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M. Usai Circuiti digitali 3 1 La Trasformata Z

Trasformata Z

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La Trasformata Z

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3 LA TRASFORMATA Z3 LA TRASFORMATA Z

Per i sistemi a tempo discreto la trasformata z è come la trasformata di Laplace per i sistemi a tempo continuo.Rappresenta una generalizzazione della trasformata di Fourierper i segnali e i sistemi a tempo discreto (TD).La relazione tra input e output di un sistema a tempo discreto richiede la moltiplicazione di appropriate trasformate z.

Per la trasformata Z possono essere definiti poli e zeri(valori di Z che annullano rispettivamente il denominatore e il numeratore della trasformata) e le stesse utili regole e intuitivi significati validi per i sistemi a tempo continuo.

Dalla trasformazione Z è facilmente ottenibile la risposta in frequenza del sistema e può essere messa in relazione

con un’appropriata trasformata di Fourier.

Page 3: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 3

La rappresentazione dei segnali campionati in termini di L-Trasformata è data dalla relazione:

0( ) ( ) nTs

nX s x nT e

∞ −

== ∑

essa contiene i termini esponenziali, ciascuno dei quali rappresenta il ritardo finito del generico impulso ennesimo.Per ottenere una forma algebrica della equazione caratteristica dei sistemi campionati si esegue una trasformazione dalla variabile complessa s a una variabile z:

zln T1s ez sT =⇒= da cui:

-nTs n1s ln z 1n 0 n 0T s ln zT

X(z) X(s) x(nT) e x(nT) z∞ ∞ −

== ==

= = =∑ ∑

che prende il nome di z trasformata della funzione x(nT) di cui la X(s) è la L-Trasformata.

Page 4: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 4

Confrontando la L-Trasformata e la Z-Trasformata:

{ }

{ } )(x(nT)ZX(z)

e

dt e x(t)x(t)LX(s)

0n

0

ts-

=

==

==

nznTx

si vede come:

• la variabile continua e indipendente t sia sostituita dalla variabile discreta n;

• l’integrazione sia sostituita da una sommatoria.

Page 5: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 5

3.1 Definizione della trasformata ZLa trasformata z della sequenza x(n) è definita dalla relazione:

∑∞

−∞=

−=n

nznxzX )()( con z variabile complessa.

La trasformata Z è definita come trasformata Z bilatera (two-sided z trasform), per n che varia da -∞ a +∞trasformata Z monolatera(one-sided z trasform), che è la stessa espressione per n che varia da 0 a ∞.

∑∞

=

−=0

)()(n

nznxzX

Quindi la trasformata Z monolatera (one-sided z trasform) è usata soprattutto per le sequenze causali, dove le due trasformazioni sono sempre identiche.

Per la presenza del fattore z -n è possibile che la trasformata Z converga, anche quando la DTFT non converge.

La trasformata z monolatera si utilizza per la soluzione di equazioni alle differenza finite con condizioni iniziali non nulle (analogamente alle L-trasformate monolatere).

(3.1.1)

Page 6: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 6

Di seguito non sarà fatta questa distinzione e semplicemente ci si riferirà alla trasformata bilatera come alla trasformata Z della x(n).

Per la trasformata Z valgono le seguenti proprietà:Le due versioni coincidono se x(n)=0 per ∀ n<0;per z=ejω la trasformata z bilatera coincide con la trasformata

discreta di Fourier (DTFT Discrete-Time Fourier Transform) di una sequenza x[n], se questa esiste;entrambe le trasformate ( Laplace e Fourier) sono operatori lineari:Z{a x1(n)+b x2(n)}=a Z{x1(n)}+b Z{x2(n)}.

Si noti che la funzione X(z) è, di fatto, una serie di Laurent nella variabile complessa z e così tutte le proprietà e i teoremi validi per queste serie nella teoria delle variabili complesse si applicano alla trasformata z.

Page 7: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 7

Es: Poiché i termini della sommatoria sono moltiplicati per z –n, èpossibile che la trasformata Z converga quando la DTFT non converge.

1

3

5

3

1

-1-2-3-4-5-6 0n

X1[n]

[ ] [ ] [ ] [ ] 00,,15,061 ==−=−⇒ XXXnX K per cui:

[ ] [ ]( )[ ] 0123456 0135310 zzzzzzzzX

eznXzX njn

⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅=

⋅⋅= ∑+∞

∞−

−− ω

che converge tranne che per n z z ∀ = ∞⇒ ∞ = ∞

Page 8: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 8

1

3

5

3

1

210-1-2-3 3

n

X2[n]

[ ] [ ] [ ] [ ] [ ][ ] [ ] [ ] 00,12,31

,50,31,12,032

=====−=−=−⇒

XXXXXXXnX

[ ] 321023 0135310 −−− ⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅= zzzzzzzzX

( ) ( )∞=∞∞=∞==∀ − nzz z per e 00per che tranne converge 1

Page 9: Trasformata Z

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1

3

5

3

1

543210 6

n

X3[n]

[ ] [ ] [ ] [ ] [ ][ ] [ ] [ ] 06,15,34

,53,32,11,003

=======⇒

XXXXXXXnX

[ ] 6543210 0135310 −−−−−− ⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅= zzzzzzzzX

1converge tranne che per 0, infatti 0 z z −∀ = = ∞

Page 10: Trasformata Z

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n

X[n]

… …gradino unitario

x[n] = u[n] non è assolutamente sommabile, infatti:

[ ] ∞=∑+∞

−∞=n

nu

mentre la sequenza z-n u[n] è assolutamente sommabile se z > 1Infatti:

[ ] L+⋅+⋅+⋅+⋅= −−− 3210 1111 zzzzzX

Per il gradino unitario la trasformata z esiste con una ROC |z|>1

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M. Usai Circuiti digitali 3 11

ALTRI ESEMPI

La serie ∑∞

=

0n

na può essere espressa: 1per 1

11

0>

−= −

=

−∑ aa

an

n

e la serie ∑=

−2

1

n

nn

na( )

1

1

1

212

1

+−−

=

−−

=∑ aaaa

nnn

nn

n

Esempio 1

[ ] [ ]

[ ] [ ] ( )az

zaz

azznuazX

nuanx

n

n

n

nn

n

−=

−===

=

=

−∞+

−∞=

− ∑∑ 10

1

11

Converge per |az –1| < 1 per cui deve essere | z | > | a |

a

Im

ReROC

Page 12: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 12

Esempio 2

[ ] [ ]

[ ] [ ]

( )1

1

1 1 1

2 3 4 2 3

2 3 4 2 3

0

1

1

.... 1 ...

/1 /

n

n n

n

nnn n n n

n n n n

n

n

x n a u n

X z a u n z

za z a z a za

z z z z z z z za a a a a a a a

z z z a za a z a z a

=−∞

− ∞ ∞ ∞

− − −

=−∞ = = =

=

= − ⋅ − −

= − − − =

= − = − = − = − =

= − − − − − = − + + + +

− = − = = − −

∑ ∑ ∑ ∑

∑ converge se | a–1 z | < 1| z | < | a |

ROC

|a| Re

Im

Page 13: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 13

Esempio 3

[ ] [ ] [ ]

[ ]

=+

+−

=

=

−+

=

−+

=

−−

=

−∞

=

− ∑∑

31

21

1212

311

1

211

1

31

21

31

21

11

0

1

0

1

zz

zz

zz

zzzX

nununx

n

n

n

n

nn

La ROC è definita per | 1/2 z-1 | < 1 e | 1/3 z-1| < 1 ossia per| z | > 1/2 e | z | > 1/3. La prima condizione le verifica entrambe.

Page 14: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 14

Esempio 4

[ ]

[ ] 111

1

11

11

0

−− −++

−=

>++=

zazazX

naanx

n

nn

n

L

K

La ROC è definita per | z | > max( | a1 | , … , | an | )

Page 15: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 15

Regione di convergenza

Per definire la regione di convergenza occorre tener presente che essa:

• non può contenere alcun polo, infatti per definizione la trasformata z non converge in corrispondenza di un polo

• ed è limitata da poli o da zeri o da infinito.

Per dimostrare ciò si possono fare le considerazioni riportate di seguito.

Page 16: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 16

Per verificare che la regione di convergenza è limitata da polisi consideri da prima il caso una sequenza monolateradestra e assumiamo che i poli siano a0, a1, …., aN , essendo aN il polo a cui corrisponde l’ampiezza maggiore.

Per semplicità si ipotizza che i poli siano tutti semplici, poichéla dimostrazione é facilmente generalizzabile.

Quindi per n>n0 definito, la sequenza consiste in una sommatoria di esponenziali della forma:

La regione di convergenza è determinata dall’insieme dei valori di z per i quali la sequenza x(n) z-n è assolutamente sommabile.

( ) 0

0

( ) , n>nN

n

k k

k

x n A a=

=∑

Page 17: Trasformata Z

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• Poiché una sequenza monolatera destra della forma é assolutamente sommabile per |z|> |aN|, ma non per |z|<|aN|. Ciò implica che la sequenza x(n) ha una regione di convergenza definita per |z|> |aN|, cioè è limitata all’interno dal polo con ampiezza maggiore e all’esterno dall’infinto.

( )n nka z−

Im(z)

Re(z)

R

a) Right-sided x(n)

r-

× × ×a b c

z plane

Page 18: Trasformata Z

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• Con procedimento analogo si dimostra che per la sequenza monolatera sinistra la regione di convergenza è limitata all’esterno dal polo con ampiezza minore e all’interno da z=0, se no>0, mentre converge anche in z=0 quando no≤0, essendo la sequenza anticausale.

Re(z)

Im(z)

R

b) Left-sided x(n)

r+

× × ×a b c

Z plane

Page 19: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 19

Per una sequenza bilatera alcuni dei poli sono relativi a indicin≥0 e la restante parte a indici n≤0.

La regione di convergenza sarà limitata: • all’interno dal polo con ampiezza maggiore relativo a indici

n con n ≥0 e • all’esterno dal polo con ampiezza minore relativo a indici n

con n ≤0.z plane

Re(z)

Im(z)

R

c) Two-sided x(n)

r-

r+

× × ×a b c

Page 20: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 20

Regione di convergenzaIn generale la serie X(z) converge solo per certi valori di z, ossia:

( ) e zx(n) (z) X ezz -jωj

-n

njω ∑+∞

∞=

−⋅=⇒=

converge se: +∞<⋅∑+∞

∞=

-nzx(n) n

ossia se è verificata la condizione di assoluta sommabilità.

Osservazioni:1. La Z{} può essere applicata ad una classe di sequenze più

ampia rispetto alla Trasformata Discreta di Fourier(DTFT);2. Se c’è convergenza per z0=|z0|e jω o, la serie converge in tutti i

punti della circonferenza di raggio |z0| e centro nell'origine;3. Calcolare la Trasformata Discreta di Fourier (DTFT) equivale

a valutare la Z{} sul cerchio unitario.

Page 21: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 21

Sequenze bilatere generiche (Two-Sided z Transform): la regione di convergenza R per X(z), se esiste, è un anello anulare (anular ring) nel piano z della forma:

r- < |z| < r+ ;

r- e r+ devono essere incluse nelle specificazioni di X(z) affinchéla trasformata di z sia completamente definita.Le quattro possibili forme della R sono illustrate nella figura successiva.

(3.1.2.)

Page 22: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 22

Si noti che nei casi riportati nelle figure (b) e (d), il limite inferiore della ROC é: r- = 0, mentre nei casi riportati nelle figure (a) e (d), il limite superiore della regione di convergenza è: r+ =∞.

La ROC può, o non può contenere z = 0 o z = ∞, rispettivamente. Per esempio nel caso(a) si può avere:r- < |z| < ∞ oppure r- < |z| ≤ ∞mentre nel caso (b):0< |z| < r+ oppure 0< |z| ≤ r+.Tutti i quattro casi diventano gli stessi se r- =0 e se r+=∞ : in tal caso x(z) converge ovunque, fatta eccezione per z=0 e/o z=∞.

Re(z)

Im(z)R

a) Right-sided x(n)

r- Re(z)

Im(z)

R

b) Left-sided x(n)

r+

Re(z)

Im(z)

R

c) Two-sided x(n)

r-

r+

Re(z)

Im(z)R

d) Finite-Duration x(n)

Page 23: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 23

La sua trasformata Z è quindi della forma: )()(

0

∑∞

=

−=nn

nznxzX

e, se converge per z = r, essa converge per tutti gli |z|>|r| con possibile eccezione per z = ∞, come illustrato in figura 3.1(a).In particolare se n0 <0, la trasformata z contiene il termine z|no|e quindi non converge per z = ∞.Comunque, se n0 ≥ 0, la sequenza è causale e X(z) converge per z=∞.

Tutti e quattro i casi corrispondono alle seguenti condizioni nel dominio del tempo:Sequenze monolatere destre (Rigth-sided sequences):Una sequenza x(n) che soddisfa la condizione: x(n) = 0 n < n0 con n0 definito, è chiamata sequenza monolatera destra (rigth-sided sequence).

L'ultimo caso è particolarmente utile poiché, se la regione di convergenza R contiene z=∞, si deduce immediatamente che la sequenza è causale.

Page 24: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 24

Sequenze monolatere sinistre(Left-sided sequence):

Una sequenza x(n) che soddisfa la condizione:x(n)=0 n>n0,

per un certo valore di n0, è chiamata sequenza monolaterasinistra (left-sided sequence).

La sua trasformata è quindi della forma: )()(0

∑−∞=

−=n

n

nznxzX

e se converge per z = r, converge per tutti i |z| < |r| con possibile eccezione per z = 0, come illustrato per in fig. 3.1(b). In particolare, se n0 > 0, allora X(n) contiene il termine z -|no| e quindi non converge per z = 0. Comunque, se n0 ≤ 0, la sequenza è anticausale, e la sua trasformata converge per z = 0.

Page 25: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 25

Sequenza bilatera (two-sided sequence):

Se una sequenza x(n) non è nè monolatera destra né monolaterasinistra, e non ha lunghezza finita, è chiamata sequenza bilatera, e la regione di convergenza R per X(z) è della forma mostrata in fig. 3.1(c), ammesso che esista.

Sequenza di durata finita (Finite-length sequence):

Se x(n) =0 , n<n1 e n>n2, è evidente dalla definizione della trasformata z, che X(z) è converge ovunque tranne che per z=0 e/o per z=∞ , vedi fig.3.1 (d).In particolare, se n2 ≤ 0, allora x(n) è anticausale, e X(z) converge per z = 0. Se d'altro canto, n1≥0 allora x(n) è una sequenza causale, e X(z) converge per z = ∞.

Page 26: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 26

Funzioni razionali in z

Una importante classe delle trasformate Z è quella delle funzioni razionali X(z), cioè rapporto di polinomi in z.•Le radici del polinomio a numeratore sono chiamati zeri di X(z) poiché per questi valori di z, X(z) è uguale a zero.• Le radici del polinomio a denominatore sono chiamati poli di X(z), poiché X(z) è infinita per questi valori di z.

I poli giacciono all'esterno della regione di convergenzaLa ROC infatti è delimitata dai poli o da infinito. Più precisamente, la regione di convergenza ROC è delimitata dal più piccolo e/o dal più grande polo di X(z).

Gli zeri possono naturalmente trovarsi in un punto del piano qualunque.

Page 27: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 27

Un tipico diagramma poli/zeri è mostrato nella figura seguente.Il cerchio unitario |z| = 1 ha un significato speciale, come mostrato di seguito.

Le precedenti definizioni e considerazioni sono riportate per i seguenti segnali:

Impulso ( Impulse): per x(n) = δ (n), si ha semplicemente;

X(z) = 1 per 0≤ |z| ≤ ∞ (3.1.3)

e quindi X(z) converge ovunque, essendo: ∑∞

−∞=

−=n

nx(n) zX(z)

a) Causal (with |a| < 1)

Re(z)

Im(z)

a-1 1

Re(z)

Im(z)

b) Anticausal (with |a| > 1)

a-1 1

unit circle

Page 28: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 28

Impulso ritardato ( Delayed Impulse):per x(n) = δ (n-nd) con nd > 0,

X(z) = z – nd per 0 < |z| ≤ ∞ (3.1.4)

mentre per x(n) = δ (n + na) con na>0,

X(z) = z +na per 0 ≤ |z| < ∞ (3.1.5)

Gradino unitario( Unit Step):per x(n) = u(n), si ha:

1 ,1

1)( 10

>−

== −

=

−∑ zperz

zzXn

n

e quindi X(z) ha un singolo polo per z = 1. Moltiplicando numeratore e denominatore per z, possiamo ancora scrivere X(z)come:

1|| ,1

)( >−

= zperz

zzX

dove si vedere che X(z) ha uno zero per z = 0.

(3.1.6)

Page 29: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 29

Sequenza esponenziale (exponenzial sequence) :per l’esponenziale causale x(n)=anu(n),

)7.1.3( per converge ,1

1

)()(

1

0

1

0

azaz

zaz

azzazX n

n

n

n

n

>−

=−

=

==

=

−−∞

=∑∑

X(z) ha un polo per z=a e uno zero per z=0 come mostrato in figura 3.2(a). D’altro canto, se x(n) = -anu(-n-1), che è anticausale,

∑∑∞

=

=

−−

−∞=

<−

=−−

=

−=

−=−=

0

1

1

per converge ,/1/

)()(

n

n

n

n

n

n

n

azaz

zazaz

az

az

azzazX

Questo diagramma poli/zeri è mostrato in figura 3.2(b). Si vede la necessità di indicare la regione di convergenza in X(z), altrimenti le trasformate z di queste due diverse sequenze in (3.1.7) e (3.1.8) dovrebbero essere esattamente le stesse.Nella tabella successiva sono riportate le trasformate di sequenze comuni.

(3.1.8)

Page 30: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 30

( )( )( )( )

( )

( )

( )

( ) ( )[ ] ( ) ( )

( )[ ] ( ) ( )

( )[ ] ( ) ( )

( )[ ] ( ) ( )

( ) rzzrzr

zrnunr

rzzrzr

zrnunr

zzz

znun

zzz

znun

azazanuna

azaz

nua

azaz

nua

zz

nu

zz

nu

zzmmnzzmmn

zn

n

n

n

n

n

m

m

>+−

>+−

>+−

>+−

>−

<−

−−−

>−

<−

−−−

>−

∞<>+>>−

−−

−−

−−

−−

2210

10

0

2210

10

0

210

10

0

210

10

0

21

1

1

1

1

cos21sin1sin

cos21cos1cos

1cos21

sin1sin

1cos21

cos1cos

1

111

11

11

11

11

10,

00, all1

ROCaTrasformat-ZSequenza

ωωω

ωωω

ωωω

ωωω

δδδ

Page 31: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 31

Osservazioni

Per avere corrispondenza biunivoca fra sequenze e trasformate

occorre specificare la regione di convergenza (R oppure ROC);

Le trasformate di interesse sono in genere funzioni razionali reali

della variabile (z-1) o della (z).

Page 32: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 32

3.2. Trasformata z inversa o antitrasformata z

Spesso si possono analizzare segnali o progettare sistemi a tempo discreto usando le loro trasformate z, senza dover riconvertire le trasformate alle sequenze corrispondenti.

Ma questa conversione è talvolta voluta o necessaria e prende il nome di trasformazione inversa z , o antitrasformata.

La definizione formale della trasformata z inversa èconcettualmente semplice, ma talvolta scomoda da usare.

In particolare, per le trasformate di funzioni razionali si hanno metodi più semplici per invertire la trasformata z.

Page 33: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 33

Per determinare l'espressione della antitrasformata z si utilizza il teorema dell’integrale di Cauchy della teoria delle variabili complesse, che stabilisce che:

(3.2.1) 0 ,00 ,1

21 1

≠=

=∫Γ

kk

dzzj

k

π

dove Γ è il contorno di integrazione in senso antiorario, comprendente l’origine (percorso che contiene l’origine).Quindi per ricavare x(n) da X(z), si moltiplicano entrambi i membri della (3.1.1) per zk-1/2πj e si integra lungo un opportuno contorno Γ in R per ottenere:

).(21)(

)(21)(

21

1

11

kxdzzj

nx

dzznxj

dzzzXj

kn

n

n

knk

==

=

∫∑

∫ ∑∫

Γ

−+−∞

−∞=

Γ

−∞=

−+−

Γ

π

ππ

Page 34: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 34

Quindi la trasformata inversa z è data da:

(3.2.2) ,)(21)( 1∫

Γ

−= dzzzXj

nx n

π

dove Γ è un contorno in senso antiorario nella regione di convergenza di X(z), comprendente l’origine. Si sa che un’opportuna Γ comprendente l’origine può sempre essere definita, poiché R è un anello centrato nell’origine .

Page 35: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 35

Nel caso generale, dove X(z) è una funzione razionale di z, il teorema del residuo di Cauchy stabilisce che x(n) può essere valutata attraverso la formula:

(3.2.3) ,)( ∑=i

inx ρ

dove i ρi sono i residui di X(z) zn-1 dei poli all’interno di Γ. Per mettere in evidenza i k poli per z = pi si scrive esplicitamente

(3.2.4) ,)(

)()( 1k

i

in

pzzzzX

−=− φ

e il residuo per i pi è dato da

(3.2.5) )()!1(

11

1

ipzki

k

i dzzd

k =−

−=

φρ

e quindi

[ ] 11

11

)()()(essendo)()()!1(

1 −−

−−

−=−

−= nk

iik

nki

k

i zzXpzzdz

zzXpzdk

φρ

Molto spesso k=1, e in tal caso la (3.2.5) diventa semplicemente(3.2.6) ).( iii pφρ =

Page 36: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 36

3.3. Trasformata z inversa per le sequenze causali

Se la regione di convergenza include z = ∞, cioè se R è della forma |z| > r, la sequenza è causale.Se inoltre X(z) è una funzione razionale di z, allora x(n) può essere ottenuta molto più semplicemente, con l’uso diretto delle definizioni formali della trasformata z inversa, (3.2.2) oppure della (3.2.3). In particolare, X(z) può essere espressa come il rapporto di due polinomi della forma

(3.3.1),z ,)()()(

0

0 rza

zb

zDzNzX N

k

kk

M

m

mm

>==∑

=

=

Per invertire la trasformata z si possono usare i metodi validi per le funzioni razionali riportati di seguito.

Page 37: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 37

Metodi per calcolare la trasformata inversaEsistono diversi modi per calcolare la trasformata inversa; i piùcomuni sono riportati di seguito:Metodo per ispezione:Si utilizzano all'inverso le tabelle sequenza-trasformata:Metodo della divisione lunga (Long Division)Partendo dalle potenze di valore z-1, si divide N(z) per D(z) per esprimere X(z) nella serie di potenze originale (3.1.1) cioè:

...)2()1()0(.........

21

110

110

+++++++++

−−

−−−−

zxzxxzbzbbzazaa M

MN

N(3.3.2)

Le x(n) sono quindi ottenute direttamente come i coefficienti della serie di potenze risultante da X(z).

Quando il numeratore è un polinomio di grado maggiore rispetto al denominatore, occorre porre la funzione razionale in forma propria, in modo che il grado del polinomio al numeratore risulti minore del grado del polinomio a denominatore.

Page 38: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 38

1. Metodo per ispezione:Come nella trasformata di Laplace, si fa uso delle tabelle delle trasformate diretta e inversa.Es: [ ]nukaaz

azk n↔>

− −11

Es: ROC |z| > |a|

( )21

1

2

2

2

2

61

651

25

61

65

25156

1230−−

+−

−=

+−

−=

+−−

=zz

z

zz

zzzz

zzzX Poli: 1/2 1/3

( )

+−+

=

−+

−⋅

=

+

=−−

−−

−−

−− 11

12121

11

12

11

1

2

1

1

311

211

21

31

311

211

211

311

311

211 zz

zCCCC

zz

zCzC

z

C

z

C

C1 = 3 C2 = 2

[ ] [ ]nunxzz

nn

+

=⇒

−+

−=

−− 312

213

311

2

211

311

( ) azaz

nuan >−

↔ −111

Page 39: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 39

[ ] 11

1

2133

216

26

−−

−+−=

−=

−=

zzz

zzXEs:

Polo: z = 2

[ ] [ ] annnx n >≥⋅+−=⇒ z ROC0233δ

( )

∞<↔>+

>↔>−

>−

↔ −

z z 0mcon )(

0z z 0mcon )(1

1

m-

m-

1

mn

mn

azaz

nuan

δ

δ

Page 40: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 40

Metodo della scomposizione o espansione in funzioni razionali elementari, o frazioni parziali (Partial Fraction Expansion) o fratti:

Se M < N e la X(z) non ha poli multipli, essa può essere sviluppata in frazioni parziali della forma:

01

1

0

( )( ) , |z| r( ) 1

Mm

Nm

m kN

k kkk

k

b zAN zX z

D z p za z

=−

− =

=

= = = >−

∑∑

∑dove pk sono i poli di X(z). Ma ciascun termine della (3.3.3) èproprio la trasformata z di una sequenza esponenziale, e quindi la trasformata inversa di z per X(z) è data da

∑=

=N

K

nkk nupAnx

1).()(

(3.3.3)

(3.3.4)

Page 41: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 41

Il polinomio resto R(z) è dell’ordine di M’ = N-1 o minore. Quindi R(z)/D(z) può essere sviluppato in una espansione in frazioni parziali come prima e X(Z) risulta:

(3.3.6)

Se M ≥ N, si divide N(z) per D(z), partendo dalle potenze più alte di z-1 per ottenere

)()(

..................

01

1

01

10 zDzR

CzCzCbzbzbaza

NMNM

MM

NN +

++++++++

−+−−

−−−

(3.3.5)

10 1

( )( ) , |z| r( ) 1

M N Nn i k

iki k

AN zX z C zD z p z

−= =

= = + >−∑ ∑

).()()(1

'

0nupAinCnx

N

k

nkk

NM

ii ∑∑

=

=+−= δ

Page 42: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 42

Il polinomio resto R(z) è dell’ordine di M’ = N-1 o minore. Quindi R(z)/D(z) può essere sviluppato in una espansione in frazioni parziali come prima e x(n) risulta:

(3.3.6)).()()(

1

'

0nupAinCnx

N

k

nkk

NM

ii ∑∑

=

=+−= δ

La ROC (regione di convergenza) di X(z) è l'intersezione delle ROCi dei singoli termini della sommatoria.

( )

∞<↔>+

>↔>−

>−

↔ −

z z 0mcon )(

0z z 0mcon )(1

1

m-

m-

1

mn

mn

azaz

nuan

δ

δ

10 1

( ) ( )( ) ( ) , |z| r( ) ( ) 1

M N Nn i k

iki k

AN z R zX z Q z C zD z D z p z

−= =

= = + = + >−∑ ∑

Page 43: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 43

Funzioni Razionali in z

Una gran parte delle trasformate-Z in uso, sono costituite da funzioni razionali del tipo:

( ) ( )( )zDzNzX = Con N(z) e D(z) polinomi in z

Spesso si definisce la forma equivalente in z -1

ZERI : radici di X(z) sono i valori di z tali che X(z) → 0POLI : radici di D(z) sono i valori di z tali che X(z) →∞

per i quali X(z) presenta discontinuità

La ROC è delimitata dal modulo del più piccolo e/o del più grande polo di X(z)

Es: ( ) ( )( )( )

( )( )132

13121

11

1

+−−

=+−

−= −−

zzzz

zzzzX

Re(z)

Im(z)

-1 32

13

:poli

20

:zeriIn base all’affermazione precedente si hanno tre possibili regioni di convergenza:|z| < 1 minore del polo più piccolo1 < |z| < 3 compreso tra il più piccolo e il più grande|z| > 3 maggiore del polo più grande

Page 44: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 44

Espansione in frazioni parziali

Essenzialmente è la stessa utilizzata per le trasformate di Laplace.Alcune differenze si hanno quando si usa z-1

( )( )

( )∏

=

=

=

=

−−

=

=

=

=

==== N

kk

M

kk

N

k

kNk

M

k

kMk

MN

N

k

kNk

M

M

k

kMk

N

N

k

kk

M

k

kk

zda

zcb

za

zbz

zaz

zbz

za

zbzX

1

10

1

10

0

0

0

0

0

0

1

1

si ha che:

• per qualsiasi M , N non si hanno poli per z = ∞• Se M < N si hanno N – M zeri in z = 0• Se M > N si hanno M – N poli in z = 0

In generale: [ ] ( )( ) ( ) ( )

( )1

11

1

1

−−

+==zDzRzQ

zDzNzX

Q(z –1) quoziente della divisione fra N(z -1) e D(z -1)R(z –1) resto della divisione fra N(z -1) e D(z -1)

dove:

•Se M < N Q(z –1) ≡ 0•Se M > N Q(z –1) esiste e può essere anti-Trasformato per ispezione

(somma di impulsi), mentre R(z –1)/D(z -1) è la funzione razionale propria

Page 45: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 45

Espansione in frazioni parzialiSe la funzione razionale è propria (grado del numeratore < grado del denominatore):

Poli semplici ( ) ( ) ( )kdzkk

N

k k

k zXzdAzd

AzX=

=− −=

−=∑ 1

11 1

1

per funzioni a coefficienti reali, poli e residui sono complessi coniugati

Poli multipli r distinti con molteplicità mk

( ) ( ) ( ) ( )∑=

−−−

−++

−+

−=

r

kmk

k

k

k

k

k

k

zd

A

zd

Azd

AzX mk

11211 111

21 L

Poiché la ROC di X(z) deve essere l’intersezione della ROC dei singoli termini frazionari, allora usualmente risulta |z1| < |z| < |z2| , con z1 e z2 opportuni

11 −− zdA

k

k( ) 1 se n

k k kA d u n d z<

( ) 2 se1 zdnudA knkk >−−−

Page 46: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 46

Espansione in fratti semplici

Solo per X(z) funzioni razionali

( ) ( ) ( ) ( )[ ] [ ]

0

1

11211

1!

1;111

21

=

=−−−

⋅−=

−++

−+

−=∑

z

k

kk

k

k

r

kmk

k

k

k

k

k

k

dzzXzdd

kA

zd

A

zd

Azd

AzX mkL

( )( )

( )∏

=

=

=

=

=

=

−=== N

kk

M

kk

N

k

kNk

M

M

k

kMk

N

N

k

kk

M

k

kk

zda

zcb

zaz

zbz

za

zbzX

1

10

1

10

0

0

0

0

1

1

Per poli semplici

( ) ( ) ( ) ( )kdzkk

r

k k

k zXzdAzd

AzX=

=− −=

−=∑ 1

11 1;

1Formula per determinare i residui

Per poli multipli

Page 47: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 47

Metodo per espansione in serie di potenze

Se X(z) non è un funzione razionale di z, la sua trasformata Z inversa x(n) può anche essere ottenuta dallo sviluppo in serie di potenze di X(n). Per ottenere lo sviluppo in serie di potenze in z-1

Es:11

1−− az

Si fa la divisione secondo il procedimento illustrato: 1 / (1- a z –1)

1- a z -1 11- a z -1

a z -1

a z –1- a2 z –2

a2 z –2 ….

Per cui: 1 + a z –1 + a2 z –2 + …

Page 48: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 48

3.4. Proprietà della trasformata ZLe seguenti importanti proprietà della trasformata z sono facilmente deducibili dalle sue definizioni.

Linearità (Linearity)La trasformata z di una somma pesata di sequenze uguaglia le corrispondenti somme pesate delle trasformate z cioè:w(n) = ax(n) + by(n) implica che :

W(z) = aX(z) + bY(z), Rw⊃ (Rx∩ Ry), (3.4.1)

dove le notazioni riportate sono state usate per indicare che la regione di convergenza di W(z), contiene l’intersezione di quelle di X(z) e Y(z). Rw èpiù grande di Rx ∩ Ry soltanto se un polo sul contorno di Rx o Ry è annullato da uno zero ottenuto nella somma pesata.

Page 49: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 49

Traslazione nel tempo. Ritardo e Anticipo (Delay o Advance)

Per w(n) = x(n - nd),

X(z) zW(z) -nd= (3.4.2)

con Rw coincidente con Rx fatta eccezione, possibilmente, per z = 0 e z = ∞. Poiché un ritardo di nd=1 comporta che X(z) sia moltiplicato per z-1 o viceversa, z-1 è talvolta considerato come l’operatore di ritardo unitario(unit delay operator). Allo stesso modo un anticipo di -na genera :

X(z) zW(z) na= (3.4.3)

e z è talvolta chiamato operatore di anticipo unitario (unit advance operator)

Page 50: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 50

Convoluzione di sequenze

allora

W(z) = X(z)Y(z), Rw⊃ (Rx∩ Ry) (3.4.4)

La regione di convergenza di W(z) è più grande della intersezione di X(z) e Y(z) solo se un polo sul contorno di uno è cancellato da uno zero dell’altro. Moltiplicazione di sequenzeSe si moltiplicano due sequenze x(n) e y(n):

w(n) = x(n) y(n),

la corrispondente trasformata z è data da:

(3.4.5) )(21)( 1dvvvX

vzY

jzW −

Γ∫

=

πcon una regione di convergenza che comprende almeno:rx- ry- < |z| < rx+ ry+.

Se ∑∞

−∞=

−=k

knykxnw )()()(( ) ( ) ( )nynxnw ∗= cioè

Page 51: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 51

Moltiplicazione di sequenze

Se si moltiplicano due sequenze x1(n) e x2*(n):

la corrispondente trasformata z è data da:

( ) (3.4.5) 1 21)( 1

**

21 dvvv

XvXj

zW −

Γ

= ∫π

con compreso nella ROC[X1(v)] ROC[X2(1/v*)]Γ ∩

Page 52: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 52

Dalla teoria dei sistemi continui nel tempo, si ha che la moltiplicazione in un dominio implica la convoluzione nell’altro, e si è già visto che ciò è vero per la convoluzione di sequenze. Si può infatti esprimere la (3.4.5) come una forma di convoluzione attraverso il cambio di variabili v = ρ e jφ e z = r ejθ

con i raggi ρ e r giacenti in Rw. In particolare se Rw contiene il cerchio unitario, si può scegliere ρ = r = 1 e la (3.4.5) diventa

(3.4.6) )()(21)( )( φπ

φπ

πφθθ deXeYeW jj ∫−−=

che è una convoluzione di X(e jθ) e Y(e jθ) considerate come funzioni di θ.

Poichè e jθ è periodico in θ con periodo 2π, X(e jθ ) e Y(e jθ ) lo sono anche loro, e la (3.4.6) è una forma della (3.4.5) sviluppata su un cerchio nel piano z e anche chiamata convoluzione circolare (circular convolution).

Coniugazione complessaSe y(n) = x*(n), si può dimostrare che:Y(z) = X*(z*), Ry= Rx (3.4.7)Questa proprietà è utile per derivare altre importanti proprietà, comprese le seguenti.

Page 53: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 53

Moltiplicazione per una sequenza esponenziale

z0=costante zzX )(z

0

n0

⇔⋅ nx

la regione di convergenza R =|z0| R(X) in scala

• Se pk è un polo di X(z), allora z0pk è un polo di ;

0zzX

• Se z0 è reale ⇒ poli e zeri si spostano radialmente;• Se z0=eJωo ⇒ poli e zeri ruotano di ω0 (traslazione in frequenza nella DTFT );• Se z0=a+jb complesso ⇒ si verificano entrambi gli effetti.

Convoluzione di sequenzex(n)*y(n) ⇒ X(z) Y(z)R contiene R(X) ∩R(Y)

R=R(X) eccetto per z = 0 o per z = ∞.

Derivazione in z

dzzdXz )(

−nx(n) ⇔

Page 54: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 54

Rovesciamento del tempox(-n) ⇔ X(1/z)R=1/R(X) infatti una sequenza destra diventa sinistra e viceversa.

Valore iniziale

Se x(n)=0 )(lim x(0)allora 0 zXn z ∞→=<∀

Riassumendo:

Sequenza Trasformata z

a.b.c.

d.

e.

x*(n)x(-n)anx(n)

nx(n)

x(0) per x(n) causale

X*(z*)X(1/z)X(z/a)

( )dz

zdXz−

( )zXz ∞→lim

Page 55: Trasformata Z

M. Usai Circuiti digitali 3 55

Relazione di ParsevalL’energia totale in una sequenza x(n) è definita come:

(3.4.8) )(2

∑∞

−∞==

nnxE

Ponendo w(n) = x(n) x*(n) = |x(n)|2, si ha immediatamente che se E è finito, W(z) deve convergere per z = 1, poiché E = W(1). Ma dalla (3.4.6) e dalla (3.4.7) si ha

(3.4.9) |)(|21 )()(*

21)1( 2 φ

πφ

π

π

π

φφπ

π

φ deXdeXeXWE jjj ∫∫−−

===

Combinando le due relazioni (3.4.9) e (3.4.8), si ottiene la relazione di Parseval:

(3.4.10) |)(|21|)(| 22 φπ

π

π

φ deXnx j

n∫∑−

−∞=

=