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Università Cattolica del Sacro Cuore di MILANO Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario Indirizzo SCIENZE MOTORIE Laboratorio di Didattica dell’Educazione Fisica 1 Classe di concorso: A030

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Università Cattolica del Sacro Cuore di MILANO

Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario

Indirizzo SCIENZE MOTORIE

Laboratorio di Didattica dell’Educazione Fisica 1

Classe di concorso: A030

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CAPACITA’ DI RAPIDITA’ e DI VELOCITA’

DESCRIZIONE DELLA CAPACITA’

La capacità di rapidità è definita in diversi modi, le più importanti date dagli studiosi negli ultimi 40 anni sono: “Con il termine velocità intendiamo la facoltà di effettuare azioni motorie in un tempo minimo ed in determinate condizioni; la realizzazione dello scopo dura poco tempo e non produce affaticamento.” (V.M.Zaciorskij, 1970) “Sotto il concetto di velocità iene caratterizzata la capacità di spostarsi con la più elevata rapidità possibile” (D.Harre, 1972) “La rapidità è la capacità di un soggetto di eseguire azioni motorie con la massima intensità, in un periodo di tempo minimo rispetto alle condizioni date. Si presuppone che il compito (l’esercizio) venga eseguito solo in breve tempo e non si produca fatica.” (E.Hahn, 1982) “La velocità è la capacità di: - reagire nel tempo più breve ad uno stimolo o ad un segnale; - esprimere movimenti ciclici e/o aciclici opponendosi a delle resistenze

differenti a velocità massime.“ (Grosser – Zimmermann, 1987)

“La rapidità è la capacità di compiere gesti in tempi minimi non necessariamente interessando tutto il corpo, ma anche un singolo arto o segmento.” (G. Asnaghi – F. Bucchioni, 1988) “La velocità viene definita come la capacità come la capacità dell’atleta di compiere azioni motorie in tempo minimo.” (R.Manno, 1989) “Con il termine generico di velocità intendiamo quella qualità grazie alla quale si effettuano movimenti nel minor tempo possibile.” (E.Arcelli, 1990) Di tutte queste definizioni possiamo dunque affermare che la rapidità è caratterizzata da:

1. Movimenti di massima intensità, vincendo resistenze di modesta entità, eseguiti nel minor tempo possibile.

2. Azioni veloci di breve durata, senza che si produca affaticamento.

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CLASSIFICAZIONE

La capacità in questione si può dividere in tre categorie:

RAPIDITA’ DI REAZIONE: è la capacità di trasformare quanto più velocemente possibile stimoli, cioè segnali, in movimento.

RAPIDITA’ NEI MOVIMENTI CICLICI: è la capacità di eseguire, nel minor

tempo possibile, una successioni di movimenti, ripetuti nella medesima forma, in un arco di tempo costante.

RAPIDITA’ NEI MOVIMENTI ACICLICI: è la capacità di eseguire azioni

motorie non ripetute (acicliche), nel minor tempo possibile.

FATTORI CHE INFLUENZANO LA CAPACITA’

I prerequisiti che permetto di avere o meno una buona capacità di rapidità possono essere divisi in cinque macrogruppi:

1. PREREQUISITI NERVOSI: velocità di conduzione degli impulsi afferenti, di elaborazione della risposta e di invio degli impulsi neuromotori.

2. PREREQUISITI STRUTTURALI: il muscolo è in grado di contrarsi tanto

più velocemente quanto più alta è la percentuale di unità motrici veloci a contrazione rapida con le relative componenti muscolari di sole fibre pallide o bianche.

3. PREREQUISITI METABOLICI: capacità del nostro organismo di dotarsi

di depositi periferici di glucosio e di glicogeno, di risintetizzare e di produrre un numero maggiore ci CP o ATP, di eliminare velocemente l’acido lattico.

4. PREREQUISITI COORDINATIVI: corretta automatizzazione del gesto

stesso e quindi del grado di abilità.

5. PREREQUISITI PSICO-EMOTIVI: capacità attentive, giusta motivazione

e disponibilità alla prestazione.

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STRATEGIE PER IL MIGLIORAMENTO

Esistono due modalità per il miglioramento della capacità di rapidità: MODALITA’ DIRETTA:

• Qualità delle ripetizioni; • Tempo di recupero (tra una ripetizione e la successiva e tra le sedute di

allenamento devono essere pressoché completa); • La durata di una singola ripetizione deve consentire il raggiungimento

della velocità massimale; • La frequenza nei gesti ciclici non deve alterare la perfezione del gesto.

MODALITA’ INDIRETTA: Si agisce sulle capacità motorie che hanno una correlazione significativa con la capacità:

• Forza veloce (capacità del muscolo di esprimere tensioni significative in un tempo ridotto);

• Elasticità muscolare e mobilità articolare (il miglioramento consente di diminuire gli attriti interni e la possibilità di incrementare la frequenza nei gesti ciclici).

• Le capacità coordinative (automatizzare completamente il gesto aiuta ad aumentare la velocità di esecuzione).

STRUTTURA DELL’UNITA’ DI APPRENDIMENTO Questo lavoro proposto vuole rappresentare un’unità di apprendimento articolata nello svolgimento di 3 lezioni pratiche per il miglioramento della capacità rapidità o velocità. La presente unità di apprendimento è collocata in un periodo ben preciso dell’anno scolastico, metà aprile, ovvero nella parte centrale del secondo quadrimestre e si svolge in una classe seconda di un istituto secondario di primo grado. Il lavoro proposto per migliorare la rapidità si affiancherà a quello per sviluppare la forza: ogni settimana, quindi, tratteremo in una lezione la rapidità, nell’altra la forza. Si è scelto di affiancare le due capacità condizionali per rendere il lavoro più vario e stimolante per tutti gli studenti; la capacità di resistenza è già stata trattata all’inizio dell’anno, in occasione della corsa campestre dei Giochi Sportivi Studenteschi. Ogni lezione è dedicata ad un particolare aspetto della rapidità:

• 1° lezione: rapidità di reazione; • 2° lezione: rapidità nei movimenti ciclici; • 3° lezione: rapidità nei movimenti aciclici.

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DATA DI INZIO

14 APRILE 2008 Le lezioni saranno svolte il martedì ed il venerdì.

DURATA DELLA LEZIONE

La lezione ha una durata di un modulo di 55 minuti. Il tempo effettivo di lavoro pratico sarà di 40 minuti, calcolando l’arrivo dei ragazzi in palestra, la vestizione, l’appello, il cambio ed il ritorno in classe.

PALESTRA

La palestra nella quale si svolgeranno le lezioni è interna all’istituto, ha una grandezza di 40 metri di lunghezza e 25 di larghezza; sono presenti, inoltre, varie attrezzature di supporto alle attività: tappetini, palloni di varie grandezze e consistenze, canestri, spalliere, coni, cerchi, cinesini, ecc. La palestra è spaziosa, luminosa e di recente costruzione.

CLASSE

L’unità didattica si riferisce ad una classe seconda di una scuola secondaria di primo grado. La classe è composta da 22 alunni, 10 maschi e 12 femmine; non vi sono alunni stranieri di recente arrivo in Italia, né ripetenti. E’ presente un ragazzino con la Sindrome di Down, disponibile al lavoro ma facilmente affaticabile. E’ sempre accompagnato dall’insegnante di sostegno.

LIVELLO DELLA CLASSE

La classe si presenta abbastanza omogenea nel gruppo maschile ed in quello femminile. Il gruppo dei maschi si caratterizza soprattutto per quanto riguarda la capacità di forza e di rapidità, mentre quello femminile prevale molto la coordinazione e l’elasticità muscolare. I ragazzi si conoscono da due anni e non vi sono difficoltà relazionali. Inoltre, la maggior parte di loro si impegna a turno a lavorare con il compagno disabile. Il gruppo è sveglio, dinamico e interessato alle attività proposte; mostra, inoltre, buone potenzialità esecutive.

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MATERIALE UTILIZZATO

Nel corso delle lezioni si utilizzeranno diversi attrezzi: palloni di vario tipo, clavette, funicelle, coni, cerchi, tappeti, ecc.

OBIETTIVI GENERALI

La presente unità didattica permette il raggiungimento di obiettivi generali come:

• Miglioramento della coordinazione dinamica generale. • Miglioramento delle capacità di adattamento motorio (capacità di

equilibrio - capacità di ritmo – capacità di trasformazione - capacità di reazione - capacità di orientamento spazio/temporale);

• Miglioramento della mobilità articolare e dell’elasticità muscolare; • Miglioramento della capacità attentiva.

OBIETTIVO SPECIFICO

L’obiettivo specifico che si vuole raggiungere con questo ciclo di lezioni è:

• Miglioramento della capacità condizionale di rapidità e velocità.

STRUTTURAZIONE DELL’UNITA’ DI APPRENDIMENTO

Le tre lezioni dell’unità di apprendimento sono cosi suddivise:

1. Miglioramento della capacità di rapidità di reazione; 2. Miglioramento della capacità di rapidità nei movimenti ciclici; 3. Miglioramento della capacità di rapidità nei movimenti aciclici.

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LEZIONE 1

Attivazione – “Corsa a sorpresa”

Tutti gli alunni sono seduti con le gambe incrociate e le mani sugli occhi. Solo cinque studenti restano in piedi. Al via dell’insegnante i cinque ragazzi corrono velocemente, toccano un compagno sulla spalla e si siedono al suo posto. Gli allievi toccati devono alzarsi immediatamente, cercare un compagno lontano, raggiungerlo, toccargli la spalla e sedersi al suo posto. Il gioco continua fino al nuovo segnale del docente. E’ importante che l’insegnante spieghi che il tempo che intercorre tra la percezione tattile e l’inizio della corsa sia il più breve possibile.

Il gioco di attivazione non necessita di materiale.

Esercitazione 1

I ragazzi si dispongono a coppie. A e B si posizionano uno di fronte all’altro, tenendosi per mano e devono riuscire a calpestarsi vicendevolmente i piedi. Ogni volta che un giocatore schiaccia un piede all’altro ottiene un punto. Il mach dura 30 secondi, al termine si cambiano le coppie liberamente, i ragazzi devono contare quanti incontri hanno vinto.

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Al termine dell’esercitazione, in base al numero degli incontri vinti, si formano due gruppi per livello di competenza. L’esercitazione 1 non necessita di materiale.

Esercitazione 2

Vengono formate nuovamente delle coppie, queste pero sono composte da alunni dello stesso livello di competenze. A e B si posizionano uno di fronte all’altro; A tiene le mani protese avanti con il palmo rivolto verso l’alto, B appoggia le sue mani, con il palmo rivolto verso il basso, su quelle di A. A cercherà di colpire con le sue mani il dorso delle mani di B e, se ci riesce, ottiene un punto. I ragazzi invertono i ruoli ad ogni punto conquistato. L’esercitazione 2 non necessita di materiale.

Esercitazione 3

Gli studenti si dispongono su 5 file, dietro la linea di fondo campo. Il docente posiziona su una riga, ad una distanza di circa 5 metri, 4 clavette. Al segnale dell’insegnante, i primi di ogni fila, partendo da posizioni sempre diverse (quadrupedia – supini – proni – ecc.), si alzano, corrono e cercano di conquistare una clavetta. Un ragazzo rimarrà senza clavetta; tuttavia, non sarà eliminato e continuerà l’esercitazione al fine di migliorare la propria capacità di rapidità di reazione. I segnali del docente dovranno essere di vario tipo: uditivi (fischietto, battito di mani, piedi, con la voce, ecc.), visivi (alzo il braccio, lancio una palla, muovo una parte del corpo, ecc.), tattili (i compagni successivi toccano contemporaneamente una parte del corpo, ecc.).

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VARIANTE ESERCITAZIONE 3 Il docente può disporre due file di clavette e chiedere che venga presa una clavetta della prima fila o della seconda in base al segnale effettuato. Esempio: “Se udite il fischio prendete le clavette della prima fila, se udite il battito di mano quelle della seconda!” “Se la prima palla che vedete è rossa prendete le clavette della prima fila, se vedete la palla blu quelle della seconda!” “Se batto il piede prendete le clavette della prima fila, se udite il battito di mano quelle della seconda, al suono del fischietto rimanete fermi!”

Materiale necessario per l’esercizio 3: → 4/8 clavette; → 2/3 palle di colore diverso; → Un fischietto.

Esercitazione 4

I ragazzi si dispongono a coppie, uno di fronte all’altro. A regge un palla in mano, B tiene le mani dietro alla schiena. Quando vuole, A lascia cadere la palla, B deve cercare di prenderla prima che tocchi terra e senza piegare le gambe. A e B si alternano nell’esercitazione.

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PRIMA VARIANTE ESERCITAZIONE 4 Variare l’altezza di partenza della palla, le dimensioni della palla, la posizione degli allievi, il ragazzo con la palla può effettuare delle finte. SECONDA VARIANTE DELL’ ESERCITAZIONE 4 I ragazzi possono essere suddivisi in gruppi di tre: A regge la palla, B e C devono recuperarla. Vince l’alunno che per primo riesce a prendere la palla in mano. Materiale necessario per l’esercizio 3: → Palle di diverso tipo.

Scheda di Osservazione

Alunno/a: Classe:

Livello di Base Livello Intermedio Livello Avanzato

Il ragazzo fa cadere

la palla.

Il ragazzo prende la

palla prima che tocchi terra, ma piega le gambe.

Il ragazzo prende la

palla prima che tocchi terra senza piegare le gambe.

Griglia di Valutazione

Eccellente (8 – 9)

Prende la palla efficacemente, senza piegare le gambe.

Buono (7) Prende la palla, piegando leggermente

le gambe.

Sufficiente (6) Prende la palla, piegando

abbondantemente le gambe ( angolo coscia-gamba ≤ 90°).

Insufficiente (5 – 4) Non prende la palla.

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Gioco Finale – “Sole e luna”

Suddividiamo la classe in due squadre e le disponiamo su due file distanti una dall’altra circa 2 metri. Chiamiamo la squadra 1 “Sole” e la squadra 2 “Luna”. L’insegnante chiamerà a sorpresa “Sole” o “Luna”. Se dice “Sole” la squadra “Luna” dovrà correre, in direzione opposta al “Sole” e raggiungere una linea di fondo campo; i ragazzi del “Sole” dovranno inseguire la “Luna” e prenderne il maggior numero. Viceversa se il docente chiamerà “Luna”. Chi viene toccato è eliminato dal gioco. Vince la squadra che alla fine del gioco avrà il maggior numero di giocatori.

Materiale necessario per il gioco finale: → Linee del campo.

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LEZIONE 2

Attivazione – “Skip & Sprint”

Gli alunni corrono sparsi per la palestra, al segnale del docente (è fondamentale variare le tipologie di segnale) aumentano la frequenza di corsa rimanendo sul posto per 10 secondi (tipo skip). VARIANTE DELL’ATTIVAZIONE

Si può chiedere ai ragazzi di variare la tipologia di spostamento: corsa in avanti, indietro, laterale, galoppo laterale, saltelli di vario genere, palleggiando con un pallone da pallacanestro, ecc. Materiale necessario per l’attivazione: → Palloni da pallacanestro.

Esercitazione 1

Ciascun ragazzo esegue il maggior numero di saltelli con la funicella in un minuto di tempo. L’insegnante indica ai ragazzi i vari tipi di salti, li fa sperimentare e discute con loro su quale sia il tipo di saltello che consente una maggior velocità di esecuzione. Gli alunni possono anche essere suddivisi in coppie, in modo che un ragazzo esegue l’esercitazione e l’altro conta il numero dei saltelli; ciò permette di avere dei momenti di recupero. In base ai numeri di saltelli si potrà poi dividere la classe per livello di competenza (è importante notare come i ragazzi nel primo quadrimestre hanno svolto dei lavori di coordinazione con la fune, quindi tutti sanno eseguire correttamente il gesto).

Materiale necessario per l’esercitazione 1: → Funicelle; → Un cronometro.

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Esercitazione 2

I ragazzi eseguono il maggior numero di palleggi al muro con una palla da pallavolo in un minuto di tempo. Anche in questo esercizio gli alunni possono essere messi a coppie, in modo che, mentre uno si esercita, l’altro riposa e conta il numero dei palleggi, anche la tecnica fondamentale del palleggio è stata ampiamente trattata nel corso di questo anno scolastico).

VARIANTE DELL’ESERCITAZIONE 2 Eseguire dei palleggi di pallacanestro.

Materiale necessario per l’esercitazione 2: → Palloni da pallacanestro; → Palle da pallavolo; → Un cronometro.

Esercitazione 3 Test navetta: 5 metri X 10 volte - Il test viene effettuato singolarmente. L’insegnante traccia due linee parallele tra loro alla distanza di 5 metri. L’allievo si dispone in posizione con un piede appena dietro alla linea e l’altro più arretrato. Alla sua partenza, l’insegnante farà partire il cronometro. Il ragazzo deve correre il più velocemente possibile fino all’altra linea e dopo averla superata con entrambi i piedi, ritorna alla linea di partenza sempre superandola con entrambi i piedi; deve ripetere questa esecuzione per 10 volte consecutivamente. Materiale necessario per l’esercitazione 3: → Linee tracciate; → Un cronometro.

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Scheda di Osservazione

Alunno/a: Classe:

Livello di Base Livello Intermedio Livello Avanzato

L’allievo non

completa la prova oppure si ferma

durante l’esecuzione.

L’allievo completa l’esercitazione in

tempi medi (maschi: tra 20’’6 e 19’’9;

femmine:tra 22’’ e 20’’8)

L’allievo completa velocemente la prova (maschi: inferiori a 19’’8;

femmine: inferiori a 20’’7)

Griglia di Valutazione

Eccellente (8 – 9)

Completa la prova in tempi: Maschi:≤ 19’’8 Femmine:≤ 20’’7.

Buono (7) Completa la prova in tempi:

Maschi: 20’’6-19’’9 Femmine: 22’’-20’’8.

Sufficiente (6) Completa la prova in tempi:

Maschi: ≥ 20’’7 Femmine: ≥ 22’’1.

Insufficiente (5 – 4) Non completa la prova.

Gioco Finale – “Il trasloco” La classe viene divisa in tre squadre, ciascuna da 8 giocatori, che lavorano contemporaneamente e che si posizionano in tre file sulla linea di fondo campo. L’insegnante dispone 24 piccoli attrezzi (oppure 48) tra palle di diverso tipo, clavette, coni, cerchi, piccoli tappetini, ecc. a circa 30 metri dalla linea di partenza. Al via del docente il primo ragazzo di ogni squadra deve correre, recuperare un oggetto (oppure due per volta), tornare, appoggiarlo a terra, a destra della propria squadra e battere il “5” al compagno successivo che partirà di corsa per recuperare un altro oggetto. Vince la squadra che termina per prima l’esecuzione della staffetta.

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PRIMA VARIANTE DEL GIOCO FINALE Gli attrezzi possono essere divisi in tre gruppi di uguale numero: Vince la squadra che esaurisce per prima gli attrezzi. SECONDA VARIANTE DEL GIOCO FINALE Lo stesso gioco utilizzando, di volta in volta, andature diverse. TERZA VARIANTE DEL GIOCO FINALE Se la scuola non disponesse di un numero così elevato di piccoli attrezzi, possiamo chiedere al primo giocatore di correre, recuperare l’oggetto, tornare in corsa e appoggiarlo a terra, il secondo prenderà questo oggetto, correrà verso la linea prefissata e lo appoggerà a terra, tornando di corsa, e cosi via. Materiale necessario per il gioco finale: → Numerosi piccoli attrezzi, facilmente maneggiabili.

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LEZIONE 3

Attivazione – “Scalpo”

Gli studenti corrono nel campo, Ognuno di loro ha un foulard infilato dietro nei pantaloni e sporgente di circa 20 cm. Deve riuscire a sfilare il foulard agli altri ragazzi, facendo attenzione a non farsi togliere il proprio. VARIANTE DELL’ATTIVAZIONE I ragazzi possono avere infilato nei pantaloni una funicella che abbia un capo che tocca terra. Gli alunni devono sfilarsi la funicella esclusivamente calpestandola con i piedi, prestando attenzione a non farsi togliere la propria.

Materiale necessario per l’attivazione: → Foulards e funicelle.

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Esercitazione 1

I ragazzi si mettono a coppie in base alla corporatura e all’abilità. A e B si dispongono uno di fronte all’altro e saltellando a gambe divaricate, un piede più avanzato rispetto all’altro, cercano di toccare all’avversario una spalla, senza farsi toccare la propria. A ogni tocco effettuato si ottiene un punto. Vince chi al segnale di fine dell’insegnante ha ottenuto più punti. Questo gioco può essere fatto anche come torneo, facendo sfidare, di volta in volta, i vincitori di ogni coppia e così riuscendo a dividere la classe per gruppi di abilità. VARIANTE DELL’ESERCITAZIONE 1 I giocatori devono toccarsi le ginocchia oppure sia le ginocchia sia le spalle. L’esercitazione 1non necessita di materiale.

Esercitazione 2

A coppie: A e B hanno ciascuno una palla da basket e palleggiano. Con la mano libera devono cercare di toccare la schiena dell’avversario, senza farsi toccare la propria. Materiale necessario per l’esercitazione 2: → Palloni da pallacanestro.

Esercitazione 3

La classe è divisa in due squadre, ciascuna posizionata in una metà campo di pallacanestro. Metà di ogni squadra si dispone ad un’estremità della linea di fondo campo, l’altra metà all’altra estremità. Il primo giocatore di ogni squadra ha una palla da pallacanestro in mano; al segnale, corre fino alla linea del tiro libero, esegue un lancio a canestro, recupera la palla e la consegna al compagno successivo posto all’altra estremità. La gara si conclude quando i componenti della squadra vincitrice hanno terminato per primi la prova.

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VARIAZIONE DELL’ESERCITAZIONE 3: I ragazzi possono eseguire un semplice lancio a tabellone oppure vari tipi di tiro della pallacanestro ( terzo tempo, secondo tempo, arresto e tiro, ecc.). Materiale necessario per l’esercitazione 2: → Palloni da basket; → 2 canestri; → Linee del campo.

Esercitazione 4

“ I TRE MATTONCINI” I ragazzi sono divisi in due squadre. Per comodità si possono mantenere le stesse squadre dell’esercitazione precedente. Le squadre sono disposte su due file, dietro la stessa linea di partenza. Al segnale del docente, il primo ragazzo di ogni squadra, muovendosi solamente su tre mattoncini, deve raggiungere una linea posta a circa 7 metri. Raggiunta tale linea e superatala con entrambi i piedi, recupera i cubetti e li porta, di corsa, al compagno successivo. Se una ragazzo appoggia a terra una qualsiasi parte del corpo deve ricominciare da capo. Vince la squadra che per prima termina i propri componenti.

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Materiale necessario per i giochi finali: → 6 mattoncini di legno o plastica.

Gioco Finale – “L’orologio”

Gli alunni si dispongono in cerchio, a distanza di circa un metro uno dall’altro. L’insegnante è il centro del cerchio e ha in mano una palla. Egli esegue un passaggio a due mani dal petto in direzione di un ragazzo, il quale dovrà, prima di ricevere il passaggio, battere le mani. L’insegnante passerà a sorpresa la palla ai ragazzi, senza seguire un ordine preciso, né farsi capire. Chi non prende la palla al volo o non esegue il battito di mani viene eliminato. PRIMA VARIAZIONE DEL GIOCO FINALE L’insegnante eseguirà delle finte: se la finta avrà esito positivo (l’allievo batte le mani o le protende per ricevere la palla), lo studente sarà eliminato. SECONDA VARIAZIONE DEL GIOCO FINALE Il gioco risulta più semplice se chiediamo all’allievo di ricevere semplicemente la palla, senza battere le mani. Questa variazione può esser usata anche solo per un gruppo di studenti in difficoltà, come ad esempio, l’alunno diversamente abile di questa classe.

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Materiale necessario per i giochi finali: → Palla da basket, volley o pallamano.

Scheda di Osservazione

Alunno/a: Classe:

Livello Elementare

Livello Intermedio Livello Avanzato

L’ alunno

prende la palla senza battere le mani o batte le mani ma non

prende la palla.

L’alunno batte le

mani, prende la palla ma reagisce alle

finte.

L’alunno batte le mani, prende la

palla e non reagisce alle finte.

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Griglia di Valutazione

Eccellente (8 – 9)

Batte le mani, prende la palla e non reagisce alle finte.

Buono (7) Batte le mani, prende la palla ma

reagisce alle finte.

Sufficiente (6) Prende la palla senza aver battuto

correttamente le mani.

Insufficiente (5 – 4) Non prende la palla e non batte le mani.

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