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IL PD DI CREVALCORE PER LA SCUOLA UN ANNO DI INCONTRI, RIFLESSIONI, DOCUMENTI

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IL PD DI CREVALCORE PER LA SCUOLA

UN ANNO DI INCONTRI, RIFLESSIONI, DOCUMENTI

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PERCHE’

Il Partito Democratico di Crevalcore ha istituito e assegnato due deleghe: una alla scuola e una al lavoro.

Considera questi due temi importanti e cruciali per la realtà locale e nazionale.

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COME? Mobilitando, conoscendo,

riflettendo, facendo circolare idee e riflessioni, mantenendo contatti, incontrandosi per sapere e condividere.

Si è formato un gruppo di lavoro (APERTO A TUTTI) sulla scuola, formato da insegnanti, genitori e “appassionati di scuola” che si incontra periodicamente.

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COSA IN QUESTO ANNO?

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INIZIATIVE PUBBLICHE

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[email protected]

LA SCUOLA CHE VERRA’Parliamo di principi educativi, di didattica, di buone pratiche

con:Manuela GhizzoniCapogruppo PD

Commissione Cultura, Scienza e IstruzioneCamera dei Deputati

Luigi GuerraPreside Facoltà di Scienze della Formazione

Università di Bologna

Gian Carlo SacchiCoordinatore

Centro Documentazione Educativa di Piacenza

Andrea GraffiComitato Genitori e Scuola

Lunedì 11 gennaio 2010, h 20,30sala “Ilaria Alpi”

Biblioteca ComunaleVia Persicetana 226

Crevalcore

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PIU’ CARABINIERI CHE BIDELLI?Il ministro Gelmini, anche recentemente, ha osservato scandalizzata che in Italia il numero dei bidelli supera ancora quello dei carabinieri, nonostante i tagli già operati per l’anno scolastico in corso; nell’Istituto Comprensivo di Crevalcore, ad esempio, ci sono due collaboratori in meno con i relativi problemi di vigilanza e di apertura e chiusura dei plessi scolastici.Ci saranno altri tagli?E inoltre: quale idea di Stato ha in mente il ministro?MINISTRO, NELLA SCUOLA PRIMARIA EDUCAZIONE MOTORIA C’E’ GIA’! FINO A QUANDO?La controriforma Tremonti – Gelmini, iniziata con la Legge n. 133 dell’agosto 2008, si è arricchita di un altro documento importante: l’atto di indirizzo emanato l’8 settembre 2009 per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo di istruzione. In esso si garantisce nella scuola primaria “un coerente livello delle competenze in italiano, in matematica, in inglese e in scienze”. E in storia e geografia? E le educazioni all’immagine e alla musica? E l’educazione motoria? Sarà svolta dalle associazioni sportive in collaborazione con il CONI, dice il ministro. Chi pagherà? Fino a quando sarà un diritto per tutti?PREMIARE IL MERITO. DI CHI?Il decreto n. 122 del 22 giugno 2009, Regolamento sulla valutazione degli alunni, afferma che la valutazione “ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico” e dispone puntigliosamente le modalità tecniche della sua espressione. Nessuna relazione viene posta con il contesto sociale: “realtà in profonda trasformazione… rivoluzione digitale, globalizzazione, convivenza di culture e religioni diverse” e nemmeno con i compiti pedagogici e didattici della scuola: “offrire oltre alle necessarie conoscenze, abilità e competenze, gli strumenti adatti a leggere, affrontare e modificare la realtà” , “creare e mantenere il necessario livello di motivazione allo studio e alla partecipazione alle attività didattiche” , enucleati correttamente nell’atto di indirizzo citato.Fermo restando il dovere all’impegno, è certo che i risultati degli alunni dipendono anche dalle risposte politiche che lo Stato mette in campo a fronte dei problemi rilevati, e dalla ricerca pedagogico-didattica che la scuola riesce ad elaborare e può realizzare.SCUOLA MEDIA SUPERIORE: SOLO TAGLI?La riforma della Scuola Media Superiore, già rinviata dal settembre 2009 al settembre 2010 (ma con il coinvolgimento anche delle classi seconde che avevano iniziato il loro percorso con i vecchi ordinamenti), rischia di allontanarsi ancora dopo la terza bocciatura (quella del Consiglio di Stato, seguita a quella della Conferenza Stato - Regioni e a quella del Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione). In particolare è stato sottolineato come il taglio radicale delle ore e la diminuzione drastica delle discipline sia in totale contraddizione con il raggiungimento delle competenze che la stessa riforma richiede in uscita agli studenti , a dimostrazione che ciò che unicamente interessa ai cosiddetti riformatori è diminuire i costi del sistema scolastico a svantaggio degli studenti, soprattutto di quelli che non hanno alle spalle famiglie colte e/o ricche, in grado di garantire una cultura di base e/o adeguate ripetizioni (o una scuola privata, magari finanziata da quello stesso governo che disinveste dalla scuola pubblica).

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PARLIAMO DI SCUOLA CON…

PAOLA MARANICandidata PD al Consiglio Regionale

Venerdì 19 marzo 2010 h 18Sede PD via Matteotti 30

La cittadinanza è invitata

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LE PROPOSTE DEL PD PER LA SCUOLA

CONTRO IL GOVERNO DEL DISFAREPARTECIPANOPARTECIPANO

PAOLA MARANICONSIGLIERE REGIONALE – PARTITO DEMOCRATICO

FRANCESCA PUGLISIRESPONSABILE NAZIONALE SCUOLA

PARTITO DEMOCRATICO

CONTRIBUTI DI

CRISTINA MATTIOLIELENA BENEDUSI-STEFANO ACCORSI

ANDREA ZUCCHELLI

LUNEDI’ 24 MAGGIO 2010, h 20.45 SEDE PD VIA MATTEOTTI 30

LA CITTADINANZA E’ INVITATA

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DOCUMENTI

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NOVITA’ SCUOLA(a.s. 2010/2011)

Aumenta il limite massimo di alunni per classe, e la qualità diminuisceIl regolamento per la razionalizzazione della rete scolastica (DPR 81/2009) ha previsto

anche l’innalzamento dei limiti minimi e massimi per la formazione delle classi. In prima applicazione, per il 2009-10 è stato applicato soltanto l’innalzamento dei

minimi, mentre il numero massimo verrà applicato dal prossimo anno scolastico. L’imminente disposizione ministeriale sugli organici terrà conto certamente di questa norma, con

l’effetto di ridurre il numero delle classi del primo anno di corso e, conseguentemente, di risparmiare sugli organici del personale docente.

Va sottolineato che mentre l’elevamento del numero minimo di alunni non incide sulla qualità del servizio, quello del numero massimo sì, e negativamente, dal momento che nelle stesse aule ci saranno più alunni, e ogni insegnante dovrà quindi seguire più ragazzi.Nelle sezioni di scuola dell’infanzia statale il numero minimo era già passato lo scorso anno da 15 a 18 bambini; il numero massimo passerà dal prossimo settembre da 25 a 26

bambini. In caso di più sezioni nella stessa scuola il numero massimo, già fissato a 28, passerà a 29 bambini.

Nella scuola primaria il numero minimo per costituire una classe era già passato l’anno scorso da 10 a 15 alunni.

Dal prossimo settembre il numero massimo passerà da 25 a 26, elevabile a 27. Nelle prime classi della secondaria di I grado, dove il numero minimo l’anno scorso era salito da 15 a 18 alunni, il numero massimo passerà da 25 a 26, elevabili fino a 27

alunni.Le prime classi delle superiori saranno costituite, di norma, da almeno 27 studenti

(prima erano 25).L’innalzamento del numero massimo di alunni superiore ai 25 per classe, oltre ad incidere sull’efficacia dell’azione didattica soprattutto ai livelli scolastici inferiori, pone un

problema di rispetto delle norme di sicurezza, secondo quanto previsto dalle norme antincendio.

  

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Scuola: servizi pulizia esterni tagliati del 25%

Taglio del 25%, deciso dal Miur (Ministero Istruzione, Università e Ricerca), dei fondi destinati alle scuole d’infanzia e primaria per finanziare i servizi di pulizia affidati da una decina d’anni

ad aziende appaltatrici.In base alle disposizioni, (circolare ministeriale "Indicazioni riepilogative per il Programma annuale delle istituzioni scolastiche per l'anno 2010", del 14 dicembre scorso) firmate dal

direttore generale Marco Ugo Filisetti, i "servizi di pulizia ed altre attività ausiliarie" dovranno essere ridotti, anche per i contratti "in essere", "nella misura max del 75% del

corrispettivo pattuito”. “Pertanto a fronte dell’ottimizzazione del servizio, la spesa per tale voce va ridotta del

25% rispetto a quella dell’anno in corso.”L’obiettivo di viale Trastevere è quello di coprire, con il budget risparmiato per le pulizie,

delle spese indispensabili, come "supplenze, funzionamento ed esami di Stato", che a causa delle continue restrizioni imposte dal Ministero stesso dispongono, a loro volta, di

sempre meno fondi.

A questo punto però è improbabile che il Miur torni sulla decisione dei tagli: le “sofferenze” economiche in cui versano gli istituti, sono sempre maggiori. Lo sanno bene i direttori dei 20 Uffici scolastici regionali. Alcuni hanno già provato a ipotizzare lo scenario

che si andrà a configurare: come Luciano Fanti, dirigente alle Risorse finanziarie dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna, che con il nuovo anno ha inviato una nota ai dirigenti scolastici per fornirgli un "consiglio" su come ovviare al taglio di un quarto

del budget ministeriale. ""Per quanto riguarda aule e servizi igienici, che come noto Per quanto riguarda aule e servizi igienici, che come noto comportano un costo più rilevantecomportano un costo più rilevante - ha scritto Fanti - - ha scritto Fanti - la pulizia potrebbe essere fatta a la pulizia potrebbe essere fatta a

giorni alterni, anziché quotidianamentegiorni alterni, anziché quotidianamente".".

Per le scuole coinvolte sembra proprio che si prospettino aule, corridoi e servizi igienici più sporchi.