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ANNO XLVI GENNAIO-FEBBRAIO 2011 93/11 BIMESTRALE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI ROMA E PROVINCIA segue Archivio storico IACP: l’identità di una capitale in formazione 13 Claudia Mattogno ARCHITETTURA PROGETTI Il progetto di recupero e valorizzazione dell’archivio storico iconografico dell’IACP 14 Loredana Mozzilli Il disegno di architettura come strumento tra rappresentazione e progetto nell’iconografia storica dell’IACP 17 Alessandro Nocera CONCORSI La diversificazione dell’intervento ICP: 1926, Concorso per il quartiere dell’artigianato a Testaccio 20 Loredana Mozzilli, Alessandro Nocera Concorso internazionale PASS per la riqualificazione del quartiere Tiburtino III – 2010 22 Daniel Modigliani IMPIANTI L’archivio tecnologico IACP degli anni Quaranta 25 Massimo Bellia Le nuove tecnologie e il miglioramento del comportamento energetico nell’edilizia residenziale pubblica 28 Oscar Piricò Consiglio dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia (in carica per il quadriennio 2009-2013) ––––––––––––––––– Direttore Lucio Carbonara Vice Direttore Massimo Locci Direttore Responsabile Amedeo Schiattarella Ha collaborato alla realizzazione di questo numero: Claudia Mattogno Segreteria di redazione e consulenza editoriale Franca Aprosio Edizione Ordine degli Architetti di Roma e Provincia Servizio grafico editoriale: Prospettive Edizioni Direttore: Claudio Presta www.edpr.it [email protected] Direzione e redazione Acquario Romano Piazza Manfredo Fanti, 47 - 00185 Roma Tel. 06 97604560 Fax 06 97604561 http://www.rm.archiworld.it [email protected] Progetto grafico e impaginazione Artefatto/Manuela Sodani, Mauro Fanti Tel. 06 61699191 Fax 06 61697247 Stampa Arti Grafiche srl Via di Vaccareccia 57 00040 Pomezia Distribuzione agli Architetti iscritti all’Albo di Roma e Provincia, ai Consigli degli Ordini provinciali degli Architetti e degli Ingegneri d’Italia, ai Consigli Nazionali degli Ingegneri e degli Architetti, agli Enti e Amministrazioni interessati. Gli articoli e le note firmate esprimono solo l’opinione dell’autore e non impegnano l’Ordine né la Redazione del periodico. Pubblicità Agicom srl Tel. 06 9078285 Fax 06 9079256 Spediz. in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1.DCB - Roma - Aut. Trib. Civ. Roma n. 11592 del 26 maggio 1967 In copertina: Garbatella, Borgata Giardino, Lotto XXI, Fabbricato 7 progettista Carlo Polidori Tiratura: 18.000 copie Chiuso in tipografia il 4 marzo 2011 ISSN 0392-2014 Presidente Amedeo Schiattarella Vice Presidenti Orazio Campo Fabrizio Pistolesi Segretario Aldo Olivo Tesoriere Alessandro Ridolfi Consiglieri Loretta Allegrini Andrea Bruschi Patrizia Colletta Enza Evangelista Alfonso Giancotti Luisa Mutti Francesco Orofino Christian Rocchi Virginia Rossini Arturo Livio Sacchi RECUPERO E VALORIZZAZIONE DELL’ARCHIVIO STORICO DELL’IACP a cura di Loredana Mozzilli

ANNO XLVI GENNAIO-FEBBRAIO 2011 93/11espegel-fisac.com/novedades/web-2011-x-ar93-web-roma... · 2018. 9. 4. · ANNO XLVI GENNAIO-FEBBRAIO 2011 93/11 BIMESTRALE DELL’ORDINE DEGLI

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  • ANNO XLVIGENNAIO-FEBBRAIO 2011

    93/11BIMESTRALE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI ROMA E PROVINCIA

    segue

    Archivio storico IACP: l’identità di una capitale in formazione 13

    Claudia Mattogno

    A R C H I T E T T U R A

    PROGETTI

    Il progetto di recupero e valorizzazione dell’archivio storico iconografico dell’IACP 14

    Loredana Mozzilli

    Il disegno di architettura come strumento trarappresentazione e progetto nell’iconografia storica dell’IACP 17

    Alessandro Nocera

    CONCORSI

    La diversificazione dell’intervento ICP:1926, Concorso per il quartiere dell’artigianato a Testaccio 20

    Loredana Mozzilli, Alessandro Nocera

    Concorso internazionale PASS per la riqualificazione del quartiere Tiburtino III – 2010 22

    Daniel Modigliani

    IMPIANTI

    L’archivio tecnologico IACP degli anni Quaranta 25Massimo Bellia

    Le nuove tecnologie e il miglioramento del comportamento energetico nell’edilizia residenziale pubblica 28

    Oscar Piricò

    Consiglio dell’Ordine degli Architetti,Pianificatori, Paesaggisti e

    Conservatori di Roma e Provincia(in carica per il quadriennio 2009-2013)

    –––––––––––––––––Direttore

    Lucio Carbonara

    Vice DirettoreMassimo Locci

    Direttore ResponsabileAmedeo Schiattarella

    Ha collaborato alla realizzazione di questo numero:Claudia Mattogno

    Segreteria di redazione e consulenza editoriale

    Franca Aprosio

    EdizioneOrdine degli Architetti di Roma e Provincia

    Servizio grafico editoriale:Prospettive Edizioni

    Direttore: Claudio Prestawww.edpr.it

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    Direzione e redazioneAcquario Romano

    Piazza Manfredo Fanti, 47 - 00185 RomaTel. 06 97604560 Fax 06 97604561

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    Progetto grafico e impaginazioneArtefatto/Manuela Sodani, Mauro Fanti

    Tel. 06 61699191 Fax 06 61697247

    StampaArti Grafiche srl

    Via di Vaccareccia 57 00040 Pomezia

    Distribuzione agli Architetti iscritti all’Albodi Roma e Provincia, ai Consigli degli

    Ordini provinciali degli Architetti e degliIngegneri d’Italia, ai Consigli Nazionali

    degli Ingegneri e degli Architetti, agli Enti e Amministrazioni interessati.

    Gli articoli e le note firmate esprimono solo l’opinione dell’autore e non impegnano

    l’Ordine né la Redazione del periodico.

    Pubblicità Agicom srl

    Tel. 06 9078285 Fax 06 9079256

    Spediz. in abb. postale D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1comma 1.DCB - Roma - Aut. Trib. Civ.Roma n. 11592 del 26 maggio 1967

    In copertina: Garbatella, Borgata Giardino,

    Lotto XXI, Fabbricato 7progettista Carlo Polidori

    Tiratura: 18.000 copieChiuso in tipografia il 4 marzo 2011

    ISSN 0392-2014

    PresidenteAmedeo Schiattarella

    Vice PresidentiOrazio Campo

    Fabrizio Pistolesi SegretarioAldo Olivo

    TesoriereAlessandro Ridolfi

    ConsiglieriLoretta AllegriniAndrea BruschiPatrizia Colletta

    Enza EvangelistaAlfonso Giancotti

    Luisa MuttiFrancesco Orofino

    Christian RocchiVirginia Rossini

    Arturo Livio Sacchi

    RECUPERO E VALORIZZAZIONE DELL’ARCHIVIO STORICO DELL’IACPa cura di Loredana Mozzilli

  • L’ATER del Comune di Roma nelcorso dell’ultimo mandato am-ministrativo 2005-2010 ha vo-luto riprendere la tradizione dipromotore di qualità progettuale che hasegnato la sua gloriosa storia. I temi delnostro tempo riguardano il recupero e ilrestauro del patrimonio esistente e nonsono più quelli della costruzione di nuo-vi quartieri. Si deve però anche sondarela possibilità di aumentare il numero de-gli appartamenti di proprietà pubblicadove gli spazi sono sufficienti e i servizici sono già. Sono oggi i temi più impor-tanti per le città e per la vita degli abitan-ti dei quartieri. Il degrado urbano derivada scelte di impianti urbanistici segnati

    dalla cultura del loro tempo. La città del“moderno” mostra i suoi successi ed isuoi fallimenti. Il degrado edilizio inve-ce deriva dalla fiducia mal riposta innuove tecnologie costruttive non speri-mentate e, soprattutto, dalla mancanzadi manutenzione.Per affrontare questi temi, che sono tipi-ci di moltissimi quartieri di edilizia resi-denziale pubblica in tutto il paese,l’ATER del Comune di Roma insiemecon l’Università di Roma 3 (DIPSA, Di-partimento di Progettazione e Studiodell’Architettura) ha lanciato il Concor-so internazionale PASS sfidando la cul-tura dell’urbanistica e dell’architetturacontemporanea. Il concorso è stato lan-

    ciato per la riqualificazione del quartieredi edilizia residenziale pubblica di Ti-burtino III, a ridosso di una fermata del-la metropolitana della linea B. Tiburtino III è un quartiere dove vivonoin case popolari 450 famiglie, molte del-le quali discendenti da chi era stato de-portato nella vecchia omonima “borga-ta” Tiburtino III. A distanza di trenta an-ni, il complesso, che pure è stato unbuon esempio di edilizia residenzialepubblica, sconta il degrado dell’età edanche alcune carenze dell’impianto pro-gettuale. È uno dei casi a Roma di gran-di interventi pubblici costruiti in fretta,con tecniche di prefabbricazione pesan-te, per i quali oggi è necessaria una stra-

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    CONCORSOINTERNAZIONALE PASS PER LA RIQUALIFICAZIONE DEL QUARTIERE TIBURTINO III–2010Daniel Modigliani A

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  • tegia per il recupero fisico, per il miglio-ramento degli spazi comuni, per l’incre-mento dei servizi di vicinato. Il degrado dell’età si percepisce nel dete-rioramento del calcestruzzo, nei ferri os-sidati scoperti, nelle pavimentazionisconnesse, nelle autorimesse sottoutiliz-zate e pericolose. Soprattutto si pagal’impostazione progettuale iniziale cheha determinato l’abbandono di tutte learee esterne e dei piani terreni liberi.Trenta anni fa l’automobile governava ildisegno a terra imponendo le sue regole,considerate prevalenti rispetto a quelledelle persone. Oggi è possibile invertirel’ordine delle priorità restituendo glispazi pubblici agli abitanti, liberando insicurezza grandi aree verdi. Si tratta di ri-progettare tutto il piano di campagna.Lo spazio comune quindi deve iniziaredall’ingresso nel quartiere senza doverattraversare una terra di nessuno per ar-rivare alle scale. I piani terreni liberi so-no oggi uno spreco di spazio senza con-trollo, lasciato all’abbandono. La nuovalegge regionale n. 21 del 2009 permettefinalmente di usare meglio quanto giàesiste realizzando anche nuovi alloggi edottenendo un forte miglioramento dellecondizioni attuali, senza andare ad occu-pare nuove aree da urbanizzare in cam-pagna. Anche sulle coperture degli edifi-ci è possibile realizzare nuovi alloggi. Sipuò fare aggiungendo piccoli alloggi persingoli o giovani coppie. L’obiettivo delconcorso era avere un progetto che pre-vedesse la realizzazione di circa 120 nuo-vi alloggi tra piani terreni e terrazzi, in

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    Pagina a fianco:• Tiburtino III oggi e in una foto d’epoca

    In questa pagina, dall’alto:• Veduta aerea dell’area• Progetto primo classificato, planimetria

    e soluzione edilizia

  • aggiunta ai 450 esistenti. Il quartierepuò trovare, con questa iniezione dinuova linfa, un nuovo assetto organico,e le condizioni di vivibilità complessivapossono migliorare di molto. Si rendonorealmente fruibili migliaia di metri qua-drati oggi abbandonati. Il concorso si è aperto con una fase pro-gettuale preliminare, ma ha poi anche av-viato l’affidamento al gruppo vincitoredella progettazione definitiva. Finalmen-te lancia il tema di un intervento com-plessivo, il quale, trovata la migliore solu-zione progettuale, potrà essere realizzatonel tempo per fasi, secondo le disponibi-lità finanziarie e senza coinvolgere in al-cun modo gli interni delle case e l’ordina-ria vita degli abitanti, perché avviene nel-le parti comuni. L’ATER potrà quindi av-viare, con un progetto unitario e condivi-so, la riqualificazione di tutti gli spazi co-muni ed avere 120 nuovi alloggi da asse-gnare per continuare a perseguire i suoicompiti istituzionali. Tutto questo natu-ralmente se l’intervento sarà finanziato.Al concorso sono stati ammessi 40 con-correnti e la giuria internazionale, com-posta da esperti di chiara fama sui pro-blemi urbanistici ed edilizi dei quartieridi proprietà pubblica, ha svolto i suoi la-vori nel tempo previsto ed ha assegnato ipremi e le menzioni all’unanimità.Il tema, che proponeva di intervenireconcretamente in un corpo vivo ed abita-to, è stato affrontato dai migliori proget-ti con scelte realistiche e ponderate. Non

    si sono avute proposte con soluzioni pre-potenti o visionarie, ma progetti in gene-rale realizzabili tenendo con delle risorseassegnate. Si è confermata la fattibilità di120 alloggi aggiuntivi senza occupareneppure un metro quadrato di ulteriorearea rispetto a quella già occupata.Il gruppo vincitore è spagnolo, rappre-sentato da Carmen Espegel Alonso, del-la Università di Madrid. Un progetto at-tento e misurato nel ridisegno degli spa-zi comuni a terra, che è stato anche ingrado di garantire grande qualità per gliinterventi edilizi.

    Il gruppo secondo classificato è romano erappresentato da Giacomo Gajano Saffi.Il terzo, rappresentato da Juan PabloMores Molestina ha sede in Berlino eporta un contributo di scuola tedesca. Ilprimo dei menzionati è un gruppo ru-meno, con sede in Timisoara. Tante edinteressanti le voci della cultura contem-poranea, i cui progetti vanno analizzaticon attenzione per poterne apprezzare icontributi per la formazione di una cul-tura del restauro del moderno.(Il concorso, dal punto di vista impiantisti-co, è trattato a pag. 28, ndr)

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    Dall’alto:• Progetto secondo classificato• Progetto terzo classificato

  • L’ATER del Comune di Roma, al-l’interno di una nuova visione,ha avviato un percorso strategicomirato al miglioramento energe-tico degli edifici esistenti attraverso il re-cupero del patrimonio e la sperimenta-zione sul nuovo. La sperimentazione è

    stata finalizzata a caratterizzare gli inter-venti attraverso l’utilizzo di tecnologie emateriali compatibili e sostenibili: foto-voltaico, solare termico, realizzazione dinuovi pacchetti con performance termi-che elevate sia sulle coperture sia sugli in-volucri esterni accoppiati a serre solari e

    sistemi di ventilazione naturale. Due so-no gli esempi indicativi del percorso chel’azienda ha intrapreso: l’installazione diun impianto fotovoltaico sui ponti delPiano di Zona n.38 Laurentino e ilConcorso PASS a Tiburtino III (sull’ar-gomento vedi anche pag. 22, ndr).

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    LE NUOVE TECNOLOGIEE IL MIGLIORAMENTO DELCOMPORTAMENTO ENERGETICO NELL’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

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    Oscar Piricò

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  • Fotovoltaico al Laurentino 38Nel 2008, all’interno di un appalto diprogettazione ed esecuzione di lavori diadeguamento alla normativa vigente de-gli impianti antincendio ed elettrici inedifici di proprietà dell’ATER sono statirealizzati quattro impianti fotovoltaici

    sulle coperture dei ponti 1, 2, 3 e 7 delPiano di Zona n. 38 Laurentino, sottoforma di offerta migliorativa, quindi sen-za nessun costo aggiuntivo per l’Azienda.L’impianto è formato da vari sottoim-pianti che complessivamente esprimonouna potenza di 100 KW.

    Il posizionamento ottimale dei panellifotovoltaici è stato ovviamente verso sudcon un’inclinazione di circa 30° sul-l’orizzonte.Nel realizzare questo impianto fotovol-taico l’ATER ha fatto una scelta etica-mente responsabile, poiché come sap-piamo, per ogni KWh prodotto con ilfotovoltaico non vengono immessi nel-l’atmosfera 0,7 kg di CO2.

    Concorso PASSAttraverso il concorso internazionale diprogettazione PASS “Progetto per abita-zioni sociali e sostenibili” bandito dal-l’ATER, promosso e finanziato dalla Re-gione Lazio, si è voluto conseguire solu-zioni e proposte innovative da applicareal patrimonio edilizio dell’Azienda.

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    1. Laurentino inquadramento dell’intervento sui ponti 1, 2, 3 e 7

    2. Laurentino prospetto ponte3. Vista impianto fotovoltaico posizionato

    sulla copertura del ponte numero 34. Stato attuale involucro esterno

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  • Il sito insiste all’interno del Piano di Zo-na n.15 bis – Tiburtino III e possiede lecaratteristiche e le potenzialità per forni-re spazi da convertire funzionalmenteche potranno aumentare la disponibilitàdi alloggi ed innescare la riqualificazionedel quartiere. Il concorso ha affrontato in via speri-mentale i temi progettuali della conver-sione funzionale ed estetica e della soste-nibilità energetica.

    Lo stato degli edifici esistenti oggetto delconcorso mostra segni evidenti di obso-lescenza degli elementi architettonici edimpiantistici che richiedono interventiprogrammati di manutenzione straordi-naria. Salvo alcune minime differenze,tutti gli edifici hanno caratteri simili,condividendo la tecnologia costruttivain elementi prefabbricati: i pilastri cruci-formi sottolineano la verticalità dellafacciata e scandiscono i prospetti, i pan-nelli di tamponamento in calcestruzzocon piccole variazioni dimensionalitamponano le campate e le bucature re-golari scandiscono le logge. L’involucroesterno degli edifici, composto da pan-nelli prefabbricati, presenta uno scorret-to comportamento termico, aggravatodalla presenza di ponti termici che deter-minano un dispendio energetico ed eco-

    nomico nella gestione della climatizza-zione estiva ed invernale.Molte logge sono state chiuse per ridur-re la dispersione termica ed aumentare lasuperficie utile dell’alloggio, compro-mettendo l’immagine architettonica de-gli edifici.

    Tra i temi del concorso, oltre alla realiz-zazione di 120 nuovi alloggi, di cui 80 incopertura e 40 al piede degli edifici,nuovi servizi e ridisegno delle sistema-zioni esterne, si è voluto affrontare il te-ma del miglioramento del comporta-mento energetico degli edifici esistentiche interessa circa 450 alloggi.Lo strumento normativo di riferimentoè il Piano Casa regionale (Legge RegioneLazio 21/2009).Le richieste, molto restrittive del bando,miravano a risolvere la dispersione ter-mica dovuta agli elementi costruttiviprefabbricati in calcestruzzo non coi-bentati ed alla tecnologia degli infissirealizzati in acciaio, le condizioni nonottimali dell’orientamento di alcuni fab-bricati e l’obsolescenza impiantistica.Il progetto vincitore dell’architetto spa-gnolo Carmen Espegel Alonso e del suogruppo di progettazione ha affrontatocompiutamente sia i temi progettuali siaquelli legati al miglioramento energetico

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    MORFOSI DEL PROGETTO:1 STATO ATTUALE2 LEGGERE RAMPE DI CONNESSIONE TRA I LIVELLI 3 SOSTITUZIONE DEI SERRAMENTI E APERTURE DEL SALONE4 PELLE DELLA FACCIATA IN CEMENTO-CELLULOSA5 ALLOGGIO IN COPERTURA6 ALLOGGI AL PIEDE DELL’EDIFICIO7 NUOVA PAVIMENTAZIONE AREE PEDONALI8 GIARDINO PRIVATO ALLOGGIO AL PIANO TERRA9 PROTEZIONE GIARDINO PRIVATO AL PIANO TERRA10 NUOVA VEGETAZIONE 11 STATO FINALE

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  • degli edifici. L’intervento proposto è gui-dato dalla volontà di ribaltare il modo incui il quartiere viene oggi fruito, interve-nendo sulla rigidezza dell’impianto ge-nerale per creare un sistema aperto cheintrecci natura e costruito, che permettamolteplici e diversi utilizzi e percezioni,tanto degli spazi pubblici, in una acce-zione contemporanea del termine, quan-to degli edifici esistenti. La nuova pelle

    degli edifici è composta di pannelli mo-dulari in cellulosa e cemento che in corri-spondenza delle logge e delle aperture sideclinano in lame mobili. La volontà di reinterpretare gli edificiesistenti senza stravolgerli ha dato al loroaspetto una soluzione soddisfacente,permettendo di inserire i nuovi sistemivitali del corpo edilizio tra l’involucroesistente e la nuova pelle (1).

    L’ATER in accordo con la Regione Laziointende sperimentare le nuove potenzia-lità dell’architettura sostenibile e dellabioedilizia anche attraverso il ricorso al-lo strumento dei concorsi di progetta-zione così come dimostrato dal risultatomostrato.

    (1) Il bando, il Documento Preliminare alla Proget-tazione ed i risultati del concorso sono consultabili alsito www.aterroma.it/concorsopass

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    5. Tiburtino III schema progetto (2)6. Prospetti e soluzione di facciata, 7. Livelli di trasparenza ed opacità

    dell’involucro visti dall’interno

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  • I l tema della riqualificazione urbana,dei processi di densificazione dei tes-suti in aree già infrastrutturate (T.O.D.Transit Oriented Development), dellaintegrazione architettura / servizi / infra-strutture / aree verdi, dei nuovi modellidell’abitare, del risparmio energetico edella sostenibilità ambientale, sono temiche architetti e urbanisti sostengono daanni pressocchè inascoltati.

    La proposta dell’Amministrazione co-munale di demolizione e ricostruzionedi una parte del Piano di Zona 22 costruitonegli anni Ottanta, quindi, deve esseresfruttata per ampliare il confronto tra lapolitica e la comunità dei progettisti e ilmondo imprenditoriale, e in genere conla cittadinanza. Può essere un’occasioneper far conoscere gli studi finora svolti eper far bandire consultazioni e iniziative

    concorsuali su questo specifico tema.Il seminario si è svolto in due fasi: all’ini-zio è stato proiettato il video TBM/TVB(visibile sul canale multimediale dell’Or-dine www.mediarch.it), che raccoglie fil-mati d’epoca e attuali, quale premessa pro-grammatica di conoscenza della vicendaprogettuale e costruttiva, delineando an-che quale fosse il contesto socio-econo-mico di allora e quanto fosse centrale il

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    DEMOLIRE TOR BELLA MONACA?SEMINARIO IN/ARCH LAZIO SUL QUARTIERE PER VALUTARE LAPROPOSTA SVILUPPATA DA KRIER PERL’AMMINISTRAZIONE COMUNALEMassimo LocciU

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  • tema della residenza a basso costo, so-prattutto per avere uno spaccato dei rea-li problemi del quartiere che, solo in par-te, sono alla base della proposta di par-ziale demolizione e ricostruzione. Il vi-deo propone anche una selezione sinte-tica di soluzioni alternative alla demoli-zione, realizzate in questi anni in Europaper affrontare i problemi in contesti ur-bani simili.

    Nella seconda parte imprenditori, docen-ti universitari, progettisti architettonici eurbanisti si sono confrontati per capire leproblematiche attuali. Molti degli inter-venti hanno posto l’accento sul fatto chel’intervento di Tor Bella Monaca rappre-sentò una soluzione concreta, realizzata insoli 2 anni, che metteva in campo nuovemodalità operative e di logica integrata traprogettazione infrastrutturale ed edilizia.

    Erano anni profondamente segnati da unrapporto conflittuale tra i vari governi e lasocietà, il tema della casa era fortementesostenuto con azioni di gruppo in piazza

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    Pagina a fianco:• Lo stato attuale dei luoghiIn questa pagina, dall’alto:• Tor Bella Monaca, comparto R5

    [foto Dimitri Oliveri]• Il nuovo tessuto secondo il piano Krier

  • e individuali (occupazioni abusive). Gra-zie al coordinamento dell’ISVEUR Spa,l’Istituto costituito dai Costruttori Ro-mani per incentivare lo sviluppo edilizio eurbanistico di Roma, furono sviluppatiinnovativi studi e analisi in termini tecni-ci e procedurali che influenzarono positi-vamente la fase progettuale, l’organizza-zione imprenditoriale e il prodotto finale.Infine si è convenuto che le carenze, ri-scontrabili oggi a Tor Bella Monaca, so-no prevalentemente di tipo sociale e og-gettivamente poco relazionabili con lescelte urbanistiche ed edilizie di allora.

    L’obiettivo principale del seminario mi-rava a valutare l’attuabilità e la compati-bilità con il contesto esistente del mo-dello urbano estensivo, immaginato daKrier, ma anche a proporre eventualiipotesi alternative alla demolizione. Tut-ti sono stati concordi nel voler conserva-re l’impianto esistente, promuovendoprocessi di densificazione controllata, esulla necessità di proporre modalità diintervento integrate sullo spazio archi-tettonico e sul tessuto sociale, attraversonuove attività produttive ed economi-che come nel Progetto Urban.

    La finalità deve essere elevare la qualitàdello spazio urbano con opportuni in-serti edilizi, implementando le dotazio-ni di servizi a scala di quartiere, miglio-rando le connessioni con l’intero ambitoterritoriale e, in genere, rendendo l’edili-

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    Dall’alto:• Veduta aerea del quartiere: gli edifici di cui si

    prevede la demolizione sono evidenziati in rosso• Veduta degli edifici più settentrionali del

    quartiere dal comparto R15 [foto Dimitri Oliveri]Pagina a fianco:• Tor Bella Monaca, comparto R5

    [foto Dimitri Oliveri]

  • zia più aderente alla moderna concezio-ne dell’abitare e del costrure sostenibile.Nel seminario sono stati illustrati anchei criteri teorici che sostengono alcunistudi metaprogettuali proprio su TorBella Monaca, redatti e/o in corso di ela-borazione da parte di alcune Universitàitaliane consorziate.Un secondo obiettivo del seminarioconsisteva nell’evidenziare quanto siaimportante il tema della manutenzioneedilizia continua, intesa come strategiaprogettuale, gestionale e imprenditoria-le, e quello dell’adeguamento funziona-

    le, impiantistico, tecnologico e di imma-gine complessiva dei quartieri residen-ziali pubblici.Ovviamente la loro riqualificazione nondeve necessariamente coincidere con lademolizione, anzi un confronto con alcu-ne esperienze straniere realizzate in questianni e in complessi simili per tipologiaurbana ed edilizia dà risposte diverse e ar-ticolate. Spesso si tratta di interventi chepartendo dall’involucro edilizio, una se-conda pelle che fornisce all’edificio un’im-magine completamente nuova, consentel’ampliamento degli appartamenti me-

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    TOR BELLA MONACA 1982-84Insediamento per 28.000 abitanti,completo di tutte le infrastrutture, lescuole, e parte dei servizi generali.

    Piano urbanisticoFrancesco Canali, Anna Maria Leone, Paolo VisentiniCoordinamento progetto edilizioLucio Passarelli60 Progettistitra cui Pietro Barucci, Franco Donato, Elio Piroddi, Studio Passarelli, StudioValle, Pierluigi Spadolini e,successivamente, Stefano CordeschiCoordinamento delle 300 imprese da parte di ISVEUR

    L’intervento inizia con la leggeAndreatta del 1980, che assegnavanotevoli fondi per insediamenti socialida realizzare in tempi brevissimi. IlComune di Roma localizzal’intervento oltre il GRA con un pianourbanistico redatto dall’UfficioSpeciale del PRG

    L’IPOTESI PROGETTUALE DI LEON KRIER Tor Bella Monaca è oggi caratterizzatoda un’edificazione densa e sviluppata inaltezza (fino a 15 piani), con edifici atorre e in linea, che lasciano libera moltaparte dei suoli. La scelta di Leon Krier è,viceversa, mantenere altezze limitate(max. 6 piani) occupando quasi l’interasuperficie del lotto. Si ottiene uncomplesso di edifici molto denso econcentrato con pochi spazi aperti,principalmente piazzette tra i fabbricati earee verdi frammentate. Poste nellafascia esterna del quartiere risultanolontane e poco fruibili. “Questo progetto – afferma il sindacoAlemanno- è finalizzato a dare aicittadini di Tor Bella Monaca abitazionia dimensione umana e un diversocontesto abitativo, urbanistico e sociale”. Per Leon Krier “il modello da imitaresarà quello della Garbatella”. In verità sipropone un quartiere con 16.000abitanti in più e minori spazi liberi; nonsi prevede di realizzare quei servizi chegli abitanti attendono da decenni nè lanecessaria mixitè sociale. Perfino lepoche aree di pregio, quali la pineta,diventeranno suoli edificabili. Il patrimonio edilizio su cui si prevede diintervenire, pur da riqualificare, è tuttopubblico e si sostiene che la demolizionee ricostruzione sarà a costo zero perl’amministrazione, in quanto finanziatedalla possibilità del privato di costruireulteriori cubature, case da immettere nelmercato. In realtà, oltre che edificareulteriori 19 ettari, le nuove volumetrie,anche quelle private, saranno realizzateproprio sui suoli pubblici che dovevanodiventare parchi e giardini.

  • diante nuovi spazi (aperti o chiusi) e sonocapaci di influire positivamente sul bilan-cio energetico dell’edificio.È il caso degli interventi di Lacaton e Vas-sal per la Tour Bois le Pretre a Parigi, diquelli di molti architetti olandesi o di Ro-land Castro per la Barre Republique a Lo-rient, per la Barre Beaumarchais a Mon-tereau-Fault-Yonne e per la Barre J.Jac-ques Rousseau Le Luth a Gennevilliers.Un altro approccio interessante riguardameno l’edificio ma si focalizza sul tessu-to urbano; ad Amsterdam nel quartiereBijlmermeer Koolhaas inserisce nuoveattrezzature che assumono il ruolo digrandi attrattori urbani, ne diversificanol’aspetto complessivo e rappresentanol’occasione per vitalizzare il quartiere. In molti casi i due tipi di intervento coe-sistono, come nei progetti di Lacaton eVassal per la Chesnai a Saint Nazaire, diChristian de Portzamparc al quartiereMassena o di Heren 5 Architecten a Dil-lenburgh in Olanda.

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    Dall’alto e da sinistra:• Tor Bella Monaca, veduta dal Centro di

    Settore: in primo piano un edificio perresidenze universitarie progettato daStefano Cordeschi; sullo sfondo una delletorri di cui si prevede la demolizione [fotoDimitri Oliveri]

    • Tor Bella Monaca, comparto M4[foto Dimitri Oliveri]

    • Heren 5, trasformazione del complessoLeeuw van Vlaanderen, Amsterdam

    • Lacaton & Vassal, trasformazione dellaTour Bois le Prêtre, Parigi

    • Lacaton & Vassal, trasformazione delcomplesso residenziale La Chesnai a Saint-Nazaire

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