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Pier Giorgio Oliveti Direttore Cittaslow International

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Pier Giorgio OlivetiDirettore Cittaslow International

Cittaslow made in UmbriaCittaslow è nata in Umbria, il 15 Ottobre 1999 al teatro Mancinelli di Orvieto per opera di 4 Sindaci e di Carlo Petrini di Slow Food. Cittaslow ha maturato in campo turistico proprie esperienze che furono pioniere nel settore e che oggi sono prese come modello in tutto il mondo.

10 Cittaslow in Umbria 2013:

• Amelia• Città della Pieve• Montecastello di Vibio• Montefalco• Orvieto• Preci• Sangemini• Todi• Torgiano• Trevi

L’ATTIVITA’ PRODUTTIVA TURISMO

L’attività produttiva Turismo è una delle sette macroaree in cui vengono certificate le Cittaslow mondiali

(71 i requisiti di qualità),  che oggi sono 176 in 27 paesi.

L’ATTIVITA’ PRODUTTIVA TURISMO

L’ATTIVITA’ PRODUTTIVA TURISMO

LA MODERNITA’ DELL’ESSERE “SLOW”

come dice la fonte del World Watch Institute, il CONSUMO DELLE RISORSE NATURALI è aumentato del + 600% dal 1960 al 2010 (60 MLD/TON anno)

Land grabbing: neo colonialismo agricolo e turistico

Eurisko ci informa che in 5 anni, dal 2008 al 2012 il 37% degli italiani over diciotto sono diventati  “consumatori eco-pragmatici”, ovvero assumono comportamenti LOHAS(Life Style of Health and Sustainability)

CONTRADDIZIONI E IPOCRISIE  DEL MODELLO DI SVILUPPO

“OCCIDENTALE”

ruralismo e l’antiruralismo divorzio dell’agricoltura (ma quale?) dal rurale «transizione rurale»= integrazione della produzione agricola e alimentare all’interno

dell’economia e della società industriali, << il divorzio tra agricoltura e ruralità >> (Corrado Barberis) «un’agricoltura senza campagne e di campagne senza agricoltura» (Franco Cassola) campagna-loisir: rischio prospettive apertamente colonialiste del «naturalismo ideologico» e del

«neoruralismo espropriativo». Cittaslow: c’è spazio per un’agricoltura rurale? slow = snob? Per qualcuno le produzioni rurali, ottenute nell’ambito della piccola scala,

rifacendosi a tecniche tradizionali o «biologiche» e a procedimenti di trasformazione artigianali, sono l’espressione di una «moda», qualcosa di tenuto in piedi artificialmente dai media, “slow

food” = roba da sognatori e nostalgici che possono permetterselo.

WHICH NEW CAP?

Oggi: 57 MLD €/anno per sostenere il sistema agricolo europeo, il 35% bilancio UE

5,3 MLD all’Italia – 10 alla F – 7 alla D – 4 a GB e E10 milioni az. Agricole in EU – 2 milioni in Italia per 7

ha di superficie media – in D: 50 ha – in F: 100 ha

(dati: Inea)

DAL  CONSUMO DI SUOLO ALL’AGROECOLOGIA

+ Cemento e Asfalto - Paesaggio storico

+ Perdita suolo fertile - Bellezza

+ Urbanizzazione - Turismo

+ Impermeabilizzazione suoli / soil sealing - Buon vivere

QUALE PROSPETTIVA?

Agroecologia

Diversificazione redditi agricoli

Politiche per la qualità in agricoltura e nel turismo

CITTASLOW + SLOW FOOD = una nuova prospettiva di sistema per

le comunità e per il pianeta

nuove figure (neo o post-contadini, agriturismi e aziende biologiche) quali protagonisti di una «rinascita agricola»

il rurale è in grado di esprimere, oggi come ieri, valori endogeni

Arcaico e iper-moderno si fondono e confondono e si delinea una situazione di nuove opportunità per le forme di produzione (e consumo) tradizionali tanto che sistemi «marginali» possono non solo recuperare lo svantaggio ma dimostrarsi più dinamici e in grado di adattarsi ai nuovi scenari dei sistemi irrigiditi nelle strutture dell’industrialismo ed esposti alla competizione globale.

Terry Marsden: modello per la «nuova transizione rurale» che mette in evidenza come il passaggio attraverso la fase della modernizzazione (a livello aziendale o territoriale) non risulti più obbligato, ma come la presenza di permanenze culturali (e di connesse pratiche agricole tradizionali) nelle aree «marginali» possa costituire una risorsa strategica per i processi di sviluppo rurale.

TRADIZIONE ED ESPERIENZA

le Cittaslow non solo rivalutano la tradizione agricolturale locale secondo Slow Food, ma  sanno mettere in valore tutto il “saper fare “ della città, l’artigianato e la cultura materiale, la socialità, la difesa dell’ambiente e del paesaggio storico, quello urbano, quello naturale…

Dal Manifesto delle Cittaslow"Siamo alla ricerca di città animate da uomini curiosi del tempo ritrovato, ricche di piazze, di teatri, di botteghe, di

caffè, di ristoranti, di luo-ghi dello spirito, di paesaggi non violati, di arti-giani affascinanti, dove l'uomo ancora riconosce il lento, benefico succedersi delle stagioni, rit-mato dalla genuinità dei prodotti, rispettosi del gusto e della

salute, della spontaneità dei riti..."(...)

CITTASLOW TOURISMIn un mondo sempre più segnato dall’incertezza nei suoi fondamenti economici e sociali,i concetti chiave in cui si colloca  il CITTASLOW TOURISM, sono:

la ri-localizzazione:  emerge oggi la necessità di ripensare lo sviluppo autocentrato sui territori locali, sui loro diversi valori ed esperienze

la resilienza: “Un futuro migliore da ottenere anche SENZA crescita” come dice Serge Latouche / SOCIAL ECOLOGICAL RESILIENCE Jana Carp

l’economia di comunità:rivedere la gerarchia dei valori e governare il limite• comunicare e conoscere• il turismo responsabile: esempio, Alpi, sempre più turisti (+20 % si stima nei prossimi 15 anni, dati CIPRA) vogliono conoscere e incontrare le comunità locali• turismo esperienziale: tra gli altri case history, la Cittaslow di Tirano(Valtellina) che già ora non solo è il terminale del trenino rosso del Bernina ma offre visite in vigna sulle terrazze retiche dove si produce lo Sfurzàt e organizza gruppi guidati per conoscere l’impianto di cogenerazione per il teleriscaldamento che funziona con i residui di alcune falegnamerie e segherie locali

SLOW TOURISMle forme di turismo slow sono espressione di una più vasta CONTROCULTURA SLOW a favore di un futuro identitario dinamico basato sulla qualità,la sostenibilità, lo scambio, la responsabilità condivisa. 

all’urbanistica e alle politiche di pianificazione e gestione territoriale,

attraverso la proposta di un rallentamento del consumo di:• prodotti• di risorse• di paesaggio• di biodiversità• di culture

IL TEMA DELL’IDENTITA’AUTENTICITA’ e IDENTITA’ = concetti dinamici e relazionali(es i PRODOTTI TIPICI: il pesce Coregone introdotto a Bolsena nel 1883 dal Lago di Costanza)

Manuel Cruz, “I brutti scherzi del passato”,identità,responsabilità,storia, Bollati Boringhieri, 2010Francesco Remotti, “L’ossessione identitaria”, Laterza, 2010

Identità sociale Autorappresentazione

Identità culturale Passatismo

Identità personale Ritorno all’errore

Identità di clan Provincialismo

Charles Taylor: “identità: risponde alla domanda chi siamo, da dove veniamo, è il background, lo sfondo sul quale acquistano un senso i ns. gusti, desideri, opinioni e aspirazioni”

QUAL’E’ IL PRODOTTO TURISTICO  CITTASLOW ?

Dalle centinaia di PROGETTI DI CITTASLOW TOURISM all’interno delle Cittaslow mondiali, si evince che turismo è sì “il confezionamento e la vendita di sogni”, ma non solo questo, è pure molto di più : 

Cittaslow Tourism è:- esperienza, conoscenza- contatto, scambio di cultura- eco-nomìa- responsabilità ed educazione permanente- valori relazionali- cibo e cultura materiale- salute fisica e mentale- nuovo approccio al consumo

ESEMPI CITTASLOW TOURISM

Levanto

ESEMPI CITTASLOW TOURISM

Chiavenna

ESEMPI CITTASLOW TOURISM

Pollica

ESEMPI CITTASLOW TOURISM

Enns (A)

ESEMPI CITTASLOW TOURISM

Midden-Delfland(NL)

ESEMPI CITTASLOW TOURISMKristinestad (FIN)

ESEMPI CITTASLOW TOURISMHadong (KOR)

ESEMPI CITTASLOW TOURISM

Busan (KOR)

ESEMPI CITTASLOW TOURISM

Sedgefield (Sud Africa)

ESEMPI CITTASLOW TOURISM

Orvieto – Progetto Carta Unica

Turismo Web Cittaslow

CONCLUSIONI

NON SI TRATTA DELLA BATTAGLIA tra  TURISMO INDUSTRIALE-codificato e TURISMO SLOW-spontaneo-sartoriale,ma di un CONTRASTO ECONOMICO tra un prima insostenibile e un futuro turistico possibile in armonia con i luoghi e le comunità 

Il valore della lentezza per il turismo del futuro: Essere tradizionali o “slow” non significa essere conservatori, tutto il contrarioALLA RICERCA DI UN EQUILIBRIO TRA TURISMO COME ATTIVITA’ PRODUTTIVA EFFICACE E REMUNERATIVA PER I TERRITORI E LE COMUNITA’ LOCALI , E LA NECESSITA’ / URGENZA DI AUTOPROTEGGERE il FISIOLOGICO DIVENIRE DELLE COMUNITA’ LOCALI; 

PROMUOVERE LO SVILUPPO DELLE CULTURE DEI LUOGHI SENZA GLOBALIZZAZIONI FORZATE, SENZA FORME DI DOPING TURISTICO…(es. voli low cost: fino a quando…? E le esternalità negative? Che le mette in conto? Progetto economico ed ecologico…) Alcuni temi sul tavolo:- CAPACITA’ DI CARICO dei luoghi per mantenere nel tempo una loro attrattività…- TEMPO DEL TURISMO E DEL TURISTA- IMPATTO SOCIALE DEL TURISMO- I GIOVANI E LO SLOW TOURISM

Pier Giorgio OlivetiDirettore Cittaslow International

@cittaslow_intl

facebook.com/cittaslow

youtube.com/cittaslownews

Grazie per la vostra attenzione