Elementi Di Tossicologia

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  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    TOSSICOLOGIA

    Anno Accademico 2011- 2012

    Prof. Grazia Mengozzi

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    SCIENZA CHE STUDIA GLI EFFETTI INDESIDERATI DEGLI

    AGENTI CHIMICI, FISICI E BIOLOGICI SUGLI ORGANISMI

    VIVENTI

    - GENERALE:studia i principi generali secondo i quali gli agenti chimici, fisici e biologici, in

    particolari condizioni, sono capaci di interagire o danneggiare in maniera

    reversibile o irreversibile gli organismi viventi.

    - SPECIALE:

    classifica sistematicamente le diverse sostanze responsabili di effettitossici.

    TOSSICOLOGIA

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    PROGRAMMA (3 CFU)

    TOSSICOLOGIA GENERALE

    Principi generali. Terminologia

    Classificazione degli agenti tossici

    Meccanismi generali di tossicit

    Bersagli delle sostanze tossiche

    Fattori che possono influenzare le propriet tossiche di una sostanza

    Epidemiologia delle intossicazioni animali

    Diagnostica tossicologica

    Trattamento dellanimale intossicato

    Antidoti

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    TOSSICOLOGIA DEGLI ALIMENTI

    Sostanze tossiche presenti negli alimenti.

    Residui di xenobiotici negli alimenti di origine animale e rischi per il

    consumatore.

    Studi sperimentali per la valutazione del rischio da residui. Terminologia.

    Disposizioni legislative riguardanti ligiene e la sicurezza degli alimenti.

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    TOSSICOLOGIA SPECIALE

    Insetticidi: organoclorurati, inibitori delle colinesterasi, piretrine e piretroidi,

    regolatori della crescita e modulatori dellattivit neuronale degli insetti

    Rodenticidi ad attivit anticoagulante e non anticoagulante

    Molluschicidi

    Erbicidi inorganici e organici

    Fungicidi

    Metalli e minerali

    segue

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    Prodotti tossici di uso domestico

    Prodotti tossici di origine industriale (policlorobifenili, diossine, ecc.)

    Inquinamento ambientale: gas tossici

    Micotossine

    Piante tossiche

    Tossici animali

    Il doping negli animali

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    ESERCITAZIONI

    In aula: Epidemiologia delle intossicazioni animali

    Organizzazione Laboratorio di Tossicologia Veterinaria

    Esche (2 ore)

    Piante tossiche selvatiche e ornamentali (2 ore)

    In laboratorio (3 gruppi): Determinazione di residui negli alimenti di

    origine animalemediante HPLC (2 ore)

    Determinazione di metalli pesanti (2 ore)

    inibitori delle colinesterasi (2 ore)

    stricnina (2 ore)

    metaldeide - fosfuro di zinco (2 ore)

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    Testo consigliato:

    MENGOZZI - SOLDANI

    TOSSICOLOGIA

    VETERINARIA

    IDELSON-GNOCCHI

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    INDICE GENERALE

    Premessa

    PARTE I TOSSICOLOGIA GENERALE

    Capitolo 1 INTRODUZIONE (GRAZIA MENGOZZI)Principi generali

    Terminologia

    Fattori che influenzano la tossicit

    Classificazione delle sostanze tossiche

    Capitolo 2 TOSSICOCINETICA (GRAZIA MENGOZZI)

    Assorbimento

    Distribuzione

    Metabolismo

    EliminazionePrincipali parametri tossicocinetici

    Capitolo 3 TOSSICODINAMICA (GRAZIA MENGOZZI)

    Meccanismi generali

    Meccanismi specifici

    Effetti tossici

    Capitolo 4 EPIDEMIOLOGIA DELLE INTOSSICAZIONI ANIMALI (GRAZIA MENGOZZI)

    Specie interessate

    Tossici coinvolti

    Tipi di chiamate

    Capitolo 5 DIAGNOSTICA TOSSICOLOGICA (LORELLA SEVERINO)

    Anamnesi

    Analisi tossicologiche

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    Capitolo 6 TRATTAMENTO DELLANIMALE INTOSSICATO (GIULIO SOLDANI)

    Stabilizzazione delle funzioni vitali

    Anamnesi

    Prevenzione dellulteriore assorbimento del tossico

    Somministrazione di un antidoto

    Aumento delleliminazione del tossicoMonitoraggio e terapie di supporto

    Capitolo 7 ANTIDOTI (GIULIO SOLDANI)

    Definizioni

    Terminologia

    Meccanismi dazione e impieghi clinici in Medicina Veterinaria

    PARTE II TOSSICOLOGIA SPECIALE

    Capitolo 8 PESTICIDI (GRAZIA MENGOZZI)Insetticidi

    Molluschicidi

    Rodenticidi

    Erbicidi

    Fungicidi

    Capitolo 9 METALLI E MINERALI (SIMONE BERTINI - ALESSANDRO MENOZZI)

    Alluminio

    Arsenico

    Cadmio

    Cromo

    Fluoro

    Mercurio

    Molibdeno

    Piombo

    Rame

    Selenio

    Zinco

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    Capitolo 10 PRODOTTI E SOTTOPRODOTTI INDUSTRIALI (MARIO GIORGI)

    Cianuri

    Alcoli

    Glicoli

    Idrocarburi

    Policlorobifenili

    Diossine e composti diossino-simili

    Capitolo 11 PRODOTTI PER USO DOMESTICO (CARLOTTA MARINI)

    Detersivi

    Sbiancanti

    Vernici e diluentiProdotti antitarme

    Antiruggine

    Capitolo 12 PIANTE TOSSICHE (LORELLA SEVERINO)

    Piante pericolose per i piccoli animali

    Piante pericolose per i grossi animali

    Capitolo 13 GAS TOSSICI (CARLOTTA MARINI)

    Monossido di carbonio

    Anidride carbonicaAmmoniaca

    Acido solfidrico

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    Capitolo 14 MICOTOSSINE (VALENTINA MEUCCI)

    Prevenzione e decontaminazione

    Aflatossine

    Tricoteceni

    Fumonisine

    Ocratossine

    Zearalenone

    Altre micotossine

    Capitolo 15 VELENI ANIMALI (PIERA DE MONTIS - M. VITTORIA VARONI)

    Rettili

    Insetti

    Aracnidi

    Anfibi

    Capitolo 16 IL DOPING SPORTIVO (VALENTINA MEUCCI GIULIO SOLDANI)

    Definizione di doping

    Finalit del controllo anti-doping nelle competizioni ippiche

    Classi di farmaci impiegate nel doping

    Prelievo dei campioni

    Determinazione analitica

    PARTE III TOSSICOLOGIA ALIMENTARE

    Capitolo 17 SOSTANZE TOSSICHE PRESENTI NEGLI ALIMENTI (GRAZIA MENGOZZI)

    Sostanze tossiche naturalmente presenti negli alimenti

    Contaminanti

    Additivi

    Capitolo 18 RESIDUI TOSSICI NEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE (LUIGI INTORRE)

    Residui di farmaci negli alimenti di origine animale

    Residui di contaminanti negli alimenti di origine animale

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    AREE DELLA TOSSICOLOGIA

    TOSSICOLOGIA CLINICATossicodinamica Tossicocinetica Diagnosi Sintomatologia - Trattamento

    TOSSICOLOGIA FORENSE

    Aspetti medico-legali

    TOSSICOLOGIA A MBIENTALE

    Inquinamento di aria, acqua e suolo

    TOSSICOLOGIA ALIMENTARE (T. nutrizionale - T. da residui)Principi tossici presenti negli alimenti

    TOSSICOLOGIA DA FARMACI

    TOSSICOLOGIA DA STUPEFACENTI

    TOSSICOLOGIA INDUSTRIALE O OCCUPAZIONALE

    TOSSICOLOGIA DESCRITTIVA O SPERIMENTALE (prove di tossicit)TOSSICOLOGIA BELLICA

    TOSSICOLOGIA NORMATIVA O REGOLATORIA (valutazione del

    rischio)

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    FONTI DI INTOSSICAZIONE

    AZIONI DOLOSEFARMACI

    INQUINAMENTO INDUSTRIALE

    USO NON CORRETTO DEI FITOFARMACI

    ALIMENTI TOSSICI O CONTAMINATI

    PRODOTTI DI USO DOMESTICO

    TOSSINE ANIMALI

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    Tossico= veleno

    Tossina = veleno di origine biologica

    Tossicosi= stato patologico indotto dallesposizione a un veleno

    Dosaggio= quantit di tossico per unit di peso dellanimale

    Dose= quantit di tossico assunta dallanimale

    TERMINOLOGIA

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    Philippus Aureulus Theophrastus

    Bombastus von Hohenheim detto

    Paracelsus o Paracelso (1493 1541)

    TOSSICO O VELENO

    Tutte le sostanze sono

    veleni, non ne esiste una

    che non sia un veleno.

    E la dose che differenzia

    un veleno da un rimedio

    La tossicit funzione della concentrazione

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    DOSE

    La tossicit di una sostanza viene espressa in base alle dosi che sono in

    grado di determinare un effetto indesiderato nellanimale

    DMT (Dose Massima Tollerata): definita anche dose soglia ed la quantit

    pi alta di composto tossico che non determina effetti rilevabili clinicamente

    MDT (Minima Dose Tossica): la pi bassa dose in grado di determinare uneffetto tossico, ma non letale (per alcuni AA questa la dose soglia

    DML (Dose Minima Letale): la dose pi bassa in grado di determinare la morte

    dellanimale

    DL (Dose Letale): la dose in grado di determinare la morte dellanimale, per

    convenzione, entro 24 ore dallesposizione

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    DL50 (Dose Letale 50): la dose in grado diprovocare la morte nel 50% degli animali trattati

    una sola volta

    Nellindicare la DL50deve essere specificata anche la via di

    somministrazione, la specie animale ed eventualmente anche

    la razza e il sesso

    La DL50 indicativa della sola tossicit acuta e riferita alleffetto

    letale. Non d indicazioni sugli effetti a lungo termine, per

    esposizioni ripetute, n su eventuali effetti mutageni, cancerogeni o

    teratogeni

    Per le sostanze gassose assunte per via inalatoria si parla di CL50

    (Concentrazione Letale 50) per la quale occorre specificare anche il tempo di

    esposizione

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    PROBABILE DL50 PER OS NELLUOMO

    SOSTANZA DL50(mg/kg) DEFINIZIONE

    Praticamente non tossiche(> 15 g/kg)

    Alcool etilico 10000 Leggermente tossiche(5-15 g/kg)

    Cloruro di sodio 4000 Moderatamente tossiche(0.5-5 g/kg)

    Fenobarbital 150 Altamente tossiche(50-500 mg/kg)

    Parathion 7 Estremamente tossiche(5-50 mg/kg)

    Stricnina

    Nicotina

    D-tubocurarina

    Tetrodotossina

    TCDD

    Tossina botulinica

    2

    1

    0.05

    0.01

    0.001

    0.00001

    Super tossiche

    (< 5 mg/kg)

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    CLASSIFICAZIONE DELLE SOSTANZE TOSSICHE

    IN BASE ALLA DL50

    DL50NEL RATTO (mg/kg)

    Classe Via orale Via cutanea

    Iaestremamente tossiche fino a 5 fino a 10

    Ibaltamente tossiche

    da 5 a 50 da 10 a 100

    IImoderatamente tossiche

    da 50 a 500 da 100 a 1000

    IIIleggermente tossiche

    pi di 500 pi di 1000

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    TOSSICITA ACUTA

    LEFFETTO INSORGE NELLORGANISMO ANIMALE IN SEGUITO

    ALLA ESPOSIZIONE AD UNA SOLA DOSE DI AGENTE TOSSICO O

    A PIU DOSI RIPETUTE IN UN TEMPO NON SUPERIORE ALLE 24

    ORE (secondi, minuti o ore, ma non pi di 24). Spesso la dose unica e

    alta, oppure il tossico molto potente.

    Lesposizione per via inalatoria viene definita acuta quando si

    protrae per un tempo abbastanza breve (max 4-6 ore)

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    Curva dose-risposta relativa alleffetto mortalit

    Log dose

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    Composti con diversa pendenza possono avere la stessa DL50(B e C)

    Composti con la stessa pendenza possono avere DL50diverse (A e B)

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    TOSSICITA CRONICA

    LEFFETTO INSORGE NELLORGANISMO ANIMALE IN SEGUITO

    ALLA ESPOSIZIONE AD UN AGENTE TOSSICO PER TEMPI

    PROLUNGATI (mesi ed anni).

    In genere le dosi sono molto basse o comunque insufficienti a determinare

    danni se assunte in una sola volta.

    A seconda della durata, lassunzione ripetuta pu determinare

    una tossicit che si distingue in:

    SUBACUTA

    (fino a 30 giorni)

    SUBCRONICA

    (da 1 a 3 mesi)

    CRONICA

    (oltre 3 mesi)

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    Tossicit acuta Tossicit cronica

    Effetto letale

    Effetto tossico

    Assenza di

    effetti tossici

    Dose singola Dose costante

    1a

    2a

    3a

    4a

    5a

    Assenza di metabolismo

    e/o di escrezione

    Accumulo del

    tossico

    Efficiente metabolismo

    e/o escrezione

    Tipi di risposta in seguito alla somministrazione acuta o cronica di una sostanza

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    Fattori che possono influenzare le propriet tossiche

    di una sostanza

    Fattori relativi allagentetossico

    Caratteristiche chimico-fisiche,purezza, veicolo

    Fattori relativi allesposizione Dose, via di introduzione, duratadellassunzione, frequenza delle

    assunzioni, concentrazione

    nellorgano bersaglio

    Fattori relativi al soggetto Specie, razza, sesso, et, corredogenetico individuale, stato di salute,

    stato nutrizionale e ormonale

    Fattori ambientali Temperatura, umidit, ecc.

    Interazioni chimiche

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    FATTORI CHE INFLUENZANO LA TOSSICITA

    VIA DI ESPOSIZIONE

    La tossicit degli xenobiotici pu variare in base alla diversa via

    di esposizione. In genere le vie parenterali (in particolare la iv),

    anche se meno frequenti nelle intossicazioni, determinano una

    tossicit pi elevata e una insorgenza pi rapida rispetto alla via

    orale, cutanea o mucosa.

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    FATTORI CHE INFLUENZANO LA TOSSICITA

    VIA DI ESPOSIZIONE

    La coniina (curarico contenuto nella cicuta) ugualmente

    tossica sia per via orale sia per via parenterale.

    Il piretro e le piretrine sono praticamente atossici se assunti per via

    orale, mentre danno fenomeni di tossicit per via parenterale

    Per via orale la tossicit pu essere modulata dalleffetto

    di I passaggio

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    FATTORI CHE INFLUENZANO LA TOSSICITA

    SPECIE

    Diversa tossicit per differenze anatomo-fisiologiche e

    biochimiche tra le specie animali (es. carnivori ed erbivori e tra

    questi ultimi ruminanti e non ruminanti)

    Nei RUMINANTI il transito intestinale pi lento e

    lassorbimento pi incompleto rispetto ai carnivori.

    Nel RUMINE lo xenobiotico viene enormemente diluito,

    inoltre vi possono avvenire reazioni di biotrasformazione chebioattivano o inattivano la sostanza.

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    FATTORI CHE INFLUENZANO LA TOSSICITA

    SPECIE

    Il CAVALLO e i RODITORI non hanno il riflesso del vomito,

    che invece nel cane e nel gatto ha una funzione protettiva.

    La PECORA particolarmente sensibile

    allintossicazione da rame per un deficit di

    eliminazione biliare.

    Il GATTO molto sensibile ai composti aromatici

    (FANS, piretroidi, ecc.) per deficit di coniugazione

    glicuronica.

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    FATTORI CHE INFLUENZANO LA TOSSICITA

    RAZZA

    I cani di razza Collie sono pi sensibili (DT = 100 mg/

    kg contro > 2000 mg/kg) agli effetti neurotossici

    dellivermectina per mancata espressione della P-glicoproteina (P-gp)

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    FATTORI CHE INFLUENZANO LA TOSSICITA

    ETA

    I soggetti giovani e quelli anziani sono generalmente

    pi sensibili agli effetti tossici degli xenobiotici per

    ridotte capacit biotrasformative ed escretive

    SESSO

    Si conoscono esempi di diversa sensibilit agli effetti

    tossici di alcune sostanze nei due sessi (femmine dicane e di gatto pi sensibili agli organofosforici) per

    diverse capacit biotrasformative e diverso quadro

    ormonale

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    FATTORI CHE INFLUENZANO LA TOSSICITA

    STATO FISIO-PATOLOGICO

    In condizioni di replezione gastrica lanimale pi

    protetto da sostanze tossiche irritanti.

    Una dieta ricca di lipidi favorisce lassorbimento dei

    tossici liposolubili.

    Lo stress, laffaticamento e le situazioni di

    iperproduzione aumentano la sensibilit agli effetti

    tossici degli xenobiotici.

    Patologie epatiche e renali aumentano la tossicit

    degli xenobiotici.

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    Sommazione Leffetto combinato di due composti uguale allasomma delleffetto di ciascuna singola sostanza

    (organofosforici)

    Sinergismo Leffetto combinato di due composti maggioredella somma degli effetti dei singoli agenti (etanolo

    e tetracloruro di carbonio)

    Potenziamento Una sostanza di per s non tossica aumenta gli

    effetti tossici di unaltra (propanolo e tetracloruro dicarbonio)

    Antagonismo Antagonismo funzionale: barbiturici enoradrenalina

    Antagonismo chimico: dimercaprolo e metalli

    pesanti

    Antagonismo farmacocinetico: barbiturici

    (induzione enzimatica)

    Antagonismo recettoriale: morfina e naloxone

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    ORGANO BERSAGLIO (fegato, rene, SNC, sistemaematopoietico, ecc.)

    USO(pesticida, solvente, additivo alimentare, ecc.)

    ORIGINE (animale, vegetale, ecc.)

    EFFETTO (cancerogeno, mutageno, epatotossico, ecc.)

    STATO FISICO(gas, liquido, solido, ecc.)TIPO DI ETICHETTA(esplosivo, infiammabile, ecc.)

    STRUTTURA CHIMICA(amina aromatica, idrocarburo, acido,

    solfuro, ecc.)

    POTENZIALE TOSSICITA(estremamante tossico, debolmente

    tossico, ecc.)MECCANISMO DAZIONE(inibitore delle colinesterasi,

    inibitore della citocromossidasi, metaemoglobinizzante, ecc.)

    CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI TOSSICI

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    MECCANISMI DI TOSSICITA

    GENERALI

    !

    Interferenza con le normali interazioni ligando-recettore

    !Interferenza con le funzioni di membrana

    !

    Interferenza con la produzione cellulare di energia

    !Legame alle biomolecole

    !Alterazione dellomeostasi del calcio

    !

    Perdita di cellule specifiche

    !Alterazioni genetiche non letali di cellule somatiche

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    Danno chimicoAlterazione delle funzioni cellulari membrana-dipendentiSostanze corrosive e caustiche

    Acidi, basi, fenoli, aldeidi, alcoli, distillati del petrolio, sali di metalli pesanti

    Cute, occhi, prime vie respiratorie, cavit orale

    Necrosi di cellule epiteliali

    Ridotto apporto energetico a cellule con elevata attivit metabolica oridotto flusso sanguignoCellule dei tubuli renali, epatociti, midollo osseo, epitelio intestinale

    Inattivazione o inibizione competitiva di enzimi

    Struttura simile al substrato e blocco di attivit enzimatiche

    Acido ossalico (succinico-deidrogenasi), fluoroacetato (aconitasi), organofosforici ecarbamati (acetilcolinesterasi), cianuri (citocromossidasi)

    MECCANISMI DI TOSSICITA

    SPECIFICI

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    Interferenza con il metabolismo ed alcune sintesi

    Disaccoppiamento della fosforilazione ossidativa

    Inibizione della fosforilazione ossidativaInibizione della sintesi proteica e degli acidi nucleici

    Interferenza con la mobilizzazione lipidica

    Effetti sul sistema nervoso

    Funzionali

    ConvulsioniAlterata permeabilit della membrana agli ioni

    Inibizione di enzimi

    Lesionali

    Necrosi neuronale diretta o indiretta

    DemielinizzazioneAlterata trasmissione assonica e sinaptica

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    Danni ematici e vascolari

    Ipoplasia o aplasia delle cellule ematiche

    Ridotta sintesi di emoglobina, metaemoglobina, carbossiemoglobinaCoagulopatie

    Azione simile a sostanze endogene con effetti

    ormonaliPCB, diossine, micotossine, piante, additivi alimentari

    Azione immunosoppressivaMetalli pesanti, diossine, micotossine

    Effetti teratogeni

    Morfologici

    Funzionali

    Effetti cancerogeniIniziatori

    Promotori

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    Progressione del danno chimico che porta a morte cellulare

    Tossico chimico o metabolita

    Inibizione del metabolismo energetico con deplezione di ATP

    Riduzione Na+/

    K+ATPasi

    Riduzione Ca2+/

    Mg2+ ATPasi

    Accumulo di sodio e calcio nel citosol

    Influsso di H2O Attivazione da calcio delle fosfolipasi

    Rigonfiamento cellulare con

    formazione di vescicole e

    vacuoli

    Rilascio di idrolasi acide dai lisosomi

    Danno alle membrane degli organuli

    Perdita del controllo del calcio

    Morte cellulare

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    Sostanze gassose Sostanzeliquide

    Sostanzesolide

    In ambiente

    domestico

    Fughe di gas (CO)

    Vapori di smacchiatori,

    solventi, diluenti, acidi,

    caustici per misceleimproprie di candeggina e

    ammoniaca

    Acidi o alcali forti

    (disinfettanti o

    sgorgatori)

    Liquidi antiruggine(ac. ossalico e

    fluoridrico)

    Detersivi in

    polvere

    (schiuma),

    polveriinsetticide,

    farmaci,

    tarmicidi

    In ambiente

    esterno

    Inalazione di pesticidi,

    solventi, gas volatili

    Solventi, pesticidi,

    fertilizzanti

    Spazzatura,

    bocconiavvelenati

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    42/155

    CLASSIFICAZIONE DEGLI EFFETTI TOSSICI

    Sito dazione:

    Locali (caustici, corrosivi, irritanti)

    distruzione cellulare localizzata

    Sistemici (assorbimento e distribuzione)

    Durata:

    Reversibili (scompaiono dopo lesposizione)

    Irreversibili (permangono o aumentano dopo lesposizione)

    Tempo di latenza:

    Immediati (cianuro)

    Ritardati (sostanze cancerogene)

    Modificazioni:

    Morfologiche

    Funzionali

    Reazioni allergiche e idiosincrasiche

    Reazioni di fotosensibilizzazione (fototossicit e fotoallergia)

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    43/155

    Tratto

    gastro-intestinalePolmoni

    Cute e

    annessi

    feci urine aria

    espirata secrezioni latte

    Fluidi

    extracellulari

    Ossa

    Grasso

    Tessutimolli

    Vie di escrezione Siti di deposito

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    44/155

    METABOLISMO

    Principio attivo

    Degradazione Biotrasformazione Bioattivazione

    Metabolitiinattivi

    Metabolitiattivi

    Metabolitireattivi

    ConiugatiLegame

    reversibile ai

    recettori

    Legame

    covalente

    Escrezione EffettoEffetto

    tossico

    sconosciuto

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    45/155

    idrofilo polare molto lipofilo e

    metabolicamente stabileagenti alchilanti

    SEQUESTRO

    FISICO

    accumulo nel

    tessuto adiposo

    SEQUESTRO

    CHIMICO

    legame covalente

    ai tessuti

    lipofilo

    circolazione sanguigna

    Intermedi

    alchilanti

    elettrofili

    polare

    idrofilo

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    46/155

    escrezione

    biliare

    escrezione

    renale ultrafiltrazione

    riassorbimento

    riassorbimento

    coniugati

    idrolizzati

    FECI

    lipofili

    idrofili

    URINE

    circolazione sanguigna

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    47/155

    Le sostanze tossiche che contraggono un legame covalente conle macromolecole dellorganismo (DNA, RNA, proteine....)

    sono rappresentate da metaboliti ad alta reattivit biologica,

    identificati con gli iniziatori di diversi danni cellulari (necrosi,

    mutazioni, cancerogenesi, morte cellulare).

    RADICALI LIBERI

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    48/155

    RADICALI LIBERI

    Sottraggono elettroni ad altre molecole

    Molecole o frammenti di molecole che hanno uno o pielettroni spaiati negli orbitali esterni

    MOLECOLE

    BERSAGLIO:

    Acidi nucleici

    Proteine

    Membrane biologicheSTRESS OSSIDATIVO

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    49/155

    Il danno dei radicali liberi

    Lattacco alla membrana cellulare porta a patologie

    degenerative: arteriosclerosi, artrosi, patologie infiammatoriecroniche. Lattacco al DNA pu favorire la nascita di tumori

    maligni.

    "

    Dannoal DNA

    " Danno ai

    mitocondri

    " Danno alla

    membrana

    cellulare

    " RADICALI

    LIBERI

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    50/155

    RADICALI LIBERI E SISTEMI ANTIOSSIDANTI

    I radicali liberi sono prodotti che si formano naturalmente allinterno

    delle cellule quando lossigeno viene utilizzato nei processi

    metabolici per produrre energia.

    Dal punto di vista biochimico sono molecole particolarmente instabili

    perch possiedono un elettrone spaiato.

    Per convenzione vengono rappresentati con il simbolo Questo li porta a ricercare un equilibrio appropriandosi dellelettrone

    di altre molecole con le quali vengono a contatto, molecole che

    diventano a loro volta instabili ricercando un elettrone e cos via. Si

    innesca cos un meccanismo di instabilit a catena. Questa serie direazioni pu essere ridimensionata o arrestata dalla presenza di vari

    agenti antiossidanti.

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    51/155

    RADICALI LIBERI E SISTEMI ANTIOSSIDANTI

    Esistono fonti endogene e fonti esogene di radicali liberi

    FONTI ENDOGENE: catena respiratoria, catabolismo delle

    purine, sintesi delle prostaglandine, ossidazione di NADH e

    NADPH, ecc.

    FONTI ESOGENE: radiazioni, calore, metabolismo di

    vari xenobiotici (paraquat, paracetamolo, benzopirene, aflatossine,

    ecc.), eccesso di ferro, alcune disfunzioni e stati patologici, ecc.

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    52/155

    RADICALI LIBERI E SISTEMI ANTIOSSIDANTI

    Tra le specie di radicali liberi pi importanti prodotte sia durantereazioni fisiologiche sia per cause esogene si annoverano quelle

    dellossigeno

    specie radicalica denominazione emivita

    OHrad.idrossile

    10-9

    sec

    RO rad.alcossile 10-6sec

    ROO rad.perossile 7 sec

    O2 anione superossido ore/giorni

    *H2O2 perossido di idrogeno ore/giorni*

    -

    * degradazione spontanea o catalizzata da enzimi

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    53/155

    RADICALI LIBERI E SISTEMI ANTIOSSIDANTI

    Qualunque sia la genesi, i radicali liberi sono responsabili

    di una serie di gravi alterazioni a carico di lipidi, proteine

    ed acidi nucleici, che possono determinare la morte

    cellulare o lavvio di patologie neoplastiche

    X !+ LIPIDI perossidazione lipidica(danni alle membrane)

    X !+ PROTEINE ossidazione di gruppi SH,

    inattivazione di enzimi, ecc

    X !+ DNA mutazioni,processi neoplastici

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    54/155

    RADICALI LIBERI E SISTEMI ANTIOSSIDANTI

    La produzione di specie reattive dellossigeno (ROS)

    rigidamente controllata da sistemi antiossidanti, di naturaenzimatica e non enzimatica.

    Antiossidanti endogeni:

    # superossidodismutasi

    # catalasi

    #

    glutatione

    Superata una certa soglia necessario un apporto esterno di

    antiossidanti

    Antiossidanti esogeni:

    !

    pigmenti vegetali (polifenoli, bioflavonoidi)!

    vitamine (vit.C, vit.E, betacaroteni)

    ! micronutrienti ed enzimi (selenio, rame, zinco,

    glutatione, coenzima Q10, melatonina, ecc)

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    55/155

    Danno da radicali liberi prodotti da xenobiotici e anione superossido

    Xenobiotico Ossigeno

    Metabolismo

    (enzimi ossidativi)

    X* O2*

    Reazione con

    macromolecole cellulari

    Perossidazione

    lipidica

    Denaturazione

    proteica

    Danno al DNA

    Danno alle

    membrane

    Perdita di

    enzimiMutazione

    Cancerogenesi Sintesi

    proteica

    Reazione con

    antiossidanti

    cellulari

    OH

    SODH2O2 H2O

    CAT

    H2OGSSGRx

    GSSG

    GSHGSHPx

    CAT = catalasi

    GSH = glutatione ridotto

    GSHPx = glutatione perossidasi

    GSSGRx = glutatione reduttasi

    GSSG = glutatione ossidato

    OH = radicale idrossilico

    O2* = radicale libero superossido

    SOD = superossido dismutasi

    X* = radicale libero

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    56/155

    I CANCEROGENI CHIMICI CHE INTERAGISCONO

    CON IL DNA DIFFERISCONO DALLE ALTRE TOSSINE

    BIOLOGICHE IN QUANTO:

    --

    leffetto persistente, cumulativo e ritardato

    - piccole dosi ripetute sono pi deleterie della singola dose

    - i meccanismi dazione individuali sono distinti e variabili

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    57/155

    RISPOSTE DELLORGANISMO AI CANCEROGENI

    IN BASE ALLA LORO CAPACITA DI INDURRE

    NEOPLASMI

    -- aumento della frequenza di uno o pi tipi di tumori tra

    quelli riscontrabili negli animali di controllo

    - sviluppo di tumori non riscontrabili nei controlli

    -

    comparsa di tumori pi precocemente rispetto agli

    animali di controllo

    -

    aumento del numero di tumori nei singoli animali rispetto

    agli animali di controllo

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    58/155

    CANCEROGENI

    GENOTOSSICI

    - Iniziatori puri non sono in grado, in assenza di

    promotori, di produrre tumori

    - Cancerogeni completi agiscono sia come iniziatori che

    come promotori

    - Ad azione diretta o ULTIMI (elettrofili)

    Alchil- e aril-epossidi, nitrosamine, esteri solforici, nitrosouree

    - Procancerogeni(necessitano di bioattivazione)

    Diretti

    Indiretti o prossimi o intermedi

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    59/155

    DNA-REACTIVE GENOTOXIC

    CARCINOGENS

    Procarcinogens (Activation Dependent)Polycyclic aromatic hydrocarbons

    Aromatic and heterocyclic amines

    Nitrofurans

    AZO compounds

    Carbamates

    Mycotoxins (aflatoxin)

    Direct-Acting Carcinogens (Activation Independent)

    Mustards

    Active halogensAlkylene epoxide

    Small ring lactones

    Nitrosamides

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    60/155

    CANCEROGENI

    EPIGENETICI

    - Cocancerogeni accrescono gli effetti dei genotossici

    se somministrati contemporaneamente

    aumentano lassorbimento

    incrementano la bioattivazione

    diminuiscono la eliminazione

    - Promotori accrescono gli effetti dei genotossici

    se assunti dopo questi

    stimolano la proliferazione cellulare con effetti

    citotossici o ormonali

    inibiscono le comunicazioni intercellulari delle

    cellule normali circostanti

    hanno effetti immunosoppressori

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    61/155

    Confronto fra propriet biologiche di agenti iniziatori e promotori

    Agenti iniziatori Agenti promotori

    1. Cancerogeni di per s ocancerogeni solitari

    1. Non cancerogeni di per s

    2. Devono agire prima dei promotori 2. Devono agire dopo gli iniziatori

    3. E sufficiente una singola

    esposizione

    3. Richiedono esposizione prolungata

    4. Lazione irreversibile ed additiva 4. Lazione reversibile (allo stadio

    precoce) e non additiva

    5. Apparentemente non vi una dose

    soglia

    5. Probabilmente esiste una dose soglia

    6. Generano addotti elettrofili: si

    legano covalentemente allemacromolecole cellulari

    6. Nessuna evidenza di legame

    covalente

    7. Mutageni 7. Non mutageni

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    62/155

    Composto chimico

    (procancerogeno)

    Composto eliminatoEliminazione con o senza biotrasformazione

    Metaboliti intermedi

    (cancerogeno indiretto)

    Metabolita reattivo

    (cancerogeno diretto)

    Alterazione di macromolecole critiche(materiale genetico)

    Permanenza a livello del programma genetico

    (iniziazione cellule tumorali)

    TUMORE

    Metabolita coniugato

    Alterazione di macromolecole

    non critiche

    Riparazione del materiale

    genetico legato covalentemente

    (cellula normale)

    Legame covalente con GSH, fenoli, ecc.

    Legame covalente con

    macromolecole

    Replicazione Riparazione

    Promozione

    Diagramma di un cancerogeno genetico e delle sue relazioni con lazione tumorigena.

    la sequenza nella colonna di sinistra porta alla formazione di tumore, quella a destra

    priva di effetto.

    Possibili eventi derivanti dallesposizione ad un agente mutageno

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    63/155

    Assunzione di un composto

    chimicamente inerte

    Composto chimico inerte

    nellorganismo Escrezione

    Conversione enzimaticaa metaboliti reattivi

    Composto reattivo

    nellorganismo

    Legame covalente al DNA

    Legame persistente al DNA

    Mutazione

    Assunzione di un composto

    chimicamente reattivo Inattivazione ed escrezione

    Riparazione del DNA

    Errori di riparazione

    Sequenza di eventi che possono portare alla formazione del tumore

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    64/155

    Assunzione di un composto

    chimicamente inerte

    Composto chimico inerte

    nellorganismoEscrezione

    Conversione enzimaticaa metaboliti reattivi

    Composto reattivo

    nellorganismo

    Legame covalente al DNA

    Legame persistente al DNA

    Mutazione

    Trasformazione cellulare

    TUMORE INDOTTO CHIMICAMENTE

    Assunzione di un composto

    chimicamente reattivo Inattivazione ed escrezione

    Riparazione del DNA

    Errori di riparazione

    Morte cellulare

    Difesa immunologica

    Esposizione ad un mutageno chimico

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    65/155

    p g

    Induzione di mutazione

    NELLE CELLULE SOMATICHE NELLE CELLULE GERMINALI

    neoplasie effetto teratogeno alterazioni

    letali

    alterazioni

    genetiche

    tumore malformazioni

    alla nascita abortoindividui con

    anomalie

    cromosomichee geniche

    Effetti genotossici su cellule somatiche o germinali

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    66/155

    MUTAZIONE GENICA

    Inserzione Delezione Sostituzione

    Transazione Transversione

    purina/purina pirimidina/pirimidina purina/pirimidina pirimidina/purina

    1. Test su microrganismi in vitro

    2. Test su microrganismi in vivo

    3.

    Test su insetti

    4. Test su cellule di mammifero in coltura

    5. Test di mutazione genica nel topo (locus specifico)

    MUTAZIONIframe-shift

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    67/155

    DNA non mutante

    DELEZIONE

    INSERZIONE

    Direzione di lettura del DNA

    TESTS DI MUTAGENESI

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    68/155

    TESTS DI MUTAGENESI

    - Prove di mutazione genica

    -Test sugli effetti cromosomici

    -Test di riparazione e ricombinazione del DNA

    CRITERI DI SCELTA DELLE SOSTANZE DA SOTTOPORRE

    AI TESTS DI MUTAGENESI

    1.

    Sostanze chimicamente, farmacologicamente e biochimicamentericonducibili a mutageni conosciuti o sospetti tali

    2.

    Sostanze che provocano effetti tossici sugli animali come depressione

    del midollo osseo, induzione di sterilit (evidenziabile nel corso degli

    studi riproduttivi) e di inibizione della risposta immunitaria

    3. Sostanze cui luomo viene esposto per lunghi periodi di tempo

    4. Sostanze cui esposta una larga fascia di popolazione

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    69/155

    CRITERI DI SCELTA DEL TEST (MUTAGENESI)

    1) Mutazione genica in salmonella

    Mutazione genica in cellule di mammifero

    Alterazioni cromosomiche in cellule di mammifero

    - - - sostanza non mutagena+ + - sostanza presunta mutagena

    + - -

    2) Mutazione letale in Drosofila melanogaster

    3) Prove supplementari

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    70/155

    CRITERI PER LA DIAGNOSITOSSICOLOGICA

    1. ANAMNESI

    2. SINTOMI CLINICI

    3. INDAGINI POSTMORTEM

    4. ANALISI CHIMICHE

    5. TEST SUGLI ANIMALI DA LABORATORIO

    Valutazione del paziente e dei sintomi della malattia per determinarne la causa

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    71/155

    Anamnesi!

    Finalit:

    ! determinare la natura del tossico

    !

    determinare grado e tempo di esposizione

    !

    Stima dellesposizione!

    sovrastimare al fine di ridurre le probabilit di verificarsi di

    quadri clinici inattesi

    ! riferirsi a banche dati per determinare i segni clinici attesi

    !

    contattare il centro antiveleni

    A A S OSS CO OG CA

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    72/155

    ANAMNESI TOSSICOLOGICA

    Anamnesi negativa:nessun contatto recente con sostanze potenzialmente

    tossiche

    Anamnesi muta:

    non ci sono dati anamnestici

    Anamnesi positiva generica:

    sicuro contatto con una o pi sostanze chimiche non

    identificate o di cui non si conosce la tossicit

    Anamnesi positiva specifica:

    sicuro contatto con una sostanza chimica identificata,

    di tossicit nota

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    73/155

    CORRELAZIONE TRA ANAMNESI E SINTOMI CLINICI

    Soggetto asintomatico/anamnesi positiva specifica o genericaTempo di latenza

    Soggetto sintomatico/segni obiettivi aspecifici

    Segni specifici latenti o mascherati

    Soggetto sintomatico/segni clinici incompatibili

    Anamnesi positiva falsa o negativa o muta (no intossicazione)

    Soggetto sintomatico/segni clinici concordanti

    Anamnesi muta da verificare o positiva probabile

    Soggetto sintomatico/segni clinici specifici

    Anamnesi negativa falsa, anamnesi positiva certa

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    74/155

    Esame clinico! Valuazione dello stato del paziente

    !

    Determinare altre possibili eziologie

    ! traumi

    !

    infezioni CNS!

    trattamenti farmacologici intercorrenti

    ! Valutazione di riflessi

    !

    importante per la decontaminazione gastrica

    !

    Categorizzare in una delle sindromi tossiche

    Scheda Anamnestica

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    75/155

    Data: Luogo:

    Proprietario

    Nome e Cognome: Indirizzo: Telefono:

    Veterinario/Ambulatorio

    Nome e Cognome: Indirizzo: Telefono:

    Identificazione dellanimaleSpecie: Razza: Sesso: Et: Peso:

    Microchip/Tatuaggio:

    Anamnesi

    Luogo in cui vive lanimale:

    Luoghi frequentati di recente dallanimale:Ultimo pasto (data, ora e composizione):

    Patologie pregresse:

    Trattamenti farmacologici in corso:

    Stato vaccinale:Recenti trattamenti ambientali (derattizzazioni, disinfestazioni, disinfezioni, ecc.):

    Sostanze chimiche (farmaci, fitosanitari, detergenti ecc.) presenti nei luoghi frequentati dallanimale:

    Numero di animali esposti: intossicati: morti:

    Sintomatologia

    Sintomi:

    Lesioni:

    Periodo di tempo intercorso tra lassunzione della sostanza e la comparsa dei sintomi:

    Periodo di tempo intercorso tra la comparsa dei sintomi e il decesso dellanimale:

    Farmaci somministrati e risposta del paziente:

    Diagnosi di sospetto:

    Prelievi effettuati in vita:

    Prelievi autoptici:

    Esche:

    Altro:

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    76/155

    Sindrome tossica!

    Costellazione di segni che insieme possibile

    associare allesposizione ad una certa classe di tossici

    al fine di stabilire un razionale per il trattamento

    !

    Simpaticomimetica! Anticolinergica

    ! Colinergica

    !

    Oppioide

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    77/155

    Rappresentazione schematica del sistema nervoso periferico

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    78/155

    SINDROME SIMPATICOMIMETICA

    Dovuta allazione di stimolazione del

    sistema nervoso autonomo simpatico,

    analoga a quella delle catecolamine

    SINDROME

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    79/155

    SINDROME

    SIMPATICOMIMETICASINTOMI ! Iperreflessia

    ! Allucinazioni

    ! Convulsioni - Coma

    !

    Midriasi!

    Orripilazione

    ! Sudorazione

    ! Iperpiressia

    !

    Ipertensione! Tachicardia

    SINDROME

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    80/155

    SINDROME

    SIMPATICOMIMETICA

    CAUSE ! COCAINA

    !

    AMFETAMINE!

    ECSTASY

    ! DECONGESTIONANTI

    !

    EFEDRINA

    !

    PSEUDOEFEDRINA

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    81/155

    SINDROME

    ANTICOLINERGICADovuta allantagonismo competitivo con lacetilcolina,

    il mediatore chimico necessario alla trasmissione

    dellimpulso nervoso nel sistema nervosoparasimpatico. Tale azione viene inibita.

    SINDROME

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    82/155

    SINDROME

    ANTICOLINERGICASINTOMI

    ! Midriasi

    ! Cute asciutta e arrossata

    !

    Ipertermia

    !

    Ritenzione urinaria

    !

    Tachicardia

    ! Agitazione

    !

    Mioclonie e tremori!

    Convulsioni

    Blocco

    periferico

    Blocco

    centrale

    SINDROME

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    83/155

    SINDROME

    ANTICOLINERGICACAUSE !

    ATROPINA

    ! ANTISTAMINICI

    !

    ANTIPARKINSONIANI! ANTIPSICOTICI

    ! ANTISPASTICI

    ! ANTIDEPRESSIVI

    TRICLICI

    ! Amanita Muscaria

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    84/155

    SINDROME COLINERGICADovuta allazione di bloccodellacetilcolinesterasi, lenzima chemetabolizza lacetilcolina, sia nelle sinapsi

    periferiche che centrali; il blocco pu esserereversibile o irreversibile. Laccumulodellacetilcolina prima stimola il parasimpatico(recettori muscarinici), poi i gangli vegetativi(recettori nicotinici) e infine il SNC

    SINDROME COLINERGICA

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    85/155

    SINDROME COLINERGICASINTOMI ! Miosi e Lacrimazione

    !

    Scialorrea!

    Sudorazione

    ! Vomito e Dolori addominali

    ! Incontinenza urinaria e fecale

    !

    Bradicardia! Pallore

    ! Fascicolazioni muscolari

    ! Depressione respiratoria

    !

    Tachicardia ipertensione! Convulsioni

    muscarinici

    nicotinici

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    86/155

    SINDROME

    COLINERGICACAUSE ! INSETTICIDI

    ORGANOFOSFORICI

    !

    FUNGHI (a breve incubazione)

    ! FARMACI PER MIASTENIA

    ! GAS NERVINO

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    87/155

    Sindrome oppioideSINTOMI ! Letargia$ Coma

    ! Depressione

    respiratoria!

    Ipotensione

    ! Iporeflessia

    ! Ipotermia

    !

    Miosi

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    88/155

    Sindrome oppioide

    CAUSE ! ETANOLO

    !

    BARBITURICI! BENZODIAZEPINE

    ! CLONIDINA

    !

    EROINA

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    89/155

    Sindromi tossiche

    BP Polso Temp Pupilla Polm Addome

    (rumori)

    Neur

    Simpatica Midr NC NC Riflessi

    Anticolinergica Midr NC Alteratostato

    mentale

    Colinergica NC Miosi Secr.bronch

    Alterato

    stato

    mentale

    Oppioide Miosi NC Livellocoscienza

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    90/155

    SEGNI CLINICI (esame obiettivo)

    % Cute e mucose

    %

    Apparato digerente

    %

    Apparato respiratorio

    %

    Apparato cardio-circolatorio% Fegato e rene

    %

    Sangue

    % Sistema nervoso centrale

    CUTE E MUCOSE

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    91/155

    CUTE E MUCOSE

    Eritema bolle aree necrotiche profonde

    Sostanze irritanti, caustiche, necrotizzanti

    Lesioni commessure labiali e cavo oraleErbicidi dipiridilici, tallio, processionarie

    ItteroSostanze epatotossiche (paracetamolo, aflatossine)

    Mucose congesteSostanze anticolinergiche

    Mucose rosee con dispneaAcido cianidrico e cianuri

    Mucose cianoticheSostanze metaemoglobinizzanti

    APPARATO DIGERENTE

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    92/155

    APPARATO DIGERENTE

    Sintomi frequenti e aspecifici

    Salivazione profusaAnticolinesterasici

    Secchezza delle fauciParasimpaticolitici

    Stomatiti, gengivitiMetalli pesanti

    Vomito

    Diarrea

    Odore del contenuto gastrico:

    agliaceo (fosfuro di zinco)mandorle amare (cianuri)

    APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    93/155

    APPARATO CARDIO CIRCOLATORIO

    Bradicardia

    Tachicardia

    AritmieDigitale, oleandro, mughetto

    Collasso e shock

    Edema polmonare acuto:cardiogeno (digitale, glicosidi cardioattivi)

    infiammatorio(idrocarburi)

    SISTEMA NERVOSO CENTRALE

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    94/155

    FEGATO E RENE

    Epatomegalia

    Ittero

    Ascite

    Aumento volume reni

    SANGUE

    Anemia

    Emolisi(sali di rame, clorati, disinfettanti fenolici)

    Anomalie coagulative

    SISTEMA NERVOSO CENTRALE

    Convulsioni,Tremori, Atassia, Paresi,

    Depressione, Coma

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    95/155

    TRATTAMENTO DELLANIMALE INTOSSICATO

    1.

    Stabilizzare le funzioni vitali

    Misure per prevenire un peggioramento

    dello stato clinico del paziente

    2. Anamnesi/Valutazione clinica

    3. Prevenire lassorbimento

    4. Antidoto (se disponibile)

    5. Facilitare leliminazione

    6. Terapia di supporto

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    96/155

    Vie respiratorie pervie

    Ventilazione adeguataPrevenire aspirazione vomito

    Fluidoterapia

    Controllo equilibrio acido-base

    Controllare aritmie

    Convulsioni

    Iperattivit

    Depressione

    IpotermiaIpertermia

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    97/155

    Stabilizzazione delle funzioni vitali! Funzione respiratoria

    !

    Assicurare la perviet delle vie respiratorie

    !Normalizzare la insufficienza respiratoria

    ! Funzione cardiovascolare

    ! Volume ematico

    ! Correggere deficit circolatori

    ! Aritmie cardiache

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    98/155

    Stabilizzazione delle funzioni vitali

    ! Equilibrio idro-elettrolitico

    ! Fluidoterapia: Ringer lattato 50-80 ml/kg/die

    ! Equilibrio acido/base

    ! Acidosi

    ! Na-bicarbonato 8.4% : 1-3 ml/kg in 1-3 ore

    !

    Alcalosi

    ! 0.9%NaCl + K-Cloruro

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    99/155

    Stabilizzazione delle funzioni vitali! Sistema nervoso centrale

    !

    Convulsioni! diazepam: 0.5 mg/kg iv o im ogni 10 min (Valium, Noan)

    ! fenobarbital: 6 mg/kg iv (Fenobarbital, Luminale)

    !

    tiopentale sodico: 30 mg/kg iv (Farmotal, Pentotal)

    ! Iperattivit! Diazepam

    !

    Stati depressivi! analettici (doxapram): 5-10 mg/kg (Doxapram)

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    100/155

    Stabilizzazione delle funzioni vitali

    !Temperatura corporea

    !Ipotermia

    !Ipertermia

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    101/155

    Esami di laboratorio

    !

    Profilo enzimatico epatico e renale

    ! Valutazione della coagulazione

    ! Analisi delle urine

    !

    Ematologia (G.rossi, Hb, Hct)

    ! Elettroliti (Ca, Na, Cl, K, Mg)

    ! Equilibrio acido-base

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    102/155

    Esame radiografico

    ! Oggetti metallici

    ! Idrocarburi alogenati (opacit intest.)

    ! Farmaci contenenti sali di ferro o di potassio

    !

    Farmaci rivestiti o a lento rilascio

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    103/155

    Trattamento

    Riduzione assorbimento

    AntidotiAumentoeliminazione

    Riduzione assorbimento

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    104/155

    Riduzione assorbimento

    ! Rimozione del paziente dallambiente contaminato

    ! Pulizia dellarea di esposizione

    !

    Diluizione

    !

    Induzione del vomito

    !

    Lavanda gastrica

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    105/155

    Riduzione assorbimento

    Via cutanea-oculare

    Pulizia della cute con acqua e

    sapone neutro

    Detersioneocchio

    Rasatura evitando

    abrasioni cutanee

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    106/155

    Riduzione assorbimento

    Lavanda gastrica

    Via orale VomitoDiluizione

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    107/155

    Diluizione

    ! Acqua

    ! Albume duovo

    ! Olio di vaselina o paraffina liquida

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    108/155

    Induzione del vomito

    !

    Perossido didrogeno (acqua ossigenata) al3%! 1-2 ml/kg

    ! Ripetere dopo 20 min non sempre efficace

    ! Sale da cucina (??)!

    1 cucchiaio

    ! Irritante per la mucosa faringea

    ! Ipersodiemia con sintomi neurologici per disidratazione cellule nervose

    !

    Solfato di rame (CuSO4)all1%! 40 mg/cane

    ! 10 mg/gatto

    Induzione del vomito

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    109/155

    Induzione del vomito

    !

    Sciropppo emetico di ipecacuana

    (Ipecacuana sciroppo 100 ml 7%) -

    non utilizzare lo sciroppo allo 0.5% ad azioneespettorante)

    !

    cane: 1-2 ml/kg!

    gatto: 3 ml/kg

    !

    Efficace entro 30 min (liquidi) - 60 min (solidi)dallingestione.

    !

    Risomministrare entro 20 min se non si verifica ilvomito.

    I d i d l it

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    110/155

    Induzione del vomito

    !

    Apomorfina(Apofin 30)! cane: 1.1 2.2 mg/kg im

    !

    cane: 0.5 mg/kg iv

    ! Antagonista: naloxone (Narcan)

    ! Xilazina (Rompum)

    ! gatto: 0.44 mg/kg im/sc

    !

    Antagonista: atipamezolo (Antisedan)

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    111/155

    Controindicazioni al vomito

    ! Ingestione antecedente a 3-6 ore

    !

    Ingestione di alcali o acidi o caustici

    !

    Depressione dello stato di coscienza o dei riflessi

    ! Convulsioni

    !

    Rischio di aspirazione del contenuto gastrico!

    idrocarburi alogenati ed aromatici! sostanze schiumogene

    Lavanda gastrica

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    112/155

    Lavanda gastrica

    Tecnica!

    Intubazione in animale anestizzato

    !

    Ciclica instillazione di acqua tiepida (40-45C) in quantitdi 5-10 ml/kg ed aspirazione dei fluidi fino a che leffluente

    non chiaro.

    ! Pu essere instillato anche carbone attivato.

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    113/155

    Lavanda gastrica

    !

    Efficacia limitata

    ! !40% di rimozione entro 30 min

    !

    rischio di aspirazione con laringospasmo e (polmonite abingestis)

    ! Aumento di assorbimento per aumento della superficie di

    contatto e del passaggio del tossico nellintestino

    Carbone attivato

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    114/155

    Carbone attivato

    ! Carbone ottenuto con processo che crea piccoli pori

    che ne aumentano la superficie adsorbente

    ! Lega molte molecole organiche

    !

    Poco adsorbite molecole a basso PM, composti polariIdrocarburi Acidi

    Ferro Cianuro

    Etanolo Litio

    !

    Rapporto quantitativo ottimale 1:10

    Carbone attivato

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    115/155

    Carbone attivato

    ! Tecnica (Carbomixos granulare 50 gr)

    !Intubazione in animale anestizzato

    !Soluzione acquosa (1 g/5-10 ml H20)

    !Dose: 2-6 g/kg

    !

    Ripetere 3-4 volte al giorno

    Carbone attivato in multidose

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    116/155

    MDAC Multiple Doses Activated Charcoal

    !

    Aumenta leliminazione di molte sostanze per:! Dialisi intestinale (efflusso transluminale)

    ! Interruzione del circolo enteroepatico

    ! Tecnica

    !

    Dose iniziale: 1-2 g/kg! Poi: 0.25 - 0.5 g/kg ogni 2-4 ore

    #Indicazioni

    - Dosi elevate di tossico

    - Tossici a lento rilascio

    - Tossici che rallentano il transito intestinale

    - Tossici con circolo enteroepatico

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    117/155

    Prevenzione assorbimento

    ! Caolino e bentonite

    ! Colestiramina (Questran)

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    118/155

    Accelerazione del transito intestinale

    ! Purganti Osmotici

    !

    MgSO4o NaSO4 : 1 g/kg

    !

    Sorbitolo (70%): 3 ml/kg

    ! Purganti lubrificanti! Olio di vaselina o minerale: 2-20 ml/kg

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    119/155

    Aumento eliminazione

    ! Diuresi forzata

    !

    infusione di 100-150 ml/kg/gg

    ! Diuresi osmotica

    ! mannitolo 20% (0.5 g/kg)

    ! destrosio

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    120/155

    Aumento eliminazione

    ! Diuresi ionica

    ! Acidificazione urine

    Cloruro NH4

    ! Alcalinizzazione urine

    Bicarbonato di Na

    ANTIDOTI

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    121/155

    ANTIDOTI

    Gli antidoti sono sostanze che, con meccanismoaspecifico o specifico e per vie diverse, possono

    prevenire o limitare lassorbimento, lazione lesiva sui

    parenchimi o le alterazioni funzionali indotte dai

    tossici.

    Gli antidoti, tuttavia, non sono molti; non esiste un

    antidoto per ogni sostanza tossica e quindi il primo e

    fondamentale trattamento degli animali gravemente

    intossicati sempre basato, con poche eccezioni, sulla

    terapia sintomatica di rianimazione.

    MECCANISMO DAZIONE DEGLI ANTIDOTI

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    122/155

    1. Prevengono lassorbimento

    2.

    Formano con il tossico a livello gastroenterico composti meno lesivi

    3. Inibiscono (o rallentano) la formazione di metaboliti tossici

    4. Spiazzano il tossico dal bersaglio (recettore)

    5.

    Riattivano il bersaglio modificato dal tossico

    6. Apportano componenti depletate dal tossico

    7. Sorpassano lazione del tossico

    8. Chelano il tossico rendendolo inattivo

    9. Accelerano la formazione di metaboliti non tossici

    10. Accelerano leliminazione del tossico

    1.

    Prevengono lassorbimento

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    123/155

    Carbone attivato

    "

    Il carbone attivato un adsorbente aspecifico di un

    gran numero di sostanze, la cui precoce

    somministrazione previene lassorbimento dei veleni

    presenti nellapparato digerente.

    "

    Viene preparato per pirolisi da polpa di legno e viene

    quindi attivato attraverso un particolare processo che

    produce una fitta rete di pori che risultano disponibili per

    il processo di adsorbimento..

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    124/155

    !

    Lega molte molecole organiche.

    ! Poco adsorbite molecole a basso PM, composti polari.

    Idrocarburi Acidi

    Ferro Cianuro

    Etanolo Litio

    ! Rapporto quantitativo ottimale 1:10.

    Carbone attivato

    Carbone attivato

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    125/155

    ! Carbomixos granulare 50 gr

    !Soluzione acquosa (1 g/5-10 ml H20)

    !Dose: 2-6 g/kg

    !Intubazione in animale anestetizzato

    !

    Ripetere 3 - 4 volte al giorno

    Carbone attivato in multidose

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    126/155

    Carbone attivato in multidoseMDAC Multiple Dose Activated Charcoal

    !

    Attivo su sostanze con:

    ! Circolo enteroepatico

    ! Lunga emivita

    !

    Ridotto Vd! Ridotto legame alle proteine plasmatiche

    ! pKa basico

    ! Formulazioni a lento rilascio

    ! Condizioni di insufficienza delle vie di eliminazione

    ! COMPLICAZIONI !!

    1. Prevengono lassorbimento

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    127/155

    Olio di vaselina

    Viene somministrato in caso di ingestione di sostanze

    liposolubili. Non assorbibile dalla mucosa intestinale:probabilmente solubilizza le sostanze che si sciolgono

    nei grassi prevenendone lassorbimento.

    La sua somministrazione (alla dose di 2-3 ml/kg di peso

    corporeo) deve essere seguita da un purgante salino.

    Indicazioni: ingestione di idrocarburi, olii essenziali,

    solventi organici e altre sostanze liposolubili.

    Calcio

    Impedisce lassorbimento intestinale di fluoruri, acido

    ossalico e ossalati, rendendoli insolubili.Lapplicazione di calcio in formulazione gel al 2,5% viene utilizzata per le esposizioni

    cutanee ad acido fluoridrico.

    1. Prevengono lassorbimento

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    128/155

    Terra di Fuller

    Adsorbe stabilmente e in misura superiore al carbone

    attivo (a livello del tratto gastroenterico) il paraquat

    e gli altri erbicidi dipiridilici.

    Viene usata in sospensione acquosa al 30% associata a solfato di magnesio 5%, alla dose di

    500 1000 ml in successive porzioni refratte.

    Blu di Prussia

    Il blu di Prussia un colorante che non viene assorbito nel

    tratto gastroenterico e che viene utilizzato esclusivamente

    per os nella intossicazione da tallio.

    Si lega al tallio a livellointestinale e agisce con duplice meccanismo interrompendone

    il circolo enteroepatico e favorendone lescrezione fecale.

    2. Formano con il tossico a livello gastroenterico

    composti meno lesivi

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    129/155

    Dimeticone (Mylicon)

    Silicone idrorepellente a bassa tensione superficiale.E indicato nelle ingestioni di sostanze schiumogene:

    infatti, modificandone la tensione superficiale, elimina

    le bolle che si formano a livello gastrico per azione dei

    tensioattivi.

    Sodio tiosolfato (o iposolfito)

    A livello gastrico inattiva, alla dose di 250 ml al 5%:

    iodio, ipocloriti, cromati, bicromati, clorati e permanganati.

    Viene impiegato, per via endovenosa, nella intossicazione

    da cianuri, con cui reagisce formando tiocianato, compostoinnocuo.

    2. Formano con il tossico a livello gastroenterico composti

    meno lesivi

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    130/155

    Albume duovo

    Lalbume duovo viene ritenuto utile nellingestione di salidi metalli pesanti (si formano proteinati di metallo, insolubili) e di caustici.

    Pu essere preparato in soluzione acquosa

    (pozione albuminosa: un albume in 100 ml di acqua) o lattea

    (pozione latteo-albuminosa: un albume in 100 ml di latte).

    Amido

    Lamido inattiva, a livello gastrico, lo iodio, con formazione

    di ioduro di amido, composto di colore azzurro, insolubile.

    Viene utilizzato somministrando 20 30 g di amido (di frumento, di riso o di mais)

    sospeso in 300 400 ml di acqua o latte.

    3. Inibiscono (o rallentano) la formazione di metaboliti

    tossici

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    131/155

    Etanolo

    E indicato nellintossicazione da metanolo eglicole etilenico, di cuirallenta il metabolismo e quindi la formazione dei rispettivi metaboliti

    tossici; inibisce anche la comparsa della gravissima acidosi metabolica

    tipica di questi avvelenamenti.

    Etanolo e metanolo seguono vie metaboliche comuni essendo ossidati dagli

    stessi sistemi di enzimi: lalcool deidrogenasi che converte lalcool adaldeide (acetaldeide e formaldeide rispettivamente), e laldeide

    deidrogenasi che converte laldeide ad acido (acido acetico e formico

    rispettivamente).

    Il meccanismo dazionedelletanolo basato sul fatto che lalcool

    deidrogenasi metabolizza letanolo in modo preferenziale: infatti laffinit

    dellenzima per letanolo maggiore di 20 volte rispetto al metanolo.

    Letanolo pu essere somministrato, a seconda della gravit del caso, sia

    per os che per via endovenosa.

    3. Inibiscono (o rallentano) la formazione di metaboliti

    tossici

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    132/155

    4 - metilpirazolo, fomepizolo, (Antizol-vet)

    Recentemente stato utilizzato con successo nelle intossicazioni da

    metanolo e da glicole etilenico anche il 4 metilpirazolo (4MP).

    Il meccanismo dazionedi questo antidoto che

    agisce come substrato competitivo per lenzima alcool deidrogenasi.

    Kit contenente una fiala da 1.5 ml di una soluzione (1g/ml) di 4MP e di una

    fiala da 30 ml di fisiologica (NaCl 0.9%).

    Contrariamente alletanolo che causa depressione del SNC il 4MP non causa

    sedazione.

    Molto efficace nel cane, nel gatto si preferisce ancora letanolo.

    A i

    4. Spiazzano il tossico dal bersaglio (recettore)

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    133/155

    Atropina

    Antagonista specifico dellacetilcolina a livello delle terminazioni parasimpatiche

    (muscariniche) e delle sinapsi colinergiche centrali:

    trova indicazione nelle intossicazioni da sostanze ad azione colinomimetica o

    anticolinesterasica come esteri fosforici, carbamati, alcuni funghi (genere

    ClitocybeeInocybe).

    La somministrazione di atropina blocca le manifestazioni di ipertonoparasimpatico (sintomi muscarinici: bradicardia, miosi, salivazione, ipersecrezione

    bronchiale, broncospasmo, ecc.), caratteristiche di queste intossicazioni.

    4. Spiazzano il tossico dal bersaglio (recettore)

    Fisostigmina (eserina salicilato)

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    134/155

    g ( )

    E un inibitore reversibile della acetilcolinesterasi

    utilizzatonelle intossicazioni da farmaci e sostanze ad azione anticolinergica

    centrale (atropina, iosciamina, belladonna, scopolamina, parasimpaticolitici ad azione centrale,

    antistaminici, fenotiazine, antiparkinsoniani atropinosimili, antidepressivi triciclici e

    quadriciclici, funghi (Amanita muscaria), responsabili cio della

    Sindrome Anticolinergica Centrale

    (SAC).La struttura chimica di amina terziaria le permette di attraversare la

    barriera ematoencefalica e di essere attiva quindi anche a livello centrale.

    Agisce elevando il tasso di acetilcolina e ripristinando quindi la conduzione colinergica.

    4. Spiazzano il tossico dal bersaglio (recettore)

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    Atipamezolo (Antisedan)

    Antagonista specifico dei recettori 2adrenergici.

    Indicato nelle intossicazioni da amitraz e da 2agonisti ad azione analgesica.

    Naloxone (Narcan)

    E lantidoto specifico degli oppioidi

    Flumazenil (Anexate)

    E lantidoto specifico delle benzodiazepine (BDZ).

    La molecola, una benzodiazepina sostituita, agisce selettivamente e con

    meccanismo competitivo a livello dei recettori benzodiazepinici centrali, per iquali

    ha un alto grado di affinit.

    4. Spiazzano il tossico dal bersaglio (recettore)

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    Ossigeno normobarico

    5. Riattivano il bersaglio modificato dal tossico

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    Pralidossima (Contrathion)

    E il riattivatore della colinesterasi inattivata (fosforilata) dagli esteri fosforici.

    La riattivazione enzimatica efficace prevalentemente a livello delle placche

    neuromuscolari (recettori nicotinici) con rapido ritorno (in 10-40 minuti dopo la

    somministrazione) alla normale risposta del muscolo scheletrico: ci determina la

    normalizzazione delle escursioni diaframmatiche e della funzionalit respiratoria.

    A livello dei recettori muscarinici, invece, il farmaco ha unazione modesta.

    Gli effetti centrali degli organofosforici non rispondono alla pralidossima poich ilfarmaco, un composto ammonico quaternario, non attraversa la barriera ematoencefalica.

    5. Riattivano il bersaglio modificato dal tossico

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    Pralidossima (Contrathion)

    Lefficacia dellantidoto risulta

    strettamente legata al tempo intercorso

    fra lintossicazione e lintervento terapeutico:

    il legame tossico-acetilcolinesterasi pu essere scindibile solo per un breve tempo

    (caratteristico per ogni estere fosforico) dopo il quale, in seguito a un processo definito

    invecchiamento del legame, lantidoto non risulta pi efficace.

    La terapia viene iniziata (e continuata) in base al monitoraggio delle colinesterasi delpaziente.

    La pralidossima indicata solo in pochissimi casi nelle intossicazioni da carbamati.

    Bl di il

    5. Riattivano il bersaglio modificato dal tossico

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    Blu di metilene

    Il blu di metilene agisce come catalizzatore delle reazioni ossidoriduttivemediante le quali vengono trasferiti elettroni alla metaemoglobina

    (metHb); esso cio riattiva lHb riconvertendo il Fe+++in Fe++.

    La presenza di metHb pu essere grossolanamente accertata con due metodi:

    (i)

    il campione di sangue appare color cioccolato e non cambia con

    lesposizione allossigeno;

    (ii) in presenza di metHb laggiunta al sangue di cianuro di potassio in

    soluzione 1:100 fa virare il colore da cioccolato a rosa.

    Bl di il

    5. Riattivano il bersaglio modificato dal tossico

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    140/155

    Blu di metilene

    Viene somministrato molto lentamente per via endovenosa e in soluzione all1% alla dose di1-2 mg/kg.

    Pu essere necessario ripetere altre dosi senza superare i

    7 mg/kg, dose alla quale il blu di metilene diventa esso stesso metaemoglobinizzante.

    La terapia delle intossicazioni da sostanze metaemoglobinizzanti (es. anilina, nitriti, nitrati,

    nitrobenzene, fenazopiridina, etc.) consiste nelle misure generali atte ad allontanare il

    veleno non ancora assorbito, quali il lavaggio della cute con acqua e sapone, e nel ripristino

    della capacit di trasporto dellossigeno nel sangue prima che si siano verificati danni

    anossici parenchimali irreversibili.

    Fitomenadione Vitamina K

    6. Apportano componenti depletate dal tossico

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    Viene utilizzata nelle intossicazioni di

    anticoagulanti di tipo cumarinico (warfarin e

    simili).

    A livello epatico

    favorisce la sintesi di fattori della coagulazione

    (II, VII, IX, X).

    Rapidamente assorbita per os, ancor meglio se

    associata ad un pasto di natura lipidica, nelle

    emergenze si usa somministrarla per via iv o per viarettale.

    N-Acetilcisteina (NAC)

    6. Apportano componenti depletate dal tossico

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    L N-acetilcisteina lantidoto essenziale delle intossicazioni acute da

    paracetamolo; stata utilizzata con successo nella terapia degli avvelenamenti daAmanita phalloides, fosforo, piombo, idrocarburi alogenati, e viene utilizzata

    sperimentalmente in altre intossicazioni.

    Lazione antidotica determinata dallapporto di cisteina(prodotta dallidrolisi

    della NAC) e di gruppi SHche rispettivamente agiscono sia come precursori del

    glutatione sia favorendo la riduzione del glutatione ossidato.

    Nel corso di trattamento antidotico con NAC sempre necessario assicurare al

    paziente una buona diuresi (far bere molta acqua se trattamento per os; diuresi

    forzata se trattamento per via endovenosa).

    Luso di questo antidoto per os consigliabile in tutti i casi, anche solo sospetti, diintossicazione acuta o subacuta da agenti a potenziale lesivit epatica.

    La somministrazione pu essere effettuata per os diluita in bevande di sapore

    gradevole oppure per via endovenosa diluita in soluzione glucosata al 5%.

    7. Sorpassano lazione del tossico

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    Ossigeno iperbarico

    Lossigenoterapia iperbarica, poco praticata in MV, stata utilizzata in diverse

    intossicazioni: barbiturici, funghi, idrocarburi, esteri fosforici, monossido di

    carbonio, cianuri.

    Probabilmente questo tipo di terapia efficace anche nelle intossicazioni da

    idrogeno solforato (H2S) e da tetracloruro di carbonio.

    7. Sorpassano lazione del tossico

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    144/155

    Glucagone

    Attiva una ciclasi di membrana indipendente dai

    recettori alfa e beta della catecolamine con

    conseguente formazione ci cAMP a livello

    intracellulare.

    Viene impiegato per contrastare lo shock cardiogeno

    e lipoglicemia indotti da intossicazione da beta-

    bloccanti.

    7. Sorpassano lazione del tossico

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    145/155

    Calcitonina e bifosfonati

    In passato nelle intossicazioni da rodenticidi a base di

    colecalciferolo stata usata nel cane la calcitonina;

    tuttavia lelevato costo del farmaco, la breve emivita (3-4

    ore) e gli effetti collaterali (vomito, anoressia) ne hanno

    prograssivamente ridotto luso.

    I bifosfonati (pamidronato, clodronato, etc.) inibiscono

    lattivit osteoclastica e il riassorbimento di Ca dallosso.

    Somministrati nel cane per via iv lenta, hanno datorisultati incoraggianti sorpassando lipercalcemia indotta

    da questi rodenticidi.

    8. Chelano il tossico rendendolo inattivo

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

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    Chelanti dei metalli

    Utilizzati da molto tempo nelle intossicazioni umane ed animali.

    Principali composti: dimercaprolo o BAL(arsenico, oro, piombo, mercurio inorganico,

    disodio calcio edetato(piombo e forse mercurio e tallio), deferoxamina(ferro) e il

    succimero(piombo).

    Mantenere una buona idratazione ellanimale

    8. Chelano il tossico rendendolo inattivo

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    147/155

    Idrossicobalamina

    Lidrossicobalamina (vitamina OH-B12) lega il gruppo CN in tutti i compartimenti (tratto

    gastroenterico, compartimento centrale, organi bersaglio) con formazione di un composto

    atossico (cianocobalamina o vitamina B12).

    Il rapporto ottimale di 26 mg CN-/1346 mg di idrossicobalamina.

    La dose consigliata, negli avvelenamenti da cianuri medio-gravi, di 2-4 g di

    idrossicobalamina ripetuti in boli ravvicinati a circa 5 min di distanza luno dallaltro;

    insieme allidrossicobalamina viene somministrato anche il sodio tiosolfato.

    8. Chelano il tossico rendendolo inattivo

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    148/155

    Sieri immuni

    Lutilit del trattamento con siero antiofidicodeve essere valutata nei confronti

    del pericolo di ipersensibilit da siero; episodi di asma e allergia nellanamnesi

    sono perci una controindicazione relativa alluso del siero.

    Il siero deve essere somministrato solo in presenza di segni diavvelenamento sistemico (vomito, ipotensione, leucocitosi, alterazioni della

    coagulazione).

    Effetti collaterali: shock anafilattico.

    FAB

    8. Chelano il tossico rendendolo inattivo

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    149/155

    I FAB hanno sostituito gli anticorpi interi perch presentano caratteristiche generali e

    farmacocinetiche indubbiamente vantaggiose:

    !

    non sono di per s antigenici,

    !hanno un volume di distribuzione maggiore,

    !emivita di distribuzione e di eliminazione pi brevi,

    !una clearance renale decisamente superiore grazie al minor peso molecolare.

    Gli effetti indesiderati (poco frequenti) della terapia con Fab sono rappresentati da reazioni

    allergiche (legate alla eterogenicit, in quanto preparati da pecore) e ipokaliemia da sblocco della

    attivit della ATPasi di membrana.

    Esistono Fab-antidigitale e Fab-antivipera (Viperfav, ma sono molto costosi).

    Sodio tiosolfato (o iposolfito)

    9. Accelerano la formazione di metaboliti non tossici

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    150/155

    Sodio tiosolfato (o iposolfito)

    Il CN-

    viene normalmente trasformato in vivo, ad opera della rodanasi, intiocianato, composto completamente innocuo.

    Tuttavia in caso di intossicazione questo processo metabolico troppo lento, a

    causa della limitata disponibilit di donatori di zolfo.

    Luso del tiosolfato accelera la detossificazione del CN-, purch la dose

    somministrata sia adeguata.Viene perci usato, nel trattamento dellintossicazione cianidrica, in infusione

    endovenosa lenta alla dose di 0,3-0,5 g/kg (in soluzione al 25%).

    10. Accelerano leliminazione del tossico

    a Per via inalatoria:

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    151/155

    Ossigeno: intossicazione da ossido di carbonio, gas tossici

    Blu di Prussia: intossicazione da tallio

    Carbone attivato in multidose: barbiturici, digitalici

    a. Per via inalatoria:

    b. Per via digerente:

    c. Per via renale

    Sodio bicarbonato: acidi deboli (FANS, barbiturici)

    Cloruro dammonio:basi deboli (amfetamine, oppioidi)

    ANTIDOTI IN MEDICINA VETERINARIA

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    152/155

    TOSSICO ANTIDOTO DOSAGGIO VIA CONTROINDICAZIONI

    Paracetamolo N-acetilcisteina Dose iniziale:140 mg/kgpoi

    70 mg/kg ogni 6 ore, per

    almeno 7 trattamenti

    Orale Incompatibile con agenti ossidanti,amfotericina B, tetracicline,

    eritromicina, ampicillina, acqua

    ossigenata

    Anticolinesterasici Atropina solfato 0.2 mg/kg IV-1/4

    SC-3/4

    Bicarbonato di sodio

    Glicole etilenico Etanolo (20%)

    4-metilpirazolo

    Cane: 5,5 ml/kg ogni 4

    ore per 5 trattamenti,

    poi ogni 6 ore per 4

    trattamenti

    Gatto: 5 ml/kg ogni 6 ore

    per 5 trattamenti, poi

    ogni 8 ore per 4

    trattamenti

    Dose iniziale: 20 mg/kgin una soluzione al 5%

    15 mg/kg a 12 e 24 ore

    5 mg/kg a 36 ore

    IV

    IV

    IV Non raccomandato per il gatto

    ANTIDOTI IN MEDICINA VETERINARIA

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    153/155

    TOSSICO ANTIDOTO DOSAGGIO VIA CONTROINDICAZIONI

    Arsenico Dimercaprolo

    (BAL)

    6 mg/kg ogni 8 ore per 3-5

    giorni; monitorare lafunzionalit renale

    durante la terapia

    IM

    Rame (cane)

    (epatotossicit)

    Acido ascorbico

    D-Penicillamina

    500-1000 mg al giorno

    10-15 mg/kg due volte al

    giorno

    Orale

    Orale

    Rame (pecora)

    Anticoagulanti

    Molibdato di

    ammonio

    Tetratiomolibdato

    di ammonio

    (intossicazione

    acuta)

    Vitamina K1

    (fitonadione)

    200 mg al giorno per 3

    settimane

    1.7-3.4 mg al giorno: tre

    trattamenti a giorni

    alterni

    2-5 mg/kg al giorno per 1

    settimana(1 generazione)

    2-5 mg/kg al giorno per 6

    settimane

    (3 generazione)

    Orale

    IV

    IV

    Orale

    IV

    Orale

    TOSSICO ANTIDOTO DOSAGGIO VIA CONTROINDICAZIONI

    ANTIDOTI IN MEDICINA VETERINARIA

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    154/155

    Cianuro Nitrito di sodio

    Sodio tiosolfato

    22 mg/kg

    660 mg/kg

    IV

    IV

    Piombo EDTA bisodico

    di calcio

    D-Penicillamina

    110 mg/kg al giorno diviso in

    tre-quattro dosi; diluito a

    1g/ml in destrosio al 5%

    110 mg/kg per 1-2 settimane

    IV

    Orale

    Metaemoglobi-

    nemia (gatto)

    Acido ascorbico 30 mg/kg 4 volte al giorno Orale

    Nitrato, nitrito,

    clorato

    (grossi animali)

    Blu di metilene

    (1%)

    4-15 mg/kg; pu essere

    ripetuto dopo 6-8 ore

    IV Incompatibile con materiale

    alcalino e sostanze ossidanti o

    riducenti

    Insetticidi

    organofosforici

    Pralidossima

    cloridrato

    10-15 mg/kg 2-3 volte al

    giorno

    IV

    Veleno di vipera Siero antiofidico 1 fiala in infusione lenta IV

    Zinco EDTA bisodico

    di calcio

    Vedi piombo

    ANTIDOTI PER GROSSI ANIMALI(quantit da stoccare in un Centro Antiveleni Veterinario

  • 5/20/2018 Elementi Di Tossicologia

    155/155

    (quantit da stoccare in un Centro Antiveleni Veterinario

    in base allefficacia e al prezzo)

    Sodio tiosolfato 20 kg

    Calcio EDTA 5 kg

    Blu di metilene 0,5 kg

    Carbone attivato 100 kg

    Atropina 500 ml