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Le classi della scuola media Perla- sca di Rezzato lo scorso primo marzo hanno visitato l’archivio Comunale del paese. La visita si colloca all’inter- no di un laboratorio di studio della Costituzione e della Storia, per scopri- re cosa c’è «dietro la storia». Il percorso avviato dalla docente di Storia Anna Bertolino inizia dalla mi- crostoria locale e dall’uso delle fonti scritte. I ragazzi infatti nel corso della visita all’archivio hanno imparato l’importanza delle fonti scritte per comprendere le proprie radici. Ma non solo, hanno preso coscienza del fatto che ogni persona (loro com- presi) lascia un’impronta, un segno tangibile del quale si deve risponde- re. La prova sono i vecchi documenti presenti nell’archivio, che i ragazzi hanno «spulciato» accompagnati da un responsabile. La finalità della visita è stata quella di stimolarli alla conoscenza - attraver- so i documenti scritti e salvati nell’ar- chivio - del proprio paese e diventar- ne parte attiva. f.z. GiusiQuarenghi all’auditorium SantaGiulia Integrazione Percorso formativo con l’Associazione genitori di Pisogne Rezzato La storia si studia all’Archivio Poesia I versi della Quarenghi incantano i bimbi Gli alunni di otto classi di Foscolo e Marconi hanno partecipato all’incontro in S. Giulia M usica, soprattutto. Ma anche lettura e immagine. C’è tut- to nel progetto sov- venzionato dai fondi del Diritto allo studio del Comune di Serle e promosso alla primaria «Serafi- no Gnutti» che fa parte dell’Istitu- to comprensivo di Nuvolento. In questo percorso formativo i ra- gazzi di tutte le classi si avvicina- no alla musica utilizzando stru- menti a percussione quali: trian- goli, cembali, maracas, sonagli, piatti, tamburelli, che rientrano nella normale strumentazione in dotazione ad ogni gruppo musi- cale. Ma il percorso proposto dal- la musicologa esperta in didatti- ca della musica, Luisa Cassetti - con 10 ore di intervento per ogni classe - prevede anche l’utilizzo di strumenti non «convenziona- li» quali i cestini della carta in do- tazione in ogni classe oppure la voce o meglio ancora il proprio corpo. Un mezzo per sviluppare la capacità di un ascolto profon- do innanzi tutto di se stessi ma anche dei compagni. La finalità principale è consentire ai bambi- ni di fare musica attraverso gli strumenti, permettendo loro di sviluppare e riconoscere le pro- prie potenziali capacità musica- li. Affiancando un percorso non tradizionale. Utilizzando infatti la potente comunicativa di un breve racconto «Alessandro e il topo meccanico» di Lionni, che i bimbi hanno letto in classe, sono scaturite diverse esperienze che coinvolgono gli alunni, stimolan- doli ad usare il proprio corpo in un incontro fra il suono, la paro- la, l’immagine, l’uso della voce, il movimento. E qui i ragazzi davve- ro imparano divertendosi. Molte sono le voci che lo testimoniano, come ad esempio Alessandro che dice: «Mi piace quando sia- mo in cerchio e io invento un mo- vimento ritmico che tutti gli altri devono copiare». O ancora Chia- ra che afferma: «È divertente fare musica e danzare soprattutto con il fruscio dei tessuti». Oppure la profonda Nicole che afferma: «Quando ci stendiamo a terra e Luisa (Cassetti ndr) ci dice di ascoltare il silenzio dentro e quel che succede attorno a noi come fosse musica, è davvero bello». Ed è davvero bello, per usare le parole di Nicole, vedere questi ra- gazzi sprigionare la loro fantasia e vitalità, producendo un rumo- re ritmico che diventa suono ad- dirittura dai cestini della carta straccia. Questo è infatti uno de- gli obiettivi musicali del proget- to: far capire il senso ritmico, uni- to all’espressività vocale e al- l’ascolto musicale creativo, abbi- nato all’espressione corporea. Di- vertente sarà anche la presenza per un giorno dei genitori degli alunni, che dovranno attivamen- te partecipare ad una lezione ac- canto ai figli dimostrando le loro capacità musicali. Un saggio fina- le nella sala cinema-teatro di Ser- le coronerà l’iniziativa. Inoltre, come spiega l’insegnante Lucia Sorsoli referente del «Progetto musicale» va detto che grazie ai progetti che le docenti presenta- no, le famiglie offrono liberamen- te un piccolo contributo in dana- ro, che viene utilizzato per adotta- re a distanza (attraverso varie as- sociazioni) alcuni bambini brasi- liani. Un modo per guardare a quelle parti del mondo dove l’in- fanzia è in gravi difficoltà. Zani Musica Corpo e oggetti si trasformano in strumenti Alla primaria Gnutti di Serle è stato avviato il progetto che abbina suono, immagine, parola e movimento Tuttiincerchio Nelle foto alcuni momenti della «lezione» di musica alla primaria di Serle, con strumenti convenzionali e non, come cestini della carta straccia L’ associazione genitori di Val- lecamonica ha proposto, nei giorni scorsi, un percorso di formazione destinato ai ra- gazzi del terzo anno della scuola media dell’istituto comprensivo di Pisogne e ai loro genitori. All’interno di un più gran- de progetto, denominato «Genitori non ci si inventa: si diventa!», gli studenti e le loro famiglie hanno approfondito in tre incontri mirati, le tematiche legate all’ac- coglienza. «Quest’azione - ha spiegato Alessandra Giorgi, presidente dell’asso- ciazione - si fonda sulla necessità di dif- fondere ed ampliare la cultura dell’acco- glienza e della cura anche di chi non è direttamente parte della nostra famiglia, mediante azioni di sensibilizzazione. La prima di queste azioni è sicuramente la conoscenza». Il dialogo culturale e la coe- sione sociale, secondo l’Age, si costrui- scono soltanto con politiche attive di in- tegrazione: ecco perché, in queste gior- nate all’interno dell’Istituto comprensi- vo, è stato favorito l’incontro tra gli stu- denti e diversi soggetti operanti nel setto- re della solidarietà e dell’aiuto. Gli educa- tori di Casa Giona - centro camuno di pri- ma accoglienza - hanno quindi introdot- to Alousene Sancara, rifugiato politico della Sierra Leone, in Italia da 5 anni. Og- getto delle particolari lezioni, sono state la cultura e la storia africana, affrontate insieme agli studenti per capire la vita de- gli extracomunitari presenti in Italia e fa- vorire l’integrazione. «Parlare ai ragazzi della nostra esperienza può aiutarli a ca- pire la nostra vita ed il perché delle no- stre scelte - ha spiegato -. Una esperien- za importante perché da questi gesti può partire l’integrazione tra culture, per un futuro migliore». «Abbiamo raggiunto un obiettivo preciso - ha concluso la Giorgi, a margine dell’incontro con le fa- miglie -: portare i ragazzi e gli adulti ad una serena lettura della società odierna. Alessandro Romele Unmomento dell’incontro aPisogne «A ssumersi la re- sponsabilità del- la bellezza è fare poesia». Esordi- sce così la scrittrice Giusi Qua- renghi invitando i ragazzi, che af- follano l’Auditorium Santa Giu- lia, ad ammirare la bellezza del luogo che li ospita. Sono tanti, ot- to classi di prima e seconda della Marconi e della Foscolo, ma tut- ti attenti e silenziosi, rapiti dalle parole della scrittrice che rac- conta «fare poesia, vuol dire arri- vare al nocciolo delle emozioni, svelare la vita attraverso le paro- le, poche, ma scelte con cura per giungere all’essenza». «L’incon- tro di stamattina - spiega Giulia Piotti, referente del progetto di promozione alla lettura - arriva alla fine di un percorso didattico che ha coinvolto le classi prime e seconde dell’Istituto compren- sivo statale Centro 2 che raggrup- pa, oltre a Marconi e Foscolo, Ti- to Speri e Conservatorio sotto la direzione della dirigente Lucia De Maio. Quest’anno il progetto era incentrato su «La poesia: mezzo per riconoscere la nostra essenza ed esprimerla» e si è arti- colato, nei mesi precedenti, con letture ed esercitazioni. Obietti- vo della proposta didattica «è far accostare i ragazzi al linguaggio poetico e all’esperienza della scrittura di poesie come mezzo di conoscenza e di espressione di sé, del proprio mondo interio- re ed in particolare delle emozio- ni proprie degli adolescenti». L’ultima fase del progetto vedrà infatti la partecipazione dei ra- gazzi ai concorsi di scrittura «Ar- naldo da Brescia» e «Anna Mal- feira». Giusi Quarenghi, che vive in un piccolo paesino della Ber- gamasca, ha esordito nel 1982, pubblicando «Ahi, che male» e da allora ha pubblicato molti li- bri di poesia, racconti, fiabe e ro- manzi. Vanta molti premi lette- rari tra cui: l’Honour List Ibby nel 2010, il premio Città di Tori- no «Crescere con i libri» nel 2008 e, nello stesso anno, il primo pre- mio di poesia Nazionale «Fonte- libro». Patrizia Dolfin 56 MERCOLEDÌ 7 MARZO 2012 GIORNALEDIBRESCIA SCUOLAPRIMARIA

[BRESCIA - 56] GDB 10/SETTIMANALI/SCUOLA UNIV/SCU-02

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Page 1: [BRESCIA - 56] GDB 10/SETTIMANALI/SCUOLA UNIV/SCU-02

■ Leclassidellascuola mediaPerla-sca di Rezzato lo scorso primo marzohanno visitato l’archivio Comunaledel paese. La visita si colloca all’inter-no di un laboratorio di studio dellaCostituzioneedellaStoria,perscopri-re cosa c’è «dietro la storia».Il percorso avviato dalla docente diStoria Anna Bertolino inizia dalla mi-

crostoria locale e dall’uso delle fontiscritte. I ragazzi infatti nel corso dellavisita all’archivio hanno imparatol’importanza delle fonti scritte percomprendere le proprie radici.Ma non solo, hanno preso coscienzadel fatto che ogni persona (loro com-presi) lascia un’impronta, un segnotangibile del quale si deve risponde-

re. La prova sono i vecchi documentipresenti nell’archivio, che i ragazzihanno «spulciato» accompagnati daun responsabile.La finalità della visita è stata quella distimolarli alla conoscenza - attraver-so i documenti scritti e salvati nell’ar-chivio - del proprio paese e diventar-ne parte attiva. f. z.

Giusi Quarenghi all’auditorium Santa Giulia

IntegrazionePercorso formativocon l’Associazionegenitori di Pisogne

RezzatoLa storia si studiaall’Archivio

Poesia I versi della Quarenghi incantano i bimbiGli alunni di otto classi di Foscolo e Marconi hanno partecipato all’incontro in S. Giulia

Musica, soprattutto.Ma anche lettura eimmagine. C’è tut-to nel progetto sov-

venzionato dai fondi del Dirittoallo studio del Comune di Serle epromosso alla primaria «Serafi-noGnutti» che fa parte dell’Istitu-to comprensivo di Nuvolento. Inquesto percorso formativo i ra-gazzi di tutte le classi si avvicina-no alla musica utilizzando stru-menti a percussione quali: trian-goli, cembali, maracas, sonagli,piatti, tamburelli, che rientranonella normale strumentazione indotazione ad ogni gruppo musi-cale.Ma il percorsoproposto dal-la musicologa esperta in didatti-ca della musica, Luisa Cassetti -con 10 ore di intervento per ogniclasse - prevede anche l’utilizzodi strumenti non «convenziona-li» quali i cestini della carta in do-tazione in ogni classe oppure lavoce o meglio ancora il propriocorpo. Un mezzo per svilupparela capacità di un ascolto profon-do innanzi tutto di se stessi maanche dei compagni. La finalitàprincipale è consentire ai bambi-

ni di fare musica attraverso glistrumenti, permettendo loro disviluppare e riconoscere le pro-prie potenziali capacità musica-li. Affiancando un percorso nontradizionale. Utilizzando infattila potente comunicativa di unbreve racconto «Alessandro e iltopo meccanico» di Lionni, che ibimbi hanno letto in classe, sonoscaturite diverse esperienze checoinvolgono gli alunni, stimolan-doli ad usare il proprio corpo inun incontro fra il suono, la paro-la, l’immagine, l’uso della voce, ilmovimento.E qui iragazzidavve-ro imparano divertendosi. Moltesono le voci che lo testimoniano,come ad esempio Alessandroche dice: «Mi piace quando sia-moin cerchio e io invento unmo-vimento ritmico che tutti gli altridevono copiare». O ancora Chia-ra che afferma: «È divertente faremusica e danzare soprattuttocon il fruscio dei tessuti». Oppurela profonda Nicole che afferma:«Quando ci stendiamo a terra eLuisa (Cassetti ndr) ci dice diascoltare il silenzio dentro e quelche succede attorno a noi come

fosse musica, è davvero bello».Ed è davvero bello, per usare leparole di Nicole, vedere questi ra-gazzi sprigionare la loro fantasiae vitalità, producendo un rumo-re ritmico che diventa suono ad-dirittura dai cestini della cartastraccia. Questo è infatti uno de-gli obiettivi musicali del proget-to: far capire il senso ritmico,uni-to all’espressività vocale e al-l’ascolto musicale creativo, abbi-natoall’espressione corporea. Di-vertente sarà anche la presenzaper un giorno dei genitori deglialunni,che dovranno attivamen-te partecipare ad una lezione ac-canto ai figli dimostrando le lorocapacitàmusicali. Un saggiofina-le nella sala cinema-teatro di Ser-le coronerà l’iniziativa. Inoltre,come spiega l’insegnante LuciaSorsoli referente del «Progettomusicale» va detto che grazie aiprogetti che le docenti presenta-no, le famiglieoffronoliberamen-te un piccolo contributo in dana-ro,che viene utilizzatoper adotta-re a distanza (attraverso varie as-sociazioni) alcuni bambini brasi-liani. Un modo per guardare aquelle parti del mondo dove l’in-fanzia è in gravi difficoltà. Zani

Musica Corpo e oggettisi trasformano in strumentiAlla primaria Gnutti di Serle è stato avviato il progettoche abbina suono, immagine, parola e movimento

Tutti in cerchio■ Nelle foto alcuni momenti della«lezione» di musica alla primaria diSerle, con strumenti convenzionali enon, come cestini della carta straccia

L’associazione genitori di Val-lecamonica ha proposto, neigiorni scorsi, un percorso diformazione destinato ai ra-

gazzi del terzo anno della scuola mediadell’istituto comprensivo di Pisogne e ailoro genitori. All’interno di un più gran-de progetto, denominato «Genitori nonci si inventa: si diventa!», gli studenti e leloro famiglie hanno approfondito in treincontri mirati, le tematiche legate all’ac-coglienza. «Quest’azione - ha spiegatoAlessandra Giorgi, presidente dell’asso-ciazione - si fonda sulla necessità di dif-fondere ed ampliare la cultura dell’acco-glienza e della cura anche di chi non èdirettamente parte della nostra famiglia,mediante azioni di sensibilizzazione. Laprima di queste azioni è sicuramente laconoscenza». Il dialogo culturale e lacoe-sione sociale, secondo l’Age, si costrui-scono soltanto con politiche attive di in-tegrazione: ecco perché, in queste gior-nate all’interno dell’Istituto comprensi-vo, è stato favorito l’incontro tra gli stu-dentie diversi soggetti operantinel setto-re della solidarietà edell’aiuto. Glieduca-toridi Casa Giona - centro camunodi pri-ma accoglienza - hanno quindi introdot-to Alousene Sancara, rifugiato politicodella Sierra Leone, in Italia da 5 anni. Og-getto delle particolari lezioni, sono statela cultura e la storia africana, affrontateinsiemeagli studenti percapire lavita de-gli extracomunitari presenti in Italia e fa-vorire l’integrazione. «Parlare ai ragazzidella nostra esperienza può aiutarli a ca-pire la nostra vita ed il perché delle no-stre scelte - ha spiegato -. Una esperien-za importante perché da questi gesti puòpartire l’integrazione tra culture, per unfuturo migliore». «Abbiamo raggiuntoun obiettivo preciso - ha concluso laGiorgi, a margine dell’incontro con le fa-miglie -: portare i ragazzi e gli adulti aduna serena lettura della società odierna.

Alessandro Romele

Un momento dell’incontro a Pisogne

«Assumersi la re-sponsabilitàdel-la bellezza è farepoesia». Esordi-

sce così la scrittrice Giusi Qua-renghiinvitandoiragazzi,cheaf-follano l’Auditorium Santa Giu-lia, ad ammirare la bellezza delluogocheliospita.Sonotanti,ot-to classi di prima e seconda dellaMarconi e della Foscolo, ma tut-ti attenti e silenziosi, rapiti dalleparole della scrittrice che rac-conta«fare poesia, vuol dire arri-vare al nocciolo delle emozioni,

svelare la vita attraverso le paro-le, poche, ma scelte con cura pergiungere all’essenza». «L’incon-tro di stamattina - spiega GiuliaPiotti, referente del progetto dipromozione alla lettura - arrivaalla fine di un percorso didatticoche ha coinvolto le classi primeesecondedell’Istituto compren-sivostataleCentro2cheraggrup-pa, oltre a Marconi e Foscolo, Ti-to Speri e Conservatorio sotto ladirezione della dirigente LuciaDe Maio. Quest’anno il progettoera incentrato su «La poesia:

mezzo per riconoscere la nostraessenzaedesprimerla»e siè arti-colato, nei mesi precedenti, conletture ed esercitazioni. Obietti-vo della proposta didattica «è faraccostare i ragazzi al linguaggiopoetico e all’esperienza dellascrittura di poesie come mezzodi conoscenza e di espressionedi sé,del proprio mondo interio-reed inparticolare delle emozio-ni proprie degli adolescenti».L’ultima fase del progetto vedràinfatti la partecipazione dei ra-gazzi ai concorsi di scrittura «Ar-

naldo da Brescia» e «Anna Mal-feira». Giusi Quarenghi, che vivein un piccolo paesino della Ber-gamasca, ha esordito nel 1982,pubblicando «Ahi, che male» eda allora ha pubblicato molti li-bri di poesia, racconti, fiabe e ro-manzi. Vanta molti premi lette-rari tra cui: l’Honour List Ibbynel 2010, il premio Città di Tori-no «Crescere con i libri» nel 2008e,nello stesso anno, il primopre-mio di poesia Nazionale «Fonte-libro».

Patrizia Dolfin

56 MERCOLEDÌ 7 MARZO 2012 GIORNALE DI BRESCIASCUOLAPRIMARIA