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Anno decimo 1 marzo 2006 Spedizione in a.p. - 45% art. 2 comma 2/b Legge 662/96 - Filiale di Trento edito dalla Federazione Trentina delle Proloco e Consorzi Centopaesi PERIODICO INFORMATIVO SULLE ATTIVITÀ TURISTICHE E CULTURALI DELLE PROLOCO TRENTINE LA NOSTRA IMMAGINE Zuclo & Bolbeno PAG. 4-5 REDAZIONALE 8° Convegno provinciale delle Pro Loco PAG. 2 LEGGENDE S.Romedio l’orso e l’eremita PAG. 27 NATURA Le Perle del Trentino PAG. 8-9 APPROFONDIMENTI No Profit e turismo Nuova legge Provinciale di Alceste Santuari PAG. 10 - 15 DALLE PRO LOCO Meano: le “canope” del Calisio PAG. 22 LE PRO LOCO VISTE DA: Armando Paris PAG. 6 DALLE PRO LOCO S.Massena Margone PAG. 25 DALLE PRO LOCO 1970-2005 Il 35° anniversario di Pomarolo PAG. 20-21 IL PERSONAGGIO: La Lisa di Montagne PAG. 7 EUROPA Notizie a cura del GEIE PAG. 16 LAVORO & SICUREZZA La formazione per le Pro Loco PAG. 17 DALLE PRO LOCO Sciare a Bolbeno PAG. 18 - 19 DALLE PRO LOCO Carisolo: gita a Brisighella PAG. 26

CENTOPAESI 2006-1

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rivista delle pro loco e dei consorzi trentini

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Anno decimo

1marzo 2006

Spedizione in a.p. - 45%art. 2 comma 2/b Legge662/96 - Filiale di Trento

edito dalla

Federazione Trentinadelle Prolocoe Consorzi

CentopaesiPERIODICO INFORMATIVO SULLE ATTIVITÀ TURISTICHE E CULTURALI DELLE PROLOCO TRENTINE

LA NOSTRAIMMAGINE

Zuclo &

Bolbeno

PAG. 4-5

REDAZIONALE

8° Convegno provinciale

delle Pro Loco

PAG. 2

LEGGENDE

S.Romedio l’orso e l’eremita

PAG. 27

NATURA

Le Perle del Trentino

PAG. 8-9

APPROFONDIMENTI

No Profit e turismoNuova legge Provinciale

di Alceste Santuari

PAG. 10 - 15

DALLEPRO LOCO

Meano: le “canope” del Calisio

PAG. 22

LE PRO LOCOVISTE DA:

Armando Paris

PAG. 6

DALLE PRO LOCO

S.Massena Margone

PAG. 25

DALLEPRO LOCO

1970-2005Il 35° anniversario

di Pomarolo

PAG. 20-21

IL PERSONAGGIO:

La Lisa di Montagne

PAG. 7

EUROPA

Notizie a cura del GEIE

PAG. 16

LAVORO &SICUREZZA

La formazione per le Pro Loco

PAG. 17

DALLEPRO LOCO

Sciare a Bolbeno

PAG. 18 - 19

DALLEPRO LOCO

Carisolo:gita a Brisighella

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EDITORIALE

EDITORIALE

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Direttore responsabile: Armando Pederzolli

Direzione e Redazione: via Garibaldi, 3 - 38100 Trento telefono: 0461 239006 fax:0461 264757 e-mail: [email protected] del Tibunale di Trento n. 926 del 26.9.96Impostazione grafica, impaginazione e stampa a cura di: EUROMEDIA via Don Rizzi, 7 Trento - tel 0461.980909 fax 0461.269574 - e-mail : [email protected]

IN COPERTINA:

Centopaesi

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Era il marzodel 1968quando aBanco, unpiccolo pae-

se della Valle di Non, ungruppo di persone mossedall'entusiasmo di valo-rizzare il proprio territo-rio, fondano la Pro Loco di Banco. In principio venne adottato come logouna foto con una veduta generale del paese e poi con gli anni fu cambiatocon quello tuttora usato.

Il logo della Pro Loco di Banco racchiude in sé i simboli della Valle e del paese.La mela infatti è la colonna portante dell'economia di tutta la Valle di Non e inparticolar modo del paese di Banco, mentre le montagne contraddistingono il pae-saggio che dall'abitato di Banco si ammira all'orizzonte.Nel logo la mela è messa in primo piano e il sole illumina l'orizzonte, le monta-gne dietro chiudono il panorama che contraddistingue la Valle di Non.

PRO LOCO DI BANCO

LA NOSTRA IMMAGINE

LL a nostra immaginee

a nostra imm

aginee

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DALLA FEDERAZIONE

Saluto tutti voi cari amici Proloco qui convenutiper questo importante 8° convegno delle ProlocoTrentine. Mi fa molto piacere ammirare una plateacosì numerosa e variegata nonostante la difficoltàdi circolazione per le strade innevate; la vostrapresenza è una inconfutabile testimonianza dellaserietà del nostro essere Pro Loco. Grazie ancora ebuon ascolto.

Un saluto particolare all’Assessore all’Agricoltu-ra, al Commercio e al Turismo Tiziano Mellarinianche per conto di voi tutti cari amici Proloco, eche estendo al Consigliere Adelino Amistadi perl’impegno che entrambi hanno profuso per addi-venire ad una unica normativa riguardate il mondodelle Pro Loco Trentine. Grazie per aver tenutonella meritata considerazione le Associazioni delcomparto turistico.Saluto e ringrazio per la presenza i Sindaci, lororappresentanti e Autorità presenti. Permettetemi diesprimere un augurio, con l’intento che sia ancheun auspicio; che l’incontro di oggi diventi il momento fon-

dante di una nuova via per le Pro Loco Trentine;quella, appunto, che esce dal BIVIO oggetto delconvegno.Mi è stato assegnato il compito di portare all’at-tenzione dell’assemblea alcune riflessioni, meglioancora se è qualcosa di più che una semplice rifles-sione; mettere cioè sul tavolo della discussione,possibili indirizzi, in concreto il progetto di unapossibile nuova strada per l’operatività futuradelle Pro Loco, e su queste indicazioni/proposte,accendere un confronto che non necessariamente

dovrà concludersi oggi; anzi, credo sia importanteche il dibattito debba continuare nelle rispettivesedi di ogni singola Pro Loco. Il confronto dovràessere ampio e aperto, volto ad individuare qualisono gli atteggiamenti, le attività, le proposte, imodi di operare sui quali le Pro Loco dovrannorivedere i comportamenti per costruire una offertache potremo definire “turistica” centrata sulleaspettative del turista/cittadino.E’ un passaggio molto delicato questo. E lo rilevoperché non vorrei mai trasmettere un messaggiosbagliato. Voglio allora precisare che questo cam-biamento che andiamo cercando, non vuole e nondeve in alcun modo intaccare uno dei caposaldidell’essere Pro Loco: vale a dire il collegamento –che potremo definire ombelicale- con la cultura, latradizione, gli usi ed i costumi delle nostre località.Chiarito questo aspetto di radicamento sul territo-rio, insito in ogni Associazione, possiamo fare unpasso avanti e parlare di Proloco quali organismiche possano essere considerati motore di svilup-po di una Comunità, e attenzione, mantenendo illegame con la tradizione.Oggi che non si fa altro che parlare di Globalizza-zione, è pensabile proporre uno sviluppo nellatradizione?Credo di poter dare una risposta affermativa. E vido immediatamente una prima testimonianza.Testimonianza storica amici, 1881 nasce la primaPro Loco del Trentino, la prima anche in Italia: LaPro Loco di Pieve Tesino. E sapete qual’era loscopo? Il motivo della sua nascita?L’abbellimento di un colle per attrarre e intrattene-re i viandanti, da realizzare con il lavoro di volon-

LA PRO LOCO COME MOTORE DI SVILUPPO NELLA TRADIZIONEArmando Pederzolli - Presidente Federazione Pro Loco e Consorzi

DALLA FEDERAZIONE

tari perché non c’erano risorse finanziarie, con ilpreciso scopo di creare un indotto per far nascerel’esigenza di strutture ricettive e quindi economi-che.Questo signori miei vuol dire propiziare lo svilup-po di una Comunità e comunque vadano le cose lePro Loco, di fatto sono sempre state una risor-sa, e continueranno ad esserlo finché esisteranno.Non è retorica, cari amici.Questa “moda”, passatemi il termine, si è perpe-tuata nei secoli, èh si, perché è passato più di unsecolo, cari amici, dicevo si è protratta nel tempoattraverso la nascita di numerose Pro Loco che quae la andavano costituendosi; e tutte con il medesi-mo scopo, oggi si dice “mission”, quello di attrar-re i intrattenere l’ospite attraverso una varietà diinterventi. Tutti lavori, impegni,attività, dedizio-ne,ecc, svolti con grande senso di responsabilità eattaccamento ai luoghi di origine, e badate bene,donando il proprio tempo , facendo volontariato.Un Volontariato che è andato crescendo in quantitàma anche in qualità.Infatti ad oggi, le Pro Loco presenti nella nostrabella Italia sono più di 6.000 e circa 5.000 di que-ste sono iscritte all’UNPLI la nostra grandeUnione Nazionale Pro Loco d’Italia, come ha giaricordato il moderatore Marco Zeni che ringraziodi cuore per la sua qualificata presenza, e per ladisponibilità e collaborazione che ha sempre dimo-strato nei confronti delle Pro Loco.Parliamo di 650.000 volontari carichi di voglia difare, di lavorare gratuitamente per le proprieComunità, tutta gente che ha voglia di esserci, diacculturarsi, di crescere e di professionalizzarsinel campo della promozione culturale, turistica eambientale; tutte persone sensibili a questi aspettipersone che da almeno quattro anni hanno decisodi intraprendere un percorso di professionalizza-zione attraverso la partecipazione a corsi formati-vi finanziati da fondi europei: Quindi tanta vogliadi crescere, voglia di stare ai tempi, voglia di faree fare bene studiando la cultura le tradizioni con losguardo rivolto in avanti per offrire un’accoglien-za un intrattenimento, una promozione del territo-rio gradita all’ospite e al cittadino.Anche per le Pro Loco del Trentino da alcuni annihanno imboccato questa strada; chi specializzan-dosi sulla cultura e sulle tradizioni, chi studiandonuovi metodi operativi per rispondere meglio alleaspettative sempre più complete del visitatore turi-sta, chi ancora affrontando le sempre più compli-cate normative burocratico fiscali ed igienico sani-tarie e della sicurezza.I relatori che mi hanno preceduto hanno dato unaconcreta dimostrazione di conoscenza, capacità eprofessionalità. Qualità quasi mai riconosciute aiPro Lochi, permettetemi questa dizione per indivi-duare i molti volontari che lavorano all’interno delnostro Associazionismo; che hanno dato prova disapersi confrontare con l’evoluzione dei tempi,meglio ancora con le sempre più esigenti richiestedel cittadino/turista. Gente di Pro Loco ,nostri amici, volontari per scel-ta. Gente seria che sa affrontare con intelligenzal’evolversi del turismo.Li ringrazio fin da subito perché con i loro inter-venti danno un importante contributo al cambia-mento e mi hanno facilitato notevolmente il com-pito; hanno gia detto tutto loro, ed in modo moltochiaro, preciso e professionale. Grazie amici, gra-zie a nome delle Pro Loco Trentine, grazie anche anome dell’UNPLI.Avete dato chiare indicazioni di come fare, di cosa

mettere in atto per imboccare la strada giusta cheesce del bivio; avete dimostrato come le tradizio-ni, la cultura possano, se correttamente proposte,costituire uno strumento di accoglienza e di intrat-tenimento per il turista/cittadino che diviene anchefonte di promozione e sviluppo economico esociale per l’intera Comunità, Provincia, Regione,Nazione, pur mantenendo il legame con il passato.Vedete quindi che possiamo gia fin da subito capi-re che ci stiamo incamminando verso una meta digrande qualità e professionalità . Voglio dire chequesto bivio, a mio avviso, lo abbiamo gia imboc-cato; e ritengo di poter affermare con un grandemargine di certezza che la strada scelta per uscireda questa biforcazione si sta rivelando quella giu-sta, suffragata anche dalla scelta fatta dall’UNPLIcome dicevo poc’anzi. Una scelta di crescita pro-fessionale.Se poi vogliamo avere delle testimonianze ancorapiù tangibili e immediate non ci sono problemi. Leabbiamo sentite e verificate qui, questa mattina,ascoltando le relazioni degli amici Redi Pollini eFranco Campregher; rispettivamente direttore delConsorzio Turistico Giudicarie Centrali e presi-dente del Consorzio Altopiano della Vigolana.Relazioni che potremo definire “progetti” di altaqualità, mi permetta di affermarlo Assessore Mel-larini, Relazioni/progetti che denotano uno spic-cato impegno professionale all’interno di un con-testo . quello del volontariato- che non è proprioun terreno così fertile e invitante per mettere afrutto proposte così impegnative. Ci tengo a evi-denziare questi aspetti presidente/assessore perchévorrei riuscire a trasmettere e far comprendere unmessaggio, una realtà esistente da molto tempo,oserei dire da sempre, e che però non viene perce-pita come tale. Cerco di mettere sul tavolo più ele-menti possibili per dimostrare a chi non è ancoraconvinto, quale grande risorsa sia per una Comu-nità il Volontariato ed oggi in particolare il Volon-tariato Turistico.Il nostro Capo di Governo, qualche giorno fa hadetto che bisogna lavorare di più. Tutti I Prolochidi fatto cosa fanno da sempre. Lavorano di più;perché lo fanno nel tempo che ordinariamente ètempo di riposo, o perché festivo, o di ferie, oancora oltre un orario di lavoro regolare, e nonsolo, lo fanno sempre senza un compenso, senzaalcun rimborso, e molte volte rischiando in primapersona senza riconoscenze ufficiali. Ecco unaltro aspetto che testimonia quanto le Pro Locosiano una risorsa e per rimanere nel titolo del miointervento un motore di sviluppo, più di così,Cari amici, egregi Amministratori , credo proprioche sia difficile fare.Cosa chiediamo noi in cambio alla Comunità inte-sa come Stato, Regione, Provincia, Comune in unaparola come istituzione. Niente di trascendentaleniente che non possa essere accettato; Chiediamodiritto di cittadinanza, di riconoscimento per l’a-zione che svolgiamo, attraverso l’implementazio-ne di normative e regole di vario genere che nonsiano vessatorie o demotivanti in relazione allenostre attività che vogliamo donare alla Comunitàper una crescita sociale ed economica del Trenti-no. Chiediamo attenzione e considerazione alleIstituzioni attraverso una normativa che non sia uncapestro, un freno, un demotivatore all’impegnodel Volontario; e, tanto per sgomberare il campoda possibili equivoci, chiariamo subito che non sivuole certo sottrarsi alle regole che devono vale-re per tutti i cittadini, che possono essere di sicu-rezza , di igiene,. di tipo fiscale ed altro; non sarà 5

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mai, ma non lo è mai stato. Avere però dei percor-si facilitati ci farebbe molto piacere ed incremen-terebbe il nostro entusiasmo.Chiediamo anche un commisurato aiuto finanzia-rio e strutturale per poter svolgere con dignità ilnostro lavoro.Sono certo, e posso affermare che le Pro loco sonoun motore di sviluppo per il contesto in cui opera-no e sono altrettanto certo di poter dire che lo pos-sono essere, nel rispetto delle tradizioni e dellacultura locale.Questo è uno snodo importante e come tutte lecose importanti , anche complesso e difficile dagestire. Vanno, pertanto, individuati i punti dequa-lificanti o meglio obsoleti all’interno del nostrooperare, le cose che stridono, che non sono piùaccettate con entusiasmo dal cittadino/turista ovisitatore che sia; Gia ne hanno accennato i relato-ri che mi hanno preceduto e quindi non sto a fareesempi, sono certo che il messaggio è oramai chia-ro, anche perché è da tempo che ne parliamoall’interno dei nostri Direttivi a partire dal-l’UNPLI e giù, giù fino alle Pro loco. Sono più ditre anni che abbiamo iniziato a frequentare corsiformativi ed altre iniziative volte a qualificare ed ariposizionare l’operatività delle Pro Loco, tenen-do a mente l’evoluzione registrata in campo turi-stico e le sempre più esigenti aspettative del mer-cato turistico. Mi sento, comunque, di affermare che ci siamo;che davanti al bivio stiamo imboccando la via giu-sta. L’aver predisposto un progetto promozionalecondiviso con tutti i Consorzi di Pro Loco“PROGETTO STRATEGICO DICOMUNICAZIONE INTEGRATA” – Angoli diTrentino da scoprire -; progetto di alta qualitàriconosciuta peraltro dai massimi dirigenti diTrentino SpA.Presentarsi sul mercato con una offerta che com-prende tutte le località del trentino non APT e nonpiù con 11 broscure con 11 stand, con 11 diversimodi di proporsi sui mercati, è un altro esempio dimaturità, intelligenza e professionalità.Le relazioni degli amici Redi Pollini, direttore delConsorzio turistico Giudicarie Centrali, FrancoCampregher, presidente Consorzio Turistico Alto-piano della Vigolana e del consulente Marco Raf-faelli hanno ampiamente dimostrato la potenzialitàinsita nel mondo delle Pro Loco per quel cheriguarda, l’essere Pro Loco, Motore di svilupponella tradizione. E lo hanno rappresentato chiara-mente in alcuni passaggi che voglio richiamare:Campregher ha parlato di crescita professionale, dicambiamento di rotta nel fare, dice che bisognadare un senso all’evento, afferma che formazionesignifica consapevolezza nel fare, ha parlato divalorizzazione della azione del volontario. Raf-faelli affronta l’aspetto de - il turista non ha confi-ni - e dall’analisi dei punti di forza e di debolezzaper le Pro Loco, cosiddetta, ”analisi swot”, evi-denzia il bisogno di fare più rete; di acquisire unamaggiore forza propulsiva in termini progettuali,strategici ed economici; tradurre l’attività in solu-zioni commercializzabili, cose nuove per noivolontari ma che dovremo un po’ alla volta assi-milare; e ancora evidenzia la potenzialità dellanostra offerta turistica in quanto originale e carat-teristica rispetto a soluzioni standardizzate offertedal mercato blasonato. E’ vero, lo ha fatto senzatanti riguardi verso il ns. mondo ProLoco; e perquesto lo ringrazio, sono per noi nuovi stimoli percrescere. Mi permetto anche, però, di impegnare ilcaro Raffaelli a non distogliere la sua attenzionenei confronti del ns. Volontariato: della serie, ades-

so che ha lanciato il sasso non nascondere la mano;noi ti aspettiamo!Redi invece si è addentrato nell’aspetto della qua-lità, proponendo un marchio di qualità per le festedi Pro Loco; ha accennato ad un nuovo modello diattività di intrattenimento; di eventi come motivodi vacanza e non solo di intrattenimento; ha parla-to di autenticità del luogo e di contenuti culturalida mantenere, e ancora; di necessità di emergereper non rimanere fermi al bivio. Ha detto un’ulti-ma cosa importante agli effetti del poter dare gam-be alle proposte: Auspica che la Federazionediventi garante dei parametri di qualità messi sultavolo.Questo ultimo aspetto mi obbliga ad evidenziareall’Assessore Mellarini il ruolo che la Federazionesta svolgendo oramai da tre anni e che non le eraproprio e usuale ma che si sta rivelando di basila-re importanza per il raggiungimento degli obietti-vi messi sul tavolo in questo convegno.Questo ha comportato e sta impegnando la Fede-razione oltre le proprie possibilità sia economicheche di personale richiedendo un grande sforzo,anche in termini di competenze da acquisire, diprofessionalità da intraprendere, di carichi di lavo-ro non più sostenibili e altro ancora.Caro Assessore, richiedo fin d’ora che questo“nuovo ruolo” della federazione ottenga condivi-sione e un conseguente sostegno da parte dellaProvincia. Sostegno che dovrà essere necessaria-mente di condivisione strategica del ruolo svoltodalle Pro Loco, con conseguente messa a disposi-zione di risorse strutturali, di personale e finanzia-rie per poter svolgere le funzioni in modo efficaceper il raggiungimento di risultati di eccellenza nelcampo della promozione turistica del Trentino.Devo riconoscere che, ultimamente, abbiamoriscontrato buona disponibilità da parte dl servizioturismo della Provincia.Si tratta, quindi, di un lavoro in progress che stia-mo aggiustando e qualificando con l’impegno ditutti; permettetemi allora di esprimere un sentitopensiero di gratitudine al direttore della Federa-zione Leone Cirolini, ai direttori dei consorzi ailoro collaboratori, ed ai presidenti, che non nomi-no per economia di tempo, per il grande senso diresponsabilità fin qui dimostrato e per lo sforzoprofuso nello spendersi in questo cammino profes-sionalizzante; che tutto questo possa anche essereun esempio oltre che un aiuto a continuare su que-sta strada; perché il bivio è stato appena imbocca-to e non conosciamo il proseguo della strada.Cari amici Proloco, a questo punto il messaggio mipare chiaro, Vogliamo cambiare rotta nella tra-dizione, dico volutamente vogliamo, e non dob-biamo, perché è volontà nostra volerlo fare, é unadecisione che abbiamo maturato in un percorso dicrescita professionale all’interno del volontariatoe ognuno per la propria parte di competenza e diresponsabilità. Non ci saranno appelli futuri. O ci siamo fin dasubito oppure saremo lasciati per strada, abbando-nati, perché non più graditi operatori di accoglien-za e di intrattenimento dell’ospite. E’ una chiamata a raccolta importante; non possia-mo tradire la nostra mission; non possiamo nega-re di aver scelto di essere dei Prolochi.Questo ci obbliga a rimboccarci le maniche; mache volete che sia!!, lo abbiamo fatto talmente tan-te volte che per noi è diventa una abitudine, percui, Amici Proloco a cavallo e via al trotto.EVVIVA LE PRO LOCO.

DALLA FEDERAZIONE

PROFESSIONALITA’ NEL VOLONTARIATO Franco Campregher - Presidente Consorzio Pro Loco Altopiano della Vigolana

PremessaAl giorno d’oggi si parla di sviluppo e ciò median-te l’innovazione. L’azione economica non è più acarattere nazionale o internazionale, ma diventa unacompetizione globale. In ogni settore, sia economi-co che sociale, sono in atto trasformazioni che ciobbligano ad osservare che anche per le nostre pro-loco è necessario agire in tal senso.

I grandi bacini industriali e le aree fortemente vocatealla produzione di reddito si sono già mosse ocomunque si stanno muovendo con massicci inter-venti disponendo di risorse finanziarie e di personaleadeguatamente preparato alle nuove sfide. E’ in questo contesto che realtà minori, pur non cer-cando per propria scelta le innovazioni, i confronti,un nuovo modo di rapportarsi, sono loro malgradocoinvolte e messe in discussione.Per la nostra provincia tutto ciò rappresenta la realtàsu cui confrontarsi continuamente. Il turismo rappresenta senza dubbio un motore trai-nante per la nostra economia. S’inserisce, infatti, inmodo strategico nel tessuto produttivo Provincialecoinvolgendo moltissimi altri comparti, quali l’edili-zia, i trasporti, la cultura, l’artigianato, l’agricoltura,il commercio, l’enogastronomia e tutte le struttureche dell’accoglienza e dell’ospitalità sono fonti dibenessere economico.E’ ormai un’attività presente su tutto il territorio del-la nostra Provincia che fa si che le micro e piccoleimprese economiche prosperino anche nelle localitàpiù estreme e difficili. E negli anni è diventato un’importante fonte dibenessere anche per i già citati luoghi di montagna,non è più necessaria, quindi, quella massiccia migra-zione verso i centri maggiori, con l’aspettativa di unavita migliore, che si è vista in un recente passato.Ma se ciò vale per il momento attuale, nel futuropotrebbe essere difficile mantenere lo standard odier-no. La Provincia annualmente investe cifre notevoli nelsettore della promozione turistica, ma non è abba-stanza; è necessario ed opportuno coinvolgere di piùle realtà locali, anche marginali, ma che senza le qua-li il turismo non ha modo di generare un’offerta glo-bale, interessante. L’idea di fondo è quella della “filiera turistica” checoinvolge nel prodotto tutte quelle realtà economicheche operano nel contesto turistico. Tutti coloro che lavorano in Trentino, chi in manierasuperficiale, chi in maniera più pesante, ha dal citatopiù volte, comparto un guadagno e quindi è giustoanche che ognuno faccia la sua parte in un piano piùgenerale di sviluppo legato al territorio ed ai suoi abi-tanti.Ad una regia dell’ Ente Pubblico, che detta le regoleper una vocazione generale ed omogenea di tutto ilterritorio, ogni ambito territoriale ha facoltà di espri-mere la propria vocazione: identità e tradizioni.Naturalmente tutta la struttura Provinciale deveesprimersi in sintonia affinché l’ospite percepisca ilbenessere che un ambiente può offrire se sa muover-si in modo armonioso.Viceversa, se non ci attiviamo in modo convinto adadeguarci ai criteri imposti dal nuovo sistema venia-mo emarginati perché non più rispondenti alle esi-genze richieste dalla domanda attuale, diversamente

e qualitativamente organizzata.E’quindi importante definire che il concetto di svi-luppo attraverso l’innovazione deve essere da noiassunto in maniera determinata.

Associazioni di volontariato e ProLocoPerché un sistema sia efficiente ed efficace devemuoversi in modo equilibrato in tutti i settori e pro-durre i migliori risultati fin dalla base.Alla base troviamo le numerose organizzazioni checon la forza del volontariato e la capacità sono ingrado di promuovere il territorio.Troviamo qui un nuovo tipo di professionalità con-fermata dall’oggettiva crescita delle capacità deidirigenti soprattutto in direzione di marketing terri-toriale e di qualificazione dei rapporti proprio fra ilvolontariato, il pubblico e il privato.In questo contesto possiamo affermare che il mon-do delle Pro Loco ha infinite potenzialità, ma chedobbiamo continuamente rafforzare, in un’otticaanche di qualità. Ometto di elencare le finalità fon-damentali delle Pro Loco perché tutti noi le cono-sciamo molto bene.L’importanza delle Pro Loco per la promozione delterritorio consiste nella capacità di “sentire,comuni-care e trasmettere quanto c’è di popolare, di signi-ficativo nelle tradizioni e nelle tipicità”.Da qualche tempo e sempre più spesso si sente par-lare, nel mondo delle Pro-Loco, di riqualificare ipropri quadri con l’obiettivo di perfezionare lacapacità dei loro dirigenti impegnati a operare nelsettore turistico, perché tale ambito riveste sempremaggiore importanza nel tessuto economico Pro-vinciale.Dobbiamo però fermarci un attimo e riflettere beneprima di intraprendere iniziative volte a modificareil modo di essere delle Pro Loco. Esse operano insintonia con le Amministrazioni d’ambito nellatutela, nella conservazione, nella valorizzazione epromozione del patrimonio culturale, storico e ter-ritoriale. Tutto quello che le Pro Loco fanno, è benedirlo, non ha finalità lucrative ma è volto solamen-te allo scopo di migliorare il rapporto fra la gente inmodo che sia piacevole abitare nelle proprie loca-lità. Se gli abitanti traggono soddisfazione da questomodo di fare, le Pro Loco hanno già realizzato unautentica proposta per la promozione turistica. In genere, il turista – ospite, è sicuramente attrattodalla genuinità dell’offerta, mai cercherà propostepreconfezionate che nulla hanno in comune con ilnostro modo di essere di tutti i giorni, vuole viverein maniera diversa da quella che impone la sua resi-denza. Per questo motivo, è sicuramente più credibile unacomunità che non cambia comportamenti e modo dirapportarsi a seconda della nazionalità o estrazionesociale delle persone che vi approdano. Natural-mente tutto l’operato delle Pro Loco dipende dallepersone che ne fanno parte e più esse sono motiva-te e gratificate maggiori saranno i risultati. Esse nonsono un costo ma rappresentano una ricchezza ine-sauribile.Ma capacità, generosità, impegno, managerialità espinta emotiva verso la valorizzazione del proprio 7

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territorio, non sono più sufficienti a creare interesseverso le nostre località, proprio perché la globaliz-zazione, anche nel settore del turismo ci rendonopoco appetibili se non cominciamo realmente ed intermini complessivi a promuovere tutta la realtànostra provinciale con un concreto coordinamentotra le forze operanti sul territorio e quelle per la pro-mozione nazionale ed internazionale. Siamo unpuntino sulla carta geografica mondiale e corriamoil rischio che rimanga tale e che i flussi ci scaval-chino per altre destinazioni che hanno saputomeglio coinvolgere i fruitori del turismo. Ad esem-pio il potenziale asiatico oppure quello nord ameri-cano o russo come fa a conoscere che ci siamoanche noi, se a mala pena conosce l’esistenza del-l’Italia. Ecco quindi che diventa una reale necessitàquel coordinamento tra chi promuove tutto il Tren-tino e quelli che lo promuovono in loco, quelli chehanno come compito precipuo l’accoglienza delturista, quelli che danno al nostro territorio una mar-cia in più al fatto di meritare la fiducia del turistaperché sappiamo trattarlo come si deve, nella giustamaniera e con la grande cordialità e simpatia di cuisiamo capaci.Si deve quindi riconoscere questo grande meritocon tutto il supporto necessario per favorire la for-mazione di operatori ma anche per sostenere eco-nomicamente il loro lavoro quando il solo volonta-riato non è sufficiente.Ma per arrivare a ciò è d’obbligo che tutti quelli cheagiscono lo facciano in maniera consapevole. Tuttidevono essere consapevoli che il lavoro offerto perl’accoglienza dell’ospite non è più solo capacità diorganizzare manifestazioni, attività ricreative e disvago, tanto per “gradire e divertirsi”, ma diventaun concreto modo di rafforzare la promozione dellanostra economia a livello globale.Quindi dobbiamo cercare di indirizzare le nostreforze verso un’organizzazione di eventi, forse menonumerosi, ma più validi sia dal punto di vista cultu-rale, ma anche di quello della comunicazione cheriusciamo a dare verso gli ospiti facendo emergerele nostre professionalità.Voglio però ricordare che la Pro Loco è un’associa-zione di volontariato di interesse pubblico e la suavita rappresenta un forte momento di sollecitazione,proposizione, sintesi e unione di tutte le risorseumane esistenti nelle località nel rispetto delle pro-prie finalità ed autonomie.Parlare di volontariato è parlare di uomini e donnepronti ad impegnarsi e a investire il loro tempo libe-ro per uno scopo comune, persone che possiedonoun forte senso di appartenenza e che sono pronte acostruire e realizzare i propri sogni.Oggi il volontariato, spesso risulta essere una delleprincipali fonti per organizzare, progettare, ed ese-guire opere sul territorio quando l’ente pubblico,che spesso considera prioritari gli investimenti eco-nomici, risulta inadeguato se non del tutto assentenel risolvere i problemi, come nel promuovere svi-luppo E’ proprio sulla figura del volontario che dobbiamoconcentrare i nostri sforzi. Ma chi è il volontarionelle pro-loco? Per tracciare un profilo funzionale e passionale delvolontario, impegnato nel suo tempo libero a soddi-sfare i bisogni della comunità in cui vive, è fonda-mentale tener presente da un lato le sue personalimotivazioni volte a realizzarsi nell’attività pre-scelta, dall’altro lato il livello organizzativo e l’im-pegno che si trova a dover soddisfare.Il volontario ha una sua identità, valori, convinzio-ni, i punti di riferimento e le aspettative della sua

vita, le motivazioni personali all’impegno che met-te nelle cose; tutto ciò va rispettato e soprattutto atutti questi volontari va il nostro e mio personaleringraziamento. Quanto tempo speso per la comu-nità! Tempo che ognuno di noi potrebbe tranquilla-mente passare in maniera diversa, eppure vi è inognuno di noi una forza che ci attrae verso quelloche consideriamo utile alla nostra società ed in spe-cial modo verso la nostra comunità. Il volontario fa, quello che fa, volentieri, senza maipreservarsi dalle fatiche ed è giusto che a questepersone vada un positivo riconoscimento.Più da vicino possiamo considerare il concetto diorganizzazione del lavoro del volontario sotto trepunti:La presenza: l’essere presente, per il volontario e laconsapevolezza della sua utilità verso la comunità;è la sua risposta alle aspettative dl gruppo con ilquale collabora; è il portare la memoria storica in uncontesto di conoscenza dei luoghi che delle cose.La coerenza l’impegno del volontario rispetto a ciòche è stato prima di lui con lui e dopo di lui. Unacontinuazione del lavoro che sa di tradizione e coe-rente con il senso di appartenenza ad una comunità.Il significato: il volontario ha ben chiaro il sensodelle cose che si andranno ad organizzare; esiste unfilo rosso tra tutti i segmenti di un’organizzazione,non è possibile lavorare senza una progettualitàcoerente con la tradizione.Più semplicemente il volontario deve operare versoscopi comuni, nel solco della tradizione e nel rispet-to delle persone che come lui operano per la comu-nità. Ad intendere ciò in un senso più compiuto eraffrontandolo con quanto detto fin’ora, ci si deverendere conto che anche il modo di lavorare per lacomunità deve subire qualche cambiamento. Non èpiù il tempo della quantità, ma sta arrivando il tem-po della qualità, che abbiamo sempre cercato diavere, il tempo della selezione.Se vogliamo essere pronti a svolgere il nostro com-pito come lo abbiamo sempre fatto, dobbiamocominciare a pensare davvero ad interventi diversi,ad interventi selezionati in pratica lavorare con ilminimo sforzo ed il massimo rendimento. Dobbiamo riconoscere che per far centro sia sui cit-tadini delle nostre comunità, sia sui turisti presentisui nostri territori il tempo delle feste della birra, sicet sempliciter è finito. Anche una semplicissimafesta della birra deve essere inserita in un contestosia di tradizione, ma soprattutto di cultura dell’ac-coglienza. Ricordo che i numeri parlano chiaro: sibeve sempre di più e per chi guida bere troppo puòdiventare molto pericoloso e con i nuovi regola-menti stradali anche umiliante e particolarmentecostoso. Ma pensiamoci un poco: cerchiamo di farmente locale sulle presenze alle così dette feste del-la birra, chi sono gli ospiti? Quanti si fermano finoa tardi. Da dove provengono? Quasi mai, le ultimepersone ad andarsene sono turisti. Ciò ci deve farpensare che se noi vogliamo svolgere un servizioalla nostra comunità dobbiamo anche ripensare almodo di organizzare le famose feste della birra. Ottimizzare l’organizzazione significa programma-re gli interventi, monitorare con la propria presenzal’andamento degli eventi, concentrare gli sforzi inmodo congruo tra loro finalizzandoli ad un comuneriferimento nonché recuperare il significato dellemanifestazioni, come dei valori.C’è poi il discorso della valorizzazione dell’azionedel volontario; essa non deve essere sminuita soloperché non viene monetizzata, va senza il minimodubbio riconosciuto il valore all’impegno ma ciònon può essere scontato. Il valore dell’impegno è8

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tale solo se effettivamente si è riusciti a dare un sen-so all’evento organizzato. Tutti devono concordaresul fatto che questo valore non deve essere dispersoin mille rivoli improduttivi, ma in competenza, pro-fessionalità ed estro; capacità che tutti i volontarisanno dare all’interno della propria organizzazione.E questo valore nell’impegno è Professionalità! Equesto è anche sinonimo di qualità, qualità del ser-vizio, qualità del lavoro nonché qualità della vita, sipuò professionalizzare il proprio ruolo di volontariosenza intaccare assolutamente il sogno che ci guida.Sognare vuol dire immaginare dare un contesto allapropria fantasia e creatività per poi prevedere, pro-gettare ed infine organizzare eventi che meritanotale appellativo. Senza sogni non c’è presente, nefuturo, e con buona probabilità non esisteremmoneppure noi.Quindi il lavoro del volontario è un lavoro chenasce da un sogno e si concretizza mediante la suacapacità professionale e singolare. Da solo può farpoco, ma il gruppo invece fa molto è necessariointeragire, relazionarsi, comunicare in modo chel’informazione che sta dentro al singolo diventiconoscenza per il gruppo. Questa si chiama forma-zione permanente.Ed è proprio su questo tema che vorrei soffermarmiprima di concludere il mio intervento. La formazio-ne è necessaria a tutti noi. Tutto ciò che accade fuo-ri dalla nostra comunità talvolta ci sfugge, talvoltasiamo troppo presi per carpire notizie e suggeri-menti che potrebbero far molto per noi e per lanostra organizzazione. L’essere presi da mille impe-gni ci porta a fare le cose come le abbiamo semprefatte. Per carità può essere interessante e proficuo,ma come accennavo all’inizio del mio intervento, ilnostro lavoro non è solamente per noi, ma anche percollaborare allo sviluppo economico delle nostrecomunità. E se questo è vero, non possiamo dimen-ticare che dobbiamo dare al turista eventi di qualitàche riescano a far breccia nella memoria di quantipartecipano in modo che ci possa essere un ritornoda parte di turisti compiaciuti degli eventi e che conil passa parola ne arrivino degli altri. Ricordo chenella maggioranza dei casi le persone guardanomolto a suggerimenti di amici o conoscenti per pro-grammare visite o soggiorni.

Formare il volontario è quindi un impegno chepaga. Attraverso la formazione si ottiene maggioreconsapevolezza, interventi puntuali, programma-zione, costruzione di obiettivi mirati, conoscenza disé stessi e dunque degli altri, costruzione di quellerelazioni significative verso coloro che usufruiran-no della nostra opera. E’ la persona, che dobbiamo mettere al centro, nonil prodotto. Le relazioni si costruiscono tra le perso-ne e queste devono essere parte integrante di un’or-ganizzazione che ha lo scopo di migliorare la qua-lità della vita sia della comunità che dei turisti,almeno per il periodo che saranno ospiti. Essidovranno ricordare la passione, la professionalità, laserena convivialità espressa dalle nostre pro loco,per ricordarsi e ricordare ad altri la sensazione posi-tiva trovata nel soggiorno presso le nostre comu-nità. In questo senso non dobbiamo incorrere nel-l’errore di pensare solamente al prodotto del nostrolavoro, anche a quello, ma soprattutto alla capacitàdi relazione che riusciamo ad instaurare tra noi equanti usufruiscono dei nostri servizi. Uno stile checi contraddistingua e che ci renda riconoscibili infatto d’impegno, creatività professionalità.Una cultura quale elemento di rafforzamento dell’i-dentità e nel contempo di apertura all’innovazione,ossia di coesione sociale e di crescita civile. Un fat-tore decisivo per lo sviluppo economico. Conoscenza, professionalità, relazioni interperso-nali, qualità nel prodotto e formazione, gli ingre-dienti del successo delle nostre pro-loco. Il tuttodovrà essere frutto di una maggior collaborazionetra il “centro” e la “periferia” tra gli uffici prepostialla promozione e gli operatori turistici e tra questied il mondo del volontariato. Spero di aver dato una piccola idea per il nostrofuturo, dove dovremmo riuscire ad unire la tradi-zione con l’innovazione, il passato con il presenteed il futuro, e concretizzare quel sogno che ognigiorno ci unisce in un comune e generoso impegno. Forse l’obiettivo è proprio questo, difficile, maanche facile – ma che sapremo raggiungere attra-verso l’entusiasmo per quello che facciamo. Miauguro e vi auguro che ognuno di noi possa trova-re il coraggio di vivere all’altezza dei propri sogni.

IL TURISTA NON HA CONFINIMarco Raffaelli - macro sas - Volano

Affermare oggi che "il turista non ha confini" sem-bra quasi tautologico (cioè affermare ciò che è giàimplicito ed evidente nel termine utilizzato). Il turista, infatti, è proprio la persona che dal pro-prio luogo abituale di residenza si muove per cer-care in altri luoghi occasioni di relax, di svago, disport, di cultura, di avvenura. In un momento storico come quello che stiamovivendo, poi, nel quale l'abbattimento delle barrie-re politiche, economiche, fisiche e comunicativeha reso il mercato della vacanza effettivamente"globale", sarebbe assurdo affermare il contrario:che il turista abbia dei confini.Il problema vero, tuttavia, è che se "il turista nonha confini", il turismo - inteso nel senso dell'offer-ta di servizi e prodotti turistici - dei confini li ha,eccome !Per motivi nazionalistici, sciovinistici, di purocampanile, di miopia commerciale, di tante altreragioni che spesso risulta difficile comprendererazionalmente, si promuove e si offre prevalente-

mente ciò che sta dentro i confini di uno stato, diuna regione, di un'ambito o di un sistema, addi-rittura di un singolo comune. Nei non frequenticasi in cui l'offerta turistica di una destinazionesi estende ad elementi di attrattività che stanno aldi fuori dei confini di competenza, questa sceltasembra ispirata più a motivi di "tattica" che di"strategia" promozionale e commerciale. Quante volte, "da turisti", ci siamo imbattuti (escontrati, arrabbiati, delusi, …) in guide, cartine,cataloghi, che finiscono proprio dove inizia lanostra voglia di scoprire, di conoscere, di visitaree, perché no, di prenotare ? Quante volte gli itine-rari che vorremmo effettuare, sulla cartina si per-dono nel bianco di una regione o di un ambito con-finante a quello da cui intendiamo partire ?Il turista non ha confini, ma molto spesso chi offreturismo i confini (artificialmente) li crea !Ma, come spesso si suole dire, "non tutto il malevien per nuocere". Questa situazione apre ampie einteressanti opportunità per quelle realtà che - vuoi 9

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per motivi "istituzionali", voui per motivi di intel-ligenza promozionale e commerciale - non sonocostrette entro confini amministrativi e geograficilimitati. E' questo il caso della realtà delle Pro-Loco, cheper loro storia e natura sono presenti in modo arti-colato e diffuso sul territorio, ma sono anche inse-rite in una rete di relazioni che le pongono in fortecollegamento le une con le altre. Il mondo delle Pro-Loco non ha confini !

Ma, allora, se ci troviamo di fronte sia ad unadomanda (quella del turista) e ad un'offerta (quel-la in cui operano le Pro-Loco) che entrambe nonhanno confini, come si può rendere più efficace eproduttivo di risultati positivi l'incontro tra questidue versanti del mercato ? La risposta a tale questito è sicuramente comples-sa, ma, come mia abitudine, senza tanti giri diparole vado subito ai nodi della questione. Primo: la realtà delle Pro-Loco deve "aggiornare"la sua natura e adeguarsi alle esigenze e alle oppor-tunità del mercato. Le Pro-Loco rappresentano oggi in Trentino e inItalia un elemento insostituibile di valorizzazionee di animazione delle peculiarità di parti del terri-torio che, spesso, ma non sempre, sono relativa-mente ai margini dei grandi flussi turistici di mas-sa. Lo fanno grazie all'impegno di migliaia divolontari che solo in parte sono coinvolti profes-sionalmente in attività turistiche. Questo è al con-tempo un punto di forza e un punto di debolezza.Le Pro-Loco dovrebbero essere in grado di inte-grare in modo più intenso e organico le risorse e lecapacità del mondo turistico professionale, nonper esserne "cannibalizzate" o per snaturare la lorofinalità storica di cura del "decorum loci", ma peracquisire una decisiva forza propulsiva in terminiprogettuali, strategici ed economici.Se le Pro-Loco ambiscono a svolgere un ruoloimportante nelle dinamiche del mercato turistico,devono necessariamente entrare in modo operati-vo nei meccanismi di incontro tra domanda eofferta turistica, coinvolgendo in modo diretto tut-te le realtà che offrono servizi e opportunità di sva-go e di vacanza. Se, invece, ritengono ancora sostenibile un ruolodi tipo eminentemente "culturale" (in senso lato)in grado di prescindere dalle strette logiche econo-miche e commerciali, questo è un altro discorso.Secondo: la realtà delle Pro-Loco deve tradurre intermini promozionali e, soprattutto, commercialiintegrati la propria articolazione e diffusione sulterritorio.Il mercato - il turista - chiede una risposta integra-ta e completa alle proprie esigenze: chiede ospita-lità, chiede opportunità di svago e di relax, chiedepossibilità di fare attività sportive, chiede stimolied emozioni diversificate, chiede informazioni.Chiede tutto questo e di più ancora in modo agile,di facile accesso, senza eccessive perdite di tempotra un momento e l'altro della vacanza. Chi è in grado di rispondere in modo efficace aqueste esigenze è vincente e competitivo. Chioffre soluzioni frammentate e parziali rischia diessere marginalizzato. Ecco, dunque, la necessità di "fare rete", di svilup-pare collaborazioni tre funzioni turistiche diverse(ospitalità, svago, benessere, cultura, divertimen-to, sport, ecc.) e tra settori diversi (turismo, agri-coltura, artigianato, servizi alla persona, ecc.). Attenzione: non basta "fare rete" in modo infor-male o stare tutti su uno stesso catalogo o su un'u-

nica brochure. Questa è solo un primo passo;importante, ma non basta. Occorre tradurre le relazioni e le "sintonie strate-giche" in proposte concrete d efficienti dal puntodi vista dell'ospitalità e della "logistica": in sostan-za, in soluzioni commercializzabili che il turistapossa riconoscere e di cui possa fruire in modoagevole e corrispondente alle proprie possibilità ditempo, di possibilità di informazione, di capacitàdi spesa, di interessi.In sostanza: "Fare rete" nelle forme e nei modi cherendano le diverse opportunità di vacanza (ospita-lità, cultura, sport, svago, benessere, ecc.) facil-mente acquistabili dal turista che esprime una par-ticolare propensione alla "mobilità": i camperisti, iciclo-turisti, gli ippo-turisti, i turisti "culturali", ituristi della natura, In termini concreti, si tratta di creare una rete di"punti di riferimento" facenti capo alla realtà dellePro-Loco e loro Consorzi, distribuiti sul territorioprovinciale in grado di fornire soluzioni reali efacili al turista che si muove. Questo non signifi-caca solo fornire informazioni, eventi, manifesta-zioni. Si tratta di entrare nel vivo dei processi discelta del "turista che si muove": l'operatore turi-stico di una determinata zona deve facilitare i con-tatti con chi opera in altre zone della provincia; l'o-peratore della ricettività deve favorire la cono-scenza e l'accesso ad attrattive storiche, culturali,sportive (possibilmente attraverso accordi e con-venzioni preordinate). Al turista che arriva nelladestinazione privo di particolari attrezzature, deveessere fornita la possibilità di fare escursioni (apiedi, a cavallo, in bicicletta) con i mezzi, le infor-mazioni, i punti di appoggio adeguati. Il fattore vincente di competitività turistica è chequesti elementi di "agevolazione" non debbanoessere ricercati (spesso con fatica e difficoltà) dalturista stesso, ma che gli siano forniti da chi sulterritorio intende scìvolgere un'azione di "promo-zione attiva": le Pro-Loco e la loro rete di relazio-ni possono svolgere questo ruolo, purché sia svol-to in forma "commercialmente" attiva.Naturalmente, tutto questo non si pone in alterna-tiva con le proposte turistiche che fanno riferimen-to ad un'unica destinazione o località turistica.Semmai le integra e le caratterizza in senso inno-vativo. Il fatto è che sulle proposte turistiche diuno specifico territorio la concorrenza è assaiaccesa e agguerrita. Per le realtà territoriali chefanno riferimento al mondo delle Pro-Loco l'op-portunità che si offre è di ritagliarsi degli spazi dimercato che risultino originali e caratteristicirispetto ad una serie di offerte per molti versi"standardizzate".Se "il turista non ha confini", vediamo di spianar-gli la strada in modo innovativo e soddisfacenteper lui e "redditivo" per chi lo ospita.

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UN MARCHIO DI QUALITA'PER LE MANIFESTAZIONI PROPOSTE DALLE PRO LOCO DEL TRENTINORedi Pollini - Diretore Consorzio Turistico Giudicarie Centrali

Nell’ambito del corso di formazione per “Coordi-natore di Eventi” organizzato dall’Istituto Euram,finanziato dalla PAT Dipartimento PoliticheSociali e del Lavoro e dal Fondo Sociale Euro-peo, corso che si è prefissato l’obiettivo di foiàoccupate nel settore, fornendo loro competenzetecnico-specialistiche per coordinare e gestire lefasi di realizzazione di un evento in termini pro-fessionali, si è concretizzato un tavolo di lavorodove i partecipanti hanno proposto idee e sugge-rimenti in merito all’organizzazione di eventi.I relativi progetti sono stati successivamente ogget-to di analisi e discussione nei gruppi di lavoro chene seguivano. Il sottoscritto, Redi Pollini, con lacollaborazione di Adriana Vender, ha elaborato unprogetto rivolto all’istituzione di un marchio diqualità per le manifestazione organizzate dallePro Loco del Trentino. Il progetto trova ora la sua stesura definitiva e mi èstato chiesto di presentarlo in occasione del Con-vegno Provinciale delle Pro Loco.Nella predisposizione del progettosono partito da una constatazione difondo: l’impiego del tempo liberorappresenta uno degli aspettiimportanti nella scelta della loca-lità dove trascorrere la propriavacanza. In proposito i paesi delle nostre val-li trentine offrono un variegatopanorama di manifestazioni collet-tive fatte di sagre, serate gastrono-miche con orchestra e ballo tradi-zionale, feste campestri, rassegne dicanti della montagna, concerti dibande, che settimanalmente e per tutto il corsodell’anno (ma principalmente nella stagione esti-va), i volontari delle Pro Loco, propongono ai turi-sti e alla popolazione locale. Sono manifestazionisemplici, spontanee, spesso organizzate con tantoentusiasmo, ma anche con tanta improvvisazione ecomunque non inserite in un contesto di pro-grammazione e fruizione del tempo libero. Spesso trattasi di manifestazioni ricreative fine a sestesse, a volte organizzate individualmente dallasingola associazione, senza le sinergie ed i collega-menti utili al coinvolgimento di più “attori” esoprattutto senza l’obiettivo di qualificare la pro-posta, la manifestazione, l’evento. Ritengo sia necessario rivedere questi consueticoncetti di intrattenimento e organizzazione di ini-ziative e manifestazioni. E’ indispensabile promuo-vere e sostenere un progetto locale di proposte perl’impiego del tempo libero, basato su un nuovomodello di attività di intrattenimento che abbiacome valore primario l’autenticità del luogo e lapossibilità di assorbire contenuti culturali e nonsolo ricreativi fine a se stessi. L’obiettivo è quello di individuare un circuito dimanifestazioni che dovranno distinguersi per laparticolare qualità della proposta ed essere rivol-te a tutte le fasce di età. Potranno essere propostemanifestazioni enogastronomiche, musicali, folk-loristiche etc. ma obbligatoriamente dovrannoessere legate alla tradizione trentina e delle nostrevalli in particolare. Queste iniziative, riconoscibili da un marchio diqualità, diventeranno la vera festa dal sapore tren-

tino, un tuffo nel passato, in cui la spensieratezzae l’allegria saranno al primo posto anche se nonmancheranno i contenuti culturali, riferiti allenostre tradizioni, che daranno il senso di un pro-getto che va oltre la festa. Dobbiamo anche renderci conto che il turistanel suo tempo libero non ha confini, ha vogliadi vedere e scoprire anche gli angoli più nascostidel nostro Trentino, per portare a casa un’emozio-ne, un ricordo. Personalmente non disprezzo leclassiche manifestazioni, ma vorrei dire basta allegeneriche feste della birra (anche se capisco cherappresentano delle importanti forme di autofinan-ziamento per le Pro Loco) e sensibilizzare invecele nostre Pro Loco all’ambizioso obiettivo di pro-porre un: armonioso mosaico di manifestazioni diqualita’ per il tempo libero. La Federazione Trentina delle Pro Loco e dei Con-sorzi dovrebbe essere il garante dei parametri diqualità delle manifestazioni, tramite l’istituzionedi una commissione “super partes” (costituita

anche da componenti esternial mondo delle Pro Loco perdare garanzia di obiettivitànelle valutazioni) che unavolta individuati i criteri diqualità, abbia titolo per asse-gnare il “marchio di qua-lità” alle manifestazioni del-le Pro Loco che ne facciamorichiesta. E con il giustocoordinamento provincialesarà possibile far emergerequeste manifestazioni dal

marasma di feste e festiccioleproposte in ogni dove, identiche in tutte le localitàturistiche italiane. I criteri di valutazione per assegnare il marchio diqualità dovranno accertare la presenza dei seguen-ti aspetti:

Collegamento alle tradizioni del luogo e trenti-ne in generale; Rappresentazione del folklore locale; Autenticità della manifestazione ed eventualicontenuti culturali; Valorizzazione dell’ambiente montano e trenti-no in particolare; Proposte di spettacolo e/o gastronomiche equi-librate ed in tema con la manifestazione e lalocalità; Rispetto delle normative di sicurezza per l’or-ganizzazione della festa; Rispetto delle norme igieniche per la sommini-strazione di alimenti e bevande; Gradimento del pubblico ( in quanto il mar-chio potrà essere concesso non per manife-stazioni ex novo ma solo per manifestazioniche abbiamo già avuto almeno una prece-dente edizione nella quale avverrà la valuta-zione dei criteri di qualità).

Il marchio di qualità per le manifestazione organiz-zate dalle Pro Loco permetterà di proporre allaclientela turistica un vero e proprio circuito estivodelle “manifestazioni garantite” e le stesse, nellaloro semplice organizzazione ma dal vero saporeTrentino, rappresenteranno una prova evidente del 11

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profondo senso di amicizia che lega le nostrecomunità nel tentativo di coinvolgere a tal puntol’ospite da farlo sentire uno che vive in questoambiente e tra queste genti da sempre e non soloper un breve periodo dell’anno. In Trentino ci sono attualmente 166 AssociazioniPro Loco (di cui 136 iscritte alla Federazione). Seanche solo la metà di queste associazione organiz-zasse una manifestazione di qualità all’anno, èrealmente ipotizzabile con un minimo impegnoproporre un calendario di oltre 80 manifestazioni.Praticamente, se consideriamo come principale lastagione turistica estiva, una manifestazione diqualità al giorno per tutto il periodo estivo. Sareb-be veramente un successo per il turismo deinostri paesi presidiati dalle Pro Loco Inoltre è importante evidenziare come il circuitodelle manifestazioni di qualità permetterebbe dicreare anche una sorta di turismo interno dove lepersone, sia ospiti che residenti in Trentino, potreb-bero viaggiare, muoversi, da una località all’altrascoprendo borghi e villaggi anche poco conosciutima certi di trovare una meta che propone una mani-festazione “garantita” e dia motivazione al viaggio. La promozione di tali manifestazioni dovrebbe

avvenire tramite la realizzazione di specifici stru-menti editoriali ed informatici e veicolata all’ester-no utilizzando i consueti canali pubblicitari e la reteinternet.Risulta altresì evidente la necessità di una pro-grammazione anticipata da parte delle singole ProLoco delle manifestazioni di qualità, al fine dipoter realizzare pacchetti offerta e di conseguenzapromuovere il tempo libero non più come occasio-ne di intrattenimento, ma come motivazione divacanza. Il successo di tale progetto è naturalmente diretta-mente proporzionale alla possibilità che possa esse-re riconosciuto dalla Trentino SPA, in particolareper gli aspetti legati alla promozione, nonché esoprattutto dal Servizio Turismo della ProvinciaAutonoma di Trento al quale si chiede una partico-lare attenzione nella concessione di contributi versoquesto tipo di manifestazioni che permettono di fide-lizzare il turista in vacanza in tutto il Trentino. In definitiva le nostre Pro Loco sono al bivio,possiamo emergere e diventare importanti“attori” del tempo libero Trentino, oppurerimanere al palo ed essere considerati…comeorganizzatori di tradizionali feste e sagre.

Buongiorno!Sono il segretario della Pro Loco di Carisolo, nell'am-bito turistico della Val Rendena.La Pro Loco gestisce un ufficio turistico con 2 dipen-denti a tempo pieno, tutto l'anno e con un bilancioannuale di circa 200.000 Euro. Negli ultimi 10 annila Pro Loco di Carisolo ha subito una forte trasforma-zione raddoppiando il volume d'affari e triplicando leattività. Per questo 2 anni fa ci siamo dovuti fermareper riflettere sul futuro. Dopo un anno di studio e ilriassunto della redazione del bilancio di responsabilitàsociale ci siamo accorti che eravamo qualcosa di più diun gruppo di amici che organizzavano manifestazionied eventi. Eravamo diventati un punto di riferimentoper la nostra comunità e per i turisti ospiti del nostropaese. Oggi all'interno del nostro Consiglio d'Ammi-nistrazione c'è una commissione che si riunisce periodi-camente per discutere ed individuare gli obiettivi fon-damentali e i metodi per raggiungerli. Nelle riunionidella commissione sono emersi interrogativi su qualesia il significato della Pro Loco e su quale sia il ruoloche ricopre per i prossimi anni. Spero quindi che leconclusioni da noi raggiunte che esporrò brevemente inquesto intervento possano essere d'aiuto per riafferma-re l'importanza e il ruolo che le Pro Loco rivestono econtribuire a far sì che la Provincia Autonoma di Tren-to, oggi rappresentata dall'assessore Tiziano Mellarinie dal consigliere Adelino Amistadi, riesca a concretiz-zare il riconoscimento che abbiamo ottenuto con lamodifica della legge 8. Il turismo sta cambiando, dovràcambiare anche il ruolo delle Pro Loco? Nelle riunio-ni del bilancio di responsabilità sociale è emerso che ilruolo delle Pro Loco deve rimanere quello che i nostrifondatori ci hanno tramandato. La Pro Loco deve esse-re l'anello di collegamento tra la comunità, i turisti, gli

organi preposti alla promozione turistica e l'ammini-strazione pubblica. Noi miglioriamo la qualità dei ser-vizi offerti tra le diverse località e contribuiamo a riqua-lificare l'offerta turistica trentina. Da una piccola inda-gine da noi svolta, abbiamo scoperto che la Val Ren-dena in estate è la destinazione ideale per il turismofamiliare, più propenso a ritornare negli anni. Nel dia-logo che instauriamo con i nostri turisti sentiamo il lorodesiderio di vivere delle esperienze nuove, di darci sug-gerimenti per migliorare. I turisti ci supplicano di fareattenzione a non sciupare l'ambiente naturale che ci cir-conda e sono persone che si realizzano nella vacanza, adarci una mano nelle nostre feste. Sono però anchequelle persone che ci mettono in guardia e ci fannonotare che non è sufficiente spendere milioni di Euro inpromozione turistica se poi ci dimentichiamo delle cosesemplici, ad esempio di sostituire la panchina in legnoche è marcita sul ciglio di un marciapiede. Riteniamoquindi che la promozione turistica che Trentino S.p.Ae le aziende turistiche di ambito propongono non pos-sa essere completa se poi non c'è sul territorio chi acco-glie il turista, chi offre cultura, tradizione, animazionee spettacoli, chi offre la possibilità agli ospiti di inte-grarsi con il nostro territorio, chi si accorge che quellapanchina era proprio da sostituire. Il turista del terzomillennio è molto esigente e, se motivato e soddisfattodella sua vacanza, tornerà anche in futuro. Ci piacechiamare il turismo delle Pro Loco "turismo alternati-vo", turismo che contribuisce a sostenere l'economiatrentina presentando modalità sostenibili per il territo-rio, dove le comunità siano preparate ad accogliere ilturista.Concludo chiedendo all'assessore al turismo TizianoMellarini e all'assessore Amistadi di lavorare assieme anoi perché alle Pro Loco venga riconosciuto un potere

Modesto Povinelli - Pro Loco di Carisolo

Gli interventi

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decisionale che sia dignitoso e proporzionato al valoreaggiunto che regaliamo a questo settore. Proponiamoinfine per quanto riguarda l'aspetto finanziario che sistabilisca un rapporto percentuale di ciò che l'ente pub-

blico deve investire nella pura promozione e di ciò cheinvece deve riservare ai servizi offerti dalle Pro Loco acompletamento del prodotto trentino.

Conosco le Pro Loco da 10 anni. Le conosco perché hoiniziato a collaborare con la Federazione Trentina dellePro Loco per la realizzazione della rivista "Centopae-si". Questo rapporto è diventato più stretto nel momen-to in cui si è deciso con la Federazione di fare una ricer-ca a livello europeo per capire quale era la realtà delvolontariato turistico in Europa. Fu deciso quindi difare un apposito convegno; Presidente della Federazio-ne era Roberto Tonezzer e Vicepresidente ArmandoPederzolli. Il convegno risultò molto interessante e neuscì un protocollo d'intesa tra sei strutture associative divari paesi europei. Questo protocollo d'intesa fissavaalcuni punti fondamentali: la necessità di promuovere ilvolontariato turistico in Europa, che, purtroppo, eraallora una parola sconosciuta e quindi si decise di avvia-re iniziative comuni. Ci siamo rivisti in Spagna, a Valladolid, presso la Fede-razione dei consorzi turistici spagnoli, un ente moralediffuso, ma non con le potenzialità e le capacità del pro-dotto italiano. Ci siamo incontrati poi a Ladispoli, nel-la sede dell' UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d'I-talia). Si è tenuto anche un convegno a Ragusa nel2003 e, ultimamente, di nuovo nella sede nazionaledell' UNPLI. La rete europea delle associazioni, chenoi abbiamo chiamato all'inizio "turismo no-profit", èdiventata un gruppo europeo di interesse economico, unGEIE, una forma giuridica tipicamente europea, cheriunisce inizialmente sei realtà. E' importante per noi capire che cosa significa il turismoche "cambia". Siamo appena nati e quindi siamo in pro-cinto di iniziare l'attività in collaborazione con il Dipar-timento Europa dell'UPLI che nel frattempo ènato.Attivare, diciamo una serie di servizi per la mobi-lità, per il confronto, per l'incontro tra differenti sogget-ti di paesi culturalmente diversi. Ma il fenomeno ProLoco è un fenomeno tipicamente italiano. Altri paesinon sanno neancheche cosa significhivolontariato. Il Porto-gallo dopo anni di dit-tatura non è stato permolto tempo in gradoneanche di concepireun'attività di volonta-riato, definito comepotete immaginare dacerte persone "sovver-sivo". Il turismo fran-cese è un turismo piùsociale, volto a preser-vare i pensionanti mol-to diverso dal nostro,anche se ben organiz-zato. Quindi quest'incontro ci pone necessariamente proble-matiche di bivio, di incrocio, di confronto con gli altri edi forme di collaborazioni comuni per tutti. È chiaro cheio e le Pro Loco, ci poniamo queste domande ancheperché oggi cerchiamo un'identità che poi si confrontanel corso di fenomeni, di una situazione in movimento.

È complicato, però, alcuni punti fermi li abbiamo: ilvalore del volontariato e la capacità di promuovere losviluppo di territori. Tutte queste realtà sono legate alterritorio, legate a delle comunità, o siano zone di deri-vato industriale o piuttosto zone rurali ma in ogni casoc'è una partecipazione della gente a valorizzare la pro-pria comunità a richiamare i turisti, abbellendo o risol-vendo i problemi all'interno della comunità.Il GEIE vorrà inserirsi in questo contesto, dando dei

servizi, favorendo la libertà di incontro su questa base,un incontro di persone, un incontro di attività promuo-vendo in breve quello che è chiamato la partnership, ilpartenariato fra diversi paesi e quindi favorendo degliscambi per un altro tipo di turismo sempre nel segnodell'identità e dello sviluppo locale. Su questo poi ciconfronteremo man mano che andremo avanti. Tuttiquesti discorsi comportano delle riflessioni. Perché nelcorso di questi anni, precisamente dal '98 che ci occu-piamo di turismo - noi l'abbiamo chiamato turismo no-profit. Naturalmente i temi della professionalità, delconfronto col territorio e dello sviluppo locale, sono sta-ti affrontati. Allora qui alcune cose su cui prestare atten-zione, perché professionalità è una bella parola ma biso-gna stare attenti che non diventi professionismo, che sisia professionali, non professionisti, che si sia adeguatiai cambiamenti ma non omologati. Questo è importan-te perché se il turismo cambia, anche il mondo cambiae le situazioni in cui ci veniamo a trovare … MarcoZeni mi ha sorpreso molto perché ha citato l'incremen-to dell'immigrazione: è un fenomeno che ci riguarda, enon può non riguardare il mondo che cambia, il turismoche cambia, la stessa composizione delle Pro Loco. C'èuna chiusura dentro le comunità nell'identità, ma non èsolo per il Trentino. C'è per i sardi, c'è per i siciliani, c'èper altre componenti, è una cosa di cui dobbiamo tene-re conto. Non possiamo pensare che lo sviluppo signifi-

ca che il mondo è bloc-cato, perché non saràcosì. Io penso che, perchiudere, noi dobbia-mo esportare il model-lo Pro Loco e nondimentichiamo che c'èanche una necessità dicontaminazione, inqualche modo, che ilmondo che cambiacomporta questo atteg-giamento di intercultu-ralità, di andare nelsegno di un turismodal volto umano, per-ché sono le personeche sono la forza delle

Pro Loco. Il bivio è stato oltrepassato, sono d'accordocon Armando Pederzolli, siamo arrivati al bivio, peròdopo il bivio la strada ha ancora più corsie. Attenzione,facciamo attenzione, cerchiamo di fare in modo di nonandare in quella direzione. Grazie.

Massimo Fotino - GEIE

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Chesi Rodolfo - Pro Loco di SpiazzoSono della Pro Loco di Spiazzo, una Pro Loco chefino a qualche anno fa era inserita nel Consorzio ProLoco della Val Rendeva, attualmente nella A.P.T. ,non è colpa nostra. Condivido tutte le argomentazioniportate oggi in questo dibattito. Sono d'accordo che èfinita l'era della festa della birra e dobbiamo guardareoltre. Spero che la Provincia sia sensibile e soprattuttosappia trovare un canale di privilegio ai finanziamentidelle manifestazioni locali. Siamo arrivati a un bivio estiamo andando verso quello che è l'evoluzione turisti-ca futura e tutto quello che comporta. Non vorrei chesignificasse timore. Ho una sensazione che coloro chevivono sul turismo non siano tutti consapevoli di que-sto. Dovremmo anche investire un pò del nostro temponel fare una promozione interna, nel fare riscoprire lacultura e tradizioni della provincia, ormai perse. Annifa eravamo molto più attenti a queste cose. Adesso arri-

viamo all'assurdo, abbiamo operatori turistici che lavo-rano in alberghi o ristoranti che non sono mai andatisulle Bocchette, non sanno nemmeno dove si trovano.Questo si nota quando il turista chiede delle informa-zioni e non riceve risposte esaurienti, molte volte ne sapiù lui. Questo crea disagio e difficoltà anche se lastrategia è vincente. Penso che forse dovremmo risensi-bilizzare tutti i nostri paesani e coinvolgerli in un ragio-namento turistico, anche se è molto difficile farlo condelle persone che si ritengono " fuori dal turismo ". Delresto viviamo in un paese a livello nazionale, dove mi èrimasta impressa una frase letta su di un giornale eco-nomico di qualche mese fa: "la produzione del mese dimarzo è inferiore a quella dell'anno precedente perchéci sono state le vacanze pasquali". Come se l'industriadel turismo non potesse creare la ricchezza del paese.

DALLA FEDERAZIONE

Buon giorno a tutti!Qualche esperienza di Pro Loco ce l'ho. Ho fatto perpo' di anni il Presidente della Federazione e il Presi-dente di Consorzio. Non ho mai fatto il Presidente diPro Loco, forse anche perché c'era qualcuno miglioredi me che poteva farlo, quindi è andato avanti benissi-mo così. Effettivamente oltre che gli slogan, oltre che glistudi, le ricerche di mercato, bisogna tornare un po'indietro. I turisti venivano da noi prima che ci fosse lapromozione turistica, prima che ci fossero le ricerche dimercato. Non so perché ci venivano, allora. Forse per-ché trovavano l'accoglienza. Uno degli spunti sui qualila Federazione dovrebbe impegnarsi e forse io ho sba-gliato in quegli anni a non pensarci, è sulla perdita …il calo della qualità. Credo che sia obbligatorio che chisi impegna in una Pro Loco debba rispettare un certodecalogo e questo deve essere diffuso dall'ente prepo-sto, che io individuo nella Federazione. Prima di tutto,prima di strategie, di grandi cose, ci deve essere undecalogo. Nella mia esperienza, e credo che Redi Pol-lini mi è testimone, noi conosciamo il numero degli arri-vi, delle presenze. Io chiedo al signor Mellarini se hamai fatto un'indagine delle fughe. Quanti turisti per-diamo all'anno, nel senso che noi li portiamo in Trenti-no e poi qualcuno non li fa più tornare, perché magarinon siamo in grado di trattenerli, perché magari peruno sgarbo, per un servizio di qualità non eccelsa nonritornano più. Io nella mia breve esperienza - diciamo -mi ricordo un albergo che denunciava mille turisti almese a prezzo pieno, evidentemente in quel momentola domanda era forte. Credo che sia importante con-servare la ricchezza che portiamo in luogo. Cioè la pro-

mozione che l'azienda, la S.p.A. Trentino fa deve esse-re positiva, nel senso che quando arrivano da noi ècompito nostro valorizzarli. Credo che è un qualcosa dipazzesco pensare a quante persone invece facciamoscappare. Allora lo ripeto ancora. Il decalogo dellaProvincia secondo me è uno degli elementi fondamen-tali sui quali deve essere impegnata la Federazione.Credo che la qualità Pro Loco Trentino sia un marchiosemplice che non ha bisogno di grandi studi grafici mache sia semplicemente la volontà delle Pro Loco diimpegnarsi in un circuito che dia una risposta pratica.È una cosa che non necessita di grandi investimenti masemplicemente della convinzione da parte dell'Aziendadi Promozione del Trentino e della Federazione chequesto sia un marchio da vendere. Poi tornerei comun-que a guardare l'aspetto del volontariato che è diventa-to come una professione. Prima è intervenuto Povinel-li. Lui lavora in Pro Loco come qualcuno altro in que-sta sala. Credo che la Pro Loco abbia creato anche deiposti di lavoro. Ora che anche la Provincia sta rivisi-tando quelli che sono un po' gli aspetti organici suoiinterni, non garantendo più quel posto pubblico chenegli anni '80 - '90 era capace di dare, ora anche que-ste nicchie di economia sono importanti per creare quelnuovo tipo di lavoro. Lavoro basato magari sulla mobi-lità, non sulla garanzia del posto fisso per tutta la vita,però creare quell'economia che a noi trentini serve, per-ché noi viviamo in una regione che è in questo momen-to ricca per trasferimenti, ma è ricca di territorio, e que-sto territorio va sicuramente valorizzato. Questa valo-rizzazione tornerà sicuramente a nostro vantaggio.Grazie.

Roberto Tonezzer - Pro Loco di Tione

Con Marco Raffaelli mi trovo spesso d'accordo e oggicondivido le sue proposte. Credo che non ci siano con-fini per il turista e non ci debbano essere confini fra ivari ambiti del sistema turistico trentino. Però, anche sesono un sognatore con 30 anni di lavoro nella Pro Lococredo che per concretizzare i progetti suggeriti da Raf-faelli bisognerà lavorare molto, anche se il grandesogno sarebbe, anzi è, quello di costruire un progetto

marketing delle Pro Loco trasversale sul territorio delTrentino insieme alle APT. Ovvio che questo non èsemplice. Noi abbiamo avuto anche quest'anno qual-che esperienza negativa con qualche APT che è con-vinta di fare turismo perché si chiama A, B o C e nonperché è inserita in un contesto che si chiama Trentinocon le Dolomiti il Garda le Alpi ed in questo territorioessa è inserita. Quindi è importante che le Pro Loco

Chesi Rodolfo - Pro Loco di Spiazzo

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pian piano riescano a far riconoscere quanto propon-gono. Oggi siamo al bivio, ma c'è un bivio che abbia-mo incontrato qualche anno fa. Abbiamo scelto duestrade la prima è quella della Pro Loco che giustamen-te come, ricordato poco fa, continua la propria attivitàdi animazione con iniziative sul territorio perché se ilturista non si trova a suo agio o se la panchina o l'am-biente del paese non è adeguato non ci sta bene, non citorna più. Dall'altro il Consorzio Turistico rappresentail superamento del campanile attraverso un progetto direte delle Pro Loco di un territorio. Come già dettoangoli di Trentino da scoprire oppure i progetti di turi-smo rurale che si stanno costruendo con TrentinoS.p.A. ci consentono di prendere una strada nuova e

di essere soggetti attivi e considerati come previsto dal-la legge provinciale 8. Ricordo quanto detto e condivi-so un anno fa ad un convegno in Val di Non anche dachi è presente oggi, mi riferisco al coordinatore MarcoZeni, all'assessore, a Marco Raffaelli, ad ArmandoPederzolli: "nel progetto per il turismo trentino noi (inteso come Pro Loco e Consorzi) vogliamo esserci".Dobbiamo lavorare tutti quanti per costruire questoprogetto, perché in fondo, mettendo insieme il lavoro ditutte le Pro Loco - sono ben 166 da quella nata nel1821 a Pieve di Tesino a quella nata giovedì scorso nelcomune di Denno - si può creare un puzzle, si puòcostruire un quadro del turismo e del Trentino comple-to a beneficio del turista.

Santo Rattin - Presidente Consorzio Turistico Valle del Vanoi

Voi sapete che il Vanoi si trova a oltre 100 km da Tren-to. Ringrazio i colleghi che in una decina sono scesioggi, questo testimonia quanto sentano il bisogno dicomunicare e di impegnarsi e di come il convegnodimostra che ci siano delle persone preparate. Lodimostrano gli interventi di Redi e di Campregher epoi condivido molto l'intervento di Raffaelli in quantopenso che le Pro Loco devono fare un salto di qualità.Non sono più le Pro Loco del vogliamoci bene, faccia-mo una festa in famiglia. Sono, devono diventare unpolo di aggregazione. Noi stiamo già progettando, unpolo di aggregazione per tutte le società, sia sportiveche culturali, in modo da fare una promozione territo-riale. Le Pro Loco non esistono dove noi esistiamo,sono i luoghi diremo dimenticati, emarginati quasi nelcontesto generale, però quelli che rappresentano unarisorsa innovativa, perché noi non possiamo portare ilTrentino solo con Madonna di Campiglio, Riva delGarda e San Martino di Castrozza. Queste possonoessere le calamite. Però quando un turista viene a Rivadel Garda o a San Martino di Castrozza e trova moltagente, dice: "Qua mi ritrovo nella mia città." Bisognaricreare quelle condizioni di naturalità, di innovazionee anche di genuinità. Questo è quello che noi chiedia-mo e questo è quello che dà anche un valore aggiunto atutto il Trentino. Quindi non dobbiamo costruire,aggregare intorno a noi una serie, tutto quello che è iltessuto sociale-economico per poter promuovere, per-ché il turismo è promozione non degli albergatori mapromozione territoriale. Quindi è un invito agli asses-sori presenti perché possano intervenire per questi con-sorzi. Noi siamo entrati nell'ambito territoriale del Pri-miero - San Martino e Primiero. Siamo 3 persone, sia-mo 1/20 di quello che è la gestione del bilancio e rap-presentiamo 1/3 del territorio. Siamo 1/5 della popo-lazione del nostro ambito. Io quando lavoravo conl'APT, con la Provincia avevo interlocutori qualificati

e i progetti che noi presentavamo venivano sostenuti.Oggi ho qualche dubbio. Quindi vorrei pregare gliassessori competenti, ma non solo per quanto riguardail Vanoi, ma anche per le altre località dove ci sono pre-senti dei consorzi che si trovano nelle stesse condizionie nell'APT, perché ci sono grossi interessi di pochepersone, che possono cancellare il lavoro di tanti equindi bloccare anche quella che è la crescita persona-le di tutti, che è la crescita globale, la crescita umana.Grazie.

Righi - Vice Presidente Pro Loco di Carisolo

Sono il Vicepresidente della Pro Loco di Carisolo, leg-gevo prima il titolo del convegno "Pro Loco al bivio".Mi ha un po' spaventato questo bivio perché mi sonochiesto "Ma che senso ha portare a un bivio una ProLoco?" Mi viene in mente una frase di Baden Powellche diceva "Non importa dove sei ma la direzione in cuiti muovi". Credo che le Pro Loco di qualità devonoandare avanti nel seguito di una strada e non fermarsi

ad un bivio. Il turista sta cambiando, è sempre cambia-to, cambierà anche con gli anni, nel senso che 50 annifa aveva problemi a trovare l'albergo libero, adessomagari il problema è diverso, più complesso ed è piùdifficile anche dargli una risposta. Il suo ruolo tuttosommato è sempre quello: divertirsi, rilassarsi, passarele sue vacanze. E allora aggiungerei che secondo me èpiù importante il nostro ruolo rispetto al turista. Cosa 15

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dovremmo fare noi per il turista, qual è il nostro com-pito? Mi sono chiesto prima, quando il signor Rattinha fatto l'intervento sui comuni, sulle amministrazioniche danno alle pro Loco il finanziamento. Non sonoproprio del tutto d'accordo che ci sia sempre un buonrapporto. Secondo me non è abbastanza che il Comu-ne dia 1.000, 2.000, 6.000 Euro e ti dica "Bravo,adesso puoi andare". La Pro Loco ha bisogno di unastruttura e di proporre al Comune le strutture che man-cano. Le amministrazioni devono saper cogliere questerichieste e non come critica ma come una proposta a

vantaggio del turista.

Quindi la qualità va seguita anche dal finanziamento,perché non si può pretendere di proporre qualcosa diqualità quando non ci sono i soldi. Un'altra cosa mol-to importante che passa per la qualità è l'istruzione,perché si parla tanto di volontari, però non è facile fareil volontario di qualità. Il volontario a un certo puntodella serata ti dice "me ne vado a casa perché adesso ètardi". Bisogna responsabilizzare i volontari e le asso-ciazioni mediante opportuni corsi di formazione. Que-ste sono le cose da proporre per poter parlare di qua-lità e soddisfare il cliente quando si trova nella nostraregione.

Adelino Amistadi - Assessore Regionale

Lo scorso anno ho voluto mettere mano alla legi-slazione sulle Pro Loco e loro Consorzi, perchévolevo dare al ruolo delle Pro Loco quella iden-tità e quella dignità che meritano. Esse hannocominciato ad essere presenti sul territorio daquel lontano 1881 con la prima Pro Loco delTrentino e d'Italia, Pieve Tesino. Oggi sono pre-senti nella maggior parte dei Comuni e sono

strumento fondamentale e punto di riferimento per lacomunità trentina e costituiscono il braccio destro delleamministrazioni comunali. Sono uno dei più belliesempi di collaborazione fra cittadini e Istituzioni.Oggi va di moda la concertazione: ebbene le Pro Locol'hanno adottata da sempre.

Lo scorso anno ho voluto mettere mano alla legislazio-ne sulle Pro Loco e loro Consorzi, perché volevo dareal ruolo delle Pro Loco quella identità e quella dignitàche meritano. Esse hanno cominciato ad essere presen-ti sul territorio da quel lontano 1881 con la prima ProLoco del Trentino e d'Italia, Pieve Tesino. Oggi sonopresenti nella maggior parte dei Comuni e sono stru-mento fondamentale e punto di riferimento per lacomunità trentina e costituiscono il braccio destro delleamministrazioni comunali. Sono uno dei più belliesempi di collaborazione fra cittadini e Istituzioni.Oggi va di moda la concertazione: ebbene le Pro Locol'hanno adottata da sempre. Lo scorso anno ho voluto mettere mano alla legislazio-ne sulle Pro Loco e loro Consorzi, perché volevo dareal ruolo delle Pro Loco quella identità e quella dignitàche meritano. Esse hanno cominciato ad essere presen-ti sul territorio da quel lontano 1881 con la prima ProLoco del Trentino e d'Italia, Pieve Tesino. Oggi sonopresenti nella maggior parte dei Comuni e sono stru-mento fondamentale e punto di riferimento per lacomunità trentina e costituiscono il braccio destro delleamministrazioni comunali. Sono uno dei più belliesempi di collaborazione fra cittadini e Istituzioni.Oggi va di moda la concertazione: ebbene le Pro Locol'hanno adottata da sempre. Lo scorso anno ho voluto mettere mano alla legislazio-ne sulle Pro Loco e loro Consorzi, perché volevo dareal ruolo delle Pro Loco quella identità e quella dignitàche meritano. Esse hanno cominciato ad essere presen-ti sul territorio da quel lontano 1881 con la prima ProLoco del Trentino e d'Italia, Pieve Tesino. Oggi sonopresenti nella maggior parte dei Comuni e sono stru-mento fondamentale e punto di riferimento per lacomunità trentina e costituiscono il braccio destro delleamministrazioni comunali. Sono uno dei più belli

esempi di collaborazione fra cittadini e Istituzioni.Oggi va di moda la concertazione: ebbene le Pro Locol'hanno adottata da sempre. Lo scorso anno ho voluto mettere mano alla legislazio-ne sulle Pro Loco e loro Consorzi, perché volevo dareal ruolo delle Pro Loco quella identità e quella dignitàche meritano. Esse hanno cominciato ad essere presen-ti sul territorio da quel lontano 1881 con la prima ProLoco del Trentino e d'Italia, Pieve Tesino. Oggi sonopresenti nella maggior parte dei Comuni e sono stru-mento fondamentale e punto di riferimento per lacomunità trentina e costituiscono il braccio destro delleamministrazioni comunali. Sono uno dei più belliesempi di collaborazione fra cittadini e Istituzioni.Oggi va di moda la concertazione: ebbene le Pro Locol'hanno adottata da sempre. Lo scorso anno ho voluto mettere mano alla legislazio-ne sulle Pro Loco e loro Consorzi, perché volevo dareal ruolo delle Pro Loco quella identità e quella dignitàche meritano. Esse hanno cominciato ad essere presen-ti sul territorio da quel lontano 1881 con la prima ProLoco del Trentino e d'Italia, Pieve Tesino. Oggi sonopresenti nella maggior parte dei Comuni e sono stru-mento fondamentale e punto di riferimento per lacomunità trentina e costituiscono il braccio destro delleamministrazioni comunali. Sono uno dei più belliesempi di collaborazione fra cittadini e Istituzioni.Oggi va di moda la concertazione: ebbene le Pro Locol'hanno adottata da sempre. Lo scorso anno ho voluto mettere mano alla legislazio-ne sulle Pro Loco e loro Consorzi, perché volevo dareal ruolo delle Pro Loco quella identità e quella dignitàche meritano. Esse hanno cominciato ad essere presen-ti sul territorio da quel lontano 1881 con la prima ProLoco del Trentino e d'Italia, Pieve Tesino. Oggi sonopresenti nella maggior parte dei Comuni e sono stru-mento fondamentale e punto di riferimento per lacomunità trentina e costituiscono il braccio destro delleamministrazioni comunali. Sono uno dei più belliesempi di collaborazione fra cittadini e Istituzioni.Oggi va di moda la concertazione: ebbene le Pro Locol'hanno adottata da sempre. Lo scorso anno ho voluto mettere mano alla legislazio-ne sulle Pro Loco e loro Consorzi, perché volevo dareal ruolo delle Pro Loco quella identità e quella dignitàche meritano. Esse hanno cominciato ad essere presen-ti sul territorio da quel lontano 1881 con la prima ProLoco del Trentino e d'Italia, Pieve Tesino. Oggi sonopresenti nella maggior parte dei Comuni e sono stru-mento fondamentale e punto di riferimento per lacomunità trentina e costituiscono il braccio destro delle16

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amministrazioni comunali. Sono uno dei più belliesempi di collaborazione fra cittadini e Istituzioni.Oggi va di moda la concertazione: ebbene le Pro Locol'hanno adottata da sempre. Lo scorso anno ho voluto mettere mano alla legislazio-ne sulle Pro Loco e loro Consorzi, perché volevo dareal ruolo delle Pro Loco quella identità e quella dignitàche meritano. Esse hanno cominciato ad essere presen-ti sul territorio da quel lontano 1881 con la prima ProLoco del Trentino e d'Italia, Pieve Tesino. Oggi sonopresenti nella maggior parte dei Comuni e sono stru-mento fondamentale e punto di riferimento per lacomunità trentina e costituiscono il braccio destro delleamministrazioni comunali. Sono uno dei più belliesempi di collaborazione fra cittadini e Istituzioni.Oggi va di moda la concertazione: ebbene le Pro Locol'hanno adottata da sempre. Lo scorso anno ho voluto mettere mano alla legislazio-ne sulle Pro Loco e loro Consorzi, perché volevo dareal ruolo delle Pro Loco quella identità e quella dignitàche meritano. Esse hanno cominciato ad essere presen-ti sul territorio da quel lontano 1881 con la prima ProLoco del Trentino e d'Italia, Pieve Tesino. Oggi sonopresenti nella maggior parte dei Comuni e sono stru-mento fondamentale e punto di riferimento per lacomunità trentina e costituiscono il braccio destro delleamministrazioni comunali. Sono uno dei più belliesempi di collaborazione fra cittadini e Istituzioni.Oggi va di moda la concertazione: ebbene le Pro Locol'hanno adottata da sempre. Lo scorso anno ho voluto mettere mano alla legislazio-ne sulle Pro Loco e loro Consorzi, perché volevo dareal ruolo delle Pro Loco quella identità e quella dignitàche meritano. Esse hanno cominciato ad essere presen-ti sul territorio da quel lontano 1881 con la prima ProLoco del Trentino e d'Italia, Pieve Tesino. Oggi sonopresenti nella maggior parte dei Comuni e sono stru-mento fondamentale e punto di riferimento per lacomunità trentina e costituiscono il braccio destro delleamministrazioni comunali. Sono uno dei più belliesempi di collaborazione fra cittadini e Istituzioni.Oggi va di moda la concertazione: ebbene le Pro Locol'hanno adottata da sempre. Lo scorso anno ho voluto mettere mano alla legislazio-ne sulle Pro Loco e loro Consorzi, perché volevo dareal ruolo delle Pro Loco quella identità e quella dignitàche meritano. Esse hanno cominciato ad essere presen-

ti sul territorio da quel lontano 1881 con la prima ProLoco del Trentino e d'Italia, Pieve Tesino. Oggi sonopresenti nella maggior parte dei Comuni e sono stru-mento fondamentale e punto di riferimento per lacomunità trentina e costituiscono il braccio destro delleamministrazioni comunali. Sono uno dei più belliesempi di collaborazione fra cittadini e Istituzioni.Oggi va di moda la concertazione: ebbene le Pro Locol'hanno adottata da sempre. Lo scorso anno ho voluto mettere mano alla legislazio-ne sulle Pro Loco e loro Consorzi, perché volevo dareal ruolo delle Pro Loco quella identità e quella dignitàche meritano. Esse hanno cominciato ad essere presen-ti sul territorio da quel lontano 1881 con la prima ProLoco del Trentino e d'Italia, Pieve Tesino. Oggi sonopresenti nella maggior parte dei Comuni e sono stru-mento fondamentale e punto di riferimento per lacomunità trentina e costituiscono il braccio destro delleamministrazioni comunali. Sono uno dei più belliesempi di collaborazione fra cittadini e Istituzioni.Oggi va di moda la concertazione: ebbene le Pro Locol'hanno adottata da sempre.

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TIZIANO MELLARINI - Assessore al turismo della Provincia autonoma di Trento

Grazie ed il saluto più cordiale a tutti voi, ai Presi-denti ed ai delegati delle Pro Loco, al presidente del-la Federazione e al Direttore. Giustamente prima ilPresidente Pederzolli ha sottolineato quella sua fun-zione, il suo ruolo, e credo che lo svolga al di là del-la sua professionalità anche con affetto. Veramente,quando parla delle Pro Loco negli incontri o neimomenti di confronto anche con il sottoscritto, con la

mia struttura, si evidenzia, direi, questo aspetto parti-colare, che credo identifichi anche qual è il vostro impe-gno all'interno del tessuto turistico della nostra Provin-cia. Non ho partecipato alla prima parte dei lavori, che,da quanto poi ho sentito, sono state relazioni interes-santi. Ho avuto modo di sbirciare velocemente sia larelazione di Marco Raffaelli, che sempre più sta dan-do pungolo, stimolo, ma direi anche proposte di cresci-ta del prodotto turistico trentino, e poi anche da partedi due rappresentanti della Federazione, delle vostreassociazioni, anche con qualche proposte estremamen-te interessante. Mi riallaccio al marchio di qualità perle manifestazioni, per gli eventi che si organizzano sulnostro territorio a migliaia e non solo nel periodo esti-vo ma nel corso di 365 giorni l'anno e gran parte diquesti eventi è grazie esclusivamente al vostro impegnoe a chi partecipa gratuitamente alla crescita del luogo diresidenza e che vuol essere ambasciatore del prodottoturistico trentino.Non ultima, credo, l'illustrazione che il collega, non-

ché carissimo amico, Assessore Amistadi - ha svoltoper illustrare, qualcuno l'ha definita una leggina, qual-cuno una cura palliativa della legge 8. Io ritengo che èstato un passaggio fondamentale, un passaggio signifi-cativo, perché finalmente ha dato ragione al vostroimpegno, alla vostra professionalità, cioè di essere inse-riti nel nuovo contenitore legislativo dell'impianto turi-stico che è la legge 8. Una legge importante, che saràcompletata a breve anche dalla manovra finanziariadell'assemblea legislativa, con l' approvazione del con-tributo di scopo, cioè quella che viene chiamata la tas-sa sul turismo, quella della partecipazione dei privatialla programmazione e alla gestione, ma anche con-temporaneamente alla compartecipazione finanziaria.Questa riforma è stata voluta dal mondo imprendito-riale del settore turistico. È un contributo di scopo, chesarà applicato a partire dall'anno 2007, dopo ulteriorimomenti di confronto con le categorie e con le ammini-strazioni comunali, perché anche le amministrazionisono partecipi. Oggi direi che tutti i 223 Comuni han-no interesse verso il comparto turistico e qui mi richia-mo ad un intervento che ha fatto Santo Rattin nel par-lare del territorio: le punte di diamante sono le Dolo-miti, i laghi, le stazioni balneari, ma oggi, per esserecompetitivi sul mercato, c'è la necessità di inserireanche l'angolo più sconosciuto del Trentino, perchémagari quell'angolo può soddisfare la richiesta del turi-sta, un turista che è totalmente cambiato, un turista checerca proposte di nicchia e il Trentino ne ha molte dafar scoprire. Il contributo di scopo sarà riversato total-mente verso i territori, infatti i criteri saranno quelli disuddividerlo anche per le realtà maggiori, medie eminori del comparto turistico, saranno suddivisi anchefra i Consorzi delle Pro Loco, anche loro naturalmen-te utilizzeranno quelle risorse. Se un territorio, facciol'esempio della Valle del Chiese, riuscirà ad introitare

un milione di Euro da parte dei privati, saranno river-sati un milione di Euro al Consorzio. Ma se questoimpianto, che è stato voluto principalmente dagliimprenditori, non funzionasse, bisogna avere il corag-gio di rivederlo, di chiuderlo se necessario e di appron-tare un nuovo impianto legislativo. Questo è l'impegnoche io mi sono assunto. Si diceva prima "Pro Loco albivio". È giusto porsi un interrogativo. È giusto conti-nuare sull'operatività che avete svolto con estrema com-petenza seppur con uno spirito di volontariato, oppuredare un'accelerazione? Un'accelerazione verso unafunzione diversa. Prima qualcuno diceva "Forse stamancando il Trentino, con la cultura che è l'elementoprincipe, la cultura dell'accoglienza, la cultura dell'o-spitalità. Sono due parole facili da pronunciare e facilianche da capire, e per il prodotto turistico sono le fon-damenta. Ci sono tanti turisti, che non ritornano per-ché gli imprenditori non sanno fidelizzarli. L' impren-ditore deve andare incontro alle esigenze del turista.Conosco alcuni imprenditori, più di uno, che mi dico-no: "spendo forse 2.000 Euro all'anno per il listinoprezzi, perché la mia promozione la faccio all'internodella mia struttura ricettiva, della mia struttura alber-ghiera o della ristorazione oppure degli esercizi com-merciali e quant'altro, perché è lì che il turista natural-mente può essere soddisfatto o essere insoddisfatto.Questo va a vanificare gli sforzi, sia dell'Ente pubblico,sia della crescita imprenditoriale. C'è la necessità diagire con quello che è il marketing interno. Noi siamoprotagonisti del marketing esterno, perché il Trentinoprimeggia a livello nazionale e posso dire a livello euro-peo. Lo dico anche con orgoglio nei momenti che mitrovo a proporre il nostro prodotto, perché siamo visticome un'isola estremamente felice, che fa della proget-tualità, della programmazione, direi anche della lungi-miranza, i suoi punti di forza. Però all'interno siamoancora,come voto, tra il 5 e il 6.. Allora ben vengaanche l'intervento che ha fatto Righi nel dire 'momentidi formazione, momenti di aggiornamento', anche perle Pro Loco stesse, se le Pro Loco sono al bivio evogliono impegnarsi in modo più ampio e degno inquella che è l'accoglienza dei turisti. Perché anche ilmondo degli albergatori deve accorgersi che i momentid'intrattenimento dei turisti ci sono grazie al volonta-riato. Tutte le APT devono essere naturalmente piùdisponibili anche per quanto riguarda i finanziamentiper gli eventi che vanno solo a beneficio dei turisti, ospi-ti nelle loro strutture. Le Pro Loco hanno svolto, e sonoconvinto che svolgeranno sempre più, questa funzione,una funzione di alto e profondo significato. È per que-sto che il governo provinciale dovrà ancor di più dare lagiusta attenzione, in termini di semplificazione, comeha chiesto prima il Presidente Pederzolli, di impiantilegislativi, di sburocratizzazione, di andare incontro aquelle che sono le esigenze per un'elevata professiona-lità. Giustamente, dicevo prima, bisogna distinguerequello che è il professionista dalla professionalità. Sonodue cose magari congiunte, ma sono diverse per quan-to riguarda il mondo delle pro Loco. Perché quando ilsocio delle Pro Loco diventa professionista, poi vieneallettato da altre iniziative o magari da quello che ilmercato gli propone e non è più un volontario, madiventa un professionista, un operatore economico.Nelle nostre riunioni spesso affrontiamo l'argomento

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della formazione, mettendo a disposizione delle risorse.Perché, se noi non formiamo e non ci aggiorniamo, cre-do che il mercato oggi, con le sue insidie, ci penalizzifortemente con una ricaduta negativa sul tessuto socio-economico del nostro territorio, non solo sull'economiaturistica, perché parlare di turismo significa parlare diterritorio e di società. La prima necessità che si richia-ma della formazione è il marketing interno. Lo dicoperché voi credo siete, e lo siete in modo preponderan-te, degli attori primari per quanto riguarda i successidel nostro prodotto turistico. I dati sono quelli di unastagione estiva entusiasmante, sia in termini di arriviche in termini di presenze. Questo sta a significare chec'è stato anche un allungamento della stagione estiva: inPrimiero, ad esempio, il 70% delle strutture hannotenuto aperto fino alla fine di ottobre. Zone come ilPrimiero, la valle del Vanoi, il Tesino, saranno i pun-ti di forza dell'offerta turistica del 2010, 2015, 2020,quegli angoli cioè in cui l'ambiente, la naturalezza, lafanno da padrone. Oggi però c'è la necessità di impe-gnarsi ancora di più, per arrivare al top se vogliamoessere ancora protagonisti; e la strada da percorrere èquella di un prodotto autentico, della genuinità, di unprodotto di eccellenza. Creare cioè un Trentino in cuiil sistema, in cui tutti gli attori, naturalmente, sianocompartecipi. Perché una ricaduta negativa sul com-parto turistico, come dicevo prima, è pesante anchesugli altri aspetti dell'economia. Gli albergatori dovreb-bero acquistare prima di tutto i prodotti della terraTrentina, prodotti certificati e poi andare ad acquistarealtri prodotti. Anche le Pro Loco dovrebbero fare que-sta precisa scelta di allargare e di coinvolgere nel pro-dotto turistico anche il comparto agricolo, perchéabbiamo produzioni non solo in quantità ma soprattut-to produzioni di qualità. Quando è stata costituital'APT della Val Rendena, ho visto la costituzione, cioèla partecipazione azionistica, e avevano escluso total-mente la componente zootecnica, anche se l'economiaagricola in quella valle è la zootecnia. Sono gli alleva-tori che mantengono i prati in estate e un paesaggiostraordinario e non gli albergatori. Questo per dirvi chequi naturalmente c'è ancora un percorso da perseguire,anche con una certa caparbietà e dando anche delledirettive diverse rispetto al passato. Credo che il Tren-tino abbia tutte le potenzialità per arrivare all'eccellen-za dei risultati, potenzialità che sono ancora sconosciu-te come quegli "angoli sconosciuti del Trentino. Questesono le direttive, sono le linee guida che sono emersedal coordinamento provinciale del turismo cui il vostroPresidente partecipa, perché voi stessi siate protagoni-sti, e Armando Pederzolli partecipa, anche con assi-duità, alla conferenza del marketing territoriale, che è

la rappresentanza delle 15 APT e della vostra Fede-razione, in cui siedono tutti i 16 Presidenti. Credo chequesti siano segnali estremamente significativi perchépuò portare il proprio pensiero, può portare il propriocontributo e può soprattutto idealizzare qual è il vostroruolo, la vostra funzione. Le Pro Loco sono per noiimportanti, sono un elemento, un soggetto cardine diquello che è il contenitore turistico trentino, un conte-nitore naturalmente che è in crescita, grazie ad un'e-levata territorialità, perché bisogna dar merito ancheagli investimenti che sono stati fatti in questi anni. Indue anni di assessore ho finanziato quasi cento alber-ghi, tramite la struttura, con 28 milioni di investimenti.Gli altri li hanno messi gli imprenditori, proprio perchéoggi c'è la volontà anche di un restyling delle strutturericettive. Però, se sta bene - credo - un restyling da par-te delle strutture ricettive o della ristorazione, c'è la con-seguente necessità di avere la giusta cultura dell'acco-glienza. La cultura dell'accoglienza può essere fattaanche da chi è addetto alla pompa sugli impianti di car-burante all'interno dell'autostrada. Quando ero Sinda-co, il ruolo che hanno i Vigili Urbani è anche quello dirappresentare per primi l'identità di una comunità.Perché sono loro, naturalmente, se si presentano concordialità, con una conoscenza del territorio, a dimo-strare che vogliono essere ambasciatori del proprio ter-ritorio. Allora noi anche qui dobbiamo essere, direi,più orgogliosi di quella che è la terra trentina, di quel-lo che è il prodotto turistico trentino, soprattutto neiconfronti dei turisti, ma anche al di fuori, credo, delnostro territorio. Perché siamo una terra, naturalmen-te, che viene scelta, in estate ed in inverno, da gran par-te degli italiani. 4.300.000 arrivi, 30.000.000 di gior-nate di presenza: credo che siano numeri considerevoliche ci portano ai primi posti del prodotto turistico ita-liano. Ma c'è un altro interrogativo. Il Trentino ha lanecessità, e qui lo chiedo anche a voi e credo sarà unargomento di discussione all'interno delle vostre asso-ciazioni, della Federazione stessa, di dire: vogliamoarrivare ai 5 o 6 milioni di turisti oppure puntiamo sulmiglioramento, sul prodotto di qualità. Chiediamo solouna piccola percentuale in più e poi freniamo. Perchése arriviamo ai 6 milioni come qualcuno chiede è lasconfitta totale - credo - del turismo trentino perchésignifica la sconfitta dell'ambiente e noi governo pro-vinciale questo non lo vogliamo fare, ma vogliamo soloportare un prodotto di eccellenza, un prodotto che cipermetta di essere competitivi sui mercati e in cui le ProLoco saranno soltanto protagoniste, come lo sono statefino ad ora. Vi ringrazio ancora - credo - per l'impegno,per la professionalità ed auguro a tutti voi buon lavoro.

Un grazie particolare a MarcoZeni della RAI, che, in veste dimoderatore, ha condotto il con-vegno con competenza e profes-sionalità

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IPresidenti delle 12 Pro Loco dellaVal Rendeva, fra cui quello della neocostituita Pro loco di S. A. di Mavi-gnola, si sono riuniti giovedì 16 feb-braio presso la Sala Sociale del

Comune di Carisolo per confermare lapropria adesione al Consorzio delle ProLoco della Val Rendena ed iniziare a redi-gerne lo statuto. Il consenso è stato pres-soché unanime, anche se per motivi sta-tutari due delle Pro loco potranno aderiresolo in seguito.

La decisione di dare vita al consorzio è emersa nel-le ultime riunioni del Consiglio delle Pro Locodella Val Rendena, organo istituito dieci anni fadai presidenti delle pro loco, dal rappresentante diqueste presso l' A.P.T., Michelangelo Pavese e dalCircolo Culturale "Il Faggio Val Rendena" al finedi instaurare un dialogo costruttivo con l'A.P.T. diambito. Il Consiglio delle Pro Loco della Val Rendena èstato coordinatore delle varie edizioni della mani-festazione "I Carisoi i va par sul" ed ha collabora-to, nel 2005 all'allestimento dei ristori della 24h di

Mountain bike della Val Rendena. Gli obbiettivi a cui punta ora il Consiglio delle ProLoco sono: - definire quali siano il ruolo ed i compiti del

Consorzio e delle Pro Loco in Val Rendenagarantendo intrattenimenti e manifestazioni di"alta cultura" e qualità ottimizzando le risorse

attualmente disponibili, focalizzando quali sia-no i tasselli mancanti nell'offerta turistica di val-le per andare incontro alla domanda dei turistie di tutti coloro che lavorano o sono a contattocon il comparto turistico.

- riuscire ad ottenere per sé e per le pro loco del-la Val Rendena il giusto riconoscimento daparte degli organi preposti al turismo sia a livel-lo territoriale che provinciale, che non dovràpiù limitarsi a poco più della consueta "paccasulla spalla" ma dovrà trasformarsi nel ricono-scimento di un ruolo decisionale dignitoso eproporzionato al valore aggiunto offerto a que-sto settore e nella garanzia delle risorse neces-sarie allo scopo;

- promuovere collaborazioni con l'Azienda per ilturismo di ambito per una migliore promozionedel territorio.

I presidenti hanno poi espresso il desiderio che ilconsorzio sia costituito a "portata di pro loco" sul-la base delle reali esigenze delle stesse evitando didare vita ad una altro ente che comporti un aggra-vio economico per gli associati.

CONSORZIO PRO LOCO VAL RENDENAa Carisolo la prima riunione per la stesura dello Statuto

DALLE PRO LOCO

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LLaa ccrriissii eeccoonnoommiiccaa cchhee hhaa ccaarraatt--tteerriizzzzaattoo ggllii uullttiimmii aannnnii hhaa mmeessssooll''aacccceennttoo ssuullllaa nneecceessssiittàà ddii uunnaaggeessttiioonnee ooccuullaattaa ddeeii bbuuddggeett.. LLeessttrraatteeggiiee aaddoottttaattee nneell ccaammppoo ddeell

ttuurriissmmoo hhaannnnoo ppuunnttaattoo aallll''uunniiffiiccaazziioonnee ddeeiissooggggeettttii eeccoonnoommiiccii ee ddeeii sseerrvviizzii ee aallll''uuttii--lliizzzzoo ddii ssttrraatteeggiiee ddii mmeerrccaattoo cchhee rriissppoonn--ddaannoo aallllaa ddoommaannddaa ccoonn ooffffeerrttee oommooggeenneeeeee ssttaannddaarrddiizzzzaattee ee qquuiinnddii mmeennoo ccoossttoossee..IIll ssiisstteemmaa ttuurriissttiiccoo ttrreennttiinnoo nnoonn èè ssttaattooddaa mmeennoo eedd hhaa tteennttaattoo ddii aavvvviicciinnaarrssii aaqquueessttoo mmooddeelllloo..

Dal punto di vista economico il ragiona-mento è senz'altro ineccepibile, più gran-de è l'impresa o l'ente che gestisce e più ilprodotto è standard, meno saranno i costidi gestione e gli sprechi, di conseguenza ilprezzo del prodotto finale sarà più compe-titivo.Il problema sta proprio qui: c'è da chie-dersi, infatti, se la standardizzazione fac-cia bene al turismo che oggi più che maideve offrire esperienze uniche e irripeti-bili piuttosto che omologazione.Il turista, ed in particolare il target chesceglie la montagna, oltre che all'aspettoeconomico guarda sempre con maggioreattenzione alle tradizioni e alla cultura,esige che il territorio lo accolga e lo coin-volga; la sua vacanza deve essere arric-chita da nuove conoscenze con la popola-zione locale, deve essere un'esperienza insenso ampio.

Come si ottiene un valore aggiunto rico-noscibile e spesso non quantificabile omisurabile come invece sarebbe nellepretese della standardizzazione e nell'o-mologazione dilagante?E' in questo che va riconosciuto il ruolofondamentale delle Pro Loco e dei Con-sorzi Pro Loco per il futuro: le Pro Locodovranno essere l'anello di collegamentotra le comunità, i turisti, gli organi prepo-sti alla promozione turistica e le ammini-strazioni pubbliche. Solo le pro loco, percome sono strutturate potranno, a costiridotti, soddisfarele necessità deituristi, rendere piùumano il settoreturistico confe-rendo una nuovaidentità al modellodi vita che carat-terizza il trentino.In questo modol'offerta turisticatrentina, diventeràunica e irripetibilenel suo genere epiù appetibileanche dal punto divista commercia-le; in questo modoil turista non sisentirà più un soggetto a cui spillare deisoldi ma si sentirà parte attiva del nostrosistema.

Le 12 Pro Loco del futuroConsorzio delle Pro Locodella Val Rendeva

- S. A. di Mavignola (Pinzolo)- Carisolo,- Giustino,- Massimeno, - Caderzone, - Bocenago,- Strembo,- Spiazzo Rendena,- Pelugo, - Vigo Rendena, - Darè - Villa Rendena

UN TURISMO POSSIBILEdi Modesto Povinelli

foto sfumata

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DALLE PRO LOCO

Quando il 2dicembre 2004ho accettato ditrainare un'as-sociazione

come la Pro Loco di Ban-co, da alcuni anni quasiscomparsa, mi sembravaquasi una follia, uno sba-glio nella vita. Ora invecedopo questo annodi atti-vità mi rendo conto, oalmeno spero, di esserecircondato da persone pie-ne di entusiasmo e vogliadi fare.

La nostra Pro Loco è pressochéun'associazione di giovani, inquanto il più "anziano" ha 28anni e il più giovane 14. Quindicredo di essere riuscito a forma-re un gruppo di persone che siaiutano e scambiano idee fraloro, creando così un clima diarmonia.Le attività della Pro Loco nelcorso del 2005 hanno seguito unfilo logico in base anche allesagre e agli eventi che i fondato-ri della Pro Loco avevano prefis-sato e che poi negli anni sonostate sempre più integrate.Infatti la prima esperienza è sta-ta la Sagra del patrono del pae-

se, Sant' Antonio Abate, il 17gennaio. In questa occasioneabbiamo organizzato una rap-presentazione teatrale,in colla-borazione anche con la Filo-drammatica Amicizia di Rome-no, e grazie al pubblico numero-so siamo riusciti a inviare partedell'incasso della serata allepopolazioni colpite del maremo-to del sud-est asiatico.Cercando in ogni modo di crea-re un impegno fra Pro Loco eComunità abbiamo organizzatola Prima Festa sulla neve nei pri-mi giorni di febbraio e in segui-

to, nei giorni 22-23-24 aprile ilpaese è stato animato dalla Festaper il 110° anniversario di Fon-dazione del Corpo Volontariodei Vigili del Fuoco di Banco.La festa è stata uno stimolo perrendersi conto della partecipa-zione e dell' entusiasmo dellapopolazione di Banco e dei pae-si nelle vicinanze. Inoltre è statauna grande soddisfazione pertutte le persone che hanno colla-borato alla riuscita di questegiornate festive, avendo avuto unsuccesso senza precedenti.Alla fine di giugno è stata orga-nizzata una gita a Sirmione,conclusasi a Mozzacone conuna cena di pesce. La gita haavuto un successo inaspettato inquanto si è vista la partecipazio-ne di persone giovani e meno,del paese ma anche delle comu-nità vicine.L'altro appuntamento clou dell'attività della Pro Loco è stata laSagra della Madonna dellaNeve, una tre giorni ricca di atti-vità che hanno coinvolto un foltonumero di persone, in particola-re la domenica. A conclusionedell'estate è stata effettuata unagita a Gardaland.Per coinvolgere inoltre il paese, è

PRO LOCO DI BANCOI MIEI PRIMI 13 MESI DA PRESIDENTE

DALLE PRO LOCO

stata realizzata la prima rasse-gna di presepi intitolata "I prese-pi de Banc" dal 12 dicembreall'8 gennaio. A questa iniziativaha partecipato subito con moltointeresse gran parte della popo-lazione. I presepi, esposti in varipunti del paese, sono stati realiz-zati per lo più a mano con mate-riali riciclati, come la lana e lastoffa. In seguito sono stati pre-miati da tutti durante la festadella vigilia di Natale, tenutasinella caserma dei Vigili del Fuo-co di Banco.L'esperienza è stata particolar-mente positiva, infatti per la pri-

ma volta la comunità si è impe-gnata per la realizzazione diqualcosa per l'abbellimento delpaese, scoprendo il divertimentodi lavorare assieme per gli altri.Un obiettivo della Pro Loco èanche quello di rendere nuova-mente usufruibili le panche sullevie di Banco e cercare di pubbli-cizzare sempre di più il lago diSanta Giustina e l'unico puntodi ristoro sulle rive del bacino lo"Chalet al lago" poco conosciutoda gran parte della gente. Con-cludo invitandovi, cari lettori, apensare al ruolo del volontariatonel nostro territorio e a cercare ditrovare un punto di condivisonee incontro, in particolare per igiovani, in modo da farli sentireimportanti nella propria comu-nità.Infatti la Pro Loco ci impegnaaffinché possiamo dare qualcosaagli altri, "regalare" il propriotempo per avere poi la possibilitàdi arricchire il proprio bagaglioculturale, riscoprendo i valoridell'amicizia e del fare qualcosache renda felici gli altri.

Bonvicin Massimo Girardi Martina

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Lanno appena conclusosi è statoper la Pro Loco di Cavizzana unanno ricco di appuntamenti e disoddisfazioni. Il primo appunta-mento è stata la partecipazione al

Gran Carnevale Solandro: un esercito ditopolini ha invaso le vie di Terzolas.

A questo ha fatto seguito la visita culturale in AltaSavoia, che durante i tre giorni di permanenza hadato la possibilità di rivisitare per alcuni e per moltialtri di scoprire, un territorio che rappresenta un pez-zo di storia per il nostro Paese: molti sono stati infat-ti i cittadini di Cavizzana che sono emigrati in quel-le terre in cerca di lavoro, alcuni hanno poi fatto ritor-no al loro Paese, altri hanno fissato lì la loro dimora.Alla visita ufficiale al sindaco della cittadina diBoegè ha preso parte anche il Presidente del Consi-glio della Provincia di Trento Giacomo Bezzi.In luglio la Pro Loco di Cavizzana ha organizzatouna festa d'estate. Durante le tre serate si sono esibi-ti artisti di ballo liscio e di ballo latino-americano,questi ultimi corredati dalla coreografia di due balle-rine cubane.Significative sono state pure le iniziative di fine anno,partendo dalla notte della vigilia di Natale. Dopo laSanta Messa si è tenuta una breve fiaccolata per levie del Paese, animata dal canto Evenum Shalom,cantato in 7 lingue diverse: un messaggio di pacerivolto a tutta la comunità. Tutti, dai più anziani aipiù piccolini, hanno percorso le strade tenendo inmano una candela accesa simbolo della luce, nonchédi speranza e hanno ascoltato le profonde riflessioniinerenti al Natale, lette da alcuni ragazzi. Terminata la processione, i bambini hanno allietatoi presenti cantando due canzoni dinanzi al presepeallestito nella piazzetta adiacente alla Chiesa: unpresepe che quest'anno si è rivelato piuttosto insolitoe decisamente originale. E' stato costruito su iniziativa della Pro Loco ed incollaborazione con molti papà che, assieme ai lorofigli, si sono cimentati nella realizzazione della pro-pria casa. Ne è risultato il paese di Cavizzana in

miniatura con al centro la bellissima chiesa dedicataa San Martino: tutta una comunità pronta ad aprirele porte del proprio cuore per accogliere con gioiavera la nascita di Gesù.Con l'anno nuovo alle porte, la Pro Loco di Caviz-zana ha pensato di fare cosa gradita alla popolazio-ne proponendo un calendario molto speciale qualeaugurio di un sereno 2006. In esso, attraverso fotoantiche, vengono ripercorse alcune tappe significati-ve della vita, della storia, della cultura, in pocheparole della memoria collettiva di un piccolo Paesecome Cavizzana. Le immagini sono inoltre correda-te da una didascalia e da una breve riflessione o testopoetico.In definitiva un calendario come augurio di buon2006 a tutte le Pro Loco.

PRO LOCO DI CAVIZZANA …UN ANNO DOPO

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Dei 48 anni che conta la proloco di San le nuove esigenzedi San Lorenzo Lorenzo inBanale (è nata nel gennaio del1958), ben nove hanno visto

presidente la signora Enrica Bosetti.

Quasi un'istituzione nell'ambito del volontariato. Soprattutto una persona dinamica, molto disponibi-le, aperta a tutti quegli stimoli dai quali potevanonascere iniziative a favore del paese. Una persona che ha dato l'impronta all'associazioneattraverso la quale il nome di San Lorenzo si è fattodei bei giri per l'Italia, e non solo metaforicamentesulla stampa e in TV, grazie alla ciuìga, PresidioSlow Food.Poche settimane fa Enrica ha rassegnato le dimissio-ni; dimissioni rassegnate anche dalla segretaria, chedà queste informazioni. Dimissioni causate dalle dif-ficoltà di rapportarsi serenamente con la nuovaamministrazione comunale. Si è dimessa anche la vicepresidente Silvia Calvetti.Da qui la necessità di nominare una nuova direzio-ne. Cosa che è avvenuta nell'assemblea straordinariadei soci, convocata pochi giorni fa. Quella dell'assemblea è stata l'occasione per Enricadi fare un bilancio complessivo della sua attività. La ex Presidente ha detto, tra l'altro, nella sua rela-zione:"Di tutti, ritengo più significativi gli ultimi 4-5 anni,per il fatto che, scoppiato il caso "ciuìga", la ProLoco di San Lorenzo è diventata interlocutore privi-legiato di autorità senza pari in campo enogastrono-mico nazionale, e voglio dire Slow Food, e provin-ciale, e voglio dire la Camera di Commercio e Tren-tino S.p.A. Merito di felici circostanze, non mio di certo (sia benchiaro), ma di una collaborazione proficua conl'APT, che ha curato gli aspetti di promozione e dicollaborazione con l' amministrazione comunale (insintonia con la Famiglia Cooperativa), che ha curato

alcuni aspetti burocratici per arrivare al successo delPresidio Slow Food per la nostra Ciuìga.Abbiamo partecipato per due anni al Salone delGusto di Torino e a un'edizione della Fiera CibusTour di Parma con l'APT e la Camera di Com-mercio per la promozione della ciuìga, che dovrebbecominciare a diventare un importante veicolo pro-mozionale per San Lorenzo in Banale…" Ricorda-va inoltre la collaborazione con numerose associazio-ni di volontariato, le feste e le iniziative per animareil paese in occasione di circostanze quasi d'obbligo ealtre nuove. Ma non sono stati solo anni di luce quelli di Enricacon la Pro Loco. Ci sono stati anche problemi. Unoin particolare ha assillato la pro loco, lungi dall'esse-re risolto: quello degli appartamenti in affitto a sco-po turistico.Secondo la presidente dimissionaria (la preoccupa-zione era condivisa anche da molti membri delladirezione), le potenzialità ricettive extra alberghieredi San Lorenzo devono prendere vie nuove e la lorovalorizzazione deve avvenire con l'introduzione dinuove modalità di affittanza e di rapporto con gliospiti: quelli reali e quelli potenziali, per non rischia-re l'asfissia totale. Ultima nota, i conti. Lasciamo un conto che scoppia di salute, per usareparole tolte dalla relazione della presidente: un atti-vo sul ccb di quasi 26.000 euro e più di 7.500 euroda introitare dalla Provincia quale saldo del contri-buto assegnato per l'anno 2005.Alla nuova direzione (nella quale c'è una signoraomonima della presidente dimissionaria), compostaquasi per intero da persone che per la prima volta sicimentano con l'esperienza di far parte del direttivodell'associazione principe del paese, l'augurio disaper interpretare le nuove esigenze di San Lorenzo,con l'entusiasmo che caratterizza sempre un'espe-rienza nuova,.

Miriam SottoviaSegrataria dimissionaria

Nuovo corso per la Pro Loco di San Lorenzo

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CRONACRONACHE DCHE DALLEALLE

La Pro Loco di Lavis presiedutada Luigi Mogna e dal segretarioCarlo Farè era presente con unproprio gazebo, in occasionedella 1ª edizione della "Fiera

del Ciucioi", svolta nelle vie e piazze delpaese il 3-4 dicembre 2005.

Evento che ha coinvolto 230 ambulanti ed un pun-to espositivo (tendone eno-gastronomico) partico-larmente apprezzato dagli oltre 30.000 visitatori.La Pro Loco di Lavis, in questo specifico ambito,svolgeva la funzione di "cassa" per conto le varieditte espositrici, oltre a punto informativo per que-sta nuova manifestazione fieristica.

Lavis Presenti alla "Fiera del Ciucioi"

i soci della Pro Loco Lavis all'interno del polo fieristico coperto

Da trent'anni il giovedì grasso èfesteggiato nella frazione Sar-che di Calavino, grazie all'im-pegno dei volontari della loca-le Pro Loco - sorta nel 1972 -

oggi diretta dal presidente Walter Carlini edal suo vice Giancarlo Dalla Torre.

E' l'unico evento carnevalesco in questa giornatad'allegria e gioia in tutta la Valle dei Laghi, edanche per questo motivo è particolarmente affolla-

to. Da tutta la valle sono accorsi numerosi nel piaz-zale prospiciente la Cà Rossa, per gustare mac-cheroni con il ragù e delle ottime bevande calde,ma soprattutto per trascorrere assieme un pome-riggio in compagnia e tra amici. Molti i bambiniche hanno partecipato alla sfilata in costume, e chehanno applaudito un simpaticissimo clown per lagioia di grandi e piccini.

Sarche Trent-anni di festa carnevalesca

il giovedì grasso alle Sarche di Calavino

DALLE PRO LOCO

PRO LOCOPRO LOCOdi RRoobbeerrttoo FFrraanncceesscchhiinnii

Grigno Nadale soto i Porteghi

Giunta alla 10ª edizione lamanifestazione natalizia"Nadale soto i Porteghi"riscuote ogni anno un sempremaggiore interesse tra gli abi-

tanti del comune e dei centri la Bassa Val-sugana.

Un'iniziativa patrocinata dall'amministrazionecomunale, alla quale aderiscono tutte le associa-zioni del volontariato locale. All'interno dei "por-teghi" in via Vittorio Emanale II, distribuzione diprodotti tipici e raccolta fondi per iniziative bene-fiche. Questi i gruppi partecipanti: Pro Loco Gri-gno (portego de bascian) diretta dal presidenteElio Morandelli; vigili del fuoco volontari (porte-go cortio dei cioi) ; gruppo alpini (portego detoto); circolo anziani (portego de sciopeto); grup-po grotte Selva (portego dei becheri); gruppoSchützen (portego sciosela); gruppo donne (por-tego de ronca); u.s. Ortigara (portego de sala);ass.cacciatori e volontari Cri (piazzetta suor Filip-pina). Coinvolti nell'iniziativa anche la Famiglia

cooperativa, il gruppo missionario e la scuola ele-mentare Grigno e Tezze. Nel corso della festa prenatalizia annullo speciale filatelico su cartolinaartistica. Particolarmente ammirato il presepe raf-figurante la natività, allorquando la valle era unazona povera e coinvolta dai tragici eventi la primaguerra mondiale, opera dell'artista Mario Minatidetto Bas-cian.

il portego "bascian" del-la Pro Loco Grigno

Calavino Nadale soto i Porteghi

In occasione della rappresentazionedel "Presepe vivente" organizzatodalla Pro Loco di Calavino, nei gior-ni 26 dicembre e 6 gennaio 2006 inlocalità Mas, diverse iscritte al "Cir-

colo pensionati Alcide De Gasperi", annoallestito un mercatino a favore dei missio-nari locali.

Con il ricavato, corrispondente a 1320 euro, rea-lizzato dalla vendita di dolci fatti in casa, confe-zioni d'asciugamani, quadretti e stelle alpine arti-gianali, padre Giuliano missionario in Uganda,suor Roberta missionaria in Bolivia e don Dantedel Punto d'Incontro di Trento, potranno così ulte-riormente alleviare le sofferenze dei poveri e degliemarginati. Un'iniziativa benefica accolta conentusiasmo dagli abitanti di Calavino, oltre che dainumerosi visitatori la rappresentazione nataliziavivente.

Ada Sittoni e Laura Pederzollimentre vendono le torte al merca-tino missionario

La dizione del circolo pensionati è "Alcidede Gasperi" (ci tengono molto all'esattocognome dello statista con il de Gasperistaccato). Cognome confermato dalla stessafiglia Romana, loro madrina del circolo 27

DALLE PRO LOCO

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Diversamente da quanto sipotrebbe pensare, il carnevaleha origini molto antiche. Pro-babilmente a tradizioni pre-cristiane, che si ricollegano ai

riti saturnali (feste agonistiche in onore ildio Saturno) e lupercali (in onore diLuperco, dio protettore dei pastori e delgregge nell'antica religione romana).

Questo è un periodo dell'anno difficile da interpre-tare ma certamente è ricco di baldorie, durante lequali ci si dimentica (almeno per alcune ore) deiproblemi della vita d'oggigiorno. Orbene, se questo

era dunque l'obiettivo degli organizzatori del carne-vale a Brusino, piccola frazione di Cavedine, questihanno centrato brillantemente l'obiettivo. Molti,infatti, i partecipanti al terzo ritrovo carnevalescoorganizzato dalla locale Pro Loco presieduta daStefano Marcantoni, tra i diversi inseriti nel cartel-lone delle feste in costume coordinati dal Consorzioturistico Valle dei Laghi. Grandi quantità di mac-cheroni hanno così saziato gli allegri partecipanti,mentre tante mascherine hanno sfilato per le vie delpaese, al cospetto l'antica chiesa parrocchiale dedi-cata ai santi Rocco, Fabiano e Sebastiano. Unavera e propria festa di colori, un'esplosione di felicitàe una incontenibile genuina spensieratezza.

Brusino Spensieratocarnevale

La festa carnevalesca a Brusino Lo staff della Pro Loco

Se il detto "a carnevale ogni scher-zo vale", questo è stato sicura-mente rispettato in occasionedella festa carnevalesca a Ciagodi Vezzano.

Ritrovo in maschera organizzato dalla locale ProLoco, presieduta da Ada Cappelletti, presso ilparco pubblico della frazione, dove in molti hannoapprofittato della soleggiata anche seppur freddaprima domenica di febbraio, per gustare delleabbondanti porzioni di "bigoi", annaffiati da uncaldo vin brulè e dall'immancabile coriandolocaduto nel bicchiere. Molti, infatti, gli scherzettiorganizzati dai più giovani in questo piacevolissi-mo clima festoso, che è riuscito a radunare moltefamiglie della Valle dei Laghi. Tutti accolti con

simpatia e da un contorno musicale degno dellamanifestazione.

Ciago Spensierato carnevalemo

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DALLE PRO LOCO

La neve ed il freddo non hanno dicerto scoraggiato gli organizza-tori delle manifestazioni carne-valesche nelle frazioni di Lon eMonte Terlago. La prima, pro-

mossa dalla locale Pro Loco diretta daMirko Bortoli ed attiva in paese dalla finedegli anni '70, ha in ogni caso raccoltomolti amici.

Tutti assieme nella piccola piazza della frazionevezzanese al cospetto del Pè de Gaza, in un cli-ma di festa ed allegria. Più oltre, verso le prime

propaggini della Paganella, carnevale imbianca-to da una fitta nevicata anche per quello orga-nizzato dal gruppo alpini Monte Terlago. Granlavoro nel mescolare i maccheroni nei paioli agli"ordini" del capogruppo Roberto Depaoli, fortidi un'esperienza associativa ultraquarantennalee da una partecipazione popolare andata benoltre ogni aspettativa, visto il tempaccio in que-sta terza domenica di febbraio. Ma si sa, il car-nevale non può e non deve certo arrendersi per ilmaltempo. Troppa, infatti, la voglia di stareassieme, prima delle domeniche quaresimali ed isacri riti pasquali.

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Lon e Monte Terlago Mascherine imbiancate

Fondo Presenti alla 33A

Ciaspolada

carnevale a Lon eMonte Terlago

In occasione della 33ª edizione della"Ciaspolada", manifestazione agoni-stica abbinata anche ad una parteci-pazione non competitiva, utilizzan-do le racchette da neve (ciaspole),

svolta a Fondo in Alta Valle di Non loscorso 6 gennaio 2006, (ben 6173 gliatleti iscritti), determinante la collabora-zione offerta dalla locale Pro Loco.

Associazione turistico-promozionale istituita nellontano 1946, da due anni diretta dal giovane pre-sidente Francesco Piechenstein. Gli iscritti allaPro Loco di Fondo, sono stati occupati nella pre-disposizione dei pasti per i quasi 400 volontari,fortemente impegnati per alcune giornate nelgarantire il buon esito dell'evento sportivo. Il mag-giore per numero di partecipanti, a livello nazio-

nale, tra tutti gli sport invernali e che ogni annoattira oltre 20.000 turisti nell'Alta Valle di Non,localmente meglio conosciuta come Alta Anaunia.

DALLE PRO LOCO

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Pro Loco TASSULLO

ComuneTASSULLO LL A PRO LA PRO LOCO DI TOCO DI TAASSSULLSULLO O

E' LIETE' LIETA DI INVITA DI INVITARVI ALLARVI ALL AA31° EDIZIONE DELLA

23 APRILE 2006 TRA IMELI IN FIORE FESTA DI PRIMAVERAGara non competitiva di 5 /10 km

Il 23 Aprile 2006 si disputa la Quattro Ville in Fiore, una corsa di 5/10km attraverso mele-ti in fiore che tocca i quattro principali "borghi delle mele", Tassullo, Rallo, Pavillo e San-zenone. Non è una gara ma la aprono veri atleti che sfrecciano con leggerezza tra glialberi, seguiti da chi percorre l'itinerario semplicemente camminando per ammirare il sali-

scendi delle colline fiorite, Castel Nanno e Castel Valer che appaiono sullosfondo delle montagne innevate. All'arrivo, una confezione di mele a tutti e perchi vuole un buon pranzo sotto il capannone del magazzino. L'ospitalità qui èuna calda accoglienza, un vero regalo.

[Dall'articolo di Paola Manfredi sulla rivista Travaler 2005]

La manifestazione si svolgerà lungo le strade di campagna deicomuni di Tassullo e Nanno, fiancheggerà il castel Valer ed attra-verserà castel Nanno, offrirà a tutti i partecipanti l'occasione perammirare la splendida fioritura dei meli della Val di Non, epocain cui si afferma: la valle si veste da sposa.A contorno della manifestazione verranno allestiti bar e tavolecalda, bancarelle di prodotti tipici della Val di Non.

PER I PRIMI TRE GRUPPI PROVENIENTI DA FUORI PROVINCIA RIMBORSO SPESE DI 250, 150, 100 Euro

RICHIEDETE IL MATERIALE INFORMATIVO!PER INFORMAZIONI: Pro Loco Tassullo - P.za Carlo Antonio Pilati - 38010 TASSULLO (TN)Tel. 0463 451558 - Cell. 339 2496495 (ore serali) - Fax. 0463 450577 - E-mail: [email protected]

PARTENZA E ARRIVOLa manifestazione avrà luogo con partenza ed arrivo a Ral-lo presso il magazzino frutta.Orario di partenza domenica 23 aprile alle ore 9:30 nel-l'arco di un'ora.

RISTORITre distribuiti lungo il percorso e all'arrivo.

TEMPO DI PERCORRENZAIl tempo di percorrenza è di 3.5 ore ovvero fino alle quat-tordici.

ISCRIZIONIEuro 6,50 - alla partenza Euro 7,00Si ricorda che le iscrizioni per gruppi, associazioni, societàtermineranno venerdì 21 aprile 2006 alle ore 18:00. Possi-bilità di iscrizione on-line: http://www.cr-tassullo.net.

PREMIA tutti i concorrenti classificati entro le ore 14:00, ed in rego-la con i timbri di controllo, sarà consegnata la maglietta, unaconfezione di mele e block notes della manifestazione.Premi ai gruppi più numerosi.Ulteriori premi verranno sorteggiati tra tutti i concorrenti:ue mountain bike carraio cambio shimano 18vuna televisione a colori philips 14"un quadro del pittore debiasiAltri premi della manifestazione:premio speciale di Euro 500.00 ai primi tre gruppi piùnumerosi provenienti da fuori provincia così suddivisi: Euro 250.00 al primo gruppo, Euro 150.00 al secondo,Euro 100.00 al terzo.

RESPONSABILITÀL'iscrizione implica l'accettazione del presente regolamentoe solleva gli organizzatori da ogni e qualsiasi responsabilitàper infortunio, incidenti, danni derivanti a concorrenti o aterzi prima, durante e dopo la manifestazione.

ESTRATTO DAL REGOLAMENTO

LA PAGINA FISCALE

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