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Relazione Tirocinio realizzato presso la Protezione Civile e ASTRAL, Studio e
monitoraggio della rete viaria interessata dagli effetti del “sisma Italia centrale
2016”
PREMESSA – MODALITA’ DI SVOLGIMENTO E OBIETTIVO DEL TIROCINIO:
Siamo stati seguiti dal nostro tutor aziendale, Lucrezia Casto, la quale ci ha accolto alla Protezione
Civile, presentandoci gli obiettivi e le modalità di svolgimento del tirocinio. L’obiettivo del tirocinio
è stato “Lo studio e monitoraggio della rete viaria interessa dagli effetti del “sisma Italia centrale
2016” in relazione alle condizioni di transitabilità riferite alle CLE , con analisi specifiche dedicate
all’individuazione delle infrastrutture di accessibilità e di connessione con il contesto territoriale e
degli eventuali elementi critici legati ai dissesti idrogeologici”. Lo svolgimento del tirocinio è
avvenuto presso ASTRAL S.p.a. Azienda Strade Lazio in via del Pescaccio 96, 98 Roma, la sua
durata è stata di tre mesi, dal lunedì al venerdì per un minimo di quattro ore al giorno. E’ stato inoltre
effettuato un sopralluogo il 27 Luglio presso Amatrice.
INQUADRAMENTO TERRITORIALE
L’area di studio ha riguardato la Provincia di Rieti a causa degli eventi sismici avvenuti ad Agosto e
Ottobre 2016 e Gennaio 2017. Durante questi eventi sismici è stata messa a dura prova la funzionalità
della rete stradale che ha rallentato e reso problematiche le operazioni di soccorso.
Figura 1
Figura 2
Le infrastrutture da noi analizzate sono state le seguenti: • SS 4
• SR 260
• SR 577
• SR 521
• SR 471
• SR 79
• SP 19
• SP 18
• SP 11
• SP 476
• SP 20
• Strada Comunale Romanella
Le principali infrastrutture utilizzate nella fase di soccorso sono state:
- SS4 Salaria
- SR 260 Picente (principale via di accesso ad Amatrice)
- SR 577 (collegamento tra Campotosto e Amatrice)
- Strada Comunale Romanella (pur essendo una strada comunale è risultata strategica nella fase
di soccorso viste le problematiche riscontrate sulla SR 260 Picente, con alcuni tratti
impraticabili.
MATERIALE INIZIALE ALLA BASE DEL LAVORO
L’ingegnere Claudia Zingariello ci ha fornito una cartografia CTR in scala 1:10.000 relativa alle zone
ove erano situate le infrastrutture viarie a noi assegnate, personalmente mi sono occupato dello studio
della SR 260 Picente, SC “Romanella”, Sp 19 e SR 521. Successivamente siamo riusciti a reperire
una cartografia CTR in scala 1:5.000 aggiornata ed abbiamo fatto riferimento a quest’ultima. Inoltre
ci è stata fornita della documentazione relativa ai dissesti rinvenuti sulle diverse infrastrutture con le
relative chilometriche e alle opere d’arte presenti.
ITER PROCEDURALE
Nell’iter procedurale sono stati seguiti diversi step:
1) Ricostruzione cartografica delle aree interessate da ciascuna infrastruttura, come detto ne
paragrafo precedente, abbiamo ricostruito la zona di interesse delle singole infrastrutture
tramite la cartografia CTR in scala 1:5.000
2) Focus sulle caratteristiche principali: chilometrica, centri abitati attraversati, opere d’arte e
dissesti, abbiamo rappresentato sulla cartografia gli elementi caratteristici e caratterizzanti ed
inoltre abbiamo individuato ed evidenziato i centri abitati interessati
3) Ricerca dei dati relativi al rischio idrogeologico e localizzazione sulla cartografia a
disposizione, abbiamo fatto riferimento alla cartografia del PAI e del catalogo frane per
definire le zone soggette al Rischio Idrogeologico
4) Suddivisione delle infrastrutture in nodi e archi, abbiamo suddiviso le infrastrutture con dei
nodi i quali fanno riferimento alle intersezioni con altre infrastrutture che possano garantire
un percorso alternativo, di conseguenza sono stati definiti i diversi archi che la compongono
5) Applicazione del modello per il calcolo della Vulnerabilità Sismica, abbiamo utilizzato un
modello studiato ed applicato al corso universitario di “Grandi Rischi” nel quale tenendo
conto dei diversi elementi caratterizzanti l’infrastruttura come, rilevati, trincee, opere
d’arte,… è stata determinata la Vulnerabilità con la seguente equazione, nella quale Vre
rappresenta la Vulnerabilità, K il peso degli elementi critici, Px pesi associati alle relative
classi di rischio e Qi peso dei parametri:
Figura 3
6) Rappresentazione dell’output del modello sismico con scala cromatica, infine abbiamo redatto
una cartografia nella quale in funzione del livello di Vulnerabilità sono stati assegnati dei
colori ai diversi archi che compongono le infrastrutture.
ANALISI IDROGEOLOGICA E SISMICA
- SR 260 Picente
Il tratto analizzato è quello relativo alla Regione
Lazio, dal Km 27 + 160 al Km 48 + 460. La SR
260 ha inizio a San Vittorino e termina in
prossimità del lago di Scandarello, attraversa il
Comune di Amatrice e diverse frazioni, le
infrastrutture alle quali è collegata sono la SS 4
Salaria, la SR 577 e la SC “Romanella”. Sono
inoltre presenti 10 opere d’arte in muratura. Le
caratteristiche della sezione sono le
seguenti:
➢ Unica Carreggiata
➢ 1 Corsia per senso di marcia
➢ Larghezza Piattaforma: 6.00 m
➢ Assenza di banchina laterale
E’ la principale via di accesso al Comune di Amatrice ed è risultata quindi fondamentale nella
fase di soccorso, sono stati però riscontrati numerosi dissesti, il più critico è stato il crollo del
ponte Tre Occhi che ha reso il tratto di strada, adiacente, impraticabile.
E’ stata redatta una legenda facendo riferimento alle informazioni fornite dalla cartografia del
PAI, dal catalogo frane e dalle informazioni ricevute dall’ingegnere Claudia Zingariello.
Figura 4
Nelle figure 6 e 7 sono riportati due zoom nei quali
si può notare, nel suo complesso, il rischio
idrogeologico presente.
Per quanto riguarda il rischio di alluvioni si può
notare come sia limitato ad un breve tratto dell’
infrastruttura ed essendo un rischio moderato
possiamo dire che sulla SR
260 Picente il rischio
alluvione non rappresenta
una problematica rilevante.
Per quanto riguarda il
rischio frana possiamo
notare come la zona sia
soggetta a diversi fenomeni
franosi che però raramente
insistono
sull’infrastruttura.
Sono presenti diversi
dissesti, solitamente relativi
a danni subiti dalle opere
d’arte in muratura, alcuni
dei quali sono stati risolti
grazie agli interventi
effettuati dall’ASTRAL.
Figura 5
Figura 6
Figura 7
Successivamente è stato applicato un modello sismico per il calcolo della Vulnerabilità sismica, la
presenza di edifici e la presenza di diverse opere d’arte in muratura hanno fatto si che la Vulnerabilità
fosse elevata.
Partendo dalla tabella 1 dove sono riportate i diversi livelli di Vulnerabilità sono stati calcolati per
ogni infrastruttura facendo riferimento ai diversi elementi, tabella
2. Nella tabella 3 sono riportati in ordine decrescente i diversi
archi con le relative Vulnerabilità.
Si può notare come i primi due archi siano i più critici vista la presenza
di scarpate molto pendenti, edifici ed opere in muratura.
Nella Figura 8 sono riportati gli archi in questione con degli zoom sui
principali elementi che caratterizzano la loro Vulnerabilità.
Concludendo possiamo dire che le problematiche legate agli eventi
sismici sono diverse ed interessano più di un terzo degli archi.
Tabella 1
Tabella 2
Tabella 3
Figura 8
- SC “Romanella”
Il tratto analizzato va dal Km 0 + 000 al Km 6 + 378. La
Romanella ha inizio a Casale Nibbi e termina sulla SR
260 Picente, attraversa la frazione di San Benedetto, le
infrastrutture alle quali è collegata sono la SS 4 Salaria
e la SR 260 Picente. E’ presente un’opera d’arte in
muratura, il ponte Cinque Occhi. Le caratteristiche della
sezione sono le seguenti:
➢ Unica Carreggiata
➢ 1 Corsia per senso di marcia
➢ Larghezza Piattaforma: 5.50 m
➢ Assenza di banchina laterale
Ha avuto un ruolo strategico nella fase di soccorso, visti i diversi dissesti riscontrati sulla SR
260 Picente.
Figura 9
In figura 10 si può notare come la zona non sia soggetta al rischio alluvione, mentre per quanto
riguarda il rischio frana, dalla cartografia del PAI emerge una zona problematica che però non
insiste sull’ infrastruttura, tuttavia si sono verificati due eventi franosi, evidenziati dai pallini rossi.
Successivamente è stato applicato il modello sismico per il calcolo della Vulnerabilità sismica,
descritto precedentemente.
In questo caso l’assenza di intersezioni, ad eccezione dell’inizio e fine ha fatto si che siano presenti
solo due nodi ed un unico arco con Vulnerabilità media. L’elemento più danneggiato durante gli
eventi sismici è risultato il ponte a Cinque Occhi.
Figura 10
Figura 11
- SP 19
Il tratto analizzato va dal Km 0 + 000 al Km 6 + 562. La SP
19 ha inizio a Casal Bottone e termina a Torrita, attraversa la
frazione di Scai, le infrastrutture alle quali è collegata sono
la SS 4 Salaria e la SR 471. Non sono presenti opere d’arte.
Le caratteristiche della sezione sono le seguenti:
➢ Unica Carreggiata
➢ 1 Corsia per senso di marcia
➢ Larghezza Piattaforma: 6.00 m
➢ Assenza di banchina laterale
Possiamo notare dalla Figura 13 come il rischio alluvione sia del tutto assente ma come il rischio
frana sia una problematica esistente, viste le aree a rischio moderato che insistono sull’infrastruttura.
Successivamente è stato applicato il modello sismico per il calcolo della Vulnerabilità sismica,
descritto precedentemente. È stato possibile suddividere l’infrastruttura in tre archi sui quali la
Vulnerabilità è risultata essere bassa, come emerge dalle Tabelle 5 e 6.
Nella Figura 14 è riportata la cartografia relativa all’arco due nel quale l’elemento più critico risulta
essere il muro di sostegno e la scarpata in mezza costa.
Tabella 4
Figura 12
Figura 13
- SR 521
Il tratto analizzato va dal Km 0 + 000 al Km 25 + 000.
La SR 521 ha inizio a Leonessa e termina a
Campiglione, attraversa il centro abitato di Morro
Reatino, le infrastrutture alle quali è collegata sono la SS
79 e la SR 471. Sono presenti quattro opere d’arte. Le
caratteristiche della sezione sono le seguenti:
➢ Unica Carreggiata
➢ 1 Corsia per senso di marcia
➢ Larghezza Piattaforma: 8.00 m
➢ Presenza di banchina laterale
Possiamo notare dalla Figura 16 come il rischio alluvione sia del tutto assente ma come il
rischio frana sia una problematica esistente, viste le aree a rischio moderato che attraversano
l’infrastruttura.
Tabella 5 Tabella 6
Figura 14
Figura 15
Successivamente è stato applicato il modello sismico per il calcolo della Vulnerabilità sismica,
descritto precedentemente. È stato possibile suddividere l’infrastruttura in otto archi sui quali
la Vulnerabilità è risultata essere variabile, come emerge dalle Tabelle 7 e 8.
Nella Figura 17 sono riportati gli archi sui quali è stata determinata la Vulnerabilità maggiore, a causa
della presenza di centri abitati, opere d’arte in muratura e scarpate molto pendenti.
Figura 16
Tabella 7
Tabella 8
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