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Dottorato in Medicina Materno Infantile, Pediatria dello Sviluppo e dell’Educazione, Perinatologia XXI Ciclo Brescia, 22 marzo 2010 ANALISI DELLE VARIABILI EMOZIONALI NEL RAPPORTO BAMBINO-MADRE-OPERATORE SANITARIO ATTRAVERSO L’USO DEL BABY F.A.C.S. DI H. OSTER Dott.ssa Dott.ssa Sarah SOLOPERTO Sarah SOLOPERTO A.A A.A. 2008/2009 2008/2009

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Dottorato in Medicina Materno Infantile, Pediatria dello Sviluppo e dell’Educazione, Perinatologia

XXI Ciclo Brescia, 22 marzo 2010

ANALISI DELLE VARIABILI EMOZIONALI NEL RAPPORTO

BAMBINO-MADRE-OPERATORE SANITARIO ATTRAVERSO L’USO DEL

BABY F.A.C.S. DI H. OSTER

Dott.ssaDott.ssa Sarah SOLOPERTOSarah SOLOPERTO

A.AA.A. 2008/20092008/2009

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Le espressioni facciali• Il volto è il luogo privilegiato per studiare l'espressione delle

emozioni; esso ha "una funzione dominante" per la sua visibilità e onnipresenza.

• Il volto può essere una continua fonte di informazioni emotive.

• Fin dai primi giorni di vita e per tutto il periodo che precede la comparsa del linguaggio verbale, il viso del neonato fornisce continue informazioni alla madre, che possono essere fondamentali per la sua sopravvivenza.

• La funzione espressiva e comunicativa del volto ha infatti assunto, nella specie umana, una importanza crescente rispetto alle altre specie animali, anche se esistono altri indicatori dell'affettività come per esempio quelli vocali paralinguistici e posturali.

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• Le espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali (Darwin, 1872)

• Constants across cultures in the faces of emotions (Ekman P. e Friesen W.1971)

• When infant gaze and mothers smile: Competing agenda? (Messinger, 1988)

• Facial Expressions of emotions in congenital blid subjects (Galati et al. 1992)

• Adult Judgments and Fine-Grained Analysis of Infant Facial Expressions:Testing the Validity of A Priori Coding Formulas (Oster, 1992)

• Emotion and Emotion Regolation in Infants (Tronick, 1989)

• Neonates and infant facial expressions of emotions (Galati, 1997)

• Smiling and Fussing in Seven-month-old Preterm and Full-Term Black Infants in the Still Face Situation (Segal, Oster et al., 2006)

• Alle origini delle emozioni: uno studio pilota sul sorriso e sull'espressione facciale di distress nel neonato pretermine di età gestazionale molto bassa (Dondi et al. 2008)

Le ricerche che fanno riferimento alle espressioni facciali

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E’ strumento di osservazione e classificazione di tutte le attività mimiche soggettivamente individuabili e individualmente riproducibili attuate da un muscolo specifico o da un gruppo di muscoli denominate Action Unit.

Si contano 44+1 Unità d’Azione (AUs) per il volto e 12 per la direzione dello sguardo e l’orientamento della testa

Parte superiore:

fronte - sopracciglia – occhi

Parte inferiore:

guance – naso – bocca – mento

Rileva, per ogni AU cinque livelli di intensità

Baby FACSBaby FACS di H. Oster di H. Oster(Facial Action Coding System for Infants and Young Children)(Facial Action Coding System for Infants and Young Children)

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La ricerca ha preso in esame il rapporto del bambino con un estraneo e quindi con la madre in somministrazione di stimolo positivo e stimolo negativo con 4 variabili. I soggetti analizzati sono bambini nati privi di patologie tra la 36° e 42° settimana di gestazione, con un peso alla nascita che variava da 2.500 a 4.500 g.

Il metodoIl metodo

Le variabili analizzate:

- L’età del bambino- Il sesso del bambino- La primogenitura- La tipologia di stimolo positivo - Tipologia di persona che interagisce con il bambino (madre o operatore sanitario)- Tipologia di analgesia non

farmacologica

Per individuare i fattori che influenzano:

- Presenza sorriso semplice- Presenza sorriso Duchenne

- Contatto visivo

- Presenza del pianto

- Numerosità bambini

- Numerosità episodi

- Durata episodi

- Intensità

sarah soloperto
Attendere le informazioni corrette da Alessandra
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Duchenne smileDuchenne smile No Duchenne smileNo Duchenne smile

Eyes contactEyes contact No eyes contactNo eyes contact

Cry faceCry face No cry faceNo cry face

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12 a – b 12 a – b 12 c12 c 12 d - e12 d - e

LipsLipsclosed, closed, 25, 2625, 26a - b a - b

26 c 26 c

26 d – e 26 d – e (27) (27)

Smile Face Matrix: Intensities and Variants of Smile Mouth

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20 a – b 20 a – b 20 c20 c 20 d - e20 d - e

LipsLipsclosed, closed, 25, 2625, 26a - ba - b

26 c 26 c

26 d – e 26 d – e (27) (27)

Cry Face Matrix: Intensities and Variants of Cry Mouth

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Obiettivi

• Verificare se fin dalla nascita il bambino è in grado di disicriminare il volto della madre da quello di un estraneo e di riconoscere, quindi, semplici varianze percettive

• Verificare la presenza o meno del sorriso Duchenne, già all’età di 3 giorni, testando, quindi, l’applicazione della teoria dei sistemi dinamici allo sviluppo espressivo – facciale

• Testare scientificamente il grado di sofferenza dei bambini, fornendo così al personale sanitario uno strumento atto a rilevarne l’intensità

• Testare vari metodi di analgesia non farmacologica in stimolo negativo

• Verifica della capacità comunicativa del bambino in rapporto all’età

• Verificare la comprensione dello stato emotivo durante la situazione stimolo

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Studio 1: analisi del sorriso

AnalisiAnalisi descrittiva soggettidescrittiva soggetti

GruppoMamma Estraneo

n. frame % n. frame %

1 131.605 21,2 121.370 20,2

2 260.377 41,9 265.370 43,3

3 229.008 36,9 225.811 36,9

Totale 620.990 100,0 612.563 100,0

DistribuzioneDistribuzione durata stimolodurata stimolo

Genere PrimogenituraEtà

mediana in gg.

Tot. % tot.GruppoMaschi M. % si si %

1 22 21,0 32 19,3 3 49 23,9

2 47 44,8 52 37,5 82 85 41,5

3 36 34,3 33 43,2 144 71 34,6

Totale 105 100,0 117 100,0 205 100,0

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Sorriso Semplice AU 100

Gruppo

Mamma Estraneo

n. soggettiMediana

%

Range

%

Mediana

%

Range

%

1 ***2,2 0,5-9,8 ***1,7 0,7-7,8 ***7

2 10,9 0,6-55,7 *** 25,6 0,6-69,6 60

3 12,4 0,5-78 *** 24,7 0,7-74,8 53

Totali 10,7 0,05-78,1 23,8 0.6-74,8 120

Durata mediana episodi in percentuale

Gruppo Mamma Estraneo

1 ***12 ***10

2 391 *579

3 333 402

Totali 736 991

Numerosità episodiNumerosità soggetti

Gruppo n. soggetti %

1 22 44,9

2 81 95,3

3 66 93,0

Totali 169 82,4

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Con la madre Con l’estraneo

1,2%

3,5%

5,3%

1,7%

0,0% 0,0%

0,0%

1,0%

2,0%

3,0%

4,0%

5,0%

6,0%

Basso Medio Alto

Madre Estraneo

7 3 0

57

128

3220

103

25

0

20

40

60

80

100

120

140

Gruppo 1 Gruppo 2 Gruppo 3

Basso Medio Alto

* * *

Gruppo 1 Gruppo 2

3,8%4,4%

5,8%

9,1%

3,6%

5,2%

0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

10,0%

Basso Medio Alto

Madre Estraneo

Gruppo 3

6,9%7,7%

5,4%

9,3%

4,3%5,0%

0,0%

1,0%

2,0%

3,0%

4,0%

5,0%

6,0%

7,0%

8,0%

9,0%

10,0%

Basso Medio Alto

Madre Estraneo

*

6 50

27

125

1421

87

22

0

20

40

60

80

100

120

140

Gruppo 1 Gruppo 2 Gruppo 3

Basso Medio Alto

*

* * *

Distribuzione numerosità episodi intensità massima AU 100

Durata mediana in percentuale dell’intensità massima AU 100

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Sorriso Duchenne AU 6

Numerosità episodi

Gruppo Mamma Estraneo

1 ***5 *** 1

2 199 299

3 128 162

Totali 237 461

Genere

maschio femmina

Madre 178 149

Estraneo *294 167

Primogenitura

Si no

Madre *198 129

Estraneo 233 228

GruppoMamma Estraneo

n. soggetti % n. soggetti %

1 3 6,1 1 2,0

2 56 65,9 49 57,6

3 45 63,4 40 56,3

Totali 104 50,7 90 43,9

Numerosità soggetti

Numerosità episodi per genere e primogenitura sui 3 gruppi

*******

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Distribuzione numerosità episodi intensità massima sorriso Duchenne

IntensitàGruppo 2 Gruppo 3

Madre % Estr. % Madre % Estr. %

Basso 28 12,8 16 4,4 11 6,0 12 6,9

Medio 24 11,0 ***48 13,3 24 13,1 42 24,0

Alto 29 13,2 *** 61 16,9 23 12,6 18 10,3

Totali 81 19,6 125 23,2 58 14,0 72 13,4

Durata mediana in percentuale dell’intensità massima sorriso Duchenne

Gruppo 2Mamma Estraneo

Mediana % n. soggetti Mediana % n. soggetti

Bassa 1,3 15 **3,6 7

Media 2,2 16 3,4 19

Alta 2,3 16 2,9 21

Gruppo 3

Bassa 2,3 5 1,9 8

Media 1,5 16 3,6 21

Alta 1,8 15 4,6 7

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Contatto visivo AU 69

Gruppo

Madre Estraneon.

soggettin. episodi Durata

mediana %

n. soggetti

n. episodi Durata mediana

%

1 ***34 174 ***12,0 ***34 209 ***21,5

2 83 ***484 63,3 83 282 ***93,5

3 71 561 28,9 71 513 ***80,2

Totali 192 1.219 38,3 192 1.004 81,4

Nessuna differenza significativa per quanto concerne ilgenere e la primogenitura

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Conclusioni Studio 1

• Nei bambini di tre giorni di età in termini di presenza, durata del contatto visivo (AU 69) e di intensità (AU 100 e AU 6) le differenze non sono significative e quindi non si può sostenere che il bambino faccia una vera distinzione tra i due volti;

• Nei bambini di tre mesi le differenze di espressioni facciali tra le due persone sono marcate in favore della persona estranea in tutte tre le AU’s analizzate. Probabilmente ciò è dovuto dal tentativo del lattante di costruire i “pattern” comunicativi costruiti con la madre e ricercati nell’estraneo;

• I bambini di cinque mesi hanno già sviluppata questa capacità che coincide con il periodo in cui l’interesse si rivolge all’ambiente esterno, decadendo così l’interesse verso il volto in generale.

• Sono inoltre confermati i paradigmi dell’abituazione e della preferenza

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Studio 2: Analisi del pianto

Gruppo

Sesso Primogeniti Soggetti Durata

n. maschi

% maschi

si % si n. % %

1 26 20,2 41 28,9 60 24,5 63,4

2 54 41,9 55 38,7 96 39,2 21,0

3 49 38,0 46 32,4 89 36,3 15,6

Totale 129 100,0 142 100,0 245 100,0 100,0

Numerosità bambini che hanno pianto nelle variabili esaminate

GruppoFasciatoio Clown Pediatra Mamma

Si no Si no Si no Si no

2 39 1 10 - 24 1 20 1

3 32 3 20 1 16 3 15 6

Totale 71 4 30 1 40 4 35 7

Analisi descrittiva dei soggetti analizzati

***

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Durata mediana in percentuale del pianto per variabile e per gruppo

35%

100%

32%

46%

47%

100%

50% 54%

0%

20%

40%

60%

80%

100%

Fasciatoio Clown Pediatra sens. Madre sens.

Gruppo 2

Gruppo 3

*

*

******

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Distribuzione della durata mediana in percentuale dell’intensità massima Gruppo 2

18%

35%

58%

45% 47%50%

20%

49%

60%

16%

42%

64%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

Fasciatoio Clown Pediatra sens. Madre ses.

Bassa

Media

Alta

Distribuzione della durata mediana in percentuale dell’intensità massima Gruppo 3

****

15%

46% 47%

35%

41%

79%

22% 22%

46%

0%

36% 39%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Fasciatoio Clown Pediatra sens. Madre ses.

Bassa

Media

Alta

*

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Conclusioni Studio 2:

• L’intervento doloroso non è sempre percepito come tale;

• La strategia più adeguata è che un estraneo, in questo caso la pediatra, tenga il bambino in braccio. L’efficacia potrebbe derivare dal senso di tranquillità e di sicurezza che questa trasmette al piccolo paziente;

• La seconda strategia è quella che sia la madre a contenere il bambino. La ridotta efficacia potrebbe derivare dal fatto che questa trasmette al figlio il carico d’ansia;

• Rispetto alle aspettative, la strategia meno efficace è la presenza del Clown dottore: tutti i bambini hanno pianto e lo hanno fatto nel livello di intensità massima. Risulta quindi sconsigliata la presenza di questa figura in ambito ambulatoriale con bambini così piccoli.

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Conclusioni generali

• Il neonato non discrimina a livello emozionale il volto di un estraneo da quello della madre.

• A tre mesi è capace di discriminare a livello emozionale l’interazione con la madre rispetto all’estraneo. Attua infatti una maggiore quantità, durata ed intensità di sorrisi sociali e Duchenne, così come il contatto visivo.

• Le espressioni facciali dei neonati non sono precursori immaturi delle espressioni facciali degli adulti, ma pattern interazionali cruciali per la loro sopravvivenza.

• Nel corso della crescita intervengono minimi fattori cambiamento nelle espressioni dei neonati, questi fanno riferimento a alla durata e frequenza, non alla configurazione delle stesse.

• In Baby FACS di H. Oster si è rivelato essere strumento minuzioso ed adeguato per l’analisi delle espressioni facciali degli infanti ed utile per comprenderne lo stato emotivo specialmente per il personale sanitario.

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE