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Peter Weidenhammer Franco calegari

Porsche Consulting – il magaZin Porsche Consulting – il magaZin

NOTIZIE DALLA PACKAGING

VALLEYnel nord italia c’è una famiglia che si è completamente

dedicata all’imballaggio. nel 1984, grazie ad un «robot», il padre ha aperto

la strada, adesso i suoi figli conquistano il mondo.

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Porsche Consulting – IL MAGAZIN Porsche Consulting – IL MAGAZIN

La fortuna, come si dice, aiuta gli audaci. Per la famiglia Aureli, questo significa prendere la giusta decisione al mo-mento giusto. E in questo modo uscire vincenti da una crisi. Alfredo Aureli, che aveva rilevato dal padre la SCM Group, azienda con 3.600 collaboratori e attiva nel settore della

lavorazione del legno, negli anni Ottanta decise di ridurre il rischio imprenditoriale e, partendo da un’idea innovativa, fondò una nuova azienda nel settore dell’imballaggio. Punto di partenza fu lo sviluppo di un robot azionato a batterie in grado di girare automaticamente attorno a pallet di ogni dimensione e contemporaneamente ricoprire il carico con pellicola estensibile. Tutto questo venne inventato in un ambiente dove le idee innovative sono proprio di casa. La zona tra Bologna e Rimini è nota infatti in tutto il mondo tra gli addetti ai lavori come la «Packaging Valley». oltre 170 ditte dell’industria dell’imbal-laggio hanno stabilito qui le loro sedi e fatturano ogni anno ben sei miliardi di euro. il 27 per cento di tutte le macchine per imballaggio di tutto il mondo provengono dall’Emilia-Romagna. Insomma, il cuore dell’industria dell’imballaggio europea batte in italia. in modo special-mente intenso a Villa Verucchio, una pittoresca cittadina a meno di un’ora di strada dalle spiagge di rimini. in città tutti conoscono gli Aureli, già da quando, nel 1932, il padre di Alfredo ha fondato la SCM.

con la lungimiranza e la risolutezza che lo contraddistinguono ancor oggi, Alfredo Aureli brevettò il suo «robot» in tutto il mondo e sulla base della macchina mobile sviluppò una variante completamente automatica per l’imballaggio alla fine della linea di produzione. la sua fabbricazione fu assunta dalla Robopac Sistemi, fondata nel 1987, che successiva-mente si è unita a Robopac dando vita ad Aetnagroup. Oggi fanno parte del gruppo anche le imprese dimac (dal 1989) e Prasmatic (dal 2010), entrambe produttrici da oltre trent’anni di sistemi di automazione per l’imballaggio, principalmente per l’industria alimentare. Rispettivamente

nel 2000 Valentina e nel 2001 enrico aureli, i figli del proprietario e pre-sidente Aureli, sono entrati nel management dell’azienda, diventando dal 2005 amministratori delegati della Aetnagroup S.p.A., responsabili dello sviluppo strategico dell’azienda.

Una cosa, soprattutto, i due nuovi nuovi amministratori delegati, fratello e sorella, hanno ereditato dal padre: lo spirito familiare unito alla vo-lontà e alle idee per raggiungere il successo. «Per entrambi», dichiara Valentina aureli, «è stata fondamentale sin dall’inizio la prosperità dell’a-zienda». Dapprima erano stati posti in primo piano miglioramenti qua-litativi e operativi, seguiti dalla crescita. Nel 2008 Aetnagroup aveva quindi cercato la consulenza di Porsche Consulting. L’impulso determi-nante per questa scelta era stata una conferenza dell’allora amministra-tore delegato della sede italiana di Porsche consulting, Federico magno, all’Università di Milano. «La sua presentazione fu semplicemente del tutto diversa da quelle di altre società di consulenza» racconta Enrico Aureli. «Si coglieva chiaramente che dietro c’era l’esperienza pratica di un’impresa modello: Porsche».

il primo tema e progetto faro della cooperazione con Porsche consulting è stato un classico della consulenza aziendale: la lean Production. la produzione dei diversi robot semiautomatici Robopac avveniva in isole di montaggio e fasi temporalmente differenti, di conseguenza i tempi di svolgimento differivano tra loro, impedendo la fluidità della produzione. operatori, manager e consulenti hanno realizzato assieme il concetto

verso il montaggio con tempi di ciclo definiti e fasi di lavoro bilanciate. In questo modo non solo è cresciuta la produttività, ma, grazie all’otti-mizzazione delle stazioni di lavoro sono migliorate anche le condizioni ergonomiche per i collaboratori e quindi la qualità dei prodotti. Valentina aureli apprezza in particolare come i consulenti di Porsche consulting «hanno evidenziato i punti di forza, aiutando a rielaborare il sistema e a motivare i collaboratori».

Il momento per questo risultato di successo non sarebbe potuto es-sere più adatto: la crisi economica e finanziaria in europa ha colpito duramente nel 2008 anche l’industria italiana dell’imballaggio. grazie al miglioramento della competitività – qui entra in gioco la fortuna de-gli audaci – aetnagroup ha affrontato la crisi con maggior preparazione di altri. «Avevamo più fiducia nelle nostre capacità e quindi nella possi-bilità di avere successo», dice Valentina Aureli. Gradualmente, la fami-glia ha ottimizzato le più importanti aree dell’impresa con il supporto di Porsche Consulting. In questo modo, la nuova strutturazione della fabbrica ha non solo aumentato la produttività, ma anche ridotto di un terzo il fabbisogno di superficie.

«Per il futuro, dichiara Valentina Aureli, siamo concentrati su due obiettivi principali: migliorare ulteriormente l’assistenza e crescere con maggior forza, con Porsche Consulting come partner», ed aggiunge: «Sapevamo più o meno che direzione prendere in futuro, ma ci mancava una strut-tura e un piano di misure». Per aumentare la soddisfazione dei clienti sono stati ottimizzati in un primo intervento i tempi di offerta e di ordi-nazione. «in robopac il tempo tra la ricezione dell’ordine e la consegna di una macchina era compreso in media tra sei e otto settimane. oggi siamo scesi a quattro settimane: il nostro rispetto dei tempi di conse-gna è adesso quasi del 100 per cento», spiega Enrico Aureli.

ottimizzazione dell’assistenza e strategia di crescita costituiscono per Aetnagroup le due facce di una medaglia. «Per essere più vicini al cliente, vogliamo produrre in tutti i mercati principali», sottolinea Enrico Aureli. Aetnagroup deve crescere, solo così si può assicurare il successo a lungo termine, considerando la concorrenza dalla cina e dagli USA. Perciò è stato fissato l’obbiettivo di aumentare il fatturato del 30 per cento ogni anno, attraverso crescita organica ed acquisi-zioni. Come partner, i consulenti di Porsche aiutano l’azienda a svilup-pare una strategia secondo il modello Porsche. Si sono così definite esigenze, aree principali e 60 progetti strategici. Tra questi rientrano, ad esempio, la partecipazione di maggioranza in imprese del settore dell’imballaggio in Spagna e Brasile, nonché piani di acquisizione negli USA. «Entro il 2018 vogliamo raddoppiare le dimensioni della nostra impresa», dice Valentina aureli. al momento, aetnagroup fattura 105 milioni di euro l’anno con 470 collaboratori. in totale, nel corso della sua esistenza, l’azienda ha fornito oltre 110.000 macchine per l’imbal-laggio in 120 Paesi del mondo.

Per raggiungere il suo obiettivo ambizioso Aetnagroup punta soprattutto sulla sua forza innovativa. Il 20 per cento dei collaboratori è attivo nella Ricerca e Sviluppo e l’impresa possiede 98 brevetti attivi. Con nuove innovazioni pionieristiche Aetnagroup vuole accelerare in modo deter-minante il progresso tecnico nel settore e convincere i clienti con l’eco-nomicità crescente dei propri prodotti. inoltre, è stato posto in primo piano anche il rispetto per l’ambiente: le macchine future dovranno im-piegare meno pellicola per ottenere una maggiore economia di lavora-zione e alleggerire lo smaltimento del materiale d’imballaggio da parte di chi riceve la merce. «Le nostre macchine», sintetizza Enrico Aureli, «devono essere in futuro non più le ultime nella produzione dei nostri clienti, bensì le prime e più importanti della logistica». f

VALENTINA AURELI, AMMINISTRATORE DELEGATO DI AETNAGROUP

la sorella maggiore (43) è economista ed ha delega sulla parte di finanza e controlling.

«I consulenti Porsche hanno evidenziato i nostri punti di forza. Durante la crisi abbiamo appreso da Porsche Consulting di avere più potenziale di quanto fossimo consapevoli».

ENRICO AURELI, AMMINISTRATORE DELEGATO DI AETNAGROUP

l’ingegnere è responsabile per la parte industrial e sales and marketing.

«Le nostre macchine devono essere in futuro non più le ultime nella produzione dei nostri clienti, bensì le prime e più importanti della logistica».

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