolei che sorgono attorno a Poz-zuoli e lungo l’antica via consolare Campana) e che quindi periodica-

mente si ricorresse a spazi già occu-pati, svuotandoli e reimpiegandoli, o ricostruendoli.A questo si deve la molteplicità del-le opere murarie (opus reticulatum, opus vittatum) e delle tipologie di se-poltura: troviamo tombe alla cappuc-cina (fosse rivestite di tegole, montate a spiovente), in arcosolia (nicchie ad arco ricavate dal muro: il defunto era posto in un loculo dietro la nicchia,

che veniva poi murata in opera vitta-ta, rivestita di intonaco e decorata con pitture), in formae (tombe in cassa ta-gliate nel pavimento, disposte su più file parallele che formano una griglia).Sugli arcosolia troviamo interessan-ti decorazioni parietali che indicano l'appartenenza delle sepolture a perso-ne di cultura cristiana: vi compaiono infatti i simboli del delfino, del melo-grano, del kantaros e dell'uccello; una fra le decorazioni meglio conservate rappresenta la parabola del Buon Pa-store: un figura maschile, che vigila su un gregge, e che richiama la parabola della pecora smarrita, ma che si inse-risce in una tradizione più antica, che rappresenta scene dell'otium campe-stre.Fra i reperti più antichi e interessanti è una moneta che risale probabilmente all'età di Marco Aurelio: verosimil-mente era stata inserita nella bocca del defunto (un bambino), seguendo una tradizione molto radicata nelle culture greca e romana. Tuttavia i corredi fu-nerari rinvenuti sono limitati, ulterio-re indizio della continuità d'uso di cui fu oggetto il sito. Fra le curiosità da se-gnalare, anche la sepoltura di un cane in una piccola tomba alla cappuccina.

Antonio Franco

Puoi trovare il giornale in distribuzione gratuita:

• edicola corso Umberto I a Pozzuoli (altezza Tamoil e

zona Gerolomini)

• edicola viale dell’Europa unita al Rione Toiano (sotto

il monte)

• edicola via Consalvo 99/D a Fuorigrotta

• edicola Ines, Via Marotta a Monterusciello

• bar "Primavera", giardinetti di via Carmine a Pozzuoli

• Farmacia Flegrea dr.ssa Stabile, viale Campi Flegrei, 11

a Bagnoli

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SPORT

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La proposta del Csi: promuo-vere una sana socializzazione

tenendo conto dei valori sporti-vi, culturali e religiosi esce anco-ra una volta vincente. I numeri e il gradimento mostrato dai pro-tagonisti e dai loro accompagna-tori al “Torneo di Carnevale” lo confermano ampiamente. Oltre duecento ragazzi in campo sud-divisi in ventuno squadre in rap-presentanza di otto parrocchie della diocesi si sono sfidati con grande lealtà e spirito sportivo sui campi del Castello di Baia e della parrocchia Gesù divino Maestro di Quarto in appas-sionanti gare di calcio a cinque per contendersi il successo nelle categorie Under 12, Under 14, Under 16 ed Over 16. Una ma-ratona di due giorni sfacchinante per gli organizzatori e i responsa-bili dei vari team, ma vissuta con grande gioia e desiderio di gioca-re da parte dei piccoli e giovani atleti. Un momento di svago che al di là del risultato finale ha la-sciato tutti i partecipanti con la consapevolezza di aver condivi-so un’esperienza sociale niente affatto secondaria. A conferma

le testimonianze di alcuni dei partecipanti. «Sono soddisfatto dei miei ragazzi esordienti nelle attività del Csi – dichiara l’alle-natore del san Massimo Licola, Roberto Vermiglio –. Tutti sono stati una rivelazione e nessuno mi ha deluso. Anche se non ab-

biamo vinto il torneo abbiamo fatto una esperienza importante e utile su vari aspetti, non solo sportivi. Noi, però, speriamo di rifarci nelle prossime manifesta-zioni». Gianpaolo Coraggio, l’al-lenatore della parrocchia che l’ha fatta da padrona con tre finaliste

su quattro, il Divin Maestro, ai risultati brillanti ottenuti lega la positività dell’esperienza relazio-nale dei ragazzi. «Ho riscontrato una crescita complessiva di tutti i miei ragazzi, rispetto a due anni fa, quando il nostro progetto è nato. Il confronto con avversari diversi da quelli del proprio ora-torio, il rispetto delle regole ha permesso di maturare e sapersi esprimere al meglio». La sfida ha permesso di mettere in evidenza anche qualche interessante “pro-

messa” come Christian Porcac-cio, Gennaro Sica e Dario Poli-to. La manifestazione, realizzata con l’apporto del personale tec-nico del Csi e dei volontari del servizio civile dell’associazione Un’ala di riserva, ha goduto del patrocinio del Comune di Bacoli e si è realizzata grazie alle dispo-nibilità offerte per gli impianti dalla Sibilla Bacoli per il Castel-lo di Baia e di don Genni per la struttura di via Marmolito.

Giuseppe Moio

Baby-calciatori. “Siete pronti a diventare Grandi?” questo lo slogan della Gazzetta Cup 2011, manifesta-zione di C.5 e C.7 che è rivolta ai ragazzi nati tra il 1998 ed il 2002 e racchiusi nelle categorie Junior (2000-2002) e Young (1998-2000), che si svolgerà nell’area fle-grea a partire da metà maggio. Già aperte le iscrizioni presso il Csi Pozzuoli per la fase di qualificazione. In pa-lio ai vincitori della fase provinciale la partecipazione alle finali nazionali che si svolgeranno a Coverciano. Lo scorso anno un gruppo di ragazzi della nostra diocesi, la “Scuola Team Quarto”, staccarono il biglietto per la Toscana.

La corsa degli studenti. Si svolgerà domenica 8 aprile la prima edizione della “Straputeoli: Studenti… in pista” gara podistica organizzata dall’Isis Guido Tassinari con il supporto tecnico del Csi Pozzuoli. La manifestazione che godrà del patrocinio del Comune di Pozzuoli e rientra nelle manifestazioni della Primavera Flegrea, si svilupperà su un percorso di Km 10, per la gara agonistica, dal lungomare Pertini e ritorno toccando piazza Capomazza fino ad Arco Fe-lice a piazza Aldo Moro e passando per piazza della Repubblica. Prevista una “non agonistica” di km 5 con arrivo e partenza dal lungomare Pertini e percorso ridotto per piazza Capomazza e via Pergolesi. Il via alle ore 8,30. Per info rivolgersi al Csi Pozzuoli, tel. 081.3658812, mail: [email protected], oppure all’Isis Tassinari: 081.5265754, mail: [email protected]

Questi i risultati delle quattro finali del Torneo di Carnevale:Under 12: Divin Boca – San Massimo Licola 1-0Under 14: Real Quarto – Divin Barcellona 0-0 (3-2 dcr)Under 16: SS Pietro e Paolo – San Massimo Licola 5-3Over 16: SS Pietro e Paolo – San Gioacchino 5-2

Gioco, rispetto delle regole e festa finale con il CsiQuando lo sport è partecipare: il Torneo di Carnevale

aprile 2011

L’Oratorio della Chiesa della SS. Annunziata di Poz-zuoli è nato nel 2004. E’ stato intitolato a “San Ro-mualdo” per volere del parroco, don Francesco Maiello, in memoria del santo monaco che ha aperto il mona-chesimo alla missionarietà. Una scelta fatta nell’ottica propria del pensiero del monaco secondo cui la parola di Dio non bisogna comprenderla e tenerla per se stessi, ma condividerla e diffonderla proprio come deve accadere nella realtà oratoriale. Per coinvolgere maggiormente la comunità, ma soprattutto i giovani che tendono ad allontanarsi dalla parrocchia dopo gli anni del catechi-smo, a cavallo degli anni duemila è stato ristrutturato il “salone grande”  della parrocchia. Nel contempo è stato attivato un campetto di calcio a cinque, utilizzato an-che per la pallavolo, il basket e il tennis tavolo. Il sacri-ficio economico affrontato è stato subito ripagato con le brillanti prestazioni dei ragazzi che con le squadre di calcio maschile e femminile lo scorso anno hanno con-quistato ben cinque trofei nelle manifestazioni del Csi. Oltre alle attività sportive l’Oratorio offre la possibilità di seguire laboratori di chitarra, di ceramica, di pit-tura, di teatro, o di prendere parte al coro e al gruppo dei ministranti. Al sabato i ragazzi sono coinvolti in un incontro di formazione spirituale. «Lo scopo del nostro oratorio – dice don Francesco – è far vivere la parroc-chia come una famiglia, senza barriere e chiusure, come luogo sempre aperto e accogliente». Attualmente l’Ora-

torio conta circa settanta iscritti tra ragazzi e ragazze. La metà di questo gruppo è coinvolto nella compagnia teatrale che lo scorso Natale ha portato in scena “Na-tale in casa Cupiello”. Per la festività dell’Annunziata i giovani stanno preparando sketch di Massimo Troisi. L’Oratorio amplia il proprio programma in estate con campi organizzati nel mese di luglio con campi di dieci giorni in località turistiche campane come Atrani e Sor-rento. Organizzate anche giornate di mare e di piscina nell’area flegrea dove sono coinvolti i più piccoli. Ora i giovani si stanno preparando a partecipare alla giornata Mondiale della Gioventù. Saranno accompagnati dal parroco e da alcuni collaboratori per quindici giorni a Barcellona e Madrid. Da non tralasciare l’impegno nelle iniziative di volonta-riato solidale svolte sia in parrocchia che in collaborazione con le ospiti del carcere fem-minile di Pozzuoli. Il ricavato sarà utilizza-to per la realizzazione di pompe per l’acqua potabile nei villaggi della Tanzania.

Anna Gargiulo e Dora Maddaluno

Visitiamo gli oratori: il “Romualdo” della ss. Annunziata

La squadra del Divin Boca (U. 12)

La squadra del ss Pietro e Paolo Soccavo (U. 16)

La squadra del Real Quarto (U . 14)

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TAM TAM TAM TAM

Da aprile a giugno il ricco programma di iniziative dell’Azienda: musica, arte, enogastronomia, sport e visite guidate

Primavera Flegrea, è tempo di eventiTra le curiosità la “Caccia alla Pianta” per fotografare un verde tesoro nella Foresta di Cuma

Una serie di iniziative dedicate ai Campi Flegrei in un calendario

che arriva fino a giugno. Oltre qua-ranta soggetti, in collaborazione con l’Azienda di cura, soggiorno e turismo, hanno organizzato il cartellone della “Primavera nei Campi Flegrei”: cul-tura, enogastronomia, musica, sport e visite guidate. Di seguito il calenda-rio di aprile. Sabato 2: (ore 21) “Jazz and Conversation” presenta musica dal vivo al “Blamangieri” di Arco Fe-lice (info: 081.3000024). Domenica 3: (ore 10) “Flegreando” promuove “Passeggiando sulla bocca degli inferi”, un itinerario con degustazione al vi-gneto Mirabella (info: 349.6537921); (ore 10,30) “Gea Verde” organizza “Caccia alla Pianta” nella Foresta di Cuma: caccia al tesoro con macchi-ne fotografiche. La partecipazione è gratuita (info: 338.4703516). Dome-nica 3 e Sabato 16 “Il volo di Deda-lo” organizza “Sulle orme di Dedalo: dalla duna alla lecceta di Cuma” (info: 327.7073112). Venerdì 8: (ore 20,30) l’opera pittorica di Lucio Statti: “Ri-cordi”, a cura di “Lux in Fabula” in via Rampe Cappuccini a Pozzuoli (info: 081.0203336); (ore 21) “Jazz and Conversation” con musica dal vivo al Batis di Baia (info: 081.8688763). Sa-

bato 9 (ore 17,30) all'Hotel Villa del Mare a Bacoli, l’associazione “delle Arti e dei Mestieri” e il “Centro Studi G.e.e.n.” presentano incontri ispirati al best seller “La Profezia di Celestino”. Ingresso gratuito (info: 333.4344041). Domenica 10 (ore 9,30) “Flegreando” promuove “I Luoghi di S. Gennaro”: santuario, Solfatara e Anfiteatro (per info 349.6537921); (ore 9.30) il Com-plesso Hotel Agave Club presenta “Ci-bus : i Sapori dell’Antica Roma”: dopo la visita al Castello di Baia, banchetto romano con ricette antiche pubblica-

te da Valtrend (info: agavehotel.it); (10,30) “Il volo di Dedalo” organizza “Discesa agli Inferi” da Monte Nuovo al Lago d’Averno (info: 327.7073112). Domenica 10 e domenica 17 “Pozzuo-li Crea” organizza “Kyme e il mistero della Sibilla” visita guidata teatraliz-zata a Cuma (info: 3299249349 – 3490965189). Venerdì 15: (ore 11) alla Biblioteca Civica di Pozzuoli “Il Cumanum” presenta il libro: “Paolo di Tarso” di Maria Panetty Petrarca (info: 081.5263137); (ore 18) all’Agave Ho-tel “Città Flegrea” presenta il “Premio

Letterario Campi Flegrei” (info aga-vehotel.it); (dalle 21,30) musica dal vivo con “Food, Jazz and wine” al Vina-ria a Cuma (info 081.8046235). Saba-to 16 (ore 10,30) al Tempio di Serapi-de “Angeli Flegrei” organizza una visita formativo-culturale al patrimonio sto-rico-artistico (info 081.8531417). Sabato 16 e domenica 17 (ore 10,30) “Legambiente Campi Flegrei” presen-ta: “Viaggio nel tempo nella foresta in-cantata” a Cuma (info: 338.8287596). Venerdì 23 (ore 18) alla Grotta della Sibilla al lago d’Averno, “Flegreando” presenta: “Antrum immane” tratta dall’Eneide (info: 349.6537921). Ve-nerdì 29: (ore 20,30) serata dedicata a Gennaro Di Fraia: “Baia, il sogno di pietra” organizzata da “Lux in Fabula” in via Rampe Cappuccini, Pozzuoli (info: 081.0203336); (ore 21) “Jazz and Conversation” con Franco Testa al Batis di Baia (info: 081.8688763). Prima di partecipare alle iniziative è necessario mettersi in contatto con gli organizzatori. Sul sito www.infocam-piflegrei.it si può trovare il programma completo, che è stato presentato in una conferenza stampa dal commissa-rio straordinario dell'Azienda, Loreda-na Bianco, e dal coordinatore, Bruno Buonaiuto.

tel 081 229 67 53 fax 081 372 04 [email protected]

La Nemea al Rione TerraOgni domenica l’Associazione Nemea cura la visita alla Chiesa SS. Corpo di Cristo (detto il “Coretto”) al Rione Terra, dalle ore 10,30 alle 12,30 (con sospensione durante la celebrazione Eu-caristica delle ore 11). A richiesta, viene presentato il percorso virtuale del Tem-pio-Duomo, nell’ambito del Movart (Museo Virtuale del Rione Terra). Saba-to 9 aprile l’associazione organizza una visita tematica nella chiesa della Purifica-zione in Pozzuoli dalle ore 10 alle 13. Per info: 388.1127188; 388.1019712. Siti : nemeaonlus.it – welcomecampiflegrei.it

Musica nelle chieseMusica sacra nelle chiese di Pozzuoli con l’associazione Exultate Deo. Vener-dì 8 aprile (ore 20) concerto inaugurale della rassegna Choraliter nella chiesa di S. Maria delle Grazie si esibirà il Coro Polifonico Natissa di Aquileia diretto dal maestro Luca Bonutti. Secondo appun-tamento sabato 16 (ore 20) nella chiesa di S. Antonio con il Coro Polifonico Laudate Dominum di Scalea, diretto dalla maestra Loredana Lo Tufo. Per info: 333. 3055583.

La porta degli inferiDal 21 aprile all’8 maggio si svol-gerà la VI edizione di “Bussate alla porta degli Inferi”, diciotto giorni tra mito e ambiente intorno al lago d'Averno. In programma visite gui-date, passeggiate, prodotti tipici, l’approdo di Enea con “Antrum Immane”, la “Pasquetta di Prospe-rina”, mostre fotografiche, attività per i bimbi. Tra gli appuntamenti: sabato 30 aprile c’è l’XI Ciclotour dei Campi Flegrei e la VII edizione della gara Giralagodaverno; dome-nica 1° maggio (ore 18) “Il sogno di Icaro”, volare col paramotore sul lago d'Averno con atterraggio nel giardino dell'Orco e il 7 maggio “Un Lago per Amico” una catena di solidarietà per il lago d'Averno un simbolico abbraccio al lago d’A-verno. E da giovedì 21 aprile fino a domenica 30 ottobre c’è la Land Art dell’associazione Leaf. Artisti italiani e stranieri realizzeranno, lungo il lago d'Averno, sculture ed installazioni realizzate con materiali naturali. Per il programma comple-to: bussateallaportadegliinferi.it

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OTTO PER MILLE

16aprile 2011

Con il concorso ifeelCUD anche i ragazzi e le ragazze delle parrocchie di tutta Italiapossono contribuire a sostenere i molti interventi che ogni anno i fondi dell’8xmille rendono possibili. Possono farlo aiutando gli anziani a compilare le schede allegate almodello CUD e consegnandole poi in busta chiusa ai CAF-Acli. Ci sono in premio cinqueviaggi di gruppo a Madrid in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù 2011.

Per maggiori informazioni: www.ifeelCUD.it

GIORNATAMONDIALEDELLA GIOVENTÙMADRID2011

ifeelCUD.Per i giovani che vogliono fare

la loro parte per l’8xmille.

Con una firma puoi fare molto, per tanti.

800.348.348