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Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.2014 - Posteitaliane Anno XV - n° 156 Giugno 2015 Giugno 2015 Giugno 2015 Giugno 2015 Giugno 2015 Confermati i pronostici segue a pag. 2 Il giudizio di Antonio Polito è netto: “que- ste sono le prime elezioni regionali in cui non contano né le Regioni né i partiti” (Cor- riere della Sera – 23 maggio). Nella fase un po’ troppo lunga della re- gressione politica italiana si stagliano ora- mai i profili delle compagnie di ventura? In versione democratica. Che altro potrebbero essere (è ancora Po- lito) “i simboli indigeni e perfino esoteri- ci” in circolazione, senza escludere le sigle nazionali? “Più che altro ombrelli, sotto i Il risultato elettorale di queste parziali elezioni regionali che han- no praticamente monopolizzato l'interesse politico delle ultime settimane hanno, nella sostan- za, confermato i pronostici. Non era pensabile, anche per il frazionamento delle liste, un voto che riconfermasse le dimensioni di un successo pari a quello otte- nuto dal PD nelle elezioni euro- pee del giugno scorso. Resta indubitabile che, insieme alla prevedibile contrazione del PD che, comunque, ha prevalso in cinque regioni su sette, il forte successo ottenuto da Lega Nord superiore alle più ottimistiche previsioni coostituisce il dato politico più rilevante di questa tornata elettorale, l'altro aspetto riguarda la tenuta del M5Stelle che ha confermato il suo radica- mento nel paese come espres- sione di una protesta populista dopo il successo ottenuto nelle elezioni politiche del 2013. Resta un elemento fortemente ne- gativo, la continua erosione nella partecipazione al voto e questo è un elemento che deve preoccupa- re perchè conferma la delusio- ne, il distacco da parte di masse sempre più ampie di cittadini dalle istituzioni repubblicane. Ammaina bandiera Un articolo dell'On. Ivo Butini L’Editoriale di Enrico Dello Sbarba [email protected] Martedì 14 Luglio, h. 1 8 Parco Hotel Miramare - Castiglioncello Prof. Franco Cardini sul tema La Luce dell’intelletto, illumina la mente e lo spirito. segue a pag. 2 conferenza del quali si radunano, secondo convenienza, le tribù elettorali locali”. Nel 1970, quando furono costituite le Re- gioni a statuto ordinario, la DC toscana ispi- rò la sua campagna elettorale all’insegna della “battaglia di Toscana”. Se ne parlò molto allora e in seguito. La DC toscana coglieva nelle regioni a statuto ordinario l’occasione di nuovi scenari politici per costruire nuove alleanze dopo l’esaurimen- to del centrismo degasperiano. ELEZIONI Con la elezione di Sergio Mattarella a Presi- dente della Repubblica è stata scritta, dal Parlamento e dai rappresentanti delle Regio- ni, una bella pagina politica. Se ne avvertiva il bisogno. Dopo le incertez- ze e le confuse voci della vigilia, che alimenta- vano un clima di sospetto, di oscure manovre, di indicibili accordi, la limpida indicazione, nei due giorni precedenti le votazioni presidenzia- li, di Sergio Mattarella ha collocato nella di- mensione giusta il processo elettorale. È questo un merito innegabile di Matteo Renzi che ha agito come Segretario del P.D., rivendicando al maggior partito del Paese il diritto dovere di indicare il nome del Presi- dente della Repubblica. Il doppio ruolo di Segretario di partito e di Presidente del Consiglio di Matteo Renzi, un abbinamento di funzioni pressoché estra- neo nei tempi della cosiddetta prima Repub- blica, poteva creare delicati problemi di me- todo di un Presidente della Repubblica indi- cato da un Presidente del Consiglio la cui segue a pag. 3 nomina dipende dal Presidente della Repub- blica. Renzi ha avuto la intelligenza di supe- rare i rischi di una designazione personale e di puntare su una personalità di robusta ca- ratura etica e politica come Sergio Mattarel- la, che si è dimostrata la persona giusta per ricoprire l’alta funzione di Presidente della Repubblica italiana. Restano comunque irri- solti i nodi di sovrapposizione di ruoli e di funzioni che vanno restringendo gli spazi di compartecipazione democratica alle decisio- ni politiche fondamentali, riportandole sem Una bella pagina politica Con l’elezione a Presidente della Repubblica di Sergio Mattarella di Gerardo Bianco Circolo Il Centro e Club UNESCO di Livorno presentano

Il Centro Giugno 2015

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Il Centro Giugno 2015

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  • Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.2014 - Posteitaliane Anno XV - n 156 Giugno 2015 Giugno 2015 Giugno 2015 Giugno 2015 Giugno 2015

    Confermatii pronostici

    segue a pag. 2

    Il giudizio di Antonio Polito netto: que-ste sono le prime elezioni regionali in cuinon contano n le Regioni n i partiti (Cor-riere della Sera 23 maggio).Nella fase un po troppo lunga della re-gressione politica italiana si stagliano ora-mai i profili delle compagnie di ventura? Inversione democratica.Che altro potrebbero essere ( ancora Po-lito) i simboli indigeni e perfino esoteri-ci in circolazione, senza escludere le siglenazionali? Pi che altro ombrelli, sotto i

    Il risultato elettorale di questeparziali elezioni regionali che han-no praticamente monopolizzatol'interesse politico delle ultimesettimane hanno, nella sostan-za, confermato i pronostici.Non era pensabile, anche per ilfrazionamento delle liste, un votoche riconfermasse le dimensionidi un successo pari a quello otte-nuto dal PD nelle elezioni euro-pee del giugno scorso.Resta indubitabile che, insiemealla prevedibile contrazione delPD che, comunque, ha prevalsoin cinque regioni su sette, il fortesuccesso ottenuto da Lega Nordsuperiore alle pi ottimisticheprevisioni coostituisce il datopolitico pi rilevante di questatornata elettorale, l'altro aspettoriguarda la tenuta del M5Stelleche ha confermato il suo radica-mento nel paese come espres-sione di una protesta populistadopo il successo ottenuto nelleelezioni politiche del 2013.Resta un elemento fortemente ne-gativo, la continua erosione nellapartecipazione al voto e questo un elemento che deve preoccupa-re perch conferma la delusio-ne, il distacco da parte di massesempre pi ampie di cittadinidalle istituzioni repubblicane.

    Ammaina bandieraUn articolo dell'On. Ivo ButiniLEditoriale

    di Enrico Dello [email protected]

    Marted 14 Luglio, h. 18Parco Hotel Miramare - Castiglioncello

    Prof. Franco Cardinisul tema

    La Luce dellintelletto,illumina la mente e lo spirito.

    segue a pag. 2

    conferenza del

    quali si radunano, secondo convenienza,le trib elettorali locali.Nel 1970, quando furono costituite le Re-gioni a statuto ordinario, la DC toscana ispi-r la sua campagna elettorale allinsegnadella battaglia di Toscana. Se ne parlmolto allora e in seguito. La DC toscanacoglieva nelle regioni a statuto ordinarioloccasione di nuovi scenari politici percostruire nuove alleanze dopo lesaurimen-to del centrismo degasperiano.

    ELEZIONI

    Con la elezione di Sergio Mattarella a Presi-dente della Repubblica stata scritta, dalParlamento e dai rappresentanti delle Regio-ni, una bella pagina politica.Se ne avvertiva il bisogno. Dopo le incertez-ze e le confuse voci della vigilia, che alimenta-vano un clima di sospetto, di oscure manovre,di indicibili accordi, la limpida indicazione, neidue giorni precedenti le votazioni presidenzia-li, di Sergio Mattarella ha collocato nella di-mensione giusta il processo elettorale. questo un merito innegabile di MatteoRenzi che ha agito come Segretario del P.D.,rivendicando al maggior partito del Paese ildiritto dovere di indicare il nome del Presi-dente della Repubblica.Il doppio ruolo di Segretario di partito e diPresidente del Consiglio di Matteo Renzi,un abbinamento di funzioni pressoch estra-neo nei tempi della cosiddetta prima Repub-blica, poteva creare delicati problemi di me-todo di un Presidente della Repubblica indi-cato da un Presidente del Consiglio la cui

    segue a pag. 3

    nomina dipende dal Presidente della Repub-blica. Renzi ha avuto la intelligenza di supe-rare i rischi di una designazione personale edi puntare su una personalit di robusta ca-ratura etica e politica come Sergio Mattarel-la, che si dimostrata la persona giusta perricoprire lalta funzione di Presidente dellaRepubblica italiana. Restano comunque irri-solti i nodi di sovrapposizione di ruoli e difunzioni che vanno restringendo gli spazi dicompartecipazione democratica alle decisio-ni politiche fondamentali, riportandole sem

    Una bella pagina politicaCon lelezione a Presidente della Repubblica di Sergio Mattarella

    di Gerardo Bianco

    Circolo Il Centro e Club UNESCO di Livornopresentano

  • e-mail: [email protected]

    Confermatii pronostici

    dalla prima pagina

    2

    La gravit della crisi economica e socialeche ha colpito il paese dal 2008 in poi e dicui, solo in questi ultimi mesi, si avvertonopiccoli sintomi di ripresa, ha certamentecontribuito ad accentuare la misura di que-sti fenomeni negativi che non potevanonon colpire, come sempre avviene, il parti-to di governo, nella circostanza il PD.La Lega Nord con un leader, indubbia-mente bravo quanto spregiudicato, comeMatteo Salvini, ha saputo parlare "alla pan-cia del paese, intercettandone il malesseree la crescente sfiducia nella politica: inquesto favorito dallo smisurato sostegnoche il leader della Lega ha avuto costante-mente presso tutti gli organi di informazio-ne ed in particolare su quelli televisivi:quasi una gara per averlo quotidianamen-te presente.Il fenomeno crescente delle immigrazioni,provocate da fattori estranei alla volontdel governo e delle istituzioni, ha rappre-sentato un importante fattore che ha ele-vato la protesta a livelli imprevedibili efavorito, in misura esponenziale, una op-posizione intransigente favorendo l'exploitdella Lega Nord.Poche parole sprechiamo su quelllo cheresta di FORZA ITALIA rimasta in vita gra-zie all'inopinato successo della Liguria fa-vorito, in parte dalla diaspora esplosa incasa PD con la presentazione di una listadi sinistra di disturbo e dalla scarsa perso-nalit della candidata alla presidenza dellaregione.Diciamo, a conclusione di queste note, chreil presidente Renzi ed il PD non esconosicuramente vincitori anche se il partitoviene confermato largamente come forzapolitica maggioriotaria.Occorre aggiungere che, da sempre, nelleelezioni di medio termine, il partito di go-verno perde consensi ma, nella circostan-za, alcuni errori "paradossali" come lo scon-tro sul progetto di legge sulla riforma dellascuola insieme al vagone di promesse o diimpegni , in parte, non confermati ancheper difficolt connesse al permanere delledifficolt socioeconomcihe che il paese staattraversando, hanno pesato e provocatoimportanti spostamenti di voti in favore deidue principali partiti di opposizione (LegaNord e M5stelle) ed accentuato il fenome-no della diserzione dal voto.A questo proposito ci sia consentita unaprovocazione. Ho pensato a come si sa-rebbe comportato Giulio (Andreotti), Pre-sidente del Consiglio:

    1) Intanto si sarebbe guardato bene dascegliere la data per l'elezione a cavallodel primo ponte estivo come quello sceltodal governo Renzi".2) Preso atto degli accesissimi contrastiesplosi nel mondo della scuola e nei sin-dacati a seguito del progetto di legge sul-la cosiddetta "Buona Scuola" non avreb-be sicuramente presentato quella legge,tanto contestata, anche in misura esagita-ta e spropositata, alla vigilia di un test elet-torale cos importante.E' dagli anni '60 che il corpo insegnante ei sindacati respingono ogni tentativo diriforma della scuola...Sapete cosa avrebbe fatto? Avrebbe emes-so un decreto per l'assunzione a settem-bre dei 100.000 precari e presentato la leg-ge di riforma sulla scuola subito dopo leelezioni!Renzi ha voluto sfidare il mondo metten-dosi contro tutti e, comre spesso accade,certi errori di strategia politica si pagano.Ci non vuole significare le buone coseche il governo sta facendo per aiutare ilpaese ad uscire dalla gravissima crisi tral'esagitato oltranzismo delle opposizioni edegli stessi sindacati.Detto questo vogliamo aggiungere che laprudenza in politica resta una virt inso-stituibile, quella di cui era ampiamentedotato il "divo" Giulio.

    Redazione ed Amministrazione:Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno

    e.mail: [email protected]

    DIRETTORE RESPONSABILE:Enrico Dello Sbarba

    Giornale chiuso in tipografia il 3/6/2015

    Hanno collaborato a questo numero:Paolo Arzilli, Marcello Battini, LauraBenvenuti, Jacopo Bertocchi, Fran-co Biancani, Gerardo Bianco, Ivo Bu-tini, Massimo Cappelli, Laura Con-forti, Nicola Graziani, Luca Lischi,Mario Lorenzini, Angelo Roma, An-gela Simini, Marisa Speranza.

    COMITATO DI REDAZIONE:Massimo Cappelli,

    Laura Conforti Benvenuti,Sergio Cini, Valeria Grillo,

    Luca Lischi,Mario Lorenzini, Mauro Paoletti,

    Marisa Speranza, Franco Spugnesi.

    STAMPA: Editrice Il Quadrifoglio,Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

    Periodico mensiledel Circolo Culturale

    Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 2/3/2005

    AmmainabandieraIl Segretario politico della DC, AmintoreFanfani, non cap o non pot o non volle.Se ne accorse quando nel 1974 perse il re-ferendum popolare contro lintroduzionedel divorzio in Italia. Ne prese amaramenteatto nel 1975 quando andarono male per laDC le seconde elezioni regionali e quelleamministrative. Nel Consiglio Nazionaledella DC io dovetti firmare da solo lordinedel giorno di fiducia a Fanfani (che nonvoleva dimettersi), largamente respinto.Dopo travagliate manovre Aldo Moro por-t alla Segreteria della DC Benigno Zacca-gnini.Passarono ventanni prima della dissolu-zione eutanasica della DC e altri venti conla stagione del democratico cristiano er-rante e del cattolicesimo politico erratico.Emanuele Macaluso un comunista di lun-go corso. Dichiar in aprile al Corriere del-la Sera che dopo le elezioni politiche del1992 fu totalmente cancellata la memoriadella Prima Repubblica. Antipolitica, po-pulismo, caduta della cultura politica, sonoil frutto della distruzione del passato.Perch c il passato. E nel passato italia-no c una differenza tra unificazione na-

    zionale e unit nazionale. Nel 1870 a PortaPia si fece un passo, pur violento, sullavia dellunificazione nazionale, ma si aprla spinosa questione cattolica. Vi pose finein modo drammatico la Prima Guerra Mon-diale.Lanno prima della breccia di Porta Pia nac-que a Quarrata, in quel di Pistoia, DarioFiori, futuro sacerdote. Don Fiori adott ilnomignolo di sbarra, battagliero e co-raggioso. Don Fiori fu molto attivo nellapromozione di gruppi democratici cristia-ni nella provincia di Pistoia. Fece propa-ganda con musiche e canti. A lui risalgo-no i canti Libera ai venti la nostra ban-diera e il famoso O bianco fiore. GiulioAndreotti ricordava un De Gasperi con ilucciconi agli occhi mentre cantava colcoro O bianco fiore.Si dice: il passato. Come no! Osservavaancora Antonio Polito, sul presente: 1) ilfederalismo uscito sconfitto dalla gran-de sbornia dellultimo ventennio; 2) avan-za un nuovo centralismo che si accompa-gna al decisionismo del governo; 3) unPresidente uscente di Regione, e candi-dato di nuovo, faceva campagna elettora-le per labolizione delle Regioni.Il cattolicesimo politico in Italia allam-maina bandiera. In Toscana la bandiera si afflosciata perch manca anche il porta-bandiera.

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 3Politica

    Il piatto di lenticchiedi Nicola Graziani

    Fa un certo piacere vedere che ci sia qual-cuno che, di fronte ad una sconfitta eletto-rale, si pone il problema di capire dove sisia sbagliato. Ci rincresce dover dire chenon si tratta delle forze politiche italiane,ma di qualcun altro: la Chiesa Cattolica.Dopo il bruciante risultato del referendumirlandese sui matrimoni omosessuali, an-che dai vertici della gerarchia giunto unmessaggio di seriet e francescana umilt,sintetizzabile della formula dobbiamo capi-re dov lerrore.Anche perch il referendum irlandese si svolto in un paese le cui tradizioni cattoli-che sono incontestabili, dove addirittura ilcattolicesimo stato fattore di identit na-zionale. E dove oggi, in massa, i giovanihanno votato per le unioni tra cittadini del-lo stesso sesso.I giovani, hanno notato stupite le gerar-chie. Il futuro. Gli educatori dei giovani didopodomani. E allora s, che bisogna capi-re dov lerrore. E noi, senza pretesa diaver la soluzione in tasca, ci azzardiamo apartecipare al dibattito, con due idee mes-se in croce sulla base di quello che, neglianni abbiamo visto e vissuto.A noi pareche il discorso sia davvero complesso edelicato. Impossibile sintetizzarlo in trentarighe. Quindi, a rischio di suonare apodit-tici, ci affidiamo allestrema sintesi. Il pri-mo punto che la Chiesa, contenta perdecenni del proprio trionfalismo, non statamolto a sentire il laicato. Quella parte vitaledi essa, cio, che maggiormente a contat-to con le evoluzioni anche le negative della societ. Pi che Mater, Magistra. Piche Magistra, mestrina dalla penna rossa.Ridare spazio al laicato condizione im-prescindibile, anche se questo vuol dire,per certi ambienti ai quali non caso nonpiace un certo Francesco, rinunciare a fet-te consistenti di influenza sulla gestionedegli affari correnti.Secondo punto molto pi importante delprimo riassumere la leadership cultura-le. Per farlo occorre tornare ad occupare igangli vitali della societ, con uno schema(absit iniura verbis) neogramsciano. Nonsi pu pretendere che i giovani, plasmatidai media e dalla cultura dominante secon-do certi pseudovalori, poi sappiano discer-nere il bene dal male. Nemmeno se vanno

    in chiesa tutte le domeniche. La societattuale richiede una cristianizzazione del-la cultura che comprenda la riassunzionedi responsabilit anche allinterno dellescuole e delle universit.Terzo: abbandonare la sindrome del ghet-to. Troppo spesso i cattolici, in questi ul-timi decenni, si sono accontentati di ave-re il loro orticello, chiudendosi al resto. Illoro giornale, la loro televisione, le loroscuole. Chiusi in una stanza, ed il mondo

    pre pi spesso in mani personali, con unprogressivo appannamento della rappre-sentanza. Questa volta, in occasione delleelezioni del Presidente della Repubblica, ilrischio stato in parte evitato.Il Parlamento in particolare, si sentito pro-tagonista. Sono molteplici le ragioni di que-sta recuperata coscienza, ma dominante, ame sembra, sia stata la consapevolezza didover operare con convinzione personale,in modo responsabile e conclusivo.Era evidente il clima di soddisfazione checircolava nellAula di Montecitorio al mo-mento del giuramento del Presidente dellaRepubblica, accolto da lunghi, numerosiapplausi. Si respirava latmosfera di unamissione felicemente compiuta, conferma-ta dai primi significativi gesti del neo Presi-dente della Repubblica.La visita di Sergio Mattarella alle FosseArdeatine stato un atto di grande valoreumano, ma anche storico politico. Egli haimplicitamente ricongiunto il suo ruolo isti-tuzionale al principio ispiratore della Cartacostituzionale che nella lotta al nazi-fasci-smo e alla pi odiosa delle sue politiche,quelle razziste, ha il suo fondamento stori-co.Anche quellimmediato, breve pensiero,partecipe delle difficolt degli italiani, d lamisura della personalit del neo Presidenteche si sottratto a qualsiasi retorica.E cos, diretto, semplice, in puro stile atti-co , ma denso di contenuto, stato il di-scorso dinanzi alle Camere riunite con i gran-di elettori rappresentanti delle Regioni.

    fuori. Altri rispetto ad esso, rinunciandoa scoprire che anche il mondo bellissi-mo, se lo si invera dei propri valori.Roma non fu convertita solo con il san-gue dei martiri, ma soprattutto con la cri-stianizzazione della sua splendida cultu-ra. Chiudersi per sentirsi migliori non mai giusto. Accontentarsi del piatto dilenticchie, poi, sempre stata una pessi-ma politica: si perde tutto, a partire dalRegno. Chiedetelo a Esa.

    Laderenza del discorso alla Carta Costitu-zionale di assoluta evidenza, e direi cheperfino il linguaggio ne riflette la limpidez-za, con quelle frasi concise, precise comedovrebbero essere le leggi di un Paese benordinato.Il discorso meriterebbe unanalisi accuratae puntuale, mi limito a definirne lo spiritoche mi sembra caratterizzato da un fortesentimento di Patria alla quale va ridata,con azioni concrete la speranza. la spe-ranza, la grande virt cristiana, il lievito diuna nuova stagione per lItalia in crisi.La crisi richiede soluzioni adeguate e la cri-si italiana profonda; economico so-ciale, istituzionale, ma anche etica. Per su-perarla Mattarella ha indicato la via mae-stra del garantire la Costituzione con unlungo elenco di ci che significa la suaattuazione. un richiamo opportuno e giu-sto in un momento nel quale le necessarierevisioni costituzionali rischiano di alimen-tare la tesi di una Carta Costituzionale or-mai da archiviare, proprio quando essamostra, nei suoi principi fondanti, una ine-guagliabile validit come lo stesso discor-so del Presidente della Repubblica chiari-sce.Misura e determinazione sono in questomomento storico quanto mai necessarie enon sempre ci accade, con riforme sba-gliate, come quella del Senato, quando bendiversamente e meglio potrebbe essere af-frontato il problema del bicameralismo edella stabilit di governo. Su queste tema-tiche, qualunque sia laccoglienza di chi hapotere decisorio non rinunceremo ad offri-re il nostro contributo. Per ora, convintiche lItalia davvero ben rappresentata,auguriamo buon lavoro al nostro Presiden-te della Repubblica, Sergio Mattarella.

    dalla prima pagina

    Una bella paginapolitica

  • e-mail: [email protected] Politica

    Il fenomeno delle migrazioni nellarea del Me-diterraneo di grande attualit, ma invece dimettere in primo piano, come sarebbe giu-sto, questioni di sicurezza ed interesse na-zionale, nonch una corretta valutazionedegli strumenti operativi disponibili, si pre-ferisce porre laccento, in termini quasi ter-roristici, sul pietismo politico. A chi convie-ne tutto questo? Perch noi italiani dovrem-mo ritenerci particolarmente responsabili dici che avviene in altre parti del Mondo? Erazionalmente comprensibile anteporre, agliinteressi dei nostri concittadini viventi, quellidei morti altrui?Il fenomeno della migrazione attraverso ilMar Mediterraneo, oltre ad essere di lungoperiodo e di proporzioni immani, coinvolgetre continenti: lAfrica, lAsia, lEuropa. Essodovrebbe essere regolamentato da un ac-cordo internazionale a livello O.N.U. Qualo-ra si addivenisse ad un Trattato Internazio-nale, lItalia, come cofirmataria, dovrebbeadempiere agli obblighi conseguenti. In as-senza, lItalia dovrebbe compiere solo quan-to compatibile con i propri interessi nazio-nali (come fanno tutti gli altri Stati), tenendoconto delle proprie disponibilit operative.Le eventuali critiche esterne a queste scel-te, derivanti dalluso obbligato della nostrasovranit, si dovrebbero affrontare cos: Di-chiarazioni irricevibili. Prima di criticare, pa-gate!Quali mezzi lo Stato italiano dovrebbe utiliz-zare per coprire i costi diretti di unoperazio-ne destinata ad affrontare, per un lungo pe-riodo di tempo, questo fenomeno di massadi portata mondiale? Dato lelevato debitopubblico, le uniche risorse disponibili po-trebbero essere quelle derivanti dallutilizzoconcentrato delle entrate statali relativeall8%, a cui aggiungere, forse, il 5%, gidestinato, in forza di legge, alle attivit assi-stenziali. Prima di poter utilizzare interamen-te tutte queste risorse, sarebbe necessariopassare da un non impossibile accordo in-ternazionale con la Santa Sede e da una va-riazione legislativa che tagli nettamente leaspirazioni economiche delle altre realt re-ligiose presenti in Italia e delle fameliche as-sociazioni, chiss perch, definite di volon-tariato (lattivit di volontariato, storicamen-te, sempre stata collegata al concetto di

    UN FENOMENO DI GRANDE ATTUALIT NELLAREA DEL MEDITERRANEO

    M I G R A N T I di Marcello Battini gratuit e di carit, tutti concetti incompati-bili con quello di lavoro professionale retri-

    buito e di rimborso spese). Prima, per, dipoter utilizzare queste risorse a favore deimigranti, necessario destinare una buonaparte di queste (se basteranno) ai cittadiniitaliani in condizioni di povert perch im-pensabile che possano essere distribuiti ca-ritatevolmente redditi prodotti in Italia, a cit-tadini stranieri, prima di avere soddisfatto leesigenze di estrema povert (sopravviven-za) dei cittadini italiani. Sarebbe da irrespon-sabili, darebbe adito ad una fonte inesauri-bile di conflitti sociali permanenti, anche asfondo razziale e religioso, che, non solonon consentirebbero una reale assistenzaai nuovi venuti, ma sarebbero causa di ulte-riori maggiori costi economici e finanziarifuturi per lintera collettivit, non esternaliz-zabili. Sulla base di queste modeste risorsefinanziarie, sarebbe possibile organizzare unsostenibile piano di assistenza a favore diun numero, sia pure limitato, di profughi. Sepoi, questi sfortunati viaggiatori, invece diessere trattati nei centri di accoglienza, comedegli inetti, o come moderni vitelloni, an-che per rispetto della loro dignit, fosseroimpiegati, a titolo gratuito, per lo svolgimen-to di lavori allinterno dei campi di raccolta,a favore dei compagni pi bisognosi, ed al-lesterno, nei diversi comuni di assegnazio-ne provvisoria, in lavori di pubblica utilit,le ulteriori risorse economiche e finanziariecos reperite, potrebbero essere utilizzate perincrementare il numero di migranti da salva-re ed accogliere.Sicuramente non potremmo recuperare tuttiquesti sfortunati cittadini del mondo, sicu-ramente non potremmo estendere lacco-glienza a tutti quanti, ma, anche in questocaso, a chi avanza critiche verso uneven-tuale insufficienza della nostra azione di sal-vataggio, potremmo sempre rispondere comesopra: Invece di criticare, dateci una mano,o, almeno, frugatevi. Altrimenti, tacete!Tutto il mondo avrebbe pi rispetto per unPaese coerente con gli impegni ragionevoli,liberamente assunti. Inoltre, se la propagan-da mediatica fosse una rappresentazione ve-ritiera dei sentimenti prevalenti nella pub-blica opinione, non ci dovrebbero esseredifficolt ad aiutare un numero pi elevatodi migranti, molto superiore a quello chesarebbe possibile, avvalendoci delle solerisorse provenienti dalle finanze pubblichee superiore ai risultati attualmente conse-

    guiti. Gli stessi mass media potrebbero pro-muovere una raccolta di fondi, presso lapopolazione, su base esclusivamente vo-lontaria, a favore dellaccoglienza dei mi-granti, come gi fatto in altre occasioni: lal-luvione del Polesine, lesplosione del reat-tore di Cernobyl. Tutti questi ben pensan-ti, senza luso di soldi pubblici, potrebbe-ro realizzare il loro sogno Sfama un mi-grante, con loro maggiore soddisfazionepersonale, proporzionale al loro diretto elibero coinvolgimento. Cos, senza luso disoldi pubblici e con maggiore gioia e con-sapevolezza dei cittadini, si potrebbe ragio-nevolmente, affrontare il problema migran-ti, rinverdendo quella fama di italiani bra-va gente che, se vera nel passato, sembramolto appannata nel presente.Niente di tutto questo accade. La nostradiplomazia non sa pensare a cose cos ov-vie? Non credo. Si temono complicazionicon il resto del Mondo? Sarebbe vero ilcontrario. In ogni caso, quando si tratta dellasicurezza dello Stato e dei suoi cittadini, nonpossiamo baloccarci in alchimie diplomati-che. Escludo possano esserci delle incapa-cit operative da parte delle nostre ForzeArmate e delle Forze di Polizia che, al con-trario, in molte occasioni, hanno dato buo-na prova. Non resta che attribuire alla poli-tica la responsabilit di quanto sta avve-nendo nel nostro Paese. E con questo, ri-torniamo al cui prodest iniziale. Non forse vero che il mondo del volontariato,che risponde direttamente alla politica e chesovente ha dato cattiva prova di se, insie-me alla criminalit, abbia forti interessi inquesta spinosa questione? Pu essere cheabbiamo individuato unarea sociale nellaquale possibile che si nasconda, insiemeai malavitosi, una sacca di parassiti che, perdifendere interessi corporativi indifendibi-li, sono disposti a mettere a repentaglio lasicurezza di tutti i cittadini italiani, la salvez-za dei migranti, la pace sociale, i buoni rap-porti con le istituzioni internazionali, il buonnome del Paese nel mondo.Se cos fosse, bisognerebbe spiegare a que-sti nostri connazionali un concetto ovvio,ma quasi sempre ignorato. In ogni societ,il destino di ognuno legato alla sorte deglialtri soggetti che ne fanno parte. Non visono, malgrado le apparenze, situazioni pri-vilegiate se non per pochissimi. Ed anchein questi casi, per lo pi, il privilegio indi-viduabile solo a posteriori.

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 5Attualit

    Nella nella notte fra il 23 e il 24 maggiodel 1915, sul confine con lAustria-Un-gheria, un finanziere italiano spar il pri-mo colpo con un fucile 91. Fu cos, esat-tamente un secolo fa, che per lItalia, dopoun anno di neutralit, cominci la primaGuerra mondiale. Passata alla storia comela Grande Guerra. Che si concluse pi ditre anni dopo, il 4 novembre del 1918.Con la notizia data da quello che, nonsenza enfasi, venne denominato Bollet-tino della vittoria, firmato dal generaleArmando Diaz. Che lo dett dimpeto, di-menticando di far precedere il nome dalcognome. Cos venne fuori quel fatidicoFirmato Diaz che fece colpo nellItaliadellepoca. Non a caso, non pochi bam-bini venuti al mondo nel 1918 vennerochiamati cos: Firmato. LItalia era in fe-sta, anche se la vittoria era costata oltreun milione di morti.Mia madre nacque nel 1900, in una fami-glia di origine contadina. Io nacqui nel1927. In una occasione scolastica di ce-lebrazioni del 24 maggio mia madre miparl dun suo fratello che era stato ar-ruolato nella fase finale della guerra. Al-pino (di Dicomano) part e non torn pi,n vivo n morto. Dissolto.Mio suocero fu comunista, operaio ve-trario di Empoli. Di leva, partecip allaguerra e raccontava un episodio, di cuimia moglie mi ha dato or ora rinnovatoricordo. Una tradotta militare giunse a de-stinazione e fu ordinato agli italiani discendere. Un ufficiale si accorse di alcu-ni di loro rimasti e li richiam. Risposero:noi non siamo italiani, siamo di B.[una citt italiana]. Vero? Penso di s,anche perch mio suocero non avevamotivo di inventarselo.Ho un rispetto, direi sacro, del MiliteIgnoto. Quando, pochi anni fa, parlai con

    Il Milite Ignoto di Dicomano. E langoscia di cristiano dellallora ufficiale Giovanni Gronchi

    24 maggio 1915-24 maggio 2015: centanni facominciava per lItalia la 1 Guerra mondiale

    gli alunni e le alunne duna quinta ele-mentare, ricordai lalpino di Dicomano econstatai che molti di loro sapevano delMilite Ignoto. Sono personalmente alie-no alle armi, ma prendo atto che la guer-ra un elemento centrale della storiaumana perch la vita conflitto. Credoche la politica sia il governo dei conflit-ti, ivi compresa la guerra. Anche Ges fucrocifisso a causa dun conflitto.Nella storia dei processi di unificazionenazionale e di unit nazionale (cose spi-ritualmente diverse) la Grande Guerra oc-cupa un posto centrale. Giovanni Gron-chi, democratico cristiano, fu eletto Pre-sidente della Repubblica italiana nel 1955.Segu a Luigi Einaudi. Gronchi nacquenel novembre 1887. Quale orfano di pa-dre rifiut lesonero e part volontarioper la guerra. Ufficiale, merit sul campouna medaglia dargento, due di bronzo edue croci al merito. Aveva scritto a unodei grandi leader cattolici nazionali, Fi-lippo Meda, di accettare con angosciadi cristiano ma con sicura coscienza laprova bestiale della guerra.Filippo Meda fu neutralista allo scoppiodella guerra, prossimo alle posizioni diGiolitti. Se ne discost dopo linvasionetedesca del Belgio. E fu Ministro delleFinanze nel governo di unit nazionale

    di Paolo Boselli, nel 1916, precisando cherappresentava se stesso perch manca-va in Italia un partito cattolico e nem-meno esisteva un gruppo parlamentarecattolico propriamente detto.Penso che nella Grande Guerra i cattolicichiusero la breccia di Porta Pia. Dopo lanota di Benedetto XV sull inutile stra-ge (1 agosto 1917) Meda visse un perio-do difficile e pensava di dimettersi. Ma lenotizie che venivano dal fronte orientalelo dissuasero. Nel marzo era scoppiata larivoluzione in Russia e lo Zar aveva abdi-cato. Il 24 ottobre fu rotto a Caporetto ilfronte italiano. Scrisse Il Corriere dIta-lia, del 31 ottobre 1917, che Meda volleevitare che venisse gettata unombrasulla parte cattolica, se non un sospet-to, di minore sensibilit in presenza del-linvasione nemica.Ricordo il giudizio di Piero Melograni chela guerra cambi lItalia pi rapidamentee profondamente di quanto la classe po-litica fosse riuscita a trasformare se stes-sa. Secondo Melograni il partito cattoli-co non possedeva allora energia e auto-rit sufficienti per imporsi sugli altri con-tendenti.Nel 1945 i cattolici, dopo che la guerraaveva interessato lItalia dalla Sicilia alleAlpi, scrissero unaltra storia.

    di Ivo Butini

    Soldati in trincea.

    Nel giorno del centenario dell'ingresso dell'Ita-lia nella Prima Guerra Mondiale (24 maggio1915), mentre il Piave mormorava, pubblichia-mo un articolo riopreso su FirenzePost delsenatore Ivo Butini ("il pi vecchio della vec-chia guardia democristiana della Toscana"):

  • e-mail: [email protected] Attualit

    Anche se sollecitato non ho voluto rilascia-re nessuna dichiarazione in merito alla trage-dia dell'Heisel dove ero presente anch'io.Con un biglietto di tribuna coperta andai aBrukelles per assistere a quell'incontro e ven-dicare il clamoroso "tonfo" di Atene allor-ch, tre anni prima, da sicuri vincitori ci ritro-vammo sconfitti, inopinatamente da unasquadretta tedesca, l'Amburgo che, da quelmomento, non avrebbe vinto pi nulla.Nel corso di una trasmissione su Sky disabato 30 maggio, gli intervistati dichiara-rono che non vi era la sensazione che nul-la sarebbe accaduto. Ed invece non era cosperch, fin dalle prime ore del pomeriggio,orde di ultras inglesi avevano letteralmen-te occupato "La Gran Place", al centro del-la piazza si trovava un palco, per uno spet-tacolo, letteralmente occupato da decinedi hligans ubriachi che ballavano ed urla-vano bevendo in continuazione boccali dibirra.

    Quella notte all'Heisel....Sono trascorsi trenta anni da quel maledetto 29 maggio 1985 per la finale di Coppa dei Campioni

    di Enrico Dello Sbarba

    tragedia cominciavano ad arrivare fino anoi.Dopo circa un'ora mi spostai fino in cimaalla tribuna coperta per osservare meglio imovimenti al di fuori dello stadio e con racca-priccio osservai che la zona antistante lo sta-dio si era tasformato in un ospedale di campodove venivano portati io feriti ed accatastati imorti. Era ovvio che mia preoccupazione, in-sieme a quella degli sportivi presenti in tribu-na, fosse quella di cercare disperatamente ditelefonare a casa per tranquillizzare le fami-glie, ma fu tutto inutile. Ricordo di essermi avvi-cinato ai banchi della stampa, riconobbi il notogiornalista sportivo Gian Maria Cazzaniga alquale chiesi di poter telefonare ma, purtroppo,tutte le linee telefoniche erano bloccate.Ed allora ritornai al mio posto, accanto a mericordo vi erano due livornesi uno dei quali ilfratello del dott. Foresi, ex presidente dellaCassa di Risparmio, rimanemmo li allibiiti edimmobili ad assistere, con un'ora e mezzo diritardo, all'inizio della partita seguita, quasi incompleta indifferenza, salvo il momento delgoal di Platini su rigore concesso dall'arbi-tro con eccessiva larghezza.E poi alla fine della partita, la ricerca spasmo-dica del pullman che doveva portarci all'al-bergo collocato in Olanda lungo, l'autostra-da Bruxelles-Amsterdam: tentammo di telefo-nare a casa ma unutilmente e dopo una notte,praticamente insonne, al mattino riusci a par-lare con mia figlia Francesca: avevano cerca-to di avere notizie, durante quella tragica not-te, attraverso il Ministero degli Esteri e l'Am-basciata Italiana di Bruxelles senza risultato. Arrivai a casa nel pomeriggio del giorno se-guente. Basta mi fermo qui!

    Una volta giunto allo stadio notati come, tral'assoluta, colpevole indifferenza, dei pochis-simi poliziotti belga, gli holigans entravanoallo stadio trasportando casette pine di botti-glie di birra.Un'ora circa, prima dell'inizio della partita, co-

    minciarono a volare dal-la curva alla nostra sini-stra, bottiglie ed altri cor-pi contudenti verso laparte destra occupatadai tifosi italiani: pocodopo l'inzio della trage-dia con il graduale spo-stamento di centinaia ditifosi inglesi che preme-vano, senza motivo al-cuno, verso la zona oc-cupata dagli italiani.Non eravamo in gradodi percepire esatta-mente le dimensionidella tragedia anchese cominciavamo a te-mere che qualcosa diserio stava accaden-do in concomitanza al-l'invasione del terre-no di gioco da parte diun numero sempremaggiore di spettato-ri provenienti da quel-la zona.Ed intanto, era tra-scorso pi di un'ora, ela partita non comin-ciava mentre le notiziedelle dimensioni della

    La disperazione e il terrore dei presenti allo Stadio Heisel di Bruxelles.

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Cinguettare 7

    Cinguettaredi Luca Lischi

    Elezioni Regionali: un dato colpisce ne-gativamente a livello nazionale e locale,quello della scarsa partecipazione al voto:addirittura 56 livornesi su 100 non hannoesercitato il loro diritto-dovere di voto. Delresto le Regioni non hanno mai goduto digrande interesse e gli scandali per speseimproprie e i cospicui stipendi e vitalizinon hanno certo contribuito alla parteci-pazione. I chiamati al voto a Livorno sonostati 136.328 tra questi 9869 sono iscrittiallAire, allanagrafe dei residenti alleste-ro, (sarebbe interessante sapere quantihanno fatto ritorno per il voto!). In defi-nitiva hanno votato solamente 60.273 cit-tadini con una affluenza del 44,21%. Sisono recati alle urne pi gli uomini(46,03%) delle donne (42,55%) nonostan-te la componente femminile sia maggioredi quella maschile.

    A Livorno Il PD il partito che ha rag-giunto il miglior risultato con il 41,83% deivoti, seguito dal Movimento 5 Stelle conil 22,01% e dalla Lega Nord con il 13,78%(terzo partito!), segue al quarto posto il SIcon l11,89%. Appena sopra il 5% ForzaItalia e al 2,30% Fratelli DItalia. La ripresadel Partito Democratico, dopo la batostadi un anno fa alle Amministrative che haconsegnato la citt ai grillini, sicuramentedovuta alla scelta del candidato messo incampo: il giornalista televisivo FrancescoGazzetti che ha condotto una campagnaelettorale tra la gente mettendosi in ascol-to dei tanti cittadini delusi da una politicadei Palazzi e incapace di scendere nellePiazze. La Piazza ha premiato e ridato fidu-cia ad un partito stanco, che ha, da ora inpoi, tutte le condizioni per poter far benea Livorno, nella provincia e in Regione!

    Francesco Gazzetti ha ottenuto solamen-te a Livorno 7844 voti su 23.274 dati al Pd,segno che un elettore su tre ha espressonei suoi confronti la preferenza, raggiun-gendo con la provincia 10.466 preferenze,secondo eletto, distanziato di poco pi dimille voti dallex sindaco di Piombino ecapolista Gianni Anselmi. Un successostorico per Livorno, che con il ritorno allapreferenza ha riavvicinato sensibilmente icittadini nella scelta dei loro rappresen-tanti in Regione. Nella vicina Pisa, sempredel Pd, sono ad esempio rimasti fuori per-sonaggi eccellenti quali luscente Ferruc-ci e il segretario provinciale Nocchi, e sonoemersi il renziano Antonio Mazzeo, lanon favorita ventisettenne AlessandraNardini e il lettiano, ex presidente dellaprovincia, Andrea Pieroni.

    A proposito di ex Presidenti di Provincia, nel prossimo consiglio regionale siede-ranno oltre a Andrea Pieroni anche Fede-rica Fratoni (ex Pistoia), Stefano Baccelli(ex Lucca), Leonardo Marras (ex Grosse-to), Simone Bezzini (ex Siena). Un bel grup-po di ex presidenti che gli elettori hannopremiato, dopo che il Governo ha mas-sacrato le Province. Sicuramente la loropresenza sar un bene per le stesse Pro-vince che troveranno competenti consi-glieri in grado di affrontare i passaggi de-licatissimi delle future deleghe.

    Anche il Movimento 5 Stelle di Livornoporter a Firenze un consigliere regionalenella persona di Enrico Cantone. Moltisperavano che i grillini con il sindacoNogarin avessero un calo di consensi,dopo i numerosi annunci e i pochi fattimessi in opera in un anno di governo. Contagli alle associazioni che seguono i po-veri, aumenti vertiginosi di tasse sui rifiu-ti e una debole convinzione sullo svilup-po del porto con la Darsena Europa. In-vece la campagna di rottamazione delleregioni spinta da Grillo ha confermato lacapacit del Movimento di rispondere aimalesseri di un elettorato che stanco diIstituzioni costose premiandoli con unrappresentante livornese in Regione.

    Il 23 maggio le Acli di Livorno hanno in-contrato a Roma Papa Francesco per i 70anni della loro fondazione. Un momentodi festa e di riflessione nellAula Paolo VIche ha coinvolto 7200 persone per rinno-vare la missione di una associazioneviva, che guarda al futuro, che impe-gnata a dare rappresentanza e risposte aldisagio sociale, che lavora per arricchirela politica di contenuti, che persegue unmodello di societ inclusivo. Il Papa intervenuto con un messaggio sul tema

    del lavoro, bene necessario per la vitadelle persone. Essere senza lavoro signi-fica essere scartati. Troppi giovani sonomateriale di scarto. Non pu dominare ilDio denaro. Le Acli hanno nel loro patri-monio associativo la libert, la creativit,la partecipazione e la solidariet, elementiindispensabili per ridare dignit al lavoroper far si che sia strumento di speranza edi vita nuova.

    CIRCOLAREDELLE CIRCOLARIESEMPIO DI SCUOLASGRAMMATICATACircolare n. 44. Oggetto: circolazionecircolari. Sono state presentate alcunerimostranze da parte di genitori dellal-berghiero e dei loro rappresentanza(sic!) riguarda (sic!) la mancata circo-lazione di alcune circolari. Si raccomandadi far circolare per le classi agli (sic!)studenti tutte le circolari e di farle ricir-colare per le classi uscite prima (sic!).Si raccomando (sic!) di mantenere unflusso continuo di circolazione e di ricir-colazione delle circolari anche con lau-sili attivo e fattivo all (sic!) istituto al-berghiero degli studenti di accoglienzaturistica .Sono pronto a fornire in privato a chi neavesse interesse lindicazione del nomee cognome del dirigente scolastico cheha redatto e firmato questo testo ufficialedi una scuola della Repubblica italiana,nel quale gli stupri sintattico-grammati-cali gareggiano con la surreale demen-zialit dellenunciato, con un effetto com-plessivo degno del migliore Tot. Comecittadino della suddetta sgrammaticataRepubblica mi limito ad avanzare solotre domande, pi che consapevole, pe-raltro, della loro prevedibile inutilit:1) il ministro dellIstruzione, e per lui isuoi uffici, hanno la possibilit di veniremai a conoscenza che un loro dipendente capace di scrivere (oltre che di concepi-re, ma lasciamo perdere) un testo simile?Hanno un qualche controllo effettivo diche cosa accade realmente nella scuola,nelle scuole? 2) e se s, hanno il potereper esempio di iniziare allistante un pro-cedimento che porti in tempi ragionevoliallallontanamento dal suo incarico di chiha scritto lobbrobrio di cui sopra?3) Che razza di Buona scuola ci sideve aspettare da unautonomia degliistituti scolastici invocata e decantatacome la panacea di ogni male, che perpoi pu consegnare il destino di ancheuno solo di essi nelle mani di uno scer-vellato semianalfabeta come lautoredello scritto in questione?

    da Il Corriere della Sera del 29/5/15

    Ernesto Galli della Loggia

  • e-mail: [email protected] Spigolature

    E' lecito depravareun'opera lirica?Domenica 17 maggio con il circolo Masinisono andato a Genova per assistere allaCARMEN di Bizet -una dellle opere pifamose e nella quale la coregrafia (bastaricordare la riproduzione della plaza de to-ros di Siviglia dove, in una meravigliosacoreografia, il coro canta l'inno dei torea-dor.)Ebbene tutto questo al Carlo Felice di Ge-nova venuto a mancare per scelta di unregista in cerca ....di scriteriate ed assurdeinnovazionii, come purtroppo accade difrequente e non solo a Genova.Allibito e sconcertato, il non folto pubbli-co presente stato costretto a sopportareuna autentica "pantomima" della famosaopera di Bizet: alias ad una volgare depra-vazione.Il regista ha voluto riproporre scene e co-reografie della rivoluzione cubana con leimmagini di Fidel Castro e Che Guevara edi guerriglierii cubani in lotta contro la dit-tatura, con scene dell'epoca (anni cinquan-ta).In luogo della "plaza de toros", un enormepalco tenuto su da una struttura allestitacon tubi Innocenti ed il coro costretto adesibersi con il pugno chiuso.Normalmente, durante il viaggio di ritor-no, d'uopo esprimere giudizi sull'opera:abbiamo optato, tutti, per un assordantesilenzio.

    Un'apartheidtutta livorneseA Livorno ci piace farci deridere: ora ab-biamo anche l'apartheid sugli stabilimentibalneari.Finalmente, dopo avere atteso quasi unanno dalla sua nascita, la giunta penta-stellata livornese, guidata dal prode Filip-po Nogarin, ha voluto dimostrare che leinnovazioni ed una stagione autenticamen-te rivoluzionaria non sarebbero venutemeno.Sensibille "alla noia" che si vive, in gene-rale, nella citt labronica, il manipolo deicinquestelle ha imposto che la libera fre-quentazione delle spiagge in concessionenon poteva, quasi dopo cento anni, esse-re ulteriormente ignorata e calpestata.Libert di accesso a tutti, hanno imposto"i grillini, e libert di accesso sar.Sarebbe troppo lungo ed impervio riporta-re, partendo dai bagni Trotta per arrivare

    ai bagni Rex, gli "escomatoges"a cui i ge-stori, naturalmente incavolati e pluriarrab-biati, sono stati costretti a ricorrere persoddisfare l'assurdit di una decisione che,con un po' di buon senso, si sarebbe po-tuto evitare.Ed allora, cari lettori, godiamoci, per rom-pere le noie labroniche, i passaggi obbli-gati ed imposti, di questi "amanti del ba-gno gratis" sugli stabilimenti balneari del-la citt che hanno una caratteristica, forseunica in Italia, che rimasta tale fin dallaloro nascita.La giunta Nogarin, insieme agli ultras delsuo movimento, hanno cos data vita aduna tipologia anomala di "apartheid".Alla prossima innovazione rivoluzionaria:magari quella della totale sospensione delservizio di trasporto urbano dopo che "ilnostro" ne aveva addirittura profetizzatola gratuit.

    trare minimamente nel merito, con un libe-ro giudizio sulla logicit e l'oppportunitdel provvedimento! Strano, non vi pare?

    Tamburini-Ciacchininon fanno notiziaSergio Landi s!Ora che Bruno Tamburini e Massimo Ciac-chini - esponenti di rilievo della destra li-vornese e sonoramente "trombati" a se-guito della dbacle elettorale dello scorsoanno, anche se dobbiamo sempre ricorda-re che il Massimo, durante la sua giovi-nezza democristiana, guidava gli "ultrasdella sinistra livornese di quel grande par-tito", abbiano aderito alla Lega di MatteoSalvini non fa notizia: si sono ricollocati,entrambi, sulle loro posizioni tradizionali.Fa invece notizia, alla grande, quanto ilTirreno di marted 2 giugno pubblica, incronaca: Sergio Landi, gi segretario delPCI per sette anni della federazione livor-nese e membro del Comitato Centrale diquel partito, premiato dal Sindaco Cosimia rappresentare gli enti livornesi nel Con-siglio di Amministrazione dell'AeroportoGalilei dal 2006, ha fatto il rappresentantedi lista della Lega di Salvini in occasionedell'ultima tornata elettorale.Nessun commento, naturalmente, ancheperch trattasi di un vecchio amico.

    Spigolatu

    re

    ...ed a proposito!Il quotidiano locale che manifesta, in ma-niera sempre prudente ma chiara, la suasimpatia per la giunta Nogarin, ha pubbli-cato ampi servizi su questo rivoluzionarioavvenimento ma, stranamente, senza en-

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 9 Livorno

    Yildirim interessato alla Piattaforma EuropaIl colosso turco ha preso contatti con lAuthority alla fiera del Mar Nero

    Nuove opportunit in vista: presto ver-r siglato un protocollo di intesa an-che col porto di CostanzaIn Turchia gestisce 4 terminal; possie-de il 50% del Malta Freeport Terminale ha da poco issato la bandiera nazio-nale su alcuni porti scandinavi, ora interessata a mettere un piede anchea Livorno. Direttamente dalla 4th An-nual Port Finance International BlackSea Conference, che il 26 e il 27 mag-gio ha riunito ad Istanbul pi di 300 traoperatori e rappresentanti dellindustriamarittima del Mar Nero, arriva la noti-zia che la costellazione turca di Yil-port Holding ha puntato gli occhi sullaPiattaforma Europa.Linteresse nato a seguito dellincon-tro che i funzionari dellAuthority di Li-vorno, presenti allevento, hanno avutocon alcuni rappresentanti del colossoYildirim, di cui la holding Yilport fa par-te.Il presidente Gallanti ha ragione hadetto Francesco Ghio, responsabiledellufficio studi dellAPL quel che ac-cade a Livorno lo sanno anche ad HongKong e qui a Istanbul abbiamo tocca-to con mano quanto sia alto linteres-se che gli operatori internazionali nu-trono per la Piattaforma Europa.Il funzionario riporta di aver preso con-tatti non soltanto con il colosso turco,ma anche con i rappresentanti dellasociet che gestisce il Terminal Con-tainer di Barcellona (TCB): Nelworkshop di Istanbul emersa unachiara verit ha detto Ghio - i portiche nel pi breve tempo possibile nonriusciranno a dotarsi delle infrastruttu-re necessarie per rispondere alle sfidedel gigantismo navale, saranno taglia-

    ti fuori dai traffici che contano.Linteresse del gruppo Yildirim di Istan-bul non quindi isolato, ma comun-que un importante segnale di attenzio-ne per lo scalo labronico: Loperatoreturco - ha spiegato il funzionario del-lAPL - ha chiesto maggiori informazio-ni sul progetto, immagino vorr prestoparlarne con Gallanti.Durante la fiera sono stati presi contat-ti anche con il porto di Costanza. Co-stanza il principale scalo portuale delMar Nero ha sottolineato il responsa-bile della promozione dellAuthority, Ro-berto Lippi ed un importante nododi transito per le merci che via fiume ovia treno arrivano dallAsia Centrale.Vogliono fare di Livorno il loro hub diriferimento nellAlto Tirreno.Per il porto della citt dei Quattro Morisi apre insomma un nuovo scenario chepotrebbe proiettarlo direttamente versonuovi mercati: Presto ci saranno deglisviluppi - ha assicurato Ghio - voglia-mo mettere in sinergia le nostre espe-

    I Potentidella Terra

    Stan volando ad alta quotasu un aereo principescoRenzi, Obama ed un bambino. con lor Papa Francesco.

    Un motore, per un guasto,prende presto a singhiozzare,poi il secondo, pure il terzo,stanno per precipitare.

    Il pilota: Io mi espelloquando sgancio il seggiolino.Ci son dei paracadute,basta aprir quel comodino

    Ma purtroppo, per mio sbaglio,ce ne son tre solamente.Fate un po come vi pare, non ci posso fare niente!

    Dice Obama: Io son luomopi potente della terra.Ho il dovere di salvarmi!Un paracadute afferra.

    Si avvicina al portellone,da un buffetto sulla guanciadel bambino che losserva,fa un respiro, poi si lancia.

    Dice Renzi: Non c uomoa mio pari intelligentee perci devo salvarmi.Mi dispiace veramente!

    Un dispositivo afferra,con le gambe fa bilancia,passa i bracci nelle cinghie,prende fiato, poi si lancia.

    Prendi lultimo! fa il Papaprendi tu il paracadute!Tu sei giovane e importante, io non scoppio di salute!

    Stia tranquillo Santit, ci salviam sicuramente. Il mio zaino lha pigliatoluomo molto intelligente!

    Franco Biancani

    Francesco Ghio e Roberto Lippi (dellAuthority)parlano con il general manager di Yilport, An-tonio Barbara (a dx).

    rienze nel campo della formazione e del-lICT per trarne un profittevole e mutuovantaggio. Sigleremo a breve un proto-collo di intesa con lAutorit Portualedi Costanza.

    CAF, via Cecconi 40 - Tel. 0586/811809 - Livorno Patronato, via degli Apostoli 5 - Tel. 800740044 - Livorno

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    Livorno

  • e-mail: [email protected] Livorno

    Entro il prossimo mese di Giugno, il siste-ma portuale italiano dovrebbe avere ottoAutorit, in particolare:1) NORD TIRRENICA: Savona, Genova,

    La Spezia e Marina di Carrara2) TIRRENICA CENTRALE: Livorno,

    Piombino, Civitavecchia3) CAMPANA: Napoli, Salerno4) CALABRA e dello STRETTO: Gioia

    Tauro, Messina5) SICILIANA: Palermo, Augusta, Cata-

    nia6) SARDA: Olbia Golfo Aranci, Cagliari7) PUGLIESE: Taranto, Brindisi, Bari,

    Manfredonia8) NORD ADRIATICA: Ancona, Raven-

    na, Venezia, TriesteFaccio notare che sino ad una ventina digiorni orsono, Gioia doveva essere da sola,poi, intelligentemente, stata unita a Mes-sina.Ora veniamo allAutorit TIRRENICACENTRALE: Civitavecchia, Piombino eLIVORNO.- Di Livorno con Piombino, stato dettoe scritto ampiamente, e lunica cosa che mipreme rilevare che, Piombino con fondalia -20 metri ed una relativa banchina di 370metri x 50, una volta che tutto sar ope-rativo, sar in grado di movimentare dai150.000 ai 200.000 teu/anno.Con Civitavecchia, invece, lunica cosache ho letto stata Ma cosa ci combinaCivitavecchia con Livorno? Ebbene, riflet-tiamo:1. Credo che si tratterebbe del pi impor-tante sistema portuale italiano, tenuto con-to che il possibile inglobamento si trasci-nerebbe dietro anche tutti gli altri porti la-ziali che gi fanno parte del network (Gae-ta e Fiumicino).2. Questo vorrebbe dire che si verrebbe

    a creare un polo portuale e logistico alquale sarebbe asservita unarea vasta ri-comprendente la regione Toscana e la re-gione Lazio, che assieme rappresentatoprobabilmente il pi grande mercato di ri-ferimento dopo il polo lombardo (che sipresume continuerebbe a far capo al por-to di Genova).3. Il nuovo sistema portuale destinatoinoltre a diventare il pi grande polo cro-cieristico europeo, tenuto conto che ai nu-meri di supremazia di cui Civitavecchia gi detentrice, si assommerebbero quelli, pimodesti ma comunque sempre importanti,di Livorno. Assieme, a grandi linee, fareb-bero numeri intorno ai 3.000.000 milioni dicrocieristi, surclassando Barcellona.4. A questi numeri vanno aggiunti quelliderivanti dalla movimentazione dei pas-seggeri nei servizi di linea con le isolemaggiori. Anche sotto tale profilo dim-mediata percezione come il nuovo siste-ma diventerebbe quello di riferimento peri collegamenti con la Sardegna.5. Per le autostrade del mare, Livorno e

    L'intervento dell'esperto Angelo Roma

    Otto Autorit di sistema portualeCivitavecchia assieme, sommerebbero traf-fici gi di assoluto rilievo (entrambi sono hubdi riferimento per Grimaldi).6. Civitavecchia movimenta annualmentecirca cinque milioni di tonnellate di Rinfusesolide (in prevalenza carbone e cenere per (eda) Centrale ENEL). A tali volumi, certamen-te di rilievo, andrebbero aggiunte le 850.000tonnellate di Livorno.7. Per i contenitori invece, dato che Civita-vecchia ha movimentato solo 66.000 teu nel2014, meriterebbe fare unimportante consi-derazione, quella concernente la program-mazione dei traffici sulle caratteristiche deisingoli scali col nuovo complesso sistema ecio:1) Potremmo pensare a forme di specializ-zazione che trasformino i porti da competi-tori, in competitivi;2) Alla destinazione pi utile delle opere infase di realizzazione (Darsena Europa a Li-vorno e Darsena Grandi masse a Civitavec-chia); sarebbe raziocinante se le rendessimocomplementari e tali da completarsi.

    Angelo Roma

    Il Piano di Ingnerizzazione Finanziaria della societ dAppolonia

    Per la Piattaforma Europa necessariinvestimenti per 800 milioni di euro500 saranno in Project Financing

    e 300 a carico pubblico800 milioni di euro, di cui 504,46 in project finacing e 300,68 a totale caricopubblico. Tanto coster la Piattaforma Europa, secondo gli studiosi della societdi consulenza DAppolonia. Gli esperti, che hanno stilato un piano economicofinanziario che utilizza dal punto di vista tecnico i dati dello studio di fattibilitdella prima fase della PE e dal punto di vista di mercato lo studio redatto dal-lOcean Shipping Consultant, hanno sottolineato in Comitato Portuale che il co-sto totale stimato per le opere civili della Piattaforma Europa comprensiva delleopere a totale finanziamento pubblico e di quelle finanziate attraverso la finanzadi progetto, ha un costo di 606,62 milioni di euro, a cui andranno aggiunti i costidella progettazione, delle attrezzature e degli impianti di piazzale e banchinastimati in 198,52 milioni di euro.Sulla base del cronoprogramma, la data di inizio dei lavori ipotizzata per il 1gennaio 2017. Visti i soldi investiti, linvestitore privato dovrebbe poter operare suuna concessione di 50 anni per avere un ritorno dellinvestimento.Sulla base dei traffici previsti per la Piattaforma Europa si stimato inoltre unintroito a Teu di 110 euro. Si tratta di un importo riconducibile alla movimentazio-ne di contenitori in imbarco e sbarco e ad altri servizi ausiliari.

    FRATELLI NERIS.P.A.

    LIVORNO - ITALY

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 11Livorno

    l Tirreno di qualche giorno fa, in un arti-colo sui candidati alle elezioni regionali,riportava il seguente famoso detto di Lam-berto Giannini, insegnante e regista, co-noscitore dei livornesi : non che il li-vornese non voglia lavorare, che pro-prio gli manca il tempo. A Livorno c ilmare e al mare bisogna andarci, c il solee il sole bisogna prenderlo, c la palestrae della palestra non se ne pu fare amenoLa battuta potrebbe essere cos comple-tata : se poi avanza un po di tempo cisono le macchinette e il gratta e vinci equando prende questo vizio veramentenon se ne pu fare a meno perch ne di-vieni dipendente.La nostra citt purtroppo ai primi postiper il gioco dazzardo. Giorgia Corolini, inuna indagine su Il Tirreno del 18 Maggio,riportava i dati raccolti dallAssociazioneLibera riguardanti la nostra citt.Nella provincia di Livorno ci sono 1980slot machine, di queste 1189 sono a Li-vorno, una ogni 135 abitanti. Il denarospeso per giocare con queste macchinet-te stimato tra i 22 e i 43 milioni di eurolanno. Mantenendoci sulla cifra minima,anche se la reale sembra superiore, siamoa circa 140 euro lanno per ogni livornese.Si pensi che queste cifre si riferiscono allesole slot machine, alle quali devono poiaggiungersi i soldi spesi per i gratta e vin-ci, il superenalotto, le scommesse sporti-ve, le schedine.Il quadro che ne scaturisce quello di unaLivorno che pu essere pensata come unaLas Vegas della Toscana, dove in ogni

    strada sono presenti esercizi commercialidove possibile giocare dazzardo.Sempre citando i dati raccolti dallasso-ciazione Libera, tramite lAgenzia dei mo-nopoli di stato, i negozi dotati di slot ma-chine sono 293. Moltissimi bar e tabac-cherie ai quali si aggiungono i centri scom-messa e le sale gioco. Durante una nor-male passeggiata, in qualunque parte del-la citt, troviamo numerosi locali dovepoter giocare, si pu capire allora comesia difficile ,per coloro che sono caduti inquesta dipendenza, potersi sottrarre allatentazione.Il fenomeno mondiale. La rivista ameri-cana The Atlantic, in Maggio ha pub-blicato una ricerca effettuata negli StatiUniti dalla quale risulta che annualmentevengono spesi in lotterie, gratta e vinci ealtri tipi di gioco 70 miliardi di dollari. Leclassi che pi spendono sono quelle deipi poveri che sperano cos di dare unasvolta alla loro vita.Quello che sorprende che la cifra spesa superiore a quella che gli americani spen-

    dono per tutte le altre forme di intratteni-mento quali sport, libri,cinema, musica, te-atro che di 63 miliardi di dollari.Le ragioni sono note, gli stati lucrano suqueste attivit incassando percentuali va-riabili sulle giocate che vanno a incremen-tare i bilanci.Negli Stati Uniti il 40% del venduto e il45% delle vincite superiori ai 600 dollari vaallo stato. In Italia la situazione pi com-plessa, alcune vincite non sono tassate,su altre si applicano percentuali del 6% sesuperiori a 500 euro. Le giocate sullo sporthanno un prelievo aggiuntivo pagato daiconcessionari. Se pensiamo per che, de-tenendo il primato in Europa, la spesa per ilgioco in Italia simile a quella degli StatiUniti, gli introiti per lo stato sono comun-que significativi.A fronte di questo desolante scenario lacosa che trovo veramente poco etica lamancanza di una campagna seria di disin-centivazione.Anzi, stiamo assistendo al fenomeno op-posto, quello di una continua pubblicitsui media televisivi, su internet e anchesulle mail dove si invita a giocare per vin-cere (bet and win !). Spesso le prime gioca-te vengono offerte gratis per avviare lepersone al vizio.A questo si prestano, come testimonial,attori famosi, giocatori di calcio, sportivi,mentre le sigle dei principali circuiti di gio-co internazionali sono sulle maglie di im-portanti squadre di calcio quali sponsor.Ecco, almeno questo dovrebbe essere proi-bito, cosi come stato fatto per il tabacco.Non dovremmo dimenticare che anche ilgioco pu produrre disastri per le persone.Il gioco non aiuta a risolvere i problemibens li crea!

    Livorno come Las VegasLA NOSTRA CITT AI VERTICI PER LE SLOT MACHINE

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    di Massimo Cappelli

  • e-mail: [email protected] Livorno

    di Franco Spugnesi

    I giardinetti e panchine di Piazza Ss. Pietro e Paolo ripristinati dai cittadini.

    Sembra impossibile trasformare un luogodegradato, sporco e quasi abbandonatoin un posto dove si sta bene, utile a tanti,bello a vederema succede. successo per esempio in Piazza Ss. Pie-tro e Paolo. A lato della chiesa gli spazi(che frequentavo, sterrati, per i miei gio-chi da bambino) furono trasformati allafine degli anni 50 uno, in omaggio allamodernit e al boom della motorizzazione,in un parcheggio con tanto di distributo-re di carburante e laltro, pi piccolo, inun giardinetto con gli immancabili olean-dri, qualche tiglio e quattro panchine.Purtroppo, come troppo spesso accade aLivorno, le buone iniziative non sono poisupportate nel tempo da adeguati inter-venti di conservazione, cos il luogo si progressivamente intristito, poi deterio-rato e infine degradato. Ma qualche fre-quentatore ha preso liniziativa ed ha ini-ziato a ripopolare le aiuole, invase da er-bacce e ridotte a gabinetti per cani, conqualche pianta portata da casa e poi, imi-tato da altri, anche alberelli, cespugli fio-riti ETC.Infine, un volontario dallestro artistico,preso pennello e colori ha dipinto di colo-re sgargiante le panchine smorte.Un luogo recuperato a costo zero per lepubbliche finanze, vissuto dagli anzianidella zona e dai loro nipotini, dai cani i cuiproprietari si servono di paletta e sacchet-to invece che lasciare le deiezioni per ter-ra, dove non si sciupano i fiori, e si usalunico cestino per i rifiuti. Non sembraneppure di essere a Livorno, in un quar-tiere popolare.Quando un bene pubblico malmesso etrascurato, inevitabilmente, attira maledu-cazione e sporcizia, al contrario, lesem-pio dimostra che il comportamento virtuo-so di alcuni, e una certa dose di controllosociale, induce a comportamenti se nonaltrettanto virtuosi almeno rispettosi.Pu essere una soluzione per le tante si-tuazioni simili presenti in citt, potrebbe

    Giorgio Spugnesi, gia nostro collaboratoreha conseguito a pieni voti, la sua secondalaurea nella disciplina INFORMATICAUMANISTICA presso l'universit di Pisa.Al neo " bidottore le congratulazioni e gliauguri di tutta la redazione."

    anche essere un segnale che qualcosacambia nella mentalit dei livornesi. Sonopassati molti anni da quando si ritenevache la politica o il Comune potesse risol-vere tutto, poi venuta la stagione deicomitati che nascevano come funghi inogni occasione, ora potrebbe essere ilmomento del ci sarrangia ma non dasoli, non in un ambito strettamente priva-to, cercando piuttosto collaborazione esolidariet e facendo qualcosa utile an-che per gli altri.Il ci sarrangia ben conosciuto e pra-ticato da sempre negli ambienti della sini-stra alternativa sia pure per cose pi se-rie: si pensi agli orti di via Goito, al riutiliz-zo dell ex caserma Del Fante, alle occu-pazioni auto organizzate di immobili vuo-ti. Quasi sempre sono iniziative che se-gnalano dei momenti di non risposta del-le istituzioni cittadine a problemi reali.Astraendosi dalle connotazioni politiche-partitiche, talvolta anche pesanti, sembra-no essere rimaste le uniche iniziative dipartecipazione spontanea anche giova-nile. La partecipazione, che viene evoca-ta con tanto ardore al momento del voto,non nasce dal nulla, non si pu attivarla acomando attraverso gli schermi televisivima, piuttosto, il frutto di unapparte-nenza, che non solo appannaggio deigiovani o delle frange politicizzate.E appartenenza sentirsi parte di una co-munit, fosse anche solo di quelli che sitrovano sulle panchine a prendere il fre-sco. Il senso di solidariet con i nostri

    simili raramente innato nelluomo, nor-malmente simpara quando chi ha lauto-rit e la responsabilit di educare: la fami-glia, la scuola, le istituzioni, la Chiesa loinsegnano, lo promuovono e lo mettonoin pratica.Sembra ai nostri lettori che questo acca-da quotidianamente? Sembra che la so-ciet sia orientata a far crescere gli indi-vidui in unarmonia sociale? Direi pro-prio di no!Il pensiero dominante orientato alleco-nomicismo, crea consumatori non citta-dini; la famiglia sempre meno comunio-ne di amore e sempre pi una somma diindividui che a fatica sopportano la con-vivenza; i rappresentanti del popolo nel-le istituzioni fanno a gara nello screditar-le con comportamenti egoistici. Esistonotante lodevoli eccezioni ma una grande,lunga, paziente opera di ricostruzione eti-ca necessaria. Dopo la guerra i circolicattolici le sezioni dei partiti, le associa-zioni di volontariato seppero fornire alPaese una classe dirigente, capace e one-sta di cui ancora oggi abbiamo nostalgia.Quelli erano personaggi che, invece dipensare a cosa avrebbe potuto lucrarecon il loro impegno nella societ, singe-gnavano a fare poco o tanto quello chepensavano servisse al bene comune.Cosi fanno gli anonimi frequentatori del-la piazzetta dei Ss. Pietro e Paolo, a lorospese, con tenacia e buona volont.Auguriamoci che siano i primi di una lun-ga schiera.

    INTANTO CI SARRANGIALesempio di Piazza Ss. Pietro e Paolo trasformata in area dignitosa grazie a dinamismo e volont dei cittadini

    Giorgio Spugnesineo bidottore!

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 13 Livorno

    Nel noto Teatro dei Gesuiti in via del Pla-tano si svolto , recentemente il saggiodi fine anno del laboratorio teatrale del-lUniversit della Terza Et diretto da Si-mona Del Cittadino.LUNITRE svolge unattivit di promozio-ne culturale e sociale importante invitan-do i cittadini a stare insieme e condivide-re lamore per la cultura e lamicizia. Se-guire le lezioni dellUNITRE significa col-lettivit, stare insieme alle persone appren-dendo vari argomenti, ora attuali, forseriannodando i fili di una passione cultura-le mai dipanati, perci offre lopportunitdi approfondire materie per le quali si vo-leva gi procedere nel corso della vita la-vorativa senza averne avuto il tempo elopportunit. Con questo intento il labo-ratorio teatrale molto frequentato congrande passione dagli allievi. Questan-no non stato possibile ammettere altriingressi per il gran numero degli iscritti.Alla fine dei corsi di norma lallestimen-to di uno spettacolo. Per i saggi di finecorso 2015 Simona del Cittadino ha sceltobrani di diversi autori di vario genere: dal-la tragedia al classico, al cabaret al GrandGuignol.e allatto unicoCentocinquantala gallina canta di Achille Campanile. Leesibizioni sono iniziate con il Coro daAntigone di Sofocle al quale hanno parte-cipato tutti gli iscritti, quindi ,una paginadi cabaret Il Risorgimento,.Di seguitoLe Madri tratte da La favola del figliocambiato di Pirandello, Pazze in mani-comio stile Grand Guignol,Suore genere cabaret ed infine lattounico Centocinquanta la gallina cantadi Achille Campanile con la partecipazio-ne straordinaria di Franco Bocci. SimonaDel Cittadino ha ringraziato i suoi colla-boratori, in particolare il collega FrancoBocci e Maria Neve Polito, che oltre a re-citare ha accompagnato al pianoforte tuttii brani recitati. Il numerosissimo pubbli-co si divertito e non ha fatto mancare imeritati applausi. E bene, inoltre, ricorda-re che tutti gli insegnanti e gli organizza-

    tori dellUNITRE svolgono opera di vo-lontariato. Simona Del Cittadino, laureata in letteremoderne ha insegnato per oltre trenta anniitaliano e storia alle scuole medie inferiorie superiori. Einoltre, attrice, regista e can-tante molto nota a Livorno ed oltre; ha uncurriculum artistico lunghissimo. Ricordia-mo soltanto che ha recitato al Centro Arti-stico Il Grattacielo, alla Gran Guardia, allaCasa della Cultura, a Spazio Teatro statadocente di drammatizzazione alla scuolaPistelli, ha fatto parte della Compagnia IClerici Vagantes diretta da Giorgio Fon-

    Spettacolo del laboratorio teatraledellUniversit della Terza Et

    AL TEATRO DEI GESUITI DIRETTO DA SIMONA DEL CITTADINO

    La Giornata di Studio sullAlimentazio-ne svoltasi di recente a Livorno ha riu-nito un ampio gruppo di veri esperti e diun centinaio di studenti delle scuole su-periori: Liceo Cecioni, Geometri Buon-talenti e Ipsia Orlando di Livorno, Li-ceo Lorenzini di Pescia e Liceo Von Tau-be di Monaco di Baviera, accompagnatida Heidi Meinzolt, Coordinatrice Euro-pea WILPF. Oltremodo positivi i risul-tati.25maggio 2015 da Prof.ssa Giovanna Pa-gani Presidente Onoraria WILPF-Italia.Tutto si svolto nella sede della Provin-cia di Livorno, Ente che in passato haospitato numerose iniziative culturalie formative e ancor oggi si dimostra di-sponibile a ci, bench si trovi in situa-zione problematica complessa e con scar-si sostegni soprattutto economici.Promotori della Giornata: WILPF-Italia(Lega Internazionale Donne per la Pacee la Libert), UNESCO Club Livorno eCeSDI (Centro Servizi Donne Immigra-te) che hanno trovato pronto appoggio econdivisione nella Consigliera di Pari-t Cristina Cerrai co-patrocinante. Il so-

    Da sin.: Giovanna Pagani, PresidenteOnoraria WILPF Italia, MargheritaMazzelli, Presidente Club UNESCO Livor-no, Rossella Chelini, Vice Presidente ClubUNESCO Livorno e Nicla Capua, ClubUNESCO Livorno

    di Laura Conforti Benvenutitanelli. Ha ottenuto il primo premio per laregia al Festival di Pesaro con Il Rinoce-ronate di Ionesco, primo premio al festi-val di Macerata per la regia e per i migliorspettacolo col Malato immaginario diMoliere, secondo premio al festival nazio-nale darte drammatica di Pesaro col Tut-to per bene di Pirandello. Estata pure,docente per gli insegnanti prt il recuperodi handicaps psico-figici, per il Comune ela Fondazione Goldoni. ha tenuto molteconferenze e spettacoli e pubblicato libri.Attualmente dirige la Compagnia SpazioTeatro. Buon lavoro!

    La giornata di studio ha riunito esperti e un centinaio di studentidelle scuole superiori.

    Anche a Livornosi parlato di alimentazione

    stegno finanziario lo hanno dato: Ban-caCras, Cassa Integrativa Lavoratoriex-Atl, Libreria Belforte e RistoranteNami.

  • e-mail: [email protected] Livorno

    Egr. Signor Sindaco,

    in occasione della conferenza stampa di fineanno sollevai, tra l'altro, l'urgenza di unintervento manutentivo nel parco di Villa Re-gina che, all'epoca, per l'inerzia dell'Ammi-nistrazione Comunale, si trovava in condi-zioni deplorevoli. La invitai ad occuparsi diquesto piccolo problema che poteva rappre-sentare una dimostrazione di buona volon-t e di una particolare ed apprezzabile sen-sibilit specialmente nei confronti dei bam-bini e dei loro accompagnatori (genitori enonni). Ebbene sono ritornato pi volte con il mionipotino e purtroppo la situazione di quelparco ulteriormente peggiorata.Non mi dilungo nei particolari senza permettere in rilievo alcune situazioni di peri-colo per l'incolumit di coloro (piccoli e gran-di) che frequentano quel parco che dovreb-be o potrebbe essere uno dei pochi fiori al-l'occhiello di questa citt maltenuta e mal-trattata purtroppo anche per lo scarso sen-so civico di molti residenti (livornesi o no).Non voglio entrare in altri particolari perdescrivere lo stato di inscusabile incuria incui si trova il parco di Villa Regina ma nonsolo quello caro Sindaco.Le suggerisco di fare un salto anche in piaz-za Matteotti per verificare lo stato delle aiuolee del verde ed anche in Via Montebello senzadimenticare, sempre per la presenza delle er-bacce, quelle in piazza Daniele Manin.Come vede, signor Sindaco, non si tratta diopere colossali e di grande impegno finan-ziario ma solo di un intervento di piccolamanutenzione.Se Lei, per i molteplici impegni che ha, non

    trova il tempo di verificare, invii l'asses-sore all'ambiente (appartiene, anch'egli,alla "nouvelle vague" della sua rivoluzio-naria ed assolutamente esaltante giunta co-munale), si faccia riferire sulla veridicitdi questa denuncia e si dia, almeno perquesta tipologia di interventi, "una sonorasvegliata" dopo che gi trascorso un anno

    E il Sindaco Nogarini non ha ancora risposto alla mia domanda....

    Villa Regina, vergogna livornese

    Nellanno scolastico 1961-62 in applicazione della Riforma della scuola che soppresse ilGinnasio e lAvviamento professionale e istitu in tutti i Comuni le scuole medie, due diqueste furono istituite a Vicarello (a Collesalvetti funzionava lAvviamento destinatoalla soppressione in giro di tre anni) e a Livorno nel quartiere di Coteto che incominciavaa svilupparsi.A Vicarello, ricordo, la scuola media diretta dal preside Enrico Cant, fu presto intitolataa Martano Marcacci concittadino, uno dei Caduti a Kindu in una operazione umanitariadella 46 aereobrogata di Pisa conclusasi con eccidio di tutti i componenti della missioneda parte di quella popolazione.Il nome di Martano Marcacci scomparso dallintitolazione della scuola media e recen-temente ho segnalato questo al Sindaco senza tuttavia avere alcuna risposta.A Livorno, nel quartiere di Coteto, la scuola media fu intitolata alla Medaglia DOroGamerra. Era ospitata nelledificio di propriet delle ACLI, dove spesso, quando piove-va la pioggia arrivava nelle aule e occorreva aprire lombrello (come ricordano spesso levecchie docenti). Luciano Castelli e Emanuele Cocchella sono stati i presidi che vengo-no ancor oggi ricordati.Ma alla Gamerra ci sono stati anche due personaggi che vale la pena ricordare.La cantante Nada, che proveniva da Gabbro e lattuale allenatore della Juventus Massi-miano Allegri.Nada si afferm a San Remo con la canzone Che freddo fa quando era ancora minorennee frequentava la terza media, Allegri, dopo gli esordi nel Livorno calcio, stato un buongiocatore, fino ad affermarsi tra i pi bravi allenatori d'Europa.In classe era un ragaz-zo normale, vivace queltanto che si a quellet,responsabile cos lo ri-cordano le vecchie docen-ti della Gamerra degli anniormai lontani.Una pagina che abbianovoluto scrivere per ricor-dare una tappa del cam-mino compiuto da duenostri concittadini assuntialla fama grazie al loro im-pegno e alla loro intelli-genza.Altro che meglio disoc-cupati a Livorno che in-gegneri a Milano.

    Nada e Massimiliano Allegriallievi di una scuola livornese

    di Mario Lorenzini

    Due foto giovanili della cantante Nada e del calciatore Allegri.

    Congratulazioni a Gianni Anselmi e Fran-cesco Gazzetti che sono stati eletti consi-glieri regionali.La redazione de Il Centro invia ad entram-bi i pi fervidi auguri di buon lavoro.

    dalla "Sua ascesa" al vertice del Comunedi Livorno.Resto in paziente attesa di un cortese ri-scontro, cio di un rapido intervento cheponga fine a questa "vergogna livornese".Con i pi cordiali saluti.

    Enrico Dello Sbarba

    Anselmi e Gazzettineo consiglieri

    regionali

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 15Livorno

    INSEDIATO IN CCIAA IL NUOVO COMITATO

    Si ricostituito il Comitato che esprimelimprenditoria rosa: nominato dalla Giun-ta della Camera di Commercio, il CIF (Co-mitato per la promozione dellImprendi-toria Femminile) composto da impren-ditrici di tutti i settori economici, designatedalle associazioni di categoria, oltre chedai sindacati e dalle associazioni dei con-sumatori. Sono membri di diritto anche lecomponenti della Giunta camerale.Nella sua prima riunione, il CIF ha eletto alarghissima maggioranza Diana Bettini,rappresentante del settore industriale,quale nuova presidente; vicepresidente stata eletta Maristella Calgaro, rappre-sentante del settore commercio.Questa la composizione del Comitato, cherester in carica per tre anni:Presidente:DIANA BETTINI - Industria

    Vice Presidente:MARISTELLA CALGARO - CommercioComponenti:- CINZIA PAGNI Agricoltura- LAURA LEPRI Agricoltura- BARBARA ROMBOLI Agricoltura- ANGELA GHILLI - Artigianato- FRANCA ROSSO - Commercio- ANNA LANDINI - Commercio- ELISA NANNINI Consumatori- ELISABETTA FERRETTI - Cooperazione- PIERALBA FRADDANNI - OO.SS.- URSULA PARETI - Servizi alle Imprese- DANIELA VIANELLI - Servizi alle Imprese- SANDRA VERUGI - Spedizioni- ELENA CHIESA Trasporti- CORA GALLI Trasporti- LAURA MIELE Trasporti- CATIA GIANNONI - TurismoNato da un accordo tra Ministero delle

    Attivit Produttive e Unione delle Came-re di Commercio, il CIF opera a Livornodai primi anni 2000 e promuove iniziativeper lo sviluppo dellimprenditoria femmi-nile e della qualificazione della presenzafemminile nel mondo del lavoro; realizzaindagini conoscitive sulle cause che osta-colano laccesso delle donne al mondodel lavoro e dellimprenditoria; si occupadi conciliazione dei tempi di vita e di la-voro, anche in collaborazione con gli al-tri enti pubblici impegnati sul tema dellepari opportunit.Diana Bettini, nellassumere lincarico, haringraziato la Presidente uscente FrancaRosso e la sua vice Daniela Vianelli auspi-cando che entrambe continuino a colla-borare attivamente, tenuto conto dellim-portante contributo ed impegno che han-no profuso nelle attivit del Comitato.

    Si svolta mercoled 3 giugno la confe-renza stampa di presentazione del perio-dico di informazione economica e stati-stica del Centro Studi e Ricerche -Azien-da Speciale della Camera di Commercio diLivorno, che sar diretto dal dott. Federi-co Doretti.Pubblichiamo l'editoriale a firma del Pre-sidente dell'Ente Camerale dott. SergioCostalli.

    stizia senza determinarne il tipo cos comenon serve invocare la libert senza primaaverla definita e conquistata.La morale usata come strumento di mi-sura e come paradigma di confronto. Ilbene che si contrappone al benessere,la giustizia che si pone al di sopra dellalegge. Il desiderio inconfessato, ma pre-sente anche se latente, di Stato Etico, lanecessit di sempre nuovi punti di riferi-mento, di valori forti, la paura del nuovoe del diverso, la solidariet che si sosti-tuita alla mutualit no: 140 caratteri nonbastano davvero per definire e compren-dere la nostra realt.Allora, per quanto possibile, intendiamoapportare un nuovo e diverso contributoalla discussione che si aperta anche nelnostro territorio a proposito di scelte eco-

    nomiche da promuovere e di investimen-ti da avviare. Non parleremo di giusto oingiusto, di bene o di male: non la no-stra funzione, non il nostro mestiere,cos come crediamo non sia il mestiere dimolti altri solerti e loquaci commentatorilocali.Parleremo in altro modo, un modo pisemplice e pi complicato nello stessotempo: parleremo con i numeri, con i dati,con il confronto di tali dati: cercheremoper quanto possibile di dare una misuradella realt. Una misura in primo luogoeconomica. Offriremo, come abbiamo fat-to per anni, una chiave oggettiva di let-tura e uno strumento di misura per quan-to possibile condiviso.A questo scopo abbiamo modificato laperiodicit della pubblicazione del nostrolavoro, incrementando, insieme ai nostrisforzi, anche le nostre pagine. Linten-zione quella di dar vita ad una quasirivista integrando, per quanto possibile,i dati con interventi specialistici. Questenostre intenzioni, per essere realizzate,richiederanno qualche carattere in pi ri-spetto ai 140 oramai canonici: di questovi chiediamo sin dora scusa.

    Sergio Costalli

    Imprenditoria femminile

    Informazione economica e statisticaCCIA - E' nato un nuovo periodico che sar diretto dal Dott. Federico Doretti

    Leditoriale140 caratteri non bastano140 caratteri non bastano. Non bastanoper svolgere un ragionamento, per com-prendere le profondit e i meandri dellarealt, per valutarne tutte le ipotesi e lepotenzialit. Non serve invocare la giu-

  • e-mail: [email protected] Rosignano

    Dare pronte risposte ai cittadini

    Via Caduti di Nassiriya - Loc. Le Morelline Due - Rosignano SolvayPhone: +39 0586 728111 - Fax: +39 0586 728222

    e-mail: [email protected] - website: www.simeeng.com

    -Quale impressione ha riportato dopo unanno dalla sua elezione alla carica diPresidente del Consiglio Comunale?Buona. Sapevo in parte a cosa sarei an-data incontro, quali cio sarebbero statele mie responsabilit/doveri, tutto in uncerto senso andato come previsto edauspicato. Devo riconoscere che il co-stante contributo di molti Consiglieri dimaggioranza e di opposizione certamen-te mi ha aiutato nello svolgere questo in-carico.Sono soddisfatta del lavoro svolto sinoad oggi e le mie impressioni sono pi chebuone. Certo in alcuni casi ci sono stateanche discussioni accese allinterno delConsiglio, ma in fondo tutto rientra nelleregole del gioco, dei normali rapporti tramaggioranza ed opposizione, dello scon-tro tra le personalit forti di alcuni Consi-glieri Comunali.Non bisogna mai per dimenticare chesiamo stati chiamati a svolgere un man-dato con il voto di unintera comunit ed di quella comunit nel suo insieme chenoi dobbiamo sostenere interessi ed aspi-razioni: bisogna quindi sforzarsi di supe-rare per quanto possibile le reciprochedifferenze e non stancarsi mai di cercareun punto di incontro tra posizioni anchedistanti.-In alcune occasioni si sono verificatescene poco edificanti che hanno messo arischio la nobilt ed il prestigio dellor-gano istituzionale che lei presiede. Eaugurabile che sia in corso una matura-zione necessaria da parte dei neofiti osostenitori dellantipolitica?Ritengo che il compito del Presidente nonsia impedire a priori tali comportamenti,ma far s che la legittima manifestazionedelle idee sia mediata e regolata con lanecessit di consentire al Consiglio Co-munale tutto di potersi esprimere.Come le dicevo pocanzi comprendo eaccetto che allinterno del Consiglio ci siaun confronto anche aspro: limportante che si resti nellambito della dialetticapolitica e non si scada in toni del tuttoinappropriati rispetto al contesto istitu-zionale in cui ci troviamo.Con riferimento alla seconda parte dellasua domanda circa una necessit di ma-turazione da parte dei neofiti .., questo il mio pensiero: lesperienza in politicanon pu essere riconosciuta come unvalore assoluto. Nel mio percorso perso-nale ho conosciuto veterani (preferisco il

    termine ad esperti), tanto legati alla vitainterna delle stanze della politica, daaver perso il contatto con il mondo reale econ i problemi delle persone, tanto cheerano divenuti loro malgrado del tutto ina-datti a dare risposte valide ai cittadini; hoaltres incontrato neofiti che nellaspira-zione di crearsi rapidamente uno spazio,avevano accettato passivamente la sovra-struttura culturale dei propri predecesso-ri, rinunciando a quella elasticit mentaleche presupposto per adattarsi e rispon-dere alle problematiche di una societ incontinua evoluzione.La misura del valore di un politico non quindi questione di quanto tempo si passato nelle sale comunali o del curri-culum personale, ma data dalla freschez-za ed elasticit mentale con cui si gesti-scono i problemi e di quanto si mantiene

    stretto e chiaro il rapporto con il territorioin cui si vive.Lantipolitica nata come reazione anchecomprensibile alla degenerazione di unacerta politica che si era allontanata sem-pre pi dai problemi reali delle persone eche aveva rinunciato ad evolversi permantenersi al passo con i cambiamentidella societ.Credo che se la politica riuscir a recupe-rare la capacit di rinnovamento, comeperaltro qualche partito sta gi facendo,lantipolitica scomparir in breve tempo.Anzi, osservi che gi oggi il termine anti-politica viene usato impropriamente: glistessi che per primi si facevano paladinidella lotta alla politica, oggi sono loro stes-si politici che utilizzano lantipolitica comepretesto di lotta politica, un paradosso.-Una valutazione personale, cosa potreb-be essere migliorato nellazione ammi-nistrativa locale?Certamente sempre possibile migliorare.Dobbiamo riconoscere che lazione ammi-nistrativa stata negli ultimi anni forte-mente condizionata da vari fattori, in pri-mis i vincoli del patto di stabilit e la nettadiminuzione dei trasferimenti statali.Pur in questo quadro indubbiamente sfa-vorevole lamministrazione si impegna-ta a salvaguardare le risorse nei settoriprimari, quali il sociale, la scuola e ledu-cazione. Per il futuro lauspicio di conti-nuare su questa linea ampliando lambitodegli interventi anche ad altri settori, qua-li quello delle manutenzioni e decoro ur-bano. Certamente lobbiettivo a mio avvi-so dovrebbe essere quello di migliorare larapidit con cui si danno le risposte ai cit-tadini e con cui si completano i percorsidecisionali.

    Caterina Giovani, Presidente del Consiglio Co-munale di Rosignano Marittimo.

    Tra gli obiettivi di Caterina Giovani, Presidente del Consiglio Comunale di Rosignano M.mo

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 17Rosignano

    Il duo Mancini (5stelle) e Gesess (Sinistra)non demorde: questa volta "le due eroi-ne" sono scese nuovamente in campo perstigmatizzare lo spettacolo di "bourlesque"che gli organizzatori dell'evento rosigna-nese "Non si frigge ecc.ecc" avevano ag-giunto nel programma delle due simpati-che e ben riuscite giornate di sabato 9 edomenica 10 maggio.In effetti stato un'aggiunta che potevaessere anche evitata.Ma, oggi, pi nulla ci deve sorprendere:pensiamo alle sfilate durante le elezioni perle miss dove partecipano quindicenni inbikini o al'abbigliamento normale di ragaz-zine tredicenni di et anche minore, per cuici sembra superfluo "menare scandalo" peruno spettacolino alla fine divertente ed ori-ginale quale stato quello tenutosi in piaz-za Pietro Gori.Ma se un po' di eccesso c' stato da partedegli organizzatori niente pu giustificare,gli spropositati eccessi delle due "minipa-sionarie" a cui poi sono seguiti interventie le proteste da parte dI tutto lo schiera-mento delle minoranze compresa quella diForza Italia che, per i precedenti del loromitico, ormai ex capo, avrebbe fatto bene ariflettere un po' di pi.Noi continuiamo a sostenere che vi sono,nel territorio del nostro Comune, problemiben pi seri e complessi che non quellelargamente "superficiali e sterli" che le mi-noranze presenti in consiglio comunalestanno portando avanti e che, sicuramen-te, stando ai commenti della gente, lascia-no veramente "il tempo che trovano".Ma evidentemente la caduta del senso se-rio e concreto della politica ormai unacomponente irreversibile che non sembratrovare, come in questo caso, una spera-bile inversione di tendenza.

    Gli eccessi delle due 'minipasionarie'

    CHORUS S.r.l.Ingegneria ImpiantisticaVia Guido Rossa, 2757016 Rosignano M.mo (LI) ItalyTelefono: 0586 764794 Centralino 0586 768783mail: www.chorusimpianti.comSito Internet: www.chorusimpianti.com

    Il duo Mancini (5stelle) e Gesess (Sinistra) contro lo spettacolo di "bourlesque"

    E' grazie allo SportingClub di Rosignano Ma-rittimo il merito di averrecuperato questa im-magine storica che, al-l'interno della localeChiesa parrocchiale,documentava la pre-senza dei soldati ame-ricani che la utilizza-vano come mensa.Il pannello era stato di-strutto da alcuni vanda-li in cerca di... passa-tempi.

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    Un libro consigliato anche per coloro che, pi che uno sguardoal futuro, abbiano interesse a gettarne uno al recente passato

    Diario di Zlatadi Paolo Arzilli

    Diario di Zlata. Posseggo questo librodal 2005, e dal 2005 il solito segnali-bro di carta e fiori secchi interrompe lepagine 100 e 101: a sinistra, due fotodellautrice, una in compagnia dei ge-nitori, laltra da sola, questultima sen-za nessun accenno di sorriso; a de-stra, e nel suo diario il 28 dicembre1992, Zlata Filipovi scrive cos: Allaluce della lampada a petrolio mi sem-brano ancora pi tristi (non abbiamopi candele di cerca, per cui preparia-mo le lampade a petrolio). Guardopap. Quanto dimagrito! Secondo labilancia ha perso 25 chili, ma guardan-dolo mi sembrano molti di pi. Mi vie-ne addirittura da pensare che ormai glistiano grandi pure gli occhiali. Anchemamma dimagrita. In qualche modo come se fosse rimpicciolita, la guer-ra le ha fatto venire anche le rughe. MioDio, cosa sta facendo la guerra ai mieigenitori? Non sembrano pi mio padree mia madre.Zlata Filipovic ha 11 anni quando a Sa-rajevo scoppia il conflitto interetnico pisanguinario dopo il termine della se-conda guerra mondiale. Rivolgendosia una immaginaria amica Mimmy, ildiario di Zlata una narrazione del suoatipico e straordinario quotidiano: la vitadurante la guerra, nascosta nello scan-tinato di casa insieme alla famiglia, adamici e a sconosciuti, per ripararsidalle granate e dai cecchini serbi.La guerra -quella guerra, che ufficial-mente terminata soltanto venti anni fa-spazza via le passioni, i giochi, le do-meniche in campagna, i pomeriggi congli amici; cancella gli interessi e i so-gni, e li sostituisce con una paura per-manenteDi tutto questo Zlata ci rende testimo-nianza nel suo diario, il cui inizio risa-le in verit a qualche mese prima delloscoppio del conflitto: un documento,quindi, in cui netta -e qui risiede,secondo me, il valore reale della testi-monianza- la frattura tra quel che vi eraprima, e quel che rimane dopo.

    A distanza di 20 anni, il Diario laporta di accesso -atemporale e tutto-ra attuale- a una Storia che ci con-temporanea: aldil dellottimismo nonnecessariamente condivisibile dei leg-getevelo, affinch la Storia non si ri-peta, il libro assolutamente consi-gliato anche per coloro che, pi cheuno sguardo al futuro, abbiano inte-resse a gettarne uno al recente pas-sato.

    Riparte il volo Pisa-New York il prossimo 16 giugnoSei voli a settimana per i mesi di punta dellestatePer la prima volta Delta offre il servizio full flat bed dallaeroporto toscanoAlla ripresa del collegamento stagionale tra laeroporto Internazionale Galileo Galilei di Pisa e ilJohn F. Kennedy International Airport di New York, il prossimo 16 giugno, Delta Air Lines(NYSE: DAL), offrir a bordo della sua cabina di business class Delta One le poltrone completa-mente reclinabili full flat bed. La compagnia aerea statunitense operer sulla rotta fino a sei volinonstop alla settimana utilizzando un Boeing 757-200 da 164 posti. ll volo sar operato quattrovolte alla settimana fino al 29 giugno, e successivamente sei volte alla settimana dal 2 luglio finoal 6 settembre, in codesharing con il partner di joint venture Delta, Alitalia.Il volo Delta da Pisa a New York-JFK operer come segue:DL24: Partenza Pisa alle 9.50; arrivo New York-JFK alle 13.20; frequenza a 6 per settimana.DL413: Partenza New York-JFK alle 17.20; arrivo Pisa alle 7.55 (giorno dopo); frequenza a 6per settimana.

    Air Baltic atterra in Toscana: dal 13 giugno nuovo volo diretto Pisa-RigaA partire dal prossimo 13 giugno, infatti, Air Baltic voler da Pisa a Riga una volta alla settimana,con un Boeing 737 da 114 posti. Il volo avr una durata di due ore e cinquanta minuti, e le tariffedei biglietti partono da un minimo di 85 Euro, tasse e spese di emissione incluse.

    Alitalia e Aeroporto di Pisa: Ripartono i voli Pisa-Mosca.Questa estate Alitalia serve da Pisa 7 destinazioni in Italia e allestero con 53 frequenzesettimanali.Dal 30 maggio Alitalia ha ripreso i voli fra Pisa e Mosca assicurando un collegamento diretto frala Toscana e la Capitale della Russia.Il volo sar effettuato con frequenza trisettimanale fino al 13 Settembre e servir a favorire i flussituristici dalla Russia verso la Toscana, oltre a rappresentare un utile supporto alle imprese delterritorio toscano che potranno raggiungere Mosca in poche ore di aereo e senza scali intermedi.Con la tratta Pisa Mosca Alitalia consolida la propria presenza sullaeroporto Galileo Galileida cui, questa estate, servir 7 destinazioni nazionali e internazionali Roma Fiumicino, Catania,Olbia, Praga, Berlino, Tirana e Mosca con 53 frequenze settimanali.I collegamenti stagionali per Mosca (3 frequenze settimanali) e per Olbia (4 frequenze settimanalida maggio a settembre) si associano ai voli attivi tutto lanno da Pisa verso lhub di RomaFiumicino (25 frequenze settimanali), Catania (10 frequenze), Tirana (7 fr