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ROY EUGENE DAVIS LA SCIENZA DEL KRIYA YOGA TRADUZIONE DEGLI YOGA SUTRA DI PATANJALI, CON UN COMMENTO DETTAGLIATO E ISTRUZIONI SPECIFICHE PER LA MEDITAZIONE E L'ESTASI EDIZIONI VIDYANANDA 1

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  • ROY EUGENE DAVISLA SCIENZA DEL KRIYA

    YOGA

    TRADUZIONE DEGLI YOGA SUTRA DI PATANJALI, CON UN COMMENTO DETTAGLIATO E ISTRUZIONI SPECIFICHE PER LA MEDITAZIONE E L'ESTASI

    EDIZIONI VIDYANANDA

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  • Prefazione

    I sinceri ricercatori della verit troveranno in questo libro un manuale pratico per la meditazione quotidiana e una guida ai pi alti stati di coscienza. Anche quei lettori che non sono stati ancora iniziati nelle pratiche yogiche trarranno immenso beneficio da un attento studio del testo. Gli iniziati al Kriya Yoga scopriranno in questo libro un tesoro che non pu essere descritto dalle parole.Non ho messo in corsivo le parole e i termini sanscriti, eccetto in pochi casi particolari in cui sembrava importante sottolinearli. Per aiutare a capire meglio termini e parole che non sono spiegate esaurientemente nel corso dell'opera, stato aggiunto un glossario.

    Sarebbe utile per il lettore leggere prima tutto il libro, e quindi stabilire un programma regolare di studio e meditazione. Gli Yoga Sutra di Patanjali, che costituiscono la parte centrale del volume, si dimostreranno una sorgente di costante ispirazione e rivelazione, perch ad ogni nuova lettura si avr una maggiore comprensione, una diversa attitudine e una visione pi ampia, con un diverso stato di coscienza. Un'altra lettura che raccomando di fare insieme agli Yoga sutra la Bhagavad Gita.

    L'ideale sarebbe conoscere i principi basilari della mente e della coscienza, per poi applicarli nell'arena delle esperienze quotidiane. Le fonti vediche dichiarano che la conoscenza di cinque tipi. Primo, vi quella che possiamo avere attraverso le parole scritte e gli insegnamenti orali delle persone di saggezza; si tratta di una conoscenza registrata e acquisita che possiamo fare nostra e utilizzare. Secondo, vi quella particolare conoscenza che viene in un lampo d'intuizione, in un momento di genio; di solito questo tipo di conoscenza ha valore pratico nel mondo secolare. Terzo, vi quella conoscenza che si ottiene grazie a una genuina ispirazione, quando le facolt dell'anima sono abbastanza sviluppate. Quarto, vi la conoscenza rivelata, quella condivisa da santi e grandi profeti che conoscono il lato interiore della natura. Quinto, vi la pura conoscenza che la comprensione ultima e la realizzazione suprema che si ha con l'illuminazione. Realizzando questa, si pu avere ogni altra conoscenza.

    Attraverso lo studio scrupoloso, la pratica e il servizio disinteressato, il devoto che cammina sul sentiero del Kriya Yoga avanzer stabilmente e realizzer il bene supremo.

    ROY EUGENE DAVIS

    Lakemont, Georgia

    Prefazione Editoriale

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  • Roy Eugene Davis nacque nel 1931 e trascorse i suoi primi anni in una comunit rurale nel nord dell'Ohio. R. E. Davis incontr Paramahansa Yogananda nel dicembre del 1949, e divenne discepolo di questo grande maestro di Yoga. Dopo quattro anni di disciplina e pratica Yoga in un ambiente monastico, pass due anni nell'esercito degli Stati Uniti e quindi cominci il suo ministero spirituale.R E. Davis ha scritto pi di venti libri, redattore-editore del Truth Journal e presidente del Center for Spiritual Awareness. Tra i suoi libri pi importanti citiamo: Light on the Spiritual Path, The Philosophy and Practice of Yoga; One Life, Being, Power and Substance. famoso nel mondo per i suoi scritti, le sue conferenze e i suoi seminari. Ricercatori entusiasti partecipano ai suoi programmi negli Stati Uniti, in Canada, in Giappone e in Europa. Come rappresentante della sua linea di guru, R E. Davis condivide il messaggio del Kriya Yoga con migliaia di ricercatori e discepoli.

    Introduzione al KRIYA YOGA

    UNO

    La Scienza Pi Sacra

    "Infine il Kriya Yoga si diffonder in tutti i paesi e contribuir ad armonizzare le nazioni attraverso la percezione trascendente e personale dell'Infinito Dio da parte dell'uomo".

    Con queste parole Mahavatar Babaji, un mortale-immortale maestro di Yoga, bened Paramahansa Yogananda a Calcutta, in India, nel 1920. Paramahansaji si preparava a partire per l'America e aveva pregato incessantemente per ricevere la benedizione personale dell'Avatar. Babaji and in casa sua e lo bened, incoraggiandolo con la sua presenza e con le parole che gli disse.

    Il Kriya Yoga un approccio scientifico alla realizzazione di Dio ed particolarmente adatto ai ricercatori dell'Era presente. Le persone di ogni ceto sociale e di qualsiasi fede o tradizione possono praticare il Kriya Yoga con beneficio. Con la pratica devota del Kriya e con la meditazione profonda, l'uomo pu avanzare sul sentiero dell'illuminazione e della liberazione della coscienza. Riferendosi alla pratica del Kriya, Lahiri Mahasaya, un discepolo di Babaji, insegnava: "Pi uno lavora, pi grande sar il salario". (Pi uno si dedica alla meditazione supercosciente, maggiori saranno i benefici che sperimenter).

    Vi sono molti sentieri che portano all'Autorealizzazione. Ogni persona incline a seguire il sentiero che meglio si adatta al proprio temperamento. Cos uno pu avere una natura devozionale e scoprire che l'adorazione e l'abbandono gli sono pi congeniali. Un altro pu essere attivo e risoluto verso la meta, e offrire i risultati di tutte le sue azioni a Dio. Un altro ancora pu seguire l'approccio intellettuale, il sentiero del calmo discernimento, per vedere attraverso le apparenze Quello che Reale. Un approccio diretto, adatto a quelli che intraprendono intensamente il sentiero, la via della meditazione e della contemplazione interiore. Il sentiero del Kriya Yoga offre l'esperienza diretta della Realt, risultato che si ottiene praticando con successo tecniche specifiche di meditazione.

    Le tecniche Kriya saranno discusse pi in l in questo libro. Ve ne sono alcune largamente conosciute, e poche altre che sono enfatizzate dai guru del Kriya Yoga, i quali fanno risalire la loro discendenza spirituale - a Mahavatar Babaji Tra le tecniche di meditazione vi sono mantra, contemplazione del suono e della luce, pranayama ed esercizi dinamici per risvegliare kundalini.

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  • Fino alla seconda met del diciannovesimo secolo, i metodi del Kriya Yoga non venivano dati a quei ricercatori che non volevano rinunciare totalmente al mondo nella loro ricerca dell'Autorealizzazione. Quando Babaji diede a Lahiri Mahasaya il permesso d'iniziare altri, gli concesse di iniziare liberamente tutti coloro che gli avessero chiesto sinceramente aiuto lungo il sentiero spirituale. Anche chi ha delle responsabilit sociali e familiari pu essere un rinunciante, se non attaccato alla gente, alle cose, alle azioni e ai loro effetti. Perci la rinuncia interiore, che il risultato dello sviluppo spirituale, pi importante della rinuncia fisica priva di trascendenza interiore.

    Fu nell'ultima parte del 1949 che incontrai il mio guru, Paramahansa Yogananda, a Los Angeles, in California. Mi fu insegnata la pratica del mantra e come fondermi internamente nel suono e nella luce. Alcuni mesi dopo il mio guru mi inizi nella pratica del kriya pranayama ed altre tecniche. Nei mesi che seguirono egli mi diede dei consigli personali per aiutarmi nel sentiero.

    Paramahansaji diceva spesso che il Kriya Yoga la via pi rapida alla realizzazione di Dio, a differenza di altri sentieri che, pur essendo ugualmente validi, portano ad un progresso meno rapido. Molti dei suoi discepoli pi avanzati ottennero un alto grado di realizzazione; Paramahansaji diceva che molti avrebbero fatto l'esperienza della liberazione finale della coscienza nel corso di questa stessa incarnazione.

    Kriya Yoga

    La Disciplina Spirituale Ideale per quest'Era

    Secondo i calcoli di Sri Yukteswar, pubblicati nel suo libro La Sacra Scienza, il mondo si sta allontanando dalle influenze dell'ultima Et Oscura o Kali Yuga, e sta ascendendo lungo l'attuale Ciclo Elettrico, che continuer per altri 2200 anni. Durante l'Et Oscura, l'uomo comune non era in grado di comprendere l'esistenza delle cose sottili presenti in natura, come il magnetismo e l'elettricit. Nel ciclo attuale queste propriet, come pure le propriet della luce, vengono studiate attentamente dagli scienziati. Sempre pi persone sono oggi in grado di comprendere la filosofia e la scienza dello Yoga e riescono a sperimentare dentro di s l'esistenza delle forze sottili e delle correnti sottili del prana. Per questo motivo la scienza del Kriya Yoga adatta ai ricercatori spirituali di quest'era

    Mahavatar Babaji ha detto: "Il Kriya Yoga che io sto dando al mondo la ripresentazione della stessa scienza che Krishna diede ad Arjuna, e che era nota a Patanjali e a Cristo, a San Giovanni, a San Paolo e ad altri discepoli".

    Nella Bhagavad Gita (4: 1-3) Sri Krishna dice:

    "Ho proclamato questo Yoga imperituro (questa via all'Autorealizzazione) agli antichi saggi e ai legislatori che hanno fatto le leggi da cui sono governati gli uomini. Essi lo hanno trasmesso gli uni agli altri, attraverso un lignaggio di saggi reali, fino a quando questa verit andata perduta nel mondo per un lungo lasso di tempo. Quella stessa antica scienza oggi io l'ho rivelata a te, poich tu sei mio discepolo e amico, e questo il segreto supremo".

    Ogni volta che la giustizia si affievolisce nel mondo, Dio si manifesta sulla scena in maniera evidente per bandire la confusione e per ripristinare la via della giustizia. La tendenza evolutiva del mondo verso la crescita; perci quando nella coscienza di massa vi confusione e avvilimento, appare un impulso divino che contribuisce a purificare e ad elevare. -

    Anche se la coscienza di massa influenzata dalle forze celesti,

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  • e cos il mondo sottoposto a cambiamenti ciclici, gli individui intenti alle loro pratiche spirituali non sono ingiustamente toccati dalle influenze della natura. Colui che pratica il Kriya Yoga impara a riversare l'attenzione e la forza vitale nell'occhio spirituale e, in questo modo, s'eleva al di sopra delle forze esterne e diventa sempre pi desto in Dio.

    In ogni Era vi sono tra noi persone estremamente materialiste e incapaci di comprendere perfino le verit elementari; e vi sono anche quelle pi sveglie e in cui l'impulso spirituale evidente. Vi sono anche quelle estremamente intelligenti e capaci. E vi sono sempre alcuni illuminati. Se gli individui meno illuminati mostrano rispetto nei confronti di coloro che lo sono di pi, essi impareranno e cresceranno nella verit della coscienza.Un maestro di Yoga mette alla prova le possibilit latenti in ogni uomo. Avendo superato tutti i legami che lo tenevano incatenato al mondo, costui supremamente libero e agisce solo per il bene del mondo.

    Dio Dona a noi Se Stesso come il vero Guru

    Qual la relazione tra Dio e il guru, e qual la nostra relazione con Dio attraverso il guru? Che cosa ci si aspetta da noi come discepoli? La relazione guru-discepolo ancora attuale nel mondo d'oggi che cambia cos rapidamente?La relazione guru-discepolo viene facilmente compresa e accettata dai ricercatori della verit che sono pronti a condurre quella vita disciplinata che sola pu permettere l'esperienza dell'illuminazione. Ma non compresa dalle persone che non hanno la volont d'intraprendere un programma di disciplina, necessario se si vuole sperimentare la trasformazione.

    I sinceri devoti sul sentiero spirituale non hanno domande importanti da fare sulla relazione guru-discepolo. Altri che ne sentono parlare, discutono e analizzano la cosa, mentre alcuni provano perfino a sminuirne la validit. I maestri di Yoga hanno sempre insegnato che si deve praticare la meditazione come un procedimento personale e 'segreto'. La ragione di questo che uno che sta sempre a discutere i principi della vita spirituale di solito esaurisce le sue forze, che potrebbero essere utilizzate meglio nella pratica.

    Adesso spiegher che cos' la vera relazione guru-discepolo, cos che chiunque sia aperto alla via della liberazione pu chiaramente comprenderla. Coloro che non hanno ancora il desiderio ti condurre una vita disciplinata avranno un'altra opportunit di sapere che cosa ci si aspetta quando si presenter l'occasione.La relazione tra guru e discepolo non un rapporto tra padrone e schiavo, n una relazione in cui vi qualche forma di dominio o di sfruttamento. Quando la relazione ideale, la persona che gioca il ruolo del guru conduce il ricercatore lungo il sentiero che porta alla salvezza. Questa la funzione principale del guru: mostrare al discepolo la via che porta alla realizzazione di Dio.

    La parola guru un termine sanscrito che significa "quella luce che rimuove le tenebre". Perci il guru una persona illuminata che in grado di guidare il ricercatore sul sentiero che conduce alla libert, con un minimo di ostacoli da superare. Per parafrasare le parole di Ges (Giovanni 8: 31-32): "Se seguirete i miei insegnamenti, allora sarete davvero miei discepoli, e realizzerete la verit attraverso la percezione diretta. Come risultato di avere realizzato la verit della vita, sarete liberati da ogni schiavit dovuta all'errore". Il vero guru non altro che Dio, che gioca il ruolo del guru. Il vero guru non una personalit, anche se la coscienza illuminata che interpreta quel ruolo di solito si esprime attraverso una personalit.

    Molti sinceri studenti che cercano la verit hanno paura della relazione guru-discepolo, perch non sono sicuri di poter tenere fede alle discipline basilari che il guru consiglier loro di praticare. Alcuni hanno timore della relazione

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  • perch internamente sanno di non poter essere all'altezza di certi modelli, o solo perch hanno paura del cambiamento. Essi sanno che dovrebbero cambiare, ma vogliono rimanere come sono perch, tutto sommato, stanno bene nel loro attuale modo di vivere. Alcuni sono obbedienti in presenza del guru, ma disobbedienti quando non sono in sua presenza. Essi dimenticano che Dio il vero guru e che Lui onnipresente e onnisciente. A volte i nuovi discepoli fanno l'errore di credere che possono ritirarsi dal loro impegno, quando la sfida del sentierospirituale diventa grande. Essi possono ritirarsi, ma il guru non cessa mai di pregare per il benessere del discepolo. Noi possiamo rinunciare a Dio, ma Dio non rinuncia mai a noi.

    Il vero guru Dio, il nostro Vero S Superiore. In realt nessuna persona un guru, ma una persona qualificata pu assumere il ruolo di guru per permettere a un ricercatore di stabilire un rapporto con Dio. Una persona che nota come guru, e che degna di quel nome, recita quella parte solo perch ha la realizzazione interiore. Paramahansaji diceva: "Io non sono il guru. Dio il guru; io sono solo il Suo servitore. Tuttavia egli recito il ruolo del guru con i suoi discepoli, e ci mostr la via della libert in Dio. Una volta egli disse: "Se tu me lo permetterai, io ti riveler Dio".

    Pu una persona mostrare Dio a un'altra, se prima non Lo conosce lei stessa? La persona che non conosce Dio non deve far finta di recitare la parte del guru. E se lo fa, la relazione non sar proficua. Dio sempre impegnato a risvegliare le anime, che sono espressioni di Se Stesso. Uno dei modi in cui Egli fa questo operando attraverso un'anima illuminata. Dio, come anima illuminata - il guru - istruisce, incoraggia e condivide un tipo particolare di energia che risveglia le energie dormienti nel discepolo. Questa trasmissione di forza dal guru al discepolo conosciuta col nome di shaktipat. Shakti la forza creativa dentro di noi, un'espressione di kundalini. Il guru non diverso da un terapeuta, in quanto cerca di guidare il discepolo in direzione della maturit emotiva come parte del processo totale che porta all'illuminazione. Ma il guru non s'accontenta soltanto di far diventare il discepolo emotivamente maturo e capace di condurre una vita normale e funzionale. Il guru sprona il discepolo a fare l'esperienza dell'Autorealizzazione e della liberazione della coscienza.

    La responsabilit del guru, una volta che ha accettato un discepolo, di continuare a lavorare con lui finch questi non avr fatto l'esperienza dei risultati finali. La responsabilit del discepolo quella di rispettare il guru, l'insegnamento e se stesso. Il discepolo deve ascoltare le parole del guru, accettare l'iniziazione nei metodi di meditazione, e condurre una vita ideale al meglio delle sue capacit. Dio non ci chiede mai di fare l'impossibile, ma solo del nostro meglio. In ogni relazione personale, e specialmente nella relazione tra guru e discepolo, vi dev'essere totale rispetto e completa fiducia, se il rapporto dev'essere salutare e gratificante. La parola del guru, nelle questioni che riguardano lo sviluppo spirituale, infallibile; poich egli vede pi chiaramente di quanto non faccia il discepolo. Non soltanto il guru conosce la strada che porta all'Autorealizzazione, ma spesso pu vedere - quando il discepolo non pu - difetti nel carattere e nel comportamento che devono essere rimossi dalla vita del discepolo. Ed proprio indicando questi difetti, queste caratteristiche limitanti, che il guru pu accelerare la sua evoluzione spirituale. Quand' guidato da un vero guru, il discepolo pu evitare molti dolori nella vita e percepire l'indebolimento delle tendenze distruttive.

    Dopo l'iniziazione al Kriya Yoga, il discepolo comincia a sperimentare un rapido cambiamento interiore e un'accresciuta consapevolezza dell'anima. Quando Babaji diede a Lahiri Mahasaya il permesso di iniziare gli altri nel Kriya Yoga, gli disse di riferire a ogni nuovo iniziato le parole di Sri Krishna (Bhagavad Gita 2: 40): "Anche una piccola pratica di questo dharma ti salver dalla grande paura". Dharma, in questo caso, significa procedura religiosa. La paura dalla

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  • quale viene salvato il discepolo quella di un futuro danno, dovuto alla vita non illuminata condotta da un'incarnazione all'altra.

    Il guru pu dare consigli su questioni pratiche. Pu consigliare un cambiamento nella dieta e in altre questioni pertinenti la salute, affinch il discepolo possa godere di una salute migliore ed essere maggiormente in grado di compiere i suoi doveri. Pu dare consigli sulla scelta dei compagni, di modo che il discepolo possa evitare la confusione e i problemi personali. Pu dare dei consigli su come usare il tempo e l'energia, affinch il discepolo possa imparare a fare un uso migliore delle risorse che ha a disposizione e trasmutare le energie grossolane in quelle pi sottili. Pu dare consigli su questioni di attitudine, affinch il discepolo diventi il pi rapidamente possibile una persona matura e responsabile nella societ. Tutto ci che il guru insegna, anche nelle cose pi piccole, per il bene supremo del discepolo.Una persona pu affermare: "Anch'io ho una volont libera! Voglio essere padrone della mia vita!". Tale persona non necessita di un guru perch non ancora pronta a imparare le leggi dell'abbandono

    e dell'obbedienza. Paramahansaji era solito dire: "Io non voglio dominarvi. Non voglio che siate deboli. Io voglio che siate forti quanto me!". Avviene spesso che associandoci con quelli in cui le virt sono gi stabilite impariamo a emularle e a crescere, sviluppando una maggiore maturit. Perci se un guru dicesse al discepolo di stare calmo e parlare meno, il discepolo dovrebbe obbedire. Se il guru dicesse al discepolo di dedicare pi tempo allo studio e alla meditazione, il discepolo dovrebbe obbedire senza fare questioni. Se uno si comporta in maniera adeguata e si attiene alle linee di condotta che gli sono state prescritte, sicuro di un rapido progresso sul sentiero.

    Una sfida comune, per molti che hanno accettato la via del discepolato, avere un buon rapporto con il guru, anche se questi si esprime ancora come una personalit. Il discepolo potrebbe non approvare alcune abitudini personali del guru. Potrebbe non comprendere il fatto che a volte il guru esaspera alcuni cambiamenti di umore. Potrebbe non comprendere come il guru tratta gli altri. Potrebbe avere difficolt ad accettare i consigli del guru perch diventato troppo familiare con lui, troppo amichevole. Qualche volta, e succede, un discepolo si 'innamora' del guru e quindi prova un forte conflitto interiore.

    A proposito dell'attitudine ideale verso il guru, Swami Shankara ebbe a dire questo: "Anche se il guru dovesse commettere il crimine pi indicibile, tuttavia, per me, egli l'incarnazione della beatitudine". Non tutti i guru sono liberati. Alcuni sono autorealizzati e possono trasmettere la grazia di Dio, ma possono essere ancora impegnati a esaurire qualche tipo di karma. Il vero guru la realt di Dio, che si esprime attraverso la personalit.

    In ogni relazione, l'ideale rapportarsi agli altri con puro amore divino. Che cosa intendiamo con amore divino? Ecco una buona definizione: "L'amore divino rispettare gli altri senza emettere alcun giudizio". Non possiamo sempre approvare o comprendere il comportamento o le attitudini degli altri, ma possiamo sempre vedere attraverso le apparenze superficiali quella luce divina al livello dell'anima. Non sarebbe un mondo bellissimo se ognuno si relazionasse a tutti gli altri in questo mondo? E quanto pi importante per il discepolo relazionarsi alla sua guida spirituale, il suo guru, con autentico amore divino. Dove non vi rispetto, pu esserci soltanto la drammatizzazione dell'egoistico amore di s. Il vero amore di s vero rispetto di S (dell'anima). Il vero amore di un altro vero rispetto di un altro.

    Forse noi ci impegniamo in inutili 'giochi' psicologici con le persone che amiamo veramente? Certamente no! Quando amiamo un'altra persona, quando la rispettiamo, siamo cortesi e premurosi. Quando rispettiamo un'altra persona facciamo del nostro meglio per assicurare una comunicazione aperta e solidale.

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  • Essere una persona onesta, corretta e competente il primo passo per diventare un degno discepolo sul sentiero.

    Riferendosi ai requisiti di chi vuole diventare un discepolo, Ges us alcune parole molto forti. Nel Vangelo secondo San Luca (14: 26-27) dice: "Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle, e perfino la propria vita, non pu essere mio discepolo. E chi non prende la propria croce e non viene dietro a me, non pu essere mio discepolo". La parola "odia" in questo contesto non significa non amare, o rifiutare; significa che uno deve sentirsi chiamato al sentiero spirituale con tale zelo e ardente desiderio da porre Dio soltanto come centro principale di ogni relazione; allora tutte le altre relazioni saranno corrette e appropriate. Se colui che sta camminando sul sentiero permette alle questioni mondane (attaccamenti, risposta alle opinioni umane, ecc.) d'interferire con le pratiche spirituali, non pu pretendere di avere successo. Di nuovo, noi non dobbiamo rinunciare alle nostre relazioni; dobbiamo cercare per prima cosa Dio. Inoltre, per dedicarsi al sentiero dell'illuminazione, uno deve avere la volont di portare qualsiasi peso e adempiere tutti i doveri necessari.

    Nel Vangelo secondo San Giovanni (15: 10-11) leggiamo: "Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perch la mia gioia sia in voi, e la vostra gioia sia piena".

    Quando siamo fedeli agli insegnamenti del guru ci sincronizziamo talmente con la sua coscienza, con la coscienza di Dio, che ci viene infusa la stessa vita e vitalit di Dio. Quando rispettiamo i nostri genitori e familiari proviamo una sintonia con l'intera famiglia mediante un rapporto telepatico e spirituale. Quando rispettiamo la linea spirituale del guru e rimaniamo in sintonia con essa, facciamo l'esperienza dell'unit con Dio. Ci sentiamo in sintonia con tutta la linea del guru e con tutti i discepoli di quella linea, che rappresenta la nostra famiglia spirituale.

    A volte pu capitare che un guru sembri non aver avuto un proprio guru, ma questo rato. Di solito possibile rintracciare una linea di guru, a partire dal proprio, fino a molte generazioni prima. La fonte di ogni potere Dio. Essere in sintonia con la linea del guru semplicemente un collegamento e un 'punto di contatto' con l'Oceano della Coscienza Infinita, Dio. Durante l'iniziazione formale il guru si sintonizzer con Dio e la sua linea spirituale, prima d'impartire l'istruzione e dare le benedizioni. In tal modo egli invita il discepolo nella coscienza di Dio di cui lui stesso gode.

    Molti ricercatori saranno attirati per la prima volta verso un guru nel corso delle loro vite. Molti per rinnoveranno soltanto una relazione che era stata cominciata in un'incarnazione precedente. Gruppi di anime realizzano spesso la propria liberazione come un'unica famiglia spirituale e continuano il loro rapporto incarnazione dopo incarnazione. Un vero guru pu riconoscere i propri 'figli', e i ricercatori destinati a stare con lui. Spesso anche i discepoli e i ricercatori possono riconoscere il loro rapporto con il guru, quando si manifesta. Paramahansaji parlava frequentemente a un discepolo delle loro relazioni passate.

    Poter aiutare il guru a svolgere la sua missione una grande benedizione e un coinvolgimento importante. La sua missione quella di risvegliare e assistere le anime perch ottengano la liberazione della coscienza. Collaborando al lavoro del guru, il discepolo diventa automaticamente una parte dinamica di quella missione. Nessun discepolo deve mai chiedere: "Il mio guru ha la sua missione. Ma qual la mia missione?". Se uno in sintonia con la tradizione di un insegnamento, la propria missione aiutare quella tradizione a raggiungere le anime e portarle alla coscienza di Dio.

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  • Adulterare vuol dire mischiare gli elementi o le influenze, facendo s che la purezza non sia pi presente. Noi dobbiamo rispettaretutti i veri guru e tutti i sentieri che portano all'illuminazione. Potremmo decidere di essere bene informati sul lavoro di altri guru e delle loro missioni, e questo potrebbe essere utile. Ma la nostra devozione a Dio, attraverso la linea di guru del nostro destino, deve rimanere pura. Cercare di sintonizzarsi nello stesso tempo con parecchie linee di guru, o di spostarsi da una relazione con un guru a un'altra, una forma di 'adulterio spirituale'. In termini religiosi un 'peccato', perch quando ci facciamo prendere dalla confusione e mescoliamo concetti ed energie, noi 'manchiamo il bersaglio' nella vita.

    Ogni tanto mi capita di parlare con discepoli di altre tradizioni che mi dicono che stanno pensando di cambiare perch il loro guru non facilmente disponibile, o perch hanno sentito parlare di un altro insegnante che mostra metodi di meditazione 'pi avanzati'. Se il guru non fisicamente disponibile uno pu sempre imparare a stabilire e mantenere una sintonia interiore. Questo sar molto utile al discepolo, perch le relazioni personali non sempre sono possibili visto che ci muoviamo nello spazio e nel tempo. Dio il guru, e se noi ci abbandoniamo a Lui, ci guider. Apparendo nella forma del guru, Dio pu anche visitare un discepolo mentre questi medita, o mentre sogna. A volte Lahiri Mahasaya iniziava i discepoli nei loro sogni. Inoltre cosa potrebbe esserci di pi avanzato che stabilire una relazione guru-discepolo e conoscere la propria vera relazione con Dio attraverso la meditazione?

    Alcuni insegnamenti spirituali sembrano paradossali. Da un lato ci viene detto che nessuna relazione conosciuta pu essere paragonata a quella tra guru e discepolo. Dall'altro lato, ci viene detto di non guardare fuori di noi per trovare le soluzioni ai problemi o per fare quell'esperienza che pu darci la realizzazione. Viene in mente l'affermazione Zen: "Non devi andare da nessuna parte, o fare nulla, per essere quello che gi sei!". Quando entriamo nel sentiero e cominciamo la pratica del Kriya Yoga, e ci dedichiamo a una vita di discepolato, ci abbandoniamo solamente a Dio. Poich il guru per noi la voce di Dio, egli non si frappone tra noi e Lui. Egli Dio che ha assunto una forma per aiutarci a realizzare la Verit Suprema.

    Gli Yoga Sutra: manuale di Kriya Yoga

    Mahavatar Babaji, Lahiri Mahasaya, Sri Yukteswar e Paramahansa Yogananda insegnarono che le due principali scritture sacre che tutti i discepoli del Kriya Yoga devono studiare sono la Bhagavad Gita e gli Yoga sutra di Patanjali. Il primo testo spiega la filosofia e la pratica dello Yoga in termini pratici; il secondo enfatizza la pratica della meditazione e descrive gli stati interiori che vengono sperimentati dal meditante.

    Patanjali, che visse in India molto pi di mille anni fa, raccolse delle informazioni conosciute sullo Yoga e deline in maniera semplice gli stadi che conducono alla liberazione della coscienza La via della meditazione insegnata da Patanjali chiamata Raja Yoga, la 'via regale'. Viene anche chiamato Yoga dagli 'otto passi' perch vengono prescritti otto stadi: proibizioni, osservanze, posizioni, controllo della forza vitale, interiorizzazione dell'attenzione, concentrazione, meditazione e supercoscienza. Ci si riferisce agli ultimi tre stadi, presi insieme, come alla perfetta contemplazione che porta al successo nella meditazione.

    Anche se la Bhagavad Gita e gli Yoga Sutra hanno avuto origine in India, il loro insegnamento universale. Inoltre, poich la pratica dello Yoga sottolinea l'esperienza personale e diretta di Dio, uno pu appartenere a qualsiasi tradizione religiosa, o a nessuna, e tuttavia praticarlo. Centinaia di migliaia

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  • di uomini e donne nel mondo oggi praticano le tecniche del Kriya Yoga, siano essi Cristiani, Ind, Musulmani o di altre Fedi. testimonianza dei discepoli del Kriya Yoga che dopo aver studiato i testi principali e aver praticato la meditazione, essi comprendono pi chiaramente la Bibbia e altre scritture sacre. Il motivo di questo che, con l'accresciuta comprensione, uno capace di discernere le verit celate nelle bibbie del mondo. I santi e i saggi di tutte le tradizioni hanno scoperto la verit sulla natura di Dio e dell'anima. Paramahansaji disse: "Sono soltanto gli studenti che discutono i punti pi sottili negli insegnamenti e dichiarano che la loro via superiore a tutte le altre; i maestri che hanno realizzato il S sanno che vi un solo Dio e un'unica Verit".

    Naturalmente possibile fare l'esperienza dell'illuminazione istantanea, ma la scienza del Kriya Yoga offre al sincero ricercatore l'opportunit di armonizzare la propria vita, e dirigere l'attenzione e le forze vitali lungo il sentiero spinale fino a ritornare dentro, alla fonte della vita. Quando si realizza questo, si pu avere l'esperienza cosciente della propria vera natura come Pura Coscienza. E non solo abbiamo la testimonianza dei maestri di perfezione; abbiamo la possibilit di sperimentare da noi stessi e realizzare la validit dell'insegnamento. Quando l'attenzione viene ritirata dagli organi dei sensi e diretta nell'occhio spirituale, nello spazio tra le sopracciglia, si vede una luce interiore. Quando la mente chiara, questa luce stabile e brillante; la luce riflessa del midollo allungato. Da questo punto la forza spirituale dell'anima fluisce nel corpo; perci quando la nostra attenzione torna a scorrere verso di esso, si percepisce la luce interiore del S e si ascolta il suono cosmico di OM.

    La percezione del suono e della luce interiore soltanto un inizio. L'ideale trascendere luce e suono, e fare l'esperienza del Campo Trascendentale della Coscienza. Una volta stabilitisi in questa realizzazione finale, il sentiero del Kriya Yoga avr condotto alla vera libert.

    DUEMahavatar Babaji,Mortale-Immortale

    Per secoli sono state raccontate in India storie di un santo immortale, uno dei tanti che rimangono eternamente giovani e il cui ruolo lavorare per la graduale ascesa evolutiva della coscienza del pianeta. Molto poco stato pubblicato sul maestro illuminato conosciuto col nome di Babaji, che considerato un mahavatar (una grande incarnazione di Dio). Il titolo, Babaji, significa riverito o santo padre. Il vero motivo per cui si hanno pochissime informazioni su Babaji ed altri siddha come lui che il loro ruolo tra quelli che si svolgono meglio dietro le quinte.Vi sono oggi tra noi parecchi maestri illuminati che lavorano per elevare la coscienza delle masse. Molti di tali maestri e profeti sono assistiti spiritualmente da Babaji, poich il suo ruolo quello d'ispirare i leader spirituali che si trovano sulle linee del fronte dei movimenti d'illuminazione. Pur essendo noto come il primo in questa linea di guru, Babaji non limitato a questa linea o ad alcuna tradizione particolare. Babaji lavora con qualsiasi persona e qualsiasi tradizione illuminante, per portare nel mondo il cambiamento e la Nuova Era. Egli un essere perfetto, un vero siddha che non ha legami karmici con il mondo, ma che rimane in un corpo sul piano terreno per agire come un canale attraverso il quale la luce e la potenza di Dio possa fluire nella coscienza umana e del mondo.Babaji rimasto incarnato per secoli ed stato conosciuto con vari nomi in differenti luoghi e tempi. Lahiri Mahasaya conferm che Babaji recit il ruolo di Sri Krishna. Lahiri Mahasaya scrisse nel suo diario: "Il vecchio baba

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  • Krishna". Babaji disse a Lahiri Mahasaya e a Swami Kebalananda che, secoli prima, egli aveva iniziato Swami Shankara nella scienza del Kriya Yoga.Tra gli altri maestri di Yoga iniziati da Babaji nei tempi passati Vi sono stati Kabir, e alcuni grandi maestri che hanno scritto dei testi sullo Yoga. Lahiri Mahasaya disse ad alcuni discepoli di essere stato Kabir in un'incarnazione precedente. Si potrebbe dire che ovunque vi sia una tradizione yogica che sottolinea la pratica dei Kriya, l'influenza di Babaji pronunciata.Lo stesso Babaji ha usato i metodi del Kriya Yoga per mantenere la sua forma fisica. Inoltre egli ha sperimentato varie volte un processo di ringiovanimento poco conosciuto - kaya kalpa - che include il digiuno, un prolungato riposo insieme alla meditazione, e l'uso di certe erbe medicinali. Egli disse a Swami Pranabananda, un discepolo di Lahiri Mahasaya, di essersi sottoposto molte volte al processo del kaya kalpa.

    Il Mahavatar insegna a seconda del temperamento e della capacit del discepolo, dando al ricercatore generico delle utili linee di condotta per condurre una vita responsabile e iniziando nei processi pi avanzati quelli che sono pronti a dedicarsi a una trasformazione pi radicale della coscienza. Gli avatar svolgono i loro ruoli secondo le necessit della rappresentazione cosmica, il ruolo di Babaji quello di un avatar di Shiva. La sua missione di lavorare con la coscienza del pianeta durante questa transizione tra l'Era Oscura e l'Era dell'Illuminazione, per contribuire ad accelerare il risveglio dell'umanit ai valori spirituali, e per neutralizzare alquanto lo stress e la tensione degli sforzi umani maldiretti. Inoltre nel presente ciclo visono certe influenze celesti e planetarie con cui bisogna operare.

    Queste influenze richiedono la presenza sulla terra di maestri illuminati che hanno la missione di dirigere alcune energie in armonia con la tendenza evolutiva. Il lavoro che essi svolgono sul pianeta come pure sui piani; sottili, la nostra assicurazione che il disegno divino si riveler in linea con il piano perfetto di Dio.

    Nel corso dell'ultimo secolo la residenza principale di Babaji stata nel nord dell'India, nella zona di montagna vicino a Badrinarayan, non lontano dal confine con il Nepal. Fu in questa regione, sulla montagna Dronagiri, che Babaji inizi Lahiri Mahasaya nel Kriya Yoga e quindi chiese al suo discepolo appena risvegliato di ritornare in seno alla societ e insegnare agli altri la scienza segreta Tutto ci avvenne nell'autunno del 1861. Durante la sua permanenza con Babaji, Lahiri Mahasaya assistette a molti miracoli e incontr parecchi discepoli intimi del Mahavatar.

    Durante un Kumbha Mela (un grande raduno religioso in cui s'incontrano santi e persone comuni) tenuto ad Allahabad, dove confluiscono i fiumi Gange, Jamuna e Saraswati, Babaji si incontr con Sri Yukteswar e gli chiese di scrivere un libro che rivelasse l'unit che sta alla base di tutte le religioni. Sri Yukteswar scrisse quel libro, The Holy Science. Anche parecchi discepoli intimi di Lahiri Mahasaya ebbero nel corso degli anni un contatto personale con Babaji, sia vivendo con lui nell'Himalaya sia quando Babaji si manifestava loro nella sua forma sottile.

    La storia personale di Babaji sconosciuta. Alcuni titoli di rispetto datigli dai discepoli di Lahiri Mahasaya sono Mahamuni Babaji (Supremo Maestro Estatico), Maha Yogi (il Grande Yogi), e Trambak Baba o Shiva Baba (titoli che designano gli avatar di Shiva. Vi pi di una piccola evidenza per collegarlo con l'apparizione in epoca pi recente di un grande santo conosciuto col nome di Sri Hairakhan Baba, che fu pubblicamente attivo fino al 1922.Il mio guru ha scritto pi estesamente su Babaji nel suo libro, Autobiografia di uno Yogi. Spesso Babaji appare giovane, e altre volte pi anziano. Alcune volte perfettamente rasato mentre altre volte ha i baffi o la barba. Quale che sia la sua apparenza esterna, l'Avatar mortale-immortale sempre lo stesso spirito libero pienamente consapevole. Si sa che egli conduce cerimonie particolari

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  • durante le quali si cantano dei mantra, che hanno lo scopo d'invitare le energie sottili nell'atmosfera del pianeta.

    Poich la missione di Babaji quella che , egli non partecipa ad incontri pubblici. E neppure disponibile per il ricercatore curioso che potrebbe andare a cercarlo per l'Himalaya. Quando il devoto veramente in sintonia con la sua coscienza, pu essere contattato telepaticamente e attraverso la visione dell'occhio spirituale.

    TRE

    Lahiri Mahasaya,Incarnazione dello Yoga

    In conformit con l'impulso della Nuova Era, il 30 settembre 1828 nacque in India un uomo che doveva svolgere un ruolo fondamentale nell'introdurre la scienza del Kriya Yoga nel mondo. Nel villaggio di Ghurni, nel distretto di Nadia, nel Bengala Occidentale, gi quand'era ragazzino Shyamacharan Lahiri sedeva spesso a meditare e cercava posti tranquilli per la contemplazione. La sua famiglia era devota a Dio nella forma di Shiva, e aveva costruito parecchi templi allo scopo di adorare pubblicamente e privatamente questa espressione di Dio.

    A scuola, nella citt santa di Varanasi, Lahiri studi e apprese parecchie lingue, incluso l'inglese, il sanscrito, l'urdu, l'hindi, il parsi e il bengalese. Poich possedeva una vitalit eccezionale, pratic molti sport e spesso nuotava nel Gange. Quando aveva diciotto anni i suoi genitori lo sposarono con Kashimoni Devi, che in seguito divent sua discepola e raggiunse un alto grado di realizzazione. Da questa unione nacquero due figli e tre figlie. I figli, Tinkari e Dukari Lahiri, seguirono la tradizione del padre e si dedicarono alla pratica del Kriya Yoga.

    Lahiri Mahasaya nome con il quale divenne famoso (mahasaya un titolo attribuitogli dai discepoli e significa 'colui che ha una grande visione mentale o la coscienza cosmico) - accett lavoro come impiegato per un ufficio del Ministero del Lavoro. Il suo ufficio aveva il compito di fornire materiale per i progetti di costruzione di strade per conto dell'esercito. Lahiri insegnava anche hindi, urdu e bengalese a diversi ingegneri e ufficiali del suo dipartimento. Mentre praticava i metodi yogici nel segreto della sua casa, egli adempiva i suoi doveri familiari e gli obblighi sociali con premurosa attenzione fin nei minimi particolari. In tal modo egli divenne un esempio per gli altri, dimostrando che possibile vivere una pi normale e conseguire nello stesso tempo la meta suprema dell'Autorealizzazione.

    Nel 1861 Lahiri Mahasaya fu trasferito a Ranikhet, una zona ricca di foreste vicino a Nainital, nell'Himalaya. Un pomeriggio, mentre vagava nei pressi della montagna Dronagiri, incontr un sant'uomo che lo chiam per nome: "Shyamacharan, sei venuto!". Il sant'uomo era Mahavatar Babaji, che aveva scelto quella circostanza per rinnovare la relazione guru-discepolo che vi era stata tra loro per numerose incarnazioni. Lahiri fu condotto in una grotta e gli furono mostrati i semplici possessi di un asceta: un recipiente per l'acqua, un sostegno per la meditazione, e altri oggetti che ricord gli erano appartenuti nell'incarnazione precedente. Quando Babaji lo tocc, risvegliando le impressioni latenti nella sua memoria, egli riusc a ricordare il passato. Babaji inform il discepolo che il suo sentiero era veramente quello del Kriya Yoga, perch uno degli antenati di Lahiri era il grande saggio Shandilya. La Sandilya Upanishad un trattato sulle pratiche yogiche avanzate che precede nel tempo gli Yoga sutra di Patanjali.

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  • Nel corso di alcuni giorni, Lahiri Mahasaya fu istruito in tutto il processo del Kriya Yoga; e riusc a padroneggiare rapidamente tutte le tecniche e le procedure. Dopo avergli dato l'istruzione preliminare, Babaji fece bere a Lahiri dell'olio, che purific ulteriormente il suo corpo. Quindi gli fu data l'iniziazione al Kriya Yoga, dopo la quale Lahiri pass alcuni giorni in un samadhi ininterrotto. Al solo scopo dell'iniziazione, Babaji aveva materializzato un bellissimo palazzo, usando la sua volont per riunire gli elementi sottili dall'etere. In seguito spieg di averlo fatto per soddisfare e realizzare il desiderio subconscio che Lahiri aveva di un palazzo; desiderio che egli aveva avuto in una precedente incarnazione.

    Lo slancio ricevuto dalle precedenti discipline spirituali e la grazia del suo guru permisero a Lahiri di padroneggiare in pochissimo tempo quello che per il ricercatore comune richiede molti anni. Poich era stato supremamente illuminato nella sua incarnazione precedente, Lahiri si ridest rapidamente al suo alto stato di coscienza. Mentre era con Babaji, Lahiri Mahasaya ebbe occasione di osservare parecchi incidenti interessanti. Per esempio, nella grotta in cui dimoravano Babaji e i suoi discepoli vi era una ciotola che forniva cibo e acqua ai discepoli. Tutto ci che il discepolo doveva fare era pensare al cibo o alla bevanda che desiderava, ed esso si materializzava istantaneamente nella ciotola. Una volta Lahiri and a visitare un tempio, ad alcune miglia dalla grotta, e l di notte osserv un sant'uomo venuto per compiere il rituale dell'adorazione. Un alone luminoso circondava il santo; pi tardi Babaji disse a Lahiri che si trattava del figlio di Dronacharya. Una volta il grande Dronacharya, un precettore dei tempi del Mahabharata, aveva vissuto in quel luogo con i principi Pandava, che erano la parte virtuosa impegnata nell'epica battaglia in seguito resa popolare in poemi e storie, inclusa la Bhagavad Gita. Il sant'uomo visto da Lahiri Mahasaya considerato un mortale-immortale, come Babaji.

    Prima di lasciare Ranikhet, Lahiri Mahasaya inizi alcuni discepoli nelle pratiche del Kriya Yoga. Fu una sua caratteristica condividere il processo del Kriya Yoga con quasi tutti quelli che andavano da lui con un sincero desiderio di sviluppo spirituale. Nel corso degli anni egli inizi persone appartenenti a molte tradizioni religiose. Con Lahiri Mahasaya, le antiche restrizioni riguardanti l'iniziazione yogica furono in qualche modo allentate. Babaji fu d'accordo con Lahiri che era venuto il tempo per una maggiore divulgazione del Kriya Yoga.

    Lahiri Mahasaya insegn ai suoi discepoli a vivere nel mondo e a dedicarsi fedelmente alle loro pratiche spirituali. Il maestro inizi anche degli yogi altamente evoluti, ivi inclusi Swami Sri Yukteswar, Swami Pranabananda, Keshavananda Avadhut, Sri Shastri Mahasaya, Srimat Bhupendranath, Dayal Maharaj e Ram Gopal. Cos grande era il rispetto di cui godeva Lahiri, che una volta il famoso santo Swami Trailanga disse di lui: "Io ho dovuto rinunciare a tutto per avere ci che a Lahiri Mahasaya stato dato da Dio".

    Ventidue libri - commentari su diverse scritture sacre furono il risultato degli sforzi di Lahiri per portare il messaggio della realizzazione di Dio alla portata delle persone comuni. Egli non permise che si facesse alcun tentativo di organizzazione formale, ma raccomand che gli insegnamenti fossero trasmessi ai sinceri ricercatori. Panchanon Bhattacharya, un suo discepolo, diede un grandissimo contributo alla preparazione dei manoscritti e alla loro pubblicazione.

    Per venire incontro ai comuni ricercatori, Lahiri Mahasaya snell e semplific i metodi del Kriya Yoga. Le tecniche essenziali che egli insegn formano la base per una pratica regolare che pu destare le forze latenti nel devoto ed essere lo strumento di liberazione della coscienza Alcuni dei suoi discepoli ai quali permise di dare l'iniziazione al Kriya Yoga fondarono parecchi ashram; ma la principale propaggine pubblica doveva trovare espressione attraverso Swami

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  • Sri Yukteswar, che fond due ashram dove si insegnava Yoga e inoltre prepar Paramahansa Yogananda per la sua missione in Occidente. Quando Yoganandaji aveva circa un anno, suo padre - che era un discepolo di Lahiri Mahasaya - lo port dal grande guru per farlo benedire. Benedicendo il bambino, Lahiri lo pose sul suo grembo e disse: "Sar un grande motore spirituale e porter molte anime a Dio".

    Una grande incarnazione dello Yoga (Yogavatar) viene in questo mondo per uno scopo particolare e se ne va quando ha compiuto la sua missione. Fu cos che Babaji disse a Sri Yukteswar, nel loro incontro durante il Kumbha Meb del 1894, di portare a Lahiri un messaggio che diceva che il tempo in cui Lahiri Mahasaya sarebbe entrato in mahasamadhi non era molto lontano. Sei mesi prima del suo trapasso, Lahiri Mahasaya manifest a sua moglie l'idea di lasciare il corpo durante il mese di settembre del 1895. Il giorno 26 di quel mese, che era il Mahastami, il secondo giorno di adorazione della Madre Divina sotto l'aspetto di Durga, nella casa di un vicino era in corso una cerimonia rituale. Il momento pi significativo di questo rituale il periodo di transizione della fase lunare, quando diventa pi luminosa nel passaggio tra l'ottavo e il nono giorno. In quell'attimo Lahiri Mahasaya apr i suoi occhi per un istante, e poi li richiuse per ritirarsi nella meditazione profonda; quindi fece uscire la sua coscienza dal corpo. Pi tardi, tre discepoli intimi che non erano presenti al momento del trapasso ebbero visioni di Lahiri Mahasaya.

    Il giorno seguente, dopo che il Suo corpo era stato cremato nel Manikarnika Ghat sulle riva del Gange, un discepolo, Swami Keshavananda si trovava in camera sua quando una grande luce riemp lo spazio. Lahiri Mahasaya apparve in carne ed ossa, ma con un aspetto pi giovane e pi radioso. Egli disse al discepolo: "Il mio lavoro di capofamiglia nel mondo terminato; ma non lascer la terra completamente. D'ora in poi passer qualche tempo con Babaji sull'Himalaia, e con Babaji nel cosmo". Alcune anime illuminate continuano la loro opera di redenzione per il mondo, anche dopo aver lasciato la loro forma fisica, lavorando attraverso un corpo sottile. In tal modo esse infondono alla coscienza del pianeta una notevole energia, lavorando nello stesso tempo sui piani interiori con i discepoli ricettivi. La presenza di Lahiri Mahasaya percepita intensamente dai devoti che percorrono il sentiero del Kriya Yoga, quando questi si sintonizzano con Dio attraverso la linea del guru.

    QUATTRO

    Swami Sri Yukteswar,Incarnazione di Saggezza

    Poich viene ricordato per la sua chiara comprensione della natura della Coscienza, Sri Yukteswar pu essere considerato uno Jnanavatar, un'incarnazione di saggezza. Il suo nome monastico, Yukteswar, significa 'unione con Ishwara' (quell'aspetto di Dio che controlla la natura). Egli entr nell'Ordine degli Swami dopo la morte di sua moglie e d'allora in poi dedic la sua vita all'educazione dei discepoli e all'approfondimento delle sacre scritture. Il suo tempo fil diviso tra i Suoi due ashram, uno a Puri e l'altro a Serampore, nei pressi di Calcutta.

    Nato nel 1855 da genitori benestanti, gli fu dato Priya Nath Karar. Da adulto Sri Yukteswar si spos e la sua eredit investendo in propriet. Come il suo guru Lahiri Mahasaya, Sri Yukteswar era un marito e un padre, ed era coinvolto in maniera responsabile con i doveri e gli obblighi sociali. Quand'erain et matura incontr il suo guru e si dedic alla pratica

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  • del kriya Yoga. La sua iniziazione formale nell'ordine degli swami avvenne a Bodh Gaya.

    Questo maestro di Yoga fu anche un famoso astrologo, inoltre egli studi l'Ayurveda, l'antica scienza vedica della salute e del ringiovanimento. Conosceva molto bene la scienza che prescrive l'uso di certi metalli e gemme, da portare per scopi terapeutici. Egli fece delle ricerche nella teoria dei cicli cosmici (yuga) e scopri un errore nell'almanacco ind, provando in tal modo la sua teoria del ciclo equinoziale di 24.000 anni (che comprende sottocicli di 4.800, 3.600, 2.400 e 1.200 anni).Conosciuto tra i suoi discepoli come un maestro nella guarigione spirituale, Sri Yukteswar non manifesto mai apertamente i suoi siddhi. Egli era estremamente pratico, e quando Yoganandaji da giovane pens di rinunciare ai rapporti con la sua famiglia, Sri Yukteswar gli diede il consiglio: "Perch escludere la famiglia dal nostro amore per Dio?". A volte Sri Yukteswar visitava i discepoli anche nella sua forma sottile, apparendo loro in sogni e visioni nei momenti di bisogno. Egli aveva soltanto pochi discepoli. Il Maestro una volta disse: "Sri Yukteswar sarebbe potuto essere il guru pi ricercato dell'India, se non fosse stato per il modo rigoroso in cui educava i discepoli". In un'altra occasione, quando un visitatore guard un ritratto di Sri Yukteswar e osserv che sembrava un uomo di grande levatura, Paramahansaji esclam con tono reverenziale: "Non era un uomo, era un dio!".

    Per dieci anni Paramahansaj ricevette istruzioni sotto la guida personale di Sri Yukteswar, prima di essere mandato in Occidente nel 1920. Quando giunse il momento, Sri Yukteswar disse: "Vai adesso e tutte le porte ti saranno aperte". Manifest sempre un grande interesse su come si sviluppava il lavoro in America. Nel 1935 chiese a Paramahansaji di ritornare in India per rivederlo.

    Il 9 marzo del 1936 il grande maestro abbandon coscientemente il suo corpo e fu seppellito nel giardino del suo ashram di Puri, dove ora stato eretto un tempio alla memoria Tre mesi dopo, in una stanza d'albergo a Bombay, Paramahansaji vide Sri Yukteswar nella sua forma resuscitata e convers con lui. Sri Yukteswarji diede al suo discepolo informazioni personali sulle tendenze del mondo, gli spieg nei dettagli come si svolge la vita nei reami sottili, e gli disse che attualmente fungeva da salvatore per le anime evolute di un certo pianeta astrale, chiamato Hiranyaloka. L molti abitanti si ritirano dagli attaccamenti astrali, e si preparano ad andare in reami ancora pi sottili.

    Dopo il servizio funebre, l'Amrita Bazar Patrika, un giornale di Calcutta, pubblic il seguente articolo:

    Uno dei maggiori commentatori della Bhagavad Gita, Swamiji Maharaj fu un grande discepolo di Yogiraj Sri Shyamacharan Lahiri Mahasaya di Benares. Swamiji Maharaj fu il fondatore di parecchi centri Yogoda Satsanga in India, e fu il grande ispiratore del movimento Yoga portato in Occidente da Swami Yogananda, il suo principale discepolo. Furono i poteri profetici e la realizzazione profonda di Sri Yukteswar che ispirarono Swami Yogananda ad attraversare l'oceano per diffondere in America il messaggio dei maestri dell'India. Le sue interpretazioni della Bhagavad Gita e di altre scritture sacre dimostrano la profonda padronanza che Sri Yukteswar aveva della conoscenza filosofica, sia orientale che occidentale, e aprono gli occhi al mondo sull'essenziale unit tra Oriente e Occidente. Convinto assertore dell'unit di tutte le fedi religiose, Sri Yukteswar Maharaj fond il Sadhu Sabha (Societ dei Santi) con la cooperazione dei capi di varie sette e fedi religiose, per la diffusione di uno spirito scientifico nella religione. Prima della sua morte, egli nomin Swami

    Yogananda suo successore alla presidenza del Sadhu Sabha.Oggi l'India davvero impoverita dal trapasso di questo grande uomo. Possano tutti coloro che ebbero la fortuna di conoscerlo da vicino vedere manifesto in

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  • loro stessi il vero spirito della cultura indiana e del sadhana che lui incarnava.

    Molti dei centri fondati da Sri Yukteswar sono stati incorporati nel movimento della Self-Realization Fellowship e continuano a diffondere il messaggio del Kriya Yoga a migliaia di persone in India, provvedendo nel contempo a servire l'umanit mediante scuole, college e cliniche mediche. Altri discepoli di Sri Yukteswar hanno fondato ashram che non hanno alcuna affiliazione a un'organizzazione.

    CINQUE

    Paramahansa Yogananda,Maestro del Mondo

    Agli inizi di questo secolo la scienza dello Yoga era nota solo a pochissime persone in America. Fu Paramahansa Yogananda che port il messaggio dei maestri dello Yoga in Occidente, facendolo conoscere in maniera pratica a un grande pubblico.

    Egli nacque col nome di Mukunda Lal Ghosh, il 5 gennaio del 1893, a Gorakhpur, nel nord dell'India vicino alle montagne himalayane, in una famiglia di otto figli. I suoi genitori erano discepoli di Lahiri Mahasaya ed educarono i loro figli con amore e senso di disciplina. Da ragazzo Paramahansaji crebbe in un relativo benessere; suo padre faceva parte dell'esecutivo di una compagnia ferroviaria indiana e guadagnava un ottimo stipendio.

    Battezzato da Lahiri Mahasaya quando aveva circa un anno, crescendo il giovane Mukunda and spesso a visitare santi e maestri, imparando da loro la scienza segreta dello Yoga e traendo grande ispirazione per continuare sul sentiero spirituale. Una volta egli disse che era stato cosciente mentre si trovava nel grembo di sua madre, e in seguito ricord le sue incarnazioni precedenti come uno yogi.

    Quando aveva dodici anni una volta entr nella sua cameretta di meditazione, nell'attico della sua casa di famiglia a Calcutta, e rimase assorto in samadhi per quarantotto ore, durante le quali fece l'esperienza della manifestazione e dissoluzione dell'universo e vag per i cieli pi alti. Paramahansaji disse ai discepoli che egli era venuto al mondo allo scopo preciso d'insegnare lo Yoga in Occidente e che era volont di Babaji che lui lo facesse. Come Babaji aveva richiamato sul piano terreno Lahiri Mahasaya perch fosse d'esempio alla gente nella societ, allo stesso modo aveva chiamato Paramahansaji perch fosse un missionario dello Yoga nel mondo, che ne era in attesa.

    Paramahansaji incontr il suo guru, Swami Sri Yukteswar, mentre era ancora studente in un college, e pass i dieci anni che seguirono sottoponendosi volontariamente a un meticoloso addestramento sotto di lui. Pochissimi avrebbero potuto sopportare quella rigorosa disciplina, ma Paramahansaji non era un comune ricercatore sul sentiero. Egli era venuto per adempiere una missione specifica e il suo periodo d'addestramento sotto Sri Yukteswar, che aveva un grandissimo interesse per l'illuminazione del mondo, gli forn il vigore necessario e le direttive per il suo lavoro. Dopo avere ottenuto la laurea dal college, nel 1914 Mukunda Lal Ghosh fu iniziato nell'antico ordine monastico degli Swami e il suo nome fu cambiato in Swami Yogananda. Come Sri Yukteswar, egli divenne un membro del ramo di montagna (Girt) dell'antico Ordine. Ananda significa 'beatitudine', e quindi Yogananda significa 'beatitudine attraverso lo Yoga'. Il nome Yogananda abbastanza comune tra gli swami.

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  • Prima di partire per l'America, Paramahansaji prese parte attiva nell'organizzazione istituita dal suo guru e fond una scuola a Ranchi per l'educazione dei bambini. Una delle caratteristiche di questa scuola era la pratica dello Yoga e della meditazione. Un giorno, mentre meditava, Paramahansaji ebbe una visione, durante la quale gli apparvero i volti di un grande numero di persone; cap che erano discepoli che doveva incontrare in America. Poco dopo fu invitato a parlare in una conferenza religiosa che si teneva a Boston e, grazie alla generosa assistenza finanziaria di suo padre, pot rimanere negli Stati Uniti anche dopo la conclusione della conferenza.

    A Boston egli accett i suoi primi discepoli americani e cominci a tenere delle lezioni. Ben presto si mise a viaggiare per le maggiori citt, rivolgendosi a un grande pubblico. Ovunque andasse era accolto dai cittadini pi importanti del posto e da influenti uomini d'affari. Durante la sua visita a Washington, D.C., fu accolto alla Casa Bianca dal Presidente Calvin Coolidge. Dopo avere posto le fondamenta per il suo lavoro, Paramahansaji si stabil a Los Angeles, in California, e con l'aiuto dei suoi discepoli acquist una grande propriet, che divent il suo quartier generale internazionale e nel contempo un ashram per l'ammaestramento dei discepoli che sceglievano la vita monastica.

    L'ideale di Paramahansaji era quello di presentare un insegnamento pratico e divulgare un messaggio sia di quantit che di qualit: quantit perch voleva raggiungere il maggior numero di persone con una filosofia utile e pratica, e qualit nel lavoro personale con i discepoli ricettivi. Egli disse spesso che molti dei suoi discepoli erano stati con lui gi prima ed erano ritornati per completare la loro liberazione e per assisterlo nella sua missione.Egli fece ritorno in India una sola volta nel 1935-36, e fu in quell'occasione che Sri Yukteswar gli diede l'altro titolo monastico di Paramahansa, il titolo pi alto che si pu dare a uno yogi. Hansa il termine sanscrito per 'cigno'. La tradizione vedica dice che un cigno riesce a bere da un miscuglio di latte ed acqua, prendendo dalla soluzione liquida soltanto il latte. Perci il paramahansa un 'cigno supremo' tra gli yogi, capace di prendere dal mondo in cui vive soltanto l'essenza suprema.

    Al suo ritorno in America, fu offerto a Paramahansaji un ritiro eremitaggio a Encinitas, in California, dono del suo discepolo principale James J. Lynn (Rajarsi Janakananda). Nella prima parte della quarta decade di questo secolo Paramahansaji fond due chiese, una a Hollywood e l'altra a San Diego. Egli diede a ciascuna struttura il nome di 'Chiesa di Tutte le Religioni' e per parecchi anni altern i suoi servizi domenicali tra i due posti. Dieci anni dopo sul terreno della chiesa di Hollywood fu aggiunta un'altra costruzione, mentre un nuovo tempio fu consacrato a Pacific Palisades, in California.

    Man mano che il suo lavoro in California progrediva, la sua organizzazione era impegnata tra l'altro a mandare lezioni di Yoga a migliaia di studenti. Il suo libro 'Autobiografia di uno Yogi, pubblicato nel 1946, fece conoscere il messaggio dei maestri a migliaia e migliaia di ricercatori ed ora pubblicato in quattordici lingue in tutto il mondo. Si calcola che pi di centomila persone ricevettero da lui l'iniziazione al Kriya Yoga durante i suoi trentadue anni di ministerio in Occidente.

    Nel 1950 Paramahansaji si ritir dal lavoro pubblico e si appart nel suo ritiro nel deserto vicino a Twenty-Nine Palms, in California, per scrivere un esauriente commentario sulla Bhagavad Gita.

    Nei mesi che precedettero il suo mahasamadhi egli inform i discepoli intimi che il suo lavoro era terminato e che pensava di andarsene. Aveva stabilito l'organizzazione su solide basi finanziarie e aveva addestrato discepoli chiave a portare avanti l'opera nel suo spirito, dimostrando in tal modo di essere un maestro del mondo materiale oltre che un maestro di Yoga. Confid ai discepoli

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  • che sarebbe rimasto per un po' nei reami sottili, e quindi sarebbe ritornato per stare con Babaji nell'Himalaya.

    Il 7 marzo 1952, dopo aver fatto un piccolo discorso in occasione di un incontro speciale di devoti e personalit rappresentative dell'India (incluso l'ambasciatore dell'India negli Stati Uniti), egli sollev i suoi occhi e lasci il corpo. Alcuni anni prima aveva detto ai discepoli: "Quando me ne andr, voglio andarmene in piena attivit, parlando di Dio e dei grandi maestri". Il suo desiderio stato realizzato.

    Alcune settimane dopo, gli ufficiali del cimitero di Forest Lawn mandarono alla Self-Realization Fellowship una lettera legalizzata che affermava che il corpo di Paramahansaji non mostrava alcun segno di decadenza, anche se erano trascorse parecchie settimane dalla morte; in seguito il corpo fu posto in una cripta. Da tempo immemorabile gli yogi insegnano che la pratica devota dei processi del Kriya Yoga purifica e trasforma di fatto il corpo fisico.

    Questo grande maestro d'importanza mondiale profetizz che dopo il suo trapasso la sua opera sarebbe cresciuta e avrebbe continuato ad esercitare una grandissima influenza per il bene dell'umanit. Ai discepoli che gli chiedevano come stabilire la sintonia tra guru e discepolo dopo il suo trapasso, egli disse: "Se mi penserete vicino, io sar vicino".

    YOGA SUTRA di Patanjali

    UNO

    Yoga e MeditazioneSupercosciente

    1. Ora viene spiegata la via che porta all'Autorealizzazione.

    L'affermazione d'apertura di Patanjali spiega lo scopo per cui ha scritto gli Yoga sutra. Egli molto chiaro nell'asserire che l'Autorealizzazione possibile, e che vi una procedura ben definita che chiunque desidera fare l'esperienza della verit pu mettere in pratica.

    2. Quando le modificazioni mentali non limitano pi la consapevolezza dell'anima, allora si fa l'esperienza dell'Autorealizzazione. Ci prova di successo nella pratica dello yoga.

    L'anima, che una particolare unit della Coscienza di Dio, s'identifica con la mente e il corpo e ne consegue confusione. Le memorie, le impressioni, le tendenze e gli stimoli che si manifestano nel campo mentale oscurano la chiara consapevolezza della realt dell'anima. Quando, grazie alla pratica del Kriya Yoga, le modificazioni mentali si placano e si assopiscono, l'anima rimane cosciente del suo essere e del suo innato splendore. Sono prescritte delle tecniche psico-fisiche, che possono essere usate dallo yogi per armonizzare le forze del corpo e ripulire il campo mentale.

    3. Dimorando nella Pura Coscienza, l'anima stabilita nell'esperienza della propria natura.

    Fino a quando rimangono le modificazioni mentali, finch le influenze nella natura contribuiscono ad offuscare le percezioni dell'anima, non vi possibilit di Autorealizzazione o di esperienza supercosciente. Rimanere nella Pura Coscienza vuol dire fare l'esperienza dell'essenza assoluta, o samadhi.

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  • 4. Quando non dimora nella Pura Coscienza, l'anima s'identifica con la mente, le sue trasformazioni e i suoi cambiamenti.

    Mentre l'anima in rapporto con le modificazioni del campo mentale, limitata dagli schemi continuamente mutevoli della mente. possibile fare l'esperienza dell'illuminazione della coscienza in un flash momentaneo, ma pi consueto che il ricercatore sul sentiero si applichi diligentemente nelle pratiche spirituali allo scopo di purificare il campo mentale, prima che possa sperimentare l'illuminazione.

    5. Le modificazioni e i cambiamenti del campo mentale, secondo la classificazione, possono produrre l'esperienza del dolore o del piacere.

    Quando uno stabilito nella cosciente consapevolezza della Vera Natura, piacere e dolore non influenzano il comportamento. Una persona autorealizzata internamente serena tutto il tempo. Quando ci facciamo prendere da schemi mentali e impulsi emotivi siamo inclini a sperimentare un certo grado di piacere come risultato della sensazione e dell'appagamento del desiderio, o un certo grado di dolore se abbiamo fatto degli errori di giudizio, rimanendo frustrati quando i desideri non si realizzano, e provando conflitto e disarmonia perch non riusciamo a vivere rispettando le leggi della natura. Piaceree dolore si possono provare anche all'interno della mente, e dipendono dai processi predominanti in quel momento.

    6. Esaminando la natura della coscienza si pu essere presi dalla ricerca della conoscenza. Oppure si pu essere presi da illusione, allucinazioni, sonno e memoria.

    Analizzare la natura della coscienza una parte essenziale del sistema del Kriya Yoga. Analizzando la natura della coscienza possiamo comprendere chiaramente come funziona e come continua il processo del mondo. Una persona autorealizzata una persona di discriminazione, perch fa una ricerca discriminativa nella natura dei mondi e nello stesso campo di Dio. Se per l'individuo non perfettamente equilibrato, pu sperimentare cose irreali e percezioni disturbanti. Queste sono enumerate pi in l nei sutra che seguono.

    7. Le fonti di conoscenza valida sono la percezione diretta, l'inferenza, la deduzione e la testimonianza di una persona che conosce bene.

    La percezione diretta vedere chiaramente senza alcun errore di percezione. L'inferenza il metodo di trarre conclusioni basate sulle premesse assunte, che a loro volta si basano sulle probabilit. Partendo da una teoria ragionevole, si pu esaminare un problema e trarre delle probabili conclusioni, o addirittura avere una percezione intuitiva della natura di ci che si esamina. L'induzione il processo del pensare logicamente, basandosi su fattori gi conosciuti. La deduzione il processo di trarre una conclusione sottraendo o eliminando ci che non pu essere parte dell'immagine totale. I veggenti vedici insegnarono ai loro studenti a guardare il mondo delle apparenze e ripetersi mentalmente: "La Realt non questa, non questa!". Naturalmente la Realt Quella che appare come tutte le cose, ma le cose in s non costituiscono la totalit della Realt.Un'altra fonte di conoscenza valida la testimonianza di una persona che conosce bene. Se siamo informati di qualcosa da una persona che conosce bene l'argomento in discussione, possiamo credere alla sua parola in merito alla questione. Poter credere alla parola di una persona che conosce pu essere l'inizio, ma noi stessi dobbiamo impegnarci nello studio e nell'analisi, se vogliamo conoscere personalmente la verit. Credere, per fede, agli insegnamenti dei maestri di perfezione l'inizio della crescita spirituale. Si davvero fortunati ad avere una relazione con un guru illuminato, perch questi capace sia di dire la verit che di mostrare la via per giungere alla vera conoscenza.

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  • Paramahansaji era solito dire ai discepoli: "Se me lo permetterete, io vi fard conoscere Dio". Nella tradizione yogica, il rapporto con il guru esaltato al di sopra di qualsiasi altro, perch il guru lo strumento attraverso il quale opera Dio per riportare le anime alla cosciente consapevolezza della Realt.

    8. Interpretando male quel che percepiamo, soffriamo d'illusione.

    Poich facciamo errori nella nostra percezione, non vediamo chiaramente ci che ci sta davanti. Per questo traiamo conclusioni sbagliate. Per esempio, uno potrebbe fare una passeggiata all'imbrunire e scambiare un cespuglio per una persona minacciosa. Proverebbe paura, ma tale paura sarebbe infondata. Presumere che il mondo delle apparenze abbia un'esistenza indipendente dovuto agli errori di percezione, che si basano sulla mancanza di conoscenza. Il mondo non un'illusione, perch formato dalla sostanza della Coscienza. Ma l'errata interpretazione di ci che vediamo costituisce per noi il senso dell'illusione. Il mondo illusorio per chi non comprende pienamente l'operare della Coscienza; ma il mondo reale perch formato dalla stessa essenza della vita. Le forme non sono eterne; esse vanno e vengono. Ci che eternamente Reale la Coscienza.

    9. Le allucinazioni vengono quanto la mente proietta una falsa realt, che non basata sulla verit.

    Immaginazione e allucinazione sono comuni alle persone nonilluminate. Assumere che qualcosa sia vera, quando non lo , fa s che una persona pensi di sapere quando in effetti non sa. Per esempio, uno pu essere convinto di stare ricevendo istruzioni dagli esseri che vivono nei regni sottili, quando di fatto sta solo percependo una guida interiore, che egli attribuisce erroneamente a delle fonti esterne. Naturalmente possibile comunicare con gli esseri di altri reami, o che vivono sulla terra ma a una certa distanza, tuttavia bisogna saper distinguere tra comunicazione presunta e comunicazione reale.

    10. Il sonno l'assenza della coscienza di veglia.

    Tre stati di coscienza sono comuni all'uomo. Lo stato di veglia caratterizzato dalla nostra percezione dell'ambiente quando ci relazioniamo agli avvenimenti. Lo stato di sogno caratterizzato dalle modificazioni mentali subcoscienti che avvengono durante il sonno. Lo stato di sonno incosciente privo di modificazioni mentali. un quarto stato, quello della supercoscienza, durante il quale si trascende ogni coinvolgimento con i tre stati inferiori. Se uno potesse vivere lo stato di sonno profondo e rimanere cosciente, farebbe l'esperienza del Puro Essere.

    11. La memoria richiamare l'esperienza con l'aiuto delle impressioni mentali.

    Qualunque cosa sia esposta al livello subcosciente della mente viene registrata; si produce un'impressione, che viene conservata. Richiamare queste impressioni ci permette di ricordare le esperienze e le percezioni passate.

    12. Le mortificazioni mentali possono essere indebolite e neutralizzate con la pratica e l'analisi oggettiva.

    Le modificazioni e le tendenze della mente che interferiscono con la realizzazione dell'anima possono essere purificate con l'aiuto dell'autoanalisi e la pratica del Kriya Yoga. Spesso, il solo fatto di diventare consapevole dell'esistenza delle tendenze distruttive pufar s che uno decida di rinunciarvi. Oppure si pu opporre loro resistenza e con ci neutralizzare la loro influenza.

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  • Una devota attenzione a tutti i processi che costituiscono il sistema del Kriya Yoga purificher il campo mentale, il sistema nervoso e il corpo fisico da tutte le limitazioni. Spiegazioni dettagliate riguardanti tali procedure sono incluse in questo studio degli Yoga Sutra.

    13. L'attenzione che scorre con fermezza verso la Coscienza Suprema considerata la pi alta pratica spirituale.

    Mentre si pu imparare molto analizzando le caratteristiche del mondo, del corpo e della mente, la via pi diretta per ottenere la liberazione della coscienza rivolgere l'attenzione verso il Campo Trascendentale durante la meditazione. Risvegliandosi alla cosciente consapevolezza dell'intero campo della Coscienza, dal non-manifesto al manifesto, si ottiene l'esperienza diretta e la conoscenza del processo globale della vita. La pratica regolare delle tecniche del Kriya Yoga facilita immensamente la calma delle attivit del corpo la rimozione delle modificazioni mentali e l'esperienza della pura concentrazione durante la meditazione.

    14. La pratica regolare e corretta della meditazione produce stabilit psicologica e fermezza sul sentiero spirituale.

    Come risultato della pratica regolare della meditazione uno prova calma interiore e appagamento spirituale. I forti desideri per le esperienze dei sensi si neutralizzano, la mente si illumina, e tutte le forze presenti nel corpo si armonizzano. L'esperienza supercosciente contribuisce alla regolazione dei processi mentali. L'intuizione risvegliata e le migliorate capacit di discernimento permettono di vedere con chiarezza la verit sulla vita e le sue relazioni. La crescente felicit derivata dalla pratica della meditazione ispira a continuare in maniera stabile e a rimanere disciplinati e risoluti. Si resiste pi facilmente alla tentazione e l'inquietudine e la pigrizia vengono sostituite dall'entusiasmo e dalla dedizione.

    15. Dominando gli istinti e gli inutili stimoli per l'esperienza dei sensi, ci si stabilisce nel distacco.

    Si pu imparare a dominare gli istinti e gli inutili stimoli attraverso una calma analisi e una forte determinazione. Un modo molto efficace di dominare questi stimoli e tendenze consiste nel rivoltare il flusso delle forze vitali con l'aiuto di particolari tecniche di meditazione. Quando l'attenzione e le forze vitali sono ritirate dagli organi dei sensi, e ritornano lungo il sentiero spinale fin nel cervello, ci si sente liberi dalle influenze degli stimoli fisici, emotivi e mentali. Ci produce l'esperienza di un cosciente distacco, oltre a fornire alle influenze supercoscienti l'opportunit di ripulire profondamente stimoli e tendenze dal sistema. Chi fermamente stabilito nella realizzazione del S pu guardare il mondo con comprensione e recitare il ruolo assegnatogli senza attaccarvisi eccessivamente e senza farsi coinvolgere.

    16. Questa rinuncia suprema viene in conseguenza dell'Autorealizzazione, che d la vittoria sulle forze della natura.

    Rinunciare a una cosa d la possibilit di scegliere di avere con essa un rapporto o di evitarla. La vera rinuncia non ritiro totale: una questione di chiara comprensione, che ci permette di fare sagge scelte. La padronanza di s permette di dominare le forze della natura.

    17. Attraverso il ragionamento e il discernimento, si realizza la verit che il mondo un gioco della coscienza.

    L'intera rappresentazione della manifestazione relativa un fenomeno reso possibile dal gioco delle forze presenti in natura. Gli attributi elettrici, dal

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  • regno di Dio fino alla sfera materiale, sono responsabili di tutto ci che accade. Un maestro spirituale vede attraverso le apparenze e comprende consapevolmente le operazioni della Coscienza; per lui il mondo un avvenimento divino, una danza cosmica, attraverso cui si esprime uno scopo pi alto.

    18. Quando il campo mentale chiaro, allora si fal'esperienza della Consapevolezza Trascendentale.

    Quando si ottiene il successo nella meditazione yoga, le modificazioni mentali diventano dormienti e il meditante fa l'esperienza del samadhi. Quando il campo mentale non pi agitato da modificazioni e cambiamenti, e uno rimane serenamente vigile, si ha la consapevolezza della Pura Coscienza. raro il caso che un meditante faccia subito l'esperienza della Pura Coscienza, senza che sia presente qualche tipo di modificazione mentale; di solito, infatti, l'esperienza del samadhi viene fatta per gradi. Gli yogi parlano di 'samadhi inferiori' e 'samadhi superiori'. Il samadhi inferiore 'con seme', perch le impressioni mentali sono ancora in evidenza. Si potrebbe quindi realizzare un certo grado di pura consapevolezza, con l'esperienza ancora influenzata dai modelli mentali. Questo potrebbe portare a percezioni trascendenti colorate da visioni, estasi ed esperienze cosmiche. Durante questo stato di samadhi, l'attenzione potrebbe perfino vagare nei reami astrali, causali e celesti. Finch non si trascende questo livello di samadhi, uno potrebbe rimanere coinvolto nelle percezioni fenomeniche per millenni.

    Una volta interrogai il mio guru sulla questione della liberazione dell'anima Mi disse: Molti yogi spiritualmente avanzati rimangono cos assorti nella beatitudine e nell'estasi della comunione con Dio che per migliaia d'anni rimangono da questa parte della liberazione finale.

    Se la determinazione d'ottenere la liberazione non forte e costante, uno potrebbe cadere dalle esperienze di samadhi e diventare schiavo delle modificazioni mentali e delle esperienze dei sensi. la ripetuta esperienza dei samadhi superiori (senza semi) che produce la trasformazione totale e la liberazione finale

    Il vero samadhi supercoscienza e non ha nulla in comune con gli stati mentali inferiori di trance, ipnosi o incoscienza. Le procedure preliminari del Kriya Yoga hanno lo scopo di purificare il corpo e ripulire profondamente il campo mentale in preparazione delle esperienze supercoscienti. I pranayama del Kriya Yoga purificano il sistema nervoso, destano le energie spirituali e manifestano i poteri intuitivi dell'anima; tutte cose che servono di preparazione per le esperienze di samadhi.

    19. Facendo regolari esperienze trascendentali, tutte le modificazioni mentali vengono neutralizzate, e si ottiene la permanente Consapevolezza Trascendentale. Se le modificazioni mentali persistono, anche se uno fosse altamente avanzato sul sentiero spirituale, tornerebbe ad essere coinvolto dalla natura e dai mondi materiali.

    Le esperienze iniziali di samadhi sono semplicemente i primi stati del vero risveglio dell'anima. Le forze supercoscienti che invadono il campo mentale e il corpo hanno un effetto purificante e trasformante. Per questo necessaria l'esperienza regolare del samadhi. Un barlume di Realt, un lampo momentaneo d'intuizione solo l'inizio del sentiero dell'illuminazione. Finch uno mantiene l'identificazione con il campo mentale e il corpo umano, se ancora esistono tendenze, stimoli e impulsi che sono contrari alle mete superiori, possibile che la propria attenzione e i sentimenti siano ritirati dalla supercoscienza e ritornino nell'illusione.

    Spesso una delle cause di fallimento sul sentiero spirituale che un sincero ricercatore si considera per errore spiritualmente maturo prima ancora di

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  • esserlo, e trascura le pratiche spirituali. Durante la meditazione uno pu sentire la Pura Consapevolezza, e pensare che non vi sia pi nulla da realizzare; mentre la supercoscienza dev'essere sperimentata finch tutte le impressioni distruttive non siano state cancellate dalla mente e dal corpo. allora che uno pu vivere nel mondo come un essere liberato. Quando lo yogi ha di fatto neutralizzato le limitazioni interiori, e non pu pi cadere dal suo stato di grazia interiore, di lui si dice che libero mentre vive in un corpo. Gli yogi chiamano tale persona un 'jivanmukta', un'anima che ha fatto l'esperienza della libert mentre ancora vive nel corpo. Vi uno stato superiore da realizzare, quello del 'paramukta', la condizione dell'essere supremamente libero. Si supremamente liberi quando non vi possibilit di ricadere nella schiavit e nell'illusione.

    20. La pi alta esperienza spirituale si ottiene come risultato della fiducia in s, dell'autodisciplina, di un grande entusiasmo ed energia, di una costante vigilanza, della pratica regolare della meditazione, e con l'autoanalisi e l'Autorealizzazione.

    Il successo sul sentiero spirituale grandemente agevolato da una sincera fiducia nella propria capacit di raggiungere la meta. Anche una persona con poca stima di s pu raggiungere le vette, se sar persistente nelle sue pratiche, ma la sicurezza interiore esercita sullo studente un potente influsso stimolante. Paramahansaji diceva ai suoi discepoli: "Puoi riuscirci in questa vita. Devi riuscirci in questa vita. Che nulla ti distolga dalla tua meta!". In maniera simile, Lahiri Mahasaya consigliava ai suoi discepoli: "Facendo, facendo, finch un giorno... ecco: la meta divina!".

    L'attenzione a tutte le discipline raccomandate essenziale nel sentiero del Kriya Yoga. Non sono importanti soltanto l'attenzione allo studio e alla meditazione, ma anche l'attenzione ai dettagli nelle azioni e un comportamento adeguato nei rapporti umani. Aspettativa ed entusiasmo Ci tengono fermi sul sentiero e neutralizzano le tendenze a rimuginare sulle esperienze passate o sugli attuali stati mentali ed emotivi. Coloro che praticano il Kriya Yoga sperimentano un incremento dell'energia disponibile, anche a causa del risveglio della shakti, la forza creativa che nelle persone non deste rimane per lo pi dormiente.

    L'eterna vigilanza un requisito di chi cammina sul sentiero, perch essenziale che uno sia veramente cosciente, vigile e discriminativo in tutte le circostanze. La pratica regolare della meditazione permetter di attraversare l'oceano delle percezioni illusorie e, attraverso il samadhi, porter all'esperienza della coscienza di Dio. Lahiri Mahasaya scrisse una lettera a uno dei suoi discepoli, dicendogli: "Il sentiero del Kriya Yoga lo studio dei Veda (la verit rivelata). Con la pratica del kriya (pranayama) la tua attenzione si stabilir nello stato al di l del kriya (la serena tranquillit che deriva dalla pratica); allora sar il Vedanta Darshana (la realizzazione della verit). Questo dev'essere sperimentato praticando realmente il kriya pranayama e non (solo) leggendo le sacre scritture".L'autoanalisi prosegue naturalmente durante il processo dell'Autorealizzazione, man mano che la propria attenzione passa attraverso livelli successivi di mente e coscienza. L'Autorealizzazione porta tra l'altro alla comprensione della propria personalit.

    21. La realizzazione suprema arriva presto a chi costante nella pratica ed tutto teso verso la meta.

    Paramahansaji sottolineava il fatto che le tecniche di meditazione sono come strumenti che uno pu usare per realizzare i propri scopi. Gli strumenti sono inutili se non vengono usati, e una volta realizzato lo scopo per cui sono stati usati possono anche essere messi da parte. Praticando le tecniche di meditazione del Kriya Yoga, come i mantra, la contemplazione del suono e della luce, e i

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  • pranayama avanzati, uno prover serenit interiore e pace duratura. Allora bisogner sedere a lungo, per fare l'esperienza dello stato interiore e permettergli di avere un effetto trasformante sulla mente, il sistema nervoso e il corpo fisico.

    22. Per ottenere rapidamente dei risultati superiori, si deve intensificare la pratica della meditazione.

    Nei primi stadi si consiglia di praticare la meditazione con un programma regolare che va da venti a trenta minuti a seduta. Ci permette un facile apprendimento, e l'aspirante impara a rilassarsi e a porsi in sintonia con le influenze supercoscienti. La persona che s'immerge in un programma di lunghe meditazioni pu ritrovarsi presto scoraggiato nella sua pratica. La sfida dei condizionamenti subcoscienti pu essere troppo grande, oppure lo slancio potrebbe indebolirsi quando cala l'entusiasmo iniziale. Per il principiante si consigliano sedute regolari di breve durata. Tra l'altro questo permetter un graduale riaggiustamento dei modelli mentali.In seguito, una volta che uno diventato in qualche modo esperto nella pratica, si pu aumentare la durata della seduta di meditazione. Di tanto in tanto proficuo meditare parecchie ore di seguito nella stessa seduta, o meditare parecchie volte al giorno per brevi periodi. Questo pu intensificare il processo e causare un risveglio improvviso.Conosco alcuni meditanti che praticano per un'ora mattino e sera, e altri che praticano per due ore mattino e sera. Durante i primi anni trascorsi con il mio guru passavo dieci ore al giorno in meditazione, dividendo la pratica in sedute di due o tre ore.

    23. Abbandonare a Dio il senso di essere un s separato produce l'Autorealizzazione.

    Il senso di essere separato da Dio viene chiamato senso dell'ego: la convinzione che uno indipendente dalla sua Fonte. Ci dovuto all'illusione, e porta a tutte le altre complicazioni che ha chi si trova nella coscienza umana. Rinunciando all'ego, il senso di essere separato da Dio, uno fa l'esperienza della Vera Natura e realizza che Dio il S Infinito di tutte le anime.

    24. Sebbene attivamente impegnato nei e per i mondi, Dio non toccato da ci che succede nei mondi; vale a dire, nessun segno di tutto ci che accade nelle sfere relative rimane impresso nella coscienza di Dio.

    Tutte le manifestazioni fenomeniche avvengono da questa parte del campo di Dio; perci, nulla di tutto ci che avviene nelle sfere relative influenza in qualche modo Dio. Egli superiore ai reami manifesti; li influenza, ma non ne viene a sua volta influenzato.

    25. Dio trascende tutta la natura.

    Anche se i mondi sono stati emanati dal reame di Dio, Egli al di l degli eventi che avvengono all'interno di spazio e tempo. Essendo la prima espressione esterna della Pura Coscienza, Dio la causa e il regolatore di tutti gli avvenimenti della natura.

    26. Dio oltre le limitazioni di tempo, spazio, causa ed effetto. Dio anche il maestro degli antichi maestri.

    Maya, la struttura della natura, esiste da questo lato del campo di Dio. La conoscenza ha origine nella Coscienza; perci Dio

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  • perennemente il maestro. Dio il vero guru, anche quando la saggezza viene espressa attraverso una persona illuminata. Tutti i veri maestri, dei tempi antichi e di oggi, rivelano la verit solamente perch essa scaturisce da Dio.

    27. Il simbolo che manifesta Dio la Parola (Aum, Om).

    Nel Nuovo Testamento, nel Vangelo di San Giovanni (1: 1-5) leggiamo:"In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio. Tutto stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente stato fatto di tutto ci che esiste. In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta".Quando i tre guna entrano in uno stato di squilibrio nel campo di Dio, comincia il processo creativo. La forza proiettata all'esterno produce una frequenza di suono che stata chiamata Verbo. Questo Verbo viene considerato il simbolo che manifesta Dio. il segno del processo creativo; la prova dell'esistenza della natura onnipervadente di Dio.Tramite il Verbo, Dio ha formato i mondi. Cio, Egli ha formato tutte le cose. Non vi nulla di creato che non sia composto dagli elementi basilari della natura sottile. Dio la sola vita, e la vita di Dio la luce interiore di ogni persona. La luce di Dio, la luce dell'anima, splende nel regno di maya, la creazione manifestata; ma siccome la coscienza dell'uomo illusa ( nelle tenebre), egli non comprende l'esistenza della luce.Una delle tecniche avanzate di meditazione Kriya Yoga quella di contemplare la corrente del suono interiore, insieme alla luce interiore, per riversare l'attenzione indietro, alla Sorgente. Quindi:

    28. Si deve meditare su questa Parola, analizzandola, abbandonandosi ad essa, e diventando consapevoli della sua vera natura.

    Quando ascoltiamo il suono interiore, mentre dirigiamo lo sguardo nell'occhio spirituale, dobbiamo contemplare il suono, esaminarlo, stando attenti a qualsiasi cambiamento di frequenza, abbandonarci ad esso e, in tal modo, diventare uno con esso e conoscere la sua vera natura.

    29. Meditando sulla Parola, uno fa l'esperienza della Coscienza Cosmica e viene liberato da tutti gli ostacoli presenti nella vita, incluse le malattie fisiche e mentali.

    Il suono interiore attira la nostra attenzione, e cos diventa facile fare l'esperienza della meditazione. Lasciandoci andare con il suono, trascendiamo l'identificazione con il corpo e le impressioni mentali e quanto prima proviamo un'espansione di consapevolezza. L'anima onnipresente, come Dio, ma quella confinata nel corpo non lo sa. OM il suono primevo dal quale emana ogni altra variazione di suono. Ascoltando in profondit qualsiasi suono si manifesti, anche se fossero i suoni delle forze del corpo, noi possiamo muoverci attraverso di essi, passando dal grossolano al sottile, e dal sottile al sottilissimo, e fare l'esperienza della Pura Consapevolezza. Anche rimanendo da questa parte del campo trascendentale noi possiamo provare l'unione con il suono cosmico che pervade l'intero universo. Tutto ci porta alla Coscienza Cosmica.Come risultato dell'Autorealizzazione e della comprensione delle forze della natura, uno viene liberato dai problemi, gode di ottima salute e si realizza in tutti gli aspetti della vita relativa. Mahavatar Babaji, il primo in questa linea di guru, disse: "Poche persone tra quelle che vivono nella coscienza mortale sanno che il regno dei Cieli Si estende pienamente a questo piano terreno". Una persona