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84 _307_18 UOMINI E IMPRESE UNA NUOVA IDEA DI FILIALE Interpretare e tradurre la filosofia di Zehnder Group nel nostro Paese: questa la missione che Paolo Masetti, Country Manager della divisione italiana, intende portare avanti insieme al suo team per creare un ponte tra diversi approcci di mercato e differenti culture di prodotto, in un’ottica di arricchimento e crescita globale del brand svizzero. di Cristina Mandrini e Claudia Marfella Ph. Paolo Carlini

UOMINI E IMPrEsE - zehnder.it · lano e Klimahouse a Bolzano. Nel corso di questi ap-puntamenti, confrontandoci con altre realtà, abbiamo avuto conferma di quanto registrato in questi

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UOMINI E IMPRESE

UNA NUOVA IDEA DI FILIALE

Interpretare e tradurre la filosofia di Zehnder Group nel nostro Paese: questa la missione che Paolo Masetti, Country Manager della divisione italiana, intende portare avanti insieme al suo team per creare un ponte tra diversi approcci di mercato e differenti culture di prodotto, in un’ottica di arricchimento e crescita globale del brand svizzero.

di Cristina Mandrini e Claudia Marfella

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A PrOPOsItO DI qUOtE rOsA…

“L’inizio della mia collaborazione con Zehnder risale al 2007, quando sono stata assunta come primo referente nell’ufficio Project Management. Un’esperienza lavorativa positiva e piena di stimoli che mi ha portato ad una crescita, anche umana, assolutamente interessante. Da quest’anno le mie mansioni si sono ulteriormente ampliate, avendo acquisito il ruolo di formatore nei corsi istituzionali e tecnici, tenuti presso strutture esterne all’azienda e internamente presso la nostra Zehnder Academy. “

“Entrata in Azienda nel gennaio 2007, momento in cui si stava costituendo la divisione Ventilazione, ho avuto l’opportunità di crescere professionalmente nel Gruppo Zehnder, dove lo sviluppo dall’interno viene privilegiato a prescindere dal genere di appartenenza, fino ad occupare il ruolo di CFO Italia.”

“Il punto di forza di Zehnder è la capacità di far sentire ognuno di noi “parte attiva dell’azienda”. L’organizzazione di un team affiatato e fidato offre la possibilità di avere, anche dopo più di 20 anni di collaborazione, lo stimolo quotidiano alla crescita lavorativa collettiva e la coscienza di lavorare ogni giorno con un’intensità elevata, ma ripagata in termini di assoluta soddisfazione.”

A zienda svizzera dalla consolidata e lunghissima tra-dizione, che risale alla fine del 1800, Zehnder Group

ha aperto la prima filiale in Italia nel 1984, continuando a crescere nel nostro Paese e a proporre impianti di ri-scaldamento e climatizzazione per ambienti abitativi e commerciali. Dalla sede di Campogalliano, in provincia di Modena, la divisione italiana ha assunto anche un compi-to formativo-educativo grazie alla Zehnder Academy che, rivolgendosi a progettisti, rivenditori, installatori, studenti e accademici, cerca di contribuire all’evoluzione del set-tore, trasferendo le proprie conoscenze sul comfort am-bientale e sull’efficienza degli impianti. In questo modo il gruppo intende rispondere a un mercato che continua ad evolversi verso una dimensione internazionale, verso l’e-dilizia efficiente e il risparmio energetico, su modello dei mercati del nord Europa. Come ci ha raccontato Paolo Masetti, Country Manager Zehnder Group s.r.l., il compito

Abbiamo chiesto a tre figure chiave di Zehnder Italia di presentarsi ai lettori del Bagno Oggi e Domani

GIOVANNA AMISTAProject Manager

ELENA CIARROCCHIHead of Administration

MARA MARGUTTI Marketing & PR Manager

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UOMINI E IMPrEsE

della filiale italiana, è quello di essere un punto di sin-tesi e di divulgazione delle principali tendenze europee e mondiali, per unire culture lontane e favorire aperture verso processi d’innovazione che rischierebbero altri-menti di essere più lenti.

Visto che non capita spesso, con Lei vorremmo soffermarci sul concetto di filiale. Al di là delle definizioni, qual è il valore di una struttura come quella che avete costruito in Italia con Zehnder Italia?“In generale la filiale è un’azienda diffusa che consente di far circolare i prodotti, declinandoli se necessario in base alle esigenze del paese di riferimento. si può dire che sia “un centro di traduzione” le cui competenze per-mettono di adattare l’offerta della Casa Madre ai bisogni di un dato mercato, con l’intento di supportare e far cre-scere gli operatori locali. Venendo a noi, il ruolo della divi-sione italiana di Zehnder è quello di aprire nuovi percorsi, nuovi filoni culturali, per rispondere a una missione e al ruolo attivo che intendiamo ricoprire. Del resto, l’Italia è un Paese molto aperto alle novità che arrivano dall’e-stero e che spingono alla crescita anche i competitor locali. quando, ad esempio, Zehnder Group ha lanciato per la prima volta gli scaldasalviette nel nostro Paese ha, di fatto, aperto la strada ad altri marchi che, intuendo-ne le potenzialità, hanno investito su questa tipologia di prodotto”.

Il mondo globalizzato tende all’uniformità. In che modo si preservano e si valorizzano le peculiarità dei singoli Paesi? “In Italia vogliamo essere un punto di riferimento e non

apparire come dei rappresentanti commerciali. La no-stra divisione ha più volte dato un contributo significa-tivo alla Casa Madre, spingendo verso una personaliz-zazione dell’offerta, nata dai bisogni del paese e dei suoi consumatori. Oltre alla svizzera, sede del gruppo, l’azienda ha 23 fi-liali situate in altrettanti paesi, mentre in altri abbiamo personale dedicato alle attività di vendita. tra le filiali, tra coloro che rappresentano il marchio e la casa ma-dre c’è un doppio canale comunicativo: il primo tra-smette il valore dell’azienda; il secondo recepisce gli input esterni e li trasmette alla sede, determinando un circolo virtuoso, teso a migliorare l’offerta. In questo modo si supera il concetto stesso di casa ma-dre, per dar vita alla nozione di insieme, di più entità che formano un gruppo. Le filiali, quindi, non sono orga-nismi periferici, ma delle unità che formano la società”.

Zehnder Italia ha un’elevata percentuale di quote rosa che rivestono ruoli e posizioni strategiche. In che modo l’azienda madre è stata determinan-te in questa scelta?“La nostra è una tipologia di azienda che per tecnolo-gie e prodotti è tradizionalmente collegata al mondo maschile, forse per la presenza di una figura essenziale come quella dell’idraulico. tuttavia, nell’evoluzione del mercato del lavoro, la donna è riuscita ad assumere nuovi ruoli e a trovare spazio in nuove professioni. La nostra azienda ha sempre investito in questa direzio-ne: un numero elevato di personale femminile l’ho ereditato dal mio predecessore, per poi contribuire a incrementarlo. Del resto, il modus operandi dell’azien-da rispetto ai dipendenti non si limita solo alle quote rosa, ma cerca di favorire l’occupazione giovanile e di contemplare delle modalità di lavoro flessibile che van-no dal part time all’home office”.

A conclusione di questo primo semestre, caratte-rizzato da appuntamenti importanti, quale bilan-cio è possibile tracciare?Una chiave importante per noi è stato prendere parte alle fiere del settore più strategiche come MCE a Mi-lano e Klimahouse a Bolzano. Nel corso di questi ap-puntamenti, confrontandoci con altre realtà, abbiamo avuto conferma di quanto registrato in questi mesi: una leggera crescita rispetto allo scorso anno, con numeri che restano positivi sia per il riscaldamento sia per la ventilazione. Come nel caso di molte altre aziende del settore, i dati risultano essere altalenanti e differiscono da un mese all’altro. Il settore del riscaldamento, del resto, continua a sof-frire la mancanza di investimenti nel rifacimento degli impianti e nella nuova edilizia. Per contrastare questa tendenza, proseguiremo con le attività formative che stanno dando buoni risultati”.

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