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Il cittadino - Giugno 2012

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Giornale quintana giugno 2012

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SOMMARIO DIRETTORE RESPONSABILE: Alberto Mesca

CAPO REDATTORE: Gilberto Scalabrini

IN REDAZIONE: Mariano Angioni, Guglielmo

Castellano, Claudio Bianchini, Massimiliano

Castellani, Mariolina Savino , Marco Degli In-

nocenti, Simone Mesca, Emanuele Guerrini,

Silvia Nappini e Mauro Bartocci.

HANNO COLLABORATO: Ufficio Stampa Ente

Giostra Quintana, Mauro Silvestri.

Casa Editrice: Nuova PromoEdit s.r.l.

Via M. Acuto, 49, Foligno (PG)

Tel. 0742/321011 - Fax 0742/321012

www.nuovapromoedit.it - [email protected]

www.ilcittadinoumbria.it - [email protected]

P.IVA 02987340540

Autorizzazione:

Reg. Tribunale di Perugia n. 35/1989

Reg. Tribunale di Terni n.07/ dall’82 all’1989 .

Sped. in abb. post 45% legge 662/96 art 2 comma 20/b filiale di Perugia

GRAFICA E IMPAGINAZIONE:

Nuova PromoEdit - Marco Properzi

Segretaria di Redazione: Cinzia Mancia

Foto: Archivio Nuova PromoEdit, Foto Futura di Valeriana Sisti, Andrea Pom-

poni, Fabio Lupparelli e Marco Ferretti.

PUBBLICITÀ: Nuova PromoEdit s.r.l.

Tutto quello che viene pubblicato su “Il Cittadino” riflette unicamente il pen-

siero degli autori. Foto e testi, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

Stampa: Grafiche CMF Foligno(Pg)

N°1/2012 - Finito di stampare a Maggio

Foto di copertina: dipinto di Massimo Botti

Editoriale 3di Alberto Mesca

Trionfo, fede e stile 4di Gilberto Scalabrini

Cavalli & Doping 8di Gilberto Scalabrini

Il nuovo cerimoniale: tanti effetti speciali 14di Emanuele Guerrini

Caccia ai campioni Scarponi e Gubbini 18di Mauro Silvestri

L’amore dei rionali, la gioia dell’economo 22di Silvia Nappini

Programma e Palio 24

Gareggiare dei Convivi 26

Campo dei Giochi: un medico in prima linea 28di Mauro Bartocci

I dieci rioni da 30 a 44di Silvia Nappini

In maneggio 46di Mariano Angioni

UnioneEuropea

Comune diFoligno

RegioneUmbria

Provincia di Perugia

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Con il 2012 la Giostra della Quintana disputerà le suegare numero 104 (giugno) e 105 (settembre) alCampo de li Giochi. Un traguardo importante per

una manifestazione iniziata nel 1946, ma è un punto d’arri-vo altrettanto significativo anche per il nostro giornale.L’appuntamento di quest’anno de “IL CITTADINO” Giostradella Quintana, rappresenta per noi una grande occasione difesta perché scandisce i 30 anni della nostra rivista.Abbiamo accompagnato la Giostra nella sua seconda epocamoderna, negli anni della “maturità”, delle grandi rivoluzio-ni e delle conquiste sia in campo tecnico che organizzativo.Abbiamo esultato con i vincitori e consolato i vinti, abbia-

mo raccontato i protagonisti e innalzato coloro che lavora-no in silenzio, dando lustro alle eccellenze e alle piccole egrandi novità della più bella manifestazione storico-cavalle-resca d’Italia. E’ un traguardo importante il trentennale, mala strada non è certo finita! Continueremo il percorso intrapreso affiancati dagli spon-sor privati (visto che gli enti pubblici sono totalmente assen-ti), che come noi, credono nel grande potenziale della mani-festazione e della nostra rivista, legata indissolubilmente alnome della Quintana e alla città!Dopo 52 pubblicazioni dal 1982 al 2012 vorremmo festeg-giare con tutti i nostri lettori il trentesimo compleanno dellarivista “IL CITTADINO” speciale Quintana, ma ci sembragiusto rimandare i festeggiamenti a Settembre, nel mese checi ha dato le prime soddisfazioni editoriali. In questo numero di giugno, descriviamo i cambiamenti delcorteo storico e della cerimonia in piazza della Repubblica;presentiamo i dieci rioni e i rispettivi cavalieri con unariflessione sulla vicenda doping dei cavalli e, come sempre,ci soffermiamo a fare il punto con il presidente Metelli. In ultimo vorrei ringraziare l’artista Massimo Botti che harealizzato l’opera pubblicata in copertina, proprio comeregalo per il nostro trentesimo compleanno.In attesa dei festeggiamenti settembrini del giornale IL CIT-TADINO auguro un buon divertimento a tutti e… vincanoil cavaliere e il rione più meritevoli!

Alberto Mesca

Editoriale

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L’INTERVISTA

Domenico Metelli, il capitanodella nave della festa barocca

naviga in mare apertocol vento in poppa.

fede e stiletrionfo,

a sua storia sta diventando quasi leggen-da, eppure lo tradisce ancora l’emozione e la feli-cità del primo giorno, quando un intero popolo,quello quintanaro,lo chiamò a voce alta a palazzoCandiotti.Era l’anno 2000, ribattezzato l'anno zero, quandoil presidente Domenico Metelli riceveva l’abbrac-cio dei contradaioli, travolti dalle sue idee, dalsuo entusiasmo e dalla sua voglia di fare. Per laprima volta, nella storia della Quintana moderna,accadeva qualcosa di magico e straordinario: lapassione di un imprenditore di successo facevascivolare la nave della festa barocca nelle acquedel trionfo popolare. A poppa sventolavano lebandiere delle dieci contrade e il capitano riac-cendeva i sogni di tutta una città che, quattroanni prima, era stata messa in ginocchio dal ter-remoto.

Quel sogno d’amore, fede e stile prosegue ancoraoggi. Forse non s’interromperà mai, perché nascedal profondo del cuore antico della città, quandogli uomini si chiamavano Messeri e le donneMadonne. Adesso, basta solamente crederci!«Il successo di questo sogno -spiega DomenicoMetelli- è la condivisione delle idee da parte ditutti, il gioco di squadra, il sistema come una plu-ralità di elementi differenti che, interagendo, rie-sce a conseguire un risultato comune».Parla senza infingimenti, spiega e argomenta convoce piana e calma, inanellando ogni volta frasi eparole in modo felpato, anche nei toni. Lo fa purequando lo provoco con qualche domanda incal-zante. Se non lo interrompo, è come un tornadoche ti travolge con le sue idee e il suo entusiasmo.Presidente, i soldi scarseggiano sempre più nellecasse pubbliche come in quelle private. Come hapreso di petto la situazione?«La crisi cui lei fa riferimento ha lanciato segnalianzitempo, quindi siamo corsi ai ripari cercandopiù sponsor esterni per raggiungere il budget eabbassando la quota partecipativa. Ci siamoanche dotati di un ufficio marketing e facciamo

La Quintana del futurovuole l’abbraccio sempre più

forte della città

LIntervista di GILBERTO SCALABRINI

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tutto in casa, grazie a deiprofessionisti del settore,coordinati da ManuelaMarinangeli e da duemagistrati dell’ente. A loroabbiamo chiesto una per-formance straordinaria,perché dobbiamo superarecon un trend positivo anchequesto 2012. Molte aziendehanno confermato la loroscelta, altre invece si sonoritirate».Quanto costa la festa diGiugno?«Il bilancio dell’Ente è di unmilione di Euro, quindi pos-siamo dividerlo al 50% fraGiugno e settembre, compre-se le spese di gestione cheriguardano anche i mutuiaccesi per gli immobili riona-li. Un patrimonio di sedi cheammonta a quasi tre milionidi Euro. L’Ente è amministrato come un’impresa e la strut-

tura è efficiente, operativa e trasparente. Il debito, rispettoal credito, è di un milione e 400mila Euro. Il capitale cheabbiamo vale quattro volte il denaro dovuto. Vorrei preci-sare che i nostri debiti non sono riferiti alle manifestazionilegate alla festa, bensì riguardano solo ed esclusivamenteinvestimenti immobiliari. Basti pensare all’acquisto del-l’immobile del rione La Mora. E’ uno stabile di 800 mq edè costato 400 milioni delle vecchie banconote, trasformatial cambio in 200mila euro. Oggi, possediamo un palazzointero che costa quanto un appartamento di 70,80 mq.Anche i debiti dei rioni riguardano investimenti importan-ti, come le cucine delle taverne a norma, le suppellettili.Pertanto, in mezzo a questa crisi globale, che si è affacciatadal 2008, abbiamo tenuto molto bene, senza mai fare tagliai rioni, perché sono loro i veri deputati alla festa. Noi orga-nizziamo il corteo e qualche evento, mentre il fermentod’idee e colori è trasmesso dalle contrade. Sono loro cheentusiasmano tutti quelli che vivono la festa e trasmettonoforti emozioni negli spettatori».Come vorrebbe la Quintana del futuro?«Potrebbe essere totalmente diversa, oppure confermare lasua tradizione che dura da più di 60 anni. La praticaUnesco per il riconoscimento della Quintana come patri-

monio immateriale dell’uma-nità, a prescindere se saràaccettata o meno, ci sta indi-rizzando verso una rigorositàstorica senza restare troppoingessati nel suo contesto.L’Unesco ci chiede garanziaper il futuro. Vuole sapere sela Quintana fra 50 o 100 annici sarà ancora. Per assicurarequesta continuità occorrenon smarrire l’amore per latradizione storica. La nostrafesta di popolo, infatti, nonfesteggia un santo, comeavviene per tutte altre mani-festazioni, bensì rispolveraun documento antico del1613. La Quintana del futu-ro, dunque, deve trovarel’abbraccio sempre piùforte della città. La nostralogica è di proseguire sullastrada del progresso intra-presa dodici anni fa, rap-portandoci sempre di piùe meglio con tutti i nostri

concittadini che sono i primi fruitori della festa. Siamoanche una città molto ospitale e per questo riusciamo a far

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amare la nostra Quintana anche a chi viene a trovarci dafuori». Dopo la vicenda doping, gli animalisti hanno chiesto le sueimmediate dimissioni e la chiusura della Giostra. Che cosarisponde?«Appena tutti i cavalli che fanno salto ostacoli, trotto, galop-po, oppure quelli utilizzati dall’Esercito e forze dell’ordinenon saranno più impiegati in queste attività, la Quintana sipotrà anche fermare».Come giudica questa esperienza a palazzo Candiotti?«Molto positiva. Personalmente, mi ha cambiato la vita. Daimprenditore vivo con un altro stile di vita, mentre laQuintana ti riporta con i piedi per terra. Ti fa apprezzare dipiù tante piccole cose. Ci sono tante storie che non ti lascia-no più, come l’operaio che prende le ferie per andare a lavo-rare in taverna. Resto ogni volta senza fiato».Si è ispirato a qualche predecessore?«Sicuramente ho preso qualche cosa da Ariodante Picuti eda Pierluigi Mingarelli, ma essenzialmente ho fatto di testamia. In questi anni, ho apprezzato molto quello che hannofatto i miei due predecessori. Non nascondo che all’inizio c’èstata qualche discussione fuori le righe, perché questa presi-denza è solo una carica onorifica, d’immagine, ma con irisvolti della medaglia. Nel senso che l’immagine bisognasaperla mantenere. Lei stesso scrisse che ero un presidenteamato e odiato. La verità è che ho voluto sempre intorno ame una squadra forte. Quest’ultima è sicuramente la piùforte nella storia della Quintana. Alla vice presidenza hochiamato Rita Lorenzetti, perché sapevo che avremmo attra-versato tempi difficili e a lei ho chiesto di accettare l’incari-co per il bene della città».In questi anni ha mai espresso una funzione autoritaria inseno all’Ente?«Forse a qualcuno che non mi conosce, posso dare questaimpressione. Nella mia vita, invece, ho sempre usato delsavoir faire nell'agire e nel parlare. Lo faccio anche in azien-da con i miei 150 dipendenti. La mia arma segreta è la forzadi convincere, senza mai obbligare nessuno a fare quello chedico. E’ per questo che le nostre linee di programma, dopo ilconfronto, sono sempre espresse alla unanimità».Cos’è per lei il corteo storico?«E’ una necessità della città di Foligno, perché storicamentei cortei non c’erano».Le dieci contrade non sono una realtà astratta, bensì reale,formate da un popolo fantastico e fantasioso, ma nei 15giorni di festa, ci sono pochissimi spettacoli. Perché?«Oggi organizzare uno spettacolo non è facile, perché occor-rono i permessi degli uffici competenti e strutture a norma,così come prevede la legge. C’è anche un’altra verità: in que-sti dieci anni se non avessimo avuto la necessità di investire,dopo 60 anni di Quintana, tanti soldi per sistemare le taver-ne e acquistare le sedi, sarebbe diverso. Invece, abbiamousato il buon senso del pater familias. Vede, se oggi la nostratradizione storica fosse sospesa, sono sicuro che ci sarebbe la

rivolta cittadina. Anche se qualcuno la contesta per i tambu-ri o altri disagi, tutti la amano e l’attendono. A palazzoCandiotti c’è sempre qualcuno che si presenta per darci unamano, come il vigile urbano Claudio Centonervi che è inpensione e si occupa delle pratiche burocratiche. Insomma,siamo una grande manifestazione, alias una piccola azien-da».Chi è il suo delfino?«Nessuno, perchè la Quintana non è Metelli. La Quintana èla città intera. Metelli, semmai, la rappresenta comePresidente. Nemmeno nella mia azienda c’è il delfino. Sia ioche mio fratello Giuseppe siamo del parere che il futuro lodeve amministrare sempre il migliore. E non è detto che siaun figlio, anche se abbiamo quattro ragazzi stupendi. Lastessa cosa dicasi per l’Ente giostra. Se è come una nave, altimone ci deve essere un capitano capace, un marinaio e nonalpinista».Se lei diventasse Sindaco di Foligno –come qualcuno giàipotizza- cosa farebbe per la Quintana e cosa farebbe per lacittà?Sorride e sceglie l’ironia per edulcorare la risposta: «Glieloracconterò se lo farò». Dicono che lei sia la persona giusta.«Io non sono re Mida che tramutava in oro tutto ciò chetoccava, né ho intenzione di fare il sindaco, anche se mel’hanno proposto in tanti».Se fosse sindaco, però, cosa farebbe per la città? Reiteriamo la domanda, mentre ci fissa ancora con cortesia,ma intuiamo che ormai ha una riserva limitata per il gior-nalista curioso: «Lavorerei per rinsaldare la coesione socia-le!».Ha ragione Domenico Metelli, perché solo con la coesionesociale si può creare un ponte di fiducia, capace di sconfig-gere l'insicurezza che provoca ripiegamenti su se stessi, rab-bia e aggressività.

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OPERAZIONE ZODIACO

LO STRAPPO DELLA BRAMBILLA

DOPING&CAVALLI

Mentre giornali e Tv parlano e sparlano per giornisu cavalli e doping, il ministro al turismo MichelaVittoria Brambilla afferma: «A quanti avevano cri-ticato la mia decisione di non riconoscere alle mani-festazioni popolari che vedono coinvolti animali, trale quali la giostra della Quintana di Foligno, la pos-sibilità di ottenere il prestigioso riconoscimento di"Patrimonio d'Italia per la tradizione", che compor-ta una valorizzazione strategica anche a livello inter-nazionale - continua il ministro - consiglierei di leg-gere anche solo il riassunto delle intercettazioni tele-foniche che hanno portato il Tribunale di Perugia acondannare per doping dieci tra veterinari, fantini egestori di scuderie, impegnati nella Giostra.Premesso che la responsabilità penale è personale, lasentenza e le intercettazioni confermano che questotipo di competizioni siano caratterizzate da un'asso-luta mancanza di rispetto nei confronti degli anima-li "utilizzati", i cui diritti sono sacrificati senza pietà,al solo obiettivo di conquistare il palio».Il sindaco Nando Mismetti, pur sostenendo che «sequalcuno ha sbagliato, deve pagare», chiede di nonmettere «sotto accusa un'intera città».

Nel 2008, la tempesta mediatica sollevata alivello nazionale dal vento dell’operazione«Zodiaco», lascia la Quintana sotto un

ombrello rotto in un diluvio di polemiche che fla-gella oltre sessant’anni di storia.A settembre 2011, la condanna in primo grado ditutti gli imputati coinvolti nell’inchiesta giudizia-ria, è come un tornado che spazza via le speranze edivide la città in giustizialisti e garantisti.

Due tifoserie, due schieramenti, due giudizi diffe-renti, che non hanno mai assopito l’amore per lagrande festa popolare, semmai hanno solo stig-

matizzato la vicenda.D’altronde, dal 1946, la Quintana è gioia,dolore, follia, magia, sudore, adrenalina, liti,generosità, amore e passione. Nessuno puòsottrarsi al suo fascino e, nei giorni che pre-cedono la giostra della Sfida o della

Rivincita, i folignati tornano indietro neltempo, entrano nel cuore della città.Anche il

forestiero vuole conoscere uomini e ambienti rio-nali, cavalieri e cavalli. I cavalli digiostra sono tutti un mito, anchequelli che non hanno mai iscritto ilproprio nome sull’albo d’oro. Nonmi pare che sui cavalli ci siano sto-rie difficili da raccontare, anche senon sono mancati incidenti.Quando è successo, è stata suo-nata la grancassa della demago-gia, ignorando come sia strettoil rapporto fra la contrada e ilsuo cavallo. Da molto tempo,inoltre, grazie al presidentedella Commissione tecnica,Marco Cardinali, la sicurez-za dei cavalli è considerata

un’assoluta priorità e lapista è perfetta.Per questo, il presidenteonorario della

Servizi a cura di GILBERTO SCALABRINI

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LA STORIA GIUDIZIARIA

La bufera giudiziaria inizia nel 2006 quando i Carabinieri del Nasavviano un’inchiesta nazionale su presunte irregolarità di alcuni

veterinari e cavalieri per vincere le competizioni equestri. In Umbria, lachiamano operazione “Zodiaco”, dal nome del cavallo con cui LorisVenturini nel maggio 2005 si piazzò al 2° posto dei Campionati italianiendurance di Castiglion del Lago. E’ un’inchiesta dai grandi numeri, nonsolo per le quasi 700 pagine di intercettazioni telefoniche, ma anche peri sequestri operati e, cinque anni dopo, il 12 novembre 2008 il gip diPerugia accoglie le richieste del sostituto procuratore Sergio Sottani, rin-viando a giudizio il fantino Loris Venturini, 48 anni di Santa Sofia(Forlì-Cesena), il veterinario Umberto Ricci, 46 anni, di Porto SanGiorgio ma residente a Bastia Umbra, Marco e Daniele Cuglini, di 52 e25 anni di Bastia Umbra, Blerim Hoxha, 28enne albanese residente aBastia Umbra, il veterinario Ugo Carrozzo, 37 anni di Bari ma residentea Argenta (Ferrara), il fantino Willer Giacomoni, 37 anni di Faenza, e ifolignati Luca Innocenzi, il 29enne fantino che proprio domenica scor-sa si è aggiudicato il Palio della Rivincita, e i gestori di scuderia MaurizioConti, di 57 anni, il 36enne Alessandro Metelli e Massimo Ballanti di 44anni. La LAV suona subito i suoi tamburi e chiede la sospensione deidue veterinari coinvolti dall’esercizio dell’attività in attesa dei successivigradi di giudizio, le immediate dimissioni del presidente dell’EnteGiostra della Quintana, Domenico Metelli, la chiusura della Giostrastessa e la sospensione dei fantini da qualsiasi competizione equestre.A settembre 2011, subito dopo la Quintana della Rivincita vinta dalrione Cassero con Luca Innocenzi,la sentenza di primo grado che giudi-ca tutti gli imputati colpevoli di aver compiuto “atti fraudolenti sui

continua �

LA STORIA GIUDIZIARIA

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cavalli per raggiungere risultato diversi daquelli conseguenti al corretto e leale svolgi-mento della competizione” somministrandoagli animali “sostanze vietate”. Le condannepiù pesanti riguardano i due veterinari: 1 annoe 3 mesi ciascuno di reclusione e una multa di300 euro. Tutti gli altri, ad eccezione diGiacomoni che aveva patteggiato, riportanopene fra i 6 e i 9 mesi e relative multe da 400 a600 euro. La notizia fa subito il giro della città,mentre gli avvocati dei condannati preannun-ciano subito ricorso in appello. Il comitatocentrale della Quintana, accusando il durocolpo della condanna in primo grado, deferi-sce subito alla commissione giustizia e discipli-na dell'ente i soci coinvolti nell'inchiesta. Amaggio scorso,la commissione, presieduta dal-l’avvocato Luciano Cicioni e composta dagliavvocati Anacleto Aliventi e Marzio TullioCorneli, dichiara di non doversi procedereperché l’azione disciplinare è estinta per pre-scrizione. “L’articolo n. 8 del Regolamento diGiustizia e Disciplina – si legge testualmentenella decisione – sola norma che guida que-st’azione disciplinare, dispone che le infrazionisi prescrivono nel termine di un anno a decor-rere dall’ultimo comportamento posto in esse-re dall’incolpato. Nel caso in esame l’articolon. 8 indica chiaramente non solo il termine,ma anche il momento dal quale esso devecominciare a decorrere e cioè quello coinci-dente con l’ultimo atto compiuto dall’incolpa-to e non con il momento in cui si venga aconoscenza di esso”. «Chiara, dunque, la motivazione che ha con-dotto a questa decisione secondo cui l’azionedisciplinare è estinta per prescrizione. Nonabbiamo potuto addentrarci completamentenel merito della vicenda – commenta l’avvoca-to Cicioni - e abbiamo esaminato solo le inter-cettazioni. Il regolamento è chiarissimo e nonpermette interpretazione».

LA STORIA...

Quintana, AriodantePicuti, si batte per larealizzazione di unmonumento a questoatleta a quattro zampe.E ricorda: «ai cavalli digiostra è garantita ancheuna degna vecchiaia,dopo che escono discena. E’ la dimostrazio-ne che Foligno ama pro-fondamente questo nobile animale».Un tempo, quando fu rispolverato il documento del 1613 sullanobile tenzone, quello redatto da Ettore Tesorieri, la Quintana eracorsa da ronzini. In città ce n’erano molti, perché subito dopo laguerra il cavallo era uno dei mezzi di trasporto più usato. Oggi,Foligno è cambiata, ha un altro organismo, tanti cromosomi sullastrada del DNA della modernità. Qualche Cassandra, però, ha giàscritto il suo epitaffio. C’è chi afferma che il centro storico è in ago-nia, e presto i lavori infiniti della pavimentazione, la crisi globale eil futuro complesso che sorgerà nello spazio dell’ex zuccherificio glidaranno il colpo di grazia. Si sa che il nuovo look cambierà il voltodella città, ma non certo il suo cuore antico, che continuerà semprea pulsare, cercando nel passato le conferme del nostro presente.Non sorprende allora la vivacità del “dibattito” che ha accompagna-to la sentenza di primo grado del giudice Alessandra Grimaccia, cheha condannato tutti gli imputati dell’operazione “Zodiaco” a peneche vanno dai sei mesi a un anno e tre mesi di reclusione. «Alla condanna di primo grado –spiega l’avvocato Duccio Caparvi,difensore di Massimo Ballanti del rione La Mora- abbiamo propo-sto subito appello, perché riteniamo, con la massima serenità, che sitratta di una sentenza assolutamente errata».Può spiegarsi meglio.«Il vizio principale –spiega il penalista- riguarda il fatto che è stataapplicata la normativa prevista per reprimere la frode sportiva, perla quale il mio cliente è stato condannato, e che si può applicare eriferire soltanto alle competizioni sportive organizzate dal Coni,Unire o altri enti sportivi riconosciuti dallo Stato o dalle associazio-ni a essa aderenti. La Giostra della Quintana è assolutamente al difuori da tale contesto, che è stato introdotto dal legislatore per repri-mere il fenomeno delle scommesse clandestine, peraltro oggi digrande attualità per il mondo del calcio. Pertanto, non è ipotizzabi-le in alcun modo che questo illecito possa trovare spazio in unamanifestazione come quella della Quintana, che è una gara fra idieci rioni della città e non è organizzata dal Coni o dall’Unire».Le 700 pagine d’intercettazioni telefoniche, però, hanno graffiatocome gli artigli di una tigre?«Vede, le intercettazioni telefoniche vanno interpretate, non si puòsempre vedere dietro ogni frase un doppio senso che nascondaun’attività illecita. Ci sono vizi palesi, perché sono state utilizzatepure quelle disposte illegittimamente. Io parlo per il mio cliente e inappello anche questo tipo di prova verrà sicuramente meno».Le analisi del sangue effettuate sui campioni prelevati dai cavallidella Giostra della Rivincita 2006, da cui è partita l’inchiesta giudi-

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Rosella Mauro

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ziaria, non hanno trovato traccia di sostanze farma-cologiche e non, atte ad alterare la performance del-l’animale.«Esatto, quel giorno l’Unire-lab, che compie tutte leanalisi per l’Unire, ha effettuato tutti i prelievi e nonha trovato nessun cavallo positivo al doping, tantomeno il Colonnello del rione La Mora, Pisys Love.Pertanto, affermare che si sia verificato un fenome-no di doping in occasione di quella giostra, significaessere fuori dalla realtà provata dai fatti».Il processo d’appello, allora, potrebbe ribaltare lasentenza di prima grado se non rischiare addirittu-ra la prescrizione?«Si, c’è il rischio di una prescrizione. Il problemanon dipende certamente dagli imputati, ma dallaProcura della Repubblica che per i fatti accaduti nel2006 ha citato gli imputati soltanto nel 2011, dopocinque anni. Questi fatti contestati si prescrivonotutti in sette anni e mezzo, quindi è possibile che laprescrizione possa intervenire prima del giudiziod’appello o tra quello d’appello e la cassazione,estinguendo il reato contestato».In questo caso, se intervenisse la prescrizione, reste-rà una piccola macchia sull’onore degli imputati? «Non resterà alcuna macchia per gli imputati, ma il polvero-ne sollevato dalla vicenda non ha certo giovato a questasplendida giostra, dove i cavalli sono amati e rispettati intutte le stalle rionali. Basti pensare che Pisys Love, che ci haregalato tante belle Quintane, trascorre la sua meritata pen-sione nella stalla rionale, dove è accudito amorevolmente.Nessuno ha mai pensato di venderlo o di abbatterlo. In que-sto clima, è davvero incredibile sospettare o pensare chequesto cavallo possa essere stato oggetto di maltrattamentiattraverso la somministrazione di sostanze dopanti. In unastanza vicino la stalla del rione Badia, per esempio, è statasequestrata l’aspirina che prendeva il responsabile della scu-deria, perché influenzato. L’aspirina è un antinfiammatorioe teoricamente può essere ricondotto nell’elenco dellesostanze dopanti. Questo per dire che se non si è sereni eoggettivi, si possono ricondurre agli schemi delle sostanzedopanti anche situazioni che nulla hanno a che vedere con il

doping. Così come pos-sono essere travisate leconversazioni telefoni-che in sede di intercetta-zione».Sulla vicenda, abbiamosentito anche l’avvoca-to Giovanni Picuti,legale di LucaInnocenzi.Qualcuno, leggendo leinter cettazioni,è rima-sto impressionato da

frasi pesanti come macigni. «Luca è estraneo agli addebiti che gli sono stati mossi. Ilcontenuto delle intercettazioni non prova nulla. Il suo caval-lo è stato sempre trovato negativo alle rigide analisi a cui èstato sottoposto, prima e dopo la gara. Serviranno pure aqualcosa questi controlli. L’azione disciplinare si è conclusain suo favore e l’accoglimento dell’appello contro la senten-za del Tribunale porrà la parola fine a questa triste vicenda,che va gestita con giudizio e unità d’intenti da parte di tutti.La nostra manifestazione è sana, a dispetto di chi vuole gio-varsi di questi incidenti di percorso. Le illazioni andrebberorispedite ai mittenti, anche perché il clima che si è creatopotrebbe incidere sui provvedimenti di natura giudiziaria.La stessa sentenza di primo grado sembra più il frutto di unagenerale concitazione mediatica intorno al problemadoping, che la conseguenza di fatti realmente accaduti.Credo che la città tutta farebbe bene a difendere il suo cava-liere più bravo, che sta prendendo il posto, nella Quintanamoderna, dei grandi del passato. Luca è patrimonio dellaQuintana, oltre che del rione Cassero, che lo ha sempresostenuto e creduto, rinnovandogli incondizionata fiducia».Allora, non ci resta che attendere la giostra, anzi i magnificidieci alla prova del nove. E sarà proprio Luca Innocenzi, ilsignore degli anelli, il cavaliere da sfidare. La domanda laporrà alla «cittade tutta» il banditore Claudio Pesaresi conl’interrogativo: «Qual dè Rioni appagherà il desio di tor dimano al Cavalier Pertinace il lauro cinto in ultima tenzone?»Il Palio è un misto di abilità, strategia e fortuna. Mettetequesti ingredienti nel mixer a forma di otto che è il campode li giochi, agitate bene ed ecco servito il vincitore dellaSfida in notturna di sabato 16 giugno 2012.

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Uno storico dell’arte una volta ha detto:“non si può esprimere un giudizio su un uomo se non lo si conosce da molto tempo. Tutto ciò che vienedetto è intuizione, supposizione, citazione e forse un po’ di esperienza... ma non certezza”.

Alfred Hohenegger

Massimo Botti... una vita dedicata all’arte

Studio: Via XX Settembre, 5 - Palazzo Trinci - Foligno (PG) - cell. 347 6122765 - Facebook: Art Gallery Massimo Botti

Dipinto “Bolero”

Interno Galleria D’Arte

Montefalco 2011 Citta di Castello 2011 - “Milo” Manara, Vincenzo Mollica e Francesco Guccini

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La Quintana cambia pelle.Quest’anno gli addetti ai lavorihanno previsto uno stravolgi-

mento di cerimoniale, quasi una provagenerale in vista della rivoluzione epo-cale prevista per il 2013, quattrocente-simo compleanno della nostra amatamanifestazione cittadina. Questo è unpo’ il succo di quanto ci ha spiegatol’Arch. Stefano Trabalza, Presidentedella Commissione Artisticadell’ Ente Giostra. Nel dettaglio, i cambiamenti, frutto diuna minuziosa ricerca storica, riguar-deranno in modo particolare ilCorteggio che non sarà più una merasfilata di figuranti, bensì un vero e pro-prio apparato di Giostra che richiamaalla mente l’atmosfera seicentesca, lad-dove, attorno al torneo cavalleresco,

nacquero complessi apparati cerimo-niali, anche in forma di carosello, conl’introduzione di allegorie, di costumiall’eroica per l’apparato equestre e lavariazione della funzione di alcunifiguranti; si pensi, in particolare, alruolo dei tamburini, cui è stato toltoquello che era la connotazione milita-re, disponendoli in un ruolo più similead una banda musicale, con l’introdu-zione viepiù di chiarine, pifferi ed altristrumenti sonori d’epoca. Tutto ciò a rispecchiare la pomposità elo sfarzo tipici del periodo barocco, oveil potere si manifesta soprattutto attra-verso lo sfoggio di magnificenza,splendore e ricchezza. Il vero cambia-mento, chiarisce l’Arch. Trabalza, ènell’aspetto concettuale che ispira ilcorteo e che impone un mutamento

nelle ritualità che lo avevano caratte-rizzato in questi anni, per renderlo piùaderente alla realtà storica.Ecco allora che, in quest’ottica, l’arruo-lamento dei cavalieri e la lettura delbando avvengono quale ultimo atto delcorteggio dove le rappresentanze rio-nali vanno a raccogliere il bando disfida nella pubblica piazza.Nell’aspetto più prettamente pratico, ilcorteo verrà “rovesciato” nel suo ordi-ne di sfilata; ad aprirlo sarà, allora, il

Il nuovo cerimoniale:tanti effetti speciali

di EMANUELE GUERRINI

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rione ultimo classificato nella Giostraprecedente, fino ad arrivare al primoclassificato, per chiudere, infine, con ilComitato Centrale. Il percorso individuato si svilupperàper le seguenti vie: Via Gramsci, PiazzaSan Domenico, Via Mazzini, CorsoCavour, Via Piermarini, Via UmbertoI°, Largo Carducci, Piazza Faloci,Corso Nuovo, Piazza San Giacomo, ViaXX Settembre, Piazza della Repubblica. In Piazza della Repubblica non si fer-merà l’intero corteo ma solo alcunipersonaggi per rione: quindici nobili,due dame, i priori e gli alfieri, per poiassistere all’entrata di carri allegorici edi araldi, impersonati da attori profes-sionisti, che insceneranno la disputafra Amore e Potere, ispirati dallo"Stimolo Generoso di Virtute" diEttore Tesorieri (1613).“fra varie piacevoli questioni proposte-ci l’altro hieri in uno accorto, non mengradito, ragionamento havuto con imolto Illustri Signori Priori di questabella et nobilissima città di Foligno, fua noi dalle Signorie loro dimandatoqual cosa, in questo mondo, sia dimaggior contento a cavalier d’honore. Al che rispondendosi diversamente,altri dicendo essere la conservationedella gratia del suo Principe et altri ilcontinuato favore di bellissima et gen-tilissima Dama, fu cagione che, fra noi,nacque uno ostinato et strano litigio.

Onde mossi i suddetti Signori con raroaccorgimento commandarono che, pervia delle arme, si terminasse. Et, con la vittoria, non solo si dovessel’oscuro dubbio chiarire ma, riuniti glianimi in un voler concorde, accrescerele communi allegrezze delCarnevale”…questa è l’opera alla basedella riproposizione della Quintanache pone l'antico quesito intorno alquale ruota la sfida cavalleresca: l'amo-re della Dama o il favore del Principe?Infine, faranno il loro ingresso i

Cavalieri di Giostra per procedereall’arruolamento, al lancio delle sfide,ricevere la benedizione e assistereall’estrazione dell’ordine di partenza digara, per poi chiudere con la lettura delbando di sfida. Queste avvincenti novità, oltre a ren-dere il corteggio più rispondente allarealtà storica, renderanno certamentepiù coinvolgente la partecipazione delpopolo quintanaro e della “cittadetutta”.

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Sembra che il Dio Marte quest’anno abbia apparecchia-to per quattro il tavolo della vittoria. Al grande ban-chetto della Sfida del 16 giugno i posti riservati, quelli

più vicino al Palio, sembrano essere davvero pochi. Anchese, non ci stanchiamo mai di ricordarlo, i pronostici dellaGiostra sono difficilissimi ed è quanto mai rischioso tentaredi abbozzarne qualcuno. E’ bene infatti tenere sempre amente che tutti hanno un decimo di possibilità di vincere equindi le smentite e le figuracce sono sempre in agguato. Edè proprio osservando questa regola che ci divertiamo adanalizzare quanto visto in prova al Campo de li Giochi. Lesere di maggio ci hanno già regalato tante emozioni, ma cihanno anche indicato, cronometro alla mano, che quattrobinomi sono andati più forte degli altri. E allora chi siede altavolo dei quattro? Sicuramente il Fedele, l’Animoso, ilPertinace ed il Moro. Andiamo con ordine. Daniele Scarponi, plurivittoriosocavaliere del Croce Bianca, ha mostrato a tutti la qualitàdella scuderia girando sotto ai 55 secondi sia con Agresti

che con Big More, ma molto probabilmente il cavallo diGiostra dovrebbe essere il primo.

Caccia ai campioniSCARPONI E GUBBINI

di MAURO SILVESTRI

Il fedele del Croce Bianca, Daniele Scarponi

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Anche Massimo Gubbini del Giotti, è sceso a 54 secondi conDetto Foglietto e Baccani e in questo caso la scelta dovrebbecadere sul secondo con cui ha già vinto due volte.

E poi ecco Luca Innocenzi, il campione in carica delCassero. Per lui buone notizie da Astral Mago che ha ferma-to i cronometri di pochissimo sopra i 55 secondi e da Tortadi Mele, vittoriosa nella Rivincita del 2011, sicuramente lacavalla scelta per giostrare.

Al tavolo dei quattro c’è posto anche per Lorenzo Paci delPugilli. Per lui due opzioni sicuramente competitive:Avantika e Miss Tobug, entrambe hanno girato di pocosopra al 55 con Avantika in leggero vantaggio sulla collega.Poco distanti e pronti a chieder spazio per sedersi al tavolodella vittoria un altro quartetto di cavalieri che potrebberoscompaginare i piani dei più veloci. Chiamateli outsiders,oppure sorprese, i quattro cavalieri in questione sonol'Ardito, il Gagliardo, l'Audace ed il Furente. Partiamo daPierluigi Chicchini del Rione Badia che nelle sessioni di

prova ha mostrato un ottimo feeling con i due cavalli dellascuderia: Nitro Horse e Guiglia. Pierluigi è giovane, hadebuttato nella Rivincita dello scorso anno, ma si è presen-tato con prestazioni autorevoli che hanno riportato l'entu-siasmo in via Garibaldi. Anche il narnese Diego Cipiccia delRione Ammanniti non scherza e può contare sulla velocità esull'affidabilità di Tirisondola e, soprattutto, su una scuderiacon altri 4 cavalli.

L’Animoso del GiottiMassimo Gubbini

Il Pertinace del Cassero,Luca Innocenzi

Il Moro del Pugilli,Lorenzo Paci

L’Ardito del Badia,Pierluigi Chicchini

Gagliardo dell’AmmannitiDiego Cipiccia

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Poi c'è l'altro Chicchini, quello del Rione Spada. Gianlucadovrebbe affidarsi a Paradise Hours e la Giostra raccontache il nuovo Cavaliere Nero diventa davvero temibile quan-do cambia casacca. Il quartetto si chiude con MatteoMartelli del Rione Contrastanga. Matteo è arrivato con

tanto entusiasmo in via Piermarini dove ha trovato una scu-deria nuova e giovane e, soprattutto, dove ha trovato PaoloMargasini, il plurivittorioso della Quintana moderna, pron-to a mettere in campo tutta la sua esperienza. Ed ora veniamo al Morlupo dove il Baldo è ancora LucioAntici. Il veloce cavaliere di San Gemini ha usato le proveper lavorare in vista della gara senza scoprire totalmente lecarte. Molto probabilmente il Baldo si affiderà a King Prize.Infine la Giostra dà il benvenuto al giovane Generoso delRione La Mora, Andrea Leonardi che debuttanell'Olimpiade delle Giostre. Le sue prestazioni in provasono state di approccio alla gara, ma provando i cavalli dellascuderia del Gelso ha dimostrato di saperci fare. Non sap-piamo con quale cavallo deciderà di correre tra Sissy Mix,Mary Mary e Bahamian Bounty, ma sicuramente lo vedre-mo deciso a ripagare la fiducia del suo Rione con un ottimodebutto. A questo punto, tra tavolo della vittoria, posti riservati, invi-tati che scalpitano ed analisi poco tecniche, ma sicuramente

molto appassionate gli ingredienti ci sono tutti e possiamodirvi che a vincere la Giostra sarà... lo splendido spettacolodella Sfida nella notte del 16 giugno.

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Ammanniti - Diego Cipiccia Julian Force(1.02.31) (1.04.85) (59.93)

Badia - Pierluigi ChicchiniNitro Horse (55.79)-(55.74)Guiglia (58.04) (55.70)

Cassero - Luca InnocenziTorta di Mele (56.19)-(55.83)Astral Mago (55.59)-(55.07)

Contrastanga - Matteo MartelliPoncha City (56.34) (57.87)Bionda Vera (58.02)-(56.00)

Croce Bianca - Daniele ScarponiBig More (54.82)-(55.22)Yalong (58.21)-(56.98)

Giotti - Massimo GubbiniBaccani (54.91)Detto Foglietto (59.30)La Mora - Andrea LeonardiBahamian Bounty (57.39)(1.22.89)Mary Mary (57.19)

Morlupo - Lucio AnticiKing Prize (56.84)Eneri (1.03.45)Century Force (1.10.72) (1.08.17)

Pugilli - Lorenzo PaciMiss Tobug (55.73) (55.93)Avantika (56.96) (55.67)

Spada - Gianluca ChicchiniParadise Hours (55.92)Negretti (59.22)-(58.72)All River (1.02.78)

BINOMI: I TEMPI DELLE PROVE LIBERE(le prove ufficiali domenica 3 giugno alle ore 21)

L’Audace dello SpadaGianluca Chicchini

Il Furente del Contrastanga,Matteo Martelli

Il Baldo del Morlupo,Lucio Antici

Il Generoso de La MoraAndrea Leonardi

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Ore 21 e 30, Rione Contra -stanga, la mia prima intervi-sta. Incuriosita dalla notizia

ricevuta coinvolgo il mio immancabilecompagno Leonardo munito di foto-camera: stiamo per incontrare AldaMarchi e Tamara Ceccucci, mi mostre-ranno la loro preziosa creazione!Andiamo con ordine. La Taverna delleSette Selle è in pieno clima pre-Giostra: tutti si danno un gran da fareper gli ultimi preparativi in vista del-l'imminente apertura. Siamo accom-pagnati ai primi piani dello storicoPalazzo Deli, dove iniziamo la nostrapiacevole chiacchierata.Buonasera Signore! Raccontatemi divoi, che ruolo avete all'interno delRione?Attacca Tamara: “Mi chiamo TamaraCeccucci e dallo scorso anno, in occa-sione del Gareggiare dei Convivi diGiugno, mi sono occupata delle deco-razioni per la tavola della Giuria.L'esperienza è stata positiva e, avendoun diploma di stilista e disegnatrice,sono rimasta ad occuparmi della

Sartoria”.Prende la parola Alda “Io sono AldaMarchi, da più di venti anni faccioparte del Rione occupandomi dellaSartoria e della manutenzione costu-mi. Sono arrivata al Contrastanga peraccompagnare mio figlio, aveva più omeno otto anni: poi, però, sono rima-sta! Sono Responsabile del Corteo,come autodidatta piena di passione evoglia di creare”.Qual è la novità per la quale sono quiquesta sera?“Una mattina di un paio di mesi fa,riordinando la sala per la consuetamanutenzione costumi, abbiamo ritro-vato della stoffa, una pezza damascataed una nera, e ci siamo dette di prova-re a realizzare un vestito. L'idea inizia-le era di creare un abito per una delleManifestazioni Collaterali, come ilGareggiare dei Convivi”.Occupandosi principalmente dimanutenzione dei costumi, dato che ilRione si appoggia all'importanteSartoria Gelsi di Gualdo Tadino (è suala creazione del costume del Priore

dello scorso anno), decidono di man-tenere il massimo riserbo circa la loroiniziativa. “In realtà” prosegue Alda“avevo in mente già da diverso tempodi realizzare un abito proprio conquelle pezze di stoffa, ma, non trovan-dole, avevo accantonato l'idea”.Con davanti a noi lo splendido abitorealizzato, l'intervista continua.Vi siete ispirate a qualcosa in partico-lare?“No, nessun riferimento artistico inparticolare.” “Tutti i vestiti che abbia-mo sono riproduzioni di affreschi equadri del '600 perchè la fonte a cui siattinge è sempre e solo quella. Grazieall'esperienza abbiamo potuto darelibero sfogo alla nostra fantasia”.Per quale figura è stato creato questocostume?“Quando il nostro Priore, FrancecoFelicioni, ha visto l'abito, portato a sor-presa nel Rione dopo solo due mesi dilavoro segreto, è rimasto a bocca aper-ta! Ha deciso di farlo sfilare nelCorteo”.“Inserendo questo nuovo abito daNobile-Borghese e avendo creato dellemacchie di colore all'interno del cor-teo, con gruppo Dama e gruppoNobiliare al seguito, l'abito andava col-locato in un preciso modo, per cui lascelta del figurante che lo indosserà ècaduta proprio sul marito di Tamara!”Ci congediamo dalle due gentilissimesignore e mentre attendiamo di assiste-re al Corteo Storico per poter ammira-re questo “numero zero”,come lo chia-mano loro, vi diamo un piccolo assag-gio pubblicando qualche foto scattatanella Sala Consigliare.

L’amore dei rionali,la gioia dell’economo

di SILVIA NAPPINI

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Domenica 27 maggioCena Grande

Ore 22.00 - Piazza della RepubblicaDal 1 al 15 giugnoApertura delle Taverne

Sabato 2 giugnoScuola Napoletana dei “Madonnari”

dalle ore 17.00 alle 24.00Corso Cavour

Piazza della RepubblicaDomenica 3 giugno

Prove UfficialiOre 21.00 “Campo de li Giochi“

Lunedì 4 giugno Palio di San Rocco

Ore 22.00 Piazza San DomenicoGiovedì 7 giugno

Notte di Stelle, Mistero e Magia

Ore 22.00 Vie del centro storico8, 9, 10, 13, 14 giugno

Talk Show - Ore 22.30 Largo CarducciVenerdì 8 giugno

Partita QuintanaNazionale Calcio VIP-TV

Ore 18.30 Stadio Enzo BlasoneSabato 9 giugno

Le stagioni dell’amoreCompagnia Atmo

Piccolo Nuovo teatroOre 22.00 Piazza della Repubblica

Domenica 10 giugnoPony…amo la Quintana a cavallo

serata dedicata ai bambini Ore 21.00 Piazza della Repubblica

Mercoledì 13 giugnoPan - Parata Bucolica

Zorba Officine Creative Ore 22.00 Vie del centro storico

Giovedì 14 giugnoSpettacolo di Falconeria

Ore 22.00 Piazza della RepubblicaVenerdì 15 giugno

Corteo delle rappresentanze rionaliore 21.00 Vie del centro storico

Lettura del Bando e Benedizione dei Cavalieri

ore 23.00 Piazza della Repubblica Sabato 16 giugno

Annullo speciale Poste ItalianeOre 11.00 – 17.00 - Via Garibaldi

Giostra della Quintana “La Sfida”Ore 21.00 Campo de li Giochi

“Marcello Formica e Paolo Giusti”

E’ una visione romantica e di grandepoesia quella che Ubaldo Bartolini harappresentato nel Palio della Giostradella Sfida del 16 giugno 2012.L’artista marchigiano, nato aMontappone nel 1944, è uno dei fon-datori della corrente battezzata iper-manierismo da Italo Tomassoni. Ed èstato proprio l’avvocato Tomassoni,

noto critico folignate e membro della speciale commissionedell’Ente, a scegliere Bartolini per il Palio di giugno. UbaldoBartolini lavora in ambito concettuale con l'impiego di pit-tura, fotografia e materiali vari negli anni 60 e 70. Realizza i Pennelli dipinti dal 1971 e dal 1979 riprende la pit-tura su tela con motivi figurativi ripresi dal Manierismo delSei-Settecento. Fa parte del gruppo della Pittura colta di ItaloMussa e degli Anacronisti di Maurizio Calvesi. Espone inrassegne internazionali come la VIII Biennale di Parigi nel1973, Contemporanea di Villa Borghese a Roma nel 1974,nella sezione Arte come storia dell'arte o come rivisitazionestoricistica nel contesto di Linee della ricerca artistica inItalia 1960-80 al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 1981,alla Biennale di Venezia del 1982 nella sezione Aperto, Iltempo dell'immagine a Palazzo Trinci di Foligno nel 1983,mostra curata da Calvesi e Tomassoni che introduce il termi-ne ipermanierismo. “Bartolini è uno dei grandi protagonistidell’ipermanierismo che interpreta in modo geniale e poeti-co – afferma Italo Tomassoni spiegando la scelta dell’artista– nelle sue opere emerge l’origine marchigiana e la sua idealeopardiana della natura. Il Palio di giugno – aggiunge – èpermeato di grande poesia e offre una visione romantica.Con Bartolini – conclude Tomassoni – la Quintana ha avutoin questi anni tutti i più grandi artisti figurativi contempo-ranei”.

IL PROGRAMMA DELLA QUINTANA

IL PALIO DELLA SFIDA

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Il pasticcio o pastello può essere sia un servito di creden-za che di cucina ma per uniformità di giudizio si pre-scrive di realizzare un servito di cucina (I piatto o II

piatto). Il pasticcio può essere realizzato con cassa o senzacassa. I pasticci sono un piatto ereditato dalla tradizionemediovale che nella cucina tardo-rinascimentale si sonomolto sviluppati e raffinati. Mentre nel Medioevo il pastic-cio era un travestimento creato per eccitare la curiosità deiconvitati a cui piaceva scoprire al suo interno animali vivi, ilpasticcio del Tardo-Rinascimento è una prelibatezza dalripieno e dalle paste molto elaborate.

I pasticcio pastelli.....Nel presente anchora che è il quinto, insieme con gl'altri(libri ) , vi vengo à mostrare l'ordine che è necessario tenerein fare diverse sorte di pasticci........

Libro V delle paste da " Opera " di Bartolomeo Scappi.

Il Programma del Gareggiare dei Convivi di Giugno

Lunedì 4 giugno - Rione Giotti

Martedì 5 giugno - Rione Morlupo

Mercoledì 6 giugno - Rione Badia

Lunedì 11 giugno - Rione La Mora

Martedì 12 giugno - Rione Contrastanga

Una coreografia del rione Pugilli durante la finale del Gareggiare dei Convivi

La premiazione dei vincitori 2011

Il giudice della finale Giordano Conti presidente di “Casa Artusi”

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Attraversando la storia dellaGiostra della Quintana modernasi sono verificati molti muta-

menti che vanno dal regolamento dellagara, ai costumi,al corteo, alle intelligen-ti manifestazioni abbinate; tutti aspettirivolti al miglioramento e alla divulga-zione fuori “ le mura “ della nostramanifestazione. Per ultimo è sorta anche la figura delmedico, resasi obbligatoria per la sicu-rezza dello svolgimento della tenzone edelle sedute delle prove libere ed ufficia-li. Dopo molti anni trascorsi fuoriFoligno, iniziai come medico a collabo-rare stando a margine però della mani-festazione, fino a quando i componentidella commissione tecnica, notando lamia preparazione anamnestica riguardoai cavalieri ed ai cavalli storici dellaQuintana, mi hanno accolto nel gruppo,mantenendo comunque la figura delmedico. In questa veste le sensazioni abordo dell’otto di gara sono svariate:dalla responsabilità puramente clinica,alla apprensione per i cavalieri ad ognitornata, allo sguardo furtivo sugli spalti,al seguire gli addetti alla sistemazionedella pista e non vi nascondo il timorecurva dopo curva per l’incolumità deldestriero. Questo senso “ d’ansia “ scom-pare al termine di ogni prova e dellasfida di Giugno e della rivincita diSettembre. E’ vero, certe figure naviganodietro le quinte, ma vi assicuro che l’im-pegno morale e materiale non solo delmedico è profondo.Infine, non immagina nessuno, quantasoddisfazione ho provato per l’avventodell’anello da cinque nell’ultima torna-ta, per le sporadiche cadute dei cavaliericon leggere conseguenze,per i rarissimimalori sulle tribune e presso i popolani,ma quando capita di perdere un cavallo,il malumore serpeggia tra di noi pergiorni ed il dispiacere per sempre.

Campo de li Giochiun medico in prima linea

di MAURO BARTOCCI

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I dieci RioniServizi di SILVIA NAPPINI

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Marco Guidoni, al suo secondo anno nellevesti di Priore, ha 30 anni ed è il più giova-

ne Priore della Quintana. Già presente nel cer-chio del Consiglio rionale come Responsabile diTaverna, fin da bambino è presente nelle fila delcorteo storico per il rione. Il balzo è stato lungo,poiché la novità di quest'anno per il giovanePriore è il prestigioso abito creato dal noto stili-sta romano Claudio Cordaro (costumista pernumerosi progetti televisivi e cinematograficiquali “Elisa di Rivombrosa”. Una moglie bellissi-ma”, “Io & Marilyn” e “Il grande sogno” per citar-ne alcuni). La Prima Dama del corteo sarà la bel-lissima Giulia Leonardi, già accanto al Priore aSettembre 2011. Per quanto riguarda La Locandadella Rosa anche quest'anno si potrà godere dellospazio all'aperto allestito nella suggestiva Cortedi Palazzo Candiotti. Qui, come all'interno dellaTaverna, si potranno degustare le prelibatezzedello Chef Stefano Marconi. Quest'anno, oltre aipiatti tipici della cucina tradizionale, come lacoratella, le lumache e la carne alla brace, pernon parlare della sua famosa pasta fatta in casa,avremo modo di assaggiare piatti dal gusto piùricercato, come i ravioli con i fichi.

LA LOCANDA DELLA ROSA - Via Gramsci - Per prenotazioni 339.722994 – 349.8224123

RioneAMMANNITI

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Si dice soddisfatto e fiducioso Raoul Baldaccini,al suo quarto mandato da Priore, con la passio-

ne per la Quintana che gli scorre nel sangue daquaranta anni. E' soddisfatto del lavoro svoltodalla Scuderia e dall'Ardito Pierluigi Chicchini, ilgiovane cavaliere che ha esordito nella giostradella Rivincita di Settembre scorso. E' fiduciosoper i buonissimi risultati ottenuti dai tre cavalli adisposizione. E' con fervore che annuncia l'ingres-so di tre giovani popolani nel Consiglio Rionale:Andrea, Simone e Serena portano con loro unaventata di allegria ed entusiasmo, elementi prezio-si per il clima rionale. Vedremo sfilare, accanto alPriore, Elena Patassa, bella ed elegante PrimaDama e potremo anche ammirare i nuovi costu-mi di cui quest'anno il Corteo Storico darà sfog-gio. Quintanaro d.o.c. è pure lo Chef rionaleEmanuele Ascani che con le “lumache del conta-dino”delizierà i nostri palati! La novità più attesaper il rione è l'inaugurazione della caratteristicaTavernetta, a cui si potrà accedere direttamentedall'ingresso di Via San Salvatore Piccolo: i popo-lani gestiranno questo locale in cui si potrannomangiare piadine e sfiziosità accompagnate dadelle ottime bevande. Nel ringraziare tutti iragazzi e tutti i soci del Rione Badia, il Priore invi-ta tutta la città a partecipare appassionatamente aquesto importantissimo evento della città diFoligno, a stringersi intorno alla manifestazionesostenendola, sempre!

TAVERNA HOSTERIA DEL CENTURIONEVia San Salvatore Piccolo (Piazza Garibaldi)

Per prenotazioni: 349.3200237 – 328. 2511015

RioneBADIA

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E' densa di appuntamenti la vita quintanara peril Priore Giorgio Recchioni ed i suoi rionali. Si

comincia con la Cena Propiziatoria per prosegui-re con il Palio di San Rocco e con la Serata di Galain onore della Prima Dama Elisa Proietti. IlPriore, riferendosi al Palio di San Rocco, ci tiene aringraziare tutti i colleghi Priori per la continuaed entusiasta adesione all'evento, segno dell'ami-cizia che li unisce.Durante la Notte Casserina,invece, ci sarà la benedizione impartita alPertinace Luca Innocenzi ed al cavallo Torta diMele, il binomio vincente della Giostra dellaRivincita dello scorso settembre. Proseguendocon gli appuntamenti verrà presentata la pubbli-cazione “Il Pertinace”, diretta dal ConsigliereRionale Moreno Chiacchiera e giunta alla sua 14°edizione. Considerato il successo ottenuto loscorso anno, viene riproposto il Convivio delCorteo, cena che si svolge parallelamente alla sfi-lata. A proposito di sfilata, il rione ha puntatomolto sulla scelta dei personaggi che indosseran-no gli abiti, attenendosi scrupolosamente alledirettive impartite dall'Ente Giostra. Una novitàdi quest'anno relativa agli abiti è il costume realiz-zato dalla Sartoria Menghini per la Dama MarinaBonamici, donatole da suo marito. Resta, invece,una sorpresa tutta da scoprire e da gustare quellache ci proporrà lo Chef Oriano Broccatelli con lostaff della cucina.

TAVERNA DEL LEON D'OROVia Cortella (p.zza S. Domenico)

Per Prenotazioni: 349.6940589 – 349.8607942

RioneCASSERO

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Il giovane Priore Francesco Felicioni annunciauna Quintana ricca di novità per il Rione.

Prima fra tutte l'arrivo del Furente MatteoMartelli, classe 1983, ma già esperto cavaliere diGiostra. La scelta del cavallo avverrà su un tota-le di quattro bellissimi esemplari, prime fratutte le due cavalle Poncha City e Bionda Vera.Con il Priore nel Corteo vedremo sfilare laPrima Dama Francesca Leboroni. Vedremocoinvolta nell'intervista pubblicata in questepagine la responsabile del Corteo Alda Marchi,che insieme alla new entry Tamara Ceccucci, harealizzato un abito di tutto rispetto per il pro-prio Rione. All'interno di Palazzo Denti si trovala Taverna delle Sette Selle dove lo Chef FabrizioBrinci soddisferà i palati dei commensali conappetitose pietanze, tra cui gli Gnocchi allaContrastanga e tra i secondi lo Stinco di Maialeed il Maialino in Porchetta. L'Osteria dellaCorte dei Miracoli, ricavata da un vecchio lava-toio del Palazzo ed inaugurata nel 1992, offreuna speciale atmosfera. Qui si possono incon-trare gli storici popolani, ci si può fermare a faredue piacevoli chiacchiere degustando stuzzi-cherie accompagnate da un ottimo vino rosso.

TAVERNA DELLE SETTE SELLEVia Piermarini

Per Prenotazioni: 339.5499779

RioneCONTRASTANGA

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Il Priore Andrea Ponti (fresco sposo) pone subi-to un riferimento al pensionamento dell'indi-

scussa regina della Giostra della Quintana degliultimi anni, Scala Minore, detentrice del record dipista, per annunciare che la scelta del nuovodestriero, cavalcato dal Fedele Daniele Scarponi,avverrà tra una schiera di ben tre cavalli. Il Corteosi arricchisce di nuovi personaggi e la PrimaDama a sfilare al fianco del Priore Ponti sarà labellissima Annamaria Sette con un costume rea-lizzato dal costumista di successo Daniele Gelsi diGualdo Tadino. La novità, ormai costante nelrione, è certamente quella del menù che si rinno-va ogni anno con una fedele base di riferimento apiatti storici; ricordiamo l' apprezzato tortino dipatate che accompagna il gustosissimo stinco dimaiale in agro-dolce e le succulente lumache.Una vera goduria per il palato! Anche per que-st'anno, fino a tarda notte, resteranno aperte leporte de La Tavernetta del Brigante dove ci acco-glieranno i mitici Alessandra e Flavio che con illoro frizzante e coinvolgente entusiasmo ci verse-ranno dell'ottima sangria o ci riempiranno i boc-cali di birra a cui accompagnare una gustosa pia-dina.

TAVERNA DEL FEDELEVia Butaroni

Per Prenotazioni: 349.2887831 – 338.4135237

RioneCROCE BIANCA

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Il Priore Leonardo Dolci, reduce dalla vittoriadella Giostra della Sfida di Giugno dello scorso

anno riportata dall'Animoso Massimo Gubbini insella a Baccani, è al secondo anno del primo man-dato, ma è presente da oltre trenta anni nel Rione.Novità generale per il Corteo è l'ordine con cuisfileranno i protagonisti: per primo il Rione ulti-mo classificato nella Giostra di settembre e cosìvia fino a chiudere con l'Ente Giostra. Per quantoriguarda l'ordine di sfilata il Rione si atterrà scru-polosamente alle nuove direttive impartitedall'Ente Giostra, come conferma la Responsabiledella Commissione Artistica Azzurra Rossetti: ipersonaggi principali, il Cavaliere, il Priore e laPrima Dama Matilde Doni, elegantissima nel-l'abito bianco, sfileranno chiudendo il CorteoRionale. Al Giotti quest'anno spetta il compito diaprire il Gareggiare dei Convivi: fervono i prepa-rativi, con l'aiuto dei Rionali, come il Vice PrioreLidia Doni e i Consiglieri Aggiunti AugustoArcangeli e Bruno Baldini. Si occupano anchequest'anno degli allestimenti, le bravissimeClaudia Angelini e Cecilia Cairoli. Attivo da diver-si anni nella cucina della Taverna del Prete diRostoviglio lo Chef Francesco Sarti quest'anno cipropone, oltre alle squisite Lumache, due nuovipiatti estremamente “golosi”: come primo, uninebriante Strangozzo al Tartufo e come secondo,una prelibata Tagliata di Chianina. Sarà possibile,anche per quest'anno, banchettare all'esternodella Taverna, in una festosa Piazza FalociPulignani debitamente preparata per l'occasione.

TAVERNA DEL PRETE DI ROSTOVIGLIOPiazza Faloci Pulignani

Per Prenotazioni 340.5977340 – 348.2618966

RioneGIOTTI

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Il secondo anno da Priore per Massimo Ballantiè un anno ricco di novità. Certo, ne avrà visti di

cambiamenti all'interno del rione, dato che è dal1996 che ne fa parte. Le novità di quest'anno par-tono senza dubbio dal Generoso Andrea Leonardi,al suo debutto a soli 24 anni, ma già forte delle sueesperienze nelle competizioni di Ascoli e Narni.Anche per i costumi avremo modo di apprezzareil sapiente lavoro portato a termine dalla SartoriaRionale che ha realizzato i nuovi abiti per iTamburini. Mentre è il noto costumista DanieleGelsi ad aver creato l'abito della Prima DamaEleonora Donati, che lo indosserà con la sua raffi-natezza ed eleganza.Viene confermata la squadradella cucina dove, da cinque anni ad oggi, capaci-tà, intuizione e massima dedizione permettonoallo staff di introdurre nuovi piatti per i palati piùselettivi. Infatti, da quest'anno, sono stati inseritinel già ricco menù de Le Cantine del Gelso,l'Antipastone vegetariano ed il primo piattoRavioloni Ciuccaioli, ravioli ripieni di ricottaaccompagnati da una delicata salsa di zucca gialla.E' in continuo fermento la taverna, tanto cheanche quest'anno vedremo rinnovata L' Osteriadella Cuccagna, in cui il Mastro Nazzareno affian-cato dall'oste Stefano Falasca, ci delizierà con lespecialità eno-gastronomiche tipiche umbre. Sioccuperà invece del prossimo Gareggiare deiConvivi il più che noto Chef Marco Bistarelli, pre-sente anche nell'edizione dello scorso anno.

TAVERNA LE CANTINE DEL GELSOVia Colomba Antonietti

Per Prenotazioni: 328.8145270

RioneLA MORA

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Sempre attivissimo all'interno del Rione ilPriore Marco Bosano, molto apprezzato dai

suoi rionali soprattutto perchè con il suo mododi fare riesce ad esaltare le qualità di ognuno diloro. Quest'anno lo vedremo sfilare con la PrimaDama Roberta Polli, che avrà il pregio di indos-sare il raffinato costume creato, per la nuova edi-zione, dalla Sartoria Menghini di Foligno. Nuovaorganizzazione, rispetto agli anni precedenti, delservizio ai tavoli. Questo permetterà un lavoropiù snello e veloce con minore attesa da parte deicommensali giunti alla Tana del Lupo Nero perassaporare le specialità preparate dagli ChefAlberto Alessi ed Alessandro Zuccarelli. Presenzecostanti del Rione, hanno viziato i nostri palaticon il Tortino di Ceci, il Crostone con Pancetta ePecorino che fanno da antipasto a dei gustosiMaltagliati al Cinghiale. Quest'anno presentanodue piatti inediti: gli Strozzapreti al Serpullo inSugo di Lumaca ed il Petto di Vitello Porchettato.Dettaglio assolutamente da non sottovalutareriguarda i popolani addetti alla preparazionedelle carni alla brace di ottima qualità: si dannosempre un gran da fare per la passione che li legaal Rione.

TAVERNA LA TANA DEL LUPO NEROVia Del Campanile

Per Prenotazioni: 338.6779443 – 347.5317886

RioneMORLUPO

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Tutta la città potrà ammirare le nuove ban-diere rionali che inonderanno il Ponte di

Viale Firenze e le vie del Rione coi colori nerobianchi dell'Aquila Nera. Un rinnovarsi confer-mato anche dal nuovo parco cavalli. Infatti,dopo il commovente pensionamento di GoBetty Go, al quale tutti abbiamo potuto assiste-re nell'ultima Giostra della Quintana, è ilmomento di Anantika, femmina di 5 anni, alsuo debutto.Il Priore Stefano Mattioli sfilerà al fianco dellabellissima Federica D'Alessio, in un corteo rio-nale che vede rinnovati, grazie ad un sapientelavoro di restyling, i costumi.Il consolidato Chef Daniele Bianchini, che conla collaborazione dei rionali ha contribuito allavittoria del gareggiare dei Convivi, è un vetera-no del Rione. Da diversi anni delizia i nostripalati con le sue specialità culinarie: oltre aideliziosi Gnocchi alla Puellara e alla famosa eappetitosa Bistecca alla Porcona, senza dubbio ipiatti forti del Rione, Bianchini affiancherànuove prelibatezze come ogni anno.

TAVERNA DELL'AQUILA NERAVia Mentana

Per Prenotazioni 338.1039676 – 393.4288404

RionePUGILLI

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Alessio Castellano, al suo secondo anno dimandato come Priore, può contare sul valido

aiuto di un Consiglio Rionale tra i più giovani ditutta la Quintana. Come conferma il Vice PrioreMarco Bizzarri, si è dato vita ad un progetto alunga scadenza con l'ingresso dei giovani rionaliall'interno del Consiglio. E' stato ricostruito l'as-setto della Scuderia rionale: la novità di questaGiostra 2012 è l'arrivo del folignate GianlucaChicchini, l'Audace che correrà su Paradise Hour.Recentemente rinnovati i costumi del CorteoStorico, in cui vedremo sfilare il Priore Castellanoaccanto alla Prima Dama Roberta Sabatino, pre-senza rionale dalla raffinata bellezza. Alla Tavernade Le Conce lo Chef affiancherà ai piatti consuetidel giugno quintanaro gli inediti Strangozzi conBarbatta, gli Gnocchi all'Agnello e Zafferano e undelicato Risotto ai Gamberi di Fiume e Verdure.Per i secondi piatti, oltre a quelli già presenti nelmenù, come la Padellaccia d'Agnello, si aggiunge-ranno i succulenti Bocconcini di Chianina.Appuntamento fisso ormai per i Rionali e tutti icittadini di Foligno è la “Formella's Cup”,che sisvolge nel mese di Settembre, in cui simpatiche earrangiate barchette si sfidano scivolando sulleacque del fiume. Presenti all'edizione dello scorsoanno, come spettatori, il Presidente dell'EnteGiostra Domenico Metelli e il Vice PresidenteMaria Rita Lorenzetti.

TAVERNA DE LE CONCEVia Delle Conce

Per Prenotazioni 347.5047762 - 333.7365603

RioneSPADA

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Quest’anno com’è spesso miaconsuetudine, nella speranzadi riuscire a trasfondere qual-

che teorica nozione equestre fra gliappassionati della Giostra e dei cavalli,vorrei riproporre ai lettori uno studiodi ippotecnia, ovvero di quel comples-so di norme che concernono l’alleva-mento e l’addestramento dei cavalli;per far questo ho sfruttato, come già inpassato, le opere di Senofonte (ca.430/425-355/354 a.C.) dalle quali hotratto tutte le citazioni che si trovanoin corpo di testo, con particolare riferi-mento a L’Arte di Cavalcare oSull’Equitazione e all’Ipparchio, non-ché i lavori di numerosi altri scrittorigreci e latini citati in seguito. Chiunque si appresti a praticare l’equi-tazione sa che andare a cavallo necessi-ta, innanzitutto, di un paziente lavoroin maneggio ed è dai tempi diSenofonte che gli esercizi che vi vengo-no svolti sono la ricerca della perfezio-ne dei movimenti e della sintonia conl’animale. Ogni cavaliere dei giorninostri troverà assai interessanti e anco-ra oggi attuali i consigli che l’autore

greco elargisce nel suo manuale diequitazione, ed è certo che un allievodigiuno di tecniche equestri divente-rebbe, alla scuola di Senofonte, prestoun cavaliere provetto.La prima raccomandazione riguarda lasensibilità della mano che, dice l’auto-re, deve essere fine e precisa affinché gliordini che il cavallo riceve per mezzodelle redini siano efficaci, e le redinidebbono, a loro volta, essere “esatta-mente aggiustate”. Infatti, se disuguali,cioè una più lunga e una più corta, ofluttuanti (lente), esse trasmetterannoal cavallo indicazioni confuse e spessoviolente a causa di goffi strattoni.Senofonte definisce quello che oggichiamiamo “contatto” come “quel rap-porto morbido che deve esistere tra lamano del cavaliere e la bocca del caval-lo”: «Bisogna evitare», scrive, «ognitensione delle redini che sia tropposevera al punto da farlo battere inmano, o troppo dolce al punto da esse-re impercettibile; ma quando si piazzasu una tensione delle redini, bisognasubito rendergli la mano…. Quando cisi accorge che al cavallo piace la posi-

zione piazzata e la leggerezza del con-tatto, allora non bisogna trattarlo seve-ramente come se lo si obbligasse alavorare, ma coccolarlo come se sivolesse terminare il lavoro».Appare evidente che non si può gover-nare un cavallo se gli si brutalizza labocca ed è invece proprio questo l’er-rore commesso, di solito, dai giovanicavalieri che si aggrappano alle rediniquando un cavallo troppo vivace«prende la mano». Non è vi nulla dipiù efficace che appendersi alla boccadell’animale per eccitarlo ulteriormen-te, tanto che per calmare un cavalloimbizzarrito bisogna al contrario ren-dergli le redini.Il cavaliere antico, dovendo spessotenere nella mano destra la frusta oun’arma, si abituò a condurre il caval-lo non soltanto a due mani ma anchecon una sola, a volte la destra ma piùspesso la sinistra, che veniva apposita-mente esercitata. In ogni caso per ilcavaliere era ed è punto d’onore riusci-re a indirizzare il suo cavallo con“aiuti” discreti, lasciando a conduttoridi muli e carri la forza e le grida di inci-tamento. L’equitazione mette al bandoi modi volgari, è silenzio, equilibrio eabile gioco di redini e gambe, solo cosìsi può condurre il proprio cavallo:«Quando si è messo il morso a uncavallo, è alla sua bocca che si parla, enon alle sue orecchie».In ogni maneggio moderno è regolacominciare al passo, facendo decon-trarre l’animale e portandolo a rilassa-re la muscolatura per prepararlo gra-dualmente a sforzi più sostenuti. Iprimi giri di maneggio, effettuati alpasso o al piccolo trotto, sono anche ilmomento per verificare l’aggiustamen-to delle redini e per “raccogliere” beneil cavallo. Ciò è quello che consigliaSenofonte: «Quando si ordina al caval-lo di portarsi avanti, bisogna comin-ciare con il passo, che è l’andatura piùtranquilla.. Si tengano le redini un po’alte se il cavallo lascia ricadere l’incol-latura, un po’ basse se la rileva troppo;è così che avrà la postura più bella.Dopo di che, prendendo con natura-lezza il trotto, si distenderà senza fatica

In maneggiodi MARIANO ANGIONI

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e potrà passare nel modo più piacevo-le al galoppo».La scuola del cavaliere antico compor-tava numerosi esercizi, per esempiolanciare al galoppo un cavallo e poi fer-marlo bruscamente come vediamo fareoggi in alcune nuove discipline come ilReining . Veniva anche imposta quellaclassica prova di padronanza di sé chesi domanda ancora agli allievi contem-poranei e nella quale eccelleva GiulioCesare (ca. 100/102-44 a.C.), comeriportato da Plutarco (ca. 46-127 d.C.)in una delle sue opere “Vite Parallele”:«Montare a cavallo gli era facile fin dal-l’infanzia. Poiché aveva l’abitudine dilanciare la sua cavalcatura ventre aterra portando le mani indietro eincrociandosele sulla schiena».In cambio, il salto degli ostacoli, cheoggi si pratica anche nei maneggi permezzo di barriere e altri ostacoli mobi-li, nell’antichità si praticava solo sugliostacoli naturali incontrati sul terreno.In maneggio si lavorava principalmen-te sulle volte, esercizio assai utile specieper chi, come i cavaliere antichi, montisenza staffe. Si obbliga sostanzialmente

il cavallo a trottare e galoppare in cer-chio, lo si porta a curvarsi lateralmen-te aumentandone in tal modo la sciol-tezza, variando le volte a destra e a sini-stra, con circonferenze più larghe e poipiù strette, combinandole fra loro, sirende l’animale adatto ad eseguire condocilità e precisione tutti i cambia-menti di direzione anche in velocità;nello stesso tempo, il cavaliere imparaa modificare continuamente la suaposizione in sella o “assetto” per resta-re in equilibrio e in accordo col caval-lo. Per questo Senofonte si da la penadi descrivere accuratamente questoesercizio: «Raccomandiamo l’esercizioche si chiama pastoia, perché abitua agirare sulle due barre (della mascelladel cavallo); va altrettanto bene lavo-rarvi a due mani, perché le due barrediventino simili nei due sensi del lavo-ro. Raccomandiamo anche la pastoiaallungata a preferenza della pastoiaarrotondata. In questo modo, infatti, ilcavallo, già saturato dalla linea retta,girerà più volentieri, e si eserciterànello stesso tempo a correre in linearetta e a piegarsi in dentro. Bisogna

ancora, nelle volte, sostenere il cavallo,perché per lui è disagevole e pericolosogirare stretto alle andature veloci,soprattutto se il terreno è duro e scivo-loso. Quando lo si sostiene, bisogna ilpiù possibile evitare di inclinare ilcavallo con la briglia, e inclinarsiin¬vece quanto si può; se no, è benesapere che basterà una causa infimaper cadere, e perché cada anche ilcavallo. Quando, dopo una volta, ilcavallo si trova di fronte una linearetta, lo si spinga al galoppo allungato;perché è evidente che anche in guerrale volte preludono all'inseguimento ealla fuga. È dunque bene allenare ilcavallo ad allungare l’andatura dopoaver girato».Nulla si può aggiungere ai consigli diSenofonte, veri fin nei minimi dettagli.Resta invece da spiegare cosa lui inten-da per “pastoia”, a mio avviso, per ana-logia con i due cappi che stringevanogli anteriori dei cavalli (appunto pasto-ie), essa altro non è che l’otto degliesercizi odierni, cioè il movimento dimaneggio disegnato effettuando due“mezze volte” consecutive.

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Le volte erano anche uno degli eserciziabituali della cavalleria romana, infattiil poeta Lucano (39-65 d.C.) riferisceche i cavalieri di Pompeo (106-48 a.c.),assediati da Cesare a Durazzo, si osti-navano a imporre alle loro cavalcatureil lavoro di maneggio e le gambe deicavalli spossati dalla mancanza diforaggio «si piegavano in mezzo allevolte». Infine, anche i cavalieri sequani,popolazione di origini celtiche, sareb-bero stati celebri per la loro abilitànelle volte.I precetti dati da Senofonte sull’assettodel cavaliere sono di un’esattezza echiarezza ammirevoli, privo di staffe ilcavaliere antico tendeva senz’altromeno dei contemporanei ad alzare leginocchia e ad allontanarle dai fianchidella sua cavalcatura. Oltremodoimportanti sono il busto diritto e lascioltezza della muscolatura della vita,adatta ad ammortizzare continuamen-te ogni scossa. «Quando il cavaliere èseduto, a pelo o su una sella, non rac-comandiamo che sia messo come suuna sedia, ma come se fosse in piedi,con le gambe divaricate. In questomodo, avrà le cosce più a contatto... Èbene anche lasciar ricadere liberamen-te la gamba a partire dal ginocchio,insieme al piede; perché, tenendo lagamba rigida, se la si urtasse controqualcosa, potrebbe esserne spezzata,mentre, se la si tiene morbida, se qual-cosa vi urtasse contro, essa cederebbe

senza affatto spostare la coscia. Il cava-liere deve anche esercitare la parte altadel corpo, sopra alle anche, a essere ilpiù sciolta possibile; può così resisteremeglio alla fatica, e, che lo si tiri o lo sispinga, rischia di meno di venire disar-cionato».L’assetto impeccabile descritto daSenofonte non trova sempre riscontrosulle immagini dell’epoca, su alcunivasi corinzi e attici dei secoli VII e VIa.C., e quindi anteriori a Senofonte,alcuni cavalieri sono seduti troppoindietro e hanno le reni inarcate comedei principianti, mentre sul fregio delPartenone di Atene (447-432 a.C.) laposizione dei cavalieri è perfetta.Qualità e difetti si ritrovano nelle figu-re romane, la statua equestre dell’im-peratore Caligola (12-41 d.C.) a VillaFarnese, ad esempio, ha un’eccellenteposizione delle gambe ma una sedutatroppo arretrata. Di contro altre scul-ture rappresentano cavalieri dall’asset-to impeccabile.È palese che non si possano trarrededuzioni di carattere tecnico dalleraffigurazioni equestri antiche ne sipuò valutare l’evoluzione della tecnicaequestre, prima di tutto perché l'artistaantico poteva, come quello moderno,ignorare le finezze dell’equitazione e,talvolta, la fantasia e la moda estetica loportava a dipingere o scolpire i cavalie-ri in posizioni scorrette senza rendersiconto che queste modifiche violavano

e violano le rigide leggi dell’equilibrioequestre. È impensabile che un cavalie-re antico potesse cavalcare con unassetto imperfetto per la sua epoca,mentre è nei maneggi moderni che sivedono cavalieri prendere l’abitudine aposizioni errate, meno evidenti grazieall’uso delle staffe una volta assenti.Peraltro, senza staffe, il cavalieremoderno, come quello antico, ècostretto, pena la caduta, a “calarsinella sella” lasciando pendere gambe ecosce sotto il loro stesso peso. Moltopresto, dopo le cadute obbligatorie deiprimi tempi, egli si legherà al movi-mento della sua cavalcatura e la posi-zione a cavallo diventerà più equilibra-ta. L’apprendistato del cavaliere anticoera durissimo, il maestro di equitazio-ne non poteva metterlo a suo agiocome accade oggi facendogli fare qual-che giro di pista iniziale con i piedi sal-damente appoggiati nelle staffe, eglidoveva affrontare, senza altri aiuti chela forza delle sue cosce e l’elasticitàancora incerta dei muscoli dorsali, loscomodo trotto e, soprattutto, dopol’effimera soddisfazione di un primotempo di galoppo riuscito, il temibilepassaggio dal galoppo al trotto. Lecadute dei principianti nei maneggiantichi dovevano essere assai numero-se, e più di un allievo doveva provarel’inquietudine che lo scrittore greco diorigini siriane Luciano di Samosata(ca. 120-180/192 d.C.) presta a uno deisuoi eroi: «Sono uno spregevole scu-diero», dice questo novizio timoroso,«non ho neanche mai montato uncavallo fino ad ora... Bisognerà che miaggrappi alla sella se si vuole cherimanga sulla mia cavalcatura e chetenga le redini in mano». Ma, superatele paure e al termine di una dura scuo-la, il cavaliere antico, costretto a caval-care senza staffe su ogni terreno, nonpoteva essere mediocre, per questoancora oggi è importante che i giovanilavorino spesso senza staffe, ciò li ren-derà una sola cosa con il loro cavallo,un vero binomio in grado di proporsinelle più difficili competizioni.

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