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COMPETENZE DELL’INERMIERE NEFROLOGICO: TRADIZIONE ED
INNOVAZIONE
QUELLO CHE FATE…
È COMPETENZA D.sa MARISA PEGORARO
PRESIDENTE FIL ITALIANA EDTNA/ERCA
CHI SONO IO :
• INFERMIERA DAL 1980
• ESPERIENZE DI LAVORO ALL’ESTERO COME INFERMIERA PROFESSIONALE (FRANCIA & GRAN BRETAGNA)
• IN AREA NEFROLOGICA DAL 1987 A TUTT’ORA
• COINVOLGIMENTO ATTIVO CON L’ASSOCIAZIONE EUROPEA DI INFERMIERI DI DIALISI E TRAPIANTO (EDTNA/ERCA) DAL 1990
• PRESIDENTE EDTNA/ERCA 1995
• FONDATORE ED ATTUALE PRESIDENTE IN CARICA DELLA FIL ITALIANA EDTNA/ERCA
• MASTER IN COORDINAMENTO
• LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE INFERMIERISTICHE ED OSTETRICHE
• ATTIVITÀ CLINICA PREVALENTEMENTE AMBITO EMODIALITICO –OSPEDALIERO, ASS. LIMITATA , DOMICILIARE –
• CO-EDITOR PER L’AREA NEFROLOGICA DELLA RIVISTA GTND DAL 2012
• ASSENZA DI CONFLITTI DI INTERESSE
PROFESSIONE INFERMIERE • “L’infermiere svolge una professione al servizio della salute e della vita.....e favorire, con la
collaborazione di tutto il personale sanitario, il progresso della salute nel Paese (Cod. Deontologico Italiano)
• …operatore sanitario, in possesso di Diploma Universitario abilitante e dell’iscrizione all’Albo professionale è responsabile dell’assistenza infermieristica generale (DM n. 739 del 14.09.94)
• ”L’assistenza infermieristica è preventiva, curativa , palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa ….”
• …Partecipa all’identificazione dei bisogni di salute della collettività,…
…Identifica i bisogni di assistenza infermieristica,….
…Pianifica, gestisce, e valuta l’intervento infermieristico, ..
…Garantisce la corretta appliccazione DELLE prescrizioni
…Agisce sia individualmente che in collaborazione
…Si avvale, ove necessario di personale di supporto
• LEGGE 42/99 definizione di INFERMIERE come «PROFESSIONISTA DI AREA SANITARIA» -
dal vocabolario TRECCANI:
professionista s. m. e f. [der. di professione] (pl. m. -i).
• 1. Chi esercita una professione intellettuale o liberale come attività economica primaria: un p. affermato, serio, stimato; ha sposato una ricca
p.; libero p., chi esercita una professione liberale in modo indipendente, senza rapporto di subordinazione nei confronti dello stato o di un datore di lavoro.
• 2. Chi pratica una disciplina sportiva come professione fondamentalmente retribuita (in contrapp. a dilettante): un p. della pallacanestro, del calcio, del pugilato; anche in funzione di agg.: ciclista, calciatore, pugile professionista
• 3 (cassola). te. per estens.: a. chi pratica un’attività, generalm. considerata occasionale e non lavorativa, come professione abituale; spesso in tono spreg.: i p. della letteratura, della politica. b. in senso fig. e iron., chi esercita abitualmente un’attività riprovevole o criminosa: i p. del crimine, del contrabbando, dello spaccio di droga. in partic., al femm., prostituta: marisa ormai s’è fatta la mentalità della professionista. va con chi la paga meglio un’attività riprovevolecriminosa: i p. del crimine, del contrabbando, dello spaccio di droga. In partic., al femm., prostituta: Marisa ormai s’è fatta la mentalità della professionista. Va con chi la paga
meglio(Cassola). c. Nell’uso com., chi svolge la propria attività lavorativa, qualunque essa sia, con particolare abilità e competenza: quel calzolaio è un vero p.; anche in funzione di attributo: il furto è stato certamente opera di ladri p.; come locuz. agg., da professionista, di ciò che è eseguito con notevole abilità e capacità professionale: il falegname
ha fatto un lavoro da p.; un furto da professionista.
dal vocabolario TRECCANI:
Professionalità s. f. [der. di professionale]. –
1. non com. L’avere carattere professionale: p. di un’attività, l’esercizio di tale attività
come professione.
2. Qualità di chi svolge il proprio lavoro con competenza, scrupolosità e
adeguata preparazione professionale
: avere, non avere p.; mancare di p.; possedere un alto livello di professionalità.
3. Nel linguaggio giuridico……..
professionalità, altre componenti: 1) fare al meglio delle proprie possibilità/abilità
2) avere un desiderio di eccellere
2) avere un’ etica del lavoro
IL «FARE» PROFESSIONALE È UN AGIRE CON COMPETENZA…..
• COMPETENZA:
“… CARATTERISTICA INTRINSECA INDIVIDUALE, CAUSALMENTE COLLEGATA AD UNA
PERFORMANCE EFFICACE E/O SUPERIORE IN UNA MANSIONE O IN UNA SITUAZIONE
VALUTABILE SULLA BASE DI UN CRITERIO STABILITO “
W. LEVATI, M.V. SARAO, IL MODELLO DELLE COMPETENZE. UN CONTRIBUTO ORIGINALE PERLA DIEFINIZIONE DI UN NUOVO APPROCCIO ALL’INDIVIDUO E
ALL’ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE. FRANCO ANGELI EDITORE, MILANO 2003
CAPACITA’ (ABILITÀ) , CONOSCENZE, ESPERIENZE FINALIZZATE.
“UNA PERSONA È RICONOSCIUTA COMPETENTE NON SOLO SE È CAPACE DI COMPIERE CON SUCCESSO
UN’AZIONE , MA ANCHE SE È CAPACE DI COMPRENDERE PERCHÉ E COME SI AGISCE …. DI AGIRE IN AUTONOMIA,…
DI REINVESTIRE LE PROPRIE COMPETENZE IN UN ALTRO CONTESTO “
• ESSERE IDONEO a.., TRATTARE di…, GIUDCARE ..se , RISOLVERE …quesiti….
• L’agire di un professionista, deve essere affrontato con criteri di professionalità (responsabilità)
• L’AGIRE PROFESSIONALE CREA COMPETENZA
I PERCORSI DI COMPETENZA
• PERCHÉ PARLARE DI COMPETENZA PROFESSIONALE
• QUALI I CRITERI PER DEFINIRE IL LIVELLO DI COMPETENZA DEL PROFESSIONISTA?
• COME DEFINIRE LA COMPENTENZA DI UN INFERMIERE?
• COME DEFINIRE LA COMPETENZA DI UN INFERMIERE DI AREA NEFROLOGICA ?
• MAPPA DELLE
COMPETENZE
Istituto per lo
Sviluppo della
FOrmazione dei
Lavoratori
L'infermiere 4/2009:
“Speciale competenze:
la valutazione. Perché
l'analisi delle
competenze”
COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI DEL SETTORE SANITARIO :
• ASSISTENZA
• EDUCAZIONE
TERAPEUTICA
• GESTIONE DEL SE’
• RICERCA
• CONSULENZA
• PREVENZIONE
• TUTELA DEI DIRITTI
• FORMAZIONE
Componenti presenti in tutti gli ambiti e specialità delle aree
assistenziali
IL CONTESTO NAZIONALE 2000-2017
SCELTA DI DEFINIRE LE
COMPETENZE PER AREA DI
PROFILO (DM 739. 94)
• INFERMIERE GENERALISTA IN
AREA CHIRURGICA
• INFERMIERE GENERALISTA DI
AREA MEDICA
• INFERMIERE DI SALUTE MENTALE
• INFERMIERE PEDIATRICO & ETÀ
EVOLUTIVA
• INFERMIERE DI AREA CRITICA
L’INFEMIERISTICA NEFROLOGICA ATTRAVERSA tutte le aree citate
medica (prevenzione, trattamenti conservativi)
chirurgica (accessi vascolari /dialitici, tx)
salute mentale (adattamento, cronicità,
depressione
pediatrica (patologie congenite/neonatali, età
evolutiva )
area critica (trattamenti intesivi, continui,
per acuti & acuzie)
COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI SPECIFICHE
L’INFERMIERE DI AREA NEFROLOGICA
AREE DI INTERESSE ASSISTENZIALE SPECIFICO:
DEGENZA EMODIALISI DIALISI
PERITONEALE
AMBULATORIO TRAPIANTO AREA
CRITICA
Articolo scaricabile “free” dal sito
www.witchig-editore.com
AREA NEFROLOGICA
degenza G
G
G G
G
G G
G
CP
CP
CP
CP
CP
CP
CP
CP
M
M
M
M M
TEAM ACCESSI VASCOLARI
H2O tecnologie
LM
AREA NEFROLOGICA
H2O tecnologie
TEAM ACCESSI VASCOLARI
LM
M
M
M
M
CP
CP
CP
CP
CP
CP
G
G
G
G
G
G
G
G
G
G
G
G
G M
degenza
1992-1994
Creazione di 2 gruppi di lavoro Produzione di 2 pubblicazione “core” per l’infermieristica di area
nefrologica
Aree assistenziali: Ambulatorio/pre dialisi Emodialisi, Dialisi peritoneale Trapianto Conservativo/palliativo Terapie intensive/IRA Dialisi pediatrica IDENTIFICA LE CONOSCENZE ASSISTENZIALI E TECNICO –SCIENTIFICHE NECESSARIE per ACQUISIRE COMPETENZE NEI VARI AMBITI PERCORSI DALLE PERSONE AFFETTE DA MRC nei diversi stadi DA UTILIZZARSI COME STRUTTURA DI BASE PER ATTIVARE PERCORSI DI FORMAZIONE SPECIALISTICA POST BASE (master e alta formazione)
Stàndard s. m. [dall’ingl. standard ⟨stä′ndëd⟩, che è dal fr. ant. estendart «stendardo»]. – 1. Livello, grado, tenore normale: lo s. di vita di un paese, di una famiglia; s. culturale, professionale di una categoria; nello sport, il grado di rendimento normale di un atleta: andare, essere al di sotto del proprio s.; ritornare al proprio standard. 2. Modello, tipo, norma cui si devono uniformare, o a cui sono conformi, tutti i prodotti e i procedimenti, tutte le attività e le prestazioni, di una stessa serie: fissare uno s., attenersi agli standard. Usi scient. e tecn.:
ESEMPLIFICA le COMPONENTI debbano essere presenti per una assistenza di qualità NELLE AREE ASSISTENZIALI TIPICHE DELLA NEFROLOGIA: degenza, ambulatorio, emodialisi, dialisi peritoneale, trapianto, area intensiva e area pediatrica. Definisce per le varie aree assistenziali standard di STRUTTURA: spazi, ergonomie, tecnologie, ausilii PROCESSO: modalità di utilizzo delle tecnologie, modelli organizzativi per l’assistenza, formazione del personale, raccolta e valutazione dei dati ESITO: quali indicatori possono essere usati per valutare l’efficacia di strutture e processi utilizzati
STANDARD & COMPETENZA
STRUTTURA
• Dove svolgo la mia attività, a quali strumenti, servizi, tecnologie posso accedere,
• Esiste uno spazio fisico dedicato,
• Quale qualifica/esperienza è richiesta
PROCESSO
• Quale modello organizzativo applico, lavoro da solo o in gruppo, lavoro a tempo pieno o parziale., ci sono percorsi (PDTA) prestabiliti, ci sono cooperazioni con altri entita
• Raccolgo dati di rispetto al lavoro svolto
ESITO
• Sono stati stabiliti dei criteri di qualità, dei punti di arrivo, delle condizioni da raggiungere dei benefici da osservare
• Verifico lo stato di salute, benessere dei pazienti
• Analizzo i dati raccolti
COMPETENZA &
QUALITA’ DI CARE
CONTENUTI MACRO DEGLI STANDARD DI PRATICA CLINICA
DEGENZA EMODIALISI DIALISI PERITONEALE
AMBULATORIO TRAPIANTO AREA
CRITICA
Il paziente è consapevole Della propria malattia e Dello stadi di gravita
Il paziente mantiene la migliore qualità di vita possibile
Il paziente mantiene la migliore qualità di vita possibile
Il paziente è informato , collabora e partecipa alle scelte cliniche
Il pazienti riceve idonei Interventi di qualità volti A salvare la vita e la funzio ne renale residua
Il paziente e la famiglia sono informati e partecipano alle scelte cliniche
ESEMPIO: DEGENZA
STRUTTURA
• Unità operativa specifica o inserita in altra; quanti posti letto, camere o cameroni
• Quanto personale qualificato e di quanto di supporto; degenza tx affiancata
• ………………
PROCESSO
• Primary nursing, team nursing, per fasce di attività,
• Case management, nominale/specifica, per PDTA; riunioni di servizio a tempi programmati ….
• Raccolta dati di andamento • ………………..
ESITO
• Durata della degenza media,
• Flebiti , piaghe, infezioni
• Cadute,
• Dimissione protette
• Consapevolezza della malattia
• …………………..
DEGENZA
•Capacità di prendere in carico la persona che manifesti problemi nefrologici nei vari stadi ed espressioni della progressione MRC: •Capacità di gestire il paziente portatore di sistemi di monitoraggio e/o somministrazione di trattamenti terapeutici o diagnostici •Capacità di gestire la relazione di aiuto con la persona assistita e la famiglia •Capacità di gestire le situazioni d’urgenza richieste dall’ U.O. identificandone prontamente la tipologia e attivando i primi interventi appropriati
ESEMPIO: EMODIALISI
struttura
• quali apparecchiature, quali trattamenti peQrsonale qualificato, personale tecnico, personale di supporto, materiale monouso,
• ……
Processi
• Modelli di assistenza, formazione del personale, tutor, RAV, controlli ematochimici, batteriologi
• Kt/V, incontri tra pazienti/con familgliari
• Colllaborazioni con altre UO, lista TX, radiologia intervt
Esiti
• % di fav , % di cvc, % di eventi avversi,
• Pz in lista tx,
• Disponibilità di diversi trattamenti,
• Dati di efficienza entro linee guida
EMODIALISI
• Capacità di valutare, durante la seduta i parametri vitali dell’assistito e di monitorarne l’andamento al fine di cogliere le possibili variazioni.
• Gestione accurata degli accessi vascolari
• Conoscenza teorica delle modalità di sostituzione della funzione renale;
• Conoscenza tecnica delle apparecchiature dialitiche e loro funzionamento.
• Conoscenza dell’impianto per la depurazione delle acque di dialisi.
• Capacità di pianificare ed attuare interventi di educazione terapeutica miranti a soddisfare i bisogni del malato cronico in trattamento dialitico
• Capacità di gestire le situazioni d’urgenza richieste dall’ U.O. identificandone prontamente la tipologia e attivando i primi interventi appropriati
LA COMPETENZA ED IL FARE COMPETENTE
• HANNO BISOGNO DI UN APPROCCIO «PROFESSIONALE» DELL’OPERATORE (FORMAZIONE PERMANENTE)
• HANNO BISOGNO DI UN CONTESTO (STRUTTURA) CHE SOSTENGA E SALVAGUARDI
• IL «CONTESTO» DEVO ESSERE ELABORATO CON I CRITERI DELLA PROFESSIONE ( PROCESSI)
• IL CONTROLLO DEL PROPRIO «CONTESTO» È UN ASPETTO DELLA PROFESSIONALITÀ (ESITI)
• OGNI PROFESSIONE HA IL DOVERE, ED IL DIRITTO, DI ESPRIMERSI NEL CONTESTO
• LA RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE NON È DELEGABILE
Paziente, qualità
delle cure
Competenza clinica
Tecnica
Relazionale
Assistenza specialistica competente
Modulare
personalizzata
Professionalità,
Automomia
Riconoscimento
Socio-economico
Formazione
Di base e specialistica
SVILUPPI RECENTISSIMI SU
COMPETENZA, RESPONSABILITA’, RICONOSCIMENTO
• COMPETENZA PERSONALE: FORMAZIONE PERMAMENE DI AREA, MASTER CLINICI, POSIZIONE
CONTRATTUALI
• RESPONSABILITA’: LEGGE «GELLI» (24/17): NESSUNA RESPONSABILITÀ PENALE È IMPUTABILE
AL PROFESSIONISTA CHE AGISCE IN SCIENZA &COSCIENZA, CHE CONOSCE ED IMPLEMENTA
NEL PROPRIO CONESTO LE LINEE GUIDA - STILATE DA SOCIETÀ SCIENTIFICHE DI AREE
SPECIFICHE E SPECIALISTICHE
• RICONOSCIMENTO: IL DOCUMENTO SULLE COMPETENZE RICONOSCE IL BISOGNO E LA
PRESENZA DI COMPETENZE SCECIALISTICHE NELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA.
• LA FEDERAZIONE IPASVI ha ATTIVATO UNA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI
DI AREE SPECIALISTICHE- PER STILARE LE LINEE GUIDA E DI BUONA PRATICA E STA RIVEDENDO
CON IL MIUR LE CARATTERISTICHE DEI MASTERE CLINICI DI AREA SPECIALISTICHE
• IL DECRETO ATTUATIVO DELLA «24» PENALIZZA TUTTE LE AREE INFERMIERISTICHE, SONO IN
CORSO AZIONI LEGISLATIVE D’UOPO
L’INFERMIERE…..fa la differenza
RICERCA EUROPEA
AV, QB, ….)
300 ospedali, in 9 paesi europei , 433730 pz 50enni ed oltre, degenze chirurgiche, 26416 infermiere, 2 anni di osservazioni.
RISULTATI: un aumento del carico di lavoro di 1 paz per infermiera, aumenta il rischio di mortalità ,
entro 30 gg, del 7% ed ogni 10% di aumento di infermiere laureate (L breve) era associato ad una
diminuzione della stessa del 7%. In condizioni di ricovero dove il 60% di infermiere è laureata ed
ognuna ha in carico 6 pazienti, i ricoverati hanno una mortalità inferiore del 30% rispetto ai contesti in
cui solo il 30% di infermiere ha la laurea e ognuna si occupa di 8 pazienti.
La nostra competenza modifica la QdL, mortalità degli utenti/pazienti
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO • NEPHROLOGY MANAGEMENT MODELS. M., DEL VECCHIO. G ITAL NEFROL. 2012 NOV-DEC;29(6):721-7
-PMID: 23229670.
• ISFOL – MINISTERO DEL LAVORO. CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE. 2004
• SPECIALE COMPETENZE/LA VALUTAZIONE. PERCHÉ L'ANALISI DELLE COMPETENZE, L'INFERMIERE 4/200
• IL TUTOR CLINICO MANUALE PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE. C. BOTTIO, C GUERRIERI,FRANCO
ANGELI EDITORE- 2011
• INFERMIERISTICA NEFROLOGICA : COMPETENZE ASSISTENZIALI GENERALI E SPECIFICHE. M.PEGORARO
ET COLL. G.DI TECNICHE NEFROLOGICHE E DIALITICHE, 1/2014, WITCHIG EDITORE.
• L’EVOLUZIONE DELLE COMPENTENZE INFERMIERISICHE. FNC IPASVI, DELIBERA 79 DEL 25 APRILE 2015
• STANDARD EUROPEI PER LA PRATICA DEL NURSING NEFROLOGICO EDTNA/ERCA 1994
• CURRICULUM EUROPEO ESSENZIALE PER UN CORSO POST-BASE DI NURSING NEFROLOGICO –
EDTNA/ERCA 1994