25
1 Supplemento di Indialogo.it , autorizz. N.2 del 16.6.2010 del Tribunale di Pinerolo Anno 2, Ottobre 2011 n.10 IN DIALOGO Studiare in biblioteca, che passione! A pag. 10 intervista al sindaco E.Buttiero

Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

1

Supplemento di Indialogo. i t , autor izz. N.2 del 16.6.2010 del Tr ibunale di Pinerolo

Anno 2, Ottobre 2011n.10

INDIALOGO

Studiare inbiblioteca,

che passione!A pag. 10intervista al sindacoE.Buttiero

Page 2: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

22Buone News

A cura di Gabriella Bruzzone

educare attraverso lo sport

“Deport-es para Compartir” “I bambini sono il nostro futuro” è una di quelle massime che gli esseri umani si portano dietro da millenni, tan-to da trasformarla in cliché. Ma ci sono persone che lavo-rano sodo per mantenere intat-to il significato di quelle poche parole e per fare in modo che davvero i bambini abbiano la possibilità di costruire il futu-ro. Una di queste è Dina Buch-binder, fondatrice del progetto “Deport-es para Compartir” che consiste nell’educa-zione dei bambini attraverso lo sport. Si è notato infatti che l’attività sportiva sti-mola la creatività, lo spirito di squadra e soprattutto il divertimento. Dal 2007 a oggi Dina Buchbinder ha lavorato con più di 30.000 ragazzi mes-sicani, la maggior parte indigeni, ai quali ha trasmesso valori universali, lavorando anche sugli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite.Lo scopo di tali insegnamenti è la costru-zione di basi solide per un futuro migliore in cui i bambini - che saranno ormai diven-

tati uomini - potranno mettere in pratica gli insegnamenti che in questi anni hanno

fatto propri per fondare una so-cietà più salubre e serena. Inizialmente Dina Buchbinder partecipò ad un progetto delle Nazioni Unite che sosteneva lo sport perché promotore di sa-lute ed educazione, soprattut-to tra i giovanissimi. Prenden-do spunto da questo, riuscì poi

ad inaugurare la sua personale iniziativa: nacque così il “Deport-es para Compartir” che, tra gli obiettivi già elencati, sostiene anche le identità locali e l’importanza de-gli scambi culturali, nonché la prevenzione delle malattie, essendoci in Messico indici molto elevati di obesità e di diabete infan-tili. In pochi anni Dina ha ricevuto l’appog-gio di numerosi enti e scuole - pubbliche e private - e il suo lavoro continua sempre con lo stesso slogan: “invitare i bambini, attraverso il gioco, ad essere responsabili dei cambiamenti positivi a livello locale”.

Page 3: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

32

educare attraverso lo sport

“Deport-es para Compartir”S o m m a r i o

| Editoriale | Gli economisti più avveduti affermano che dietro le crisi si nascondono spesso cose più importanti di quelle che appaiono. Anche quella che stiamo vivendo non è solo una cri-si economica, ma anche politica e sociale: è la prima nell’era della globalizzazione. Dietro il problema dell’economia è in discussione il significato e il ruolo della democrazia (e della politica) nell’età della globalizzazione. Quindi una crisi profonda, probabilmente non di breve durata, come ha affermato di re-cente l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clin-ton: «Una crisi quando è seria, e questa lo è, può durare cinque o anche dieci anni». Anche la nostra Pinerolo e il pinerolese de-vono entrare in questa dimensione globale e temporale dei problemi economico-sociali. Bisogna ragionare con visioni globali, per poi agire nel locale. In epoca di globalizzazione non è più pensabile programmare pensando solo alla propria città o al proprio territorio, bi-sogna unire le forze per pensare prima e poi per agire. Ad esempio è impensabile che Pine-rolo programmi una politica di sviluppo, di turi-smo, di servizi, ecc. sganciata da Torino. Ag-ganciarsi al capoluogo significa aprirsi ad un respiro mondiale. Le politiche che ne derivano (trasporti, ferrovia, insediamenti, ecc.) sono una conseguenza di questa scelta di fondo. Antonio Denanni

2 Buone News Deport-esparacompartir

4 primo piano i“topi”Dell’alliauDi

6 eventi lagiornataDellelingueminoritarie

8 lettere al giornale attenDiamocielinuovieterrenuove

9 visibili & Invisibili DeltaDelniger/trenoDellamemoria

10 politica in città intervistaalsinDacobuttiero

12 appuntamenti eventiDiottobre

13 serate di laurea arte,beniarchitettonicieculturali

14 Giovani@scuola c ’eraunavoltalasumi

15 personaggi cristinapolliotti

16 Giovani val pellice spaziogiovanitravirtualeereale

17 teatro lastagioneDelteatrosociale

18 arte&architettura alfabetomorso

19 Musica emergente canijossensfrontera

20 sport ilcalcioDelcampionatoamatoriale

22 cose di casa e dell’altro mondo notizieeDeventi

24 amici di pinerolo Indialogo banner

3

http://www.pineroloindialogo.ithttp://www.facebook.com/indialogo.apinerolohttp://www.issuu.com/pineroloindialogo

PINEROLO INDIALOGO

DIrETTOrE rESPONSABILEAntonio Denanni Hanno collaborato a questo numero: Fiammetta Bertotto, Mi-chele Barbero, Silvio Ferrero, Emanuele Sacchetto, Valentina Voglino, Gabriella Bruzzone, Francesca Noardo, Maurizio Alla-sia, Andrea Obiso, Mario rivoiro, Andrea Bruno, Nadia Feno-glio, Giulia Antonucci, Francesca Costarelli, Michele F.Barale, Silvia Peyronel, Marta Sappé Griot, Marianna BertolinoCon la partecipazione di Elvio Fassone

PhOTOGiacomo Denanni

Pinerolo Indialogo, supplemento di Indialogo.itAutorizzazione del Tribunale di Pinerolo n. 2 del 16/06/2010

rEDAzIONETel. 0121397226 - Fax 1782285085 E-mail: [email protected]

Page 4: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

4

A cura di Francesca Costarelli

4 Vivere la cittàPrIMO PIANO

studIare IN BIBlIoteca

I “topi” dell’Alliaudi Un tormentone che gira su Youtube, che ha per titolo “Pinerolo is burning”, descrive in modo un po’ tamarro la vita a Pinerolo. Tra le altre cose vi si afferma: “Andiamo in biblioteca a studiare, ma poi stiamo fuori a fumare e chiacchierare”. E sì, lo sanno molti giovani universitari pinerolesi che studiare in biblioteca è un mix: un po’ è un farsi venire la voglia di studiare e un po’ è la voglia di coltivare nuove “amicizie”. Insomma... insieme si studia meglio!

Diciamocelo chia-ro: in biblioteca nes-suno è mai andato per studiare. Si va per baccagliare, bec-care, tacchinare. In-somma per riuscire a sedersi vicino alla ragazza dei nostri sogni o per andare in pausa caffè con il ra-gazzo più bello della scuola. Una volta si anda-va a studiare in biblioteca solo dal primo anno di università, invece ora, anche per questo la biblioteca cittadina è sempre più affollata, già dalle superiori iniziano ad attaccarsi a questa “bella abitudine”. Indubbiamente ci sono dei vantaggi: po-ter consultare molti libri senza doverli comprare o portare a casa, poter chie-dere una mano nella comprensione di un testo a chi ci è seduto di fianco, poter accedere agli appunti dei nostri vicini e compagni. Si potrebbe pensare che lo studiare in mezzo ad altri faciliti la con-centrazione e aiuti così a studiare di più in meno tempo o perlomeno a far rende-re di più il momento della preparazione. In realtà, come detto in apertura, se un estraneo entrasse nell’aula studio subi-to si renderebbe conto degli sguardi, i sospiri e gli ormoni che aleggiano tra i tavoli!

A onor del vero la fauna da biblioteca non è compo-sta solo da rapaci, ma an-che dai famosi topi di bi-blioteca e da ragazze con gli occhiali in ritiro pre-esame. Questi ultimi due esemplari hanno sempre il naso im-merso in libroni polverosi e si irritano ad ogni brusio di chiacchiera vacua che arri-vi ai loro orecchi e, nel mo-mento in cui questo accade, non solo iniziano ad agitarsi

sulla sedia come morsi da mosca tzetze, ma manifestano tutto il loro fastidio con sbuffi e occhiatacce. Se il brusio non smette immediatamente, come estrema ratio, si alzano inviperiti e vanno a chie-dere aiuto al bibliotecario intimandogli di far cessare il rumore molesto che tanto li allontana dal sospirato 30 e lode. Entriamo nei dettagli e seguiamo da vici-no uno “studente da biblioteca”. Sveglia presto per potersi accaparrare un posto tattico... ultimamente per accaparrarsi un posto e basta. La faccenda, infatti, è diventata sempre più complicata in que-sti ultimi anni. Innanzitutto gli avventori si sono moltiplicati e soprattutto l’arrivo dei portatili, insostituibile supporto nelle ricerche su google, ha dato il via a una corsa mattutina ai pochi posti situati nei pressi di una presa. Finalmente abbiamo trovato una confortevole collocazione: è

Page 5: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

5

La vegliaLe veglie iniziavano verso la metà di novembree finivano il 25 marzo, il giornodell’Annunciazione. La gente si ritrovava inuna stalla. Gli uomini facevano le corde, conla canapa. E poi pulivano le fave, per poi semi-narein primavera. Le donne filavano, facevanodelle calze ed altre cose, perché ci sivestiva con la lana, quella di casa.E tutti insieme ci si teneva compagnia e si rac-contavano le cose che capitavano,si raccontavano le storie ai bambini, che erano tutti insieme ad ascoltare.Il proverbio dice: “All’Annunziata, addio alla

veglia”.

La vëlhàLa vëlhà i a l’aviava vers la metà d’ nouvambrë,e i l’ finia ’l vintesinc d’ mars,’l zhoù d’l’Anounchasioùn. La gen i s’ trouvavadins une etëbla. Lous ommë i fasìa lacorda, bou ’l chënëbou. E poei i poulidava lafava, per poei sëmnàa a la primma. La fënnai firava, i fasìa d’ chòousa e d’otra chosa,pasquë s’abilhava bou la lana d’mesoù.E tous ansèn i s’ tenìa coumpanìa, ecountava la chosa qui capitava, e countavala stouara a lous efàn, qui lh’era tous … adecoutàa.’L prouverbë ou dì: “A l’Anounsià, adiòea la vëlhà”.

La biblioteca Alliaudi La Biblioteca Comunale “Alliaudi”, intitolata al suo fondatore, prof. Camillo Alliaudi, è una della più grandi del Piemonte. Aperta al pub-blico il 7 giugno 1868, è l’erede diretta del-le locali biblioteche medioevali monastiche i cui beni furono incamerati dalla Biblioteca Centrale Provinciale istituita nel 1799 dal Governo repubblicano Francese che aveva occupato la città. Situata in un bel palazzo di inizio secolo in via Battisti 11, cominciò a funzionare con una dotazione di 3000 volu-mi per arrivare, con le molte donazioni di sto-rici, studiosi locali e tipografi operanti in città e nei dintorni, agli attuali 260000 volumi.

ora del caffè con i compagni di studi. Si lasciano i libri aperti sul tavolo, come se i concetti potessero così trasmigrare au-tonomamente nelle nostre teste e si va al Berga. Alcuni cappuccini e brioches, dopo si torna e, cercando la concentra-zione data dalla caffeina, ci si immerge negli appunti armati di evidenziatore e matita. In conclusione, quale che sia il motivo che vi spinge ad addentrarvi in bibliote-ca, il vantaggio è che sarete al fresco in estate, al calduccio in inverno, troverete silenzio, molta gioventù e, soprattutto, un buon libro che vi terrà compagnia!

5

Page 6: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

6

A cura di Marianna Bertolino

Il 24/9 alla scuola latINa dI poMaretto

Giornata delle lingue minoritarie

6EVENTI

Sabato 24 settembre, in occasione della Giornata delle lingue minoritarie, la scuo-la latina di Pomaretto ha programmato un incontro con tavola rotonda per discute-re delle tematiche relative al bilinguismo. Sul nostro territorio alpino infatti sono ri-conosciute come lingue minoritarie il pa-touà (l’occitano nella sua variante proven-zale alpino) e il francese. hanno partecipato come relatrici la Prof.ssa Daniela Calleri dell’Università di To-rino e la Prof.ssa Silvia Dal Negro della Libera Università di Bolzano, moderate dal linguista Matteo rivoira. La prima ha messo in evidenza come parlare di bilinguismo sia un fenomeno che interessa tutti noi in quanto il nostro bagaglio culturale è composto anche da un repertorio linguistico suscettibile di cambiamenti nel corso della vita. Esiste un bilinguismo individuale, che si può declinare in vari modi: può essere passivo o attivo, a seconda che si capisca solo una lingua o la si parli anche; alloglot-to, quando si parla una lingua al di fuori dell’area geografico-linguistica di appar-tenza, come nel caso dei migranti, men-tre si può definire ambilinguismo il caso in cui si possegga una perfetta padronanza di

due o più lingue conside-rate come lingue madri.Ad un bilinguismo indivi-duale si affianca un bilin-guismo sociale, tematica approfondita nel secondo intervento. Il “paesaggio linguistico” percepito nel-le aree storiche di mino-ranza può essere influen-zato fortemente dalle politiche locali in materia di tutela delle lingue mi-noritarie anche se non vi è mai corrispondenza tra un bilinguismo de jure e uno de facto, quest’ulti-mo molto più ricco e mutevole delle leggi, come dimostra il caso dell’Alto Adige. La tavola rotonda, che ha visto la par-tecipazioni di insegnanti delle scuole delle valli Chisone, Germanasca e Pellice, è sta-to un momento importante di confronto sulla tematica dell’insegnamento del pa-touà e del francese. Il fattore lingua e la sua standardizzazio-ne è stato uno dei problemi che hanno ac-compagnato la storia dell’Italia unita. Oggi si pone come emergenza culturale, nelle

Vivere il territorio

Page 7: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

7

aree a parlata occitana e non solo, la necessità di conservare una ric-chezza linguistica riconosciuta come patrimonio e tutelata dalle legge. Nelle parole degli insegnanti si è av-vertito tutto il loro profondo dispia-cere per una situazione scolastica difficile ma anche l’entusiasmo per le attività compiute in questi anni. Tutelare una lingua, o un dialet-to, significa prendere coscienza dell’importanza rivestita all’interno di una comunità; valorizzarlo signi-fica porsi come obiettivi la sua dif-fusione e trasmissione.

la legge 482/99 “Norme in materia di tu-tela delle minoranze linguistiche storiche”Art. 1 - 1. La lingua ufficiale della Repubblica é l’italiano. 2. La Repubblica, che valorizza il patri-monio linguistico e culturale della lingua italiana, promuove altresí la valorizzazione delle lingue e delle culture tutelate dalla presente legge.Le minoranze linguistiche, già tutelate dall’art. 6 della Costituzione, e riconosciute con l’attua-zione della legge 482/99 sono dodici: friulano, ladino, tedesco, sloveno, occitano, francese, francoprovenzale, albanese, greco, sardo, cata-lano e croato. Solo il tedesco e il francese sono parificate all’italiano rispettivamente nella Pro-vincia Autonoma di Bolzano e nella Regione Autonoma della Valle d’Aosta.Nelle Alpi occidentali le lingue minoritarie in uso sono l’occitano, il francoprovenzale, il fran-cese e il walser.Le nostre valli sono conosciute come valli oc-citane in quanto estrema propaggine orientale della regione storica dell’Occitania, che si esten-deva dalla Val d’Aran in Spagna fino ai territori alpini della Liguria e del Piemonte passando per la Francia del Sud. Esiste inoltre un’area allo-glotta in cui si parla l’occitano in Calabria, a Guardia Piemontese.Negli ultimi anni si assiste ad una rivitalizza-zione della parlata, attraverso la riscoperta della tradizione orale, della musica e dell’ampia lette-ratura prodotta nei secoli.A tal proposito, grazie alla legge, sono nati due sportelli linguistici, l’uno presso la Scuola Lati-na, l’altro presso l’Associazione La Valaddo a Villaretto (Roure) che offrono consulenze lin-guistiche e traduzioni, corsi e iniziative culturali.

A l’Eicolo Latino dâ PoumaréJouërn dë la lënga dë minouranso Lou sande 24 d’ëstëmbre, a l’Eicolo Latino dâ Poumaré, lh’à agù uno re-unioun quë par-lavo dë ‘Plurilinguismo e lingue minoritarie’. Dît parélh, carcun pourìo pënsâ a uno salo pléno dë gent seriouzo, quë fai finto d’ese bién ënteresâ a soc la s’ di, ma quë nën capî mënc dë la meità. Ma quëtto vê l’èro difrënt. Om e donna dë tû lh’agge, paizan e eitudiant, magistre e curioû, an umplì la salo per se sëntî dire coum un meinâ qu’ëmparò pì d’uno lëngo fin da p’chit al ëntréno soun sërvèl a l’agilità: forsi d’ënprim la po smilhâ qu’â fase dë pastis, oou lâ parolla d’uno lën-go quë paréisën dint l’aoutro, ma a la fin â vai douminâ coum lh’aoutri, së pâ mélh, lî mecanisme dâ lëngagge, nouz asuro Danie-la Calleri. L’ëncontre à countinuà oou Silvia Dal Negro, quë nouz à parlà d’un paizagge lënguistiqque difrënt da quél quë noû soun abituà a counsiderâ: souvënt noû soun fiér dë countiâ qu’ën la valadda valdéza la së par-lo piemountê, patouà, fransê e italian, ma së nou beuiquën mélh, noû s’avizën quë sampre pì dë lënga vénën ënrichî l’ecosistema alpin: l’arabbe, lou chinês, l’albanê, lou roumeno, e tû li dialet quë lei soun a la viroun. A la fin dë la souaréo, lâ magistra dë notraz eicola an countià quë proppi lî meinâ quë vénën dë foro apresìën lâ lesioun dë patouà, perqué ën sou-anhant uno chitto lëngo dë minouranso, un fai capî ai jouve quë toutta lâ lënga soun uno richéso, e qu’un à pâ da se gênâ dë lâ parlâ.

Page 8: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

8Lettere al giornale risponde Elvio Fassone

A quasi vent’anni di distanza dall’esordio di “Mani pulite” si ha la sensazione che la situazione, in termini di degrado del costume pubblico, sia addirittura peg-gio di allora. E’ davvero così? che cosa si può fare?

La corruzione, o baratteria, secondo uno sche-ma classico di millenni, è la condotta di chi, essendo investito di una funzione pubblica, la esercita in modo distorto in cambio di un van-taggio proprio. Quando la funzione è religiosa, la vendita si chiama simonia. Quando l’ogget-to della vendita sono le prestazioni sessuali, si chiama prostituzione. La concettualizzazione di questa vendita indebita, ed il vocabolario che la registra con connotazione negativa, ci dicono che il sentire comune ha percepito da sempre che vi sono dei beni e dei valori che si sottraggono al mercato: l’imparzialità di una funzione pubblica, l’orien-tamento delle anime, la sacralità del corpo de-stinato all’amore. Non tutto si può comperare, non tutto si può vendere. La stagione presente ha diluito questa per-cezione sin quasi ad annullarla. Dai tempi di “Mani pulite” l’area del non vendibile è sta-ta erosa a tal punto da non contenere quasi più nulla. Alla corru-zione nucleare o episo-dica (tu mi dài una somma ed io ti faccio avere un appalto) già allora si era affiancata la corru-zione ambientale (per lavorare in un certo am-biente, occorre elargire somme ai singoli od alle forze politiche). Oggi si è di fronte alla corruzio-ne avvolgente, o progressiva, che consiste nel circondare il titolare di un qualche potere con una serie di seduzioni anche non strettamente patrimoniali (le prestazioni sessuali, l’apparta-mento gratuito, l’entrare a far parte di un giro, le vacanze lussuose pagate, la visibilità televisiva o sui media, i viaggi su aerei privati o di stato), sì che si spezza il rapporto diretto tra l’utilità rice-vuta e l’atto contrario ai propri doveri, e ne sca-turisce un’aspettativa morbida e generica, una compiacenza di rete e bilaterale: il favore illecito

che seguirà a questo avvolgimento scaturirà in modo naturale, come esercizio narcotizzato del potere discrezionale di scegliere, di cui il benefi-ciato è titolare. Questo costume aumenta a dismisura la sua capacità corruttiva: lo scambio di favori non è più percepito come un reato, ma come una simmetria di condotte benevole; l’oggetto del-lo scambio si estende ad aree smisurate, an-che neutre oggi, ma foriere di privilegi domani; nel baratto entra con ampiezza ieri sconosciu-ta la vendita del corpo, e questa vendita non è soltanto il compenso per l’infedeltà al dove-re pubblico, ma corruzione essa stessa sull’al-tro versante, quello della donna (talora anche dell’uomo) che usa il corpo per affermarsi. Lo sfondo di questa mercificazione universale è la caduta della riprovazione sociale. L’“en-trare nel giro” allenta il nesso dello scambio tra l’utilità ricevuta e l’atto illecito. La cessione del corpo non è prostituzione, ma utilizzo della bel-

lezza come strumen-to di affermazione (“la bellezza è un va-lore - ha declamato l’avvenente Terry nel suo decalogo per le giovani - se sei bel-la e ti vuoi vendere devi poterlo fare, se sei racchia e fai schi-

fo devi restare a casa: è così da che mondo è mondo”). Noi (il noi include probabilmente la maggio-ranza dei cittadini, ma è una maggioranza as-suefatta e rassegnata) attendiamo i cieli nuovi e le terre nuove con la malinconia di chi sa che non li vedrà. Sappiamo però che i baccanali sono sempre esistiti, ma non hanno impedito l’evolvere delle coscienze; sappiamo che dove c’è potere ivi c’è la tentazione di abusarne, ma molti uomini e donne tuttavia lo hanno eserci-tato con probità; sappiamo che il pesce comin-cia a marcire dalla testa, ma la democrazia ci permette di buttarlo a mare; che molto conta la presentazione di modelli di vita, e dunque è possibile presentarne di diversi. In aria nuova.

SOCIETà

a veNt’aNNI da “MaNI pulIte”

Attendiamo ancora cieli nuovi e terre nuove

Page 9: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

9

INdIGNarsI per rIGeNerarsI

Delta del Niger: regno dell’oro nero

A cura i Andrea BrunoDIrITTI UMANI Visibili & Invisibili

Delta del Niger. Laddove il maestoso fiume africano si unisce all’Oceano, il petrolio, maligno despota fautore d’inganni e di avidità, spietato assassino manipolatore di menti, pose, alla fine degli anni ’50, una delle sue roccaforti. Il gover-no nigeriano, orgoglioso di aver ricevuto quello che riteneva un onore senza pari e abbagliato dalle possibilità economiche che una simile ve-nuta sembrava offrirgli, chiamò rappresentanti dalle più importanti potenze mondiali affinché venissero ad onorare il tiranno. E i rappresen-tanti vennero, portando con sé le loro mostruo-se mascotte metalliche. Queste si trovarono così bene alla mensa del petrolio, gradirono a tal punto la malefica ambrosia che colui che era ormai diventato il

padrone di casa offriva loro, che non vollero più andarsene. L’oro nero rese tutti suoi schiavi, fa-cendo scontrare a suo piacimento truppe nige-riane, popolazioni locali, eserciti stranieri.Oggi questa è la terra del paradosso, della con-traddizione. Nonostante i ricchi giacimenti pe-troliferi, l’indice di disoccupazione della regione è il più alto della Nigeria. L’inquinamento atmo-sferico e delle acque fluviali si protrae da oltre 50 anni eppure le principali attività di sosten-tamento dei 20 milioni di persone che vivono

nella zona (40 gruppi etnici diversi che parlano 250 dia-letti) sono la pesca e l’agri-coltura. La bonifica dell’in-tera regione richiederebbe 25/30 anni, e il costo di un miliardo di dollari. L’oro nero non sembra cedere ai tenta-tivi di detronizzazione.

Un’altra estate è passata, ma tra le novi-tà per l’anno a venire c’è un’amara sorpresa: la regione Piemonte non intende rinnovare i finanziamenti per il Treno della Memoria. L’idea del viaggio formativo ad Auschwitz, nata nel 2005 a Torino, e diffusosi in tutta Italia, è stato per molti ragazzi una possibilità di riscoperta di una Storia da non dimenticare, un modo per interrogarsi sul passato, ma so-prattutto sul futuro. Perché un popolo senza passato, senza memoria, non ha un futuro.Partendo da questo percorso formativo, è scaturita quella voglia di mettersi in gioco, di far “qualcosa” per non dimenticare, per dare al nostro piccolo mondo la possibilità di mi-gliorare, e creare una risposta da cittadini atti-vi e consapevoli . È così che è nato un presidio di Libera nel Pinerolese, nel maggio 2008. Oggi, a sette anni dalla nascita di quella che per molti di noi

è stata una scintilla, vogliono tagliare anche questo. Come se non bastassero i tagli alle risorse per le scuole. Come sottolineato nella lettera indirizzata al Presidente e all’Assessore alla cultura, pa-trimonio linguistico e politiche giovanili della regione Piemonte, “..tagliare oggi il Treno della Memoria abbassa ulteriormente lo stan-dard dell’offerta educativa delle scuole pie-montesi, non vuol dire rinunciare per un anno a una gita scolastica. Tagliare il Treno della Memoria vuol dire costruire dei reali “ostacoli di ordine economico e sociale, [...] limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini” (Costituzione Italiana, art. 3).”. Tra i principali firmatari di questa lettera vi sono docenti dell’Università degli studi di To-rino, come zagrebelsky. Noi siamo convinti che ci siano modi alter-nativi per reintegrare le casse regionali.

addIo al “treNo della MeMorIa”

Piemonte senza memoria A cura di Silvia Peyronel

Page 10: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

10

Giovedì 29 settembre, il sindaco E. Buttiero acco-glie la redazione del nostro giornale nel suo ufficio, ri-voluzionato e in parte riar-redato dopo la sua elezione. Dopo una breve visita gui-data nel suo nuovo mondo di tavoli da lavoro e salotti di

buon gusto, ci sediamo pronti per iniziare la nostra conversazione. Dieci le domande a cui il sindaco ha dato risposta.Come sono trascorsi i suoi primi 4 già mo-vimentati mesi da Sindaco della città? Come avete potuto vedere, come prima cosa ho fatto dare una ripulita all’ufficio e alle sale di rappresentanza del Sindaco. ho cambiato qualche poltrona e tinteggiato i soffitti, tutto rigorosamente ad opera degli operai del Comune. Poi insieme alla Prefettu-ra e alle forze dell’ordine ci siamo preparati a fronteggiare il rave Party di Baudenasca. Quindi l’impegno per la rassegna dell’arti-gianato e prima del Tour de France.Veniamo alla sua agenda: quali i punti prio-ritari al vertice dei suoi impegni? Cosa ve-dremo realizzarsi a breve? Ciò che voglio affrontare prima di tutto è il rilancio del territorio pinerolese sotto l’aspetto occupazionale, puntando su lavo-ro, giovani, cultura e turismo, attraverso

Buisness Plane e altri progetti. Fatta l’ana-lisi dei problemi del nostro territorio, inten-diamo portare nuove imprese, nuove idee imprenditoriali, anche attraverso l’aiuto di privati e banche, che sviluppino un’alter-nativa occupazionale al di fuori della mo-nocultura industriale dell’automobile. Que-sto rilancio vogliamo farlo insieme agli altri amministratori ed enti del territorio: Pinero-lo città capofila, ma non solitaria.Per la nostra città lei intravede un futuro autonomo da Torino o pensa piuttosto a uno sviluppo connesso tra le due? Senza dubbio è necessaria la cooperazio-ne col capoluogo. Credo che sotto l’aspet-to culturale e turistico Pinerolo possa cre-scere molto se legata a Torino. Tuttavia Pinerolo non può diventare solo città-dor-mitorio, di villeggiatura, ma necessita di intrinseci sviluppi, che la mantengano co-munque autonoma da Torino (è il caso del-la sanità, che io voglio rimanga a Pinerolo). Questo è però possibile se ci sono dei col-legamenti efficienti con Torino. Uno dei problemi principali è legato alla ferrovia... È certamente necessario potenziare il trasporto ferroviario e abbiamo già fatto ri-chiesta a Trenitalia di raddoppiare la linea. Unico obiettivo al momento realista.Rilancio del territorio e politiche ambien-tali. La sua Amministrazione, come altre,

A cura di Emanuele Sacchetto

INtervIsta al sINdaco euGeNIo ButtIero

“Per primo il rilancio del territorio”

POLITICA In C i t t à10

Page 11: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

11

ha intenzione di puntare sulla green eco-nomy, sull’utilizzo di energie rinnovabili e il miglioramento della raccolta differenzia-ta? Qui mi coglie preparato, visto il mio pas-sato da progettista di impianti energetici di vario tipo. Certamente punteremo a po-tenziare la gestione della nostra energia, partendo dalla messa in funzione nel 2012 dell’inceneritore. La raccolta porta a por-ta non è realizzabile per il nostro sistema di differenziazione dei rifiuti, ma entro il 2014 puntiamo a raggiungere il 65% della differenziata. La realizzazione di industrie energetiche che sfruttino i rifiuti sono da inserire in un progetto a lungo termine che però va oltre la mia legislatura.Per rimanere nella tematica ambientale, il caso CP7 ci porta a riflettere sulla politi-ca urbanistica della sua amministrazione. Intendete mantenere il precedente piano regolatore o intendete ridimensionarlo? In merito a questo tema bisogna con-siderare un fatto: oggi non si costruisce quasi più perché non c’è più interesse. Inoltre non posso dire che da domani si smetterà di costruire, ma garantisco che il nostro programma prevede il recupero dell’esistente, anche con abbattimento e ricostruzione di alcuni edifici degli anni ’60. Ci sono poi alcuni progetti di industrie dismesse disponibili alla riconversione per farne centri di aggregazione sociale. Sempre in merito all’urbanistica, cosa ci dice dei parcheggi? Servono, si faranno, dove? Assolutamente i parcheggi servono, an-che per togliere delle macchine dal cen-tro storico, come ci insegna Torino. Si faranno interrati, non in Piazza Fontana, bensì in P.zza Cavour o Terzo Alpini, e i fondi naturalmente dovranno essere presi da privati, perché il Comune non ne ha a sufficienza.Ancora sull’ambiente. Cosa farà per le pi-ste ciclabili della città? Come promuoverle tra i cittadini? E’ stato promesso dalla Provincia il colle-gamento ciclabile a fianco della tangenzia-le tra riva e Abbadia. E, per quanto difficile gestire il percorso della città, cercheremo di dare un senso progettuale d’insieme

al lavoro, senza punti morti che rendono le pi-ste inutilizzabili. Prima facciamo le piste e poi le promuoviamo.Cosa farà della Scuola di Caval-leria? Pinerolo città della Caval-leria può ancora esserlo? I lavori per la Scuola sono sta-ti fatti e quin-di non si torna indietro. Ora si tratta di sfrut-tarla al meglio. Già quest’anno il Concorso si terrà Indoor a Dicembre-Gen-naio alla Scuola Nazionale. Inol-tre voglio farla diventare una scuola multipla, utilizzabile non solo per la cavalleria, ma anche ad esempio per la formazione cinofila…Ora un tema che noi della redazione sen-tiamo molto vicino: i giovani. Quali proget-ti a lungo e breve termine? I giovani sono un bel problema. Non abbiamo ancora un progetto definitivo, nonostante le molte richieste. Saranno necessari alcuni incontri per avere le idee chiare sul da farsi. Abbiamo già istituito il Consiglio dei ragazzi, ovvero una commis-sione che ha la funzione di far partecipare alla vita pubblica e di fare arrivare propo-ste concrete.Per finire... quale spazio intende dare nella sua amministrazione ai giovani? Il prossi-mo Sindaco sarà un giovane? Certamente io non sono uno che vuo-le fare politica per sempre, non rimarrò attaccato alla poltrona. Speriamo che il prossimo sindaco sia giovane, ma è molto difficile per la realtà della politica italiana.

“ r I f l e s s I o N I ” p o l I t I c h e y o u N G

INtervIsta al sINdaco euGeNIo ButtIero

“Per primo il rilancio del territorio”

11

Page 12: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

12

M e s e d I o t t o B r e 2 0 1 1

Eventi ed appuntamenti

A cura di Silvio Ferrero

P i ne ro loEVENTI

Pinerolo· 02 ottobre 2011 PrANzO SOLIDALE Ore 12,30, circolo culturale Stranamore, via Bignone 89 Pranzo solidale “PArA TODOS TODO” per recuperare i fondi ne-cessari a risarcire i contadini del Chiapas La prenotazione dovrà essere effettua-ta entro le 12.00 di venerdì 30 settem-bre ai numeri di telefono 3407626196 / 3462362751 oppure alla mail [email protected] Prezzo: 15 euro Sarà presente Francesca Minerva, responsabile del progetto Tatawelo in Chiapas

· 07 ottobre 2011 Ore 18, Libreria Vo-lare, Corso Torino 44 Presentazione del libro “IN NOME DEL POPOLO” di Valen-tina Pazè Saranno presenti l’autrice e Franco Mila-nesi Ingresso libero

· 13 ottobre 2011 Ore 17, associazione culturale Gnam laboratorio di autoprodu-zione seitan

· 14 ottobre 2011 Ore 18, Libreria Vo-lare, Corso Torino 44 Presentazione del libro “ESSErE CrISTIANI OGGI” di Gio-vanni Ferretti Intervengono l’autore e renzo rivoiro. Coordina Sergio rostagno Ingresso libero

· Venerdì 14 Ottobre 2011, ore 20,45, Sala Pacem in Terris, Via del Pino 49, conferenza “Dove va l’economia”,Intervengono Bruno Manghi, sociologo - Elvio Fassone, già magistrato e senatore della repubblica

· 21 ottobre 2011 Ore 18, Libreria Vo-lare, Corso Torino 44 Presentazione del libro “rELIGIONE E rAGIONE PUBBLICA” di Graziano Lingua Saranno presenti l’au-tore e Mario Ighetto. Coordinerà Sergio rostagno

· 22 ottobre MUSICA LIVE Ore 21,15, Teatro Sociale, per “Jazz vi-sions”, live experience, musica, arte, vi-deo, fotografia, TULLIO DE PISCOPO, NEW JAzz PrOJECT.

· Venerdì 28 Ottobre 2011, ore 20,45, Sala Pacem in Terris, Via del Pino 49, conferenza “Non di solo pane vive l’uo-mo”, intervengono Guido Dotti, vice priore della comunità di Bose - Enrico Benedetto, docente di Teologia pratica alla Facoltà valdese di roma

Torre Pellice· 01 ottobre 2011 Ore 15,30: Il Gruppo amici S. Margherita organizza il 3º Duath-lon del Forte (bici più corsa). Nel dopo-gara, aperiduathlon.

· 01 ottobre 2011 Ore 21, Tempio valde-se, via Beckwith: Concerto dell’orchestra di fisarmoniche della Federazione interna-zionale “Piemontesi nel mondo”, diretta da Marco Polidor. Organizza l’Aido, sezio-ne Val Pellice. Nel corso della serata, il dott. Paolo Borgiattino, medico chirurgo, darà alcune informazioni sulla donazione degli organi.

Luserna San Giovanni· 02 ottobre 2011Ore 9,30, Villa Olanda, via Fuhrmann 23 Iscrizioni per la GIOr-NATA A 6 zAMPE A seguire: servizio ve-terinario, passeggiata con il cane (chi non ne possedesse uno potrà adottarlo dal ca-nile di Bibiana per un giorno telefonando entro il 30 settembre al 0121/590540) Ore 11,30: attività di obbedienza con Ila-ria rizzo Ore 15: attività di addestramen-to con Alberto Badellino. Previsti pranzo al sacco, castagnata e degustazione gofri.In caso di maltempo la giornata sarà ri-mandata a data da destinarsi

Page 13: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

13

Con Ilaria rigo e Francesca Noardo INauGurato Il secoNdo aNNo dI Serate dI Laurea

Arte, Beni Architettonici e Culturali

Serate di Laurea A cura di Marianna Bertolino

Con l’inizio del nuovo anno accademico si è nuovamente dato avvio all’iniziativa Serate di Laurea, con il solito appuntamento fissato per l’ultimo venerdì del mese presso Alzani Editore, in via Grandi a Pinerolo. hanno inaugurato il nuovo ciclo le dott.sse Francesca Noardo e Ilaria rigo, che hanno pre-sentato le loro tesi di primo livello rispettivamente in Storia e Conservazione dei Beni Architettonici e Ambien-tali e in Scienze dei Beni Cultu-rali.Francesca Noardo, nel presentare il suo lavo-ro dal titolo “Restauri a confronto, Italia e Spagna attraverso i casi della chiesa di San Este-ban a Valencia e del duomo di Asti”, ha esposto inizialmente le legislazioni dei due Stati riguardan-ti i Beni Culturali. Ne è emerso che l’autonomia regionale spagnola, di contro il centralismo sta-tale dei ministeri italiani, permette una serie di azioni più incisive per quanto riguarda la tutela e la valorizzazione.Il caso della chiesa di San Esteban, originariamen-te una moschea, è eclatante. In un solo anno, il 2009, sono state restaurate tre chiese nella città di Valencia, tra cui quella oggetto di studio della studentessa, che ha trascorso un anno di Era-smus nella capitale dell’architettura spagnola.Il lavoro è stato compiuto da una Fondazione, La Llum de les Imatges, che ha inaugurato inoltre una mostra all’interno della chiesa intitolata “La gloria del barroco”.Per quanto riguarda la chiesa di Santa Maria di

Asti, il restauro risale al 1988 e risente, nel pa-ragone con la chiesa valenciana, di vent’anni di innovazioni nel campo del restauro anche in rife-rimento all’uso di nuovi materiali.Sicuramente esiste un rovescio della medaglia per il caso spagnolo,ed è quello di una diagno-stica molto sbrigativa, nonché il fatto che si pre-ferisce spesso abbattere il vecchio in nome del nuovo.

rimanendo in ambito a r t i s t i co Ilaria rigo, grazie alla sua presen-tazione, ha permesso al pubblico presente di compiere

una visita virtuale nella chiesa di San Maurizio di Pinerolo. La sua tesi, dal titolo “La chiesa di San Maurizio a Pine-rolo nel XVIII secolo” ha approfondito, dal punto di vista storico, un periodo di pace e prosperità per la nostra città, mentre dal punto di vista arti-stico si è soffermata sull’analisi delle committen-ze e degli artisti che hanno impreziosito la chiesa, spiegando accuratamente le tele e gli altari non-ché i restauri, un po’ azzardati, che sono stati apportati nei secoli successivi.Come tradizione, le esposizioni sono state in-tervallate da un momento musicale del pianista Tommaso Camarotto.E’ seguito il dibattito che è stato molto acceso: il campo del patrimonio culturale, tanto più nostra-no, fa discutere e non sono mancate critiche alla situazione di immobilità pinerolese.Il rinfresco di chiusura è stato l’occasione per dar-si appuntamento al mese di Ottobre, venerdì 28.

SOCIETà

Ilaria Rigo e Francesca Boardo

Page 14: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

14

In tempo di crisi la scure dei tagli falcia, per prime, le spighe più alte. Tutte quelle attività e organizzazioni con un comun denominatore - la cultura - che insegna ad ampliare, ad alzare lo sguardo tirano la cinghia. Un caso, certo signi-ficativo, di casa nostra ci fa da esempio: a Pi-nerolo chiudono i battenti della SUMI, la Scuola Universitaria di Management d’Impresa. Al termine di questo mese, infatti, scadrà la convenzione tra la Facoltà di Economia di To-rino e il Consorzio pinerolese CUEA, grazie alla quale la SUMI nacque, nel 1996, come sede distaccata dell’Università del capoluogo. La pri-ma conseguenza sarà la cessazione dell’attività didattica il 31 ottobre e il trasferimento di tut-te le competenze alla sede di Torino. rimarrà quindi un vuoto, e non solo in aula. A causare la fine della SUMI la richiesta dell’Università to-rinese di un finanziamento pari a 300 mila euro l’anno per la durata di un decennio. Pinerolo senza SUMI: una città che impove-risce il quadro dell’offerta formativa, dell’impe-gno culturale sul terri-torio. Godendo di una struttura moderna e fruibile come quella di Via Battisti, sede del-la SUMI, al Comune spetta trovare la giu-sta idea che rimetta in moto lo stabile. Seppur impoverita, l’Università pinerolese conserva uno spazio nella Scuola Superio-re per Mediatori Lin-guistici Adriano Ma-cagno, in campo da tre anni. Ospitata nel medesimo edificio di Via Battisti, la Scuola per Mediatori di Pine-

rolo costituisce una struttura distaccata della sede centrale collocata a Cuneo. «Il territorio ci conosce ancora poco» spiega Chiara Mo-rello, studentessa del secondo anno, «siamo soltanto trenta allievi frequentanti sui tre anni del corso di laurea». La Scuola per Mediatori di Pinerolo è una struttura privata «che ho scelto in alternativa alla Facoltà di Lingue di Torino» prosegue Chiara. «Nello studio delle lingue stra-niere ritengo più efficace l’insegnamento mirato e il rapporto interpersonale tra studente e pro-fessore, cosa che a Pinerolo è possibile. Niente a che fare con le lezioni di Torino, alle quali par-tecipano anche duecento persone». Smettere di investire nelle istituzioni culturali del territorio è certo un punto a favore della fuga giovanile dalla provincia alla città. Ma restando a Pinerolo, non si corre il rischio di isolamento? «Qui l’ambiente è più piccolo, ma con più servi-zi e attenzioni per gli allievi. riguardo al fattore isolamento, si tratta di fare una scelta: se vale la pena restare a Pinerolo per conseguire la laurea

triennale e, solo in seguito, spaziare per l’Italia o il mon-do con la specialistica. Per me ne vale la pena. Anche senza la SUMI, speriamo che la Scuola per Mediato-ri continui e si sviluppi nei prossimi anni» conclude Chiara. Urgono quindi nuovi progetti e visioni per le strutture lasciate in eredità dalla SUMI. Stages, labo-ratori di orientamento per le superiori, conferenze e altre attività culturali sa-rebbero le benvenute. Se in tempo di crisi occorre tagliare, occorre il giusto criterio.

SOCIETà Giovan i@Scuo la A cura di Nadia Fenoglio

fare scelte di qualità per riqualificare la struttura

C’era una volta la SUMIresta ancora la Scuola per Mediatori. Ma urgono strategie

Page 15: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

15

crIstINa pollIottI

Amore e passione per il restauro

Pe rsonagg i A cura di Giulia Antonucci

INCONTrI

Cristina Polliotti, pinerolese, ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Cuneo e per un breve periodo anche a Palazzo Spinelli a Firenze. Si occupa sia di restau-ro che di pittura progettando e realizzando raffinate ambientazioni. ha partecipato a diversi saloni di Restructura e ai concorsi collegati organizzati dalla Cna di Torino, risultandone anche vincitrice. Da anni partecipa alla rassegna per l’artigianato pinerolese.Com’è nata la passione per il restauro e la decorazione? Da sempre ho avuto la passione per il disegno e la pittura. Inoltre in famiglia si respirava l’aria del bello: fin da piccola i miei genitori mi hanno portata a molte mostre e musei e mi hanno insegnato ad osservare quanto di bello incontravo.Non mi è stato possibile indirizzarmi in toto verso la pittura a causa delle scarse possibilità lavorative, così mi sono dedica-ta soprattutto al restauro.E’ un lavoro molto impegnativo? Assolutamente sì. Il più delle volte le condizioni sono sfavorevoli, basti pensare che talvolta devo lavorare d’inverno nelle chiese fredde o nei cantieri. È un lavoro che deve appassionare.Sono richieste delle doti particolari? Per quanto riguarda il restauro credo non sia importante essere buoni artisti, è essenziale lo studio dei materiali e delle tecniche. Per quanto riguarda la pittura e la decorazione, invece occorre un’inclina-zione, come per il canto o la musica.Per entrambe le attività occorre molta mo-tivazione personale.In questo settore c’è possibilità di lavoro per i giovani? Non è un settore facile. Ad oggi non hanno ancora definito un albo dei restau-ratori e le leggi sono in continuo cambia-mento, per cui non esiste una linea chiara per definire il ruolo del restauratore. Ci sono più scuole e corsi riconosciuti,

dunque la formazione è garantita, ma il lavoro è ancora complicato da trovare, in parte anche dovuto a questo momento economico difficile per quasi tutti i settori. Lo consiglieresti ad un giovane che vuole seguire questa professione? Dal mio punto di vista è chiaramente un lavoro meraviglioso, sia il restauro che la decorazione e la pittura. Ai giovani con-siglio di provarlo, magari attraverso degli stage, per capire come si svolge la giorna-ta lavorativa. Inoltre in questo campo la pratica è indispensabile.Qual è l’opera più importante che hai re-staurato? La chiesa della Madonna del Boschetto, situata a Frossasco e che risale al 1400. È una delle più antiche opere che ho restau-rato e sono particolarmente orgogliosa di averlo fatto, perché credo sia una piccola delizia del nostro territorio.Il restauro è per te più un lavoro o una passione? E’ stata una passione che è diventata anche il mio lavoro.

Page 16: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

16

sorpresI da “uNtItled – effetto sorpresa”

Spazio giovani tra il virtuale e il reale

Giovani Val Pell ice A cura di Marta Sappé Griot

GIOVANI IN AzIONE

Per i ragazzi della Val Pellice, la dispersione giovanile è un problema. I giovani si trasferisco-no per studiare o per lavorare e ritornano solo da adulti, o da anziani, spinti da chissà quale necessità. Nel corso degli ultimi due anni, il gruppo “Gio-vani in Azione” del Comune di Torre Pellice, composto da giovani tra i 16 ed i 20 anni prove-nienti da tutta la Valle, ha riflettuto e dibattuto su questo tema. Nonostante per il Comune sia una ricchezza il fatto che un buon numero di abitanti abbia vissuto altrove per una fase della propria vita e che, per scelta, siano ritornati in Val Pellice, i ragazzi e le ragazze di “Giovani in Azione” non vogliono permettere che gli spazi destinati ai giovani siano sempre meno e sempre più isolati. Nasce così l’idea di aggregare i gruppi presenti nella zona e di creare un centro giovanile defini-to “virtuale”, nella speranza che un giorno pos-sa concretizzarsi in un centro “reale”. L’obiet-tivo era quello di diventare un riferimento per coloro che volessero partecipare alla creazione del “centro”: una volta presi i contatti con le varie realtà giovanili del territorio, siamo giunti alla conclusione che solo un importante evento avrebbe potuto dare il via al loro progetto. È così che nasce “Untitled – Effetto sorpre-sa”, che ha preso forma nei pomeriggi e nelle serate dell’08-09-10 settembre 2011, a Torre Pellice. I giardini di Piazza Mouston si sono ri-velati lo scenario ideale per le esigenze di que-sta iniziativa, ospitando gli stand illustrativi dei gruppi che vi hanno aderito: il CASD (Coordi-namento Attività Scoutistiche Distrettuali, del-

la chiesa valdese), i Pionieri della Croce rossa di Torre Pellice, ragazzi ed educatrici del CIAO (Centro Integrato Attività e Opportunità), ra-dio Beckwith evangelica, il gruppo giovanile di Amnesty International di Pinerolo e il presidio di Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie della Val Pellice. Non mancava lo stand di “Giovani in Azione”, fondamentale perché si fa-cesse conoscere il gruppo e il progetto, nonché una zona bar e un angolo gofri molto ricercati. I pomeriggi sono stati dedicati ad attività e spazi di confronto: si è cominciato con un la-boratorio teatrale a cura de I Fuori di Teatro, compagnia di ragazzi e ragazze del pinerolese, e si è proseguito con la presentazione del proget-to di uno Skate Park a Torre Pellice, l’incontro con i Pionieri della Croce rossa, un laboratorio di danza, capoeira e libera espressione a cura di Liberart e infine una chiacchierata con i gruppi di Amnesty e Libera. Le giornate proseguivano con cena insieme e concerti, a cura di giova-ni gruppi rigorosamente del territorio: rise of Void, Athypic, Altre Brutte Sorprese, Alliance, Ghost of Destiny e Aut in Vertigo. “Untitled” ha rappresentato una grande sfida per i ragazzi e le ragazze coinvolti: avere con-tatti con il Comune, con la Proloco, riuscire a finanziare l’evento grazie alla ricerca di sponsor e costruire una rete di tale portata occupandosi di tutti gli aspetti che questo comporta. Ma la grande partecipazione ed il successo ottenuti lasciano molta speranza ad una generazione che ha un grande bisogno di crearsi degli spazi e di esser lasciata libera di fare da sola. Perché in fondo ce la fa, e bene.

Page 17: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

17

la pIazza culturale dI pINerolo

La stagione del Teatro Sociale

Tea t ro A cura di Maurizio Allasia

ArTE&SPETTACOLO

Le porte del Teatro Sociale di Pinerolo si riapriranno solamente dal 12 novembre, ma da qualche settimana sono noti al pubblico gli ingredienti della stagione di prosa che verrà.La prima, fuori abbonamento, sarà affida-ta a Sabina Guzzanti e al suo one-woman show “SìSìSì…Oh Sì!”, viaggio diacronico nella carriera dell’attrice e autrice romana, dove prendono vita i suoi numerosi perso-naggi ed emerge la forza civile della satira con cui la regista di Draquila cerca da sem-pre di agire sulla società. La “quota” comica sarà completata da Enrico Bertolino, fuoriuscito televisivo or-mai da qualche tempo, con “Passata la tempesta?”: lo spettacolo, scritto da Ber-tolino stesso insieme, tra gli altri, al gior-nalista Curzio Maltese, ricorda l’operazione fatta con “Italiani, Italieni, Italioti”, visto nella scorsa stagione pinerolese, dove La Banda Osiris e Ugo Dighero davano corpo alla satira su carta di Michele Serra. Figlie di una solida formazione comica europea, Le sorelle Suburbe porteranno in scena “Il peggio del meglio”, uno spettaco-lo decennale programmato anche all’este-ro (Danimarca, Germania, Francia, roma-nia). Forse note ai più per alcuni passaggi nell’arena di zelig, non dovrebbero tuttavia rievocare l’imbarazzante prova di Alessan-dro Fullin con “Chi ha ucciso Oscar Wil-de?”, al Sociale l’anno scorso. Ci saranno altri due uomini soli sul palco: Ascanio Celestini, il drammaturgo di “Fab-brica” e regista cinema-tografico de “La pecora nera”, farà un’incursio-ne nell’Italia pre-unita-ria, raccontando il pe-riodo del risorgimento repubblicano del 1849. Marco Paolini invece chiuderà la stagione con “Itis Galileo”: l’au-

tore de “Il racconto del Vajont” ha scritto uno spettacolo che “nasce da alcune do-mande e riflessioni intorno a Galileo e Co-pernico e al mondo in cui hanno vissuto” e che intende interrogare il presente. Non mancheranno inoltre spettacoli “classici” e dalla solida tradizione teatra-le: la “Mandragola” di Machiavelli (testo forse un po’ dimenticato) con la regia e la scenografia del bravo Ugo Chiti, il “Miles Glorious” di Plauto, con un’insolita prota-gonista come Vanessa Incontrada, l’ante-prima nazionale de “La bottega del caffè: una storia di intrighi e veleni”, una riscrit-tura del testo goldoniano di Luca Scarlini, con la regia di Beppe rosso (“Seppellitemi in piedi”, “Flags”) e infine “Shakespeare/Venere e Adone”, che vedrà il ritorno a Pinerolo di Valter Malosti, direttore della Scuola per Attori del Teatro Stabile e regi-sta de “La signorina Julie”. I testi più contemporanei saranno rappre-sentati invece da “The confidential clerk: l’impiegato di fiducia”, una poco conosciu-ta opera teatrale di Thomas Stearns Eliot, per la regia di Martino D’Amico, “L’arte del dubbio”, tratto dall’omonimo libro di Caro-figlio, con Ottavia Piccolo, e “Servo di sce-na” di ronald harwood, lo scrittore suda-fricano premio Oscar per la sceneggiatura de “Il Pianista”, un testo che sarà diretto e interpretato dal grande Franco Branciaroli.

Una stagione teatrale, quella del Sociale di Pine-rolo, che ha visto un inve-stimento economico forse inferiore a quello dell’an-no precedente, ma che ha tutte le credenziali per essere all’altezza di una piazza culturale come Pi-nerolo, dove il pubblico si è sempre dimostrato parti-colarmente attento. All’apertura del sipario avremo le prime risposte.

Page 18: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

18

Nuovi linguaggi, nuove piazze, nuovi co-municatori. È in questo contesto nasce il progetto “Alfabeto Morso”, in cui il social network, realtà ormai da tutti assimilata e fatta pro-pria, diventa oggetto della mostra. Mezzo di comunicazione più che mai, sposta non solo immagini e parole ma veicola opere e artisti, con i relativi bagagli di significato, per convogliarli all’En Plain Air (Stradale Baudenasca, 118), in uno spazio che si confonde tra il virtuale ed il tangibile. L’evento nasce proprio per mezzo di facebook, su cui i curatori (E. Privitera, M. Filippa, S. Gabriele) hanno conosciuto e contattato il gran numero di validissimi artisti, provenienti da tutto il mondo (ita-liani, russi, macedoni, greci, algerini, fran-cesi…) avviando la collaborazione che ha portato a costruire la macchina comunica-tiva in mostra.Temi: il social network; l’angelo, come più ancestrale simbolo del messaggero; il “co-

dice”, chiave di lettura di tutto l’evento, da cui anche il nome; noi. Ogni artista interpreta la comunicazione web, mettendone in luce ogni suo aspet-to: l’indeterminatezza tra reale o virtuale; il bisogno di contatto umano che il net-work lascia in sospeso; la facilità di rela-zione che sviluppa, infrangendo la barriera della timidezza; la possibilità di lanciare messaggi o di trasmettere significati per mezzo di segni nuovi, sempre personaliz-zabili. L’interazione si fa più forte nel momen-to in cui gli interventi utilizzano linguaggi diversi. Convivono pittura, musica, video, installazioni, scultura, fotografia, con le elaborazioni che i nuovi strumenti digitali consentono, performance, recitazione e scrittura, in tutte le sue sfumature: frasi, messaggi, lanciati nel vuoto, silenziosa-mente efficaci, testi di critica, slogan e, per finire, la poesia. Sulla poesia si pone un particolare ac-

cento, con la collaborazione (nata sem-pre su facebook) del gruppo Femminart review, associazione di artiste e poe-tesse, donne, che sul web condividono le proprie creazioni. http://femminart.it/La sfumatura al femminile è amplificata dal Progetto maionese, promotrice Ele-na Privitera, associazione di artiste don-ne a livello internazionale. http://www.epa.it/maionese/index.html La mostra intende non fermarsi qui, ma espandersi, almeno fino al 31 di-cembre 2011, coinvolgendo anche altri spazi (es. locale “l’Ora giusta”, Pine-rolo), migliorando e potenziando le già enormi possibilità comunicative di un allestimento degno, veramente, di nota. www.alfabetomorso.itwww.epa.itw

A lato “Coccole” di Giovanna Torresin

A r te&Arch i t e t tu ra A cura di Francesca Noardo

ArTE

“Alfabeto morso” ItINerarI tra I lINGuaGGI dell’arte e Nuove forMe dI coMuNIcazIoNe

Page 19: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

19

MusIca eMerGeNte

Canijos sin fronteras

A cura di Mario rivoiroBlind Luck records

MUSICA

Intervista a Marcos Spenalosa cantante della band andalusa.Los Canijos fanno musica crossover, ovvero mi-schiano il flamenco con la rumba piuttosto che il rock pop... Come si sa l’Andalusia ha avuto influen-za araba. Da dove deriva la parola flamenco? La prima ipotesi è la ufficiale, il canto flamenco viene dall’Olanda, era la canzone che cantavano i mercenari Fiamminghi del re di Spagna. L’altra ipotesi che è quella che appoggio di più, è sostenuta da Blas Infante il quale era considerato il padre della patria andalusa a livello politico e poetico. Lui sosteneva che il termine flamenco proviene da due parole arabe di un dialetto che si parlava in an-dalusia (alanda lus cioè la spagna mussulmana) e nel nord del Marocco. Le parole sono fellah (contadino) e menkub, (lo stato più basso che può soffrire una persona).Quando e come è nato il progetto Canijos sin Fron-teras? Nell’estate 2005 ho conosciuto ad un concerto de “la banda del tigre” Josè Manuel LLAmazare, stavo cercando un suonatore di cajon. Alcuni giorni dopo, il bassista appunto de “la ban-da del tigre”, Pedrito Oliva, ci ha visto suonare per strada ed ha subito capito la voglia e l’energia che avevamo e si è unito a noi.Perché il vostro ultimo disco porta il titolo “la rumba al final del mundo”? L’autore di ciò è Pedrito. Visto il mondo che stiamo vivendo e il momento storico ci sembrava opportu-no, inoltre gran parte del lavoro è stato registrato a Finisterra in Galizia. Il nome appunto di quest’ultimo sta a significare fine della terra, quindi l’unione di più

elementi ha dato origine a questo titolo.Da dove viene il nome CANIJOS SIN FRONTERAS? Èsempre un’idea di Pedrito. Inoltre Jose Manuel LLamazare lo chiamano da sempre canijo, che vuol dire magro, e quindi da lì è nato di fatto il nome giocando chiaramente con parole e fatti avvenuti fra di noi....Cosa pensate del momento storico e politico eu-ropeo? Ognuno di noi ha una propria idea, ma quello che pensiamo in comune è che ci vuole sicuramente un cambio rapido o meglio una rivoluzione per recupe-rare la nostra dignità, visto che in questo momento i nostri politici pretendono che diventiamo schiavi di 4 multinazionali.Avete idea di passare in Italia ed avete un nuovo lavoro in cantiere? In questi giorni stiamo iniziando a comporre il nuovo disco che speriamo uscirà il prossimo anno e con l’occasione si potrebbe fare un viaggetto in Italia.Nella storia de los CAJICOS SIN FRONTERAS, qual é stata la domanda in un’intervista più stupida? Le due più stupide che mi vengono in mente sono state: la prima è se siamo magri veramente e ovvia-mente abbiamo detto che sei anni fa lo eravamo di si-curo, ma gli anni passano e si sa come vanno le cose...L’altra invece è se siamo una ong e noi rispondia-mo di no, però siamo in solidarietà con i magri di tutto il mondo...ringrazio personalmente e con un abbraccio di cuore Canijos Sin Fronteras, i quali mi hanno per-messo questa intervista... Sperando di poterli sen-tire presto in Italia.

O f f i c i ne de l suono

Page 20: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

20

GIocare per passIoNe

Il calcio del campionato amatoriale

Calcio A cura di Andrea Obiso

SPOrT

Da diversi anni si svolge, nei campi da calcio del pinerolese, il campionato amatoriale. Questo campionato è ca-ratterizzato da una longevità non indifferente e da una par-tecipazione davvero notevole. Si distingue dai normali tornei calcistici per il fatto che le for-mazioni schierate in campo sono composte da nove giocatori anziché undici; questo per permettere alle squadre poco numerose di partecipare. Un’altra peculiarità di questo campionato è che sono previsti avvicendamenti infiniti: ogni squadra può quindi effettuare tutte le sostituzioni che ritiene necessarie ed un gio-catore già sostituito durante la gara può ri-entrare in gioco in qualunque momento.Da quest’anno, inoltre, si è deciso di porre un limite per quanto riguarda gli estremi che regolano le sostituzioni, il cambio può esse-re realizzato solo se il gioco è fermo a causa dell’uscita del pallone dal campo. Il campionato amatoriale del pinerolese è oramai un punto di riferimento della nostra

compagine sportiva grazie soprat-tutto alla grande partecipazione di squadre, che ha portato, da qual-che tempo, a creare addirittura

due gironi; uno di Eccellenza e uno di Promozione.

Le gare si svolgono nei campi di Pinerolo e dei paesi limitrofi e in genere si gioca il sabato pomerig-

gio, con alcune eccezioni. Questo torneo, organizzato dall’Asso-

ciazione Polisportiva Dilettantistica De Cou-bertin, ha preso il via sabato 24 Settembre e si protrarrà fino a sabato 26 Maggio. Per parteciparvi i giocatori hanno ovviamente dovuto sostenere delle visite mediche che ne assicurassero lo stato di buona salute; le squadre devono inoltre poter garantire un campo di gioco per le partite in casa dopo gli spiacevoli inconvenienti di due anni fa.L’organizzazione del campionato amatoriale, infatti, non sempre è stata priva di problemi; due anni or sono si è rischiato di non poter concludere il campionato dato che gli orga-nizzatori di allora si occupavano anche dei campi di gioco e vi erano state delle difficol-

Page 21: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

21tà con i gestori degli stessi.A causa di questi problemi l’anno successivo, ovvero la stagione 2010/2011, si è scelto di cambiare rotta e responsabilizzare le squadre rispetto al problema dei campi. Quest’anno tutto sembra essere comincia-to sotto i migliori auspici dato che la prima giornata si è svolta regolarmente e senza intoppi. Alcune squadre sono ancora poco numerose ma per fortuna il regolamento pre-vede la possibilità di tesserare nuovi giocatori anche a campionato già iniziato; possibilità che è stata utilizzata diverse volte in passato. La caratteristica amatoriale di questa com-petizione è la sua vera forza; in questo tor-neo partecipano diversi giocatori che, stanchi di giocare in campionati agonistici che por-tano via molto tempo, decidono di iscriver-si “all’Amatoriale” per poter giocare senza stress e senza impegni che vadano oltre il semplice gioco del calcio. Anche il corpo arbitrale, pur essendo com-posto da direttori di gara a tutti gli effetti, scende in campo con spirito amatoriale, esat-tamente al pari dei giocatori. Quest’anno le squadre iscritte al campio-nato sono per l’Eccellenza: Amici di Volvera, Bar Sbirulino, Black Devils, Celtic Osasco, El Maga, Garzigliana, G.S. Porte, Luther Blisset, Pizzeria il rustico, Polisportiva Bibiana, real Mappet, real Pinerolo, Salvador de Abbadia, Sottosopra, U.S. Airasca.

Mentre quelle che disputeran-no il cam-pionato di Promozione sono: Ab-badia Uni-ted, AS Fly-net, Boca S e n i o r , E sp r e s so Italia, FC Elmo, FC Viotto, La Piccola Dimora AVIS, Made in romania, Olympique Marsala, Par-tizan Pinerolo, Pizzeria Nuova Marconi, ran-ger’s, Sporting None 2000, Termosanitari Cinque. Valmora, Varianza. L’anno passato il campionato di Eccellenza è stato vinto dalla Pizzeria rustico, mentre il Salvador de Abbadia si è aggiudicato il giro-ne di Promozione salendo così di categoria insieme a Cele Cult Bar, Deportivo La Go-duria e Sottosopra; sono invece retrocesse Varianza,A.S. Campiglione Fenile, Pizzeria Nuova Marconi e Partizan Pinerolo. Questo campionato oramai da tempo al-lieta i sabati pomeriggio di molti pinerolesi, e speriamo che possa continuare a farlo per molto tempo.

Page 22: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

22

La Sagra dij FojòtSAN SECONDO. Domenica 18 settembre si è celebrata a S.Secondo l’ottava edizione della Sagra dij Fojòt. (Foto Simona Mauro)

22 cosedicasanostra

Associazione “A. Barbero”

Raccolta dei testamenti biologiciPINErOLO. È ripresa con il mese di settembre l’atti-vità dello sportello sul testamento biologico attivato dall’Associazione Valore Laicità “Alberto Barbero” in collaborazione con la Chiesa Valdese, con diffusione di materiali e di modelli di testamento,compilazione e raccolta dei testamenti di cittadini di Pinerolo e del Pinerolese.Sono confermate le date del secondo e quarto mer-coledì del mese presso i locali annessi al Tempio Valdese di Pinerolo, via dei Mille,1:- settembre 14 e 28- ottobre 12 e 26- novembre 9 e 23- dicembre 14

Il Rifugio Melano - Casa CanadaTALUCCO. Il 25 settembre è stata inaugurata Casa Ca-nada, presso il rifugio Melano, ai piedi della rocca Sba-rua. La struttura costruita dai canadesi per le Olimpiadi di Torino 2006 è stata donata alla Comunità Montana Pinerolese e quindi destinata al rifugio Melano. Il rifugio, posto ad un’altitudine di 1000 metri, è fre-quentato soprattutto per la rocca Sbarua, meta predilet-ta degli arrampicatori e degli appassionati di montagnae per le arrampicate con itinerari attrezzati che sono pra-ticati tutto l’anno. Con la nuova struttura, tutta in legno, capace di una ventina di posti letto e di una cucina attrezzata, è anche possibile pernottare. “Consapevoli del delicato equilibrio che circonda la montagna e i suoi luoghi, crediamo sia fondamentale il ruolo del gestore come cerniera tra la montagna e coloro che la frequentano, tra chi vive la montagna come scelta di vita e chi la frequenta, se pur assiduamente, per pas-sione. L’obiettivo prioritario è quello di permeare le no-stre iniziative con questi valori”. Così scrivono i gestori nel sito www.casacanada.eu

Jazz VisionsIl 22 ottobre alle 21,15 al Teatro So-ciale di Pinerolo con un concerto che vedrà la partecipazione anche di Tul-lio de Piscopo si concluderà la stagio-ne 2011 di Jazz Visions.

Page 23: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

23

Operazione “Hots Nights ITALIA. Allora d’accordo: i sacrifici facciamoli tutti, ma non allo stesso modo: chi ha di più si sacrifichi di più, chi ha di meno si sacrifichi di meno, chi non ha nien-te... beh, che cosa gli possiamo portar via, la scatola dei cachi come nella canzone-apologo “ho visto un re” di Fo-Jannacci? Il problema è distinguere chi è miserabile davvero da chi finge di esserlo. Un nullatenente in Jaguar, resi-dente in prestigioso attico e dotato di conto bancario lussureggiante è improbabile sia un vero miserabile... Come ad es. ha scoperto la Guardia di Finanza – con l’operazione “hot Nights” – dopo aver indagato su «offerte commerciali diffuse via internet». Sono risaliti a un centinaia di donne, molte delle quali straniere, che si “davano da fare” nel Vicentino e in altre province italiane. Tutte dotate di appartamenti di lusso, pingue conto in banca e Porsche, Mercedes, Land rover... Giro d’affari stimato: da 1 a 5 miliardi di euro all’anno. E magari neanche pagano l’Ici...

Europe Direct TorinoTOrINO. Per chi è alla ricerca di informazioni sulle attività e sulle oppor-tunità dell’Unione Europea ci sono gli sportelli denominati Europe Direct, una rete (rivolta soprattutto ai giovani) che conta 46 centri in Italia ed oltre 450 in Europa. A Torino lo sportello si trova in Via Maria Vittoria 12. tel. 0118615430 - Fax 0118614224. Oltre a ricevere informazioni è possi-bile consultare documenti e ritirare gratuitamente pubblicazioni e materiali prodotti dall’Unione europea. www.provincia.torino.it/europa/europedirect

arts & culture reshaping urban life

EUrOPA. Una trentina di giovani, in gran parte provenienti dall’Italia, dalla repubblica Ceca e dalla Germania, sono in tour in 5 città europee ove si esprimono con pitture, sculture e com-posizioni acustiche. Sono i giovani artisti che partecipano al pro-getto “Arts & Culture – Reshaping Urban life” (Arti e cultura, rimodellando la vita urbana), organizzato da vari partner del mondo dell’ar-te, della cultura e della formazione e finanziato dal programma di cultura dell’Unione Europea EACEA. Fra loro anche l’associazione “Star-kmacher”, conosciuta fra l’altro per il progetto Forti senza violenza, realizzato insieme al Gen rosso in varie scuole d’Europa e del mondo. Il gruppo di artisti urbani ha programmato lo svolgimento di un laboratorio in ognuna delle cinque diverse città dei tre stati europei coin-volti nell’iniziativa (Udine e Venezia per l’Ita-lia, Schwerte e Dortmund per la Germania e Šternberk per la repubblica Ceca).

Mandela torna a vivere nel suo villaggio natale

JOhANNESBUrG. Nelson Mandela, ex presidente sudafricano, tornato nel suo villaggio natale per il suo 93° complean-

no (il 18 luglio), ha deciso di rimanervi: ”L’an-ziano capo di stato ha detto a esponenti della sua famiglia che intende rimanere a vivere nel villaggio” di Qunu, nel Transkei (sud est). E’ quanto riferisce il settimanale ‘City press’. Man-dela e’ stato presidente del Sudafrica dal 1994 al 1999: si e’ ritirato dalla vita politica nel 2004.

Capitalisti...USA. Obama è pronto al varo della “Buffett rule”, la tassa per i super-ricchi promossa da un Paperone a stelle e strisce, l’imprenditore plurimilionario Warren Buffett. «Una segreta-ria versa in tasse il doppio di me», ammette schiettamente Buffett. Con la nuova norma chi guadagnerà più di un milione di dollari (700 mila euro) sarà soggetto a un prelievo minimo del 35% . Di riequilibrio della pressione tributaria si par-la anche da noi e a Buffett si sono accodati Della Valle e Montezemolo. Ma il Paperon de’ Paperoni che sta a Palazzo Chigi è rimasto a fare orecchie da mercante.

cosedell’altromondo 23

Page 24: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

24SOCIETà

IN caMBoGIa/2

Il canto dei delfini dell’Irrawaddi

Appunt i d i v i agg io di Angelica Pons

Il delfino dell’Irrawaddy è un animale sacro per i Khmer, ma è pure fonte importante di occupazione per le comunità coinvolte nel dolphin-watching. Questi delfini (Orcaella brevitrostris) sono dei graziosi mammiferi di acqua dolce, lunghi pochi metri, col carat-teristico musetto schiacciato. Vivono nel tratto del Mekong che collega Krati con le cascate di Khone, 190 km circa, e sono ra-rissimi, un’ottantina di esemplari a rischio di estinzione, secondo recenti ricerche condot-te dal Wwf, con il metodo dell’identificazio-ne fotografica delle pinne dorsali.L’habitat negli anni ha subito modifiche a causa di centrali idroelettriche e sbarramenti fluviali, ma la maggior parte son finiti nel-le reti da pesca; i ricercatori sono allarmati per la vita inspiegabilmente breve dei cuc-cioli che non riescono a “dare il cambio” agli esemplari vecchi. Il Wwf Internazionale ha chiesto al Governo della Cambogia di istituire aree protette lun-go i fiumi e imporre il divieto o la limitazione delle reti fisse. Il cielo questa mattina a Krati è grigio e pio-vigginoso. Mauro, di solito così propositivo, deve subire le mie insistenze: farebbe proprio a meno di questa escursione per tentare di avvistare i rari e timidi cetacei che vivono qui, ma io insisto, sono sicura che li incontreremo.Il nostro “tassinaro” col suo tuk tuk ci chiede uno sproposito per portarci fino all’imbarca-dero, ma, una volta giunti al pier, una coppia

di giovani polacchi arrivati in moto si unisce a noi, per la semplice ragione di dividere poi il costo della barca, e facciamo facilmente amicizia, perché lei è vissuta per un po’ in Italia grazie al progetto Erasmus ed è molto socievole. Vengono da Varsavia e sono an-che loro… fiduciosi! Le racconto che l’infer-miera che l’inverno scorso mi aveva salvato la vita proveniva anche lei dalla Polonia, così mi pare di avere un debito di gratitudine. Quindi enuncio la mia “massima”, costante in tutti i viaggi di osservazione del mondo animale: cerchiamo di volerci bene, loro lo sentiranno e ne saranno attratti. Partiamo in uno scenario da quadro di François Millet, fluviale anziché campestre, le luci smorzate, le persone miti intente alle loro faccende, i grigi ed i bruni predominanti, i pescatori con le lunghe aste su cui tendono le reti, silenziosi. L’omino che ci porta con la sua barca os-serva con poche speranze l’orizzonte piatto. Dalle acque quiete sbucano ciuffi di cespugli e pochi uccelli neri vi si posano, anch’essi ta-citurni. Mi arrampico sulla prora dello scafo e mi viene da canterellare, non so neanche io perché, e non una melodia comune, ma… il Kirie eleyson! La barca si ferma, si accende un lampo negli occhi alla nostra guida che in cambogiano borbotta qualcosa e poi indi-ca improvvisamente giulivo di fronte a noi, e poi a destra, e a sinistra, ed io continuo a cantare e tutto intorno inizia la danza: una

dozzina o forse più di cetacei sbuffano e si inseguono, sembra che giochino e ridano in un’esplosione di gioia, tra le nostre esclamazioni di stupore: «look at them» (guardali), «look, there» (guarda là), un altro, la coppia con un piccolo! Meraviglioso! 90’ di incanto. Ci saluta-no e noi ritorniamo all’imbarcadero sod-disfatti, più di tutti l’omino che ci sem-bra dire «An vedi dove v’ho portato!».

Page 25: Studiare in biblioteca, che passione! - pineroloindialogo.it · che passione! A pag. 10 intervista al sindaco ... di quelle massime che gli esseri umani si ... sulla sedia come morsi

25Sono amici di Pinerolo InDialogo