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Anno XXXIV - n. 12 3 giugno 2008 Settimanale Poste italiane s.p.a. Spedizione periodico in abbonamento postale L. 46/04 art. 1 comma 2, DCB BOLOGNA Avventura Avventura

Avventura n. 4 - 2008

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La Rivista degli Esploratori e delle Guide dell'Agesci

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Anno XXXIV - n. 123 giugno 2008

SettimanalePoste italiane s.p.a.

Spedizione periodico in abbonamento postale

L. 46/04 art. 1 comma 2, DCB BOLOGNA

AvventuraAvventura

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SOM

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Avventura 4/2008

Direttore Responsabile: Sergio Gatti

Redattore Capo: Giorgio Cusma

In redazione: Mauro Bonomini, Lu-cio Costantini, Dario Fontanesca,Chiara Fontanot, Stefano Garzaro,Giorgio Infante, Don Damiano Mari-no, Stefania Martiniello, Don LucaMeacci, Sara Meloni, Andrea Provini,Enrico Rocchetti, Isabella Samà, Si-mona Spadaro, Salvo Tomarchio,Paolo Vanzini, Jean Claudio Vinci

Grazie a: Corrispondenti di Avventu-ra, Paolo Gnarini, Nicola Mastrodica-sa, Fabio Sasso D’Elia, Giacomo Ven-drametto, Marta Vidoz

Progetto grafico: Technograph

Grafica: Technograph

Disegni di: Martina Acazi, B.-P., Eli-sabetta Damini, Giorgio Cusma, An-na Demurtas, Sara Palombo, LauraPontin, Isacco Saccoman, Pierre Jou-bert, Jean Claudio Vinci

Foto di: Giorgio Cusma, MercedesGuaita, Luciano Manna

Copertina: foto di Giorgio Cusma

Per scrivere, inviare materiale, corri-spondere con Avventura ecco il re-capito da riportare esattamente sullabusta:

Redazione di Avventura c/o GiorgioCusma – Santa Croce 438 – 34010Trieste TS

E-mail: [email protected]

Avventura on line:www.agesci.org/eg/

Webmaster: Emanuele Cesena

Manoscritti, disegni, fotografie, ecc.inviati alla redazione non vengonorestituiti.

aParliamo di...

aIl silenzio di Maria

aI momenti di fede nel mondo E/G

aComunicazione fede: lettere, telefonate, sms...

aNel volto di chi soffre facci trovare Gesù

aPreparare il Campo Estivo

aCapire gli animali

aLe specialità dell’osservazione

aBuon Segno!

aTopo di biblioteca

aSpazio E/G

aC’è posta per voi

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S O M M A R I O

Inserto: Undicesima chiacchierata

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Toscana - Guidoncini Verdi, molto bagnati (foto di Giorgio Cusma)

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Parliamo di...Parliamo di... Parliamo di...Parliamo di...Parliamo di...Parliamo di...

A CURA DELLA REDAZIONE DI AVVENTURAFOTO DI GIORGIO CUSMA

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… CAMPI DI COMPETENZA – Spero ve ne siate accorti: è tempo di Campi di Competenza!Da metà giugno iniziano questi insuperabili momenti di Competenza che il Settore Specializzazionimette in piedi per voi E/G che siete in cammino verso le Tappe della Competenza o della Re-sponsabilità… indispensabile il Brevetto già iniziato o già conquistato. Se non avete ancoradeciso vi consiglio di correre nel nostro sito e cercare tra gli eventi ben esposti e dettagliati.Vedre-te che alcuni Campi sono già chiusi e che altri sono sulla strada di chiudere, ma ce ne sono ancoramolti con larga disponibilità di posti. Un Brevetto non può fare a meno di un Campo! Ma la Com-petenza non è tutto: a questi Campi partecipano E/G da tutta Italia, vi troverete amicizia, confronto,scoperte, impegno, gioia e divertimento… in certi casi anche impegnativa fatica. Di certo resterà neivostri ricordi come un momento significativo della vita scout. Partecipate e magari scrivete per dircicom’è andata!

… LOA – Certamente ricorderete che, nell’ambito di questaImpresa a livello Europeo, era in piedi una gara definita LOADAY, in quanto si sarebbe dovuta svolgere in un unico giornoper tutte le Squadriglie partecipanti. Squadriglie che, ricordiamo,appartengono a diverse nazioni del nostro continente. I parteci-panti hanno svolto quanto loro richiesto ed hanno prodotto deisimpatici video che potrete andare a vedere nel sito www.loa-day.landsofadventure.eu . La Sq. Italiana meglio classificata si èpiazzata al secondo posto, si tratta delle Aquile del Noncello-Villanova (PN) … A loro il nostro BBRRAAAV-VIIIIIIIIIIIIIIIIISSIMIIIIIII..Ora però l’Impresa prosegue: c’è inprogramma il LOA CAMP che sisvolgerà a Kandersteg, in Svizzera,dal 10 al 16 agosto 2008.Vi potrannopartecipare solo 2 delle 27 Squadriglieitaliane che si sono iscritte all’iniziati-va. Sappiamo che ben 7 di queste Sq. sistanno dando da fare per concluderele 2 Imprese che vengono richieste

per poter partecipare, ed è logico che ci andrà chi avrà realizzato quellemigliori. Il programma del LOA CAMP si preannuncia molto fitto di attivi-tà diverse.A parte due significative e coinvolgenti cerimonie, una di aper-tura ed una di chiusura, sono previsti gemellaggi tra Sq. di paesi diversi, at-tività al Campo sui temi LOA, Uscita con Sq. gemelle, attivirà serali di ani-mazione, pattinaggio su ghiaccio, workshop natura, piscina, festival del ci-bo, gioco notturno e molte altre. Beh, in bocca al Lupo alle 7 Sq. parteci-panti e peccato per tutte le altre che non hanno approfittato dell’occasio-ne, cui consigliamo di mettersi in lista per il 2009!!!

… CONSEGNE DI AVVENTURA – L’indagine non si ferma e grazie al vostro aiuto siamo già ingrado di delineare delle realtà di consegna piuttosto anomale: tra le prime consegne e le ultime pas-sa anche un mese. C’è poi chi è anche più sfortunato e riceve la rivista ben 3 mesi dopo tutti gli altrifortunati. Ci stiamo dando da fare per risolvere queste assurdità e contiamo, prima o poi, di riuscir-ci. Ricordiamo intanto che, per male che vada, nel nostro sito potete sempre trovare i numeri diAvventura già usciti, completi di articoli e foto e scaricabili.

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TESTO DI DON LUCA MEACCI - AE NAZIONALE BRANCA E/GDISEGNI DI PIERRE JOUBERT

IL SILENZIO DI MARIA

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C iao carissimi E/G! Non è facile parlare diMaria, perché lei è stata una ragazza dalle

poche parole ma dai gesti significativi. Quelle po-che parole che ha detto, sono state tanto impor-tanti da farle meritare dei titoli bellissimi: Madrenostra, Madre della Chiesa, Regina della pa-ce, Regina della famiglia… potrei continuarequasi all’infinito.Per sapere qualcosa di più preciso vi racconto co-sa accadde un giorno nella cittadina di Efeso do-ve Maria abitava, oramai anziana,con l’evangelista Giovanni ecome un gruppo di ragazzi, piùo meno della vostra età, andaro-no da lei per chiedere alcunecose sulla vita di Gesù.No vi sembri strano, ma Mariaaccolse molto volentieri quelgruppo di ragazzi un po’ agitatiche assomigliano tanto a voiE/G, e nel parlare di Gesù siscoprirono tante cose di lei cheancora oggi sono narrate nelVangelo.Ma andiamo con ordine…..Quelgiorno i ragazzi del villaggio de-cisero di andare insieme daGiovanni, perché alla domenicadurante la celebrazione dellaMessa, avevano sentito che ungiorno Maria aveva rimprovera-to Gesù quando aveva 12anni perchè si era trattenuto aGerusalemme, mentre lei eGiuseppe avevano ripreso lastrada verso casa.Incuriositi di questo fatto, deci-sero di andare direttamente dalei per avere delucidazioni per-ché a loro non sembrava veroche Gesù, il Figlio di Dio, fossestato rimproverato da sua ma-dre come venivano regolarmen-te rimproverati loro dalle ri-spettive madri.Si avvicinarono alla sua casa emandarono avanti una ragaz-

... SEMPRE ACCANTO A GESÙ

za… Perchè i ragazzi sono sempre “molto” co-raggiosi! Bussò alla porta, anche se era gia aper-ta, e non esitò ad entrare; Maria accolse subitoben volentieri la richiesta che la giovane amba-sciatrice portava e subito fece un cenno agli altriche si precipitarono nella casa e si disposero incerchio pronti ad ascoltare e a fare domande.Chiesero, come prima cosa, dell’episodio senti-to durante la Messa domenicale e Maria rac-contò che Gesù non le aveva detto niente circa

la sua scelta di rimanere a Ge-rusalemme e spiegò di come,per questo, lo rimproverò.Non sappiamo se sarà volatoqualche sculaccione, ma in queicasi ci sarebbe stato bene. Poiraccontò di quel giorno a Ca-na di Galilea, quando conGesù erano stati invitati ad unbanchetto di nozze e poichèil vino finì troppo presto lei,con poche parole fece capire aGesù che doveva fare qualcosa,doveva aiutare quelle personeaffinché quella festa non fosserovinata. In quel giorno, comedice il Vangelo di Giovanni,Gesù “diede inizio ai segni”,cioè ai miracoli (Gv 2,1-11).Quei ragazzi fecero ancora unsacco di domande su Gesù estavano in silenzio ad ascoltarele risposte di Maria. Tutti per-cepivano qualcosa che non riu-scivano a comprendere, adesempio come mai Giovanni,ma anche gli altri evangelisti,avessero scritto così poco dilei e anche nei racconti di Ma-ria si narrava poco.In effetti, se sfogliate i quattroracconti del Vangelo, notereteche non c’è scritto molto dilei, anche se è presente, se lavediamo accanto a Giuseppe oa suo figlio Gesù. Dai raccontievangelici sembra che non ab-bia proferito parola.

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Purtroppo noi siamo troppo abituati alle parole,a volte ne diciamo tante e ne scriviamo di più,ma rischiamo di non saper apprezzare quei ge-sti che “parlano” più delle parole. La Ma-donna è stata capace di gesti significativi chehanno sostituito le parole: non ha pronunciatodiscorsi perché il suo silenzio, il suo essere vici-no a Gesù, esprimeva tutta la sua partecipazio-ne a quella che era la missione del Figlio di Dio.Logicamente il suo silenzio non significa chenon avesse nulla da dire, ma dinanzi ai fatti, allavolontà di Dio, alle parole di Gesù, ha preferitoquel silenzio che si fa preghiera, meditazio-ne, interiorizzazione percomprendere a fondo le cose.Così ci racconta il Vangelo:“Maria, da parte sua, serba-va tutte queste cose, medi-tandole nel suo cuore” (Lc2,19).Noi, a differenza di lei, preferia-mo parlare, il silenzio ci fa quasipaura: io lo sento dai ragazzidella scuola che mi raccontanodi come entrano nella lorostanza ed accendono musica,computer oppure le inseparabilicuffie dell’ipod.A voi E/G vorrei lanciare unasfida: so che vi piacciono le sfidee quindi questa è senz’altro unaprova che vincerò molto proba-bilmente. Perché non provatea fare ogni giorno 10 minutidi silenzio, dove pensare a voi,alla vostra vita, a Dio, alla pre-ghiera, alle persone care chefanno parte della vostra vita?Potreste anche suggerirla ai vo-stri Capi Reparto come iniziati-va da fare al prossimo CampoEstivo. Sarebbe bello poi potercondividere le vostre esperien-ze e le sensazioni che aveteprovato, se qualcuno lo vuol fa-re mi scriva a questo indirizzo:[email protected] ragazzi sarebbero stati an-cora molto a casa di Maria, ma

era ormai l’ora di tornare alle proprie case; era-no contenti di aver passato del tempo con lei aparlare di Gesù e si erano accorti che la cosache più aveva colpiti, non erano solo i racconti,ma il suo silenzio: sembrava che in quella casa,insieme con loro e Maria, ci fosse ancheLui……Gesù!Mentre tornavano a casa e la città era avvolta inun bellissimo silenzio, uno di loro prese un ba-stone, battendolo su tutto ciò che incontrava: tut-ti gli altri lo invitarono a smettere perché voleva-no conservare fino a casa il silenzio di Maria.

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VI CONSIGLIO DI LEGGERE IL LIBRO “PER AMORE, SOLO PER AMORE” O VEDE-RE IL FILM TRATTO DAL LIBRO STESSO. MA POTETE ESTENDERE LA VOSTRARICERCA SUI TANTI LIBRI E FILM SULLA VITA DI GESÙ.

1 - Nelle seguenti occasioni, dedicate sempredello spazio per i momenti di preghiera? … Riu-nione di Squadriglia, riunione di Reparto, uscitediverse e Campi…C’è chi è molto categorico in proposito:“… avendoscelto un’associazione cattolica, i momenti di pre-ghiera non possono mancare: la nostra C di agesCinon è casuale!!!... “ (… mi sembra una motivazionemolto corretta!!! NdR) In quasi tutti i Reparti si dedi-

ca una parte deltempo ai momentidi preghiera. I CapiReparto insegnanocome essi sianomolto importanti,per cui prima di co-minciare un’attività,e dopo averla con-clusa, si ringrazia ilSignore. Lo si rin-grazia nelle riunionidi Reparto, quandosi assiste alla S.Mes-sa prima o durantele uscite. Al Campola giornata si aprecon un momento diFede, ancor prima

dell’alzabandiera. Ci sono inoltre in uso delle tradi-zioni, come quella della Messa di Gruppo una voltaal mese o del canto prima di iniziare a mangiare.Punto dolente: la riunione di Squadriglia, a qualcunosfugge il momento della preghiera; mi dicono chesuccede quando si hanno troppe cose da fare percui ci si dimentica di aprire il colloquio con il Signore(…ma cose del genere non dovrebbero, e non devono,succedere!!! NdR)

2 - Chi propone questi momenti? (Capi, Consi-glio Capi, la Squadriglia,AE o…)Le proposte arrivano da tutti i presenti in Reparto:in testa ci sono i Capi, seguiti dagli A.E. o dai Parroci,dal Consiglio Capi, dall’Alta Squadriglia. Esaminando i

particolari momenti di vita del Reparto, le cose sifanno più dettagliate. Vediamo come:- Riunioni di Reparto: ci pensano le Squadriglie, aturno, anche se qualche volta lo fanno i Capi.- Riunioni di Squadriglia: quì è il Capo Squadrigliaa proporre, a meno che non ci sia qualcuno al lavoroper ottenere una specialità dell’ambito Fede. Oppu-re l’incarico viene affidato, a turno, agli squadriglieri.- Campo: le proposte, quasi sempre, vengono fattedalle Squadriglie, a turno, seguendo spesso una trac-cia suggerita dai Capi.- Uscite: per lo più tocca ai Capi! Ma lo fanno an-che le Squadriglie, a turno.

3 - Chi li realizza? (Chi li prepara, chi li anima,chi legge,chi commenta…)Emergono abitudini diverse: si nota un maggior coin-volgimento delle Squadriglie (…com’è giusto!NdR).Tocca infatti a loro la realizzazione delle pro-poste con preghiere, riflessioni ed animazionidiverse.Alla fine è la Squadriglia che decide le let-ture, eventuali canzoni iniziali e finali, il com-mento e lo spunto di riflessione/discussione..All’interno del-la Squadriglia cisi dividono poigli incarichi(…chi legge,chi commen-ta, chi propo-ne le canzoniecc.). cercandodi coinvolgeretutti: dai piùpiccoli chedevono im-parare, ai piùgrandi già ingrado di utiliz-zare le propriecompetenze. Inquesta fase èimportante la

A CURA DI GIORGIO CUSMA CON LA COLLABORAZIONE DEI CORRISPONDENTI DISEGNI DI PIERRE JOUBERT

I MOMENTI DI FEDE NEL MONDO E/G

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COME VIVONO LE ALTRESQUADRIGLIE?

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Desideravamo farvi conoscere come si vive la fede nelle Squadriglie e nei Reparti italiani, almeno neisuoi aspetti esteriori, così abbiamo pensato di rivolgere alcune domande ai nostri corrispondenti,ed ecco, di seguito, i risultati.Hanno contribuito all’indagine: Gaia de Carolis - Napoli 5, Sara Filardo – Reggio Calabria 2, Co-stanza Galanti – Roma 22, Marta Giovannini – Pesaro 2, Riccardo Gori - Follonica 2, MirkoGrammatico - Empoli 3, Matteo Lelli – Livorno 10, Alessia Marcantonio - Sulmona 1, Ales-sia Matrisciano – Rovereto 1, Daniela Nardella - San Marco in Lamis 1, Valeria Porceddu –Iglesias 1, Iosetta Santini - Avenza 1, Scoiattoli – Tropea 1, Oriana Staiti – Messina 3.Ecco come hanno risposto alle nostre cinque domande.

presenza del liturgista (… ricordo che questo è unincarico: che perciò deve esserci sempre all’interno del-la Sq.! NdR). Il coinvolgimento delle Squadriglie, maanche dei singoli, è maggiormente presente alCampo Estivo in quanto i momenti di fede so-no più numerosi (…preghiere del mattino e dellasera, S.Messe, veglie, ecc.) e possono prevedere di-versi ruoli di impegno (lettori, commentatori,cantanti,chitarristi, scrittori, ecc.).

4 - Come si realizza il momento di fede, in Squa-driglia, in Reparto, nelle uscite ed al Campo?(Preghiera, canti, letture, meditazioni, rappre-sentazioni sacre,altro…)Riporto integralmente alcune esperienze raccontatedai corrispondenti:… vengono preparate anche azioni simboliche (…adesempio se si tratta l’argomento ‘amicizia’, ci si passauna corda sulla quale ognuno farà un nodo, o si distribui-scono cartoncini con una frase particolare relativa all’ar-gomento, ecc.)… … riflettiamo insieme e cantiamo can-ti liturgici (perché cantare è pregare due volte con moltapiù gioia e amore)… riflessioni “particolari” che ci aiuta-no a conoscere la nostra fede in un modo diverso daquello cui siamo abituati: è una maniera di diffondere laParola più gioiosa, più spontanea, più “giovane”, che ci fasentire veramente un gruppo unito, che ha ideali e con-vinzioni comuni... una Squadriglia ha realizzato una ri-

flessione usando anche musica e luci colo-rate! L’effetto è stato bellissimo!... le Messedella domenica, al Campo, si svolgono più omeno come quelle in chiesa, ma sono tuttaun’altra cosa: diventano un gesto con unsenso profondo, come i canti, le letture e ilsegno della pace... letture o preghiere, quasisempre animate da canti, riflessioni e medi-tazioni o preghiere personali. Le Veglie, mo-menti di fede e preghiera più belli ed inten-si, sono rivolte a tutto il Reparto o a volte,per temi un po’ più impegnativi, all’Alta Sq.,

ma di solito sono pensate per coinvolgere tutti… Si cer-ca, comunque, dinon far diventarequesti argomentitroppo pesanti perragazzini di 12 annicome i novizi o trop-po superficiali perragazzi di 15/6 an-ni… c’è stata purela cena ebraica, e laVia Crucis… nelleriunioni di Squadri-glia facevamo unmomento liturgicoabbastanza breve, omagari nel contestodi un gioco (comeun quiz), strutturatoin preghiera, e rifles-sione …

5 - Nei tuoiobiettivi ce nesono anche dispirituali? Li hai scelti tu o ti sono stati racco-mandati?Per quanto riguarda gli obiettivi in campo spirituale,soltanto qualcuno non ne ha. La maggior parte diE/G li sceglie per percorrere un Sentiero più com-pleto e ricco.Lo fa liberamente, senza alcuna imposi-zione da parte dei Capi cui, eventualmente, ci si ri-volge per avere qualche aiuto.Tra gli obiettivi dichia-rati dai nostri corrispondenti ci sono:… la cura dellacatechesi durante un’Impresa … l’incarico di liturgista…riuscire a prestare maggior attenzione durante le messeo durante i momenti di liturgia… seguire gli insegna-menti del Signore nella vita di ogni giorno… diffondere ilmessaggio di fede in Squadriglia, proponendo opportuneattività… accostarsi spesso alla Confessione… conqui-stare la specialità di “servizio alla Parola”...

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LA NOSTRA CARRELLATA SI CONCLUDE QUI. SUGGERIAMO, A CHI VOLESSECONOSCERE ULTERIORI DETTAGLI, DI ANDARE SUL NOSTRO SITO A LEGGE-RE LA VERSIONE INTEGRALE DELL’ARTICOLO – RICORDIAMO ANCHE CHECIASCUNO DI VOI PUÒ DIVENTARE CORRISPONDENTE: BASTA RICHIEDERLOVIA MAIL

TESTO DI NICOLA MASTRODICASA – PATTUGLIA NAZIONALE E/GFOTO DI GIORGIO CUSMA

COMUNICAZIONE FEDE:LETTERE,TELEFONATE,SMS...

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Allora. Ci è piaciuta la cosa della volta scorsa. Cioè (ricordate?) le rispostedei mitici corrispondenti sul nuovo Sentiero (sul numero 2) e noi a rileggeree riscriverne (sul numero 3). Come una lettera, più o meno, tipo: Caro xxx,come va la vita là? I tuoi stanno bene? Tutto a posto? E di rimando: Caro yyy, lavita va bene, i miei stanno bene, tutto bene.Questa volta facciamo ancora un passo in più: una specie di telefonata.Cioè abbiamo chiesto ai mitici inviati una risposta sul tema delle attività difede in Reparto. Loro velocissimamente hanno risposto (lo vedete allepagine 6 e 7) e noi, praticamente nello stesso momento (cioè sullo stes-so numero, cioè questo), proviamo a rispondere ancora.Ok, di certo avete capito! Ci piacerebbe, che accanto agli assaggi dellevite di Reparto, scritte dagli inviati, trovaste su Avventura i nostri picco-li commenti, speriamo, utili a farvi riflettere o a farvi venire più dubbi.Vorremmo parlarvi di fede in Re-parto proprio a partire dall’imma-gine della telefonata e della let-tera, guarda che caso.

LA LETTERA C E TUTTE LE ALTRE - Aproposito di lettere… Qualcuno diceva, più o meno: se nella

sigla della nostra associazione c’è la C di “Cattolica” questo devepure significare qualcosa nelle nostre attività. Giustissimo, ma è an-che vero che questa “C” non è una letterina capitata lì per caso: inpratica, non è che, siccome c’è una lettera nella nostra sigla alloradobbiamo aggiungere un “qualcosa” alle nostre attività che dia unsenso alla lettera. Forse quello che avviene è un pochino il contra-rio: l’Agesci è un’associazione cattolica (e per questo ha una C nelproprio nome) perché migliaia e migliaia di capi e ragazzi hannoscoperto che sentire che gli altri ci sono fratelli attraverso la vitadi gruppo, faceva vivere veramente come persone che hanno ununico Padre e da lui sono accolti e uniti; attraverso la vita all’ariaaperta hanno scoperto che questa li portava all’incontro con Dio;hanno trovato motivazione al proprio fare ed incontrare gli altrinella figura e nella persona di Gesù. È anche vero, che tanti si avvicinano agli Scout anche senza ave-

re quella C come motivazione principale: per molti, al-meno nei primi momenti di scoperta, sono più impor-tanti la A (di Associazione, come la voglia di stare congli altri), oppure la G e la E (di Guide ed Esploratori,come il desiderio di avventura, scoprire, “esplorare”appunto). La C è forse quella cosa che più che “appicci-cata” al nostro nome, sta sotto, dentro, in mezzo a tut-te le altre lettere (quelle della voglia di stare insieme equelle dello scoprire); a volte viene scoperta dopoun po’ di tempo, come quella che dà un saporeparticolare alle altre lettere, le fa risuonare e ri-scoprire.

PREGARE È COMUNICAZIONE

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LA LINEA È DISTURBATA. E ALLORA? IL TELEFONO, SPESSO, È SENZA FILI - Acca-de a volte, che la linea sia disturbata. Non sempre, infatti, si riesce a sentire quello che parla dal-l’altra parte. Cioè, Dio.A volte non è che parli in maniera chiarissima; insomma, non è che a tuttiquanti appaia molto chiaramente, dica quello che pensa, scriva messaggini (sì, una volta ha fatto unacosa simile, tipo con delle tavole, c’era sopra una legge, dei comandamenti, sapete… la tecnologiadel tempo). E allora, che significa? Che tutta questa chiacchierata su comunicazione abbia un buco?Parliamo e parliamo di messaggi con Dio e poi lui non risponde? Ma che gioco è? Be’, non so se co-noscete quel vecchio gioco. Il telefono senza fili. Quello in cui uno vuole mandare un messaggio e locomunica solo all’orecchio di chi gli sta accanto; e così fino a che il messaggio arriva al destinatario.Ognuno ha recepito il messaggio e lo ha trasmesso agli altri. Ecco, quel giocherellone di Dio il no-stro messaggio lo ascolta. Poi, proprio lo manda, ma è necessario, tantevolte, che il messaggio passi attraverso gli altri, quelli che mi stanno ac-canto. Così, per questo, c’è bisogno non solo della preghiera ma anchedelle nostre bellissime attività di fede. Ecco perché, una vera attività difede in Reparto e in Squadriglia, abbia tutti i requisiti, deve prevedere ilcoinvolgimento di tutti, la chiarezza di un messaggio che noi stessi perprimi abbiamo percepito, ma anche l’apertura alle riflessioni che gli altrisappiano fare. Con uno sforzo successivo, che è quello di dire al Signo-re (ritornando a Lui con la preghiera): grazie, abbiamo provato a spie-garci tra di noi il messaggio che ci mandi (anche grazie alla Parola ed al-la persona del tuo Figlio); vogliamo ora provare a portare questo nellanostra vita e vogliamo che la comunicazione continui (insomma,nonvorremmo mai spegnere il cellulare, non si sa mai che tu volessi comu-nicarci qualcosa e noi ci trovassimo impreparati); la vera preghiera è,insomma, una telefonata che promette di lasciare aperta la comunica-zione a venire.Una comunità (… Reparto, Squadriglia) esiste perché i messagginascosti, che stanno dietro alle cose che si vivono tutti i giorni, passi-no attraverso il mio prossimo, il mio vicino, il mio “amico” di co-munità. E anche perché noi stessi, più o meno sicuri di quella C, sap-piamo comunicare agli altri il messaggio che abbiamo captato edavere le orecchie aperte per recepire il messaggio che gli altri mi pas-sano ogni giorno.A quel punto, la C sarà piano piano più chiara.

PRONTOOO!? - Nelle domande si parlava di momenti di fede e momenti dipreghiera. Il primo termine può apparire molto generico, ma il secondo non lo èaffatto. Per preghiera si intende proprio quella lettera di cui si parlava all’inizio(quella che si scrive, diciamo, va bene anche l’e-mail, via) o anche la telefonata.Spesso nelle nostre attività diciamo di pregare ed invece facciamo altro, come crea-re simboli, chiacchierare, leggere riflessioni di altri, riflettere “inproprio”, pensare, distrarsi, sbadigliare: che sono tutte cose che possono rien-trare nella preghiera (ebbene sì, anche distrarsi e sbadigliare) ma non sono pro-prio proprio preghiera. È come se, appunto, confondessimo la telefonata con iltelefono cellulare, o con la suoneria o con le foto che puoi fare con il cellulare.Insomma, la preghiera può essere fatta in molti modi, ma ha, come elemento in-sostituibile la comunicazione: la comunicazione con l’altro che è Dio; ed è sem-pre una comunicazione personale, anche quando è di gruppo. Mi spiego: avete maichattato, tipo con MSN? Immagino di sì. Bene, immaginatevi una comunicazione diquel tipo.Spero di non essere fulminato qui all’istante, ma insomma Dio è come quel “server”ospitante che rende possibile la comunicazione, anche quella tra di noi, con i valori,l’orizzonte che la nostra stessa Legge e la nostra Promessa ci propongono (sapete, quel “con l’aiutodi Dio”…). Per questo (e ci rivolgiamo soprattutto ai Capi Squadriglia) è importante che tutta lanostra riunione, tutte le nostre Imprese siano una comunicazione con Dio, in cui ci sia l’aperturadella comunicazione all’inizio (anche una piccola preghiera, una richiesta che le nostre attività avven-gano nella fraternità ed amicizia) ed un ringraziamento per tutto ciò che possiamo fare.Poi ci possono essere anche i messaggini, modalità diverse di comunicare con Dio (tante delle no-stre attività con biglietti in cui scriviamo un pensiero, cartelloni con le nostre riflessioni ecc.). E lefaccine, gli smiles (tanti abbellimenti alle nostre preghiere, che rendono diversa, sempre nuova la co-municazione), ma sempre tenendo presente che al centro sta il “messaggio”, lo scambio tranoi e quel “grande comunicatore” che è Dio.

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AAvventura 3/2008vventura 3/2008

Chissà se vi è mai capitato di vedere Scout (Capi,Rover e Scolte) con un fazzoletto bianco al collo.Fanno parte di una grande comunità che si chiamaappunto dei “Foulard Bianchi”. Chi sono? È laComunità italiana FB (Foulard Bianchi), che acco-glie tutti coloro che scelgono di impegnare la lorovita nel servizio agli ammalati e ai giovani, a Lour-des e in altri grandi luoghi di preghiera, attraversola spiritualità mariana. Si tratta perciò di una comu-nità di accoglienza, di spiritualità e di servizio.Esiste un mondo della sofferenza ed un mondo dei

così detti sani; iFB propongonoun’integrazionedelle due realtà,un superamentodelle differenze edelle barriere fisi-che e morali, unafusione tra gli unie gli altri; quindinon solo unascelta di servizioma soprattuttouna scelta di vitanel quotidiano enon solo di qual-che giorno all’an-no. L’impegno divivere una dimen-sione di servizio è

fortemente personale: la Comunità dei FB ha im-portanza come momento di incontro, di verifica,come testimonianza, ma é il singolo che sceglie evive la proposta di Lourdes, scoprendo il servizionon come attività occasionale, ma come strumentodi crescita costante.La Comunità è rivolta ai Rovers ed alle Scolte co-me esperienza di servizio al mondo della sofferen-za e di spiritualità mariana; ai Capi e agli AssistentiEcclesiastici come opportunità di impegno di servi-zio alla sofferenza, crescita spirituale e testimonian-

za di carità operosa; agli Adulti Scout (MASCI) co-me impegno di servizio alla sofferenza e propostadi approfondimento del cammino di fede.La “Comunità Italiana dei Foulard Bianchi” è natanel 1958 (collegandosi alla Comunità Internaziona-le nata nel 1926), organizzando quanti partecipava-no con il loro servizio, ai pellegrinaggi a Lourdes.Per entrare a far parte della Comunità occorrecompiere un percorso formativo e fare esperienza“sul campo” (pellegrinaggi, servizio ai malati, …); sichiede agli aspiranti (si chiamano Novizi) un cam-mino di tre anni, per poi diventare “Titolari”, cioècoloro che rinnovano la loro Promessa Scout ag-giungendo:”Ho promesso sul mio onore, con l’aiu-to di Dio e della Vergine di Lourdes di compiere ilmio dovere verso Dio e verso il mio Paese, di aiu-tare il prossimo in ogni circostanza e di osservarela Legge Scout. Mi impegno, inoltre, a servire i ma-lati ed i giovani a Lourdes ed ovunque, nello spiritodell’Hospitalité Notre Dame de Lourdes“.Sono contrassegnati, come dicevamo, da un fazzo-lettone bianco, che reca un piccolo distintivo in az-zurro con le lettere NDL. Perché proprio bianco?

La tradizione dice che i primi fazzolettoni furonofatti con le lenzuola ormai vecchie che venivanoscartate dagli ospedali di Lourdes, che proprio nel-

TESTO DI DAMIANO MARINO - ORSO LABORIOSOFOTO DI MERCEDES GUAITA, LUCIANO MANNA

NEL VOLTO DI CHI SOFFRE FACCI TROVARE GESÙ

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COMUNITÀ ITALIANA

DEI FOULARD BIANCHI - CHI

SONO? COSA FANNO?

Da questo numero iniziamo una serie di articoli dedicata ai Settori dell’Associazione. Si chiama-no così quelle strutture che svolgono una specialistica e significativa attività all’interno dell’Age-sci, attività che vengono svolte a beneficio di tutti gli associati, offrendo loro un servizio moltocompetente ed utile. La nostra attenzione, per incominciare, è rivolta al Settore dei FoulardBianchi.Il distintivo dei Foulard

Bianchi

La cattedrale di Lourdes

Una Scolta in servizio

SCOPRIAMO I SETTORI

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INTERVISTA ALL’INCARICATO NAZIONALE DEL SETTORE

Ciao Fabio… ci parli un po’ di te e del tuo cammino scout?Certamente, ciao! Mi chiamo Fabio Sasso D’Elia, sono di Roma, ho iniziato il mio cammino scout daLupetto, nell’ASCI, sono diventato poi Capo Reparto, ho fatto servizio nella Formazione Capi e tra iFoulard Bianchi di cui sono diventato l’Incaricato Nazionale dallo scorso aprile.Nella vita di ogni giorno lavoro nel campo dell’informatica.Il vostro Settore che cosa può offrire agli E/G?Premetto che le attività di servizio del Settore sono indirizzate soprattutto a Capi ed R/S. Non si tratta di servizi adatti agli E/G, anche se in molti casi ai nostri pellegrinaggi e servizi hanno partecipato anche CSQ o Alte Squadriglie.Agli E/G dedichiamo un supporto nel caso intendessero conoscere o visitare realtà o comunità di persone disabili. In più siamo sempre disponibili a far conoscere le difficoltà che un disabile incontra con le barriere architettoniche presenti in qualsiasi città o paese.Se una Squadriglia, o un Reparto, avessero la necessità di contattarvi, magari per conoscere quelle realtà cui tu hai accennato poco fa, come dovrebbero muoversi?Il Settore è presente in molte regioni, la miglior cosa quindi sarebbe quella di contattare i nostri responsabili in loco. Per trovarci si va nel sito dell’Agesci (www.agwQuindi, se volessero fare esperienze di questo tipo senz’altro, siamo disponibili anche a questo tipo di servizio. Per mettersi in contatto con noi possono farlo tramiteil n ostro sito www.agesci.org, sul portale andare al link dei Capi,quindi a quello dei Settori: siamo lì! Ci farà molto piacere poter essere utili anche agli E/G.Grazie Fabio ed i nostri fraterni auguri per il tuo nuovo servizio, ciao.Ciao, buona strada a voi.

Ci sono infine siti che parlano di Lourdes: quello dell’Opera Pellegrinaggi Foulard Blancs(www.opfb.org) e quello dell’UNITALSI - Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdese Santuari Internazionali (www.unitalsi.it).Nelle rivendite scout trovi poi alcuni libri: “Servire a Lourdes” di Luigi Vignoli, con la storia e ilracconto di esperienze vissute;“Taccuino di spiritualità” con riflessioni ed attività sperimentate rac-colte dalla Pattuglia Nazionale FB dell’Agesci.

Fabio Sasso D’Elia, Incaricato Nazionale

AAvventura 4/2008vventura 4/2008

l’angolo aveva-no il timbroNDL (le inizialidi “Notre Da-me de Lour-des”, cioè “No-stra Signora diLourdes”). An-cora oggi que-ste tre letteresono riportatesul fazzolettonee si affiancanoal distintivo del-

la Promessa, per quanti sono diventati Titolari.I “Foulard Bianchi” non si impegnano solo aLourdes e nei pellegrinaggi: infatti a livello regionaleoffrono tante occasioni di servizio in particolareper le Comunità R/S. Ne riportiamo alcuni, a titolo

di esempio (altri ne potete trovare nelle pagineweb regionali dei FB): nel Lazio fanno serviziopresso il Carcere Minorile di Roma, nelle Marchepresso un istituto diriabilitazione, a PortoPotenza Picena, cantierie workshop di forma-zione dal Piemonte allaPuglia.Insomma, una Comuni-tà che vive fortementeil servizio e la spiritua-lità mariana, e che hafatto proprie le paroledel canto “Madonnadegli Scout” quando di-ce:“nel volto di chi sof-fre facci trovar Gesù”.

Assistenza agli ammalati

La Promessa di un titolare

SCOPRIAMO I SETTORI

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PRIMA DI DIRE CAMPO…di Giacomo Vendrametto

Molto spesso il Campo Estivo viene consideratocome l’approdo di tutto un anno scout: i passag-gi, le uscite… ma nessuno pensa mai che quelcammino è solo il punto di arrivo di un altroSentiero indispensabile: le attività di prepara-zione. Mi riferisco al duro lavoro (di Squadriglia,di Reparto, ma anche individuale) che si svolgedurante l’anno: le riunioni di Squadriglia (incui il povero CSq rischia sempre di rimetterci ilpolso - a furia di sbattere la mano sul tavolo peravere silenzio - e i nervi) che aiutano i ragazzi asocializzare; i Campi di Specialità che aiutanoi singoli ad acquisire capacità e conoscenze tec-niche indispensabili per giocare al meglio il Cam-po; le attività di Reparto, essenziali per poteressere certi di aver appreso almeno il correttostile di comportamento.Nella Sq., aiuta molto anche una corretta divisio-ne dei ruoli: un magazziniere esperto saprà

controllare in poco tempo lo stato della tenda e,in caso d’urgenti riparazioni, potrà interpellare ilcassiere sulla quantità di fondi su cui potercontare. Bisognerà controllare anche tutto il re-sto dell’attrezzatura contare perfino le matassedi corda ed i pali da costruzione: non è il massi-mo arrivare al Campo e scoprire che le accettehanno perso il filo e le lame delle seghe sonopiegate (Fig.1), che le pentole sono inutilizzabiliperché sporche (dubito che ci siano persone an-che con tanta fame che mangerebbero nellepentole incrostate di sugo dall’anno prima).Se al Campo i Capi hanno richiesto delle costru-zioni è bene dare sempre una controllatina inpiù ai progetti: spesso basta anche un banale er-rore per trovarsi a metà progetto ed essere co-stretti a ultimare le legature con lo scotch.Anche le Specialità individuali aiutano molto:durante l’hike, ad esempio, è bene avere qualcu-no che sappia leggere una cartina ed orientarsiper mezzo di unabusInfine, la Squa-driglia stessa: unCampo dove incompetizione ci so-no i membri dellastessa Sq è disa-stroso, in quantoimpedisce di viverein quello stile checaratterizza noiScout.Quindi, la prepara-zione al campo puòessere sintetizzatacon alcuni sempliciaccorgimenti:P

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DISEGNI DI ELISABETTA DAMINI

PREPARARE IL CAMPOESTIVO

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I due articoli che seguono sono stati scritti da due vostri compagni, E/G allievi di Scuolavventura.Ragazzi che hanno vissuto l’esperienza del Jamboree come “Giovani Corrispondenti” ed ora conti-nuano il loro cammino per un futuro da giornalisti, in collaborazione con la Redazione di Avventura.Sono pertanto due di voi, che vivranno da protagonisti il Campo Estivo. Per questo apprezziamo leloro opinioni e ve le proponiamo. Se, dopo averle lette, riterrete che manchi qualcosa o che ci siaqualcosa di sbagliato, fatevi sentire inviandoci una mail o una lettera e saremo felici di potervi ri-spondere.

FIG. 1

... E/G PROTAGONISTI!!!

AAvventura 4/2008vventura 4/2008

FIG. 2

La “città” è individuata da un albero, o un edificio o una bandiera, e de-ve stare a circa 1 km dal confine.Una Squadriglia nemica di contrabbandieri, si raduna a sua volta a quasi1 km dal confine, ma dalla parte opposta. Essi dovranno attraversaretutti il confine, in una qualunque formazione a loro scelta, uno ad uno oassieme, o sparpagliati, e dirigersi quindi verso la città, sia di corsa checamminando, o a passo scout. Si suppone che solo uno di loro porti consé il contrabbando e questi porterà alle scarpe dei ferri che lascianoun’impronta speciale.Le sentinelle camminano avanti e indietro nel rispettivo settore (nonpossono correre fino a che non viene dato l’allarme), spiando le traccedel contrabbandiere. Non appena una sentinella scopre queste tracce dàil segnale d’allarme alla riserva, comincia essa stessa a seguirle più infretta possibile. La riserva coopera immediatamente con lei, e tutti in-sieme cercano di catturare il contrabbandiere, prima che riesca a rag-giungere la città.Se arriva infatti dentro la cinta della città è salvo e ha vinto il gioco.

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2008

Undicesimachiacchierata

Osservare gli indizi

Undicesimachiacchierata

Osservare gli indizi

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Coordinamento editoriale: Giorgio Cusma

Progetto grafico e Impaginazione:Technograph - TS

Testi di:Dario FontanescaChiara Fontanot

Disegni di:Martina AcaziB.-P.Anna DemurtasSara PalomboLaura PontinIsacco Saccoman

“… L’osservazione in-fatti è un’abitudine allaquale i ragazzi devonoessere allenati, il cerca-re le tracce ad esempioè un mezzo interessan-te per conseguirla; ladeduzione è l’arte di ra-gionare conseguente-mente, traendo il signi-ficato delle cose osser-vate… B.-P.”Baden -Powell sapeva ilfatto suo, nella Undice-

sima chiacchierata apree svela una dimensionestuzzicante per tutte leGuide e per ogni Esplo-ratore, quel la del lossccrruuttaarree pprriimmaa e del bbeennccoommpprreennddeerree ddii ccoonnssee--gguueennzzaa, aannaalliizzzzaannddooccoorrrreettttaammeennttee ii ddaattii ac-quisiti.“… Una delle cose piùimportanti che deve im-parare uno Scout è dinnoonn ppeerrmmeetttteerree cchhee

DI DARIO FONTANESCADISEGNI DI B.-P.

Tom, il Piede-tenero cercatore di sentieri:“Non riesco proprio ad indovinare dache parte voltarmi. Non vedo alcuna traccia, né di amici, né di nemici…”

nnuullllaa ssffuuggggaa aallllaa ssuuaaaatttteennzziioonnee… B.-P.”Attenzione, che unoScout ddeevvee ppoorrrree sseemm--pprree iinn ooggnnii ssuuaaaattttiivviittàà, é dalla mmeettii--ccoolloossiittàà ee ddaallllaa pprreeccii--ssiioonnee nneellll ’’oosssseerrvvaarreeche gli E/G ricavano llaappoossssiibbiilliittàà ddii bbeenn rraa--ggiioonnaarree ee ffaarree.B.-P. ci fornisce unaserie ben nutrita diracconti per compren-dere l’importanza el’utilità del ccaarrppiirree iippaarrttiiccoollaarrii siano essiiinnddiizzii,, sseeggnnii,, sseeggnnaallii,,iinnddiizzii ssppeecciiaallii, addirit-tura iimmpprroonnttee ddiiggiittaallii(alla faccia di certe se-rie televisive...) e ci sti-mola a prestare la

massima concentrazio-ne nell’utilizzare i no-stri sensi, sia di giornoche di notte.“…IInnddiizziioo è la parolausata dagli Scouts perindicare qquuaalluunnqquueeppiiccccoolloo ppaarrttiiccoollaarree equalsiasi altro piccolosegno che ppoossssaa sseerrvvii--rree ddaa gguuiiddaa per pprrooccuu--rraarrssii llee iinnffoorrmmaazziioonnii dicui sono alla ricerca…B.-P.”Nella chiacchierata de-dicata all’osservazionedegli indizi, scovereteesercitazioni di Squa-driglia (anche in città)e giochi di osservazio-ne sia in sede che fuo-ri, in città o in campa-gna; ma anche i classi-

ci e sempre validi gio-chi di Kim e di stimola-zione dei cinque sensi.In questo inserto, viproponiamo tutta unaserie divertente di gio-chi ed attività per co-noscere o migliorarequesta affascinante di-sciplina. Quanto citatosopra, ovviamente,sa-rà da leggere su SSccaauu--ttiissmmoo ppeerr RRaaggaazzzzii, masoprattutto da viverefuori per i boschi, fraalberi ed acqua, soprala terra e sotto il cielo,osservando, ascoltan-do, sentendo, vivendoil meraviglioso Creatoche il buon Dio ci haofferto.

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Sapete definire il loro carattere, dal modo in cui portano il cappello?

GGIIOOCCOO DDII KKIIMMMMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: 20-30 oggettiniNNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: una o più SquadriglieMettete su un vassoio -o sul tavolo, o sul pavimento- circa 20-30 og-gettini, come due o tre tipi di bottoni, matite, pezzi di corda, trucioli,ritagli di stoffa, noci, pietre, coltellini, spaghi, fotografie ecc. In unaparola: qualunque cosa possiate trovare, poi coprite tutto con un pan-no o una giacca.Fate una lista di questi oggetti, con accanto una colonna per le rispo-ste di ogni giocatore.Coprite gli oggetti, facendoli osservare ai giocatori per un minuto, omentre contate lentamente fino a sessanta, e quindi ricopriteli di nuo-vo.Prendete infine i giocatori separatamente e fatevi dire da ciascuno abassa voce quali oggetti riesce a ricordare, o fategli scrivere una lista,e spuntateli via via sul foglio.Vince il gioco il ragazzo che avrà ricordato il maggior numero di og-getti.

CCHHII HHAA BBUUOONN FFIIUUTTOO?? MMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: sac-chetti di carta, diversi “odo-ri”NNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: una opiù SquadrigliePreparare un certo numerodi sacchetti di carta, tuttiuguali, e mettere in ciascu-no di essi un articolo diversodall’odore caratteristico (peresempio cipolla tritata, caf-

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TESTO DI CHIARA FONTANOT

DISEGNI DI MARTINA ACAZI, ANNA DEMURTAS,

SARA PALOMBO, LAURA PONTIN, ISACCO SACCOMAN

Cosa ci serve per osservare? Una buona vista direte voi… In realtà unabuona osservazione utilizza tutti i sensi, non solo la vista. Ci sono infat-ti, dei particolari che il solo occhio non può cogliere. Pensate, ad esem-pio, al vostro piatto preferito; vi verrà in mente non solo il suo aspetto,ma anche il profumo e soprattutto il gusto. I sensi però vanno allenati equale modo migliore di un bel gioco per esercitarli!?

fé, foglie di rosa, cuoio, semi di anice, polvere di violetta, bucce d’aran-cio ecc.). I sacchetti vengono posti a mezzo metro di distanza l’uno dal-l’altro, e ogni Scout sfila davanti ad essi fiutandoli per circa cinque se-condi ciascuno. Ha un minuto per scrivere la lista dei contenuti dei sacchetti, nell’ordinegiusto.

KKIIMM DDEELLLLEE SSCCAARRPPEE MMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: nessuno

NNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: almeno 10I giocatori si dispongono in cer-chio. Il capo gioco sceglie un gio-catore che deve osservare pertrenta secondi le scarpe dei pro-pri compagni di gioco, poi vienefatto allontanare.I giocatori rimasti in cerchio sitolgono le scarpe, il capo giocosceglie una persona che deve po-sizionarle al centro del cerchio,mentre gli altri giocatori le na-scondono o ci si siedono sopra.

Il giocatore che si era allontanato rientra nel cerchio e osserva il paio discarpe che sono state posizionate al centro e cerca di indovinare a chiappartengono. Se riesce ad indovinare al primo tentativo il proprietario delle scarpedovrà allontanarsi a sua volta, altrimenti il giocatore dovrà ripetere ilturno.

KKIIMM SSCCAACCCCHHIIEERRAA MMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: tabellone,oggetti diversi, carta e penna perciascun giocatoreNNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: una Squadri-gliaIl capo gioco disegna una ventinadi caselle sul tabellone, poi asse-gna un numero a ciascuna di esse evi posa gli oggetti. Alcune casellepossono essere vuote. I giocatorivengono condotti, uno alla volta,bendati, davanti al tabellone. Vie-

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ne tolta la benda per un minuto e poi il giocatore viene di nuovo benda-to. A questo punto l’ordine degli oggetti nelle caselle viene modificato.Si possono anche togliere uno o due oggetti. Il giocatore viene riportatodavanti al tabellone e deve cercare di rimettere gli oggetti come eranoprima. Per ogni casella esatta: 1 punto. Per ogni oggetto messo fuori po-sto o per ogni oggetto che era stato tolto, ma non era stato segnalato,viene tolto 1 punto.

KKIIMM IINN TTRRAANNSSIITTOO MMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: due scatole, 20-30 oggetti variNNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: più Squadri-glieGli oggetti sono nella prima sca-tola. Il capo gioco prende uno aduno gli oggetti, li mostra bene aigiocatori e li mette nella secondascatola. I giocatori osservano,senza parlare e senza scrivere nul-la. Al termine, ciascuno per suoconto, fa un elenco degli oggettiche ha visto passare nelle manidel capo. 1 punto per ogni ogget-to indicato correttamente. 2 pun-ti in meno per ogni oggetto scrit-to ma che non esisteva nella sca-tola.

KKIIMM SSUUOONNII MMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee:: untavolo,, carta e penna,, varioggetti ed una bacchetta dilegnoNNuummeerroo ggiiooccaattoorrii:: una o piùSquadriglieI giocatori vengono fatti vol-tare ed il capo gioco batte labacchetta a turno sui diversioggetti posizionati sul tavo-lo. I giocatori devono indovi-nare l’oggetto in base al suo-no che ha prodotto e scriver-lo su un foglio.

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Vince chi ha indovinato il maggior numero di oggetti.Variante:È un po’ più impegnativa per chi deve preparare il gioco, che deve regi-strare con un piccolo registratore diversi suoni: un tuono, un gatto chemiagola, una moneta che cade, un vetro che si rompe, una sega che ta-glia un legno, un rasoio elettrico, uno starnuto…tutti suoni che posso-no essere facilmente riprodotti in casa e registrati. I suoni registrati andranno poi a sostituire quelli prodotti con la bac-chetta.

CCAACCCCIIAA AALL TTEESSOORROO CCOONN KKIIMM OODDOORRII MMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee:: cartoncini quadrati, alimenti vari che lasciano unodore forte se strofinati sul cartoncino (cipolla, caffé, cioccolato, sena-pe, arancia, limone…)NNuummeerroo ggiiooccaattoorrii: una opiù SquadriglieIl capo gioco consegna adogni giocatore o ad ogniSquadriglia un cartoncinocon un determinato odore. Igiocatori devono seguire lapista formata dai cartoncinicon quello stesso odore, cheli conduce al tesoro nasco-sto. Le piste possono esseresparse su un territorio relativamente ristretto, in modo che i cartoncinisuccessivi siano visibili dai giocatori, oppure il territorio può essere piùampio e in questo caso si può abbinare al gioco di Kim un gioco di topo-grafia, fornendo all’inizio del gioco una carta topografica che raffigural’area di gioco e scrivendo dietro ai cartoncini le coordinate geograficheo degli indizi utili per raggiungere la tappa successiva.

KKIIMM DDEEII NNOODDIIMMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: dei cordini sui quali vengono fatti dei nodiNNuummeerroo ggiiooccaattoorrii: quanti si vuole singolarmente o per SquadriglieSopra un tavolo vengono appoggiati dei cordini sui quali sono stati fattidei nodi.I giocatori vengono bendati e a turno hanno la possibilità di toccare inodi. Quando un giocatore ritiene di aver indovinato tutti i nodi, li scri-ve su un foglio nell’ordine in cui sono esposti, e consegna il foglio al ca-po gioco.

Lo scopo del gioco è indovinare chi manca; se non si indovina entro i treindizi, allora il giocatore nascosto esce fuori e si ricomincia.

IILL RRUUMMOORRIISSTTAA MMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: carta e pennaNNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: almeno 10 scoutVengono preparati dei foglietti di carta diuguale dimensione, pari al numero dei gioca-tori. Su uno di questi foglietti viene scritto“Rumore”, gli altri rimangono in bianco.I biglietti vengono piegati e mescolati. Ognigiocatore ne pesca uno e lo legge.Tutti devono cercare di stare in silenzio con leorecchie bene aperte, tranne il giocatore cheha ricevuto il foglietto con la scritta “Rumo-re” che, nel momento che ritiene più opportu-no, deve fare un rumore di qualsiasi genere.Il primo giocatore che lo scopre, guadagna unpunto. Il gioco si ripete ridistribuendo nuova-mente i foglietti. Vince il giocatore che, allafine, ha totalizzato il punteggio maggiore.

IILL VVEENNTTRRIILLOOQQUUOOMMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: nessunoNNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: almeno 10 scoutI giocatori sono disposti in cerchio. Il giocatore scelto esce dalla stanza.Gli altri giocatori si accordano suuna frase da dire e su chi dovrà dir-la, la “Voce”. Viene fatto rientrare ilgiocatore e la “Voce” comincia a ri-petere la frase.Tutti gli altri giocatori muovono lelabbra senza parlare, dicendo frasidiverse dalla “Voce”. Tutti menouno, il “Ventriloquo”, che ripete lastessa frase della “Voce”.Il giocatore scelto deve riuscire adindividuare chi è il “Ventriloquo”. Seindovina, sarà il “Ventriloquo” ad uscire dalla stanza, altrimenti, se en-tro il terzo tentativo non ci riesce, il giocatore scelto dovrà uscire nuo-vamente e ripetere il gioco.

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Vince il giocatore che ha indovinato il maggior numero di nodi, in casodi parità vince il giocatore più veloce.Può essere giocato anche di giorno, bendando la sentinella.

GIOCHI DI OSSERVAZIONE AL CHIUSO

Questi giochi possono essere sfruttati in caso di pioggia, ma, con unpo’ di fantasia e opportuni accorgimenti, possono essere utilizzati inqualsiasi situazione.

FFEERRMMAA LLAA SSCCOOSSSSAA MMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: nessunoNNuummeerroo dd ggiiooccaattoorrii: almeno 10 scoutI giocatori sono seduti in cerchio tenendosi per mano, dietro le schiene.Un giocatore scelto esce dalla stanza. Viene nominato un giocatore chedarà il via alla scossa.Viene fatto rientrare il giocatore scel-to che si mette al centro del cerchio.Parte la scossa dal primo giocatore chestringe la mano del suo vicino di de-stra o di sinistra, che a sua volta strin-ge la mano a quello successivo. Il gio-catore posto al centro del cerchio devecercare di capire dov’è arrivata la scos-sa e bloccarla gridando “Stop” e indi-cando la persona alla qual pensa sia ar-rivata.Ha tre possibilità per indovinare, se ci riesce deve uscire la persona indi-cata altrimenti si ripete il gioco con lo stesso giocatore scelto.

GGIIOOCCOO DDEELL CCHHII MMAANNCCAAMMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: nessunoNNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: almeno 10 scoutI giocatori si siedono formando un cerchio e uno di loro si allontana dal-la stanza, così da non sentire o vedere quello che accade.A questo punto, il capo gioco sceglie un altro giocatore che si deve na-scondere. Il giocatore che era uscito viene fatto rientrare, deve osservare moltobene i suoi amici per capire chi manca. Ha a sua disposizione tre doman-de che può fare agli altri giocatori in cerchio, i quali gli danno tre indizi.

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CCAAMMBBIIAA LLEE PPOOSSIIZZIIOONNIIMMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: qualche acces-sorio da indossareNNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: almeno 10 scoutUn giocatore scelto a caso, dopo averosservato bene gli altri giocatori, vie-ne bendato, mentre gli altri si scam-biano i vestiti e gli accessori che vo-gliono.Quando i giocatori hanno finito, avvi-sano il bendato perché si tolga la ben-da e gli comunicano il numero di coseche si sono scambiati, senza però spe-cificare quali. Ogni volta che il giocatore individuaun capo scambiato, dice di chi è e lorestituisce al proprietario. Per vincere, deve restituire ogni capo al suoproprietario.

TTRROOVVAARREE IILL DDIITTAALLEEMMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: un ditale o un piccolo oggetto qualsiasiNNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: due o più SquadriglieI giocatori escono dalla stanza lasciandovi uno che prende un ditale (oun anello, una moneta, un pezzo di carta o un piccolo oggetto qualsiasi)e lo mette in un punto dove è perfettamente visibile, ma non viene no-tato facilmente. Vengono quindi fatti entrare i giocatori perché cerchi-no l’oggetto. Quando un giocatore lo vede, deve andare tranquillamen-te a sedersi, senza indicare agli altri dove si trova. Gli altri che lo vedonofanno via via lo stesso. Dopo un certo tempo il primo sarà autorizzato a indicarlo a quelli chenon l’hanno ancora trovato. Il primo è comunque il vincitore, e la volta successiva è lui a nascondereil ditale.

LLAA GGUUIIDDAAMMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: nessunoNNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: almeno 10 scoutI giocatori si siedono in cerchio con le gambe incrociate. Un giocatoreviene fatto uscire dalla stanza. Si sceglie un “Guida” la quale farà deimovimenti che gli altri devono imitare.Quando rientra il giocatore tutti gli altri stanno battendo le mani al-l’unisono e a ritmo. La “Guida” deve riuscire a far cambiare il movimen-

to senza farsi vedere dal giocatore posto al centro del cerchio. Questipuò cercare di individuare la “Guida” cercandola direttamente o osser-vando lo sguardo degli altri giocatori.Il giocatore posto al centro del cerchio ha tre possibilità per individuarela “Guida”, se ci riesce sarà quest’ ultima ad uscire, altrimenti dovrà ri-petere il gioco.

AATTTTOORREE DDII SSCCHHIIEENNAA MMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: nessunoNNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: una o più Squa-driglieTra i giocatori viene scelto un Osserva-tore e un Attore, gli altri sono tuttispettatori che si siedono di fronte al-l’Attore. L’Osservatore si pone allespalle dell’Attore.Al segnale del capo gioco, l’Attore faràuna di queste espressioni: arrabbiato,felice e triste.In base alla reazione degli spettatori, l’Osservatore deve indovinarequale delle tre espressioni è stata fatta dall’Attore. Se riesce ad indovi-nare, l’Attore diventa Osservatore, altrimenti si ripete il gioco.

DDOOVV’’ÈÈ MMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: foto o disegni di zone conosciuteNNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: una o più SquadriglieMostrare ai giocatori una serie di foto o disegni di punti o cose ben co-

nosciute nei dintorni del-la sede (per esempio unafinestra curiosa, un in-crocio di strade, una ban-deruola, un albero, unedificio riflesso nell’ac-qua). Vince chi ne rico-nosce il maggior numero. Variante: viene chiesto aciascuno Scout di portareun disegno o una foto diqualcosa di notevole ac-caduto nel corso dell’ulti-ma uscita di Reparto.

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MMEEMMOORRIIAA FFOOTTOOGGRRAAFFIICCAA MMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: carta e pennaNNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: due o più SquadriglieLe Squadriglie sono poste in cerchio. Ciascuna ha a disposizione qualcheminuto per studiare la propria fotografia, cioè tutti i devono disporsi inscene statiche simulando un paesaggio, un monumento, una foto di grup-po (è possibile utilizzare anche degli oggetti come sedie, tavoli, vestiti…)coinvolgendo tutti i componenti della Squadriglia stessa.

La prima Squadriglia fa vederealle altre la propria fotografia,poi, tutti gli altri giocatori,chiudono gli occhi. La Squadri-glia ha da quel momento 30 se-condi per cambiare 8 posizionidella propria scena. Scaduto il tempo, il capo giocodice agli altri giocatori di apriregli occhi e di guardare la foto-grafia.Ognuna delle altre Squadriglieha un po’ di tempo per scriveregli otto particolari cambiati. Al termine del tempo a disposi-zione, la Squadriglia impegnatanella fotografia torna al posto.

Si confrontano le osservazioni e viene assegnato un punto per ogni parti-colare indovinato.Dopo che ciascuna Squadriglia ha mostrato la propria fotografia, vengonosommati i punti accumulati. Vince chi ha ottenuto il punteggio più alto.

GIOCHI DI OSSERVAZIONE ALL’APERTO

DDooppoo aavveerr aalllleennaattoo iill nnoossttrroo ssppiirriittoo ddii oosssseerrvvaazziioonnee ccoonn ii ggiioocchhii ddii KKiimm,, èèoorraa ddii mmeetttteerrccii aallllaa pprroovvaa aallll’’aarriiaa aappeerrttaa.. UUsscceennddoo ddaallllaa sseeddee,, ssaarràà ppiiùùccoommpplleessssaa ll’’oosssseerrvvaazziioonnee,, ppeerr iill ggrraann nnuummeerroo ddii eelleemmeennttii cchhee ccii cciirrccoonnddaa--nnoo:: iimmmmaaggiinnii,, ssuuoonnii,, ooddoorrii……MMaa nnoonn ffaacccciiaammooccii ccoonnffoonnddeerree ee mmeettttiiaammoo aall llaavvoorroo ii nnoossttrrii sseennssii..

LLEE MMAACCCCHHIIEE MMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: un cartellone, dei dischetti di carta nera, deicartoncini, matite, pennarelli, righello

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NNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: una opiù SquadrigliePreparare dei quadretti dicartone, divisi in dodici opiù quadratini. Ogni gioca-tore ne prende uno, insie-me ad una matita e poi siallontana per qualche cen-tinaio dimetri. Il Capo re-parto prende allora un granfoglio di cartone con sopradisegnato lo stesso numerodi quadrati, di circa 8 cm dilato. In precedenza avrà an-che preparato un certo nu-mero di dischetti di cartanera del diametro di circa 2cm, ed alcune puntine dadisegno; con esse attaccasul suo tabellone una mez-za dozzina di dischetti di-sposti a piacere e si mettequindi in piedi tenendo il tabellone dinanzi a sé, in modo da poter es-sere visto dai giocatori. Questi gli si avvicinano gradualmente, e nonappena riescono a vedere i dischetti nel tabellone, ne segnano con lamatita sul proprio cartone l’esatta posizione. Vince quello che ci rie-sce stando alla maggior distanza. Accordare 5 punti per ogni segnoesatto, sottraendo però un punto per ogni 5 cm percorsi in più dalconcorrente più lontano.

VVEETTRRIINNEEMMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: cartae penna per ciascun giocato-reNNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: quantisi vuoleIl capo gioco fa passare laSquadriglia dinanzi a sei ne-gozi, accordando mezzo mi-nuto di tempo per ciascunnegozio. Quindi, portati i

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giocatori ad una certa distanza, dà a ciascuno di essi una matita e unfoglio di carta e chiede loro di scrivere a memoria ciò che ha notato,per esempio nella terza e quinta vetrina. Vince lo Scout che presentala lista più esatta e più completa. È utile far svolgere la gara a coppie. I perdenti di ogni coppia gareg-giano di nuovo fra loro, finchè non ne rimane uno soltanto. In questomodo lo Scout meno abile può esercitarsi più degli altri.

FFUUGGGGIIAASSCCHHII MMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: dischi di cartone bianco per ciascun giocatore,pennarelli, scotchNNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: una o più SquadriglieOgni Scout della Squadriglia porta appuntato sulla schiena un disco dicartone bianco, con sopra impresso ben distintamente un numero. Sisceglie quindi uno Scout che sarà il “fuggiasco”, mentre gli altri saran-

no i “cacciato-ri”. Il fuggiascoscappando de-ve lasciare die-tro di sé qual-che segno, e glivengono datidieci minuti divantaggio, tra-scorsi i qual iparte il restodella Squadri-glia, che cer-cherà d i r in-tracciarlo. Il fuggiasco èpreso se un

cacciatore riesce, non visto, ad avvicinarsi tanto da poter leggere ilsuo numero. Ma se il fuggiasco può, in qualunque modo, rovesciare lasituazione e gridare lui il numero di uno dei suoi inseguitori, quest’ ul-timo è fuori gioco. Appena un giocatore riesce a vedere un numero, deve gridare forte,perché il suo nemico sappia di essere fuori gioco. Come fuggiasco oc-correrà scegliere uno Scout in gamba, perché egli dovrà non solo sfug-gire a 6/7 inseguitori, ma anche cercare di “catturarli” se non vuole es-sere preso egli stesso.

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SSTTAAFFFFEETTTTAA DDEEGGLLII OODDOORRII MMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: dei sacchetti contenti diversi “odori”NNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: più giocatori divisi in squadre di 5 persone ciascunaNei quattro angoli del campo di gioco ci sono delle basi dove sono posti

dei sacchetticontenenti di-vers i odor i(caffé, aran-cia, origano,c i p o l l a ,aglio…). Lun-go un lato delcampo si tro-va la linea dipartenza dovesono allineatiun giocatoreper ciascunasquadra conin mano un

sacchetto contente l’odore che dovrà seguire la sua squadra. Gli altrigiocatori sono divisi nei quattro angoli.Al fischio d’inizio i primi giocatori corrono con il sacchetto in mano finoal primo angolo dove fanno sentire l’odore al secondo giocatore, il qua-le cercherà tra i sacchetti presenti nella prima base quello con lo stessoodore. Una volta trovato correrà con questo in mano fino alla terza ba-se, farà annusare l’odore al terzo giocatore, che cercherà il sacchettocon il medesimo odore tra quelli presenti nella terza base e così via.Vince la squadra che ritorna per prima alla linea di partenza con il sac-chetto con l’odore giusto.Il gioco si può ripetere cambiando l’assegnazione degli odori.

CCOONNTTRRAABBBBAANNDDIIEERRII AALL CCOONNFFIINNEE MMaatteerriiaallee ooccccoorrrreennttee: dei ferri da mettere alle scarpe per creare delleimpronte speciali NNuummeerroo ddii ggiiooccaattoorrii: due Squadriglie o più giocatori divisi in due squadreIl “confine è costituito da una linea lunga 350-400 metri, in aperta cam-pagna; è preferibile scegliere una strada o un sentiero largo, o una stri-scia di sabbia, su cui si possano vedere facilmente le impronte dei piedi.Una Squadriglia sta di guardia al confine, con sentinelle appostate lun-go tutta la strada e una riserva concentrata più lontano, a circa metàstrada fra il “confine” e la “città”.

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La squadriglia: deve essere compatta, senza di-spute interne, e specializzata, in modo che tuttisappiano fare tutto;Il materiale: deve essere sempre in ordine edessere pronto all’uso;Il singolo: ognuno deve essere un ingranaggio es-senziale del Campo Estivo, sia con i propri pregi,sia con i propri difetti, riuscendo così a renderlounico, non tanto per quello che è vissuto ma an-che per tutto il lavoro fatto in precedenza!

COME CI SI PREPARA ALCAMPO ESTIVO? …di Marta Vidoz

Il Campo Estivo è l’evento più atteso dell’anno,ma il più difficile da organizzare. Sin da quando siè novizi non si vede l’ora che arrivi il gran giornodella partenza mentre, verso la fine, quando man-cano pochi giorni al termine del Campo, si cercadi sfruttare al meglio gli ultimi momenti per diver-tirsi.La preparazione solitamente avviene per Squadri-glia perché si deve preparare e controllare tutto ilmateriale: che la tenda non sia bucata (Fig.3), chesia completa di tutti i pali (potendo così evitare didormire al freddo e al bagnato), che ci siano cor-dini a sufficienza per tutte le costruzioni da fare,

che i teli siano impermeabili, e che il materialenella cassa e nell’armadietto sia completo.Solitamente, tutti questi controlli sono effettua-ti troppo tardi e troppo alla svelta, (certepersone ovviamente non la pensano così, sosten-gono infatti che preparando le cose all’ultimomomento è meno difficile dimenticarne altre); sirischia quindi che ci si dimentichino anche coseessenziali.Però, c’è una cosa che deve essere preparata sindalla prima attività dell’anno, e questa è l’istituzio-ne di un legame duraturo di amicizia e fidu-cia tra i membri della Squadriglia. (Fig.4)

Se questo fattore al campo non èforte, tutto va a rotoli! Si può ancheaver pensato a tutti i minimi parti-colari ed aver organizzato tutto neldettaglio: ma risulterà lavoro spreca-to. Vivere tredici giorni con dellepersone che si vedono una volta allasettimana per tre ore non è facile,perché si rischia di litigare troppospesso; per questo motivo sonomolto utili le riunioni di Sq. e leuscite.Ho fatto la stessa domanda (cioè:“come preparare al meglio il campoestivo?”) ad un’altra Capo Sq. delmio Reparto. Lei invece crede che lacosa essenziale sia assolutamentepreparare in maniera puntuale eprecisa tutta l’attrezzatura.Abbiamodue idee parzialmente diverse, matutte e due accettabili e, visto cheognuno deve gestire la propriaSquadriglia come ritiene più giusto,allora perché non accettarle en-trambe?

AAvventura 4/2008vventura 4/2008

FIG. 3

FIG. 4

T utte le specie animali hanno una loro funzio-ne che serve a mantenere in equilibrio la na-

tura. Ognuna ha segni distintivi che la caratteriz-zano: colore del mantello, forma del corpo,colore del piumaggio, forma della coda, suonidi richiamo, marcatori ormonali rilasciati,habitat prescelto e tanto altro ancora. Pensa-te le api fanno la danza ad 8 per dire alle lorocompagne dove è il cibo più prelibato e tanto più

grande è l’8 tanto più lontano esso sarà; le formichesegnano la distanza dal cibo alla tana con un fero-mone (particolare odore) e quelle file interminabiliche vediamo spesso sono dovute al fatto che ognu-

na di loro segue quell’odore, e non si perde. Lelucciole trasmettono quell’intermittenza di lucequando devono farsi riconoscere dal propriocompagno. I grilli per emettere il suono che li ca-ratterizza sfregano le loro zampe sulla parte ante-riore della zampetta che è dotata di dentini e cosìdelimitano il loro territorio. Ci sono farfalleche vivono solo di notte ed hanno colori delle alimolto cupi rispetto a quelle che sfarfallano di gior-no con ali dai colori sgargianti. Gli afidi vengono“allevati” dalle formiche che si cibano della loromelata. Le anatre devono insegnare le rotte di mi-grazione ai loro piccoli; per gli uccelli la primaveraè la stagione dei corteggiamenti e della nidifica-zione. Molte specie in quel periodo si rivestono dicolori più vivi e gli uccelli migratori tornano dailuoghi in cui hanno trascorso l’inverno. In estate, in-vece, gli uccelli sono costantemente alla ricerca dicibo per nutrire i loro piccoli, mentre da metàestate all’inizio dell’autunno, le attività diminuisco-no, i giovani diventano più indipendenti ed i loro ge-nitori cambiano il piumaggio. All’inizio dell’invernomolte specie di uccelli migratori si riuniscononell’attesa di partire per luoghi più caldi dove trova-re anche maggiore quantità di cibo.Tutti questi mo-di di mostrarsi e/o di vivere sono noti come se-gni comportamentali e per quanto tali possonofar riconoscere una specie dall’altra. Ogni specie dianimale vive in un dato territorio e/o zona sta-bilendo e seguendo delle regole nell’habitat prescel-to. I confini sono precisi e i luoghi vengono ben de-limitati con gli escrementi, con i feromoni, o,per quanto riguarda gli uccelli, con il canto.

TESTO DI MARIANTONIETTA TUDISCODISEGNI DI GIORGIO CUSMA

CAPIRE GLI ANIMALI

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1144 AAvventura 4/2008vventura 4/2008

OSSERVANDO IL LORO COMPORTAMENTO LI CAPIRETE MEGLIO

La vita all’aperto vi porta a contatto con la Natura,dove è più facile incontrare animali liberi. In città èpossibile osservare molti uccelli e gli animali do-mestici. Il campo d’osservazione è quindi molto va-sto e va sfruttato al massimo.Conoscere il comportamento degli animali è utileper riuscire ad avvicinarli ed osservarli con mag-gior soddisfazione. Ma la soddisfazione più grandesarà quella di riuscire a scoprirli proprio nei luoghi,sulla base della vostra esperienza e competenza,dove eravate sicuri di trovarli.Osservare vi porta a conoscere se un uccello stacostruendo il nido (Fig.1), oppure ha già una nidiatada sfamare (Fig.2), o ancora se canta per paura(Fig.3) piuttosto che per dichiarare il possesso diun territorio (Fig.4). Ed osservare significa ancheaver capito quando da un cane o un gatto vi poteteaspettare un graffio/morso piuttosto che la richie-sta di una coccola (Fig.5 e 6). Provare per credere!

Fig.1 - Un uccello che porta nel becco fili d’erba, lana, ecc. stacostruendo il nido

Fig.2 – Il becco pieno di insetti o vermi indica che c’è unanidiata in attesa di cibo

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Con l’etologia, la scienza che studia il compor-tamento degli animali, sono cominciati gli studi

sui loro atteggia-menti nel luogo incui vivono e sulloro addestra-mento senza usodi bastoni, frustee punizioni corpo-rali, come si face-va un tempo. Ven-ne riconosciuta lac o m p o n e n t eistintiva e quel-la innata comecapacità di rispon-dere alle situazio-ni in quanto l’ap-prendimento nelleprime fasi di cre-scita segnava pertutta la vita il ca-rattere dell’ani-male. Studiare ilcomportamen-to degli animalied in particolaredei cani significa,

comunque, riuscire a comunicare con loro,viverci pienamente, allargare la sfera di emozio-ni e percezioni ordinarie e soprattutto riscat-tarli dal ruolo immeritato di muti e fedeli servi-tori dell’uomo. Anche loro ci studiano e cerca-no, per quanto è possibile, di assecondare le no-stre richieste: purtroppo, a volte, anche le piùinutili! Fino a poco tempo fa gli scienziati ripetevanoche gli animali agivano per istinto e che i cosid-detti comportamenti “imparati” erano soltantoil risultato della genetica e dell’adattamento del-la specie a un territorio e/o una situazione con-tingente. Gli animali imparano con l’esperien-za. Sappiamo anche che gli animali amano ilgioco, spe-c i a l m e n t equando so-no cuccioli,così comesuccede neibambini. Cisi è accortif i n a lmen teche ancheloro prova-no dolore ,stress, affet-to, agitazio-ne, soffronoed amano.

OSSERVARLI, CAPIRLI E RISPETTARLI…Questi recenti studi su emozioni, cognizione e comportamento animale aprono una nuova fase diapprofondimento della nostra compassione per gli animali, tenendo conto che ancora non esiste uncodice etico di comportamento nei loro confronti. Infatti sia i codici morali laici che quelli di naturareligiosa prevedono doveri nei confronti di noi stessi, degli altri uomini e di Dio: su questo dunquedobbiamo interrogarci perché anche gli animali sono creature di Dio e vanno rispettate come esse-ri viventi! Esiste anche una dichiarazione universale dei diritti degli animali approvata il 26gennaio del 1978 dall’U.N.E.S.C.O. e dalla L.I.D.A. per rispettare eticamente gli animali, l’ambiente incui vivono e tutti gli esseri viventi, cerchiamo come Scout di tenerne giusto conto.

Una piccola riflessione per piccoli e grandi è per me d’obbligo.Al di là di ogni cosa che riguarda ilregno animale, umano e non, ed il regno vegetale noi abbiamo un posto su questa terra. Ognuno dinoi cerca nel suo piccolo di lasciare un’orma, segno tangibile del proprio passaggio. Osserviamo conpiù attenzione ciò che ci circonda perché è da esso che dobbiamo cogliere la bellezza della diversitàche unisce e ci rende partecipi di un grande progetto: quello divino.

Fig.3 – Un uccello a terra che sbatte le ali, saltella, e strilla indica cheil suo nido o i suoi piccoli sono in pericolo

Fig.4 – Un uccello in pieno canto, posato su unoggetto elevato, sta dichiarando che in quellazona è padrone lui!

Fig.5 – Un cane che si rotola per terra mostrando la pancia non solo vuolegiocare ma indica di esservi sottomesso

Fig.6 – Un gatto con la coda dritta in alto si avvicina peressere coccolato e coccolare

M a nello specifico, quali sono queste Spe-cialità dell’osservazione?

Certo non possomettervele tutte, mafarvi qualche esem-pio, sì.Infermiere/a. L’in-fermiere studia lemalattie più semplicie gli infortuni che cipossono capitaredurante le attivitàscout, oltre al modoper curarle o perreagire. Tuttavia non

trascura il fatto di imparare a leggere i segni deimalanni sul corpo, nella testa e nel comporta-mento delle persone. Basta imparare a osserva-re se stessi. Per esempio: occhi lucidi, testa cheva nel pallone,dolori generaliz-zat i , vogl ia didormire, tempe-ratura elevata…Avete già capitoche si tratta diinfluenza? Dopoaver r i levatoquesti sintomi,

scatta la pro-va del termo-metro e laprima cura (ariposo asso-luto; acqua aportata dimano; unabel la pezzafresca sul lafronte e me-dicine su indicazione del medico).Fotografo/a. Il fotografo ha uno sguardo parti-colare sulla realtà, perché intende cogliere que-gli elementi che rilevano l’essenza del momentooppure quei dettagli a cui nessuno presta atten-zione ma che assumono un’importanza fonda-mentale: pensiamo nel primo caso al fotografoche cattura un’esplosione di gioia dopo che unasquadra ha segnato un gol oppure il momentodi massima tensione in cui lo sta per realizzareo ancora pensiamo all’atte-sa di un signore sulla pan-china mentre il mondocammina velocemente .Queste osservazioni capi-tano nella testa del foto-grafo, prima ancora chequesti metta mano all’ap-L

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TESTO DI ISABELLA SAMÀ

LE SPECIALITÀDELL’OSSERVAZIONE

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... CIOÈ TUTTE?!

AAvventura 4/2008vventura 4/2008

A voi potrebbe sembrare strano quello che dico, ma non esiste solo una Specialità dell’osservazio-ne, quella che appunto porta il nome di “osservatore/rice”. In realtà, tutte le Specialità hanno a chefare con l’osservazione, perché questa capacità è basilare ad ogni attività umana.L’uso spiccato del senso della vista, unito alla capacità di saper leggere i dati che ricaviamo dalla real-tà, aiuta ciascuno di noi a vivere meglio. Quando non eravamo che cavernicoli, l’osservazione cipermetteva di rilevare i pericoli o di procacciarci il cibo; man mano che la nostra civiltà è progredi-ta, l’osservazione ci ha permesso di fondare il metodo scientifico, cioè un ragionamento ba-sato sull’evidenza dei fatti, dal quale sono scaturite scoperte e innovazioni grandiose. Con l’os-servazione, possiamo dire che la verità è un filino più vicina a noi. Lo sperimentiamo tutti i giorni,quando cerchiamo di capire meglio i problemi e le incongruenze che incontriamo: l’esatta osser-vazione della realtà ci aiuta ad essere fedeli alla verità e non alla finzione, nei rapporti congli altri, con noi stessi e la vita in generale.Dunque, l’osservazione è una capacità che appartiene da sempre all’essere umano. C’è chi ce l’hapiù sviluppata e chi meno; chi ce l’ha innata e chi invece la deve coltivare. Ecco, questo, assieme al-l’assunto che l’osservazione è la base di tutte le Specialità, ci stimola a dire che è una qualità chedobbiamo assolutamente incrementare e che proprio l’impegno per le Specialità ci aiuta a farlo.

parecchio, ma perforza di cosa sonosubitanei e un atti-mo dopo ecco chelo sforzo del foto-grafo è quello ditradurre un’immagi-ne interiore in ter-mini tecnologici.

Disegnatore/rice. Non importa se il tratto deldisegnatore è più o meno naturalistico, più omeno astratto. Quello che conta è che il dise-gnatore ha gliocchi puntatisul la realtà,nel primo ca-so per impri-mere nel lasua manoogni curva,ogni piega,ogni cambia-mento dellaluce , ogniparticolare della sua osservazione su persone,cose, animali e ambiente; nel secondo caso, il di-segnatore guarda alla società e ne evince dei tipio caratteri e dei comportamenti che sono asso-

lutamente rivelato-ri di quello che sia-mo. Pensiamo a fu-metti come Mafal-da oppure a carto-ni animati come ISimpson.Attore/rice. Forsenon tutti sannoche l’osservazioneè il fondamentodel l ’a l lenamentoattoriale. Non si

può infatti dare vita ad un personaggio credibile,se prima non si èstudiata la personao le persone dallequal i att ingere .Non si può fareun’improvvisazioneteatrale se non sipuò contare su unbagaglio di osser-

vazioni sulle intera-zione tra le perso-ne in diversi conte-sti umani. Ecco per-ché l’attore sempree comunque ha gliocchi puntati sullagente, con curiosi-tà, rispetto e atten-zione. Dai movi-menti , i t ic , leespressioni, le po-sture, la voce, ecc.saprà riconoscere umori, caratteri, motivazioni,paure; saprà capire le persone e un po’ di più sestesso; saprà far capire agli altri un po’ di più dinoi stessi.Cuciniere. Cosa c’entra l’osservazione con ilcuciniere? Be’, siamo portati a pensare a questa

f i g u r acome aq u e l l ache cuci-na e ba-sta, men-tre in re-altà do-vremmoallargarei l suos p e t t rodi Spe-cialità a

colui/lei che sa scegliere i cibi e che sa indivi-duare quelli andati a male. Nel fare la spesa, ilcuciniere dovrebbe sapere che la mela più bellae perfetta magari non è proprio la più succosa esalutare, così come dovrebbe capire che se uncibo cambia colore o manda un cattivo odore èmeglio buttarlo. Altrimenti entra in campo l’in-fermiere che accompagna tutti all’ospedale!E adesso provate a scoprire voi cosa c’è dell’os-

servazione nella Spe-cialità che volete con-quistare!La nostra lista si fer-ma qui, lasciamo a voiil compito di indivi-duare tutte le altre!

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1177AAvventura 4/2008vventura 4/2008

Q uesto avvenimento vagamente paranor-male, oltre a generare in me uno smisu-

rato orgoglio per le mie impareggiabili qualitàdi osservatrice, mi ha fatto porre delle doman-de: come diavolo facevo a sapere che questasimpatica sconosciuta era Scout? Avevo perce-pito la presenza del fazzolettone nella borsa?L’avevo conosciuta in qualche vita precedente?Ho i superpoteri?Dopo aver escluso queste interessanti possibili-tà, mi sono detta che doveva esserci stato qual-cosa che mi aveva permesso, senza ombra didubbio, di capire che quella ragazza portoghesecon i capelli neri, in mezzo a tutte le altre ragaz-ze portoghesi con i capelli neri (che non parla-no italiano) aveva qualcosa in comune con me, enon cose da poco: la voglia di avventura, il gustodelle Imprese, il saper montare una tenda.A questo punto mi sono incuriosita ed ho deci-so di svolgere una piccola ricerca. Insomma, seè possibile riconoscere le tracce di qualsiasi

cosa: cervo, bue muschiato, comitiva di gitanti,guardia forestale con scarponi, ci dovrà esserequalche segno, qualche indizio, che ci permettedi riconoscere uno Scout, portoghese o no chesia. Ho preso carta e penna ed ho rivolto la do-manda a tutti quelli che mi sono capitati a tiro:- “…da cosa capisci se una persona checonosci èScout?” – Avendo scel-to un cam-pione sele-zionatissimodi personeche non sonoScout e nonlo sono maistate miaspettavo lerisposte piùimprobabi l i .B

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TESTO DI FRANCESCA TRIANI - VOLPE SORRIDENTE DISEGNI DI JEAN CLAUDIO VINCI

BUON SEGNO!

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Qualche giorno fa mi è successa una cosamolto strana: ho conosciuto Marta, una ragaz-za portoghese dai capelli lunghi e neri, sorri-dente, che non parlava una parola d’italiano.(Fig.1) E fin qui nulla di strano in effetti, non è poi co-sì inusuale incontrare ragazze portoghesi coni capelli neri che non parlino italiano. Infatti lacosa singolare era un’altra. Questa ragazza eraScout. Ed anche in questo, penserete voi, nulladi anomalo, anche in Portogallo di Scout ce nesono parecchi. Ecco, invece vi sbagliate. Nonche sia statisticamente improbabile incontrareragazze Scout portoghesi con i capelli neriche non parlano italiano, no, su questo aveteragione, ma quello che dovrebbe stupirvi inve-ce è che io, che quella ragazza la conoscevosolo da pochi minuti, me ne sia accorta subito.Infatti dopo un piccolo scambio di battute,quelle poche che la differenza linguistica cipermetteva, (nomi, cose, città) le ho chiesto: - “ Scout?”. Mi ha fatto un sorrisone. E in qualchemodo mi ha fatto capire che si, era Scout. Da tanto, tanto tempo e come se fosse la cosa più na-turale del mondo, lei che era appena scesa da un treno, ha estratto un fazzolettone dalla borsa eme lo ha sventolato sotto il naso.

... È IL SEGNO CHELASCIAMO, NOI,SCOUT!

FIG. 1

FIG. 2

AAvventura 4/2008vventura 4/2008

Invece quello che ho scoperto mi ha fatto mol-to piacere.Un gruppo di individui completi di giacca,camicia, e molto spesso cravatta, di tagliasuperiore, che per comodità chiameremo“Adulti”, (Fig.2) mi dice che sul lavoro loScout si riconosce perché: “ha una marcia inpiù”, che gli Scout sono persone che “sannoorganizzarsi, hanno voglia di fare, lavora-no per qualcosa di più del loro tornacon-to personale, hanno sempre un obiettivo

più alto degli altri, sanno lavorare insie-me.” Tutti buoni indizi, ho pensato, in effetti daquesta descrizione anche a me verrebbe spon-taneamente da pensare: questo qui èuno Scout.Il risultato mi sem-brava interessante,ma non ancora sod-disfacente, così, dainstancabile ricerca-trice, (o più corret-tamente diremo, cu-riosa) ho rivolto ladomanda ad un se-condo gruppo di ta-glia inferiore, carat-terizzato dall’im-probabile sceltadelle maglie, e dalfilo fuoriuscentedal le orecchie;per comodità chia-meremo questo se-condo gruppo “Ra-gazzi”. (Fig.3) In par-ticolare uno del grup-

po mi ha dato la risposta più interessante: -“Sono allegri- mi ha detto - e non sembra-no mai annoiati.” A giudicare dall’espressionedel ragazzo che me lo diceva, pare che quest’ul-tima caratteristica non sia banale, ed anzi, luistesso mi ha sottolineato che è piuttosto rarada trovare in giro. “E no, che non sembrano an-noiati - ho pensato ancora io - con tutto quelloche hanno da fare!” Perchè lo Scout si sa, èsempre impegnato a realizzare qualche Im-presa eccezionale e intanto a sognare la suc-cessiva, certo che no, non c’è proprio i tempoper annoiarsi!Insomma, quello che mi hanno detto non mi hastupito: la voglia di fare, il lavorare insieme, ilpuntare in alto, sono tutte cose che comeScout appartengono al nostro modo di essere,sono cose che dopo anni passati a proget-tare imprese, a vivere avventure, ad esse-re sempre pronti a partire quando cichiamano, possono sembrarci normali. Eppu-re questo nostro modo di essere è un se-gno che ci contraddistingue, è, e deve es-sere un indizio che fa capire agli altri chisiamo e le cose in cui crediamo.Quando andiamo in giro in uniforme, il modo incui portiamo l’uniforme, la cura con cui tenia-mo il fazzolettone, l’orgoglio con cui alziamo ilnostro alpenstock fanno capire a chi ci vedequanto è importante per noi quello che faccia-mo, quanto siamo legati tra noi ed al nostromodo di vivere, che quell’uniforme rappresen-ta.Ma anche quando non siamo in uniforme, quelliche ci conoscono vedono in noi degli indizidel nostro essere Scout, non c’è bisogno difare nulla di eclatante, di ostentare quelloche facciamo, se siamo dei veri Scout, dellepersone per cui l’avventura è partedel proprio DNA, delle persone chesi giocano nelle cose che fanno, dei

ragazzi e delle ragazze a cui piace vi-vere insieme e insieme costruire “co-

se grandi”, allora lasciamo un segno, sianelle cose che facciamo che nelle persone

che incontriamo. E quello che lasciamodietro di noi, crediamoci, è buon segno.(Fig.4)

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1199AAvventura 4/2008vventura 4/2008

FIG. 3

FIG. 4

A CURA DI MAURO BONOMINI

Topo di BibliotecaTopo di Biblioteca Topo di BibliotecaTopo di Biblioteca

Iniziamo la nostra rassegna presentandovi due opere sul centenario: un album con figurine ed un DVD: entrambida non perdere! Proseguiamo rimanendo nel tema dell’inserto, e parlando perciò di osservazione e detectives.L’intreccio delle vite di B.-P. e di Conan Doyle, il creatore di uno degli investigatori più famosi della storia lettera-ria, Sherlock Holmes, è stupefacente. Si ritrovano durante l’assedio di Mafeking, uno come comandante della guar-nigione, l’altro come corrispondente di guerra. E proprio dalle storie di Holmes B.-P. tra ispirazione per scrivereuna delle parti più interessanti del suo libro “Scautismo per ragazzi”, quella sull’osservazione. Saper osservareogni particolare è indispensabile per chi vuole seguire il metodo scout, serve per orientarsi, per esplorare, percomprendere la realtà che ci circonda e, non ultimo, le persone con cui veniamo in contatto. Proprio per sottoli-neare le varie sfaccettature dell’osservazione, vi proponiamo quattro detective molto diversi uno dall’altro, acco-munati dalla capacità di raccogliere i particolari per arrivare a comprendere le ragioni di un delitto. Holmes è pre-ciso, puntiglioso, descrittivo e molto abile nell’associare i vari particolari dando significato a connessioni a primavista impossibili; Maigret (frutto della fantasia creativa del francese Simenon) è acuto osservatore delle persone,del loro carattere, del loro comportamento; Poirot (personaggio della prolifica Christie, creatrice anche della fa-mosa miss Marple) è attentissimo al modo in cui le persone si mettono in relazione e reagiscono sotto la spintadegli accadimenti; Montalbano unisce la sensibilità verso le persone alla profonda conoscenza dell’ambiente in cuivivono. Più “scientifici” Holmes e Poirot, più “umani” Maigret e Montalbano, inchiodano l’attenzione del lettore si-no al finale, a prima vista imprevedibile, ma sempre logico e fondato sui fatti e sui particolari.Vi segnaliamo qual-che titolo, ma ognuno di questi autori è stato molto prolifico e, se il genere vi piacerà, potrete trovare moltissimialtri titoli avvincenti.

Autore: Vittorio PranziniTitolo: L’album del Centenario - Raccolta di figurine scoutEditore: Memoria e Cultura - [email protected]: 29,00Questa raccolta, pubblicata in occasione del Centenario Mondiale dello Scautismo,unisce alle qualità di un libro tradizionale le originali caratteristiche di un album di figurine.Un’opera che consente a tutte le età e in modo divertente-specialmente a chi ha vissuto e

vive la vita scout- di conoscere e approfondire, per mezzo di oltre 330 figurine, , la storia e il metodo educativodi un movimento giovanile presente in tutto il mondo.La prima parte è dedicata alla vita di Baden-Powell e alle origini dello Scautismo, nella seconda vengono illu-strate le principali caratteristiche della proposta educativa con riferimento agli obiettivi; la terza parte contienegli elementi principali del Metodo Scout, mentre nella quarta vengono descritte le numerose attività relative al-l’arte scout, caratterizzate dall’avventura e dalla vita nella natura.Le ultime due parti, la quinta e la sesta, illustrano l’attualità del metodo per educare i giovani ad avere un ruoloattivo nella società, per educare alla pace e alla Fraternità Mondiale.L’album sarà in vendita: nelle migliori librerie, nelle rivendite Scout e presso l’Editore

Autore: Fabio ToncelliTitolo: IL GRANDE GIOCO Cent’anni di scautismo (in DVD)Coproduzione Agesci e Rai TradeUn bellissimo film sulla storia dello scautismo realizzato in occasione del centenario. Èfrutto di una scrupolosa e difficile opera di ricerca su materiale fotografico e cinematogra-fico di soggetto scout. Contiene pertanto dei veri e propri tesori visivi della nostra storia,ricco di immagini inedite che ci riportano alle atmosfere ormai lontane che accompagna-no la nascita e lo sviluppo dello scautismo, per risalire via via lungo la storia dello scauti-smo italiano, e cattolico in particolare.Tutto il materiale visionato è stato assemblato sottola direzione di Fabio Tondelli, noto regista di documentari.Vale la pena di metterlo nella

propria videoteca, lo si trova nelle rivendite scout.

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AAvventura 4/2008vventura 4/2008

AAvventura 4/2008vventura 4/2008

Autore: George SimeonTitolo: Maigret a scuolaEditore: Gli AdelphiPrezzo: 8,00Il maestro di una piccola cittadina di campagna, vicino al mare, accusato dell’omicidio dellavecchia postina, odiata e temuta da tutti gli abitanti, arriva a Parigi e chiede aiuto al com-missario Maigret. Giunto sul posto il commissario troverà vecchi rancori, invidie, e tantagente che avrebbe avuto motivo di volere la morte della donna. Ma è il figlio del maestroche lo porta ad individuare l’assassino.

Autore: Agata ChristieTitolo: Assassinio sull’Orient-ExpressEditore: Gli AdelphiPrezzo: 7,80Mentre il famoso treno che collega l’occidente e l’oriente è bloccato da una nevicata, siscopre un omicidio. Ercule Poirot, il famoso detective belga, presente sul treno, è coinvoltonell’indagine. Metterà alle strette molte persona che, in un primo momento, sembrano ave-re poco o nulla in comune. Sarà l’abilità dell’azzimato investigatore che porterà, nell’im-mancabile riunione di tutte le persone coinvolte, alla rivelazione di un piano preciso e pre-meditato.

Autore: Andrea CamilleriTitolo: Il cane di terracottaEditore: SallerioPrezzo: 9,00Durante un’indagine di mafia, il commissario Montalbano scopre due cadaveri, nascosti daoltre cinquant’anni, sorvegliati da un cane di terracotta. Per dare un senso alla presenza diquel cane il poliziotto deve scavare molto indietro nel tempo. Il finale lascia un fondo di tri-stezza. La prosa particolare di Camilleri, che scrive con molti termini del dialetto siciliano,è molto evocativa e riesce a rendere bene il connubio tra tradizioni e modernità. Le fictiontelevisive hanno reso efficacemente il carattere e l’umanità del personaggio.

Autore: Arthur Conan DoyleTitolo: Uno studio in rossoEditore: Oscar MondadoriPrezzo: 8,00È il primo libro in cui compare Sherlock Holmes, insieme al suo fido dottor Watson. Edè anche il libro dove compaiono gli irregolari di Baker Street, una banda di ragazzini chesomigliano moltissimo a quei gruppi che un certo Baden-Powell riunirà per un camposull’Isola di Brownsea. Questa prima indagine mette subito alla luce le qualità di osser-vazione e le conoscenze del grande investigatore: un cadavere in una casa abbandonata,seguito da un altro omicidio, con la polizia che brancola nel buio. E dietro a tutto l’amo-re per una donna…

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Ancora sul centena-rio: La nostra piaz-za si è colorata diazzurro!!! Il volodei palloncini ri-gorosamente az-zurri ( tra l’altroad ogni pallonci-no era attacca-to un biglietti-no con l’indi-rizzo proprionel caso chequalcuno lor i c e v e s s ecome giàsuccesso un po’ di anni fa ) ha

chiuso le attività sul centenario organizzate dal

nostro Gruppo. Un grosso saluto!!! Ida – Trecate 1

Salve, sono un capo del gruppo scout Catania 1°, viinvio delle foto del Reparto e Alta Sq. (da notare lafoto dell’altarino di S. Gualberto, il santo porta ilfazzolettone)Buona CacciaDaniele Fontana – Catania 1

Ciao. Vimand i amouna fotodell’uscita diSquadriglia.Da questefoto e da al-tre ricavere-mo il no-stro lavoroda presenta-re per vin-

cere il Guidoncino Verde della Specialità di Squa-driglia. Posto bellissimo, ma quanta fatica. SiamoGrazia, Giulia, Letizia e Maggie.Fox the best. Ciao e buona caccia a tutti.

Volpi – Roverbella 1

Per le mie amate Pumettine!!!! Eccoci qua anche sulnostro giornale preferito...ragazze veramente graziedi tutto quello che mi state facendo vivere...sto impa-rando tantissimo da voi!!!...ed è questo un piccolo ge-sto per farvi capire il bene che vi voglio!!!...siate sem-pre pronte sempre in gamba!!...vi adoro... la vostraCsq.!!

Gaia de Carolis – Napoli 5

A CURA DELLA REDAZIONE DI AVVENTURAFOTO DI GIORGIO CUSMA

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C’è posta per voiC’è posta per voi C’è posta per voiC’è posta per voi

GGIIUULLIIAANNAA CCAARROOFFIIGGLLIIOO:: sono una Vice nel Re-parto Antares - Bari 3!!! Ho già la Specialità dicorrispondente, ma mi piacerebbe trovare E\G ditutta Italia per scambiare idee sullo scautismo,attività, giochi, gridi di Sq, o qualsiasi cosa chepiaccia!! Sono una ragazza divertente, che amaridere, leggere e scrivere qualsiasi cosa e soprat-tutto mangiare cioccolata!!!!!. Se siete ancoraqui a leggere contattatemi o su [email protected] oppure all’indirizzo di casa, viaMartin Luther King 3 - 70124 Bari (BA). La miacassetta della posta ed io vi aspettiamo in tanti,risposta assicurata al 100%% contateci!!!

TTOOMMMMAASSOO CCOOLLOOMMBBOO - Ciao a tutti! Faccio par-te del Reparto “Saskatchewan” di Buguggiate(VA); quest’anno come Impresa di Reparto stia-mo “ristrutturando” un pedalo’ e cerchiamo discoprire più cose possibili sugli Scout nautici: letecniche, le competenze, le attività che svolgono,ecc. ecc. Faccio parte del gruppo che deve man-tenere i contatti con gli altri gruppi. Se conoscetequalche attività, competenza, tecnica tipiche de-gli Scout nautici, comunicateli per favore a: [email protected], [email protected], [email protected] e [email protected].

Oppure almio indiriz-zo: via Gari-baldi 25,21020 Bu-g u g g i a t e(Va) aspet-tiamo tanter i s p o s t e ,ciao!!!

SSaarraa CCOONNTTUU- Ciao a tut-t i! Faccioparte dellaSq. Delf inidell’Iglesias6. Mi piace-rebbe corri-s p o n d e r econ tantiEsploratori e

Guide... se vole-te farmi conten-ta, il mio indiriz-zo è: Via Adua,59 - 09010 Val-lermosa (CA)...A presto!!!!

FFrraanncceessccoo DDII RRII--SSOO - Ciao a tutti!Sono il Capo del-la mitica e leg-gendaria Squa-driglia Tigri delreparto Cassio-pea - Sant Anto-nio Abate 1° .Spero di faremolte conoscen-ze e scambiaremolte idee di co-struzioni, ecc. Viaspetto numero-si! Il mio indiriz-zo è: Via Scafati247 8005 - SantAntonio Abate (NA) o quello su MSN che è [email protected] . CIAO!!!!!!!!!! Saluto tutto ilmio Reparto e auguro buon sentiero a tutti gliE/G: senza di noi cosa sarebbe il mondo?

VViirrggiinniiaa FFIIOORRUUCCCCII – Sono una Guida del GruppoScout Cagli 1. Recentemente èm stato pubblicatoil mio annuncio per corrispondere. Ilaria Tinelli,una Guida del Brescia 6, mi ha scritto ma si è di-menticata di lasciarmi un suo recapito!!! Speroche legga questo appello e possa di nuovo con-tattarmi, lasciandomi anche un indirizzo al qualerispondere!!!

EElleeoonnoorraa FFUURRLLAANN – Ciao a tutte le Guide e gliEsploratori d’Italia! Sono la Capo Sq delle miticheVolpi del Reparto Treviso 4 (Antares). Sono pur-troppo arrivata al mio ultimo anno di Reparto, equesto mi rattrista molto. Come potrei mai con-solarmi se non con le vostre numerosissime let-terine? Vi dirò poco di me… e cioè, come diconoquasi tutti, sono una ragazza attiva, simpatica,

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C’è posta per voiC’è posta per voi

La rubrica recentemente, per motivi di spazio, è stata trascurata: le diamo un po’ più di spazio ora.Ai tanti aspiranti corrispondenti vorrei raccomandare un paio di regolette da seguire quando scri-vete, non solo ad Avventura ma anche nei compiti d’italiano: altrimenti non vi potete lamentare sebeccate qualche insufficienza! Va molto di moda scrivere “ke” per che, “cn” per con, “nn” per none molte altre simili: sono brutte abitudini da dimenticare! Ancora: garibaldi, bari, ungheria… si scri-vono con l’iniziale maiuscola!!! Mi fermo qui! Ciao a tutti!

con molta voglia di fare bla bla bla… Se voletesaperne di più non dovete fare altro che scriver-mi agli indirizzi: [email protected], oppure [email protected]. Se preferite: Via G. Comis-so n° 32 – 31030 Carbonera TV.

SSiillvviiaa NNAASSII - Ho dodici anni e sono Vicecapo del-la sq. Volpi. Per la mia Specialità di corrisponden-te cerco un amico di penna. Ho occhi azzurri, ca-

pelli castani e non so-no troppo alta. Amoscrivere, leggere, can-tare ( ma sono stona-ta) e recitare. Sono di-sposta a corrispondereanche con un ragazzo.Il mio indirizzo è : B.Podgora - Via della Ca-va 2 - 04010 LATINA(LT). Ciao!!!

CCoonncceettttaa PPAARRIISSII –Ciao a tutti!!! Ho 14anni e sono la Csq del-le miticissime Aquiledel Reparto “Arca diNoè” dell’Alfonsine 1.Sono una ragazza sim-patica, timida ma contanta voglia di impa-rare… amo la musicaemo e punk-rock. Vor-rei corrispondere con

tutti gli E/G d’Italia, ma non per conquistare laSpecialità (ce l’ho già!). Ho anche bisogno ur-gente di corrispondere con E/G del Forlì 11 e delAcireale 2. Quindi: se avete voglia di conoscermiscrivetemi a via Borse 10/d – 48011 Alfonsine RA.Prometto di non “abbandonare” nessuno, perchétre anni fa promisi di rispettare la Legge scoutdove, se non sbaglio, si parla di lealtà.

FFrraanncceessccoo PPIIAAMMPPIIAANNOO - Ciao sono un Esplorato-re della Sq.Aquile - Bolognetta1 (PA), ho 11 anni,e sono appena passato dal Branco al Reparto.Mi piace tantissimo far parte degli Scout e al Re-parto ho già potuto assaggiare il Campo Inverna-le: che meraviglia! Mi piacerebbe potermi con-frontare e scambiare le mie esperienze con altriE/G e magari, chissà, incontrarci un domani.Aspetto le vostre lettere o anche mail vi lascio ilmio indirizzo : C.da Lordica sn 90030 - Bolognet-ta (PA) e il mio contatto msn: [email protected] cosa aspettate?!

DDaammiiaannaa RRAANNAALLDDOO - Ciao a tutti: ho 15 anni efrequento il Reparto Arcobaleno - Ginosa 2. So-no Vice della vincente sq. IENE. Sono una ragaz-za molto allegra, solare, simpatica, sincera, gen-tile e generosa...ho 2 grandi difetti: sono disordi-nata e testarda. I miei hobby sono: ascoltare lamusica, navigare in Internet, leggere e, natural-mente, essere SCOUT!!! Faccio parte di questomeraviglioso mondo dall’età di 6 anni...e ora cer-co nuovi amici con cui creare grandi amicizie. Mipiacerebbe confrontarmi, scambiare idee, opi-nioni, bans, giochi e, perchè no, anche fazzolet-toni. Spero che con il vostro aiuto possa ancheriuscire ad ottenere la Specialità di corrisponden-te. Risposta garantita al 100%. Scrivetemi all’in-dirizzo e-mail: [email protected] . Oppure acasa: viale Martiri d’Ungheria 124-74013 (TA)...vi aspetto numerosi!!!

EErriikkaa VVEELLOOTTTTAA - Ciao a tutti Scout e guide!!!Sono una Guida della Sq.Tigre del Reparto Mate-se-Stelle Alpine del Campobasso 1. Quest’annoavrei tanta, anzi tantissima voglia di prendere laSpecialità di corrispondente e anche conoscerealtri Scout con cui scambiare informazione e cu-riosità!!! Sono una ragazza molto allegra, mipiace saltare e ridere, suono la chitarra... Il mioindirizzo è Via S.Lorenzo n°58- 86100 CAMPO-BASSO (CB). Per chi mi vuole contattare via e-mail il mio indirizzo è [email protected]!Vi aspetto!!!

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SCOUT - Anno XXXIV - n. 12 - 3 giugno 2008 - Settimanale - Poste italiane s.p.a. - Spedizione periodico in abbonamento postale L. 46/04 art. 1 comma 2, DCB BOLOGNA - euro0,51 - Edito dall’Agesci - Direzione e pubblicità Piazza Pasquale Paoli 18 - 00186 Roma - Direttore responsabile: Sergio Gatti - registrato il 27 febbraio 1975 con il numero 15811 pressoil Tribunale di Roma - Stampa: Omnimedia,Via Lucrezia Romana, 58 - Ciampino (Roma) - tiratura di questo numero copie 62.000 - Finito di stampare nel giugno 2008

La rivista è stampata su carta riciclataAssociato all'Unio-ne Stampa Periodi-ca Italiana