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n. 3 - marzo 2011 anno XVII Anno Paolino Diocesano SEGNI DEI TEMPI www.segnideitempi.it Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001 Un ponte con la Turchia Napoletani in Cappadocia per un gemellaggio europeo sui temi del volontariato; scatta l’amicizia tra giovani di due Paesi del Mediterraneo: i “turcopolitans” Pag. 11 Alla fine la discarica a Quarto non si farà. La mobilitazione popolare, l’unità dei partiti di ogni schieramento e le condizioni ambientali di via Spinelli hanno fatto cambiare idea ai tecnici che avevano individuato, nelle ex cave di tufo, uno dei posti dove mettere la spazzatura dell’area flegrea. Salvo dunque il complesso diocesano di Maria Re- gina della Pace. «La Provincia di Napoli - ha spie- gato l’ex sindaco Sauro Secone - aveva commesso un clamoroso errore, ma per fortuna le proteste pacifiche e l'ampio e ar- ticolato dossier presentato dalla Soprintendenza e dall'amministrazione co- munale hanno fatto sol- levare una serie di dubbi che hanno consentito di sventare il pericolo». Na- turalmente resta il pro- blema dei rifiuti in tutta la provincia di Napoli. Ancora pochi i comuni dell’hinterland che hanno puntato sulla raccolta differenziata e che ora han- no le strade libere dai sacchetti. La risposta al pro- blema da parte delle istituzioni è sempre la stessa: troviamo una fossa e mettiamoci la spazzatura. La situazione diventa sempre più grave e la soluzione definitiva non si trova. Sembrano lontani i tempi in cui si discuteva animatamente della costruzio- ne e del funzionamento dei grandi impianti di termovalorizzazione (o, secondo alcuni, sempli- cemente inceneritori). Evidentemente il mal funzionamento dell’im- pianto di Acerra non è più considerato un buon argomento di discussione. (continua a pag. 5) Il punto sugli studi paolini al convegno internazionale di Pozzuoli con la partecipazione di storici, teologi ed archeologi L'ULTIMO VIAGGIO DI PAOLO Un valore perenne per i cristiani ma anche un’occasione per valorizzare il territorio flegreo Il santuario Maria Regina trova pace Scongiurato il rischio di realizzare il complesso di via Spinelli vicino alla discarica Le donne e lo stalking Ecco come combatterlo Perseguitate dagli ex: un fenomeno in crescita anche nell’area flegrea, da Fuorigrotta a Pozzuoli… Pag. 2 e 3 La comunità di Cristo Re e Santa Maria ad montes: tanti problemi e il ricordo del giardino di don Giustino Pag. 4 La parrocchia di frontiera e la “montagna” di Marano C onsapevole della straordinaria eredità che le viene dalla presenza di Paolo, la diocesi di Pozzuoli è impegnata dal mese di maggio 2010 nelle celebrazioni del 1950° anniversario dell’approdo dell’apostolo che, nel corso del suo ultimo viaggio ver- so Roma, si fermò a Pozzuoli nel 61 d.C., così come riportato nel libro degli Atti de- gli Apostoli (At 28,13-14). Come “grande evento” culturale, nell’ambito dell’Anno Paolino Diocesano indetto dal vescovo monsignor Gennaro Pascarella, il Centro diocesano per la pastorale della cultura ha organizzato un convegno internazionale di studio su san Paolo, da giovedì 17 a sabato 19 febbraio, che ha avuto come tema prin- cipale “L’ultimo viaggio di Paolo”. Organizzato con la collaborazione della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meri- dionale - Sezione “San Tommaso d’Aquino” di Napoli, ha ricevuto la prestigiosa Adesio- ne del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e il patrocinio del Pontificio Consiglio per la Cultura e dell'Associazione Nazionale Archeologi. Il Convegno, realiz- zato con il supporto organizzativo dell’As- sociazione Nemea, ha coinvolto alcuni dei principali teologici e studiosi mondiali della figura e del pensiero paolino, al fine di con- dividere i risultati delle ultime ricerche sul tema, sia dal punto di vista biblico-teologi- co che storico, archeologico e iconografico. Gaetano Iaia (continua a pagina 7) Per la tua pubblicità su Segni dei tempi telefona al n. 081.853.0626 oppure scrivi a: [email protected]

Segni dei Tempi - Marzo 2011

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Giornale di attualità sociale, culturale e religiosa curato nela grafica e impaginazaione dallo studio di comunicazione ZendoADV

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n. 3 - marzo 2011anno XVIIAnno Paolino DiocesanoSEGNI DEI TEMPI

www.segnideitempi.it

Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001

Un ponte con la TurchiaNapoletani in Cappadocia per un gemellaggio europeo sui temi del volontariato; scatta l’amicizia tra giovani di due Paesi del Mediterraneo: i “turcopolitans” Pag. 11

Alla fine la discarica a Quarto non si farà. La mobilitazione popolare, l’unità dei partiti di ogni schieramento e le condizioni ambientali di via Spinelli hanno fatto cambiare idea ai tecnici che avevano individuato, nelle ex cave di tufo, uno dei posti dove mettere la spazzatura dell’area flegrea. Salvo dunque il complesso diocesano di Maria Re-gina della Pace. «La Provincia di Napoli - ha spie-gato l’ex sindaco Sauro Secone - aveva commesso un clamoroso errore, ma per fortuna le proteste pacifiche e l'ampio e ar-ticolato dossier presentato dalla Soprintendenza e dall'amministrazione co-munale hanno fatto sol-levare una serie di dubbi che hanno consentito di sventare il pericolo». Na-turalmente resta il pro-

blema dei rifiuti in tutta la provincia di Napoli. Ancora pochi i comuni dell’hinterland che hanno puntato sulla raccolta differenziata e che ora han-no le strade libere dai sacchetti. La risposta al pro-blema da parte delle istituzioni è sempre la stessa: troviamo una fossa e mettiamoci la spazzatura. La situazione diventa sempre più grave e la soluzione definitiva non si trova. Sembrano lontani i tempi in cui si discuteva animatamente della costruzio-

ne e del funzionamento dei grandi impianti di termovalorizzazione (o, secondo alcuni, sempli-cemente inceneritori). Evidentemente il mal funzionamento dell’im-pianto di Acerra non è più considerato un buon argomento di discussione. (continua a pag. 5)

Il punto sugli studi paolini al convegno internazionale di Pozzuoli con la partecipazione di storici, teologi ed archeologi

L'ULTIMO VIAGGIO DI PAOLOUn valore perenne per i cristiani ma anche un’occasione per valorizzare il territorio flegreo

Il santuario Maria Regina trova paceScongiurato il rischio di realizzare il complesso di via Spinelli vicino alla discarica

Le donne e lo stalkingEcco come combatterloPerseguitate dagli ex: un fenomeno in crescita anche nell’area flegrea, da Fuorigrotta a Pozzuoli…

Pag. 2 e 3

La comunità di Cristo Re e Santa Maria ad montes: tanti problemi e il ricordo del giardino di don Giustino

Pag. 4

La parrocchia di frontierae la “montagna” di Marano

Consapevole della straordinaria eredità che le viene dalla presenza di Paolo, la

diocesi di Pozzuoli è impegnata dal mese di maggio 2010 nelle celebrazioni del 1950° anniversario dell’approdo dell’apostolo che, nel corso del suo ultimo viaggio ver-so Roma, si fermò a Pozzuoli nel 61 d.C., così come riportato nel libro degli Atti de-gli Apostoli (At 28,13-14). Come “grande evento” culturale, nell’ambito dell’Anno Paolino Diocesano indetto dal vescovo monsignor Gennaro Pascarella, il Centro diocesano per la pastorale della cultura ha organizzato un convegno internazionale di studio su san Paolo, da giovedì 17 a sabato 19 febbraio, che ha avuto come tema prin-cipale “L’ultimo viaggio di Paolo”.Organizzato con la collaborazione della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meri-dionale - Sezione “San Tommaso d’Aquino” di Napoli, ha ricevuto la prestigiosa Adesio-ne del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e il patrocinio del Pontificio Consiglio per la Cultura e dell'Associazione Nazionale Archeologi. Il Convegno, realiz-zato con il supporto organizzativo dell’As-sociazione Nemea, ha coinvolto alcuni dei principali teologici e studiosi mondiali della figura e del pensiero paolino, al fine di con-dividere i risultati delle ultime ricerche sul tema, sia dal punto di vista biblico-teologi-co che storico, archeologico e iconografico.

Gaetano Iaia(continua a pagina 7)

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La violenza sulle donne quasi sempre si consuma

tra mura amiche: in casa, sui luoghi di lavoro, nell’ambito delle relazioni familiari. E la violenza non è solo sessuale o fisica, ma anche psicologica. I dati elaborati da enti e asso-ciazioni sono impressionanti e il fenomeno è in crescita. Le istituzioni stanno prestan-do sempre più attenzione alla questione: lo dimostrano le disposizioni legislative degli ultimi anni che hanno ulte-riormente tutelato l’universo femminile. Tra queste la legge 11/2005 della Regione Cam-pania, che istituisce i centri di assistenza e le case di acco-glienza per le donne maltrat-tate. Resta il problema dell’accessi-bilità ai servizi. Spesso non si conosce cosa offre il territorio o, peggio, le persone neanche comprendono di essere vitti-me di violenza. Luigi Lucci si occupa di “Angeli allo spor-tello”, un servizio gratuito di counselling della Cooperativa Città dell’Essere che opera

nel centro storico di Pozzuoli. Per definizione il counselling è la ricerca della soluzione di specifici problemi e aiu-ta a prendere decisioni dopo una serie di incontri. «Molte problematiche - spiega Luc-ci - vengono fuori in questo particolare momento storico, in cui si vive un senso di insta-bilità dovuto alla crisi econo-mica, alla precarietà del lavoro e, di conseguenza, della vita sociale». Lo sportello è attivo due volte a settimana, il lune-dì e il giovedì, dalle 9,30 alle 18,30. «All’inizio – continua Lucci – c’è diffidenza. Con il passare del tempo ci si accor-ge dell’importanza del lavoro fatto e di quello che si può fare ancora insieme. Il nostro intento, in collaborazione con gli sportelli antiviolenza e counselling attivi sul territo-rio, è aiutare le vittime, anche quelle inconsapevoli, ad usci-re dallo stato di isolamento in cui si trovano». Sono molte le donne vittime di violenza che si rivolgono allo sportel-lo flegreo. Spesso si tratta di

stalking; cioè atti persecutori che affliggono una persona creando ansia e paura. In Ita-lia è un reato punibile con la reclusione fino a quattro anni. Racconta Lucci: «Le persone che si rivolgono a noi hanno situazioni di vita complesse. L’età varia dai 40 ai 55 anni, con istruzione medio alta». Si tratta di insegnanti, im-piegate, casalinghe diplomate

o donne che hanno interrot-to gli studi universitari. Ma hanno, in generale, difficoltà a relazionarsi. Ed è questa l’o-rigine di molti problemi: non riescono a parlare con i figli, con il marito, con i genitori. «Non è facile capire che si è vittima di stalking – afferma Giovanni Amoroso, presiden-te dell’Aico Campania, l’As-sociazione Italiana Counsel-

ling – Lo stalker di solito è un ex fidanzato o convivente e il comportamento ossessivo si attiva nel momento in cui da parte della partner c’è un distacco, una presa di distan-za». Spesso la violenza fisica arriva solo con lo sviluppar-si di una relazione che nasce male. E se c’è violenza, fisica o psicologica, si può arrivare alle denunce.

I dati forniti dal Centro studi sulla Condizione della Donna del comune di Napoli sono allarmanti. Nel 2010 sono state centinaia le richieste ai cen-tri di ascolto in tutta la città. Pianura, Soccavo e Fuorigrotta sono i primi tre quartieri di Napoli da dove sono arri-vate più “chiamate”. I quartieri flegrei si mostrano, almeno dal punto di vi-sta statistico, tra le zone più difficili di tutta la città. Il picco lo raggiunge Pianura con l’oltre 8,1% delle richie-ste complessive della metropoli. Dai dati elaborati dal Centro è possibile fare un identikit – anche se approssi-mativo - delle persone vittime di vio-lenza e che vogliono uscire dalla loro condizione rivolgendosi agli sportelli. Si tratta prevalentemente di donne che hanno dai 31 ai 40 anni (il 35%) e da 41 ai 50 anni (23%). La mag-gior parte è coniugata (61%), con un diploma (36%) oppure con la licenza media (26%), anche se non mancano le laureate. Di solito si tratta di di-soccupate oppure casalinghe (40% del totale). Ma quali sono i tipi di vio-

lenza che subiscono? Un terzo delle donne che hanno chiesto aiuto subisce violenza fisica. Il 22% subisce violen-za economica (per esempio sottrazio-ne di soldi, limitazioni all’acquisto) e il 12% limitazione della libertà. In crescita la violenza psicologica, lo stalking e la violenza sessuale. A com-mettere la violenza è quasi sempre il partner (64%) oppure l’ex partner (il 20%). Pochissimi i casi di violenze subite da sconosciuti (appena il 2%). Tra le donne di origine straniera vitti-me di violenza, al primo posto ci sono le donne provenienti dai paesi dell’Est Europa. Il Centro studi Donna di Po-sillipo (al Parco Carelli) offre una se-rie di servizi e mette a disposizione la biblioteca, l’archivio documentazione e lo sportello informativo. Nel Centro è presente il Telefono Rosa per la con-sulenza legale con gratuito patrocinio: 081.7953194 – 081.7953190. È at-tivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, con la possibilità di due incontri quindicinali, il mercoledì, dalle ore 16 alle 18.

Sos da Pianura e Fuorigrotta

PRIMO PIANOSEGNI FLEGREI

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Direttore Responsabile: Salvatore MannaDirettore Editoriale: Carlo LettieriRedazione: Paolo Auricchio, Pino Natale, Ciro Biondi Collaborano: Maddalena Annigliato, Vincenzo Boccardi, Valentina Cavaliere, Simona Conte, Fabio Cuto-lo, Eugenio d'Accardi, Antonio Franco, Irene Ioffredo, Gaetano Lombardi, Nello Mazzone, Maria Rosaria Merone, Giovanni Moio, Gianni Palmers, Raffaela Pingi, Angelo VolpeSegni dei Tempi on-line: Riccardo Lettieri - Francesco Schiano di Cola (portale)Grafica e impaginazione: Luca Scognamiglio (www.ZendoADV.it)Fotografie: Redazione Segni dei Tempi Stampa delle 4.000 copie: STIEM S.p.A.Pubblicità e amministrazione: coop. Ifocs

Mensile della Diocesi di Pozzuoli, realizzato presso il Centro Studi per il Volontariato -Caritas diocesana, grazie alle collaborazioni gratuite ed all’utilizzo dei contributi giuntida: “otto per mille” e privati. Per contributi: Diocesi di Pozzuoli c/c postale 22293807Per la pubblicità: [email protected] del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001

Redazione c/o Centro Studi per il Volontariato Via N. Fasano, 9 - 80078 Pozzuoli (NA) telefax 081.853.06.26 - 393.586.19.41 - e-mail: [email protected]

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anno XVII - n. 3 - marzo 2011

Associato all’USPI

Federazione Italiana Settimanali Cattolici Unione Stampa Periodica Italiana

Associato alla Fisc

SEGNI DEI TEMPI

marzo 2011

Anche nell’area flegrea la “sindrome del molestatore assillante”: spesso vittime ex fidanzate. Ma si può combatterla

Lo “stalking” che perseguita le donneGli Angeli allo sportello, servizio gratuito di counselling a Pozzuoli. E c’è una legge regionale

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SEGNI FLEGREIPRIMO PIANO

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Carlo Signore è conside-rato uno dei massimi

esperti a Napoli, e non solo, nel campo psico-educativo. Psicologo criminale, è coordi-natore dello sportello contro le violenze e il bullismo della Caritas della parrocchia dei Sacri Cuori di Gesù e Maria a Cavalleggeri Aosta, Fuori-grotta. «Non esistono – dice - nella nostra regione molti sportelli anti violenza, quelli pubblicizzati sono, di solito, sportelli generici. Per questo è nato lo sportello della Caritas attivo già da sette anni. Ab-biamo un’ affluenza massiccia, il che indica quanto grave sia il problema e quanto sia ur-gente un’azione concreta». Come funziona il vostro sportello?«Accogliamo chi chiede aiu-to e offriamo ascolto. Ma poi diamo anche la possibilità di andare oltre. Con noi ci sono avvocati con il patrocinio gratuito, esperti nel seguire le vittime di violenza. Ma il nostro lavoro è anche di pre-venzione con le scuole, le as-sociazioni, gli enti pubblici. E sempre gratuitamente». Cosa dovrebbero fare le istituzioni?«Bisognerebbe creare un Os-servatorio sulla violenza che sia un luogo di ricerca, di

informazione e di prevenzio-ne. Molte donne non sanno di essere vittime di violenza psicologica. E, invece, chi su-bisce la violenza fisica crede che con il tempo non ci sia più, ma è vero il contrario. Ecco perché è importante la presenza nelle strutture di esperti di psicologia e di legge. Altro discorso da fare

è sull’informazione. Bisogna partire dalle scuole, fin dalle materne. È necessario segui-re i bambini, fare capire loro che esiste l’identità di gene-re, a riconoscere i rapporti e le differenze tra i sessi. Non sapere queste cose, genererà col tempo, adulti con frustra-zioni. Ma è anche indispen-sabile riconoscere le violenze

che vengono fatte ai bambini e che non possono esprimersi come un adulto. Questo, per esempio, può avvenire attra-verso laboratori». Voi accogliete anche gli au-tori: i molestatori…«Sì. Lo riteniamo fondamen-tale. Qualche volta le vittime sono accompagnate dai part-ner che sono anche i presunti

molestatori. Ma bisogna in-sistere sulla linea che l’assi-stenza ci deve stare anche per gli autori, alcuni dei quali chiedono di uscire dalla loro situazione. È difficile ammet-terlo, ma come accade in altri Paesi, è necessario educare queste persone proprio per evitare che commettano di nuovo gli stessi abusi. Collaborate anche con lo sportello dell’associazione “I Ragazzi della Barca di Carta”. Con quale risulta-to?«Dalla loro esperienza viene fuori una realtà che molti ignorano: la violenza sugli handicappati. È un feno-meno diffusissimo. Si tratta di persone che non possono esprimersi. Un operatore, quando viene a sapere di una tale situazione, come fa a far venire fuori l’accaduto? Che strumenti ha il disabile men-tale per denunciare? Questo è un campo ignoto che deve essere approfondito ed è ne-cessario intervenire con nuo-ve leggi». Per contattare Carlo Signore: 081.5708232.

All’ascolto della violenzaL’esperienza della Caritas

Articoli di Ciro Biondifoto di Paola Visone

(ringraziamo i giovani che hanno

impersonato le scene di stalking per aver

consentito l’utilizzo delle immagini)

marzo 2011

L’Ambito territoriale N4 unisce i comuni di Pozzuoli, Quarto, Baco-li, Monte di Procida e l’Asl Napoli 2 Nord ed offre già da alcuni anni il servizio Sportello Donne in Diffi-coltà negli uffici in via Vigna, 29, a Pozzuoli. Lo sportello, al momento in fase di riorganizzazione, è un cen-tro in cui le donne possono trovare ascolto e consulenza su conflittualità, maltrattamenti, separazioni o situa-zioni di degrado sociale. Nella strut-tura è possibile ricevere consulenza psicologica e il gratuito patrocinio legale. Tuttavia è da tenere presente che sul territorio nell’Ambito 4 le donne in difficoltà possono prendere contatti anche con gli assistenti so-ciali comunali. Altro punto di riferi-mento sono i consultori dell’Asl Na 2 dislocati nei Distretti Sanitari che si rivolgono alla donna, alla coppia e alla famiglia con specifico riferimen-to alle problematiche della sessualità, della procreazione responsabile, della contraccezione e della gravidanza. Le prestazioni sono gratuite e sono ac-

cessibili a tutti i cittadini, anche stra-nieri. Sulla parte napoletana dell’area flegrea esistono vari servizi innova-tovi. Al Pronto Soccorso dell’Ospe-dale San Paolo è attivo lo sportello psicologico antiviolenza dell’Asl Na 1 (tel. 081.2548410/11). Nato nel 2009 è il primo esperimento in Italia di unità presente all’interno di una struttura ospedaliera. Lo sportello garantisce alle donne che subiscono violenza un pronto intervento di ca-rattere psicologico, costruendo insie-me un percorso di accompagnamen-to che conduca, se necessario, alla denuncia. A Soccavo nei prossimi mesi aprirà la prima Casa delle don-ne vittime di violenza di Napoli. La struttura sorgerà in un luogo seque-strato alla camorra ed offrirà il ser-vizio di ospitalità rivolto alle donne costrette ad allontanarsi da casa per gravi problemi di maltrattamenti in famiglia, garantendo la riservatezza e la segretezza della struttura. Le don-ne possono essere accolte insieme ai loro figli.

Quando il pubblico fa la sua parteDonne in difficoltà: tutti i punti di riferimento nei Campi Flegrei

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Page 4: Segni dei Tempi - Marzo 2011

TERRITORIO

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Ubicata sulla collina che sovrasta Pianura, in lo-

calità torre Caracciolo, sor-ge la parrocchia Cristo Re e Santa Maria ad montes. La chiesa fu costruita attorno agli anni Quaranta grazie all’impegno del suo pri-mo parroco, don Francesco Impagliazzo, e al lavoro e alla generosità dei cittadini. Ancora oggi le persone più anziane ricordano questo sacerdote come un uomo di Dio, che oltre a compiere i suoi doveri sacerdotali si caricava di pietre e sabbia, per accelerare il lavoro di costruzione. Suo successore è il giovanissimo sacerdote vocazionista don Giovan-ni Catone, parroco da circa due anni.«La zona che la parrocchia cura ha molte problemati-che. Innanzitutto è divisa fra il comune di Napoli e il co-mune di Marano. Questo fa sì che ci sia uno scaricabarile continuo fra le due ammi-nistrazioni e così molti pro-blemi restano irrisolti. Uno

per tutti: il sistema fognario. Ancora oggi la zona, infatti, non è servita dalle fognatu-re. Alcuni residenti hanno i pozzi neri; altri invece get-tano tutto nelle campagne, producendo – ed è il mini-mo - un forte cattivo odore. Ad agosto è stata realizzata una conduttura con la pro-messa che gli altri chilometri di strada sarebbero stati co-perti a breve, con le dirama-zioni in ciascuna abitazione. Ma tutto è ancora fermo e nulla è funzionante». Pri-

ma dell’erezione della par-rocchia, c’era una cappella nella torre Caracciolo, dove veniva venerata l’immagine di santa Maria delle grazie. Il titolo “ad montes” è dovu-to al fatto che per i pianure-si quella zona si chiama da sempre “’a muntagna”.La parrocchia comprende circa quattromila abitanti, ma in realtà è un quartiere dormitorio, per niente vis-suto. In zona c’è poco lavo-ro. Pertanto la maggior par-te degli abitanti lavora fuori, in altri Comuni, e torna a casa solo a dormire.La maggior parte delle fami-glie è monoreddito; pochis-sime le donne che lavora-no. Con la crisi economica globale si sono acuite tante situazioni di povertà, per-ché numerosi sono stati i casi di licenziamento e cassa integrazione. Ed è proprio a loro che la caritas parroc-chiale si rivolge, anche come punto d’ascolto, offrendo sia distribuzione di alimen-ti (sono circa 80 le famiglie

che ricevono questo genere d’aiuto) che risposte alle pri-me necessità (pagamento di fitti e bollette).La presenza del Comune è invisibile, c’è solo un picco-lo ufficio che rilascia i certi-ficati. E, come spesso acca-de, è la comunità cristiana che sostituisce le mancanze della società civile.«In parrocchia - spiega don Giovanni - ci sono vari gruppi carismatici attivi, il rinnovamento nello Spirito, il cammino neocatecumena-le, la caritas, il gruppo mini-stranti, il coro». Fiore all’oc-chiello della parrocchia è il giornalino parrocchiale “Il faro della Montagna”, che il giovane sacerdote cura as-sieme ad alcuni giovani, con una lettera del parroco, al-cuni consigli liturgici e qual-che avviso. Tanti sono gli spunti e i progetti, per cui non viene meno la speranza in un cambiamento possibi-le, che possa partire proprio dalla comunità cristiana.

Giuseppe Tramontin

Le persone più avanti negli anni ricordano con molto affet-to, le visite che spesso faceva da queste parti don Giustino Russolillo, prima di recarsi al Monastero ai Camaldoli per le sue meditazioni (allora vi erano i monaci camaldolesi; oggi il monastero è abitato dalle brigidine). E proprio loro asseriscono di averlo sentito definire questo luogo come “il mio giardino”. Sui registri parrocchiali risulta che padre Impagliazzo celebrava i primi matrimoni su indicazione di don Giustino, in quanto, prima dell’erezione a parroc-chia, questi territori appartenevano alla parrocchia di San Giorgio Martire, curata proprio dal futuro Beato.E un suo “figlio spirituale” è anche don Giovanni Catone, nato a Pianura il 19 giugno 1978. Dopo essersi diplo-mato in elettrotecnica ed elettronica, a diciannove anni entra nella Congregazione dei Padri Vocazionisti e nel 1999 emette la sua professione dei voti di castità, povertà e obbedienza. Il 5 luglio 2003 viene ordinato diacono e il 17 gennaio 2004 viene ordinato sacerdote da monsignor Silvio Padoin, oggi vescovo emerito di Pozzuoli. Nelle co-munità vocazioniste ha svolto svariati impegni: come vi-ceparroco, economo, animatore sia degli aspiranti che dei postulanti, formatore degli studenti di teologia. Dal 1° luglio 2009 è stato nominato parroco della chiesa Cristo Re e Santa Maria ad montes. Un compito non facile per il giovane sacerdote, aiutato e sostenuto però dall’affetto delle tante persone che frequentano la parrocchia.

g.t.

Il “giardino” di don Giustino

Una parrocchia di frontiera tra Napoli e MaranoSulla “montagna” dimenticata dalle istituzioni

marzo 2011

SEGNI FLEGREI

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TERRITORIO

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SEGNI FLEGREI

È stato presentato il progetto approvato dalla Cei: l’unico nei Campi Flegrei che avrà anche la Casa del pellegrino

A Quarto il santuario dell’accoglienzaSi compirà l’ultima volontà del missionario Pippo Russo. L’impegno della Gesù divin maestro

Con la rinuncia ad aprire una discarica nella cava

di via Spinelli a Quarto, si allontana anche il pericolo di veder nascere un che si blocchino i lavori per il San-tuario dedicato a Maria Re-gina della Pace, con annesso centro-congressi, Casa del pellegrino, campi di calcio e basket, foresteria e aule, a poche decine di metri da tonnellate di rifiuti. Il pro-getto di quasi 5 milioni di euro, l’80 per cento dei quali coperti dai fondi dell’otto per mille, non solo è sta-to approvato ufficialmente dalla Conferenza Episcopale Italiana e voluto dal vesco-vo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella, ma rappresenta parte del testa-mento morale di don Pippo Russo. Il missionario, figura carismatica della Chiesa e sempre vicino ai più deboli, ha donato questo terreno di circa 15mila metri quadrati con la destinazione a luogo di culto. Il plastico dell’u-nico santuario diocesano

che avrà annesse strutture di accoglienza, è stato presen-tato qualche settimana fa, proprio in occasione della mobilitazione anti-discarica dei fedeli coinvolti in prima linea con tutti i parroci della forania. Presenti il parroco di Gesù Divin Maestro, don Gennaro Guardascione, in-sieme all’ex primo cittadino, la rappresentante del Comi-tato antidiscarica di Quarto, Raffaella Iovine, e l’architet-to Vincenzo Rossetti, uno dei progettisti. Don Genny, sacerdote a Quarto dal 2004 è molto impegnato in comu-nione con le istituzioni, per il benessere della sua cittadi-na, infatti, la parrocchia of-fre corsi di danza, ginnasti-ca, calcio, ceramica, chitarra, con un contributo mensile simbolico di circa 10 euro, utile per rimborsare le spese sostenute dagli 11 istrutto-ri. I tesserati, attraverso un badge possono accedere alle strutture ricreative e fre-quentare anche più lezioni. «Favorire l’aggregazione in

un ambiente sano – spiega il parroco - offrendo un per-corso di formazione, sport e condivisione per i giovani

così come per le famiglie, è il vero agire per il territo-rio». E ancora: «L’impegno per il benessere ambientale

attraverso le campane per indumenti e rifiuti, la stessa manifestazione anti-discari-ca, così come ogni progetto da noi promosso, è di facile riuscita solo grazie alla col-laborazione da parte della gente. Il mio obiettivo è dare un segnale religioso ma al contempo sociale». Prossi-mamente, non a caso, verrà realizzato un centro ludico-culturale dove si terranno settimanalmente cineforum e corsi di formazione per le mamme. All’interno, previ-sto anche un pub d’ispira-zione cristiana dove potersi intrattenere e persino gioca-re al karaoke. Inoltre, sono in cantiere una biblioteca, un internet point, una sala lettura.Nel corso di sei anni, il terri-torio di Gesù Divin Maestro si è trasformato da dormi-torio a mezzo per la condi-visione del tempo libero, la cura e il rispetto per la pro-pria formazione spirituale, culturale e civica.

Simona Conte

marzo 2011

(continua dalla prima pagina)Non si parla più di raccolta differenzia-ta, sistema di riciclo, rifiuti zero e piat-taforme di conferimento. Sembra che per risolvere l’emergenza occorra innanzi-tutto individuare discariche. Non è la prima volta che la popolazione dei Cam-pi Flegrei si ritrova unita contro l’ipotesi sversatoio. Tre anni fa toccò all’ex im-pianto di Pianura, nel Parco Regionale, ai confini con Pozzuoli. Nel 2011 il caso Quarto, nell’area vicina a Monterusciel-lo. Ma la mobilitazione popolare, segui-ta alla presa di coscienza dell’errato uti-lizzo della cava di Quarto (minacce di ennesima violenza del territorio e d’in-quinamento delle falde acquifere), ha fatto cambiare idea ai sostenitori della scelta flegrea. Le associazioni, i comitati e le istituzioni locali hanno fatto fronte comune. Al loro fianco anche la diocesi di Pozzuoli. Il vescovo, monsignor Gen-naro Pascarella, insieme ai parroci della forania di Quarto, ha aveva invitato «le istituzioni ad una maggiore riflessione circa l’apertura di una discarica da loca-lizzare in una delle cave in via Spinelli,

perché una soluzione d’emergenza non può causare ulteriori danni a persone e a territori che stanno cercando di indivi-duare percorsi di sviluppo. Non possono lasciare indifferenti le reazioni bipar-tisan – si legge nel comunicato stampa della diocesi – arrivate da tutte le com-ponenti politiche, dal mondo imprendi-toriale e dalle realtà sociali e culturali». Ma l’individuazione di una discarica nell’area flegrea non sembra essere archi-viata e la mobilitazione non si arresta. I vari soggetti impegnati contro la discari-ca hanno pertanto istituito un Comitato che continua a coinvolgere i cittadini, raccogliendo le firme per istituire un registro comunale dei tumori. Lo slogan che ha accompagnato la lotta è stato “No alla discarica, né a Quarto, né altrove”. I membri del comitato si stanno adope-rando per sensibilizzare la cittadinanza ai temi del riciclo dei rifiuti. Durante il mese di febbraio sono state effettuate una serie di iniziative nelle parrocchie e nelle piazze per parlare di differenziata e di compostaggio domestico.

c.b.

Rifiuti: diritti e doveri

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6marzo 2011

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Il convegno internazionale di studio su san Paolo si è concluso nella mattinata di sabato 19 febbraio sul Rione Terra, con gli interventi del professor Gianfranco De Rossi (Espera) e della dottoressa Costanza Gialanella (Ufficio Beni Archeologici di Pozzuoli). Per gli oltre 200 partecipanti è stata prevista una visita alla cattedrale e al suggestivo percorso archeologico sotterraneo. Una scelta precisa per far conoscere l’antica rocca puteolana a studiosi provenienti da diverse parti del mondo, convenuti a Pozzuoli per confrontarsi sulla figura di san Paolo. «Il nostro territorio (e la sua gente) – ha sottolineato il vescovo, monsignor Gennaro Pascarella – con la sua meravigliosa bellezza paesaggistica, archeologica, storica e culturale, non può perdere questa sua ricchezza, che è un bene di tutti. Con mitezza e rispetto dovremmo riprendere “possesso” della nostra città, in particolare del rione Terra e della cattedrale, che per secoli sono stati il cuore della città. Non possiamo abituarci a tempi infiniti. Quante generazioni dovranno ancora aspettare per poter godere della bellezza della “rocca” della città?».E la necessità che i lavori sul rione Terra non s’interrompano, è stata anche sottoline-ata dal presidente del comitato organizzativo del convegno, don Gaetano Iaia (nella foto accanto) e dal professor De Caro, che ha moderato gli interventi: «Il restauro del Tempio di Augusto – Duomo è stato effettuato dopo anni di discussione sul come si doveva lavorare; il compito era rivitalizzare sia il tempio antico che la chiesa cristiana. I lavori effettuati al Rione Terra rappresentano un lavoro generazionale; una ricerca non ancora finita per riscoprire la parte antica, sotto la città del ‘500. Molto c’è ancora da fare». Un impegno reso significativo proprio perché dall’approdo dell’Apostolo delle genti è partita l’evangelizzazione del cristianesimo in occidente: «Paolo non poteva che passare da Pozzuoli. Puteoli era il porto di Roma; Capua era il polo manifatturiero, l’industria, l’artigianato. L’asse Capua-Pozzuoli-Roma ha rappresentato il sistema economico più importante dell’Impero Romano».

Ritorno al cuore di Pozzuoli

DENTRO LA DIOCESI

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Su sdt on-line altri contributi e video sugli eventi.La pubblicazione degli atti sarà comunicata sul sito www.paulus2011.it

(continua dalla prima pagina)Aprendo i lavori del convegno internazionale di stu-dio su san Paolo, che ha visto la presenza di oltre 200 partecipanti ed ha ricevuto una speciale Meda-glia da parte del Presidente della Repubblica per l’al-to valore culturale dell’iniziativa, monsignor Pasca-rella ha sottolineato come ripercorrere l’esperienza del viaggio di Paolo di Tarso, riprendendo le parole di Benedetto XVI, «resta un valore perenne per i cri-stiani di tutti i tempi». «Questo convegno - ha ribadito il vescovo - vuole accendere i riflettori anche su un territorio e su una comunità, che, pur ricchi di storia e di memoria, rischiano di disperdere un patrimonio preziosissi-mo. Mentre siamo orgogliosi di un passato glorioso, sentendoci responsabili del futuro, vogliamo impe-gnarci nel presente a tener viva e sviluppare l’eredità che ci è stata donata». Dopo la Risurrezione di Gesù, ha evidenziato il professor Pasquale Giustiniani, docente di filosofia teoretica della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, «i propagatori del nuovo credo religio-so diffondono la propria fede percorrendo le strade e i mari che collegavano le province dell'impero e, successivamente, spingendosi oltre i confini di que-sto. Il viaggio – conclude - è una condizione reale di molti uomini e donne del mondo antico e tardo-an-tico, perciò anche per i giudei, anzi per i diversi tipi di giudaismo del mondo antico e per i diversi gruppi di credenti in Gesù. Lo stesso Paolo, decidendo di

mettersi più volte in viaggio, in fondo non fece che ripetere quello che aveva fatto Cristo e attuare il suo comando di andare in tutto il mondo e di predicare il Vangelo a ogni creatura». Nel Messaggio al popolo di Dio, scritto in occasione dell’apertura dell’Anno Paolino Diocesano, mon-signor Pascarella invitava la comunità diocesana a «conoscere di più San Paolo e il suo Vangelo, ma anche riscoprire le radici apostoliche della nostra Chiesa». Su questo slancio si sono sviluppati gli in-terventi di prestigiosi relatori nell’Auditorium del Seminario vescovile, durante le giornate di giovedì 17 e venerdì 18 febbraio.Nella mattinata di sabato 19 il Convegno si è spo-stato al rione Terra di Pozzuoli dove, con la collabo-razione della Soprintendenza ai Beni Archeologici,

Ufficio di Pozzuoli, i lavori hanno trovato conclu-sione con una visita riservata agli scavi archeologici e alla rinata cattedrale, l’antico Tempio di Augusto di recente riportato alla luce grazie a un importante progetto di recupero. In chiusura del convegno, volendo potenziare i suoi effetti anche nel medio-lungo termine, è stato previ-sto anche un momento di riflessione aperto a tutti, reso possibile grazie alla disponibilità dei professori Cesare Casale-Marcheselli (della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli), che ha ripercorso con l’ausilio di alcune immagini l’ultimo viaggio di Paolo, e Frederic Manns (dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme), che ha invece parlato del presunto difficile rapporto tra Pa-olo e le donne. L’evento ha avuto luogo nella sala Newton di Città della Scienza a Bagnoli. Nell’oc-casione sono stati eseguiti brani di musica sacra dal Coro Anthem Ensemble e sono stati proiettati due video ideati dal Centro diocesano per la pastorale della cultura e realizzati dall’associazione Nemea e dalla cooperativa sociale Ifocs per ripercorrere la storia del Rione Terra e della cattedrale, dal suo in-cendio nel 1964 ai giorni nostri, proiettandosi nelle iniziative future per la promozione dell’antica rocca puteolana e dei beni culturali ecclesiastici dei Campi Flegrei, non dimenticando infatti che una parte del territorio diocesano di Pozzuoli sarà nel 2013 prota-gonista del “Forum Universale delle Culture”.

Gaetano Iaia

Salvare e valorizzare il patrimonio del rione TerraL’evento che ha acceso i riflettori sul territorio

marzo 2011

I vescovi Salvatore Visco, Gennaro Pascarella e Silvio Padoin

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marzo 2011

In attesa che la cattedrale sul Rione Terra venga restituita

al culto, durante il convegno internazionale su san Paolo sono state presentate le tan-te iniziative per il rilancio dei beni culturali dei Campi Flegrei messe in campo dalla diocesi di Pozzuoli, grazie al Centro per la pastorale del-la cultura e all’associazione Nemea. Al convegno, infat-ti, erano presenti relatori e partecipanti provenienti da diverse regioni d’Italia, ma anche da Gerusalemme, dalla Polonia, dalla Germania, da Malta. Ed è soprattutto con quest’ultima realtà che si pre-vede d’instaurare un percorso di scambi culturali, proprio ripercorrendo l’ultimo viag-gio di san Paolo. Così, sono stati proiettati i video per ricordare l’evento realizzato l’anno scorso in occasione dei 40 anni dello sgombero del Rione Terra ed è stato pre-sentato l’Itinerario Paolino che l’associazione sta portan-do avanti, a partire dal porto, passando per il centro storico

puteolano fino ad arrivare al santuario di san Gennaro alla solfatara. Grande interesse ha suscitato la presentazione del Movart, il Museo virtuale del rione terra, lanciato dal Cen-tro culturale diocesano e dalla Nemea, realizzato da France-sco Lemma, il quale con la cooperativa Ifocs sta portando avanti anche il progetto del portale www.welcometourist.

it (grazie ad un sostegno alle imprese offerto dal Comune di Napoli e alla disponibili-tà del parroco di S. Pasquale Baylon a Bagnoli), con l’o-biettivo di rilanciare gli iti-nerari turistico-religiosi della Campania, in particolare dei Campi Flegrei. Il Movart sta prendendo “vita” nella sede della Nemea nell’Episcopio sul Rione Terra e intanto è

stato attivato uno Sportello informativo attivo martedì, giovedì e venerdì (dalle ore 10 alle 12) nella Chiesa S. Maria della Purificazione, in sinergia con la Congrega guidata da Francesco Muoio (riprenden-do l’esperienza positiva del Religious Tourist Office, por-tata avanti durante il Grande Giubileo del 2000).

Carlo Lettieri

DENTRO LA DIOCESI

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Il turismo religioso e l’Itinerario PaolinoSu Internet un portale per i Campi Flegrei

Esercizi spiritualiper il Clero

Vocazionario di PianuraDal 14 al 19 marzoTema: “Gesù Cristo,Re dei Giudei”P. Claudio De Caro SdV

Per info: 0817261856P. Ciro Sarnataro [email protected]

Concerto violino/organo Maestro Stefano Mhanna

Sabato 12 marzo (ore 19)Chiesa S. Maria degli AngeliMonteruscielloPer ulteriori info: www.smariadegliangelie-schiara.it

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La cultura come ricerca di verità anche scomoda: mostra di disegni “AgnusDei” di Giuseppe Piscopo sulla libertà

E l’aratro diventò macchina da scrivereLa comunicazione: le parole possono combattere contro le armi per far trionfare la pace

Si è appena conclusa la mo-stra di Giuseppe Piscopo,

un giovane artista di Fuori-grotta, che si è ispirato al cam-po e all’aratro pronto a solcar-lo. “AgnusDei”, infatti, nasce dall’incontro dell’artista con un vecchio aratro poggiato su un muro di una cittadina del Cilento.Codificata attraverso simboli e linguaggi collettivi - come è stato sottolineato nella pre-sentazione della mostra - la cultura è oggettiva va oltre il singolo per occupare un suo spazio autonomo. La cultura comunica esperienze. Alla cul-tura sono legate le idee, sono legati i movimenti, le opinio-ni, la vita diversa. La cultura è ricerca, è verità, a volte anche scomoda, in tutte le sue forme è la crescita di un popolo.«L’aratro - si evidenzia nella recensione, curata da Mas-simo Consorti - segue la sua linea retta con uno scopo, e non la lascia fino a quando sente che il vomere è stanco e neppure allora si riposa, per-ché il lavoro è immane e deve

procedere nonostante le pietre che fanno scintille e le braccia senza più vigore di un uomo ormai muto. L’aratro disegna un andare che non si trasfor-ma mai in moto perpetuo, come dissimili sono le tracce che lascia e solo perché ama le differenze come odia le omo-geneità appiattite. La ricchez-za è tutta nello scomporsi di zolle e di erba e di argilla che si mescolano fino a diventare terreno fertile dove poggiare i semi a germogliare. E il pia-cere intimo, caldo, intrigante e quasi sensuale, sarà tutto consegnato al raccolto dopo che la neve avrà ammantato di bianco e di silenzio il mondo intorno». Altro momento significati-vo del percorso strutturato da Piscopo, è l’incontro con una macchina da scrivere. Anche in questo caso, come per l’aratro, ci piace riportare le suggestioni espresse nella recensione della mostra da Consorti: «Mancano le let-tere ma i tasti comporranno comunque il pezzo da prima

pagina perché sarà scritto con l’anima mentre il corpo atten-de un qualsiasi sussulto di ner-vi e di muscoli atrofiz zati. In fondo la macchina da scrivere è l’aratro che si trasfigura, che cambia sembianze, so stanza e perfino il suono della terra rimossa che si trasforma in un ticchettio ritmato adatto a co-struire parole, a seminare sen-sazioni, a sublimare le emo-zioni di un pensiero, un’idea, un fatto che si materializza sulla carta bianca che ritorna. Le parole fuggono e vanno a

posarsi dove vogliono, dove sentono che c’è qualcuno in grado di afferrarle e di farle proprie. Sono importanti le parole perché hanno un pote-re straordi nario. Accarezzano e schiaffeggiano, criticano e adulano, sfiorano l’anima e la mortificano e, qualche vol-ta, uccidono. Le parole sono armi, come le note musicali, come le strofe di una poesia, come le urla dei ragazzini tra-sformati in soldati di tante guerre da dimenticare».

c.l.

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IDEE & PROGETTI

marzo 2011

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Foto per capire i Campi Flegrei

«Quando scatti una foto, prima di dire cosa c’era o cosa è successo lì, dici, io c’ero». Questo è quan-to scrive nella prefazione del suo libro Maurizio Lubrano, fotografo per passione e per mestiere. Una pubblicazione nasce per soddisfare un’esigenza primaria: comunicare, far sapere o, per dirla con un termine moderno, connettersi con il mondo. E Maurizio vuole comunicare, con le immagini e con la scrittura. “Qualcuno le chiama fotografie” è il secondo libro di Lubrano, edito da Graus Editore. È una sorta di viaggio nel tempo in cui le fotografie sono la finestra da cui si guarda la realtà. È anche un modo di vedere le immagini non per quello che rappresentano sulla superficie della carta fotogra-fica, ma anche per quello che rappresentano per l’autore, per soggetti raffigurati, per il messaggio che vuole arrivare al lettore, sfidando il tempo e lo spazio. È un libro dedicato ai ragazzi che hanno più di trenta anni e meno di quaranta; a chi ha cono-sciuto un’epoca diversa, gli anni ’80. Un tempo che sembra lontanissimo in cui l’oggetto dei desideri dei

ragazzi era il gettone telefonico. Il gettone diventa una bandiera. Un simbolo che deve riemergere, per farci ricordare, nell’era del cellulare, come eravamo e, soprattutto quanto è andato perso. Ma il gettone diventa anche il testimone che accompagna il let-tore fino alla fine del lavoro. Il libro di Lubrano è un viaggio fatto di scatti fotografici, riflessioni, ragiona-menti su temi di attualità, della tremenda attualità del pensiero unico che non offre spazio ai valori e non tiene conto delle esigenze, e delle necessità, di una generazione che soffre; forse, senza com-prendere esattamente il perché. Le foto sembrano rappresentare l’anima, la coscienza. E non a caso l’autore fotografa spesso la sua ombra nel momento dello scatto. Si tratta di un libro autobiografico. Il territorio flegreo c’è, emerge dalle pagine. «La mia esperienza – scrive Lubrano – è fotografica e parte dai Campi Flegrei. Sono più di dieci anni che foto-grafo munnezza sparsa in questo territorio». Alla fine, un invito, una speranza, seppur flebile: l’invito all’ultimo sforzo per riprendersi la propria vita.

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10marzo 2011

VITA SOCIALE disabili

2011 - Le visite guidate di Marzo

Giovedì 3 > Vulcano Solfatara Chiesa di S. Gennaro - Pozzuoli

Giovedì 24 > Palazzo Reale Piazza del Plebiscito - Napoli

Giovedì 30 > Complesso Vanvitelliano Parco e Reggia di Caserta

2011

mar

zo

Per info: Associazione Pro Handicap OnlusVia Lungolago, 4 – Bacoli (NA)telefax 081 8687162e-mail: [email protected] – sito: www.prohandicap.it Progetto realizzato con: Associazione La Roccia e Associazione Ascam

Il Volontariato per la Comunità - Bando di idee 2009 CSV Napoli

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STORIE

Testimonianza. Un gruppo di ragazzi flegrei in Cappadocia al workshop europeo su volontariato e cooperazione

I “turkopolitans” ambasciatori di paceGiovane turco scrive una lettera-manifesto: «Cancelleremo le frontiere, dobbiamo crederci»

marzo 2011

Anche un puteolano, unico flegreo, è stato ricordato dalla Prefettura di Napoli in occasione della Giorna-ta della Memoria del 27 gennaio. Alla memoria di Giuseppe Antonio Caparro è stata conferita la Meda-glia d’Onore, un riconoscimento riservato ai militari italiani deportati e internati nei lager nazisti tra il 1943 e il 1945. Uomini che non si arresero alle scelte sbagliate che il governo italiano e tedesco adottarono durante la Seconda Guerra Mondiale. Infatti, decisero di schierarsi con il giusto, anche se questo significava stare dalla parte più difficile e dolorosa. La storia degli internati inizia dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, quando l’Esercito Italiano si dissolve. I soldati sono lasciati a se stessi. I nazisti non perdono tempo: oltre 810 mila italiani sono catturati perché consi-derati disertori e nemici. Vengono definiti “internati militari” (Imi), una categoria non contemplata dalla Convenzione di Ginevra, una trovata burocratica per schiavizzare i prigionieri. Migliaia di soldati scelgono di collaborare con la Re-pubblica Sociale Italiana di Mussolini e il Terzo Reich di Hitler. Mentre oltre 600 mila Imi, nonostante le sofferenze e il trattamento disumano dei lager, deci-dono di non collaborare. Tra questi c’è anche un ma-rinaio di Pozzuoli. «Mio padre – spiega Basilio, figlio di Giuseppe Antonio Caparro – era imbarcato su navi e sottomarini partecipando ad azioni di guerra nelle

acque libiche». Caparro si distinse per valore militare e senso di abnegazione verso i commilitoni. Poi con l’Armistizio fu internato - dal 9 settembre del ’43 al 16 luglio del ’45 - nei lager tedeschi. Gli internati, senza controlli igienici e sanitari, a differenza dei prigionieri di guerra, erano privi di tutele internazionali ed erano obbligati al lavoro forzato: servizi ai campi, manova-lanza al servizio di militari, imprenditori e contadini. Nel ’46 Caparro con la fine delle ostilità ritorna nella sua Pozzuoli, in congedo. L’anno dopo si sposa e ha tre figli, Caterina, Rosaria e Basilio, ai quali trasmette i valori cristiani; lavora per la società “Esso Petroli” sino alla morte nel 1967. «La sua vita – racconta Basilio - è stata contraddistin-ta da valori che oggi, spesso, vengono dimenticati e che mio padre ha tenuto in alto anche nei momenti di sof-ferenza della prigionia: onestà intellettuale, coerenza, moralità, umiltà senza ricerca del successo, disponibili-tà totale e incondizionata verso gli altri, fedeltà nell'a-micizia, equilibrio e determinazione nella scelte e nei rapporti umani, fraternità e condivisione reale, amore per la famiglia, laboriosità. Un patrimonio lasciato in eredità alla nostra famiglia. Mi auguro che la sua te-stimonianza, che consegno assieme alla medaglia a mio figlio, possa essere trasmessa ai suoi discendenti perché coniughino amor di Patria, valori veri della vita ed impegno civile e bussola di tutti i giovani, i quali a loro

volta devono essere i fautori di una rinnovata Resisten-za contro le ingiustizie del mondo».

c.b.

Giuseppe Antonio Caparro, l’internato di Pozzuoli

Un ponte tra i Campi Flegrei e la Cappadocia: a realizzarlo i sei ra-

gazzi provenienti da Bacoli e Pozzuoli che hanno partecipato a febbraio al workshop sul volontariato promosso dall’Unione Europea. A organizzare la missione italiana l’associazione Lux in Fabula, che ha inviato a Kayseri (Ce-sarea, una grande città di oltre un mi-lione di abitanti) cinque giovani tra i 18 e i 25 anni, più un “leader” di 30 anni; altrettanto hanno fatto le asso-ciazioni che rappresentavano Estonia, Romania e Polonia, oltre ovviamente ai padroni di casa. I turchi si sono di-mostrati davvero in gamba e ospitali, dando la possibilità di far piazza pulita di tanti luoghi comuni su un popolo che si sente innanzitutto europeo. Il gemellaggio sul volontariato è stato assai proficuo, anche grazie ai giochi improntati sullo spirito di coopera-zione con gruppi di nazionalità miste. Così la costruzione di un robot, con ogni squadra impegnata su una parte del corpo ma sempre in sinergia con gli altri; oppure polsi legati tra loro per svolgere un lavoro davvero di squadra durante una caccia al tesoro in un par-co. O, ancora: la raccolta di informa-zioni sull'associazione dei giovani di Talas (la municipalità di Kayseri dove

eravamo ospitati), la richiesta per stra-da agli abitanti di 5 parole turche, la composizione di una canzone sul vo-lontariato, l’incontro con il sindaco di Talas, una partita di pallavolo con giovani sordomuti… La conclusione è significativamente rappresentata dalla lettera che Emre, 22 anni, ha scritto e consegnato in sei copie agli italiani al momento della partenza. Emre ha anche coniato il termine "Turcopolitans", per sottoli-neare le affinità mediterranee tra na-poletani e turchi. Ecco il testo della

lettera, che lui stesso ha definito “un manifesto di amicizia”.Miei napoletani, lo so, la mano che sta scrivendo non è la più adatta per una lettera, ma io credo che le mie parole si-ano più importanti del mio stile di scrit-tura. Vi siete dimostrati i migliori per questo progetto. Credo di avere avuto una buona comunicazione con il vostro gruppo. Credo che non ci dimentiche-remo mai gli uni degli altri. Ho cono-sciuto tanta gente proveniente da tutto il mondo ma con la quale poi si sono persi i contatti. Questa è la realtà di questo

sporco mondo. Ma io credo che se pos-siamo ricordare è già abbastanza per la nostra amicizia. Forse non ci chiamere-mo sempre. Ma qualche volta inviatemi una mail o una cartolina (altrimenti vi ammazzo!). Laura non sei la sola a pensarla così: can-celleremo tutte le frontiere. Devi creder-ci. Molte persone la pensano come noi. Noi daremo forma a un mondo nuovo, daremo vita a una specie di Rivoluzione Francese del 21esimo secolo. «Abbiamo imparato a volare in aria come uccelli e nuotare nel mare come pesci, ma non abbiamo imparato ancora la semplice arte del vivere insieme come fratelli». Vi allego anche una vecchia moneta della mia collezione. Per la pace e la buona fortuna. C’è il grano e un ramoscello di ulivo. Il ramoscello di ulivo è il simbolo della pace e il grano è simbolo dell’ab-bondanza. Mi mancherete davvero tutti. Vi voglio bene: Mama Piera, Laura, Alfonso, An-tonella, Giovanna e Anastasia... Vi amo tantissimo (lo so che l’ho scritto male). Non vi dico addio perché questo è invece l’inizio della nostra amicizia... «Quando il potere dell’amore supererà l’amore del potere, il mondo conoscerà la pace».

Anastasia Manna

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Ogni giorno 38 mila sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità, conforto e speranza. Per continuare la loro missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per ilsostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e vengono distribuite atutti i sacerdoti, specialmente a quelli delle comunità più bisognose, che possono contare così sulla generosità di tutti.

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marzo 2011

Page 13: Segni dei Tempi - Marzo 2011

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CULTURA

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Alla scoperta del Vergiliano: un luogo magico tra piante e antiche tombe all’imbocco della Crypta Neapolitana

A Piedigrotta c’è il “parco dei poeti”Lo conoscono più gli stranieri che gli italiani, ma lo Stato lo dimentica e non finanzia restauri

Il Parco Vergiliano a Piedigrotta può essere considerato la porta napole-

tana dei Campi Flegrei: si raccoglie at-torno alla bocca orientale della Crypta Neapolitana, scavata dagli antichi ro-mani nella collina che divide Mergelli-na da Fuorigrotta; si tratta di una delle opere urbanistiche che compongono il piano di ristrutturazione dell'area flegrea di età augustea. Fiancheggiata su un lato da una condotta dell'acque-dotto del Serino, la Crypta è stata in uso fino a tutto l'800, poi dichiarata inagibile. All'interno del parco sono poste la presunta tomba di Virgilio (una tradizione dibattuta), il cenotafio di Leopardi (non c’è il corpo) e altri ipogei. È un complesso di importante valore storico, ma non noto quanto meriterebbe; abbiamo chiesto all'ar-chitetto Tommaso Russo, funzionario della Sovrintendenza ai Beni Archi-tettonici e Storico-Artistici di Napo-li, responsabile del sito, di illustrarne qualche aspetto.Che afflusso turistico c’è per questo sito?«Abbiamo alcune centinaia di visita-tori; è un luogo molto noto all'estero, principalmente ai tedeschi, agli inglesi e agli americani (grandissimi appassio-nati di Leopardi), mentre sembra che

sia poco invitante per i napoletani e gli italiani in genere. Organizziamo diverse manifestazioni legate alla cul-tura virgiliana e leopardiana, che per-mettono di aumentare il numero di frequentatori».Tra gli eventi promossi quali hanno riscosso maggiore successo?«Uno è sicuramente “la collina dei poeti”, realizzata insieme alla Pietà dei Turchini, il maggiore istituto di musica barocca: sono stati eseguiti dei concerti entro la Crypta, che hanno riscosso grande successo; poi ci sono state le mostre (in due diverse edizio-ni: 2008 e 2010) di pastori e presepi della tradizione napoletana del '700 e anche questa iniziativa è stata premia-ta da una buona partecipazione. Un altro importante lavoro sul parco fu lo studio, in collaborazione con l'Istituto universitario suor Orsola Benincasa e l'Orto Botanico di Napoli, di tutte le essenze vegetali descritte nelle opere di

Virgilio: le abbiamo catalogate, classi-ficate e reinserite in situ».E nei prossimi mesi, quali manife-stazioni sono in programma?«Stiamo pensando all'allestimento di una mostra di presepi della Pasqua napoletana: è una tradizione antica; un'altra idea è quella di curare una mostra sulle essenze particolari che abbiamo impiantato nel parco. Si po-trebbe fare tanto altro, ma mancando i fondi c'è poco spazio di manovra».E i fondi per la manutenzione?«Il Ministero a oggi non ha finanzia-to i lavori di manutenzione e restau-ro che eroga annualmente; io e il so-

printendente Stefano Gizzi abbiamo presentato le nostre rimostranze alla direzione regionale e a quella centrale del Ministero. È estremamente grave. Oggi il parco è ancora in buono stato, ma senza i lavori ordinari del verde e delle strutture (per una spesa che non supera i 200.000 euro annui) non passerà molto che l'incuria lo riduca in uno stato vergognoso».Cerco anche sponsorizzazioni esterne: qualche anno addietro ebbi dei fondi dall'Istituto San Paolo di Torino che permisero importanti lavori di restau-ro. Ma non si può contare sulle do-nazioni; sono beni demaniali di cui lo Stato dovrebbe avere maggiore cura».

Antonio Franco

Puoi trovare il giornale in distribuzione gratuita:

• edicola corso Umberto I a Pozzuoli (altezza Tamoil e

zona Gerolomini)

• edicola viale dell’Europa unita al Rione Toiano (sotto

il monte)

• edicola via Consalvo 99/D a Fuorigrotta

• edicola Ines, Via Marotta a Monterusciello

• bar "Primavera", giardinetti di via Carmine a Pozzuoli

• Farmacia Flegrea dr.ssa Stabile, viale Campi Flegrei, 11

a Bagnoli

Crypta Neapolitana

Erma di Virgilio

Sepolcro di Leopardi

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SPORT

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Lo Sporting Club Flegreo ritorna da protagonista nel

Gran Prix di nuoto Regionale del Centro Sportivo Italiano. Conquista con pieno merito la vittoria di tappa e primeggia sia nelle classifiche delle categorie maschili che in quelle femmi-nili. I flegrei si sono imposti ad una agguerrita concorrenza capitanata dalle società saler-nitane e irpine: Rari Nantes Salerno, Blue System Saler-no e L’Incon-tro Ariano. La manifestazione natatoria, or-ganizzata dal Csi Pozzuoli di concerto con il Flegreo e cura-ta per gli aspet-ti tecnici dal Csi regionale, è pienamente riuscita con circa duecento piccoli atleti (categorie Esor-dienti “C” e “B”) a contender-si la vittoria nei quattro stili (libero, dorso, rana e farfalla) sia maschili che femminili in rappresentanza di nove socie-tà. Seguitissime tutte le gare con punte anche di ottocento spettatori sugli spalti dell’im-pianto del PalaTrincone. Tra i piccoli atleti flegrei si sono di-stinti, conquistando il gradino più alto del podio Vera Citro nei 25m farfalla, Francesca Cortese nei 25m rana e Bruno Anaclerio nei 50m sl. Il team flegreo di Ottorino Altieri ha guadagnato anche tre secondi posti con Bruno Anaclerio nei

25m sl, Vera Citro nei 25m sl e Roberto Filogamo nei 25m rana. E ancora sei terzi po-sti con Valerio Cosentino nei 25m sl e nei 50m sl., Giulia Marchetta nei 25m dorso, Da-niela Torriero nei 25m rana, Mattia Chiusano nei 25m farfalla e Sabrina Dirupo nei 25m farfalla. E poi una serie di brillanti piazzamenti che han-no consolidato questi risultati e proiettato il team verso il successo. Tra gli altri sodalizi flegrei pre-senti alla kermesse un successo ha raccolto l’Ariete con Mario Castellano nei 25m farfal-la mentre una serie di buoni piazzamenti ha ottenuto l’Ever

Green che ha partecipato con un manipolo di giovanissime leve tra cui Alfredo Manda-to, Rita Carandente, Federica Chierichella Federica e Assun-ta Nespolino.La perfetta riuscita della mani-festazione, un appuntamento che il Csi in terra flegrea replicherà il prossimo 20 marzo, è dovu-to sicuramente al l’ospital ità della società S.C. Flegreo, costituita da un gruppo di

soci affiatati e decisi, nono-stante le molteplici difficoltà gestionali, a portare avanti un progetto sportivo ben definito e ai volontari del Centro Zona del Csi che non hanno lesi-nato energie ed impegno per dare vita alla prima tappa del Gran Prix. Importante anche l’apporto dei volontari dell’as-sociazione “Un’ala di riserva” che si sono inseriti fattivamen-

te nella macchina organizzati-va. In conclusione la classifica per società dopo la prima tap-pa recita: Sporting Club Fle-greo: 307 punti, Rari Nantes Salerno p. 172 e Blue System p. 167. Nella graduatoria per

Comitati, Napoli e quindi l’a-rea flegrea, nettamente avanti con p. 430, seguito da Salerno 339 e Ariano Irpino 101.

Giuseppe Moio

Torneo di Primavera a Quarto. La struttura sportiva del Divino Maestro a Quarto ospi-terà dal 17 al 19 marzo prossimi il “Torneo di Primavera” manifestazione aperta ai gio-vanissimi, tra gli 8 ed i 12 anni, appartenenti ad associazioni e parrocchie della diocesi di Pozzuoli. La kermesse organizzata “contro il sistema camorra” con il patrocinio della Provincia di Napoli, prevede lo svolgimento di gare di calcio a cinque, dodgeball e ten-nis tavolo. Per le iscrizioni ed ulteriori informazioni ci si può rivolgere al Csi Pozzuoli in via Annunziata n. 5 (tel. 081 3658812 – mail: [email protected]).

Carnevale con il calcio a cinque. Sono dieci le parrocchie che hanno aderito al “Tor-neo di Carnevale” di calcio a cinque che si svolgerà il 7 ed l’8 marzo a Bacoli, campo Castello di Baia, organizzato dal Csi Pozzuoli con il patrocinio del Comune di Bacoli. La manifestazione è aperta ai giovani Under 12, Under 14, Under 16 ed Under 18. E’ questo un nuovo momento di aggregazione per i giovani della diocesi dopo il mas-siccio successo riscosso con il “Torneo di Natale” a Quarto con la partecipazione di 400 giovani flegrei.

Girolamo Catalano, una vita per il Centro Sportivo Italiano. Passione, entusiasmo e solidarietà sono le parole-chiave dell’Oratorio della parrocchia SS. Pietro e Paolo di Soc-cavo, una delle prime sorte nell’area nordoccidentale di Napoli. Da sempre impegnata nel coinvolgere nelle proprie attività i giovani dei quartieri di Soccavo e Rione Traiano. La realizzazione di un campo di calcio a cinque negli spazi retrostanti la chiesa, lo scor-so anno, ha dato nuovo e più forte impulso a tutta l’attività ludico-sportiva. La struttura, una “piccola bomboniera” è stata voluta fortemente dal parroco don Umberto Ciotola, che utilizzando al meglio i contributi della comunità, ha realizzato una struttura che è divenuta subito strumento prezioso per il gruppo di ragazzi iscritti all’attività sportiva. Cinquanta mediamente le presenze dei giovani al gruppo sportivo che, divisi in fasce di età, dagli 8 ai 12 e dai 15 ai 18 anni, sono guidati ed allenati dall’incommensurabile Giuseppe Muselli. La dedizione e la passione del “Peppe” sono risultati fondamentali per aggregare i giovani e soprattutto per farli migliorare e crescere sul piano umano e calcistico. I giovani a tanta dedizione sanno rispondere con i giusti comportamenti e con i risultati sul campo. L’Oratorio da anni è tra i più assidui partecipanti alle manife-stazioni del Csi - Centro Zona Pozzuoli. E’ anche tra le società-parrocchia che ha vinto il maggior numero di trofei negli ultimi anni. I giovani sanno farsi apprezzare anche sul piano della disciplina e della correttezza. Gli ultimi successi sono stati conseguiti al “Torneo di Natale” nella categoria Under 14 e nei Tornei Interparrocchiali: Under 16 ed Over 16. «L’Oratorio è una realtà viva che deve essere alimentata costantemente – dice Enzo Colone, tra i responsabili più attivi del gruppo –. Per questo rivolgo a tutti i fedeli un invito a collaborare, dedicando parte del loro tempo libero alle nostre attività».Non solo oratorio per la Parrocchia di Soccavo. Operano anche l’Azione Cattolica, i Fo-colarini, il CVS-Centro Volontari Sofferenza, la Caritas, i Giovani dell’Agesci-Associazione Guida e Scout Cattolici Italiani. E poi l’Oratorio S. Domenico Savio, curato dal seminari-sta Enzo Cimarelli: una fucina di impegni con attività teatrali e sacre rappresentazioni.

Anna Gargiulo e Dora Maddaluno

Campi Flegrei, terra di nuoto: anche i baby avanzanoNuova tappa del Grand Prix del Csi al Palatrincone

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Foto di Nando Panico

Page 15: Segni dei Tempi - Marzo 2011

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TAM TAM TAM TAM

Pozzuoli, un progetto di volontariato con psicologi, assistenti sociali, sociologi, insegnanti, educatori ed animatori

Ludopolis, uno spazio per comunicareDall’integrazione culturale alla salute: lo sportello tra le fasce di popolazione più deboli

Affiancata nell’impegno dall’associazione Lux

in Fabula, opera da circa un anno Ludopolis, un’organiz-zazione no profit formata da psicologi, assistenti sociali, sociologi, insegnanti, edu-catori ed animatori, che in forma volontaria, assistono le fasce di popolazione più deboli; quelle che, per inten-derci, hanno maggiore diffi-coltà ad inserirsi nel tessuto sociale per poi accedere ai servizi. Tra gli eventi più importanti organizzati recentemente da Ludopolis, spicca una gior-nata completamente dedi-cata al rispetto delle diverse identità culturali: vi hanno partecipato diversi esperti che nelle scuole flegree han-no parlato d’integrazione e discriminazione mentre proiezioni di documentari sul tema immigrazione sono state effettuate nei locali dell’Art Garage di Pozzuoli; il tutto accompagnato da un gustoso buffet preparato dal-la locale comunità nigeriana. Questi incontri, con relativi dibattiti, hanno riscosso un notevole successo; segno che la gente accetta il confronto e ha voglia di essere parte attiva nella gestione della società. Ludopolis si rivela essere un ottimo sostegno alla citta-

dinanza anche e soprattutto per il servizio sociosanitario che eroga con lo “Sportello Informativo Mobile”, mo-menti di ascolto, informazio-ne ed orientamento rivolto ai cittadini italiani ed immigra-ti per far conoscere diritti e servizi a cui questi possono accedere nei loro comuni di residenza. Nella maggior parte dei casi, i camper delle Asl che ospitano lo Sportello Mobile sostano presso scuole o edifici pubblici per agevo-lare la comunicazione con gli studenti e le loro famiglie.Nei prossimi mesi dovrebbe-ro partire altri progetti come seminari e corsi di italiano per immigrati all’interno del-le scuole. La scelta di utiliz-zare gli istituti scolastici per lavorare sull’integrazione tra culture non è casuale. L’o-biettivo, oltre a quello di far integrare gli extracomunitari è quello di cancellare nella mente dei ragazzi l’intolle-ranza smantellando i piccoli e grandi luoghi comuni sugli stranieri e fornire ai questi giovani una corretta infor-mazione su tutto ciò che ri-guarda l’immigrazione ed i suoi risvolti. L’attività dei volontari di Lu-dopolis risulta, dunque, esse-re di grande importanza per un territorio come i Campi

Flegrei, che pur avendo molti lati positivi soffre di disoccu-pazione giovanile, mancanza di spazi sociali e, in determi-nati quartieri, anche di de-grado sociale e ambientale. A questa situazione si aggiun-gono poi le direttive nazio-nali spesso non in linea con le poli-tiche d’inte-grazione, dal m o m e n t o che esaspe-rano il già

delicato equilibrio tra immi-grati e residenti. Per evitare una prevedibile guerra tra poveri che si potrebbe inne-scare in periodi di difficoltà economica, come quella che stiamo attualmente vivendo, il lavoro delle associazioni di

volontariato tipo Ludopolis diviene essenziale. Per informazioni sulle pros-sime attività di Ludopolis, rivolgersi alla sede di Lux in Fabula sulle rampe dei Cap-puccini, n. 5 a Pozzuoli.

Valentina Cavaliere

tel 081 229 67 53 fax 081 372 04 [email protected]

marzo 2011

Page 16: Segni dei Tempi - Marzo 2011

ANNO PAOLINO DIOCESANO

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Associazione culturale di volontariato NEMEA Segreteria Itinerari: c/o Centro Studi per il Volontariato

Via N. Fasano, 9 – Pozzuoli (NA)Telefax 081.853.06.26 – Cell. 388.112.71.88 –388.101.97.12

www.nemeaonlus.it - [email protected]

Sede legale: Via Campi Flegrei, 12 – 80078 Pozzuoli (NA)

2011>> i Campi Flegrei

L’Associazione NEMEApromuove i suoi Itineraristorico-religiosi,sviluppando visitetematiche, rivolte inparticolare alle scuoledi ogni ordine e grado.

I Campi Flegrei hanno sempre esercitato un fascino particolare, dall’antichità più remota all’epoca del Grand Tour.L’Associazione invita ad un viaggio straordinario tra miti, leggende, storia, monumenti, alla scoperta dei tesori qui racchiusi.

Di quelli ancora esistenti e di quelli, purtroppo, dissipati; non per camminare sui sentieri della nostalgia, ma per contri-buire a proporre prospettive di sviluppo e di riscatto.

1. ITINERARIO PAOLINOMacellum “Tempio di Serapide” - Porto e Borgo marinaro – Chiese: Assunta a mare - S. Maria delle Grazie - S. Vincenzo Ferrer - S. Maria della Purificazione (cripta) - S. Raffaele - S. Giuseppe - Corpo di Cristo e Tempio Duomo sul Rione Terra.

2. ITINERARIO PALEOCRISTIANO PUTEOLANONecropoli di via Celle e S. Vito - Cappella rurale S. Vito

3. ITINERARIO IANUARIANOCratere Solfatara - Santuario S. Gennaro e convento Cappuccini - Anfiteatro Flavio

4. ITINERARIO PALEOCRISTIANO CUMANOAcropoli di Cuma - Antro della Sibilla - Resti basilica paleocristiana (Tempio di Apollo) - Resti basilica paleocristiana (Tempio di Giove)

5. ITINERARIO PALEOCRISTIANO MISENATEParco Archeologico di Baia - Castello di Baia - Cento Camerelle - Piscina Mirabile - Chiesa S. Anna a Bacoli - Chiesa S. Maria delle Grazie e S. Sosso a Miseno

6. BIBLIOTECA VESCOVILE E MUSEO DIOCESANO Biblioteca - Sala espositiva - Museo virtuale

7. ALLE PORTE DEI CAMPI FLEGREICrypta Neapolitana e Tomba di Virgilio

Anno Paolino Diocesano - 1950° anniversario dell'approdo di San Paolo a Pozzuoli(2010 - 30 maggio - 2011)

Sedi operative: c/o Chiesa della Purificazione - Museo Virtuale Rione Terra

c/o Palazzo vescovile - Chiesa SS. Corpo di CristoRione Terra – Pozzuoli (NA)

c/o Centro Arcobaleno – Officina TeatraleVia Cumana, 48 – Fuorigrotta Napoli

Centro Diocesano per la pastorale della [email protected]

www.welcometourist.itwww.welcomecampiflegrei.it

con il sostegno del Comune di Napoli

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