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EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE [email protected]

EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

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Page 1: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

EPIDEMIOLOGIAEPROFILASSIDELLEMALATTIEINFETTIVE

[email protected]

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GENERALITÀSULLEMALATTIEINFETTIVE

Unamalattiainfettivaèunapatologiacausatadaagentimicrobicicheentranoincontattoconunindividuo,siriproduconoe

causanoun’alterazionefunzionaleLa malattia è quindi il risultato della complessa interazione tra il

sistema immunitario e l'organismo estraneo

I germi che causano le malattie infettive possono appartenere a diverse categorie e principalmente a

VIRUS, BATTERI O FUNGHI

Page 3: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

LEMALATTIEINFETTIVERAPPRESENTANOLAPRIMACAUSADIMORBOSITÀEMORTALITÀ

NELMONDO

Page 4: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

GENERALITÀSULLEMALATTIEINFETTIVE

Batteri: •  Microrganismi unicellulari procarioti; •  Riproduzione per divisione cellulare; •  Singola molecola di DNA circolare a

doppio filamento; •  Dimensioni 0,2 – 30 µm

Virus: •  Parassiti obbligati;

•  DNA o RNA; •  Dimensioni 10 – 450 nm (10-9 m).

Page 5: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

GENERALITÀSULLEMALATTIEINFETTIVE

Funghi: •  Microorganismi eucarioti

•  Riproduzione sessuata mediante fusione di cellule parentali aploidi

(spore sessuate o perfette) o asessuata mediante divisione mitotica (spore asessuate o

imperfette) •  Patogeni opportunisti

Protozoi •  Microorganismi eucarioti

•  Dimensioni da 2-3 a 50-60 µm •  Parassiti

Page 6: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

LemalaFeinfeFve

RAPPORTO OSPITE - PARASSITA

Agente infettivo: organismo in grado di produrre una malattiainfettiva.

Sorgente dell’infezione: personao animale, oggetto o sostanzadacuil’agenteinfettivopassaall’ospite.

Individuoinfetto:chialbergaunagenteinfettivo(puòpresentarelamalattiainformamanifestaoinapparente).

Portatore:chialbergaunagenteinfettanteinassenzadimalattia.Malattiacontagiosa:malattiadovutaadunagenteinfettantechesi

trasmettedaunapersonainfettaadunospitesuscettibile.

Page 7: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

STORIACLINICADELLEMALATTIEINFETTIVE

Page 8: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

SORGENTE DI INFEZIONE:

UOMO E ANIMALE

(MALATO O PORTATORE)

VIE DI ELIMINAZIONE

SECRETI ESCRETI

VIE DI PENETRAZIONE

CUTE MUCOSE

UOMO SANO E RECETTIVO

TRASMISSIONE DIRETTA

TRASMISSIONE INDIRETTA

SERBATOIO

INCUBAZIONE

Rapportoospiteparassita

Page 9: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

SORGENTE DI INFEZIONE:

UOMO E ANIMALE

(MALATO O PORTATORE)

VIE DI ELIMINAZ. SECRETI ESCRETI

VIE DI PENETRAZ.

CUTE MUCOSE

UOMO SANO E RECETTIVO

VERTICALE

PARENTERALE INAPPARENTE

SESSUALE

Lo scambio ematico

Il contatto

TrasmissionedireJa

Pediculosi HIV

Scabbia

Il ruolo delle mani

Page 10: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

SORGENTE DI INFEZIONE:

UOMO E ANIMALE

(MALATO O PORTATORE)

VIE DI ELIMINAZIONE

VIE DI PENETRAZIONI

UOMO SANO E RECETTIVO

VEICOLI

VETTORI

TrasmissioneindireJa

Page 11: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Sorgente di infezione: uomo e animale (malato o portatore)

Aria Nuclei di Goccioline

Vie respiratorie Uomo sano e

recettivo

Goccioline

Polveri

Respiratory droplets (> 5 microns)

Airborne droplet nuclei (≤ 5 microns)

TrasmissioneaJraversol’aria

Page 12: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

SORGENTE DI INFEZIONE:

UOMO E ANIMALE

(MALATO O PORTATORE)

VEICOLI

ALIMENTAZ.

UOMO SANO E RECETTIVO

SUOLO

FAVORENTI OSTACOLANTI INDIFFERENTI

EFFETTI DI USO

ACQUA

ALIMENTI

ARIA

IlruolodeimezziinanimaM

TRASMISSIONE PARENTERALE

(dispositivi medici)

Page 13: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

SORGENTE DI INFEZIONE:

UOMO E ANIMALE

(MALATO O PORTATORE)

VETTORI UOMO SANO E RECETTIVO

MECCANICI

INSETTI EMATOFAGI OBBLIGATI

ALIMENTI CONTAMINATI

MOSCHE BLATTE

IlruolodeimezzianimaM

MALARIA

Page 14: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Trasmissionefecale-orale

Sorgente di infezione: uomo e animale (malato o portatore)

Vie di eliminazione

Feci

Enterobatteri Enterovirus

Parassiti intestinali

Alimentazione

Uomo sano e recettivo

Trasmissione diretta/ indiretta

Mani

Trasmissione indiretta

Veicoli Vettori

Malattie veicolate da alimenti Tossinfezioni alimentari

Page 15: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

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Ilivellidellaprevenzione

•  PRIMARIA

•  SECONDARIA

•  TERZIARIA-RIABILITAZIONE

Page 16: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Insieme di misure tendenti ad evitare l’insorgenzadella malattia agendo sulle cause e sui fattori dirischio;consistenellapromozioneenelmantenimentodellasaluteattraversointerventiindividualiocollettivieffettuatisullapopolazionesana.

PrevenzionePrimaria

Page 17: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

È un atto clinico-diagnostico che ha lo scopo diidentificare precocemente un processo morboso perun immediato intervento terapeutico che neinterrompaonerallentiildecorso.

Prevenzione Secondaria

Page 18: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

È l’insieme dellemisure da attuare nel periodo post-clinico dellamalattia al fine di prevenire l’insorgenzadi complicanze, cronicizzazione e disabilitàcontribuendo ad allungare la sopravvivenza emigliorarelaqualitàdellavita.

Prevenzione Terziaria

Page 19: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

E’ un insieme di provvedimenti atti a prevenirel'insorgenza della malattia e ad impedirne laprogressione per mezzo di interventi sullapopolazione,nell'ambientedivitaelavoro.

ProfilassidellemalaFeinfeFve

Page 20: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

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Quale difesa?

Profilassi generale o Prevenzione primaria

Diretta

Indiretta

Specifica

Notifica/Isolamento Disinfezione

Disinfestazione

Igiene Ambientale Promozione Salute

Vaccini Immunoglobuline Chemioprofilassi

Page 21: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Ò NotificaÒ AccertamentodiagnosticoÒ IsolamentoÒ DisinfezioneÒ Sterilizzazione

Mira ad impedire insorgenza e diffusione di malattieinfettiveecomprendeiseguentimomenti:

ProfilassidireJadellemalaFeinfeFve

Page 22: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Ò  È l’atto obbligatorio con cui il medico informal’autorità sanitaria di casi di malattie infettive eparassitarie, a carattere diffusivo, di cui è venuto aconoscenza.

Ò  Essa va effettuata, anche al solo sospetto, per lemalattie elencate dal TU delle leggi sanitarie (1934)aggiornato con successivi DM (norma attualmente invigore:DM15dicembre1990).

NoMfica(denuncia)

Page 23: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Ò  Iclasse:malattiediinteresseparticolareosoggettealRegolamentosanitariointernazionale

Ò  II classe: malattie rilevanti perché ad elevata frequenza e /opassibilidiinterventidicontrollo

Ò  III classe: malattie per le quali sono richieste particolaridocumentazioni

Ò  IVclasse:malattieperlequaliallasegnalazionedelsingolomedicodeve seguire la segnalazione da parte dell’USL solo quando siverificanofocolaiepidemici

Ò  V classe: malattie infettive e diffusive notificate e non compresenelleclassiprecedenti,zoonosi(regolamentopoliziaveterinaria)

ClassidinoMfica

Page 24: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

ICLASSETetano,tifo,influenza,colera,botulismoIICLASSEEpatite,varicella,meningite,morbillo,scarlattinaIIICLASSEAIDS,TBCIVCLASSEPediculosi,scabbiaVCLASSEZoonosi

ClassidinoMfica–alcuniesempi

Page 25: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Obiettivi:-identificareilmicrorganismoresponsabile-effettuareuntrattamentoterapeuticoadeguato-programmaremisureprofilatticheadeguate

AccertamentodiagnosMco

Diagnosieziologicadiunamalattiainfettivamedianteidentificazionemicrobiologica.

Page 26: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Ò  Metododiretto:isolamentodelmicrorganismoÒ  Metodoindiretto:indaginiimmunologiche

AccertamentodiagnosMco

Consiste nell'isolamento dell'agente che deve essereidentificato,dasangue,feci,urine,escreatoetc.

Page 27: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE
Page 28: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Per ISOLAMENTO si intende la SEPARAZIONE del soggetto da tutte le altre persone, AD ECCEZIONE del personale sanitario di

assistenza.

Alcune patologie quali peste, colera, tifo esantematico…richiedono uno stretto isolamento

fisico e funzionale dei pazienti in reparti specializzati.

L’isolamento va messo in atto non appena vi sia il SOSPETTO di una di queste patologie.

Page 29: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

In alcune malattie infettive si attua la CONTUMACIA, ovvero l’obbligo di permanere,

per il soggetto, presso l’ospedale o presso il suo domicilio, per il periodo prescritto, osservando

delle precise norme igienico sanitarie.

Il soggetto dovrà avere un bagno proprio e dovrà essere assistito solo da un infermiere o da

familiari opportunamente istruiti. Tutto ciò con cui il paziente viene in contatto va disinfettato. Ovviamente vanno evitati contatti con altri

soggetti suscettibili.

Page 30: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

L’isolamento va mantenuto per il periodo strettamente necessario di effettiva contagiosità della patologia. Spesso anche prima della guarigione può essere

interrotto: per molte patologie dopo 24-48h di terapia antibiotica il paziente non è più contagioso.

In altri casi, quali per esempio febbre tifoide e paratifoide, nel soggetto, anche se guarito può persistere lo stato di portatore. In questi casi è necessario avere risultati di laboratorio che attestino che il soggetto ha eliminato definitivamente il microorganismo (ad esempio tre

coprocolture eseguite in successione negative). Se lo stato di portatore persiste, sarà necessario istruire il

paziente affinchè non infetti altri soggetti, quindi si può interrompere l’isolamento.

Page 31: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

L’isolamento non si attua mai per i soggetti conviventi del paziente.

Eventualmente, se ad elevato rischio contagio, vanno predisposti controlli a intervalli stabiliti.

Solo in casi particolari si richiede la contumacia anche per i conviventi (per esempio in caso di SCARLATTINA)

Page 32: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Ò  Levieditrasmissionedellemalattieinfettivesono:1VIAAEREA2DROPLET3PERCONTATTO

Per ognuna ci sono una categoria di isolamento e specialiprecauzioniinaggiuntaallestandard

Modalitàdiisolamentoinospedale

Page 33: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

(1) Richiestaesame:es.emocoltura,colturacateteriartero-venosi,colturaaerobi-anaerobinellesuppurazioni,raccoltamateriale;(2)  Prelievo ed invio campione: con contenitori di materialeidoneo,nelrispettodeitempiprevisti,correlatodadatianagraficidel paziente, unità di degenza, data e ora del prelievo, sospettodiagnostico,terapiaantibioticainatto;(3)  Procedure analitiche: scelta di precise tecniche colturali perisolaretuttiipossibilipatogeni;(4)  Refertazione ed interpretazione: con descrizione eidentificazione flora batterica, carica batterica, eventualeantibiogrammaedosservazioni.

Diagnosimicrobiologica

Page 34: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Sono applicate su tutti i pazienti,indipendentementedallostatoinfettivo:simettono in atto per sangue, secrezioni,escrezioni,cutenonintegraemucose.

ESEMPILavaggiodellemaniUtilizzoguantiUtilizzoaltriDPIControllopuliziaambientaleEvitarespandimenti

Leprecauzionistandard

Page 35: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE
Page 36: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

IL LAVAGGIO DELLE MANI MISURA PRINCIPALE NEL CONTROLLO DELLE INFEZIONI

Page 37: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

La popolazione microbica staziona sia sulla superficie epidermica che all’interno dei follicoli e delle ghiandole sebacee e sudoripare, alimentata dai secreti epidermici e protetta dal film idrolipidico.

Page 38: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

FLORA TRANSITORIA 80 - 90%

FLORA RESIDENTE 10 - 20%

FLORA MICROBICA PRESENTE SULLE MANI

Page 39: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

FLORA RESIDENTE •  microrganismi normalmente presenti

•  scarsamente patogeni a meno che non vengano introdotti nell’organismo con procedure invasive o in pazienti gravemente compromessi

•  previene la colonizzazione da parte dei microrganismi più patogeni

•  per la sua rimozione non è sufficiente il lavaggio, ma va utilizzato un antisettico

FLORA TRANSITORIA •  microrganismi che provengono dall’ ambiente

•  vengono acquisiti con il contatto

•  sono frequentemente patogeni e antibiotico-resistenti

•  sono facilmente rimovibili con il lavaggio

Page 40: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Il lavaggio delle mani rappresenta da solo il mezzo più importante

ed efficace per prevenire la trasmissione delle infezioni. Serve ad allontanare fisicamente lo sporco e la maggior

parte della flora transitoria della cute.

Page 41: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Il lavaggio delle mani si distingue in: sociale antisettico chirurgico

Page 42: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

LAVAGGIO SOCIALE

SCOPO: eliminare lo sporco dalle mani e la flora microbica transitoria

TEMPO: 30 sec-1 minuto

•  Inizio e fine turno lavorativo •  Prima della distribuzione del vitto •  Uso dei servizi igienici •  Uso di padelle, pappagalli, contenitori vari •  Dopo il rifacimento letti, distribuzione farmaci •  Dopo tutte le manovre che prevedono un contatto non a

rischio con il paziente •  Quando le mani sono visibilmente sporche •  Dopo aver portato le mani al naso e alla bocca

Quando eseguirlo

Page 43: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

•  Prima e dopo l’esecuzione di medicazioni di ferite •  Prima di procedure invasive •  Prima dell’assistenza a neonati •  Prima di assistere pazienti immunodepressi. •  Dopo il contatto con pazienti o materiali infetti o presunti tali

Quando eseguirlo

LAVAGGIO ANTISETTICO

TEMPO: 2 minuti

SCOPO:rimuovere la popolazione microbica transitoria e ridurre a livelli accettabili quella residente

Page 44: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

•  Prima di interventi chirurgici •  Prima di procedure invasive (es. procedure di emodinamica) •  Prima di indossare quanti sterili

LAVAGGIO CHIRURGICO

TEMPO: 5 minuti

Quando eseguirlo

SCOPO: distruggere tutta la popolazione microbica transitoria e la maggior parte di quella residente, cercando di inibire a lungo lo sviluppo

Page 45: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

COME LAVARSI LE MANI CON ACQUA E SAPONE

Page 46: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE
Page 47: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE
Page 48: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Ò  Verifica dell’adozione di corrette procedure igieniche da parte delpersonale, per la prevenzione del rischio di contaminazione; inoltre,l’effettuazionedi campionamentiprimaedopo il corretto lavaggiodellemani rappresenta un utile strumento formativo per coinvolgere ilpersonalesull’importanzadell’applicazionedelleprocedurenei luoghidilavoro.

Ò  Siutilizzanopiastreda84-90mmriempiteconterreninutritiviadattiallaricerca dei parametri desiderati (ad esempio, carica totale batterica efungina).

Ò  Si fannoadagiare epremeredelicatamente sul terreno,per 10 secondi, ipolpastrellidiunamanodellavoratore.

Ò  IrisultatisonoespressiinterminidiUFC/5polpastrelli.

Campionamentosullavoratore

Page 49: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Sanificazione[lat.Sanus+facere]

Processoattoarenderesano,nonnocivo

Disinfezione: intervento che ha lo scopo di eliminare tutte leformepatogenee ilmaggiornumeropossibiledimicrorganismipresentisuunsubstrato,adeccezionedelleformemicrobichediresistenza(spore);Sterilizzazione: interventovolto a eliminareogni formavivente,patogena e non, da un substrato, include anche l’eliminazionedelleformamicrobichediresistenza;Disinfestazione: intervento cheha lo scopodi eliminare insetti,roditori e altre forme animali capaci di trasmettere malattieinfettive.

Page 50: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Disinfezione-tempoDisinfezione continua: si effettua in modo sistematico su tutti imateriali biologici del paziente e su tutti gli oggetti da questoutilizzati(trattamentochesiattuaallettodelmalato);Disinfezione periodica: si pratica a intervalli regolari di tempo.Trattamento di locali dove si possono accumulare microrganismipatogeni:salediattesa,localipubblici,ospedali;Disinfezione occasionale: in occasione di particolari eventi(disinfezionediunascuoladopouncasodimalattiacontagiosa);Disinfezione terminale: si pratica in un ambiente in cui abbiasoggiornato unmalato affetto da unamalattia infettiva contagiosacausata da un microrganismo particolarmente resistenteall’ambienteesterno.

Page 51: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

COME AGISCONO DISINFETTANTIE ANTISETTICI?

Agisconosulleproteinedimembranaedenzimi

essenzialiperlasopravvivenzadeimicrorganismi

Page 52: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

•  l’insieme delle misure attuate per ridurre a livello di sicurezza, il numero dei microrganismi in fase vegetativa, capaci di provocare malattia, presenti su una superficie inanimata o strumento

•  si ottiene impiegando i disinfettanti, prodotti chimici dotati di attività antimicrobica

La disinfezione può essere distinta in tre diversi livelli

DISINFEZIONE DI BASSO LIVELLO

Distruzione della maggior parte dei batteri, virus e alcuni miceti ma non i batteri tubercolari né le spore.

DISINFEZIONE DI LIVELLO INTERMEDIO

Eliminazione di tutti i batteri in fase vegetativa, la maggior parte dei virus e dei miceti, inattivazione del Mycobacterium tuberculosis.

DISINFEZIONE DI ALTO LIVELLO

Eliminazione tutti i microrganismi ad eccezione di un elevato numero di spore batteriche.

DISINFEZIONE

Page 53: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

LIVELLO DI ATTIVITA’ DEI DISINFETTANTI

DISINFEZIONE DI BASSO LIVELLO

•  Composti di ammonio quaternario •  Clorexidina

DISINFEZIONE DI LIVELLO INTERMEDIO

•  Alcoli (etilico, isopropilico) 70-90% •  Composti fenolici •  Iodio e Iodofori •  Composti del cloro •  (Ipoclorito di sodio al 5% alla diluizione di 1:50, con 1000 ppm di cloro libero)

DISINEZIONE DI ALTO LIVELLO

•  Glutaraldeide 2% •  Acido peracetico 0,2% •  Perossido d’idrogeno 6%

Page 54: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

CLASSIFICAZIONE DI SPAULDING E RELATIVI TRATTAMENTI

I presidi medico-chirurgici vengono distinti secondo la classificazione di Spaulding in critici, semicritici e non critici in relazione al loro livello di invasività ed al rischio di infezione connesso al loro uso, pertanto dopo la decontaminazione e la pulizia si sceglie il trattamento più idoneo tra i seguenti

CRITICI

Interrompono la continuità della superficie corporea e sono

introdotti direttamente nel sangue o in aree normalmente sterili

(es.strumenti chirurgici, pinze, cateteri endovasali)

STERILIZZAZIONE

SEMICRITICI

Entrano in contatto diretto o indiretto con mucose integre e non interrompono la continuità

delle superfici corporee (es. endoscopi, maschere per aerosol)

ALMENO UNA DISINFEZZIONE

DI ALTO LIVELLO

NON CRITICI

Entrano in contatto con la sola cute integra

(es.sfigmomanometro, fonendoscopi,)

E’ SUFFICIENTE UNA

DISINFEZIONE DI LIVELLO MEDIO-BASSO

CATEGORIE DEFINIZIONI TRATTAMENTI

Page 55: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Distruzione di ogni forma vivente, siamicrorganismi patogeni che saprofiti,compreselespore.

Il livello di sicurezza si sterilità è il SAL (Sterility AssuranceLevel) che deve corrisponde alla PROBABILITÀ teoricainferiore ad uno su un milione di trovare un microrganismosopravviventeall'internodiunlottodisterilizzazione.

Sterilizzazione(disinfezioneassoluta)

Page 56: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

COMPOSTO CHIMICO Concentrazione Temperatura °C Umidità % Tempo

Ossido di etilene 700-1000 mg/l 30-60 30-60 1,5-24 ore

Perossido di idrogeno 4 mg/l 35 > 80 1 min

Gas plasma 10% 10% < 50 > 80 1 min

Formaldeide 300 µg/l 20 100 1,5 ore

Biossido di cloro 20 mg/l 27-50 80-90 23,6 ore

Ozono 8% 25 + 2 85 + 5 4 min

Concentrazione Temp pH Tempo

Glutaraldeide 2% 20 7,9 10-12 ore

Acqua ossigenata 3%

25,6%

37

24

4,3

3,8

1440 min

7,3 min

Ac. Peracetico 0,2% 50-56 c.a. 6,5 12 min

Sterilizzazioneconmezzichimici

Page 57: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Sterilizzazioneconmezzifisici

Radiazioni:- ultraviolette;- ionizzanti(raggiγ);

Incenerimento;Ariacalda(stufeasecco);Vapore(autoclave).

Page 58: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

FILTRAZIONE

Page 59: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

ARIA CALDA

Page 60: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

VAPORE FLUENTE

Page 61: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

•  L’OMS definisce la sterilizzazione: “ un processo chimico o fisico, che porta alla distruzione di tutte le forme di microrganismi viventi, comprese le spore”

•  La norma UNI EN 556 stabilisce il livello di sicurezza di sterilità che deve corrispondere alla probabilità inferiore a 1 su un milione di trovare un microrganismo vivente all’interno di un lotto di sterilizzazione

STERILIZZAZIONE

Page 62: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

L’apparecchiatura è costituita da una camera di sterilizzazione, avvolta da un’intercapedine (nella quale circola il vapore) e da una pompa aspirante (per rimuovere l’aria inizialmente presente nella camera). Questo metodo utilizza vapore saturo (senza aria) sfruttando la conduzione di calore in ambiente umido per permettere agli oggetti di raggiungere le temperature in tempi rapidissimi.

Parametri da controllare

Ø  tempo di esposizione Ø  temperatura Ø  pressione I cicli utilizzati in ospedale sono: a 121° (1 atm) per materiali in gomma e plastica a 134° (2 atm) per tutto il materiale resistente al calore (strumentario, teleria)

STERILIZZAZIONE A VAPORE SOTTO PRESSIONE

Page 63: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Permonitorare i valori raggiuntidaiparametrifisicinel corsodellevariefasidelciclodisterilizzazione.S i effet tuano a t t raver so s t rument i ( t e rmometr i ,manovuotometri, registratori su carta, avvisatori elettrici edacustici)installatisullesterilizzatrici.Indicano il raggiungimento o meno dei parametri necessariall’efficaciadelprocesso

Provaditenutadellacameradisterilizzazione

BowieDick Provadell’umiditàresidua

Controllifisici

Page 64: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Sibasanosull'usodisostanzechimichechereagisconoadunostimolofisicocambiandodicoloreodiconsistenza.Talecambiamentoavvienecompletamentesoloselecondizionivengonomantenuteperuncertotempo.INDICATORE CHIMICO DI PROCESSO (viraggio acontattocontemperatura)INDICATORECHIMICODISTERILIZZAZIONE(viraggioacontattocontemperatura,tempoevapore)

Controllichimici

Page 65: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Si effettuano mediante preparati standardizzati costituiti dasporedimicrorganismialtamenteresistenti,inpraticaciòcheviene misurata è l’effettiva distruzione di microrganismialtamenteresistentiall'agentesterilizzante.SporediBacillusstearothermophilus

Controllibiologici

Page 66: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

STERILIZZAZIONE A GAS PLASMA

•  non è indicato per la sterilizzazione di materiali che svolgono azione assorbente nei confronti del perossido di idrogeno quali teleria, altri materiali cellulosici, polveri e liquidi •  al termine del processo nessun residuo tossico rimane nei materiali trattati; gli oggetti da sterilizzare sono confezionati in carte “speciali” (Taiveck), con l’indicatore chimico di processo; •  la camera viene chiusa e si crea il vuoto; •  viene iniettata e vaporizzata una soluzione acquosa di perossido di idrogeno; •  viene generato il “gas plasma” utilizzando l'energia di frequenze radio (RF) per creare un campo elettrico.

•  Questa nuova metodologia è particolarmente adatta per la sterilizzazione di strumenti sensibili al calore, poiché la temperatura di processo non supera i 50° C., in ambiente praticamente secco, in un tempo di 75’

Page 67: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

• Disinfettante di alto livello in soluzione allo 0,2% diviene sterilizzante in sistema chiuso in associazione con trattamento termico (50-55°) (Steris System) • sistema per la sterilizzazione rapida, a bassa temperatura, di articoli immergibili • può presentare tossicità per gli operatori esposti, pertanto il metodo viene condotto mediante un’apparecchiatura a circuito chiuso riservata soprattutto agli endoscopi • Il ciclo dura complessivamente 40’ a 50-55° •  tempo di esposizione e sterilizzazione: 12’ •  Il ciclo comprende 4 risciacqui con acqua sterile e una fase di preasciugatura •  gli strumenti alla fine del ciclo devono essere utilizzati subito perché non sono confezionati, oppure stoccati per poche ore all'interno della macchina sterilizzatrice.

STERILIZZAZIONE ACIDO PERACETICO

Page 68: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE

DisinfestazioneinSanitàPubblica:lottacontroivettorieiserbatoianimalidimalattiaDisinfestazioneinterminipiùampi:lottacontroectoparassitieanimalinociviomolestiDisinfestazioneinaltrisettori:lottacontroiparassitianimaliedellepiante

Le malattie infettive possono essere trasmesse all’ospite umano davettori, apartireda sorgentio serbatoidiorigine. Inmoltediquestemalattiel’uomorappresentalasorgented’infezione,mentreperaltreilserbatoioèrappresentatodall’animaleinfetto.

Disinfestazione

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Vettoricausadiinfezioninell’uomo:-ZANZARE(FebbreGialla,Dengue,Malaria…)-FLEBOTOMI(Leishmaniosi)-ZECCHE(Borrelliosi)-PIDOCCHI(Tifoesantematico,Febbrericorrente)-PULCI(Peste,Tifomurino,FebbreQ)-RATTI(Leptospirosi)-SCARAFAGGI(Reazioniallergiche)

Gli interventi sull’ambiente hanno da sempre rappresentato il metodo piùefficacenellaprevenzionediquestemalattie.Essisipossonosuddividerein:•interventisullecondizioniigienichecomplessivedellapopolazione•interventifinalizzatiallalottaaivettori;•interventidibonificadeiserbatoi.

Disinfestazione

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Profilassispecifica

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Caratteristiche di un vaccino

•  S P E C I F I C I T A ’ :SidevonoindividuaredeterminanManMgenicispecifici.

•  PROTEZIONE:IdeterminanManMgenicidevonoindurreimmunitàproteFva.•  IMMUNOGENICITA’EMEMORIAIMMUNOLOGICA: La formulazione deve indurre il sistema immunitario a

montare una risposta effeJrice e a cosMtuire una memoriaimmunologicadilungadurata.

•  SICUREZZA

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COSTITUZIONE DEI VACCINI

•  MicrorganismiviviaJenuaM•  Microrganismiuccisi•  Frazionidimicrorganismi•  AnMgenimicrobicipurificaM•  Anatossine(otossoidi)•  VaccinidamanipolazionigeneMche

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CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE AI VACCINI Malattie acute febbrili in atto Immunosoppressione o disordini immunitari

VACCINI E GRAVIDANZA Il vaccino combinato per difterite, tetano, pertosse e il vaccino anti epatite B sono SICURI. Da evitare sono invece quelli costuiti da virus vivi attenuati (morbillo, parotite e rosolia)

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MA I VACCINI SONO SICURI??

I vaccini sono assolutamente sicuri. Le reazioni avverse più comuni sono dolore in sede di inoculo, febbre <38°C, nausea, irritabilità, cefalea o anoressia. Tutte reazioni lievi e di scarsa importanza Reazioni avverse più importanti, ma più rare, possono essere necrosi o ascessi locali in sede di inoculo, lesioni di tronchi nervosi, grave indurimento del muscolo, oppure febbre alta, convulsioni... I vaccini costituiti da virus vivi attenuati quali morbillo, parotite, rosolia possono portare a gravissime reazioni avverse quali encefaliti o paralisi flaccide. Sono situazioni gravissime e potenzialmente mortali, ma molto rare (nell’ordine di 1/100000 o anche 1/10000000 di dosi). Situazioni molto più rare di queste stesse patologie che possono essere conseguenti alle stesse patologie. Pertanto il rapporto rischio/beneficio resta sempre e comunque a favore dei vaccini.

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La realtà dei fatti è ben diversa, infatti non è stata documentata alcuna associazione tra vaccini e autismo.

FALSO!!