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Università Roma Tre Facoltà di Scienze della formazione Corso di laurea in Servizio Sociale e Sociologia L.39 A.A. 2016-2017 Lezione del 13 maggio 2017 Il Tribunale Ordinario Docenti: Alessandra Fralleoni Giovanna Sangregorio

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Università Roma TreFacoltà di Scienze della formazioneCorso di laurea in Servizio Sociale e

Sociologia L.39A.A. 2016-2017

Lezione del 13 maggio 2017Il Tribunale Ordinario

Docenti: Alessandra FralleoniGiovanna Sangregorio

Tribunale ordinario:Competenza

� Il tribunale ordinario giudica in prima istanza:� tutte le cause civili che non rientrano nella competenza del giudice di pace o

del tribunale per i minorenni;� tutte le cause penali che non rientrano nella competenza del giudice di pace,

del tribunale per i minorenni, della corte d'assise o del tribunale militare.� In appello, il tribunale ordinario decide sulle impugnazioni contro le sentenze

pronunciate dal giudice di pace in materia civile o penale. Anche in questo caso il tribunale è giudice di merito, in quanto decide su tutti gli aspetti della causa, tanto sulle questioni di fatto quanto su quelle di diritto, confermando la pronuncia impugnata o riformandola, ossia sostituendola, in tutto o in parte, con la propria.

� Le sentenze, in materia civile o penale, pronunciate del tribunale come giudice di prima istanza sono impugnabili davanti alla corte d'appello; quelle pronunciate come giudice d'appello sono, invece, impugnabili solo con ricorso per cassazione.

Tribunale Ordinario: struttura� l Tribunale Ordinario di Roma, che fa parte

del Distretto della Corte d’Appello di Roma, dopo l’accorpamento della Sezione distaccata di Ostia con decorrenza dal 13 settembre 2013, è costituito dalla sola Sede Centrale. I servizi sono dislocati in più edifici, anche distanti tra loro.

Tribunale Ordinario: sedi� Settore penale : Piazzale Clodio

� Settore civile: Via G. cesare 54/3

� Settore civile e lavoro: V.le lepanto, 4

Tribunale Ordinario: struttura� n materia civile:� area della famiglia e dei diritti della personalità (Prima Sezione Civile);� area minori e tutele (Prima Sezione Civile Bis);� area della pubblica amministrazione (Seconda Sezione Civile);� area del diritto societario (Terza Sezione Civile);� area delle esecuzioni mobiliari ed immobiliari (Quarta Sezione Civile);� area dei diritti reali (Quinta, Sesta e Settima Sezione Civile);� area del diritto del mercato (Ottava, Nona, Decima e Undicesima Sezione Civile);� area della responsabilità extracontrattuale (Dodicesima e Tredicesima Sezione Civile);� area del lavoro (Prima, Seconda, Terza e Quarta Sezione Lavoro);� area del diritto fallimentare (Sezione Fallimentare);� area del Tribunale delle Imprese (Terza e Nona Sezione);� sezione specializzata agraria;� collegio per la decisioni in tema di ricusazioni;� sezione specializzata per le impugnazioni avverso le deliberazioni del C. N. dei Biologi;� sezione specializzata per le impugnazioni avverso le deliberazioni del C. N. degli Agrotecnici;� collegio per le controversie relative al trattamento dei dati personali;� collegio per i reclami avverso le deliberazioni del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti;� In materia penale:� 11 sezioni dibattimentali ordinarie distinte, quanto alla competenza collegiale, in:

� Area soggetti deboli: reati a sfondo sessuale, reati in materia d’immigrazione clandestina e reati in materia di prostituzione. Reati di competenza DDA. Ne fanno parte la Sezione Prima e la Sezione Quinta.

� Area reati contro la Pubblica Amministrazione. Reati di competenza DDA. Ne fanno parte la Sezione Seconda e la Sezione Ottava.� Area patrimonio: reati di usura, estorsione, riciclaggio ed associazione per delinquere di cui all’art. 416 c.p., a sua volta non caratterizzata da ulteriori elementi

specializzanti. Reati di competenza DDA. Ne fanno parte la Sezione Settima e la Sezione Decima.� Area reati economici: reati di criminalità economica, reati tributari, reati societari e reati fallimentari. Reati di competenza DDA. Ne fanno parte la Sezione Quarta, la

Sezione Sesta e la Sezione Nona.� Area misure cautelari e prevenzione: competenza esclusiva per il Riesame, gli Appelli in materia di misure cautelari e le Misure di Prevenzione. Ne fanno parte la

Sezione Terza e la Sezione Terza Bis.� 6 Corti Di Assise: reati di competenza della Corte di Assise;� 1 sezione G.I.P./G.U.P. ;� 1 Collegio Per I Reati Ministeriali, avente le competenze previste dalla legge costituzionale 16.1.1989, n. 1

Tribunale Ordinario

Con la legge 219/2012 “Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali” e la legge 154/13 “Revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione, a norma dell'articolo 2 della legge 10 dicembre 2012, n. 219”

viene eliminata ogni differenza tra figli legittimi e figli naturali, si parla anche nel codice civile solo di figli.

A seguito della riforma sono introdotte molte novità, tra cui la

sottrazione della competenza al T.M. (in favore di quello ordinario) delle seguenti materie:

� controversie relative all’esercizio della responsabilità e affidamento anche dei figli nati al di fuori del matrimonio

� amministrazione del fondo patrimoniale dei minori

� riconoscimento dei figli nati da coppie non sposate

Ripartizione per materieTribunale per i Minorenni

� Autorizzazione e assistenza al matrimonio dei minori

� Decadenza e reintegrazione responsabilità genitoriale

� Condotte pregiudizievoli dei genitori

� Rimozione e riammissione amministrazione patrimonio dei figli

� Continuazione dell’esercizio dell’impresa del minore

Tribunale ordinario

� Competenze in merito alla gestione del patrimonio dei minori

� Quando è in corso un giudizio di separazione o divorzio e vi sia contrasto sull’esercizio della responsabilità

� Decisioni nell’interesse del figlio in caso di contrasto tra i genitori

� Riconoscimento dei figli nati fuori dal matrimonio ed entità del contributo per il mantenimento

� Assunzione del cognome del minore

� Autorizzazione all’impugnazione del riconoscimento del figlio da parte dell’altro genitore

� Dichiarazione giudiziale di paternità o maternità

La tutela del Minore di etàMinori per i quali può essere aperta la tutela:

� figli di genitori che non possono (es. stranieri non accompagnati) o non sono in grado (decadenza responsabilità o sospensione a seguito di condanna penale) svolgere la funzione di cura, vigilanza, rappresentanza del minore e di amministrarne i beni

� Orfani di entrambi i genitori

� Non riconosciuti o riconoscibili (meno di 16 anni)

� Dichiarati adottabili (tutore provvisorio)

� I cui genitori non sono reperibili

� Tra i doveri del tutore non è previsto che si debba prendere direttamente cura del minore

� In caso non siano presenti parenti in grado di esercitare la tutela di questa è incaricato un Ente di assistenza

La tutela del Minore di età� ART. 315 BIS C.C. DIRITTI E DOVERI DEL FIGLIO

(ART. AGGIUNTO DALLA L. 219/2012)

� ……Il figlio minore che abbia compiuto gli anni

dodici, e anche di età inferiore ove capace di

discernimento, ha diritto di essere ascoltato in tutte

le questioni e le procedure che lo riguardano.

Il parere di un minore è preso in considerazione come un fattore sempre più determinante, in funzione della sua età e

del suo grado di maturità.

Il Giudice sollecita e facilita un percorso ALTRO da quello giudiziario

Autorizzazione del Tribunale

(art. 375 C.C.)

Il tutore può compiere atti di ordinaria amministrazione ma, non può compiere atti di straordinaria amministrazione senza l’autorizzazione del Tribunale.

Autorizzazione del Tribunale

� Atti di ordinaria amministrazione: Atti che riguardano la conservazione del bene ed il cui rilievo patrimoniale sia limitato.

� Atti di straordinaria amministrazione : atti che aumentano o diminuiscono in modo significativo il valore del bene ed atti dispositivi dello stesso.

Funzioni del G. T. con i minori 1/2� vigila sulla tutela

� autorizza i genitori alla gestione del patrimonio dei figli minori, ed in particolare al compimento degli atti di straordinaria amministrazione elencati nell’art. 320 del codice civile;

� nomina, in caso di conflitto di interessi patrimoniali tra i vari figli o tra i due genitori, un curatore speciale, autorizzandolo in un secondo momento al compimento degli atti di gestione del patrimonio nell’interesse dei figli (art. 320 ultimo comma del codice civile);

� autorizza il rilascio di documento valido per l’espatrio al minore quando manchi l’assenso dell’esercente la potestà, ovvero al genitore di figli minori che non abbia ottenuto l’assenso dell’altro genitore o sia da esso legalmente separato, previa richiesta, a mezzo carabinieri, dell’assenso o delle motivate ragioni del dissenso dell’altro genitore (art. 3 lett. a-b, l. n. 1185/1967)

Funzioni del G. T. con i minori 2/2� vigila sull’osservanza delle condizioni che il Tribunale ha

stabilito per l’esercizio della potestà genitoriale e per l’amministrazione dei beni del minore (art. 337 del codice civile);

� nomina un tutore nel caso di minori orfani di ambedue i genitori, ovvero nel caso in cui i genitori non possano esercitare la potestà

� emette il decreto di esecutività dell’affido etero-familiare di minore, disposto con delibera del Comune territorialmente competente (art. 4 l. 184/1983 e art. 4 l. 149/2002);

� autorizza l’interruzione volontaria della gravidanza di minorenne (art. 12 l. n. 194/1978)

Servizi sociosanitari e

autorità giudiziaria � Il servizio sociale non ruba

«i bambini» ma li protegge in sinergia con una rete di sistemi;

� Tutti gli interventi protettivi hanno la duplice valenza di sostegno e valutazione degli esiti con ampia informazione, comprensione e condivisione di tutti i soggetti coinvolti (es. genitori).

Servizi sociosanitari e

autorità giudiziaria

Il giudice

si rivolge ai servizi per:

richiedere informazioni disporre interventi

richiedere pareri e valutazioni

Servizi sociosanitari e

autorità giudiziaria � Rilevare e segnalare fatti e comportamenti concreti

considerati inadeguati e che si ritiene abbiano causato (o potrebbero) un danno al figlio, affinché il giudice possa determinare le misure protettive più adeguate;

� I servizi sociosanitari hanno la responsabilità di articolare le misure di protezione previste dal decreto giudiziario;

� Il progetto del servizio sociale è una parte del più ampio intervento teso a ripristinare le condizioni di tutela della persona in primis nella sua famiglia e/o domicilio ; è costruito su indicatori visibili e focalizzato sulle aree critiche individuate.

Esempi di responsabilità professionale� Indagini svolte per il TM, TO o T. di sorveglianza;

� Indagini per stato di abbandono minori nelle procedure di adottabilità;

� Indagini per comportamenti pregiudizievoli di genitori (es. separazioni, violenze familiari);

� Progetti di affidamento familiare;

� Indagini di idoneità all’adozione;

� Segnalazione di comportamenti pregiudizievoli

� la consulenza dei Servizi Sociali per l’autorizzazione al matrimonio per i minorenni e la capacità del minore per decidere autonomamente l’interruzione di gravidanza.

� la collaborazione per il riconoscimento della potestà genitoriale.

La segnalazione� Competente

� Approfondita ma senza pretesa di accertamento della verità

� Aderente alla realtà dei fatti

� Chiara nell’esposizione scritta

� Finalizzata (es. richiesta di protezione del minore, di cambiamento dell’assetto familiare, informativa)

� Con sufficienti evidenze del danno o rischio di danno

� Con valutazioni ponderate del rischio psicosociale

Esempio di Modello indagine :

adozione� • Un colloquio iniziale congiunto di reciproca conoscenza ed esplicitazione del “contratto”, mirato alla comprensione

della motivazione della coppia ad adottare

� •una visita domiciliare congiunta finalizzata alla conoscenza del luogo di vita della coppia e della loro storia raccontata insieme

� •un colloquio individuale dell’assistente sociale con ciascuno dei coniugi mirato a raccogliere la storia personale e familiare e il vissuto di questa esperienza

� •un colloquio individuale dello psicologo con ciascuno dei coniugi mirato all’approfondimento del vissuto della propria storia e del lutto della sterilità

� •un colloquio di coppia con lo psicologo mirato alla comprensione e diagnosi del funzionamento della coppia coniugale

� •un colloquio congiunto sui temi del questionario informativo consegnato dal T.M. all’atto della formalizzazione della dichiarazione di disponibilità mirato alla comprensione del livello di consapevolezza della funzione di coppia genitoriale

� •un colloquio congiunto finale di restituzione dei significati del percorso con lettura della relazione che sarà inviata al T.M.