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Giugno 2014 - N.44 Naviga con noi ... www.coseva.coop COSEVA è impresa GREEN perchè ha aderito alla Carta Verde, promossa dalla CCIAA di Imperia, il disciplinare che coniuga la produttività con la sostenibilità ambientale.

Il Punto - giugno 2014

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COSEVA SOCIETA' COOPERATIVA: House Organ cooperativo di ispirazione non banale

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Giugno 2014 - N.44

Naviga con noi ... www.coseva.coopCOSEVA è impresa GREENperchè ha aderito alla CartaVerde, promossa dalla CCIAAdi Imperia, il disciplinare checoniuga la produttività conla sostenibilità ambientale.

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Sede Legale:Via Braie, 30018033 Camporosso (IM)Tel. 0184.25.50.32Fax 0184.25.50.35

ROMA: Roma settecamini, Via Affile

n.

N° di dipendenti

TOTALE LAVORATORI

N° di soci

%

332

20

352

94,30

5,70

100,00

al 30/04/2014

SOCI

DIPENDENTI

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VADO LIGURE: Via Sardegna, 2

DEGO: Loc. Colletto, 7

SANREMO: Via Peirogallo 31/33

Siamo anche a:

www.coseva.coop

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pagina 4 pagina 5

pagina 14

Il Tema di questo numero: LA LEGALITA’

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Un GRANDE DONO:la LIBERTA’

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I VIDEOGIOCHIdella LEGALITA’

RUBRICA:Associazioni Oggi

pagina 22 pagina 23

RUBRICA:DEL MULTISERVIZI

RUBRICA:DELLA LOGISTICA

SINTESI E TRADUZIONE pagina 30

Le FOTO SPECCHIOdella VITA

DEDICATO a CHI NON SENTEnell’ARIA l’ILLEGALITA’

STORIE di LEGALITA’:MAURO ROSTAGNO

LEGALITA’ BASE dellaCONVIVENZA CIVILE

ALESSANDROe la LEGALITA’

pagina 16

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velenosi.

Dedicato a tutti quelli che non pensano mai che vivonoin un Paese stupendo ma con dei problemi enormi intema di legalità.

Dedicato a tutti quelli che non sanno che l’Italia è il fanalinodi coda in Europa per la corruzione (stimata in sessantamiliardi all’anno, dieci volte quella di Germania e Francia).Famoso il detto “meglio un po’ di marcio basta chel’economia giri”. In realtà il marcio fa decomporre tuttal’economia e nel nostro Paese stentiamo a capirlo.

Come vedete il mio racconto non è da rigido ed implacabilecombattente della legalità, anche se immeritatamentesiamo visti così.Ritorno alla mia dedica, cari amici e sostenitori, nonmandateci più personaggi strani, benefattori consecondi fini, ed individui che hanno perso la poesia.

Stiamo bene così, con le persone semplici che si alzanoalle cinque del mattino, con i cooperatori e gli imprenditoriche si accontentano del 2% di utile, con chi persegue contenacia e costanza un posto di lavoro pulito in un ambientepulito.

Se qualcuno pensa che è retorica, fa niente.

edico questo breve articolo a chi mi ha organizzatoun incontro con un imprenditore che voleva costituireuna cooperativa sociale, malgrado conoscesse tutti

i requisiti e le procedure di avvio… gli chiesi perché michiedeva quello che già sapeva e lui mi disse “perché lodevo fare bene, perché oggi a fare villette con un impresatradizionale non si guadagna più niente”.Poco tempo dopo è stato arrestato per atti intimidatoricontro un noto imprenditore.

Dedico questo breve testo a qualche nostro concorrenteche, malgrado le condanne, continua l’attività intestandole aziende ai parenti.

Dedico questo breve scritto ad un potenziale clienteche tanti anni fa mi disse “io sono un uomo che valetrenta milioni di Lire”. Ovviamente non disse nulla diillegale, e disse tutto quello che voleva dire. Mi dimenticaidi andarlo a ritrovare e fu un gran piacere sentire annidopo che non era più nel ruolo in cui lo conobbi.

Dedico questo breve articolo a chi ha allontanato ilpotenziale concussore, ma dopo poco allontanò anchechi lo aveva segnalato.

Dedico questo foglio a quel referente di un nostro Clienteche disse più volte nel tempo “che Coseva non erariconoscente”. Non sono mai andato a chiedergli cosavoleva dire.

Dedicato a chi mi disse “come te ci sei solo tu e comeCoseva c’è solo Coseva”. Si sbaglia, non siamo e nonsono solo.

Dedicato a colui che dice che non c’è più poesia e noncrede più alla cooperazione pur essendone un dirigente.Direttamente non ha nulla a che fare con la legalità, masotto questo humus possono nascere i migliori funghi

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ricordi, si sa, fanno parte di noi e le foto che liimmortalano diventano un tutt’uno con la nostramemoria e la nostra vita. Che si tratti di un artistico

bianco e nero oppure della più sbiadita delle polaroid,come del più digitalizzato dei “selfie”, gli scatti rubanospazio al tempo, inchiodano nei nostri cuori quell’attimoche altrimenti rimarrebbe fuggente per sempre. E’ questala magica filosofia che sottende alle foto. Viaggi, battesimi,il primo amore…Come non conservare quegli scatti?Anche se magari sono un po’ sfuocati, anche se forsesiamo rimasti con quell’espressione un po’ così…

E come non conservare questa foto? Click - click. Duegalantuomini che hanno perso la vita per la loro opposizioneal sistema mafioso, al sopruso, al l ’ i l legali tà.

Ricordo quel 1992; ricordo dov’ero e cosa stavo facendoquando sentii la notizia del primo fatale attentato e, da lìa poco, del secondo.La potenza della criminalità mi confuse, mi disorientò edi sicuro contribuì ad impiantare nel mio animo lo scetticodisincanto con il quale da allora guardo alle vicende socialie politiche del nostro Paese. Credo che sia stato così permolti della mia generazione, ma questa è solo la miaopinione: non ho dati a riguardo.

Ma la mafia, con la sua violenza, volgare e vigliacca,rappresenta solo la massima fautrice e la massima espres-sione di quell’ illegalità. La mafia coltiva l’illegalità perché

oltretutto, in essa trova un capaceserbatoio dal quale attingere

killer, spacciatori, scafisti,magnaccia.

L’illegalità, però,n o n s e m p r eculmina in ma-nifestazioni divera e propriacriminalità. E’s p e s s ol’illegalità deifurbet t i de l

quartierino, quella del taglieggiamento di piccolo cabotag-gio, ma le conseguenze per la società, per l’economia,per la il senso stesso di civiltà sono ugualmente nefaste.Come nefasto è il fatto che l’illegalità nella nostra Italiasia diffusa, condivisa, data per scontata. Dare per scon-tato, ecco,…questo penso che sia il vero errore nell’approccio contro l’illegalità.

Dare per scontato che si possano aprire e chiudere societàper sfuggire a tasse e controlli o per riciclare denarosporco, dare per scontato che sia facile raccogliere irisparmi di tanta gente e scappare con il sacco, dare perscontato che esista il lavoro nero e lo sfruttamento dellafatica e della disperazione altrui. Dare per scontato puòportare alla rassegnazione, alla diffidenza, all’omertà. Edè così che l’illegalità diventa sistema.

Click! Click! A guardarle bene, si diceva, le foto sonolo specchio della vita e del tempo che si sta vivendoal momento dello scatto, ma alcune superano il tempoe con la loro capacità di smuovere le coscienzemettono sul futuro virtuose ipoteche.

Massimo Bolla

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Nate intorno alla seconda metà del 1800, il loro scopo era quello di sopperire alla mancanza dello Stato sociale edaiutare i lavoratori colpiti da incidenti sul lavoro, malattia o perdita del posto di lavoro.

In tutto il territorio italiano sono ancora oggi attive numerose di queste Società (al 31/12/2006 le iscritte alla FederazioneItaliana della Mutualità Integrativa Volontaria - FIMIV - erano 146), ma tente altre sono ormai chiuse.Sopravvivono, però, nelle antiche sedi le iscrizioni sulle facciate e le insegne che riportano alla memoria quel periodostorico dove erano gli stessi lavoratori che, con spirito di mutualità e solidarietà, si aiutavano l’un l’altro.

In questo spazio vogliamo raccogliere tutte le immaginidi quelle antiche, ma anche attuali, sedi ed insegne diSocietà di Mututo Soccorso. Se anche nei vostri paesio città esistono questi “pezzi di memoria” nonesitate ad inviarci la vostra immagine!

la vita gli chiama entrambi a fare i conti con la propriastoria, davanti ad uno specchio. Il primo si guarda allospecchio ed ha un solo rimpianto, quello di non aver fattoabbastanza. L’altro chino, non ha il coraggio di guardarsi,il peso della sua vita dissoluta lo schiaccia! Ad un certopunto gli occhi incrociano il suo viso nel vetro! Forse siè pentito della propria vita vissuta.

La speranza, che prima o poi chi sbaglia abbia il coraggiodi guardarsi allo specchio. Chi sbaglia ha il dovere, maanche il diritto di chiedere perdono, e soprattutto il coraggiodi pagare per i propri errori.Questa è libertà.

uomo è sempre stato dotato di un grande dono; lalibertà.

Ogni persona è libera di scegliere secondo la propriaindole, la propria esperienza il proprio istinto.La vita mette davanti all’uomo delle scelte, ogni giorno,ogni momento. L’uomo deve scegliere. L’uomo ha la libertàdi scegliere sempre, tre il bene ed il male fino addiritturatra la vita e la morte.

Due bambini erano amici, giocavano insieme, ecrescevano. Crescendo le strade si dividono, ed ognunocondusse una vita diversa. Uno nel rispetto della legalitàl’altro in maniera dissoluta. Da anziani ad un certo punto

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l 21marzo si tiene ogni anno la festa della legali-tà,organizzata da LIBERA.Tra le varie iniziative che vengono proposte si tiene

anche la lettura pubblica del nome delle vittime dellalegalità, per intenderci coloro che sono stati uccisi perchéhanno denunciato fenomeni di mafia e di illegalità.

Una di queste persone una delle meno ricordate èMAURO ROSTAGNO, la sua vicenda può sembrare unadelle più assurde per come sia stata insabbiata, o comesi dice in luogo “mascariata”, solo nel 2013 si arrivati allaconclusione del lungo processo dai risvolti talvolta incre-dibili come la carcerazione della moglie.

Rostagno ha rappresentato molte anime del suo tempo,leader del Movimento Studentesco è tra i fondatori diLotta Continua, va in India e quando torna fa parte degliarancioni (seguaci di krhisna), animatore della comunitàSAMAN, primo centro in ITALIA per il recupero dei tossi-codipendenti da qui il suo reinventarsi come giornalistatelevisivo, una maniera per creare dei progetti per coin-volgere i ragazzi in fase di recupero.

La verità e il libero racconto della verità come terapiaper il singolo e per la terra intera, questo era il motivoche animava il suo pensiero. Quindi non bastava ucci-derlo bisognava cancellare le verità che aveva fattoemergere, da qui tutto quello che è stato detto su lui esulla sua uccisione, dalla vendetta tra ex LC, alle storie

di corna, hanno cercato di oscurarela figura di un uomo che

con le sue inchiesteaveva denunciato i

vari fenomeni diillegalità che sitenevano nellaprovincia diTrapani, e sePeppino Im-pastato “era acento passi” diMAURO RO-

STAGNO è stato scritto che “...era solo a CINQUE PASSI”poiché anche il piccolo editore presso il quale lavoravaera contiguo a quegli ambienti.

Ho raccontato questa storia perché come molte altrevicende sulla legalità non siano ricordate solo in un giornoma segnino un cammino, di valori da condividere.

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parte e la mafia, l'illegalità, la violenza, non sono i com-portamenti da imitare, seguire e rispettare nella vita ditutti i giorni.Imparare fin da piccoli che chiedere sempre lo scon-trino, rispettare l'ambiente, aiutare per quanto possibilele forze dell'ordine a dare la caccia ai malviventi è unacosa importante, ed é davvero fondamentale a mioavviso che gli adulti riescano a comunicarlo ai più piccoli,anche giocando assieme a loro.I valori della legalità e del rispetto delle regole, sonotemi che troppo spesso risultano difficili da affrontaree da far comprendere ai più giovani.

Nella ricerca di materiale per questo articolo mi sonoimbattuto in alcune interessanti iniziative, per molte dellequali, però, non ho trovato un largo seguito oppure nonho trovati informazioni sul rilascio ufficiale. Si trattava diprogetti di Videogame istruttivi sul tema della lotta allemafie, come "Giò nel paese delle Mafie", oppure larealizzazione di giochi da tavolo con domande e situazioniche facciano riflettere i ragazzi sulla legalità e la lotta allamalavita, come "Legalopoli, la legalità messa in gioco".

Ma una iniziativa su tutte ha attirato la mia attenzione, sitratta di un progetto del Ministerodell'Interno, nell'ambito delP O N S I C U R E Z Z A(Programma Opera-tivo Nazionale "Si-curezza per loS v i l u p p o -Obiettivo Con-v e r g e n z a20072013" cheha sviluppato ilv i d e o g i o c o

I videogiochi per i giovani di oggi sono ispiratori di violenza, vita ai confini della legalità,cattivi esempi? Siamo proprio così sicuri?

giovani sono attratti dalla tecnologia.E negli ultimi anniè sempre più bassa l'età alla quale si avvicinano almondo dei videogiochi, complici gli smartphone ed i

computer sempre più diffusi e semplici da usare.

Cosa c'entra questo con la legalità? Bè semplice, neivideogiochi molto spesso sono presenti violenza,discriminazione e comportamenti fuori dal limite dellalegalità. Il rapporto di PEGI (il sistema di classificazioneeuropeo dei videogiochi - Pan-European Game Infor-mation - che classifica i titoli grazie a simboli legatiall'età consigliata per l'utilizzo ed ai contenuti) aggior-nato al 2012, indica che su 1.813 videogiochi censitiben 1.001 titoli, il 55,2 %, è classificabile con la pre-senza di contenuti violenti.

Anche il mondo del cinema è pieno di esempi lampanti,chi non ha mai visto il Padrino oppure Al Pacino recitarein Scarface, tutti film che possono suscitare ammirazioneed interesse per il lato "oscuro", per le mafie e più ingenerale verso comportamenti violenti ed illegali.

Entrambe queste forme di intrattenimento, se prese conle giuste precauzioni, non sono assolutamente da consi-derare come forme di apologia alla violenza oppureall'illegalità. Per quanto riguarda i videogiochi di certo nonè il caso di lasciar giocare un bambino con titoli quali"Mafia" o "Grand Theft Auto" che già dal titolo si puòimmaginare quale sia l'ambientazione oppure l'obiettivo,ma di sicuro è importante preparargli la strada per insegnarliche, una volta cresciuto, anche e dovesse giocare congiochi violenti o vedere film che raccontano le "epiche"gesta di mafiosi, dovrà interpretare nella giusta manieraquello che apparirà sullo schermo.

La vita che rispetta le regole, il "bene", si trova da un'altra

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online "La città della legalità".Incuriosito ho letto le istruzioni e mi sono registrato sulsito internet. Mi sono trovato di fronte ad un videogiocosemplice ma ben realizzato, che propone al suo internoben 20 minigiochi ed una classifica dei migliori punteggiregistrati pubblicata sul sito.

Morale della favola che ho passato una buona mezz'oradavanti allo schermo del pc a giocare nei panni di uncarabiniere, un agente della guardia di finanza ed unforestale. Devo dire che, nonostante i giochi siano moltosemplici, adatti a bambini e ragazzi molto giovani e chesi prestano a fare da supporto all'attività didattica, la graficaè ben curata ed invoglia a portare a termine l'obiettivo. Iltempo a disposizione per ogni gioco, che non supera disolito i 60 secondi, "agita" il giocatore e lo spinge a riprovareper completare la missione e raggiungere il punteggio piùalto possibile.

Imparare con l'aiuto dei propri genitori ed insegnanti,grazie ad un mezzo come i videogiochi che spessosono additati di portare violenza nelle menti dei giovani,è possibile e, come in questo caso, può anche essere... divertente!

Vi segnalo, infine, l'indirizzo dove potervi cimentare coni giochi de "la città della legalità" che è:www.sicurezzasud.it/lacittadellalegalita/index.phpe, prima di augurarvi buon divertimento e buona legalità,vi sfido a battere il mio punteggio nel giochino della raccoltadifferenziata!!

Mattia ... mattyssj ... Maccario

LING. VOLGARE DISCRIMINAZIONE DROGA PAURA

GIOCO d’AZZARDO SESSO VIOLENZA GIOCO in RETE

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olto difficile trattare in ordine ad un concetto-base della convivenza civile. Quanto più sembraovvio, intrinseco della normale convivenza, il

concetto imprescindibile di legalità, tanto più complessoappare scrivere ed esprimere un’opinione in ordine alla“legalità”.

Il principio di legalità afferma che tutti gli organi delloStato sono tenuti ad agire secondo la legge. Questobasilare principio ammette che il potere venga esercitatoin modo discrezionale, ma non in modo arbitrario.Storicamente, il principio di legalità in senso moderno siafferma dopo la Rivoluzione francese del 1789. Sorgecome risposta al potere e all'oppressione dell'AncienRégime, come rigetto della funzione giurisdizionale comeconcepita nell'idea del tempo. Il magistrato, funzionariodel re, diceva la legge, e la legge promanava dal re (cheera legibus solutus, ossia “al di là” degli obblighi impostidalle leggi – un principio tipicamente medievale…).

Nell'idea giacobina del tempo, si afferma l'idea che lalegge non possa essere interpretata dunque, se nonrigidamente e in maniera letterale. La concezione delgiudice come mero tramite della regola è sopravvissutafino ai giorni nostri, perdendo però il significato partigianoe giacobino della funzione giurisdizionale, e affermandoun significato universale: il principio di legalità esprimeoggi una scelta politica in base alla quale la libertàviene limitata nella misura essenziale per assicurarela pace. Storicamente, limiti rigidi sono stati imposti allafunzione giurisdizionale, a vantaggio del legislatore,rappresentante del popolo, che non può nuocere a séstesso. La fiducia illuministica nella ragione dell'uomo siconcretizza poi nel pensiero che la legge, in quantotraduzione materiale di principi naturali, è cosa intrinseca-mente giusta, e che la certezza dello strumento-leggedeve essere massima. Viene quindi, quello di legalità,elevato a principio costituzionale della Carta Fondamentaleche prevede, fra i destinatari, la figura del legislatore (il

Parlamento, quindi), il quale non potrà demandare ad altriil proprio compito (delegificazione), dovendo provvederecon legge ordinaria (con delle eccezioni, però: vedi artt.76 e 77 Costituzione). E tale legge sarà soggetta al giudicecostituzionale, che vaglierà la corrispondenza ai sommiprincipi. La legalità, ad ogni modo, deve avere comefine quello di farci vivere seguendo diritti e doveri eper farci vivere in maniera civile e pacifica.

Approfondendo il tema troviamo che, secondo la migliorDottrina, la “legalità” o, meglio, il “principio di legalità” sidistingue in formale e sostanziale:• il primo afferma che l'amministrazione pubblica e la

giurisdizione non hanno altri poteri se non quelli conferitidalla legge. Esso si atteggia, quindi, come necessitàdi una previa norma di legge attributiva del potere;

• il secondo aggiunge che amministrazione e giurisdizionedevono esercitare i loro poteri in conformità con icontenuti prescritti dalla legge. L'amministrazione ètenuta non solo a perseguire i fini determinati dallalegge (legalità-indirizzo), ma anche a operare in con-formità alle disposizioni normative stesse (legalità-garanzia).

Sul piano giuridico, il principio di legalità esprime unascelta assolutamente garantista e dilibertà, che si traduce nellapredisposizione dellen o r m e p e rl'interpretazione e inl imi taz ioni perl'esercizio dellastessa (art. 12-14 preleggi). Ilproblema le-gato al princi-pio in discorsoè strettamenteconnesso al

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problema della interpretazione della legge, talché è ne-cessario comprendere lo sviluppo storico del principio (dilegalità) e della tecnica che ne costituisce applicazione(interpretazione della legge). Il giudice, infatti, può limitarel'attività tecnica dell'interpretazione del diritto secondocostituzione, ovvero può muoversi praeter legem, oltre lalegge, attraverso la cosiddetta "interpretazione evolutiva",o il ricorso a talune forme di analogia, consentite nelnostro ordinamento. Sia che ciò avvenga per ovviare acerti inconvenienti legislativi, sia che avvenga per undesiderio di vedere concretizzata una giustizia sostanziale,un intervento del giudice oltre i rigidi confini segnati dallalegge può segnare un ident i f icarsi pol i t ico.

Taluni (Calamandrei), hanno sostenuto che in ogni deci-sione giurisdizionale vi sia un 'quantum' di politicità. Talaltririgettano tale impostazione che si rivela, in Italia, meta-giuridica, e propria del pensiero anglosassone.Soffermiamoci, per ciò che ci interessa, al concetto basilaresecondo il quale il principio di legalità afferma e neces-sita, per la sua realizzazione, che tutti gli organi delloStato siano tenuti ad agire secondo la legge. Taleprincipio, abbiamo visto, concede che il potere vengaesercitato in modo discrezionale, ma non in modo arbitrario.“Legalità”, dunque, è la “conformità alla legge”. Daciò ne deriva un “comportamento legale”, che è, appunto,quel comportamento che si conforma alla legge o, megliodi chi si conforma alla regola giuridica. Inoltre, se muoviamodal concetto secondo il quale il principio di legalità interpretinecessariamente il principio di sovranità, mettendo inmoto i meccanismi di governo e che ne condizionanol’azione (nel senso di non renderla né arbitraria, né faziosa)diviene più logico approdare ad altri due concetti accreditatitra la maggioranza dei giuristi: a) l’idea che essa sia unavirtù; b) che abbia a che fare con i diritti.

Perciò approdiamo ad una concezione della legalitàcome “virtù del sistema” giu-

ridico e della società ingenerale: allora non si

tratta solamente digarantire, sotto il

profilo meramenteformale (con unamiriade di leggi,anche moltosevere, quantoinapplicabili o“ingiuste”), idiritti, relegan-doli ad una

mera ed astratta formulazione normativa, ma di instaurareuna prassi sociale e di governo per la quale la confor-mità alle regole – la legalità – non rappresenti ilpretesto per un accrescimento del potere di governoe del potere di chi stabilisce le regole, ma venga postoalla base il riconoscimento dei diritti ed a comportamenticonformi che ne garantiscano il godimento effettivo diquei diritti. Anzi, secondo lo schema ideale, determinatosiin secoli di elaborazione dottrinaria, è proprio il legislatorea dovere assumere il ruolo di garante della legalità,rispettando per primo le leggi e dando il virtuosoesempio di conformità alle giuste regole (su questopunto sarebbe facile ironizzare in ordine all’esempioquotidianamente fornito dai “rappresentanti del popolo”).

Occorre chiarire anche un altro aspetto: non si devericondurre tutto il diritto – e, di conseguenza, la regolagiuridica – alla legge; di conseguenza, non si deveritenere che si agisce “giustamente” per il fatto stessodi seguire letteralmente la regola giuridica. Questo èl’atteggiamento di chi annulla la distanza ed il necessariorapporto tra diritto e legge, e tra diritto e giustizia. Allorail concetto di legalità si lega con quello di giustizia e quellodi giustizia, a sua volta, si lega con quello di imparzialità:trattare i casi simili in modo simile. Le norme debbonoessere, pertanto, intese come strumenti idonei direttiad assicurare l’uguaglianza, la parità di trattamentotra individui.

Se questi sono, in estrema sintesi, i principi su cui si èdibattuto per secoli di Dottrina giuridica dobbiamo, neces-sariamente, fare approdare a concretezza detti capisaldi.E qui sorgono le difficoltà. La battuta è significativa: ”InItalia di legale c'è solo l'ora”. Ed è un fatto che, spesso,la “legalità” venga (ab)usata secondo convenienze perso-nali o di casta. Qui approderemmo ad un altro ambito chenon riguarda questa sede, ma che è indice dello statodelle cose. Risulta evidente come non vi sia alcuna tracciapositiva nella direzione di una crescita del senso diconsapevolezza collettiva di quel bene sostanziale per lavita della comunità che è appunto la legalità, unico presidiodell'etica pubblica.

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malcostume e della corruzione, che caratterizzano la vitanazionale quasi in ogni ambito.Si descrive ormai l'Italia, con credibili argomentazioni,come un Paese ingessato in caste arroccate nella difesadei propri privilegi e sorde ai segnali dettati dall'interessegenerale, col sistema oramai al collasso.

Un'ipotetica, ma credibile classifica della legalità, stilatanel 2007, collocava l 'Italia al 41° posto, nonsoltanto dietro le grandi democrazie occidentali, ma anchedietro Ungheria, Cile e Slovenia.Intanto, la povertà che si va estendendo nella popolazione,intaccando persino quel ceto medio che soltanto qualchedecennio fa godeva di un certo benessere, reclama uncambiamento, soprattutto culturale e comportamentale,netto e rapido.

Siamo inoltre maturati come cittadini e diventiamo giusta-mente sempre più insofferenti verso l'ingiustizia diffusa.Una cultura della legalità si sviluppa anzitutto, attra-verso l'educazione. Un ruolo di primo piano spettaalla scuola. Già oberata da tanti compiti, la scuola deveassumersi il compito prioritario di formare cittadini consa-pevoli, sviluppando il senso civico dei giovani, e facendoloro comprendere come solo il rispettodelle regole permette diesercitare la libertà indi-viduale e che soltantoil rispetto della cosap u b b l i c a edel l ' in teressegenerale pos-sono garantirciu n ' e l e v a t aqualità di vita.

Quello di or-

iao a tutti, porto alla Vostra attenzione questo tema scritto da un giovane che frequenta la prima classe

di una scuola superiore.

Visto che si parla spesso di nuova generazione inconclu-dente, ritengo importante sottolineare che se una piccolaparte della nostra gioventù esprime questi pensieri, abbia-mo veramente delle speranze per il futuro, leggetelo èveramente interessante.

Tema di Alessandro:

Parcheggiamo in seconda fila, usiamo il cellularequando siamo al volante, non rispettiamo le prece-denze quando stiamo in fila ad uno sportello, imbrat-tiamo l'ambiente, ci assentiamo dal lavoro anche senon siamo realmente ammalati, evadiamo le tasse,sofistichiamo glialimenti, ci facciamo raccomandare, chiediamo econcediamo favori calpestando con noncuranza idiritti altrui.Noi italiani siamo un po’ fatti così, siamo il Paese in cuiil senso di appartenenza alla comunità nazionale èinsufficiente, e in cui superficialmente esiste l'esaltazionedell'astuzia e alla cura del nostro interesse particolare.

Siamo individualisti, anarchici, capaci di grandi ed isolatigesti eroici, ma più spesso di comportamenti meschini eimmorali, il tutto facendo attenzione a non generalizzare.In una situazione economica particolarmente difficile comequella attuale, che vede il nostro Paese arrancare nellacompetizione dei mercati ed incapace di sviluppare quellacoesione e unità di intenti, necessarie a risollevare le sortinazionali, la questione della legalità diventa il centro deldibattito politico e culturale.Non passa giorno senza che i media segnalino scandalie storture. Le librerie pullulano di saggi di denuncia del

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ganizzare degli incontri nelle scuole sulla legalità è unatradizione che si sta consolidando e che darà senz'altroi suoi frutti nell'immediato futuro. Già Falcone, Borsellino,il generale Dalla Chiesa, eroi della nostra storia contem-poranea, incontravano spessogli studenti.

In Italia, le leggi sono tanto numerose quanto inefficaci.Il loro numero esorbitante va perciò sfoltito, in manierada ridurre equivoci e contraddizioni che danno adito apericolose discrezionalità nell'interpretazione enell'applicazione delle norme. I potenti e i "furbi" approfittanodella nebulosità dei regolamenti per avvantaggiarsene efarla franca.

Va ripristinata, invece, la chiarezza delle regole e lacertezza della pena. In Italia esiste un diffusogiustificazionismo morale che nega la responsabilitàindividuale. Chi infrange le regole va ritenuto invecesempre responsabile delle proprie azioni e, una voltacondannato, deve espiare le proprie colpe, fermo restandoil serio tentativo di recuperare il reo alla società.

Va poi sviluppato anche da noi, come nelle nazioni piùevolute, quello spirito di servizio che sempre deveaccompagnare l'operato di dipendenti e funzionari dellapubblica amministrazione. Chi esercita una funzionepubblica, a qualsiasi livello, deve recuperare l'orgoglioe il prestigio del proprio lavoro e usare il poteregrande o piccolo, che gli è conferito, per risolverecon giustizia e imparzialità i problemi del cittadino, èl’etica del cosiddetto "servitore dello stato", che va pro-mossa e premiata.

Occorre più trasparenza, i dati relativi ai bilanci e all'attivitàdella pubblica amministrazione do-

vrebbero essere, come suc-cede nelle democrazie

più mature della no-stra, a disposizione

di tutti, in manierache ogni cittadinopossa vigilaresul buon an-damento deipubblici uffici epossa eserci-tare quel con-

trollo capillare che solo può impedire corruzioni e abusi.I controlli devono diventare più frequenti e rigorosianche per le aziende private, che spesso aggirano condisinvoltura norme importanti, relative ad appalti, attivitàfinanziarie e sicurezza sul lavoro.

La meritocrazia è in Italia un criterio poco praticato. Si facarriera più per parentele, conoscenze, raccomandazioni,appoggi politici, scambi di favori che per criteri oggettividi eccellenza. La mortificazione del merito costituisceun'ingiustizia sociale, danneggia il cittadino e rendeimpossibile , il ricambio efficiente, necessario e continuodella classe dirigente.

In questo senso, licenziare i cosiddetti "fannulloni" dallapubblica amministrazione serve a poco, se non si accom-pagna la bonifica con la selezione meritocratica di unaclasse dirigente con idee moderne, capace di darel'esempio, organizzare, stare al passo con i tempi,introdurre miglioramenti nelle procedure, centrare gliobiettivi più vantaggiosi per la collettività.

Infine c'è il compito immane di sconfiggere la crimi-nalità organizzata. Intere regioni del Meridione sonosfuggite da tempo al controllo dello Stato e sono inmano di mafie potenti, che ne ritardano lo sviluppoeconomico e civile, intimidendo e vessando i cittadinidi buona volontà. Sono incompatibili con la convi-venza civile e con lo sviluppo di una società moderna,complessa e rispettosa dei diritt i umani .

Il perseguimento di una maggiore legalità e di un maggiorerispetto delle regole è un compito arduo che richiede nelnostro Paese una mutazione culturale, direi di decenni.Per far sì che si progredisca occorre intanto che ognisingolo cittadino partecipi alla vita pubblica con maggioreimpegno. Lo sviluppo di una cittadinanza più maturae consapevole, magari utilizzando ogni mezzo dicomunicazione che la contemporaneità ci mette adisposizione, forse può ancora salvarci .

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Prefetture), l’attività di revisione edil ruolo culturale e politico che svol-giamo per veicolare i nostri valori econtrastare la mancanza di un diffusosenso etico (drammatica caratteristi-ca del nostro tempo). Senso eticoche per i singoli significa onestà,moralità, senso del dovere edell’interesse generale, per le im-prese responsabilità sociale. Sen-za tutto questo, senza un profondoe diffuso senso della legalità, potremofare molte leggi ma non rilanceremo,il Paese.

In questi anni parte importante delnostro lavoro su questo fronte è statoil sostegno alle cooperative di LiberaTerra nate per rendere produttive leterre confiscate e costruire così oc-casioni di lavoro ed un segno tangi-bile che la società civile e lo Statosono più forti delle mafie. Un soste-gno di natura economico – finanziariama anche tutoraggio e affiancamen-to nei processi di produzione e cre-azione di mercato.

Nell’autunno 2001 viene fondatala Cooperativa Placido Rizzotto –Libera Terra, con sede a San Giu-seppe Jato (Pa); nel 2002 la primatrebbiatura e la pasta prodotta dalPastificio artigianale Colletti diCorleone.

I primi pacchi di pasta Libera Terravengono venduti nel supermerca-to Coop Le Piagge di Firenze e nel2003 la pasta viene inserita in tuttoil sistema Coop nell’ambito diun’iniziativa (In viaggio tra i saporid’Italia) dedicata ai prodotti dellaSicilia.

Da allora le Cooperative Libera Terrasi sono sviluppate in quasi tutte leregioni del sud Italia, e oggi sononove le Cooperative attive e duei progetti in itinere (a Trapani eCrotone) per un totale, ad oggi, di1.328 ha di terreni (confiscati allemafie e conferiti dallo Stato incomodato d’uso gratuito) coltivatia seminativo, vigneti, uliveti, agru-meti, orticole e con la gestione didue agriturismi a Portella della

ffrontare il tema della legalitàcon chi, come voi, lo affrontaquotidianamente, con impe-

gno e fatica, in un mercato inquinatodal mancato rispetto delle regole facorrere il rischio della retorica. Perquesto ho deciso di focalizzare ilcontenuto di questo contributo, chegentilmente mi avete chiesto, sulsostegno alle cooperative di Libe-ra Terra come esempio concreto ecoerente dell’impegno di Legacoopper la costruzione di un mercato edi una società migliori.

Questo non esaurisce quanto faccia-mo e quanto ancor di più dovremmofare per qualificare sempre di piùle cooperative Legacoop comeeccellenti, per arginare la presenzasul mercato di cooperative spurieo società che fanno del disprezzodelle regole il loro punto di forza,per arginare i l fenomenodell’infiltrazione mafiosa che ri-guarda anche i nostri territori.

Su questo fronte l’impegno è costan-te, seppur a volte impalpabile e fru-strante, attraverso gli Osservatori,il lavoro per presidiare la qualità deibandi di gara, il Protocollo siglatocon Il Ministero degli Interni (chepresto speriamo di tradurre in unaserie di protocolli territoriali con le

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Ginestra e Corleone.

Nel 2006, per iniziativa di CoopItalia, Legacoop Bologna, Unipol,Coopfond e Conapi è natal’Agenzia Cooperare con LiberaTerra la cui mission è “consolidaree supportare lo sviluppo impren-ditoriale delle cooperative di Libe-ra Terra attraverso l’erogazione diservizi offerti dalle impreseassociate”.

In pratica si tratta di una banca dellecompetenze, e il know how dei Sociviene messo a disposizione delleCooperative Libera Terra; gli ambitidi attività principali dell’Agenzia sono:

• Sviluppo di nuovi progetti su beniconfiscati attraverso l’elaborazionedi studi di fattibilità e la creazio-ne di reti imprenditoriali;

• Individuazione profili professio-nali, selezione e formazione peridentificare il nucleo costituentela cooperativa che nasce attra-verso un bando pubbl ico;

• Accompagnamento nelle diversefasi, partendo dallo start up conla messa a punto del piano diimpresa, condivisione di un pianostrategico e formazione profes-

sionale;• Verif ica degli

standard qualita-tivi per l’utilizzo delmarchio Libera Terradefiniti nel “Disciplinare”e presidio per il migliora-mento continuo della qualità;

• Insieme al Consorzio Libera Ter-ra Mediterraneo: strategia com-plessiva del progetto Libera Terraper un migliore coordinamentoproduttivo e commerciale dellecooperative.

Coop rappresenta oggi per LiberaTerra circa il 70% delle vendite deisuoi prodotti; il rimanente è suddivisotra Botteghe del commercio equosolidale, esportazioni, privati.

Anche Unipol ha partecipato a questoprogetto fin dal suo avvio ed ha poideciso un ulteriore impegno attraver-so la campagna “Un euro per polizzae conto corrente” di riconoscere ri-sorse per favorire la nascita e losviluppo di nuove imprese all’internodel progetto Libera Terra. In setteanni Unipol vi ha destinato oltre 1milione e 100 mila euro.

Un supporto fondamentale che hacoinvolto tutto il movimento coope-rativo trasformando l’iniziativa pionie-ristica e coraggiosa dei giovani dellaPlacido Rizzotto in un’esperienzastraordinaria di presenza dello Statoe della legalità dimostrando, attra-verso un modello di efficienza im-prenditoriale, che un altro mondo èpossibile.

Ricordo con emozione il raccontoche Marco Caravella, del ConsorzioLibera Terra Mediterranea, fece

della sua esperienza in occasionedella festa della cooperazione chenel 2008 facemmo al Colle di Nava(Imperia). Nel suo racconto era chiarocome cose per noi “normali” nellasua terra avevano bisogno di corag-gio, d’impegno quotidiano, di unascelta su “da che parte stare”. Noiabbiamo deciso di stare dalla partedella legalità anche quando nonè facile e scontato.

In questo quadro l’idea cooperati-va appare in tutta la sua potenzacome strumento per la trasforma-zione della società.

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Libera Terra, sulle cooperativeaderenti, visitate il sito internet

ufficiale cliccando sull’indirizzo quisopra oppure inquadrando il QRcode con il vostro smartphone.

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artista toscano tra i più personali e coltinel panorama figurativo europeo delleprime decadi del Novecento, eranosplendide. Del complesso faceva pureparte il "Tabarin Florida", un locale dipiccole dimensioni, di gusto prezioso,inaugurato nel 1929, rinnovato negli anniscorsi

Come proseguì l’impegno dellafamiglia Vacchino?Passata la guerra, il 6 giugno 1947,Aristide Vacchino aprì il "Giardino", uncinema all'aperto sulla cui area, nel 1953,iniziarono i lavori di costruzione di ungrandioso complesso destinato allospettacolo: il "Centro Ariston”. Arriviamocosì agli anni ’60: nel 1957 si avvia l'"Ariston all'aperto", una vasta arenasituata sul tetto dell'edificio di viaMatteotti; il 6 dicembre 1962 è la voltadell' “Ariston Mignon", l'attuale "Ritz",una sala di 450 posti, a forma diconchiglia, decorata con bassorilievi inmetallo dello scultore Alfieri. Infine,l'Ariston, un cinema-teatro capace di1960 posti, suddiviso tra platea e galleria,con 16 palchi, inaugurato il 31 maggio1963. Non è finita: verso la fine deglianni Sessanta, con l'acquisizione dell'"Orfeo", un cinema-teatro aperto alpubblico il 23 ottobre 1962, AristideVacchino completa, per così dire, lamappa di una presenza consolidatanell'arco di sei decenni. Alla suascomparsa ,avvenuta nel dicembre 1980,la guida dell'azienda famigliare passa anoi figli, Carla e Walter.

L’intervista prosegue con un dettagliatoracconto dei tanti interventi fatti neglianni 80, con la passione forte di WalterVacchino per il proprio lavoro, che nonriportiamo per motivi di spazio. L’intervistacontinua così...

OggiOltre al celeberrimo Festival dellaCanzone Italiana, il Teatro Ariston haospitato la rassegna della Canzoned’Autore “Premio Tenco” e tutti gliappuntamenti in cartellone quali poesia,balletto, lirica, convegni, fitness, mostre,cabaret, trasmissioni televisive,manifestazioni musicali. Il Teatro Aristonvenne addirittura consacrato per poterospitare la sett imana l i turgica.Ariston srl oggi è costituito dalle sale:Ariston (1909 posti), Ritz (390 posti),Cinema Roof Sala 1 (384 posti), RoofSala 2 (135 posti), Roof Sala 3 (135posti), Roof Sala 4 (35 posti) che sitrovano nello stesso stabile sito in CorsoMatteotti 107. A 200 mt dal Teatro Aristonsono situate altre due sale: il CinemaCentrale (470 posti) e la Sala Tabarin(96 posti) , che si trovano in CorsoMatteotti 226, presso il Palazzo degliSpettacoli.

Parliamo dei rapporti con la Coseva.L’attività viene fatta dalle persone e poidalle azioni che queste persone svolgononel realizzare aziende e strutture cheportano avanti il lavoro. Con le persone

residente dell’Anec, l’Associazionenazionale esercenti cinema,

proprietario dell’Ariston assiemealla sorella Carla, e presidente dell’Agis

Liguria, nonché presidente dellaCano t t i e r i Sanremo, da ann iorganizzatore del Cimento invernale,Walter Vacchino, racconta la storia delteatro che ospita il Festival della CanzoneItaliana e il suo rapporto con la Coseva.

Dottor Vacchino, ci parli un po’ delcinema a Sanremo e della nascitadell’AristonIl primo cinematografo di Sanremo vienerealizzato nei locali dell'Eden Concert, einaugurato il 20 maggio 1906. Dodicimesi più tardi nacque il "The AmericanCinematograph" di via Matteotti. CarloVacchino, mio nonno, lo rilevò un annodopo per trasformarlo nel cinema"Sanremese”, un locale dispone conduecento posti.Nel 1912, Carlo vacchino decise dirilevare la gestione del "PrincipeAmedeo", il teatro comunale sanremesecostruito nel 1877.

La morte improvvisa di Carlo Vacchino,nel 1918, costrinse l'azienda ad unabattuta d'arresto. La vedova Emilia ed ilgiovane figlio Aristide, mio padre,assunsero l’eredità di mio nonno,gettando le basi per allargare l’impresadi famiglia. Bisognò attendere il 1933,quando venne acquistato il "Centrale",un elegante cinema - teatro edificato nel1925 nel centro della città.

Com’era il Centrale all’apoca?La sala, a pianta di croce latina, copertada una cupola apribile, conteneva unavasta platea ed una galleria disposta aferro di cavallo. Le raffinate decorazionidel soffitto, a firma di Galileo Chini, un

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Per maggiori informazioni storiche sulTeatro Ariston visitate il sito oppureinquadrate il codice qui sopra con ilvostro smartphone.

il rapporto è nato ancora prima del 1994,quando era in corso la realizzazione ela costruzione del Roof. Ero rimastoparticolarmente colpito dalle loro capacitàe volontà, e avevo chiesto se volevanofare parte della ditta Ariston. Ma hannomantenu to la l o ro vocaz ioneall’indipendenza, e il rapporto, nel corsodegli anni, è arrivato, trasformandosi,fino ad oggi. La Coseva si occupa didurante gli spettacoli, per la partelogistica, trasporto attrezzatura,montaggio scene, collaborazione contecnici compagnia e teatro. Il nostro èun teatro di provincia, è un teatro didebutti, non abbiamo le produzioni comeTorino o Milano, dove lo spettacolo vieneformato in teatro e si va avanti persettimane, è un altro approccio. Noifacendo debutti si monta al mattino, siprova al pomeriggio, si va in scena allasera e si smonta a fine spettacolo, percui queste specificità di lavoro, reiteratenel tempo, creano una professionalitàche è legata al buon andamento dellavoro e ai tempi stretti per farlo. Se nol’Ariston non potrebbe avere spettacolicome Arbore o altro.

Poi ci sono servizi che sono legati amanifestazioni più importanti, per cuivengono affidati dei lavori di controlloaccessi, che vanno ad integrarepersonale del teatro, che non è in unnumero sufficiente per effettuarli, esempiocontrollo durante manifestazionitelevisive, festival rassegna Tenco edaltro.

Poi ci sono altre specificità, collaborazioniche durante trasformazioni e lavoriall’interno dell’Ariston, modifiche alleattrezzature, al palcoscenico, impianti diproiezione, quando c’è bisogno di esseredi più per movimentare attrezzature, eccoche c’è la Coseva. Attività che vienesvolta con una certa continuità,ovviamente senza un programmaspecifico, perché legate al programmadel teatro. Appuntamenti fissi sono quellidel Festival, con una mole superiore dilavoro tale da rendere necessariol’intervento della Coseva prima e dopodell’inizio della manifestazione. Si ècreata una collaborazione e integrazionedi elevato livello, per cui noi sappiamo

che possiamo contaresu una professionalitàche o l t r e tu t t o haconsentito di aprire allaCoseva altre strade, adesempio al Casinò, o ilC o m u n e d i S a n r e m o ,diventando un punto di riferimentoper manifestazioni di vario genere,ad esempio il rally. Essendo la Cosevanel mondo degli spettacoli e degli eventi,ha acquisito un livello di confidenza chepermette di lavorare anche fuoriprovincia. Questa capacità viene portataal di fuori si Sanremo, ma tutto nasceperché “Sanremo è Sanremo”.

E l’attività di oggi dell’Ariston?Consiste nel permettere a questastruttura di andare avanti. Abbiamosempre interpretato una polifunzionalitàche permettesse di catturare quel lavoroe quel fatturato legato al periodo. Aristonnato come cinema e come teatro, equeste sono sempre state le attivitàprincipali. Poi c’è stato il periodo deicongressi, e abbiamo cambiato la pelleper avere capacità congressuali,p rovvedendo a l le a t t rezzaturenecessarie, alle poltrone, alle tavoletteper poter scrivere, agli impianti per latraduzione simultanea. Poi c’è statol’ingresso delle grandi manifestazionitelevisive, che hanno dato altrecaratteristiche all’Ariston. E l’Ariston, perpoter ospitare questi eventi, ha dovutonon solo cambiare pelle, ma irrobustirel’ossatura, prendere ulteriori spazi.

L’Ariston era nato come Ariston, Ritz ecinema all’aperto, e quest’ultimo è statochiuso per avere spazi e sale cheservissero al Festival della Canzone perla sala stampa e la parte logistica. Tantoè vero che sono sale realizzate con paretimobili, tetti apribili, e pavimenti che nonsono la perfezione per l ’att ivitàcinematografica ma sono un ottimocompromesso per sale che possonoospitare set televisivi, mostre, ufficistampa. Questa pol i funzionali tàrappresenta un’ulteriore importantecambiamento dell’Ariston.

Quale sarà il futuro?Il cinema sta vivendo un momento di

crisi, i numeri non riescono a crescere ,per un cambiamento sociale, latelevisione offre sempre più film, lapirateria in Italia è ai vertici rispetto allaglobalizzazione del mondo, quindi ilprodotto film stenta e allora noi cerchiamodi fare delle proposte nel campo delteatro per riuscire a mantenere lapossibilità di incontro degli spettatori. Siva da Arbore a Tozzi, da Pintus ai concertidell’Orchestra sinfonica di Sanremo, conla quale cerchiamo di portare avanti unprogetto che sfoci anche in iniziativelegate all’Expo, progetti che mantenganola tradizione.

Il teatro Ariston, con tutte le difficoltà peruna città come Sanremo, deve pensareain grande. Voglio dire che dobbiamofare avvenimenti sempre più importanti,magari meno numerosi, ma checaratterizzino il nostro calendario, inmodo che il richiamo non sia legato daImperia a Ventimiglia, ma vada oltre lanostra provincia per portare persone chevengano a vivere i nostri negozi, i nostriristoranti, le nostre attività; il numero di220 mila abitanti della nostra provinciaal momento è insufficiente per mantenerevitali le attività del nostro territorio.

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5) Debiti verso altri finanziatoria) esigibili entro esercizio successivo 234.093b) esigibili oltre esercizio successivo 2.628

5 TOTALE Debiti verso altri finanziatori 668.7276) Acconti

a) esigibili entro esercizio successivo 2.7326 TOTALE Acconti 2.7327) Debiti verso fornitori

a) esigibili entro esercizio successivo 356.4977 TOTALE Debiti verso fornitori 356.49712) Debiti tributari

a) esigibili entro esercizio successivo 169.03312 TOTALE Debiti tributari 169.03313) Debiti verso ist. di previdenza e sicurez. sociale

a) esigibili entro esercizio successivo 242.73813 TOTALE Debiti verso ist. di previdenza e sicurez. social 242.73814) Altri debiti

a) esigibili entro esercizio successivo 1.105.95814 TOTALE Altri debiti 1.105.958

D TOTALE DEBITI 2.545.693

E)RATEI E RISCONTI2) Ratei e risconti 8.997

E TOTALE RATEI E RISCONTI 8.997

TOTALE STATO PATRIMONIALE - PASSIVO 5.232.646

CONTO ECONOMICO 31/12/2013

A)VALORE DELLA PRODUZIONE1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni 10.627.1165) Altri ricavi e proventi

b) Altri ricavi e proventi 23.0775 TOTALE Altri ricavi e proventi 23.077

A TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE 10.650.193

B)COSTI DELLA PRODUZIONE6) materie prime, suss., di cons. e merci 108.5857) per servizi 509.7548) per godimento di beni di terzi 639.6959) per il personale:

a) salari e stipendi 6.292.161b) oneri sociali 1.770.941c) trattamento di fine rapporto 419.708e) altri costi 70.443

9 TOTALE per il personale: 8.553.25310) ammortamenti e svalutazioni:

a) ammort. immobilizz. immateriali 47.792b) ammort. immobilizz. materiali 110.816d) svalutaz. crediti (att.circ.)e disp.liq.d1) svalutaz. crediti (attivo circ.) 19.553d TOTALE svalutaz. crediti (att.circ.)e disp.liq. 19.553

10 TOTALE ammortamenti e svalutazioni: 178.16111) variaz.riman.di mat.prime,suss.di cons.e merci - 1214) oneri diversi di gestione 288.319

B TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE 10.277.755

A-B TOTALE DIFF. TRA VALORE E COSTI DI PRODUZIONE 372.438

C)PROVENTI E ONERI FINANZIARI:15) Proventi da partecipazioni in:

c) altre imprese 36115 TOTALE Proventi da partecipazioni in: 36116) Altri proventi finanziari:

c) prov.finanz.da titoli(non part.)attivo circ. 1.124d) proventi finanz. diversi dai precedentid4) da altri 12.067d TOTALE proventi finanz. diversi dai precedenti 12.067

16 TOTALE Altri proventi finanziari: 13.19117) interessi e altri oneri finanziari da:

g) oneri finanziari diversi 14.53517 TOTALE interessi e altri oneri finanziari da: 14.535

15+16-17±17bis TOTALE DIFF. PROVENTI E ONERI FINANZIARI - 983

D)RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZIARIE19) Svalutazioni:

a) di partecipazioni 019 TOTALE Svalutazioni: 0

18-19 TOTALE RETT. DI VALORE ATTIVITA' FINANZIARIE 0

E)PROVENTI E ONERI STRAORDINARIPROVENTI STRAORDINARI20 b) differenza arrotondamento unità euro 2ONERI STRAORDINARI21 c) imposte relative a esercizi precedenti 611

20 - 21) TOTALE DELLE PARTITE STRAORDINARIE - 609

A-B±C±D±E TOTALE RIS. PRIMA DELLE IMPOSTE 370.846

22) Imposte redd. eserc.,correnti,differite,anticipatea) imposte correnti 222.340c) imposte anticipate - 329

22 TOTALE Imposte redd. eserc.,correnti,differite,anticipat 222.669

23) Utile (perdite) dell'esercizio 148.177

STATO PATRIMONIALE - ATTIVO 31/12/2013

A)CREDITI VERSO SOCI P/VERS.TI ANCORA DOVUTII) parte gia' richiamata 14.227II) parte non richiamata 0

A TOTALE CREDITI VERSO SOCI P/VERS.TI ANCORA DOVUTI 14.227

B) IMMOBILIZZAZIONII) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI2) Costi di ricerca,di sviluppo e di pubblicita' 5.4263) Diritti brevetto ind. e utilizz. op. ing. 7115) Avviamento 148.0006) Immobilizzazioni in corso e acconti 12.5007) Altre immobilizzazioni immateriali 15.296I TOTALE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 181.933

II) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI2) Impianti e macchinario 484.0013) Attrezzature industriali e commerciali 49.9844) Altri beni 47.485II TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 581.443

III) IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE1 TOTALE Partecipazioni in: 52.681III TOTALE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 52.681

B TOTALE IMMOBILIZZAZIONI 816.057

C)ATTIVO CIRCOLANTEI) RIMANENZE1) materie prime, suss. e di cons. 8.948I TOTALE RIMANENZE 8.948

II) CREDITI VERSO:1) Clienti:

a) esigibili entro esercizio successivo 3.677.477b) esigibili oltre esercizio successivo 0

1 TOTALE Clienti: 3.677.4774-bis) Crediti tributari

a) esigibili entro esercizio successivo 23.8244-bis TOTALE Crediti tributari 23.8244-ter) Imposte anticipate

a) esigibili entro esercizio successivo 79.2094-ter TOTALE Imposte anticipate 79.2095) Altri (circ.):

a) esigibili entro esercizio successivo 7.138b) esigibili oltre esercizio successivo 9.496

5 TOTALE Altri (circ.): 16.634II TOTALE CREDITI VERSO: 3.797.144

III) ATTIVITA' FINANZIARIE (non immobilizz.)6) Altri titoli 54.225III TOTALE ATTIVITA' FINANZIARIE (non immobilizz.) 54.225

IV) DISPONIBILITA' LIQUIDE1) Depositi bancari e postali 514.8282) Assegni 2443) Danaro e valori in cassa 12.458IV TOTALE DISPONIBILITA' LIQUIDE 527.530

C TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE 4.387.847

D)RATEI E RISCONTI2) Ratei e risconti 14.515

D TOTALE RATEI E RISCONTI 14.515

TOTALE STATO PATRIMONIALE - ATTIVO 5.232.646

STATO PATRIMONIALE - PASSIVO 31/12/2013

A)PATRIMONIO NETTOI) Capitale 558.217II) Riserva da soprapprezzo delle azioni 0III) Riserve di rivalutazione 0IV) Riserva legale 616.269V) Riserve statutarie 0VI) Riserva per azioni proprie in portafoglio 0VII) Altre riserve:

m) Riserva per arrotondamento unità di euro 2u) Altre riserve di utili 846.798

VII TOTALE Altre riserve: 846.800VIII) Utili (perdite) portati a nuovo 0IX) Utile (perdita) dell' esercizio

a) Utile (perdita) dell'esercizio 148.177IX TOTALE Utile (perdita) dell' esercizio 148.177

A TOTALE PATRIMONIO NETTO 2.169.463

B) FONDI PER RISCHI E ONERI 0

C) TRATTAMENTO FINE RAPPORTO LAVORO SUBORDINATO 508.493

D)DEBITI4) Debiti verso banche

a) esigibili entro esercizio successivo 84 TOTALE Debiti verso banche 8

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77 %

17 %9 %

el corso dell’Assemblea Soci del 24 maggio, che è stata la n. 91 per Coseva, oltre all’approvazionedel Bilancio Civile e Sociale ed al rinnovo delle cariche amministrative, sono stati variati in appositaseduta straordinaria alla presenza del notaio l alcuni articoli dello Statuto, fra i quali spicca quello della

denominazione sociale che d’ora in avanti sarà COSEVA SOCIETA’ COOPERATIVA .

Al termine della parte “ufficiale” sono stati consegnati i premi per i 10 anni di servizio ai soci Hadidou Hassan,Mellace Roberto, Miceli SAndra, Taricco Emanuele, Maderi Elsa e Lafragola Eugenio, ed i premi per i20 anni di servizio ai soci Cossu Mario, Surace Maria e Dilda Mauro.

Sono stati premiati anche i cantieri di lavoro che non hanno registrato infortuni nel corso del 2013 (ben 8cantieri diversi). Menzione speciale le squadre della Centrale del Latte di Roma e delle Pulizie CasinòSanremo che hanno fatto registrare il risultato di 2 anni consecutivi senza infortuni. Per la prima volta daquando si svolgono le premiazioni sulla sicurezza, inoltre, è stato riconosciuto il premio per i 3 anni consecutivisenza infortuni, assegnato alla Squadra Pulizie area Imperia.

L’Officina della Socialità di Coseva ha organizzato per il “dopo Assemblea” la festa dedicata ai soci Cosevache ha visto esibirsi, oltre ad un presentatore/prestigiatore professionista ed al suo aiutante DJ, i soci stessidi Coseva che hanno cantato, suonato e ballato sul palco di Bigauda a Camporosso.

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LIBERA,associazioni, nomi enumeri contro le mafie

FONDAZIONE: 25 marzo 1995

FONDATORE: Don Luigi Ciotti

SCOPO: Promuovere e praticare i diritti di cittadinanza,la cultura della legalità democratica, la giustizia sociale,la pace, la solidarietà, l’ambiente. Valorizzare la memoriadelle vittime di mafia e non dimenticare chi si è impegnatoa costruire giustizia. Contrastare, secondo i principi dellanon violenza, la diffusione dell’illegalità ed il dominiomafioso del territorio.

MOTTO: per cambiare è importante partecipare

PRESIDENTE ONORARIO: Nando dalla Chiesa, figliodel Generale Carlo Alberto ucciso dalla mafia

La prima iniziativa di Libera è stata la raccolta di un milionedi firme per una proposta di Legge che prevedesse ilriutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, poi tradottoin norma con la Legge 7/3/1996 n. 109

NARCOMAFIE, è la rivista di informazione per contrastarela criminalità ed i poteri corrotti

LIBERA TERRA, è il marchio che contraddistingue leproduzioni delle cooperative che producono le materieprime su terre confiscate dalla criminalità organizzata

LA GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO PERRICORDARE LE VITTIME INNOCENTI DI TUTTE LEMAFIE, si celebra ogni anno il 21 marzo per ricordare levittime di tutte le mafie, in diverse città. Quest’anno si èsvolta a Latina.Ho avuto la possibilità di parteciparvi nel 2012 a Genovae nel 2013 a Firenze. I cortei colorati di adulti e bambiniche attraversano la città, le bandiere delle associazioni,la folla ai lati, le gente alle finestre, una grande festa.Però il momento veramente toccante è stato quando, unavolta fatto tutto il percorso, nel punto di raccolta vengonoletti uno per uno tutti i nomi delle vittime di mafia. È unelenco che non finisce mai, e lì si rende veramente contodi cosa succede in Italia.

Per cambiare l’importante èpartecipare.

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avigando su internet mi sono imbattuta in unsantino particolare che ha subito attratto la miacuriosità e che vi propongo in questo numero.

Trattasi della “Madonna della Scopa” venerata nelsantuario di Osio Sopra (BG).

La storia è semplice e parte dal 1115 quando nelluogo dell’attuale santuario sorgeva una piccolachiesetta dove veniva venerata la Vergine Maria eche vedeva un costante afflusso di fedeli.Con il passare del tempo le visite finirono con ildiradarsi e la chiesetta finì per essere lasciata inrovina.

Si racconta che una mattina, delle contadine chepassavano in quel luogo ebbero una visione: unasignora dalle sembianze soavi e riccamente vestitache con molta umiltà, e con una scopa in mano,puliva accuratamente il pavimento sagrato e dellacappella. Dopo aver ultimato il suo lavoro scomparvenel nulla, lasciando le donne esterrefatte.

L’episodio non fu un caso isolato ma la signora fuvista da altri testimoni in quel luogo, sempre con lascopa in mano. Vista la misteriosa provenienza el’altrettanto misteriosa sparizione gli abitanti delposto si convinsero che fosse proprio la Madonnain persona. La notizia della Madonna con la scopain mano si diffuse velocemente e la chiesetta furestaurata e riportata al vecchio splendore. Il 14agosto 1905, don Angelo Roncalli, (il futuro PapaGiovanni XXIII) la consacrò restituendola alla comu-nità dei fedeli che iniziarono a venerare la Verginecon l ’appel lat ivo Madonna del la Scopa.

La canzone della granata - Giovanni Pascoli

Ricordi quand'eri saggina,coi penduli grani che il ventoscoteva, come una maninadi bimbo il sonaglio d'argento?Cadeva la brina; la pioggiacadeva: passavano uccelligemendo: tu gracile e roggiatinnivi coi cento ramelli.Ed oggi non più come ieritu senti la pioggia e la brina,ma sgrigioli come quand'erisaggina.

Se t'odia colui che la tramadistende negli alti solai,l'arguta gallina pur t'ama,cui porti la preda che fai.E t'ama anche senza, ché ai costiti sbalza, ed i grani t'invola,residui del tempo che fostisaggina, nei campi già sola.Ma più, gracilando t'aspettacon ciò che in tua vasta rapinale strascichi dalla già nettacucina.

Sei l'umile ancella; ma reggila casa: tu sgridi a buon'ora,mentre impaziente passeggi,gl'ignavi che dormono ancora.E quanto tu muovi dal canto,la rondine è ancora nel nido;e quando comincia il suo canto,già ode per casa il tuo strido.E l'alba il suo cielo rischiara,ma prima lo spruzza e imperlina,così come tu la tua caracasina.

Restavi negletta nei solchiquand'ogni pannocchia fu colta:te, colsero, quando i bifolchiv'ararono ancora una volta.Un vecchio ti prese, recise,legò; ti privò della bellasemenza tua rossa; e ti misenell'angolo, ad essere ancella.E in casa tu resti, in un canto,negletta qui come laggiù;ma niuno è di casa pur quantosei tu.

Tu lasci che t'odiino, lasciche t'amino: muta, il tuo giorno,nell'angolo, resti, coi fascidi stecchi che attendono il forno.Nell'angolo il giorno tu resti,pensosa del canto del gallo;se al bimbo tu già non ti presti,che viene, e ti vuole cavallo.Riporti, con lui che ti frena,le paglie ch'hai tolte, e ben più;e gioia or n'ha esso; ma penapoi tu.

Sei l'umile ancella, ma regnisu l'umile casa pulita.Minacci, rimproveri; insegnich'è bella, se pura, la vita.Insegni, con l'acre tua curarodendo la pietra e la creta,che sempre, per essere pura,si logora l'anima lieta.Insegni, tu sacra ad un rogonon tardo, non bello, che piùdi ciò che tu mondi, ti logoritu!

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ileggendo qual capolavoro della letteratura del settore,che è il libro “Della Pulizia Industriale” di G. Guizzi,ho rivisitato le tante vicende relative alla nascita e

lo sviluppo delle imprese di pulizia a livello mondiale. Visottopongo, quindi, una storia vera nel cuore della nostraEuropa.

“La prima impresa di pulizia tedesca.

Nel 1877 viene fondata in Berlino, da un giovane francesedi 29 anni, Marius Moussy, nato in Francia a Lione, laprima impresa di pulizie tedesca operante su base dicontratti di appalto.Le prestazioni per specifici lavori di pulizia sono già in usoin Germania come dimostra la prima fattura ritrovata cherisale al 1795. Molto interessante la storia di questogiovane precursore che nasce il 25 febbraio 1848 inFrancia da una modesta famiglia di operai setaioli e,proprio per questo, immigrata nella specializzata Lionedel sud. Giovane molto inventivo e “bricoleur”, Mariusabbandona presto la scuola dei padri cristiani dove a 15anni i suoi lo hanno fatto entrare vedendolo sveglio edattivo. Tornato così a casa a 17 anni, il nostro decide didedicarsi al lavaggio delle alte finestre degli stabilimentiin cui in Lione si lavora la seta. Le sue prestazioni sonomolto apprezzate perché la luce non penetra maiabbastanza in quegli ambienti in cui invece la lavorazione,molto delicata, la richiede abbondante e viva.

Nel 1870, a 22 anni, Marius è al fronte per la guerrafranco-prussiana. Vi è andato volontario per evitare lapartenza di un suo ricco amico, Jules Chéroux, figlio diun grosso mercante di seta. Quando, quattro mesi dopo,si registra la disfatta francese, da prigioniero, è notato daun ufficiale tedesco che decide di condurlo con sé a Berlinocome interprete. Tre anni passano così, ma nel 1873Marius Moussy decide di tornare a Lione.

La famiglia riconoscente del suo amico Chéroux, che egliha tanto generosamente aiutato, organizza in suo onoreun ricevimento nel corso del quale incontra la giovaneche diventa, qualche tempo dopo, sua moglie: ErnestinaCourmont. Ma il padre della giovane, pure ricco negoziante,non vuol assolutamente accettare il matrimonio della figlia.I due fidanzati decidono di sposarsi ugualmente e di

andare a vivere a Berlino ove Marius va subito a proporreai commercianti i suoi servizi come pulitore di vetri. Ilsuccesso è immediato.

Dopo un anno Marius Moussy ha già alle dipendenzenumerosi operai sicchè costituisce ufficialmente la suaimpresa come una vera e propria industria. La sua formulatrova presto numerosi imitatori e l’appalto dei lavori dipulizia conquista gradualmente la Germania.Cento anni dopo, il 12 ottobre 1977, un grande Salonedella Pulizia Industriale, organizzato dall’associazionetedesca delle imprese di pulizia, si tiene in Berlino. Inquesta occasione si rende anche ufficiale omaggioall’ingegnosità di quell’emigrante lionese. Storie comequesta, anche se minime, hanno dato un significativocontributo all’Europa di oggi.”

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l vetro prodotto a livello industriale è un processo difficilein quanto comporta molteplici condizioni. Queste nonsempre sono controllabili in quanto le variabili ad esse

correlate sono molteplici, quindi c’è la possibilità che unaparte del prodotto non sia conforme a requisiti richiesti.Statisticamente, quando una campagna di produzionerisulta essere non conforme, non tutti i contenitori in vetrosono difettosi ma solo una parte di essa.Risulta ecologicamente ed economicamente vantaggiosorecuperare la produzione conforme.

Qui entriamo in gioco noi Coseva.Il fine dell’attività è quello di riscegliere i contenitori. Quelliconformi se imballati come in origine, e resi disponibili alnostro cliente, mentre i non conformi restituiti come rottamedi vetro. Il lavoro è composto da due risorse fondamentali:L’uomo e le macchine.

L’uomo è come sempre il fulcro di tutto. In questaattività è aiutato dalle macchine a compiere il lavoro piùripetitivo e gravoso. Sono presenti in loco due tipologiedi linea di riscelta, una riservata a produzione di grandi

volumi, ed una più versatile per forme di bottiglie piùcomplesse.La struttura del processo meccanizzato si può identificarein quattro fasi.1) smontaggio dell’imballo, avviene attraverso l’utilizzo

di un impianto automatizzato. Una parte rimuove glielementi d’imballo come coperchi ed interfalde, e l’altrapreleva il piano di bottiglie e le deposita su di un nastrotrasportatore.

2) Il nastro trasporta le bottiglie alle postazioni di scernitadove c’è l’intervento fondamentale dell’uomo.

3) ricostruzione, dove una macchina, analoga a quelladella prima fase, ricostruisce il pallet di bottiglie secondolo schema prestabilito dal cliente.

4) imballo del pallet conforme, un forno di termo retrazionechiude il pallet, e tramite un sistema di trasporto internoconferito al punto di stoccaggio.

Nelle varie fasi è indispensabile l’organizzazione deivari processi di lavoro.Rifornire le linee con il prodotto indicato dalla committenzaRiscegliere il prodotto, presso le postazioni dedicate. E’fondamentale la comunicazione delle informazioni infattiè presente il documento relativo alla tipologia di bottiglialotto di produzione , difetto che la produzione presenta.In questa fase avviene lo scopo primario della produzione,identificare le bottiglie conformi da quelle non conformi,tramite la visualizzazione del contenitore con l’utilizzo diuno schermo retro illuminato.

Definire gli attori in gioco. La formazione sui difetti, laposizione di visualizzazione. La complessità del processosta nella capacità dell’operatore nell’identificare il difetto.Il difetto può essere di difficile individuazione, perchécausato o dal vetro stesso infusi, o da unamalfunzionamento di stampaggio, come tagli ecc.La questione della competenza può, per motivi diversi,essere la dimensione sulla quale è più facile intervenireattraverso una formazione specifica, e/o la presenza edil supporto della propria azienda.E’ opportuno che si adottino degli strumenti per valorizzareil lavoro del gruppo, facendo si che esso non sia un corpoisolato e poco ascoltato nell’organizzazione delle proprieattività, ma bensì che ci sia un continuo rapporto e scambiodi pareri ed informazioni al fine di valorizzare la motivazionedella squadra.

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la storia di Angelo un “ragazzo sbagliato”, nonè che combini grossi guai, ma piccoli dispetti,

scherzi pesanti , niente di che, ma stavolta esagera,provoca involontariamente la morte di una insegnante eper questo deve andare in una comunità di recupero incampagna.L' autore del libro ha lavorato per 7 anni in uno di questicentri per “giovani cattivi”, conosce quindi le dinamiche,i giovani, ma soprattutto gli educatori e, di questi c'è nesono di vari tipi.

Padre Costantino è un educatore al di sopra dellerighe, un “matto”, che rischia, come tutti i bravi educatori.In questa comunità Angelo incontrerà di tutto, violenza,rabbia, alcolismo, furti, anche la morte di qualcuno, maanche l'amore e soprattutto la fiducia incondizionata diPadre Costantino che non molla mai, non si arrende, macoltiva la speranza; e come in amore la fiducia è sempreuna scommessa (mica lo sai come va a finire).

Questa fiducia spiazza Angelo, all'inizio lo fa arrabbiare,non accetta questo atteggiamento a cui non è abituato,così ciecamente buono, ad ogni costo altruista, ma poiverso la fine del libro dice queste cose che trovo illuminanti:

E pensavo che non era stato poi così male, stare lì inquella casa in mezzo alla campagna. E pensavo che mipiaceva come parlava, il prete. E mi piaceva che scegliessecon cura le parole. Avevo notato che diceva semprequando e non diceva mai se. Non ti diceva, per esempio,se riuscirai ad essere promosso , vedrai che ..., ma quandosarai promosso, vedrai che ..., non ti diceva se impareraia comportarti bene allora ..., ma ti diceva quando impareraia comportarti bene, allora ... Questo ti faceva sentire forte,capace, quasi imbattibile. Ed era una cosa veramentestrana, questa, e bella , perché era una tenerezza, certo,ma ti induriva.

E' un libro che ti fa vedere le cose con occhi diversi, lepersone, soprattutto i ragazzi.E' un libro che ho letto un po' di tempo fa, ma che mi halasciato delle buone cose nel cuore

...BUONA LETTURA...

COMPRENSIONE del TESTO

C'è chi insegnaguidando gli altri come cavalli

passo per passo:forse c'è chi si sente soddisfatto così guidato.

C'è chi insegna lodandoquanto trova di buono e divertendo:

c'è pure chi si sente soddisfattoessendo incoraggiato.

Per questa rubrica ho pensato di proporre le parole che sono state usate, dallo scrittore del libro di cui sopra, comeprefazione, anche perché sono parole di DANILO DOLCI un ... tante cose è stato ma soprattutto un vero essere umanoed un educatore per tutti (vi invito ad informarvi). Ecco le sue parole del 1974:

C'è pure chi educa, senza nasconderel'assurdo ch'è nel mondo, aperto ad ogni

sviluppo ma cercandod'esser franco all'altro come a sé,

sognando gli altri come ora non sono:ciascuno cresce solo se sognato.

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La distanza che c’è, a Cinisi, tra la casa di PeppinoImpastato e Don Tano Badalamenti è di 100 passi.

La differenza che c’è tra la fine della storia del primo edel secondo è che Peppino Impastato è stato assassinatoil 9 maggio 1978, Don Tano Badalamenti è stato condan-nato all’ergastolo quale mandante dell’omicidiol’11/04/2002.

Quando i Modena City Ramblers nel 2004 pubblicanol’album “Viva la vida muera la muerte” è tutto già scritto.Però riprendono una storia che all’epoca era rimasta unpo’ ai margini della cronocaca per una singolare e quantonefasta concomitanza, il 9 maggio 1978 è anche il giornoin cui viene ritrovato il cadavere di Aldo Moro in Via Caetani“la notte buia dello Stato Italiano”. La storia di Peppinoè quella di un uomo normale, che ha il coraggio diesprimere le proprie idee politiche e di ribellarsi allamafia che nella sua terra tutto governa e controlla.

Ed è per questo motivo che viene lasciato solo per primodalla famiglia, dalla società, e dalla comunità di apparte-nenza.

Ed è allora che nella solitudine, diventa un facile bersaglio.Guardando il video della canzone dei MCR si coglie inpieno il senso di rabbia che c’è quando si percorrono 100

passi dalla vita (libertà di espri-mere le proprie idee) e la

morte (la finestra di DonTano Badalamenti).

Ed il ritmo quasiossessivo del ri-tornello richiamale coscienze diognuno facen-do appello adun senso dilegalità e di ri-

spetto della Legge che è sempre attuale e necessario.“noi ci dobbiamo ribellare, la mafia uccide il silenzio pure”.Sono parole che ormai abbiamo capito non sono validesolo per la Sicilia ma per tutta Italia, compresa la nostraLiguria.

Buon ascolto

Modena City Ramblers(in attività dal 1991)

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Via dellaLiberazione, 35Dolceacqua (IM)Tel. 0184 206331

Nel magn i f i co bo rgo d iD o l c e a c q u a a i p i e d idell’imponente castello dei Doria,è caratterizzato da una piccolaentrata ed il locale è moltograzioso.

Serve sia pizza che selezione dipietanze di pesce e carne.

PiazzettaSant’Antonio, 15Imperia (IM)Tel. 0183 666892

A due passi dal Mare, in una tipicapiazzetta di Porto Maurizio,questa pizzeria è famosa per ilsuo “giropizza” senza ordinaredal menù le pizze che sonosfornate dalla cucina arrivanosulla tavola fino a che non si dicebasta al cameriere.

Da provare in compagnia di amici.

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RINGRAZIAMENTI DA ...

GVC - Per raccolta fondi dell’OdS di COSEVALettera di ringraziamento per i fondi destinati allepopolazioni delle Filippine colpite dal tifone Hayan.

RINGRAZIAMENTI DA ...

ANPI Loano - Per donazione di COSEVADonazione dedicata alla realizzazione di unmonumento ai caduti per la libertà a Loano.

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RISCELTA VETRO S. GIUSEPPE

Pizzini della Legalità - è questo il nome del piccolo quaderno di appunti distribuito ai presenti nel corsodell’Assemblea Soci Coseva del 24 maggio a Camporosso (IM).

Al suo interno viene raccontata la storia di “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” un’associazionenata nel 2005 con lo scopo di diffondere la verità e chiedere giustizia contro la violenza mafiosa.Coseva ha sostenuto la causa del rispetto della legalità con il contributo all’Associazione e, in passato, conl’acquisto di un Cd musicale con le voci della mamma di Peppino Impastato, ucciso della mafia nel 1978.

PIZZINI DELLA LEGALITA’

rosegue l’attività di riscelta bottiglie presso il Capannone n.60 di via Stalingrado 50 a Cairo Montenottedove una decina di nuovi soci Coseva sono impegnati da gennaio 2014 a portare avanti il lavoro sulle

due linee di riscelta bottiglie per il nostro Cliente Saint Gobain -Verallia.L’ammodernamento della strutta e dei macchinari è continuo e gli investimenti in materia di sicurezza da partedi Coseva sono già stati ingenti dall’inizio dell’attività. Alcuni esempi: sono in fase di rinnovo ed ammodernamentol’impianto elettrico, le luci di emergenza e le uscite di sicurezza.

BACHECHE E CASSETTE DEI SUGGERIMENTIi è quasi ultimata la distribuzione sui principali cantieri di Coseva delle nuove bacheche personalizzate edelle nuove cassette dei suggerimenti dedicate ai lavoratori.

Accanto ad ogni bachecha è stato affisso un “Quaderno di cantiere”, personalizzato per ogni luogo di lavorointeressato, all’interno del quale i lavoratoriCoseva possono trovare le prinicipaliinformazioni di sicurezza, le politiche diQualità - Sicurezza - Ambiente ed Etica, leinformative e le istruzioni fotografiche di“Lavorare Bene”.

Le cassette per i suggerimenti, invece,consentono in maniera riservata ed in formaanonima a tutti i lavoratori che lo desideranodi lasciare un commento, una segnalazioneoppure una richeista di miglioramentorelativa a tutti gli aspetti lavorativi quotidiani.Con cadenza mensile le cassette vengonocontrol late dai Responsabi l ie checonvogliano i suggerimenti ricevuti nelSistema di Gestione Integrato.

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accolta differenziata a dorso d’asino, ad impattoambientale zero. Si tratta del servizio svolto dalla

cooperativa sociale Delta Mizar, la “cugina” di Coseva,presso il Comune di Montalto Ligure, che per raccoglieretutti i sacchetti di rifiuti differenziati porta a porta utilizzadue asinelli, chiamati Gina e Limone.

Nell’immagine accanto, tratta da “La Stampa” del 4 marzo2014, è ripreso il socio di Delta Mizar Martin Beikesassieme all’asinello Limone, nel consueto giro di raccoltaquotidiano.Diversi giri del paese divisi fra umido, vetro, lattine equant’altro giungono ad un Porter elettrico che concludeil circolo virtuoso e “verde” della raccolta differenziata.

Il servizio svolto da Delta Mizar è stato illustrato epubblicizzato anche nel TG Regionale del 26 marzo enella trasmissione di RAI 2 “Cronache Animali” del 3maggio.

DELTA MIZAR - RACCOLTA DIFFERENZIATACON L’ASINELLO

INAUGURAZIONE PALA BIGAUDA - 5 MAGGIOl Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando,insieme con gli assessori Giovanni Barbagallo, Giovanni

Boitano, Renata Briano, Gabriele Cascino e Raffaella Paita,hanno partecipato lunedì 5 maggio all’inaugurazione delparco urbano Pala Bigauda di Camporosso (IM), dove Cosevaha poi “battezzato “ ufficialmente la nuova sala riunionisvolgendovi la sua Assemblea dei Soci.

Oltre ad inaugurare il nuovo complesso di Pala Bigauda,sempre a Camporosso il Presidente Burlando ha visionatoi lavori di completamento del parcheggio a servizio del centro

storico e lo spazio dedicato alle attività culturali e di promozione turistica del Palazzo Comunale.

RISCELTA VETRO ALTAREer rimanere in tema di vetro, oltre al nuovo appalto di S.Giuseppe ,Coseva si è aggiudicata anche un altro servizio

nell’ambito dell’industria del vetro, questa volta presso la VetreriaEtrusca di Altare dove i nostri soci sono addetti all’imballagio dicontenitori in vetro di varie forme e dimensioni.

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DEDICATED TO THOSE WHO DO NOT HEAR THE AIR at the lawlessness. The President of the Coseva, GiovanniNovello, gave us a short article highlighting the "dedication" too many situations of poor knowledge of the situations closeto illegality

PHOTOS The Mirror of Life. Article of the Vice President of the Cooperative Coseva, Bolla Massimo

A GREAT GIFT: FREEDOM. Free will as responsible for the choices of life. Among the choices to be made that the law

STORIES of legality: MAURO ROSTAGNO. A complex character, and particularly the stormy years of protest and restless.From the founder of Lotta Continua a way of life also made up of the struggle for the rule of law that led him to his death.

VIDEO GAMES of legality. Video games for the youth of today are the instigators of violence, life on the edge of legality,bad examples? Are we really so sure?

LEGALITY of LIVING UNDER CIVIL. Attorney Andrea Policari has chosen to tackle the issue of legality in a technical waybut compelling, touching the possible contradictions between the rules and respect the choices of individual and collectivefreedoms. A great text to reflect on the cultural delta that we cover in our country

ALESSANDRO and LEGALITY. Our coordinator Roberto Mara "leaving" the word to the fourteen year old Alexander, withher pitiless theme on the wrong costume. Alessandro let the opportunity, at his discretion, to apply for a job in Coseva onthe basis of merit from the topic and published with the possibility of career based only on his personal qualities

LIBERA TERRA. Thank you for your valuable contribution to the President of the Liguria Legacoop Dr. Gianluigi Granero.Recall that in 2013 Coseva distributed the brand pasta Libera Terra to its Shareholders Assembly, the charge for this itemis due to the testimony of our President Ligure Legacoop that brings us to the reality of doing legality and also through co-operatives

THE Ariston Theatre: WALTER Vacchino. The Director of Our House Organ interview a customer of Coseva, which is alsorepresentative of a family history important to the area and not only local entrepreneurship.

ASSOCIATIONS TODAY. This new column, following the theme treated by the newspaper, aims to present the associationspresent in our country, but not only. It begins with LIBERA

THE MULTISERVIZI: Stories from another time. we come from the bottom but the positive examples are lost in time

LOGISTICS: Reselecting the hollow glass. Two of our coordinators for different reasons involved in launching the newcontract reselecting hollow glass at our production unit of St. Joseph of Cairo have written for four hands stages of processing,but not only ...

Dédié à tous ceux qui n'entendent pas l'air à l'anarchie. Le Président de la Coseva, Giovanni Novello, nous a donné uncourt article mettant en évidence le "dévouement" trop de situations du manque de connaissance des situations prochesde l'illégalité

PHOTOS Le miroir de la vie. Article du vice-président de la Coopérative Coseva Bolla Massimo

UN GRAND CADEAU: LA LIBERTÉ. Le libre arbitre comme responsable des choix de vie. Parmi les choix à faire que laloi

HISTOIRES D'IMMIGRATION: MAURO ROSTAGNO. Un personnage complexe, et en particulier les années orageusesde protestation et agité. Du fondateur de Lotta Continua un mode de vie aussi composé de la lutte pour la primauté dudroit qui l'a conduit à sa mort.

JEUX VIDÉO de la légalité. Les jeux vidéo pour les jeunes d'aujourd'hui sont les instigateurs de la violence, la vie sur lebord de la légalité, de mauvais exemples? Sommes-nous vraiment si sûr?

Légalité de vivre sous CIVILE. Procureur Andrea Policari a choisi de s'attaquer à la question de la légalité d'une manièretechnique mais convaincante, de toucher les possibles contradictions entre les règles et respecter les choix des libertésindividuelles et collectives. Un grand texte pour réfléchir sur le delta culturelle que nous couvrons dans notre pays

ALESSANDRO et légalité. Notre coordinateur Roberto Mara «quitter» le mot à quatorze ans Alexandre, avec son thèmeimpitoyable sur le mauvais costume. Alessandro laisser la possibilité, à sa discrétion, à postuler pour un emploi dans Coseva

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sur la base du mérite du sujet et publié avec la possibilité de carrière basé uniquement sur ses qualités personnelles

LIBERA TERRA. Merci de votre précieuse contribution au Président de la Ligurie Legacoop Dr Gianluigi Granero. Rappelonsque, en 2013 Coseva distribué la marque de pâtes Libera Terra de son Assemblée Générale, la charge de cet ouvrageest due au témoignage de notre président Ligure Legacoop qui nous amène à la réalité de faire légalité et aussi par lescoopératives

Le Théâtre Ariston: WALTER Vacchino. Le directeur de Notre Maison organes interviewer un client de Coseva, qui estégalement le représentant d'une histoire de famille importante de la région et non seulement l'entrepreneuriat local.

ASSOCIATIONS AUJOURD'HUI. Cette nouvelle colonne, suivant le thème traité par le journal, a pour objectif de présenterles associat ions présentes dans notre pays, mais pas seulement. I l commence avec LIBERA

MULTISERVIZI: Histoires d'un autre tempsNous venons de la bas, mais les exemples positifs sommes perdus dans le temps

LOGISTIQUE: Resélection le verre creuxDeux de nos coordinateurs pour différentes raisons liées au lancement du nouveau contrat resélectionner verre creux ànotre unité de Saint-Joseph du Caire de production ont écrit à quatre mains stades de la transformation, mais pas seulement...

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I VANTAGGI PER I SOCI COSEVA

- Lavorare in una cooperativa trasparente che applica icontratti e le leggi sul lavoro (sembra una cosa dovuta,E LO E', ma non è da tutti).

- Ristorno: beneficiare a fine anno di aumento gratuito dicapitale sociale in funzione del buon esito della gestione.

- Incentivi e premi settoriali.

- Dopo 10 anni di lavoro iscrizione gratuita ad assicurazionesanitaria.

- Attività ricreative: gite, svaghi, cene ecc. gratis o conpartecipazione simbolica per i soci.

- Remunerazione del capitale sociale decisamente supe-riore agli interessi bancari.

- Convenzionamento con fondo integrativo pensionistico.

- Lavorare con la possibilità di beneficiare di incentivieconomici.

- Conoscere e sapere per poter decidere.

L’ASSISTENZA AI SOCI COSEVA