Corriere Cesenate 15-2016

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  • 8/18/2019 Corriere Cesenate 15-2016

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    Giovedì 14 aprile 2016

    Giovedì14 aprile 2016anno XLIX (nuova serie)numero 15euro 1,30

    15

    Poste Italiane spaSped. abb. postaleDL 353/2003(conv. in L.27/02/2004 n. 46)art. 1, DCB Forlì

    Redazione:via del Seminario, 8547521 Cesena

    tel. 0547 300258

    fax 0547 328812

    Cesena 13Otto trekkingsulle ormedi San Vicinio

    Preghiera 6Davanti al Duomoper i cristianiperseguitati

    Bcc Sarsina 17 A colloquiocon il presidente Alberto Giannini

    Diocesi 7Giornata vocazioniIl messaggiodel vescovo

    È stata una festa di popolo. Sabato scorso, in piazza San Pietro a Roma, durante la mensileudienza giubilare, papa Francesco ha ricevuto la Fisc, la Federazione italiana settimanalicattolici in occasione dei 50 anni della fondazione. Quasi seimila i partecipanti da tutta Italia,in rappresentanza delle 192 testate diocesane, fra cui il Corriere Cesenate . Da Cesena-Sarsina sono partiti quattro pullman che hanno portato nella capitale oltre duecentopellegrini. Sul sagrato, con il Pontefice, anche il vescovo Douglas e il vicario episcopale perla pastorale, monsignor Walter Amaducci ad accompagnare il folto gruppo di lettori e amicidel nostro giornale.Il presidente della Fisc, in una lettera a papa Francesco, ha espresso il grazie di tutta la grandefamiglia dei periodici cattolici e ha rinnovato l’impegno di dare voce a chi non ce l’ha.

    Primo piano alle pagg. 4 e 5

    Editoriale

    Speriamo qualcosa si muovadi Francesco Zanotti

     Avanti cosìT

    orniamo a parlare di recapito postale. Lofacciamo dopo la lunga lettera con cui isindaci del territorio si sono rivolti ai

    parlamentari locali e ai consiglieri regionaliperché si attivino visto l’allargarsi dellaconsegna a giorni alterni. Dopo lasperimentazione avviata a Cesena nel febbraioscorso, avvenuta nella sorpresa generale, daaprile la consegna della posta a singhiozzoviene estesa ai territori della valle del Savio.In redazione non trascorre giorno senza chearrivino lamentale da parte degli abbonati. Almomento non siamo in grado di stabilire conesattezza quanto sia estesa la mancataconsegna del nostro giornale. Per noi ogniabbonato ha un valore incredibile, sia per ilsostegno al giornale sia per il costantecollegamento che tiene uniti tutti noi in unatrama di amicizie e di rapporti che costituisce

    il tessuto connettivo dell’esperienza dellaChiesa impegnata nelle difficile mondo dellecomunicazioni sociali.Ecco perché la consegna della posta diventa pernoi fondamentale. Rischiamo, non solo noi delCorriere Cesenate , ma anche il vasto mondo deiperiodici nostri cugini e il quotidiano Avvenire in particolare, di vedere compresso il nostrofuturo. Non lo diciamo per la nostrasopravvivenza, si intende, ma per il pluralismodi questo Paese, sempre più messo a repentaglioda normative che di fatto limitano la libertà diespressione. Ammettiamo la buona fede, e cimancherebbe. Ma di fronte alla presa dicoscienza di ciò che accade in conseguenza a undato provvedimento non si può più fare finta dinon sapere. A questo punto chi non intervieneper evitare distorsioni e conseguenze nonpreviste se ne rende responsabile. E poi,scriviamolo ancora una volta di più: non è solo

    questione di giornali. Si tratta di un serviziopubblico universale, in numerosi casi essenzialeper i cittadini.Lo ammetto: ormai non so più trovare paroleadatte per descrivere questa situazione che hadel paradossale. Lo scrivono anche i sindaci: “Inostri cittadini devono poter contare su untrattamento uguale a tutti gli altri, con serviziocerto, in grado di offrire qui le stesse garanzie ele stesse funzionalità che offre altrove”. Ecco ilpunto: non ci sono cittadini che appartengonoa serie diverse. Tutti devono poter godere dellostesso trattamento. Anzi, aggiungerei. Chi si trova in situazionioggettive di maggiore difficoltà dovrà essereaiutato a superare questi svantaggi. “L’ampiaestensione dei territori, la presenza di moltefrazioni lontane dai capoluoghi, la scarsacopertura telematica e di banda larga…”.Non mi pare resti molto da aggiungere. La

    preoccupazione rimane, tutta intera. Speriamosi muova qualcosa a tutela dei cittadini e delleloro libertà.

    Papa Francesco 3-8-9

     Amoris laetitia L’esortazionesulla famiglia

    Dopo due Sinodi, il Pon-tefice ha indicato nuo-ve linee pastorali: accom-pagnare, discernere e in-tegrare

    Referendum 10

    Questione trivellealla provadel voto

    Il quesito riguarda l’abro-gazione di una normache conceda di estrarreidrocarburi sino all’esuri-mento dei giacimenti

    Tutti al cinemaper quattro lunedìcon il Corriere 

    Cesena 12

    Famiglia sullo schermo:dal 2 al 23 maggio, al ci-nema Eliseo a prezzi scon-tati quattro pellicole di as-soluto valore

    50ESIMO FISC A ROMA: papa Francesco incoraggia i settimanali cattolici italiani

     AgriRomagnaNuovo inserto

    Con questo numero8 pagine dedicate

    ad agricolturaalimentazione

    e ambientepagine centrali 

    FOTO PIPPO E SABRINA LUCCHI

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    Giovedì 14 aprile 2016 3Opinioni

    La pastorale matrimoniale non è la pastorale delle eccezionia pastorale matrimoniale e familiare non è la pastorale delle eccezioni. Potrebbe esseresintetizzato in questo slogan uno dei messaggiprincipali – forse il più atteso – dell’Esortazione

    apostolica post-sinodale Amoris laetitia, sull’amore nellafamiglia di papa Francesco. E conviene partire proprio daqui nell’accostarsi alla lettura del testo per stemperareentusiasmi o fughe in avanti e mitigare lamenti e criticheper ciò che non è stato e poteva essere. Il perché? Lo silegge in maniera chiara al n. 307 del documento:“Oggi, più importante di una pastorale dei fallimenti è losforzo pastorale per consolidare i matrimoni e cosìprevenire le rotture”.

    È questione di sensibilità con cui si guarda alla realtà 

    matrimoniale e familiare. È questa, nella suacomplessità, a non accettare discussioni vane e futili tra“vincitori e vinti”, che peraltro non appartengono allanatura stessa della Chiesa. Ciò che, invece, è costruttivo èlo sguardo inprofondità sullavita familiare,sul matrimonio,sul popolo diDio, chiamato avivere la propriavocazione intempi difficili ecomplessi.In questo iltitolo stessoscelto perl’Esortazione –“Amoris laetitia”(“La gioia dell’amore”) – suggerisce uno spirito positivo epropositivo. Si sa che l’incipit dei principali documenti

    papali indica generalmente l’intenzione principale del testo,il suo cuore, il punto dominante. Così è per “Amoris laetitia”:“La gioia dell’amore che si vive nelle famiglie è anche ilgiubilo della Chiesa”, si legge al n. 1. Non si sta parlando diastrazioni o proiezioni ideali, ma della bellezza della vitamatrimoniale e familiare, nonostante tutte le sfide chequesta comporta. Il testo, dunque, sorprende per la suaconcretezza: basta leggere i nn. 32-57 per rendersene contooppure i capitoli quarto, quinto e sesto. Ancora una volta,papa Francesco, con il cuore del Pastore, entra nelle realtàquotidiane della vita familiare in maniera semplice, maprofonda e, a tratti, poetica e romantica. Come, ad esempio,al n. 163 quando parla della “trasformazione dell’amore” edella “necessità di ritornare a scegliersi a più riprese”.

    Un documento concreto e, pure, denso, variegato,multiforme, che colpisce per la sua ampiezza e articolazione(nove capitoli e 325 paragrafi).“A causa della ricchezza dei due anni di riflessioni che haapportato il cammino sinodale – spiega Francesco al n. 7 –

    l’Esortazione affronta, con stili diversi, molti e svariati temi.Questo spiega la sua inevitabile estensione. Perciò nonconsiglio una lettura generale affrettata. Potrà essere megliovalorizzata, sia dalle famiglie sia dagli operatori di pastoralefamiliare, se la approfondiranno pazientemente una parte

    L

    È il respiro della cattolicità che, assimilata la lezione delConcilio Vaticano II, si apre sempre più alla sua dimensione reale, ovvero planetaria. Le conseguenze, alivello ecclesiologico, sono rilevanti e impegnative. EFrancesco lo sa bene. Per questo, al n. 3 “ricordando cheil tempo è superiore allo spazio”, ribadisce che “non tuttele discussioni dottrinali, morali o pastorali devono essererisolte con interventi del magistero. Naturalmente, nellaChiesa è necessaria una unità di dottrina e di prassi, maciò non impedisce che esistano diversi modi diinterpretare alcuni aspetti della dottrina o alcuneconseguenze che da essa derivano. Questo succederàfino a quando lo Spirito ci farà giungere alla veritàcompleta (cfr Gv 16,13), cioè quando ci introdurrà

    perfettamente nel mistero di Cristo e potremo vederetutto con il suo sguardo. Inoltre, in ogni paese o regionesi possono cercare soluzioni più inculturate, attente alletradizioni e alle sfide locali”. Più avanti, al n. 300,chiarisce: “È comprensibile che non ci si dovesseaspettare dal Sinodo o da questa Esortazione una nuovanormativa generale di tipo canonico, applicabile a tutti icasi”. Anche perché, evidenzia al n. 304, “è meschinosoffermarsi a considerare solo se l’agire di una personarisponda o meno a una legge o a una norma generale…”.

    Insomma, la sfida principale per le comunità ecclesiali èracchiusa in quei tre verbi che danno il titolo al capitoloottavo: “Accompagnare, discernere e integrare”. Treatteggiamenti di fondo che si completano e sirichiamano a vicenda, modificando l’orientamento versole “fragilità”: “I Pastori che propongono ai fedeli l’idealepieno del Vangelo e la dottrina della Chiesa devonoaiutarli anche ad assumere la logica della compassioneverso le persone fragili e ad evitare persecuzioni o giudizi

    troppo duri e impazienti” (n. 308). È “la logica dellamisericordia pastorale”, la sola in grado di dare rispostaal desiderio di salvezza che c’è nel cuore di ognuno, diogni famiglia.

     Vincenzo Corrado

    Un documento concreto, denso,variegato e multiforme.

     Ancora una volta papaFrancesco, con il cuore del Pastore, entra nelle realtàquotidiane della vita familiare in maniera semplice,ma profonda e, a tratti,poetica e romantica.La sfida principale per le comunità ecclesiali è racchiusain quei tre verbi che dannoil titolo al capitolo ottavo:“Accompagnare,discernere e integrare” 

    dopo l’altra, o se vi cercheranno quello di cui avrannobisogno in ogni circostanza concreta. (…) Spero cheognuno, attraverso la lettura, si senta chiamato aprendersi cura con amore della vita delle famiglie”.Nelle parole del Papa ritornano due accenti forti: losguardo secondo la spiritualità ignaziana (prendersicura) e la pastorale attenta alla concretezza dellavita familiare. Ma non solo. “Amoris laetitia” portaiscritto, in modo indelebile e a chiare lettere, ilcammino sinodale, compiuto nel 2014 e nel 2015,con due assemblee dedicate allo stesso tema: lafamiglia, appunto.

    Senza rischio di essere smentiti, si può allora affermare chedavvero “Amoris laetitia” è un’Esortazione post-sinodale

    nel senso autentico del termine. È espressione del“camminare insieme” (Sinodo) – laici, pastori, vescovo diRoma – generatore di quel “dinamismo di comunione” chedovrebbe stare alla base di tutte le decisioni ecclesiali.E qui non siamo alla teoria, ma alla realtà originaria eprofonda della Chiesa (mistero di comunione) che devemanifestarsi in ogni comunità ecclesiale e deve funzionarecome norma di vita.

    La sinodalità e la collegialità emergono pure dalcosiddetto apparato critico, ossia dalle “note” del testo. Visono quelle consuete in un documento di questo genere: ilprecedente magistero pontificio e gli altri interventi dellaSanta Sede. Importanti i riferimenti a Tommaso d’Aquino ea Ignazio di Loyola. Colpiscono le citazioni “ecumeniche”,come Martin Luther King e Dietrich Bonhoeffer, e quelle dipersonalità significative, tra cui lo psicanalista ErichFromm, i poeti Jorge Luis Borges e Octavio Paz, i filosofi Antonin Sertillanges e Josef Pieper. Particolare la citazionedel film “Il pranzo di Babette”, utilizzata per spiegare il

    concetto di gratuità. E, come già avvenuto per altri testi diFrancesco, ci sono i contributi di diverse Conferenzeepiscopali del mondo: Spagna, Corea, Argentina, Messico,Colombia, Cile, Australia, Celam (Consiglio episcopalelatinoamericano), Italia, Kenya.

     E s o r t a z i o n e

     a p o s t o l i c  a  AMORIS LAETITIA E SINODO

    È DI VENERDÌ 8 APRILE LA PRESENTAZIONEDELL’ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE“AMORIS LAETITIA”(FOTO SICILIANI-GENNARI/SIR)

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    Giovedì 14 aprile 20164 Primo piano

    Sabato 9 aprile anche il Corriere Cesenate in udienza da papa Francesco. “Festa di popolo”in piazza San Pietro per il Giubileo della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) che ha dato inizioal 50° anniversario di fondazione dell’associazione che conta 192 testate diffuse in tutto il Paese

    che ha appena bussato alla porta.

    “Ho chiesto un’intervista al Papa”. A rivelarlo èdon Giorgio Zucchelli, già presidente della Fisc(Federazione italiana settimanali cattolici) edirettore del settimanale diocesano di Crema, “IlNuovo Torrazzo”, che salutando Francesco altermine dell’udienza giubilare ha confidato diavergli chiesto un’intervista “perché rilanci inostri giornali”. “Siamo una Chiesa in uscita,entriamo nelle case della gente”: “Viviamo tuttiun momento difficile”, la lucida analisi, “e conl’aiuto e l’incoraggiamento del Papa vogliamotrovare insieme nuove strade per farci compagnidi strada agli uomini di oggi”. Un’occasione per“condividere la gioia” con un Papa che “tiguarda negli occhi”. Così don Vincenzo Rini,past presidente della Fisc, direttore delsettimanale “La vita cattolica” di Cremona epresidente del Cda del Sir, racconta la giornatadi oggi, caratterizzata dalla “grande disponibilità

    dimostrata dal Papa dopo la catechesi. Èpassato a salutarci, ha ascoltato tutti, ha dato lamano a tutti. E lo ha fatto guardandoci negliocchi uno per uno, con un grande atto di caritànell’ascoltarci”. “Per il Sir - è il bilancio di LivioGualerzi, amministratore delegato del Sir - èstata una bella occasione per sentirsi al centrodi un contesto ecclesiale di servizio”, a favore diun’”economia del dono”. Il tema scelto dal Papaper la catechesi - l’elemosina - “è stata unatestimonianza di quanto sia essenziale e cosasignifichi veramente per il cristiano la capacitàdi donarsi, di rendersi un elemento di crescitaper gli altri”. È quello che fa quotidianamente ilSir, ricorda Gualerzi, che è uno “strumento diservizio al centro di un sistema - quello deisettimanali cattolici - che, pur in difficoltà, trovanel Sir una forte motivazione a proseguire nelproprio impegno sul versante comunicativoecclesiale”.

    M. Michela Nicolais

    ndate avanti così!”. È dapoco finita l’udienzagiubilare di aprile inpiazza San Pietro, e papa

    Francesco consegna al “popolo” dellaFisc (Federazione Italiana SettimanaliCattolici) - salutando il presidente (e

    nostro direttore) Francesco Zanotti - unincoraggiamento che suona comeviatico in vista dei prossimi traguardi. IlGiubileo dei settimanali cattolici segnal’inizio ufficiale delle celebrazioni per il50° della Federazione. Un camminoiniziato 50 anni fa con un altro Papa,Paolo VI, a cui la Fisc aveva chiestosubito un’udienza. Oggi, nella stessapiazza, tra i 40mila fedeli c’erano circa6mila persone in rappresentanza di 80delle 192 testate aderenti alla Fisc: per il“popolo dei lettori”, che hannoaccompagnato i vertici dellaFederazione, è stata la prima volta inpiazza San Pietro con papa Francesco.Tra le persone che hanno avuto lapossibilità di salutarlo personalmente,nella delegazione della Fisc, c’era ancheBoris Gentile, un detenutodel carcere di Pesaro che in

    questa giornata speciale erasotto la custodia di RaffaeleMazzoli, direttore delsettimanale “Il Nuovo Amico” (Pesaro, Fano eUrbino).

    Sono 6mila e hanno viaggiato in pullman da tutta Italia per poter esserepresenti all’appuntamentosabato 9 aprile con papaFrancesco. I cappellini rossi,il segno di riconoscimento:nel primo corridoio centraletra le transenne, davanti alpalco, lo striscione bianco eamaranto che è il simbolodella Federazione. Altermine dell’udienza il

    presidente della Fisc, Francesco Zanotti,ha consegnato al Papa una raccolta deisettimanali cattolici, rappresentativadella loro storia di “avamposti” dellaChiesa locale sul territorio,accompagnata da una lettera con lelinee di impegno per il futuro.Nel saluto ai fedeli di lingua italiana, ilPapa ha salutato “i pellegrinaggidell’Università Cattolica del SacroCuore; della Caritas di CasaleMonferrato e della Federazione italianasettimanali cattolici”. I seimila berrettirossi, per tutta risposta, hannosventolato festosamente le copie dei lorosettimanali.

    Tra gli striscioni, spiccano quello blu ebianco dell’Università Cattolica delSacro Cuore, giunta in pellegrinaggio a

    Roma alla vigilia della 92ma Giornata

    A“

    universitaria, che si celebra in tutta Italiadomenica 10 aprile. Alla guida delladelegazione della Cattolica e delPoliclinico Gemelli, composta da oltre1.500 persone, il rettore Franco Anelli el’assistente ecclesiastico generalemonsignor Claudio Giuliodori.

    L’elemosina è una parola che deriva dalgreco e significa “misericordia”. A ricordarlo ai 40mila fedeli presenti oggiper l’udienza giubilare di questo mese èstato il Papa, che ha fatto il suo ingressoin piazza sulla jeep bianca scoperta alle10.10. “Come la misericordia ha millestrade, mille modalità, così l’elemosinasi esprime in tanto modi, per alleviare ildisagio di quanti sono nel bisogno”, haproseguito Francesco spiegando che “ildovere dell’elemosina è antico quanto la

    Bibbia”, ed esige la capacità di

    rispondere alleesigenze deidestinatari di quelloche nelle Scritture è“un ritornellocontinuo”, ha detto ilPapa esprimendosi abraccio, come hafatto in gran partedella catechesi.“Offrire misericordianon può essere unpeso o una noia dacui liberarsi in fretta,

    come da un ubriaco a cui non si dàl’obolo perché “forse andrà a comprarevino per ubriacarsi”. “Ci chiede di nonfare l’elemosina per essere lodati eammirati dagli uomini per la nostragenerosità”. “Non è l’apparenza checonta, ma la capacità di fermarsi perguardare in faccia la persona che chiedeaiuto”. Di qui l’interrogativo rivolto ai40mila in piazza: “Sono capace difermarmi e guardare in faccia, guardarenegli occhi, la persona che mi stachiedendo aiuto?”. Misericordia è“coinvolgersi con il povero”, hasintetizzato il Papa, concludendol’udienza giubilare con un aneddoto abraccio, che racconta di come unamamma argentina abbia insegnato aisuoi tre figli a condividere ciò che si hacon i poveri: chiedendo loro di dare

    metà della cotoletta impanata al povero

    Il Papa incoraggia i settimanali cattolici“Andate avanti così”

    Dopo la catechesi dell’udienza giubilare,il Papa ha salutato unarappresentanza della Fisce ha consegnatoal presidente Francesco Zanotti, l’incoraggiamento.Circa 6mila le persone 

    presenti in rappresentanzadelle testate aderenti alla Federazione.Segno di riconoscimento:i cappellini rossi,che hanno coloratotutti i settori della piazza. Al centro della catechesi del Papa: l’elemosinacome “misericordia” CAPPELLINI ROSSIE CORRIERE CESENATE IN MANO:I LETTORI DEL NOSTRO GIORNALEIN ATTESA DELL’ARRIVO DI PAPAFRANCESCO, IN PIAZZA SAN PIETRO, SA-BATO 9 APRILE (FOTO SABRINA LUCCHI)

    PAPA FRANCESCOHA DEDICATOCIRCA 20 MINUTIAL ‘GIRO DELLA PIAZZA’(FOTO SIR)

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    Giovedì 14 aprile 2016 5Primo piano

    ✎LETTERA AL PAPA. IL9APRILEA ROMA ILGIUBILEO DEISETTIMANALI CATTOLICICONPAPAF RANCESCOSantità,in occasione dell’udienza checi ha concesso oggi per i 50anni della nostra Federazione,le abbiamo portato unaraccolta con tutti i giornali checompongono la grandefamiglia della Fisc.Si tratta di 192 testate condiffusione locale che danno

    voce a gran parte delle Diocesiitaliane. Giornali in diversi casimolto radicati nel territorio.Tanto radicati che vengonospesso definiti “giornali dipopolo” visto come siidentificano con le città e ipaesi di cui narrano le vicendedalla fine del 1800.Questi “fogli” nacquero per lopiù dopo il “Non expedit” diPapa Pio IX ed ebbero notevoleimpulso con l’enciclica Rerum Novarum di papa Leone XIII. Icattolici, ritiratisi dalla politicaattiva, si impegnarono nelsociale. Tra le numerose operecui diedero vita, ci furonocentinaia di settimanali edecine di quotidiani.

    Noi siamo gli eredi di questagloriosa tradizione. Nel 1966un gruppo di sacerdoti-direttori e alcuni laici diederovita alla Fisc. Fu uno dei primifrutti del Concilio vaticano II.Papa Paolo VI incoraggiòquesta esperienza, in modoche ne avesse anche un rilievonazionale, come poi si èverificato negli anni successivi. A noi ora resta il compito diportare avanti questoavvenimento in uncambiamento d’epoca, comeLei ha ricordato a Firenzedurante il decennale Convegnonazionale della Chiesa italiana.Stretti tra i grandi network e

    l’invadenza della Rete, spessoci interroghiamo sul futuro. Inostri, comunque, rimangonogiornali che intendono darevoce a chi non ce l’ha, maanche e soprattutto a quellaparte d’Italia che troppo spessorimane nascosta e non fanotizia.Siamo comunque sempreattenti a leggere la realtà dalpunto di v ista del Vangelo.Impegnati a suscitaredomande, più che a fornirerisposte, ben piantati per terra,ma desiderosi di fare alzare losguardo in alto, fin oltre lestelle. E come operatori neimass media, parafrasando la

    Giornali capaci di fare alzare lo sguardoin alto, fin sopra le stelle

    sua nota espressione “pastoricon l’odore delle pecore”, noivorremmo essere “giornalisticon l’odore dei lettori”.Giornalisti che non rimangononel chiuso delle redazioni, maconsumano le scarpe lungo lestrade delle nostre città, capacidi saper scrutare ciò che cicirconda per poi raccontarlocon occhi e cuori attenti allepersone. Attenti in particolarealle storie dei “santi di tutti igiorni”, come da Lei definitidue giorni fa durante la Messain Santa Marta, di cui sonoricche le nostre comunitàlocali.Santità, ci ha molto

    incoraggiato quanto lei hasottoscritto e consegnato aivescovi italiani durantel’assemblea Cei del maggio2014. Ha fatto distribuire la“Nota dominante” del suo

    predecessore Paolo VI. Quattroi punti messi in evidenza daPapa Montini. Il quarto èrelativo alla “stampa cattolica”che, si legge, “è ancora tantonecessaria, tanto importanteper la diffusione dei principicristiani… tanto opportuna perla formazione di un’opinionepubblica sana e favorevole adogni buon causa; ma ancoratanto bisognosa di unità, disostegno, di vigore, didiffusione”.Grazie, Santo Padre. Ciaffidiamo alle sue preghiere.Noi, per parte nostra e perquanto possono valere, leassicuriamo le nostre.

    Francesco Zanotti

    Voci dai pullman

    ■ Il sorriso contagioso

    di FrancescoTanti i cesenati che hanno vistoil Pontefice da vicinoSono stati oltre 200 i lettori del Corriere Cesenate chehanno accettato l’invito del giornale e sono partiti daCesena con il desiderio di incontrare il Papa. Molti loavevano visto solo in televisione. Pochi si erano ritrovatigià in piazza san Pietro con lui a pregare.All’una di notte del 9 aprile tre pullman sono partiti

    dall’Ippodromo di Cesena e alle due anche uno dallaparrocchia delle Vigne la cui comunità ha colto l’occasionedell’Udienza dedicata ai settimanali diocesani della Fiscper organizzare un pellegrinaggio a Roma.I pellegrini cesenati hanno raggiunto di buon mattino ivarchi d’ingresso in piazza San Pietro e nel giro di un’orahanno trovato posto tra le sedute poste dinnanzi allascalinata che conduce sul sagrato di San Pietro. “È statauna giornata molto emozionante - afferma Lucia Giorginidi Cesena -. Non ero mai stata così vicina al Papa. Mitrovavo in terza fila, dopo gli ammalati. È st ato toccanteosservare quanta cura abbia Francesco verso i più deboli e isofferenti”. Papa Francesco che ha anche preso al volo uncappellino rosso della Fisc (Federazione italianasettimanali cattolici) lanciato da una pellegrina cesenatenon si è r isparmiato nei saluti e questo ha entusiasmato lafolla.C’è anche chi in questa giornata ha festeggiatol’anniversario di matrimonio. “Quando mi sono recato inredazione per il rinnovo dell’abbonamento e mi hanno

    avvisato che ci sarebbe stato questo pellegrinaggio -spiega Adelmo Alessandri di Pioppa - ho subito pensatoche sarebbe stato il modo più bello per ricordare i 44 annidi matrimonio. Rosa e io ci siamo infatti sposati proprio il 9aprile del 1972 e festeggiare in compagnia di papaFrancesco è stato speciale e indimenticabile. Sono ancheriuscito a filmarlo da vicinissimo e mi ha colpito vederlosostare così a lungo con le persone sul sagrato di SanPietro”. Nel gruppo dei cesenati c’è stata anche un supernonna di 83 anni che per vedere meglio il Papa èaddirittura salita su una sedia. Si tratta di Teresa Antimi,classe 1933, che con la figlia Paola ha raggiunto moltoagilmente piazza san Pietro. “Temevo di avere delledifficoltà - spiega Teresa - e invece la giornata è statabellissima. Era da tempo che non tornavo a Roma. Qui horicordi meravigliosi, del mio viaggio di nozze nel 1954 e diuna gita parrocchiale nel 1989. Mi sono trovata molto benee ho capito che, nonostante l’età, viaggiare non mi creaalcun pro blema”.

    Barbara Baronio

    I lettori delCorriere Cesenate in piazzaper festeggiare il 50esimo della Fisc

    ● Oltre 200 persone da Cesena-Sarsinaper l’udienza giubilarecon papa Francesco

    ● Sul sagrato di San Pietroanche il vescovo Douglase monsignor Walter Amaducci

    ltre duecento i cesenatia Roma da papaFrancesco con il

    Corriere Cesenate. L’udienza

    concessa sabato dal SantoPadre alla Fisc, la Federazionenazionale che raggruppa le 192testate diocesane, è coincisacon il sabato mensile dedicatoal giubileo straordinario dellaMisericordia. Un’occasioneancora più propizia per uniredue eventi di grande impattoemotivo, di fede e di preghiera.Quasi seimila i lettori, igiornalisti, i direttori, gliamministratori e isimpatizzanti in piazza con icappellini rossi con il logodorato del 50esimo della Fisc.Fra loro, nelle primissime file,dopo un viaggio durato tutta lanotte, i pellegrini in partenzada Cesena. Tra questi anche i

    volontari della San VincenzoDe’ Paoli che svolgono servizio nellacasa circondariale di Forlìaccompagnati da Luigi Dall’Ara e ladirettrice della struttura, PalmaMercurio. Più di 50 i partecipantidalla parrocchia di San Pio X alla Vigne di Cesena.Il vescovo Douglas non è volutomancare all’appuntamento, tenutoconto anche che il nostro direttore è ilpresidente nazionale dellaFederazione dei giornali diocesani.Con lui alcuni amici di Sarsina e ilvicario episcopale per la pastorale,monsignor Walter Amaducci. Tuttiinsieme per celebrare il giubileo e per

    O

    festeggiare l’importante anniversariodell’associazione che dal 1966 tieneuniti tanti periodi diffusi in tutto ilPaese.Festosa e gioia è apparsa la piazza cheha messo insieme provenienzediverse, accomunate dalla medesimaappartenenza ecclesiale attorno alsettimanale cattolico. Bellissimo ilcolpo d’occhio dal sagrato, con ladistesa di cappellini rossi a indicare lafolta partecipazione da numerosediocesi italiane.Da notare un episodio curioso. Primadell’udienza, come di consueto il

    Papa ha attraversato più volte lapiazza per salutare più gentepossibile. In uno dei suoi giri,transitando accanto ai giornalisti delCorriere Cesenate che hanno tenutoesposto il cartello con impressa latestata, al Papa è stato lanciato il

    cappellino del 50esimo Fisc e ilPontefice, con uno scatto da fareinvidia a un giovanotto, lo haafferrato al volo. Un gesto che è ancheuna consegna, oltre a ciò che ha dettoal presidente-nostro direttore. “Iosono con voi. Andiamo avantiinsieme”.

    FOTO DI PIPPO FOTO

    E SABRINA LUCCHI

    SUL SITO

    WWW.CORRIERECESENATE.IT

    AMPIA FOTOGALLERY 

    DELL’UDIENZA

    DI SABATO 9 APRILE

    CON PAPA FRANCESCO

    IL VESCOVO DOUGLAS REGATTIERI E DON

    WALTER AMADUCCI ACCOLTI SUL SAGRATO

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    Giovedì 14 aprile 20166   Diocesi

    Messe ferialia Cesena7.00   Cattedrale, Cappuccine,

    Cappella dell’ospedale7.30 Basilica del Monte7.35 Chiesa Benedettine8.00   Cattedrale, San Paolo,

     Addolorata, Villachiaviche,Santa Maria dellaSperanza

    8.30 Madonna delle Rose,San Rocco, Sant’Egidio,cappella del cimitero,Santo Stefano, Case Finali,

    9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza10.00 Cattedrale 18.00 Cattedrale , Madonna

    delle Rose, San Domenico,

    San Paolo, San Rocco,Osservanza

    18.30 San Pietro, Santa Mariadella Speranza, Cappuccini,Sant’Egidio, San Bartolo

    19.00  Tipano20.00 San Giovanni Bono,

    San Pio X, Ponte Pietra, Torre del Moro, Gattolino

    20.30  Villachiaviche

    Sabatoe vigilie15.00 Cappella cimitero Cesena,

    Formignano15.30 Macerone (Lieto Soggiorno)17.00 Cappella

    ospedale “Bufalini”Luzzena (1° sabato mese),

    Bora (2° sabato mese)17.30 Santuario del Suffragio

    Santuario dell’Addolorata18.00 Cattedrale , San Domenico,

    Santo Stefano,San Paolo, Osservanza,Madonna delle Rose, Villachiaviche, San Rocco,Case Finali, Diegaro, Torre del Moro, Borello,San Mauro in Valle,San Giorgio, San Vittore

    18.30 Convento Cappuccini,San Pietro, Sant’Egidio,Santa Maria della Sper.

    19.00  Tipano19.30 Bulgarnò20.00 San Bartolo, Bulgaria,

    Ruffio, Pioppa,

    Pievesestina,Ponte Pietra,Gattolino, Ronta

    20.30 San Pio X, Calisese,San Giovanni Bono

    Messe festive7.00   Cattedrale 7.30 Santuario dell’Addolorata,

    Cappuccine, Martorano,Calabrina, Ponte Pietra, Villachiaviche

    8.00 Basilica del Monte,San Pietro, San Pio X,Santa Maria della Sper.San Mauro in Valle,San Giovanni Bono,Sant’Egidio, Calisese,

     Torre del Moro,Madonna del Fuoco,Macerone, Borello

    8.30   Cattedrale , San Rocco,Case Finali, Tipano,San Cristoforo,Gattolino, Roversano

    8.45 San Martino in Fiume9.00 San Giuseppe (Cesena

    corso Comandini),chiesa Benedettine,Santo Stefano,San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina,Capannaguzzo,Ponte Pietra, Bagnile,Santa Maria Nuova,Bulgaria,San Vittore,

    San Carlo, Ruffio9.30 cappella del cimitero,Santuario dell’Addolorata,Madonna delle Rose,Osservanza, Villachiaviche,Sant’Egidio,Montereale, San Tomaso

    9.45 Bulgarnò10.00  Cattedrale, Case Finali,

    San Rocco, Santa Mariadella Speranza, Ronta, Torre del Moro, Carpineta,Cappuccini, San Pio X,Sant’Andrea in B.,

    10.30 Santuario del Suffragio,Casalbono

    11.00 Santuario Addolorata,Basilica del Monte,

    Osservanza,San Domenico, SantoStefano, San Paolo,San Bartolo, Villachiaviche,Sant’Egidio, San Giorgio,San Giovanni Bono,Calabrina, Calisese,Gattolino, Madonna delFuoco, San Mauro in Valle, San Demetrio,Pievesestina, Pioppa,Ponte Pietra, Bulgaria,Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone, Capannaguzzo

    11.10  Torre del Moro11.15 Madonna delle Rose,

    Diegaro, Martorano11.30  Cattedrale , San Rocco,

    Istituto Lugaresi,

    San Pietro, San Pio X,Case Finali, Santa Mariadella Speranza

    12.30  Torre del Moro (in inglese,comunità nigeriani)

    15.00 Cappella del cimitero17.00 Cappella dell’ospedale

    Bufalini18.00 Cattedrale, Osservanza,

    San Domenico18.30 San Pietro, Cappuccini19.00  Villachiaviche20.00 San Bartolo

    Comuni delcomprensorioBagno di Romagna

    ore 20 (sabato);11,15 / 20San Piero in Bagno:chiesa parrocchialeore 18 (sabato);8 / 11 / 17.Chiesa San Francesco:10 / 15,30Ospedale “Angioloni”:ore 16 (sabato)Selvapiana: 11,15(20,30 sabato); Acquapartita: 9 Valgianna: 10

    BertinoroSanta Maria Nuova: 9,10,30 (19 sabato)

    CesenaticoSabato: ore 16 Villamarina;

    16,30 San Giuseppe;17,30 Conv. Cappuccini,Santa Maria Goretti,Boschetto;20Sala;20,30 San Giacomo

    Festivi:8 San Giacomo, Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;8,30 Sala; 9 Cappuccini;9,15 San Pietro;9,30 Valverde;9,15 Cannucceto;10 Villalta, Villamarina;10,30 Cappuccini,San Giuseppe;11 San Giacomo,Boschetto, Sala;

    11,15 Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;17,30 Cappuccini;18 San Giacomo

    Civitella di RomagnaGiaggiolo: 9,30Civorio: 9

    Gambettolachiesa Sant’Egidio abate:8,30 / 10 / 11,15 / 18.Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30

    Gatteoore 20 (sabato);9 / 11 / 18Sant’Angelo: 20 (sabato);8, 45; Casa di riposo: 9,30- 11. Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30Gatteo a Mare:  festivi: 8 / 11,15

    LongianoSabato:18 Santuario

    SS. Crocifisso;18,30 Crocetta;20,30 Budrio

    Festivi: ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio; 8,30 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;9,45 Balignano;10 Badia, Montilgallo;11 Budrio, Longiano-Parrocchia, San Lorenzo inScanno; 11,15 Crocetta;18 Santuario Crocifisso

    Mercato Saraceno10.00; Ciola: 8,30Linaro: 11,15;Monasterodi Valleripa: 9;Montecastello: 11Montejottone: 8.30Montepetra: 8.30Piavola: prefestiva sabatoore 18 (San Giuseppe);9,30 chiesa parrocchiale;Pieve di San Damiano11,30;San Romano: 11; Taibo: 10

    Montianoore 20 (sabato); 9.Montenovo:ore 19 (sabato), 10,30

    RoncofreddoSorrivoli: 11,15;Diolaguardia: 9;Gualdo: 18 (sabato), 11;Bacciolino: 9,30

    SarsinaConcattedrale: 7 / 9 / 11 / 18; Casa di Riposo:ore 16 (sabato); Tavolicci: 10,30 (liturgiadella Parola con Eucar.);Ranchio: 20 (sabato), 11;Sorbano: 9.30; Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino in Appozzo: 9(liturgia della Parola conEucaristia); Quarto:10,30; Pieve di Rivoschio:15,30; Romagnano:11,15; Pagno: 16(seconda dom. del mese).

     Vergheretoore 16 (sabato), 9,15(domenica); Balze (chiesaparrocchiale): 11,15;

    Montecoronaro: 9,45;Montecoronaro orat. Ville(al sabato): 16; Alfero: 17(sab.); 11,15; Pereto: 10;Riofreddo: 10;Corneto: 11

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     Tiratura del numero 14 del 7 aprile 2016: 8.134 copieQuesto numero del giornale è stato chiuso in redazione

    alle 18 di martedì 12 aprile 2016

    Domenica 17 aprile (Anno C)IV Domenica di Pasqua At 13,14.43-52; Sal 99; Ap 7,9.14b-17;Gv 10,27-30

    In quel tempo, Gesù disse: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e nonandranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno puòstrapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola”.La liturgia della quarta domenica di Pasqua cipropone un brano breve ma intenso del Vangelodi Giovani in cui si evidenziano alcunecaratteristiche di Gesù “buon pastore”, una dellefigure più conosciute ed amate dai cristiani. Èuna delle immagini che meglio ci aiuta a coglierela relazione tra Gesù e noi, i suoi discepoli. Il

    “buon pastore” conosce per nome le sue pecorecioè il Signore conosce i suoi discepoli nella lorointima essenza e li ama. Non si tratta di unaconoscenza intellettuale ma di una conoscenzadel cuore. Gesù conosce il vero bisognodell'uomo che è di essere amato ed ama i suoidiscepoli con un amore personale come seciascuno fosse l'unico. Le caratteristiche delle“sue pecore” sono due: ascoltare e seguire. Idiscepoli del Signore sono quelli che ascoltano lasua voce. È la voce di uno che ha parlato e parlaal profondo del cuore dell'uomo. Ascoltare non èsolo udire perché nell’ascolto è coinvolta tutta lapersona. L'ascolto è l'atteggiamento proprio dichi crede e comporta il seguire Gesù che ha già

    IL GIORNODELSIGNOREIl buon pastore conosce le sue pecore per nome 

    lunedì 18 aprilesan Galdino

     At 11,1-18; Sal 41e 42; Gv 10,1-10

    martedì 19san Leone IX papa

     At 11,19-26; Sal 86;Gv 10,22-30

    mercoledì 20santa Adalgisa At 12,24-13,5;Sal 66; Gv 12,44-50

    giovedì 21

    sant’Anselmo At 13,13-25; Sal 88;Gv 13,16-20

     venerdì 22san Leonida

     At 13,26-33; Sal 2;Gv 14,1-6

    sabato 23san Giorgio m.

     At 13,44-52; Sal 97;Gv 14,7-14

    La Paroladi ogni giorno

    “Queste cose vi scriviamo, perché la vostra gioia sia piena” (1Gv 1,4)

    tracciato la direzione del suo cammino.Seguire Gesù che da la vita per i suoi e licustodisce significa essere al sicuro, averela vita eterna. Il Vangelo odierno ci diceche nessuno potrà rapire le pecore del“buon pastore”. Sono saldamente nellesue mani. Il nostro destino è inseparabileda quello di Dio. Essere fra le mani di Dioè la vita eterna. Questo è il motivo dellasicurezza, sulla quale si fonda tutta lasperanza dei discepoli e della Chiesa. LaPasqua è il momento in cui Cristo hadimostrato pienamente di essere il buonpastore che da la vita per le sue pecore. Lavita eterna di cui parla il Vangelo non èriferita solo ad un tempo futuro ma ci ègià stata data. È dentro di noi fin dalgiorno del nostro Battesimo. “Laredenzione ci è offerta nel senso che ci èstata donata la speranza” affermava

    Benedetto XVI nell'introduzionedell'Enciclica Spe Salvi. È la speranza diconoscere Dio. La vita eterna non ècontinuare a vivere senza una termine. Èla vita piena, la vita beata. Papa Francesconell'Angelus del 10 novembre del 2003 haaffermato: “Non è questa vita a fare dariferimento all’eternità, all’altra vita,quella che ci aspetta, ma è l’eternità ailluminare e dare speranza alla vitaterrena di ciascuno di noi! [...] Noi siamoin cammino, in pellegrinaggio verso la vitapiena, e quella vita piena è quella che ciillumina nel nostro cammino!”.

    Marco Castagnoli

    Cristiani perseguitati, preghiera davanti al Duomo Anche a Cesena l’esperienza dei “Comitati Nazarat” Appuntamento a mercoledì 20 aprile alle 19Inizia anche a Cesena l’esperienza dei “Comitati Nazarat”(così vengono chiamati i cristiani dall’Isis) che da quasi treanni si trovano il 20 di ogni mese in piazza a recitare ilRosario e ad ascoltare testimonianze di cristiani perseguitati.

    L’iniziativa, partita da alcuni di Rimini, oggi si è allargata amolte città italiane ed europee e a 13 monasteri di clausura.Le persone che si trovavano a pregare il secondo lunedì diogni mese nel Santuario del Suffragio, in via Zefferino Re incentro a Cesena, hanno deciso di unirsi a questo coro dipreghiere. Il primo appuntamento è per mercoledì 20 aprilealle 19, in piazza Giovanni Paolo II, a Cesena.

    Cresima degli adulti, inizia una catechesiPresso le opere parrocchiali del Duomo. Inizio a maggio

    Nel mese di maggio inizia un nuovo corso di catechesi inpreparazione alla Cresima degli adulti.Il corso sarà tenuto da don Giordano Amati e si svolgeràpresso le opere parrocchiali della Cattedrale di Cesena (in-gresso piazzetta don Ravaglia, accanto alla chiesa dei Servi),dalle 16 alle 17, con il seguente calendario: 7, 14, 21 e 28maggio; 4 e 11 giugno.La Cresima sarà conferita dal vescovo Douglas domenica 19giugno alle 18.

    Per info e iscrizioni al corso, rivolgersi a don Giordano Amati(339 4228650).

    ✎ NOTIZIARIO DIOCESANO

    Gruppo di preghiera

    “Padre Guglielmo Gattiani” Venerdì 15 aprile appuntamento delgruppo di preghiera “Padre GuglielmoGattiani” al convento dei cappuccini, aCesena. Alle 21 recita del Rosario.

    ✎ CHIESA INFORMA

  • 8/18/2019 Corriere Cesenate 15-2016

    7/25

    Giovedì 14 aprile 2016 7Vita della Diocesi

    In breve

     Artiste celebri,incontro del ConvegnoMaria CristinaLunedì 18 aprile alle 16, il professor Fernando

    Lanzi relazionerà sul tema “Artiste celebri delventesimo secolo: Frida Kahlo”. La conferenza,promossa dal Convegno Maria Cristina diSavoia e aperta a tutti, si terrà presso la sala“Cacciaguerra” della Banca di Creditocooperativo romagnolo, in viale Bovio aCesena.

     Ai Cappuccini di Cesena

    Festa della Madonnadel Buon Consiglio

    Domenica 24aprile, alconvento deiCappuccini di

    Cesena, si celebra lafesta della Madonnadel Buon Consiglio.In preparazione, iltriduo prevedegiovedì 21 aprilealle 17,30 iltrasporto della venerata immagine dallarinnovata celletta alla chiesa dei Cappuccinie, alle 18,30, celebrazione della Messa.Venerdì 22 e sabato 23 aprile, alle 17,45Rosario meditato e alle 18,30 la Messa.Domenica 24 aprile, giorno della festa dellaMadonna del Buon Consiglio, alle 10 lacelebrazione della Messa; alle 17,45 Rosariomeditato e alle 18,30 Messa solennepresieduta dal vescovo Douglas Regattieri,con benedizione della città dal piazzale. Aseguire, processione di ritorno dellaimmagine nella celletta.

    ❚❚ Sabato 16 aprile il cardinal Montenegro (presidente Caritas nazionale) a Cesena

    ppuntamento di grande prestigio perla Caritas diocesana. In qualità di pre-sidente della Caritas nazionale, sarà a

    Cesena, sabato 16 aprile , l’arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montene-gro. Verrà a parlare di “Misericordia è acco-glienza” nell’ambito di un appuntamento chenel salone di Palazzo Ghini (corso Sozzi, 39, aCesena) con inizio alle 15,30 prevede l’illu-strazione di un dossier sulle povertà nel no-stro territorio. Curato dal sociologo Giancar-lo Dall’Ara , la presentazione dello studiosvolto “sarà di certo un’occasione importan-te per raccontare l’attività del Centro di ascol-to e non solo”, come dice il direttore della Ca-ritas diocesana, il diacono Ivan BartolettiStella. Una situazione, quella delle povertà

    AL’intenso pomeriggio prevede altri interven-ti. Il dirigente dei servizi sociali dell’Unionedei Comuni della Valle del Savio, Matteo Gag-gi, tratterà della situazione dei richiedentiasilo. Israel De Vito, governatore delle Mise-ricordie della Valle del Savio si occuperà delProgetto “Profumo di carità”. Infine, il pasto-re della Chiesa Avventista, Miguel Guttierez,narrerà delle loro esperienze di accoglienza. Attorno alle 18, i partecipanti all’appunta-mento proposto dalla Caritas diocesana sisposteranno nei locali di via don Minzoni perl’inaugurazione ufficiale della nuova sede.In serata, con inizio alle 21, il cardinale Mon-tenegro presiederà in Cattedrale la veglia dipreghiera per la Giornata mondiale per le

     vocazioni.

    nel Cesenate,non certomigliorata

    negli ultimi tempi. Anzi, aggiunge BartolettiStella, “peggiorata sicuramente, visti i pasticonsumati ogni giorno alla nostra mensa. In-fatti siamo passati da una media di 35-40, adalmeno 50”. Sono sufficienti questi scarni nu-meri per comprendere le difficoltà che anco-ra attanagliano la Romagna, non risparmia-ta dalla crisi economica globale.Dopo l’introduzione da parte del vescovoDouglas e il saluto dell’assessore ai servizi perle persone del Comune di Cesena Simona Be-nedetti, seguirà l’intervento sulle povertà2015 da parte di Dall’Ara a cui succederà laprolusione del cardinale.

    “Misericordia

    è accoglienza”

    - Alle 15,30 a Palazzo Ghini (corso Sozzi)incontro-presentazione Dossier sulle povertà

    - Alle 18 trasferimento nuova sede Caritas, in viadon Minzoni 

    - Alle 21, in Cattedrale a Cesena, il cardinale  Montenegro presiederà la Veglia per le Vocazioni 

    Preghieratestimonianzae impegno

    a 53esima Giornata mondiale per levocazioni è una giornata dipreghiera. Così è nata nel cuore e nel

    pensiero del beato Paolo VI. La nostracomunità diocesana, perciò, incomunione con tutto il mondo cattolico,nella quarta domenica di Pasqua, grazieanche alla Parola del Vangelo che verràproclamato in quel giorno (cfr Gv 10, 27-30), rifletterà e pregherà per le vocazionial sacerdozio.Siamo convinti che la preghiera ha unagrande importanza. Essa è necessaria pervivere momenti decisivi della vitaecclesiale; Gesù stesso ci ha datol’esempio: prima di scegliere gli apostolipassa una intera notte in preghiera (cfr Lc6,12); gli Undici, dopo l’ascensione delSignore al cielo, scelgono il sostituto diGiuda Iscariota dopo aver pregato (cfr At1, 23-26).La preghiera ha una forza del tuttoparticolare anche per ottenere da Dio

    grazie speciali. Pensiamo a Mosè che sulmonte, dopo quaranta giorni e quarantanotti di preghiera, riceve le tavole dellaLegge (cfr Es 24,18; 31,18), oppurequando con le mani alzate prega per la

    L

    vittoria del popolo (cfr Es 17, 8-13); mapensiamo anche agli Undici apostoli checon Maria e i fratelli del Signore pregano“perseveranti e concordi” (At 1,14) inattesa dello Spirito Santo.La preghiera per le vocazioni sacerdotali èla via principale, tra l’altro esplicitamenteindicata da Gesù nel vangelo (cfr Lc 10,2),per un’efficace animazione vocazionale.Essa tuttavia deve essere accompagnatada un’intensa testimonianza personale divita cristiana e da un solido impegno divita ecclesiale. Il tema della comunioneecclesiale è sottolineata dal messaggio del

    Santo Padre sia nel titolo (La Chiesa,madre di vocazioni) che nei contenuti. Auspichiamo che anche per noi si realizziciò che il Papa ha scritto nel messaggio:“Tutti i fedeli sono chiamati a rendersi

    consapevoli deldinamismo ecclesialedella vocazione,perché le comunità difede possanodiventare, sull’esempio

    della Vergine Maria,seno materno cheaccoglie il dono delloSpirito Santo (cfr Lc1,35-38). La maternità

    della Chiesa si esprime mediante lapreghiera perseverante per le vocazioni econ l’azione educativa e diaccompagnamento per quantipercepiscono la chiamata di Dio”.Nell’Anno giubilare straordinario dellaMisericordia il Signore conceda a tutti noidi vivere con gioia l’appartenenza allaChiesa perché dal suo grembo nascano efioriscano sempre nuove vocazioni. A Maria, Madonna del popolo, la cui festaabbiamo appena celebrato, protegga ilnostro Seminario, i nostri seminaristi etutti quei giovani su cui si è posato lo“sguardo compassionevole di Gesù” (Dal

    messaggio papale per la 53ª Giornata dipreghiera per le vocazioni).Cesena, 11 aprile 2016

    Douglas Regattieri vescovo

    Messaggio del vescovo Douglas per la Giornata mondiale delle vocazioni che si celebradomenica 17 aprile

    “I colori dello Spirito”Giornate di fraternitàa La VernaLe suore francescane della Sacra Famigliapropongono “I colori dello Spirito”: una quattro-giorni di preghiera, fraternità e servizio (rivoltaa giovani) presso la casa “La Roccia” a La Verna(Arezzo), dal 22 al 25 aprile. È un’opportunità dicondivisione, riposo e fraternità ai piedi delMonte Santo di La Verna.Per info e iscrizioni: suor Nadia, tel. 0546941033, [email protected].

     Anno dell’EucaristiaIncontro a San LorenzoNell’anno dell’Eucaristia, l’Unità pastorale di

    Budrio-Crocetta-Montilgallo-Longiano-SanLorenzo propone un ciclo di incontri. Il secondoincontro si terrà martedì 19 aprile alle 21 a SanLorenzo in Scanno. Don Pier Giulio Diaco, vicariogenerale, guiderà la riflessione su “Eucaristiacuore della Chiesa”.

    Presbiterio, giorni di fraternità nei luoghi che parlano di DioIl vescovo Douglas ha guidato sacerdoti, diaconi e seminaristi in una tre giorni tra Orvieto, Roma e Grottaferrata

    a Orvieto a Roma fino a Grottaferrata:ecco le tappe principali della tre giornidella fraternità del clero che si è tenuta

    dal 30 marzo all’1 aprile e che ha visto la

    partecipazione di 26 tra sacerdoti, diaconi eseminaristi della Diocesi di Cesena-Sarsinaguidati dal vescovo Douglas Regattieri in unpellegrinaggio verso Roma che li ha portati avisitare luoghi che parlano di Dio, della suapresenza nella storia.“Siamo partiti mercoledì 30 marzo - spiegaMichele Galassi, seminarista della diocesi - ela prima tappa è stata Orvieto dove abbiamocelebrato la Messa nella cappella in cui ècustodito il miracolo eucaristico di Bolsena.Da Orvieto ci siamo spostati a Roma: quiabbiamo celebrato la Messa sulla tomba diSan Pietro e abbiamo visitato la necropoli.Dopo la visita alla basilica vaticana, nelpomeriggio la guida ci ha accompagnati perRoma facendoci scoprire la piccola cappelladella Madonna dell’Archetto, vicino alla

    Dbasilica dei Santi Dodici Apostoli. Il terzogiorno ci siamo fermati a Grottaferrata daimonaci basiliani greco-cattolici di ritobizantino.

    Sono state giornate molto intense, piene disilenziose testimonianze di fede chevengono da lontano nel tempo ma che sono,ancora oggi, più vive che mai. Di questopellegrinaggio credo che la cosa più bella siastata la fraternità, il camminare insieme,l’aspettarsi quando qualcuno rimanevaindietro, il condividere i pasti e i momenti disvago”. “Per noi seminaristi - sottolineaancora Galassi - è stata una testimonianzafondamentale nel nostro cammino. Ci siamosentiti a casa, accolti in questa grandefamiglia che è il presbiterio. Da questopellegrinaggio torniamo a casa più ricchinon solo delle tante cose che abbiamo vistoma anche di questa bellissima esperienza dicondivisione che abbiamo fatto in questipochi giorni”.

    FOTO DI GRUPPO NELLA BASILICA DI SAN PIETRO PER I PARTECIPANTI ALLA TRE GIORNI DI FRA- TERNITÀ DEL PRESBITERIO (30 MARZO-1 APRILE)

  • 8/18/2019 Corriere Cesenate 15-2016

    8/25

    Giovedì 14 aprile 20168 Vita della Chiesa

    Don Saulo Scarabattoli è uno dei due parroci che hanno partecipato al Sinodo sullafamiglia su nomina del Papa: “Nelle parrocchie dobbiamo accogliere le speranze,soprattutto quando l'esempio che i ragazzi hanno davanti non è sano”

     Amoris laetitia, “Tutte le porte sono aperte”

     E s o r t a z i o n e 

     a p o s t o l i c  a

    l cinquantesimo di sacerdozio,celebrato qualche giorno fa a Roma, èstato per don Saulo Scarabattoli non

    soltanto l’occasione per r ivedere i vecchicompagni di corso. Dopo la Messa aSanta Marta, il parroco di Perugia che hapartecipato al Sinodo sulla famiglia èstato ricevuto da Francesco per unsaluto: “Sono tornato a casa con unabellissima sensazione di speranza e diapertura. Ho ringraziato il Papa, perchénoi parroci possiamo contare sulla suabenedizione e la sua esortazione a uscire.Se mi avesse detto: devi portare

    l’armatura di ferro della dottrina e farlaindossare alle persone, sarei statoangosciato perché non avrei trovatonessuno a cui l’armatura sarebbe stataadeguata. Ma Francesco ci invita a curarele persone, allora posso andare confiducia. Porto un vestito adatto aciascuno, cucito su misura per coprire lanudità della desolazione, dell’amarezza,della solitudine. È un vestito di festa”.

    Dall’Esortazione apostolica si apprendeche la “logica dell’integrazione” è la “chia- ve” dell’accompagnamento pastorale del-le situazioni dette “irregolari”.Discernimento e integrazione sono itermini forti per quel che riguardal’accoglienza delle situazioni difficili.L’Esortazione è la fioritura dei semi gettatidurante il Sinodo, anche tra qualcheerbaccia.

    Tutte le porte sono aperte. Questo nonsignifica che il Papa percorra ognisentiero, ma che lascia a noi parroci lalibertà di andare incontro alle persone incarne e ossa.Se ci fossero state porte chiuse, la dottrinasarebbe stata un’armatura di ferroconservata in un castello e noi parrocisaremmo diventati i custodi del museo.

    I

    Nell’accompagnamento dei giovani almatrimonio, Francesco suggerisce “unmaggiore coinvolgimento dell’intera comunità privilegiando la testimonianza delle stesse famiglie”.Dobbiamo comunicare alle coppie difidanzati la bellezza di quello che ilSignore promette e che è possibile vivereil “per sempre”. I giovani non devonotemere di impegnarsi: spesso sidomandano “Cosa succederà?” e non“Cosa posso fare perché accada il bene?”.La preparazione è fondamentale, perchése butto nei campi il loglio non possoattendermi fiori sgargianti. Le famiglie e igenitori dei fidanzati sono la primascuola esistenziale per convincersi che

    valga la pena.Nelle parrocchie dobbiamo accogliere lesperanze, soprattutto quando l’esempioche i ragazzi hanno davanti non è sano.

    “La Chiesa non manca di valorizzare glielementi costruttivi in quelle situazioniche non corrispondono ancora o nonpiù al suo insegnamento sul matrimo-

    nio”. Perché molti giovani non hanno fi-ducia nel matrimonio e scelgono la con- vivenza?Non credo che la convivenza sia undramma per quanti non sono arrivatialla maturità della scelta matrimoniale.Piuttosto che un matrimonio avventato,è meglio una onesta convivenza in cuiiniziare a sperimentare valori umanipositivi. Considero la convivenza comeuna fase iniziale per chi non si senteancora pronto. E poi parliamoapertamente: se i messalizzanti bene chevada sono il 25 per cento degli italiani,anche i matrimoni cattolici dovrebberoessere di analoga percentuale. Io invito lepersone a celebrare il matrimonio, ma le

    aiuto a scegliere partendo dalle lorocondizioni di vita.

    “Adeguato discernimento personale epastorale” è richiesto anche nei con-fronti dei divorziati che vivono una nuo- va unione.Da quando sono andato al Sinodo, hoincontrato soltanto due situazioni

    irregolari che sto seguendo. Liaccompagno fino ai piedi dell’altare.

    Tendere le mani per prenderel’Eucarestia dipende dalla singolapersona, non è il prete che può deciderese darla o meno. Io mi limito a chiederedi interrogare la coscienza davanti alSignore, perché nessuno è escluso. Comeprete darò sempre l’Eucarestia.Se vedo mani aperte, penso che anche ilcuore lo sia. E allora chi sono io perdecidere chi non può prenderel’Eucarestia?

    Lei è anche cappellano della sezione se-zione femminile del carcere di Perugia.Si può parlare di famiglia anche dietro lesbarre?La famiglia, in carcere, è soprattutto unanostalgia. Non c’è la possibilità di averecontatti quotidiani. Quando va bene siparla di una telefonata a settimana. Èpossibile conservare dei legami, ma è

    faticoso. Gran parte delle persone incarcere non sono sposate.Una buona parte delle donne hacompagni e non mariti, sono convivenzedi fatto virtuali. Molte di loro non hannoesperienza di famiglia, né in quella diorigine né in quella che hanno provato acostruire.

    Riccardo Benotti

    DON SAULO SCARABATTOLI (FOTO ARCHIVIO SIR)

  • 8/18/2019 Corriere Cesenate 15-2016

    9/25

    Giovedì 14 aprile 2016 9Vita della Chiesa

    ROMA - Giubileo della Misericordia (ulmi pos):- PELLEGRINAGGIO DIOCESANO presieduto dal vescovo Douglas Regaeri (un giorno, 25 aprile 2016) 50 euro

    - PELLEGRINAGGIO con le parrocchie di Budrio e di Longiano (due giorni, 24 e 25 aprile 2016)150 euro

    - PELLEGRINAGGIO con l’UNITALSI Cesena(due giorni, 24 e 25 aprile 2016, iscrizioni presso Umberto e Giovanna, 329 6484489, 333 2995808) 150 euro

    TERRASANTA - Giubileo della Misericordia (8 giorni, dal 6 al 13 oobre):- In aereo da Bologna: Nazareth, Monte Carmelo, Cafarnao, i Santuari del Lago di Tiberiade, Gerico, Betlemme, Gerusalemme

    con il passaggio della Porta Santa nella Basilica del Getzemani sul Monte degli Ulivi. Trasferimen per Bologna, pensionecompleta, ingressi, accompagnatore e guida da 1.120 euro

    LOURDES: 4 giorni, dal 16 al 19 maggio 2016 - in aereo - con la parrocchia di San Domenico di Cesena da 540 euro

    SAN GIOVANNI ROTONDO- 3 giorni, dal 2 al 4 giugno 2016 - Monte Sant’Angelo e Manoppello (con il gruppo di preghiera”San Pio da Pietrelcina”) 190 euro

    FATIMA e SANTIAGO DE COMPOSTELA- 5 giorni, dal 18 al 22 giugno 2016 - Voli e pullman da Rimini: Oporto, Sanago, Coimbra, Fama. Pensione completa da 730 euro

    Organizzazione Tecnica Ariminum Viaggi e Robintur Viaggi, IOT e Brevivet - Polizza assicurava R.C. Allianz n. 74372043

    Umanità da integrarenella vita della Chiesacon discernimentopastoralePubblicata l’esortazione del Papa “Amoris laetitia” che raccoglie illavoro dei due anni di cammino del Sinodo sulla famiglia.“Integrare tutti”, la frase guida. Parlare alle famiglie “così comesono”, la consegna. Niente più distinzioni tra situazioni “regolari”o “irregolari”: “accompagnare, discernere e integrare” l’invito aivescovi e ai pastori, chiamati a valutare caso per caso

    re verbi - “accompagnare, discernere eintegrare” - e un imperativo: “Integraretutti”, cioè “aiutare ciascuno a trovare ilproprio modo di partecipare alla

    comunità ecclesiale, perché si senta oggetto diuna misericordia immeritata, incondizionata egratuita”. È Amoris laetitia, l’esortazioneapostolica di papa Francesco firmata il 19 marzo,ma pubblicata l’8 aprile e indirizzata “ai vescovi,ai presbiteri e ai diaconi, alle persone consacrate,agli sposi cristiani e a tutti i fedeli laici sull’amorenella famiglia”. “Non tutte le discussionidottrinali, morali o pastorali devono essererisolte con interventi del magistero”, esordisceFrancesco nel documento - 260 pagine, 325paragrafi articolati in nove capitoli - in cuidefinisce “un prezioso poliedro” il contributoofferto dai padri sinodali nei due anni dicammino del Sinodo sulla famiglia, il primo del

    suo pontificato. E proprio le due “Relatio Synodi”del 2014 e del 2015, insieme alle 28 catechesi delmercoledì nel periodo intersinodale (menzionate50 volte), sono i testi maggiormente citati daFrancesco, insieme agli interventi dei suoipredecessori - san Giovanni Paolo VI, Paolo VI eBenedetto XVI - in testi basilari per la pastoralefamiliare come la Familiaris consortio el’Humanae vitae . Parlare delle famiglie “cosìcome sono”, la consegna del Papa improntata aun sano realismo cristiano e alla tradizionegesuitica dell’educazione alla responsabilitàpersonale: di qui la necessità di “una salutareautocritica” sul modo in cui abbiamo parlato delmatrimonio, facendone a volte “un ideale troppoastratto”. No, allora, alla distinzione tra famiglie“regolari” e “irregolari”: “Non è più possibile direche tutti coloro che si trovano in qualchesituazione cosiddetta ’irregolare’ vivono in statodi peccato mortale”. Sì, invece, nell’Anno del

    Giubileo, allo “sguardo positivo” sulla famiglia,improntando a quella stessa misericordia cheGesù ha usato con la samaritana.“Se si tiene conto dell’innumerevole varietà disituazioni concrete - l’affermazione di sintesi delPapa sull’impostazione di fondo del documento -

     Tè comprensibile che non ci si dovesseaspettare dal Sinodo o da questaEsortazione una nuova normativagenerale di tipo canonico applicabile atutti i casi”.Per le situazioni difficili, complesse e“irregolari” delle famiglie la legge daseguire è quella della “gradualità”, giàsancita da san Giovanni Paolo II 35 annifa, nella Familiaris consortio.

    “I divorziati che vivono una nuova unione possono trovarsi in situazioni

    molto diverse”, scrive il Papa esortando i vescovi e ipastori a coniugare “discernimento personale” e“discernimento pastorale”. I divorziati risposati, inparticolare, “devono essere più integrati nellecomunità cristiane nei diversi modi possibili,evitando ogni occasione di scandalo”.

    È la “logica dell’integrazione”: “Sono battezzati,sono fratelli e sorelle”, “non devono sentirsiscomunicati”, e la loro partecipazione “puòesprimersi in diversi servizi ecclesiali”, attraversola capacità di “discernere quali delle diverse formedi esclusione attualmente praticate in ambitoliturgico, pastorale, educativo e istituzionalepossano essere superate”.“Credendo che tutto sia bianco e nero, a voltechiudiamo la via della grazia e della crescita escoraggiamo percorsi di santificazione che dannogloria a Dio”.Nell’ Amoris laetitia, non si nomina maiesplicitamente il tema dell’accesso allacomunione per i divorziati risposati ma - in unanota dell’ottavo capitolo - a proposito dell’”aiutodella Chiesa”, si fa presente che “in certi casi,potrebbe essere anche l’aiuto dei sacramenti”.L’invito ai pastori è al “discernimento pratico” casoper caso: “Un piccolo passo, in mezzo a grandi

    limiti umani, può essere più gradito a Dio dellavita esteriormente corretta di chi trascorre i suoigiorni senza fronteggiare importanti difficoltà”.“Oggi, più importante di una pastorale deifallimenti è lo sforzo pastorale per consolidare imatrimoni e così prevenire le rotture”. Ne è

    “Non è più possibile direche tutti coloro che sitrovano in qualchesituazione cosiddetta’irregolare’ vivono in stato

    di peccato mortale”.Nell’Anno del Giubileo,bisogna “tenere i piedi perterra” e adottare uno“sguardo positivo” sullafamiglia. I divorziatirisposati “devono essere piùintegrati nelle comunitàcristiane nei diversi modipossibili, evitando ognioccasione di scandalo”.Il Papa non nomina maiesplicitamente il temadell’accesso alla comunioneper i divorziati risposati ma- in una nota dell’ottavocapitolo -, a proposito

    dell’”aiuto della Chiesa”, fapresente che “in certi casi,potrebbe essere anchel’aiuto dei sacramenti”

    convinto il Papa, che nell’ultima sezionedell’ottavo capitolo del testo spiega inquesti termini la “logica della misericordiapastorale”.

    Tiene i “piedi per terra” il Papa, nelsecondo capitolo, dedicato all’analisi dellasituazione delle famiglie. L’abuso sessualesui bambini è “ancora più scandaloso nelleistituzioni cristiane”, tuona Francesco, chestigmatizza l’ideologia del “gender”, lapratica dell’”utero in affitto”, la violenzasulle donne e in fatto di migrazioni esorta adistinguere tra “mobilità umana” e“migrazioni forzate”. Nel sesto capitolo,ampio spazio alla preparazione remota eprossima al matrimonio. Tra le proposte,istituire nelle parrocchie “un serviziod’informazione, di consiglio e di

    mediazione, legato alla pastorale familiare”.Una trattazione a parte meriterebbero ilquarto e il quinto capitolo, definiti“centrali” dallo stesso Francesco: un tributoall’”amore” umano in tutti i suoi aspetti,comprese la fecondità e la generatività.

    “Il divorzio è un male, ed è moltopreoccupante la crescita del numero deidivorzi”. A ribadirlo è il Papa, che nelcapitolo sesto dell’ Amoris laetitia, tra le“situazioni complesse”, cita i matrimoni tracattolici e altri battezzati, i matrimoni mistie quelli con disparità di culto.

    Imparare a educare i figli senza l’”ossessione del controllo”. È uno deiconsigli del Papa ai genitori, contenuto nelcapitolo settimo, dedicato a questo tema.

    “Sì all’educazione sessuale”, il titolo di unparagrafo, in cui il Papa propone un esamedi coscienza: “Dovremmo domandarci se lenostre istituzioni educative hanno assuntoquesta sfida”.

    M. Michela Nicolais

    LA FAMIGLIA SECONDO PAPA FRANCESCOSOTTO, IL CARDINALE SCHÖNBORN

    LLA PRESENTAZIONE DELL’ESORTAZIONE APOSTOLICA“AMORIS LAETITIA”

    (FOTO SICILIANI-GENNARI/SIR)

  • 8/18/2019 Corriere Cesenate 15-2016

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    Giovedì 14 aprile 201610   Attualità

    Sì o noLa questionedelle trivelleIl quesito verte sull’abrogazione di unanorma che, oggi, concede di prolungarele concessioni per estrarre idrocarburi,entro 12 miglia nautiche dalle coste italiane,sino all’esaurimento dei giacimenti

    pochi giorni dal referendumabrogativo di domenica 17 aprile (sivota dalle 7 alle 23), sulle cosiddette“trivelle”, in molti non sono ancora

    riusciti a farsi un’idea esatta del tema inoggetto. Uno smarrimento comprensibile, sesi pensa che quella data in pasto agli elettori èmateria da addetti ai lavori.Il quesito verte sull’abrogazione di una normache oggi concede di prolungare le concessioniper estrarre idrocarburi, entro 12 miglianautiche dalle coste italiane, sinoall’esaurimento dei giacimenti.Se alle urne vinceranno i Sì (e il referendumraggiungerà il quorum di votanti, pari allametà più uno degli aventi diritto) la normasarà abrogata e le concessioni giungerannoalla scadenza prevista senza poter essererinnovate. Se il quorum mancasse, o

    dovessero prevalere i No, nei giacimenti dovegià si lavora si continuerà a farlo finoall’esaurimento degli stessi.Il referendum, comunque, segna già alcuniprimati ancor prima che vengano aperte leurne. Primo tra questi, il numero di firmeraccolte tra i cittadini per metterlo in piedi:zero. Sarà, infatti, il primo referendumabrogativo richiesto da almeno cinqueConsigli regionali, una facoltà concessadall’articolo 75 della Costituzione e maisfruttata sino ad oggi. A interessare i Consigli regionali della materiasono state, nell’estate scorsa, diverseassociazioni ambientaliste riunitesi incoordinamento nazionale. Sei i quesitiproposti inizialmente, che toccavano dalla“dichiarazione di strategicità” delle attività diricerca ed estrazione di idrocarburi alle normedi approvazione delle aree; dalla disciplina

    delle concessioni fino ai poteri sostitutivi delloStato di autorizzare (in caso di rifiuto delle

    ARegioni) infrastrutture,insediamenti strategici eattività di estrazione degliidrocarburi.La richiesta delleassociazioni è stata fattapropria dai Consigliregionali di Abruzzo (poiritiratosi), Basilicata,Calabria, Campania,Liguria, Marche, Molise,Puglia, Sardegna e Veneto.Regioni in larga parte (8 su10) governate dal centro-

    sinistra. E questo ha costituito un ulteriore primato,dato che il presidente del Consiglio Matteo Renzi(Pd) si è pronunciato pubblicamente perl’astensione (lasciando comunque libertà di votoagli iscritti al proprio partito).

    Tutti e sei i quesiti sono stati giudicati legittimi dallaCorte di Cassazione nel novembre scorso. A gennaio,però, cinque di essi sono stati respinti a causa dellemodifiche apportate in materia da Governo eParlamento.La Regione Emilia-Romagna non si è fattapromotrice del referendum e questa posizione èstata illustrata di recente dal segretario regionale delPd (e consigliere regionale) Paolo Calvano alladirezione nazionale del suo partito, alla presenza diMatteo Renzi: “Per l’Emilia-Romagna il referendumnon è inutile, è ’residuale’. Tutto quello che cipremeva cambiare è già stato inserito nellaFinanziaria”.Eppure all’interno del Pd in tanti guardano confavore alle ragioni del Sì (a partire dall’onorevolecesenate Enzo Lattuca) per lanciare un segnale“politico” e di attenzione alle energie rinnovabili.Trasversale il fronte a favore del Sì tra i diversi partitiall’opposizione, con il No caldeggiato solo da tecnici

    (Ordine dei geologi, Cnr) e addetti ai lavori.

    Se alle urnevinceranno i Sì(e il referendum

    raggiungerà il quorumdi votanti, parialla metà più unodegli aventi diritto) lanorma sarà abrogatae le concessionigiungerannoalla scadenza previstasenza poter essererinnovate. Se ilquorum mancasse,o dovessero prevalerei No, nei giacimentidove già si lavorasi continuerà a farlofino all’esaurimento

    degli stessi

    La Consulta regionale per la Pastorale sociale e del lavoro della ConferenzaEpiscopale Emilia Romagna, in occa-sione del referendum di domenica 17 aprile, sottolinea che l’espressione del-la volontà dei cittadini “nelle forme previste dall’istituto referendario che contempla anche l’astensione” costi-tuisce un significativo momento di vi-ta democratica, per la quale occorre un’adeguata e previa informazione.Ogni consultazione va vissuta come responsabilità nei confronti del bene comune e, in questo caso, del-l’ambiente.

    Va comunque sottolineato come occor-ra guardare oltre al risultato possibile della consultazione, che è inevitabil-mente condizionata dai pregi e dai di- fetti dell’istituto referendario.Qualunque sia l’esito, resta aperto il problema delle decisioni politiche che comunque dovranno essere prese. Inparticolare bisognerà tenere presente:1. il problema del lavoro di chi è coin-volto nel settore; 2. la necessità e l’urgenza di un gra-duale ma deciso passaggio alle energie rinnovabili, così come sollecita l’enci-clica Laudato si’;3. la promozione di adeguate politiche di sostegno all’industria delle energie rinnovabili;4. da parte del Governo, porre un limi-te temporale allo sfruttamento dei gia-

    cimenti.

    Urne aperte e Consulta regionale 

    Sulle trivelle “non c’è un sì o un no”, e “la questione non èl’astensione”. Con questa parole monsignor Nunzio Galantino,segretario generale della Cei, ha illustrato uno dei temi di cui si èoccupato il Consiglio episcopale permanente. “Su queste que-stioni – ha spiegato – gli slogan non funzionano, né pro né contro.Bisogna coinvolgere la gente a interessarsi di più a queste realtà,creando spunti di incontro e confronto su temi che sono di stra-ordinaria importanza. Spesso le persone sono state informate aposteriori”, la denuncia del vescovo, secondo il quale “in Italiamanca la capacità di coinvolgere le persone e di stare insiemenon per ‘contarci’, ma per capire”. Bisogna chiedersi, per il segre-tario generale della Cei, “se riusciamo in Italia a non risolvere iproblemi solo dividendoci tra favorevoli e contrari, a capire chealcuni problemi sono la spia di un malessere a vari livelli”. Nel no-stro Paese, in sintesi, “manca la passione culturale che ha semprecaratterizzato l’Italia e di cui ci ha parlato il Papa a Firenze. Prima

    che dilapidare la terra, l’aria, l’ambiente, stiamo dilapidando lacapacità dell’Italia – che viene dalla Magna Grecia – di ragionaresulle cose, perché tutti ne abbiamo da guadagnare”. La questioneambientale, si legge nel comunicato finale, ha occupato i vescovia Genova: sulle trivelle, in particolare, ossia sulla questione “seconsentire o meno agli impianti già esistenti entro la fascia co-stiera di continuare la coltivazione di petrolio e metano fino al-l’esaurimento del giacimento, anche oltre la scadenza delleconcessioni”, i vescovi hanno concordato “circa l’importanza cheessa sia dibattuta nelle comunità per favorirne una soluzione ap-propriata alla luce dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco”. A domanda precisa sulla posizione espressa nei giorni scorsi da“Avvenire”, in cui si afferma che basterebbero le parole della Lau-dato si’ per “comprendere come mai la Chiesa, in vista del refe-rendum del 17 aprile, si trovi schierata sulle posizioni dei comitati‘No triv’”, si è detto d’accordo.

    Monsignor Galantino:“Sulle trivellenon c’è un sì o un no”

    Referendum abrogativoSi vota solo domenica 17 aprile

  • 8/18/2019 Corriere Cesenate 15-2016

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    Giovedì 14 aprile 2016 11Attualità

     Villaggio globaledi Ernesto Diaco

    UOMINI E DONNE SONO DIVERSI ANCHE SU INTERNET

    Ma è vero chel’uso di internet edella tecnologiadigitale è diversose ad accendere ilcomputer è unuomo o unadonna? Oppure ilfantastico mondo del web ha il potere di an-nullare nella navigazione digitale ogni disu-guaglianza tra maschile e femminile,realizzando così la tanto desiderata polve-rizzazione delle differenze? A porre la domanda è Tonino Cantelmi, di-rettore dell’Istituto di terapia cognitivo in-terpersonale di Roma, nella rubrica chetiene ogni settimana sul periodico Roma-Sette . Prima di sciogliere l’enigma, lo psi-chiatra sottolinea che il digital divide digenere è finalmente abbattuto: gli ultimidati attestano che uomini e donne hanno le

    stesse opportunità di accesso alla tecnolo-gia. Ma come la utilizzano? Come abitano ilcontinente digitale?È a questo punto che intervengono i ricerca-tori della Università di Bath, nel RegnoUnito, che già nel 2002 realizzarono unprimo studio sul tema, mettendo in evi-denza le nette differenze fra i due sessinell’uso di internet. All’epoca le donne sem-bravano cercare online soprattutto senti-menti e comunicazione, mentre gli uominibramavano in primo luogo sesso e giochi.L’indagine è stata poi ripetuta dieci annidopo, mentre nel web esplodevano i social network e un radicale cambiamento nelmodo di comunicare.Che cosa è c ambiato dall’inizio del millen-nio ad oggi? Il dottor Richard Joiner, leaderdello studio denominato “Gender InternetExperience”, ha diffuso i risultati ottenuti dacui emerge che l’utilizzo di Internet da partedi uomini e donne riflette, e in alcuni casiaddirittura esalta e incrementa, le differenzedi genere che caratterizzano le nostre so-cietà.In particolare, i dati evidenziano che diecianni di socializzazione virtuale e tecnoli-quida hanno reso ancora più divergente ri-spetto al passato il modo di utilizzare letecnologie da parte di maschi e femmine. Isocial network mostrano come le differenzeinvece di appiattirsi si siano accentuate. Laricerca americana le riassume così: gli uo-mini continuano a utilizzare il web più per“fare”, le donne più per “essere”.La maggior parte di queste ultime, infatti,preferisce trascorrere il tempo interagendoonline con gli amici, seguendo pettegolezziinteressanti, pubblicando foto o guardando

    le foto postate da altri. Le donne sono piùinteressate alla comunicazione e alla condi-visione. La maggior parte degli uomini, i n-vece, preferisce i siti di giochi, scommessesportive e musica. Anche il tempo trascorsoconnessi è diverso: le donne c ollezionanopiù ore di presenza online.

    il Periscopio di Zeta

    Dalla Virtus Basket Cesena arrivano emozioni e riemergono ricordiLa grinta e la bravura delle giocatrici insieme alla squadra dei S.E.M.P.R.E.

    Canestri, sorrisi ed emozioni

    Una carissima amica, appassionata di basket, mi ha inviato una email che meritaun po’ di questo spazio settimanale. Lo faccio volentieri, anche perché credoche su questo giornale, e anche in questa rubrica, abbiano sempre trovato

    posto coloro che faticano non poco nel farsi ascoltare. Proprio come è stato ricordatosabato scorso a papa Francesco, nel corso dell’incontro in occasione dei 50 anni dellaFisc, la Federazione nazionale che riunisce tutti i periodi diocesani.“Ieri, oggi, domani… per tutti”, mi consiglia di titolare la lettrice alcune sueconsiderazioni su una partita di serie C femminile della Virtus Cesena disputata sabatoscorso al Carisport. Il risultato dice di una superiorità delle giocatrici cesenati che nonha lasciato scampo alle avversarie: un 75 a 35 contro il Casalgrande che vale l’ingressoai quarti di finale.“E' stata una serata esemplare per lo sport – prosegue la lunga lettera – con il tecnicoLisoni che ha messo in campo dopo metà del primo quarto Giulia Comandini, unadelle ragazze del settore giovanile. La giocatrice dopo pochi minuti ha realizzato unpaio di tiri da 3 punti, mentre Ivana Donadel ha saputo utilizzare l'esperienza, la classee la caparbietà nei momenti opportuni. Sul parquet anche Anna Chiara Samorì,un’altra ragazza del vivaio che si è amalgamata subito col gruppo”.Oltre alla vittoria della compagine cesenate, la vera notizia della serata è venuta daquanto è accaduto nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo. “E’ stato presentato –

    prosegue lo scritto - ilprogetto basket di quelli diS.E.M.P.R.E., una squadracomposta da ragazzi"speciali" che hannodisputato qualche minuto digara. Questi giovani sono

    stati in grado, grazie alla lorofrizzante e spontaneaenergia, di sensibilizzare edemozionare il folto pubblicopresente. Con i loro sorrisi eil loro modo maldestro maefficace di andare a segno hanno realizzato canestri e hanno giocato divertendosi e facendodivertire che li seguiva con passione, ma anche con trepidazione”.C’è a Cesena un ritorno di pubblico attorno alla pallacanestro femminile che nel 1991 arrivò sultetto d’Europa con la conquista di una indimenticabile Coppa dei Campioni. “Ritornano quelliche hanno nostalgia di questo sport e la Virtus Basket Cesena sta infondendo il massimoimpegno per non fare rimpiangere quei bei tempi. In una serata – conclude la lettrice - si è vistoil passato (ieri) con Ivana Donadel in campo e la memoria che corre e quelle fantastiche partiteche hanno portato a vittorie indimenticabili. L'oggi, con tutte le ragazze della Virtus Cesena checon il loro impegno e la loro dedizione, nonostante siano tutte lavoratrici, hanno portato lasquadra a queste finali. E il domani, le giovani puntualmente messe in campo dal tecnico Lisoni.Infine, ma andrebbe per primo, il … per tutti, la squadra speciale dei S.E.M.P.R.E. Che dire di più,caro Zeta? La Virtus basket Cesena prosegua con questo entusiasmo e torneranno anche irisultati di un tempo”. (924)

    esbo, l’isola in cui arriva il Papa, èstata finora forse la porta piùimportante da cui i profughi

    entravano in Europa. Ed è stata anche ilvarco meno insicuro visto che perarrivarci bastava attraversare i dieci,quindici chilometri del tratto di mare chesepara questa isola greca dalla costa dellaTurchia che si lascia a lle spalle. Si diceche negli anni scorsi la metà degliottocentomila profughi che sono giuntiin Grecia abbiano fatto tappa a Lesbo.Ma ora, dopo l’accordo per il rimpatrio apagamento dei profughi europei inTurchia, diventata per interesse unricovero per popoli quando già haaccolto più di due milioni di siriani,perfino fra i disperati di Lesbo si è creatauna apartheid fra i meno e i piùsfortunati. Quelli arrivati prima del 18marzo rimangono liberi. Quelli arrivatisuccessivamente sono raccolti nel grandecampo di Moria in attesa di decidere sehanno diritto a restare in quanto rifugiatipolitici oppure se devono essere respintiin Turchia come emigrati irregolari.In realtàquesta storia dell’espulsione deicosiddetti immigrati irregolari, anche seè un ritornello costante di chi si opponein tutto o in parte all’emigrazione, è unaoperazione più facile a dirsi che a farsi.Per decidere chi può godere del dirittod’asilo e chi no bisogna trovare le tantepersone che conoscono le mille linguedella Babele di chi arriva, interrogare imigranti uno o per uno, identificarli -ammesso che vogliano essere identificati- dichiarando il loro vero nome ecognome e offrendo le loro impronte

    digitali, sapere da quale Paeseprovengano - ammesso che anche inquesto caso gli emigranti vogliano dare laversione più vera o quella più comoda -,fare eventualmente verificheburocratiche e diplomatiche, mettere il

    tutto, compresa la decisione finale, periscritto, fare scortare gli espulsi ai luoghipiù o meno distanti di destinazione.Così anche a Lesbo, dove pure il lavoroera stato studiato e organizzato con isuggerimenti dell’Europa, i tempi delvaglio e della selezione dei migranti nontornano.Ogni giorno arrivano sull’isola in mediaquasi mille migranti. In compenso in unasettimana si è riusciti a trasferire inTurchia circa duecento espulsi. In praticaè come cercare di svuotare un lagoalimentato da un fiume con unrigagnolo. Nel frattempo coloro che sonoarrivati dopo il 18 marzo sono di fatto deidetenuti che scontano la lentezza dellaprocedura con quella che di fatto è unaprigione dietro inferriate e reticolati.La questione di Lesbo e l’accordo con laTurchia perché porti fuori dall’Europadiverse decine di migliaia di migranti incambio di 3 miliardi di euro da stanziaresubito (e altri 3 entro il 2018 sulla basedei risultati conseguiti) è la conclusionemercantile dell’impossibilità di risolvereil problema dei profughi in Europaattraverso la solidarietà. Si ricorderàcertamente che nel settembre dell’annoscorso a Bruxelles si era raggiunto unaccordo a maggioranza per distribuire frai vari paesi europei 120mila profughi cheerano arrivati nei paesi del sud in primoluogo in Italia e in Grecia. Ebbene, doposei mesi da quell’accordo, non centomilae nemmeno diecimila profughi, ma soloappena poco più di mille sono statidelocalizzati dall’Italia e dalla Grecia inaltri paesi. Contro quell’accordovotarono contro Ungheria, Repubblica

    Ceca, Slovacchia e Romania. La Finlandiasi astenne. Dopo gli attentati di Parigi e diBruxelles il presidente ungherese VictorUrban, il presidente ceco Milos Zeman, ilprimo ministro polacco Beata Zrydlo, ilpresidente slovacco Robert Fico hanno

    accentuato la loro opposizioneall’emigrazione affermando che iterroristi sono tutti profughi, anche sefinora le indagini hanno dimostrato chegli autori degli attentati in Francia eBelgio sono belgi di origine marocchinanati sul suolo belga.D’altra parte questa teoria per cui conl’emigrazione si importa il terrorismo èin contraddizione con l’altra posizione dichi, per limitare al minimo l’emigrazione,si dichiara disposto ad accettare solo iprofughi dalla Siria e dall’Iraq che sonopaesi in guerra, ma anche i paesi cheospitano il terrorismo dell’Isis.Comunque alle parole sono seguiti i fatti.L’Ungheria in tutto il 2015 ha concesso ildiritto d’asilo solo a 146 persone dopoaver creato muri antimmigrati lungo tuttii confini del paese. La Slovenia ha imitatol’Ungheria costruendo una barriera alconfine con la Croazia. Ora anchel’Austria minaccia di chiudere ilBrennero dopo aver buttato là la cifra di300mila migranti che nel 2016arriverebbero in Italia, mentre finoradall’inizio dell’anno ne sono arrivati19mila. La Polonia con il nuovo governodi destra ha detto no ancheall’accoglienza dei 7.500 migranti che erastata decisa dal precedente governo efinora ha accolto solo 150 profughicristiani provenienti dalla Libia. Anche laSlovacchia dichiara di prendere deiprofughi solo se sono cristiani oltre chesiriani e nel 2014 ha concesso asilopolitico appena a 14 richiedenti. RegnoUnito e Danimarca hanno deciso di nonpartecipare alla redistribuzione.Germania, Francia e Spagna hanno

    promesso di redistribuirsi fra loro circasessantamila profughi, ma solo se hannolo statuto di rifugiati politici e nelfrattempo a questo fine rafforzano i lorocontrolli alle frontiere.

    Romanello Cantini

    L

    Guardare a Lesbo con coscienza inquieta

    Ogni giorno arrivano sull’isola greca inmedia mille migranti. In compenso in unasettimana si è riusciti a trasferire in Turchiaduecento espulsi. In pratica è comecercare di svuotare un lago alimentato

    da un fiume con un rigagnolo. Nelfrattempo coloro che sono arrivati dopoil 18 marzo sono di fatto dei detenutiche scontano la lentezza della proceduracon quella che di fatto è una prigionedietro inferriate e reticolati

     D o v e  v a  F r a n c  e s c  o  i l 1 6

      a p r i l e

    MIGRANTI SULLA COSTADELL’ISOLA DI LESBO (GRECIA)

    (FOTO AFP/SIR)

  • 8/18/2019 Corriere Cesenate 15-2016

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    Giovedì 14 aprile 201612   Cesena

    uattro lunedì al cinema, con film diassoluto valore. È l’iniziativapromossa dall’Ufficio diocesano

    per la pastorale della famiglia, da quelloper la Comunicazioni sociali e dal nostrogiornale, in collaborazione con il cinemaEliseo di Cesena. Un’idea che nasce daldesiderio di offrire un’occasione perriflettere sulla famiglia, gustandosi quelloche di buono il cinema italiano ed esterosa proporre.Il programma della rassegna “Lunedì al

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    Un invito per le famiglie

    al cinema “Eliseo”

    Quattro lunedì al cinema, con film di valore. È la proposta che arriva dall’Ufficio diocesano per laPastorale della famiglia, da quello per la Comunicazioni sociali e dal “Corriere Cesenate”

    cinema Eliseo”.Si inizia il 2 maggio, alle 20,30, con“Come saltano i pesci”, un film di Alessandro Valori, appena uscito nellesale cinematografiche. Una dolceparabola sul peccato e la redenzione, cheentra di diritto nel dibattitocontemporaneo sul ruolo dei genitori.Il 9 maggio si prosegue con “Ilcondominio dei cuori infranti”, unacommedia drammatica di 100 minutidiretta da Samuel Benchetrit, con le

    bravissime interpreti Isabelle Huppert e Valeria Bruni Tedeschi. Parabolaumanista, narrata con irreale leggerezza,

    “Il condominio dei cuori infranti”trasforma in poesia la banalità delquotidiano, sospendendo i suoiprotagonisti tra prigione del reale e sognodi fuga. I protagonisti esconodall’anonimato attraverso l’amore perchéè lo slancio verso l’altro a dare senso allavita.Il 16 maggio verrà proiettato“Fuocoammare” di Gianfranco Rosi. Sitratta di un documentario. Il registainquadra vita e morte senza alcuncompiacimento estetizzante, ma con laconsapevolezza che nessuno è un’isola enessuna isola, oggi, è come Lampedusa. Ilfilm è risultato vincitore dell’Orso d’oro alfestival di Berlino di quest’anno.L’ultimo lunedì al cinema sarà il 23maggio con “Malala”. Film statunitensedi Davis Guggenheim in cui viene

    presentato il ritratto intimo e personaledel Premio Nobel per la pace Malala Yousafzai, divenuta un obiettivo deitalebani per la sua battaglia a favoredell’istruzione femminile.Ingresso a 5 euro per tutti. Due euro disconto dietro presentazione del couponCorriere Cesenate (il coupon saràdisponibile dalla prossima settimana).Ingresso gratuito per i figli minorenniaccompagnati dai genitori.Ogni visione sarà preceduta da una brevepresentazione da parte del nostro espertodi cinema, don Filippo Cappelli.

    Stessa classe | Per la gita ‘saltata’ 40 anni fa

    L’elenco è rigorosamente alfabetico. La classe è la 5D dell’Itc Renato Serra di Cesena. 40 anni dopo sisono ritrovati per una gita portata a termine secondo il motto “… non è mai troppo tardi”. Con destina-zione Mondolfo e Marotta, nelle Marche, domenica 3 aprile si sono ritrovati in 23. Ecco i loro nomi:Gian Luigi Babbi, Maurizio Battistin i, Agostino Belletti, Roberto Bertelli, Antonella Berveglieri, GabrieleBiondi, Elena Brasini, Lorenza Cannizzo, Giovanna Caselli, Carlo Castagnoli, Marina Cedioli, GabriellaCollini, Pio Cuni, Walter Gori, Clelia Guidi, Ornella Lanzi, Nadia Lucchi, Laura Maestri, Patrizia Mar-chionni, Augusto Mazzoli, Renata Nardi, Massimo Roversi, Enzo Valdifiori.

    “Gran ballo di primavera”| Cesenati protagonisti C’è stato posto soloper nove danzatoridella Società diDanze Ottocenteschedi Cesena al GranBallo di Primavera or-ganizzato dalla So-cietà di DanzaImolese presso il cir-colo Sersanti diImola domenicascorsa. In tantihanno chiesto di par-tecipare, ma lo spa-zio ristretto dellasala, situata nellostorico palazzo Ser-santi, non ha con-sentito ai tantiritardatari di esserepresenti. Una cin-quantina i fortunatiprovenienti dai di-

    versi circoli della So-cietà di Danza distribuiti sul territorio nazionale quali Bologna, Ferrara, Imola, Faenza, Trieste, Milano,Mantova.Dame avvolte nei classi costumi ottocenteschi e uomini rigorosamente in frack hanno danzato sullemusiche proposte e le coreografie studiate durante l’anno, tra cui il valzer spagnolo, la marcia Varsavia,la quadriglia francese. Un inteso programma che ha consentito ai danzatori di passare un pomeriggiodi altri tempi, immersi in un’atmosfera che solo l’eleganza e gli atteggiamenti cortesi del tempo pos-sono creare. (Ma)

    Romagna Wine Festival

    Incontri e degustazionicon Luca Gardinisommelier “profeta in patria”Il miglior sommelier del mondo 2010 Luca Gardini è

    il “Profeta in patria” del Romagna Wine Festival2016. Il riconoscimento per una carriera dedicata alvino e come protagonista del made in Italyenologico nel mondo gli verrà consegnato sabato 16aprile nella Biblioteca malatestiana, a Cesena.Gardini riceve il “testimone” dalla grande firmadella cucina