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Anno III - Numero 8 - Domenica 31 marzo 2013 Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - Distribuzione gratuita Buona Pasqua

Il Giornale di Casoria

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Il Giornale di Casoria

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Page 1: Il Giornale di Casoria

Anno III - Numero 8 - Domenica 31 marzo 2013

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - Distribuzione gratuita

BuonaPasqua

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2 il giornale di Casoria • Domenica 31 marzo 2013

[ Editoriale ]

La notizia non è “fresca” di cronaca. Ma è indicativa del clima che si respira in città. L’omertà ed il farsi i fatti propri,

è una bieca abitudine che si è diffusa in una città che è diventata terreno di scorribanda di bande criminali, ma anche di episodi di violenza e di prevaricazione tipiche di socie-tà malate. Il caso è noto. Un giovane muore, apparentemente per cause naturali. Nessu-na denuncia, sembra un caso da rubricare nell’ordinario. Ed invece i carabinieri di Ca-soria non ci stanno. Ricordiamo che la Com-pagnia Carabinieri di Casoria, si conferma sul campo tra le migliori di tutta l’Italia me-ridionale. Risultati brillanti conseguiti in un territorio ad altissima densità criminale. Una tradizione rinnovata nel tempo che qui ha

avuto inizio sul finire degli anni successivi al dopoguerra, allorquando un giovane tenente dell’arma fu mandato a comandare la locale compagnia casoriana. Il suo nome sarebbe stato scritto molti anni dopo nell’olimpo de-gli eroi nazionali. Ci riferiamo ovviamente al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, sua figlia Rita, nacque proprio qui a Casoria. Oggi al co-mando Compagnia c’è il Maggiore Gianluca Migliozzi, brillante uffi-ciale che nel solco trac-ciato dal Generale Dalla Chiesa, statistiche alla mano, si conferma quale comandante di una delle più produt-tive Compagnie della benemerita arma dei carabinieri. Nel 2011, infatti quella di Caso-ria, è stata la prima compagnia in Campania per numero di arresti eseguiti. Inoltre, sempre la Compagnia di Casoria annovera tra le sue fila uno dei 5 marescialli tra i migliori co-mandanti di caserma dell’intera nazione. Ri-cordiamo anche l’impegno del Comandante della Stazione Maresciallo Errico Giordano.

Lavorano dieci dodici ore al giorno con sti-pendi non certamente alti, rappresentando l’unica e costante presenza dello Stato sul territorio cittadino. Il caso del giovane ucciso in un brutale pestaggio si è risolto solo gra-zie al fiuto ed all’insistenza investigativa dei

carabinieri. Ce ne parla nell’articolo qui di segui-to pubblicato la nostra cronista Devecchi. Ma i cittadini devono colla-borare. Anche in modo anonimo con l’Arma dei Carabinieri. La lotta per la legalità e per l’affer-

mazione dello stato di diritto sul nostro terri-torio deve coinvolgere tutti. Nessuno escluso. Anche la politica deve fare la sua parte. Met-tendo in campo non solo manifestazioni, ma soprattutto azioni concrete. Ne ricordiamo alcune attese da anni. Sportello anticamorra ed antiraket. Riutilizzo per finalità sociali dei beni sequestrati alla criminalità organizzata. Ce ne sono, sul nostro territorio ben 44. Vi-deosorveglianza dell’intero Territorio. Buona Pasqua!

I carabinieri di Casoria battono anche l’omertà.di Giuseppe Storti

[ Il caso ]

La legalità va PRATICATA non predicata

Sei ordinanze di custodia cautelare e un arresto ai domiciliari. Così si è risolta una vicenda che ha dell'incredibile in

cui sette uomini si sono resi colpevoli di pe-staggio e omicidio. Il caso è stato condotto a termine dai carabinieri della compagnia di Casoria, che, dopo anni di indagini, combat-tendo il muro di silenzio e di paura che come sempre circonda simili episodi, sono riusciti a scovare i colpevoli e hanno fatto collaborare uno dei sette criminali che ha dato man forte

alla risoluzione della storia. Come testimo-niano le stesse forze dell'ordine:”La vicenda cominciò intorno ai primi giorni di maggio del 2011 quando R. D. R. trentaquattrenne si presentò all'ospedale di Fratta con gravi le-sioni- continuano- non si fermò in ospedale, ma dopo pochi giorni morì per gravi lesioni interne presso l' ospedale di Giugliano. Ave-va subìto un' aggressione in branco per futili motivi, anche se non lo disse, presso le palaz-zine popolari di Via Calvanese di Casoria, eppure, nonostante le botte e che fossero in sette contro uno, nessuno aveva visto né sen-tito niente”- proseguono -” Ma noi non ci siamo dati certo per vinti: abbiamo comin-ciato delle ferree indagini per scoprire chi era stato a ridurre il trentaquattrenne in quello stato, alla fine abbiamo riesumato il cadavere, ed è proprio lì che abbiamo avuto conferme ai nostri sospetti. Infatti non era stata una

caduta accidentale, come avevano voluto far-ci credere, ma davvero un violento pestaggio, dato che nonostante fossero trascorsi pochi mesi dall'episodio, ancora erano visibili i segni di tutte le botte che la vittima aveva subito”.- Continuano- “Eppure, ripetiamo, nessuno voleva parlare, alla fine uno dei sette aggressori ,pentitosi sotto nostra pressione, ci ha dato una mano nelle indagini e alla fine siamo risaliti ai restanti sei assassini. Fini-ranno tutti in carcere tranne il pentito che, per la sua collaborazione, godrà degli arresti domiciliari.- concludono- una vicenda per fortuna conclusasi felicemente, grazie anche al fatto che qualcuno ha collaborato sotto nostra insistenza...” E si potrebbe aggiun-gere che è una cosa che, sfortunatamente a Napoli è una cosa che accade molto, troppo di rado. La vicenda, almeno stavolta, è finita nel migliore dei modi “giustizia è stata fatta”.

“Giustizia è fatta” grazie ai carabinieri di Casoria!di Daniela Devecchi

Storie di ordinaria CRONACA NERA

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3il giornale di Casoria • Domenica 31 marzo 2013

[ Il caso ]

Caso TUBI BONNA

Si torna a parlare di aree dismes-se, in particolare della questione Tubi Bonne. Lo scorso Dicembre,

i quattro consiglieri comunali del Partito Democratico avevano posto un’interro-gazione al sindaco e alla sua maggioran-za, per meglio comprendere lo stato delle cose. Tutto sembrava pronto per il rila-scio di lottizzazioni convenzionate all’in-terno dell’ex area industriale, nonostante non vi fossero certificazioni di avvenuta bonifica da parte dell’Arpac e degli al-tri enti preposti. Nessuna risposta del sindaco, nonostante il PD continuasse a lanciare l’allarme e ad informare la cit-tadinanza attraverso articoli di giornale e manifesti. Alle accuse del PD, l’ammi-nistrazione comunale rispondeva con dei manifesti affissi per le strade della città, dal titolo “Bugiardi”.La Conferenza dei Servizi, che avrebbe dovuto condurre a dei risultati concreti il

31 Gennaio 2013, si e’ svolta solamente lo scorso 22 Marzo. Dal verbale si può leggere che alla riunione tecnica, presie-duta dall’Ing. Giuliano Morlando, erano presenti il sindaco di Casoria, l’assessore al l ’ambien-te Tignola, il dirigente del setto-re ambien-te Colucci, il dirigente d e l l ’ u f f i -cio tecnico Giardino e la ditta Palladi-no Antonio, oltre ai rap-presentati dell’Arpac e della Provincia. Al termine dell’incontro, è emerso che è necessaria la certificazione di avvenu-ta bonifica da amianto da parte dell’Asl Napoli 2 Nord, prima della presentazio-ne di un piano della caratterizzazione per il sito nel suo complesso.E le novità non sono finite. Secondo il

commento dei rappresentanti dell’oppo-sizione: “oltre al rilascio di nuove lottizza-zioni in zone dove la bonifica non è molto probabilmente mai avvenuta, la proprietà avrebbe anche richiesto un cambio di de-stinazione, per costruire residenze e non edifici commerciali. Il nuovo piano casa consentirebbe infatti di trasformare le volumetrie “preesistenti”. Queste ultime attualmente però non esistono affatto, e il

rilascio delle lottizzazioni è stato bloc-cato dagli organi com-petenti. Del-le domande sorgono però spontanee: in una città già edificata per oltre il 90%, la costruzio-

ne di nuove case ha un valore maggiore della salvaguardia e della tutela della sa-lute pubblica? chi sono i veri bugiardi?” Come giornale, continueremo a tenervi informati sui fatti. Vi invitiamo a seguirci anche on-line su www.casacasoria.itBuona Domenica!

Dopo mesi di attesa, finalmente delle risposte agli interrogativi posti dal Partito Democratico.di Rosa Davide

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4 il giornale di Casoria • Domenica 31 marzo 2013

[ Attualità ]

Il 22 marzo 2013 è stata la Giorna-ta mondiale dell’acqua, una giornata dedicata a questa preziosa risorsa e

al suo razionale utilizzo. Una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 nella Conferenza di Rio de Janeiro sul-lo Sviluppo Sostenibile, per focalizzare l’attenzione sull’importanza della risorsa acqua. In pari data fu sottoscritta Agen-da 21 “le cose da fare nel XXI secolo”, siglato da 183 Paesi, tra cui l’Italia, e fu-rono adottati programmi ed interventi per la tutela dell’ambiente. L’evento del 22 marzo ha dato vita a molte iniziative a livello nazionale e locale con una for-te adesione delle scuole di ogni ordine e grado, per sottolineare l’importanza dell’acqua e di come proteggere le risor-se ancora disponibili. E’ stato rimarcato il concetto che l’acqua è indispensabile per tutte le forme di vita, che tutti gli esseri viventi sono costituiti per la mag-gior parte da acqua e che il corpo uma-no stesso è acqua per i suoi due terzi, ma rimane comunque una risorsa limitata poiché costituisce soltanto il 3% circa dell’intera idrosfera. Di questo 3%, par-te è intrappolata nei ghiacciai e parte è sotterranea, pertanto la disponibilità per l’uomo è soltanto dell’1%. L’anno 2013, inoltre, è stato scelto dalle Nazioni Uni-te anche come ”Anno Internazionale per la cooperazione per l’Acqua”, allo scopo di poter condividere questa risorsa, indi-spensabile per l’uomo e utilizzarla come strumento di pace per l’intera umanità. L’acqua, dunque, rappresenta idealmente il filo conduttore che unisce le persone di tutto il Mondo: senza acqua non può esserci vita e il destino delle popolazioni dell’intero Globo terrestre dipende da questa sostanza. Ma cosa stiamo facendo per preservare questo bene così prezioso per la vita e, soprattutto, cosa stiamo facendo per ren-dere disponibile questa risorsa alle ge-

nerazioni future? Si sa con certezza che le attività dell’uomo, negli ultimi decen-ni, in tutti i settori, hanno determinato forti modificazioni sul ciclo delle acque in riferimento agli aspetti qualitativi e quantitativi. In particolare le acque dol-ci utilizzate per le attività umane sono sostanzialmente di tre tipi: sotterranee, di sorgente e superficiali. Negli anni le acque sotterranee sono state preferi-te alle altre due perché maggiormente pure. Tuttavia l’eccessivo ed incontrollato sfruttamento ne ha notevolmente dimi-nuito la disponibilità, mentre l’inquina-mento ne ha profondamente degradato la qualità. D’altra parte il rinvenimento di sostanze inqui-nanti negli acquiferi profondi è un ine-quivocabile cam-panello di allarme delle condizioni di degrado della stes-sa idrostruttura. Ciò rappresenta un chiaro segnale che il potere auto-depurativo, insito nella natura stessa, è in parte già com-promesso. Le cause sono da ricondurre, principalmente, a problemi di accu-mulo dovuti all’uso, sempre più fre-quente, di sostanze non biodegradabili, pesticidi e altri prodotti tossici utilizzati nelle diverse attività dell’uomo. In questi ultimi anni, dunque, siamo in presenza di un fenomeno preoccupante rappresenta-to dal fatto che a fronte di una crescente domanda d’acqua, si registra un impove-rimento delle risorse idriche sottratte ai più svariati usi poiché inquinate. Occorrono ulteriori programmi ed azio-ni, comunitari, nazionali e locali, che mettano al centro la questione della gestione razionale delle risorse idriche principalmente per scopi idropotabili. Le soluzioni sono molteplici. Tuttavia a livello nazionale già esistono da tempo leggi e direttive di carattere europeo che disciplinano la materia. Ma è l’azione del singolo cittadino che deve sicuramente

essere perfezionata mediante comporta-menti e senso di responsabilità sempre maggiori, mettendo in atto piccole e semplici regole. Ad esempio: non spre-care acqua dolce; non gettare rifiuti come vernici, olii e altre cose simili nel lavan-dino o nel water; se non si è sicuri della pericolosità di qualche sostanza, chiedere al servizio dei rifiuti locale o ad un Ente ambientale; sensibilizzare la famiglia di appartenenza, gli amici e i vicini di casa sui metodi per ridurre il loro contributo all’inquinamento; utilizzare detergenti biologici nella nostra casa. Riprendere vecchi metodi come pulire con acqua e aceto al posto di sostanze chimiche utilizzate in cucina e bagno. Utilizzare riduttori di flusso in resina nella parte terminale dei rubinetti, non gettare nel proprio bagno di casa rifiuti come ce-rotti, cotton fioc, batuffoli di cotone ecc..

For tunatamente, l’opinione pubbli-ca sta acquisendo una consapevolezza sempre crescente ri-guardo alle criticità che la società futura dovrà affrontare in campo ambienta-le ed in particolare della mancanza di disponibilità della risorsa idrica: pur-troppo non viag-giano di pari passo nè la percezione di quali siano i com-portamenti virtuosi nè, tantomeno, la loro adozione. Que-

sto divario, che sussiste inevitabilmente nei vari livelli, dal legislatore fino al sin-golo cittadino, ha molteplici e complesse ragioni che gli effetti di un uso impro-prio dell’acqua mettono a volte in dram-matica evidenza. È necessario rivolgersi ai giovani, soprattutto attraverso i loro docenti, in particolare, delle discipline scientifiche per fornire utili informa-zioni. Dare ai giovani risposte tecnico-scientifiche ai quesiti più importanti, può rappresentare l’inizio di un processo gra-duale di cambiamento all’utilizzo consa-pevole dell’acqua. L’acqua è, dunque, una risorsa preziosa che ha bisogno di inces-santi controlli per assicurare la vita futura dell’intero Pianeta.

* docente di Matematica e Scienze c/o I.C.S. “Filippo Palizzi” - Casoria (NA)

L’acqua: una RISORSA VITALELa giornata mondialedell'acqua.a cura di Gaetano Caputo*

Area fluviale libera da processi di antropizzazione

Area fluviale antropizzata e degradata

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5il giornale di Casoria • Domenica 31 marzo 2013

[ Il caso ]

Noi: speriamo che ce la CAVIAMO!

È una fossa larga quanto una ruo-ta di un camion, profonda abba-stanza da fare “affondare” le auto

a ogni passaggio, tanto grande da fare inciampare più pedoni contemporanea-mente, pericolosa al punto da forare an-che le più resistenti ruote di auto. Stiamo parlando di una delle tante voragini di Casoria, precisamente presso la via Cir-cumvallazione Esterna, altezza condomi-ni Secra e Giuliano. Era una buca piccola al principio,ossia all'incirca un anno fa, nessuno ci faceva caso: con il tempo, come ovunque a Casoria e in generale a Napoli, causa le piogge e l' usura del manto stra-dale, è diventata sempre più grande, fino ad assumere dimensioni molto pericolose cui si è giunti oggi. Inutili sono state fino a oggi le lamente-le di tutti gli abitanti: la grande buca si allarga ogni giorno di più, quasi inghiot-tisce il camion della spazzatura che tran-sita quotidianamente per la zona. Per non parlare poi del disagio dei residenti che, nell'attraversare la “zona rossa” in auto devono camminare a “passo di formica”;

tutto al fine di evitare danni permanenti ai propri autoveicoli. La buca si trova nel-le stesse condizioni da mesi ormai. Non c'è alcuna miglioria, peggiora sempre di più, e presto, al fine di evi-tare che qualcuno pos-sa farsi male sul serio, si suppone, bisognerà utilizzare il classico ri-medio “tampone” ossia sbarrare la voragine, o riempirla con qual-che sedia o gommone vecchio. Come sema-pre succede, e come è accaduto troppe volte nel passato e nel pre-sente. Eppure, tutti i residenti non vogliono arrivare certo a que-sto e prima di passare a queste maniere “drastiche” hanno chiesto di esporre, con queste poche righe, la propria lamentela alle istituzioni, e di non essere abbando-

Fossa presso via Circumvallazione esterna: potrebbe inghiottire anche una ruota di un camion!a cura di Daniela Devecchi

nati dal comune, come spesso si sentono, essendo questa un'area periferica e lonta-na dal centro. La domanda per tutti è: ci

vorrà ancora tempo prima di intervenire? La soluzione che si adotterà, sempre che la si faccia in tempi rapidi, sarà tale da ri-solvere completamente il problema?

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6 il giornale di Casoria • Domenica 31 marzo 2013

[ Attualità ]

La nostra VIA CRUCIS

La via Crucis per i cittadini è all'ordine del giorno. Ogni giorno ci svegliamo con la paura di trovare nelle nostre

cassette postale una cartolina di color verde, il color verde dovrebbe dire speranza, in Italia vuol dire disperazione. Multe, multe, multe. Con Equitalia non si finisce mai di soffrire. Ci svegliamo con la paura di trovarci fuori la porta l'ufficiale giudiziario, molti di noi non avendo potuto pagare l'affitto di casa, risul-tando morosi devono lasciare la casa. Ci

svegliamo con la paura di trovarci le bollette di acqua, luce, gas in aumento, tutto aumen-ta ma non gli stipendi. Ci svegliamo con la paura di non poter comprare il pane o il latte per nostri figli. Ci svegliamo con la paura di perdere quel poco di lavoro che ci è rimasto. Oggi ab-biamo paura anche di vivere nelle no-stre case, visto che a Casoria ci sono rischi di crolli. I po-litici promettono di fare qualcosa quan-do ormai ognuno di noi vive in sala di rianimazione. Non sono rimasto meravigliato quando ho saputo che un padre di famiglia è andato in pizzeria armato di pistola perchè i figli a casa non avevano nulla da mangiare,

La quotidiana “passione” dei cittadini casoriani.di Francesco Gemito

uno che rapina le pizze non si era mia visto, dove ci hanno portato questi grandi politici? Non resto meravigliato più di niente. L'euro, maledetto euro che ha depresso l'economia, raddoppiando il costo della vita, ci strappato l'anima. In questo giorno meraviglioso dove Gesù risuscitando, ha vinto la morte, trovia-mo pace nel suo amore e nel nuovo ponte-fice papa Francesco, uomo umile e servitore della povertà. Troviamo pace nel perdono,

senza stancarci mai di chiederlo, parole sante di papa Fran-cesco. Come vorrei una chiesa povera ha detto con un viso dolce. Noi Italiani: come vorremo una politica povera e onesta. Preghiamo che questi messag-gi d'amore possano

scendere nei cuori di tutti noi. La nostra via Crucis non finisce mai, questi lo devono capi-re, altrimenti finiremo ingiustamente tutti su una sola croce. Buona Pasqua a tutti.

[ Le buone notizie ]

Sono 11 postazioni video che serviranno oltre ad un monitoraggio per gli scarichi abusivi anche per prevenire atti di criminalità. Le immagini

sono “live” ma vengono registrate per una settimana quindi, si può controllare e verificare eventualmente il "registrato". Verranno posizionate nei punti noti e sensibili, via Calore, Via Boccaccio e Via Cantariello,

al momento sono accese 4: via Rocco, Via Naziona-le delle Puglie, all'interno dell'ufficio lavori pubblici che guardano l'ingresso della posta, Piazza Cirillo e via Castagna. Entro giugno saranno tutte funzionan-ti. La cosa positiva è che sono mobili, ovvero se viene riscontrato che il problema è aumentato in una zona non monitorata,potranno essere spostate. Inoltre ad Arpino saranno installate in via Ventotene e via Ca-pri. L’iniziativa, proposta e promossa dall’Assessore all’Ambiente Pasquale Tignola è stata presentata giovedì scorso nella sala consiliare comunale. Final-mente un utile deterrente per sorvegliare la città.

Casoria: arrivano le telecamere mobili.di Antonella Storti

Contro i pirati dell’AMBIENTE

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[ Agenda ]

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Anno III - Numero 8Domenica 31 marzo 2013

Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 27 marzo 2013.

[email protected]. 081 7588818 - 335 8270557

Inserto di Napolincasa NewsAut. Tribunale di Napolin. 0062 del 30/09/2005

Editore: Carlo De VitaVia S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA)

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Direttore responsabile: Giuseppe Storti

Segreteria di redazione:Imma D'Angelo - Anna Baratto

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PADRE LUDOVICO: detto il Don Bosco di NapoliUn’altra storia del nostro grande francescano.A cura di Giuseppe Storti

“L’uomo di carità ha per fine Iddio nell’amare il prossimo,e se non ama per amore di Dio,il suo amore è vano,arido,ozioso”. Questa, una

delle tante perle che ci ha lasciato il nostro gran-dissimo francescano. Padre Ludovico, ispiratore di uomini e donne che diventeranno grandi pro-tagonisti della storia della chiesa napoletana ed italiana. Stiamo insistendo molto su quest’aspet-to, perché ci sembra che esca prepotentemente fuori dalla sua incredibile ed affascinante para-bola terrena. Un altro grande santo della chiesa napoletana: S.G. Bosco, ebbe frequenti contatti con Padre Ludovico. Presto ne racconteremo uno, molto bello e toccante. Per il momento ci li-mitiamo a descrivervi il contenuto di un’epigrafe

presente nella Parrocchia del Sacro Cuore a Na-poli, nel quartiere Vomero. Ecco: S. G. Bosco fu a Napoli tra il 29 ed il 30 marzo del 1880, ospite del Parroco dell'Ospedaletto, in via Medina, don Fortunato Nedi. Fu ricevuto in udienza dall'Ar-civescovo di Napoli, il futuro cardinale Sanfelice. Si incontrò anche con Padre Ludovico di Ca-soria (detto il "don Bosco di Napoli") e con il Sindaco di Napoli, Comm. Giusso, presso l'Isti-tuto delle Monache della Carità, per il pranzo a quattrocento poveri. L'Osservatore Romano scrisse in quei giorni che D. Bosco si era recato a Napoli " per fondare una Colonia agricola ed un Ospizio di Arti e Mestieri per fanciulli poveri ed abbandonati" . Con quella visita furono poste le basi anche della futura Opera Salesiana a Na-poli. Pensate, Cari lettori, Padre Ludovico viene paragonato a Don Bosco. Anzi è il Don Bosco di Napoli. Paragonato a santi della chiesa napoleta-na. Lui: umile fraticello, non ancora asceso agli onori dell’altare. La sua vita, trasuda santità. Più si legge su di lui, più si percepisce il soffio del divino amore che “divorava” il suo nobile animo e si spandeva come un inebriante profumo in chi lo incontrava.

AUGURISSIMI alla Dott.ssa Manna Rosa laureata in Giurisprudenza con 110/110 presso la SUN di S: M. Capua a Vetere da parte del fratello e dei genitori. Alla futura avvocatessa gli auguri di tutta la redazione.

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