17
S erenissimi V ini OTTOBRE 2012 - N° 2 ANNO 1 - NUMERO 2 - Periodico quadrimestrale - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale –70% NE/TV - Contiene IP IL GIORNALE DEL CONSORZIO VINI VENEZIA Iniziativa realizzata con il contributo di: Shopping cinese nelle terre dei Serenissimi Vini pag. 10 Vendemmia 2012 pag. 16 Sulla via di Marco Polo pag. 20

SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

  • Upload
    others

  • View
    1

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

SerenissimiVini

OTTOBRE 2012 - N° 2

Ann

o 1

- n

UM

ERo

2 -

Perio

dico

qua

drim

estra

le -

Post

e Ita

liane

S.p

.A. –

Spe

dizi

one

in a

bbon

amen

to p

osta

le –

70%

nE/

TV -

Cont

iene

IP

il giornale del consorzio vini venezia

Iniziativa realizzata con il contributo di:

Shopping cinese nelle terre dei Serenissimi Vini pag. 10

Vendemmia 2012 pag. 16

Sulla via di Marco Polo pag. 20

Page 2: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

L’EditoriaLE dEL PrEsidEntE

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 2012 3

STUD

IO M

IOTT

O

MASON.IT

CONCESSIONARIA

Gli Agroplus rappresentano la soluzione più moderna e innovativa per chi da un trattore specialistico desidera la perfezione, dotati delle tecnologie più avanzate, di grande maneggevolezza e di un livello di comfort superiore per o�rire le migliori prestazioni tra i �lari.

Vendemmiatrici G1 e G2.Una nuova generazionedi macchine trainate.

I trattori specialisticileader in Europa,Agroplus V / S / F.

Gregoire o�re una vasta gamma di attrezzature per la manutenzione del vigneto: prepotatrici, trinciatrici, cimatrici, defogliatrici, spollonatrici, atomizzatori ed impianti da diserbo ed ovviamente macchine per la raccolta trainate e semoventi, per vigneto e oliveto.

Abramo Mason srlVia Kennedy 25 ∙ Vallà di Riese Pio X (TV)T. 0423 748266 ∙ [email protected]

EVOLVING AGRICULTURE.

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

MASON_GIU_2012.pdf 2-07-2012 9:17:48

Mercato estero e biologico, il futuro del Consorzio

molto performanti sul mercato, vero asse portante della nostra vitienolo-gia. Per tutto ciò possiamo afferma-re di aspettarci buone performances anche dalla vendemmia 2012. Altro punto di forza del Consorzio è la produzione di vino biologico, nuo-va menzione appena concessa dal-

la Comunità Europea, per i viticoltori che utilizzano tale metodo di coltivazione. La nostra è l’area a viticoltura biologica più grande d’Italia con oltre 350 ettari coltiva-ti secondo questo metodologia. A fine luglio abbiamo avuto un incontro con i ricercatori del Cra di Conegliano per definire una spe-rimentazione su larga scala di operazioni naturali contro la tignola, nemica giurata soprattutto di Pinot grigio e Chardonnay: tutto questo ci permetterà di aumentare la nostra conoscenza su di un tema fondamen-tale come la sostenibilità della coltivazione del vigneto, oltre a rappresentare una for-midabile leva di marketing di tutto il nostro territorio. Opereremo perché siano in tante le imprese a pensarla nella direzione della sostenibilità, sia come metodo biologico, sia come metodo attinente alla lotta integrata. Se saremo in molti ad essere interessati a tali approcci produttivi migliori, si potran-no raggiungere economie di scala sui costi di gestione. Molto è stato fatto, ma tantissi-mo resta da fare. C’è condivisione e apprez-zamento da parte di colleghi ed istituzioni dalle quali ci aspettiamo azioni concrete di sostegno progettuale. Noi produttori ci siamo, sarà un salto in avanti fortemente culturale sotto tutti i punti di vista, ci cre-diamo anche perché in questa zona siamo certamente all’avanguardia nell’Italia viti-vinicola. Il Presidente Giorgio Piazza

Quella 2012 è stata una vendemmia meno produttiva rispetto alla media degli ultimi anni, con una quanti-tà di uva raccolta stimata in calo del 10-15%. La flessione produttiva ha evidentemente inciso sull’anda-mento commerciale, con la conse-guenza di far lievitare i prezzi delle uve. I dati delle borse merci delle Camere di commercio di Treviso e Venezia mostrano infatti incrementi dei listini per quasi tut-te le tipologie di uva. Anche secondo i dati diffusi da Veneto Agricoltura, in provincia di Treviso la crescita dei prezzi, comples-sivamente pari all’8,5%, è dovuta soprat-tutto alle buone performance commerciali delle uve Igt, sia bianche che rosse: Pinot nero +42,1%, Raboso +34,6%, Pinot grigio +29,5%, Merlot, Tai +27%, Pinot bianco e Chardonnay +25%. Si registrano incre-menti a doppia cifra anche in provincia di Venezia per molte tipologie ed in partico-lare per le uve a bacca rossa. Il prezzo del Merlot, sia Igt che Doc, è cresciuto del 27%, e quello del Cabernet Doc di circa il 15%. Tutto ciò non ha modificato uno dei pun-ti di forza delle produzioni Doc e Docg del Consorzio cioè il fatto di disporre di un vino con giusto rapporto qualità/prezzo che fa-vorisce uno degli obiettivi del nostro pros-simo futuro: affermarsi sui mercati esteri. Lo sviluppo qualitativo delle produzioni del nostro territorio, negli ultimi anni, è avve-nuto per due ordini di motivi che attengono ad un fortissimo incremento della conoscen-za. Il primo riguarda la gestione del vigneto con lo scopo di ottenere impianti equilibrati e meglio gestibili, il secondo riguarda l’e-norme crescita delle tecniche e delle tecno-logie in cantina. Tutto ciò permette di otte-nere quel mix di qualità, quantità e prezzo

Page 3: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

Il futuro ha gli occhi a mandorla

L’EditoriaLE dEL dirEttorE

prossimo 3 novembre.Con questo progetto si vuole svolgere non solo un’attività strettamente com-merciale, ma vogliamo incrementare la nostra presenza commerciale in Cina e fare centro sulla città di Xi’an, nello Shaanxi, a cui Venezia è unita da antichi legami culturali, commer-

ciali e di amicizia.Al momento il Consorzio sarà presente con un gruppo di aziende, ma speriamo che nel prossimo futuro il numero di aziende possa incrementare e dare più spessore al progetto ed il volume di vini che possiamo offrire possa essere di assoluto riguardo.Nel mese di ottobre alcune aziende associa-te al Consorzio ospiteranno sei importatori cinesi che operano principalmente nell’area costiera della Cina. Anche su questo progetto riteniamo che ci possano essere delle aspet-tative interessanti e tali da dare continuità anche nel 2013.A supporto di queste azioni stiamo prepa-rando anche la versione in cinese del portale internet del Consorzio, già dai prossimi mesi inizierà la campagna di informazione degli operatori cinesi affinché possano utilizzare il portale per conoscere le aziende associate.Quello cinese è un mercato enologico emer-gente che rappresenta sì una bella sfida, ma anche una nuova e concreta opportunità di sviluppo per le aziende. Il Consorzio Vini Ve-nezia vuole dare alle aziende consorziate il sostegno e gli strumenti per poter cogliere tale opportunità. Il Direttore Carlo Favero

l Consorzio Vini Venezia, forte di un potenziale di produzione di oltre trenta milioni di botti-

glie, si sta muovendo con grande di-namicità promozionale verso i mercati internazionali. Molte attività sono in programma all’interno del merca-to europeo, ma la nostra attenzione si sta concentrando sul mercato dei paesi “BRIC”, mercati che sono in forte espansione, con crescite di consumo significative.Il Consorzio Vini Venezia, la Camera di Com-mercio di Venezia, la provincia di Treviso, l’U-niversità di Padova e il Centro di Ricerca per l’Agricoltura di Conegliano, sono impegnati in un grande ed organico progetto volto a far co-noscere e promuovere i vini in uno dei mercati emergenti del panorama mondiale, la Cina. Vogliamo rivolgere particolare attenzione al mercato cinese meno conosciuto, quello nel centro della Cina. Qui intendiamo avviare una vasta collaborazione con l’accesso alle nostre aziende e ai nostri vini, offrendo cor-si di degustazione - rivolti principalmente ad operatori del settore- ma anche offrendo sup-porto ai produttori di vino locali, con le nostre tecniche di produzione sia agronomiche che enologiche. Il progetto presentato in anteprima in un in-contro a Milano nel luglio scorso, ha avuto un favorevole riscontro presso gli imprenditori cinesi tanto che il Consorzio è stato invita-to a rappresentare l’Italia ed a presentare il progetto nel primo “Euro-Asia Wine summit of Xi’an” che si svolgerà nella città di Xi’an il

I

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 2012 5

Page 4: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 2012 7 SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 20126

Proprietario, editore e redazione Consorzio Vini Veneziasede legale Sestiere San Marco, 2032 - VeneziaTel. 0421 799256 - 0422 595227consorzio@consorziovinivenezia.itwww.consorziovinivenezia.itsede redazione Via Toniolo, 12 - Trevisodirettore responsabile Elisa Giraud

legale rappresentante Giorgio Piazza

concessionaria PubblicitariaEdimarca sasStrada Comunale Corti, 5431100 TrevisoTel 0422 305764Fax 0422 [email protected]

stampa Marca Print snc Via Arma di Cavalleria, 4 - Quinto di TV

anno i - numero 2 - ottobre 2012Periodico quadrimestraleRegistrazione Tribunale di Treviso n.192/2012 del 08-5-2012Poste Italiane S.p.A.Spedizione in abbonamento postale – 70% nE/TV

in questo numero

Editoriale del Presidente Editoriale del direttoresommariodove siamo statiOmbre veneziane a MilanoOmbre veneziane nella CapitaleWine tasting a MonacoIl Consorzio alla Balkan Wine ExpoAlla Fiera del Rosario di San Donà di PiaveIl Consorzio al Salone del Gusto di Torino

incoming operatori cinesiin visitaProntuario agronomicoi nostri viniRefosco dal peduncolo rosso DocManzoni bianco DocDue sorsi di approfondimento

Vendemmia 2012sulla via di Marco Polonuovo sito: www.consorziovinivenezia.itValoritalia informastrada dei ViniVerba volant, scripta manentLe aziende informanodove saremo

pag 356

888999

1012

13

14 1515

1620

23

2426

27

2830

soMMario

Iniziativa realizzata con il contributo di:

in copertina, foto dell’azienda agr. Moletto

SerenissimiVini

OTTOBRE 2012 - N° 2

ANN

O 1

- O

TTO

BRE

2 -

NO

VEM

BRE

2012

- Pe

riodi

co q

uadr

imes

trale

- Po

ste

Italia

ne S

.p.A

. – S

pedi

zion

e in

abb

onam

ento

pos

tale

–70

% N

E/TV

IL GIORNALE DEL CONSORZIO VINI VENEZIA

Iniziativa realizzata con il contributo di:

Shopping cinese nelle terre dei Serenissimi Vini pag. 10

Vendemmia 2012 pag. 16

Sulla via di Marco Polo pag. 20

delle terredel PiaveUve, vini e paesaggia cura di diego tomasi, Patrick Marcuzzo e Federica Gaiotti

il taiLison e Tai RossoUn’idea di Carlo Favero

La CooperazioneVitivinicolaVeneziana: dallastoria al Mercatoa cura di Federica Bianchin,stefano scaggiante e Eddy Martimbianco

LE nostrE PUBBLiCazioni

tutte le pubblicazioni sono interamente scaricabili dal sitowww.consorziovinivenezia.it

Page 5: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 20128

doVE siaMo stati doVE siaMo stati

Il progetto all’interno del quale rientra Griglie Roventi, campionato internazionale di barbecue, prevede an-che due eventi all’estero.Uno di questi è la cena - degustazione che il Consorzio ha avuto modo di fare a Monaco mercoledì 11 luglio presso il ristorante Miura. La cena con degustazione è stata organizzata su invito, erano presenti circa trenta operatori di settore. Abbiamo presentato il Lison Docg, lo Chardonnay Doc Venezia, il Refosco dal pedunco-lo rosso Doc Lison Pramaggiore e il Carmenere Doc Piave.Il Refosco ha accompagnato l’antipasto con affettati, formaggio, carciofi e peperoni. Lison e Chardonnay hanno accompagnato il secondo, un trancio di salmo-ne al vapore su letto di asparagi verdi. Infine il Carme-nere è stato abbinato al dessert: tortino al cioccolato con un cucchiaio di gelato.

Wine tasting a Monaco

Profumi e sapori dei vini dell’entroterra veneziano e delle terre del Piave hanno accompagnato la gastro-nomia tipica del Veneto al Salone del Gusto di Torino da giovedì 25 a lunedì 29 ottobre. Nelle piazze delle eccellenze venete, dove la Regione Veneto ha offer-to l’occasione di degustare prodotti e piatti tipici del territorio, il Consorzio Vini Venezia ha proposto in de-gustazione i Serenissimi Vini. Così, nella cucina veneta tra mare e montagna, le raffinate armonie del Lison Docg hanno accompagnato sarde impanate e moeca (presidio Slow Food) fritte con salsa piccantina con polenta di Mais Biancoperla (presidio Slow Food) e misticanza di radicchio rosso di Asigliano. Mentre la vellutata potenza del Malanotte del Piave Docg cele-brerà la Gallina di rustichello in umido con polenta di mais Sponcio.

il consorzio al salone del gusto di torino

Il Consorzio si è presentato a Milano nella splendi-da cornice di Palazzo delle Stelline il 4 giugno. Alle aziende consorziate che hanno aderito all’iniziativa sono state riservate delle postazioni per esporre e presentare le loro produzioni. È stata inoltre tenuta una degustazione di una selezione di vini Doc e Docg

tutelati dal Consorzio, guidata da Massimo Zanichelli. Hanno preso parte alla degustazione guidata giornali-sti dei media specializzati in food & wine. Numeroso il pubblico intervenuto per conoscere i vini e le aziende presenti.

oMbre veneziane a MilanoÈ stato il Centro Congressi di Tirana ad ospitare la pri-ma edizione di “Balkan Wine Expo”, l’unica esposizione dedicata al vino di qualità e rivolta al mercato della regione balcanica. Il 24 ed il 25 giugno, su iniziati-va dell’editore BaccoArianna, la capitale albanese ha ospitato oltre 100 case vinicole provenienti da diversi Paesi. Un’esposizione di respiro internazionale, rivolta

agli operatori del settore vitivinicolo, nata con lo scopo di creare nuove opportunità per le aziende orientate al mercato nell’area del Sud-est Europa Il tocco deli-cato dei bianchi aromatici di Lison e Pramaggiore ed i sapori travolgenti dei rossi delle Terre del Piave hanno sedotto la capitale albanese.

il consorzio alla balkan Wine exPo

Il 25 giugno il Consorzio si è presentato alla stampa italiana e internazionale con una cena di gala al Risto-rante Imago dell’hotel Hassler, nella prestigiosa corni-ce di Trinità dei Monti. Un appuntamento d’eccezione in cui i vini del Consorzio sono stati abilmente abbinati ai piatti cucinati dallo chef stellato Francesco Apreda.

Complici la serata limpida e la meravigliosa vista sulla Capitale, di cui si può godere dalla terrazza al settimo piano dell’hotel, i giornalisti sono stati conquistati dai profumi e dai sapori dei nostri vini. Ha guidato la cena-degustazione Massimo Zanichelli.

oMbre veneziane nella caPitale

Il Consorzio ha partecipato all’edizione 2012 della Fiera campionaria del Rosario, tradizionale appunta-mento autunnale a San Donà di Piave. Presso lo stand allestito insieme alla Strada dei vini del Piave e alla Strada dei vini di Lison Pramaggiore, gli oltre 30 mila

visitatori hanno potuto degustare le produzioni tutela-te dal Consorzio. È stata un’ottima occasione per farsi conoscere dal grande pubblico che ha apprezzato le degustazioni.

alla Fiera del rosario di san donà di Piave

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 2012 9

Page 6: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 2012 11

traders dal Celeste impero per conoscere i serenissimi Vini

Traders dal Celeste Imperoper conoscere i Serenissimi Vini

motivo che i produttori italiani, presentan-dosi ai propri partner cinesi come gruppo, hanno avuto il vantaggio di poter offrire un ventaglio di vini sufficientemente ampio ed interessante sia in termini di varietà che di qualità. Se da un lato, infatti, in Cina al momento la richiesta di vini rossi copre la maggioranza del mercato, d’altro canto la crescita di vini bianchi, ed in particole de-gli spumanti cosiddetti “non champagne”, ha riscontrato negli ultimi tre anni ritmi di crescita molto interessanti.

Dieci operatori cinesi del settore dei vini ha visitato, dal 17 al 20 ottobre, l’entroterra veneziano

e le terre del Piave, scoprendo i aromi ed espressività dei vini Doc e Docg tutelati dal Consorzio.Gli operatori hanno potuto visitare alcune cantine aderenti al progetto, ognuna delle quali ha potuto presentare e far degustare i propri vini. Promotori dell’iniziativa sono stati il Consorzio Vini Venezia e il Consor-zio del Prosecco Doc, che insieme hanno collaborato nella promozione dei principa-li vini prodotti nell’area delle province di Treviso e Venezia. Dopo le visite alle zone di produzione, ogni importatore ha potuto approfondire gli aspetti più commerciali at-traverso incontri BtoB singoli, a carattere più commerciale. Inoltre, per favorire ulte-riormente lo sviluppo dei rapporti commer-ciali, dopo l’incoming è prevista un’attività di follow-up dell’iniziativa. Certamente, a livello distributivo, gli importatori invitati rappresentano un grosso potenziale, aven-do sede in centri come Pechino, Shanghai, e l’isola di Taiwan, ed è anche per questo

inCoMinG oPEratori CinEsi inCoMinG oPEratori CinEsi

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 201210

Page 7: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 201212

in Visita

La discesa in vigna di Mirta oregna, giornalista di food&wine

mi: Riccardo Barro, l’enologo, che nel suo giorno di ferie ha dovuto spiegarmi e rispie-garmi Doc, Docg, vitigni autoctoni e non, sorbendosi una serie di lunghe interviste; il direttore del Consorzio Carlo Favero che, appena rientrato dalla Slovenia, è venuto a cena con me e c’è rimasto fino all’ultimo goccio di Manzoni passito; e anche Elisa Gi-raud, l’ufficio stampa, che mi ha scorazzato per la seconda tornata di produttrici....Quello che ho respirato è stata una grande passione di fare, ma di fare bene e con la voglia di farsi finalmente riconoscere. Forse il nuovo Consorzio farà seppellire qualche “ascia di guerra” e darà quella forza che i produttori si meritano.Certo qualcuno a fine mese fa i conti, qual-cun altro può scegliere se tenere un vino in cantina perchè non perfetto, ma credo che questo sia anche il bello del Consorzio. Pec-cato aver visto solo alcuni dei 160 affiliati!

Mirta Oregna

Da giornalista di food&wine sul coté “tendenze”, quale sono, la nascita del Consorzio Vini Venezia mi ha

subito incuriosito, per cui ho fatto in modo di non perdermi la prima uscita pubblica del Consorzio a Milano, nel giugno scorso. Non sono una tecnica del vino, né una som-melier, ma per lavoro e per passione di vino ne assaggio (sono per di più originaria di Piove di Sacco). Quelli proposti a Milano da Massimo Zanichelli (per altro eccellen-te moderatore della degustazione) mi sono proprio piaciuti. C’erano poi diverse donne produttrici che mi hanno fatto accendere la lampadina di un servizio (per La Cucina Italiana) tagliato proprio su di loro, don-ne del vino, produttrici spesso di un vino “rabbioso” e non facile da domare. La di-scesa in campo, anzi in vigna, è stata breve ma intensa e i membri del consorzio si sono davvero fatti in quattro per accompagna-

Mirta Oregna, giornalista di food&wine, ha conosciuto il Consorzio Vini Venezia a Milano, nella degustazione che Massimo Zanichelli ha guidato presso palazzo delle Stelline il 4 giugno 2012. Né è rimasta positivamente impressionata e ha deciso di proporre un servizio per la prestigiosa rivista La Cucina Italiana. Mirta è venuta a trovarci in ottobre e, in attesa di leggere il suo articolo, ci ha lasciato le sue impressioni.

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 2012 13

food wine&

ProntUario aGronoMiCo

Un’annata meteoviticola particolare ha battezzato la nuova doc Venezia

i eravamo lasciati all’inizio della sta-gione vegetativa della vite e sicura-mente è tutto da raccontare l’anda-

mento, sia meteorologico che fenologico, che si è proposto nel prosieguo dell’annata vitico-la dell’area della DOC Venezia.Dopo un aprile caratterizzato da piovosità e abbassamenti termici che ha determinato una fenologia “a scalare” molto eterogenea tra le diverse cultivar viticole, ma anche all’inter-no della stessa varietà, il mese di maggio ha continuato sugli stessi binari con piovosità e temperature piuttosto contenute per il perio-do. L’andamento siccitoso e le alte temperatu-re che avrebbero caratterizzato l’estate 2012 sono iniziate dalla metà di giugno, con conferme nei due mesi succes-sivi che hanno evidenziato valori termici di circa 2°C superiori alla media. Temperature che hanno determinato problemi piuttosto importanti nel soccorso idrico del-le diverse colture agrarie presenti nel territorio della nuova DOC Ve-nezia. La fenologia ha mantenuto fasi piutto-sto lunghe per gran parte del periodo vegeta-tivo e di maturazione delle uve: la fioritura è iniziata attorno al 20 maggio (Chardonnay) e si è compiuta nella prima decade di giugno. La pre-chiusura del grappolo, nelle varietà precoci, si è manifestata tra il 15 e il 20 di giugno, mentre l’invaiatura ha evidenziato il primo cambio di colore nel Pinot grigio a par-tire dalla metà del mese di luglio. Così come

A cura di Fiorello Terzariol, tecnico del Co.Di.Tv

le piante hanno sofferto la man-canza d’acqua nei mesi estivi, anche le princi-pali ampelopatie (patologie del-la vite) fungine hanno dimostra-to evidenti diffi-coltà nel mani-festarsi, ciò dovuto anche all’umidità media relativa dell’aria piuttosto ridotta. Infatti, peronospora, oidio e botrite non hanno creato particolari preoccupazioni e hanno consentito

alle uve mature (inizio vendem-mia attorno al 23 – 24 agosto) di presentare grappoli sotto l’aspetto sanitario sicuramente di alta qua-lità. Anche le popolazioni dei pa-rassiti animali - cicaline, tignole e acari fitofagi - non hanno creato particolari problemi durante il periodo vegetativo. Indubbiamen-

te il permanere nei vigneti di un andamento di stress da carenza idrica e da elevate tempe-rature ha determinato un aumento di sintomi da mal dell’esca e da flavescenza dorata e/o legno nero che si sono puntualmente e sem-pre maggiormente manifestate a partire dalla seconda metà del mese di giugno. Le uve si sono presentate alla vendemmia sane, con un ottimo apporto zuccherino, ma con una aci-dità (acido malico), in particolare per le uve a bacca bianca, piuttosto ridotta. La raccolta dei grappoli maturi è stata favorita anche dal buon andamento del tempo, interrotta solo, e per fortuna, da alcune piovosità che si sono manifestate in pochi eventi. Fortunatamente anche le calamità atmosferiche (tolta la sicci-tà) sono state alquanto limitate in quest’anna-ta. Dal campo alla cantina. Ora aspettiamo di alzare i calici, che sicuramente saranno colmi della fatica di tutti i viticoltori, ma anche del-le speranze che si sono poste in questa nuova DOC della nostra terra.

C

Page 8: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

i nostri Vini

Manzoni bianco doc,felice armonia genetica

due sorsidi approfondimento

Questo splendido vino che deriva da una grande intuizione del prof. Manzoni è il frutto di un incrocio genetico tra il Riesling Renano ed il Pinot Bianco, ed ha saputo coniugare le caratteristiche dei due “genitori “ creando una felice armonia. In questo territorio che si apre sulle sponde del fiume Piave e che ri-sente favorevolmente delle brezze marine ha trovato un felice habitat ed un terroir che ne esalta le caratteristiche. La mineralità, l’aro-maticità e la freschezza del Riesling si fon-dono con l’eleganza e la rotondità del Pinot Bianco completandosi a vicenda in un sottile gioco di equilibri armonici. Si presenta con un bel colore giallo paglierino luminoso, tal-volta con qualche ricordo verdolino,s empre di buona ed elegante struttura. Al naso ri-saltano le note di frutta esotica (ananas in

Luigi Manzoni, nato ad Agordo il 9 luglio 1888 e deceduto a Conegliano il 31 marzo 1968, è stato un noto agronomo italiano. Nel 1912 si laureò in Scienze Agrarie all’Universi-tà di Pisa ed il 1° novembre dello stesso anno venne assunto dalla Scuola Enologica di Co-negliano come assistente e in seguito titolare, della cattedra di Scienze e Patologia vegetale. Nel giugno del 1933 divenne Preside e lo fu fino al 30 settembre 1958. Suo il merito del-la ripresa della Scuola Enologica nel secondo Dopoguerra come pure della costituzione della Unione ex Allievi. Accanto all’opera del do-cente, sviluppò quella del ricercatore e dello sperimentatore. Il suo lavoro di ricerca è do-cumentato da una settantina di pubblicazioni; ben noti i lavori di anatomia della vite corre-dati dalle sorprendenti microfotografie e quel-

Il professor Luigi Manzoni

particolare seguito da papaia), di pesca, di melone bianco e di erbe aromatiche su un importante fondo minerale. In bocca ritorna questa importante componente sapido-mine-rale, ma si accompagna all’aromaticità delle sensazioni fruttate in un sottile gioco di equi-librio molto piacevole che lascia un ottimo ricordo. È un vino di corpo che si accompa-gna a piatti importanti: da provare con scam-pi crudi leggermente marinati al pompelmo rosa o, come abbiamo fatto noi, con un bel risotto di go (ghiozzi) e biberasse (vongole veraci), ma si esalta anche con carni bianche come supreme di pollo con una salsa alle oli-ve. Interessante, ma ancora in evoluzione, la versione spumante che, date le caratteristi-che del prodotto, potrà avere anche dei risul-tati promettenti.

li sui consumi idrici delle piante, questi ese-guiti in collaborazione con il prof. A. Puppo. Dedicò i suoi studi anche alle patologie della vite ed alla genetica, realizzando con successo i famosi “Incroci Manzoni”. Molti furono i ti-toli che conseguì e le sue ricerche. In sinergia con il Prof. Giovanni Dalmasso impostò una serie di combinazioni di incroci utilizzando come parentali una varietà internazionale ed una autoctona trevigiana, con lo scopo di otte-nere un vitigno ad uva bianca e a uva nera che potesse sostituirsi con vantaggio alle varietà sino a quel momento coltivate. Alcuni di que-sti vitigni posseggono interessanti caratteristi-che viticole ed enologiche e stanno assumendo oggi grande importanza per la produzione di vini di qualità.

Fonti: Scuola Enologica e Wikipedia

di Paolo Chinellato, delegato Ais Venezia

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 2012 15 SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 201214

i nostri Vini

Scriveva Plinio il vecchio nella sua Naturalis Historia che nell’attuale zona di Lison-Pramaggiore, dove

convergevano le vie consolari Altinia e Annia, si producevano vini “quam pice nigerrima” (neri come la pece). Anche adesso, se osserviamo il Raboso ed il Re-fosco possiamo dire che queste caratteri-stiche sono rimaste. Il Refosco, con il suo caratteristico peduncolo rosso, probabil-mente deriva da questi vini “pucina” (di pece) magari ingentilendosi con l’evolu-zione e l’attenta selezione clonale. Le sue caratteristiche richiamano la natura sel-vaggia e gentile nello stesso tempo come un cavallo indomito che sprigiona forza e potenza, ma allo stesso tempo che sa mettersi al servizio di una nobile causa. Il colore è un rubino intenso, quasi impe-netrabile. Profumi che si aprono su note fruttate di prugna e ribes, ricordi vege-tali, leggere ma interessanti spezie (can-nella e noce moscata) per poi passare alla liquirizia ed al tabacco da pipa. In boc-ca si apre con opulenza e corpo, austero nell’impatto, freschezza e sapidità si spo-sano con tannini importanti che con l’af-finamento diventano eleganti. Bello ed intrigante il finale amaricante e di noc-ciola. Si sposa bene con importanti piat-ti di carne, da provare con una tagliata di manzo su letto di rucola. Interessante anche la sua versione passita che oggi si affaccia nel panorama enologico con buo-ne prospettive, con profumi di marasca e ribes già in confettura, seguite da note di cacao e tabacco dolce da pipa e da ricordi balsamici. In bocca è avvolgente, morbi-do ed elegante e lascia un piacevole e lun-go ricordo. Da provare con una crostata di ciliegie o prugne o, in alternativa, con un formaggio stagionato.

di Paolo Chinellato, delegato Ais Venezia

La natura selvaggia e il cuore gentile del refosco dal peduncolo rosso doc

Page 9: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 2012 17 SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 201216

dal vigneto alla cantina, il riscatto di un’annata viticola difficileS

varietà precoci bianche mentre per le tardive, soprattutto per le uve rosse, si prevede un’ot-tima raccolta con valori zuccherini particolar-mente alti compresi tra i 17°-21° gradi Babo e ottimi valori polifenolici. Nel complesso un’ annata difficile che ha messo a dura prova la professionalità e le competenze dei nostri agricoltori, ma che dai primi assaggi in canti-na potrà dare grandi soddisfazioni.

genza nei i vigneti più vecchi. Pertanto si è potuto preservare al meglio sia la qualità che la quantità dei mosti che comun-que risultano carenti nel loro complesso acido (tartarico e malico). Esso infatti purtroppo viene fisiologicamente degradato a tempera-ture superiori ai 30 gradi e si ripercuote nega-tivamente anche sui pH che sono leggermente più alti della media Di questa situazione hanno sofferto di più le i è aperta con deciso anticipo, rispet-

to alla previsioni, la vendemmia 2012 nel comprensorio del Veneto Orienta-

le. Complici il caldo dei diversi anticloni afri-cani che si sono susseguiti senza tregua e il perdurare della siccità, già nella prima deca-de di agosto sono state raccolte le prime basi spumanti al fine di preservare il corredo acido e aromatico delle uve. Una annata, quella del 2012, che in molti definisco anomala con un andamento climatico spezzato in due. Proprio di questo si è parlato a Legnaro nell’ ormai tradizionale incontro che Veneto Agricoltura organizza per presentarle le stime della pro-duzione viticola veneta e nazionale. Dai dati presentati è emerso che nella nostra area, esclusa la Pedemontana, è piovuto il 35-

40% in meno da gennaio al 25 di agosto con la piovosità più bassa degli ultimi 18 anni. Come ha spiegato il dott. Diego Tomasi del CRA di Conegliano le elevate temperature riscontra-te hanno imposto la rivalutazione di alcune tecniche e pratiche culturali come la defoglia-zione che espongono all’irradiazione diretta i grappoli aumentando anche di 5-8 gradi la temperatura degli acini, compromettendo la qualità finale dell’uva. In merito alle stime di produzione per la no-stra area possiamo dire che i cali di produzio-ne non sono stati così eccessivi, si parla di un - 5% grazie anche ad una disponibilità irrigua buona, anche se migliorabile. Questo ha per-messo un costante approvvigionamento idrico nei vigneti più giovani e irrigazioni di emer-

VEndEMMia 2012 VEndEMMia 2012

di Riccardo Barro

Page 10: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

VEndEMMia 2012 VEndEMMia 2012

dalle aziende associate

Si ringraziano le aziende Castello di Roncade, Luigino Zago, Principi di Porcia, Le Contrade, Introvigne Antonio, Terra Musa, Sandre, Rechsteiner, Santa Margherita e Moletto per aver concesso le fotografie

Foto di Moreno Maggi

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 201218 SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 2012 19

Page 11: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 2012 21 SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 201220

i Vini Venezia guardano al mercato cinese con il Progetto Xi’an

va detenere il primato. Ma ormai la va-rietà della domanda si va diversificando e raffinando. secondo i dati statistici la scelta del vino in Cina è influenzata da tre fattori: il marchio (per il 37%), la previa degustazione (34%) ed il paese di origine (31%). dalla mia esperienza personale, noto un crescente interesse verso i vini italiani da varietà autoc-tone. Forse in reazione all’uso troppo massificato delle varietà internazionali prodotte in Cina.

Come si colloca il vino nella vita dei cinesi?il vino ha un posto privilegiato nella re-galisitca, specialmente se viene dall’e-stero. Ha presa anche in momenti par-ticolari come il matrimonio e le feste cinesi. tra gli anziani, sempre di più si associa il vino alla salute. È ormai risa-puta la sua funzione terapeutica e la sintonia con i principi della medici-na tradizionale cinese. Anche in que-sto caso il vino importato è preferito perchè offre più garanzie di genuini-tà e sicurezza alimentare. negli ultimi tempi, è la fascia sopra i 35 anni quella che si avvicina al vino per conoscerlo e degustarlo. Questo dice

certa forza istituzionale o “di corpo” nel presentare i nostri prodotti. Questo può valere anche nel caso di export in altri Paesi. tuttavia in un paese come la Cina, molto inquadrato istituzionalmente, la presenza delle istituzioni per il dialogo e le trattative risulta più rilevante.

Xi’an, che tipo di realtà è?Xi’an è al centro della Cina, sia geogra-ficamente che culturalmente. È stata la prima capitale. negli ultimi secoli ha avuto un ruolo marginale nello scenario politico ed economico. Un certo risve-glio è avvenuto grazie al flusso turistico che si è aperto con la scoperta del noto “Esercito di terracotta” nel 1976. io mi trovavo già in questa città quando Bill Clinton nel 1998 scelse Xi’an come pri-ma tappa del suo viaggio in Cina. seb-bene a quel tempo fosse ben visibile la differenza con le città costiere, tuttavia si intuiva che sarebbe stata al centro dell’attenzione in una seconda fase dello sviluppo cinese, quello dell’entroterra.

Una curiosità, cosa significa Xi’an?significa “pace dell’ovest”.

Quali sono i punti di interesse del vino italiano in Cina?il vino italiano credo susciti interesse nel mondo cinese specialmente per un motivo: l’associazione nell’immaginario collettivo cinese a riguardo dell’italia. L’arte, la musica ed il design sono ele-menti del nostro Paese molto affasci-nanti e a cui anche il vino può venirne facilmente associato. Quindi nel comu-nicare si consiglia di fare appello a que-ste percezioni di base. Agganciare bene i vini con l’immagine, ad esempio, di una città come Venezia –ben fissata nel bagaglio collettivo cinese-- è una porta che si apre per l’accoglienza del prodotto. È un grosso vantaggio da sfruttare dei vini italiani. detto questo la qualità, come sempre, è quella che fa la differenza.

Quali sono le tipologie di vino più richieste?il vino rosso tranquillo con le varietà del merlot, cabernet e marselan sembra-

Progetto Xi’an, un titolo, una strate-gia. Dott. Queruli, di cosa si tratta?il Progetto Xi’an all’interno del Consor-zio vuole descrivere l’iniziativa in cor-so atta a promuovere i Vini Venezia in Cina, facendo riferimento alla città di Xi’an e a tutto il territorio e le province ad essa adiacenti. “Progetto” non indica una semplice iniziativa. dice il coinvol-gimento di molte componenti, non solo societarie, ma anche istituzionali, edu-cative, scientifiche e di consulenza per avvicinare il crescente e variegato mer-cato cinese. Xi’an rappresenta una ulte-riore scelta strategica. Qui si punta non

sulla Cina attuale, ma su quella a venire nell’arco temporale dei prossimi 5-10 anni. Xi’an è l’epicentro dell’entroterra cinese che andrà a bilanciare il benes-sere delle zone costiere. Il Consorzio Vini Venezia è la prima realtà del set-tore a fare questa scelta e mettersi in sintonia con il nuovo orientamento.

Qual è la situazione del mercato vi-nicolo cinese?il vino cinese non è sufficiente a soddi-sfare la domanda, sia a livello quantita-tivo che simbolico. La cultura del vino è ancora scarsa. Come apprezzarlo e consumarlo non è immediato nemmeno per il cinese medio che beve o regala al-cune bottiglie. da qui l’importanza del servizio di informazione a favore degli addetti al settore.

Come si collocano i vini italiani nel mercato cinese?Guardando nello specifico ai vini italia-ni, l’accoglienza da parte del pubblico cinese non manca. Manca invece una

Quello cinese è uno dei mercati emergenti nel panorama mondia-le. Il Consorzio Vini Venezia sta gettando le basi per avviare una

collaborazione che agevoli l’accesso alle aziende consorziate e alle loro produzioni. Abbiamo chiesto a Carlo Queruli, perso-na di riferimento del Consorzio a Xi’an, di spiegare il progetto.

sULLa Via di MarCo PoLo sULLa Via di MarCo PoLo

Carlo Queruli

Page 12: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 201222

sULLa Via di MarCo PoLo

come il mercato sia in evoluzione.

Cosa succederà a Xi’an?Molte cose sono già successe a Xi’an negli ultimi 2-3 anni. L’anno scorso si è chiuso l’Expo Mondiale dell’orticol-tura ed è entrata in funzione un’ effi-ciente metropolitana. Hanno costruito la nuova stazione ferroviaria per l’alta velocità, che sarà destinata a diventare lo snodo ferroviario più grande dell’a-sia. È inoltre in fase di completamento il terminal aeroportuale dei voli inter-nazionali. Mentre ci sarà anche una do-gana per le merci che arrivano dai porti della costa. anche per il settore vinicolo c’è una certa “fermentazione”. Hanno messo le fondamenta a quella che di-venterà la “Citta del vino”, un centro per import e commercio dei vini locali e stranieri e nel giro di un anno sono nate diverse società abilitate all’importazio-ne dei vini. non sappiamo ancora cosa altro stia succedendo. Quello che inve-ce dobbiamo sapere è che non possia-mo mancare a questo appuntamento con la storia.

www.consorziovinivenezia.it

È on line il nuovo sito del Consorzio

utto il Consorzio a portata di clic. Sarà anche uno slogan ormai troppo infla-zionato, ma descrive in poche parole

quello che è il nuovo portale del Consorzio.Il Consorzio, con le ragioni della sua nascita, una parte dedicata alla storia della viticoltura nel suo territorio e come si diventa soci. Il Terri-torio, con la descrizione di tutte le aree a Deno-minazione. I Vini, con una degustazione virtua-le delle Docg e delle Doc tutelate dal Consorzio. Le Uve, per scoprire da dove viene prodotto il nettare di Bacco. Notizie, eventi, comunicati stampa, rassegna stampa, link e documenti uti-li, editoria. Poi una sezione dedicata al Biolo-gico ed un’altra, la più importante e ampia che accoglie tutte le Aziende associate. La parte più importante che da senso a tutto questo lavoro

infatti è proprio la partecipazione attiva e visi-va delle Aziende socie del Consorzio. Nel por-tale è riservato uno spazio dedicato ai Soci nel quale inserire dati, foto, vini, etichette e altre informazioni che l’Azienda associata ritenga di suo interesse per la comunicazione. Il Consorzio ha delle grandi aspettative su questo strumen-to che ritiene fondamentale per la visibilità, la promozione e la valorizzazione delle Aziende associate e delle loro produzioni. Il Consorzio sta investendo delle risorse importanti in que-sto senso affinché nel prossimo futuro il porta-le possa avere lo spazio che si merita in tutti i motori di ricerca. Oltre alla versione in lingua inglese, prossimamente sarà sviluppata anche una versione in lingua cinese.La casa virtuale del Consorzio è all’indirizzo www.consorziovinivenezia.it

T

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 2012 23

* Carlo QueruliEnologo, diplomato all’Istituto Cerletti di ConeglianoEsperienza nell’azienda di fa-migliaMaster alla St. Bonaventue Uni-versity, New York (USA), per l’abilitazione dell’insegnamen-to della lingua inglese. Corsi di Lingua Cinese alla Chinese University di Hong Kong ed alla Northwest University di Xi’an, Cina.Gran parte del lavoro dedicato alla consulenza, traduzione ed editoria in campo enologico in Cina. Responsabile della Shaanxi Cla-re Translation Comp. Ltd, uffi-cio di Xi’an.Coordinatore della prima e se-conda edizione del Dizionario Enologico multilingue --uni-co avente la lingua cinese--, in collaborazione con l’Istituto Enologico di Piacenza, la Chi-na Agricultural University di Pechino e la School of Applied Linguistic and Cultural Studies della Mainz University (Germa-nia).Collaboratore con il Consorzio Vini Venezia per il “Progetto Xi’an”.

Page 13: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 2012 25

Valoritalia certifica il biologico

VaLoritaLia inForMa VaLoritaLia inForMa

Valoritalia srl è autorizzata ad effettuare at-tività di controllo sugli operatori che adot-tano il metodo di produzione biologico (ai sensi del Reg. CE n. 834/07) nel settore

vitivinicolo e delle produzioni vegetali, sia fresche che trasformate. L’autorizzazione giunge a poca di-stanza dall’uscita del nuovo Regolamento europeo n. 203/2012, in vigore dal 1 Agosto 2012, che ha stabilito la possibilità di certificare il “vino biolo-gico” per i vini ottenuti da uve vendemmiate dal 2012 in poi.

L’estensione dell’attività di controllo alle produ-zioni vegetali, sia fresche che trasformate consente inoltre a Valoritalia di porsi quale riferimento sia per tutti i produttori agricoli che desiderano certifi-care le proprie produzioni vegetali coltivate secondo il metodo dell’agricoltura biologica, quali ortofrutta da consumo fresco, sia per i produttori di prodotti di trasformazione agroindustriale, quali surgelati biologici, succhi di frutta, derivati del pomodoro (polpa, pelati, passate), confetture, etc

Il controllo del biologico si colloca dunque all’inter-no di una strategia di sviluppo che mira a qualifica-re Valoritalia come partner completo per le aziende del settore vitivinicolo italiano, in grado di rispon-dere ad esigenze diverse:

• controllo sui vini a denominazione d’origine• certificazione volontaria• ricerca e innovazione• controllo delle produzioni biologiche di aziende agricole complesse

IL REGOLAMENTO EUROPEOLa revisione del Regolamento europeo sul vino biologico pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 1 agosto 2012 introduce nuove norme sulla vinifica-zione biologica, che prevedono restrizioni all’uso di sostanze coadiuvanti e all’utilizzo di alcuni proce-dimenti meccanici durante la fase di vinificazione.

Il nuovo Regolamento UE 203/2012 interviene mo-dificando il Reg. CE 889/2008 con l’introduzione del Capo 3 bis “Norme specifiche sulla vinificazione”, nel quale è stabilito il campo di applicazione, i pro-dotti e le sostanze che possono essere impiegati nella vinificazione e le pratiche enologiche consentite.

A partire dalla vendemmia 2012 è possibile dun-que ottenere la certificazione “vino biologico” in etichetta. Finora la normativa aveva posto l’accento solo sui criteri di produzione dell’uva, mentre non stabiliva nulla rispetto al processo di vinificazione. Infatti l’unica definizione utilizzabile era quella di “vino prodotto con uve da agricoltura biologica”, che da ora potrà essere impiegata esclusivamente per lo smaltimento delle scorte attualmente presen-ti, fino a scomparire.

Il Regolamento di Esecuzione UE n. 203/2012, pre-vede anche che se un operatore è in grado di dimo-strare che il vino ottenuto prima della pubblicazio-ne dello stesso, era stato prodotto conformemente a quanto in esso stabilito, questo possa essere com-mercializzato con le indicazioni di vino biologico e riportare il logo biologico UE. In caso contrario, le scorte potranno essere commercializzate come “vino con uve da agricoltura biologica” senza inserire in etichetta il logo biologico UE.

Sede Operativa Territoriale Magazzino San Vende-miano Tel. 0438 - [email protected]; [email protected] ; [email protected] Dipartimento Certificazione Volontaria ValoritaliaDr. Pietro Cortiana Tel. 0445 313088 [email protected]. Giovanni Maschio Tel. 0445 313046 [email protected]

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 201224

Riferimenti normativi: DM 15992 12 luglio 2012 vino biologicoReg 203/2012 vino biologico Le aziende che sono interessate a conoscere nel det-taglio le opportunità di scegliere Valoritalia per la verifica delle proprie produzioni biologiche, posso-no contattare il Dipartimento Certificazioni Volon-tarie di Valoritalia.Per maggiori approfondimenti sulle attività di con-trollo dei vini biologici, Valoritalia invita a contat-tare i referenti:

Page 14: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 201226

Una chiacchieratacon stefano Collovini,Presidente della strada dei Vini doc Lison Pramaggiore

LAllora, Presidente Collovini come è stato gettarsi nella mischia?«E’ stato impegnativo inserirsi in una real-tà dinamica come la nostra associazione. in collaborazione col nuovo Consiglio di am-ministrazione abbiamo deciso di seguire il solco tracciato in passato, apportando alcune novità, naturalmente sempre in sinergia con regione Veneto, Provincia di Venezia, Comu-ni, Proloco del Veneto orientale,Veneto agri-coltura e Gal. a tale proposito si sono rivelati molto attivi, in questi primi mesi, i miei vice, antonio Geretto e daniele Piccinin, che rin-grazio a nome di tutti gli associati».

Una sintesi del lavoro fin qui svolto nel corso del 2012«E’ doveroso partire dalle attività svolte con la regione Veneto e le altre strade dei Vini del Veneto, come la presenza alla Borsa del turismo di Milano e alla Fiera dell’alimen-tazione di rimini (febbraio), la direzione del ristorante “GustoVeneto” al Vinitaly (marzo) e l’ organizzazione del 3° “summer Wine Fe-stival” di Bibione (agosto), due giorni di degu-stazione con il meglio delle produzioni delle strade del Veneto con ottimi riscontri da parte dei turisti e dei produttori stessi. non dimen-ticherei “Calici di stelle” a Villa Windmann di Mira e le serate legate a “Miss Venezia».

...e dove la Strada Vini è stata presente “in esclusiva”?«Quest’anno siamo stati iperpresenzialisti - sorride il Presidente -dato che abbiamo por-tato le aziende nostre socie a Portogruaro per terra dei dogi (maggio), abbiamo nobilitato con i nostri vini le serate di “Caorle incon-tra” (luglio-agosto), siamo stati partner della messa in scena del “trovatore” ad annone Veneto (luglio) e del concerto di fine estate di Pramaggiore al Mulino di Belfiore (agosto), abbiamo collaborato con la Mostra dei Vini di Corbolone a san stino di Livenza ed infine, a settembre, abbiamo promosso vini e territorio di nuovo a Bibione, durante la septemberfest (dove siamo stati anche intervistati da Gusto del tG5) e in occasione del weekend dedicato a Hemingway a san Michele al tagliamento».

Veramente un tour de force...e nei pros-simi mesi?«Proprio in questi giorni stiamo pianificando il da farsi - conferma stefano Collovini, che ha già le idee chiare – abbiamo, infatti, una ele-vata richiesta di collaborazioni e partnership a livello locale e di più ampio respiro, ma le for-ze e le disponibilità sono limitate, per cui ade-riremo ad eventi ben mirati come la Fiera del rosario di san donà (5-8 ottobre), dove sare-mo presenti col Consorzio Vini Venezia e Calici d’autunno (13 ottobre a Marcon). non man-cheranno poi appuntamenti di grande richia-mo regionale come risitaly, a Verona, e la Fiera del radicchio di scorzè, dove faremo conoscere i nostri vini ed i loro potenziali abbinamenti. infine la tradizionale degustazione congiunta del Lison Pramaggiore e del Piave, degustazio-ne che fa parte del calendario ufficiale dell’ais Veneto”.

E allora non ci re-sta che augurarle buon lavoro...Grazie, quello non manca!

strada dEi Vini

a fine dell’estate è, per la Strada Vini Lison Pramaggiore, il momento per

tirare i bilanci sulle iniziative intraprese nel corso dei primi mesi dell’anno, sentiamo cosa ci dice il suo Presidente, Stefano Collovini.

f o c u s t e r r i t o r iil corriere vinicolo n. 48

5 Dicembre 201114

22 dicembre 2010

In questa data da musiche natalizie, diversi decreti ministeriali ridisegnano i disciplinari

della zona. Dai vecchi Piave e Lison Pramaggiore si sfilano alcuni vitigni internazionali

per puntare – in chiave rinnovata, come vedremo – alle varietà più legate al territorio.

Ecco allora la nascita di due Docg, Lison e Malanotte del Piave, quest’ultima versione

ammiraglia del Raboso del Piave.

Le varietà internazionali eliminate sono quindi confluite, senza la minima forzatura,

nella Doc Venezia. Storicamente, nella pianura di Treviso e Venezia si sono sempre

prodotti Cabernet, Merlot e Pinot grigio.

Vini generalmente imbottigliati come Igt che ora, in un’ottica di generale rinnovamento

e miglioramento qualitativo, sono riconosciuti Doc, più interessanti per molti mercati.

La fusione dei due Consorzi Piave e Lison-Pramaggiore nel nuovo Consorzio

vini Venezia è la diretta conseguenza, quasi spontanea, dell’alleanza nata dalla

riorganizzazione di queste denominazioni. Una strategia di ampio respiro,

che guarda lontano e che ha anche favorito la fusione fra cantine sociali.

Ecco, in ordine cronologico e in sintesi, le tappe del percorso, che ha tutte le

caratteristiche per interessare altre denominazioni e i loro rispettivi Consorzi.

1.

Doc Venezia lanciatanei mercati del mondo

Pramaggiore (Ve). Una Doc di nome Venezia è cer-

tamente una geniale operazione di marketing, ma

non solo. Dietro l’intuizione di portare in etichetta

un nome che emoziona il mondo, ferve ormai da

diversi anni un impegno che spazia dal rinnovo

della viticoltura a un importante aggiornamento delle tecniche

di cantina, con l’appoggio delle università, fino a un attento ap-

proccio al mercato.

Di fatto, si è riprogettata una vasta zona, tremila ettari vitati omo-

genei fra Veneto orientale (Venezia e Treviso) e una piccola parte

della provincia friulana di Pordenone.

Si è definito con precisione il lavoro di 4.500 produttori – 180 dei

quali imbottigliatori – e si è puntato a un risoluto miglioramento

della qualità e della personalità di cinque denominazioni, abbi-

nate a un contenimento dei costi per arrivare infine sul mercato

nazionale e internazionale.

Non si risolve tutto, quindi, nella “bella pensata” di un nome am-

miccante in cambio di un guscio vuoto, un gioco che sarebbe du-

rato come la vita delle farfalle. L’offerta è notevole: una quarantina

di vini Doc ben assortiti e in quantità rilevanti, capaci di interes-

sare i grandi importatori internazionali. Perché proprio questo è

stato all’origine della straordinaria trasformazione.

L’inizio del nuovo corso ha coinciso con il Vinitaly 2007, quando

all’enologo Carlo Favero – ora direttore del Consorzio vini Vene-

zia e, all’epoca, del Lison Pramaggiore – un buyer americano aveva

domandato se ci fosse la disponibilità di un milione di bottiglie di

Pinot grigio di un’unica Doc. Il risultato fu che, dopo aver declina-

to l’affare con un nodo alla gola, Favero non chiuse occhio tutta la

notte, ma qualcosa in cambio cominciò subito a germogliare.

Nato e vissuto professionalmente nel mondo della produzione,

non aveva proprio la mentalità del burocrate e una cosa del ge-

nere l’ha subito spinto a rivedere il ruolo del Consorzio nel quale

era appena arrivato. E adesso, dopo che lo scorso luglio sono sta-

ti riconfermati i vertici del Consorzio vini Venezia – presidente

Ci sarà tanto da lavorare, i soci sono molti, i numeri della Doc Ve-

nezia sono rilevanti. Questo vuol dire che dovranno anche essere

coinvolti gli importatori perché avanzino serie proposte di natura

commerciale.

Passador. Per noi oggi è di grande interesse la Gdo, mentre prima

non disponevamo di volumi sufficienti. Ora di Pinot grigio, per fare

un esempio, abbiamo quantità discrete e il giusto equilibrio fra pro-

duzione e prezzo. Tutto questo consente determinate politiche. Con

la Doc Venezia si è cercato di dare una resa sufficientemente ampia…

Anche un po’ abbondantina (da 15 a 17 tonnellate)…

Ricordo che abbiamo a che fare con terreni freschi e che possiamo

disporre di un vino al giusto rapporto qualità prezzo, che ci permet-

ta, soprattutto nell’odierno contesto economico, una penetrazione

all’estero, visto che questo è il nostro futuro. Penso in particolare a

grandi Paesi, Germania, Regno Unito, Stati Uniti. Prendiamo anco-

ra il caso Pinot grigio: in Trentino sono stati molti bravi a imbotti-

Giorgio Piazza, laurea in Agraria, a capo anche di Coldiretti Vene-

to e contitolare dell’omonima azienda agricola di 60 ettari vitati a

biologico ad Annone Veneto (Ve), vicepresidenti Pierclaudio De

Martin e franco Passador –, è forse il caso di andare a vedere le

cose dal loro interno, approfittando di una riunione operativa in

cui è presente anche il direttore del Consorzio, carlo favero, come

abbiamo visto fra i registi della complessa operazione.

Presidente Piazza, non è che poi questi vini Doc venezia si

troveranno in tutto il mondo tranne che a venezia?

Non credo proprio. La stessa sede legale è in un palazzo storico di

Venezia, in Sestriere San Marco, nella dimora istituzionale della Ca-

mera di commercio. C’è un legame forte con la città, evidenziato dal

logo del Consorzio.

e i problemi che si erano creati con l’igt delle venezie?

Superati. La nostra richiesta della Doc Venezia è stata accettata, e

del resto ne aveva tutti i crismi. C’era anche stata una presa

di posizione del Comune di Venezia ma, insomma, non è

che possa riservarsi il nome…

Avete pensato a un’etichetta comune?

favero. Non è prevista. Bisognerebbe chiedere una modi-

fica del disciplinare a Bruxelles.

Piazza. Non dobbiamo essere colti da ansia

da prestazione… Le scelte che dobbiamo fare

saranno certamente ben ponderate e stra-

tegiche – come l’anno scorso lo è stata la

fusione dei Consorzi Piave e Lison Pramag-

giore nel Consorzio vini Venezia (vedi box

“Una rivoluzione in tre passaggi”) – nella

massima condivisione perché, comunque,

anche nella complementarietà ci sono le

differenze.

Il Veneto orIentale

totalmente rIprogettato

Una rivoluzione in tre passaggi

C’è tanto lavoro dietro questa completa riorganizzazione,

a cominciare da 5 Do rivisitate, una viticoltura scientificamente

rinnovata, nuovi criteri di vinificazione avanzata, la fusione fra cantine

sociali, la trasformazione da Igt a Doc, frutto di un mix di qualità, quantità

e prezzo. E c’è anche l’omonimo Consorzio, nato dalla fusione fra Piave e Lison

Pramaggiore, che indirizza 3 mila ettari, 4.500 produttori e 180

imbottigliatori alla conquista degli scaffali mondiali,

con un’offerta finalmente qualificata

e importante. La dimostrazione?

Qui il Prosecco è soltanto accessorio

Da sinistra, Giorgio Piazza, presidente del Consorzio vini Venezia,

oltre che di Coldiretti Veneto, il direttore Carlo Favero e il vicepresidente Franco Passador

lisonpramaggiore

f o c u s t e r r i t o r i il corriere vinicolo n. 3724 Settembre 2012 15

gliarlo per l’estero, ma gran parte del prodotto proviene da qui.Piazza. Ci auguriamo che il progetto porti una crescita efficace. In questi anni l’incremento non è stato solo commerciale, poi sfocia-to nella fusione e nella creazione di questo brand importante. Lo sviluppo è avvenuto soprattutto, e direi è stato quasi iperbolico, dal punto di vista della conoscenza agronomica, della gestione corretta del vigneto e della chioma, per arrivare a vigneti in perfetto equili-brio. Anche se i massimali di resa possono apparire piuttosto alti, si riesce a ottenere quel mix di qualità, quantità e prezzo almeno uno scalino sopra la vecchia Igt. Si acquisisce una denominazione di successo togliendola dal grande mare delle Igt.Passador. L’Igt era scoperta dai controlli di filiera. Ora, fra norme e accertamenti, c’è una ben diversa tutela del consumatore.

vedremo la Doc venezia anche nei ristoranti veneziani?Piazza. Ci stiamo lavorando. Andare a Venezia è un po’ come anda-re all’estero, per la clientela che la frequenta. Sono in atto contatti, sicuramente il potenziale c’è, vanno rispettati i tempi tecnici ma il cliente apprezza questa produzione. Siamo fra l’altro favoriti da un trend mondiale che vede il ritorno dei bianchi e dei rossi giova-ni. Purtroppo nei ristoranti, a Venezia in particolare, ci sono cali di consumi.

È stato più facile fondere cantine, come avete fatto di recente, o i due consorzi?Passador. Non s’è mai contato un solo voto contrario, la volontà della base associativa è stata unanime. Lo stesso è accaduto per il Consorzio che, in realtà, non abbiamo presentato come fusione ma come ristrutturazione delle denominazioni del territorio. Una rior-ganizzazione che ha portato di conseguenza anche alla formazione di questo grande Consorzio.

Piazza. Quindi, un’unica grande regia saltando i confini ammini-strativi e una pletora di Consorzi. Avremmo avuto tre consigli d’am-ministrazioni per tre Consorzi e cinque denominazioni. Questa so-luzione è stata di sicuro più saggia e intelligente. Vorrei aggiungere un’osservazione a quanto detto prima a proposito di vini da offrire in buona quantità e a prezzi contenuti. Le nostre due Docg – Lison e Malanotte – hanno subito un processo inverso, finalizzato all’alta qualità. Lison ha anche aumentato la produzione, sta dando segnali positivi; Malanotte è appena partito.favero. Con il cambio del nome, si sapeva che l’ex Tocai di Lison avrebbe perso attrazione, e così all’inizio è inevitabilmente avvenu-to. Siamo corsi ai ripari per tempo. C’è stato un grande lavoro, e non solo di comunicazione, grazie al quale ora sta riprendendo quota e si colloca in una fascia superiore.

21 settembre 2011A questo punto le cose sono mature per la fusione dei Consorzi Piave e Lison Pramaggiore nel Consorzio vini Venezia. Quasi un’operazione automatica (“la fusione è stata facile, più complicato decidere il logo definitivo del Consorzio”, scherza il direttore Carlo Favero). Solo per completezza, ecco la ragione sociale completa, che non si leggerà mai su una bottiglia o su un giornale: Consorzio volontario per la tutela dei vini delle denominazioni di origine controllata “Venezia”, “Lison-Pramaggiore”, “Piave” e delle denominazioni di origine controllata e garantita “Lison” e “Malanotte del Piave”, in forma abbreviata “Consorzio vini Venezia”.I vertici, già confermati al momento della fusione, sono stati convalidati il 12 dello scorso luglio: presidente Giorgio Piazza, vicepresidenti Piarclaudio De Martin e Franco Passador. direttore Carlo Favero.

2.

Denominazioni ed ettariLison Docg (116)Lison Pramaggiore Doc (445) Piave Doc (717) Piave Malanotte Docg (24)

Venezia Doc (1.560)

Le sedi del Consorzio vini VeneziaVenezia, Sestriere San Marco (legale)Pramaggiore (Ve), piazza Libertà 6, tel. 0421 799 256, [email protected] (operativa)Treviso, via Toniolo 12 (Cciaa), tel. 0422 591 277, [email protected] (operativa)

3. 24 novembre 2011Dopo cinque anni di lavoro nasce la Cantina Viticoltori Veneto Orientale, il cui acronimo è Vi.V.O. S.a.c. L’operazione è stata approvata da tutti i 2.120 soci, nessuno escluso. La nuova società nasce dalla fusione tra la Cantina di Campodipietra, a Salgareda (Tv) e la Cantine Produttori Riuniti del Veneto Orientale di Jesolo (Ve). Quest’ultima aveva già assorbito le cantine di Meolo, San Donà di Piave, Torre di Mosto, Portogruaro, Pramaggiore. Non più cantine in guerra fra loro per contendersi i clienti ma alleate in un unico grande polo, con altre ambizioni e un solo regista: il direttore generale Franco Passador, enologo.

f o c u s t e r r i t o r i

il corriere vinicolo n. 3724 Settembre 201216

Un Catasto DeLLe VitiDentro Venezia CittàFra gli autori, i professori Scienza e Pitacco. Un libro, ora in preparazione, che certamente spiegherà tante

cose sulla viticoltura della Serenissima Repubblica di Venezia e che annuncia più di un colpo di scena. “Un

bellissimo progetto”, lo definisce il direttore del Consorzio vini Venezia, Carlo Favero. Si tratta di realizzare

un vero catasto delle viti che ancora dimorano all’interno della città di Venezia e verificarne provenienza

ed evoluzione. Scienza, fra l’altro, ha trovato viti il cui Dna non è riferibile ad altre conosciute. Di fatto, una

dimostrazione che la Doc Venezia non è nuova, ma più antica delle altre, dice convinto Favero.

faccia a faccia con i produttori

non È QUello CHe paga glI operaIornella Molon è ormai un nome storico della zona. A Sal-gareda (Tv) ha 22 ettari “più qualcosa in affitto” e fa 350 mila bottiglie.Prosecco?Neanche una vigna. Per essere più precisi, un pochino in una vigna in affitto. Non è quello che paga gli operai a fine mese. Quali sono allora i vini che pagano?

Nella linea giovani, Cabernet, Merlot e Pinot grigio. Nella li-nea riserve, il Merlot, che piace sempre, come il Rosso di Villa – quando vuole, il Merlot del Pia-ve è davvero grande – e il Rabo-so, che però bisogna spiegare. Nel senso che non vengono per quello, va proposto e racconta-to. E il Sauvignon.export?In 25 Paesi: Cina dal 2005, è stato un grosso investimento, Giappone, Usa, Messico. A pro-posito: l’importatore di questo Paese propone le mie bottiglie come una novità. Mi ha spiega-to che i messicani non imma-

Se pensavamo di trovare nel Veneto orientale la terra promessa del Prosecco Doc, siamo rimasti delusi. Anzi no. Ci ha fatto un grande piacere verificare che qui il cuore e la testa dei produttori sono rimasti legati ai loro vini di sempre, Merlot, Cabernet e Pinot

grigio.Niente Prosecco, allora? Certo che sì. “Non si può non averlo”, ci hanno risposto. Ma solo per completezza d’offerta. E, come il sale, quanto basta, niente di più

Prosecco? soltanto quanto bastaginano nem-meno che in Italia si pro-duca vino. Per quanto riguar-da l’Europa, Regno Unito e Paesi Bassi. All’estero su-pero il 50% da quando la ri-storazione ita-liana è in calo.e il suo bellissimo punto vendita?Contribuisce a una grossa parte del fattu-rato, fortuna-tamente.come vede la fusione dei due consorzi?È una forza che ci manca-va. Ci permette di incontrare gli importatori. E Venezia è una finestra nel mondo, richiama l’attenzione.

QUando la gente Èattenta anCHe aI 10 CentManuela Galli, 50 ettari di vi-gneto nell’azienda agricola Ai Galli di Pramaggiore (Ve), 500 mila bottiglie, 30% export, un punto vendita che assicura il 10% del fatturato.che ne dice della fusione?È un’opportunità in più. L’ac-corpamento dà maggior forza alla promozione.Quali vini vende in particolare?Cabernet, Pinot grigio e Char-donnay.e il Prosecco?Ne abbiamo 4 ettari, non pre-vedo proprio che aumenteran-no: produciamo più di quanto vendiamo. Serve a soddisfare le esigenze, completa la gamma e in alcuni casi fa da traino.confinate con i trevisani. c’è differenza da loro?Hanno un maggior istinto del marketing. Noi però possedia-

mo aziende più grandi, Santa Margherita, S. Anna… La nostra zona fa ottimi vini ma è sem-pre stata un po’ mortificata. Ora sembra che le cose stiano migliorando, il vino è cresciuto molto, questo è sicuro.come valuta, a bocce ferme, la questione tocai?Il cambio del nome è stato un problema, ha generato confu-sione. Sarebbe stato meglio far fronte comune con i friulani per un nome unico nelle due regioni. Ora però va meglio e vendiamo parecchio Tai Igt.e non lison Docg?Costa di più. Certo che dà altre soddisfazioni…Quanto costa di più?L’Igt esce dalla cantina a 3 euro, Iva esclusa, mentre il Lison Docg a 4,30. Sempre più Iva.forse sarebbe il caso di spendere qualcosa di più…Se lei fosse qui tutti i giorni vedrebbe come vanno le cose e non mi farebbe questa doman-da. La gente, mi creda, è attenta anche ai 10 centesimi.

InVeStImentI nel BIoWilliam savian, la giovane ge-nerazione che porta in azienda una passione immensa. Lo in-contriamo a metà luglio davan-ti a un grosso cantiere, la nuo-va cantina per i vini biologici, attiva da fine agosto. L’azienda che gli fa brillare gli occhi – ma, come vedremo, sono due – è Le Contrade a Loncon di Anno-ne Veneto, 32 ettari di vigneto biologico certificato dal 1996, 300 mila bottiglie, 12 etichet-te ma soprattutto Pinot grigio, Lison, Refosco. Export al 40% e, in Italia, vendite che spaziano dal privato alla Gdo all’Horeca secondo una precisa diversifi-cazione.e le bollicine?Certo, il nostro spumante è nato nel 1989: Chardonnay con Riesling renano. È uno Char-mat di sei mesi.

solo questo?No, anche Merlot rosé. Se vuole sapere se facciamo Prosecco, la risposta è sì: abbiamo un ettaro che quest’anno darà la prima produzione. Per la precisione, sarà extra brut.

solo un ettaro?Giusto per dire che l’abbiamo. Non è importante per la nostra azienda.

come va il lison?Produciamo 12 mila bottiglie di Lison Classico, che vendiamo per l’80% in Svizzera e in Ger-mania. Va molto bene, è stato vissuto come un nuovo vino, e nella personalità lo è certa-mente. e l’altra azienda?È la Postumia Vini, una com-merciale. S.L.

William Savian, il giovane contitolare dell’azienda agricola biologica

Le Contrade e della commerciale Postumia Vini di Annone Veneto (Ve). Alle sue spalle… la nuova cantina dei vini biologici, fotografata a metà luglio e

incredibilmente pronta a fine agosto per la vendemmia

Ornella Molon nel pittoresco punto vendita dell’azienda omonima a Salgareda (Tv)

che cos’è avvenuto, più precisamente?favero. Se pensiamo che nel 2007 avevamo toccato il fondo, pas-sando dal milione di bottiglie a 150-200 mila, ora stiamo risalendo la china grazie a un livello qualitativo sicuramente alto. Consorzio e produttori insieme hanno deciso di alzare parecchio l’asticel-la, con un disciplinare molto severo. Per il Lison si sono messi a punto con le università, fra l’altro, lieviti autoctoni e un protocollo di vinificazione in grado di essere applicato da gran parte delle aziende, ormai quasi tutte tecnologicamente avanzate. Abbiamo addirittura un minimo di 20 grammi d’estratto. I risultati sono stati tali che hanno impressionato perfino il Collio, che ci sta se-guendo con grande interesse, e dove qualcuno pensa addirittura a un Friulano un po’ più vicino ai nostri. Il Lison di oggi non ha nulla a che vedere con quello del passato.c’è molta attenzione per il biologico nella zona, a cominciare dall’azienda del presidente…favero. Non ho dati recentissimi, ma questa dovrebbe essere l’area di viticoltura biologica più grande d’Europa, con più di 400 ettari. Molte aziende ne sono interessate, spesso da diversi anni. Sarà proprio il biologico uno dei punti di forza nella nostra comuni-cazione. Non dimentichiamoci nemmeno che tutta l’area è stata a suo tempo zonata dal prof. Scienza e i suoi tecnici. Non è quindi un caso che su questo territorio ci siano determinati vitigni e non altri: sappiamo alla perfezione quale varietà si sposa meglio con un certo tipo di suolo e microclima. Questo ci permette di caratte-rizzare al meglio i nostri vini.Piazza. A fine luglio abbiamo avuto un incontro con i ricercatori del Cra di Conegliano. Biologico, impatto ambientale, operazioni naturali contro la tignola, nemica giurata del Pinot grigio e dello Chardonnay: tutto questo è un tema fondamentale, ol-tre che una formidabile leva di marketing del nostro ter-ritorio. Siamo in tante im-prese qui a pensarla nello stesso modo, a cominciare dalla lotta integrata. Se sia-mo tutti interessati, i costi ettaro scendono inevitabil-mente. Operiamo in pianu-ra e forse questa è la zona

più meccanizzata d’Italia. Parlo anche come presidente Coldiretti Veneto: i colleghi vedono quanto stiamo facendo e apprezzano. È un salto in avanti nella gestione del vigneto: in questa zona siamo certamente all’avanguardia.tornando al consorzio, è possibile esportare questa esperienza di fusione in altre realtà?favero. Non si può, si deve! Piazza. In un Paese che tende sempre a dividere, da noi è diverso

e riceviamo attestati di grande apprezzamento. favero. In Veneto c’era già stata la fusione fra i Consorzi Vicenza e Colli Berici. Nelle Marche dal 1999 c’è l’Imt, Istituto marchigiano di tutela vini. Pensiamo soltanto alle possibilità di promozione, com’è avvenuto recentemente a Monaco dove abbiamo potuto portare a cena 5-6 tipologie scelte da un’ampia gamma, con gli importatori molto interessati, che ci ascoltano anche per la dispo-nibilità di volumi.

Presidente, mi sembra non ci sia stata l’avanzata inarrestabile del Prosecco che si temeva. Piazza. Auguro ogni bene al Prosecco, ma questa terra non è evi-dentemente tale da ospitare solo quel vitigno. È ben altro, è terra di grandi vitigni rossi, a cominciare dal Raboso che ha potenziali-tà notevolissime ancora inespresse, che vediamo bene anche nel rosato, essendo un vitigno plastico che si presta a interpretare di-versi ruoli. E poi il Refosco, il Cabernet, il Carmenère, vini di forza e di equilibrio. E non parliamo del Tocai, ora Lison, perché è anche terra da grandi bianchi tranquilli, capaci di notevoli sensazioni. Il Merlot è una delle nostre vigne più belle, non solo in provincia di Venezia ma anche di Treviso. Ne abbiamo, di vini, prima del Pro-secco. favero. Questa, in definitiva, è la terra della Serenissima, con i produttori della provincia di Treviso che avevano vigneti nel Ve-neziano e viceversa, le cantine sociali che hanno stabilimenti di qua e di là. C’è stato nei secoli un interscambio continuo; le divi-sioni amministrative sono venute dopo. S.L.

Il futuro è l’estero. Disporre di un vino con giusto rapporto qualità/prezzo favoriscequesto obiettivo

VErBa VoLant, sCriPta ManEnt

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 2012 27

Page 15: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 2012 29 SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 201228

LE aziEndE inForMano LE aziEndE inForMano

il Priore di Mulin di MezzoIl termine ha origini latine ed indica “colui che è davanti”. Il Priore è dunque considerato il vino di vertice tra quelli prodotti dalla tenuta “Mulin di Mezzo” di Annone Veneto. Una piccola realtà che crea grandi vini con l’intento di valorizzare il territorio dimostrando che in quest’area si posso-no produrre vini di eccellente levatura ed il Pri-ore ne è la massima espressione. Ottenuto da uve Merlot e Cabernet Sauvignon vendemmiate in epoche diverse, le uve sono fatte surmaturare all’aria sopra stuoie di canne palustri per alcune settimane. Alla fine di un percorso lento di vi-nificazione, il vino ottenuto matura per oltre sei mesi in serbatoi di acciaio e quindi viene posto ad affinare in carati di rovere per oltre un anno. L’ affinamento termina in bottiglia per ulteriori do-dici mesi. Il suo colore rosso rubino profondo e brillante , i profumi intensi di piccola frutta rossa sono accompagnati da eleganti note speziate, che con il gusto morbido, caldo e persistente ne fanno un vino di grande equilibrio ed importanza.

in cantina savian c’è aria di novità Innovazione, crescita e attenzione per il web sono le basi per una ventata di cambiamento. Oggigior-no non basta più semplicemente esserci, ma è importante bussare alla porta di casa dei nostri clienti, coccolarli e anche un po’ viziarli. Abbiamo scelto di farlo con un sito nuovo, elegante e dinamico e vi porteremo i nostri vini direttamen-te a tavola: non vi resta che visitare il nostro negozio online e scegliere su www.savianvini.it

ecco Moletto raboso doc Piave 2006L’annata 2006 è appena arrivata nel nostro wine shop, disponibile alla commercializzazione. Per regalare e regalarsi emozioni intense e rare, degustando un vino ottenuto da un vitigno autoctono che non ha egua-li nel mondo. E’ vino che esprime la passione e la bellezza di un ter-ritorio, regalando vere suggestioni. Moletto Raboso Doc Piave 2006 ap-pare rubino, impenetrabile. Delicato al naso, vinoso, intenso di marasca, con nota vanigliata delicatissima. La complessità percepita al naso ritorna in bocca in un ventaglio di percezio-ni tra loro in perfetta armonia. Da gustare con grigliate, umidi e brasati di carni rosse, salumi e formaggi sta-gionati. www.moletto.com

dogarina, sPuMante dolce da uve glera“Dolce” è il nuovo Spumante da Uve Glera che Dogarina propone ai propri estimatori. Si caratterizza per un ab-boccato delicato, un buon equilibrio tra alcolicità e freschezza e un fine perlage. Per esaltare le sue caratteri-stiche peculiari, Dogarina ha utilizza-to la tecnica della spumantizzazione in autoclave. Sentori di glicine e mela verde avvolgono il palato conferendo al prodotto una piacevole nota dolce e duttilità negli abbinamenti. La pre-ziosa etichetta decorata a motivi flo-reali trasmette l’eleganza del vino e lo rende ottimo come idea regalo, anche in vista del Natale. www.dogarina.it

è di sandre il raboso della conFraternita L’azienda agricola Sandre è lieta di comunicare di aver vinto la Selezione 2012 della “Bottiglia della Con-fraternita del Raboso Piave” con il Raboso Piave Doc vendemmia 2007. Dal 1998 si svolge la Selezione annuale del “Raboso della Confraternita”, ossia la selezione mediante la quale una commissione composta da produttori, enologi/enotecnici, sommeliers e giornalisti enogastro-nomici individua il vino che per un anno rappresenterà il Raboso della Confraternita. La presentazione della bottiglia vincitrice si è svolta nell’esclusivo ristorante “Thai Si – Royal Thai Spa”, autentica oasi di pace, immerso nella quiete che circonda il lago “Le Bandie”, in località Lovadina di Spre-siano, venerdì 6 luglio. L a confraternita del Raboso Piave, che è stata fondata il 27 dicembre 1996, si propone come obiettivo primario la conoscenza, la valorizzazione e la diffusione di questo nobile vino. L’azienda Sandre è onorata di aver ricevuto questo risultato, frutto di dedizione e amore che la famiglia e i loro collaboratori hanno per il proprio lavoro.

s.osvaldo celebra i FondatoriDue importanti novità celebrano le gloriose origini di S.Osvaldo. Sono il Lison Lajos, un Lison Classico DOCG dedicato al fondatore della cantina, il Barone ungherese Lajos Babos, e il Raboso Bibi, Malanotte del Piave DOCG intitolato a Biborka Babos (conosciuta come Bibi), figlia del Baro-ne. “Recentemente - spiega Alberto Serena, vicepresidente di S.Osvaldo - abbiamo ritrovato negli archivi dell’azienda un lungo epistolario tra pa-dre e figlia. All’integerrimo Barone intitoliamo il Lison Classico, con la sua robusta sapidità legata alla prossimità al mare. Alla nottambula Bibi il Malanotte del Piave, che con un appassimento delle uve di un mese e un affinamento di 36 mesi riesce a smussare il tannino aggressivo tipico della varietà, ottenendo un rosso di grande piacevolezza”.

le carline, vino biologico e solidaleAd agosto 2012 siamo stati la prima cantina veneta ad uscire in commercio con un im-portante novità: il nostro Verduzzo IGT Veneto Orientale riporta finalmente in etichetta la dicitura “vino biologico” e il logo biologico europeo. Infatti con il nuovo Regolamento di Esecuzione UE n. 203/2012 viene ora disciplinata la trasformazione da uva biolo-gica in Vino Biologico, completando così la filiera produttiva. La vasta gamma di pro-dotti aziendali si è arricchita negli ultimi anni di una linea di vini senza solfiti aggiunti, composta da Refosco dal Peduncolo Rosso, Cabernet e Bianco. In settembre, in tempo di vendemmia, tra i filari della vigna c’erano degli amici speciali, un gruppo di ragazzi diversamente abili che sono i protagonisti di un importante progetto di solidarietà che l’azienda Le Carline ha voluto realizzare in collaborazione con la Cooperativa Alba, dal titolo “Unico...Speciale e naturalmente Biologico”.

vintinove lancia la nuova linea doc veneziaLa vendemmia 2011 sarà ricordata a lungo per l’eccellente qualità delle uve raccolte e naturalmente per l’alto livello qualitativo dei vini che si sono ottenuti. Quale momento migliore dunque per lanciare la nostra nuo-va linea di vini DOC VENEZIA? Ad oggi sono pronti per la vendita i vini bianchi - Pinot Gri-gio e Chardonnay. Merlot e Cabernet Franc saranno in botte ancora per qualche setti-mana, mentre l’Arcumbè è in fase di affina-mento in bottiglia da circa un mese e sarà dunque pronto non prima della fine dell’an-no. Siamo molto soddisfatti dei risultati fino ad oggi ottenuti. Lasceremo a chi vorrà as-saggiarli le valutazioni qualitative, ma pos-siamo affermare con certezza che l’annata 2011, decisamente vivace dal punto di vista climatico, ha fatto si che le uve raccolte siano risul-tate sanissime. Nel complesso dunque, un’ottima annata, con vini bianchi freschi e profumati, di eccezionale ca-rattere e di ottima alcolicità. Sono al-trettanto buone le premesse per i vini rossi.

reFosco P.r. terra MusaDurante quest’intenso periodo vendemmiale, fieri della rigogliosa uva che riempie la nostra cantina dandoci la conferma dell’ottimo lavo-ro svolto e la previsione di un’annata di pre-stigio, festeggiamo ancora un’eccellenza con-fermata da Luca Maroni per il nuovo annuario 2013 al nostro Refosco dal peduncolo rosso 2011: la favolosa espressione di un territo-rio racchiusa nell’intensa maturità di questo spettacolare frutto autoctono.

nuova veste Per il doMinicale rosso di rechsteiner Per alcuni è il vino della domenica, per altri è il vino “padronale” da degustare con ospiti importanti dal palato fine. Per noi il Domini-cale Rosso rappresenta la massima espres-sione enologica ottenuta dai nostri vigneti in annate particolarmente favorevoli: una cuvée di uve selezionatissime raccolte rigorosamen-te a mano che combina e sublima l’armonia si un Merlot invecchiato 30 mesi in botti di rovere con il carattere deciso e speziato di un Cabernet maturo.

Page 16: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

COST

ANZA

NEI

RISU

LTAT

I

novi

tà 2

012

INIM

ITABI

LE

TRAD

IZION

EGA

RANZ

IA D

I EFF

ICAC

IA

ANTI

PERO

NOSP

ORIC

O SICU

REZZ

ASTOR

IA

INIM

ITABI

LENO

VITÀ

201

2

DAL

1994

ANTI

PERO

NOSP

ORIC

O

TRAD

IZION

E DAL

1994

COST

ANZA

NE

I RIS

ULTA

TI

GARA

NZIA

DI E

FFIC

ACIA

COST

ANZA

NEI

RISU

LTAT

I

AFFID

ABILI

TÀSP

ECIA

LISTA

AFFID

ABILI

AFFID

ABILI

STOR

IAAF

FIDAB

ILITÀ

SPEC

IALIS

TA

SICU

REZZ

ATR

ADIZI

ONEAF

FIDAB

ILITÀ

STOR

IA

STORIA

COST

ANZA

NEI R

ISUL

TATI

TOP

SPECIALISTA

FORU

MFO

RUM

FORU

M T

OP

UNICO

GARA

NZIA

DI

EFF

ICAC

IAANTIPERONOSPORICO

INIM

ITABI

LE UNICOUN

ICO

FORUM

INIM

ITABI

LE

GARA

NZIA

DI

EFF

ICAC

IA

Prod

otto

fito

sani

tario

aut

orizz

ato

dal M

inist

ero

della

Sal

ute.

Seg

uire

at

tent

amen

te le

istru

zioni

ripo

rtate

in e

tiche

tta. U

sare

i pr

odot

ti fit

osan

itari

con

prec

auzio

ne. P

rima

dell’

uso

legg

ere

sem

pre

l’etic

hetta

e

le in

form

azio

ni s

ul p

rodo

tto. S

i pre

ga d

i oss

erva

re le

avv

erte

nze

ed i

simbo

li di

per

icol

o ne

lle is

truzio

ni p

er l’

uso.

ww

w.b

asf-

agro

.itw

ww

.sem

inia

mofi

duci

a.it

forum2012_170x280.indd 1 29-06-2012 12:29:08

3 NOVEMbREA Xi’an (Shaanxi, Cina) il Consorzio è stato invitato a rappresentare l’Italia nel primo “Euro-Asia Wine summit of Xi’an”. Oltre allo spazio dedicato alle relazioni sul mondo del vino di cia-scun Paese invitato (per l’Italia rela-zionerà il direttore del Consorzio Car-lo Favero), ci saranno stage di wine marketing, incontri con i distributori, degustazioni. Nell’ambito dell’evento il Consorzio presenterà il progetto di espansione sul mercato cinese “Wines from Venice”.

Per essere sempre aggiornati sugli appuntamenti del Consorzio, visitate il sito www.consorziovinivenezia.it

DAL 3 AL 14 NOVEMbREIl Consorzio salperà a bordo della MSC Divina che partirà da Venezia e tocche-rà i principali porti del Mediterraneo. Un’esperienza al largo delle coste me-diterranee tra serate musicali e degu-stazioni di prodotti tipici. Durante la navigazione saranno organizzati gra-tuitamente per il gruppo Confesercenti corsi di avvicicinamento al vino in col-laborazione con Ais Veneto, degustazio-ni guidate dei vini e dei prodotti tipici del Veneto.

doVE sarEMo

SEREnISSIMI VInI ˙ 2| 201230

i nostri prossimiappuntamenti

Page 17: SerenissimiVini - Consorzio Vini Venezia

AGENZIA di PORDENONE

SEDI DI

L NUOVO REGIME DEI CONTRIBUENTI MINIMI

ovità assoluta per chi non supera i 30 mila euro

primo gennaio 2008 decorre il nuo-egime semplifi cato di tassazione dei tribuenti minimi persone fi siche, i li potranno “saldare” i conti con il o con il pagamento di una impostaitutiva pari al 20% in sostituzione versamento di IRPEF, IRAP, ADDI-NALI. Inoltre, saranno esonerati li adempimenti I.V.A. e dal relativo amento, oltre ad essere esonera-agli studi di settore, dai parametri tabili e dalla dichiarazione IRAP.

UTTO CIO’ CHE ISOGNA SAPERE

uindi introdotto a partire dal 2008 nuovo regime semplifi cato riserva-lle persone fi siche che esercitano vità d’impresa e di lavoro auto-

mo con ricavi o compensi pari o eriori a euro 30.000. Accesso riser-o ai soggetti che nel triennio pre-

dei soggetti che presentano i requisiti previsti per l’accesso. È possibile opta-re per il regime ordinario; l’opzione è vincolante per un triennio. In via transitoria l’opzione per il regime or-dinario esercitata per il 2008 può esse-re revocata con effetto dal 2009. Sono previste regole particolari per il passag-gio dal regime ordinario al regime dei minimi per evitare salti e duplicazioni di imposta ai fi ni delle imposte diret-te; ai fi ni IVA è previsto l’obbligo di rettifi ca della detrazione per i beni strumentali e per gli altri beni non ancora utilizzati (ad esempio giacen-ze di magazzino al 31.12.2007).

SOGGETTI ESCLUSI Sulla base di quanto stabilito dalla Cir-colare n. 73/E dell’Agenzia delle En-trate si afferma che: “Non sono compatibili con il regime dei contribuenti minimi i regimi spe-

del dDPR n. 633/72); editoria (art. 74, primo c. del dPR n. 633/72); gestione di servizi di telefonia pubblica (art. 74, primo c. del dDPR n. 633/72); rivendi-ta di documenti di trasporto pubblico e di sosta (art. 74, primo c. del dPR n. 633/72); intrattenimenti, giochi e altre attivita’ di cui alla tariffa allegata al dPR n. 640/72 (art. 74, sesto c. del dPR n. 633/72); agenzie di viaggi e turismo (art. 74-ter. del dPR n. 633/72); agritu-rismo (art. 5, comma 2, della legge 413/91); vendite a domicilio (art. 25- bis, comma 6, del dPR n. 600/73); ri-vendita di beni usati, di oggetti d’arte, d’antiquariato o da collezione (articolo 36 del d.l. n. 41/95); agenzie di vendite all’asta di oggetti d’arte, antiquariato o da collezione (articolo 40-bis del d.l. n. 41/95).” È previsto che ulteriori dispo-sizioni per l’applicazione del regime siano contenute in un Decreto attuati-vo in corso di emanazione.

SAN VITO AL TAGLIAMENTOpresso il CONSORZIO AGRARIO di GLERIS

Via AGRESTE, 2 - Tel.  0434 874068 - Fax 0434 879202

PORDENONEpresso il CONSORZIO AGRARIO

V.le VENEZIA, 113 - Tel. 0434 542401- Fax 0434 538739

DOLOAgrinordest Assoservizi Riviera del Brenta srl

Via Vego Scocco, 6 - 30031 Dolo (VE)tel. e fax 041/410063

MIRANOAgrinordest Assoservizi Miranese srl

Via Porara, 69 - 30035 Mirano (VE)tel. e fax 041/430033