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La Rete Professionale per le Demenze nella ASL RM D Dr. Giovanni Mancini Direttore f.f. UOC Neurologia Ospedale G.B. Grassi e Responsabile UVA ASL Roma D

Rete assistenziale per le Demenze nella ASL RM D

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Progetto di percorso assistenziale per le demenze in rete socio-sanitaria

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La Rete Professionale per le Demenze nella ASL RM D

Dr. Giovanni ManciniDirettore f.f. UOC Neurologia

Ospedale G.B. Grassi e Responsabile UVA ASL Roma D

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La Rete Professionale

Il modello di rete hub & spoke nei servizi sanitari è un sistema organizzativo gerarchico che prevede la concentrazione dei casi che necessitano di assistenza ad elevata complessità in centri di eccellenza (centri hub), che sono fortemente integrati con i centri periferici (spoke), cui compete sia l’assistenza per i casi meno complessi sia la selezione dei pazienti da “centralizzare”, quando si supera una certa soglia di complessità clinico-assistenziale

La Rete Professionale per le Demenze è stata istituita nel 2008 allo scopo di collegare e coordinare un insieme di professionisti, UU.OO. e/o loro articolazioni, organizzati su base non gerarchica attorno a processi ed interessi comuni, con il fine di raggiungere obiettivi di salute e benessere sociale, attraverso la collaborazione ed il confronto tra operatori dei servizi sanitari e sociali, che attuano la presa in carico mediante percorsi assistenziali di continuità (Long Term Care)

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Piano Sanitario Regionale del Lazio2010-2012

• Presa in carico globale del paziente con demenza e della sua famiglia attraverso la Integrazione socio-sanitaria dei servizi dedicati

• Riorganizzazione delle 34 UVA regionali in Centri Diagnostici Specialistici per le demenze e Centri Esperti per le demenze (Distrettuali o polidistrettuali), in base alle figure professionali e competenze presenti, alla disponibilità di prestazioni specialistiche di secondo livello e alla possibilità di attivazione tempestiva di una rete assistenziale adeguata

• Nella equipe della Unità Valutativa Territoriale (Centro Esperto) dovrà far parte il MMG, insieme al medico specialista nelle demenze (Neurologo, Geriatra, Psichiatra), neuropsicologo, assistente sociale, infermiere professionale, che accompagneranno il paziente attraverso percorsi assistenziali in funzione dell’evoluzione della malattia

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Il Progetto di Riqualificazione della assistenza alle demenze della ASL RM D

Dalla collaborazione tra UVA aziendale organizzata in rete professionale, i Direttori dei 4 Distretti Sanitari, la Direzione Sanitaria e Generale Aziendale, su sollecitazione del Dipartimento Politiche Sociali della Regione Lazio, ha preso forma il “Progetto di Riqualificazione della assistenza alle demenze della ASL RM D”

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Fase 1: PrediagnosticaObiettivo: pervenire ad una diagnosi precoceAttori principali: Medico di Medicina Generale, Specialista Ambulatoriale

(Neurologo, Psichiatra, Geriatra)Strumenti: Protocollo diagnostico per sospetta demenza;

Documento Sanitario Sintetico

1) Screening diagnostico dei casi di sospetta demenza, da inviare alla UVA già con un protocollo diagnostico espletato secondo le Linee Guida della Società Italiana di Neurologia (2004) che comprenda:TAC cranio senza mdc o RM encefalo per i casi di età inferiore ai 75 anni o con disturbi sensitivo-motori; ECG; esami ematici per escludere demenze secondarie (emocromo, VES, sodio, potassio, calcio, glicemia, creatinina, ALT, GammaGT, elettroforesi proteica, colesterolo totale, dosaggio Vitamina B12, Acido Folico, TSH)

2) Invio presso le sedi UVA dei pazienti a rischio per decadimento cognitivo, accompagnati da un Documento Sanitario Sintetico preparato dal MMG, contenente le principali patologie e terapie in corso (oppure Fascicolo Sanitario Elettronico quando sarà disponibile);

3) Indicazione del grado di priorità con cui dovrà essere effettuata la visita presso la UVA (urgente o non-urgente), in base alla valutazione della problematicità assistenziale del caso.

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Fase 2: Diagnostica• Obiettivo: pervenire ad una conferma

diagnostica e all’avvio dei trattamenti sia farmacologici che non-farmacologici

• Attori: Sedi UVA aziendali presso l’Ospedale Grassi e i Distretti Sanitari

• Strumenti: Esame Neuropsicologico, Visita Neurologica, formulazione del Percorso Diagnostico - Terapeutico-Assistenziale PDTA

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Fase 2: Diagnostica Presa in carico del paziente demente presso la UVA se

confermata la diagnosi di demenza Prescrizione dei Piani Terapeutici regionali per i farmaci per la

demenza di Alzheimer, consegna delle prime confezioni gratuite Ascolto delle problematiche assistenziali del paziente e dei familiari Compilazione di un documento sintetico denominato “Percorso

Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale o PDTA” Il PDTA serve a proporre, d’accordo con il paziente e i suoi familiari,

la tipologia di intervento ritenuta più opportuna per ciascun caso sulla base di criteri clinici e/o socio-economici di accesso alle prestazioni assistenziali domiciliari sanitarie e/o sociali, che comportano necessariamente il coinvolgimento del PUA Distrettuale e del MMG

Il PDTA può anche contenere l’indicazione a richiedere l’accesso presso un Centro Diurno per demenza o presso un Nucleo Alzheimer di ricovero, che non dovrà necessariamente passare per il PUA-UVM

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Altre finalità del PDTA Il PDTA serve anche da documento per: il Medico di Medicina Generale (diagnosi, parametri clinici

e prescrizioni terapeutiche) Certificazione ai fini del riconoscimento della Invalidità

Civile Certificazione per eventuale nomina dell’amministratore

di sostegno o per la inabilitazione del paziente Informazioni clinico-terapeutiche opportune per altri

eventuali interventi medici, per accessi in Pronto Soccorso o in caso di ricovero ospedaliero:

Schema delle terapie del paziente per familiari e badanti; Promemoria degli esami da effettuare o programmare per il follow-up Promemoria dell’appuntamento per il follow-up

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FASE 3: INTEGRAZIONE DEGLI INTERVENTI

• Obiettivo: garantire precisi riferimenti al paziente e alla sua famiglia, fornire interventi appropriati per la fase di malattia e per i bisogni assistenziali ed intervenire in modo integrato nella gestione dei problemi clinici intercorrenti

• Attori: PUA, Unità Valutativa Multidimensionale UVM, MMG, Centri Diurni, Nuclei Alzheimer, Servizi Sociali Comunali o Municipali

• Strumenti: Assistenza domiciliare da parte del MMG, CAD, Servizi Sociali; nel caso di interventi che necessitino di integrazione socio-sanitaria la Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) del PUA formulerà un Progetto di Assistenza Individuale (PAI) per la programmazione degli interventi necessari

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FASE 3: Attivazione della Integrazione

Socio-Sanitaria attraverso il PUA Valutazione da parte degli operatori del PUA ed eventualmente della Unità

Valutativa Multidimensionale (UVM), che formulano un Progetto di Assistenza Individuale (PAI) per attivare le varie tipologie di assistenza domiciliare sociale o sanitaria (counseling, fisiokinesiterapia, logopedia, assistenza infermieristica o specialistica);

Ciclo di Interventi di counseling addestrativo a domicilio per i caregivers dei pazienti con demenza a cura del personale dei CAD distrettuali (empowerment);

Cure Domiciliari per la parte Sociale (a gestione diretta da parte dei Municipi o di organismi sociali da loro delegati), che prevedano interventi articolati su livelli di prestazioni diversificati per pazienti di grado lieve-medio e per quelli di grado severo:

1) assistenza domiciliare di base del Municipio per le condizioni di demenza lieve-media (MMSE>14/30), in cui non sia ritenuto opportuno l’inserimento nel servizio specializzato; 2) servizio di assistenza domiciliare specializzata Alzheimer, soprattutto per pazienti con demenza moderato-severa (MMSE<14/30), in quanto le varie fasi di demenza presentano specifiche difficoltà per l’utente e per i suoi familiari;

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FASE 4: FOLLOW UP DEGLI INTERVENTI

• Obiettivo: controllo delle terapie farmacologiche e della adeguatezza ed efficienza della rete assistenziale per il demente e i suoi caregivers

• Attori: Sedi UVA aziendali, MMG, Associazioni di volontariato

• Strumenti: Visite almeno semestrali per il rinnovo del Piano Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale PDTA; visite almeno semestrali da parte del MMG

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FASE 4: FOLLOW UP DEGLI INTERVENTI Dopo la prima visita il paziente viene ricontrollato almeno

ogni 6 mesi presso la sede della UVA ASL RM D che ha posto la diagnosi.

Anche il MMG del paziente dovrà visitare il paziente almeno una volta nel periodo intercorrente tra una visita e l’altra presso l’UVA, per valutare e segnalare eventuali problematiche intercorrenti o emergenti.

Per le eventuali necessità intercorrenti tra le visite di follow-up dovrà essere attiva la possibilità di Teleassistenza mediante consulenza telefonica non programmata per i caregivers o per il MMG da parte della UVA o Sub-UVA, migliorando così la qualità dell’assistenza e fungendo da filtro per richieste di visite domiciliari evitabili;

Per le eventuali necessità di prescrizione di presidi protesici con l’aggravamento della demenza, questi potranno essere richiesti presso la sede UVA che segue il paziente.

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Rete Assistenziale e suoi ProtagonistiMMG

Paziente/Familiare

Eventuale screening con MMSE o altri TestPrescrizione di esami diagnostici per escludere demenze secondarie

Compilazione del Documento anamnestico sintetico

SI

UVA Aziendale (Ospedale/Territorio) Neurologia, Geriatria

NO

FORMAZIONE

FINE

MCI : rivalutare dopo 6 mesi

NO

SI

PUA – Unità Valutativa Multidimensionale Distrettuale

Terapie FarmacologicheTerapie Non Farmacologiche

RETE SOCIALE

Associazioni Volontariato

Altri Specialisti

Centro Diurno Anziani Fragili

Nucleo Ricovero Alzheimer

Day-Hospital Neurologico o Geriatrico

RSA o LUNGODEGENZA

Assistenza Domiciliare o Dom. Integrata (ADI)

Psichiatra CSM

Sospetta Pseudo-Demenza

Percorso Diagnostico-TerapeuticoAssistenziale (PDTA)

Sospetta Demenza

Conferma Demenza

Fase 1

Fase 2

Follow-Up da parte della UVA e MMG

Fase 4

Fase 3

PotenziamentoCaregiversServizi Sociali

del Municipio

MMGCAD

Centro Diurno Alzheimer

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• Cartella Clinica Ambulatoriale dei pazienti• Cartella Sociale • Facilitazione dello scambio di dati tra gli

attori della rete assistenziale (MMG, UVA, PUA-CAD, Servizi Sociali Municipali o Comunali, Centri Diurni, Nuclei Alzheimer)

• Possibilità di Teleassistenza a Domicilio mediante webcam

Opportunità di una Rete Informatica dedicata alle

Demenze

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• Formazione della società per la accettazione del diversamente abile e per il mutuo-aiuto

• Formazione della popolazione per politiche di prevenzione dell’invecchiamento patologico

• Formazione dei familiari dei pazienti e del personale di assistenza informale, in collaborazione ed integrazione con le Associazioni di Volontariato

• Formazione degli operatori socio-sanitari

FORMAZIONE CONTINUA

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L’Ossessione Identitaria(dal libro di F. Remotti, Laterza 2010)

• Nella nostra epoca prevale la “cultura del narcisismo”, fino a cadere nella “ossessione identitaria”, che erige palizzate e confini a difesa della propria identità, che resta comunque una finzione o, al massimo, un’aspirazione, un vero e proprio mito del nostro tempo

• La “Integrità” può comportare separazione, chiusura, rifiuto degli altri, fino al mito della purezza e della supremazia.

• Al contrario l’ “Integrazione” è il riconoscimento dell’indispensabilità degli Altri, della loro importanza per la stessa sopravvivenza del “Noi”, è apertura del Noi verso gli Altri con trasformazione, evoluzione comune, comunicazione, innovazione.

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• Etica della solidarietà e della sostenibilità• Promuovere il passaggio dalla globalizzazione dei Profitti alla

globalizzazione dei Diritti delle persone, per la coniugazione di progresso con qualità di vita globalmente migliori per tutti (Ecosofia = saggezza ecologica)

• Gli Stati non sembrano più in grado di coprire i fabbisogni assistenziali ed è necessaria una integrazione ben organizzata con altri interlocutori differenziati (ad es. cooperative sociali, associazioni di volontariato, cittadini coinvolti a vario titolo)

• La progettualità umana non può più prendere in considerazione i soli bisogni individuali, ma quelli della comunità, nella prospettiva di una solidarietà planetaria

Organizzare l’Altruismo(dal libro di M. Ceruti e T. Treu, Laterza 2010)

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“I malati li curano con grande affetto e non tralasciano proprio nulla che li renda alla buona salute, regolando le medicine e il vitto; anzi alleviano gli incurabili con l’assisterli, con la conversazione e porgendo loro infine ogni sollievo possibile”

Da “Utopia o la migliore forma di Repubblica” di Tommaso Moro, 1516

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE!