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nr. 7 / Sett. 2012 L’erosione delle libertà

Ticino Business

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n. 07 - Settembre 2012

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nr. 7 / Sett. 2012

L’erosione delle libertà

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Settembre 2012

Strong opinion 4 75 anni di pace sociale sono troppi?Editoriale 5 L’erosione delle libertà

Contromano 6Sì ad una politica davvero sociale dell’alloggio e ad un sistema previdenziale sostenibile

Il Tema 8 Lo Stato terapeutico nuoce gravemente alla libertàOspite 10 Lo Stato regolatore e salutista limita l’individualità e le libertàOspite 12 Uno Stato invasivo che disciplina la vita collettiva

Biblioteca liberale 14 Il lato oscuro della crisi

Diritto 15Le “condizioni generali abusive” nell’ambito della revisione della legge federale contro la concorrenza sleale (LCSL)

Attualità 17In merito all’iniziativa “Sicurezza dell’alloggio per i pensionati”: esprimiamo un chiaro e convinto Sì!

Attualità 18 Il commercio: tutt’altro che un dettaglioAttualità 19 Con la libera scelta della cassa pensione si risparmierebbeAttualità 21 Nuova Tariffa Integrata Arcobaleno

Attualità 22Referendum contro la modifica del 15 giugno 2012 della legge federale sulla pianificazione del territorio (Legge sulla pianificazione del territorio, LPT)

Attualità 24 La soluzione della crisiAttualità 25 La gentilezza in aziendaAttualità 26 Evoluzione del settore delle telecomunicazioni

Eventi 27 95esima Assemblea generale ordinaria della Cc-Ti, il 12.10.12Eventi 28 Turchia: l’ascesa della tigre del Bosforo, il 10.10.12Eventi 30 Le nostre colazioni d’affari

Formazione 32 Corsi proposti dalla Cc-TiOsec 33 Commercio estero

Commercio estero 37 Contributo cantonale a sostegno dell’intenazionalizzazione e Semplificazioni del rilascio di prove dell’origine

Fiere internazionali 38 I prossimi appuntamentiVita dei Soci 40 Hotel Belvedere LocarnoVita dei Soci 42 FIDUCIARI SUISSE Sezione TicinoVita dei Soci 45 Tyco Fire & Integrated Solutions SAVita dei Soci 46 START UP Imprese Ticino SAVita dei Soci 47 Euler HermesVita dei Soci 48 MaffeisNetwork SA Vita dei Soci 50 SympanyVita dei Soci 52 Luisoni Consulenze SAVita dei Soci 53 Federazione Svizzera degli Agenti Generali sezione Ticino (FSAGA)Vita dei Soci 54 Lugicons SAVita dei Soci 56 E.M. CONSULTING SAVita dei Soci 58 Gruppo Sicurezza SAVita dei Soci 59 Royal Tag SAVita dei Soci 62 Sandro Vanini SA

Sommario

Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino, Lugano

Redattrice responsabile: Lisa Pantini

Comitato redazionale:Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi, Lisa Pantini, Simona Morosini Marconi, Marco Passalia e Mercedes Galan

Foto di copertina: © iStockphoto.com/Ecelop

Redazione:Cc-Ti, Corso Elvezia 16, 6900 LuganoTel. +41 91 911 51 11Fax +41 91 911 51 [email protected] www.cc-ti.ch

Pubblicità: Pubblicità Sacchi, C.P. 5586928 MannoTel. +41 91 600 20 [email protected] www.pubblicitasacchi.ch

Stampa: TBS, La Buona Stampa savia Fola 11, Pregassona (Lugano)

Diffusione: Tiratura: 2’500 copieAbbonamento gratuito per i soci Cc-TiAbbonamento supplementare: - CHF 50.- annuo- per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)

Frequenza: Ticino Business è pubblicato in 10 numeri annuali

I m p r e s s u mnr. 7 / Sett. 2012

L’erosione delle libertà

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Quest’anno corre il settantacinquesimo anniversario dalla firma del primo contratto nazionale tra partner sociali in Svizzera. Era il 1937 quando due uomini illuminati, i Signori Konrad Ilg per il sindacato SMUV e Ernst Dübi per l’ASM (Associazione padronale della metalmeccanica svizzera, oggi Swissmem) dopo un lungo periodo di turbolenza, vio-lenze, scioperi selvaggi, serrate in un clima di pesantissima crisi economica, disoccupazione record, forte inflazione, miseria e indigenza dilaganti, decisero di sedersi attorno a un tavolo per trovare una soluzione. Lo storico accordo fu battezzato Friedensabkommen (trattato di pace), come quelli che si firmano alla fine di una guerra e non senza ra-gione. La drammatica situazione economica che travagliava la società aveva portato il nostro Paese pericolosamente vi-cino al baratro di una rivolta dalle conseguenze imprevedibili e in ogni modo devastanti. La metalmeccanica, essendo il settore con il maggior numero di lavoratori dell’economia svizzera – oltre 600’000 persone –, era moralmente il più idoneo a dare un segnale che facesse tendenza anche in altri settori, smorzando i bollori di ribellione che animavano i lavoratori da una parte e i comportamenti da casta pri-vilegiata e intoccabile dall’altra. Le situazioni di conflitto violento non nascono mai dallo scontro tra una ragione e un torto ma dal cozzare due ragioni. Da ciò deriva la forza morale per sostenere una causa, dalla convinzione profon-da (a volte purtroppo dogmatica) di essere nel giusto. È facilmente immaginabile perciò, quali e quante difficoltà dovettero affrontare Ilg e Dübi nel perorare le ragioni del dia-logo. Pregiudizi, equivoci, diffidenza, strumentalizzazioni, demonizzazione dell’avversario, imperversavano da ambo le parti. Ma a volte succede che la ragione abbia il sopravvento e riesca ad affermarsi se, fra le persone, si instaura un sen-timento di fiducia reciproca. Il contratto collettivo nazionale si basa su una premessa fondamentale, quella della buona fede e in caso di contenzioso fra le parti si ricorre a un tribunale arbitrale neutro che prenderà in merito decisioni inderogabili. Dal 1937 a oggi il sistema ha funzionato. Si è riusciti nell’intento di abbinare socialità e produttività, di combinare la necessità sociale con l’assurdità economica dell’epoca. Da tre quarti di secolo gli scioperi sono un’ecce-zione, il Paese si è arricchito arrivando a essere nel mondo il ventesimo per ricchezza prodotta (PIL) e nei primi 5 per reddito pro capite. La pace sociale che offre la Svizzera è un vantaggio competitivo enorme, una delle condizioni quadro indispensabili per crescere sia economicamente che social-mente. Il merito va in buona parte attribuito ai padri fonda-tori del contratto nazionale della metalmeccanica divenuto da allora un modello per quasi tutti i settori economici. La situazione economica attuale, pur non essendo degenera-ta come negli anni Trenta presenta tuttavia molti punti in comune con quel periodo. Situazioni come l’indebitamento abnorme degli Stati, la strafottenza di parte del mondo fi-nanziario (che vive scollato dall’economia reale inventandosi

mondi virtuali e oscuri dove i debiti sono un valore e i soldi si moltiplicano da soli), l’euro in gravi difficoltà, recessione in alcuni Paesi, disoccupazione soprattutto giovanile oltre limiti tollerabili che provoca incertezza, tarpa il futuro e an-nebbia le speranze sono elementi potenzialmente esplosivi. Benché la Svizzera stia molto meglio dei suoi vicini, constato che dopo 75 anni di successo anche i contratti collettivi nazionali soffrono. La fiducia fra le parti sociali è a livelli bassissimi e lo spirito che regge le Convenzioni nazionali sta sparendo. La buona fede è un principio desueto, meglio tutto subito, anche a costo di rinunciare a principi etici che hanno fatto la fortuna di questo Paese, ci si preoccupa solo del breve termine, all’onestà intellettuale si può rinunciare in cambio di una concessione immediata, l’arroganza e la prepotenza emergono come valori al posto della tolleranza e della disponibilità a trattare. La lotta è per il manico del coltello. Il fatto, per me personalmente inaccettabile dopo anni di militanza nel direttivo di Swissmem, che lo Stato debba intervenire oggi a emanare contratti normali di la-voro, è la prova manifesta che il partenariato sociale è in crisi profonda. È una cosa grave, che pregiudica il futuro economico e sociale a medio-lungo termine e ricade sulla prossima generazione. Stiamo inconsapevolmente buttando via uno dei nostri più validi atout, in un momento in cui tutto si può fare ma non gettare alle ortiche un vantaggio competitivo di tale portata. La pace del lavoro è un valore inestimabile e credo fermamente che le associazioni padro-nali e sindacali debbano accantonare pregiudizi, ideologie, dogmatismi e con una buona dose di umiltà accordarsi sul da farsi lasciando le armi in guardaroba. Non è possibile pensare sempre e solo al proprio particolare ,il negoziante che non vuole le aperture prolungate (che non sono obbli-gatorie) o il sindacato che combatte chi le vuole. Entrambi ostacolano il progresso economico e allora deve intervenire lo Stato. È deprimente dover ricorrere allo Stato per intro-durre meccanismi che garantiscano salari minimi perché ci sono imprenditori che trasgrediscono alle regole vigenti causando dumping salariali. Se alcuni imprenditori agiscono contro la legge che siano perseguiti nelle opportune sedi, ma occorre lasciar lavorare tranquillamente coloro, e sono la stragrande maggioranza, che lavorano onestamente, pro-ducendo la ricchezza che tiene in piedi il Paese. Mentre per i salari minimi che sia il popolo a decidere. Ma è umiliante che organizzazioni composte da persone responsabili non trovino il modo di accordarsi. Non sotterriamo il partena-riato sociale come un residuo inutilizzabile del passato. II mercato del lavoro, in un’economia liberale, non deve essere gestito dallo Stato. Perciò, affinché non si compia una simile ottusità mi appello alle associazioni di ambo le parti, sin-dacali e padronali, chiedendo con insistenza di salvare ciò che resta dello spirito originale delle Convenzioni nazionali: il principio della buona fede.

Strong Opiniondi Franco Ambrosetti, Presidente della Cc-Ti

75 ANNI DI PACE SOCIALE SONO TROPPI?

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Editorialedi Luca Albertoni, Direttore della Cc-Ti

L’EROSIONE DELLE LIbERTà

Il tema delle libertà, rispettivamente delle loro limita-zioni, non è certo nuovo e più volte negli ultimi mesi lo abbiamo sottolineato. Molteplici sono i tentativi di attac-care le fondamenta del nostro Stato liberale e federalista, cedendo a tentazioni centraliste e liberticide che hanno provocato danni incommensurabili in altri Paesi. Poche regole, chiare, flessibili e relativamente facili da far ri-spettare costituiscono da molto tempo una delle carte vincenti della Svizzera. Fra le molte libertà minacciate vi è sicuramente quella imprenditoriale (che rientra oggi nella definizione di libertà economica, sancita dall’art. 27 della Costituzione federale), pilastro che dobbiamo stre-nuamente difendere se vogliamo che il Paese possa conti-nuare a prosperare. Ciò non significa puntare all’anarchia o proteggere chi non rispetta le regole esistenti, bensì sal-vaguardare quella facilità di impresa che ci permette di avere un vantaggio concorrenziale notevole nel contesto economico mondiale. Questo non si raggiunge inventan-dosi quotidianamente nuove limitazioni, ad esempio con la trasformazione della Costituzione federale in una sorta di elenco esaustivo di ogni possibile regola di dettaglio applicabile alla vita di cittadine, cittadini e imprese. Dai salari minimi a quelli massimi (“grazie” all’iniziativa Min-der), dall’esercizio del diritto di proprietà (v. ad esempio le residenze secondarie e l’incombente e minacciosa revi-sione della legge federale sulla pianificazione del territo-rio) alle limitazioni salutiste, ecc.. Queste tendenze, unite alla costante tentazione di voler essere sempre e comun-que i primi della classe, rischia di smontare mattone dopo mattone una costruzione faticosamente eretta in decenni di lavoro. Consiglio a questo proposito la lettura di un interessante articolo dell’economista Beat Kappeler, ap-parso nella “NZZ am Sonntag” del 26 agosto 2012. Egli spiega in modo semplice e lineare perché in Svizzera si pagano in generale meno imposte che in molti altri Paesi europei e malgrado ciò le infrastrutture, gli ospedali, le scuole, ecc. sono di regola migliori. Il mercato del lavo-ro svizzero svolge un ruolo decisivo in questo contesto, perché, in sostanza, grazie alla sua flessibilità (che non è sinonimo di abuso), permette un grado di occupazione maggiore e quindi vi sono meno persone inattive a carico di quelle attive. Semplicistico? No, è la realtà dei fatti.

E mentre la politica si azzuffa e fa gara a chi riesce a profilarsi con le proposte più fantasiose, noi abbiamo il dovere di impegnarci per tutelare questa realtà, fatta di una variegata realtà aziendale, che riesce a conciliare

grandi e piccole strutture, come pure imprese orientate al mercato internazionale e altre rivolte prevalentemente al mercato interno. Le nostre preoccupazioni per la libertà imprenditoriale non si riducono, come sembrano credere taluni, a mere rivendicazioni di sgravi fiscali, benché una politica fiscale volta a favorire le aziende sia un pilastro essenziale nell’ottica della competitività. I nostri sforzi sono volti anche a temi meno spettacolari ma altrettan-to importanti, come il mantenimento della possibilità di assumere e licenziare con tutte le tutele necessarie ma con relativa facilità, senza scadere nelle tentazioni di introdurre il licenziamento per giusta causa di italica memoria. Oppure la tutela di moltre altre condizioni che favoriscono l’attività imprenditoriale.

Accanto a questo lavoro di “mantenimento”, vi è però l’atrettanto importante attività di creazione di opportunità di business, attraverso iniziative di vario genere, volte ad aprire nuove porte. Muovendoci sul piano nazionale ed internazionale, siamo già riusciti a portare a casa buoni risultati, che verranno divulgati in occasione della nostra prossima Assemblea generale del 12 ottobre 2012. In questo contesto, anche la collaborazione con il Cantone nell’ambito della promozione economica sta già dando buoni frutti. Ma per poter lavorare in modo costruttivo e sviluppare il nostro tessuto economico, non dimenti-chiamoci delle libertà. Un valore inestimabile, di cui ci si rende conto soprattutto quando ci si trova a dover operare fuori dai nostri confini nazionali.

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Contromanodi Alessio Del Grande

Sì AD uNA POLITICA DAvvERO SOCIALE DELL’ALLOggIO E AD uN SISTEmA PREvIDENzIALE SOSTENIbILE

Con l’iniziativa “Sicurezza dell’alloggio per i pensionati”, su cui si voterà il 23 settembre, si vuole semplicemente dare ai pensionati, proprietari della loro abitazione, la fa-coltà, dunque la libertà di scelta, di non pagare l’imposta sul valore locativo, rinunciando però a dedurre dal reddito gli interessi ipotecari e altri costi. Per chi decidesse di non avvalersi di questa libertà di scelta, resterebbe valido il sistema attuale. Indubbiamente, con questa iniziativa si eliminerebbe innanzitutto quella grave iniquità fiscale, almeno per i pensionati proprietari della loro casa, rappre-sentata dal cosiddetto valore locativo. Un reddito fittizio che equivale alla pigione che il proprietario dell’alloggio potrebbe incassare se quella stessa abitazione la desse in affitto ad altre persone. Dunque, un valore che viene ag-giunto al reddito, sebbene non ci sia nessuna entrata reale.Oggi, sulla base di un valore locativo proprio fittizio, si de-vono pagare delle imposte sull’abitazione, acquistata nella maggior parte dei casi grazie a risparmi e sacrifici; mentre chi acquista, ad esempio, un’auto di lusso o una barca di lusso, anziché comprarsi una casa, non deve pagare nessuna imposta per un ipotetico valore locativo proprio. Ecco perché in molti Paesi l’imposta sul valore locativo è stata eliminata o non viene più applicata.Inoltre, paradossalmente il sistema attuale, col pagamento di un’imposta sul valore locativo, penalizza i proprietari di alloggio che hanno azzerato i loro debiti. Un’incongruenza che spinge ovviamente a creare un indebitamento artifi-cioso. L’esatto contrario di una vera politica sociale per l’alloggio e di una politica previdenziale sostenibile che dovrebbero invece incentivare la riduzione dell’indebita-mento.Gran parte dei proprietari di un’abitazione lavorano e ri-sparmiano tutta una vita per assicurarsi una vecchia se-rena, abitando in una casa o in un appartamento di loro proprietà senza essere gravati dai debiti. Per ridurre il de-bito ipotecario continuano a risparmiare e a fare sacrifici, ma alla fine sono puniti fiscalmente dallo Stato: proprio nel momento in cui si trovano a dover vivere con una pen-sione modesta vengono pure colpiti dall’imposta sul valore locativo proprio, ossia su un’entrata fittizia che gli viene imputata dallo Stato. E non sono pochi i casi di anziani che non riuscendo a far fronte a questa situazione sono costretti difatto a sloggiare dalla loro casa.Gli oppositori dell’iniziativa sostengono che essa favorisce i ricchi, confondendo però i veri ricchi da chi ha solo una certa sostanza, rappresentata dall’abitazione in proprietà. Essere proprietari dell’abitazione in cui si abita non signi-fica essere ricchi. Per la gente comune è solo il risultato di una vita di sacrifici e di lavoro per acquistare una casa e rimborsare i debiti, investendoci tutti risparmi. In Sviz-zera la quota dei proprietari di alloggi è attorno al 40%,

questo significa che quattro cittadini su dieci possono ac-quistare un’abitazione. Ma la stragrande maggioranza di queste persone lo può fare solo indebitandosi fortemente e rinunciando a molte cose per sostenere questo onere. È la condizione in cui si trova una larga parte del ceto medio, che va distinto, dunque, dai veri ricchi, e che oggi viene fiscalmente e ingiustamente penalizzato dallo Stato sulla proprietà dell’alloggio.Oltre a quanto detto c’è un altro aspetto non secondario di economia pubblica da non sottovalutare. Attualmente le economie domestiche svizzere sono fortemente indebitate. Su di esse pesa un debito ipotecario di circa 650 miliardi di franchi; a livello mondiale si tratta di uno dei debiti pro capite, rispetto al PIL, tra i più elevati. Ciò è dovuto anche al regime odierno che incoraggia il forte indebitamento, un fattore che rappresenta un rischio cumulativo e che può mettere pure in pericolo la nostra economia pubblica, in particolare nel caso di crisi immobiliari o congiunturali. Lo Stato attraverso l’imposizione fiscale del valore locativo proprio fittizio, non fa altro che promuovere irresponsabil-mente un indebitamento che può rappresentare una mi-naccia per la stabilità economica del Paese.In sostanza oggi non si fa altro che promuovere un de-bito artificiale e penalizzare la proprietà abitativa senza ipoteche. Con l’attuale sistema più il debito ipotecario è alto, maggiori sono le deduzioni fiscali. Perciò, per ridurre l’onere fiscale spesso la gente mantiene artificialmente alti i mutui. Con l’iniziativa s’incoraggia, invece, il rimborso dei debiti ipotecari e con questo si rafforzano pure il senso di responsabilità nella gestione delle proprie risorse eco-nomiche e quella che una volta era una virtù tipicamente svizzera, ossia bilanci domestici non gravati da debiti.

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Il tema

di Alessio del Grande

LO STATO TERAPEuTICONuOCE gRAvEmENTE ALLA LIbERTà

Il 23 settembre si voterà anche sull’iniziativa “Pro-tezione contro il fumo passivo” promossa dalla Lega polmonare contro il cancro e sostenuta dal Partito so-cialista, Verdi, Evangelici e da alcune organizzazioni sindacali e associazioni sanitarie. Nulla da obiettare, ovviamente, contro la protezione del fumo passivo. Il fatto è che con questa iniziativa si vogliono soltanto inasprire delle leggi già esistenti, molto equilibrate, in vigore da due anni e che hanno dato ottimi risultati nella tutela dei non fumatori. Norme che, peraltro, in diversi Cantoni, tra cui il Ticino, sono state applicate anche in maniera ancora più restrittiva. Ma la Lega polmonare contro il cancro vuole andare ancora in più in là nelle restrizioni, estendendo il divieto di fumo nei luoghi chiusi di lavoro e in quelli di accesso al pub-blico. Dunque, un camionista, in teoria, non potrebbe fumare nemmeno nella cabina del suo camion; mentre il concetto di luoghi di “accesso al pubblico” si pre-sta a mille estensive interpretazioni e, quindi, a divieti generalizzati. Bene hanno fatto, perciò, il Consiglio Fe-derale e la maggioranza del parlamento a respingerla, fidando nel buon senso del voto popolare.Nel suo estremismo salutista, questa iniziativa va ben oltre la difesa del fumo passivo, mettendo, difatti, i cittadini sotto tutela con una pericolosa violazione della loro libertà personale. Essa s’inscrive in quella cultura del proibizionismo (fallita in ogni suo obiettivo) che, nata per combattere alcol e droga, si è poi estesa ad altri consumi, segnando l’avvento dello Stato tera-peutico. Si combattono così a colpi di proibizioni, di restrizioni, e persino con specifici balzelli fiscali, oltre il fumo e l’alcol, anche i consumi di zuccheri, cibi gras-si, bevande gassate e altri alimenti ritenuti pericolosi per la salute. Quella perversa miscela di positivismo e puritanesimo che era alla base delle vecchie campagne contro l’alcool, è stata rielaborata da una neocultura proibizionista che è ormai il retroterra ideologico della sinistra, degli ambientalisti e delle loro organizzazioni collaterali. Sono loro i portatori sani di un igienismo di Stato che, attraverso divieti e nuove regole, vuole disci-plinare la vita sociale anche nei suoi aspetti più minuti, quali possono essere taluni usi e consumi individuali. Fallito lo Stato socialista si sta affermando lo Stato paternalista, che tratta i suoi cittadini come bambini.Purtroppo in questi ultimi anni, l’isteria salutista ha

trovato un terreno assai fertile nel disinteresse genera-le, nella scarsa attenzione dell’opinione pubblica verso talune restrizioni apparentemente innocue (e sempre giustificate nel nome del benessere di tutti), spingen-doci velocemente sulla china di una società autoritaria. Una volta legge e diritto erano soprattutto finalizza-ti a proteggere i diritti di ciascuno e quelli altrui, ad impedire che la mia attività, la mia libertà, potesse pregiudicare quella di qualcun altro, oggi sono invece usati per regolamentare invasivamente l’esistenza di ognuno di noi. Si è così persa persino l’antica distin-zione tra peccati e reati, vizi e illeciti. Fumare, bere alcol, mangiare troppi dolci o gonfiarsi lo stomaco con bevande gassate, non sono più soltanto comportamenti individuali sbagliati, ma comportamenti illegali. San-zionabili in vario modo. Taluni studiosi hanno visto nel cosiddetto Stato te-rapeutico l’ultima versione dello Stato moderno. Una nuova e più subdola forma di potere, che con il suo paternalismo s’insinua nella sfera personale, per rego-lamentare e disciplinare la nostra quotidianità, deci-dendo al nostro posto quello che è bene o è male per la nostra vita. Di questo passo resterà ben poco dei principi della libertà individuale e della responsabilità personale, ossia i valori su cui si sono consolidate la civiltà e la democrazia occidentali. In Calfornia dopo la battaglia a grassi, zuccheri e so-prattutto al fumo, proibito pure all’aperto, si è arrivati qualche mese fa a vietare persino il consumo di foie gras. Non tanto per questioni di trigliceridi nocivi per la salute umana, ma per la crudeltà con cui sono in-gozzate le oche per ingrassare il loro fegato. Dopo aver messo al bando, tabagisti, alcolisti e obesi, lo Stato salutista si evolve nello Stato animalista. Che non si preoccupa più soltanto della salute dell’uomo, ma an-che di quella degli animali. C’è da temere che la stessa premurosa attenzione usata per le oche, verrà estesa anche ad altre specie animali, manzi, polli, maiali e pesci, degne di analoga protezione. Ci tocca dunque un destino di vegetariani di Stato, e a quel punto impor-terà poco il piacere di un sigaro o di un cognac. Privi delle libertà più goderecce, moriremo tutti tristi, meno liberi ma in perfetta salute.

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Ospite

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Ospite

Intervista di Lisa Pantini con Carlo Lottieri, Docente di Filosofia del diritto e Filosofia delle scienze sociali all’Istituto di Studi Filosofici della Facoltà di Teologia di Lugano, e Direttore del Dipartimento Teoria politica dell’Istituto Bruno Leoni di Torino

LO STATO REgOLATORE E SALuTISTA LImITA L’INDIvIDuALITà E LE LIbERTà

Lotta al fumo, all’obesità, all’alcol, … siamo ormai allo «Stato terapeutico», quale ultima versione dello Stato moderno?“Ormai è un fatto. Impostosi al termine dell’età me-dievale grazie al processo di accentramento del potere che è stato operato dalle monarchie feudali, lo Stato moderno ha avuto un’origine del tutto diversa, puntando essenzialmente a garantire pace e sicurezza. Questo era il senso della sua esistenza, ad esempio, al tempo di Thomas Hobbes e anche in seguito. Per lungo tempo quei compiti di natura protettiva sono rimasti centrali. Ma nel corso del Novecento lo sviluppo dello Stato so-ciale ha cambiato le cose in profondità e ora è sempre più chiaro come il potere pubblico si legittimi quale tutore della salute di ognuno di noi”.

Dopo i mille divieti sul fumo, in California ora si proibisce il consumo di foie gras per la crudeltà con cui sono ingozzate le oche. Se lo Stato salutista dopo essersi preoccupato della salute degli uomini comincia a preoccuparsi di quella degli animali, dove arriveremo?“Oltre che a mettere sotto controllo la nostra esistenza e i nostri comportamenti più privati (a partire dagli stili alimentari), in vari Paesi la legislazione appare condizio-nata dalle tesi di quanti non riconoscono differenze tra l’uomo e le altre specie animali. Sullo sfondo c’è la crisi dell’umanesimo cristiano e lo stesso dissolversi del dirit-to, quale sistema di relazioni tra persone. Oggi vengono attribuiti diritti anche agli animali, che però essi non sono grado di esercitare: il risultato è che consegniamo ad alcuni uomini la facoltà di disporre delle proprietà e dei diritti di altri”.

In Svizzera la Lega polmonare contro il cancro, assieme ad altre associazioni, ha lanciato un’iniziativa popolare (si voterà il prossimo 23 settembre) per norme ancora più restrittive contro il fumo passivo (già regolato in maniera abbastanza stringente). Come giudica questa escalation di divieti che ormai ha contagiato tutti i Paesi?“Non sono fumatore e non ho mai fumato, ma questo non mi impedisce di riconoscere che i fumatori sono una delle minoranze più perseguitate, spesso sulla base di

teorie scientifiche assai dubbie: come quelle che esage-rano le conseguenze del fumo passivo. Quanti fumano non subiscono soltanto una sorta di esclusione sociale, ma sono tartassati pesantemente a causa delle imposte assai pesanti che gravano sulle sigarette”.

Lo Stato salutista forse gioverà alla salute, ma nuoce gravemente alla libertà. Di divieto in divieto non perdiamo spazi di libertà?“Questo è il punto cruciale. Un tempo il diritto era es-senzialmente considerato uno strumento per evitare le aggressioni. L’ordine giuridico aveva il compito di pro-teggere i diritti dei singoli, mentre ora la legislazione statale punta a prendersi cura di tutti, dicendo loro cosa devono e non devono fare. L’esito è un paternalismo che ristringe sempre più gli spazi di autonomia dei singoli”.

A questo proposito, in Occidente pare sia ormai scomparsa la tradizionale distinzione morale tra vizi e reati. I primi sono ormai sanzionati come i secondi con misure di vario tipo. Come giudica questa deriva autoritaria?“Si tratta di un processo nefasto, specialmente perché manca la consapevolezza di quanto sta avvenendo. Nel dibattito pubblico sul fumo, ad esempio, non ci si chiede «se» e «quando» il fumo possa danneggiare gli altri, ma la riflessione è tutta centrata sugli effetti negativi eser-citati dalla sigaretta sul fumatore. A partire da questo punto, tutto diventa legittimo e nessuno si pone doman-de sui principi. Il fine (salvaguardare la salute) giustifica i mezzi (amputare ogni libertà)”.

C’è veramente da temere il controllo della corporeità come una nuova forma di dominio biopolitico?“La questione è seria. Non è un caso se autori di orien-tamento culturale molto diverso, da un post-marxista come Michel Foucault a un liberale-libertario come Tho-mas Szasz, hanno evidenziato che il potere contempo-raneo sta progressivamente mettendo le proprie mani sulla nostra esistenza. Al tempo della DDR i cecchi-ni che sparavano sui tedeschi dell’Est che provavano fuggire venivano giustificati dal regime con l’argomento che l’intero Paese aveva investito nella loro formazio-

Carlo Lottieri

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ne. Lo Stato sociale investe sulla società e, alla fine, quest’ultima diventa essa stessa un bene statale. Oggi le cose non sono del tutto diverse, quando le nostre scelte private vengono messe in discussione dal fatto che potrebbero gravare sui conti pubblici (ad esempio di una sanità che ovunque, ormai anche in America, è in larga misura controllata dalle burocrazie statali). Il salutismo di Stato – in materia di cibi grassi, fumo, bevande gassate o attività fisica – è difeso a partire dal fatto che è l’intera collettività a sostenere gli oneri delle spese mediche”.

Taluni Stati e Governi oggi paiono capaci di produrre solo debiti sovrani e divieti. Insomma, si va verso una società addomesticata col torchio del fisco e le cinghiate del neo proibizionismo?“Lo Stato sociale ha fatto esplodere la spesa pubblica, dilatando la pressione fiscale, causando deficit statali crescenti e minando la solidità della moneta. Ma questo ha avuto luogo quando il potere ha iniziato a prendersi cura di noi «dalla culla alla bara»: dalla prima educazio-ne fino all’età della pensione. Lo sfascio dell’economia europea causato dai debiti sovrani è quindi strettamente

connesso a questa reinvenzione dello Stato quale «gran-de Padre» e alla reinvenzione in forme secolari dell’an-tica Provvidenza cristiana”.

Oggi non si perde occasione per invocare sempre nuove regole. Tutto deve essere definito da nuove leggi o rendendo ancora più invasive e severe quelle esistenti. Ma di questo passo non c’è il rischio che si perda del tutto il principio della responsabilità personale, che è alla base di una società veramente libera?“Le classi politiche tendono a invadere ogni ambito e in molti i casi questo è favorito dalla diffusa richiesta di non avere più l’onere di scegliere e decidere. Sullo sfon-do, va detto, c’è la dissoluzione del diritto, che è sempre più il prodotto di decisioni (le leggi quali costruzioni ar-bitrarie) e sempre meno il prodotto di una storia, di una tradizione di studi e riflessioni, di esperienze maturate nelle aule dei tribunali. Soprattutto a partire dalla co-dificazione napoleonica, si è assistito a una rivoluzione dei fondamenti del diritto che, nel corso del tempo, ha dilatato i poteri regolamentari, ridotto la responsabilità dei singoli e, di conseguenza, svuotato la libertà”.

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Ospite

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Ospite

Intervista di Lisa Pantini con Rocco Cattaneo, Amministratore delegato City Carburoil SA

uNO STATO INvASIvO ChE DISCIPLINA LA vITA COLLETTIvA

Rocco Cattaneo

Divieti e restrizioni per il consumo di grassi, alcol, zucchero e sale, la battaglia dello Stato salutista continua. In California si è arrivati persino a proibire il foie gras, mentre in Svizzera il 23 settembre si voterà per una normativa ancora più restrittiva sul fumo. Non pensa che si producano troppi divieti, anziché puntare sull’autocontrollo e il senso di responsabilità dei cittadini?“Premesso che la difesa dal fumo passivo è sacrosan-ta, c’è da dire che l’attuale legislazione federale e l’au-tonomia in materia delegata ai Cantoni, garantiscono già adeguatamente questa tutela. Per questo hanno fatto bene Consiglio federale e parlamento a respinge-re l’iniziativa «Protezione contro il fumo passivo» con cui si vorrebbero inasprire ulteriormente le norme in vigore. Indubbiamente più che su continue proibizioni e restrizioni, bisognerebbe puntare sul senso di re-sponsabilità personale dei cittadini nel non eccedere in consumi nocivi per la propria e altrui salute. Uno «Stato terapeutico» che prescriva cosa si può consu-mare, cosa, quanto e come mangiare, rappresenta una pericolosa deriva autoritaria, che dai consumi investi-rebbe poi anche altri usi e costumi sociali. Purtroppo c’è da sottolineare che oggi non si tende affatto a valorizzare questo senso di responsabilità personale. Ed è questo un aspetto molto preoccupante”. Per questo, anche sotto la pressione di gruppi organizzati, si producono sempre più divieti, come se si volesse disciplinare la società a colpi di proibizioni e leggi restrittive che incidono sugli aspetti più elementari della vita sociale, ma che colpiscono pure le libertà individuali.“Il ruolo e il peso di questi gruppi con le loro cam-pagne continue è evidente. E talvolta si ha persino la sensazione che lo scopo reale non sia la difesa della salute collettiva, quanto invece il perseguimento ideologico di una certa visione della società in cui lo Stato deve regolare in ogni campo, dalla mobilità alla tavola, dal tempo libero alla famiglia, l’esistenza dei cittadini. Purtroppo, si può notare che oggi nei Paesi avanzati la funzione dello Stato sta diventando sempre più invasiva. Sotto la spinta della globalizzazione gli Stati hanno visto ridursi la loro vecchia sovranità, per cui cercano di recuperare il potere di comando sul-la società disciplinando e regolamentando sempre di più la vita collettiva. Un processo che rappresenta un grosso rischio per la libertà e la democrazia”.

Eppure, dallo Stato e dagli Stati s’invocano di continuo nuove regole, nazionali e transnazionali.“In questi ultimi decenni c’è stata una sorta di mu-tazione antropologica e culturale per cui dallo Stato si pretende di tutto e di più, anche a scapito della propria libertà, della propria autonomia personale. Un processo che ha inciso profondamente sui modi e la natura stessa della governance, sul ruolo della politica e dei partiti, e su cui a mio avviso, anche da noi, non si è riflettuto e discusso abbastanza. Da qui deriva questa continua richiesta di regole con la speranza di rimettere ordine nel disordine, apparente, delle cose. Attenzione, però, poche e chiare regole rispettate da tutti, sono molto più efficaci di una giungla di regole che serve solo a moltiplicare i controllori, gli apparati amministrativi e burocratici che le applicano e ne sor-vegliano l’attuazione. Quando le burocrazie prosperano per forza di cose si dilata e s’infittisce anche la rete di regole e procedure, con l’effetto non secondario di uno slittamento del potere politico dal governo e dal parlamento agli apparati burocratici. Anche per que-sto in molti Paesi sono falliti i tentativi di ripulire gli ordinamenti dall’eccesso di leggi e regolamenti. Bi-sognerebbe ricordare che è molto più facile trovare la scappatoia verso l’illegalità in un sistema irrigidito dalle troppe regole che non in uno basato su poche e chiare regole necessarie e condivise da tutti”. Tornando al problema dei divieti, non crede che di restrizione in restrizione, di proibizione in proibizione si stiano perdendo pezzi di libertà?“Purtroppo è quello che sta succedendo. E credo che ciò sia imputabile soprattutto al fatto che si è ormai perso vista il valore della libertà e della responsabilità personale. Quelli che erano non solo i principi cardine del liberalismo classico ma di ogni società veramente libera e democratica. Senza l’equipaggiamento di que-ste armi critiche che sono il senso della libertà e della responsabilità, diventa difficile intuire quali minacce ci possano talvolta essere per la libertà individuale dietro alcuni semplici divieti nel nome della salute dei cittadini. Penso pertanto che sarebbe estremamente importante porre l’accento su questi punti in tutti i vari contesti formativi. Cittadini responsabili sono un investimento per il futuro della società”.

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Biblioteca liberaledi Alessio del Grande

Titolo: Effetto valanga

Autore: Mack Reynolds

Editore: Delosbooks

IL LATO OSCuRO DELLA CRISI

Dal mancato acquisto di un congelatore, un normale congelatore domestico, può nascere una devastante crisi economica? Nella realtà no, ma nella fantasia di un ro-manziere certamente. E siccome la realtà a volte supera la fantasia, il romanzo di Mack Reynolds “Effetto valan-ga” ha il merito di mettere in luce un lato oscuro della crisi. Quello psicologico, ossia quel sentimento d’insicu-rezza che da timore individuale si trasforma in paura col-lettiva, funzionando da infernale moltiplicatore, che con una reazione a catena, finisce col precipitare un Paese nella depressione. Stati Uniti, anni ‘70. Tucson, Arizona: interno di una clas-sica famiglia media americana. Marvin Sellers prima di mettersi a tavola per la cena fa i conti di casa, entrate e uscite, somme e sottrazioni, sconfortato scuote la te-sta e grida alla moglie in cucina: “Phoebe, non c’è un dannato modo di venirne fuori. Quel congelatore nuovo. Bisogna che lo rimandiamo indietro. Dobbiamo riportarlo in negozio. Non ci stiamo proprio dentro con i pagamenti, tra la casa, la macchina, i mobili, la piscina e quella va-canza che abbiamo fatto, prendi oggi e paga domani…”. La moglie protesta: “Ma Marv, il vecchio congelatore ce l’avevamo da quattro anni, i nuovi hanno un mucchio di miglioramenti, lo dicono tutte le pubblicità e poi è bianco. Nessuno più ha un congelatore bianco”. Ma i conti a Marv Seller non tornano e all’indomani chia-ma il rivenditore Jim Wilkins per dirgli che non ce la fa con le rate e che deve riportargli indietro il congelatore. Dopo aver riattaccato Wilkins ci pensa su un po’, si guar-da in giro per il negozio con la faccia scura, e dice alla segretaria di chiamare il loro distributore di Phoenix e annullare l’ordine di tre nuovi frigoriferi: “Abbiamo troppa merce in negozio”. Preoccupato, poco dopo chiama il suo amico Bill Waters, concessionario d’auto, dicendogli che deve rinviare l’acquisto della nuova Buick a cuscino d’aria. Waters insiste, cerca invano di convincerlo a non rinunciare alla Buick. Nulla da fare. Poi anche Waters si guarda in giro preoccupato, chiama la segretaria e le dice di tagliare la fornitura delle nuove avuto: “Sento che c’è una tendenza. Wilkins deve passarsela male in quel suo negozio di elettrodomestici. Le prossime saranno le auto. Non voglio ritrovarmi con eccedenze in magazzino”. Sempre più preoccupato Waters telefona al suo amico agente immobiliare: “Frank, stavo pensando alla nuova casa. Sara meglio rimandare, per il momento”. Di rinun-cia in rinuncia si avvia un effetto valanga che travolgerà produzione e consumi, che lascerà senza lavoro i Seller, Wilkins, Waters, il suo amico Frank e con loro altre decine di milioni di americani.Rieditato recentemente, il libro di Reynolds è stato pub-blicato la prima volta negli USA negli anni ‘70, quan-

do la potente macchina produttiva americana, dopo un ventennio di crescita tumultuosa, s’inceppa al punto di far temere una nuova grande depressione. Ed “Effetto valanga” individua, in chiave umoristica, nel mancato ac-quisto di un congelatore la causa prima del crollo di un sistema economico, cogliendo così quella psicologia della crisi che, non meno dei fattori congiunturali, contribui-sce davvero, se non ad innescarla, certamente, però, ad aggravarla. Al proposito, oggi, gli esempi non mancano.Il romanzo è stato classificato nel genere fantascientifico, forse perché il suo autore aveva debuttato come scrittore di fantascienza, ma sarebbe meglio definirlo una sorta di commedia socio-economica che s’intreccia, con un regi-stro altrettanto ironico, anche sulla rivalità che mezzo se-colo fa contrapponeva gli USA e il vecchio impero sovietico nella loro corsa per colonizzare lo spazio e conquistare la supremazia mondiale. Con un Presidente americano, donnaiolo impenitente, che vede a pezzi la sua popolarità, distrutta dagli effetti della crisi, e un onnipotente segreta-rio del partito comunista sovietico che cerca invano di ren-dere efficiente un apparato produttivo in mano ai famelici burocrati e funzionari corrotti del Pcus. Alla fine come uscirà l’America dalla crisi? Ne uscirà quan-do i potenti computer della Casa Bianca individueranno in quel congelatore invenduto il motivo che ha provocato l’arresto dell’economia. E un emissario del Presidente si presenterà dai coniugi Sellers con una valigia piena di dollari, sollecitandoli a comprare un nuovo frigorife-ro, a riacquistare la casa che avevano venduto quando erano rimasti disoccupati e a comprarsi pure una nuova auto. Così la potente macchina produttiva americana si rimetterà trionfalmente in moto. Soluzione questa dav-vero fantascientifica, ma non dissimile da quella di molti Governi che si illudono di superare la crisi stampando freneticamente carta moneta.

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Diritto

di Simona Morosini Marconi, Responsabile Servizio giuridico Cc-Ti

LE “CONDIzIONI gENERALI AbuSIvE” NELL’AmbITO DELLA REvISIONE DELLA LEggE fEDERALE CONTRO LA CONCORRENzA SLEALE (LCSL)

A seguito del diffondersi di metodi commerciali inganne-voli e abusivi, il legislatore ha adottato nuove disposizioni a tutela dei consumatori e delle imprese, contro queste pratiche commerciali sleali.La revisione, entrata in vigore lo scorso 1° aprile, ha quale scopo principale quello di contrastare in modo più effica-ce le truffe consistenti nel proporre iscrizioni in elenchi privi di utilità, di difendersi da telefonate indesiderate e di porre un freno alle promesse di vincita che per essere ri-scosse implicano la partecipazione a determinate manife-stazioni e/o viaggi promozionali, di vincolare i siti Internet commerciali a determinati obblighi informativi (segnata-mente, la dichiarazione dell’identità del venditore online, la messa a disposizione di un servizio clienti e la conferma immediata di un ordine effettuato elettronicamente). Parallelamente a questa modifica, è entrata in vigore an-che la revisione dell’ordinanza sull’indicazione dei prezzi (OIP), che assoggetta ad esempio i notai (ma non solo) all’obbligo d’indicare le tariffe o il prezzo totale delle loro prestazioni.Ma l’aspetto che interessa forse maggiormente le aziende, è la modifica dell’art. 8 LCSl, entrata in vigore le scorso 1°luglio, che sancisce il divieto di condizioni commerciali generali abusive. L’intento è sempre quello di permettere una maggiore tutela del consumatore. Ma cosa cambia concretamente per le aziende che si avvalgono delle sud-dette “condizioni generali”? A detta di alcuni esperti, poco (si veda segnatamente il contributo del Prof. Laurent Bieri: “Qu’apporte le nouvel article 8 de la loi fédérale contre la concurrence déloyale?” in: Jusletter Weblaw, febbraio 2012).Il nuovo articolo 8 ha il seguente tenore: “Agisce segna-tamente in modo sleale chiunque utilizza condizioni com-merciali generali che, violando il principio della buona fede, comportano a detrimento dei consumatori un no-tevole e ingiustificato squilibrio tra i diritti e gli obblighi contrattuali”.Per determinare, nel quadro di un’eventuale controversia, se una clausola delle condizioni generali è stata effetti-vamente integrata al contratto, si continuerà ad applicare le regole generali sulla formazione dei contratti, facendo in particolare capo alla teoria della “clausola insolita”, in virtù della quale sono sottratte dall’adesione ritenuta essere data globalmente a delle condizioni generali tutte

le clausole di carattere inabituale, sulla cui esistenza non è stata attirata in modo particolare l’attenzione del contra-ente più debole od inesperto in affari. Il giudice confron-tato a delle condizioni generali integrate globalmente al contratto, dovrà dunque sempre chiedersi se l’utilizzatore delle condizioni generali potesse senz’altro partire dall’as-sunto che il consumatore avrebbe senz’altro accettato la clausola contestata. Se tale non è il caso, la clausola sarà considerata come non scritta. Solo nel momento in cui la clausola dovesse essere con-siderata come non insolita, rispettivamente, pur essendo insolita, dovesse essere stata approvata dalla controparte (leggi: dal cliente), il giudice procederà all’esame di com-patibilità con l’art. 8 LCSL.Ma affinché l’art. 8 possa giocare un ruolo concreto, occor-rerà anzitutto che le condizioni generali siano effettivamen-te state utilizzate a detrimento del consumatore. Trattasi di una restrizione inserita all’ultimo minuto dal legislatore. Cosa comporta questa condizione? Il giudice dovrà verifi-care se le condizioni generali, “violando il principio della buona fede”, “comportano a detrimento dei consumatori un notevole e ingiustificato squilibrio tra i diritti e gli obbli-ghi contrattuali”. I termini utilizzati sono vaghi, ma implica-no se non altro che i tribunali non potranno accontentarsi di esaminare se una clausola sia “dura” nei confronti del consumatore e sanzionarla di conseguenza con la nullità parziale o totale. Dovranno invece verificare se, sulla base dell’insieme delle circostanze, sia giustificato intervenire. A tal proposito, va rilevato che una clausola particolarmen-te severa nei confronti dei consumatori potrebbe palesarsi come vantaggiosa, segnatamente se permette una riduzio-ne del prezzo. La dottrina raccomanda dunque prudenza da parte dei tribunali che saranno chiamati ad esprimersi sul carattere abusivo di condizioni generali.Non si preoccupino dunque le aziende, di passare al setac-cio le condizioni commerciali generali, a meno di macro-scopiche (ed eventualmente già note) devianze rispetto al principio della buona fede.In realtà, l’unico effetto (non secondario) della revisione dell’art. 8 LCSL, è quello di facilitare le azioni giudiziarie da parte delle associazioni dei consumatori, dato che non sarà per quest’ultime più necessario apportare la prova del carattere “ingannevole” di una clausola, per accedere alla giustizia.

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Attualita` Intervista di Lisa Pantini con Gianluigi Piazzini, Presidente CATEF

IN mERITO ALL’INIzIATIvA “SICuREzzA DELL’ALLOggIO PER I PENSIONATI”: ESPRImIAmO uN ChIARO E CONvINTO Sì!

Come giudica l’iniziativa popolare sulla sicurezza abitativa nella terza età?“La CATEF ha sostenuto l’iniziativa sin dall’inizio con la raccolta delle firme. Non la consideriamo solo un atto di simpatia ma un atto dovuto: è il giusto premio per il cittadino giunto all’età del pensionamento, che ha orientato per decenni il suo atteggiamento ed il suo risparmio sulla propria casa, per sé e per la sua famiglia. L’iniziativa è orientata a quei proprietari che in risposta alla correzione della loro forza con-trattuale per l’uscita del mondo del lavoro hanno provveduto a ridurre o azzerare il loro debito ipotecario, che fra l’altro dopo decenni si era già ridotto in termini reali. Insomma, non una movimentazione da brivido come qualcuno sostiene e di sicuro non un fatto di ottimaliz-zazione fiscale che come sappiamo interessa una risicata parte dei proprietari, quelli per intenderci che sguazzano nella sostanza e che possono permettersi di venir sorpresi da un repentino aumento del costo del denaro senza scomporsi più del tanto. In breve l’iniziativa è indirizzata a coloro che furono costretti ad indebitarsi per farsi la casa, quindi la grande maggioranza dei proprietari. Da ultimo è bene ricordare che alle volpi grigie viene concessa un‘opportunità: possono scegliere di non esser tassati per il valore locativo – ciò che comporta la perdita della possibilità della deduzione degli oneri ipotecari, delle spese assicurative e delle spese di manutenzione che eccedessero fr. 4’000.-- o di rimanere al sistema attuale. La scelta a favore della mancata imposizione del valore locativo è unica e definitiva”.

In generale quali sono stati i limiti della politica dell’alloggio per favorire l’acquisto di una abitazione? E cosa si potrebbe fare di più?“Ad essere sincero ci fu un tentativo interessante istituito dalla Legge federale che promuove la costruzione di abitazioni e l’accesso alla loro proprietà, anche se poi inghiottito dal gorgo finanziario. Per agevolare la proprietà la Confederazione e qualche Cantone contribuirono ad alleggerire gli oneri dei primi anni dall’acquisto per poi chiedere la re-stituzione di quanto ricevuto negli anni successivi. Gli oneri venivano quindi spalmati sugli anni, partendo dal basso per poi sforare negli ultimi anni. La convinzione di allora era quella che il neoproprietario sarebbe stato sorretto dall’aumento della busta paga e confortato da interessi ipotecari abbastanza stabili. Purtroppo il Paese corse meno e gli oneri ipotecari per un certo periodo salirono alle stelle così che parecchi neoproprietari non riuscirono a fare fronti agli oneri imposti dal programma, che ripeto, inizialmente si poteva sottoscri-vere. La Confederazione, per soddisfare il mandato costituzionale del promovimento dell’accesso alla proprietà, che fra l’altro è richiamabile anche per l’iniziativa che andremo a votare a giorni, ha mantenuto il finanziamento per le associazioni di pubblico interesse. In poche parole sovvenziona o garantisce il credito alle cooperative edilizie, che rappresentano pur sempre una lettura atipica della proprietà. La pos-sibilità del prelievo anticipato del capitale previdenziale è stata una possibilità cui molti hanno ricorso, cui ora sono però stati fissati dei limiti, perché si teme che qualcuno non abbia valutato a sufficienza il fabbisogno finanziario al pensionamento. Le varie proposte intese ad introdurre il risparmio-alloggio sono sempre state contrastate in primis dalle autorità fiscali che paventavano grandi perdite finanziarie per l’ente pubblico, ciò di cui sono riusciti a convincere l’elettorato. Un bel segnale sarebbe adesso almeno quello di preavvisare positivamen-te l’iniziativa qui in oggetto che premia la proprietà di fine corsa. Con i soldi degli altri, quindi della comunità, si impone grande prudenza.

Sarebbe già sufficiente rispettare maggiormente dal profilo fiscale la residenza primaria”.

Da popolo di inquilini i ticinesi, poco a poco stanno diventando proprietari della propria abitazione. Come valuta questa nuova tendenza?“In modo positivo. La proprietà insegna, orienta e rassicura. Ai tempi era quasi un sogno, oggi è una consolidata realtà visto che si supera il 40% come quota di proprietà. Non siamo più un solo popolo di inqui-lini e questo ci rallegra. Ma più rallegrante è il fatto che la domanda è stata trascinata dal basso costo del denaro, da anni storicamente al ribasso. Non è certamente un fatto disdicevole bensì la conferma che una moltitudine di cittadini hanno stretto i denti privilegiando la propria abitazione. Invece di darsi al consumo sfrenato hanno scelto l’investimento per la propria casa. Se consideriamo lo sfascio dei valori e la banalizzazione imperante è già un buon segno. Tanti hanno seguito l’esempio di chi li ha preceduti, circostanza non poi così scon-tata. Per noi è un invito ancora maggiore ad difendere la proprietà, il nostro mandato istituzionale”.

Valore locativo: cosa c’è che non va nell’attuale normativa? Del resto è un’imposta che altri Paesi hanno già eliminato.“È difficile frullare termini come: «tassa d’uso», «apporto in natu-ra», «rendita catastale», «reddito fittizio per parificarsi all’inquilino» e quant’altro. Il valore locativo è una tassa speciale per il «godimen-to» della propria casa, che purtroppo è ancorata nelle nostre leggi e che si applica solo per le residenze ad uso proprio. La fuoriserie o il quadro da cassaforte non sono tassate con un reddito speciale, tanto per fare un esempio. Sono tassate come sostanza, come del resto la residenza, ma non per un reddito virtuale. Insomma sarebbe meglio eliminarlo o per lo meno, come chiede l’iniziativa, permettere ad una cerchia ristretta, ossia i pensionati, di chiedere di non averci più nulla a che fare! Devo aggiungere per la cronaca che per ben due volte la richiesta di abolirlo è stata bocciata dal popolo sovrano. La prima volta assistemmo ad un fuoco incrociato del mondo della finanza preoccu-pato per la vendibilità del modello «indebitati che ti conviene»; nella seconda ad una fucilazione del pacchetto che lo conteneva (quindi pochi ci fecero caso) da parte del plotone dei Cantoni. Ora la situa-zione è cambiata! Intanto il mondo della finanza può segnarsi, dopo aver strazzonato il risparmio individuale e collettivo, che una parte del risparmio (e del credito) è ancorato al mattone e non è stato indiriz-zato altrove e la proposta sulla quale votiamo è la richiesta volontaria formulata da una cerchia ben precisa di proprietari”.

Quali vantaggi ci sono per gli inquilini con l’iniziativa «Sicurezza dell’alloggio per i pensionati»?“Fintanto che rimangono o privilegiano lo statuto dell’inquilino ben poca cosa. Diversa la situazione quando diverranno proprietari, ma-gari ereditando l’abitazione di chi li ha preceduti. Del resto l’iniziativa è indirizzata esclusivamente ai proprietari. Da ultimo mi conceda di chiedere ai Vostri soci e lettori di sostenere con forza l’iniziava. È onesta ed intelligente e se venisse respinta è probabile che l’argomento venga congelato per una generazione come avverrà con il risparmio alloggio, le seconde residenze e quant’altro. Le volpi grigie, se lo vogliono, sono la maggioranza del Paese. Teniamolo presente”.

Gianluigi Piazzini

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Attualita`di Angelo Geninazzi, Responsabile di economiesuisse per la Svizzera italiana, Federazione delle imprese svizzere

IL COmmERCIO: TuTT’ALTRO ChE uN DETTAgLIOIl commercio al dettaglio, un importante pilastro dell’economia svizzera, è sotto pressione. Per poter fronteggiare le difficoltà sono necessarie condizioni quadro migliori che garantiscano l’abolizione degli ostacoli tecnici al commercio e un aumento della competitività

Negli ultimi decenni, la struttura del commer-cio al dettaglio si è fortemente modificata; il progresso tecnologico, nuove forme di ven-dita, il cambiamento delle abitudini d’acqui-sto dei consumatori e il turismo d’acquisto all’estero stanno modificando la struttura del settore. Il commercio al dettaglio è uno dei pilastri della nostra economia, con quasi 100 miliardi di franchi di cifra d’affari, 370’000 impieghi offerti e la creazione di quasi il 5% del valore dell’economia reale elvetica.La competitività del settore dipende da condizioni quadro attrattive, in grado di so-stenere i cambiamenti invece di ostacolarli imponendo prescrizioni e misure eccessive come quelle attuali. Attualmente il commer-cio al dettaglio è sotto pressione a causa di costi di produzione maggiori rispetto a quelli nei Paesi confinanti; questi costi inducono a prezzi più elevati malgrado un’IVA sensi-bilmente più bassa. Inoltre, i prezzi delle merci sono più elevati a causa del divieto di importazioni parallele, di costi doganali e di ostacoli tecnici. Per quanto possano ap-parire giustificate, anche alcune prescrizioni relative ai prodotti comportano un rincaro dei prezzi e quindi una minore competitività.Non da ultimo, negli ultimi anni, la forza del-la moneta nazionale elvetica ha incentivato il turismo d’acquisto degli Svizzeri; questo fenomeno riguarda specialmente alcune zone di confine e comporta un deflusso di fatturato, stimato in 4 o 5 miliardi, verso i Paesi limitrofi.Questa tendenza sembra destinata a durare nel tempo; il franco forte e il conseguente turismo dell’acquisto mettono sotto pressione il commercio al dettaglio a tal punto da essere già costati la perdita di numerosi posti di lavoro e di formazione. Quindi, nei dibattiti sulla forza del franco, andrebbero considerate anche le necessità di questo importante settore e non unicamente quelle dell’industria d’esportazione e del turismo.Per rendere più competitivo il commercio al dettaglio, è necessario adottare misure concrete e proseguire con riforme già avviate. Il protezionismo e le misure di salvaguardia come i dazi doganali, gli ostacoli tecnici al commercio sono da eliminare al più presto. Urge inoltre l’abolizione delle eccezioni e delle disposizioni speciali che riguardano il principio del Cassis de Dijon – la cui valenza è stata fortemente limitata da numerose deroghe e prescrizioni speciali – nonché un’armonizzazione parziale degli orari di apertura dei negozi. I differenti orari d’apertura in vigore nei vari Cantoni comportano delle gravi distorsioni e disparità nei confronti di attori del commercio al dettaglio nelle zone di confine. Un’armonizzazione parziale degli

orari di lavoro porterebbe dei vantaggi in particolare a queste zone sotto pressione, che con una regolamentazione più liberale potrebbe parzialmente limitare il fenomeno del turismo d’acquisto. In gene-rale, aperture standardizzate garantirebbero condizioni omogenee e vantaggiose per tutti.Insomma, sebbene la capacità produttiva sia fortemente aumentata negli ultimi anni, il commercio al dettaglio sta subendo da tempo un cambiamento strutturale, accelerato negli ultimi anni dal fran-co forte e dal conseguente turismo dell’acquisto. Questa situazione sembra destinata a durare ancora per qualche anno. Per garantire delle condizioni migliori al settore, è urgente ricorrere a misure per aumentarne la competitività. Saranno indispensabili decisioni poli-tiche che mirano ad una maggiore apertura; in tal senso, un passo verso il libero scambio agricolo e la concessione di importazioni parallele sarebbe un segnale importante. Un cambiamento rapido e reale è indispensabile sia per il commercio al dettaglio che per i consumatori.

Regioni minacciate dal turismo d’acquisto

Fonti: Credit Suisse Economic Research, Ufficio federale di statistica, NAVTEQ, Geostat

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Attualita` di Jérôme Cosandey, Avenir Suisse

CON LA LIbERA SCELTA DELLA CASSA PENSIONE SI RISPARmIEREbbE

La proposta di introduzione della libera scelta della cassa pen-sione è tornata alla ribalta negli ultimi tempi. Nel 2005 due rapporti redatti su incarico dell’Ufficio federale delle assicura-zioni sociali (UFAS) sono giunti a dei risultati diametralmente opposti. Econcept/Ecofin raccomandava la libera scelta del fondo pensione, mentre Pittet Associé e Scheider la respingeva con veemenza. Sulla base dei risultati contrastanti il Consiglio Federale ha preferito non entrare in materia sulla liberalizza-zione del mercato delle casse pensioni. In questa decisione ha giocato un ruolo fondamentale il timore di un aumento im-portante dei costi dovuti alle campagne pubblicitarie e a una consulenza alla clientela personalizzata. È chiaro che se si arri-vasse alla libera scelta delle casse pensioni bisognerebbe sem-plificare in modo importante i prodotti proposti in modo da ren-dere l’offerta accessibile e comprensibile ad un pubblico il più vasto possibile. D’altra parte il settore si consoliderebbe molto velocemente, cosa che porterebbe un effetto di economie di scala. Alla domanda chiave, cioè a quanto ammonterebbero i risparmi non è però mai stata data una risposta adeguata. Vi è comunque la possibilità, sulla base di questi due studi, entrambi pubblicati nel 2011 dall’UFAS, di fare delle stime.

Potenziale di sinergia fino a 800 milioni di franchi l‘annoNel primo studio (Hornung et al.) sono stati esaminati i costi amministrativi della previdenza professionale degli istituti di previdenza e dei datori di lavoro secondo la funzione: almeno il 48% dei costi amministrativi non dipendono dal numero di assicurati o affiliati, ma più dal management (vedi grafico). Se vi fosse un ridimensionamento quantitativo delle casse pen-sioni da 2’300 a circa 300 – cifra che rispecchia più o meno il numero di banche presenti in Svizzera – si spenderebbe meno per i rapporti annuali, per gli esperti di casse pensioni, per la revisione o per i contatti con le autorità e i consigli di fondazione. In generale si potrebbero risparmiare fino a 430 milioni l’anno. Nel secondo studio redatto dalla ditta c-alm sono stati analizzati i costi di amministrazione dei beni. Questi diminuiscono in modo significativo a dipendenza della dimen-sione dell’istituzione previdenziale. Secondo gli autori, i costi di amministrazione dei beni si riducono con ogni raddoppio della somma di bilancio di una cassa pensione di 6.54 punti base. Inoltre la differenza di dimensione tra le istituzioni di previdenza svizzere sono sostanziali. Le 250 casse pensioni più grosse, che sono circa il 10% del totale, gestiscono l’83% del patrimonio della previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità (LPP), un totale di circa 625 miliardi di franchi. In media queste casse sono quasi 40 molte più grandi delle restanti che gestiscono soltanto 130 miliardi di franchi. Queste piccole casse devono pagare 30-35 punti base in più

per l’amministrazione del proprio capitale. Con un consolida-mento a 300 casse sarebbe possibile risparmiare fino a 400 milioni di franchi l’anno.

La Berna federale nasconde la testa sotto la sabbia? Un’inchiesta del 2011 di Isopublic presso 700 assicurati mostra che quasi il 50% degli interpellati vorrebbe avere la possibilità di scegliere la propria cassa pensione. È interes-sante notare come il desiderio di poter scegliere liberamente il proprio fondo pensione sia generalizzato: tra le persone esper-te in questioni di previdenza professionale (56%) ma anche per esempio tra i dipendenti con un potere d’acquisto basso (66%). Nonostante questo Berna non reagisce e in più qualche tempo fa, Colette Nova, Vicedirettrice dell’UFAS ha indicato la libera scelta della cassa pensione come un’utopia. Occorre dire che comunque questa “utopia” è realtà in Australia e Svezia e nel Global Pension Indexes della ditta Mercer questi paesi figurano al 2° e 3° posto, mentre la Svizzera occupa solo il 4°.Nonostante i dati di fatto disponibili, nel suo rapporto sul fu-turo del secondo pilastro il Consiglio Federale a fine 2011 si è comunque espresso in modo critico: «il Consiglio Federale si è già pronunciato nel 2006 contro la libera scelta della cassa pensione. Non vi sono nuovi argomenti all’orizzonte per rivalu-tare la nostra posizione». Nonostante questo statement la libera scelta della cassa pensione è e sarà un tema che continuerà a fare discutere anche in futuro.

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numero di istituti di previdenza

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numero di assicurati

numero di datori di lavoro

totale

bilancio annuale, esperti di casse pensioni/revisione, autorità e management della fondazione ecc..

entrate/uscite, aumenti di stipendio, proprietà d’abitazione/divorzi ecc.

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in Mio. Fr.

La grande quantità di fondi pensione è il principale generatore di costi amministrativi

quot

a de

i cos

ti di g

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Fonte: Hornung et al. 2011, calcoli propri Grafico: Avenir Suisse

generatore di costi

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NuOvA TARIffA INTEgRATA ARCObALENODal 1° settembre è stata introdotta quest’importante novità che gioca un ruolo di primo piano nella mobilità del Cantone Ticino

Attualita`

Nel corso degli anni, il servizio di trasporto pubblico nel Cantone Ticino e nel Moesano è stato costantemente mo-dernizzato e ampliato, permettendo ad un numero sem-pre maggiore di utenti di spostarsi in libertà e comodità. La nuova Tariffa Integrata Arcobaleno rappresenta un ulteriore importante passo per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, poiché facilita ancora di più l’accesso ai servizi. La logica dell’abbonamento Arcobaleno è estesa anche ai biglietti: non si acquista più un biglietto per ogni singolo percorso, ma per una o più zone entro le quali è possibile viaggiare liberamente su tutti i mezzi di traspor-to pubblico (entro la durata di validità). Un esempio: per andare da Lugano al San Giovanni di Bellinzona servivano due biglietti (treno e bus), ora ne basta uno.

Le zone Arcobaleno in brevePer spostarsi all’interno della Comunità tariffale Ticino e Moesano è necessario acquistare un biglietto o un ab-bonamento Arcobaleno valido nelle zone comprese tra il luogo di partenza e quello di destinazione (inclusi). Il personale degli sportelli di vendita e i distributori di bi-glietti guidano l’utente nell’acquisto: definendo il punto di partenza e di arrivo, le zone e il prezzo sono calcolati in automatico. Il sito www.arcobaleno.ch permette di con-sultare e scaricare le cartine e di accedere al calcolatore tariffale Arcobaleno.

I biglietti ArcobalenoGrazie alla nuova Tariffa Integrata Arcobaleno, accanto ai già apprezzati abbonamenti (settimanale, mensile e annuale), è possibile acquistare i biglietti Arcobaleno:• bigliettosingolo,• percorsobreve,• cartaperpiùcorse(sololineeurbanebus),• cartagiornaliera,• multicartagiornaliera,• bigliettopergruppi,• bigliettodicongiunzione.

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AB

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NT

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I

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Vers.

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Vers. 09 /2012

Capolago

Salorino

Balerna

ColdrerioMorbioInferiore

Vacallo

Muggio

Cabbio

MorbioSuperiore

Sagno

CaneggioMonte

Casima Bruzella

CastelS. Pietro

Novazzano

MerideArzo

TremonaBesazio

StabioLigornetto

S. PietroGenestrerio

Rancate

RivaS. Vitale

Brusino

Porto Ceresio

Arsizio

Bissone Arogno

Maroggia

Melano

Rovio

Lopagno

Bidogno

Corticiasca

OggioRoveredo

Certara

Cimadera

Colla Bogno

Albonago

Aldesago

Pregassona

LigainoResega

Cureggia

Soragno

SonvicoTesserete

Comano Canobbio

Davesco

Cadro

VillaLuganese

Sureggio

CagialloPonteCapriascaOriglio

Cureglia

Cadempino

VeziaPorza

Savosa

Lamone

Paradiso

Gandria

Campioned’Italia

Gentilino

CertenagoMontagnola

Carabietta

GranciaScairolo

SorengoPiodella

Agra

Casoro e BarbengoPambio-Noranco

Morcote Olivella

Vico Morcote

PazzalloCarabbia

CaronaMelide

Breganzona

Muzzano

Bioggio

Ponte Tresa

Caslano Magliaso Agno

MigliegliaNovaggio

Curio

AstanoBombinasco

Bedigliora

CroglioSessa

Termine Pura

Aranno IseoVernate

Cimo

Neggio

Bosco LuganeseCademario

ArosioMugenaVezioFescoggia

Breno

TorricellaTaverne

Bedano

GravesanoManno

BironicoMedeglia

Isone

Mezzovico

Rivera

Camignolo

FFS

FFS

Sigirino

S. AbbondioIndemini

CadenazzoContoneMagadinoVira (Gamb.)

Gerra (Gamb.)

San Nazzaro Piazzogna

Fosano Monti

IntragnaCavigliano

Verscio

Tegna

Losone

AsconaMoscia

Ronco s. Ascona

Brissago

Loco

Berzona

Mosogno

Cresmino

Vergeletto Gresso

Spruga

LinescioCerentino

Bosco Gurin

Campo (V.Mag.)

Fusio

MognoPeccia

PratoSornicoBroglioMenzonio

Brontallo

CavergnoBignasco

CevioGiumaglio

Coglio

LodanoMaggia

Gordevio

Someo

Avegno

S. Ma

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ContraMergoscia

Brione s. Minusio

Orselina

Minusio

Muralto

Vogorno

Lavertezzo

Brione (Verz.)

Gerra (Verz.)

Frasco

Sonogno

GordolaTenero

Fontana

QuintoVarenzo

Prato(Leventina)

Dalpe

FaidoPolmengo

Rossura

Chiggiogna

Calpiogna

CampelloMairengo

Tortengo

Osco

Giornico

BodioPersonico

Sobrio

Calonico

Chironico

Ghirone

Campo (Blenio)

Olivone

Aquila

Torre

Dangio

Lottigna

Corzoneso

Leontica

Prugiasco

Castro

PontoValentino

DongioLudiano

Malvaglia

Osogna

Iragna

Pollegio

Cresciano

LodrinoProsito

Preonzo

S. Antonino

FFS

Robasacco

GnoscaGordunoCarasso

SementinaGudo

Cugnasco

Claro

Arbedo

PianezzoPaudo

Loro

Camorino

Giubiasco

Castione

Lumino

S. Vittore

Roveredo (GR)

Buseno

S. Maria

Grono

VerdabbioLeggia

Cama

Sorte

Lostallo

Cauco

Rossa

Selma

Arvigo

Soazza

Mesocco

Pian S. Giacomo

Nivo

Cabbiolo

AurigenoMoghegno

Riveo

Alpe di Neggia

Collinasca

Corippo

Lugano

Mendrisio

Chiasso

Locarno

Airolo

Bellinzona

Biasca

per Domodossola

Cassarate

Roncapiano

Scudellate

Seseglio

Pedrinate

per Milano

Serpiano

per Varese

Gaggiolo

Lelgio

Pezzolo

Maglio

Piandera

Trevano

Castagnola

Brè

Ruviglianaper Menaggio

Figino

Serocca Cappella AgnuzzoFornasette Molinazzo

Beride

per Luino

Dirinella

Ranzo

per Luino

QuartinoPorto RoncoArcegno

Russo

Camedo

Palagnedra

Borgnone Verdasio

Corcapolo Golino Zandone

Cimalmotto

Crana

Comologno

Piano di Peccia

Foroglio

Roseto

Mondada

S. Carlo

PonteBrolla

SoldunoS. Antonio

Locarno Monti

Riazzino

Gerra Piano

Medoscio

Gordemo

Agarone

Bedretto

Nante

Piotta Ambrì

per Göschenen

Altanca Lurengo

Rodi-Fiesso

Tengia

CarìPredelp

Lavorgo

Acquarossa

Motto (Blenio)

Loderio

S. AntonioRavecchia

Carena

Artore

Augio

S. Domenica

S. Bernardino (Paese)

per Coira

ViganelloMolino Nuovo

Legenda:

Località (include tutte le fermate della località)

Supplemento turistico Alpine Ticket

Località sul confine di zona

Scaiano

Cioss Prato

Semione

NLM e FLMS non riconoscono i biglietti Arcobaleno.

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Zone biglietti, differenziate dai colori 110

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Zone abbonamentidelimitate dalla linea bianca

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Page 22: Ticino Business

No alla revisione della legge sulla pianificazione del territorio

No all’aumento del prezzo del terreno e ad un aumento del costo dell’alloggio No ad ulteriori attacchi al diritto della proprietà No ad un aumento delle imposte o a nuove tasse e nuovi contributi No ad un aumento della burocrazia e a procedure complicate No alla messa sotto tutela dei cantoni No alla revisione della LPT – www.lpt-revisione-no.ch Referendum contro la modifica del 15 giugno 2012 della legge federale sulla pianificazione del territorio (Legge sulla pianificazione del territorio, LPT). Le cittadine e i cittadini svizzeri firmatari aventi diritto di voto, chiedono, in virtù dell’art. 141 della Costituzione federale e conformemente alla legge federale del 17 dicembre 1976 sui diritti politici (art. 59s), che la modifica del 15 giugno 2012 della legge federale sulla pianificazione del territorio (Legge sulla pianificazione del territorio, LPT) sia sottomessa a votazione popolare. In questa lista possono firmare solo le elettrici e gli elettori aventi il diritto di voto in materia federale nel comune menzionato. Le cittadine e i cittadini che appoggiano la domanda devono firmarla personalmente. Colui che si rende responsabile di corruzione attiva o passiva in relazione ad una raccolta firme o colui che falsifica il risultato di una raccolta firme effettuata per un referendum è punibile secondo l’articolo 281 rispettivamente l’articolo 282 del codice penale.

Cantone: Codice postale: Comune politico:

Cognome

Nome

Data di nascita Giorno mese anno

Indirizzo esatto (via e numero.)

Firma autografa Controllo (lasciare in bianco)

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Scadenza del termine di referendum: 4 ottobre 2012 Il/la funzionario/a sottoscritto/a dichiara con la presente che le ….. (quantità) firmatarie e i firmatari del Referendum sopramenzionati hanno il diritto di voto in materia federale nel Comune summenzionato e che esercitano i loro diritti politici.

Il funzionario attestatore

Luogo: __________________________ Qualità ufficiale: _______________________

Data: __________________________ Firma autografa: _______________________

Questa lista, completata o parzialmente compilata, deve essere ritornata il più presto possibile, al più tardi entro il 22 settembre 2012, al comitato referendario “NO alla revisione della legge sulla pianificazione del territorio”, casella postale 8166, 3001 Berna; si incaricherà di domandare l’attestazione della qualità degli elettori firmatari. Ulteriori liste possono essere ordinate presso l’Unione svizzera delle arti e mestieri USAM, tel. 031 380 14 14 o all’[email protected].

La modifica della legge sulla pianificazione del territorio adottata dal Parlamento porta ad un aumento del prezzo dei terreni, aumenta i costi degli alloggi ed è molto ostile alla proprietà. Dite NO a questa revisione ingiustificata. Sostenete il referendum e aiutateci nella raccolta delle firme. Grazie!

(scrivere a mano e In stampatello)

Bollo ufficiale:

Page 23: Ticino Business

Strategie d‘avanguardia esigono collaboratori d‘avanguardia

La strategia di un‘azienda non sarà mai migliore delle

persone incaricate di metterla in atto. Per valutare

correttamente le competenze professionali e perso-

nali, sono necessari un elevato grado di esperienza,

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Page 24: Ticino Business

24 Ticino Business

Attualita` di Gianluca Olivieri, Managing Partner di Financial Technologies

Gianluca Olivieri

LA SOLuzIONE DELLA CRISI

Fino a qualche anno fa il diritto in vigore nei Paesi europei contemplava, per chi falliva, leggi di stam-po sanzionatorio. Fallire aveva un significato intriso di pregiudizi. E in questa visione delle cose, le giu-risdizioni nazionali escludevano a priori qualsiasi azione volta al risanamento e alla conservazione dell’impresa. L’unica finalità della disposizione di legge era quella di “cristallizzare” la situazione, così come compromessa, per la tutela degli inte-ressi dei creditori. In anni recenti ha cominciato a farsi largo l’idea per cui i creditori non debbano essere soltanto i fruitori della macabra cerimonia di spartizione del cadavere aziendale, ma possano al contrario contribuire attivamente ad un processo di risanamento utile a consentire loro non soltanto un recupero parziale dei crediti, ma anche di sostenere un rilancio tale da permettere loro di beneficiare di un recupero totale ed eventualmente di un avanzo (un utile). Si è cioè compreso che l’unica soluzione per non patire una minusvalenza (e dunque un pre-giudizio) è quella di contribuire a “continuare a pro-durre” anziché limitarsi a “consumare il residuo”.L’orientamento della legge si è evoluto, ispirandosi alla creazione di un contesto favorevole al recupero dell’impresa in difficoltà, allontanandosi così dal concetto tradizionale di “disgregazione” dell’orga-nismo aziendale. È prevalsa l’idea secondo cui la prosecuzione dell’attività d’impresa rappresenta una tutela di gran lunga migliore rispetto al sod-disfacimento per “decomposizione” delle attività residue. Le autorità hanno finalmente raggiunto la consapevolezza del fatto che la conservazione dei valori aziendali esistenti non è incompatibile con il soddisfacimento dei creditori ma, anzi, ne è il presupposto fondamentale.

Sono stati varati quasi ovunque nuovi strumenti di procedura concorsuale funzionali al risanamento dell’esposizione debitoria e al riequilibrio della si-tuazione finanziaria dell’impresa, che coinvolgono più o meno attivamente le controparti toccate dal dissesto aziendale. Questi strumenti negoziali di ricomposizione della crisi possono essere utilizzati anche per finalità preventive; l’imprenditore ancora perfettamente in grado di soddisfare regolarmente le obbligazioni gravanti sull’impresa può far uso di una strumentazione specifica già nel momento in

cui avverta le prime alterazioni patrimoniali, prima che si deteriorino ad un punto tale da far temere un possibile futuro dissesto. Cosa ancora più im-portante, il debitore ha modo di mantenere la pie-na disponibilità sui propri beni aziendali, attraverso accordi speciali con i propri creditori. Non è più la legge a “disporre”, ma le parti (debitore e creditori) a stabilire in totale autonomia i termini di un accor-do che soddisfi gli interessi di entrambe. L’autorità giudiziaria abbandona la veste di giudice di merito per assumere quella di giudice di legittimità, ri-nunciando così a scandagliare nello specifico gli accordi raggiunti e siglati tra debitore e creditori. La sostanza degli accordi è rimessa al libero arbitrio delle parti, che soggiacciono soltanto ad un obbligo di omologazione (registrazione) del compromesso raggiunto.

Con questi nuovi strumenti extra giudiziali debitore e creditori possono negoziare e ricomporre la crisi. I creditori possono decidere di assumere parte del ri-schio d’impresa (potendo peraltro anche accettare trattamenti diversificati) ed entrare in co-gestione d’impresa, nella direzione di una ristrutturazione (finanziaria e industriale) che renda possibile una prosecuzione delle attività. Il passivo più o meno “esploso” viene alleggerito da nuove forme d’inte-ressenza senza depauperare il business delle sue energie vitali e senza spegnere quel potenziale di rinnovamento che molte imprese, ancorché finan-ziariamente mal messe, conservano in sé. Questa libera pattuizione si traduce spesso in un rapido ridisegno degli assetti societari e in un’azione ef-ficace di rilancio, che può risolversi in una liqui-dazione del patrimonio, in una cessione di azien-da o di ramo d’azienda, o ancora in un cosiddetto “risanamento novativo”, con l’entrata dei creditori nel capitale dell’impresa, oppure ancora attraver-so strumenti partecipativi liberamente negoziabili. Insomma, una procedura che consente operazioni d’investimento trasparenti ed efficaci, ben lontane dal loro arcaico precursore, il precedente diritto fal-limentare. Diventa possibile “liberare” il potenziale di business sano dal fardello degli errori finanziari commessi nel passato, affinché lo scotto da pagare non debba necessariamente essere quello dell’e-stinzione dell’attività.

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Attualita`

LA gENTILEzzA IN AzIENDAVuoi migliorare la reputazione della tua azienda, avere un maggiore coinvolgimento dei collaboratori, essere maggiormente presente sul territorio, più vicino alla tua comunità? Promuovi la settimana della gentilezza nella tua azienda

Il 13 novembre è la giornata mondiale della gentilezza, ma nessuno vi impedisce di organizzare la vostra settimana durante la quale coinvolgere i vostri collaboratori in azioni gentili per la comunità e l’ambiente. Invitate i vostri colla-boratori a essere parte del comitato che si occupa degli eventi durante la settimana della gentilezza. Gentletude è con piacere a disposizione per aiutarvi nel programmare la vostra settimana gentile.

La settimana della gentilezza richiede interventi tangibili da parte dell’azienda. Non servono mirabolanti piani di comunicazione o eventi particolari, è possibile “iniziare dal basso”, per poi salire nel tempo, ecco alcune idee:

• Vuotateimagazziniel’economatopienidioggetticheforse potrebbero servire a qualcuno. Un atto di genti-lezza è donare ciò che non serve oppure è di troppo. Se siete una fabbrica di cioccolato, invitate i bambini della zona, saranno felici di gustare le tavolette che per motivi estetici non possono andare sul mercato.

• Chiedeteadognunodivostridipendenti-esesieteunnegozio con vendita al dettaglio – ai vostri clienti, di donare un franco per un’opera di bene che devolverete alla fine della settimana.

• Occupatevideidintornidellavostraaziendaoffrendogratuitamente un’ora di ognuno dei vostri dipendenti al comune per un’opera di servizio pubblico.

E fin qui, tre idee semplici che aiutano la vostra azienda ad essere gentile con il mondo esterno. Eccone altre tre che, in modo semplice, coinvolgono i vostri dipendenti a costo zero, e con efficacia massima:

• IlCapoaziendainviiun’e-mailoaffiggaunalocandi-na con i contenuti del manifesto della gentilezza di Gentletude che potete richiedere a [email protected].

• Fatetrovareadognunodivostridipendentisullascriva-nia una caramella (come accade negli alberghi la sera per i clienti) con il biglietto di Gentletude che potete richiedere a [email protected].

• Chiedeteadognunodeivostridipendentidiinviarealresponsabile del personale un’idea per rendere i rap-porti tra azienda e clienti più gentili e poi mettetene in atto alcune (e rendetele pubbliche a tutto il personale).

Come dicevamo in apertura, per essere gentile non serve fare salti mortali. Servono azioni concrete, anche sempli-ci ma esplicite; la gentilezza richiede di essere dichiarata.

Se volete saperne di più o vi serve una mano per adottare delle iniziative, chiamate Gentletude un’associazione che si occupa di aiutare le imprese ad individuare gli spigoli e a mettere a sistema le buone pratiche che consentono la creazione di un ambiente aziendale gentile.

Maggiori informazioni: www.gentletude.com

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26 Ticino Business

Negli anni scorsi, il fatturato di Swisscom generato da grandi clienti nel campo della tradizionale telefonia di rete fissa è andato calando costantemente. I motivi di questo andamento sono da un lato la forte concorrenza e, dall’altro lato, la sempre maggiore diffusione della telefonia mobile e della comunicazione basata su dati come SMS, e-mail e servizi Internet. Solo pochi anni fa Swisscom copriva il tradizionale settore delle telecomunicazioni soprattutto con la telefonia e, successivamente, con il traffico dati in mobilità. Oggi invece Swisscom offre soluzioni per la comunicazione complete per le aziende, come Commu-nications & Collaboration o soluzioni di Datahousing. Le esigenze della clientela si evolvono continuamente e ri-chiedono sempre nuove soluzioni per la comunicazione. Grazie a prodotti e servizi innovativi, Swisscom è riuscita ad incrementare costantemente il fatturato del settore ICT.

L’Internet delle coseUn nuovo mercato strategicamente importante è rappre-sentato dalla comunicazione “machine to machine”. Con il termine “machine to machine”, abbreviato M2M, si inten-de la comunicazione tra cose. In questo caso non si tratta tuttavia di tipici apparecchi per le telecomunicazioni come i telefoni cellulari, bensì di oggetti in parte appartenenti alla realtà quotidiana. Gli apparecchi di questo tipo oggi sono in grado di inviare segnali tramite la rete mobile o WLAN. Questo scambio di dati senza fili offre una vasta gamma di possibili applicazioni. La macchina per il caffé, ad esempio, ordina automaticamente i chicchi, perché la scorta sta finendo. Il contatore dell’elettricità non deve essere più letto da un addetto al servizio esterno, perché comunica automaticamente i consumi alla centrale e un pacemaker cardiaco invia autonomamente un allarme in caso di malfunzionamento. In tutti i casi la comunicazione avviene tramite una carta SIM. La cosiddetta Internet delle cose dovrebbe contribuire a semplificare e accelerare i processi, garantendone l’efficienza. In questo modo sarà possibile ridurre i costi e utilizzare le risorse in modo più sostenibile.Nei mesi scorsi Swisscom ha registrato un netto aumen-to della domanda di soluzioni M2M e studi internazionali confermano il trend in atto di aumento del fabbisogno di soluzioni nel campo del M2M. Ricerche di mercato indi-pendenti, come quelle svolte da ABI Research o iDATE, stimano infatti che tra pochi anni a livello mondiale ver-ranno utilizzate molte più carte Sim per la comunicazio-ne tra macchine che per quella tra esseri umani. Questa

tendenza a livello globale riguarda in particolar modo la piazza economica Svizzera. Nella sola Svizzera infatti esi-ste nel lungo periodo un potenziale di oltre 100 milioni di apparecchi da collegare in rete.

Puntare sui trend giustiNella tecnologia della comunicazione le innovazioni di oggi sono gli standard di domani. Grazie allo sviluppo di stan-dard tecnologici sempre nuovi e al loro impiego, cambia anche il comportamento degli utenti. Se osserviamo ad esempio l’utilizzo della rete dati mobile, il cui volume di trasporto negli ultimi anni è aumentato in modo esponen-ziale, capiamo che il nostro comportamento è sempre più determinato dalla mobilità. Ormai abbiamo la pretesa di essere online ovunque e in qualsiasi momento e i collabo-ratori si aspettano dalla propria azienda di poter lavorare da qualsiasi luogo. Questa evoluzione dal punto di vista comunicativo non si ferma nemmeno davanti alle cose. Il fatto che, oltre a noi stessi, vogliamo ormai collegare in rete anche i nostri apparecchi e le nostre macchine è infatti solo una logica conseguenza.Il settore dell’ICT si evolve a un ritmo veloce come nessun altro. Swisscom punta sempre a individuare tempestiva-mente i trend e il potenziale di mercato ad essi correlato. Infatti, solo chi si orienta costantemente alle esigenze at-tuali, crea le basi per il successo nel lungo periodo.

www.swisscom.ch

Attualita` di Urs Schaeppi, Direttore di Swisscom Grandi Aziende e membro della direzione del Gruppo

EvOLuzIONE DEL SETTORE DELLE TELECOmuNICAzIONISwisscom è diventata una delle aziende di ICT leader in Svizzera nel settore dei grandi clienti. Le esigenze del mercato in costante evoluzione hanno indotto Swisscom, oltre al tradizionale settore delle telecomunicazioni, ad offrire anche nuovi servizi per le aziende. Il più recente esempio di questo trend in atto è la comunicazione “machine to machine”

La lettura automatica di contatori e stazioni di misurazione è solo una delle molte possibili applicazioni della comunicazione M2M

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Eventi

95ESImA ASSEmbLEA gENERALE ORDINARIA DELLA CC-TICari Associati, cari lettori,vi invitiamo a voler riservare nelle vostre agende la data del 12 ottobre 2012, quando presso il Teatro Sociale di Bellinzona, si terrà la 95esima

Assemblea generale ordinaria della Cc-Ti

Gentili signore, egregi signori, cari soci,è con piacere che vi annunciamo la 95esima Assemblea generale ordinaria della Camera di commercio, dell’industria, dell’arti-gianato e dei servizi del Cantone Ticino che si terrà venerdì 12 ottobre 2012 presso il Teatro Sociale di Bellinzona. Come consuetudine, vi sarà uno spazio dedicato ai lavori assembleari, al termine dei quali interverrà la Consigliera di Stato e Direttrice del Dipartimento delle finanze e dell’economia On. Laura Sa-dis, che porterà il saluto del Governo cantonale e si esprimerà su alcuni fra i temi più importanti dell’attualità finanziaria ed economica cantonale. Nella parte pubblica avremo l’onore di ospitare l’imprenditore vallesano Christian Constantin.

Christian Constantin: l’arte dell’impossibileChristian Constantin, CC, come viene so-prannominato dai media, nasce il 7 gen-naio 1957 a Ayent nel Canton Vallese. Noto imprenditore, architetto e promotore immobiliare, è da 23 anni a capo di uno studio d’architettura con una quarantina di collaboratori e che genera circa 200 milioni di franchi di cifra d’affari annua. A livello nazionale ed internazionale è più noto per il suo ruolo nel mondo del calcio. Dopo un passato da portiere di alto livello (Neuchâtel

Xamax tra il 1978 e il 1979 e Lugano negli anni 1979/1980 agli ordini di Ottmar Hitzfeld), egli ha chiuso la carriera attiva a Monthey. Dal 1992 al 1997 ha assunto per la prima volta la Presidenza dell’FC Sion, con vari successi, fra cui la storica ac-coppiata Campionato-Coppa svizzera nel 1997. Dopo una dolo-rosa separazione dal club, è tornato ala Presidenza nel 2003, conquistando vari altri successi anche in campo internazionale e diverse Coppe svizzere (5 in totale sotto la sua dirigenza). Perso-naggio intrigante, controverso, amato o odiato, vulcanico, diretto, Christian Constantin ha indubbiamente la capacità di catalizzare l’attenzione sulle sue battaglie, condotte senza risparmiarsi e a volte contro tutti. La notorietà in ambito calcistico oscura spesso le sue notevoli doti imprenditoriali, soprattutto al di fuori del Val-lese. Eppure l’imprenditore geniale ed innovativo non può essere scisso dal Presidente magari eccentrico e “mangia-allenatori”, ma capace di reinventarsi ogni anno e mantenere competitivo un club che certamente non è l’espressione di una regione con mezzi finanziari illimitati. La storica compattezza che accompagna l’FC Sion da sempre è stata ulteriormente compattata dall’attivismo di Christian Constantin. Basti pensare a come il club sia riuscito a superare quasi indenne i conflitti e le penalizzazioni scaturite nel corso della scorsa stagione con le massime istanze del calcio europeo e mondiale, UEFA e FIFA.

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L’occasione di averlo quale nostro ospite d’onore, ci permetterà di conoscere meglio le mille sfaccettature di una personalità poliedrica e mai banale. Il Direttore del Corriere del Ticino, Giancarlo Dillena, saprà stimolarlo al punto giusto per rendere memorabile l’incontro con il mondo imprenditoriale ticinese.

Il programma prevede:

16.30 Apertura della 95esima Assemblea generale ordinaria della Cc-Ti e saluto del Presidente Franco Ambrosetti

•RelazionedelDirettore Luca Albertoni sull’esercizio 2011 -2012

•Relazionefinanziaria,rapportodeirevisoriedappro-vazione dei conti 2011

•Scaricoall’Ufficiopresidenziale • Nomine statutarie: sostituzioni nell’Ufficio presi-

denziale •RelazionedelPresidenteFrancoAmbrosetti •SalutodelGoverno e interventodellaConsigliera

di Stato e Direttrice del Dipartimento delle finanze e dell’economia On. Laura Sadis

18.00 Intervento dell’ospite d’onore, l’imprenditore vallesa-no e Presidente del FC Sion Christian Constantin che, con la moderazione di Giancarlo Dillena, Direttore del Corriere del Ticino, dibatterà anche con il pubblico. Il dibattito sarà introdotto dal Signor Urs Schaeppi Responsabile Grandi Aziende di Swisscom e Membro della direzione del Gruppo

19.15 Aperitivo servito nelle sale del Municipio di Bellinzona

20.00 Cena a Castelgrande – Bellinzona

Per maggiori informazioni:Cc-Ti, Signor Gianluca Pagani, Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12, [email protected]

Termine per le iscrizioni: 2 ottobre 2012Vi preghiamo di notare che il prezzo della cena, a carico dei partecipanti, ammonta a CHF 100.-(bevande incluse). L’importo verrà fatturato in seguito. I posti per la cena sono limitati a 120 persone e saranno riservati in ordine di iscrizione. Per motivi organizzativi l’iscrizione alla cena è vincolante e verrà fatturata anche in caso di mancata partecipazione.

Per altre informazioni, potete sempre consultare il nostro sito web: www.cc-ti.ch

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Eventi

Presentazione:Dalla Tracia all’Anatolia, la Repubblica turca è un Paese a cavallo tra l’Europa e l’Asia e confina con molte Nazioni, tra cui la Georgia, l’Armenia, l’Azerbaigian, l’Iran, l’Iraq, la Siria, la Grecia e la Bulgaria. Con una popolazione di 74 milioni di persone su una superficie di 783’562 km2 rappresenta chiaramente un grande e importante merca-to per gli esportatori svizzeri. Negli ultimi anni, la crescita economica del Paese è stata sostenuta e costante, interrotta solo dalla crisi internazio-nale del 2008/2009. L’economia turca ha tuttavia saputo riprendersi velocemente, come dimostra la crescita del prodotto interno lordo (PIL) sia nel 2010 (+9.2%) che nel 2011 (+8,5%). Il PIL ha segnato quota 773 miliardi di dollari e il PIL pro capite si è attestato a 10’498 dollari. Nell’ambito degli scambi commerciali la Turchia intrattie-ne solide e regolari relazioni sia con la Svizzera sia con l’UE (primo partner commerciale) grazie agli accordi di libero scambio in vigore.Dati alla mano, nell’anno 2011 la Svizzera ha esportato verso la Turchia prodotti e servizi per un valore di 2.1 miliardi di franchi ed ha importato per 771 milioni di fran-chi. Al primo posto delle esportazioni elvetiche si colloca l’industria chimico-farmaceutica con circa 1 miliardo di franchi, ovvero quasi la metà del volume delle esporta-zioni svizzere verso la Turchia. Dispositivi e componenti elettrici hanno generato una cifra d’affari di 550 milioni di franchi, mentre strumenti di precisione ed orologi 250 milioni di franchi.Durante questo incontro informativo, i partecipanti saran-no sensibilizzati sulla situazione macroeconomica e sui prossimi sviluppi economici del Paese, sulle opportunità d’affari nonché sulle problematiche commerciali più ri-correnti.

TuRChIA: L’ASCESA DELLA TIgRE DEL bOSfOROMercoledì 10 ottobre 2012 dalle ore 16.30 alle ore 18.00(networking apero a partire dalle 18.00) presso la Sala Multiuso, via delle scuole 23, Paradiso

Partner e sponsor dell’evento:

www.cippatrasporti.ch

Organizzato da:

Programma:

16.30 Introduzione e saluto di benvenuto Marco Passalia, Vice Direttore e

Responsabile Servizio Export e Legalizzazioni, Cc-Ti

16.35 Economic Outlook Nora Wassermann, Global Economic

Research, Credit Suisse

16.55 Business Opportunities in Turkey Levent Durukan, Commercial Attaché, Swiss

Embassy Ankara, Turkey

17.15 Aspetti culturali in pillole Alberto Silini, Head of Consultancy Near

Markets, Osec

17.25 Aspetti doganali, di spedizione e di trasporto Angelo Betto, Direttore operativo, Cippà

Trasporti SA Alessandro Monti, Responsabile dei Paesi

dell’Est, Cippà Trasporti SA

17.45 La testimonianza di un’azienda ticinese Francesco Prioglio, procuratore generale,

TEQ SA

18.00 Networking apero

La manifestazione è aperta a tutti gli interessati. Entrata libera.

Per iscrizioni prego rivolgersi entro giovedì 4 ottobre 2012, alla Cc-Ti, Signora Locatelli, Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12, [email protected], www.cc-ti.ch

Page 29: Ticino Business

Siamo vicini a voi. Con competenza, per assicurazioni, previdenza e ipoteche.

Mauro Canevascini, Agente generaleAgenzia generale di BellinzonaViale Portone 12, 6501 Bellinzona T 058 280 62 11, F 058 280 62 00

Semplice. Chiedete a noi.

Helvetia Assicurazioni

Dr. Tito Solari, Agente generaleAgenzia generale di LuganoVia d’Alberti 1, 6900 Lugano T 058 280 61 11, F 058 280 61 00

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30 Ticino Business

LE NOSTRE COLAzIONI D’AffARIDall’inizio di gennaio la Cc-Ti ha dato il via ad un appuntamento mensile che ha riscosso molto interesse tra i soci, gli imprenditori e le associazioni a noi affiliate: i Business Breakfast della Camera

Eventi di Lisa Pantini

Un momento di networking, di condivisione e di conoscen-za reciproca. Un simpatico appuntamento in un ambiente informale e conviviale davanti ad un caffè ed una brioche, senza dimenticare gli affari. Queste nostre colazioni d’affari sono state ideate proprio per dare ancora maggiori possibilità ai nostri soci di conoscersi e di condividere esperienze ed impressioni. Il Business Breakfast della Camera (BBC) è un’opportunità d’incontro e di apprendimento per lo scambio di esperienze reali tra professionisti.Presentazioni interessanti su temi d’attualità che invitano a riflettere, testimonianze e case studies, presentati da aziende interessanti ed innovative e imprenditori competenti.

Grazie alla loro struttura, i BBC permettono a tutti i parteci-panti di essere protagonisti, contribuendo al successo dell’e-vento, favorendo lo scambio di idee.

Da gennaio a giugno si sono susseguiti ben sei appuntamenti, che, dopo la pausa estiva, riprenderanno alla fine di settem-bre. Eccovi un riassunto dei temi trattati:- Gennaio 2012 – Aziende ed ambiente: lo sviluppo so-

stenibile;- Febbraio 2012 – Innovazione & Start-ups: fondi di investi-

mento;

- Marzo 2012 – La Borsa svizzera per le PMI - Berne Exchange;

- Aprile 2012 – Aziende e media;- Maggio 2012 – Comunicazione online: cura dell’immagine

aziendale;- Giugno 2012 – Tutela dei crediti: dall’informazione com-

merciale al recupero crediti, passando per l’assicurazione.

I BBC si tengono normalmente di lunedì mattina, dalle 8.00 alle 9.00. Orari, date, luoghi e dettagli vengono comunicati di volta in volta. Tutte le informazioni aggiornate sono pre-senti sul nostro sito web e sui nostri canali sui social network (Twitter e Facebook).

Ricordandovi che sul nostro sito web, www.cc-ti.ch, è possi-bile trovare tutte le informazioni relative agli incontri tenutisi e le diverse presentazioni esposte, vi aspettiamo numerosi ai prossimi appuntamenti!

VI ANTICIPAMO CHE IL PROSSIMO BBC SI TERRÀ LUNEDÌ 24 SETTEMBRE, E CHE L’ARGOMENTO TRATTATO SARÀ L’E-COM-MERCE.

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LE NOSTRE COMPETENZE AL VOSTRO SERVIZIOBDO: il vostro partner di fiducia.

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32 Ticino Business

Formazione

Corsi di formazione proposti dalla CC-ti

DIRITTO DEL LAVOROMercoledì 26 settembre e 17 ottobre 2012,dalle 14.00 alle 17.30Giovedì 8 novembre 2012, dalle 14.00 alle 17.30 Lugano, Sala Monte Brè, presso la Cc-Ti

ProgrammaMercoledì 26 settembre e 17 ottobre 2012, dalle 14.00 alle 17.30 – Modulo 1• Formazione del contratto di lavoro, colloquio

d’assunzione• Dirittiedoverideldatoredilavoroedeldipendente• Salario(impedimentoallavoro,assenze,tempolibero,

congedi, certificati medici, vacanze, ore supplementari/straordinari, ecc.)

Giovedì 8 novembre 2012, dalle 14.00 alle 17.30 – Modulo 2• Finedelrapportodilavoro(problematichedidisdetta)• Certificatodilavoro• Divietodiconcorrenza• Ecc.

LA GESTIONE DEI CONFLITTIMartedì 2 e 9 ottobre 2012, dalle 09.00 alle 13.00 Lugano, Sala Monte Brè, presso la Cc-Ti

ProgrammaMartedì 2 ottobre 2012, dalle 09.00 alle 13.00 - Modulo 1• Iconflittidiinteresseedivalore• Tecnichedicomunicazione• Tecnicheperaffrontareiconflitti

Martedì 9 ottobre 2012, dalle 09.00 alle 13.00 – Modulo 2• Esercitazionipratichedicolloquio

CREDITI ED INCASSI DOCUMENTARI NEL COMMERCIO CON L’ESTEROLugano, Sala dott. G. Papa, presso la Cc-Ti

ProgrammaMercoledì 3 e 10 ottobre 2012, dalle 13.30 alle 17.30 • Rischinelcommercioconl’estero• Crediti documentari (lettere di credito) quale

strumento per assicurarsi il pagamento nel commercio internazionale (definizione e forme)

• Incassodocumentarioqualestrumentodipagamentosfruttando l’ausilio della banca nella sua funzione fiduciaria (definizione e forme)

• Dallateoriaallapratica

BALANCED SCORECARD AL PUNTO DI VISTA HRLugano, Sala Monte Brè, presso la Cc-Ti

ProgrammaLunedì 15 ottobre 2012, dalle 13.30 alle 17.30 • BSC come strumento di pianificazione strategica

aziendale• SpiegazionedellaBSCedel suodiagrammacausa-

effetto• PresentazionedialcuniesempipraticidiBSC• BSCperpromuovereinaziendaprogettistrategiciHR

NEGOZIAZIONE DEL PREZZO E DELLO SCONTOLugano, Sala Monte Brè, presso la Cc-Ti

ProgrammaMartedì 16 ottobre 2012, dalle 09.00 alle 17.00 Strategia di negoziazione:• Costo,prezzo,valore• Approcciodelclienteecomportamentodelvenditore• Lavenditadivalore,prezzo,scontoTattica di negoziazione:• Ruolodelvenditore• Mentalizzazione• Svolgimentodellanegoziazione

Informazioni e iscrizioni: Cc-Ti, Tel. +41 91 911 51 18, [email protected], ww.cc-ti.ch

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Commercio estero

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Pagine a cura di Osec Ticino

PROSSImE gIORNATE DI CONSuLENzA PAESELugANO, OTTObRE 2012

CONTATTATECI AL NO. TEL. +41 91 911 51 37 OPPuRE TRAmITE E-mAIL ALL’INDIRIzzO [email protected], SAREmO LIETI DI fISSARvI uN APPuNTAmENTO.

• REGNOUNITO:lunedì8ottobre2012• TURCHIA:mercoledì10ottobre2012

Nel corso delle giornate di consulenza proposte alle aziende, avrete l’occasione di fissare un incontro individuale gratuito con i consulenti dell’Osec e con i collaboratori degli Swiss Business Hub all’estero. Le aziende intenzionate ad espandere le loro attività nei mercati sopra citati o che hanno esigenze concrete non esitino a mettersi in contatto con l’Osec e a fissare un appuntamento con i suoi esperti!

Regole della lista agli accordi di libero scambio nel TaresNella tariffa elettronica delle dogane Tares è ora possibile ac-cedere direttamente dalla voce di tariffa alla regola della lista relativa alle lavorazioni o trasformazioni necessarie previste da un determinato accordo di libero scambio (ALS).

Amministrazione federale delle dogane: Regole della lista agli accordi di libero scambio nel Tareswww.ezv.admin.ch/zollinfo_firmen/abfertigungshilfen/00372/index.html?lang=it&download=M3wBPgDB/8ull6Du36WenojQ1NTTjaXZnqWfVqHahmfhnapmmc7Zi6rZnqCkkIN7fXuAbKbXrZ6lhuDZz8mMps2gpKfo&typ=.pdf

Amministrazione federale delle dogane: Regole della lista agli accordi di libero scambio w w w. e z v . a d m in . c h / p d f _ l i n k e r . p h p?d o c =Ta r e s _Listenregeln&lang=it

Lanciati i trattati bilaterali di investimento a livello dell’UELa Commissione europea lancia due iniziative che gettano le basi per un’ampia politica globale europea in materia di inve-stimenti internazionali. La priorità è data all’introduzione di trattati bilaterali d’investimento. Con la nuova politica armo-nizzata, l’Unione europea spera di rafforzare ulteriormente gli scambi commerciali con i Paesi terzi e contestualmente anche i diritti degli investitori. L’UE ritiene di poter così consolidare la sua posizione di comunità economica importante e di conse-guenza, aumentare il suo potere negoziale nell’ambito di trattati bilaterali d’investimento (ossia con Stati non-membri dell’UE) nonché di ottenere condizioni migliori rispetto alle convenzioni stipulate dai singoli Paesi membri.La Commissione europea specifica che una regolamentazione transitoria entrerà in vigore per gli accordi già esistenti al fine di continuare a garantire la certezza del diritto degli investitori e consentire altresì all’UE di poter negoziare nuove convenzioni.

Commissione europea: Un nuovo pacchetto di investimenti UE intende stimolare gli scambi e rafforzare i diritti degli in-vestitori

http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/10/907&format=HTML&aged=1&language=IT&guiLanguage=en

La Spagna aumenta l’IVADal 1° settembre 2012 l’aliquota IVA in Spagna passerà dal 18% al 21%. Anche l’aliquota ridotta sarà aumentata dall’8% al 10% mentre il tasso più basso rimarrà invariato al 4%. Inol-tre, alcuni prodotti che beneficiano dell’aliquota ridotta da set-tembre sono tassati al 21% (si citi, a titolo d’esempio, l’acquisto della prima abitazione di proprietà).

TMF Group/International VAT Services: Spanish VAT rate to rise from 18% to 21%www.tmf-vat.com/tmf-in-the-media/spanish-vat-rate-to-rise-from-18-to-21.html

La Carta blu ora anche in GermaniaIl 1° agosto 2012 la Germania ha introdotto la “Carta blu” dell’UE volta a facilitare l’ingresso e il soggiorno ai lavoratori altamente qualificati provenienti da Paesi terzi. La Carta può essere richiesta anche in Austria, Paesi Bassi, Cechia, Slovac-chia, Ungheria, Polonia, Bulgaria ed Estonia.

Bundesamt für Migration und Flüchtlinge: Neuer Aufen-thaltstitel – Blaue Karte EUwww.bamf.de/SharedDocs/Meldungen/DE/2012/20120801-blaue-karte-eu.html

Europa: Sintesi della legislazione dell’UE: Ingresso e sog-giorno dei lavoratori altamente qualificati (Carta blu UE)http://europa.eu/legislation_summaries/internal_market/living_and_working_in_the_internal_market/l14573_it.htm

EU Blue Card: Blue Card EU for Germanywww.bluecard-eu.de/eu-blue-card-germany/

Paesi Bassi: nuovo obbligo di registrazione per le impreseDal 1° luglio 2012 ogni impresa che mette a disposizione per-sonale a società e impianti siti nei Paesi Bassi è tenuta a iscri-

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Commercio estero

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Pagine a cura di Osec Ticino

versi nel registro di commercio. Questa disposizione si applica anche alle aziende che non hanno una sede nel Paese.L’obbligo di registrazione riguarda soprattutto le agenzie di la-voro temporaneo, le società di amministrazione del personale (payroll) e i pool di impieghi con attività nei Paesi Bassi. Ma anche le imprese che mettono a disposizione manodopera ecce-zionalmente o in una sola occasione sono tenute a registrarsi. Si raccomanda di rispettare questo obbligo: i trasgressori rischiano una multa fino a 76’000 euro. Sono altresì punibili le aziende che impiegano lavoratori in prestito da società non registrate.

Deutsch-Niederländische Handelskammer: Registrie-rungspflicht für Unternehmen, die in den Niederlanden Ar-beitskräfte zur Verfügung stellenwww.ig-zeitarbeit.de/system/files/arbeitnehmerueberlassung.pdf

La Gran Bretagna lancia un programma d’investimenti per gli edifici scolasticiIl governo britannico intende investire oltre 2 miliardi di ster-line nel corso dell’esercizio 2012/13 per la realizzazione del “Priority School Building Programme”. La prima fase del pro-gramma, che prevede la ristrutturazione e modernizzazione di 261 edifici scolastici, è stata avviata a maggio.

Department for Education: Priority School Building Pro-grammewww.education.gov.uk/schools/adminandfinance/schoolscapi-tal/a00209336/priority-school-building-programme

Libero scambio tra AELS e Montenegro dal 1° settembre 2012L’accordo di libero scambio tra l’AELS (Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda) e il Montenegro facilita l’accesso delle aziende esportatrici svizzere al mercato montenegrino soprat-tutto grazie alla soppressione di numerosi dazi doganali negli scambi bilaterali.La convenzione consente di eliminare molte discriminazioni derivanti dall’accordo di stabilizzazione e di associazione tra l’Unione europea e il Montenegro. Anzi, fino alla fine del 2012, le imprese svizzere saranno privilegiate negli scambi commer-ciali con il Montenegro rispetto ai concorrenti dell’UE.Il 1° settembre 2012 il Montenegro ha soppresso tutti i dazi sui prodotti industriali svizzeri. Dopo un periodo di transizione che scadrà il 31 dicembre 2014, anche i prodotti agricoli tra-sformati di provenienza rossocrociata beneficeranno della fran-chigia, mentre alcuni non trasformati, per esempio le specialità di formaggio, godranno di concessioni tariffarie.

Dipartimento federale dell’economia: L’accordo di libero scam-bio AELS-Montenegro entrerà in vigore il 1° settembre 2012http://www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msg-id=45473

Slovenia: riduzione graduale dell’imposta sulle società.La Slovenia ha predisposto una riduzione progressiva dell’im-posta sulle società al 15%. La riduzione avverrà su quattro anni: nel 2012 il tasso passerà dal 21% al 18% e nei tre anni successivi sarà ridotto di un punto percentuale l’anno per atte-starsi nel 2015 al 15%.

Deloitte Tax News: Slovenia – Increase of R&D and in-vestment allowances and decrease of CIT rate www.deloittetax.at/2012/05/23/slovenia-increase-of-rd-and-investment-allowances-and-decrease-of-cit-rate/

Dichiarazione di cooperazione tra AELS e GeorgiaA fine giugno gli Stati membri dell’AELS Svizzera, Liechten-stein, Norvegia e Islanda hanno firmato una dichiarazione di cooperazione con la Georgia. L’accordo intende rafforzare le relazioni economiche bilaterali. La Georgia importa soprattutto prodotti farmaceutici e orologi in provenienza dai Paesi membri dell’AELS. Lo Stato del Cau-caso ha lanciato diversi progetti volti a sviluppare l’energia idro-elettrica, molto interessanti per le aziende esportatrici svizzere.

European Free Trade Association EFTA: EFTA and Georgia sign Joint Declaration on Cooperationwww.efta.int/about-efta/news/2012-06-28-georgia-joint-decla-ration.aspx

La Lettonia riduce il tasso IVALa Lettonia ha ridotto il tasso IVA dal 22 al 21% a partire dal 1° luglio 2012. È inoltre prevista la riduzione graduale nei prossimi tre anni dell’imposta unica sul reddito, che dall’attuale 26% passerà al 20% nel 2015.

Triniti: Latvia reduces tax rateshttp://triniti.lv/en/archives/3732

Mosca intende acquistare 120 tramMosca intende acquistare 120 tram tra il 2013 e il 2014. Il vo-lume dell’ordinativo ammonta a 273 milioni di dollari. Secondo quanto indicato dalle autorità cittadine, i tram dovranno rag-giungere i 75 chilometri orari, essere dotati di aria condizionata e avere almeno quattro porte.

Russia IC: Moscow to be equipped with fast tramshttp://russia-ic.com/news/show/14365/

Nuova rete ferroviaria urbana a Tel AvivLe prime gare d’appalto relative alla costruzione della rete fer-roviaria urbana di Tel Aviv sono state pubblicate a giugno. Si tratta dei bandi di preselezione per i principali lavori:• la realizzazione di due gallerie a binario semplice con una

lunghezza complessiva di 3,5 chilometri e di diversi lavori sotterranei (costi stimati: circa 1 miliardo di euro);

• la fornitura di sistemi di segnaletica, sicurezza e controllo per la “Red Line” della futura linea urbana (costi complessivi stimati: 1 miliardo di euro).

I bandi di concorso si svolgono sotto l’egida della NTA, la so-cietà di trasporti urbani di Tel Aviv.

Globes: Huge Tel Aviv light rail tunneling tender publishedw w w . g l o b e s . c o . i l / s e r v e e n / g l o b e s / d o c v i e w .asp?did=1000762621&fid=1725

Tenders NTA (Tunnels, Systems)www.nta.co.il/site/en/neta.asp?pi=464

Israele pubblica la gara d’appalto per la costruzione dell’aeroporto di EilatLa stazione balneare Eilat al Mar Rosso avrà un nuovo aero-porto. A inizio luglio è stata pubblicata la gara d’appalto per la costruzione “chiavi in mano” del “Ramon International Airport”. Secondo le autorità aeroportuali israeliane, committenti del pro-getto, i lavori richiederanno tre anni e investimenti complessivi per 500 milioni di euro. Si costruirà una pista di decollo e atter-raggio lunga 3,5 chilometri, una torre di controllo e un terminal.

Globes: Airports Authority publishes new Eilat airport tenderw w w . g l o b e s . c o . i l / s e r v e e n / g l o b e s / d o c v i e w .asp?did=1000762249&fid=1725

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Israele riduce i dazi sui beni di consumoIsraele estende le misure volte a ridurre i costi della vita, con-testati pubblicamente dalla popolazione. Tali misure sono state annunciate lo scorso ottobre e lanciate a gennaio con una prima serie di diminuzioni dei dazi. A luglio il Ministero delle finanze ha ridotto o abolito i dazi e le imposte sugli acquisti di numerosi beni di uso quotidiano provenienti dall’estero. Sono stati aboliti con effetto immediato i dazi (finora: tra l’8% e il 12%) su diversi elettrodomestici (p.es. aspirapolvere, forni a microonde, asciugacapelli, tostapane, coperte elettriche, spaz-zolini da denti elettrici, macchine da caffè, ferri da stiro, ecc.) nonché su lampade, occhiali da sole/di protezione e batterie.Inoltre, dal 1° ottobre 2012 l’imposta sugli acquisti (finora: 15%) non sarà più applicata a numerose apparecchiature di consumo (televisori, impianti stereo, lettori DVD).Infine, i dazi su molti capi d’abbigliamento (esclusa la bianche-ria intima) saranno soppressi dal 1° gennaio 2013 e le aliquote sui dazi applicati ai prodotti industriali saranno ridotte del 15% dal 1° gennaio 2014.

Times of Israel: Finance Minister Reduces Taxes on Hun-dreds of Consumer Goodswww.timesofisrael.com/finance-minister-reduces-taxes-on-hun-dreds-of-consumer-goods

Il Marocco introduce la predichiarazione all’importazioneL’attuale legge finanziaria prevede l’introduzione della predichia-razione all’importazione per via aerea e marittima. La predichia-razione sommaria all’entrata si baserà sulle direttive doganali dell’Unione europea e, se applicata correttamente, permetterà uno sdoganamento semplice e veloce. In linea di massima, la predichiarazione sarà eseguita dallo spedizioniere. Le scadenze per la consegna dovrebbero essere pubblicate a breve.

Royaume du Maroc: Bulletin officiel (article 49 et 57)www.gtai.de/GTAI/Content/DE/Trade/_SharedDocs/Pdf/Zoll/Zoll-aktuell/marokko-finanzgesetz-2012.pdf

Nuova legge sull’arbitrato in Arabia Saudita: più semplice e trasparenteLe nuove disposizioni saudite sull’arbitrato entreranno in vigore a breve. La relativa legge è già stata firmata e, secondo le auto-rità locali, sarà applicata 30 giorni dopo la pubblicazione (data ancora da definire) nel foglio ufficiale. Il nuovo diritto presenta numerosi vantaggi rispetto a quello finora vigente. Ecco una panoramica delle principali novità:• il ricorso all’arbitrato può anche essere concordato facendo

riferimento alle regole applicate dagli organi arbitrali oppure inserendo apposite clausole standard nei contratti;

• la lingua di procedimento davanti al tribunale arbitrale non dovrà imperativamente essere l’arabo;

• se le parti dovessero concordare l’applicazione di una legge straniera per la procedura di arbitrato, il tribunale dovrà atte-nervisi;

• il regolamento di procedura sarà disciplinato dalle consuete norme internazionali a meno che le parti non abbiano con-cordato un procedimento speciale;

• la sentenza può essere dichiarata nulla da un tribunale pe-nale se la decisione del tribunale arbitrale è contraria alla sharia, senza entrare nuovamente nella fattispecie.Saudi Gazette: Saudi new arbitration law boosts trade and

commercewww.saudigazet te.com.sa / index.cfm?method=home.regcon&contentid=20120524124829

Importazione di merci in India: panoramica delle agevolazioni doganali e fiscali Il governo indiano ha pubblicato un elenco aggiornato dei pro-dotti con aliquote doganali e fiscali ridotte all’importazione. La lista dettagliata elenca per voce doganale (HS tariff code) i pro-dotti a beneficio delle riduzioni, indicando le aliquote doganali e fiscali applicabili all’importazione. Lo sgravio fiscale riguarda la cosiddetta “central excise duty”, un’ulteriore imposta prelevata in India all’importazione di merci dall’estero. Per alcuni prodot-ti, le aliquote ridotte valgono solo a determinate condizioni (un centinaio), descritte nell’allegato all’elenco.

Government of India Ministry of Finance (Department of Revenue) Notification No.12 /2012 – Customswww.cbec.gov.in/ub1213/cs12-2012.pdf

La Svizzera firma con la Cina un trattato ambientaleA fine giugno 2012, Svizzera e Cina hanno firmato un trattato che si prefigge di approfondire il dialogo nell’ambito della politica ambientale e di favorire lo scambio di know-how e di informazioni nei settori dell’inquinamento ambientale, della protezione delle acque, della gestione dei rifiuti e della protezione della natura.

Ufficio federale dell’ambiente: Doris Leuthard firma un trat-tato con il ministro cinese dell’ambiente Zhouwww.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msg-id=45190

La Cina riduce le imposte prelevate alle società straniereLa Cina continua lo sforzo volto a ottimizzare le condizioni quadro per le imprese e gli investitori stranieri. Riduce infatti del 50% l’imposta sugli utili conseguiti in Cina ed esportati all’estero. Inoltre, un’aliquota ridotta è applicata ai dividendi versati ad azionisti stranieri di imprese registrate in Cina. Specifichiamo che solo le imprese o i privati provenienti da nazioni con cui la Cina ha stipulato una convenzione volta a evitare le doppie imposizioni, possono beneficiare delle due misure. Un tale ac-cordo con la Svizzera è in vigore dal 1990.

China Economic Revue: China lowers taxes on foreign bu-sinesseswww.chinaeconomicreview.com/china-lowers-taxes-foreign-bu-sinesses

Avvio ufficiale dei negoziati per un accordo di libero scambio AELS-VietnamIl 3 luglio 2012 sono stati ufficialmente avviati i negoziati per la conclusione di un accordo di libero scambio tra gli Stati dell’AELS (Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein) e il Vie-tnam. Secondo quanto comunicato dal Dipartimento federale dell’economia, i negoziati copriranno:• la circolazione delle merci e dei servizi (tra cui facilitazioni

doganali);• gli investimenti (protezione degli investimenti, miglioramento

delle condizioni quadro);• la proprietà intellettuale;• gli appalti pubblici (tra cui accesso facilitato, obbligo d’infor-

mazione);• la concorrenza (disposizioni antiabuso);• disposizioni relative al commercio (tra cui liberalizzazione,

condizioni quadro semplificate);• disposizioni relative allo sviluppo sostenibile (inclusi gli stan-

dard sociali e di lavoro).

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36 Ticino Business

Commercio estero

36 Ticino Business

Pagine a cura di Osec Ticino

OsecCorso Elvezia 16Casella postale 5399 – CH-6901 LuganoTel. +41 91 911 51 35/37Fax +41 91 911 51 [email protected]

Con una crescita del PIL del 5,9% nel 2011, il Vietnam è di-ventato il paese più dinamico del continente asiatico dopo la Cina e negli anni è diventato uno dei partner commerciali più importanti della Svizzera. L’anno scorso, il nostro Paese vi ha esportato merci per 256 milioni di franchi, soprattutto prodotti chimico-farmaceutici, macchinari e strumenti.Pochi giorni prima dell’avvio delle trattative per un accordo di libero scambio con l’AELS, il Vietnam ha avviato trattative anche con l’UE (28 giugno).

Dipartimento federale dell’economia: Avviati ufficialmente i negoziati di libero scambio tra l’AELS e il Vietnamwww.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msg-id=45266

Nuove tasse per l’immissione sul mercato di dispositivi medici negli USA La Food and Drug Administration (FDA) ha pubblicato le tasse che saranno applicate a partire dall’anno fiscale 2013 all’im-missione sul mercato di dispositivi medici negli USA.La nuova tassa di base per le apparecchiature della classe di rischio III (per esempio, i pacemaker) ammonta a 248’000 dollari. Per i prodotti della classe II (p.es. le siringhe) si attesta a 4’960 dollari.Le imprese la cui cifra d’affari annua ammonta a un massimo di 100 milioni di dollari beneficiano di tariffe ridotte, versano 62’000 dollari (ossia ¼ della tassa di base) per i dispositivi che rientrano nella classe di rischio III mentre pagano 2’480 dollari (ossia la metà) per quelli della classe II.Tariffe ancora più vantaggiose valgono per le aziende la cui cifra d’affari annua non supera i 30 milioni. L’immissione sul mercato di apparecchiature della classe di rischio III è esente da tasse.

Administration FDA – Medical Devices: Overview of Device Regulationwww.fda.gov/MedicalDevices/DeviceRegulationandGuidance/Overview/default.htm

Department of Health and Human Services / Food and Drug Administration – Federal Register: Medical Device User Fee Rates for Fiscal Year 2013www.gpo.gov/fdsys/pkg/FR-2012-07-31/pdf/2012-18647.pdf

Il Messico introduce lo sdoganamento elettronicoDal 1° giugno 2012, ogni procedura di sdoganamento in Mes-sico si svolge sullo sportello unico elettronico (“ventanilla úni-ca”). La nuova piattaforma online consente di semplificare e accelerare le operazioni di sdoganamento. I principali vantaggi della “ventanilla única” sono:• ogni informazione doganale relativa a importazioni o esporta-

zioni di merci è accessibile per Internet via una piattaforma centralizzata;

• il tempo richiesto per le operazioni di sdoganamento e l’o-nere finanziario sono notevolmente ridotti. Secondo le au-torità messicane, la durata delle procedure d’importazione o d’esportazione si riduce in media dagli attuali 12 giorni a 9. I vantaggi finanziari sono ancora più rilevanti: a titolo d’esempio, gli esperti stimano che i costi per l’importazione di un container possano scendere da 1’880 a 772 dollari;

• lo sdoganamento elettronico permette altresì importanti mi-glioramenti in termini di trasparenza e di certezza del diritto. Ernst&Young Trade Watch (pagina 14): Electronic filing of

customs information now mandatory in Mexicowww.ey.com/Publication / vwLUAssets / TradeWatch-June_2012/$FILE/YY2706_TradeWatch_June_2012.pdf

Germany Trade and Invest: Internetbasierte Zollabfertigung in Mexiko erleichtert den Aussenhandel

Venezuela: nuovo diritto del lavoroUn nuovo diritto del lavoro è entrato in vigore in Venezuela a inizio maggio 2012. Tra le principali modifiche figurano:• riduzione della settimana lavorativa da 44 a 40 ore;• introduzione della settimana lavorativa di cinque giorni (dirit-

to a due giorni di riposo consecutivi);• estensione del congedo maternità a 6 settimane prima del

parto e 20 settimane dopo il parto. Baker & McKenzie: Special Report on the Organic Labor and

Worker’s Law (Venezuela) (128 Kb)www.osec.ch/fr/filefield-private/files/44016/field_blog_public_files/11067

Il Venezuela diventa membro a pieno titolo di MercosurDopo sei anni d’attesa, il Venezuela è diventato membro a pieno titolo del mercato comune sudamericano Mercosur a fine luglio 2012. Il tempo d’attesa è dovuto alla resistenza del Paraguay che si opponeva all’adesione per motivi politici e avevo fatto valere il proprio diritto di veto. Tuttavia, il Paraguay è stato sospeso recentemente a causa della controversa destituzione del presidente Felipe Lugo, spianando la strada al Venezuela, diventato quindi membro a pieno titolo lo scorso 31 luglio.Al Mercosur appartengono ora cinque Stati: Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay (sospeso) e Venezuela. Con i suoi 270 milio-ni di abitanti (di cui 28 milioni sono venezuelani), rappresenta la quinta comunità economica al mondo.Il Venezuela spera che l’adesione al Mercosur fornisca impulsi per lo sviluppo industriale e agricolo, apportando nuove fonti di reddito per lo Stato che oggi dipende soprattutto dai proventi del petrolio.

Mercosur: Declaración sobre la incorporación de la Repúbli-ca Bolivariana de Venezuela al Mercosurwww.mercosur.int/innovaportal/file/4501/1/vzl.pdf

Cleantech Switzerland lancia una nuova banca dati delle impreseGrazie al nuovo database (in lingua inglese), Cleantech Switzer-land intende rendere più trasparente l’offerta del ramo svizzero delle tecnologie pulite, che è ampia, ma anche eterogenea e non sufficientemente rilevata. “Cleantech Cube” completa la banca dati esistente, fornendo informazioni dettagliate sull’of-ferta di prodotti e servizi nonché sulle attuali e future attività di marketing delle imprese svizzere attive nel ramo.

Registrazione gratuita nella banca dati “Cleantech Cube” (in inglese)h t tp : / / w w w.cle an tech - sw i t ze r land.com /en / index .php?section=login&cmd=presignup

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Commercio estero

Monica Zurfluh Marco Passalia

di Monica Zurfluh, Responsabile Osec Ticino e Marco Passalia, Responsabile Servizio Export Cc-Ti

CONTRIbuTO CANTONALE A SOSTEgNO DELL’INTERNAzIONALIzzAzIONEDELLE AzIENDE TICINESI

Nell’ambito dell’applicazione della Legge per l’innova-zione economica (L-Inn), è stato introdotto un sostegno finanziario per le piccole e medie imprese ticinesi che si avvalgono dei servizi dell’Osec per l’internazionalizzazio-ne della propria attività. Tale misura, assieme al soste-gno finanziario ai progetti di ricerca della Commissione federale per la promozione dell’innovazione CTI o a pro-grammi quadro dell’Unione Europea, che si appoggiano al supporto scientifico di istituti di ricerca (SUPSI, USI, ecc..), è volta a contrastare ricadute negative date dal rafforzamento del franco rispetto le altre valute, ad in-centivare l’internazionalizzazione.

L’aiuto cantonale è pari al 50% delle prestazioni di con-sulenza dell’Osec per progetti di ricerca di nuovi partner commerciali e di nuovi mercati fino ad un massimo di 5’000.- franchi annui per azienda.

Dal 1° gennaio 2012 anche il sostegno alle aziende e alle associazioni di categoria che intendono partecipare a fie-re specialistiche di importanza nazionale o internazionale è stato introdotto nella L-Inn. In questo caso, l’aiuto finan-ziario cantonale copre fino al 50% delle spese computa-bili fino ad un massimo di 20’000.- l’anno per azienda. Il credito disponibile per il 2012 è esaurito. Le domande di sostegno relative alla partecipazione a fiere nel 2013 possono essere inoltrate a partire dal 1° gennaio 2013.

Per ulteriori ragguagli: www.ti.ch/internazionalizzazione e www.ti.ch/fiere

SEmPLIfICAzIONINEL RILASCIO DI PROvE DELL’ORIgINE PER gLI ESPORTATORI AuTORIzzATI

In virtù degli accordi di libero scambio (ALS), le pro-ve dell’origine garantiscono all’esportazione esenzioni o agevolazioni doganali nel Paese di destinazione. Attual-mente sono in vigore 24 ALS sottoscritti dalla Svizzera o dall’AELS e le prove dell’origine rivestono pertanto una grande importanza economica. Gli Stati partner di un ALS devono poter confidare nel corretto rilascio di tali prove. In caso di dubbio circa la loro correttezza, gli Stati partner possono farle sottoporre a controllo ricorrendo all’assistenza amministrativa.

Procedura semplificata per gli esportatori autorizzatiPer principio, le prove dell’origine vengono rilasciate dagli uffici doganali. Un esportatore autorizzato può tuttavia rilasciare lui stesso tali prove mediante una procedura semplificata, senza doverle firmare. Queste semplifica-zioni sono compatibili con le esigenze dell’economia, poiché semplificano e abbreviano la procedura d’imposi-zione all’esportazione e accelerano il flusso delle merci. L’esportatore autorizzato deve essere affidabile e disporre di solide conoscenze in materia di origine. Pertanto, per allestire tali prove nella procedura semplificata, l’espor-tatore autorizzato necessita di un’autorizzazione dell’Am-ministrazione federale delle dogane.

Nuova ordinanza sul rilascio di prove dell’origine (ORPO)Con la nuova ordinanza entrata in vigore lo scorso 1° lu-glio 2012, oltre ad alcune disposizioni concernenti tutti gli esportatori, viene sottolineata l’importanza della pro-cedura semplificata per gli esportatori autorizzati. Questa ordinanza disciplina le condizioni dell’autorizzazione, i di-ritti, gli obblighi nonché la revoca dell’autorizzazione. Tra le novità di questa ordinanza vi è ad esempio la necessità da parte dell’azienda di designare le persone responsabili dal profilo tecnico e organizzativo oppure anche l’obbligo di prevedere un approfondimento delle competenze da parte delle persone responsabili in seno all’azienda.

Per ulteriori approfondimentiStefan Meinigg, Sostituto del capo della sezione Origine e tessili, Direzione generale delle dogane Tel. +41 31 322 65 38, [email protected]

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38 Ticino Business 38 Ticino Business

Fiere internazionali

INfORmAzIONI SugLI “SwISS PAvILION”: www.OSEC.Ch/SwISSPAvILION

Il design innovativo dello SWISS Pavilion presso la fiera K 2010

CIOSP São Paulo, 31 gennaio - 3 febbraio 2013CIOSP è la più grande fiera dentaria in America Latina e il secondo evento del ramo a livello mondiale. Al salone sono esposti i principali prodotti del settore: abrasivi, anestetici, dentiere, sbiancanti, frese, cementi, poltrone dentistiche e accessori, compositi, hardware e software, corone e ponti, apparecchi per laboratori, dischi e frese diamantate, prodotti usa e getta, prodotti endodontici, materiali e accessori per otturazioni, strumenti generici e chirurgici, impianti dentali, materiale per calchi, manipoli per interventi e laboratori, strumenti e prodotti parodon-tali, apparecchi a ultrasuoni, macchine a raggi X. L’edizione 2012 di CIOSP ha contato 88’087 visitatori (dentisti, tecnici di laboratorio, igienisti dentali, personale assistente, distributori, fornitori specializzati e altri pro-fessionisti del settore) e 312 espositori su una superficie di 19’073 mq.Non perdete l’occasione di partecipare a quest’impor-tante fiera settoriale! Unitevi allo SWISS Pavilion che sarà allestito dallo Swiss Business Hub Brazil in colla-borazione con la SWISSCAM Swiss-Brazilian Chamber of Commerce. Informazioni sul salone:www.ciosp.com.br/Informazioni sullo SWISS Pavilion:www.osec.ch/it/node/44245?lforce=1

CosmoprofBologna, 8 - 11 marzo 2013Da oltre 40 anni, il Cosmoprof di Bologna rappresenta uno dei maggiori saloni mondiali della profumeria e della cosmetica. Gli attori del settore vi si ritrovano per presen-tare e scoprire le nuove tendenze e le innovazioni. Cinque le manifestazioni che si fregiano del marchio Cosmoprof: Cosmoprof Bologna, Cosmoprof Asia (Hong Kong), Cosmoprof Cosmetica (San Paolo), Cosmoprof North America (Las Vegas) e Cosmoprof ExpoBeauty (Mosca). L’eccezionale ventaglio di prodotti presentati fornisce una visione globale del mercato: vi sono infatti esposti prodotti professionali per capelli, attrezzature, apparecchiature e prodotti cosmetici per l’estetica, pro-dotti e attrezzi per ricostruzione unghie, attrezzature e arredamenti per acconciatori, arredamenti per profume-rie, prodotti cosmetici e profumi, accessori per l’igiene e articoli da regalo, bigiotteria, cosmetici per erboristerie, articoli e novità per acconciatori, packaging, materie pri-me, tecnologie e servizi per l’industria cosmetica, prodot-ti farmaceutici, macchinari vari.La scorsa edizione di Cosmoprof Bologna ha contato 175’700 visitatori (+5% rispetto all’anno precedente), 2’320 espositori provenienti da oltre 70 paesi e 20 pa-diglioni nazionali (con cinque nuove presenze: Messico, California, Brasile, Paesi Bassi e Romania) su una super-ficie espositiva di 194’000 mq.Per la decima volta consecutiva, l’Osec vi allestisce uno SWISS Pavilion destinato alle aziende svizzere esportatrici

del ramo. Cogliete anche voi l’opportunità di avvalervi del marchio pregiato “Svizzera.”! Informazioni sul salone:www.cosmoprof.comInformazioni sullo SWISS Pavilion:www.osec.ch/it/node/43998?lforce=1

K 2013Düsseldorf, 16 - 23 ottobre 2013La K di Düsseldorf è la principale fiera internazionale nel settore della plastica e del caucciù. Ogni tre anni vi si presenta ciò che conta oggi e ciò che determinerà i mercati domani e anche dopo-domani. Infatti, l’industria plastica è uno dei rami più innovativi dell’economia mon-diale. L’efficienza energetica e la gestione delle risorse rivestono una crescente importanza in questo settore che sviluppa materiali e bioplastiche rinnovabili. K 2013 presenterà i seguenti prodotti: materiali, sostan-ze chimiche ed eccipienti, macchine, attrezzature, servizi e tecnologie d’imballaggio, attrezzature per il riciclaggio, macchinari per la finitura, la decorazione, la stampa e la marcatura, semilavorati, parti tecniche, componenti e plastiche rinforzate. All’edizione 2010 hanno preso parte 3’094 espositori provenienti da 56 paesi. La fiera ha contato ben 222’486 visitatori giunti da 100 nazioni. Il salone occupa la hall 17 del parco espositivo di Düsseldorf, la cui superficie netta ammonta a 162’093 mq.Unitevi allo SWISS Pavilion che sarà allestito dall’Osec in collaborazione con Swissmem, l’Associazione Svizzera delle materie plastiche, lo Swiss Business Hub Germany e il media partner Kunststoffextra (rivista settoriale spe-cializzata). Informazioni generali sulla fiera:www.k-online.deInformazioni sullo SWISS Pavilion:www.osec.ch/it/node/43144?lforce=1

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Per iscriversi agli esami i partecipanti devono essere in pos-sesso di almeno un attestato federale di capacità (AFC) e aver lavorato per almeno 2 anni in un settore affine al mar-keting; Questo punto verrà discusso singolarmente durante il colloquio che precede l’iscrizione definitiva.

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Pubbliredazionale

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Vita dei Soci

hOTEL bELvEDERE A LOCARNO: uN POLO ImPORTANTE DELLA vITA PubbLICA DEI TICINESIPer eventi, riunioni aziendali, convegni, feste di famiglia, banchetti di nozze, congressi, meeting, assemblee, colloqui, company days, conferenze, seminari, workshops, simposi, viaggi incentive, mostre, sfilate, presentazione prodotti, serate di gala... e altre occasioni

Ora rinnovato e completato, idoneo ad accogliere eventi fino a 400 persone durante tutto l’anno

Una storia alberghiera di 120 anniDal 1892 il Belvedere situato sulle pendici sopra Locarno offre ai suoi ospiti la splendida natura del lago e delle montagne circostanti da tutti i suoi locali a due passi dal centro storico. Nello scorso inverno questa antica casa eretta nel ‘500 ha visto completarsi il ciclo dei lavori di trasformazione durati un decennio che hanno portato a 89 il numero delle camere, alla creazione del centro me-eting, alla trasformazione del Ristorante Fontana col ricollocamento della fontana del 1815, alla creazione del centro wellness, al totale rifacimento delle cucine che permette di preparare piatti di alta qualità à la minute per il singolo ospite e per banchetti fino a 400 persone – si tratta solo di alcune delle opere del ciclo dei lavori fatti.

Dove lavoro e piacere si incontranoL’Hotel Belvedere oggi dispone di tutte le infrastrutture per poter organizzare eventi su misura. Le cinque sale riunioni, tutte attrezzate secondo moderne tecnologie e con luce naturale, hanno la capienza da 10 a 180 persone. La grande terrazza esterna è adattatissima per organizzare breaks, welcome cocktails, pranzi o cene di lavoro. Nel rinnovato e ampliato ristorante si organizzano banchetti fino a 400 persone con un’ampia scelta di menu personalizzati pensati per soddisfare tutti i gusti, anche quelli più esigenti. L’Hotel rimane aperto tutto l’anno e quindi le sue camere sono disponibili per i vostri partner d’affari d’oltre Gottardo con tariffe business valide anche d’estate in alta stagione.

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I locarnesi possono godersi la ristrutturata OASI Belvedere – centro benessere dotato di piscina di 17 m per 2/3 co-perta, 2 locali per massaggi e trattamenti estetici, il fitness, la sauna, il laconium, il bagno turco e lo spazio relax. Da ottobre a marzo l’OASI offre degli abbonamenti speciali wellness per gli ospiti esterni: abbonamento mensile a CHF 90.-- e quello stagionale (per 5 mesi) a CHF 450.--, che includono entrata in piscina, fitness e nella spa.

“Molti ci hanno chiesto: perché non mettere le 5 stelle sul Belvedere? In effetti abbiamo tutte le caratteristiche e le infrastrutture di un 5 stelle, ma la nostra politica è chiara: non vogliamo essere uno dei tanti 5 stelle, ma essere apprezzati come uno splendido 4 stelle, fra i più belli della Svizzera” ci spiega il direttore Roland Mattmann.Il Belvedere ha orgogliose e chiare prospettive per il futuro: vuol essere un polo importante della vita pubblica del Locar-nese e anche delle altre regioni, dove si celebrano gli eventi importanti delle famiglie, delle aziende, delle associazioni e della vita pubblica. L’albergo resta aperto 365 giorni, perché si è consapevoli che 120 anni fa, quando questo palazzo venne trasformato in albergo, gli ospiti, soprattutto inglesi e comunque del Nord delle Alpi, venivano a godere la bellezza e il mite clima del Verbano soprattutto durante gli inverni; si vuole che il Locarnese torni a vivere anche d’inverno, sognando e sperando che anche durante tutti i mesi invernali i turisti possano salire sui battelli e andare alle isole di Brissago, che possano con la funicolare salire a Orselina e scendere in centro, con la funivia raggiungere Cardada e che presto possano scoprire il Parco Nazionale del Locarnese. E il Belvedere è pronto a fare la propria parte con le sue infrastrutture.

HOTEL BELVEDERE LOCARNOVia ai Monti della Trinità 44 - 6600 LocarnoTel +41 91 751 03 63 - Fax +41 91 751 52 39www.belvedere-locarno.com

La grande area del Belvedere comprende lo spazioso giardino, dove è in funzione il Grotto, aperto ai passanti, che ospita la parte esterna della piscina, il campo per petanque e badminton, gli scacchi, il pingpong. Per gli ospiti delle nostre camere, tutte con aria condizionata e wireless gratuito, vi sono ampi spazi comuni improntati a un nuovo look moderno, unitario e coerente che valorizza gli oggetti d’arte e l’architettura di questo palazzo il cui primo nucleo, la sala Affresco, risale al ‘500.

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42 Ticino Business

Vita dei Soci

FIDUCIARI SuISSE: LA SEzIONE TICINO COmPIE 30 ANNIL’Unione Svizzera dei Fiduciari si presenta

L’Unione Svizzera dei Fiduciari si presenta sotto il nuovo mar-chio FIDUCIARI SUISSE . Serietà, discrezione, integrità. Que-sti sono i valori fondamentali che stanno alla base dei principi tradizionali dei fiduciari svizzeri. L’Unione Svizzera dei Fiduciari FIDUCIARI SUISSE esiste dal 1963 ed è presente in tutta la Svizzera. In Ticino è attiva dal 1982, quest’anno la Sezione festeggia il suo 30° anniversario. I membri di FIDUCIARI SUISSE si caratterizzano per l’offerta di servizi di qualità elevata e per la loro affidabilità. L’associa-zione si adopera in favore degli interessi dei propri membri e della loro specifica clientela: le PMI e la clientela privata.

UN’ORGANIZZAZIONE FEDERALISTAL’Unione Svizzera dei Fiduciari si caratterizza per competenza ed affidabilità e si profila con il nuovo marchio FIDUCIARI SUISSE

L’Unione Svizzera dei Fiduciari FIDUCIARI SUISSE si com-pone di 12 sezioni regionali indipendenti, ripartite geografica-mente su tutto il territorio svizzero.

Queste si impegnano congiuntamente in materia di forma-zione, formazione continua, sviluppo del settore fiduciario in generale, assicurazione del livello di qualità professionale e

delle relazioni pubbliche. Formano una lobby importante per la difesa degli interessi dei loro membri e della loro clientela. I membri dell’associazione impiegano più di 9’000 collaboratori. Offrono consulenza ad oltre 160’000 PMI che occupano più di 1.7 milioni di impiegati. A queste cifre si deve aggiungere un cospicuo numero di clienti privati. FIDUCIARI SUISSE è la più importante associazione svizzera nella categoria fiduciaria orientata alle PMI ed ai clienti privati.

MEMBRI QUALIFICATII membri FIDUCIARI SUISSE sono esperti consulenti fiduciari sia per le PMI che per i privati

L’associazione FIDUCIARI SUISSE raggruppa a livello nazio-nale quasi 2’000 tra membri impresa e membri individuali. La qualità dei membri è sottoposta a criteri molto rigidi. Co-noscenza del settore fiduciario, esperienza professionale ed integrità caratterizzano i membri di FIDUCIARI SUISSE ren-dendoli degni della massima fiducia. Un impegno personale importante e la massima discrezione sono i tratti fondamentali che cementano la relazione con il cliente. Un’estesa capacitàdi analisi, l’approccio pratico e logico, conoscenze professio-nali estese e la capacità di ragionare da imprenditori ne fanno consiglieri arguti.

SEKTIONEN

GENÈVEGE

www.fi duciariesuisse-ge.ch

BASEL-NORDWESTSCHWEIZAG, BL, BS, SO

www.treuhandsuisse-bs.ch

ZÜRICHAG, GL, SH, SO, SZ, ZG, ZH

www.treuhandsuisse-zh.ch

BERNBE, FR, SO

www.treuhandsuisse-be.ch

ST. GALLEN - OSTSCHWEIZAI, AR, SG, TG

www.treuhandsuisse-os.ch

NEUCHÂTEL, JURA ET BERNE ROMANDBE, JU, NE

www.fi duciariesuisse-bejune.ch

ZENTRALSCHWEIZLU, NW, OW, SZ, UR, ZG

www.treuhandsuisse-zentralschweiz.ch

FRIBOURGBE, FR

www.fi duciariesuisse-fr.ch

GRAUBÜNDENGR

www.treuhandsuisse-gr.ch

VAUDVD

www.fi duciariesuisse-vd.ch

TESSINTI

www.treuhandsuisse-ti.ch

VALAIS / WALLISVS

www.fi duciariesuisse-vs.ch

www.fiduciarisuisse-ti.ch

TICINO

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UN’ORIENTAMENTO STRATEGICODifendere gli interessi dei nostri membri e dei nostri clienti in funzione delle specifiche necessità

La fiducia, la serietà, l’integrità e un’affermata competenza sono le qualità indissolubili dell’attività fiduciaria in genere. Queste sono le ragioni essenziali del marchio FIDUCIARI SUISSE . Il nostro obiettivo consiste nel riconoscimento da parte dei nostri membri e da parte di terzi del marchio di qualità FIDUCIARI SUISSE . L’associazione contribuisce allo scambio di esperienze tra gli associati, tiene in considerazione i loro interessi comuni e li rappresenta verso i terzi.L’ottima reputazione di FIDUCIARI SUISSE , dei collaboratori e delle collaboratrici ingaggiati dai propri membri, deve porre le radici nello spirito di tutti i gruppi d’interesse. Attraverso una crescita qualitativa, FIDUCIARI SUISSE mira al rafforzamento della sua posizione di leader del settore.

ELEVATE ESIGENZE QUALITATIVEAzione e pensiero sono caratterizzati da fiducia, apertura ed innovazione

FIDUCIARI SUISSE dispone di proprie regole deontologiche. Una commissione deontologica esamina e giudica tutte le even-tuali violazioni portate a sua conoscenza. L’aver stabilito regole uniformi applicabili alla professione di fiduciario permette di as-sicurare la qualità, di creare un clima di fiducia e di promuovere la lealtà tra i membri ed i clienti. La reputazione della profes-sione deve essere assicurata e migliorata laddove necessario.Un atteggiamento onesto nell’attività professionale permette di ottenere la fiducia del pubblico. L’organismo di autodisciplina OAD dell’Unione Svizzera dei Fiduciari FIDUCIARI SUISSE è l’unico del settore fiduciario. 600 società sottoposte alla Legge federale contro il riciclaggio di denaro (LRD) sono affiliate all’O-AD FIDUCIARI SUISSE .

UNA FORMAZIONE MIRATAUna formazione solida per favorire i giovani talenti

FIDUCIARI SUISSE ed i propri membri si impegnano da vari de-cenni in favore di una formazione professionale di qualità. L’istituto romando per gli studi fiduciari IREF, così come la Scuola Svizzera per Fiduciari STS sono istituzioni di FIDUCIARI SUISSE che partecipano attivamente all’OFCF Organizzazione per la forma-zione commerciale di base del settore fiduciario ed immobiliare.La formazione commerciale di base, seguita dalla formazione per impiegati del settore fiduciario unitamente agli esami di impie-gato fiduciario, l’attestato federale di fiduciario e la formazione di esperto fiduciario diplomato federale sono i fondamenti della riuscita di una carriera nel settore.

UNA FORMAZIONE CONTINUA PERMANENTERestare aggiornati ed al passo con i tempi

La conoscenza è la chiave del successo. Conoscenze tecniche fondamentali, esperienze professionali e formazione permanen-te, sono i soli garanti di un «know how» credibile. I membri di FIDUCIARI SUISSE devono assicurare la loro formazione con-tinua al fine di incrementare il loro grado di professionalità ed esperienza.Il mantenimento dei contatti e lo scambio di esperienze con le università, le scuole superiori e le istituzioni di formazione supe-riore sono indispensabili. Ci permettono di poter offrire ai nostri membri corsi di formazione differenziati e completi.

UN VENTAGLIO COMPLETO DI SOLUZIONII servizi offerti ai clienti corrispondono ai loro bisogni

I membri di FIDUCIARI SUISSE offrono una gamma completa di servizi fiduciari alle PMI ed ai clienti privati. Notoriamente consigliano in ambito di costituzioni societarie, nelle questioni finanziarie, in occasione della ricerca di finanziamenti, della te-nuta dei conti e dell’allestimento delle registrazioni annuali. Con-sigliano al meglio nell’ambito della conduzione del personale, dei lavori amministrativi relativi alle assicurazioni sociali, dei consigli in materia fiscale, della revisione dei conti, degli aspetti giuridici ed organizzativi, della gestione immobiliare e patrimoniale, delle divisioni successorie e dei mandati di esecutore testamentario. Le prestazioni menzionate possono essere completate ed estese ad altre più specifiche ed individuali.I membri di FIDUCIARI SUISSE non forniscono unicamente servizi stereotipati, ma trovano per ogni caso la soluzione che soddisfa al meglio il cliente.

UN VERO IMPEGNOUn’associazione solida per la difesa degli interessi comuni

L’associazione comunica attivamente con l’esterno. Nel caso di consultazioni legislative, FIDUCIARI SUISSE difende gli inte-ressi dei propri membri e dei propri clienti. E’ fondamentale per noi poter difendere gli interessi dei nostri clienti attraverso il mantenimento di relazioni cordiali con i nostri partner profes-sionali, di curare i contatti con le istituzioni finanziarie, l’ammi-nistrazione pubblica, le autorità, le associazioni economiche e quelle degli impiegati e degli imprenditori. Assicuriamo il futuro dell’associazione attraverso un’offerta di servizi diversificati in favore dei membri di FIDUCIARI SUISSE .FIDUCIARI SUISSE Sezione Ticino ha contribuito alla crea-zione della F.T.A.F. – Federazione Ticinese delle Associazioni di Fiduciari (www.ftaf.ch), quale Federazione “mantello” che raggruppa oggi cinque associazioni di categoria presenti nel cantone Ticino.

OBIETTIVI PRIORITARIDare e ricevere sono la garanzia dell’esistenza di un’associazione vincente

Gli esperti fiduciari di FIDUCIARI SUISSE consigliano giudi-ziosamente ed efficacemente i propri clienti. Si assumono le responsabilità ed offrono prestazioni focalizzate sui bisogni delle PMI e dei clienti privati. L’associazione è impegnata nei processi legati all’elaborazione delle nuove leggi, nella formazione di base e nella formazione continua, come pure nei controlli di qualità. FIDUCIARI SUISSE difende gli interessi di categoria e si oppone energicamente alle pratiche fraudolente.Dare una prestazione e sviluppare un partenariato WIN / WIN costituisce la base e lo scopo primario dell’Unione Svizzera dei Fiduciari FIDUCIARI SUISSE .

FIDUCIARI SUISSE Sezione TicinoSegretariato - Casella postale 786814 CadempinoTel. +41 91 960 21 04 Fax +41 91 960 21 [email protected]

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Pubbliredazionale

RESIDENzA RIvAbELLA: uN’AzIENDA DALLE ALTE PRESTAzIONISorge a Magliaso, tra parco e riva del lago, all’insegna del “Vivere con servizi” aggiunge una nuova ala con 13 appartamenti, wellness e pisci-na che fanno capo ad ambulatori medici ed infermieristici, palestra e fitness, animazione, cultura e gastronomia

Rivabella è una Residenza privata di riposo, convalescenza e cura; una struttura residenziale con lo standard di un albergo a cinque stelle, ideale per chiunque voglia ritemprare la mente e il fisico. Sorge a Magliaso (Ticino, Svizzera), su un magnifico tratto di riva del lago di Lugano. È un’azienda con oltre cento dipendenti, una settantina di ospiti all’interno di una struttura in espansione, tanto negli spazi quanto nell’offerta complessiva: animazione, assistenza, svago, cura, prestazioni assistenziali e mediche. È, come ama definirla il Direttore Alexandre Aleman, “un luogo in cui si vive bene, con serenità e prospettive”. I resi-denti godono del privilegio di vivere in un luogo bello, tranquillo e assistito ai piedi delle colline del Malcantone, a 8 km da Lugano e con davanti la distesa rasserenante del lago.Ma qual è il segreto di questa formula di successo? “Prioritaria è la qualità delle prestazioni. Ogni nostro collaboratore – spiega il Direttore – è animato da un profondo senso di responsabilità e da una preparazione specifica e professionale, ma soprattutto dal desiderio di essere costantemente a disposizione degli ospiti con competenza e con gioia, trasmettendo un senso di serenità e amore per la vita. I soggiorni di convalescenza, cura e riposo diventano così occasione per vivere al meglio”.Determinante è il fatto che la Rivabella è una struttura che fun-ziona con la precisione di un orologio svizzero, a cominciare dal curatissimo profilo medico-sanitario dove specialisti affermati e personale infermieristico competente offrono una gamma com-pleta e di alto livello di servizi terapeutici. E questo grazie alla collaborazione con l’Ente Ospedaliero Cantonale e con numero-se Cliniche private. L’assistenza personalizzata prevede inoltre attività in palestra, wellness, fisioterapia, estetista, podologo, salone parrucchiere, centro massaggi, tai-chi, ayurveda sino a corsi di ballo. Il tutto accompagnato da iniziative culturali che ruotano attorno a concerti, tra cui gli straordinari récital della celebre mezzosoprano Giuliana Castellani, a mostre d’arte di artisti svizzeri e internazionali, alla disponibilità di una biblio-

teca con volumi in varie lingue, alla possibilità di conferenze e incontri. Il percorso culturale prosegue nel ristorante dove lo chef e la sua brigata creano piatti belli e squisiti per soddisfare sia la vista che il palato, privilegiando gli ingredienti stagionali e curando le esigenze e i gusti personali. Per i clienti che neces-sitano di regimi dietetici vengono cucinati piatti personalizzati nel rispetto delle indicazioni mediche.I protagonisti sono naturalmente coloro che abitano alla Riva-bella e usufruiscono dei suoi servizi, diffusi tra il corpo cen-trale e l’accogliente palazzina di 8 appartamenti inaugurata nel 2010. Adesso nel grande prato verso la riva del lago è in avvio una nuova ala composta da 13 nuclei abitativi di 60 mq ciascuno, tutti vista-lago, e di spazi comuni per il benessere degli ospiti. Il piano terra sarà una sorta di piazza coperta per condividere i vari momenti della giornata: servizi wellness con piscina, sauna e uno spazio-salute con medici specialisti e una guardia medica, oltre ad un “fitness bar” che di sera potrà trasformarsi in pianobar.L’obiettivo è di perfezionare la Rivabella nelle sue qualità di struttura autosufficiente, in grado di riunire ad un livello molto alto una gamma completa di servizi, su tutti l’eccellenza medica e infermieristica con assistenza 24 ore su 24. Con il risultato che la Residenza Rivabella ha un aspetto dolcemente attivo e una qualità di vita che colpisce chi viene dall’esterno e magari si trova ad interloquire con l’ingegnere che ha diretto e sviluppato un’importante azienda internazionale, con il pianista di fama o la gallerista che ha trattato con Picasso, accanto ad altri ospiti internazionali, svizzeri e ticinesi che in quest’angolo di paradiso trovano le condizioni per vivere bene, in serenità e sicurezza. Residenza RivabellaVia Ressiga 17 - 6983 MagliasoTel. +41 91 612 96 96 - Fax +41 91 606 60 [email protected] - www.rivabella.ch

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Vita dei Soci Intervista di Lisa Pantini con Paolo Colin, OC Manager Tyco Fire & Integrated Solutions SA di Manno

SICuREzzA PER LE PmI TICINESI… E NON SOLO

Signor Colin, può tracciare un breve profilo della società?“Tyco Fire & Integrated Solutions SA fa parte del Gruppo Tyco international Ltd. che è un gruppo leader mondiale nel settore della tecnologia sulla sicurezza e che porta assistenza tecnica ai propri clienti in oltre 100 Paesi. La sede principale della Holding si trova a Sciaffusa in Sviz-zera. Think global, act local: per Tyco Fire & Integrated Solutions non è solo uno slogan ma significa puntare an-che sulla presenza regionale in tutte le aree, per garantire la vicinanza alla clientela. Siamo presenti nella Svizzera Italiana da oltre 37 anni. Oggi con gli uffici a Manno occu-piamo 27 persone dei quali oltre 16 come capi progetto e tecnici per impianti di sicurezza”. Quali sono i vostri servizi? A quali settori sono destinati?“Il nostro obiettivo è garantire la sicurezza ai nostri clien-ti. Siamo attivi in:- sistemi di rilevazione incendio, - sistemi estinguenti,- sistemi antieffrazione/antirapina dalla villetta agli Isti-

tuti bancari,- sistemi di controllo accesso,- sistemi di monitoraggio video/videosorveglianza,- sistemi illuminazione di sicurezza/segnalazione via di

fuga,- sistemi di segnalazione luminosa e di comunicazione,- sistemi di evacuazione e sonorizzazione,- sistemi antitaccheggio.Per tutti questi sistemi ovviamente offriamo anche il ser-vizio e l’assistenza ai nostri clienti. Siamo omologati FFIS/SES come pure VKA/AEAI. Inoltre siamo Membri delle as-sociazioni SES, GSGI, IHS, SGA/SAA. Tutti i nostri siste-mi sono destinati sia al privato che al pubblico, ossia dalla villetta unifamiliare al supermercato di grandi dimensioni, all’azienda industriale, ad un ospedale o casa per anziani, alla nuova trasversale ferroviaria alpina (NFTA), ecc.”. Quali vantaggi offrite alle PMI ticinesi (e non) che scelgono i vostri prodotti e servizi?“L’indubbio vantaggio di agire su tutto il territorio del-la Svizzera Italiana, perciò nelle loro vicinanze. I nostri

Paolo Colin

clienti possono beneficiare di una consulenza affidabile e individuale e una paletta di apparecchiature e sistemi svi-luppati e approvati a livello mondiale anche per il mercato della Svizzera Italiana. Il nostro personale tecnico oltre l’apprendistato ha svolto uno studio presso una scuola tecnica superiore oppure alla SUPSI e pertanto ha ac-quisito una conoscenza approfondita delle tecniche che vengono applicate al giorno d’oggi nei sistemi elettronici di sicurezza. Inoltre offriamo un servizio di picchetto 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno”.

Quanto conta la sicurezza nella società attuale e quanto è rilevante questo tema per le PMI?“Penso che gli avvenimenti che leggiamo giornalmente sui media diano già una risposta molto effettiva alla do-manda. Sempre di più si sviluppano incendi di una cer-ta grandezza e importanza anche alle nostre latitudini. Questo spesso non vuol dire solo perdere dei stabilimenti ma in tanti casi anche un’interruzione di produzione con notevoli perdite finanziarie e di posti di lavoro. Nei primi 4 mesi dell’anno ci sono state oltre 450 «visite indesi-derate» in case e abitazioni. Solo negli ultimi due mesi, visto anche l’inizio delle vacanze, i furti sono aumentati ulteriormente in modo notevole. I nostri clienti ci chiedo-no sempre di più dei sistemi di prevenzione, siano questi di rilevazione/spegnimento incendio che sistemi antintru-sione e videosorveglianza per rendere la vita almeno più difficile ad avvenimenti straordinari e ai ladri. Gli stessi sono sempre più astuti, svelti e professionali. Prima di entrare in azione spesso effettuano dei «sopralluoghi». Con un sistema di sicurezza altrettanto professionale e studiato per la singola situazione e in modo particolare con attenzione ai punti deboli della struttura, si riduce notevolmente il rischio”.

Tyco Fire & Integrated Solutions SAGalleria 36928 MannoTel. +41 58 445 47 00Fax +41 58 445 47 01www.tyco.ch

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Vita dei Soci di Nicola Simoneschi, Titolare Start Up Imprese Ticino SA

INTERNAzIONALIzzAzIONE DELLE ImPRESE: ESIgENzA DELLA gLObALIzzAzIONE E DEL fRANCO fORTE

Start Up Imprese Ticino SA si occupa di seguire aziende tici-nesi ed italiane nel loro processo di internazionalizzazione del-la produzione, distribuzione e commercializzazione. Una meta ambita è quella svizzera e ticinese che però non sempre risulta essere la più adeguata a causa del franco forte e del costo degli investimenti (terreno e costruzione) assai più elevato che in altri Paesi. Si apre un’azienda in Svizzera se il prodotto finale ha un alto valore aggiunto e se il “made in Switzerland” è fat-tore determinate richiesto dal mercato. In un’economia globale sempre più competitiva dove gli utili aziendali si assottigliano, l’imprenditore è costretto per sopravvivere a trovare “locations” dove si può creare plus valore con più flessibilità e con investi-menti iniziali più moderati.Per rispondere a tale esigenza START UP Imprese Ticino ha organizzato un network di professionisti che servirà aziende ticinesi ed italiane nella scelta della strada più conveniente per la loro internazionalizzazione. Le “location” che proponiamo, oltre alla Svizzera, sono la Slovacchia, la Serbia e l’Estonia. Quest’ultime sono adatte per la produzione nei seguenti campi: tessile, meccanico, siderurgico, edile, chimico, cosmetico, logi-

stico, auto motive, packaging, filling. È comunque importante ricordare che la competitività globale avviene anche sul piano del costo dell’energia elettrica e della mano d’opera e sulla fiscalità. La tassazione in Slovacchia è del 19%, in Serbia del 10% e in Estonia 0%. Fattore importante da verificare è la ca-pacità logistica del Paese scelto e dei relativi costi di trasporto del prodotto finito verso il mercato di riferimento. In questi Pa-esi si può usufruire di “free zone” per la produzione industriale, inserite nei porti o adiacenti a snodi logistici internazionali. Da valutare per la scelta della location eventuali finanziamenti in caso di apertura di nuove aziende e l’accesso al credito. Per un contatto diretto:START UP Imprese Ticino SANicola Simoneschi Via San Salvatore 136902 ParadisoTel +41 91 210 31 67www.startup-imprese.com [email protected]

Nicola Simoneschi

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100Rivelazione d’incendio rapida – anche in ambienti ostili.Rivelatore lineare di calore SecuriSens MHD 535

Securiton SA Succursale Ticino Tel. +41 91 605 59 05 www.securiton.ch

Una società del Gruppo Securitas Svizzera

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Vita dei Soci Intervista a Luca Caretti, Responsabile analista crediti di Euler Hermes Svizzera

EuLER hERmES SI PRESENTALuca Caretti è Responsabile del Dipartimento rischi a livello di assicurati. Entrato a far parte di Euler Hermes nel 2007, dispone di esperienze pluriennali nel settore finanziario

Luca Caretti

Euler Hermes ha appena traslocato i propri uffici di Lugano in Via Balestra, nello stesso palazzo di Allianz. Quali sono i vantaggi di questo trasloco? “È nostro obiettivo essere vicini al mercato ticinese e quindi poter offrire servizi ancora più competenti alla nostra clientela. La nostra presenza al centro di Lugano ci consente di essere un punto di riferimento in loco nel settore dell’assicurazione crediti. Su un mercato come quello del Ticino la visibilità è essenziale e la circostanza di trovarci direttamente negli uffici di Allianz ci permette di essere identificati con maggiore faci-lità. Ciò ci avvicina ancora di più al nostro azionista principale e ci consente di rafforzare significativamente l’interazione tra le nostre due società. Allianz dispone di un enorme portafoglio clienti, circostanza che ci dà l’opportunità di espandere il no-stro raggio di azione. Naturalmente i benefici sono reciproci: anche Allianz può beneficiare delle nostre relazioni e dei nostri prodotti per acquisire nuovi clienti o accedere a nuovi mercati”.

Perché è importante essere presenti in loco in Ticino?“In Ticino prevale la mentalità latina e i clienti desiderano e apprezzano i contatti diretti e personali. Vogliono parlare la propria lingua e un collaboratore locale ha il vantaggio di avere spesso le stesse caratteristiche. Inoltre, essere presenti in loco ci permette di agire rapidamente in caso di necessità e il fatto di conoscere il mercato locale è una prerogativa evidente”.

Per quali imprese ticinesi è essenziale avere un’assicurazione crediti?“In Ticino vi sono numerose società di rilievo che operano a livello internazionale, prevalentemente nei settori della produ-zione di acciaio, energia, tessili, abbigliamento e della moda in generale. Il rischio di perdite è considerevole e quindi è indispensabile dotarsi di un’assicurazione in questi mercati. Peraltro, frequentemente il fabbisogno di finanziamento è ne-cessario e la nostra collaborazione con le banche (in particolare sulla base del nostro rating S&P) ci permette di intervenire regolarmente grazie alla nostra copertura assicurativa quando gli istituti bancari devono accordare linee di credito. Anche la prossimità all’Italia schiude notevoli opportunità di mercato: la nostra presenza ed esperienza mondiale ci consente di gene-rare sempre valore aggiunto per i nostri clienti”.

Come funziona un’assicurazione crediti?“I nostri servizi comprendono la prevenzione, l’assicurazione e la riduzione dei danni. In una prima fase, insieme ai nostri assicurati, calcoliamo la copertura in base al fatturato lordo previsto, tenendo conto delle condizioni generali. Successiva-

mente, fissiamo dei limiti di finanziamento per ogni cliente sulla base di una nostra analisi dettagliata e precisa. Le cause di sinistri sono da ricondurre a fallimenti, sospensive concorda-tarie o ritardi di pagamento. La nostra assicurazione è destinata alle imprese con clienti sia in Svizzera sia in tutto il mondo che desiderano tutelarsi contro le perdite su debitori nonché contro i rischi per la liquidità che ne derivano”.

Lei è Responsabile per l’analisi dei rischi in Ticino. Qual è il suo modo di interagire con le imprese ticinesi e per quale motivo l’analisi dei rischi e così fondamentale?“La collaborazione con i nostri assicurati ticinesi è eccellente e le esperienze dei nostri clienti contribuiscono significativamen-te ad aiutarci a valutare il rischio in modo ancora più preciso, sulla scorta delle informazioni forniteci su dati finanziari che non possiamo ottenere autonomamente o delle loro esperienze in materia di pagamenti. Il nostro obiettivo è conoscere appro-fonditamente il business dei clienti poiché questo ci permette di interagire con loro a vari livelli”.

Perché è utile avere un’assicurazione crediti?“Qualsiasi società che fornisce merci o servizi senza chiedere una garanzia o un versamento anticipato si assume dei rischi notevoli dato che non ha mai la certezza di ricevere il paga-mento dovuto. L’assicurazione crediti copre questi rischi e offre quindi una protezione a livello di bilancio e dell’impresa nel suo insieme. Oltre al rischio di fallimento di un debitore, in determi-nati casi ci assumiamo anche i rischi di natura politica, i rischi di frode e la garanzia per i costi di produzione. Il nostro know-how internazionale ci dà la possibilità di analizzare società di-slocate in tutto il mondo e la nostra presenza internazionale è sempre di grande vantaggio per quanto riguarda sia le nostre capacità di agire e interagire che le nostre conoscenze locali. Un portafoglio debitori che vanta un’assicurazione crediti può ottenere molto più facilmente un finanziamento bancario o può essere ceduto a condizioni nettamente più vantaggiose. Grazie ai nostri servizi è possibile gestire il proprio business con molta più sicurezza. Peraltro, il nostro servizio di incasso internazio-nale interviene in rapido, professionale e con successo nel caso di procedimenti di recupero”.

Euler HermesVia S. Balestra 316901 LuganoTel. +41 91 922 73 64Fax +41 91 922 73 65www.eulerhermes.ch

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Vita dei Soci

CuLTuRA, CONSAPEvOLEzzA E CAmbIAmENTO:LA SfIDA DEL fuTuRODal 5 al 7 ottobre 2012 si terrà la seconda edizione del Forum Internazionale “Generazioni nel cuore della pace: Dal Ticino per il Mondo” al Palazzo dei Congressi di Lugano. Una manifestazione da non perdere per tutte le generazioni con degustazioni di cibi etnici, esposizioni, tavole rotonde, mostre, video proiezioni, cena e concerto-spettacolo di solidarietà

In un’era di cambiamento globale, culturale, tradizionale ed economico l’Associazione Culture Ticino Network di Lu-gano lancia la seconda edizione del Forum Internazionale “Generazioni nel cuore della pace: Dal Ticino per il Mon-do” che si terrà dal 5 al 7 ottobre presso il Palazzo dei Congressi di Lugano.L’obiettivo del Forum - patrocinato e sostenuto dalla Città di Lugano, dal Cantone Ticino, dalla Fondazione Damiano Tamagni e altri partner - è quello di lanciare un messaggio di pace e non violenza nuovo per far riflettere e sensibiliz-zare tutta la popolazione.I temi principali della manifestazione saranno la salvaguar-dia dell’acqua, la salute, la non violenza e l’alimentazione nel mondo.Il Forum prenderà il via venerdì 5 ottobre 2012 dalle ore 13.30 coinvolgendo le scuole medie e superiori in un po-meriggio didattico sulla non violenza attraverso un percor-so tra gli espositori. Dalle ore 15.00 avrà inizio la parte ufficiale con il saluto di benvenuto da parte di Margherita Maffeis, Presidente dell’Associazione Culture Ticino Net-work, con la presenza di autorità e ospiti, e l’animazione di One Clown Italia Onlus. Dalle 19.30 dopo l’aperitivo solida-le, avremo il primo di due importanti eventi di solidarietà collaterali al Forum; la “Cena dell’Amicizia”, con il saluto dell’Avv. Angelo Jelmini, Municipale della Città di Lugano, illustri ospiti nazionali e internazionali e testimonial di pa-ce, tra cui Daniele Finzi Pasca e la sua Compagnia.La Banda di Canobbio riaprirà il Forum sabato mattina 6 ottobre, quando illustri relatori nazionali e internazionali daranno il via a quattro tavole rotonde che si svilupperanno tra sabato e domenica.Durante la prima: “Le tavole della pace. L’alimentazione nel mondo”, interverranno tra gli altri la Psicoterapeuta Paola Vinciguerra e il Professor Fabrizio Muratori, Presidente della Società Italiana dell’Obesità Regione Lombardia, moderati dalla Giornalista Cristina Trezzini.Dalle ore 13.00 alle 14.00 è previsto il Laboratorio del Gusto con la preziosa collaborazione dei Mastri Panettieri del Canton Ticino. Vi sarà la presentazione di diversi tipi

di impasti di pane con interazione fra i presenti; il tutto con varie degustazioni.Alle 14.30 seguirà la tavola rotonda “La chiave per la salute e la pace. L’equilibrio e il benessere della persona”. Il Gior-nalista Antonio Franzi modererà il Prof. Giovanni Pedraz-zini, Vice-primario del Cardiocentro Ticino e il Professor Edoardo Malagigi, Art Director dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.Si continuerà con la presentazione di progetti umanitari dedicati al diritto al cibo, ai bambini e alla prevenzione della violenza e del razzismo attraverso lo sport con la Fondazione Tamagni e illustri relatori internazionali.Dalle ore 19.30 gruppi folcloristici della Serbia e del Por-togallo danzeranno nei loro abiti tradizionali per introdurre il concerto-spettacolo di solidarietà “Suoni dal Mondo”, du-rante il quale diversi artisti di fama internazionale, tra cui il Coro Calicantus, il virtuoso pianista palestinese Jiries Boul-lata, Daniele Finizi Pasca e la sua Compagnia e la clown Gardi Hutter, allieteranno il numeroso pubblico presente. Sarà una serata all’insegna di tanta allegria, risate e diver-timento, animata dal noto regista ticinese Erik Bernasconi. Il tutto senza dimenticare la solidarietà e l’integrazione dei popoli e delle culture.Domenica 7 ottobre, dalle ore 10.00, riaprirà il Forum con le danze dell’Associazione Culturale Arte Capoeira, per poi continuare con la tavola rotonda “La non violenza nel mon-do reale e virtuale, la sfida vincente per costruire la pace”, alla quale interverranno Maurizio Tamagni della Fondazio-ne Damiano Tamagni, Fabrizio Casati, Presentatore RSI e Yves Toutounghi, Case manager di Missing Children, e altri testimonial di pace a sorpresa, moderati da Luigi Pedraz-zini, già Consigliere di Stato.“La salvaguardia dell’acqua, dell’ambiente e dell’economia a sostegno della pace e dell’essere umano” sarà la tavola rotonda conclusiva, in cui interverranno tra gli altri Pierluigi Zanchi, Titolare dell’azienda Ti Gusta, l’Ingegner Michele Broggini, Vicedirettore AIL e altri, moderati da Diego Erba, Direttore della Divisione Scuola.A seguire vi sarà un intervento di Rossana Ottolenghi,

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LA

PAC ESI PUÒ FARE !

www.generazioninelcuoredellapace.ch

2°Forum Internazionale dal 5 al 7 ottobre 2012Palazzo dei Congressi di Lugano

Ingresso forum a offerta liberaConferenze ed esposizioni, degustazioni e videoproiezionisui temi: acqua, salute,non violenza ealimentazione nel mondo

by Arcafoto

Per iscrizioni e prevendita ticket:Cena e concerto-spettacolodi solidarietàTel. +41 (0)91 922 9518

Psicologa e psicoterapeuta, e la premiazione delle scuole vincitrici del concorso “L’acqua come bene prezioso dell’u-manità”.Come già menzionato, durante il forum vi saranno due importanti momenti di raccolta fondi per finanziare giovani talentuosi del Conservatorio della Svizzera Italiana di Luga-no: la “Cena dell’Amicizia” del 5 ottobre 2012, che si terrà dalle ore 19.30 presso la sala B del Palazzo dei Congressi di Lugano e il concerto-spettacolo “Suoni dal Mondo” del 6 ottobre 2012.Un particolare ringraziamento va alla Città di Lugano e al Comitato d’onore che è stato istituito per l’occasione e fra cui vi sono: Min. Plen. Alberto Galluccio, Console Gene-rale d’Italia, Christophe Brenner, Direttore del Conservato-rio della Svizzera Italiana, Jacky Marti, Direttore Artistico, Adriano Vassalli, Presidente della Croce Rossa Svizzera Sez. Luganese, e tanti altri.L’entrata al Forum è a offerta libera. Per iscrivervi alla Cena dell’Amicizia” e per acquistare i biglietti del con-certo-spettacolo “Suoni dal Mondo” potete chiamare il numero +41 91 922 95 18, mandare una e-mail a

[email protected] o acquistarli sul sitowww.biglietteria.ch. Affrettatevi per assicurarvi i posti migliori. Siete inoltre invitati ad iscrivervi alle tavole rotonde e al Laboratorio del Gusto.

Per maggiori informazioni e per il programma dettagliato vi invitiamo inoltre a visitare il sito Internetwww.generazioninelcuoredellapace.ch oppure contattare

MaffeisNetwork SAMarketing and CommunicationVia Cortivallo 3a6900 Lugano

Tel +41 91 922 95 [email protected]

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Agendo tempestivamente si creano le basi per permette-re un reinserimento con esito positivo. Sympany vi offre consulenza specialistica, workshop e check up sui seguenti argomenti:• gestionedellepresenzeedelleassenze,• checkupmedico,• indaginisullasalute.

Assicurazione in caso di malattiaIn caso di malattia dei collaboratori, i datori di lavoro e gli imprenditori sono tenuti ai sensi del CO a continuare a pa-gare il loro salario. Le prestazioni di perdita di salario non calcolabili rappresentano un rischio finanziario, rischio che potete trasferire a noi mediante l’assicurazione di perdita di salario.

PMILe imprese con una somma dei salari fino a max 2 milioni di CHF beneficiano del regolamento bonus/malus, in altre parole in assenza di pagamenti di prestazione nel corso di un anno si procede a una riduzione del premio – d’altro canto i premi sono aumentati solo se nell’anno in questione la sinistralità supera l’80% del premio versato.

Grandi impreseLe imprese con una somma dei salari superiore ai 2 milio-ni di CHF beneficiano della nostra tariffazione individuale, che si traduce in una copertura assicurativa su misura a un prezzo equo.

Un vostro collaboratore è rimasto vittima di un infortunio? Oppure una vostra collaboratrice soffre di una malattia seria? In questo caso Sympany – come qualsiasi altra assicurazione – si fa carico dei costi salariali. Ma la collaborazione attiva con Sympany inizia molto prima e va ben oltre. Vi forniamo, infatti, un’assistenza preventiva nell’ambito della promozione della salute in azienda e siamo al vostro fianco per aiutarvi e consigliarvi con utili prestazioni complementari.

Gestione della salute in aziendaIl moderno mondo del lavoro richiede ai lavoratori i massimi livelli di salute fisica e psichica. La salute di un’azienda va di pari passo con quella dei suoi collaboratori, i quali si vedono confrontati con continui cambiamenti e oscillazioni del volu-me di lavoro, ritmi più sostenuti, crescenti attese e team in cui s’incontrano diverse culture. Affrontare il tema «Salute dell’azienda» in modo consapevole rappresenta quindi un fattore di successo decisivo. La nostra gestione della salute aziendale unisce comprovati strumenti di gestione e le più recenti conoscenze della ricerca in materia di salute. Sia-mo lieti di trasmettervi le nostre conoscenze nell’ambito di consulenze specialistiche:• concettosostenibileperilmantenimentodellasalutee

della capacità di prestazione dei collaboratori,• aumento della produttività e della competitività dell’a-

zienda.

PrevenzionePromuovere la salute non è oneroso né dispendioso. Grazie a misure di prevenzione mirate potete investire nella salute, nella disponibilità all’impegno e nella mobilità dei collabora-tori, rafforzando in questo modo le opportunità di successo della vostra azienda. Vi forniamo il nostro sostegno in for-ma di relazioni, seminari, workshop e la newsletter mensile «SympaTipps» sui seguenti argomenti:• movimento/alimentazione,• comunicazione/conduzione,• fitnessmentale/stress,• prevenzionedegliinfortuni.

Rilevamento precoceLe assenze non causano solo costi, ma aumentano anche lo stress per il team e quindi il rischio di infortuni. Già dopo 60 giorni d’incapacità lavorativa la probabilità di riprende-re il lavoro diminuisce in misura tanto significativa quanto aumenta l’onere volto a ristabilire la capacità lavorativa.

Vita dei Soci

SymPANy: IL vOSTRO ESPERTO E PARTNER IN AmbITO DI ASSICuRAzIONI PER PERSONEPoter contare su collaboratori sani e pieni di iniziativa è un presupposto indispensabile per il successo di ogni azienda. Non accontentatevi quindi di una soluzione assicurativa qualsiasi, ma affidatevi ad un assicuratore di persone che abbia gli stessi obiettivi di voi datori di lavoro: avere alle dipendenze persone che contribuiscono al successo dell’azienda, restando in buona salute e efficienti

Mary Torre e Scilla Donati

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Assicurazione in caso di infortunioTutti i lavoratori dipendenti in Svizzera sono assicurati per legge contro gli infortuni. Tuttavia, le prestazioni prescritte per legge sono spesso inadeguate. Ecco la nostra copertura assicurativa ampliata a beneficio dei vostri collaboratori.

Assicurazione obbligatoria contro gli infortuniSympany offre a voi e ai vostri collaboratori tutte le garanzie necessarie e prescritte per legge. In caso di infortunio Sym-pany si fa carico della perdita di salario e delle prestazioni di rendita e di cura. I lavoratori indipendenti possono assi-curare se stessi e i loro familiari a titolo facoltativo.

Assicurazione complementare contro gli infortuniSympany integra le prestazioni erogate dall’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni secondo le vostre precise esigenze. L’assicurazione complementare contro gli infor-tuni è adatta soprattutto per i collaboratori con guadagni superiori al salario massimo LAINF.

Assistenza (Case Management)Anche le persone con limitate capacità di prestazioni dovute a una malattia o a un infortunio possono – e vogliono – dare un contributo alla società. Trovano aiuto nel Case Mana-gement (CM), un metodo riconosciuto nel campo sociale e sanitario che prevede l’accompagnamento delle persone malate o infortunate che si trovano in situazioni complesse. Il CM di Sympany è di sostegno a voi e ai vostri collaboratori nell’elaborare soluzioni individuali. Le nostre prestazioni:• appoggioeaccompagnamentoprofessionaledeicollabo-

ratori malati o infortunati che si trovano in situazioni di salute difficili,

• prevenzionedelrischiodicronicizzazioneeinvaliditàeicosti che ne derivano,

• rapidareintegrazionenelpostodilavoro,• chiarimentodelleprospettiveprofessionali,• aiutoesostegnoairesponsabilidelpersonalepericasi

di infortunio e malattia.

In qualità di esperti nell’ambito delle assicurazioni di per-sone riconosciamo e comprendiamo le esigenze sia delle PMI sia delle grandi imprese. Sympany è molto più di un «semplice» assicuratore: siamo un partner innovativo che vi accompagna nel vostro percorso. Per una soluzione assicu-rativa su misura o approfondimenti sul CM contattate

Mary TorreKey Account Manager TicinoMembro dei QuadriSympanySympany Assicurazioni SAPeter Merian-Weg 44002 Basel

Scilla DonatiResponsabile per il Ticino del Care e CasemanagementTel. +41 58 262 33 08Mobile +41 79 874 94 [email protected]

Ufficio in TicinoVia San Gottardo 506900 LuganoTel. +41 58 262 37 50Mobile +41 79 288 55 53Fax +41 58 262 37 [email protected]

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52 Ticino Business

Vita dei Soci di Emanuela Capra, Branch Manager Luisoni Consulenze SA

Cos’è il “coaching” in generale?Il “coaching” è un concetto ampio e non esattamente definito. Fondamentalmente si tratta di un “coach”, che abilita un’altra persona (in inglese “coachee”) a svolgere meglio i suoi compiti. Notoriamente si dice che i superiori devono guidare i loro collabo-ratori. La differenza tra le classiche attività di direzione (fissare gli obiettivi, mettere a disposizione le risorse, gestire la prestazione e il comportamento, formare i collaboratori) e il “coaching” sta nel fatto che i superiori responsabili del coaching non intervengono in modo diretto, ma abilitano i collaboratori a rendere il loro lavoro più efficiente ed efficace. Dato che il rapporto tra superiori e col-laboratori è occasionalmente gravato da problemi, può essere più sensato che sia un “coach” esterno ad assumere questo compito.

Come si svolge un “coaching”?In primo luogo è necessario che il collaboratore ed il superiore concordino sul fatto che in un determinato ambito sussista un de-ficit di prestazione o di comportamento, e che questo deficit non possa essere eliminato in modo rapido ed ottimale con la gestione classica. Successivamente il datore di lavoro assegna l’incarico ad un coach e determina il tema da elaborare (ad esempio scarsa disponibilità alla cooperazione) e il risultato che ci si aspetta (ad esempio il collaboratore si inserisca meglio nel team). Nel conse-guente colloquio tra il coach e la persona da guidare, si tratterà di stabilire un rapporto di fiducia e di concordare il procedimento concreto (numero e durata degli appuntamenti di coaching, tipo e portata del feedback nei confronti del committente). Come poi il coaching si svolga concretamente, dipende essenzialmente dal te-ma scelto e dal comportamento della persona soggetta al coaching.

Cosa sa fare un “coach” meglio del superiore?È di grande aiuto il fatto che il coach non partecipi al rapporto di direzione, cosicché vengono meno tutti i carichi derivanti dalla storia, dal comportamento personale e dalla dipendenza reciproca tra il superiore ed i collaboratori. In seguito il coach potrà appurare tramite domande, le ragioni del deficit di rendimento o di compor-tamento, ragioni che non sono mai state affrontate tra superiori e collaboratori, o perché sono troppo personali, o perché riguardano il rapporto tra superiori e collaboratori. Ed infine il cambiamento di comportamento che ne risulta sarà duraturo, in quanto questo non è stato ordinato da un superiore, ma avviato di propria iniziativa dal collaboratore.

Cosa contraddistingue un bravo “coach”?Un bravo coach deve essere molto esperto del tema di coaching ed è raccomandabile che conosca per propria esperienza un am-bito di lavoro paragonabile (ad esempio settore, funzione, livelli di direzione, ecc.). Inoltre necessita di capacità fondamentali, come costruire un rapporto di fiducia, porre domande, ascoltare, elabo-rare soluzioni modificabili, saper giudicare persone e situazioni. Gli

COAChINg E SvILuPPO DEL TEAm: PIù RENDImENTO E mENO STRESSIl rendimento dei collaboratori può essere notevolmente migliorato per mezzo di un “coaching” esterno. Il gruppo diventa più efficiente ed efficace con uno sviluppo moderato e sistematico, affidato a persone competenti e qualificate

Emanuela Capra

strumenti e le modalità di procedere utilizzati a tal fine possono essere appresi, ma le corrispondenti caratteristiche della persona-lità e l’esperienza condizionano le rispettive capacità. Porre delle domande al coach circa la sua esperienza di vita, di professione e di coaching è dunque indispensabile prima dell’inizio di ogni incarico di formazione.

Qual è il valore di un coaching?Ovviamente i superiori non devono far intervenire un coach esterno ad ogni difficoltà nel rapporto di direzione. D’altra parte in situazio-ni degenerate non è più possibile rimediare anche con il migliore coach. Tuttavia un tempestivo intervento fa risparmiare al superio-re tempo ed energia, mantiene (quasi sempre) il collaboratore nel proprio incarico e permette a quest’ultimo di operare in modo più efficiente, più efficace e con meno tensioni anche per il resto del gruppo. Tanto più alto è il grado di gerarchia, tanto più vale la pena di effettuare un coaching.

Cos’ è dunque uno sviluppo del team?Uno sviluppo del team di fatto non è altro che un coaching de-stinato ad un gruppo e di conseguenza, il tema della formazione viene scelto con la cooperazione di tutte le persone coinvolte. Un coaching di gruppo è più complesso e quasi sempre più concentrato dal punto di vista tempistico rispetto ad un coaching individuale, in quanto sono in gioco ogni singolo rapporto e ogni singolo ruolo nel team. Inoltre è più difficile ottenere la fiducia e la disponibilità alla cooperazione di tutti i partecipanti, rispetto ad una singola perso-na. Per questo motivo almeno all’inizio il coach -responsabile dello sviluppo del team dovrà svolgere dei colloqui individuali e non potrà affrontare direttamente tutte le domande con il team.

Da cosa ci si accorge che uno sviluppo del team potrebbe essere d’aiuto?Ogni team appena costituito (gruppo di lavoro, team di progettazio-ne, unità organizzativa) deve innanzitutto “trovarsi”. Per i respon-sabili di team inesperti, può essere già di grande aiuto in questa fase far sì che questo “trovarsi” sia accompagnato da un respon-sabile esterno per lo sviluppo del gruppo, mentre nel caso di team “esperti” è necessario che vi siano, come nel coaching individuale, determinati sintomi di crisi, per richiedere un supporto esterno (ad es. troppo chiusi su se stessi e meno sul risultato lavorativo, man-canza o scemata collaborazione, rapporti tesi tra i singoli membri). In questi casi, vale la pena ricorrere ad un supporto esterno, con la condizione chiave che tutti i membri del team facciano riferimento ed abbiano fiducia nel coach esterno.

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Vita dei Soci

fSAgA: IL SISTEmA DELLA PREvIDENzA PROfESSIONALE (LPP) E LE gRANDI SfIDE A vENIREUna panoramica alla luce degli aspetti politici, demografici ed economici della previdenza professionale

La FSAGA, Federazione Svizzera degli Agenti Generali di Assicurazione, organo ufficiale a tutela della profes-sione di consulente alla clientela in ambito assicurativo che raggruppa un numero importante di agenti generali attivi sul territorio e che di conseguenza rappresenta buona parte delle società di assicurazione, ha deciso, in collaborazione con la Camera di commercio, dell’in-dustria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino, di promuovere una serata informativa con un tema di grande attualità il prossimo 2 ottobre.

Dopo attenta analisi all’interno del Comitato della fe-derazione, la scelta del tema da trattare è caduta sul secondo pilastro (LPP).

Il futuro della previdenza professionale è infatti di at-tualità sia dal profilo politico, per le scelte che dovran-no essere prese in seguito al “Rapporto sul futuro del secondo pilastro” che il Consiglio Federale sottoporrà al Parlamento, sia per le scelte degli istituti di previden-za che andranno fatte, tra l’altro, a causa dell’aumen-to dell’aspettativa di vita. Pure la ricerca di un giusto equilibrio dei costi della previdenza tra le generazioni e l’attuale situazione economica, contraddistinta dal calo dei rendimenti sui mercati dei capitali, pongono tutti gli attori della previdenza professionale, di fronte a grandi sfide.

Considerata l’importanza e l’attualità dell’argomento per i membri della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino, abbiamo invitato quale relatore d’eccezione il signor Jean Marc Maran, Capo del settore finanziamento e sviluppo della previdenza professionale, presso l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali a Berna. Egli ci presenterà l’esito dell’ampia indagine conoscitiva che il Dipartimento fe-derale dell’interno ha avviato a fine 2011 presso una vastissima cerchia di gruppi di interesse e che serviran-no da base per la modifica del già citato “Rapporto sul futuro del secondo pilastro” che conterrà un programma

di riforme concrete, con ripercussioni sugli assicurati e sui datori di lavoro.

Il “Rapporto sul futuro del secondo pilastro” si occupa principalmente dell’aliquota minima di conversione, ri-flettendo sul suo ammontare e valutando possibili misu-re di accompagnamento per contenere le ripercussioni di un suo eventuale abbassamento sulle rendite. Altri temi importanti dello studio sono le spese amministra-tive, la semplificazione del sistema e la partecipazione delle società assicurative alle eccedenze (legal quote). Il rapporto affronta inoltre numerosi temi legati al fi-nanziamento e all’impostazione della previdenza profes-sionale.

Il perdurare, ormai da anni, di una situazione carat-terizzata da tassi d’interesse bassi e, quindi, da tassi d’interesse tecnici troppo elevati, nonché la necessità di colmare le lacune di finanziamento degli istituti di previdenza degli enti pubblici, sono questioni con un orizzonte temporale tanto lungo che non si può sempli-cemente lasciare alle generazioni future il compito di risolvere i problemi finanziari e strutturali ad esse con-nessi. La FSAGA si rallegra perciò di poter accogliere molti membri della Cc-Ti alla serata informativa.

La discussione che seguirà la relazione del Signor Ma-ran, sarà anche l’occasione per gli ospiti presenti di illustrare al Signor Maran quali sono le problematiche del nostro Cantone e delle sue imprese, in quest’ambito specifico.

Vi invitiamo a riservare già sin da ora la data del 2 ottobre.

Maggiori informazioni sul sito della Cc-Ti, www.cc-ti.ch, oppure inviando un’e-mail [email protected]

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DISCIPLINA fISCALE DELLE CONTROLLED fOREIgN COmPANIES (CfC)

In via generale si rileva che la normativa riguardante le cosiddette Controlled Foreign Companies (CFC) è stata introdotta dall’articolo 1 della Legge 21 novembre 2000, n. 342, con efficacia dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento di individuazione dei regimi di Stati o territori a fiscalità privilegiata di cui all’articolo 127bis, comma 4, del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 (cosiddetta black list).Attualmente la normativa CFC è disciplinata dall’articolo 167 (cui è stato trasfuso il det-tato normativo di cui al previdente articolo 127 bis) del DPR n. 917/1986.Presupposto per la applicazione della normativa relativa alle CFC è il possesso di redditi conseguiti in uno degli Stati o territori con regime fiscale privilegiato da imprese, società o enti controllati, direttamente o indirettamente, da persone fisiche, anche non titolari di reddito di impresa in Italia, o dai soggetti di cui agli articoli 5 (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice) e 87, comma 1, lettere a), b) e c) del TUIR, residenti nel territorio dello Stato. Rientrano in detta disposizione anche i redditi conseguiti da controllate estere, ancorché non residenti in uno degli Stati o territori individuati dal citato decreto ministeriale, che tuttavia provengano da stabili organizzazioni situate in uno di detti Stati o territori.

Verifica della situazione di controlloAi sensi dell’articolo 1, comma 3, del D.M. 21 novembre 2001, n. 429, per la verifica della sussistenza del controllo (che è il presupposto per la imputazione dei redditi al soggetto residente) rileva la situazione esistente alla data di chiusura dell’esercizio o periodo di gestione del soggetto estero controllato.Nel caso in cui né dallo statuto del soggetto estero controllato né dalle disposizioni gene-rali del Paese estero sia dato individuare una data di chiusura dell’esercizio o periodo di gestione, si dovrà fare riferimento alla data di chiusura dell’esercizio fiscale del soggetto residente controllante.

Effetti dalla normativa CFCIl reddito conseguito dalla controllata estera è imputato al soggetto residente controllante prescindendo dal periodo di possesso della partecipazione e dall’effettiva percezione dei dividendi.Verificandosi il presupposto del controllo alla data di chiusura dell’esercizio della parte-cipata estera, il reddito conseguito nell’esercizio dovrà essere imputato al soggetto resi-dente controllante in proporzione alla sua quota di partecipazione agli utili e verrà tassato in modo separato in capo allo stesso secondo quanto previsto dall’articolo 167 comma 6 del Testo Unico. Pertanto, poiché il reddito in discorso è imputato al soggetto residente che esercita il controllo come conseguenza del possesso della partecipazione agli utili alla data di chiusura del proprio esercizio, per procedere alla imputazione dei redditi per trasparenza, è necessario che oltre al controllo (rilevato alla data di chiusura dell’esercizio della controllata), esista una partecipazione agli utili del soggetto non residente ancora posseduta alla data di chiusura dell’esercizio della controllata.

Disapplicazione della disciplina CFCLa normativa in materia di imprese estere partecipate prevede che i soggetti residenti, tra-mite apposita istanza di interpello, possano ottenere una pronuncia di disapplicazione del-le disposizioni di cui al comma 2 del citato art. 167, qualora dimostrino alternativamente:a) che la CFC svolga, in via principale, nello stato o territorio nel quale ha sede, una

effettiva attività industriale o commerciale;b) che dalle partecipazioni possedute non consegue l’effetto di localizzare i redditi in Stati

o territori in cui sono sottoposti a regimi fiscali privilegiati.È sufficiente pertanto dimostrare anche una sola delle riferite cause di disapplicazione per ottenere l’accoglimento dell’istanza da parte della Agenzia delle entrate.Il soggetto residente ha l’onere di interpellare l’amministrazione finanziaria prima di pre-sentare la dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta per il quale intende disapplicare l’art. 167 del TUIR. Il mancato rispetto della condizione di preventività non preclude la possibilità di acquisire il parere dell’Agenzia, ma l’eventuale accoglimento dell’istanza (con la conseguente disapplicazione delle normativa CFC) potrà valere solo a partire dal periodo d’imposta cui si riferisce la dichiarazione presentata dopo la comuni-cazione della risposta resa dall’Agenzia. Decorsi 120 giorni senza che sia stato emesso un atto espresso da parte dell’Agenzia delle entrate, la risposta si intende accolta, con la conseguenza che alla controllata estera cui è riferita l’istanza di interpello non si applicano le disposizioni dell’articolo 127bis del TUIR.Si ritiene importante rilevare che l’art. 13, D.L. 1.7.2009, n. 78, conv. con modif. con L.

3.8.2009, n. 102 (cd. “manovra d’estate”), ha recato importanti modifiche di carattere restrittivo alla disciplina prevista in materia di Controlled Foreign Companies (CFC), ina-sprendo, da un lato, la circostanza esimente volta alla dimostrazione dell’effettiva attività commerciale esercitata dalla società (o ente) localizzata in Stati o territori “a regime fiscale privilegiato” e, dall’altro lato, estendendo l’ambito di applicazione del regime CFC (subordinatamente al verificarsi di specifiche condizioni attinenti al livello di reddito ed alla composizione dei proventi) a tutte le imprese estere controllate ovunque residenti.In particolare il Legislatore ha introdotto - nel novellata norma inserita nella lett. a) del co. 5 dell’art. 167, D.P.R. 917/1986 - la condizione che, al fine di ottenere la disapplicazione della disciplina CFC a mezzo della prima esimente, il contribuente debba dimostrare, mediante la procedura di interpello di cui all’art. 11, L. 27.7.2000, n. 212, oltre all’e-sistenza di una struttura organizzativa adeguata anche l’effettivo svolgimento da parte della società controllata di un’attività industriale e commerciale prevalentemente rivolta al territorio di insediamento.Conseguentemente, ai fini della disapplicazione della normativa CFC, non è più sufficiente la sola presenza di un adeguata struttura organizzativa nel Paese ospitante “a regime fiscale privilegiato” ma è necessario anche dimostrare che l’attività, da cui la controllata ne ricava la maggior parte dei propri proventi, sia effettivamente esercitata nel “mercato dello Stato o territorio di insediamento”. Estensione del regime CFC alle controllate ovunque residentiIl nuovo co. 8-bis dell’art. 167, D.P.R. 917/1986, con carattere del tutto innovativo, prevede l’applicazione del regime di trasparenza fiscale della CFC anche ai soggetti lo-calizzati in Paesi o territori non a fiscalità privilegiata, se sussistono congiuntamente le seguenti condizioni:le società controllate sono soggette a tassazione effettiva inferiore a più della metà di quella a cui sarebbero stati soggetti ove residenti in Italia (in base alla normativa fiscale italiana);le società hanno conseguito proventi derivanti per più del 50% dalla gestione, dalla de-tenzione o dall’investimento in titoli, partecipazioni, crediti o altre attività finanziarie, dalla cessione o dalla concessione in uso di diritti immateriali relativi alla proprietà intellettuale, letteraria o artistica nonché dalla prestazione di servizi nei confronti di soggetti che diret-tamente o indirettamente controllano la società o l’ente non residente, ne sono controllati o sono controllati dalla stessa società che controlla la società o l’ente non residente, ivi compresi i servizi finanziari (cosiddetti servizi infragruppo).La prima condizione impone di raffrontare il livello di tassazione effettivo subito dalla società controllata con il livello di tassazione che avrebbe teoricamente gravato la società qualora avesse operato in Italia.La seconda condizione richiede che i proventi corrisposti alla società CFC non pervengano, in modo prevalente, da attività da cui originano i “passive income” ovvero da prestazioni di servizi infragruppo.Se vengono soddisfatte entrambe le condizioni si rende applicabile la disciplina di im-putazione per trasparenza in Italia dei redditi maturati dalla società residente all’estero, determinando le corrispondenti imposte al netto di quanto già corrisposto all’estero.Con riferimento ai servizi infragruppo la norma in commento comporta notevoli problemi ai gruppi che possiedono società in Paesi a fiscalità non privilegiata che svolgono servizi di subfornitura. In pratica si tratta di società controllate che effettuano alcune fasi della produzione (come ad esempio nel settore tessile) in Paesi in cui il costo della manodopera è minore rispetto a quello italiano ovvero in pesi in cui sono previste agevolazioni fiscali di carattere temporaneo. In questo caso tali gruppi, se vengono soddisfatte le su indicate condizioni, sono soggetti a tassazione per trasparenza, secondo le disposizioni normative italiane, con riferimento agli utili prodotti dalle controllate.

Vita dei Soci

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56 Ticino Business

Vita dei Soci

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E.M. CONSULTING SA considera, in quest’area geografica, il KAZAKISTAN il Paese di maggior interesse per il grande svilup-po che ha avuto e per gli importanti progetti che il Presidente sta portando avanti in molti settori, che sono considerati pri-mari per lo sviluppo dell’economia ed il continuo e crescente miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini. Al fine di poter offrire alla propria clientela interessata ad espandere la propria attività e presenza su questi mercati servizi sempre più efficienti, E.M. CONSULTING SA ha deciso di aprire un proprio

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Pubbliredazionale

di Chantal Gilardini Linder, Professional Coach Certificata PCC da ICF International

mIChELANgELO

Michelangelo vedeva nei blocchi di marmo le sue crea-ture.Si racconta che un giorno, Michelangelo, passeggiando in un giardino di Firenze vide, in un angolo, un blocco di marmo che sporgeva da sottoterra, mezzo ricoperto di erba e di fango. Si fermò di scatto, come se avesse visto qualcuno, e rivolto agli amici che erano con lui escla-mò: “In quel blocco di marmo c’è racchiuso un angelo; debbo tirarlo fuori”. E, armatosi di scalpello, cominciò a sbozzare quel blocco finché non emerse la figura di un bell’angelo. Quello del Michelangelo non era un semplice dono, ma bensì una capacità la stessa capacità che hanno le mam-me quando guardano i loro figli e vedono il loro grande futuro.Di fatto ci sono tantissime persone che hanno sviluppato questa capacità: sono i docenti, professori, trainer, cac-ciatori di teste, recruiter e i Professional Coach. Come Michelangelo riescono a vedere il potenziale che l’essere umano possiede.Tutti abbiamo questa capacità, chi più chi meno, chi la usa quotidianamente e chi la ignora. Avete mai provato a cercare quanto c’è di fantastico negli altri? Provate ora! In ognuno di noi è racchiuso qualcosa di veramente spe-ciale, qualcosa che ci può permettere di essere piena-mente soddisfatti della vita che facciamo. C’è chi ne è cosciente e ogni giorno lo utilizza, chi lo sta ancora cer-cando, chi invece non crede di averlo. Di fatto, questo essere speciale è quanto ci permette di essere soddisfatti di ciò che facciamo ed è il vero significato della parola successo.Il successo di un essere umano è alzarsi la mattina con la voglia di fare, è andare a dormire la sera con la sod-disfazione di aver realizzato qualcosa; ma appunto per avere successo bisogna trovare la propria via, il proprio essere e realizzarlo. La storia ci porta innumerevoli esempi di persone che nella realizzazione di se stessi o dei loro valori hanno avuto un grande successo. Solo per citarne uno, Gottlieb Duttweiler ha creato un impero realizzando il suo desi-derio di raggiungere i suoi clienti con un assortimento

limitato ai beni di prima necessità e a prezzi modici. Il vero punto non è che il Michelangelo, la mamma, il professore, il recruiter vedano quanto c’è nel blocco di marmo che potete sembrare.Il punto è che voi stessi possiate vederlo e facciate qual-cosa per liberarlo. Effettivamente non è sempre evidente o palese capire e scoprire cosa si vuole realizzare nella propria vita, ma è fattibile ed è necessario per realizzarsi pienamente. Se non ami la storia della tua vita, se non ami quello che stai facendo o ancora se non ti senti realizzato, allora è pro-prio giunto il momento di prendere in mano la situazione e definire cosa sei e cosa vuoi. Sei un “David”? Sei una “Pietà” o ancora la “Volta della cappella Sistina”? Sicuramente sei qualcuno di veramente speciale e uni-co. È giunto il momento di liberare il tuo potenziale e realizzarti. Come per la scultura, che il Michelangelo definiva “l’arte di levare” strato dopo strato la pietra per fare emergere la scultura, il coaching è una metodologia che può so-stenerti nella consapevolezza del tuo potenziale per fare emergere quanto c`è all’interno e accompagnarti nella realizzazione dei tuoi obiettivi. Non esiste una bacchetta magica, ma un gran bel lavoro di ricerca e consapevolezza. Se fai quello che hai sempre fatto otterrai quello che hai sempre ottenuto. E infine, ma non da meno, Henry Ford diceva: “Che tu creda di farcela o che tu creda di non farcela, hai ragione”.Se decidi di crederci siamo qui per darti una mano!

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Chantal Gilardini Linder

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Lorenza Bernasconi

CASTLE E SICuREzzA TRA LE RIghERiassunto della puntata precedente: il consulente della Sicurezza, Mr. Bomb, dopo aver analizzato gli spostamenti del suo capo, identifica dei percorsi non giustificati. Il protocollo obbliga il CDA ad allontanarlo dalla società con effetto immediato. Pill si trova improvvisamente senza lavoro. Lascia immediatamente lo stabileed attraversa il parco in direzione della sua abitazione

Vita dei Soci di Lorenza Bernasconi, Marketing Manager di Gruppo Sicurezza

Immerso nei suoi pensieri Mr. Pill percorre il parco legger-mente innevato immergendosi in un mondo di mamme che spingono i passeggini, di gruppi di persone impegnate a fare jogging attorno al laghetto, imbacuccate che ascoltano musi-ca con gli auricolari. Nuove situazioni, viste solo in televisione. “Ora questo sarà il mio nuovo mondo senza il mio lavoro” scoraggiato tra un pensiero e l’altro, “potrò accompagnare a scuola mio figlio o mia moglie a fare la spesa quotidiana” rimugina, “ma la mia famiglia non è più abituata ad avermi in casa e poi mio figlio ha oramai 17 anni, a scuola ci vuole andare da solo!”Si ferma per lasciar passare una coppia di anziani con il cane e ripercorre mentalmente gli eventi degli ultimi giorni. Come può essere successo tutto questo con i sistemi di controllo e di sicurezza che occupano costantemente la mia esistenza?” Mentre sta concentrando la sua mente su un giornale abban-donato a terra che ha ripreso a svolazzare con il vento, decide di recarsi dal suo amico all’università. “Che bella sorpresa rivederti di nuovo in piedi!” esclama Lewis. “Ma come mai vieni a trovarmi a quest’ora, non do-vresti essere in Cina per lo sviluppo del nuovo farmaco?”.“In realtà sono stato licenziato ed ora mi trovo a bighellonare e a trovare il coraggio di rientrare a casa” risponde scoraggiato.Con gli occhi sgranati Lewis si lascia cadere sulla sua sedia e prega il suo amico di fare altrettanto; quest’ultimo lo aggiorna sugli eventi intercorsi dal loro ultimo incontro in ospedale. Do-po aver ascoltato attentamente il suo racconto, l’antropologo si alza ed estrae dalla sua libreria un voluminoso libro dal titolo “Riti e Tradizioni dell’Africa Primitiva”, apre una pagina colma di appunti scritti su pezzi di fogli che decisamente hanno conosciuto giorni migliori. “Questi sono le note prese quando mi trovavo sul fiume Niger in prossimità di un villaggio a studiare l’influenza dei riti ancestrali nella vita quotidiana di una Nazione in contrapposizione con la società moderna attuale. Un fatto singolare accaduto durante il mio studio, è consistito nel fatto che alcune persone si ritrovavano ad ef-fettuare delle azioni delle quali non avevano coscienza, azioni rilevatasi molto determinanti per il loro futuro.” “E cosa hai scoperto in merito?” incalzò Mr. Pill diventato improvvisa-mente avido di sapere. “Un dirigente di una multinazionale operante nelle materie prime - a capo dei piani di sviluppo all’estero - ha sottoscritto un trattato che prevedeva l’imple-mentazione della sua azienda a condizione di finanziare per 15 anni tre università secondo il modello americano. Rima-ne un mistero come tali Manager abbiamo accettato così di

buon grado degli accordi vincolanti contrari alle loro missioni aziendali. Inutile sottolineare che questi manager sono stati immediatamente allontanati dai loro posti” conclude Lewis, “nei miei appunti ho rilevato situazioni in cui i dirigenti han-no costantemente negato tali azioni, sebbene i fatti rilevino esattamente l’opposto”.“Mi sento molto vicino a tale situazione, difatti apparente-mente ho effettuato delle azioni compromettenti la società che amministravo in modo del tutto inconsapevole”. Ribatte Mr. Pill, che distrattamente sfoglia gli appunti del suo amico. Improvvisamente si blocca e, con gli occhi sbarrati legge la seguente frase “Il giorno precedente, in prossimità delle fe-stività Natalizie, gli è stato recapitato in azienda un regalo di indubbia origine africana, rappresentante, nella simbologia locale, la generosità”.“Ma quello che sto leggendo è la mia stessa situazione!” esclama Pill “questo è un punto sul quale poter iniziare a lavorare” ribatte Lewis esprimendo la richiesta di esaminare la statua per approfondirne la simbologia.Riattraversando il parco, si recano all’entrata dello stabili-mento farmaceutico. In ricezione trovano gli effetti personali di Mr. Pill, tra i quali la statua. Ritornando al laboratorio di antropologia, Lewis si accinge – con l’aiuto del suo insepara-bile assistente - ad analizzare la provenienza della statua, la simbologia, la composizione e l’età approssimativa.Prelevano un campione di materia e lo analizzano al micro-scopio, mentre sui manuali ne rilevano il significato e prove-nienza.Dopo alcune ore sono in possesso dei risultati. Tale scultu-ra proviene dal Gabon ed ha un’età di circa 120 anni, ma la questione più interessante è il significato: “la posizione seduta del guerriero con le mani in avanti e lo sguardo in direzione del cuore rileva la volontà di cambiamento di vita per un avvicinamento ad un senso più pragmatico ed equo della ripartizione delle ricchezze”. Molto confuso interroga Lewis con gli occhi e si alza dallo sgabello irrequieto. Cammina avanti e indietro nell’angusto spazio del laboratorio, riflettendo a tutti gli eventi intercorsi e decide di intrattenersi con la persona che è andato a visitare la mattina prima della scomparsa della formula.

Rieccoci, ma la storia non finisce qua. Sul numero di Ticino Business del prossimo mese, si concluderà il mistero della formula scomparsa.

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ROyAL TAg SI QuOTA SuL mERCATORoyal Tag, un’azienda ticinese hi-tech specializzata nella tecnologia RFID, è quotanda al mercato OTC-X gestito da Berner Kantonal Bank

Dal 28 settembre 2012, le azioni di Royal Tag SA, società svizzera ad alta tecnologia, saranno negoziabili presso la piattaforma regolamentata OTC-X di Berna della Banca Cantonale Bernese. Royal Tag opera nelle applicazioni RFID e si concentra sulla ricerca, sviluppo, produzione e distribuzione di sistemi di identificazione in radio-frequenza. In questo mercato è fra le

aziende con maggiore tasso di sviluppo.

L’identificazione tramite radio-frequenza (RFID) è una tecnologia chiave che trova sempre più applicazioni. Grazie all’impiego di sistemi RFID per il trasferimento di dati in radio-frequenza è possibile ottimizzare processi, tracciare e rintracciare oggetti, garantire autenticità, mi-gliorare la sicurezza, velocizzare la gestione delle merci e facilitare il controllo degli accessi. Così come le persone oggi comunicano su web, gli oggetti si parlano e dialoghe-ranno sempre più trasmettendo dati tramite applicazioni avanzate in radio-frequenza (la cosiddetta “Internet degli oggetti”). Nel 2011 a livello mondiale il business delle applicazioni RFID è stato di 6 miliardi di dollari e nei prossimi dieci anni si prevede che il mercato quadruplichi raggiungendo i 24 miliardi di dollari.

Leadership di nicchiaRoyal Tag si concentra in applicazioni RFID relative a tre nicchie: la tracciabilità e la rintracciabilità degli animali da reddito, le lavanderie industriali e soluzioni puntuali per l’industria. Royal Tag dispone di un Centro di ricerca e di un eccellente livello di know-how inerente ai materiali, ai metodi di produzione e alla tecnologia RFID oltre ad un importante portafoglio brevetti. Grazie al suo know-how, Royal Tag è anche punto di riferimento per istituti di cer-tificazione, organi ministeriali di controllo e università. La

ricerca, lo sviluppo e la produzione avvenendo integral-mente in Svizzera assicurano elevata qualità e affidabilità dei propri prodotti.

Le prospettive: da 4 a 40 milioni in 4 anniNel 2011 Royal Tag ha venduto oltre 3 milioni di Tags e 1’200 apparecchi di lettura raggiungendo un fatturato pari a 3,9 milioni di franchi con una perdita di 1,3 milioni di franchi causa importanti investimenti effettuati per finanziare investimenti e crescita. Per il 2012 è previsto un fatturato di oltre 7 milioni di franchi realizzato per la maggior parte con ordini già acquisiti. Fino al 2016 è prevista una costante crescita che porterà l’azienda a raggiungere un fatturato consolidato pari a 39 milioni di franchi mantenendo un margine EBITDA superiore al 20% e un EBIT superiore al 15%.

Gli azionisti “storici” rimangono alla guidaLe 253’200 azioni di Royal Tag del valore di 50 fran-chi sono possedute dagli investitori che hanno creduto nello sviluppo e accompagnato l’azienda nei suoi primi otto anni di attività. Compatibilmente con gli obiettivi di crescita, gli azionisti attuali hanno deciso di offrire circa 100’690 azioni, pari a quasi il 40%, al mercato. Il 60% della plusvalenza ottenuta sarà investita nella stessa azienda sotto forma di prestito postergato e ne finanzierà sia la crescita sia gli ulteriori investimenti.

Quotate alla piattaforma OTC-XPer garantire la negoziabilità e la liquidità del titolo, le azioni Royal Tag a partire da inizio autunno, saranno quotate presso la regolamentata piattaforma OTC-X della Banca Cantonale Bernese.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi aRoyal Tag SAVia Industria 1 - 6933 MuzzanoTel. +41 91 610 20 [email protected] - www.royal-tag.com

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Pubbliredazionale

vIvERE IN SvIzzERA: SuggERImENTI PER uN INvESTImENTO SICuRO NEL “mATTONE”

Presente sul mercato dal 1926 e con sede in una centra-lissima zona di Lugano, Immobiliare Fontana è una realtà specializzata nella compravendita, locazione e ammini-strazione di ville, case, appartamenti, immobili e terreni. L’agenzia spicca per la qualità dei servizi offerti e per la conoscenza approfondita del mercato e delle sue dina-miche, come pure per l’utilizzo di procedure collaudate e gestite da un team altamente professionale. Stabili-tà, concretezza e leadership in un mercato mutevole e impervio quale quello immobiliare, sono per l’acquirente una certezza assoluta, paragonabile soltanto alla solidi-tà del “mattone” che stanno per comprare. Il portfolio immobiliare è vasto, e la scelta di proposte nel Canton Ticino è interessante anche per i non residenti. Infatti è bene sapere che - nel rispetto di alcune linee gui-da - gli stranieri possono acquistare immobili in Svizzera. Uno straniero ha diritto di acquisto di una sola proprietà in Svizzera a scopo di abitazione secondaria, ovvero come appartamento di vacanza. Il permesso viene rilasciato dal-le preposte Autorità in circa 2 mesi, previo inoltro richiesta per l’acquisto di una specifica proprietà e prevede un uso a scopo turistico e non speculativo. In tal senso, si può risie-dere in Svizzera per un massimo di 6 mesi all’anno, oppure affittare la proprietà come appartamento ammobiliato.

Diverso il discorso per le superfici commerciali - uffici, negozi, alberghi, fabbriche e magazzini - che possono essere affittate a scopo di lucro o adibite a uso commer-ciale proprio. L’acquirente si deve però impegnare a non cambiare tale destinazione. La clientela di riferimento dell’Immobiliare Fontana è sia locale che internazionale. Le nuove normative, i vantaggi fiscali, la solidità economica, la stabilità politica e i tassi ipotecari ai minimi storici, hanno fatto sì che un elevato numero di stranieri abbiano scelto il Canton Ticino quale luogo ideale per trasferire la propria residenza. I cittadini dell’Unione Europea possono infatti ottenere una residenza primaria (permesso B) in Svizzera in tre casi: qualora abbiano un’attività lucrativa immobiliari dipenden-te, indipendente o qualora possano dimostrare di poter vivere di rendita senza assistenza da parte dello Stato.Al fine di poter ricevere il permesso B, il richiedente deve comprovare, per mezzo della compilazione dell’apposito questionario, di avere un contratto di lavoro della durata minima di un anno o a tempo indeterminato, di avere un’at-tività in proprio in cui l’attività viene svolta in modo effet-tivo e durevole e di avere mezzi finanziari sufficienti per provvedere al proprio sostentamento. Di regola, il permes-

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so B ha la validità di cinque anni e può essere prorogato.Da ricordare anche che chi si trasferisce in Svizzera e non esercita un’attività professionale sul territorio, può usufruire di quella particolarità fiscale elvetica che pas-sa sotto il nome di tassazione globale. In questo caso, il carico fiscale non viene calcolato in base al reddito o al patrimonio effettivo, ma forfetariamente, di regola calcolando un importo che corrisponde, come minimo, a cinque volte il canone di affitto annuale o il valore locativo della loro dimora. In ogni caso il reddito imponibile non può essere inferiore a 190’000.- CHF (parametro valido per il Canton Ticino). Quali obblighi si hanno nei confronti delle autorità fiscali, ad esempio, italiane? Il residente in Italia che intende trasferire la propria dimora in Ticino dovrà, prima di tutto, comunicare tale spostamento della residenza all’ufficio Anagrafe del proprio comune di provenienza dall’Italia che provvederà a iscrivere il cittadino italiano all’Aire, l’Anagrafe della popolazione italiana residente all’estero. Occorre inoltre che il soggetto che si è trasferito dall’Ita-lia, sposti in Svizzera la propria dimora abituale e crei in tale Paese la sede principale dei propri affari e interessi personali. Sulla base di quanto prevede la Convenzione contro le Doppie Imposizioni in vigore fra Italia e Svizze-ra, l’assoggettamento alle imposte italiane da parte del soggetto trasferito cesserà “appena trascorso il giorno del trasferimento del domicilio”. L’investimento immobiliare in franchi svizzeri permette di incrementare il valore sul lungo termine e offre rendi-menti superiori rispetto agli attuali di mercato. Un modo

intelligente e sicuro per preservare e rivalutare il proprio capitale investito. Immobiliare Fontana potrà assistervi con la sua vasta esperienza di settore nella scelta e l’ac-quisto della vostra abitazione.

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SANDRO vANINI SA CRESCE CON LO STAbILImENTO DI RIvERALa nuova sede aziendale di produzione e distribuzione presenta numerose innovazioni, ed è stata inaugurata ufficialmente nel maggio 2012

Spirito imprenditoriale, dinamismo, attaccamento al Ticino, adegua-mento della produzione ai moderni standard produttivi e alle esigenze del mercato, valorizzazione e ampliamento dell’offerta di specialità tradizionali ticinesi, fiducia nelle capacità e potenzialità di un’azienda che da oltre mezzo secolo è leader nella produzione di prodotti raffinati come marrons glacés, frutta candita, mostarda di frutta e mostarda purée. Questi i pilastri sui quali si regge una filosofia aziendale che ha portato la Sandro Vanini SA a investire risorse importanti per costruire la nuova sede aziendale di Rivera, nel Comune di Monte Ceneri. In un momento di recessione economica, il progetto ha testimoniato la volontà “anticiclica” dei proprietari – dal 1984 la famiglia Haecky di Reinach (BL) – di dare fiducia a lungo termine al marchio Sandro Vanini e al Ticino quale regione di produzione. In questo senso le premesse per questa scelta strategica erano ancorate su solide basi. Il riorien-tamento aziendale è infatti nato dall’esigenza di soddisfare l’aumento della domanda delle specialità tradizionali registrato negli ultimi dieci anni sui mercati tradizionali come Svizzera (50%) e Germania (30%), ma anche su quelli in forte espansione come Austria, Italia, Stati Uniti, Cina/Hong Kong, che coprono il 20% della produzione. Un aumento della domanda che rendeva necessario far fronte ai crescenti requisiti in materia di produttività, standard di certificazioni internazionali e nuove tecnologie di produzione, cosa questa che nella sede di Ca-slano non era più possibile assicurare. Sede storica cui, comunque, si deve un ideale omaggio, avendo permesso di raggiungere livelli di assoluta eccellenza (allegate le tappe più importanti dello sviluppo aziendale) e un fatturato che negli ultimi anni ha superato i 10 milioni di franchi per esercizio contabile con una crescita media annua del 4-5 %. La progettazione della nuova e moderna sede di produzione e distribuzione è iniziata il 1º maggio 2009, mentre la costruzione il 26 maggio 2010. “A distanza di tre anni – spiega il Direttore Dr. Gert Silber – possiamo contare oggi su un moderno e funzionale edificio che, nonostante i 27’000 m3 di volume, ha un’architettura piacevole e leggera, grazie al lavoro del nostro architetto Fabrizio Piattini di Montagnola”. Situato in posizione centrale, a poche centinaia di metri dallo svincolo autostradale A2 di Rivera, dà lavoro a 45 collaboratori in bassa stagione e a 70 in alta stagione, tutti formati nei rispettivi am-biti professionali e con una solida esperienza: sono presenti anche 6

diplomati universitari e diversi ingegneri alimentari. Collaboratori che operano nei moderni impianti produttivi e in particolare nelle zone di confezionamento, canditura dei marrons glacés, canditura della frutta, laboratorio qualità e sviluppo, cella frigo centrale: impianti ottimizzati che, oltre a consentire il conseguimento delle certificazioni interna-zionali per la sicurezza alimentare, garantiscono un flusso materiale più razionale, con evidenti benefici anche dal profilo dell’efficienza produttiva”.Un nuovo «tempio del gusto» dove moderno fa rima con tradizione. La lavorazione dei prodotti Sandro Vanini, difatti, richiede ancora una notevole manualità e doti artigianali, che, unite ai «segreti» tramandati di generazione in generazione, li rendono unici e apprez-zati dai buongustai. Prodotti elaborati con metodi naturali, capaci di trasformare ogni piatto in una festa per gli occhi e il palato. “Questo bagaglio di conoscenze di inestimabile valore – sottolinea Fernanda Raas, Responsabile delle vendite – è il valore aggiunto di un sistema produttivo che consentirà il lancio di altre innovative specialità Sandro Vanini. Infatti, in un’epoca nella quale la globalizzazione appiattisce e uniforma anche i sapori, solo un’azienda che privilegia e applica i principi della conduzione familiare improntata alla qualità, ha chan-ces di rimanere leader e rafforzare la propria posizione nel panorama economico nazionale e internazionale”. Un concetto declinato anche nel nuovo orientamento aziendale, orientamento non solo infrastrut-turale e logistico, ma anche concettuale e di immagine. Se fino al 2010/11 «Vanini» era descritta come «specialista per frutta candita», dal 2011/12 si parla di «Sandro Vanini SA» con un claim che valorizza la «produzione e vendita di un ampio assortimento di specialità del Ti-cino», offrendo anche un riscontro «gustosamente» concreto: il nuovo complesso di Rivera ospita, infatti, un Factory Gourmet Shop di 90 m2 dove sono esposte le specialità ticinesi con marchio Sandro Vanini, e dove vengono proposti prodotti ticinesi da più di 30 diversi produttori locali, specialità nazionali ed eccellenze agroalimentari internazionali, che la clientela può degustare e naturalmente acquistare.

SANDRO VANINI SAVia Vignascia 21 - 6802 RiveraTel. +41 91 611 27 40 - Fax +41 91 611 27 [email protected] - www.sandrovanini.ch

Fernanda Raas, Responsabile vendite,con Dr. Gert Silber, Direttore Sandro Vanini SA

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Con noi per nuovi orizzonti

Benvenuti nella nostra Banca, anche noi siamo una PMI.

Essendo una banca locale e indipendente sotto il profilo imprenditoriale, siamo noi

stessi una PMI e pertanto conosciamo le sfide con cui vi confrontate. Siamo flessibili,

ci impegniamo per il raggiungimento dei vostri obiettivi e parliamo la vostra stessa

lingua. Nel contempo facciamo parte del Gruppo Raiffeisen, che può contare su oltre

200 consulenti alla Clientela Aziendale. Per questo disponiamo di un‘ampia rete e

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Svizzera. Sia che si tratti di traffico dei pagamenti, liquidità, investimenti o della vostra

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