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Anno II - Numero 20 - Domenica 3 giugno 2012 Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - www.casacasoria.it - Distribuzione gratuita La grande RETATA Chiesa, calcio e politica.

Il Giornale di Casoria

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Il Giornale di Casoria

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Anno II - Numero 20 - Domenica 3 giugno 2012

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - www.casacasoria.it - Distribuzione gratuita

La grande RETATA

Chiesa, calcio e politica.

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2 il giornale di Casoria • Domenica 3 giugno 2012

E D I T O R I A L E

La grande RETATAChiesa, calcio e politica.di Giuseppe Storti

La situazione e’ grave ma non è seria. Ennio Flaiano famoso per i suoi afo-rismi così avrebbe fotografato la si-

tuazione politica casoriana. Mentre fuori dal palazzo della politica di Piazza Cirillo la cit-tà è avviluppata dai suoi problemi di vivibi-lità quotidiana. Loro: i signori della politica, litigano. Sono gli uni contro gli altri armati. Il Partito democratico ormai è spaccato in due tronconi. Ancora una volta fuori dalla maggioranza i quattro consiglieri che si rico-noscono nel simbolo del partito. La quinta: Rosa Sosio invece, è saldamente allineata alle posizioni del sindaco, dichiarandosi indipen-dente. Il comunicato del partito: l’ennesimo che sancisce l’uscita non sappiamo ancora se definitiva da questa maggioranza, contiene accuse gravissime nei confronti di Carfora e compagni. Nemmeno il più acceso consi-gliere d’opposizione avrebbe mai pensato di profferire accuse al vetriolo nei confronti del sindaco. E’ stato affisso anche sui muri dal-la città. Siamo quasi alle “notizie criminis” di persone “informate” dei fatti. L’altra par-te del Pd che ormai ha anche una sua sede ufficiale, risponde, dichiarando illegittimo il direttivo che ha sancito la fuoriuscita del Pd dalla giunta. Detto ciò va evidenziato che chi detiene il simbolo del partito è il segre-tario, e la sezione ufficiale è quella dedicata ad Angelo Vassallo sindaco di Pollica ucciso dalla camorra. La città reale è ben distinta e distante dalla beghe della politica, dagli sprechi, dalle nomine di parenti, di fidanzati e fidanzate(uomini e donne) di consiglieri di maggioranza o di consiglieri dell’altra spon-

da che poi di fatto sono organici alla giunta Carfora. Una maggioranza a geometria va-riabile anche se il sindaco aveva solennemen-te promesso le dimissioni in caso di cambio in corso d’opera. La politica: inutile illudersi, da Machiavelli a Croce ha una sua “ autono-mia” dalla morale. C’è, infatti un “coma etico” nella nostra città. Un tale e squallido “am-plesso” di interessi che non possiamo e non dobbiamo definire politici. Già perché sono la negazione della politi-ca. Ma fuori, come detto dal “Palazzo” la gente muore di fame. Pro-vate a chiedere ai parroci che sono assaltati da disperati che chiedono dalla spesa al pagamento delle bollette. Sia-mo stati testimoni in una parrocchia caso-riana di episodi del genere. C’è chi ha fatto un rapido calcolo matematico. In un anno di amministrazione sono state approvate deli-bere di spesa per 150 mila euro. Spese per contributi, sponsorizzazione ed altre cose del genere. La domanda sorge spontanea: era-no tutte necessarie? O rispondono a quella politica delle “mance” distribuite a destra e a manca per aumentare e gestire il consenso elettorale? Un chiarimento sarebbe neces-sario, giusto per privilegiare la trasparenza della politica che pure è stato un cavallo di battaglia in campagna elettorale della coali-zione attualmente al governo della città. Via Nino Bixio domenica pomeriggio: provo enorme disagio a passeggiare su marciapie-di invasi da auto e da vegetazione da foresta del Borneo. Due pensionati ci fanno sapere

che hanno pagato 370 euro di tassa per la spazzatura per l’anno in corso, in una città ancora tanto sporca anche moralmente par-lando. Ovviamente apprezziamo gli sforzi e le iniziative dell’Assessore all’ambiente che documentiamo in questo numero. Ma la si-tuazione è ancora critica. Ma tant’è. Così è se vi pare: diceva il grande Pirandello. Ma la questione morale invade l’Italia intera. Addi-rittura sfiora il colonnato di San Pietro. Nel-la Santa madre Chiesa è in corso da tempo una guerra senza esclusione di colpi. Ne fa le spese il Presidente dello Ior(la banca del Va-ticano) Gotti Tedeschi dimissionato in fretta ed in furia. Viene arrestato, un fatto inaudi-to nella storia plurisecolare della Chiesa, il

maggiordomo del Papa che è considerato alla stregua di un suo fami-liare per aver fatto trapelare notizie e carte riservate che avrebbero pro-dotto dossier e lettere ano-

nime sulla guerra intestina in corso nella città eterna. Ma il giallo del Vaticano che sembra la trama di un libro di Dan Brown di sicuro non finisce qui. Ed arriva la polizia fin dentro il ritiro della nazionale di calcio. Arresti eccellenti di calciatori di serie A che avrebbero venduto e truccate partite di cal-cio, svendendo anche la propria dignità ed il proprio onore sportivo. Indagati i nazionali Criscito e Bonucci. L’allenatore della Juven-tus: campione d’Italia Conte. Arrestati tra gli altri il capitano della Lazio Mauri. In-somma: calcio corrotto, nazione infetta. Sì è così! La questione morale ha invaso l’Italia è entrata in tutti i settori nevralgici del sistema paese. Della politica già abbiamo detto. In attesa dello scandalo prossimo venturo come preannunciato da innumerevoli inchieste in corso. Insomma come dire: povera patria! Buona domenica.

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P O L I T I C A

Il Partito Democratico nuovamente fuori dalla maggioranza.di Rosa Davide

Settimana movimentata per la politica casoriana e ricca di nuovi colpi di sce-na. Il Partito Democratico, attraver-

so un comunicato stampa, ha nuovamente comunicato la sua uscita dalla maggioranza di governo. Le motivazioni che si possono leggere dal documento, non appaiono molto diverse da quelle di qualche mese fa. Il Partito Democratico accusa l’amministra-zione Carfora di aver attuato solo pratiche clientelari fin dal suo insediamento, nel Giu-gno del 2011. Ogni tentativo, attuato dal gruppo consiliare del PD, di riportare ad efficienza ed economicità l’azione politico-amministrativa si sarebbe rivelato quindi inutile. Inoltre, il piano urbanistico che la maggioranza di governo porterà in Consi-glio Comunale, non rispecchierebbe la re-altà del territorio, ignorando completamente le ragioni espresse dal PD.E le notizie, fortunatamente o sfortunata-mente, non finiscono qui. Clamorose sono infatti le dichiarazioni e le accuse dell’av-vocato Ferdinando Del Prete (membro del direttivo del PD), presenti in una lettera in-viata a tutta la stampa locale. In quest’ultima egli racconta di essere stato aggredito verbal-mente, durante il suo intervento in occasio-ne del direttivo del PD, tenutosi lo scorso 25 Maggio, da un individuo che non conosceva , il quale avrebbe assunto un atteggiamento minaccioso e avrebbe quasi cercato lo scon-tro fisico. Egli aggiunge che il direttivo del PD sarebbe stato irregolare, data la mancan-za del numero legale minimo, e che non sa-rebbe dunque legittima la decisione di uscire dalla maggioranza, dato che non vi è nessun documento ufficiale condiviso dalla maggio-ranza dei membri dell’assemblea. La sua ri-chiesta di scrivere un verbale della riunione, non sarebbe poi stata accolta dal segretario cittadino del Partito Democratico.

Per meglio comprendere le ragioni della rot-tura, abbiamo intervistato il segretario citta-dino del PD, Pasquale Amoroso.Recentemente, attraverso un manifesto, il PD ha comunicato nuovamente la sua uscita dalla maggioranza. Può spiegare chiaramente ai nostri lettori quali sono state le motivazioni di questa scelta?Nel corso delle consultazioni avviate dal sin-daco Carfora a seguito delle sue dimissioni, il Partito Democratico gli ha rappresentato la necessità di avviare un serrato confronto tra i partiti di maggioranza al fine di defi-nire un programma condiviso da sottoporre alla città. Invece , il sindaco si è sottratto per l’ennesima volata al confronto politico, pre-ferendo puntellare la sua maggioranza con i transfughi di turno. Questo percorso non ci interessa.Il PD ha più volte richiesto l’azzeramen-to della giunta. Cos’è accaduto da questo punto di vista? Gli assessori continueran-no a far parte dell’amministrazione?Gli assessori Gagliardi e Tignola si sono fin dal primo momento sottratti al confronto con il Partito Democratico e pertanto non hanno mai rappresentato la linea politica del partito. Per tale ragione abbiamo chiesto il cambio della nostra rappresentanza nell’ese-cutivo. Ma anche questa prerogativa ci è sta-ta negata. L’eventuale permanenza dei due assessori, successivamente alla decisione del Partito Democratico di dissociarsi da questa maggioranza è da ritenersi a titolo personale , o più realisticamente , riferibile alla consi-gliera Sosio , da tempo indipendente dal PD e come ha recentemente affermato il sindaco Carfora, sua espressione personale in consi-glio comunale.Come risponde alle numerose accuse dell’avvocato Ferdinando Del Prete, pub-blicate (attraverso una lettera) in questi giorni su tutti i giornali locali?Sconcerta che un avvocato mostri d’ignora-re lo statuto del partito che pur lo annovera tra gl’iscritti. Le parole riferite al gruppo di-rigente del Partito Democratico e alla mia personale le ritengo calunniose e pertanto, ho dato mandato per tutelare nelle sedi op-portune l’onorabilità mia e del partito che è anche online!!!

rappresento. Mi limito ad aggiungere che, se realmente l’intento del dott. Del Prete sia educativo, si dimetta dal Partito Demo-cratico e dal consiglio di amministrazione di Casoria Ambiente, dimostrando, in tal modo, di essere distante da un partito che fa dello squadrismo la sua pratica politica .Ma sono certo che non lo farà, dimostrando in tal modo tutta la strumentalità delle sue po-sizioni. Sembra dunque evidente che ormai non ci siano più possibilità di risoluzione per que-sta lunga crisi amministrativa. Cosa pensa a tale riguardo?Nel consiglio comunale del 28 maggio , il sindaco nelle sue farneticanti conclusio-ni ha eretto un muro , oramai invalicabile tra il Partito Democratico e la sua persona. Infatti, ha avuto l’ardire di ironizzare sull’ap-porto del Partito Democratico alla sua ele-zione, dimenticando che mentre altri si nascondevano al fine di non nuocergli in campagna elettorale , l’unico partito che ha dato valore alla sua candidatura accostando al suo nome in diverse iniziative pubbliche quello della senatrice Finocchiaro , del se-natore Epifani, Del Segretario regionale delle UIL Anna Rea , dell’onorevole Lui-sa Bossa e di altri valenti esponenti locali è stato il Partito Democratico . L’infeli-ce ed offensivo riferimento al PD è stato completato dalla sconcertante affermazione di aver indotto la Dott. Sosio sua collabo-ratrice a candidarsi nel Partito Democrati-co e di aver congruamente contribuito alla sua elezione, e dall’infelice affermazione di “ avergli gettato contro i sindacati “ , riu-scendo nel brillante risultato di offendere in un solo colpo il nostro partito e l’autonomia di validi esponenti territoriali del sindacato. Tutto questo rende chiara l’inadeguatezza di questo sindaco e non può non collocarci in maniera ancora più convinta all’opposizione.

Quando le FRATTURE sembrano ormai insanabili

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I L F A T T O

Controlli a tappeto sui trasgressori con multe anche salate. Ma ancora molte strade della periferia sono sporche.di Daniela Devecchi

Accordo tra vigili ambientali e prote-zione civile per pattugliare la città almeno fino alle ore ventitrè a parti-

re dalle sei e mezzo del mattino, un sistema di reti a protezione di qualunque vandalo si permetta di gettare rifiuti in strada, un mag-giore controllo sulle buste della differenziata e multe ai cittadini più indisciplinati; sono solo alcune tra le risorse messe in atto dal comune di Casoria per colpire i malfattori ed eliminare totalmente i rifiuti dalle strade. La situazione in effetti sembra nettamen-te migliorata: se si confronta la cittadina al penoso scenario di un anno fa, ci si accorge che qualcosa è effettivamente cambiato. Le strade del centro sembrano davvero più ri-pulite, e anche nelle scuole ormai si cerca di educare i futuri cittadini a mantenere pulita la propria cittadina. Ha affermato allo sco-po Pasquale Tignola assessore all'ambiente del comune di Casoria: “ Siamo pienamente soddisfatti del lavoro che stiamo svolgendo

e della felice collaborazione tra protezione civile e vigili ambientali- prosegue- lo scor-so martedì tramite controlli a tappeto sulle buste per la differenziata abbiamo multato sette persone dopo averle invitate a pre-sentarsi direttamente al municipio. Abbia-mo multato altre quindici persone poco fa, perchè non facevano bene la differenziata. E' previsto a breve una conferenza stampa per la proposta vagliata di recente di con-segnare alle famiglie, come già succede in alcune città del nord Italia, le buste della s p a z z a t u r a provviste di codice a barre da cui si po-trebbe tran-qu i l l amente risalire ai ca-soriani che hanno effet-tuato la rac-colta separata della spazzatura al fine di scovare eventuali trasgressori- conclude- il processo è anco-ra lungo, ma noi ci stiamo già attrezzando affinchè avvenga quanto prima, e siamo an-cora tra le prime città italiane che ha inten-zione di attuarlo”. Eppure ancora “in barba” a controlli e multe salate per i malfattori, altri, soprattutto i residenti ad Arpino, a tutt'oggi si lamentano che in altre arterie campeggia ancora la spazzatura per strada. Alcuni marciapiedi sarebbero pieni di bu-ste nere che vengono sollevate a rilento, i

ragazzi continuerebbero a gettare rifiuti per strada non curandosi di rovinare la vivibilità e soprattutto la propria città, durante le ore notturne, dopo le undici, chiunque si sen-tirebbe libero di lasciare qualunque avanzo di cibo o bottiglie vuote per le strade. Te-stimonia Giovanna, residente in via Arpino Casoria: ”Di notte i ragazzi si radunano per questa zona e al mattino presto vedo ancora i residui dei rifiuti lasciati qui in strada- di-chiara furiosa la donna- è vero che poi si pulisce ma dopo alcune sere i giovani tor-

nano a sporca-re: nessuno ha mai insegnato loro a gettare la spazzatura negli appositi contenitor i? A volte vedo anche carte sporche di re-sidui di cibo

abbandonati in strada o sui muretti. Possibi-le che non sappiano che per carte e bottiglie esistono i bidoni dove gettarli?”. Altre vie lontane dal centro a tutt' oggi risultano af-flitte dal problema. Il lavoro da fare è ancora lungo per le “Vecchie generazioni” abituate in passato a vivere in una città non certo pu-lita; la prima fase è appena cominciata, per la seconda ci si affida ancora al buon senso civico, quantomeno al rispetto dell'ambien-te in cui si vive. Un processo non breve ma quantomeno iniziato.

AMBIENTE: operazione strade pulite

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I L F A T T O

Da anni circola un autentico elenco di segni con i relativi significati, tra ufficializzazioni e smentite.di Luca Scialò

Qualche anno fa avevo sentito parla-re di una sorte di “codice” col quale gli zingari comunicano tra loro per

scambiarsi soffiate sugli appartamenti da sva-ligiare e, di contro, quelli da evitare. Ora pare

che la cosa sia pure ufficiale, con i Carabinieri di Genova che, coadiuvati dai cittadini resi-denti in quei quartieri spesso vittima di furti nelle abitazioni, han-no redatto una lista di simboli con i relativi significati. Quel che è emerso dalle ricerche dei carabinieri è che i ladri di origine zin-gara abbiano affinato la propria tecnica di rapina, utilizzando un alfabeto universale ca-ratterizzato da segni che sembrano fatti dai ragazzini o dai bambini per gioco.Per tali caratteristiche apparentemente buffe

e innocue, nonché infantili, questi simboli passano inosservati. E invece, se non cancel-lati, può accadere che una stessa abitazione

venga derubata per più anni di seguito. Come hanno testimoniato diversi cittadini geno-vesi. Ne hanno parlato anche Le Iene, in una puntata del 5 maggio dello scorso anno, con-ducendo un’indagine confermativa a Milano. In realtà molti parla-no anche di bufala e di pregiudizi razzisti.

Per onore di cronaca noi ve li riportiamo. Nel dubbio, meglio prendere nota.

Simboli usati dagli zingari per svaligiarci casa. Verità o bufala?

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6 il giornale di Casoria • Domenica 3 giugno 2012

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7il giornale di Casoria • Domenica 3 giugno 2012

I L F A T T O

Il settimo giorno Dio si RIPOSÒIl Gruppo Tufano decide di chiudere le proprie sedi commerciali di domenica.di Antonella Storti

In un momento veramente critico per le sorti dell’economia naziona-le, e soprattutto per gli imprenditori

che fanno ancora impresa in una mare di difficoltà che si aggravano sempre di piu’ giorno dopo giorno, la notizia e’ di quelle che fanno veramente scalpore. Il Grup-po Tufano leader nazionale del citcuito Euronics annuncia la chiusura dei propri centri commerciali la domenica pomerig-gio. Il Gruppo Tufano che ha il suo “core business” nella nostra città, dice no alla li-beralizzazione selvaggia che costringe gli imprenditori ad inseguire solo il profitto, dimenticando la dimensione umana dei lavoratori ma anche degli imprenditori stessi. Ad annunciarlo è Enzo Cafarelli, patron del gruppo. Per il momento tutti

i centri facenti capo al Gruppo Tufano chiuderanno ad ora di pranzo della do-menica. Ma in prospettiva l’idea forza e’ quella di chiudere per il futuro per l’intera giornata festiva coincidente con la dome-nica. Le motivazioni della decisione non dipendono affatto dalla crisi, ma da un’esigenza di tipo etico e culturale. Enzo Cafarelli,di fede cattolica come ha di-chiarato alla stampa è sempre stato contrario al lavoro domenicale sia per un’esigenza di riposo fisico dei lavo-ratori ma anche degli imprenditori in quanto lo stesso imprenditore è sulla plancia di coman-do del Gruppo, qui a Casoria dall’apertu-ra alla chiusura del centro, sia per tutelare la famiglia: altro valore fondamentale del Gruppo Tufano, che è un’azienda tipica-mente familiare. “Chi lavora, afferma Cafarelli, ha di certo

l’esigenza di tornare a casa di domenica a mezzogiorno per stare con i propri figli e la propria famiglia. In caso contrario la qualità del lavoro viene meno”. L’eventua-le riduzione del fatturato non spaventa il Gruppo Tufano che evidentemente non

vuole solo rincorrere i profitti ma pensa-re anche alle esigenze dei propri dipendenti. Un’esigenza da sempre al centro della filosofia aziendale della famiglia Tufano. Anzi il Grup-po Tufano si augura di fare da battistrada per ulteriori iniziative del genere da parte di altri imprenditori, per intro-durre anche nel mondo

aziendale un’etica di impresa non finaliz-zata solo al profitto. Una vera e propria svolta quella del gruppo Tufano da addi-tare ad esempio di civiltà e di umanizza-zione dell’impresa e dei rapporti tra im-prenditori e lavoratori.

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8 il giornale di Casoria • Domenica 3 giugno 2012

A R P I N O

Gli alunni della scuola Cimiliarco intonano canti all’insegna della sicurezza e della collaborazione.di Raffaella Battinelli

Lunedì 21 Maggio alle ore 11:00, si è tenuta una manifestazione scolastica che ha visto protagonisti gli alun-

ni delle classi 3°e4° sez. A-B-C del plesso Cimiliarco, sul tema della prevenzione e del rispetto della salute. Gli stessi alunni, agli inizi del mese, si sono esibiti al Festi-val Nazionale dei cori scolastici svoltasi ad Ercolano, denominato "Ercolano in ... can-to". Il giovane gruppo in questione è stato denominato "Cimiliar... coro" e si è esibito con tre canti sulla sicurezza, i cui testi sono stati scritti da alcuni genitori ed alcune ma-estre. Il progetto pilota “ Alfabetiere della sicurezza” di formazione ed informazione si è voluto rivolgere non solo agli alunni, ma anche alle loro famiglie; in tal modo l’inse-gnamento parte dai bambini e giunge alle loro abitazioni. Lo scopo è promuovere la cultura della prevenzione ed una maggiore coscienza civica, attiva ed in piena conti-nuità con le famiglie. In questi tempi in cui purtroppo d’insicurezza si muore, occorre,

infatti, urgentemente trasmettere una forte valorizzazione delle risorse esistenti sul ter-ritorio, finalizzata ad un’alleanza educativa. La parola d’ordine di questa manifestazione, infatti, si può dire che è stata proprio “COL-LABORAZIONE”. Dalla location che ha ospitato il tutto, la sala teatrale della parroc-chia Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe, messa a disposizione da Don Jonas Gianneo, all’organizzazione in sé messa in piedi con fervore e partecipazione dai ge-nitori e dal corpo docenti, nelle persone di Rita Acunzo, Marilena Caccavale, Maria Caccavale, Teresa Camposano, Assunta D'Auria, Maria Rita Esposito, Annamaria Iuliano, Monica Lauro, Rita Moretto, Isa-bella Paglia, Lucia Russo, Eliana Volpe. Le maestre così riunite hanno voluto risponde-re con consapevolezza e determinazione ad una vera e propria sfida educativa, facendo altresì riferimento al progetto dell’Arci-diocesi di Napoli ed in particolar modo dell’ufficio "Famiglia e Vita" che da tempo sollecita ed insiste su un obiettivo importan-tissimo: quello della responsabilizzazione e dell’importanza dell'essere testimoni credi-bili, condividendo valori umani e sociali con quanti, pur non essendo cattolici, possono operare per la formazione delle giovani ge-nerazioni. Fortissimo ed indispensabile poi è stato il supporto dell’Inail rappresentata egregiamente dal suo referente tecnico, la Dott. ssa Anna Cozzolino - settore ricerca,

certificazione e verifica – la quale ci spiega come l’intento primario sia quello di tra-smettere un approccio di tipo cognitivo, dai connotati fortemente pedagogici, che passi dal sapere, al saper fare, fino a giungere al saper essere. Un gioco che però insegni ai bambini prima di tutto a saper riconoscere il pericolo, per essere poi messi in condizione di reagire adeguatamente ad esso gestendo correttamente una situazione d’emergenza. Importante ancora il supporto e la presenza dell’associazione Federcasalinghe nella per-sona di Silvana Liguori, nonché di Angela Uliano come esponente della Commissione Pari Opportunità della Regione Campania, del comando provinciale dei Vigili del Fuo-co di Napoli e la Protezione Civile Sezione Folgore di Casoria. Incisiva ed incoraggian-te infine è stata la presenza delle Istituzioni con l’intervento degli Assessori ai Lavori Pubblici ed alla Pubblica Istruzione. Veri protagonisti in assoluto sono stati i bambini, che con leggerezza, simpatia ed impegno, hanno saputo trasmettere insegnamenti tanto semplici e fondamentali quanto ormai dimenticati, sia a causa di un errato processo di banalizzazione che per superficialità degli stessi adulti che dovrebbero provvedere alla loro tutela. Ecco che in quest’ottica il pro-getto pilota, si colloca come forte strumento per riattivare le famiglie riavvicinandole alle buone vecchie regole lasciate tra i banchi di scuola.

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il giornale di Casoria • Domenica 3 giugno 2012 9

L ' E M I G R A N T E

TUTTOLOGO? "ma mi faccia il piacere!"Parole in libertà nei salotti televisivi.di Edy Vitale

Quelli che proprio non sopporto sono i "tuttologi", strani personaggi simil-intellettuali che sanno tutto di tutto:

li vedi di continuo in TV o li leggi sui giornali a far prediche e sermoni sugli argomenti più svariati, più o meno impegnativi, dalla cro-naca nera al gossip, dalla politica allo sport: gli inquirenti non sanno fare le indagini e sbagliano le piste...la velina ha una relazione segreta che spiega perfettamente la sua con-dotta...il governo tecnico potrebbe prendere

altri provvedimenti e tutto andrebbe a posto...la squadra di calcio è finita in fondo alla clas-sifica per colpa dell'allenatore...e questo non va, questo è sbagliato, que-sto è ingiusto...e via così...bla,bla,bla...parole in liber-tà, spesso anche sgramma-ticate, senza naturalmente avanzare mai uno straccio di proposta logica, un'alter-nativa, o una prova oggetti-va delle tesi così disinvoltamente sbandierate!Se poi vai ad informarti su chi siano mai questi tuttologi, per quali meriti giunti sugli schermi televisivi o sulle pagine dei giorna-li, resti veramente allibito: i criteri di scelta non riguardano assolutamente titoli cultura-

li, nè contemplano il possesso di specifiche competenze nel campo sociologico o del di-ritto, macchè!,non si sa bene quale "deus ex

machina"e per quali ragioni li abbia piazzati in pompa magna nei salotti televisivi!E allora lor signori mi fac-ciano il piacere: almeno prima di parlare, dalle loro comode e ben remunerate postazioni, di disoccupa-

zione giovanile, incolpando i poveri laureati a spasso di non darsi abbastanza da fare per trovare un lavoro anche inadeguato e sotto pagato, "vista la crisi che c'è", si guardino allo specchio, almeno arrossiscano e, soprattutto, tacciano!

Le auto invadono i MARCIAPIEDIIl dramma dei pedoni del corso Umberto.di Francesco Gemito

Passeggiare a piedi per il corso Um-berto di Casoria è un dramma. Le auto parcheggiate sui marciapiedi,

i pedoni sono costretti a passeggiare al

centro della strada. Eppure il corso Um-berto si trova nei pressi di piazza Cirillo, né politici né vigili urbani ci hanno fatto caso? Lo dobbiamo ricordare con il nostro giornale che i marciapie-di sono creati per i pedo-ni e non per parcheggiare auto? Lo dobbiamo ricordare con il no-

stro giornale che gli automobilisti male-ducati vanno puniti? Allo-ra mi rivolgo al comandate dei vigili urbani, al corso Umberto si parcheggia sui marciapiedi, possiamo fare qualcosa per restituire il marciapiede al pedone? Sperando che questo arti-

colo venga letto dai diretti interessati.

I L C A S O

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il giornale di Casoria • Domenica 3 giugno 201210

T E R Z A P A G I N A

Nuovi problemi educativi.di Pasquale Di Petta

Viviamo nell’era della comunicazio-ne globale. Con i mezzi sofisticati prodotti dalla scienza e dalla tecnica

gli avvenimenti in tempo reale sono visti ed uditi in tutte le parti del mondo. Queste re-alizzazioni nei secoli passati potevano essere solamente sognate ed in genere appartene-vano al mondo magico delle fiabe.Oggi ciascuno di noi può essere contattato con il telefonino in qualunque posto si trovi: corrono nell’etere accordi per incontri com-merciali, amorosi, di lavoro, per richieste di aiuto, insomma per comunicare gioie e do-lori di ogni specie.Altrettanto è realizzabile via internet. Ad-dirittura, in Inghilterra è stato soppresso il servizio telegrammi ed in ogni paese del mondo le lettere in gran parte sono state sostituite dalla posta elettronica. Stando tranquillamente seduto davanti al computer in ufficio o a casa propria, a qualsiasi ora, si possono spedire e-mail ad uffici, ad amici, a parenti, a fidanzati e ad altri. Si possono effettuare ricerche scientifiche, storiche, letterarie, consultare le biblioteche più im-portanti, le leggi che interessano, gli orari

dei treni, dei pullman, gli elenchi telefonici, tutte le testate giornalistiche, ecc. Sarebbe troppo lungo citare tutto quello che si può fare con il computer purché si abbia un mi-nimo di competenza operativa nell’uso di questo strumento.E quelli che sanno adoperare di più questi mezzi di informazione, oggi, sono proprio i giovani a partire dai bambini. Ed è per questo motivo che sono sorti dei problemi educativi nuovi che non bisogna trascurare sia dal pun-to di vista legislativo che educativo.Il telefonino ed il vi-deotelefonino, la posta elettronica, i blog, le chat, fanno parte or-mai della vita di adulti e ragazzi.Ma a noi interessano soprattutto i ragazzi che spesso fanno cattivo uso di questi stru-menti meravigliosi.A scuola soprattutto si sono verificati spia-cevoli episodi: ragazze che si sono ribellate all’imposizione dei professori di spegnere il telefonino durante le ore di lezione; alun-ni sorpresi a scambiarsi messaggi mentre i docenti spiegavano; fotografie oscene, atti di violenza, di bullismo, di teppismo, trasmessi a catena; telefonate minatorie, avvisi di fin-

te bombe collocate nella scuola nei pressi di qualche caserma o di qualche tribunale. Altrettanto avviene sui siti internet come registra la cronaca quotidianamente. Filma-ti realizzati nelle aule con videotelefonini e riversati su internet: ragazze in perizoma che inscenano spogliareli o simulano scene di sesso; scena lesbo tra studentesse mino-renni; uno studente che punta la pistola alla tempia del professore con la classe che incita

il compagno; studenti che fanno esplodere delle micce sotto la scrivania; un ragazzo prepotente che batte più volte il registro di classe sulla testa di un compagno più timido e remissivo. Questi video amatoriali sono stati girati dai ragazzi

all’interno delle scuole italiane senza alcuna differenza tra Nord e Sud. Di fronte a tali atteggiamenti c’è da preoc-cuparsi.Il mezzo migliore per evitarli penso che sia l’educazione. I genitori quando regalano ai figli ancora piccoli il primo cellulare devo-no far capire loro che è uno strumento per comunicare solo le notizie necessarie e non un giocattolo. Devono insegnare loro a col-tivare e rafforzare l’autonomia di giudizio, a saper discernere tra la bellezza e la bruttezza di un’azione, tra ciò che è dignitoso fare e ciò che è riprovevole, contro legge e contro natura. Questo concetto deve entrare nella coscienza dei ragazzi, ma deve essere anche una convinzione degli adulti, i quali devono dare il buon esempio. Purtroppo, però, essi sono i primi dare il cattivo esempio, a scan-dalizzare, a trasgredire le leggi. Per strada, in auto, sul posto di lavoro, a scuola, nei conve-gni ed a volte anche in chiesa stanno con il telefonino accostato all’orecchio. In macchi-na, soprattutto, il conducente che parla con il cellulare è pericoloso per sé e per gli altri. Le norme atte ad impedire tali comporta-menti dovrebbero essere più severe. Comunque, le istituzioni (Stato, famiglia, scuola e Chiesa) hanno maturato la consa-pevolezza che l’area della comunicazione deve essere governata. Speriamo che il loro impegno sia più incisivo per conseguire dei buoni risultati.

RAGAZZI, telefonini e computer

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S T O R I E D I P A E S E

Officine per i CORPI, palestre per le MENTI Viaggio dalla storia antica di Casoria ai tempi moderni.di Enzo Marino

“…Giovanni Pisa: <<Tu, Historia, sai che non può esserci insegnamento al buon se-minare, al buon vivere, alle vere arti, alla

divina fede, all’onesto lavoro se, in un popolo, non c’è traccia di un modello di vita passata, esempi di virtù e rettitudini antenate. Cosa credi che ci indusse a progettare e a edificare imponenti chiese, a costruire bei pa-lazzi, a dipingere pregevoli pitture, a scolpire splendide sculture, a stucchiare21 e a dorare meravigliosi soffitti, a intagliare preziosi mo-bili, a realizzare arredi di gusto se non l’ardire di imitare e superar in bellezza e in grandezza i nostri padri? Le fabbriche di San Mauro e di San Benedetto e del Carmine per decen-ni dettero duro lavoro, ma attorno ad esse si svilupparono anche altre attività, nuove idee. Fino a notte fonda si discuteva, si progettava, si allettava lo spirito. Era una comunità semplice e ignorante, ma che aveva un vago senso della bellezza e voleva raggiungerla.…E si sognavano …officine dove forgia-re giovani corpi, palestre dove formare belle menti.Questa era la rude realtà, questi erano i nostri sogni, questa era la libertà che perseguiva-mo giorno per giorno. Quest’era la mia Casa D’Oro!Historia, cosa vedi in questo casale oggi? la sola arte della fredda speculazione? O vedi an-che i bei segni di un popolo dotato? …Che fai non rispondi? …Stai zitta adesso?...>>”(tratto dalla commedia “Belle Pazzie e bugiar-de Aurore” di Enzo Marino – 1999)

Da qualche mese ho preso a frequentare una palestra per dare un più giusto equilibrio agli elementi del corpo che incominciano, tanto per schierarsi con i miei pensieri di sempre, a dare segni d’anarchia.Una palestra privata, bene attrezzata, rigorosa nel concepimento e nella conduzione di Fa-bio, un bravo personal trainer, dal quale ho appreso, concretamente, le tecniche giuste dell’attività fisica. Intanto, è sempre più alta l’esigenza dei citta-dini di Casoria di andare oltre l’improvvisa-zione e l’educazione ginnica impartita ai vari livelli dalle scuole. Un bisogno collettivo sen-za scopi agonistici ma solo per tenere in forma il proprio fisico in una società esigente e dina-mica come quella d’oggi. Una coniugazione di bellezza, benessere e valore fisico. Le palestre di ginnastica, del benessere e di varie discipline sportive e di danza risultano numericamente scarse per la demografia di Casoria, ma comunque, esiste sul territorio, una discreta rete di luoghi ginnici che riesce, tutto sommato, a contenere la richiesta cit-tadina. Dove, comunque, la rinuncia delle nostre ci-viche istituzioni alla gestione diretta dei pro-pri impianti sportivi fa sentire pesantemente il vuoto di un servizio sociale importante. La questione sport agonistico è argomento a par-te. Bene! Detto questo, ci si chiede in che modo viene soddisfatto l’altro aspetto dell’umana bellezza cioè il benessere delle menti e dello spirito?Premesso che, come l’attività fisica, anche quella della mente ha bisogno di luoghi e pro-getti diffusi che vanno oltre gli insegnamen-ti scolastici per poter esplorare conoscenze nuove, per approfondire argomenti storici e sperimentazioni artistiche, per far emergere elementi di letteratura locale, per stimola-re attività ludiche, per analizzare argomenti

sociali nuovi e antichi. In concreto, per cre-are l’humus giusto per eventuali esplosioni di umana genialità. E allora ci si chiede, visto che il privato non investe in cultura e che le istituzioni hanno comportamenti da libellule, aggraziate ma senza peso, chi appaga i bisogni culturali dei cittadini di Casoria? Non ci si può sempre affidare al caso o all’azio-ne spontanea o all’ingegno individuale. Un giardino va curato se si vogliono far cre-scere bei fiori!Intanto bisogna scrollarsi di dosso alcuni fat-tori che mistificano le politiche culturali della città. Decenni di didattica propinata come unico elemento di cultura tenendo così la città fuori dalle dinamiche più evolute hanno de-terminato livelli di sottocultura diffusa.Ritenere che la cultura religiosa sia intercam-biabile con quella civica è di una miopia uni-ca. Le nozioni civiche sono univoche anche se policrome e coprono tutto lo spettro umano, mentre quelle confessionali sono nettamente di parte e caratterizzate da profonde diffe-renze di culti. Casoria è una comunità mul-tireligiosa. Particolare diffidenza va posta ai “giocattoli politici” spacciati come luoghi di cultura e foraggiati per scopi politici. Mentre va rispettato e potenziato con progetti mirati l’unico luogo oggi utile ai cittadini: la Biblioteca comunale. In sostanza, nella nostra città, bisogna supera-re la visione mediocre della cultura e costruire una filosofia ed una progettazione confacenti alla nostra città.

L’Associazione culturale P.Ludovico da Casoria

in ricordo del 17 Giugno 1832

(giorno in cui Arcangelo Palmentieri prese il nome di P. Ludovico e vestì il saio francescano)

Organizza

SEMINARIO DI STUDIO

8 giugno 2012 h.17,30

Presso l’ISIS Torrente via Duca D’Aosta,68Casoria (NA)

Relatori:PresideProf. G. De Rosa ,Prof .M. De Rosa ,Fra S. Vilardi segr. Prov. ofm Napoli

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il giornale di Casoria • Domenica 3 giugno 2012 13

A T T U A L I T À

Lo spirito dei tempiIl debito come disonore uccide più della corruzionedi Angela Uliano

“Gli italiani hanno vissuto per troppo tempo al di sopra delle loro possibili-tà!”. Quante volte ce lo siamo sentiti

dire in TV da economisti o manager dal volto contrito, e poco importa se media-mente chi lancia quel monito ha un tenore di vita nettamente superiore ai destinatari. L'importante è che passi il messaggio: fini-ta la cuccagna , mia cara cicala.La nuova élite governante è portatrice di un codice morale adeguato al tempo della recessione prolungata: il debito pubblico

che ci sovrasta è una grande colpa collettiva solo onorandolo, garantendo cioè ai merca-ti la nostra solvibilità, potremmo aspirare ad una riabilitazione. L'economia pretende di imporsi come etica, e pazienza se il Pa-dre Nostro recita: “rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori...” e pazienza se la Bibbia contempla la rego-la del Giubileo che ogni 7 anni cancellava i debiti. La religione del capitalismo adora un Dio finanza che si nutre del no-stro senso di colpa di fronte all'oggettività delle aspettative di mercato. Quelli che non sono in grado di pagare? Insieme al denaro perderanno anche l'amore e vedranno di-minuire sempre di più i loro diritti. Non è solo un esercizio di potere che si adegua

alla congiuntura economica. Stiamo par-lando delle nostre vite, della psiche uma-na assoggettata per mezzo dell'ossessione del debito pubblico che incombe su di noi. Colpisce il fenomeno degli imprenditori che si tolgono la vita in seguito ad un falli-mento aziendale, all'oppressione del debito. Che strano da noi è rarissimo il suicidio di un politico coinvolto in uno scandalo. Per quanto degradante si manifestano le ru-berie, l'abuso di privilegi, l'abuso di ufficio

favorendo attività di tipo camorristico scoperchian-do menzogne, il senso di vergogna dei protagonisti della nostra scena pubbli-ca non pare traumatizzarli più di tanto. Quasi che apparire ladro, camorrista,

criminale fosse meno disdicevole, nella no-stra società, che risultare insolvente. Non importa se il nostro diritto preveda, almeno in teoria, il carcere per i ladri e i camorristi e non per i debitori. L'arte dell'inadegua-tezza, il debito come disonore, uccidono più della corruzione manifesta.

In ricordo di DON PEPPE DIANATrenta giovani in cerca di…di Stefania Cristiano

“Trenta giovani in cerca di eroi”, que-sto è il motto di Domenica 27 Mag-gio 2012, una giornata all’insegna

della cultura, della spiritualità e del di-vertimento. Alle ore 10.30 un gruppo di

trenta ragazzi della frazione Pascarola di Caivano (NA) si reca al cimitero di Casal di Principe per rendere onore alla tomba di don Peppe Diana, sacerdote casalese che ha combattuto fino alla morte con-tro la camorra, ucciso il 19 Marzo 1994, giorno del suo onomastico, mentre si ac-cingeva a celebrare la Messa. Dopo una breve preghiera di gruppo e una piccola riflessione davanti alla tomba del loro eroe, i ragazzi si sono poi spostati nel vi-cino Santuario della Madonna di Briano

per partecipare alla S.Messa. La giornata si è conclusa con il pranzo e con un mo-mento di puro divertimento nel giardino del santuario, in cui i giovani sono stati cordialmente accolti. Un’esperienza forte che ha toccato profondamente il cuore di ciascun ragazzo, che dopo tale esperienza hanno espresso il desiderio di lottare, nel loro piccolo e sull’esempio di don Peppe, contro la violenza e la sopraffazione, che non manca nel loro paese. Dunque, quale risultato migliore?

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L ' E V E N T O

Anno II - Numero 20Domenica 3 giugno 2012

Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 30 maggio 2012.

[email protected]. 081 7588818 - 3358270557

Inserto di Napolincasa News

Aut. Tribunale di Napolin. 0062 del 30/09/2005

Editore: Carlo De VitaVia S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA)

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Direttore responsabile: Giuseppe Storti

Segreteria di redazione:Imma D'Angelo - Anna Baratto

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Direzione e redazione:Via S. Di Giacomo, 6/8

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La stazione centrale delle emozioni da seguire anche sul web.di Antonella Storti

Poco più di quattro mesi fa il salotto cultura-le tematico vedeva la luce e veniva presen-tato così: “Un salotto che sarà un cordone

ombelicale con la memoria, un salto emozionale nel passato, a quando fare salotto era come stare al centro del mondo, partecipare ai suoi cambia-menti. Incontrarsi in nome dell'arte per cono-scersi, scambiarsi idee ed emozioni. Una presa di coscienza sui tempi che cambiano. E' tempo di fare cultura. E' tempo di agire.” Dopo dieci in-contri quella che era una piccola creatura genera-ta dalla tenacia, dalla convinzione e dall’impegno dello scultore maestro d’arte Domenico Sepe e dal poeta dott. Christian Sanna è diventata una splendida realtà, patrimonio di tutti. Un luogo fisico ed ideale in cui le anime si incontrano, si conoscono e si riconoscono nel nome dell’arte. Quella che Christian Sanna definisce “ la stazio-ne centrale delle emozioni. La stanza delle me-raviglie, della bellezza – che ti permette per un paio d’ore di chiudere a chiave il mondo fuori con tutte le sue distorsioni per ubriacarsi di bellez-za, di sensazioni, di conoscenza. Il posto secondo Domenico Sepe “ dove i sogni si avverano e tutto è possibile. L’occasione per tanti artisti, molti dei quali sconosciuti per farsi conoscere attraverso

l’esposizione di una propria opera, il trampolino di lancio per giovani talenti ancora inespressi che hanno voglia di emergere e di confrontarsi.”. Il salotto è molte cose e tanti significati: era il so-gno antico divenuto realtà di due amici di lunga data Domenico e Christian, è il duro e proficuo lavoro di anime belle ed impegnate come quelle di Mafalda Casertano (responsabile web – pagi-na facebook ed addetta alle relazioni esterne, di Ciro D’Alessandro (moderatore), Antonella Gi-roso (responsabile segreteria), è un ritrovo di amici, ar-tisti, appassionati, curiosi che parlano la stessa lingua - quella della bellez-za, dell’amore, del rispetto, della cultura, dell’emozione, della mera-viglia. Gli incontri si svolgono due volte al mese il venerdi dalle 21 alle 23,30/ 24,00 presso lo studio d’arte Maestro Sepe in via Saggese V traversa n.1 Afragola (Na) ed ogni volta l’evento è presenta-to attraverso un tema su cui si svilupperà l’intera serata.. Il tema più recente che è stato affrontato è quello relativo alla spiritualità L’evento è stato caratterizzato da momenti emozionanti e signifi-cativi, musica, poesia e racconti sulla spiritualità hanno segnato attimi di pura emozione. Il dibattito è stato coinvolgente e ha catturato l'attenzione e l'interesse di tutti. Ne sono con-seguite delle domande e delle opinioni sul tema saggiamente filtrate dal moderatore ufficiale del salotto Ciro D’alessandro.

Il salotto letterario dell’area a nord di Napoli

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CaroDirettore,Nel ringraziarti per

aver segnalato la mia par-tecipazione, in quanto rappresentante di S.E.L. Casoria, alla cerimonia del 1° maggio u.s. commemo-rativa dei caduti sul lavoro,

con questa mia vengo a dirti quanto segue.La cerimonia in questione m'è cara perché legata ad un aspetto della mia vita che m'impegna da quasi 38 anni (io ne ho 58) per il quale ho lottato e continuo a farlo, anche se ne ho uno abbastanza "certo": IL LA-VORO. Ho imparato in questo considerevole lasso di tempo che una condizione indispensabile affinché vi sia pre-venzione dagli infortuni è: ala certezza del lavoro, ciò sia in termini retributivi sia di durata.Non v'è norma di sicurezza che tenga di fronte alla precarietà!La formazione e l'informazione attecchiscono laddove v'è possibilità d'arrivare a fine mese senza affanni e con una prospettiva di lavoro che ti fa pensare all'età della pensione e non alla cassa integrazione o peggio ancora al licenziamento. Le mie affermazioni sono sostenute dall'esperienza maturata come operatore e poi esperto della sicurezza nei luoghi di lavoro (chimica, siderur-gia, edilizia, trasporto). Tu conosci la mia collocazio-ne lavorativa e l’impegno profuso in tal senso quindi potrai ben valutare se millanto credito. Un credito ed una sensibilità probabilmente non posseduto dagli "as-senti" alla cerimonia per i quali v'è stata l'imbarazzante difesa della redazione di Libero Pensiero.E' proprio a loro che voglio dedicare la conclusione di questa mia dicendo: miei cari giovani quando pen-sammo e sottolineo pensammo a quale nome dare ad un giornale di sinistra, venne fuori "Libero Pensiero": gli auguro d'esser capaci a rimanere tali, come auguro a Luca Scialò d'imbattersi in donne ed uomini di sini-stra che hanno dedicato, senza lucrare, tanto del loro tempo per la difesa di giuste cause.Auguri e te ed all'intera redazione!

Fortunato De Rosa Carissimo Fortunato, nel ringraziarti di questo tuo inter-vento che sottoscrivo e condivido, devo dirti pubblicamen-te che ho sempre apprezzato in te l'estrema coerenza, che spicca ancora di piu' in un contesto come quello attuale in cui il trasformismo è la regola e non l'eccezione: da Roma a Casoria. Sul lavoro mi trovi concorde con quanto affer-mi. Ho già scritto e lo ripeto: sta passando (nel silenzio generale) un principio pericoloso, ovvero che la caduta e l'eliminazione delle tutele sociali, frutto dei principi fon-damentali della nostra carta costituzionale sia la "conditio sine qua non" per la ripresa dell'economia italiana. Niente di piu' sbagliato e pericoloso. In ultimo penso che esistano

L E T T E R E A L D I R E T T O R E

ancora, e tu sei uno di questi, uomini di sinistra che non hanno subito " folgorazioni" sulla via dell'affarismo politico e personale, tradendo quegli ideali e quei principi della cul-tura politica della sinistra italiana ed europea. Con stima ed affetto.

G.S.

Carissimo Direttore, Domenica 20.05.2012 su Il Giornale di Casoria a firma di Luca Scialò, pag.5

è stato pubblicato un articolo che ci ha lasciati scon-certati.Nell’articolo citato, si parla della rabbia di cittadini residenti in via San Rocco, …… la domanda nasce spontanea …. ma di quale Città si parla? Sono stati proprio gli abitanti di via San Rocco di Casoria, a sottoscrivere una petizione ( siamo lieti di allegarVi una copia) in cui si chiedeva a tutte le istitu-zioni e a gran voce, il divieto assoluto del transito di quei “mostri” capaci di scuotere fabbricati e la psiche degli abitanti di via San Rocco, via Macello e Piazza Benedetto XV.Tutto iniziava nell’anno 2003, mese di maggio, quan-do un comitato d’iniziativa popolare, attraverso anche la sensibilità dei preziosi settimanali locali, iniziava la battaglia per porre fine al martirio che i cittadini residenti in via San Rocco, costretti a subire giorno e notte delle vere e proprie scosse telluriche causate dal transito degli autobus della C.T.P.Direttore, ci creda indipendentemente dal nostro cer-tificato ISEE e dalla grande contraddizione emersa nell’articolo, che va dal caro benzina al non utilizzo dei mezzi pubblici in alcune zone della città perché “residenziali”, a tutti noi farebbe piacere avere la fer-mata del bus sotto casa, ma noi abitiamo in strade che sono state concepite realizzate e “conservate” per il solo transito di carretti, quei carretti che Lei da Casoriano doc ricorderà quando si recavano al mercato ortofrut-ticolo vicino al Lazzaretto. Le strade sono rimaste quelle di sempre, con l’unica differenza che i fabbricati e i sottoservizi della zona hanno una quarantina di anni in più. Le nostre case per troppo tempo hanno resistito alle continue sol-lecitazioni causate dal transito di mezzi pesanti, fino a quando circa due anni fa, in concomitanza con le nostre ennesime rivendicazioni, il palazzo di via San Rocco, 29 diete segni di cedimento procurando per diversi giorni l’interdizione della stessa via San Roc-co, evento che convinse l’amministrazione di allora e i vertici aziendali della CTP ad adottare un piano di traffico alternativo, prendendo finalmente coscienza che le nostre denuncie erano fondate. Quindi , se una volta tanto le Istituzioni hanno dato ascolto ai cit-tadini, cosa assai rara, prendiamone atto! Abbiamo contezza e certezza che la rabbia dei cittadini di questa via San Rocco, andava e andrà sempre nella direzione

opposta a quella impropriamente evidenziata dall’ar-ticolista.Nella speranza di essere stati esaustivi sulla problema-tica, Vi porgiamo i nostri cordiali saluti, augurandovi buon lavoro e magari concederci un po’ di spazio pubblicando questo articolo per ridare ai residenti di via San Rocco la tanta agognata serenità, che in questi giorni è stata messa a repentaglio.

Comitato di iniziativa popolare via San Rocco

Pubblichiamo con vero piacere questa lettera. Dimostra che i nostri articoli sono letti e commentati. Dunque: il mondo è bello perché è vario. Prendiamo atto che ai com-ponenti del Comitato faccia piacere dello spostamento della fermata dell ’autobus a Via San Rocco. Forse a quelli che vanno all ’Ospedale un po’ meno. Però quanta acredine nei confronti del nostro Luca Scialo’. Ingiustificata ed in-giustificabile. Noi: viviamo e parliamo con cognizione di causa della nostra città. Solo la stampa locale evidenzia le problematiche locali. Dopodiché anche noi, possiamo commettere errori: e chi lo nega! Ma andiamoci piano per favore. L’articolista evidenziava la rabbia dei cittadini, riferendosi anche a quelli di Via Diaz. Ed evidenziava le difficoltà di chi si reca all ’Ospedale dei Camilliani non essendo automunito. Tutto qui. Inoltra anche su Via Pio XII quando passano gli autobus , ci sono delle vere e pro-prie “ scosse telluriche” . E quella e’ una strada dove non passavano i “carretti”. Lo stesso accade su Via Petrarca e su Via Salierno. Allora che facciamo? Diciamo al Sindaco di decretare lo stop degli autobus su tutto il territorio cit-tadino? Purtroppo la nostra città è a rischio idrogeologico. Tutto il centro storico e non solo, poggia su cavità perico-lose e profonde, che ogni tanto cedono e provocano dissesti e crolli. Mai, c’è stata una politica seria e responsabile fi-nalizzata alla soluzione del problema. Anzi si è consentito il sistematico saccheggio del territorio sia in termini di au-mento di volumetria abitativa(anche su Via San Rocco, e nessuno ha mai protestato o scritto ai giornali), sia di posa ed installazione di sottoservizi(gas, acqua ed impianti elettrici) senza che le ditte provvedessero ad un ripristino dello stato dei luoghi almeno decente. Quindi il discorso è lungo, serio e complesso. Non si risolve certo nel lanciare strali all ’articolista di turno. Tra l ’altro nella stessa lettera si riferisce della “ preziosa sensibilità di settimanali locali” che hanno evidenziato e sostenuto la vostra battaglia. Si dà il caso che chi scrive nel 2003 era direttore di uno di questi settimanali(CASORIADUE) che sosteneva la vo-stra battaglia. Per cui: con calma, cortesia e senza offendere chi: come Scialo’ fa questo lavoro: “gratis et amore Dei”, spieghiamo e documentiamo le ragioni di tutti. Già, perché le vostre ragioni, pur rispettabili non sono certamente le ragioni di tutti gli abitanti di Via Diaz, Via San Rocco e di quelle strade dove passa l ’autobus. Cordiali saluti e sempre a diposizione per altre problematiche nell ’auspica-bile rispetto reciproco G.S.

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