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Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XIV - n° 140 Gennaio 2014 Gennaio 2014 Gennaio 2014 Gennaio 2014 Gennaio 2014 L’Editoriale di Enrico Dello Sbarba Diamo fiducia al duo Napolitano Letta segue a pag. 2 Generazioni Un articolo dell’On. Ivo Butini Nella sua conferenza stampa di fine anno a Montecitorio, il Presidente Enrico Letta ha parlato con orgoglio. L’Italia è a una svolta. Il 2013 farà memoria perché, in un Paese sem- pre raccontato come incapace di produrre una leadership di quarantenni, l’Italia ha re- cuperato in un colpo 30 anni e una genera- zione di quarantenni è al potere. Giustificato orgoglio. Trenta anni fa era il 1983. Sandro Pertini, so- cialista, aveva 87 anni ed era il Presidente della Repubblica. Il Presidente del Consiglio era il socialista Bettino Craxi, 49 anni. La sini- stra era al potere. A sinistra cominciò una guerra di 10 anni, conclusa con la sconfitta definitiva di Craxi. Ma non solo di Craxi. Forse per questo si giustifica l’affermazione del Presidente Letta che per i quarantenni oggi al potere non ci sono più alibi. Poco meno d’un mese prima della conferenza stam- pa del Presidente del Consaiglio, Pier Ferdi- nando Casini, che nel 1983 aveva 38 anni, aveva dichiarato che per il Governo non ci sono più alibi perché, dopo il 1993, tutti han- no vissuto alle spalle di Silvio Berlusconi. Tutti, quelli che lo hanno sostenuto e quelli che lo hanno avversato. Oggi ci sono tre cattolici ai vertici politici del sistema Italia. Militano in due partiti che nel 1993 non esistevano. E questa è già una svol- ta. Si pone, però, una domanda: i tre leader come vogliono posizionare i partiti nel siste- ma politico Italia? Nel 1953 la convergenza elettorale della de- stra e della sinistra pose fine a quello che Agostino Giovagnoli ha chiamato il centri- smo ideologico di Alcide De Gasperi. Ma perché la democrazia dev’essere bipola- re? Passi il bipartitismo, ma il bipolarismo cos’è? Un premio di maggioranza che ga- rantisse a una maggioranza elettoralmente accertata un margine di sicurezza parlamen- tare per la stabilità del governo, si può accet- tare. Ma qual è il senso d’un premio che fa diventare maggioranza un partito (o qualco- l messaggio del Presidente del- la Repubblica rivolto al paese a fine 2013 contrastato con forza da quelle forze che vogliono portare il’Italia allo sfascio (ci riferiamo, naturalmente, al Mo- vimento 5stelle, alla Lega agli estremisti di Forza Italia ed al quotidiano Il Fatto), sembra ab- bia avuto effetto nella maggio- ranza degli italiani. Sebbene la grave crisi sociale stia devastando il paese, il sen- so di responsabilità sembra an- cora una volta prevalere sugli interessi nazionali. E’ sceso il consenso, secondo gli ultimi sondaggi, che il Pre- sidente Napolitano aveva giu- stamente raccolto durante il suo primo settennato ed anche que- sta circostanza poteva essere prevista se messa in relazione con la sua rielezione nell’aprile scorso allorchè la maggioranza delle forze politiche uscite, non sa di simile) che maggioranza non è? Non si dimentichi che il Parlamento è luogo di scontro, di confronto e di convergenze, perché il Paese è uno. Quando nell’Assem- blea Costituente Amintore Fanfani contribuì efficacemente alla scrittura dell’articolo 1 della Costituzione, non aveva compiuto 40 anni. La Costituzione dette un volto alla Repub- blica che si volle nata dalla Resistenza. Le modifiche alla Costituzione a quale ma- dre, diciamo pure adottiva, vogliono affida- re la Repubblica? Monsignor Rino Fisichella si occupa della nuova evangelizzazione, cui non possono essere estranei i cattolici. In occasione del segue a pag. 2 Lunedì 20 Gennaio - h. 17, 30 c/o il Circolo Il Centro - Via Trieste 7 incontro con Darya Majidi Assessore al Lavoro e alla Semplificazione del Comune di Livorno M O D E R A T O R E: Silvia Menicagli Lunedì 3 Febbraio - h. 17, 30 c/o il Circolo Il Centro - Via Trieste 7 incontro con Massimo Gulì Assessore all’Ambiente e all’Associazionismo del Comune di Livorno M O D E R A T O R E: Franco Spugnesi

Il Centro Gennaio 2014

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Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNOAnno XIV - n° 140 Gennaio 2014Gennaio 2014Gennaio 2014Gennaio 2014Gennaio 2014

L’Editorialedi Enrico Dello Sbarba

Diamofiduciaal duo

NapolitanoLetta

segue a pag. 2

GenerazioniUn articolo dell’On. Ivo Butini

Nella sua conferenza stampa di fine anno aMontecitorio, il Presidente Enrico Letta haparlato con orgoglio. L’Italia è a una svolta.Il 2013 farà memoria perché, in un Paese sem-pre raccontato come incapace di produrreuna leadership di quarantenni, l’Italia ha re-cuperato in un colpo 30 anni e una genera-zione di quarantenni è al potere. Giustificatoorgoglio.Trenta anni fa era il 1983. Sandro Pertini, so-cialista, aveva 87 anni ed era il Presidentedella Repubblica. Il Presidente del Consiglioera il socialista Bettino Craxi, 49 anni. La sini-stra era al potere. A sinistra cominciò unaguerra di 10 anni, conclusa con la sconfittadefinitiva di Craxi. Ma non solo di Craxi.Forse per questo si giustifica l’affermazionedel Presidente Letta che per i quarantennioggi al potere non ci sono più alibi. Pocomeno d’un mese prima della conferenza stam-pa del Presidente del Consaiglio, Pier Ferdi-nando Casini, che nel 1983 aveva 38 anni,aveva dichiarato che per il Governo non cisono più alibi perché, dopo il 1993, tutti han-no vissuto alle spalle di Silvio Berlusconi.Tutti, quelli che lo hanno sostenuto e quelliche lo hanno avversato.Oggi ci sono tre cattolici ai vertici politici delsistema Italia. Militano in due partiti che nel1993 non esistevano. E questa è già una svol-ta. Si pone, però, una domanda: i tre leadercome vogliono posizionare i partiti nel siste-ma politico Italia?Nel 1953 la convergenza elettorale della de-stra e della sinistra pose fine a quello cheAgostino Giovagnoli ha chiamato il centri-smo ideologico di Alcide De Gasperi.Ma perché la democrazia dev’essere bipola-re? Passi il bipartitismo, ma il bipolarismocos’è? Un premio di maggioranza che ga-rantisse a una maggioranza elettoralmenteaccertata un margine di sicurezza parlamen-tare per la stabilità del governo, si può accet-tare. Ma qual è il senso d’un premio che fadiventare maggioranza un partito (o qualco-

l messaggio del Presidente del-la Repubblica rivolto al paese afine 2013 contrastato con forzada quelle forze che voglionoportare il’Italia allo sfascio (ciriferiamo, naturalmente, al Mo-vimento 5stelle, alla Lega agliestremisti di Forza Italia ed alquotidiano Il Fatto), sembra ab-bia avuto effetto nella maggio-ranza degli italiani.Sebbene la grave crisi socialestia devastando il paese, il sen-so di responsabilità sembra an-cora una volta prevalere sugliinteressi nazionali.E’ sceso il consenso, secondogli ultimi sondaggi, che il Pre-sidente Napolitano aveva giu-stamente raccolto durante il suoprimo settennato ed anche que-sta circostanza poteva essereprevista se messa in relazionecon la sua rielezione nell’aprilescorso allorchè la maggioranzadelle forze politiche uscite, non

sa di simile) che maggioranza non è?Non si dimentichi che il Parlamento è luogodi scontro, di confronto e di convergenze,perché il Paese è uno. Quando nell’Assem-blea Costituente Amintore Fanfani contribuìefficacemente alla scrittura dell’articolo 1 dellaCostituzione, non aveva compiuto 40 anni.La Costituzione dette un volto alla Repub-blica che si volle nata dalla Resistenza.Le modifiche alla Costituzione a quale ma-dre, diciamo pure adottiva, vogliono affida-re la Repubblica?Monsignor Rino Fisichella si occupa dellanuova evangelizzazione, cui non possonoessere estranei i cattolici. In occasione del

segue a pag. 2

Lunedì 20 Gennaio - h. 17,30c/o il Circolo Il Centro - Via Trieste 7

incontro conDarya Majidi

Assessore al Lavoroe alla Semplificazionedel Comune di Livorno

M O D E R A T O R E:Silvia Menicagli

Lunedì 3 Febbraio - h. 17,30c/o il Circolo Il Centro - Via Trieste 7

incontro conMassimo Gulì

Assessore all’Ambientee all’Associazionismo

del Comune di Livorno

M O D E R A T O R E:Franco Spugnesi

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e-mail: [email protected] Politica

Diamo fiduciaal duoNapolitano - Letta

dalla prima pagina

Periodico mensiledel Circolo Culturale

Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005Redazione ed Amministrazione:Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno

e.mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILE:Enrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello Sbarba

Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il 8/1/20148/1/20148/1/20148/1/20148/1/2014

Hanno collaborato a questo numero:

Jacopo Bertocchi, Ivo Butini, Barto-Jacopo Bertocchi, Ivo Butini, Barto-Jacopo Bertocchi, Ivo Butini, Barto-Jacopo Bertocchi, Ivo Butini, Barto-Jacopo Bertocchi, Ivo Butini, Barto-lo Ciccardini, Nicola Graziani, Lucalo Ciccardini, Nicola Graziani, Lucalo Ciccardini, Nicola Graziani, Lucalo Ciccardini, Nicola Graziani, Lucalo Ciccardini, Nicola Graziani, LucaLischi, Mario Lorenzini, MassimoLischi, Mario Lorenzini, MassimoLischi, Mario Lorenzini, MassimoLischi, Mario Lorenzini, MassimoLischi, Mario Lorenzini, MassimoMasiero, Silvia Menicagli, AndreaMasiero, Silvia Menicagli, AndreaMasiero, Silvia Menicagli, AndreaMasiero, Silvia Menicagli, AndreaMasiero, Silvia Menicagli, AndreaSargenti, Franco Spugnesi, Cristia-Sargenti, Franco Spugnesi, Cristia-Sargenti, Franco Spugnesi, Cristia-Sargenti, Franco Spugnesi, Cristia-Sargenti, Franco Spugnesi, Cristia-no Tno Tno Tno Tno Toncelli.oncelli.oncelli.oncelli.oncelli.

COMITATO DI REDAZIONE:Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,

Laura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiAlberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,

Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,

Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.

STAMPA: Editrice «Il Quadrifoglio»,Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Generazioni

vittoriose dalle elezioni del febbraio2013, incapaci di trovare una formula checonsentisse la composizione di un go-verno in una situazione sociale ed eco-nomica drammatica, si recarono “implo-ranti” da Napolitano perchè accettassedi restare alla guida della Repubblica.Furono PierLuigi Bersani - al quale in-viamo da queste colonne gli auguri piuaffettuosi per un completo ristabilimen-to delle sue condizioni di salute - perconto del PD; Silvio Berlusconi per con-to del PdL che, pur avendo ottenuto unrisultato superiore alle previsioni, ha re-gistrato una perdita di oltre sei milionidi voti; ed infine Mario Monti di SceltaCivica a pregare il presidente uscenteperchè, in una situazione di quasi emer-genza democratica, rimanesse alla gui-da del Paese.Il Presidente Napolitano, pur a malin-cuore, raccolse l’invito e, dopo la suaelezione, pronunciò un discorso molto

serio ed assolutamente chiaro: lanciò unpreciso messaggio a quelle forze politi-che che avevano forzato la sua volontàchiedendo l’adozione di alcune misureessenziali, quali la riforma del sistemaelettorale, quella possibile di alcune partidella Costituzione e la creazione di ungoverno, cosiddetto “delle grandi inte-se” in grado di sollevare il paese dallagrave crisi sociale, economica e finan-ziaria e poi andare a nuove elezioni: na-turalmente, dopo questi passaggi il Pre-sidente Napolitano si sarebbe immedia-tamemte dimesso.E’ naturale, a questo punto, chiederci imotivi di questa “canea urlante” chevede in testa l’ex comico Beppe Grilloed i suoi eletti , rigidamente con il por-cellum, quello che resta della Lega - orain mano al “moderato” Salvini - uno deirappresentanti più “accesi e violenti” delrazzismo italiano, ma anche di un fettaimportante di Forza Italia che, dopo lascissione del Nuovo Centro Destra, staassumendo posizioni sempre pìù violen-te nei riguardi sia del Presidente dellaRepubblica che nei confronti di quel go-verno Letta, nato in virtù dell’appoggiodeterminante dei gruppi partlamentaridell’ex PdL.A questa coalizione di partiti e movimentiche punta allo sfascio attraverso la ri-chiesta insistente di elezioni anticipate,richiesta assurda se non legata alla ri-forma elettorale, si aggiunge la giorna-liera ed ormai stanchevole campagnacontro il Presidente della Repubblica edil governo Letta-Alfano, condotta daigiornali della destra berlusconiana - IlGiornale - Libero ed in forma solo piùsoft, il Foglio ed il Tempo di Roma oltrenaturalmente al Fatto Quotidiano sulfronte della sinistra barricadiera con intesta Marco Travaglio, uno dei più con-vinti assertori della ineluttabilità della“rivoluzione”guidata dal becero estre-mismo di Grillo e presumibilmente dai co-siddetti forconi, espressione di una de-stra scomposta e reazionaria che perse-guono lo sfascio del sistema attraverso“il tutti a casa delle istituzioni repubbli-cane”.Questo è il quadro che abbiamo di fron-te dopo l’accorato e responsabile mes-saggio del Presidente della Repubblicache ha avuto il pregio di mettere, ancorauna volta, le forze politiche di fronte alleproprie responsabilità.Ha denunciato il pericoloso e preoccu-pante fenomeno di un populismo esa-sperato e scomposto che sta letteral-mente squassando il paese e che passa

l’ottantesimo compleanno del cardinale Wal-ter Kasper, impegnato nella promozione del-l’unità dei cristiani, monsignor Fisichellapose nel marzo 2013 il problema della funzio-ne della fede, che deve trasformare e purifi-care la realtà, senza rimanere prigioniera epassiva dinanzi alle diverse situazioni stori-che. A questo proposito egli sostiene cheogni generazione ha bisogno di leggere einterpretare il tempo presente, “pena l’inuti-lità della fede”.Mi sembra giusto. E bello. Nel quadro di unademocrazia rappresentativa chi assume re-sponsabilità di rappresentanza popolare ofunzioni di governo, non ha solo problemitecnici da risolvere.Ha pure qualche problema con la storia.

attraverso l’uscita dall’euro ed addirit-tura dalla Comunità Europea. Se è auspi-cabile l’attenuazione di una politica fi-nanziaria estremamente rigida che dan-neggia, in particolare, i paesi del bacinomediterraneo, è da irresponsabili pensa-re o proporre l’uscita dall’Europa.Il governo Letta ha sicuramente commes-so degli errori, specialmente in occasio-ne della presentazione della legge di sta-bilità, ha accumulato alcuni ritardi chepossono avere avuto ripercussioni ne-gative sull’urgenza di rilanciare “il siste-ma Italia”, nelle sue varie articolazioni,manessuno, nemmeno i suoi più feroci criti-ci ed anche l’outsider Matteo Renzi, pos-sono nascondere le gravi difficoltà che ilpaese sta attraversando a causa dei ri-tardi, delle omissioni e delle insufficien-ze dei governi che lo hanno preceduto: imalgoverni di Berlusconi, quelli precari elitigiosi di Prodi, quello, bloccato a metàdel guado, di Mario Monti.Sarebbe perciò troppo facile scaricaretutte le responsabilità sul governo Lettache sta creando le condizioni per una ri-presa dell’economia devastata da unacrisi impensabile che ha colpito tutta l’Eu-ropa e non solo il nostro paese dal 2008in poi.Diamo fiducia ed un po’ di tempo al duoNapolitano-Letta per assicurare al paesedi attraccare in un porto più sicuro.Certo non nascondiamo che “il movimen-tismo” del Segretario Nazionale del PDpuò provocare, in un momento così deli-cato, conseguenze sulla tenuta dell’at-tuale governo, la cui caduta potrebbeavere conseguenze catastrofiche: questodovrebbe capirlo anche Matteo Renzi lacui “impazienza” alla fine potrebbe esse-re controproducente anche per lui.

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 3Politica

Un anno di solitudineProbabilmente già alla fine di questo mesesapremo davvero che panni intenda ve-stire il nuovo segretario del Pd. Se, cioè,sia un politico che agisce nella politica, opiuttosto uno di quei politici che hannobisogno di correre perché in realtà ancoradevono imparare a camminare (Matteo Ren-zi non si adonti della metafora: la usavaCrispi nei confronti della sua amata Italia).Certo è che, al netto del ribasso dellospread, le motivazioni per indurre il Pd aduna maggiore cogitazione, prima di lan-ciare e rilanciare proposte poco omoge-nee di riforma, ce ne sarebbero molte. Nonultima l’appello di Giorgio Napolitano –rinnovato anche nel Messaggio di fineanno – a non mandare in malora tutti glisforzi fatti per uscire dalla crisi.Ora, la stabilità fine a se stessa non è unavirtù, come non lo è necessariamente l’ob-bedienza (anche nel caso dettami che pro-vengono dal Colle).Quello che però non può essere ignoratoè che una punta di ragione – e forse an-che di più – Napolitano ce l’ha, quandoinvita a evitare le fughe in avanti.Per una questione di metodo, certo, maanche di merito. Un Pd che si riappropriain modo così burbanzoso del suo ruolo dimotore della politica non è un cattivo se-gnale. Lo è, semmai, quella fretta nel vole-re andare avanti “con chi ci sta”, una for-mula cara e letale già per Romano Prodi eche tradisce al fondo una profonda aller-gia per le regole del confronto e del dibat-tito democratico.

Napolitano, che da parte sua non è immu-ne da eccessi (come quando entra nelmerito di quella che secondo lui dovràessere la natura della prossima legge elet-torale) questo pare averlo capito benissi-mo. Come altrettanto bene sa che, in casodi elezioni politiche anzitempo, ad un Pdcosì sicuro di sé può benissimo capitareciò che già gli occorse meno di 12 mesi fa:di impattare cioè in un pareggio che sa-rebbe l’ennesima fine per il partito e per ilsuo segretario di turno.Non è uomo di parte, il Presidente, ma sabenissimo che la parte politica da cui pro-viene rischia parecchio, ad andare avanti

di Nicola Graziani

Ciò che temiamo per il Presidente Giorgio Napolitano

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

con tutti questi fuoripista. Si può sciareforte anche restando nei limiti segnati dal-le piste, ed è anche cosa generalmente piùsicura.Immaginiamo che sia questo il messaggioche il Presidente ha inviato a Renzi quan-do questi, con la sua consueta astuzia, loha chiamato al telefono per congratularsicon lui la notte del 31 dicembre.Congratulazioni alle quali ci uniamo an-che noi volentieri, ed alle quali aggiungia-mo un augurio. Quello di tanta felicità esoddisfazioni. E lo facciamo perché, sottosotto, temiamo che il 2014 sarà per Napo-litano un anno di solitudine.

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Un’affascinanteimmagine

dell’Isola Kosnell’arcipelago

del Dodecaneso(Grecia)

L’autore Bartolo Ciccardini ha volutoricordare il documento, le «idee ri-costruttive della democrazia cristia-na», scritte da Alcide De Gasperi nel1943, nel periodo clandestino usan-do appunto lo psudonimo di Demofi-lo.

Cento anni fa l’Europa era ancora alcentro del mondo. Se un conflitto,una crisi, un attentato turbava l’equi-librio sempre instabile del continen-te europeo, la pace dei paesi più lon-tani veniva scossa e turbata. Poi, unalunga guerra civile europea, dal 1914al 1945, distrusse l’Europa. Nazionicome la Germania e l’Italia furonoannichilite; metà dei Paesi dell’Esteuropeo furono assoggettati ad unapotenza intercontinentale: la Rus-sia; la Francia credette di aver vin-to, ma aveva ugualmente perdutotutto; il Regno Unito, che solo pote-va dichiarare di aver vinto, aveva giàbruciato il più grande Impero di tuttii tempi assieme al suo splendore edal suo orgoglio. L’Europa nel 1945,era fuori della storia, per la primavolta dopo 2000 anni e sopravvissesolo come potenziale campo di bat-taglia per l’Armageddon, lo scontroche avrebbe posto fine alla civiltàumana. Fu in quegli anni che tre sta-tisti, non a caso cattolici fondaronol’Europa.Perché tre cattolici?Perché nel mezzo della bufera tornò

Lettera aperta(e mai spedita)ai Vescovi italiani

a gridare una voce, che era statamessa a tacere dalla RivoluzioneFrancese e dai nazionalismi brutali,una voce che gridava: “Basta conl’inutile strage, tutto è perduto conla guerra, tutto si può risolvere conla pace”.Quattro vescovi di Roma, di quellaRoma che aveva convertito, civiliz-zato, guidato e corretto l’Europa, tor-

narono a ricordare che l’Europa erauna, era santa, ed era necessaria allapace del mondo. L’Europa Unita èstata una invenzione dei cattolici, omeglio, del cattolicesimo politico. Lasua mole è stata per tutta la secon-da parte del secolo XX una cattedra-le incompiuta, un cantiere di lavoriin corso, come la Cattedrale dellaSagrada Familia a Barcellona.Questa cattedrale ancora non con-sacrata, si erge come una rovinanella grande crisi mondiale di oggiche ha messo in pericolo tutti gliequilibri politici, ormai già superatanei grandi Stati continentali, ma per-sistente insidiosa, nel grande corpoincompiuto dell’Europa, assediatodai virus del populismo, dalla lebbradel ritornante nazionalismo, dallafebbre ottundente del separatismo.L’Italia, anello più debole, fra i gran-di paesi dell’Europa, in cui più asproè il pericolo del collasso è il segna-colo allarmante della crisi europea.L’europeismo sembra morto in Italia.A sinistra non c’è mai stato vero eu-ropeismo ed il mito (talvolta antise-mita) dell’Europa dei banchieri, tro-va proseliti. A destra si è levato unvento antieuropeo, che ricorda il vit-timismo fascista, del tempo delle

I perchè di Demofilo

segue a pag. 5

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 5Attualità

Sanzioni. Dovunque avanza la faci-loneria di un populismo che urla con-tro le catene che Bruxelles imponeall’Italia. L’unico gruppo culturale esociale che crede nell’Europa, pervocazione, per fede e per forte inse-gnamento degli ultimi tre Papi, è ilmondo cattolico. L’unico che possaindicare la vera strada della salvez-za.Ci sono, in Aprile, le elezioni euro-pee per un Parlamento che o deci-derà la Federazione Europea o sisuiciderà. Come voteranno i cattoli-ci? Se le cose restassero come sonoora, i cattolici voterebbero così: unaparte voterebbe Berlusconi, per im-pedire la vittoria dei “comunisti”, al-trettanti voterebbero Grillo, perchéinfuriati dal basso livello della clas-se dirigente, una piccola parte vote-rebbe il centro per nostalgia e lamaggioranza si asterrebbe.Sarebbe una tragedia! L’Europascomparirebbe dall’orizzonte degliitaliani che furono i primi protagoni-sti della unità europea. Eppure le ele-zioni europee potrebbero essere unlibero emozionante, profetico pro-nunciamento dei cattolici.Le elezioni europee, infatti dovreb-bero essere del tutto avulse dai tri-sti e difficili problemi nazionali. Daesse non dipende la vita del Gover-

no, né la sorte di queste o di futurealleanze di governo, perché o parla-mentari europei eletti non incidonosugli equilibri politici in Italia.Per questo non si può permettere,per semplice serietà, che le elezio-ni europee vengano degradate a re-ferendum per condannare o assolve-re Berlusconi. Non devono essereusate come un sondaggio sui ma-lesseri nazionali. Tutti questi erroripericolosissimi si possono impedirese tutti i cattolici andassero a vota-re per confermare la loro decisa vo-lontà di contribuire a fare l’Europafederale.Come fare questa testimonianzasenza un partito, senza un’organiz-zazione, senza una rete politica?Tanto meglio: partito, movimento, fe-derazione di associazioni non con-cluderebbero nulla, come si è vistonegli ultimi mesi. Invece basterebbeche i Vescovi italiani autorizzasserotutte le associazioni cattoliche (edanche altre, se lo chiedessero) adorganizzare una elezione per sce-gliere i candidati migliori, propostidalle Associazioni per una lista eu-ropeista che sostenga nel Parlamen-to europeo, la nascita della Federa-zione.Sento già le obiezioni. Non si vienemeno così al principio della libertàdei laici cattolici e del non interven-to dei Vescovi nella politica? Rispo-sta: è un paletto che ci siamo mes-si da soli e lo leviamo per necessi-tà. Forse il Papa si è astenuto, pernon fare politica, quando si è tratta-to di scongiurare l’intervento in Si-ria?Le primarie potrebbero essere ungesto di autonomia dei laici: non sa-rebbero i vescovi a scegliere i can-didati e la loro fede europeista, mail popolo cristiano. Le primarie siterrebbero non in chiesa, ma nel sa-grato, dove una volta i cattolici par-

lavano fra di loro, quando erano uscitidalla Messa. Ed infine, omnia mun-da mundis, lo dice anche Pannella,che oggi si fida più di Pietro che diCesare. E non è detto che al popolocristiano non piaccia candidare an-che qualche europeista vero che ab-bia bazzicato poco la Chiesa e po-chissimo la sagrestia. Obiettivo daporsi: più di tre milioni di cattolici alleprimarie. Non è difficile. Ma qualun-que fosse il risultato elettorale, ilpanorama politico sarebbe sconvol-to ed il grido europeo degli italianisarebbe ascoltato in tutto il mondo.Signori Vescovi d’Italia, dopo il di-scernimento, ora la saggia decisio-ne.Ma perché proprio i Vescovi? Per-ché, quando calarono i barbari sullenostre belle, antiche città, i Vescovinon si tirarono indietro e l’arte deifioriti secoli successivi li dipinse chetenevano teneramente nelle loro manile loro città, con le fiere torri, gli or-nati campanili ed il democratico pa-lazzo della Comune.

Demofilo

da pag. 4

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e-mail: [email protected] Cinguettare

Cinguettaredi Luca Lischi

Anno nuovo e tanta speranza chesia fecondo e fruttuoso. Ne abbia-mo bisogno tutti bambini, giovani,adulti e anziani. Poveri e ricchi. Tuttisulla stessa barca alla ricerca diventi favorevoli.Auguri a tutti per un duemilaquat-tordici di impegno e di solidarietà.

◆ Bene, una parola troppo dimen-ticata, o usata solo per fare bellafigura. Far bene le cose, ma anchefare del bene. Abbiamo necessitàdi ricostruire relazioni più solide persuperare le crisi. Volere il bene. De-siderarlo e costruirlo. Voler benealla propria città, ai luoghi che fre-quentiamo e viviamo. Per un benecomune che doni slancio al nostrovivere. “Chi ha beni li usi anche pergiovare agli altri”.

◆ Casa, fondamento prioritarioper la vita delle persone. Un tettoper tutti. Ecco l’importanza di favo-rire una vera politica per la casa.Tante case serrate e vuote e tanti,troppi, senza una casa. Che la po-litica trovi forme di vera garanzia perstimolare i proprietari di case ametterle a disposizione. La Caritasdi Livorno, nel suo piccolo ha datoun buon esempio. Da seguire.

◆ Doveri, guai scindere i diritti daidoveri. Ma nei momenti di crisi oc-corre una maggiore iniezione posi-tiva di richiamo ai doveri. Non pos-siamo tirarci indietro, ciascuno conle proprie competenze e i propri ta-lenti, si metta in gioco. Non stia inpanchina o sugli spalti a criticare.

◆ Enrico Letta, un premier checerca di risollevare un Paese in gra-vi difficoltà. Bisogna esserne con-sapevoli e bisogna allo stesso tem-po apprezzare il lodevole carismadi Enrico, che è voluto scendere incampo. Un campo difficile, da con-cimare e fecondare. Che il suo im-pegno e il suo voler bene all’Italiasi traduca in una rinascita, in unasvolta. Noi abbiamo fiducia.

◆ Francesco, un Papa che stacambiando positivamente la storia,

non solo quella della Chiesa. UnPapa che accoglie, che dona gioiae speranza, che richiama alla po-vertà e a non tradire i poveri. Guaiad una civiltà dello scarto, cheesclude, che spreca, che non fabuon uso dei beni. Guai ha chi sep-pellisce i propri tesori e non li fa frut-tificare a favore degli altri.

◆ Giovani, l’altra priorità dopo lacasa. I giovani sono sulla bocca ditutti. Se ne parla a livello di numeri(senza lavoro, Neet) quasi ognigiorno. Siamo stanchi di numeri edi statistiche. L’allarme è rosso datempo. Troppo tempo. Adesso i fat-ti: creare le condizioni per far sì cheun giovane possa costruire la pro-pria famiglia.

◆ Happy NEW YEAR, Felice annonuovo al nostro instancabile e inci-sivo direttore Enrico, ai collabora-tori tutti, ai lettori de “Il Centro”. Agliabitanti della nostra bella provincia.Felice Anno.

◆ Italia, una nazione bellissimache deve sfruttare meglio le tantericchezze che possiede. I beni cul-turali, le città d’arte, le bellezze eunicità naturalistiche, le tipicità eno-gastronomiche, purtroppo anchecopiate per la loro ricercatezza. Cre-diamo di più in questo bellissimoPaese e facciamo del turismo unvolano per lo sviluppo.

◆ Lavoro, la terza priorità assolu-ta. Realizzare le condizioni per il la-

voro. Guai continuare a sprecarerisorse di capitale umano parcheg-giando per troppo tempo le perso-ne in situazioni di “nulla facenti”.Almeno un lavoro, anche minimoanche con un minimo salario. Maun lavoro che dia dignità alle per-sone.

◆ Mare, la grande ricchezza del-la nostra provincia di Livorno, maanche dell’Italia intera. Il nostromare come volano di sviluppo, peril turismo, per i traffici commerciali.E quindi un mare di vita, da tutela-re, da salvaguardare. Un mare chenon può essere assolutamente unoscarico di rifiuti.

◆ Notte che porta consigli. Abbia-mo bisogno di persone che torninoa pensare, ad approfondire, chesuperino la “tirannia dell’istante”. Lenostre vite hanno bisogno di saldipunti di riferimento, di cose certe:non possiamo continuare a cammi-nare su lastre di ghiaccio, senzaopportune precauzioni.

◆ Oltre, la parola cara a Monsi-gnor Alberto Ablondi che si contrap-pone alla “parolaccia Ormai”. Cheil nuovo anno ci aiuti a non dire la“parolaccia ormai” e ciascuno siimpegni a costruire un oltre. Unasocietà più coesa, più giusta, piùsolidale, più fraterna.

◆ Politica, la quattordicesima let-tera con cui concludo, proprio per(non) concludere. Tutto dipendedalla politica, guai fregarsene o rin-tanarsi in un comprensibile ma nonsempre giustificato abbandono del-le forme democratiche di eserciziodella politica. Auspichiamo e impe-gniamoci affinché essa non ignorila dimensione trascendente dell’uo-mo. Allora, come ha evidenziatoPapa Francesco nel messaggio peril 1° gennaio, “la politica e l’econo-mia riusciranno a strutturarsi sullabase di un autentico spirito di cittàfraterna e potranno essere stru-mento efficace di sviluppo umanointegrale e di pace”.Buon Anno.

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Spigolature 7

Che gogna che fa!Così Massimo Gramellini nel suo Buon-giorno di martedì 24 dicembre sul quoti-diano La Stampa si rivolge al più grandeesegeta dell’era moderna, alias l’ex comi-co, miliardario Beppe Grillo - il grande lea-der della nuova esaltante stagione politi-ca del Bel Paese che sarebbe o era l’Italia.Gramellini ricorda come il sito del grandecomunicatore sia stato utilizzato dal “piùgrande pensatore di tutti i tempi” per sca-tenare addosso al noto giornalista “i con-sueti cinque minuti di odio.Vaffa qui, vaffalà, servo, verme giù”.Gramellini si dichiara sorpreso dagli atte-stati di solidarietà ricevuti dai giornalistidi tutta Europa: noi vogliamo semplice-mente e modestamenrte unirci a loro e de-precare ancora una volta come simili com-portamenti ricordano i tristi presagi di untempo anticipatori della libertà perduta du-rante il ventennio fascista.

Il berlusconesesageratoDomenica 23 dicembre, con replica dome-nica 5 gennaio, Fausto Cruschelli - respon-sabile della redazione livornese de La Na-zione- nella difesa ad oltranza di Forza Ita-lia si è scatenato con una vis polemica,naturlamente scritta, contro i “poveri tapi-ni toscani”, in particolare livornesi, consi-glieri regionali, provinciali e comunali, chehanno avuto il coraggio di non aderire allanuova Forza Italia, democraticamente “im-posta” dal Cavaliere ed optato, invece, peri traditori del Nuovo Centro Destra.Il versatile giornalista ha usato espressio-ni che ci sembrano “improprie ed intolle-ranti” specialmente se pubblicate su di unquotidiano,da tempo orientato a destra mache, comunque, si porta dietro una storiasecolare di grande dignità.Ecco, noi non intendiamo di addentrarci

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nella personale diagnosi di Fausto Cru-schelli, ma solo invitarlo, avendo raccoltogiudizi non esaltanti sulla sua linea politi-ca, di essere più misurato e meno “teatra-le” nelle espressioni.

Corea & CoreaL’ineffabile Segretario del PD Yuri De Fili-caia si scaglia contro un dirigente dell’Au-torità Portuale, reo d’aver espresso unavalutazione politica sul modo in cui il PDsta preparando l’era del dopo Cosimi. Yuri,il nuovo tribuno, tuona: “faremo i conti ilgiorno dopo”, rivolto a tutti i dirigenti diComune, Provincia, Autorità Portuale,Poste e Telegrafi, Banca d’Italia, Prefettu-ra e Questura.Dirigenti, tremate! I vostri risultati saran-no dall’incorruttibile De Filicaia personal-mente vagliati e giudicati.L’Autorità Portuale ribatte con fierezza edinnalza il vessillo della democrazia: no allostile Corea del Nord.Ma il temerario Yuri non ci sta e minacciaraffiche di interpellanze di parlamentaripronti ad attaccare, ad un suo sol cenno,anche il Presidente Gallanti, per il quale siprofilano notti di tregenda!I seguaci del segretario comunale del PDlivornese vogliono passare dalle parole ai

fatti e pare che branchi di cani famelici si-ano già stati radunati nella zona di Corea(quella di Livorno, naturalmente), prontiper l’esecuzione del “giorno dopo”…Caro Yuri, troppe interviste possono farperdere il senso della misura e della realtà,si consiglia riposo.

Ed una notadedicataa Massimo CiacchiniIl noto “tuttologo” Massimo Ciacchini -punta di diamante dell’eterogeneo gruppoberlusconiano in consiglio comune a Li-vorno - ha voluto dire la sua anche NelsonMandela. Viene descritto, naturalmente,come un pericoloso sovversivo comuni-sta, sostenitore dei dittatori da Saddam, aGheddafi fino a Fidel Castro e perfino - in-credibile - amico di Arafat: insomma unautentico sovversivo comunista!Bravo Ciacchini! Vai avanti così!Non ci sorprenderebbe se tra qualche tem-po, anche Papa Francesco, venisse accu-sato di essere “un comunista magari prez-zolato” per le idee socialmente avanzateche sta mirabilmente perseguendo!!!!

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Non possiamo certamente non unircial coro di tutti coloro che hanno appre-so con grande disappunto quella cheriteniamo essere una pugnalata alla cul-tura livornese.Si conclude, con la chiusura di quel-l’autentico “gioiellino” che è stata, permolti anni, la sala del Kino Dessè, unastoria importante e “leggiadra” che fa-ceva inorgoglire molti livornesi e noisiamo stati tra questi.Un messaggio inviatoalla stampa da

Una verapugnalataper tuttala culturalivornese

LA CHIUSURA DEL CINEMA KINO DESSÉ DI VIA DELL’ANGIOLO 19

Raffaello Gaimani - storico gestore,assieme a Serafino Fasulo del locale -ne hanno comunicato la chiusura conla fine del 2013.Quando qualcuno ci chiedeva dove an-dare o cosa fare a Livorno, che non fos-se a mangiare “un buon cacciucco”, “suggerivamo sempre, se amanti del ci-nema, di fare un salto al Kino Dessé -

il salottino, uno dei pochi, della nostracittà, perché avrebbe trovato sicura-mente della buona cultura garantitadalla visione di film accuratamente se-lezionati e la certezza di trascorrereun paio d’ore in un ambiente elegantema sobrio, accolto dal sorriso educatoed accattivante di Serafino e Raffaello,i due storici gestori della sala dal 3 no-vembre 2003: erano a disposizione suitavolinetti, riviste di arte e di critica ci-nematografica.Inutile dire che, durante le proiezioni,non sentivamo “il cupo rumore dellenoccioline e le screanzate bevute dicoca-cola”.Tutto questo, cari amici lettori, finiscecon la chiusura di questo “piccolo an-golo di paradiso” che, in mezzo al ba-gordume generalizzato, potevamo an-cora godere.Per le istituzioni, per il mondo dellacultura e dell’arte livornese, si tratta diuna grave perdita che, con un minimodi solidarietà e di sensibilità in più, for-se poteva essere evitata.Per Livorno sitratta di un’ulteriore grave sconfitta.Grazie, comunque, cari amici Serafi-no e Raffaello per averci permesso divivere qualche ora di serenità e di au-tentico relax etico e culturale.Serafino Fasulo e Raffaello Gaimari, gli storici gestori del Kino-Dessé.

Il Cinema Kino-Dessé, in via dell’Angiolo 19, che ha chiuso i battenti a fine dicembre scorso.

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L’Istituto Tecnico Commerciale Vespucciricorda il lungo passato e guarda al futuro

di Mario Lorenzini

Amministrazione, finanza, marketing, Si-stemi informativi aziendali informatici, Eco-nomia dei sistemi logistici integrati, Turi-smo, Relazioni internazionali per il marke-ting.Quanta acqua è passata da quel lontano13 dicembre 1863 quando il Comune diLivorno città di mare e di commerci votòper l’istituzione di un Istituto di MarinaMercantile da cui nacque una sezionecommerciale quanto mai necessaria.

Quanti diplomati tra ragionieri e geometri-sono usciti dal VESPUCCI? Migliaia indub-biamente.E il 13 dicembre scorso gli ex giovani e an-ziani si sono ritrovati nell’aula magna perfesteggiare i 150 anni dell’Istituto oggi bendiretto dalla professoressa Cristina Griecoben coadiuvata da un corpo insegnante af-fiatato e aggiornato e da una schiera di col-laboratori nei vari uffici.Entrando nell’Istituto in festa sono rimastoimpressionato da una serie di cartelloni “sto-rici” che percorrono il cammino dell’istruzio-ne tecnica che ha avuto il merito di formarequei “quadri”-si dice cosi-della nostra strut-

SORTO NEL DICEMBRE DEL 1863 HA FESTEGGIATO I SUOI 150 ANNI DI (PRESTIGIOSA) VITA

tura economica ,dalle banche alcommercio,alla piccola industria.E entrando nell’aula magna la bachecache conserva in bella visione gli strumentiusati nel passato dai vari laboratori.Chissà-ho pensato-se fra 50 anni quellabellissima lavagna digitale che una docentemi ha fatto vedere con soddisfazione,saràoggetto di ammirazione come “strumentodidattico degli anni 2000?Fra gli interventi ho apprezzato le afferma-zioni del nuovo dirigente dell’Ufficio scola-stico provinciale dottor Luigi Sebastiani cheha ricordato come la Scuola - che vive daanni in condizioni precarie (e non solo pergli stipendi da fame come mi hanno dettoalcuni amici ancora in servizio) - abbia bi-sogno di vivere questi momenti rievocativiper testimoniare una presenza nella so-cietà.E nel pomeriggio alla premiazione dei “bravi”licenziati nello scorso anno scolasticoc’erano i genitori a far da cornice.150anni…e non li dimostri.E’ scritto nel pro-gramma. Proprio cosi.

N.d.R. - Dobbiamo denunicare una caren-za: il direttore di questo periodico si è di-plomato, anche con buoni voti, nell’annoscolastico 1953. Non comprendiamo per-tanto il mancato invito a questo anniver-sario così prestigioso.

La prof.ssa Cristina Grieco, dirigente scola-stico dell’IIS Vespucci-Colombo di Livornodal 1 settembre 2011.

L’Istituto Tecnico Vespucci di Livorno oggi.

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La situazione della cultura a LivornoINCONTRO CON L’ASSESSORE MARIO TREDICI

di Franco Spugnesi

Si stanno quasi concludendo gli incontri congli amministratori della città che il nostro cir-colo porta avanti regolarmente ottenendosempre un buon indice di gradimento tra inostri frequentatori.A dicembre, esattamente il 16, è venuto atrovarci il dott. Mario Tredici assessore alleculture nell’amministrazione Cosimi.L’assessore, anche per stimolare il dialogo,ha iniziato con una breve introduzione dove,in sostanza, ricordava ai presenti che quan-to era stato consegnato, in campo culturale,al suo assessorato quasi cinque anni fa, erastato conservato, cosa non da poco consi-derando i tagli alle entrate che in questi annisi sono abbattuti sulle amministrazioni loca-li.In effetti, le due più importanti istituzioniculturali cittadine: il teatro Goldoni e l’istitu-to Mascagni possono guardare al propriofuturo con una certa serenità grazie ai con-tributi concessi dal Comune che ha soppe-rito anche ai contributi venuti a mancare daparte di altri enti. Anzi, la decisione di confe-rire alla Fondazione Goldoni la palazzinadove essa ha sede, di proprietà comunale,rafforzandone il patrimonio, darà sicurezzaper molti anni; mentre per il Mascagni, gra-zie anche alla proficua opera del PresidenteRicci, dovrebbe essere vicino il momento incui sarà riconosciuto come scuola statale alpari dei conservatori. Inoltre il dottor Tredi-ci segnala una vivace attività, non diretta-mente promossa dal Comune ma incorag-giata e sostenuta, rivolta agli appassionatidi musica moderna: il premio Ciampi, il Mu-sic Festival, il Cage a Villa Corridi che richia-mano presenze anche da fuori città.Ricorda anche come si sia ben radicatal’esperienza dell’interfacoltà di logistica im-piantata dall’università pisana nei locali co-munale di Villa Letizia.La successiva discussione affronta temi che,per la loro importanza, necessiterebbero diuna serata interamente dedicata ma che, permotivi di brevità, accenniamo soltanto.Effetto Venezia evento culturale/popolarerischia di diventare una grande sagra. Peralcuni occorrerebbe pensarla diversamen-te. Terme del Corallo e Chiesa degli Olande-si segni della nostra storia da non lasciarmorire. A differenza del passato, quando i

cittadini abbienti sentivano il dovere di re-stituire, attraverso il mecenatismo, una par-te dei loro beni alla comunità, è quasi impos-sibile trovare oggi significative collabora-zioni.L’assessore segnala che i Lions si farannocarico della messa in sicurezza della Chiesadegli Olandesi, al momento non è possibilefare di più, ma è importante anche superare ilmuro del “non si può fare”. La strada, inquesti tempi di tagli alla spesa, è quella dicoinvolgere le associazioni, a Livorno mol-to numerose, in azioni di volontariato cultu-rale.Il tema delle Fortezze, molto sentito dal no-stro pubblico, ha richiesto un particolare ap-profondimento.La Fortezza Vecchia è proprietà demaniale(salvo i sotterranei di proprietà CCIAA) efino ad oggi era stata affidata al Comuneche, a sua volta, l’assegnava in appalto asocietà per l’utilizzo. Le recenti disposizioninon ammettono più questa forma di como-dato. Il Comune e la Regione Toscana, rico-

noscendo che è un fondamentale snodoturistico e culturale con una vocazione perla promozione del nostro territorio, ne diver-ranno prossimamente proprietari.La Regione, la sola che ha i mezzi per inve-stire per la sua valorizzazione, ha già stan-ziato 15 milioni per farne la vetrina del terri-torio toscano e dei suoi prodotti.Intanto è in corso di riapertura provvisoria,a cura dell’Autorità Portuale, mentre a pri-mavera entrerà in funzione il ponte mobileche permetterà l’accesso alla Fortezza sen-za interessare l’area portuale.La Fortezza Nuova è invece in concessioneal Comune ma, essendone proibito ogni im-piego economico, si prospetta assai diffi-coltoso un continuato uso pubblico.Infine l’assessore ha anticipato alcune enco-miabili iniziative, alcune, come le celebrazioniMascagnane, già realizzate in questo perio-do, altre in divenire, come la serie di confe-renze che con il titolo di “Fra(m)Menti Li-vornesi” faranno trattare a noti personaggicittadini argomenti della nostra storia locale.

Mario Trtedici, Assessore alla Cultura. (foto Onorati)

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 11Livorno

SPORTA A MARE

Pubblichiamo questa nota: purtroppo non ci sorprendono questi fenomeni di “scarsosenso civico” di alcuni livornesi (almeno speriamo siano veramente pochi) che sidivertono a degradare anche quello che resta “il salotto buono” dei livornesi..Visti anche i precedenti forse sarebbe il caso, in futuro, di preservarlo ed evitare similiricorrenti episodi di malcostume.

E’ un tipo di attività che rientra nella tradizione labronica ma, francamente, preferi-remmo farne a meno. Questa mattina i nostri operatori si sono “armati” di stivali ingomma e retini e sono scesi nello spazio d’acqua antistante la Terrazza Mascagni perraccogliere la moltitudine di rifiuti gettati dalla spalletta durante i festeggiamenti diSan Silvestro. Un’attività del tutto straordinaria, iniziata alle ore 7.00 e terminata alle11.00, realizzata in accordo con l’uff. Ambiente del Comune di Livorno dopo che imateriali erano stati individuati durante la pulizia programmata e realizzata il primogiorno dell’anno. Bottiglie di vetro e plastica, carta e cartone e residui di fuochi piro-tecnici sono stati raccolti in grandi quantità e portati agli impianti di smaltimento. Lacondizione di degrado a cui i molti livornesi hanno dovuto assistere durante la passeg-giata di inizio anno è stata comunque superata in breve tempo.

Tutto parte dal “waterfront”. Con que-sto inglesismo si individua la fascia ur-bana al confine con l’acqua che costi-tuisce il tesoro di ogni città di mare.A Livorno la “riqualificazione del wa-terfront” si identifica in buona parte conil progetto della Porta a Mare che ridi-segna l’area del porto mediceo e dell’exCantiere. Si tratta quindi di un’occasio-ne unica per valorizzare una delle zonepiù belle della nostra città. Tenendoconto che il mediceo dovrebbe (campacavallo…) ospitare i mega yacht delporto turistico targato Benetti, è bellopensare che avremmo potuto fare con-correnza a Viareggio o Forte dei Marmicon una “passeggiata chic”.Nelle zone più lontane dalle abitazioniavremmo anche potuto ubicare dei lo-cali per i giovani, riducendo il problemadella convivenza con i residenti cheoggi esiste più a ridosso della città.Ricordiamo che l’idea iniziale della Por-ta a Mare è del 2003 (il che per un certotempo faceva pensare che il Ponte sulloStretto sarebbe stato ultimato per pri-mo), ma ora i lavori visibili in PiazzaMazzini e le notizie raccolte ci consen-tono di tirare finalmente le prime som-me. E di ricevere le prime delusioni.L’entrata del vecchio e glorioso Cantie-re Orlando fa ormai bella mostra accan-to alle nuove costruzioni con un bino-mio estetico degno della mitica accop-piata dei cavoli e della merenda. Ma so-prattutto si capisce bene che se l’entra-ta del vecchio Cantiere valorizzava ciòche avevamo di più prezioso a quel tem-po, cioè quel lavoro il cui tempo erascandito dall’austero orologio, il proget-to attuale è fatto per esaltare quello checi resta oggi.La Coop. Gli spazi ben visibili in PiazzaMazzini saranno infatti occupati dal fa-moso supermercato, non pago di avergià colonizzato La Rosa, Porta a Terra eormai pure il Nuovo Centro (dove, guar-da caso, costruiscono gli stessi sogget-ti). Con una simile auto-concorrenza cisarebbe stato da preoccuparsi, ma eccoche sono stati adottati tutti gli accorgi-menti possibili perché le vendite non ri-stagnino. Per cominciare, le nuove case

(che immaginiamo saranno perennemen-te illuminate dall’insegna rossa) si tro-vano direttamente sopra al punto ven-dita. E’ proprio il caso di dire “uscio ebottega”. Speriamo almeno che per an-dare dal garage alla camera non si do-vranno attraversare le casse.Inoltre, mentre le aree limitrofe sono cro-nicamente a corto di posti auto, qui cene saranno ben 300 sotto strada. E sisente insistentemente parlare di un ul-teriore progetto per radere al suolol’Arena Astra e farne altri.Sembrano allora intuirsi i motivi per cuil’Amministrazione non sembri entusia-sta di realizzare l’approdo della Bellana,atteso da quarant’anni.Il “popolo delle barchette”, oltre ad oc-cupare preziosi posti auto, ha il difetto“sconveniente” di approvvigionarsi dipesce con i palamiti, invece che al ban-co frigo. Visto che la “Porta a Mare”sembra diventare ogni giorno di piùuna… “Sporta a Mare”, è inutile illuder-si che il resto dei negozi si adattino aduna passeggiata ricercata a bordo ac-qua, ma si configureranno invece comel’equivalente della galleria commercialedi un ipermercato qualsiasi, andando

così in diretta concorrenza con il Centroe i Borghi che finiranno per spopolarsiancora di più. Il primo potrà consolarsicon la “tirata a lindo” a ridosso di ognielezione, mentre i secondi con il wi-figratuito (che sarà ottimo per fare la spe-sa online nel nuovo supermercato).Ma in una Livorno che da tempo nonsolo non attira più persone, ma anzi sispopola, che non crea più lavoro ed hail record di disoccupazione giovanile delCentro-Nord, con un porto che scala(verso il basso) le classifiche interna-zionali, a cosa serve continuare a realiz-zare nuovi insediamenti fatti di apparta-menti e centri commerciali (cosa avve-nuta su quasi ogni metro quadro edifi-cabile di questa città) che non fanno al-tro che spostare livornesi, svuotando iquartieri storici e lasciandoli preda deldegrado?Speriamo di sbagliarci, ma ci pare cheanche la pomposa “riqualificazione delwaterfront” sia avviata a rivelarsi l’en-nesima occasione sprecata, la certifica-zione dell’incapacità di questa città diavere una visione che superi il presen-te, oltre che la costruzione dell’ennesi-mo quartiere come gli altri.

di Cristiano Toncelli

Pesca ricca alla Terrazza Mascagni!MALCOSTUME E INCIVILTÀ

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Il Sindaco Alessandro Cosimi:“Mantenuti i servizi essenziali.Città pronta a intercettare la ripresa”.

Il bilancio del primo cittadino nella tradizionale sul rendiconto 2013 e di fine mandatodurante la conferenza stampa natalizia agli organi di informazione

Non è stato un anno facile il 2013per il sindaco di Livorno Alessan-dro Cosimi e della giunta con il pat-to di stabilità, che con i suoi rigidiconti ha imbrigliato progetti e pro-grammi. Ecco perché “abbiamo do-vuto gestire un’ordinata ritirata” difronte a numeri e previsioni da cam-biare ad ogni pie’ sospinto. Conquesta frase il sindaco ha sintetiz-zato la realtà con cui hanno dovutofare i conti i Comuni, nel corso del-la conferenza stampa di anno nellasala delle cerimonie del Palazzo Co-munale, durante la quale ha fatto ilbilancio dell’attività svolta nell’ “an-nus horribilis”, con al fianco gli as-sessori e di fronte i presidenti dellecinque circoscrizioni, destinate alloscioglimento, e degli enti partecipatidall’amministrazione comunale. L’in-contro, concluso dal tradizionalebrindisi augurale, ha coinciso con ildoppio mandato del sindaco, chesi esaurirà nei prossimi mesi (mag-gio?) con le elezioni amministrati-ve. E non è mancato il benvenutoal ritorno tra i colleghi di Paola Nappi

(e.d.s.) - Nel corso della conferenza stampa - di cui al servizio del carocollega Masiero - come decano dei giornalisti livornesi, abbiamo rivolto alSindaco la raccomandazione che alcuni aspetti positivi dell’anno 2013 deb-bono proseguire anche nel corso del corrente anno che, a partire dal pros-simo giungo, avrà un nuovo Primo Cittadino.Il mettere sempre in rilievo le cose negative finisce per accentuare la cor-nice depressiva che sta avvolgendo tutto il paese oltre alla nostra città.Ed allora abbiamo voluto lanciare un augurale messaggio di speranza.

della Rai, che ha superato un diffi-cile periodo per la sua salute.Per Livorno è stato un anno in cui,malgrado la fase politico-economi-ca anche drammatica del paese,l’Amministrazione Comunale ha sa-puto far fronte a incertezze norma-tive e finanziarie con impegno sulfronte dei servizi sociali e scolasti-ci, del contrasto alla povertà e del-l’emergenza abitativa, vero e pro-prio fiore all’occhiello del sindaco.Il sistema di protezione in vigore daanni ha retto e si è dimostrato “an-cora molto forte”. Così è stato an-che per la salvaguardia delle strut-ture culturali: il Teatro Goldoni el’istituto musicale Mascagni, le bi-blioteche, la promozione dei saperiattraverso le eccellenze del polouniversitario della logistica a VillaLetizia e il centro di ricerca dellarobotica allo Scoglio della Regina.In fase di realizzazione i programmidel Piuss per una “Livorno, cittàdelle opportunità”, che ha prodotto26 milioni di euro d’investimenti conuno dei maggiori progetti dell’Am-ministrazione degli ultimi anni.L’emergenza abitativa è una realtàdifficile, con Livorno in posizione mi-gliore di altre città, ha detto il sin-daco, ma è un problema di cui nonpossono farsi carico soltanto Comu-ni e Regioni. In città il “sistema” co-munale comprende 11 centri di ac-coglienza plurifamiliare, che ospita-no 183 persone, altri 190 alloggiminimi, cinque locali in convenzio-ne con la Caritas, un dormitorio perdieci posti maschili, altre struttureper situazioni sociali degradate,

di Massimo Masiero

Il Sindaco Alessandro Cosimi durante la con-ferenza stampa di fine anno (foto Onorati)

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 13 Livorno

sette alloggi comunali in ristruttu-razione, quattordici al complessoLamarmora. Sono stati erogati ol-tre 608mila euro per l’affitto a favo-re di 344 famiglie, sgravi fiscali dioltre 504mila euro, canoni concor-dati. E’ stato istituito un fondo di so-lidarietà con la collaborazione del-la Fondazione Livorno. I 6mila 25alloggi di Edilizia Residenziale Pub-blica consentono ogni anno il tur-nover per circa 150 appartamenti.Nel gennaio 2014 con 450mila eurorecuperati dal bilancio comunale nesaranno consegnati altri cinquantaappena ripristinati.Nel settore del sociale sono statispesi 13milioni 255mila euro perassistere circa 3mila cinquecentopersone. Intanto sono stati mante-nuti gli equilibri di bilancio e la lottaall’evasione considerati “punti for-ti” del Comune.Finalmente avviati alcuni progetti diprimaria importanza per la città, cheha molte opportunità “per intercet-tare la ripresa”: il piano regolatoredel porto e la riperimetrazione del-le aree da utilizzare per la creazio-

ne di nuove attività industriali, i Sin,siti d’interesse industriale. E l’arri-vo nei prossimi mesi degli impren-ditori indonesiani che investirannoalcune decine di milioni sulle areeportuali. “Oggi siamo di fronte a unacittà – ha detto il sindaco – che si èrimboccata le maniche, ha la vogliae la forza di guardarsi intorno e nondeve aver paura di aprirsi al mon-do”. Di tutto questo ne trarrà gio-vamento la futura giunta comuna-le, che nascerà dalle prossime ele-zioni. E’ importante perché “saràconsegnata una macchina perfet-tamente funzionante e in grado difare investimenti: se il patto di Sta-bilità sarà tolto nel 2014 il Comunepotrà fare sessanta milioni di inde-bitamento a mutuo”.Il nuovo ospedale potrà mantenerela specializzazione della neurochi-rurgia perché ha numeri migliori ditutta l’Area Vasta. I minori posti let-to saranno accompagnati allo svi-luppo del sistema territoriale, allariorganizzazione dei distretti e allacreazione di ospedali di comunità.Il nuovo ospedale sarà al centro del

Il Sindaco, con a fianco tutta la giunta, durante la conferenza stampa di fine anno ai rappresentanti degli organi di informazione. (foto Onorati)

potenziamento viario.Nei prossimi mesi sarà pronto il nuo-vo deposito della CTT, CompagniaToscana Trasporti, dove è confluital’Atl. Lo chalet alla Rotonda d’Ar-denza sarà ricostruito comunqueanche con i soldi del Comune.Non poteva mancare la nota per-sonale.Che farà il sindaco, tornato norma-le cittadino?La risposta: “sarà un sereno distac-co. Certo dovrò metabolizzare la mianuova posizione. Il futuro non è ar-gomento dell’oggi”.Anche un accenno commosso allafamiglia, che gli ha consentito di fareil Sindaco, il ricordo del periodo incui è stato segretario di partito “sen-za prendere una lira”, la passioneper la politica, la possibilità di ac-crescere in esperienza e in unasempre maggiore conoscenza congli incarichi ricoperti in Italia e inEuropa, il rimpianto di non aver po-tuto fare meglio se non vi fosse statoil patto di stabilità troppo frenante,e la consapevolezza che il giudiziocomunque spetterà ad altri.

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e-mail: [email protected] Livorno

Fortezza, tra storia e folkloreUna buona iniziativa della Porto Livorno 2000 ha consentito a molti bambini di giocaree conoscere le vicende del prestigioso baluardo mediceo

di Andrea Sargenti

“Natale in Fortezza, tra storia e fantasia,una festa alla corte del Granduca perbambini di tutte l’età” è con questo tito-lo che si è aperta la prima edizione dal20 al 22 Dicembre, la kermesse formatopiratesco alla Fortezza Vecchia, organiz-zata dalla Porto di Livorno 2000.Il bosco degli incanti, pirati e sirenette,indovina indovinello, la piazza dei doni,alla Corte del Granduca sono le iniziati-ve che si sono susseguono all’internodella manifestazione.Bambini e genitori hanno avuto così la

possibilità diaffrontare unpercorso trapirati, follet-ti, giochi egnomi percercare di ca-pire che cosanascondevail tesoro diBabbo Nata-le. “In questomodo – ha

detto il Presidente di Porto di Livorno2000 Roberto Piccini (nel riquadro) - ab-biamo contribuito a far riscoprire allefamiglie la Fortezza Vecchia; questi tregiorni di eventi daranno la possibili-tà di apprezzare lo spaccato storicopiù bello della nostra città”.All’interno di un fortino della fortezzac’era anche un Babbo Natale pronto adare la magia e l’atmosfera che caratte-rizzano tale periodo; c’erano anche ledamigelle di corte che hanno aiutato ibambini a scrivere ed a imbucare nel-l’apposita cassetta la letterina a BabboNatale.“Questa iniziativa è nata - continua ilPresidente Piccini – per rilanciare sianel folklore che nel suo splendore laFortezza Vecchia, in modo che i livor-nesi e i turisti che approdano a Livor-no possano conoscerla” .E così quest’anno Livorno ha riscoper-to questo binomio, la magia del Nataleintrecciata alla bellezza della sua storiacinquecentesca.

Dal 7 gennaio al 30 aprile 2014“Sui Bagni d’inverno”

Per il terzo anno consecutivo viene riproposta l’iniziativa “Sui Bagnid’Inverno” ovvero l’apertura straordinaria a rotazione degli stabili-menti balneari in periodo invernale. Da martedì 7 gennaio, infatti,fino al 30 aprile, i Bagni Tirreno, Pancaldi, Fiume, Onde del Tirre-no, Roma, Lido, Nettuno e i Bagni Cala Bianca saranno aperti gra-tuitamente al pubblico , in orario 10-16, seguendo una turnazionequindicinale.L’iniziativa è promossa dal Comune di Livorno in accordo con il Sin-dacato Italiani Balneari Confcommercio con l’obiettivo di renderefruibili per finalità ricreative e di svago le bellissime strutture anchefuori stagione.Si comincia con i Bagni Tirreno (7 -21 gennaio), poi sarà la volta deiPancaldi (22 gennaio-4 febbraio), i Bagni Fiume (5 -18 febbraio), iBagni Onde del Tirreno (19 febbraio-4 marzo) , i Bagni Roma (5 -18marzo), i Bagni Lido (19 marzo- 2 aprile), i Bagni Nettuno (3 - 16aprile) ed infine i Bagni Cala Bianca (17 -30 aprile).Durante le aperture straordinarie non saranno attivi i servizi di assi-stenza bagnanti e salvamento che devono essere obbligatoriamen-te resi nella stagione balneare, ma solo un servizio di sorveglianzagenerale dello stabilimento.L’eventuale apertura di bar e ristoranti rimarrà a totale discrezionedel gestore. Anche quest’anno un’ordinanza specifica regolamente-rà l’accesso agli stabilimenti con i divieti a cui i cittadini dovrannosottostare.

Torna per il terzo anno consecutivo l’iniziativa di apertura straordinariadegli stabilimenti balneari in periodo invernale

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 15Rosignano

Questo nostro articolo, pubblicato anchedai quotidiani locali, sta provocando undibattito che vede coinvolti esponenti delPD. Se questo nostro contributo può squar-ciare la cupa coltre di nebbia che opprimeda troppo tempo la politica rosignanese,non ce ne dispiace affatto.

Il Partito Democratico di Rosignano, acco-gliendo le istanze di molti isicritti e simpatiz-zanti ma anche di importanti espressioni dellacosiddetta società civile, ha deciso di fare leprimarie non sappiamo se di partito o di coa-lizione ma questo lo sapremo al momento op-portuno.Viene naturalmente confermata la candidatu-ra di Alessandro Franchi - il sindaco uscente- a cui dovrebbe o potrebbe aggiungersi quel-la di Michele Bianchi, assoluto protagonistadel recente congresso comunale che ha rie-letto Fabrizio Bagnoli alla segreteria ma conuno scarto di soli sette voti - quindi un’incol-latura - sul giovane esponente del gruppoCivati.Abbiamo usato il condizionale perchè si par-la di una candidatura dell’ex assessore comu-nale e provinciale Simone Bartoli già militan-te, all’epoca, nel partito dei comunisti italianiguidati da Diliberto.A questo punto viene spontaneo spostare leattenzioni sui renziani che, nelle primarie na-zionali dell’8 dicembre, hanno ottenuto un tra-volgente successo pari a circa il 73% dei con-sensi. Un risultato che si è avvalso anche deivoti anche di tanti cittadin rosignanesi,noniscritti al PD ma fiduciosi nelle proposte diMatteo Renzi , ormai ritenuto ultimo baluardoper salvare l’Italia dal disastro.Era naturale pensare che questo risultato stra-ordinario, in evidente contrasto con le tradi-zioni dell’intellighentia postcomunista rosi-

gnanese, avesse potuto avere conseguenzeanche sul piano delle indicazioni per le prima-rie per la scelta del Sindaco. Ed invece nientedi tutto ciò: allo stato dei fatti “il glorioso bat-taglione dei renziani rosignanesi” sembra es-sersi appiattito sulla riconferma del sindacouscente, rinunciando quindi ad una candida-tura propria (sembra per carenza di materialeumano “consistente”) limitando le proprie ri-chieste ad un rinnovo totale o quasi della squa-dra degli assessori e, probabilmente, a qual-che incarico importante nelle aziende parteci-pate per personaggi storicamente noti negliultimi cinquantanni.Cosa pensare? Niente o quasi.Resta solo da sperare che Alessandro Fran-chi - il Sindaco uscente per il quale abbiamosempre nutrito simpatia ed amicizia, riesca neldifficile ed improbo compito, se rieletto primanelle primarie e poi nelle elezioni , di far dimen-ticare le deficienze strutturali e non solo emer-se in questo quinquennio.In proposito non sappiamo se per la debolez-za della squadra o per qualche altro motivo,resta il fatto che il voto di insufficienza di que-sto primo mandato, piuttosto grigioe melen-zo, è largamente maggioritario nell’opinionepubblica rosignanese.

La lotta sembra ristretta a due nomi: Franchi e uno tra Bianchi e Bartoli

Il PD verso le primarieper la scelta del Sindaco

Si è svolta recentemente, nel cor-so di una conviviale tenutasi pres-so il ristorante La Mascalcia a Ca-stelnuovo della Misericordia, l’nse-diamento del nuovo consiglio diret-tivo del Club La Carta per l’anno so-ciale 2014 che avrà come presiden-te Antonio Musti .Al neo presidente ed all’intero con-siglio gli auguri di buon lavoro daparte della Redazione de Il Centro.

Ecco la formazione del C.D. delprossimo anno 2014.Presidente: Antonio MustiVic. Pres.: Alberto NiccoliniTesoriere: Roberto TorsellaSegretario: Luciano MasottiCerimoniere:

M.Imperia BenvenutiConsiglieri: Sergio Cini

Silvio VagnozziConsigl.riser.: Fabio Becuzzi

Paolo Burgalassi

Una vita trascorsa in mezzoalle storie degli altri in unatelevisione,Telegranducato,che è diventata una delle piùimportanti realtà della Tosca-na. Luca Salvetti tra sport,spettacoli, tragedie, sofferen-ze e missioni militari ci raccon-ta tante vicende legate sia allacittà di Livorno che a impor-tanti eventi che hanno segna-to la nostra zona e l’Italia in-tera. Dal Moby Prince allamissione militare in Albaniadalle interviste impossibilicatturate con colpi di fortunae abilità professionale, come

Antonio Mustineo presidente

AL CLUB LA CARTA

Martedì 21 gennaio (h. 17.30) al Circolo ricreativo Solvay

Luca Salvetti presenta il suo libro

quella a Gorbaciov, alle vicende sportive degli amaranto.Tutto questo Luca Salvetti lo ha ben descritto nel suo libro Telereporter che sarà presen-tato martedì 21 gennaio, alle ore 17.30, al Circolo ricreativo Solvay (via della Repubblica),con il moderatore Enrico Salvadori (caposervizio della Nazione della Versilia) e i saluti diEnrico Dello Sbarba (direttore de Il Centro).

Enrico Salvetti con l’operatore Angelo Serantoni

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e-mail: [email protected] Rosignano

Mauro Donati dimenticato dal ComuneUn personaggio che ha fatto la storia delle serate di Castiglioncello con il suo mitico Ciucheba

Nei giorni scorsi in un locale di Marina diCecina è stato festeggiato il nostro concit-tadino Mauro Donati - l’indimenticabile pro-tagonista “il patron” delle serate castiglion-cellesi vissute nel mitico Ciucheba.Non vogliamo ripetere le fasi esaltanti del-la serata vissuta all’Hotel Tornese, ampia-mente descritte sui servizi della stampa lo-cale, ma solo mettere in evidenza comeancora una volta, il Comune di Rosignanoma anche i tanti castiglioncellesi che han-no vissuto in diretta i fasti del Ciucheba edalcuni di loro “gli operatori turistici” traen-done anche vantaggi, si siano dimenticatidi ricordare “un personaggio” che ha scrit-to pagine indelebili nella storia di quellache fu “la Perla del Tirreno”.E’ una dimenticanza che conferma, purtrop-po, la decadenza della suggestiva localitàturistica che mantiene intatte soltanto lebellezze del paesaggio che natura le hadonato, ma, sempre più incapace, di pen-sare “in grande”, per cercare un rilancio erallentarne una crisi che sembra ormai inar-restabile.E’ nostro convincimento che sarebbe sta-to doveroso da parte, prima di tutto, del-l’assessorato al turismo del Comune diRosignano, con il naturale coinvolgimen-to delle associazioni castiglioncellesi, ri-cordare questo autentico protagonista che,per oltre dieci anni, ha dato lustro alla no-stra località turistica. Ed invece niente,nessun riconoscimento, nessuna celebra-zione a Mauro Donati che, nella sua nuo-va veste di pittore, sta raccogliendo gran-di successi in Italia ed all’Estero oltre alle

fè Ginori dal circolo Il Centro, fu presen-tato anche il libro di Marco Bernardini - ilnipote del grande Sergio gestore dellamitica Bussola, intitolato “Li abbiamo fatticantare”, riferito agli anni ruggenti delprestigioso locale versiliese.. Accoglien-do il suggerimento di Enrico Salvadori -rosignanese doc e capo della redazionedel quotidiano La Nazione della Versilia,invitammo Mauro Donati e lo costringem-mo ad intervenire: secondo il suo stile fumolto contenuto nell’esposizione dellasua grande avventura. Era visibilmentecommosso, ci raccontò dei suoi incontricon Sergio Bernardini di cui era grandeamico.Nel nostro piccolo, in quella circostanza,ci siamo ricordati di Mauro e del ruolo es-senziale svolto in favore di Castiglioncel-lo. Pensiamo che eguale riconoscimento -lo ripetiamo - meriterebbe da parte delComune di Rosignano e dei castiglioncel-lesi.

Mauro Donati, con Jerry Calà ,e il mitico Ciucheba di Castiglioncello

valutazioni positive della critica.Si sono ricordati di lui “i cecinesi” che han-no voluto esaltare, nel corso di una sug-gestiva serata, i fasti gloriosi che animaro-no le serate del Ciucheba.Nell’estate scorsa, in occasione dei “po-meriggi culturali” organizzati presso il Caf-

di Enrico Dello Sbarba

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Santa Luce: un ottimo concertoProtagonisti la Banda cittadina «A. Galantara» di Piombino e il contraltista Alessio Barni

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Gran successo ha riscosso anche il Concerto di fine anno tenutosi in quelgioiellino che è certamente il teatro dei Concordi di Campiglia Marittima. Anchequi teatro praticamente al completo ed un pubblico elegante ed attento.E’ stato Franco Lanzilli - il regista, l’organizzatore infaticabile di questa seratache ormai è divenuta una tradizione in quel di Campiglia: Lanzilli che dirigel’Associazione Cinema e Turismo è ormai un noto professionista di eventi tea-trali in Italia ed all’estero e si avvale, nello svolgimento dei suoi programmi, diuna solida collaborazione con la RAI.Il programma, alla sua terza edizione, era intitolato “Lirica, che passione” èstato condotto da Gabriele Parenti - giornalista RAI - e conteneva brani diBizet,Puccini, Leoncavallo e Verdi nella prima parte e di Gerschwin, Fain, Ga-staldon, Bernstei, Arlen, Di Capua nella seconda parte.

* * *Grande entusiasmo, posti esauriti ed ottima musica anche all’ormai tradiziona-le concerto di Capodanno al Teatro Goldoni.L’orchestra era quella dell’Istituto Musicale “P.Mascagni”, i cantanti quelli delCantiere Lirico della Fondazione Teatro Goldoni: Gaia Matteini - soprano - KatiaTempestini -mezzosoprano e Alfio Vacanti - tenore - il direttore Carlo Piazza.Il programma prevedeva, naturalmente, brani in prevalemza del grande musicistalivornese, degnamente ricordato in occasione del 150° anniversario della suanascita con una serie di manifestazioni organizzate dall’assessorato alle culturedel Comune di Livorno che, così, ha tolto “la stura” a polemichette che eranoinsorte nel corso dell’anno per una voluta dimenticanza del grande livornese.Ed infatti la sinfonia delle Maschere, il duetto delle ciliege dall’Amico Fritz, laDanza esotica, l’Aria della piovra “Un di ero piccola” e l’immancabile“Intermezzo”di Cavalleria Rusticana è , tutti suonati e cantati in maniera perfet-ta, è stato l’omaggio che i livornesi, in un clima entusiastico, hanno volutotributare al grande concittadino.Poi, La donna è mobile, dal Rigoletto di Verdi, Libiamo nei lieti calici dallaTraviata ed infine Orfeo all’inferno e Can-can, ripetuto due volte, di JacquesOffenbach ha chiuso l’eccezionale evento artistico.

Quella di domenica 29 dicembre è unadata che difficilmente gli abitanti di S.Luce dimenticheranno perchè l’anticopaese, collocato sulle colline della Ter-ra di Luce nella bassa Val di Cecina, èstato protagonista di un evento artisti-co di particolare rilievo.E’ stato grazie alla disponibilità dellaCooperativa Produttori Agricoli di Pie-ve di Santa Luce - frazione del Comu-ne - se si è potuto svolgere nella chie-sa parrocchiale ,completa in ogni ordi-ne di posti, la prima edizione del con-certo di musica sacra in occasionedelle festività natalizie.L’antica e prestigiosa Cooperativa si èavvalsa per l’organizzazione deldott.Angelo Piras, sapiente ed esper-to organizzatore di eventi: è molto notoanche negli ambienti di Bolgheri Melo-dy dove svolge una rilevante funzionedi coordinamento.Il concerto, presentato da Tiziana Ric-cardi e Stefano Agnoloni, è stato ese-guito dalla Banda Cittadina “A. Galan-tara” di Piombino diretta con grandeprofessionalità dal Maestro Sauro Scal-zini di Castagneto Carducci, conosciu-tissimo in quanto direttore della Filar-monica Comunale, ideatore e compo-nente del pool di Bolgheri Melody.Di eccezionale levatura tecnica il con-traltista Alessio Barni - un giovane can-tante proprio di S.Luce-che sta mie-tendo successi ed apprezzamentiidappertutto.Il concerto si è aperto con la Mouri-

sque di Tielman Susato, a seguire “Omio Signor” del Largo di Handel, le Pa-storali “Adeste fideles” di Wade, “Innotte placida” di Couperin e“Stille nacht” di Gruber riconducibili alclima natalizio.I brani vocali sono stati alternati da al-tri di natura strumentale come la Sin-fonia e Gavotta di Handel, il Te Deumdi Charpentier e l’Alleluja di Brukner.A grande richiesta ha chiuso l’Ave Ma-ria di Franz Schubert che ha ricevutoun’accoglienza eccezionale.Complimenti per l’ottima performancee da segnalare come sia in cantiere,un progetto per realizzare una scuoladi musica in quel di S.Luce.

Alessio Barni

Al Teatro dei Concordi di Campiglia e al Goldoni di Livorno

Grande musica e grande pubblico

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e-mail: [email protected] Cultura

costruire un mercato è già espressanel 1903 “L’utilità del pubblico merca-to è sentita sotto il duplice aspetto del-l’igiene e del commercio, facilitandoper questi la concorrenza moderatri-ce dei prezzi”.Il progetto neoclassico di Cesare Spi-ghi prevedeva la costruzione di una log-gia nel punto più elevato della piazza,con alcuni locali chiusi destinati al ser-vizio dei commercianti.Il 23 giugno del 1908 il Consiglio co-munale approva la costruzione delMercato secondo il progetto di Spighi,ma si decide poi, vista la spesa ec-cessiva, di rinunciare alle soluzioniproposte. Nel dicembre del 1910, i la-vori sono assegnati a Giuseppe Buc-ci e la realizzazione della piazza ècompletata all’inizio del 1912.

Le origini delle due piazze del centro anticodi Jacopo Bertocchi

CAMPIGLIA MARITTIMA

Il primo documento che attesta la sto-ria di Campiglia Marittima risale al1004. Il suo castello, fondato dalla ca-sata dei Della Gherardesca e simbo-lo della comunità, passò prima nellemani della repubblica pisana e in se-guito, nel 1406, in quelle di Firenze.Un elemento interessante dell’attua-le centro storico è senz’altro la pre-senza di due piazze contigue che aprima vista rivelano un’indubbia origi-ne medievale: Piazza della Repubbli-ca e Piazza del Mercato.Questi luoghi hanno invece una sto-ria diversa da quella che caratterizzatante piazze dei nostri centri storici:non hanno origini medievali. Piazzadella Repubblica nel 1560 è citata nelregistro delle delibere della comunitàcome “Piazza da farsi”, in quel perio-do Campiglia conta 900 abitanti e siafferma la necessità di spazi apertiall’interno del tessuto urbano.Per la realizzazione della piazza prin-cipale sono demoliti diversi edifici,case sostenute da pilastri in pietra etamponamenti di legno, come la mag-gior parte degli edifici in quella zona,caratterizzati dalla struttura in bellapietra calcarea, di probabile originepisana.Per tre secoli la comunità sembra es-sere soddisfatta della piazzetta cen-trale ma da un atto del 24 marzo 1836,si evince che, a seguito di richiestapresentata da un gruppo di cittadinidi Campiglia, si commissiona all’in-gegnere di Circondario Bordoni il pro-getto d’ingrandimento della PiazzaPrincipale. L’ampliamento della piaz-za prevede ancora demolizioni.Campiglia contava allora 2000 abitan-ti, siamo sotto il regno del granducaLeopoldo II Asburgo Lorena. Nel frat-

tempo Bordoni lascia l’incarico e glisuccede Fossi ma anche questo pro-getto rimane sulla carta fino al 1839,quando, con l’arrivo dell’Ing. Sanmi-niatelli si riesce a terminare la piazzacon le sembianze che ancora conser-va.Piazza del Mercato risale invece ai pri-mi anni del secolo scorso. L’idea di

Le due splendide piazze contigue di Campiglia: Piazza della Repubblica e Piazza del Mercato.

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Cultura 19

Le nonne di Plaza De MayoTRE GIORNI DI DIBATTITI CON ESTELA CARLOTTO

di Silvia Menicagli

“Devastato il giardino, profanati i calici egli altari, gli unni entrarono a cavallo nel-la biblioteca del monastero e lacerarono ilibri incomprensibili, li oltraggiarono e lidiedero alle fiamme, temendo forse che lepagine accogliessero bestemmie controil loro dio, che era una scimitarra di ferro.Bruciarono palinsesti e codici, ma nelcuore del rogo, tra la cenere, rimase qua-si intatto il libro della Civitas Dei, dovesi narra che Platone insegnò in Atene chealla fine dei secoli tutte le cose riacqui-steranno il loro stato anteriore, e che egliin Atene, davanti allo stesso uditorio, in-segnerà tale dottrina”.Nel El Aleph di Jorge Luis Borges autoreargentino che ha vissuto il periodo delladittatura repressiva, si intravede comepreveggenza, il disastro di vite umane an-nientate fisicamente e umanamente dei de-saparecidos.Un’altra pagina nera della storia al paridel nazismo, che ebbe vita durante la dit-

tatura militare di Jorge Videla dopo la pre-sa del potere a Isabel Martinez de Perone che fece cadere l’Argentina in un incu-bo silenzioso che sterminò una intera ge-nerazione di persone tra il 1976 e il 1983.Videla è deceduto in prigione, a BuenosAires, il 17 maggio 2013 portando con sesegreti che nessuno svelerà mai più.Portandosi dietro, mai pentito, il peso di30.000 persone assassinate, torturate emai più ritrovate e la sorte riservata aibambini sottratti alle madri che li aveva-no appena partoriti.Per la giustizia nei confronti di tutti que-sti desaparecidos, morti e ancora in vitaaffidati a chissà quali famiglie, nacque lacampagna delle madri e delle nonne diPlaza De Mayo che da anni si batte inmodo dignitoso per il diritto di sapere lasorte dei loro bambini rapiti e conoscerese possibile i luoghi dove furono gettatii cadaveri dei loro cari.Di questa, come è stata definita, guerrasporca, adesso rimane il coraggio e la re-sistenza delle madri e doppiamente ma-dri che si riunivano in Plaza De Mayo,

davanti alla sede del governo a BuenosAires e che adesso formano una impor-tante associazione umanitaria presiedu-ta da Estela Carlotto con il fine di localiz-zare e restituire alle famiglie legittime tut-ti i bambini sequestrati e desaparecidos.Questa donna che è stata nominata piùvolte come candidata al premio Nobel perla pace ha dichiarato in una sua visita aLivorno nel novembre 2013, che il suc-cesso è stato di ridare alla famiglia di ori-gine 66 bambini dei 500 sequestrati alleloro madri uccise. Che grazie alla loro in-fluenza sul governo argentino è statacreata la prima e unica banca genetica na-zionale del mondo dove è conservato illoro sangue. Questa banca funzioneràfino al 2020 data massima di vita dei ni-poti, i quali potranno andare volontaria-mente, a qualsiasi età, a ritrovare la loroidentità.La città di Livorno ha celebrato EstelaCarlotto con tre giornate di performancee dibattiti organizzate dalla presidentedella WILPF Italia (Lega Internazionaledi Donne per la Pace e la Libertà), colpatrocinio dell’Ambasciata Argentina ecol contributo e sostegno della Commis-sione Pari Opportunità della Provincia diLivorno.

Estela Carlotto, la presidente delle “Nonne di Plaza de Mayo”

un incontro a Livorno per non dimenticare

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Page 21: Il Centro Gennaio 2014

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Fra(m)Menti LivornesiCiclo di conferenze sulla storia di Livorno

DAL 9 GENNAIO AL 10 APRILE A VILLA MIMBELLI

CHORUS S.r.l.Ingegneria ImpiantisticaVia Guido Rossa, 2757016 Rosignano M.mo (LI) ItalyTelefono: 0586 764794 Centralino 0586 768783mail: www.chorusimpianti.comSito Internet: www.chorusimpianti.com

E’ intitolato “Fra(m)Menti Livornesi” ilciclo di conferenze promosso dal Comu-ne di Livorno che si terrà a Villa Mimbellidal 9 gennaio prossimo. Una serie diconferenze intorno ad argomenti preva-lentemente orientati verso aspetti parti-colari, curiosi e accattivanti della storiadella città tenuti da studiosi livornesi. Siparlerà dei moti per il pane del 1898, diargenterie sacre, delle donne protestantidel Vecchio Cimitero Inglese di via Ver-di, di pittura labronica, di storia moder-na e contemporanea, di letteratura, diarchitettura e di musica abbracciandocinque secoli di storia della città dal XVIal XX secolo.“Con questo progetto – afferma l’asses-sore alla cultura Mario Tredici- voglia-mo, da un lato, dare risalto al valore deinostri intellettuali livornesi, dall’altro offri-re ad un pubblico vasto e differenziatoconferenze piacevoli su argomenti variche testimoniano come la nostra città siain grado di esprimere in ogni epoca unasocietà dinamica e moderna, all’avan-guardia in numerosi campi e attività”.Il titolo del progetto “Fra(m)Menti Livor-nesi”, gioca sulle parole “Frammenti”, gliargomenti trattati dai relatori che rappre-sentano una sorta di tessere del gran-de mosaico della storia livornese e “Men-ti”, quelle dei relatori appunto, tutti livor-nesi ed in gran parte docenti universitari.Questo il calendario delle conferenze chesi terranno nella Sala degli Specchi di VillaMimbelli (via San Jacopo in Acquaviva)dal 9 gennaio fino al 10 aprile. Per l’esat-tezza si tratta di 13 conferenze con ca-denza settimanale (ogni giovedì alle h.17.30).Questi i programma degli appuntamenti:

GIOVEDÌ 9 GENNAIO, ORE 17,30Andrea Addobbati (Ricercatore Univer-sitario presso il Dipartimento di Civiltà eForme del Sapere dell’Università di Pisa- Docente di Istituzioni di Storia Moderna)Il lavoro portuale a Livorno: i Bergama-schi della Dogana e la Carovana dei Mo-nelli (secc. XVI-XIX)

GIOVEDÌ 16 GENNAIO, ORE 17,30Vincenzo Farinella (Professore Associa-to presso il Dipartimento di Civiltà e For-me del Sapere dell’Università di Pisa -Docente di Storia dell’arte moderna)Oscar Ghiglia da Fattori a Cézanne. Gli

anni di Castiglioncello

GIOVEDÌ 23 GENNAIO, ORE 17,30Fabio Bertini (Università di Firenze - Coordi-natore dei comitati toscani del Risorgimento)I moti per il pane a Livorno nel 1898

GIOVEDÌ 30 GENNAIO, ORE 17,30Algerina Neri (Professore Associato diLingue e Letterature Anglo-americane -Università di Pisa)L’altra metà del cielo: donne protestan-ti nel Vecchio Cimitero Inglese di viaVerdi a Livorno

segue a pag. 22

La locandina degli interessanti incontri sulla storia della nostra città

Page 22: Il Centro Gennaio 2014

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GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO, ORE 17,30Catia Sonetti (Direttore dell’Istituto Stori-co della Resistenza e della Società Contem-poranea nella Provincia di Livorno)Fare storia, fare Memoria a Livorno

GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO, ORE 17,30Giancarlo Bertoncini (Professore Associa-to di Letteratura Italiana – Università diPisa)Angelica Palli e “un genere di compo-nimenti quale manca l’Italia”

GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO, ORE 17,30Pardo Fornaciari (Cantastorie)Il canto sociale livornese da Pietro Goria Ezio Taddei, ai contemporanei

GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO, ORE 17,30Antonella Gioli (Ricercatore Universitariopresso il Dipartimento di Civiltà e Formedel Sapere dell’Università di Pisa - Do-cente di Museologia e Storia del restauro)“La città dei granduchi”: Livorno e isuoi monumenti nelle collane illustra-te tra ‘800 e ‘900

GIOVEDÌ 6 MARZO, ORE 17,30Maurizio Vernassa (Professore Associatopresso il Dipartimento di Scienze Politichedell’Università di Pisa - Docente di Storiae Istituzioni dei Paesi Afro-Asiatici )Risorgimento livornese nell’emigrazio-ne in Levante

GIOVEDÌ 13 MARZO, ORE 17,30Denise Ulivieri (Ricercatore Universitariopresso il Dipartimento di Civiltà e Formedel Sapere dell’Università di Pisa - Do-cente di Istituzioni di Storia dell’architet-tura e dell’urbanistica)La Fortezza vecchia di Livorno: anticocantiere di arte fortificatoria

GIOVEDÌ 20 MARZO, ORE 17,30Mattia Patti (Ricercatore Universitariopresso il Dipartimento di Civiltà e Formedel Sapere dell’Università di Pisa - Do-cente di Storia dell’arte contemporanea)

Il fienaiolo di Plinio Nomellini: un pit-tore livornese alla Esposizione Univer-sale di Parigi del 1889

GIOVEDÌ 3 APRILE, ORE 17,30Antonella Capitanio (Ricercatore Univer-sitario presso il Dipartimento di Civiltà eForme del Sapere dell’Università di Pisa -Docente di Storia delle arti applicate e del-l’oreficeria)Argenterie sacre a Livorno

GIOVEDÌ 10 APRILE, ORE 17,30Massimo Sanacore (Direttore dell’Archiviodi Stato di Livorno)Livorno città “non toscana”: la storiafra mito e realtà

da pag. 21

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Teatro 1923

Il Centro è in distribuizioneanche presso le seguenti punti:

a LIVORNOa LIVORNOa LIVORNOa LIVORNOa LIVORNO:::::Libreria Nino Belforte, Libreria Nino Belforte, Libreria Nino Belforte, Libreria Nino Belforte, Libreria Nino Belforte, Via della Ma-donna; Libreria Edizioni Paoline, Libreria Edizioni Paoline, Libreria Edizioni Paoline, Libreria Edizioni Paoline, Libreria Edizioni Paoline, ViaIndipendenza; Libreria Erasmo, Libreria Erasmo, Libreria Erasmo, Libreria Erasmo, Libreria Erasmo, Via-le Avvalorati; Edicola Iacopini Fran- Edicola Iacopini Fran- Edicola Iacopini Fran- Edicola Iacopini Fran- Edicola Iacopini Fran-cesco, cesco, cesco, cesco, cesco, Piazza Civica 61; Edicola Edicola Edicola Edicola EdicolaCairoliCairoliCairoliCairoliCairoli, via Cairoli 18; Edicola Nelli Edicola Nelli Edicola Nelli Edicola Nelli Edicola Nelli,piazza Cavour 39; Edicola PEdicola PEdicola PEdicola PEdicola P.zza.zza.zza.zza.zzaGrandeGrandeGrandeGrandeGrande, lato Farmacia Ospedale,Edicola BianchiEdicola BianchiEdicola BianchiEdicola BianchiEdicola Bianchi, via del Porticciolo,di fronte Camera Commercio; Edico- Edico- Edico- Edico- Edico-la Attiasla Attiasla Attiasla Attiasla Attias, corso Amedeo; EdicolaEdicolaEdicolaEdicolaEdicolapiazza Matteotti; Edicola Paolini (Ba-Edicola Paolini (Ba-Edicola Paolini (Ba-Edicola Paolini (Ba-Edicola Paolini (Ba-racchina Bianca, racchina Bianca, racchina Bianca, racchina Bianca, racchina Bianca, piazza S. Jacopo;Ed. Lo Strillone, vEd. Lo Strillone, vEd. Lo Strillone, vEd. Lo Strillone, vEd. Lo Strillone, viale Italia 113; Edi-Edi-Edi-Edi-Edi-cola c/o Bar Oasi, cola c/o Bar Oasi, cola c/o Bar Oasi, cola c/o Bar Oasi, cola c/o Bar Oasi, Ardenza Mare;Edicola BarcellonaEdicola BarcellonaEdicola BarcellonaEdicola BarcellonaEdicola Barcellona, via Goito; Edi-Edi-Edi-Edi-Edi-cola Borghi, cola Borghi, cola Borghi, cola Borghi, cola Borghi, Corso Amedeo, angolovia dell’Origine; Tintoria RossiTintoria RossiTintoria RossiTintoria RossiTintoria Rossi, cor-so Mazzini; Chico SasChico SasChico SasChico SasChico Sas , via C. Puini 9;Ed. Martelli Anna LisaEd. Martelli Anna LisaEd. Martelli Anna LisaEd. Martelli Anna LisaEd. Martelli Anna Lisa, via Meucci 5(Coteto).a CASTIGLIONCELLOa CASTIGLIONCELLOa CASTIGLIONCELLOa CASTIGLIONCELLOa CASTIGLIONCELLO:::::EdEdEdEdEdicola Rossiicola Rossiicola Rossiicola Rossiicola Rossi, , , , , Piazza della Vittoria;Edicola TEdicola TEdicola TEdicola TEdicola Tognotti, ognotti, ognotti, ognotti, ognotti, Stazione Ferrovia-ria.a ROSIGNANO SOLa ROSIGNANO SOLa ROSIGNANO SOLa ROSIGNANO SOLa ROSIGNANO SOLVVVVVAAAAAYYYYY:::::Edicola Giovannoni, Edicola Giovannoni, Edicola Giovannoni, Edicola Giovannoni, Edicola Giovannoni, via Allende;Edicola VEdicola VEdicola VEdicola VEdicola Vallinialliniallinialliniallini, , , , , via O. Chiesa.a ROSIGNANO MARITTIMOa ROSIGNANO MARITTIMOa ROSIGNANO MARITTIMOa ROSIGNANO MARITTIMOa ROSIGNANO MARITTIMO:::::Edicola “Il Punto”Edicola “Il Punto”Edicola “Il Punto”Edicola “Il Punto”Edicola “Il Punto”, via A. Gramsci.

Prossimi appuntamenti

PROSAMercoledì 15 e giovedì 16 gennaio, h. 21Pietro Mezzasoma presentaCOME TU MI VUOIdi Luigi Pirandello, libero adattamentoMasolino D’Amicocon Lucrezia Lante Della Rovereregia Francesco Zecca

regia Marco Prosperinidirettore musicale Maurizio Bogliolocoreografia Monica EmmiLa proposta scenica, non descrivendo inmodo naturalistico gli spazi, suggeriscel'atemporalità necessaria nella quale calareil mito di Carmen. La sensualità libera e vita-listica di questa donna, occupa un ruoloimportante, dove la ricerca della libertà di-venta utopia e "scivola" lentamente in unatragedia annunciata.Carmen, "matador" al centro dell'arena.Carmen la immagino come un "matador"convinto di essere al centro dell'attenzionedella platea, desiderosa di mostrare, di es-sere, di apparire, quasi come se fosse alla ri-cerca di una "forsennata" vendetta, con uncarattere sanguigno e mediterraneo ma anchedecisamente razionale e disciplinata.Josè invece è il toro stordito da "matare", l'uo-mo che distrugge la sua vita come accecatodalla "muleta rossa" o abbagliato da un carat-tere nuovo di una donna speciale e libera.

DANZAMercoledì 29 gennaio, ore 21Balletto di Mosca “La Classique” presentaIL LAGO DEI CIGNImusiche di Pëtr Il’i Cajkovskij

LIRICADomenica 26 gennaio, ore 17Compagnia Italiana di Operette presentaLA DUCHESSA DI CHICAGOOperetta in due atti di Emmerich Kal-man

CONCERTIVenerdì 31 gennaio, ore 21PATRICIA KOPATCHISKAJA Direttore eviolinistaORT Orchestra della ToscanaMusiche di L. VAN BEETHOVEN, W. A.MOZART, T. MANSURJAN

PROSAMartedì 4 e mercoledì 5 febbraio, ore 21Compagnia della Rancia presentaA.A.A.CERCASI CENERENTOLAdi Saverio Marconi e Stefano D’Oraziocon Paolo Ruffini e Manuel Frattinimusica Stefano Cenciregia Saverio Marconi e Marco Iacomelli

Paolo Ruffini

Patricia Kopatchiskaja

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