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Di Alberto Di Giglio
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La Sindone come si presenta all’osservazione diretta
Gerolamo
Della
Rovere
Il Cristo
deposto e la
Sindone
(1625-30)
Torino.
Pinacoteca
sabauda
Il modo classico di mostrare la Sindone è con la parte anteriore a
Sinistra
S. Pia, Piazza San Giovanni durante l’Ostensione del 1898
Secondo Pia
all’epoca della
fotografia della
Sindone
La macchina fotografica di Pia
Prima lastra di prova formato 21x27
Lastra ufficiale formato 50x60
L’immagine a
scanner del
volto acquisita
sulla parte
frontale della
Sindone
L’immagine a
scanner del
retro della
zona del
volto
La macchia di sangue al costato (particolare visto dalla parte
anteriore della Sindone, priva di toppe e appoggiata su carta
di riso)
E’ facilmente osservabile la separazione fra siero e parte
cellulare
La macchia ematica in corrispondenza al costato vista dal retro.
La macchia ematica risulta di minore intensità
IMMAGINE DI EDESSA O
MANDYLLION• Atti di Taddeo (VI secolo):
“ ….telo piegato in quattro”
(tetradiplon)
Giovannni Damasceno (730 d.c.):
“…..telo molto lungo”
(himation)
Vita di Alexius (IX secolo):
“…..lenzuolo”
(sindon)
IMMAGINE DI EDESSA O
MANDYLLION
Codice Vossianus ( X secolo):
“….impronta dell’intera persona di Cristo”
Gregorio il Referendario (944 d.c.):
“…impronta di Cristo abellita dalle gocce
di sangue sgorgate dal suo fianco”
1353-1356 Insegna di
pellegrinaggio
Medaglione rinvenuto nella Senna nel 1855. Stemma degli
Charny e della moglie Vergy.
Le aree in azzurro indicano le macchie d’acqua
La copia di Dürer
Volto ripulito dalle ferite in posizione frontale
L’esame radiocarbonico della
Sindone
• Il 21 aprile del 1988 venne prelevato un
campione di Sindone per essere
suddiviso in tre parti consegnate ai tre
laboratori di Oxford, Tucson e Zurigo.
Supervisore il Dr. Tite direttore del
British Museum.
• Il sito della Sindone interessato è stato
l’angolo in alto a sinistra
14C ed età dell’oggetto
• Finché un organismo è vivo il contenuto
di radiocarbonio risulta costante e
uguale a quello presente nell’anidride
carbonica dell’aria.
• Quando muore, viene a mancare
l’apporto di 14C che decade, per cui si
può misurare il tempo intercorso fra
misura e la morte.
14C ed età dell’oggetto
• Il campione viene bruciato in modo da
ottenere CO2 e poi in carbonio
elementare.
• Uno strumento detto spettrometro di
massa permette di determinare la
quantità di 14C.
• I dati sperimentali sono sottoposti a
trattamento statistico.
14C ed età dell’oggetto
• Le divergenze fra età radiocarbonica ed
età certa ricavata con altre metodologie
sperimentali sono sovente riconducibili
alla contaminazione da agenti
ambientali.
• Fra i reperti a rischio risultano le fibre
tessili.
14C ed età dell’oggetto
• Il metodo del 14C deve quindi essere
valutato in relazione al tipo di campione
e alla sua storia e confrontato con altre
informazioni .
In basso a destra si noti il coloro scuro del telo
d’Olanda che ha coperto dal 1534 la parte
mancante della Sindone, nella zona in cui fu
effettuato il prelievo per la radiodatazione
Zona del
prelievo visto
dal retro
Sindone. Il
tratteggio
evidenzia il
proseguimento
sul campione
prelevato della
macchia
d’acqua.
ERRORE RADIODATAZIONE
• Una pelliccia di Mammut, data per vecchia
di 26000 anni, con il C14, risultò vecchia di
soli 5600 anni
(Radiocarbon,1966)
ERRORE RADIODATAZIONE
• Una tovaglia di una cinquantina di anni di
vita, al radiocarbonio risultò vecchia di 350
anni
(Newsletter, 1998)
ERRORE RADIODATAZIONE
• Nel 1979 alcune foglie di platano cadute
dagli alberi di Roma sottoposte al
radiocarbonio, risultarono vecchie di 400
anni
ERRORE RADIODATAZIONE
• Un corno di epoca vichinga è risultato al
radiocarbonio un reperto dal futuro: del
2006!
Sovrapposizione in colore delle strutture fisionomiche; si
noti la notevole aderenza dei caratteri somatici
Sovrapposizione delle linee iconiche con il volto sindonico privo di
ferite; esiste una forte similitudine che induce a pensare che la
Sindone sia stata ispiratrice dell’arte di rappresentazione del volto
di Cristo
Volto ripulito dalle ferite in posizione frontale
Esempio di volto
naturale proposto come
elaborazione a
computer della Sindone.
Si tratta in realtà di una
rappresentazione
pittorica.
La parte frontale di
una cartolina in cui si
fa cenno alle
elaborazioni della
NASA
Si tratta della stessa rappresentazione pittorica!
CALCOLO DELLE
PROBABILITA’
Prendiamo in esame le sette
caratteristiche più significative
comuni a Gesù di Nazareth
(secondo il racconto
evangelico) e all’uomo della
Sindone.
I crocefissi venivano inchiodati
o legati con funi:
1/2
Sia Gesù, sia l’uomo della
Sindone sono stati avvolti in un
lenzuolo funebre dopo la morte
per crocifissione:
1/100
• Un patibulum ha pesantemente
gravato sulle spalle dell’uomo
della Sindone, come su quelle
di Gesù:
1/2
• L’uomo della Sindone è stato avvolto nel lenzuolo senza che venisse effettuata alcuna operazione di lavaggio e unzione del cadavere:
1/20
La Sindone reca l’impronta del
cadavere di un uomo, ma non
tracce di putrefazione e
decomposizione:
1/500
LA FERITA AL COSTATO
DESTRO
• Il Vangelo di Giovanni (19,33-34)
narra che a Gesù “…non gli
spezzarono le gambe, ma uno dei
soldati gli colpì il fianco con la lancia e
subito ne uscì sangue e acqua”.
1/10
• Tanto a Gesù, quanto all’uomo della Sindone, è stato posto sul capo un casco di spine. Nessun documento storico riferisce una tale usanza:
1/5000
PROBABILITA’ COMPLESSIVA
1/100 X 1/5000 X 1/2 X 1/2 X
1/10 X 1/20 X 1/500
=
1/200.000.000.000
Un solo nome,
GESU’ CRISTO
• …..patì sotto Ponzio Pilato, fu
crocefisso, morì, fu sepolto,
resuscitò
USANZE FUNERARIE
GIUDAICHE
• Subito dopo la morte occorre: chiudere gli
occhi, legare la mandibola, occludere gli
orifizi del volto, lavare il cadavere, ungerlo
con varie specie di aromi, avvolgerlo con
tela bianca e coprirgli il volto con un
sudario. Da questo punto di vista, ma anche
il Sudario di Oviedo, paiono corrispondere
alla pratica giudaica del lutto.