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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA
LaureandoSilvia Proietti
RelatoreDott. Miriam Berretta
FACOLTÀ DI ECONOMIA
Corso di Laurea in Economia e Gestione dei Servizi Turistici
PROVA FINALE
L’Albergo Diffuso, modello di ospitalità made in Italy e antidoto contro lo spopolamento dei centri minori.
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INDICE
1) Excursus dell’Albergo Diffuso
2) Gli elementi strutturali di un Albergo Diffuso
3) Progetto di Albergo Diffuso
4) Il marketing esperienziale
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1) Excursus dell’Albergo Diffuso
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• Nel 1976 il terremoto in Carnia (Friuli Venezia Giulia) fa nascere la prima idea di Albergo Diffuso;
• Nel 1998 in Sardegna si ha la prima normativa sugli Alberghi Diffusi.
• Nel 2006 nasce un marchio che certifichi la qualità degli Alberghi Diffusi per riuscire a distinguere quelli che possiedono tutti i requisiti minimi richiesti per essere considerati tali, da quelli che sono “abusivi”. Nasce l’Associazione Nazionale degli Alberghi Diffusi, con sede a Campobasso.
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La sua missione è: “promuovere e sostenere lo sviluppo degli Alberghi Diffusi in Italia, tutelandone l’immagine e
la reputazione presso le istituzioni pubbliche, la stampa, il sistema intermediario e la domanda turistica”.
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• Nel 2009 il concetto di Albergo Diffuso si affaccia in Brasile. • Nel 2012 nasce il primo Albergo Diffuso in Spagna e in Messico si inizia a parlare di Albergo Diffuso.
• Situazione attuale in Italia:
Fonte: personale elaborazione sulla base dei cataloghi ADI 2010- 2012
Anno 2010 Anno 2012Nord 5 Nord 9
Centro 16 Centro 25
Sud 14 Sud 19
Totale 35 Totale 53
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2) Gli elementi strutturali di un Albergo Diffuso
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DEFINIZIONE ALBERGO DIFFUSO
“l’albergo che fornisce alloggio e altri servizi in camere dislocate in più stabili separati e pre-esistenti, ubicati in un centro storico, integrati tra loro dalla centralizzazione in un unico stabile dell’ufficio di ricevimento, nello stesso o in un
altro stabile delle sale di uso comune ed, eventualmente, degli altri servizi offerti, le cui unità abitative sono distanti non
più di 250 metri effettivi dallo stabile nel quale è ubicato il servizio di ricevimento, caratterizzato da uno stile riconoscibile, uniforme e rispettoso dell’identità del luogo e dotato di arredi,
di attrezzature e di servizi tra loro omogenei”.
Giancarlo Dall’Ara professore di marketing all’università di Perugia e Presidente dell’Associazione Nazionale Alberghi Diffusi.
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Ogni camera deve:
• Offrire livelli di comfort, dimensioni, posti letto, arredo e tariffe differenti, così da poter accogliere clienti con esigenze diverse;
• Offrire autenticità e sapore locale;
• Presenza di documentazione promozionale sul territorio e sugli eventi più significativi;
• Avere un nome che la distingua dalle altre, non un numero;
• Presenza di ricettari sui piatti tipici locali.
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La reception possiamo definirla come la hall interna. Gli arredamenti di accoglienza non devono essere tradizionali e freddi come il classico bancone, ma devono rispecchiare la personalità e il calore di chi lo gestisce, ad esempio un salone con divani e poltrone.
L’Albergo Diffuso è un albergo orizzontale, questo porta alla nascita di una seconda hall, quella esterna, formata da piazze, vicoli che diventano i corridoi dell’albergo, così che il “residente temporaneo” abbia l’idea di entrare a far parte di un vicinato.
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Per esempio una sala per i bambini, una postazione internet, una sala lettura, una sala tv…La cosa importante è che gli spazi comuni siano frequentati non solo dai clienti, ma anche dagli amici del gestore, dai residenti del paese, così che possa avvenire il contatto tra residenti e turisti.
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Ad esempio il ristorante. In alcuni casi il gestore dell’Albergo Diffuso potrebbe convenzionarsi con un ristoratore del posto garantendo ai suoi ospiti qualità e coerenza nel servizio.
Dovrebbe essere favorita la preparazione di piatti con prodotti enogastronomici locali.
Gli ospiti a loro volta possono partecipare alla produzione di piccoli lotti di prodotti alimentari quali marmellate, succhi di frutta al naturale, olii, insaccati e molti altri.
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3) Progetto di Albergo Diffuso
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In Italia i borghi a rischio spopolamento sono
circa 5.836 con meno di 5 mila abitanti.
Labro è uno di questi.
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Rispettando il decalogo dell’Associazione Nazionale Alberghi Diffusi il mio progetto prevede che:
1) Le unità abitative si trovino a breve distanza dalla zona di accoglienza;
2) L’accoglienza e l’assistenza all’ospite venga garantita 14 ore al giorno;
3) La colazione venga servita presso la zona di accoglienza;
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4) Le camere rispettino lo stile del contesto urbano;
5) L’Albergo abbia un’atmosfera unica e personalizzata;
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6) In ogni camera ci sia materiale informativo sulla località e zone limitrofe, e il catalogo dell’ADI;
7) Sia facilitato l’accesso alle principali attrazioni della località;
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8) Vengano promosse attività ricreative, culturali per i propri clienti utilizzando la fattoria didattica, la biblioteca, il teatrino comunale e le sale conferenze;
9) Vengano organizzate attività di intrattenimento e serate a tema in collaborazione con la pro-loco, l’amministrazione comunale e le associazioni culturali;
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10) Sia garantito un servizio di pizzeria per la cena nella “Pizzeria Le Tre Porte”, mentre il pranzo sia libero.
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Parcheggio
Teatro
Chiese
Castello
Ufficio postale
Medico e farmacia
Campo sportivo
Biblioteca
Souvenir
Alimentari
Reception e sala colazioni
Camere
Pizzerie
Ristoranti
Bar
Pub
Sale conferenze e teatro
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L’Albergo Diffuso a Labro risolverebbe diversi problemi:
1) La disoccupazione;
2) Lo spopolamento;
3) La stagionalità;
4) La ricettività;
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4)Il marketing esperienziale
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L’Albergo Diffuso riesce a rispondere al desiderio dei consumatori di oggi di svincolarsi dalla quotidianità e vivere una esperienza.
Quindi si parla di marketing esperienziale che, a differenza del marketing tradizionale, rivolge la sua attenzione al cliente per migliorare e rendere unica, quella che è la sua esperienza di fruizione o di consumo.
Detto questo si può affermare che l’esperienza è una nuova forma di offerta che si distingue dall’offerta di servizi.
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Assorbimento
Partecipazione attiva
Partecipazione passiva
Immersione
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Il mondo avviandosi al villaggio globale riscopre i ritmi ed i tempi della vita del
villaggio.
Giampaolo Fabris