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Il materiale contenuto in questo documento è utilizzabile unicamente per la preparazione degli esami dei corsi della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Torino. Qualsiasi altro utilizzo totale o parziale non autorizzato dall’autrice è espressamente vietato, incluse la copia digitale o fotostatica e la pubblicazione anche su Internet. Alice Zanellato Introduzione all’uso di SDL Trados Tratto dalla dissertazione finale della dott.ssa Zanellato dal titolo “Traduzione assistita dal calcolatore: un ausilio didattico per l’utilizzo di SDL Trados” per il Corso di Laurea in Scienze della mediazione linguistica presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Torino (relatore prof. Luca Anselma).

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Il materiale contenuto in questo documento è utilizzabile unicamente per la preparazione degli esami dei corsi della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Torino. Qualsiasi altro utilizzo totale o parziale non autorizzato dall’autrice è espressamente vietato, incluse la copia digitale o fotostatica e la pubblicazione anche su Internet.

Alice Zanellato

Introduzione all’uso di SDL Trados

Tratto dalla dissertazione finale della dott.ssa Zanellato dal titolo “Traduzione assistita dal calcolatore: un ausilio didattico per l’utilizzo di SDL Trados” per il Corso di Laurea in Scienze della mediazione linguistica presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Torino (relatore prof. Luca Anselma).

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Sommario

3.1  Come  aprire  SDL  Trados? ............................................................................................................................ 3  

3.2  Come  creare  una  memoria  di  traduzione?.................................................................................................. 5  

3.3  La  toolbar  di  Translator's  Workbench ......................................................................................................... 7  

3.4.  La  traduzione  con  Translator’s  Workbench ............................................................................................... 9  

3.5  Tradurre  un  file  Word  o  altri  tipi  di  file  (xls,  html,  xml.  ecc.)  con  TagEditor .............................................11  

3.6.  Multiterm:  come  creare  un  glossario  terminologico?..............................................................................13  

3.7  Come  si  utilizza  MultiTerm  in  Translator’s  Workbench?...........................................................................15  

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III. USARE SDL TRADOS: ILLUSTRAZIONI ED ESEMPI PRATICI Questa dispensa ha lo scopo di illustrare all’utente che si avvicina per la prima volta a SDL Trados, l’utilizzo delle applicazioni principali componenti il software, in modo pratico e semplice. Mi occuperò di Translator’s Workbench, TagEditor e MultiTerm (le applicazioni tramite cui è possibile gestire il 99% delle traduzioni) di cui verranno illustrate alcune funzioni fondamentali per un approccio iniziale a SDL Trados.1

3.1  Come  aprire  SDL  Trados?  Cliccare Start, accedere dalla cartella SDL International a SDL Trados 2007 (o versione utilizzata) e successivamente accedere dalla cartella Trados a Translator’s Workbench (per risparmiare tempo è utile creare una scorciatoia sul desktop). Fig. III.3.1.1: percorso per l’apertura di SDL Trados

                                                                                                                       1  La  versione  qui  esaminata  è  SDL  Trados  2007  

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3.1a Una volta aperto, Translator's Workbench si presenterà in questo modo:

Fig. III.3.1.2: Translator’s Workbench

3.1b A questo punto aprire MS Word e sistemare le due finestre in questo modo, per agevolare il lavoro di traduzione:

Fig. III.3.1.3: Translator’s Workbench e Word

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3.2  Come  creare  una  memoria  di  traduzione?  Il prossimo passo è la creazione di una memoria di traduzione:

3.2a Cliccare File dalla toolbar di Translator's Workbench e cliccare su New. Si aprirà una finestra da cui bisogna selezionare la lingua di partenza (source languages), ovvero la lingua da cui si traduce e la lingua di arrivo (target languages), ovvero la lingua verso in cui si vuole effettuare la traduzione.

3.2b Successivamente è necessario dare un nome alla memoria di traduzione in fase di creazione; questo passo si esegue inserendo un nome nella casella Name; è anche possibile inserire ulteriori dati nelle caselle sottostanti, ma non è un passo indispensabile.

È necessario spuntare la casella Multiple Translation che permette di avere traduzioni multiple per la stessa frase source.

È inoltre possibile spuntare altre caselle nella sezione System Fields; queste caselle permettono di salvare nella memoria ulteriori informazioni come:

• Creation date: data della creazione della memoria • Creation user: nome del creatore della memoria • Change date: data e ora della modifica di una memoria già esistente. • Change user: nome dell'utente che ha eseguito la modifica • Used date: data e ora dell'utilizzo di una frase • Usage counter: quante volte è stato utilizzato un certo segmento

3.2c Dopodiché cliccare su Create.

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Fig. III.3.1.4: Finestra per la creazione di una memoria di traduzione (con caselle esplicative).

3.2d Dare un nome al file e salvarlo in una cartella.

N.B È consigliabile salvare ogni memoria di traduzione in una cartella separata, per agevolare il trasferimento di questa da un computer all’altro, via mail, ecc... (ogni memoria è composta da 5 file diversi, ognuno indispensabile al funzionamento della memoria).

3.2e Come fare per aprire una memoria esistente?

Se si vuole aprire una memoria di traduzione già esistente il passo è molto semplice; cliccare su File nella finestra di Translator’s Workbench, cliccare poi su Open e scegliere la memoria che si vuole aprire dalla cartella in cui è stata creata. Cliccare su Apri e la memoria verrà aperta.

Source  languages  

Target  languages  

System  fields  

Create  

Casella  per  consentire  traduzioni  multiple  

Caselle  dove  inserire  nome  traduzione  e  

ulteriori  dati  

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3.3  La  toolbar  di  Translator's  Workbench  Per un “neofita” di Trados la toolbar delle funzioni potrebbe apparire alquanto macchinosa, ad una prima occhiata; in realtà, una volta individuati i vari comandi e le relative funzioni, si rivelerà intuitivo e semplice da utilizzare.

Si presenta così, da sinistra a destra:

Fig. III.3.3.1: Prima parte della Toolbar di SDL Trados integrato a MS Word

La prima porzione, Open (contrassegnata nella figura III.3.3.1 da una linea rossa), racchiude tre comandi:

• Open/Get: apre un segmento e inserisce nello spazio del target l’eventuale proposta della memoria di traduzione.

• Open Next Non 100%: come il comando precedente ma salta eventuali segmenti pretradotti con corrispondenza totale (match 100%).

• Open: per aprire un segmento

La seconda porzione, Continue (linea verde, figura III.3.3.1) racchiude tre comandi:

• Set/Close Open/Get: chiude il segmento, salva l’unità di traduzione, apre il segmento successivo

• Set/Close Open Next Non 100%: come il comando precedente ma salta eventuali segmenti pretradotti con corrispondeza totale (match 100%).

• Translate to Fuzzy: attivo solo con un segmento aperto: traduce automaticamente tutti i segmenti successivi con corrispondenza totale (match 100%) e si ferma solo quando apre un segmento con un valore match inferiore

La terza porzione, Close (linea gialla, Figura III.3.3.1), contiene due comandi:

• Set Close : chiude il segmento e salva l’unità di traduzione nella memoria di traduzione • Close : chiude il segmento senza salvare l’unità di traduzione nella memoria di traduzione

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Fig. III.3.3.2: Seconda parte della Toolbar di SDL Trados integrato a MS Word

La quarta porzione, Source (linea viola figura III.3.3.3), contiene tre comandi:

• Restore : ripristina il segmento allo stato originale (non tradotto) • Copy : copia il segmento source nel campo del target • Concordance : ricerca della parte evidenziata (solo lingua source) nella memoria di

traduzione; vengono visualizzate tutte le unità di traduzione che contengono quella parte (parola, porzione di frase)

Nella quinta porzione, Placeables (linea arancione figura III.3.3.3 ), sono presenti i seguenti comandi:

• Previous: inserisce il placeable (la parte invariabile di un segmento, cioè numeri, prezzi, simboli, ecc...) immediatamente precedente a quello attivo e lo inserisce nel segmento target in cui si trova il cursore.

• Current: inserisce nella casella della traduzione, nella posizione in cui si trova il cursore, il placeable attivo .

• Next: cerca nel testo da tradurre il placeable immediatamente successivo a quello e lo inserisce nella casella della traduzione nella posizione in cui si trova il cursore.

La sesta porzione, Terms (linea grigia figura III.3.3.3), contiene gli stessi comandi della precedente, riferiti ai termini invece che ai placeables; quindi ad essere inseriti prima, dopo e nella stessa posizione del segmento attivo, saranno i termini tradotti recuperati dal database terminologico. L’ultima porzione, Other Commands (linea nera fig. III.3.3.3), racchiude i seguenti comandi:

• Expand segment: espande il segmento verso destra oltre la fine del segmento (Expand segment: non è attivabile se il segmento successivo è già tradotto).

• Shrink segment: riduce il segmento verso sinistra oltre la fine del segmento. • Fix document: (utilizzabile solo in MS Word) in generale riesce a correggere eventuali errori

di codici di segmenti in Word (utilizzabile solo in Word). • Get Translation: trasferisce la traduzione visualizzata in Translator’s Workbench al proprio

documento. • Add as new translation: permette di aggiungere per lo stesso segmento source una

traduzione diversa (solo se la memoria di traduzione supporta le traduzioni multiple) • Toggle tag protection: disattiva/attiva la protezione di codici di segmentazione. Serve per

correggere manualmente errori nei codici dei segmenti (solo in Word).

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3.4.  La  traduzione  con  Translator’s  Workbench   3.4a Prima di iniziare la traduzione di un testo è utile utilizzare le funzioni di analisi2 (per esaminare il testo da tradurre) e pre-traduzione3 (traduzione effettuata dal programma sfruttando la memoria di traduzione) del testo; alla funzione di analisi si accede dalla finestra di Translator’s Workbench, cliccando su Tools e poi su Analyse. Cliccando su Add si può scegliere il file da analizzare; cliccare su Analyse e l’analisi verrà eseguita. La funzione di pre-traduzione è sempre accessibile da Tools; cliccando poi su Translate ecco che una finestra simile a quella di Analyse verrà aperta; cliccare su Add per aggiungere il file da pre-tradurre e, una volta fatto, cliccare su Translate per la pre-traduzione. 3.4b Aprire il file di Word da tradurre. Posizionare il cursore sul primo segmento e successivamente cliccare su Open. Il segmento selezionato sarà evidenziato in azzurro (fig. III.3.4.1) e verrà visualizzato anche nella finestra di Translator's Workbench. 3.4c Eseguire la traduzione del segmento nella casella evidenziata in giallo (fig. III.3.4.1); cliccare su Set/Close Open/Get per chiudere il segmento corrente e passare al prossimo. Fig. III.3.4.1: esempio di traduzione

                                                                                                                       2  Per  una  descrizione  più  approfondita  si  rimanda  al  capitolo  2.2,  sezione  Translator’s  Workbench.  

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Se durante una traduzione dovesse riproporsi lo stesso segmento già tradotto in precedenza Trados lo inserirà automaticamente e il segmento sarà evidenziato in verde (fig. III.3.4.2). Fig. III.3.4.2: esempio di exact match (corrispondenza al 100%)

Se invece verrà riscontrata una corrispondenza fuzzy, solo la parte del segmento uguale verrà inserita e le parti che differiscono evidenziate, in modo da poterle modificare. 3.4e Una volta terminata la traduzione cliccare su Set/Close. A questo punto il file è diventato un

file bilingue. Per poterlo visualizzare cliccare su Home e poi sull'icona

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         3  Si  rimanda  al  capitolo  2.2.  

Exact  match.  C’è  una  corrispondenza  al  100%  e  il  segmento  tradotto  è  inserito  automaticamente  nel  testo  

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Fig. III.3.4.3: File bilingue; sono evidenziati in viola i tag che non devono essere modificati per non rendere il documento inutilizzabile.

3.5  Tradurre  un  file  Word  o  altri  tipi  di  file  (xls,  html,  xml.  ecc.)  con  TagEditor   TagEditor è stato creato principalmente per gestire file .HTML. È inoltre possibile tradurre file Word (doc, rtf) o altri tipi di file. 3.5a Se aperto chiudere il file nel programma originale (Word, Excel, etc). Se necessario stampare il documento o creare una copia e mantenerla aperta nel programma originale (ad es. per vedere il layout*). 3.5b Aprire Workbench con una memoria di traduzione adatta (direzione delle lingue) e aprire TagEditor, seguendo lo stesso percorso illustrato nella sezione 1 e selezionando TagEditor invece di Translator’s Workbench. Fare clic su File e poi Open. Selezionare Tipo di file “Microsoft Word …”, selezionare la cartella che contiene il file. Selezionare il file, fare clic su Apri.

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Fig. III.3.5.1: File .htm aperto con TagEditor

Se è la prima volta che un file .htm o .html viene aperto in TagEditor apparirà una finestra che chiederà di definire alcune impostazioni. Fig. III.3.5.2: finestra per la definizione di ulteriori informazioni.

3.5c Cliccare Yes e poi Open nella finestra successiva. Selezionare HTML4.ini e poi Select. Cliccare

su e iniziare la traduzione del primo segmento.

Una volta completata cliccare su e passare al segmento successivo. 3.5d Completata tutta la traduzione salvare il documento in TagEditor (formato bilingue, estensione .ttx). Se necessario inserire le correzioni aprendo sempre il rispettivo segmento. 3.5e Al termine fare clic su Save target as cambiando il nome del file o cambiando cartella (fare attenzione a non sovrascrivere il file source). Qualora siano necessarie altre correzioni, aprire nuovamente il file ttx in TagEditor, inserire le correzioni, creare nuovamente il file tradotto facendo clic su Save target as.

tags  

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N.B Il documento in TagEditor è protetto, cioè non è possibile modificare parti al di fuori dal segmento target. Per modificare ad es. un tag inserito erroneamente, è necessario disattivare la protezione del documento. Per farlo cliccare sul simbolo (Tag protection).

3.6.  Multiterm:  come  creare  un  glossario  terminologico?   La creazione di un database terminologico in MultiTerm può rivelarsi abbastanza complessa se non si ha familiarità col programma; per questo motivo è consigliabile importare un database terminologico da Word o da Excel, per maggiore comodità. 3.6a Aprire MultiTerm, cliccare su Termbase e poi su Create Termbase. Scegliere una destinazione di salvataggio del database. 3.6b A questo punto aprire Termbase Wizard (la procedura guidata) dove è possibile selezionare una di queste opzioni:

• Create a termbase definition from scratch: creazione di un file di definizione di database terminologico da zero (consigliata per utenti esperti, data la complessità del processo).

• Use a predefined termbase template: caricare un modello di database predefinito.

• Load an existing termbase definition file: caricare un file di definizione di database

terminologico precedentemente creato. 3.6c Nella terza finestra si possono inserire un nome per il database e informazioni aggiuntive (descrizione database). Nella casella denominata Name inserire il nome. Questo nome non verrà assegnato al file, ma verrà utilizzato da MultiTerm per riconoscere questo database. Premere Next per proseguire con la procedura. 3.6d Nella quarta finestra è necessario definire le lingue di lavoro del database. Per aggiungere una lingua selezionarne una dalla lista Languages e successivamente premere il pulsante Add. I campi che si selezionano in questa maschera sono campi cosiddetti Index, ovvero quei campi che verranno considerati come fondamentali per l'ordinamento alfabetico dei termini contenuti nel database terminologico. Tramite questa finestra è possibile inserire più di due lingue nel database. MultiTerm, infatti, consente di costruire dei database multilingue.

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Fig. III.3.6.1: Finestra Index Fields, per definire le lingue da utilizzare e altri dati.

3.6e Nella quinta finestra è possibile definire ulteriori campi che saranno contenuti nel database.

Nella casella Field Label è possibile inserire il nome del campo da definire; cliccare su Add e inserire una descrizione del campo da Available descriptive fields. Scrivere una piccola descrizione nella casella Description. È possibile definire anche altri campi (che si vogliano eventualmente aggiungere). Nella lista Available descriptive fields appariranno tutti i campi definiti in precedenza; selezionandone uno e cliccando su Properties sarà possibile definirne le caratteristiche. 3.6f Nella sesta finestra MultiTerm chiede di specificare a quale livello desideriamo inserire i campi definiti in precedenza.

Esistono tre livelli predefiniti: il livello Entry, il livello Index e il livello Term. Il livello Entry riguarda tutto ciò che viene inserito nella scheda terminologica, mentre il livello Term riguarda solo il contenuto concernente i termini.

3.6g Confermare tutte le impostazioni nell'ultima finestra. A questo punto un database terminologico vuoto è stato creato. Per inserire i termini al suo interno basta eseguire questa semplice procedura:

1. Premere Entry e poi Add (scorciatoia: premere F3) 2. Inserire il termine in lingua source 3. Premere Invio 4. Inserire la traduzione del termine in lingua target 5. Premere Invio e poi Save (scorciatoia: premere F10)

Finestre  per  selezionare  le  lingue  

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3.7  Come  si  utilizza  MultiTerm  in  Translator’s  Workbench?   3.7a Una volta aperto MS Word occorre selezionare un testo da tradurre ed aprirlo. 3.7b Aprire Translator’s Workbench e sistemare le due pagine come illustrato nella figura III.3.1.3. Aprire una memoria di traduzione. 3.7c Cliccare su Options e poi su Term Recognition. Apparirà la finestra di MultiTerm in Translator's Workbench: Fig. III.3.7.2: Translator’s Workbench + finestra di MultiTerm

3.7d Cliccare

nuovamente su Options e successivamente su Terminology Recognition Options. Cliccare su Browse e poi sull’ icona per selezionare il database terminologico che interessa. 3.7e A questo punto l’ultimo passo prima di poter iniziare il lavoro traduttivo è quello di aprire lo

stesso database terminologico anche su Word; cliccando sull’icona si aprirà la stessa finestra trovata in MultiTerm (vedere passo 3.7c) da cui si selezionerà lo stesso database aperto in precedenza.  

Finestra  di  MultiTerm