31
Il PEI Nella Scuola dell’Infanzia Cos’è, come si elabora 2 2

Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

  • Upload
    leliem

  • View
    229

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Il PEI Nella Scuola dell’Infanzia

Cos’è, come si elabora

22

Page 2: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Parte Prima

Page 3: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Modelli di PEI sviluppati

Page 4: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Disturbo della sfera emozionale: mutismo selettivo

Page 5: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Il Mutismo Selettivo è un disturbo ansioso infantile caratterizzatodall'"incapacità" del bambino di parlare in determinate situazionisociali.

Il Mutismo Selettivo non è causato da ritardo mentale, handicap udi-tivo o altri disturbi organici. È caratterizzato dall'uso appropriato dellalingua parlata in alcune situazioni, con una totale e persistente assen-za dell'uso del linguaggio in altre. Molto spesso, il bambino parla libe-ramente a casa, mentre è muto a scuola e in altre situazioni general-mente, parla più con altri bambini che con adulti.I primi sintomi, -timidezza, rifiuto di parlare in alcune situazioni, compor-tamento riservato, ecc.- compaiono tra 1 e 3 anni di età. Sebbene il disturbo si instauri prima dei 5 anni di età, esso è riconosciu-to in modo chiaro solo dopo questa età, quando il bambino inizia laScuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspettache i bambini usino il linguaggio verbale. Prima della scuola, i genitori del bambino e le figure che lo circonda-no non notano di solito problemi significativi nel comportamento rela-tivo al linguaggio, poiché il bambino in casa parla normalmente. Se ilbambino rimane silenzioso, oppure ha un atteggiamento riservato inpresenza di adulti esterni alla famiglia, raramente questo comporta-mento viene considerato anormale o allarmante e il bambino è con-siderato semplicemente "timido".Questo comportamento all’inizio dell’esperienza scolastica è spessoconsiderato un segno di timidezza, ritenendo che si tratti di una brevee circoscritta fase che passerà con il tempo. Quando l'anno scolasti-co procede e il mutismo persiste, allora il comportamento silenziosoviene preso seriamente in considerazione. Il fenomeno del MS non èconosciuto dalla maggioranza degli insegnanti poiché si verifica rara-mente. Quando il MS viene finalmente riconosciuto, la media dei bambini conMS è muta già da due anni. A quel punto, il comportamento non-ver-bale è diventato un atteggiamento consolidato, molto difficile damodificare.

Disturbo della sfera emozionale: mutismo selettivo

Il PEI: cos’è, come si elabora

© Edizioni Accademia

12

Page 6: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

L’alunna, di 5 anni di età, soffre di un grave disturbo dello

sviluppo affettivo-relazionale, legato alla sfera emoziona-

le: il Mutismo Selettivo. Frequenta la Scuola dell’Infanzia

da due anni. Solo da quest’anno la bambina rimane a

scuola anche il pomeriggio. Attualmente si trova in una

sezione mista di 4 e 5 anni. Già dal primo anno della

Scuola dell’Infanzia la bambina mostrava significativi segni

del disturbo. Solo a partire da quest’anno scolastico e in

accordo con i genitori l’alunna è stata affiancata da un

insegnante di sostegno. La sua presenza a scuola è rego-

lare. Due volte a settimana si reca in un centro sportivo per

seguire lezioni di nuoto: sport che alla bambina piace

molto. Ha instaurato ottimi rapporti con gli istruttori, ecco

perché a volte riesce a seguire la lezione anche senza la

presenza della madre. I genitori sono disponibili anche se

non sempre presenti a scuola. Ha un fratellino più piccolo

di lei di un anno che frequenta la stessa scuola. La bambi-

na arriva spesso a scuola con un peluche portato da casa

che volentieri ci gioca e poi, su consiglio degli insegnanti,

lo lascia a vista in sezione senza avvicinarsi.

L’alunna è seguita dall’insegnante di sostegno per 8 ore

settimanali. La sezione è frequentata da 20 alunni, 9 fem-

mine e 11 maschi. A scuola viene volentieri, solo a volte

mostra insofferenza e una leggera ansia. L’alunna soffre di

ansia da comunicazione. La sua capacità di comunica-

zione varia da luogo a luogo. A casa parla con tutti i mem-

Disturbo della sfera emozionale: mutismo selettivoPresentazione del caso

© Edizioni Accademia

17

Modelli di PEI sviluppati

Page 7: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Condizioni fisiche

Sintesi dei dati emersi dalla diagnosi funzionaleLe condizioni fisiche dell’alunna sono nella norma.

Progetto Educativo Individualizzatodefinito sulla base del sistema ICF-CY

© Edizioni Accademia

Modelli di PEI sviluppati

19

Funzioni corporee

Sintesi dei dati emersi dalla diagnosi funzionaleIl problema dell’alunna è costituito dalla incapacità di comunicare verbalmente. La sua reazioneagli stimoli comunicativi è formata da una serie di atteggiamenti alternativi a seconda dell’inten-sità della sua ansia. Più è ansiosa maggiormente si irrigidisce e trova codici alternativi: indica conun dito; annuisce con la testa; fissa lo sguardo nel vuoto; gesticola; si avvicina a qualcosa permostrare; picchietta sulla spalla di qualcuno; produce dei suoni simili a mugugni. Quando riescea stabilire un contatto verbale con alcuni compagni, si esprime con un tono di voce molto basso.Il suo linguaggio corporeo diventa ancora più incalzante quando prova una grande frustrazione nelvoler comunicare ma senza riuscirvi. La bambina, a volte, tende anche a nascondere questa formadi comunicazione trasformandola in impassibilità, impedendo, in tal modo, a chi gli sta accanto dipercepire il tipo di approccio da adottare. A volte mostra chiari segni di opposizione, soprattuttoquando percepisce chiaramente l’intenzione e la concentrazione dell’adulto di invitarla a parlare.Mostra difficoltà a mantenere tempi di attenzione prolungati nelle attività strutturate.

Obiettivi a breve termine•Rafforzare la memoria a breve termine.•Aumentare i tempi di attenzione e concentrazione.•Aumentare le capacità percettive.

Obiettivi a medio termine•Incrementare la consapevolezza verso gli stimoli esterni.•Imparare ad adottare comportamenti diversi nelle situazioni.•Stabilire un contatto oculare.

Obiettivi a lungo termineGestire la propria ansia da comunicazione.Sviluppare la fiducia in se stessa.

Page 8: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Attenzione

Sintesi obiettivi di lavoro Attività e interventi Materiali - Metodi e tecniche

•Rafforzare i legami affet-tivi con i compagni disezione.•Migliorare le capacitàintellettive.•Migliorare le capacitàcognitive.•Affrontare con serenità ilpassaggio verso la comu-nicazione verbale.

•Ascolto di storie realisti-che e fantastiche e svilup-po di disegni, anchesequenziali, riguardanti lastoria letta. •Conversazioni guidaterelative a una storia appe-na letta, un episodio per-sonale, un fatto accadutoin sezione a un compa-gno, ecc.•Gli interventi mireranno afocalizzare l’attenzionenon solo sulla sequenziali-tà necessaria a realizzareuna data attività, ma suigiusti tempi cercando diattirare un interesse e unadurata sempre più cre-scente.

Parlare con lei utilizzando un tonobasso di voce, usando frasi corte,semplici e complete. Ricorso, da parte dell’alunna, allacomunicazione non verbale (mimica-facciale, gestuale, movimenti delcorpo, ecc.) come completamentoo sostituzione della comunicazionelinguistica. Giochi di domanda e risposta. Utilizzo di giochi da tavolo con stimo-lazioni sonore e verbali.Si promuoverà anche l’attenzione susemplici fatti quotidiani allo scopo diattirare il suo interesse.

Funzioni percettive

Sintesi obiettivi di lavoro Attività e interventi Materiali - Metodi e tecniche

•Rinforzare la percezionedei suoni. •Intuire la differenza trasuono e rumore.•Identificare voci e suoninell’ambiente.•Potenziare la coordina-zione dei movimenti.•Discriminare dimensione,colore e forma.•Sviluppare le abilità per-cettivo-sensoriali.•Imparare gradualmentead accettare in manieraserena l’ascolto di rumorianche improvvisi.

•Ascolto dei suoni di sem-plici strumenti musicali.•Esercizi di reazione moto-ria a comando sonoro. •Esercizi di riconoscimentosonoro.•Giochi di riconoscimentotattile di oggetti e mate-riali.•Manipolazione di mate-riale plasmabile.

Si richiamerà l’attenzione della bam-bina verso i rumori ambientali di suaconoscenza.Verrà stimolata la percezione deirumori della natura, ecc.Si avrà cura di farle percepire suglialtri il corpo vibrante attraverso iltatto, facilmente individuabile nell’e-missione vocale, per poi ritrovarlo inalcuni strumenti musicali più come glistrumenti a membrana, a percus-sione, a corda e a fiato.Compagni di sezione.Attività didattiche con diverso mate-riale tattile.

© Edizioni Accademia

25

Modelli di PEI sviluppati

Page 9: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Attività e interventi, scelta di materiali, strumenti e metodi di lavoro

Asse 1: Affettivo relazionaleOsservazione - descrizione

È una bambina tranquilla, ma di umore variabile; si mostra affettuosa con gli insegnanti quandodecide di stabilire con loro una relazione. Rivela ancora un certo timore a partecipare alla vita dellasezione. La sua partecipazione spontanea alla vita della sezione è limitata a rapporti con pochicompagni. I suoi atteggiamenti sono ancora legati all’ansia che prova specie quando in sezione sitrova un adulto diverso dai suoi insegnanti di sezione. Nel gioco spontaneo continua a prediligerela compagnia di un gruppo ristretto di compagni, solo a volte si isola e gioca da sola. Se coinvol-ta direttamente dall’insegnante si mostra disponibile a condividere attività tranquille con qualchecompagno, soprattutto disegnare. Mostra disagio di fronte alle situazioni di eccessiva confusione.Solo raramente instaura spontaneamente con gli insegnanti il contatto oculare. In orario extrasco-lastico frequenta sempre volentieri un corso di nuoto. L’ambiente di casa costituisce ancora l’uni-co luogo in cui si sente completamente rilassata.

Obiettivi•Riuscire a relazionarsi con più serenità con i compagni e gli insegnanti.•Sviluppare la consapevolezza della propria e altrui identità.•Imparare a condividere con gli altri il piacere del gioco.•Affrontare con maggiore serenità le situazioni fonte di stress.•Riconoscersi come membro del gruppo. •Accettare piccoli incarichi.•Cercare di stabilire un contatto oculare.•Partecipare ai giochi di gruppo.•Partecipare in modo attivo alle esperienze della sezione.•Rafforzare la socialità e la comunicazione con i compagni.

ContenutiGiochi di relazione, di ruolo, piccole drammatizzazioni, giochi spontanei e organizzati. Giochi multisensoriali.Conversazioni serene con gli insegnanti per valorizzare le sue attività.

Progetto Educativo Individualizzato

© Edizioni Accademia

Modelli di PEI sviluppati

33

Page 10: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Il PEI: cos’è, come si elabora

© Edizioni Accademia

34

Metodi e tecniche - MaterialiPromuovere in sezione lo sviluppo di una rete di relazioni affettive che la circondi, incentivando ilpiù possibile il rapporto con i compagni ed allargando così i punti di riferimento. Sarà compitodegli insegnanti prevedere sempre una situazione di tranquillità durante lo svolgimento di attivitàquotidiane sia ludiche, sia didattiche. Preparare, inoltre, l’alunna ai cambiamenti importanti chesi dovranno verificare nel corso delle attività di routine, per evitare che non riceva sorpreseimprovvise, trovandola impreparata ad affrontarle.

Raccordi con la programmazione di sezioneSviluppare la propria identità.Esprimere le proprie emozioni.Condividere positivamente esperienze con i compagni.

Page 11: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

I discorsi e le parole

•Comprendere il significato delle parole.•Ricordare parole apprese nel corso di un’attività.•Cercare di usare le parole per esprimere semplici emozioni.•Esprimere i propri gusti, le proprie preferenze ed esperienze.•Usare parole in modo adeguato alla situazione.•Ascoltare brevi storie con il supporto di immagini.•Cercare di commentare libri illustrati attraverso comunicazioni alternative.•Eseguire consegne. •Sfogliare e commentare libri illustrati.•Associare gesti a canti, filastrocche ed espressioni comuni.•Mimare davanti allo specchio azioni e situazioni.

Immagini, suoni, colori

•Sviluppare l’interesse per l’ascolto della musica e la fruizione di opere pittoriche.•Comunicare ed esprimere emozioni attraverso il disegno, la pittura e le attività manipolative.•Utilizzare diverse tecniche espressive.•Seguire l’ascolto di un brano musicale con l’esecuzione di movimenti liberi.•Leggere un’immagine.•Rappresentare con il disegno gli aspetti dell’ambiente naturale.•Rappresentare con il disegno lo schema corporeo nella sua globalità.•Utilizzare il corpo per produrre suoni e accompagnare l’ascolto di brani musicali.•Esprimere stati d’animo diversi attraverso l’uso di diverse tecniche espressive (grafiche, motorie,sonore).•Sperimentare la creatività utilizzando materiali diversi.

© Edizioni Accademia

49

Modelli di PEI sviluppati

Page 12: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Sindrome di Down con ritardo Cognitivo di grado Medio

Page 13: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

La sindrome di Down, dal nome del Dr. Langdon Down, che nel1866 ne identificò per primo le principali caratteristiche, è unacondizione genetica caratterizzata dalla presenza di 47 cromo-

somi, anziché 46, nel nucleo di ogni cellula di chi ne è portatore: vi è,cioè, un cromosoma numero 21 in più, da cui il termine Trisomia 21.Si tratta di una condizione caratterizzata da un ritardo nello sviluppomentale, fisico e motorio e da una serie di caratteristiche somatichefacilmente riscontrabili, delle quali la più nota è il taglio a mandorladegli occhi. Le cause precise che ne determinano l'insorgenza sonoancora sconosciute; non è, pertanto, possibile alcuna reale forma diprevenzione. Tuttavia, è noto che l'incidenza cresce con l'aumentaredell'età della madre. La sindrome di Down può essere diagnostica con tecniche diverse trala dodicesima e diciottesima settimana di gestazione.La maggior parte delle persone con SD può raggiungere un buonlivello di autonomia personale, sia pure con tempi più lunghi; moltipossono imparare a leggere e scrivere, uscire e fare acquisti da soli,apprendere e svolgere produttivamente un’attività lavorativa.Non bisogna dimenticare che ogni persona con SD è diversa dall'al-tra, ed è assai variabile il grado di ritardo mentale; ciò richiede pertan-to l'organizzazione di un percorso educativo individuale che rispetti,cioè, i tempi e le inclinazioni della singola persona.Da parte del bambino con sindrome di Down possono essere frequen-ti, soprattutto a partire dal terzo anno, le attività imitative e coopera-tive (fare assieme qualcosa). Può essere importante valorizzare taliattività da parte del bambino. Se sostenuti adeguatamente i bambi-ni con sindrome di Down, almeno a partire dai 30-36 mesi, si rivelanocapaci di giochi sociali simbolici come quelli "della casetta" od altri incui si imitano dei mestieri, come il parrucchiere.Fra i tre e i sei anni aumentano le attività imitative e cooperative e igiochi simbolici.Pur con una variabilità considerevole, ma è in questoperiodo che la comunicazione verbale inizia a svolgere una vera epropria funzione comunicativa. Con parole singole o con frasi dipoche parole la comunicazione è spesso efficace, aiutata dal lin-

Sindrome di Down con ritardo Cognitivo di grado Medio

© Edizioni Accademia

52

Il PEI: cos’è, come si elabora

Page 14: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Cura della propria persona

Sintesi obiettivi di lavoro Attività e interventi Materiali - Metodi e tecniche

•Mangiare cibi di diversaconsistenza.•Migliorare la masticazio-ne.•Imparare a espletareserenamente i propri biso-gni fisiologici nell’ambien-te scolastico.•Migliorare l’autonomiadi base: lavarsi le mani,infilare il cappotto, riporreil proprio zainetto.

•L’alunno sarà continua-mente sollecitato, rispet-tando i suoi tempi e tro-vando una serena media-zione anche con esempidi comportamenti positividi alcuni compagni, cosìda attuare i vari processisottesi all’autonomia dibase.

Eseguire operazioni di routine inmodo progressivamente sempre piùautonomo diminuendo via via l’inter-vento dell’insegnante. Predisporrecontinuamente un ambiente serenoe accogliente allo scopo di promuo-vere l’autonomia nelle attività quoti-diane.

Movimento e orientamento

Sintesi obiettivi di lavoro Attività e interventi Materiali - Metodi e tecniche

•Implementare la fluiditàdelle diverse andature:camminare, correre, sal-tare.•Rafforzare la lateralizza-zione.•Muoversi consapevol-mente nello spazio.

•Esecuzione di diverseandature: camminatacorsa, salto.•Alzarsi, sedersi, sdraiarsi,rotolare, strisciare.

Palestra, laboratorio di psicomotricitàe spazi aperti.I diversi spazi interni ed esterni dellascuola.Il bambino verrà stimolato a prende-re coscienza dello spazio e adaumentare la sua sicurezza nel defini-re i propri movimenti negli sposta-menti.

66© Edizioni Accademia

Il PEI: cos’è, come si elabora

Page 15: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Ritardo cognitivo medio

Page 16: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

© Edizioni Accademia

Il ritardo mentale è una delle patologie neuropsichiatriche infantilipiù diffuse e studiate. L’approccio, e con esso la modalità di classi-ficazione della patologia, si sono notevolmente modificati nel corso

degli anni. Nel passato il ritardo mentale era ritenuto un deficit quan-titativo a carico della funzione intellettiva; oggi invece viene datomaggior rilievo alla dimensione qualitativa del funzionamento menta-le e, per una visione completa della patologia, si ritiene sia necessariaanche la valutazione di una forma di adattamento sociale. È perciòpossibile operare una diagnosi di ritardo mentale se al deficit menta-le si accompagna una forma di disadattamento. Le conseguenze ditale prospettiva sono molteplici: per una corretta diagnosi è necessa-rio non solo valutare il funzionamento mentale, ma anche la capaci-tà del soggetto di rispondere alle richieste e agli stimoli della società;è inoltre fondamentale prendere in esame non solo il deficit intelletti-vo, ma l’intera personalità, integrata nel suo ambiente. Questo com-porta la necessità di legare indissolubilmente la diagnosi di ritardomentale al contesto sociale in cui vive la persona.

EtiologiaL’etiologia del ritardo mentale è quanto mai eterogenea, complessae, per un numero di casi pari quasi al 40%, ancora sconosciuta. Neidecenni scorsi si prediligeva una diagnosi monofattoriale, oggi è mag-giormente accreditata la visione che richiama una poliedricità etiolo-gica. Il ritardo mentale risulterebbe non dall’effetto di un’unica causa,ma dall’interazione di più fattori. Tra di essi non vi sono unicamente lacomponente genetica o ambientale, ma anche il bambino con lasua personale struttura, la sua peculiare dinamica psichica cheinfluenzerebbe l’elaborazione di tutti gli altri elementi.Per questioni di chiarezza le cause della patologia vengono distinte in:

-fattori genetici, biologici od organici;-fattori psicosociali o ambiente.

Altra categorizzazione è determinata dal periodo in cui si verificano i

Ritardo cognitivo

82

Il PEI: cos’è, come si elabora

Page 17: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Disturbo specifico del linguaggioDisturbo della sfera emozionale

Page 18: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Sistemi di classificazione internazionali (ICD-10) definiscono ilDisturbo Specifico del Linguaggio “una condizione in cui l’acqui-sizione delle normali abilità linguistiche è disturbata sin dai primi

stadi dello sviluppo. Il disturbo linguistico non è direttamente attribuibi-le ad alterazioni neurologiche o ad anomalie di meccanismi fisiologi-ci dell’eloquio, a compromissioni del sensorio, a ritardo mentale o afattori ambientali. È spesso seguito da problemi associati quali le diffi-coltà nella lettura e nella scrittura, anomalie nelle relazioni interperso-nali e disturbi emotivi e comportamentali”.

Cosa sono i DSLLa definizione di ritardo o disturbo del linguaggio in età evolutiva è uti-lizzata per descrivere quadri clinici molto eterogenei, in cui le difficol-tà linguistiche possono manifestarsi in associazione con altre condizio-ni patologiche.Nel primo caso si parla di disturbi del linguaggio secondari, mentre nelsecondo caso si definiscono “Disturbi specifici del linguaggio” (DSL) iritardi o disordini del linguaggio “ relativamente puri”, in cui non sonoidentificabili fattori causali noti.I DSL hanno emergenza tra i due ed i sei anni e risultano avere una dif-fusione del 5-7 % in età prescolare e tendono a ridursi nel tempo conuna incidenza dell’1-2% in età scolare.Va però considerato che i soggetti con Disturbo Specifico diApprendimento (DSA) presentano un pregresso disturbo di linguaggionel 30-40 % e, secondo alcuni, più della metà dei bambini con DSLpresenta difficoltà di apprendimento nei primi anni scolastici.

Come si manifestanoI Disturbi Specifici di Linguaggio (DSL) possono assumere differentiespressioni, in relazione alle caratteristiche del disturbo.Nella classificazione dell’ICD 10 le principali manifestazione possonoessere in sintesi descritte:

Disturbo specifico del linguaggioDisturbo della sfera emozionale

© Edizioni Accademia

122

Il PEI: cos’è, come si elabora

Page 19: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Il bambino di 5 anni presenta un disturbo del linguaggio

associato ad un disturbo della sfera emozionale di tipo

ansioso. Frequenta la Scuola dell’Infanzia nello stesso istitu-

to da due anni. È ben inserito nella sezione all’interno della

quale ha instaurato rapporti sereni con la maggior parte

dei compagni. Predilige la compagnia dei compagni più

piccoli di lui. Con le insegnanti si mostra disponibile e affet-

tuoso, è collaborativo e interagisce volentieri nelle diverse

attività. Generalmente, esegue senza opposizione le attivi-

tà proposte sebbene debba essere richiamato più volte

per mantenere l’attenzione. I tempi di attenzione, infatti

sono fluttuanti e variano a seconda delle richieste fatte. Si

evidenzia una più forte distraibilità nelle prove che richie-

dono un maggior sforzo di concentrazione. Il bambino in

questi casi attiva strategie di evitamento del compito o

enfatizza le proprie difficoltà verbalizzandole. Chiede

spesso conferma da parte dell’adulto chiedendo in conti-

nuazione se ciò che sta facendo è giusto evidenziando

così una certa ansia di svolgere bene ciò che gli viene

richiesto.

Nello sviluppo motorio si evidenziano difficoltà di equilibrio

statico in posizione monopodalica e in posture complesse.

L’integrazione visuo-motoria risulta inferiore all’età crono-

Disturbo specifico del linguaggioDisturbo della sfera emozionalePresentazione del caso

Modelli di PEI sviluppati

© Edizioni Accademia

127

Page 20: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Audioleso

Page 21: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Il PEI: cos’è, come si elabora

© Edizioni Accademia

160

Quando si parla di deficit uditivo è opportuno specificare ladifferenza tra i soggetti sordi e sordomuti. Infatti, nel caso dipersone sordomute ci troviamo di fronte a soggetti che non

possono né sentire, né comunicare verbalmente.Mentre i soggetti affetti da sordità pur presentando un deficit dell’udi-to, non sempre sono privati della facoltà di parlare e quindi di appren-dere una lingua.Per questo motivo oggi è più corretto parlare di audiolesi o ipoacusi-ci, ovvero di persone che pur presentando limitazioni più o meno gravinel recepire i suoni, mantengono tuttavia intatte altre potenzialità.

La sordità e le sue causePer classificare il deficit uditivo bisogna anzitutto localizzare il dannoche determina la perdita dell’udito, in base a ciò abbiamo:sordità trasmissive, che riguardano generalmente l’orecchio esternoe l’orecchio medio, facendo così arrivare i suoni in maniera distortaall’interno dell’ orecchio stesso;sordità percettive, chiamate anche neuro-sensoriali in quanto riguar-dano l’ orecchio interno e le sue varie connessioni;sordità miste, riguardano sia zone periferiche, sia centrali dell’ orec-chio.In base a parametri audiometrici di riferimento l’entità del deficit udi-tivo può essere fissata in una scala di valori così compresa:

-lieve ( perdita da 21 a 40 dB);-media (perdita fra 40 e 70 dB);-grave ( perdita fra 70 e 90 dB);-profonda ( oltre i 90 dB ).

Le cause che determinano l’ handicap uditivo della persona possonoessere legate sostanzialmente a due fattori principali, ovvero o sonoereditarie o sono acquisite.Nel primo caso, può manifestarsi in seguito alla nascita e la sua entitàspesso è meno grave del previsto. Viceversa, le sordità che sono pre-

Audioleso

Page 22: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Disturbo generalizzato dello sviluppo Disturbo borderline cognitivo

Page 23: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

IDisturbi dello Spettro Autistico colpiscono un bambino su cinque-cento e possono essere diagnosticati in modo attendibile per lo piùentro il terzo anno d’ età e, in alcuni casi, addirittura entro i 18 mesi.

(2) Alcuni studi suggeriscono che in molti bambini il disturbo può esse-re individuato con precisione fin dall’età di un anno, o addirittura piùprecocemente. Di solito sono i genitori a notare per primi nei loro figli dei comporta-menti insoliti. In alcuni casi il bambino sembrava “diverso” fin dallanascita, non reagiva alla presenza degli altri, oppure si concentravaper un tempo prolungato su un solo oggetto. I primi segnali di un ASDpossono tuttavia comparire anche nei bambini che inizialmente sem-bravano aver seguito uno sviluppo normale. Quando un bimbo atten-to e chiacchierino all’improvviso diventa silenzioso, ripiegato su sestesso, autolesionista, oppure indifferente alle relazioni sociali, qualco-sa non va. I Disturbi Pervasivi dello Sviluppo, o Disturbi dello Spettro Autistico, pre-sentano un range di gravità variabile da una forma grave, chiamataDisturbo Autistico, ad una più lieve, definito Sindrome di Asperger. Nel caso in cui il bambino manifesti dei sintomi tipici di uno di questidisturbi, ma la sua sintomatologia non corrisponda in pieno ai criteridiagnostici specifici di nessuno dei due, si applica la definizione dia-gnostica di Disturbo Generalizzato dello Sviluppo Non AltrimentiSpecificato. I disturbi dello spettro autistico comprendono altri duerari, gravissimi disturbi , la sindrome di Rett e il Disturbo Disintegrativodella Fanciullezza.

Che cosa sono i Disturbi dello Spettro Autistico?I Disturbi dello Spettro Autistico sono frequenti nella popolazionepediatrica più di altre patologie, da 2 e 6 casi di ASD su 1000 bambi-ni. Quest’oscillazione molto ampia della prevalenza indica la necessi-tà di uno screening più precoce e più accurato dei sintomi di ASD.Quanto più precocemente il disturbo é diagnosticato, tanto più tem-

Disturbo generalizzato dello sviluppo

© Edizioni Accademia

204

Il PEI: cos’è, come si elabora

Page 24: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Distrofia muscolare di Duchenne

Page 25: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Le persone affette da distrofia muscolare di Duchenne-Beckeralla nascita sono normali. La comparsa dei primi sintomi - anda-tura "dondolante", difficoltà ad alzarsi da terra, a correre, a salire

le scale - avviene tra i 3 e i 5 anni. La debolezza muscolare è progres-siva e conduce alla perdita della deambulazione intorno ai 10 anni, eal decesso per insufficienza cardiaca e/o respiratoria nella seconda-terza decade di vita.La distrofia di Becker è la variante meno severa della DMD, con debo-lezza muscolare, mioglobinuria, crampi muscolari, mialgie, ipertrofia oatrofia muscolare, cardiomiopatia. La progressione è variabile: dallacompleta asintomaticità alla perdita della deambulazione entro laterza decade di vita.

Distrofia muscolare di Duchenne

© Edizioni Accademia

Il PEI: cos’è, come si elabora

244

La malattia è causata da alterazioni genetiche. La diagnosi si basa sull'e-same clinico, sull'elettromiografia, e sui livelli di creatinchinasi. L'analisi delDNA, effettuata su sangue periferico, ha una capacità di identificare lamutazione (spesso delezione o duplicazione del gene per la distrofina)solo nel 50-65% dei pazienti (proprio a causa delle dimensioni del gene),quindi nei pazienti mutazione-negativi deve essere eseguito il più compli-cato esame bioptico muscolare con misurazione della qualità e quantitàdi distrofina.

La distrofia muscolare di Duchenne-Becker non ereditata cioè daigenitori, ma causata da una mutazione che si verifica cioè per laprima volta nel feto del nascituro, interessandone tutte le cellule, com-prese quelle germinali, che conferiranno di conseguenza all'individuoadulto lo status di portatore in grado di trasmettere alla progenie.Le donne portatrici sono nella maggior parte dei casi (2/3) asintoma-tiche; una madre portatrice ha il 50% di probabilità di trasmettere aifigli maschi che si ammaleranno e 50% di probabilità di trasmetterealle figlie femmine che saranno nei 2/3 dei casi portatrici asintomati-che.

Indicazioni operative per la scuola dell’infanzia Durante il periodo compreso fra i 3 e i 6 anni l’intervento sul bambino

Page 26: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Disturbo dell’attenzione con iperattività

Page 27: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD, è un distur-bo evolutivo dell’autocontrollo. Esso include difficoltà di attenzionee concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività.

Questi problemi derivano sostanzialmente dall’incapacità del bambi-no di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere deltempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente.

Disturbo dell’attenzione con iperattività

© Edizioni Accademia

Il PEI: cos’è, come si elabora

282

È opportuno precisare che l’ADHD non è una normale fase di crescitache ogni bambino deve superare, non è nemmeno il risultato di una disci-plina educativa inefficace, e tanto meno non è un problema dovuto alla«cattiveria» del bambino.L’ADHD è un vero problema, per l’individuo stesso, per la famiglia e perla scuola, e spesso rappresenta un ostacolo nel conseguimento degliobiettivi personali. È un problema che genera sconforto e stress nei geni-tori e negli insegnanti i quali si trovano impreparati nella gestione delcomportamento del bambino.

Sicuramente i genitori sono abituati a vedere come le altre personereagiscono al comportamento del bambino iperattivo: all’inizio, gliestranei tendono a ignorare il comportamento irrequieto, le frequentiinterruzioni durante i discorsi degli adulti e l’infrazione alle comuniregoli sociali. È necessario che tutte le persone, che interagiscono con i bambinicon ADHD, sappiamo vedere e capire le motivazioni delle manifesta-zioni comportamentali di questi ragazzini, mettendo da parte le assur-de e ingiustificate spiegazioni volte ad accusare e ferire i loro genito-ri, già tanto preoccupati e stressati per questa situazione.Innanzitutto, è necessario scoprire se il bambino a cui state pensando,abbia veramente un Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività(ADHD) oppure se sia semplicemente irrequieto. Nessuna persona,che non sia uno specialista, si deve sentire autorizzata a decidere sequel bambino presenta o meno un ADHD.Qui di seguito si possono trovare descrizioni del disturbo per:

fornire ai genitori e agli insegnanti una più chiara definizione del pro-blema;

Page 28: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Parte Seconda

Page 29: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

Pr ima parte

ICD-10

Page 30: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

La Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi SanitariCorrelati (ICD-10) è la decima revisione di ICD adottata nel 1990 dall’AssembleaMondiale della Sanità (WHA) ed è in vigore dal 1 Gennaio 1993.ICD-10 è redatta in inglese e tradotta nelle altre 5 lingue ufficiali dell’OMS (arabofrancese, cinese, russo e spagnolo) e in altre 36 lingue tra cui l’italiano.ICD-10 è stata adottata da oltre 100 Stati membri dell’OMS (rappresentanti il 60%della popolazione mondiale) principalmente per la codifica delle cause di morte.Alcuni Paesi hanno adottato ICD-10, o una sua modificazione, anche per la codi-fica di diagnosi e prestazioni dei ricoveri ospedalieri.Dal 1996 è aggiornata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e dallaRete dei Centri Collaboratori per la famiglia delle classificazioni internazionali(WHO-FIC Network) attraverso un comitato di manutenzione e aggiornamentodetto Update and Revision Committee (URC). Sono stati complessivamente appro-vati circa 2.000 aggiornamenti.Per rendere il processo più partecipato e trasparente, dal 2006, l’aggiornamento diICD-10 è gestito attraverso una piattaforma web accessibile a chiunque.ICD-10 è articolata in tre volumi:

Volume 1 - Classificazione Analitica Rapporto della Conferenza Internazionale per la Decima RevisioneElenco delle categorie a tre caratteriClassificazione analitica e sottocategorie a quattro caratteriMorfologia dei tumoriListe Speciali per l’intabulazione delle cause di mortalità e di morbositàDefinizioniRegolamento riguardante la Nomenclatura

Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati.Decima Revisione (ICD-10)

© Edizioni Accademia

Il PEI: cos’è, come si elabora

325

Page 31: Il PEI - edizioniaccademia.com · Scuola dell’Infanzia o la Scuola Primaria, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. ... Il PEI: cos’è, come

© Edizioni Accademia

F00 - F09Sindrome e disturbi psichici di natura organica, compresi quelli sinto-matici

F00.05.01 Demenza nella malattia di AlzheimerF01.05.01 Demenza vascolareF02.05.01 Demenza di altre malattie classificate altroveF03.05.01 Demenza non specificataF04.05.01 Sindrome amnesica organica, non indotta da alcool o da altre sostan-ze psicoattiveF05.05.01 Delirium non indotto da alcol o da altre sostanze psicoattiveF06.05.01 Altri disturbi psichici dovuti a danni o disfunzioni cerebrali e a malattiesomaticheF07.05.01 Disturbi di personalità e del comportamento dovuti a malattia, dannoe disfunzione cerebraliF08.05.01 Disturbi psichici organici o sintomatici non specificati

F10 - F19Sindromi e disturbi psichici e comportamentali dovuti all’uso di sostan-ze psicoattive.

F20 - F29Schizofrenia, sindrome schizotipica e sindromi deliranti

F20.05.03 SchizofreniaF21.05.03 Disturbo schizotipicoF22.05.03 Disturbi deliranti persistenti

ASSE 1 Disturbi psichiatrici

327

Il PEI: cos’è, come si elabora