il Centro giugno 2013

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    Aut.ne Tribunale di Livorno n 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNOAnno XIII - n 134 GiugnoGiugnoGiugnoGiugnoGiugno 2013

    LEditorialedi Enrico Dello Sbarba

    Un gigantedai piedidi argilla

    segue a pag. 2

    SpettriUn articolo dellOn. Ivo Butini

    Uno spettro si aggira per lEuropa.Ricordate Carlo Marx? Lo spettro era ilcomunismo. Lanno, il 1848. Lannodelle rivoluzioni nazional-liberali borghe-si.Secondo Gabriele De Rosa fu anche ilmomento pi alto del patriottismo neo-guelfo.Ai nostri giorni c un altro spettro chesi aggira per lEuropa, il populismo anti-europeo. Cos giudica Giorgio Ferrari(Avvenire).Lanti-politica coinvolge lanti-Europa.

    Lanti-politica non esiste, esiste unal-tra politica che va sotto il nome di po- segue a pag. 2

    Era facilmente prevedibileche limprevisto, ecceziona-le exploit elettorale del mo-vimento 5stelle si rivelasseun boomerang come i cla-

    morosi dissensi allinternodei gruppi parlamentari

    stanno confermando. Unaserie di contrasti sempre piincontenibli, anche se circo-

    scritti e nascosti dal gran-de condottiero e da alcunidei suoi fidi, sta esploden-do in maniera incontenibi-le. Contrasti e dissensi sem-

    pre pi evidenti emersi, in

    part icolare, al l indomanidella clamorosa dbacleelettorale nellultima con-

    sultazione amministrativa.Siamo stati facili profeti nel

    prevedere che quel risulta-to elettorale era da attribu-ire, in maniera notevole, adun voto di protesta amplifi-cato, oltre le pi ragionevoli

    previsioni.

    Un voto di protesta, in granparte irrazionale ma che hatrovato terreno fertile in

    pulismo. Il populismo presente nel-lUnione Europea. Bernardo Valli scriveche in Europa ci sono, ora, 27 partiti diispirazione populista (Repubblica). Han-no per la fertilit dei funghi. Ma nonsono solo in Europa.Non sembrano riconducibili ai fascismidel Novecento, quelli europei o latino-americani.Giorgio Ferrari li caratterizza attraversole due tipologie di leader: il tycoon e ilcomico, il magnate capitano dimpresae il comico che ha due antesignani in

    Francia e in Olanda. Lattacco contro

    Una citt in delirio

    La promozione del Livorno in serie A, oltre ad aver premiato la societ e la squadra protagoniste di

    una favolosa stagione, ha fatto riesplodere il tifo di massa, facendo ritrovare alla citt sorriso ed

    entusiasmo con laugurio che, anche in altri settori, pi importanti e vitali, si riesca a fare

    altrettanto. Il servizio a pag. 13. Foto: R. Onorati

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    Politica e-mail: [email protected] Politica

    Un gigante

    dai piedi

    di argilla

    dalla prima pagina

    Periodico mensiledel Circolo Culturale

    Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 2/3/2005

    Redazione ed Amministrazione:

    Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno

    e.mail: [email protected]

    www.circoloilcentro-livorno.it

    DIRETTORE RESPONSABILE:

    Enrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello Sbarba

    Giornale chiuso in tipografia ilGiornale chiuso in tipografia ilGiornale chiuso in tipografia ilGiornale chiuso in tipografia ilGiornale chiuso in tipografia il3/6/20133/6/20133/6/20133/6/20133/6/2013

    Hanno collaborato a questo numero:

    Cristina Battaglini, Marcello Battini,Cristina Battaglini, Marcello Battini,Cristina Battaglini, Marcello Battini,Cristina Battaglini, Marcello Battini,Cristina Battaglini, Marcello Battini,Jacopo Bertocchi, Ivo Butini, Mas-Jacopo Bertocchi, Ivo Butini, Mas-Jacopo Bertocchi, Ivo Butini, Mas-Jacopo Bertocchi, Ivo Butini, Mas-Jacopo Bertocchi, Ivo Butini, Mas-simo Cappelli, Bartolo Ciccardini,simo Cappelli, Bartolo Ciccardini,simo Cappelli, Bartolo Ciccardini,simo Cappelli, Bartolo Ciccardini,simo Cappelli, Bartolo Ciccardini,Bruno Damari, Nicola Graziani, LucaBruno Damari, Nicola Graziani, LucaBruno Damari, Nicola Graziani, LucaBruno Damari, Nicola Graziani, LucaBruno Damari, Nicola Graziani, LucaLischi, Mario Lorenzini, Silvia Meni-Lischi, Mario Lorenzini, Silvia Meni-Lischi, Mario Lorenzini, Silvia Meni-Lischi, Mario Lorenzini, Silvia Meni-Lischi, Mario Lorenzini, Silvia Meni-cagli, Matteo Pieracci, Angela Simi-cagli, Matteo Pieracci, Angela Simi-cagli, Matteo Pieracci, Angela Simi-cagli, Matteo Pieracci, Angela Simi-cagli, Matteo Pieracci, Angela Simi-

    ni, Marisa Speranza, Franco Spugne-ni, Marisa Speranza, Franco Spugne-ni, Marisa Speranza, Franco Spugne-ni, Marisa Speranza, Franco Spugne-ni, Marisa Speranza, Franco Spugne-si, Cristiano Tsi, Cristiano Tsi, Cristiano Tsi, Cristiano Tsi, Cristiano Toncelli.oncelli.oncelli.oncelli.oncelli.

    COMITATO DI REDAZIONE:

    Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,

    Laura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti Benvenuti

    Alberto Conti, Salvatore DAngelo,Alberto Conti, Salvatore DAngelo,Alberto Conti, Salvatore DAngelo,Alberto Conti, Salvatore DAngelo,Alberto Conti, Salvatore DAngelo,

    Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,

    Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,

    Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.

    STAMPA: Editrice Il Quadrifoglio,

    Via Pisacane 7, te l. 0586/814033 - Liv orno

    Spettri

    ampi settori dellelettorato special-mente di quello giovanile in cercadisperata di un posto di lavoro chenon trova, nel numero crescente dicoloro che lo hanno perduto per ladrammatica chiusura di decine dimigliaia di aziende conseguenzadella crisi che il nostro paese staattraversando ormai da troppi anni.

    E accaduto che questo ampio fron-

    te del dissenso di fronte ai gravi ri-tardi della poliitica provocati dalla

    sua instabil it e dalla sua perma-nente mediocrit, nelloccasionedelle ultime elezioni politiche del

    febbraio scorso abbia voluto pro-vare una nuova esperienza edanzich incrementare lastensione,

    sperimentare questa novella espe-rienza populista guidata e condot-

    ta con assoluta spregiudicatezza daun leader autoinventatosi tale edabituato a mietere successi e soldinei teatri di tutt il paese.

    Poi i comportamenti irrituali dei

    gruppi parlamentari, composti pre-valentemente da giovani immaturied inesperti, hanno fatto emergere,in tutta la loro grossolonit, aspettiinquietanti di dilettantismo politicodi dimensioni sempre pi ampie.

    A questi aspetti cos anomali hannosicuramente contribuito gli assurdicomportamenti dei due capigruppo(di particolare significanza quellodella deputata cittadina Lombardiche ha concluso il suo trimestre condichiarazioni volgari rivolte versoi traditori del gruppo parlamen-tare da lei presieduto.

    Da qui lemergere di una crescenteprotesta interna al gruppo che hafinito con lincidere pesantementesu quellunit e su quella compat-tezza che lex comico miliardarioassicurava essere blindata.

    Lo tsunami elettorale delle ult imeamministrative ha sicuramente rap-

    presentato linzio di una inversionedi tendenza nelle simpatie dellelet-torato grillino: in molti hanno com-

    preso come quel voto di protesta, acui abbiamo fatto riferiment in aper-tura di queste note, fosse letteral-mente buttato in presenza dellatotale incomunicabilit di un movi-mento in possesso di un concettocos labile e restrittivo del sistemademocratico.

    Il no pregiudiziale a tutto, que-sta volutt distruttrice dell lesi-stente, le giornaliere minacce peruna totale sparizione dellinteraclasse dirigente politica, lassurda

    pretesa di governare da soli, larinuncia sistematica ad ogni ipote-

    si di collaborazione con le forze,anche con quelle pi socialmente

    pi avan za te , ha nno fin it o conlalienazione di molte delle simpa-

    tie che il movimento 5stelle avevainopinatamente raccolto durante leelezioni del febbraio scorso.

    Noi vogliamo seriamente augurarciche questo fenomeno qualunquista

    sia gi in fase di estinzione anche

    le classi dirigenti contestate con gergoplebeo.Giuseppe De Rita apre cos un suo re-cente bel articolo: C stato un tempofelice in cui tutto il corpo sociale viveva

    di impulsi politici (Corriere della Sera).Oggi, da sociologo, rileva che i due terzidei nostri giovani parlamentari sono pro-grammaticamente cittadini a basso me-rito che si proclamano eticamente supe-riori.E Luciano Violante si preoccupa perchlinnovazione generazionale si accompa-gna a una grave mancanza di esperienza(Corriere della Sera).Lesperienza non solo un dato tecni-co, specialmente in politica.C una tradizione sapienziale del popo-lo, una cultura delle passioni civili, unastoria dei conflitti e delle idee che animgli impulsi politici di cui scrive Giusep-pe De Rita.C stato un sovrappi di avanspettaco-lo nella comunicazione politica italianatra offese, buonismi e battute. C unaubriacatura mediatica dove si perde ilpassato popolare e dove lavvenire sem-bra essere solo lobiettivo duna vendet-ta.Mancavano pochi giorni alla elezione del-

    la XVII Legislatura. Cera in giro la pre-occupazione della affermazione del Mo-vimento 5 Stelle. Il 20 febbraio, il quoti-diano cattolico Avvenire riportava unadichiarazione dellon. Casini che, nellalettura del cronista, poteva avere il sa-pore di un mea culpa anticipato. Se-condo lon. Casini, Grillo non la cau-sa, ma il termometro: la causa siamonoi, la politica che non ha lavorato bene.Lon. Casini uno dei padri della secon-da repubblica, a far data dallestate 1993.

    Dal Manifesto di Marx e Engels sonopassati 165 anni.I proletari di tutto il mondo non si sonouniti.Dallestate 1993 sono passati ventanni.I democratici cristiani si sono dispersi.

    perch alluomo solo al comando(di qualunque provenienza esso sia)ci troviamo in perfetta sintonia conquanto dichiarato da PierLuigi Ber-

    sani che, solo per avere cercato dicomunicare con lex comico, ha vi-

    sto compromesso la sua carriera po-litica.

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    Nato sulle ceneri del Pd, costruito sul-lequivoco di una larga coalizione che nonriesce ad essere Grande come quelle chehanno in diverse occasioni salvato la Ger-mania, retto sugli stecchi di un sostegno

    proveniente dal Quirinale e di un eviden-te calcolo di convenienza di Silvio Berlu-sconi, il governo Letta dovrebbe affron-tare come assoluta priorit lo stato del-leconomia e lemergenza delloccupazio-ne. Bisogna ammettere che ha dato segnalidi una certa dinamicit, a riguardo. Ma lan-

    sia benemerita di far bene per una cosae per laltra lo sta portando ad affrontareanche argomenti di fondo che forse tra-valicano il suo mandato.

    Non accenniamo certo alle riforme ed allalegge elettorale. Le prime fanno parte del

    programma di governo e Giorgio Napoli-tano ha fatto stendere una bozza (ahinoiassai incerta e nebulosa) da dieci saggi inaltrettanti giorni di lavoro. La legge elet-torale, poi, una vera e propria emergen-za politica, seconda solo a quella della di-

    soccupazione. Bene quindi che ci si impe-gni per una revisione. (Partecipiamo perun attimo al complesso dibattito in corso:a noi piacerebbe per dirla in soldoni un sistema tedesco di proporzionale conlo sbarramento. Ma non aggiungiamo al-tro per non partire per la tangenterispetto allargomento che in questo mo-mento ci sta pi a cuore).Largomento che ci sta pi a cuore, almomento, liperattivismo mostrato dalPresidente del Consiglio quando si trattadi tagliare i costi della politica. In un pae-se che ha visto consiglieri regionali vesti-ti da porcelli spendere decine di migliaiadi euro per una festa degna dellultimo filmdi Sorrentino, la sola idea di togliere qual-che soldo a questi partiti spreconi aria

    Un pericoloso equivocodi Nicola Graziani

    giornalista quirinalizio

    pura. Ma ci pare che il governo, al di ldelle sue intenzioni, stia per smarrire lastrada. Lidea di vietare il cumulo di sti-

    pendio dei parlamentari chiamati a fare iministri buona, anche se catalogabile allavoce dimostrazione di buona volont. Icosti della politica non sono quelli, sono

    piuttosto la pletora di incarichini e pol-troncine a livello medio-basso che alla finecostano, gocce che fanno un mare, ben

    pi di 20 parlamenti.Da ultimo, con una mossa a sorpresa, ilgoverno ha stabilito che bloccher gliemolumenti pubblici ai partiti. E cos fa-cendo impedir ai porcelli vestiti da con-siglieri regionali di continuare a mangiar aquattro ganasce a spese dellerario. Giu-stissimo.Davvero andr cos? Ora, chiaro che i

    partiti senza fondi pubblici i soldi andran-no a cercarseli altrove. Dove andranno in

    particolare un problema da porsi fin dasubito, per evitare di trovarci un giorno adoverci pentire di aver dato il proprio con-senso in maniera precipitosa ad unope-razione di repulisti apparentemente sacro-santa. chiaro, anche, che i partiti i soldiandranno a prenderseli dove i soldi si tro-vano. Mica con i contributi volontari delcittadino comune, che soprattutto in tem-

    pi di crisi come questi di quattrini da darealla causa ne hanno ben pochi. Andrannoda (pi o meno nellordine): imprenditori,

    banche, lobby e gruppi di pressione, pri-vati cittadini potenti, uomini e donne ingrado di comprarsi cos cariche pubbliche.

    Non dovrebbe essere questo ci che sidesidera fare. La partecipazione alla vita

    politica a spese della collettivit un prin-cipio stabilito allincirca 25 secoli fa in un

    piccolo borgo di commercianti e pescatoriche si chiamava Atene. Grazie a questa in-tuizione di Solone, Atene divenne terra didemocrazia, libert e persino di cultura.Grazie, lo ripetiamo, allidea che la politica

    non deve essere roba da ricchi.Calando il principio nella esperienza diquesta democrazia, che grazie ad una po-litica pagata dal pubblico riuscita a pas-sare, nei decenni passati, dalle maceriedella guerra al tavolo dei grandi della Ter-ra, si potrebbe dire che non sia interesse dinessuno togliere del tutto i soldi pubblici achi intende partecipare alle competizionielettorali. A meno che dietro una battagliaapparentemente sacrosanta non si nascon-da il progetto di rendere i partiti solo mac-chine elettorali in mano a qualche centraledi potere estranea alla politica.

    Non crediamo certo che questo sia il pro-getto del Governo Letta. Ma se non stare-mo attenti, rischieremo di finire vittime diun pericoloso equivoco.

    Enrico Letta

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    Pensieri stralunatidi un marted post-elettorale

    da: www.calmaldoli.org

    que colonne.Invece sulla destra, una piccola colonninariporta la cerimonia di beatificazione che si svolta a Palermo con una piccola foto-grafia e questo titolo: Pino Puglisi beato,martire ucciso dalla mafia.Larticolo si chiude con una citazione di

    Napolitano: Sul martirio che costituisceuna grande testimonianza di fede cristia-na, di profonda generosit e di altissimocoraggio civile.Riconoscendo al Corriere della Sera, il pi

    autorevole fra i giornali italiani, il diritto discegliere e di impaginare le notizie comemeglio crede, noi non possiamo rinunciareal diritto di giudicare e, se possibile, di ca-

    pire la scelta del Corriere. La beatificazionedi Don Pino Puglisi, il riconoscimento for-te da parte della Chiesa, del suo martirio,la implicita condanna dei suoi assassini,una sorta di scomunica rituale moderna tra-smessa attraverso i mass media, con il gran-de compatto e devoto consenso della po-

    polazione era, secondo noi, levento stori-co che rappresenta una svolta in Sicilia.Direttore! Da prima pagina a cinque colon-ne. E lasciamo al direttore di CHI le foto asorpresa che potrebbero imbarazzare Ba-gnasco. Non siamo mica al matrimonio dellaMarini. Siamo alla beatificazione di un mar-tire della mafia! Pu questa grande notizia

    di Bartolo Ciccardini

    Cominciamo questa pensosa meditazionedi un marted post-elettorale partendo damolto lontano, dalla pagina del Corrieredella Sera di domenica 26 maggio 2013,

    dedicata ai cattolici.

    Il Corriere, Don Galloe Don PuglisiIl sabato precedente vi era stato il funeraledi Don Gallo ed era stato beatificato, conuna imponente cerimonia, Don Pino Pugli-si, il martire siciliano della mafia. Larticolo

    principale domina tutta la pagina con il ti-tolo; Don Gallo, fischi allomelia di Ba-gnasco, con la fotografia della bara di DonGallo salutata da un gruppo di giovani con

    il pugno chiuso (probabilmente sono i fi-schiatori del Cardinal Bagnasco). Sottoancora la fotografia di Bagnasco, celebran-te, che porge lostia consacrata della co-munione alla trans-gender Luxuria. (An-che qui il fotografo ottimamente colloca-to in modo da cogliere la comunicanda in

    primo piano, aspettando di poter fare lafotografia del secolo: il Cardinal Bagna-sco che le rifiuta la comunione).In basso, a cinque colonne, ancora un ar-ticolo intero sul comportamento di Bagna-sco, con questi titoli: La scelta del Vesco-vo di celebrare affrontando gli oppostimalumori. Ed infine un occhiello con scrit-to: Gli ultimi: la decisione di amministrarela comunione al popolo degli ultimi traex-tossici e trans ha provocato qualche ri-getto. Il titolo finisce con una opportunacitazione di Papa Francesco, che riportia-mo per intero: Una ragazza che ha avutoil coraggio di portare avanti la sua gravi-danza e di non rinviare suo figlio al mitten-te, cosa trova? Una porta chiusa! Questonon un buon zelo! Allontana dal Signo-

    re! Ges si indigna quando vede questecose, perch chi soffre il suo popolo fe-dele ().Notiamo una attenzione esagi-tata. Attenzione a che cosa? Dove la gran-de notizia? Limboscata a Bagnasco?Don Puglisi, meglio in prima pagina a cin- segue a pag. 5

    della guerra dichiarata dalla Chiesa allamafia passare in seconda linea rispetto allacuriosit di costume, rappresentata dallasingolare partecipazione (certamente sen-tita e spirituale) dei funerali di Don Gallo?

    No, non pu.C qualcosa che somiglia al pregiudizioin chi fa questa scelta!Quel senso di vuoto al centroUn giorno ero a Genova per caso e non

    potevo esimermi dallandare a trovare unmio vecchio amico, compagno di battaglie

    giovanili, fattosi sacerdote, Don GianniBaget Bozzo. Lo andai a prendere alla Cat-tedrale di Genova che da secoli regna fra i

    palazzi ed i vicoli dellantico centro stori-co del porto. E discutendo degli intermi-nati spazi e sovrumani silenzi e profondis-sima quiete, come nostro costume, sbat-temmo contro Don Gallo che risaliva daisuoi quartieri portuali con vivacit e malu-more. Lo scontro fu inevitabile: i due stra-ordinari sacerdoti si batterono con fogaed acredine. Don Gallo era aspro e polemi-co con una sorta di intolleranza, fatta dacomplesso di superiorit (di sinistra) e dasarcasmo polemico. Don Baget cercava di

    portare la discussione sui principi teologi-ci e culturali, senza riuscirci, continuamenteinterrotto da un Don Gallo che ormai era

    Don Andrea Gallo Don Giuseppe Puglisi

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    da pag. 4

    arrivato agli slogan politici.Don Gianni perse la pazienza dandogli deldemagogo con qualche insinuazione ad

    una vera e propria mancanza di intelligen-za critica. Don Andrea rispondeva espri-mendo la certezza che Don Gianni fosseun reazionario fascista e servo dei padro-ni.Io fra me e me pensavo: Questo il miogrande giorno ed infine potr raccontaredi come litigavano in piazza, due sacerdotiencomiabili e singolari. Questa Genova,citt repubblicana in tempi monarchici, cit-t antifascista con il fascismo, citt comu-nista in tempi democristiani. Questa laChiesa cattolica, con la sua grandezza e lesue sante contraddizioni. Ma mi mancavaqualcosa: il grande vuoto al centro in cuinon cerano i preti normali, i modesti e

    pazienti amministratori della grazia, segui-ti dal loro popolo santo che oggi, non sa

    pi fare una qualunque scelta politica.Testimonianza visiva del grande vuoto

    politico del cattolicesimo italiano.Perch Don Gallo appare pi importanteallautorevole Corriere della Sera che nonDon Pino Puglisi?Ora la Chiesa italiana di fronte ad un

    nuovo problema: dopo il Concilio ha tira-to i remi in barca, ha dato delle indicazionidottrinali che dovrebbero portare i cattoli-ci pi a sinistra del Partito Democratico,ed in quello spazio ha trovato per una sin-golare contraddizione storica quelli checonsiderava i suoi nemici peggiori, i so-stenitori dellaborto, del matrimonio degliomosessuali, delleutanasia.Don Gallo, a modo suo, ha risolto questo

    problema in maniera semplice, assolven-do tutti. Don Baget, a modo suo, ha risol-

    to il problema in maniera opposta: igno-rando le debolezze di Berlusconi, ne hapredicato la santit politica.Anche il Corriere della Sera ha fatto la suascelta: la mattina in cui gli elettori di Roma,la citt che ancora Caput mundi permerito della Chiesa, si trovavano a doverscegliere fra un Marino che sarebbe pia-ciuto a Don Gallo e un Alemanno di cuisarebbe stato soddisfatto Don Baget, lau-torevole foglio ha ignorato un Don Pugli-si, cattolico che sapeva assumersi le sueresponsabilit. E una grande parte dei cat-

    tolici sarebbero andati ad ingrossare lefile dei disertori del voto.Come i clerico-fascisti degli anni 20Come giustamente osserva il Corriere, PapaFrancesco sembra pendere dalla parte diDon Gallo. Ma verr ascoltato? Anche

    Papa Ratzinger sembrava rivolgersi nelladirezione degli ultimi. Ciononostante le

    parrocchie votavano tranquillamente nel-la stessa maniera in cui votava il paese,come se fossero circoli di bocciofili.Su questo caso dobbiamo dirci la verit.

    Lanomala direzione della presenza politi-ca dei cattolici, sembra favorire inconscia-mente (o forse consciamente?) i clerico-fascisti. Il tentativo di Todi di dare un sog-getto identitario, ancorch prepolitico, alla

    presenza dei cattolici si dissolto in titu-banze, in diserzioni, in contrapposizionivolte a frenarne lo slancio, in favore del-lunico appoggio dei cattolici di Comunio-ne e Liberazione alla Destra italiana, ap-

    poggio reale, visibile, perinde ac cadaver,.Ad essi stato consentito, come ai cleri-co-fascisti degli anni 20 di frenare le altreassociazioni e gli altri movimenti, deside-rosi di partecipare, con lo scopo di assicu-rare lappoggio alla destra.Dallaltra parte, nella sinistra, i cattolicisono bene accolti, sono trattati con bene-volenza e rispetto, come si fa con gli india-ni nelle riserve americane. Si va ai loro fu-nerali con devozione impaziente. In politi-ca i cattolici sono incoraggiati, addome-sticati e coccolati. E perfino si cerca di edu-carli alla carit della accettazione delle idee

    progressiste in materia di costumi, di ses-

    sualit, di matrimoni. Sono perfino ritenutiutili, se in qualche momento riescono an-che a prendere quei voti di centro che imassimalisti hanno deciso di perdere si-stematicamente.Ma quando diventano capi del governo,

    meglio farli cadere subito. E quando sononecessari per fare i presidenti della repub-

    blica, meglio suicidarsi che votarli. Sonodegli indiani buoni, ma non esageriamo.Cos i cattolici di Roma si troveranno adover scegliere fra Marino ed Alemanno.Bartolo Ciccardini

    P.S.:A Roma cera un grande personaggio cat-tolico, presidente di unassociazione cattolicaimportante e segnalata per la sua attivit infavore degli ultimi, per la difesa dei poveri

    in tutti i continenti, per la difesa della pace intutte le guerre, mediatori di conflitti e di guerrecivili, come nella meritevole trattativa di pacein Monzambico. Questassociazione presie-duta da un uomo molto colto, molto attivo, contutti i titoli accademici e civili in ordine. Amicodi tutti i Papi.Questuomo stato persino Ministro in un go-verno di emergenza, in rappresentanza dei cat-tolici inesistenti in politica. Perch Andrea Ric-cardi non si presentato candidato a Sindacodi Roma? Sarebbe stata una perdita troppograve per il Mozambico? Se si, mandiamociFormigoni a Mozambigo.

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    Un parto utile al PaeseMa le maggiori preoccupazioni riguardano il futuro delle generazioni

    La fase storica che, a partire dalle elezionipolitiche del febbraio 2013, ha portato allaformazione del Governo Letta (Enrico),sono giunte ad una compiutezza tale, daconsentire un meditato giudizio comples-sivo.Premesso che qualsiasi Governo deveessere giudicato per quello che fa, purapprezzando E. Letta e le sue posizioni

    politiche, non mi sento ottimista sul futu-ro di questo esperimento di necessit, nontanto per lossessione berlusconiana ver-so i suoi guai giudiziari ( questo, anzi,affrontando la cosa con grande cinismo,

    potrebbe risolversi a favore dellesigen-ze del Paese), caso mai sono pi preoc-cupato per le pressioni conservatrici del-le forze sociali che il PDL rappresenta, masoprattutto, il mio pessimismo deriva dalmodo con il quale siamo giunti a questasoluzione della crisi politica che ha mes-

    so in evidenza linaffidabilit e la debo-lezza del PD.Lesito elettorale aveva sicuramente, an-che se di misura, assegnato a Berlusconiil ruolo di perdente ed al PD il ruolo divincitore. La conduzione della politica

    post elettorale ha ribaltato il ruolo delleparti. Al PD tocca salire sul patibolo dellapolitica come condannato. A Berlusconispetta la parte del boia che brandiscelascia per lesecuzione capitale (IMU eConvenzione).A questo risultato ha condotto, non tan-to la mancata elezione di Prodi al Quirina-le, quanto la bocciatura di questa candi-datura, da parte di almeno 101 franchi ti-

    ratori nelle urne, dopo che gli stessi lave-vano approvata per acclamazione (Scili-

    poti vanta molti seguaci).La gravit della cosa sufficiente, da sola,a giustificare le ridotte capacit contrat-tuali residue del PD, ma, come non bastas-se, si voluta, se possibile, aggravare lasituazione, ignorando la necessit di farechiarezza sul partito e nel partito, ancheattraverso la pubblica individuazione deiresponsabili del mancato successo della

    candidatura Prodi.Ancora una volta, gli eredi del vecchio PCI,hanno rinunciato a fare chiarezza sulla lorostoria, sulla funzione che intendono svol-gere nel presente e per il futuro, sulla scel-ta delle forze sociali che intendono rap-

    presentare in politica. Le stesse conside-razioni valgono per gli ex DC.Questo vuoto programmatico costatomoltissimo nelle elezioni politiche appenacelebrate e potr costare ancora di pi nelfuturo, ma le mie maggiori preoccupazio-

    ni, riguardano il futuro del nostro Paese,quello che potr accadere alle generazionifuture, ma gi presenti nella nostra vita (laGrecia vicina).Si afferma: Non pi tempo di scelte ide-ologiche, di ricorrere a discussione filo-sofiche. Oggi simpongono scelte opera-tive, per le quali necessario entrare nelmerito, allo scopo di valutare il rapportocosti benefici, sia pure nel rispetto di prio-rit dettate dalla scelta di campo politica.Ci impone di discutere su problemi am-

    piamente conosciuti, fin nei dettagli, cherichiedono elevate competenze tecniche,

    professionali, scientifiche.Condivido pienamente queste affermazio-ni, ma se vogliamo che le scelte politichesiano coerenti tra loro e di lungo periodo,dobbiamo, prima di ogni altra cosa, procu-rarci una bussola che indichi chiaramentedove si trovano i diversi punti cardinali.LAzimut nel quale mi riconosco, il valo-re della solidariet, intesa nella sua piampia accezione, quella che una volta sichiamava fraternit. Poich la solidarie-

    t tale solo quando frutto di una liberascelta, non di costrizione, ecco che, al pri-mo valore occorre aggiungerne un secon-do: quello della libert. Non solo, poichla solidariet non deve essere il frutto diun rispettabile sentimento individuale,

    www.circoloilcentro-livorno.ite-mail: [email protected]

    Periodico mensiledel Circolo Culturale

    ora anche on line

    come la carit, con il donante in posizio-ne pi elevata, rispetto al beneficiario, mail risultato di una coscienza giuridica dif-fusa (o meglio prevalente) nella societ,allora il terzo valore di riferimento indi-viduabile nella uguaglianza.Libert, egalit, fraternit sono state le

    parole dordine della Rivoluzione france-se del 1789, elaborate dall illuminismo. Amolti possono apparire concetti antiqua-ti, ma in un Paese, come lItalia, dove per

    descrivere le condizioni sociali della po-polazione, si fa largo uso despressionicome: casta, baronie, corporazioni, privi-legi, feudalesimo, non mi pare che sianofuori luogo.Con spirito socratico, vi sfido ad usarequesti concetti, applicati alla vostra vitaquotidiana, alle vicende politiche nellequali siete coinvolti. Se vi accorgerete chequesti concetti non servono a dare unsenso alle vostre vicende personali e so-ciali, allora comunicate i vostri valori al-

    ternativi e discutiamone, ma, in caso con-trario, fatene buon uso e divulgatene lat-tualit.Ma se qualcuno ritiene che conquistare

    e conservare la libert e la democrazia noncomporti sacrifici, commette gli stessi er-rori di chi ritiene che i nostri debiti, pub-

    blici e privati, possano essere pagati daaltri, magari orchestrando la vita politica,secondo i propri personali immediati in-teressi.Le cose non funzionano in questo modo.

    Non possono funzionare. Prima o poi, ar-riva il conto per tutti. Pi si aspetta, piquesto conto sar salato.

    di Marcello Battini

  • 7/28/2019 il Centro giugno 2013

    7/24

    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Politica 7

    Cerchiamo di sollevarci dalle tristezze

    della politica nazionale caratterizzate,

    in questi giorni, dalle uscite del politi-

    co comico Grillo.

    Come i peggiori politici italiani non am-

    mette il proprio fallimento, certificato

    dai disastrosi risultati delle recenti am-

    ministrative, e attacca astiosamente

    coloro che si permettono di criticarlo.

    La brava Gabbanelli, da candidata alla

    Presidenza della Repubblica, diviene unatraditrice perch sollecita pi traspa-

    renza, pi azione politica e meno perdi-

    te di tempo sulla rendicontazione delle

    spese individuali dei parlamentari.

    Il saggio Rodot, da bandiera del mo-

    vimento, ritorna un ottantenne mira-

    colato dal web, per aver garbatamen-

    te osato dissentire sul comportamen-

    to di Grillo.

    Guardiamo allora allEuropa riprenden-

    do una recente notizia, non sottolinea-

    ta nella dovuta maniera dalla stampa,con eccezione del grande Scalfari, sem-

    pre attento osservatore della politica

    nazionale, europea e internazionale.

    Mi riferisco alla presa di posizione del-

    la Francia sul processo di integrazio-

    ne europea.

    Hollande ha posto quale obiettivo pe-

    rentorio che lEuropa, entro il 2015,

    raggiunga un governo unitario, con un

    bilancio comune, un debito pubblico co-

    mune, una politica economica, estera e

    di difesa comuni e una Banca Centrale

    Europea che abbia i poteri di una Banca

    Centrale di uno stato sovrano.

    In buona sostanza la Francia, consape-

    vole della mutazione del mondo in una

    societ globale e della importanza in

    questa di soggetti che rappresentino

    macro aree politiche e nazionali, passa

    dalla grandeur nazionale di De Gaulle

    a levatrice degli Stati Uniti di Europa,

    primaria potenza dellOccidente.

    Il progetto prevede anche lelezione del

    Presidente dellEuropa con il voto di-

    retto dellintero popolo europeo, supe-rando barriere e preconcetti nazionali

    e spingendo i cittadini ad una ancora

    maggiore identit europea.

    La Spagna si gi dichiarata pronta a

    sostenere il progetto francese, la Ger-

    AVANTI EUROPA!!

    Dalle uscite del politico comico Grillo alla presa di posizione della Francia sul processo di integrazione europea

    di Massimo Cappellimania, principale soggetto destinata-

    rio, impegnata in campagna elettora-

    le e non si ancora pronunciata e pre-

    vedibilmente lo far dopo le elezioni in

    autunno.

    Il progetto di Hollande comunque di

    andare avanti con i Paesi che ci sta-

    ranno e questa una proposta di vero

    cambiamento.

    Come dice Scalfari una proposta rivo-

    luzionaria : un Presidente eletto di uno

    stato Europeo tra due anni. E sempre

    Scalfari ci ricorda che la messa in co-

    mune dei debiti sovrani nazionali fu ilprimo passo della Confederazione

    Americana verso la Federazione, gli

    Stati Uniti dAmerica.

    Altro che referendum sullEuro, come

    alcuni provinciali politici nostrani con-

    tinuano ad immaginare!Franois Hollande

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  • 7/28/2019 il Centro giugno 2013

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    Politica e-mail: [email protected] Attualit

    Si chiudeun anno

    scolasticodi Mario Lorenzini

    Leggo su NOTIZIE DELLA SCUOLAche il Ministro Carrozza, accolta a Na-

    poli da fischi e proteste da parte deigiovani, studenti e precari, ha detto:Se io fossi un giovane scenderei inpiazza.Bene, Ministro, si metta in quei pannie provveda a rendere la Scuola miglio-re di quella della Gelmini i cui effettinegativi (ma per la verit iniziati conla Moratti) sono ancora evidenti.Speriamo che abbia il tempo di farequalcosa anche se non ne siamo tan-to sicuri.Detto questo e preso che le cosiddet-te prove di verifica si sono volte al-linsegna della protesta mentre sullastampa abbiamo letto giudizi contra-stanti fra i sostenitori e i contrari, vo-gliamo riportare la nostra impressio-

    ne positiva nei confronti degli studen-ti di casa nostra.In occasione della Festa della vela ab-

    biamo visitato i piccoli stand riservatiagli Istituti Tecnici della citt (ITI, ITN,ITC) dove gli studenti hanno dimo-strato una preparazione adeguata alletecnologie richieste allattualit delmomento.In particolare gli allievi dellindirizzoTuristico del Vespucci, con i qualiabbiamo scambiato quattro parole,

    perch ci hanno presentato una loro

    iniziativa pubblicitaria da offrire aituristi delle navi crociera. Perchnon vogliamo che i turisti restino aLivorno.Iniziativa intelligente alla quale abbia-mo dato il voto massimo (perch han-no richiesto di rispondere ad un son-daggio).

    Si chiude un anno scolastico e abbia-no chiesto ad un docente di un Istitu-to secondario se gli studenti sento-no la difficolt del momento vissuta

    dal Paese,dalla loro famiglia,dalla so-ciet. Mica tanto,le famiglie fannodi tutto per rendere la loro esistenzafacile, incominciando dal telefoninoallultima moda. Speriamo bene

    Da Manila a Pisa con ARPAnel nome di P.Giorgio BalliniE iniziato da quasi due mesi lo stage, fi-nanziato dalla Fondazione Arpa(www.fondazionearpa.it). di un medicourologo proveniente da Manila pressolAzienda Ospedaliero-Universitaria Pisa-na. Il giovane dottore, Roderick Arcinas, arrivato a Pisa all inizio di aprile scorsocon una borsa di studio di tre mesi che laFondazione Arpa ha istituito nel nome diPier Giorgio Ballini, compianto Amministra-tore Delegato di SAT S.p.A., la societ digestione dellaeroporto Galileo Galilei di

    Pisa.Grazie a questa collaborazione che duraormai da diversi anni, insieme al ProgettoHope, nato allinterno dellAssociazioneex Allievi della Scuola Superiore SantAn-na e sostenuto dalla Fondazione Arpa,sono giunti in Italia negli ultimi anni medi-ci ed infermieri provenienti da svariati pa-esi africani e orientali.Il Dr. Arcinas sta frequentando, con pro-fitto ed entusiasmo, uno stage presso laDivisione di Urologia dellUniversit diPisa diretta dal Prof. Cesare Selli, acqui-

    sendo nozioni importanti per la professio-ne nel suo paese dorigine.Inoltre a giorni inizier anche un corso diecografia interventistica della Divisionedi Chirurgia Generale diretta dal Prof. Giu-lio Di Candio e della Divisione di Chirur-gia Generale e Trapianti diretta dal Prof.Ugo Boggi. Continua cosi limpegno diformazione di Arpa per i paesi in cui lasituazione sanitaria molto difficile.Il Prof. Mosca, Presidente della Fonda-zione Arpa, insieme al Maestro Andrea Bo-celli, Presidente Onorario di Arpa, deside-

    rano ringraziare sia la Dott.ssa Gina Giani,Amministratore Delegato di S.p.A, che la

    FRATELLI NERIS.P.A.

    LIVORNO - ITALY

    Assegnata la borsa di studio intitolata al compianto A.D. di SATad un giovane urologo delle Filippine

    S i g n o r aLu i se l l aBallini. S i a m oo r g o -

    gliosi -hadichiara-to GinaG i a n i ,Ammini-s t r a t o r eDelegato

    SAT -chela Fon-d a z i o n e

    Arpa ab-bia istitu-ito una prestigiosa borsa di studio nelnome di PierGiorgio Ballini, segno di-

    stima di un uomo ed un manager che hasempre avuto grande attenzione per losviluppo della professionalit deigiova-nieper il loro inserimento nel mondo dellavoro.

    Da luned 3 giugno sono ripresi i voli sta-gionali nonstop di Delta Air Lines(NYSE:DAL) tra laeroporto internaziona-le Galileo Galilei di Pisa e laeroporto JohnF. Kennedy di New York. Il collegamento- operato inizialmente tre volte a setti-mana, che passeranno a quattro a parti-re dal 21 giugno - sar effettuato duran-te tutta la stagione estiva utilizzando unaeromobile Boeing 767-300, in codesha-ring con Alitalia, partner di joint venturedi Delta Air Lines.Il volo diretto Pisa-New York - ha affer-mato Gina Giani, Amministratore Delega-to e Direttore Generale di SAT S.p.A - siinserisce, per il 7 anno consecutivo, nelnetwork estivo del Galilei che nel 2013vede lAeroporto di Pisa collegato con 77destinazioni, di cui 67 internazionali e10 domestiche. La ripresa del collegamen-to diretto con gli Stati Uniti, nonostantelo difficile congiuntura economica, con-ferma Limportanza del volo per il turi-smo e leconomia della Toscana .

    Il collegamento Delta nonstop tra Pisa elaeroporto di New York JFK verr ope-rato da tre a quattro giorni a settimanacome segue:Volo DLl37 - Partenza: Pisa 09.50;

    Arrivo: New York, JFK -13.25Volo DLl36 - Partenza: New York, JFK 16.25

    Arrivo: Pisa -07.00 (+1 giorno)

    Galilei: Riparte

    Pisa-New York

    Il compianto ing. P.G.. Ballini

  • 7/28/2019 il Centro giugno 2013

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 9cinguettare

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    Successo strepitoso a Genova del Cac-ciucco livornese. Durante la rassegnaSlow Fish dal 9 al 12 maggio lo chefMichelangelo Rongo e la sua squadradellAssociazione Cacciucco hanno

    servito numerosi piatti della cucina li-vornese incantando, con il pesce pove-ro, rigorosamente fresco e cucinato indiretta, migliaia di persone. Un trionfoanche i prodotti dellElba, presentati dalSlow Food Toscana e dallAssessoredella Provincia di Livorno, Paolo Paci-ni attraverso la pubblicazioneIsoleslow: alla scoperta dei prodotti dellAr-cipelago Toscano. Ancora una voltala cucina e i prodotti di qualit sono statii protagonisti per la valorizzazione e la

    promozione del nostro territorio.

    Trentesima edizione del Trofeo Acca-demia Navale: pi di 2000 regatanti,500 barche, 27 equipaggi stranieri da 4continenti e pi di 180.000 visitatori alVillaggio Tuttovela. Grandi numeri de-gni di una edizione che ha visto coin-volti tantissimi bambini, ragazzi e gio-vani nella manifestazione che rappre-

    senta la pi grande festa della marineriaitaliana. E poi tanti momenti di solida-riet con la presenza anche di DonMazzi che con la sua penetrante e inci-siva parola ha richiamato tutti a costru-ire occasioni di incontro e ha sostenutoche il mare non un lusso o un privile-gio per pochi ma un mezzo per educa-re i giovani, per includere per affrontareil disagio. Adesso a vele spiegate al pros-simo trentunesimo Tan nel 2014 e com-plimenti al Presidente del Comitato or-

    ganizzatore, il Capitano di Vascello Fa-bio Ceccolini, per limpegno e il succes-so di una manifestazione che rappresen-ta un fiore allocchiello di Livorno.

    Decima marcia cittadina per la pace. LaComunit di SantEgidio il 28 maggioha coronato il primo anniversario deidieci anni con una serie di manifesta-zioni che hanno coinvolto attivamente

    la citt.Il Presidente della Provincia di Livor-no, Giorgio Kutuf, ha voluto lasciarealla Comunit di SantEgidio un ricor-do di questa loro presenza di costrutto-ri di pace con la consegna di una per-

    gamena e di una medaglia dargento conleffige dello stemma della Provincia.Tanti bambini, di ogni razza, hanno ri-cevuto parole di pace dagli anziani chehanno vissuto nei momenti pi bui e tristidella nostra storia: gli anni della guerra aLivorno, bombardata in modo massic-cio proprio il 28 maggio del 1943. Pernon dimenticare, per fare memoria, perlasciare traccia scritta, indelebile, deimomenti tristi vissuti da chi allora erabambino. E allo stesso tempo promuo-

    vere e costruire la pace. Insieme.

    Come bene ha conclusoAnna della Co-munit di SantEgidio: Dobbiamo pen-sare al futuro, e pensarlo insieme, vo-lerlo liberato dalla violenza e dalla guer-ra. Dallingiustizia e dalla disuguaglian-za, dal razzismo e dallo sfruttamento.(.) Al di l di quel che sembra, ogginon peggio di ieri, molto stato fattoe molto ancora si pu fare. E noi dob-biamo pensarci come una generazioneponte. Quella che lavora, che semina,anche accettando di non avere tutto esubito. Come quella di settanta anni fauna generazione ponte tra la rovina ela rinascita.

    Cinguettaredi Luca Lischi

    Dare fastidio, non essere cristiani da sa-lotto. Avere uno zelo apostolico di sanapazzia spirituale. Ed ancora non esserecristiani tiepidi, non adagiarsi su strut-ture comode ma essere capaci di anda-re avanti verso le periferie esistenziali.Papa Francesco nella recente Messa allaCasa di Santa Marta ha richiamato laChiesa ad un fervore apostolico a darefastidio, ad andare avanti con corag-gio come lApostolo delle Genti, Paolo,

    un uomo che con la sua predica, conil suo lavoro, con il suo atteggiamentod fastidio perch proprio annunziaGes Cristo.

  • 7/28/2019 il Centro giugno 2013

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    Politica e-mail: [email protected] Spigolature

    Scali del Corso 11 - LivornoTel. 058686211000 - Fax 058686210000

    FOTO ONORATI

    Si riparte!L IdV di Di Pietro ha inondato di manife-sti (dimensione stile cavaliere) la citt di

    Livorno con un titolo a carattere cubitaliSi riparte!!.No piet, piet, aiuto, aiuto: state fermi,non vi muovete, abbiamo gi dato!!!!!

    ViniE in commercio il vino prodotto da DAle-ma nella sua tenuta: Prendete e bevete-ne tutti, questo il vostro sangue.(da Jena - La Stampa di domemica 19maggio).

    Dedicatoagli elettori di Grillo

    Molti degli elettori di Beppe Grillo -lex(ma poi perch ex?) comico, multimiliar-dario e ci auguriamo in regola con le de-nunce fiscali al 100% (ci mancherebbe al-tro che non lo fosse!) sono giovani di-sperati perch non vedono un futuro,molti altri sono disoccupati per crisi azien-dali, altri ancora sono profughi del PD e

    della sinistra in genere ed infine, una quotaminore, profughi dal Cavaliere (ma questiultimi hanno inteso solo cambiare comi-co!). Per arrivare, per, ai 9 milioni di votiche il Movimento 5Stelle, imprevedibil-mente, ha ottenuto nelle elezioni del feb-

    braio scorso, dobbiamo aggiungere unal-ta percentuale di voti di protesta apparte-nenti a coloro che fanno dellanarchismostagionato il loro cavallo di battaglia.

    Spigola

    ture

    Hanno ragione tutti ma, purtroppo, abbia-mo netta limpressione che abbiano sba-gliato clamorosamente cavallo.Questo sfasciatutto un personaggio

    estremamente pericoloso, oltretutto usaun linguaggiio ed espressioni di una talevolgarit da compromettere ulteriormenr-te il prestigio, gi di per se decadente, delnostro paese, preannuncia una fine tragi-ca per lItalia, auspica, infine, di rimaneresolo alla guida dei nostri destini.Ha, come guruun certo Casaleggio che,

    per i nostri gusti, porta una troppo foltae lunga capigliatura: un personaggio chenon sembra, stando anche agli organi diinformazione, un monumento alla chiarez-

    za.Un consiglio ai tanti cittadini che, in unmomento di grave turbamento, hanno ef-fettuato una scelta senza futuro pari aquella, purtroppo, che si sta profilandonel nostro paese,che non ci sembra fran-camente azzeccata.Ed il nostro consiglio sembra essere statoaccolto dagli elettori: infatti, nella tornataelettorale di domenica scorsa, il deteriorefenomeno del grillismo sembra essere sta-to clamorosamente dimensionato.In nessuno dei centri in cui si votato, ilMovimento 5Stelle riuscito a portarecandidati ai ballottaggio. Ci sembra, que-sta, la dimostrazione pi evidente di una

    presenza in via di augurabile ridimensio-namento come sta accadendo alla Lega,sconfitta perfino nelle sue cattedrali ve-nete (Treviso e Vicenza) ed allIdV a pro-

    posito del quale possiamo parlare di caroestinto.Tutti e tre questi movimenti conferma-no che, prima o poi, gli elettori fuggonodagli eccessi populisti.

    perfetto, approdata nuovamente in Se-riea A.Siamo, anche noi de IL CENTRO, ovvia-mente soddisfatti e rivolgiamo allinterotime le nostre pi vive congratulazioni.Poi facciamo qualche osservazione e cioche il Presidente della gloriosa A.S. Livor-no - Spinelli - tale da una quindicina dianni ed un genovese doc che ha confer-mato di sapere dirigere e di saper pescare

    bene i suoi diretti collaboratori, a partiredal giovane allenatore Nicola.Contrariamente a quanto pensasse non haricevuto grossi vantaggi per lo sviluppodelle sue attivit nel settore portuale emalgrado ci si sobbarcato un peso no-

    tevole come normalmente la gestione diuna squadra di calcio.Si dovuto procurare anche lo sponsorCarige, una banca genovese perch i li-vornesi non sono stati capaci di procurar-gli nemmeno quello.Lo stadio in condizioni penose a partiredai servigi igienici per non parlare dellegradinate, dei seggiolini vecchi, rotti esporchi. Ha chiesto, il Presidente Spinelli,nel corso delle interviste post-partita, in-terventi di urgente manutenzione in vista

    del prossimo campionato di Serie A: spe-riamo che il suo appello possa venire ac-colto.Forse i livornesi dimenticano che senza ilPresidente Spinelli il Livorno avrebbe in-contrato il Perignano con tutto rispetto

    per il simpatico centro, importante frazio-ne del Comune di Lari.Vogliamo augurarci che al prossimo inciam-

    po nel massimo campionato non gli lanci-no il solito slogan: frugati! Ma loro, ilivornesi, specialmente quelli doc, sisono mai frugati?

    Lem, che desolazione!Il Ministro della Pubblica Istruzione, Ma-ria Chiara Carrozza, stata ospite dellanostra citt Livorno in occasione del Fe-stival delleconomia ecologica Quanto

    basta.Prima per ha effettuato una visita allIsti-tuto Mascagni, poi al Liceo Niccolini Pallidove ha dichiarato: Non mi aspettavo ditrovare cos tante persone di sabato po-

    meriggio e per questo vi sono grata.Invece al Lem, ultima sua tappa, peraltroquella ufficiale, per parlare di Formazio-ne e ricerca. Quale futuro? non ci sonostati problemi per trovare un posto.... asedere.

    Frugatevi!Questa vuole essere una spigolatura un

    po speciale. E rivolta alla squadra di cal-cio livornese che, dopo un campionato

  • 7/28/2019 il Centro giugno 2013

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 11Livorno

    Porto multipurpose: Gigantismo o no?RIFLESSIONI SUL FUTURO DELLA PORTUALIT DI LIVORNO... E OLTRE

    Gigantismo o no per il nostro porto mul-

    tipurpose? Pareri opposti, sostenuti ri-

    spettivamente da autorevoli studiosi e

    altrettanto adeguatamente suffragati da

    argomentazioni, sono stati espressi.

    Alle problematiche che caratterizzano

    ugualmente tutti i porti italiani (la len-

    tezza burocratica, ladeguamento in-

    frastrutturale, vari tipi di problemi di

    sicurezza che purtroppo hanno mostra-

    to in tempi recenti tutti i loro tragici

    effetti, la questione dellautonomia delle

    Autorit Portuali che ci vede ormai

    come il fanalino di coda in Europa) si

    aggiungono in questo momento- e si

    trascinano da troppo tempo- problema-

    tiche specifiche come ladeguamento

    dei fondali e linsabbiamento del por-

    to, il nostro persistente inserimento tra

    i SIN che suona come un boomerang,

    per questioni che in altre nazioni ven-

    gono invece affrontate come di ordi-naria amministrazione (es: in Olanda).

    Molto stato fatto nel nostro porto re-

    centemente in tema di razionalizzazio-

    ne su vari settori, e molto resta da fare.

    Anche perch il nostro porto non sia

    condannato ad essere soltanto un Re-

    gional port. Anche perch potrebbe

    esserci una terza soluzione alternati-

    va. A livello nazionale, invece, non si

    voluto ancora- e non si vuole- uscire

    da quella visione rinascimentale ogni

    citt un porto che impedisce lindivi-duazione e la caratterizzazione di po-

    chi, grandi porti specializzati, pronti ad

    affrontare efficacemente la competizio-

    ne globale. E ancora, da pi autorevoli

    parti si levata la richiesta del ripristi-

    no del Ministero unico del mare, per

    poter risolvere con maggiore professio-

    nalit e celerit le problematiche del

    settore, e, ovviamente, a sostegno di

    un incremento della competitivit. Ma

    a nostro avviso dovrebbe essere inoltre

    un ministero molto tecnico, perch si

    tratta di un settore strategico per leco-nomia e sorprende che, data la posi-

    zione geografica estremamente favore-

    vole dellItalia, non ci si impegni a fon-

    do per rafforzare il cluster marittimo.

    Come inquilini dellEurozona, dobbia-

    mo ricordare quanto fatto da Mario Dra-

    ghi per difendere leuro. Per garantirne

    la stabilit finanziaria, facendo seguito

    al noto Discorso di Londra tenuto da

    Draghi, presidente della BCE, il 26 Lu-

    glio 2012 alla Global Investment Con-

    ference, sono state annunciate dal

    Consiglio Direttivo della BCE il 2 ago-

    sto 2012 le Outright monetary transac-

    tions (OMT), ovvero le Operazioni mo-

    netarie definitive, che consistono nel-

    di Cristina Battaglini lacquisto diretto da parte della BCE dititoli di stato a breve termine emessi

    da paesi in difficolt macroeconomica

    grave e conclamata. Questo per evita-

    re che il sistema eurozona subisca

    squilibri destabilizzanti. Significa che

    se vogliamo dormire tranquilli, dobbia-

    mo prenderci cura di quanto avviene

    anche negli altri Paesi dellUnione Eu-

    ropea.

    Infine, possibili spunti risolutivi per i pro-

    blemi dibattuti possono venire ancheda quanto emerso alla recente XIII Con-

    vention degli International Propeller clu-

    bs a Napoli, Castel dellOvo, sul tema

    Unit nella diversit: il futuro ponte

    culturale ed economico sul Mediterra-

    neo. Il commercio marittimo dellItalia

    con i Paesi dellUnione Europea 27 rap-

    presenta oggi il 69% del totale dei

    rapporti Italia- Unione Europea 27, men-

    tre i principali paesi obiettivo dellArea

    Med sono la Libia, la Turchia, la Tuni-

    sia, lAlgeria, lEgitto. E proprio nei con-

    fronti di questi ultimi Paesi che potreb-

    be prendere spessore la terza soluzio-

    ne per il porto di Livorno, nel rispetto

    della sua vocazione multipurpose.

    CILP: presentati nuovi

    mezzi meccanici(c.b.) - Sono stati presentati ufficialmen-te nei locali della Docks Etruschi alla pre-

    senza del presidente Enzo Raugei e del-

    le autorit istituzionali i nuovi 15 mezzi

    meccanici semoventi dellazienda Lin-

    de, leader del settore, per la movimen-

    tazione dei prodotti forestali. Sono car-relli di ultima generazione, con nuovi

    motori diesel ad alte prestazioni.

    Liniziativa a conferma del sempre

    maggiore impegno di Cilp al potenzia-

    mento dellattivit relativa ai traffici fo-

    restali e allimplementazione di compe-

    titivit nel settore marittimo.

    (c.b.) -Il Lions club Livorno Porto Mediceo, presieduto da Alessan-

    dro Postorino, ha consegnato in questi giorni, nella Sala Cerimonie

    di Palazzo Comunale, il prestigioso Premio Capperuccio alla Bri-gata Paracadutisti Folgore. Il premio, che viene assegnato ogni anno

    dal Lions Porto Mediceo alla persona o allistituzione che hanno

    portato lustro alla citt di Livorno, stato consegnato da Postorino

    nelle mani del generale Lorenzo dAddario, comandante della Bri-

    gata Folgore.

    Il riconoscimento trae spunto dalla stola (il Capperuccio) offerta da

    Ferdinando I a Bernadetto Borromei, primo Gonfaloniere di Livor-

    no, il 19 marzo 1606, quando Livorno fu elevata al rango di citt.

    Motivazione del premio: per il radicato legame della Folgore con

    la citt di Livorno di cui interpreta il sentimento di tradizionale ge-

    nerosit ed altruismo. Per limpegno profuso, con spirito di abnega-

    zione, negli interventi a favore delle popolazioni colpite da calami-

    t naturali. Per la costante presenza in tutte le missioni internazio-

    nali..

    Nel corso della cerimonia stato effettuato un collegamento audio-

    video con i paracadutisti del 185^ Reggimento presenti ad Herat in

    Afghanistan.

    Al Lions il Premio Capperuccio

  • 7/28/2019 il Centro giugno 2013

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    Politica e-mail: [email protected] Livorno

    Livorno ha sempre fatto

    il portatore dacqua

    Nel corso delle elezioni che sino svoltenello scorso mese di maggio sono statieletti negli organi nazionali e regionali iseguent colleghi a i quali la redazione deIl Centro rivolge le pi vive congratula-

    zioni e laugurio di buon lavoro:Per il Consiglio Nazionale:

    sezione giornalisti: Antonio Valentini;sezione pubblicisti: Elisabetta Cosci.

    Per Consiglio Regionale:

    sezione pubblicisti: Silvia Motroni.

    (e.d.s.) - Nei giorni scorsi, allindomanidella formazione del governo Letta edelle commissioni parlamentari, il quo-tidiano locale ha pubblicato un servi-zio nel quale poneva in evidenza come,ancora una volta, Livorno fosse rima-sto completamente a terra non essen-do riuscito a portare a casa nemme-no lo straccio di una vicepresidenza.

    Non si tratta ovviamente di un incaricoministeriale ma appunto un incarico mi-nore almeno a livello di commissione.Quella raccontata da IL TIRRENO unastoria che viene da lontano, da moltolontano.Livorno, che nella storia politica del

    paese sempre stata indicata come unadelle citt (e provincia) pi rossedItalia, non mai stata premiata pergli indubbi meriti acquisiti nella sini-

    stra italiana: un riconoscimento man-cato largamente ingiustificato.Erano talmente certi ed incrollabili icollegi livornesi che la Direzione Cen-trale del Partito Comunista era solita ri-servarli ad alcuni prestigiosi leader na-zionali, basti pensare al sen. UmbertoTerracini a cui veniva normalmente as-segnato il collegio senatoriale di Livor-no o della on. Nilde Iotti, pi volte ca-

    polista alla Camera dei Deputati.Qualcuno pu obiettare che, allepoca,

    il PCI era costantemente collocato al-

    lopposizione per cui non vi era nessu-na possibilit di approdare in qualcheincarico governativo.Ma il fenomeno si riproposto anchedopo il crollo del muro di Berlino e laconseguente fine della contrapposizio-ne ideologica.Infatti, durante tutto lexcursus dellacosiddetta seconda repubblica, vi sonostati tre governi con la presenza dei

    post-comunisti (PDS - DS - PD) guidatirispettivamente da Prodi 1, DAlema eProdi 2: nessuno degli esponenti parla-mentari della sinistra livornese mai riu-scita a salire su quel tram governati-vo apparso sempre un pio desideriomai esaudito.In effetti, gli unici due esponenti politi-ci livornesi, anche se non proprio la-

    bronici che siano riusciti a salire su

    quel treno sono stati, nel lontano1974, lon. Primo Lucchesi-D.C che funominato nel governo Moro, sotto-se-gretario al Ministero della Marina Mer-cantile e, nei governi Berlusconi, lon.Altero Matteoli (gi esponente di spic-co del MSI, poi di A.N. ed ora fedelissi-mo del Cavaliere), Ministro allAmbien-te e nellultima legislatura, Ministro alleInfrastrutture ed ai Trasporti.Ma se tralasciamo il governo nazionalee ci trasferiamo in quello regionale,

    ancora notte fonda per gli esponentidella sinistra livornese. Se la memorianon ci tradisce, lunico assessore livor-nese dalla costituzione delle regioni(1970) stato il compianto Bino Raugi,gi ottimo Sindaco di Livorno.Sono dovuti trascorrere quasi trentan-ni perch un altro esponente della sini-stra livornese riuscisse a fare parte delgoverno regionale.Si tratta di Gianfran-co Simoncini, assessore nelle ultimedue legislature: quella presieduta daClaudio Martini e quella attuale presie-

    duta da Enrico Rossi.Simoncini, per la cronaca, ritenuto unodei pi efficienti, non per nulla stato

    per t re legis lature Sindaco del Comunedi Rosignano Marittimo.Il commento finale pu essere uno solo:

    la sinistra comunista e postcomunistalivornese ha rappresentato, da sempre,un ottimo serbatoio di voti fin dal 1946e nulla pi.Se oggi questa muraglia sta gradual-mente sfaldandosi (le ultime elezionihanno costituito un pericoloso campa-nello dallarme) le cause risalgono an-che nella debolezza ormai strutturaledella decadente e mediocre classe diri-gente del PD livornese. Una tesi con-validata dalla grave crisi che la citt,ma anche il resto della provincia, stan-no attraversando.Lultima beffa stata la recente nominadi Altero Matteoli, eletto alla presiden-za della Commissione Infrastrutture eTrasporti, incarico a cui vanamenteaspirava il sen. Marco Filippi del PD.

    CONSIGLIO GIORNALISTI

    Livornesi eletti

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 13Livorno

    Filarmonica dei Concordi

    Livorno da favola: di nuovo Serie Adi. Bruno Damari

    STRAMERITATA. Il Livorno torna in se-rie A dopo appena 3 anni al termine di unastagione semplicemente fantastica. Domi-nata dallinizio alla fine. Una promozioneche avrebbe meritato gi al termine dellaregular season in virt di un largo van-taggio sulle inseguitrici (troppo penaliz-zante la regola dei 10 punti per mantenerein vita i play-off) ma che stata ugualmen-te conquistata nelle quattro partite suc-

    cessive, interpretate anche queste con ilpiglio del protagonista nonostante il pesodella pressione fosse tutto sulle spalledegli amaranto.E stata una impresa quella dei ragazzi diNicola lunga nove mesi. Dal 25 agosto 2012al 2 giugno scorso la squadra amaranto sempre stata protagonista. Il Livorno non mai sceso sotto la terza posizione, perlunghissimi tratti stata la diretta insegui-trice della capolista Sassuolo e solo nellebattute finali si fatta superare dal Vero-na, squadra costruita per vincere. Ma al-

    lultima giornata gli amaranto hanno avu-to ugualmente la possibilit, con una vit-toria, di superare entrambe e chiudere ad-dirittura al comando della classifica: cinon accaduto perch gli emiliani di DiFrancesco, hanno pescato, da un serba-toio che si era ormai quasi completamente

    prosciugato, le ultime energie per resiste-re allassalto continuo, ma poco lucido,degli amaranto.Un esito che poteva disintegrare la forzadi questo gruppo, che pure aveva spesomolto sino allultimo istante dellultimapartita per cercare proprio la promozionediretta. Ed invece il gruppo si rafforzato.

    Nicola stato bravo a resettare tutto, aricaricare la squadra, a rigenerarla, a trova-re le parole giuste, a far dimenticare prestouna delusione ingigantita dal fatto di do-ver affrontare squadre staccate di 18 punti(leggi Brescia), quindi nettamente inferioridurante larco di tutto il campionato, ma-gari a serbare energie preziose proprio invista della lotteria finale, e che ora eranodecise a mettere ostacoli tra le gambe, con-vinte anche che avrebbero avuto i titoli(sic) per meritare la promozione.Giustizia c stata. Il Livorno ha stretto i

    denti, ha sfruttato il vantaggio del migliorpiazzamento e con le rondinelle brescianesono bastati appunto due pareggi, comun-que con un dispendio enorme di energie.Con lEmpoli per la finale play-off il Livor-no stato altrettanto bravo ad opporsi aduna compagine che sicuramente stavameglio dal lato fisico e psicologico (era lasquadra che, dopo il flop delle prime novegiornate, appena tre punti nel carniere con-tro i 19 del Livorno, aveva ingranato la mar-cia raccogliendo pi di tutte quante le altre,Sassuolo e Verona comprese) e che potevafar male. Ma sia allandata che al ritorno lasquadra di Nicola stata nuovamente pro-tagonista di grandi prestazioni, superiorianche come intelligenza tecnica e tattica.Con la presenza in campo nella finalissimadei gioiellini Saponara e Regini che, se-condo regolamento avrebbero dovuto ac-

    codarsi alla Nazionale Under 21, volata inIsraele per i campionati europei, statoancora pi bello il successo del Livornosugli azzurri empolesi, che pure hannomostrato tutte le loro qualit. Abbiamodato il 100%, per il Livorno merita la

    serie A: ha onestamente riconosciutoSarri alla fine. Tanto di cappello.

    Se i meriti di Nicola (un mister che sicura-mente far carriera per come guida, prepa-ra, e vede le partite, un tecnico-genti-luomo che sempre un piacere ascoltare)e dei suoi ragazzi - tutti bravi anche se Pau-linho ed Emerson vanno collocati su ungradino sopra, cos come Siligardi primadel brutto e lungo infortunio -, sono statienormi e vanno elogiati a piene mani perun risultato che alla vigilia nessuno avreb-be creduto, un grazie di cuore va anche aAldo Spinelli ed ai suoi pi stretti collabo-ratori. Il presidente alla terza promozione

    dei colori amaranto in serie A negli ultiminove anni: un personaggio che andrebbeportato sempre sul palmo di una mano spe-cie in una citt dove il solo pianeta-calciofunziona a meraviglia.Un caro ricordo va anche allindimentica-to Piermario Morosini - a cui giustamente stata dedicata la promozione - un gioca-tore che, quasi scusandosi del dolore cheha procurato, sicuramente ha dato unamano da lass, spingendo i ragazzi a su-perare tutte le difficolt dopo la sofferta etribolata stagione dello scorso anno.Concludiamo con il pubblico che statoeccezionale soprattutto nei momenti diffi-cili della squadra: un po mancato comepresenza numerica durante larco della sta-gione ma lo zoccolo duro ha dato sem-pre il suo apporto: anche a loro va un calo-roso ringraziamento.

    Lurlo di gioia del presidente Aldo Spinelli e del suo vice Silvano Siri, nonch quello degli exgiocatori amaranto, Giorgio Chiellini e Alino Diamanti, per la promozione del Livorno in serie A.

    Paulinho ed Emerson, grandi protagonisti.

    foto Roberto Onorati

    fotoRobert

    oOnorati

    LA SOCIET DI ALDO SPINELLI ALLA TERZA PROMOZIONE NEGLI ULTIMI 9 ANNI

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    Politica e-mail: [email protected] Livorno

    Una scoperta preziosa che ha gi

    richiamato lattenzione della stam-

    pa britannica per la sua importanza

    storica e artistica. Si tratta del me-

    daglione funebre di Francis Horner

    ritrovato, sotto il terriccio e la vege-

    tazione, nel cimitero degli Inglesi divia Verdi, dai membri dellAssocia-

    zione culturale Livorno delle Nazio-

    ni durante i lavori di manutenzione.

    Lo stupore e lemozione (si riteneva

    che fosse stato rubato o disperso)

    hanno lasciato il posto allindagine

    che ha dato subito immediate cer-

    tezze. A fornirle, il medaglione stes-

    so: incisi nel marmo ci sono infatti i

    nomi del defunto e dallo scultore che

    lha ritratto, Sir Francis Chantrey.

    Due nomi di tale portata da risveglia-re gli interessi di quanti si occupa-

    no di storia britannica. Che, in que-

    sto caso, diventa anche labronica.

    Francis Horner, uomo politico e stu-

    dioso di economia, deputato nel Par-

    lamento britannico dal 1806, diven-

    ne uno dei maggiori rappresentanti

    del partito Whig.

    Fu convinto sostenitore dellabolizio-

    ne della schiavit e denunci casi

    emblematici di sfruttamento del la-

    voro minorile nelle fabbriche inglesi.

    Perch la sepoltura a Livorno? Fu la

    sua costituzione fragile a portare

    Francis in Italia nel novembre del

    1816 (con le lettere di raccomanda-

    zione dellamico Ugo Foscolo). Trop-

    po tardi per il recupero della salute

    (aveva una malformazione ai polmo-

    ni). Mor a Pisa lanno successivo,

    allet di trentanove anni, e venne

    portato a Livorno per la sepoltura. Fu

    il fratello Leonard (ricordato da Car-

    lo Marx nel Capitale per il suo impe-

    gno sociale) a occuparsene.La tomba, in stile neoclassico, fu

    costruita come un sarcofago antico,

    con una doppia iscrizione in inglese

    e in latino. Nel 1818 fu commissio-

    nato il medaglione, con il ritratto del

    defunto in dimensioni reali, allo scul-

    tore Francis Chantrey, uno dei mas-

    simi artisti inglesi della prima met

    dellOttocento.

    A lui si devono le statue di perso-

    naggi quali Giorgio IV , Lord Melvil-

    le , Giorgio Washington, WilliamPitt, James Watt e il Duca di Wel-

    lington.

    Tra le altre, situata nellAbbazia di

    Westminster, c anche quella che

    rappresenta lo stesso Francis Horner.

    Senza contare che fu il lascito testa-

    mentario dello scultore a consentire

    lacquisizione di centinaia di opere pit-

    toriche e scultoree che oggi arricchi-

    scono la Tate Gallery di Londra.

    Un cumulo di notizie tale da sbalor-

    dire quanti hanno assistito, nellaSala degli Specchi di Villa Mimbelli,

    alla presentazione dellevento. A par-

    larne, sono intervenuti Matteo Giun-

    ti, presidente dellAssociazione Li-

    vorno delle Nazioni, Loredana Bran-

    caccio (Soprintendenza), lassesso-

    re alle culture Mario Tredici, un rap-

    presentante della Misericordia livor-

    nese. E qui, nel Museo cittadino,

    stato scoperto il medaglione dopo

    averlo ricomposto (era spezzato in

    tre parti).

    Lammirazione dovuta. Quel voltorivela lineamenti bellissimi scolpiti

    con grande acutezza psicologica e

    uno sbalorditivo realismo. Custodi-

    to presso il Museo G.Fattori di Vil-

    la Mimbelli, attende ora un suo re-

    Ritrovato il medaglione funebre

    del politico inglese Francis Hornerdi Marisa Speranza

    La scoperta al cimitero di Via Verdi da parte dei membri dellAssociazione culturale Livorno delle Nazioni

    stauro e una pi consona colloca-

    zione. I

    l ritrovamento, lo ha rimarcato la So-

    printendente, ha portato alla luce

    una serie di problemi, legati ai cimi-

    teri storici, che prima o poi bisogne-

    r affrontare. Questo degli Inglesi,

    lunico cimitero rimasto nel bacino

    del Mediterraneo nella sua conforma-zione naturale.

    Bombardato durante la Seconda

    guerra mondiale, sommariamente re-

    staurato nel dopoguerra, e oggi sof-

    focato dalle costruzioni sorte intor-

    no (vedi il parcheggio Odeon), recla-

    ma ormai urgenti attenzioni. La sua

    fondazione (1644-1645) ci riporta ai

    fasti di una citt ricca e cosmopoli-

    ta.

    Tolte le erbacce e i rampicanti inva-

    sivi, sono tornati alla luce (grazie ai

    volontari dellAssociazione) i nomi

    dei tanti (anche appartenenti a Na-

    zioni diverse) che qui riposano: mer-

    canti, marinai, politici, scrittori, po-

    eti (Tobias Smollet ), nobili , ministri

    di culto, viaggiatori

    Vi si pu ricostruire la storia della

    Livorno delle Nazioni. Con un sus-

    sulto di orgoglio per quanto essa ha

    saputo esprimere.

    La tomba di Horner oggi.

    Il medaglione ritrovato.

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 15Livorno

    Arriva giugno, arrivano anche i turisti sbar-cati dalle grandi navi da crociera, un pomeno degli anni scorsi, visto che i signoridelle banchine hanno trovato un accordosolo dopo che, a furia di minacciare il tra-sferimento delle navi in porti pi accoglienti,qualche armatore lha fatto davvero, arri-vano le solite polemichette da paese suinegozi chiusi i turisti abbandonati, i gabi-netti inesistenti ecc, e arriva, (finalmenteuna novit!) il ticket del Vescovo per visi-tare alcune chiese.Santa Caterina, la chiesa della Madonna ela Cattedrale chiederanno ai visitatori, per ifedeli dichiarati per ora tutto gratis, un

    biglietto dingresso da 2 euro da destinarealla manutenzione delle chiese (non sap-

    piamo al momento se solo di queste o ge-nericamente di tutte quelle della diocesi),cosi come avviene, si dice, per il duomo diPisa o Santa Maria In Fiore a Firenze .Il provvedimento presenta sicuramente un

    elemento positivo. Le cose gratuite spessonon sono valutate per il loro valore, se si paga

    per goderne, magari si apprezzano di pi.Di contro, a parte levidente disparita congli esempi riportati, c da chiedersi se dav-vero il gioco vale la candela, se cio esisto-no i numeri per giustificare questopera-zione che necessiter naturalmente din-vestimenti, sia pure ridotti, in mezzi e per-sonale per i servizi di biglietteria, informa-zione e controllo e che, probabilmente nonaccresce la simpatia della popolazione e dei

    turisti nei confronti della struttura eccle-siastica.C infine unaltra osservazione di natura,

    diciamo cosi, ideologica. La manutenzionedegli edifici religiosi, persa quasi ogni spe-ranza di vederla a carico del pubblico an-che quando essi assumono valori artisticirilevanti, normalmente a carico delle co-

    munit che ne usufruiscono.Sono evidenti le difficolt che sincontra-no per la progressiva riduzione del numerodei fedeli e della generosit degli stessi. Hasenso perci costruire nuove chiese neinuovi quartieri ma anche considerare possi-

    bile riunire e accorpare parrocchie che ormaicontano un numero di fedeli troppo esiguo

    perch sia mantenute in buono stato?La scarsa educazione dei fedeli a sovveni-re alle necessit materiali della loro chiesa

    purtroppo frutto della difficolt di farli an-

    che partecipi alle decisioni della Chiesa par-rocchiale e diocesana, far di loro cio unvero popolo di Dio come il Concilio richia-mava. Purtroppo la sensazione attuale chesia vincente nei fatti, e molte delle parole diPapa Francesco lo sottolineano, un ritornoal clericalismo che esclude o limiti il ruolodei laici.Costruire nuove chiese, collocandovi ma-gari sacerdoti importati dal terzo mondo, spes-so a scatola chiusa, ignari e disinteressatidella realt locale, non aiuta e forse ostacolalopera indispensabile delle comunit chehanno il compito dellannuncio e della for-mazione del popolo cristiano non solo dal

    punto di vista religioso ma anche sociale,alla luce della dottrina sociale della chiesa,manifestando oltre alla carit anche la soli-dariet, la ricerca della giustizia e della pace.

    di Cristiano Toncelli

    Il ticket del VescovoBiglietto di ingresso per alcune chiese cittadine

    di Franco Spugnesi

    Sono giorni di festeggiamento. Il Livor-no stato promosso in serie A. Ma levittorie non arrivano per caso. Si co-struiscono giorno dopo giorno, lavoran-do incessantemente lontani dal pubbli-co e vicini a se stessi, costruendo unasquadra allaltezza, creando lamalgama,affinando gli schemi di gioco, superan-do i traumi delle sconfitte, anzi impa-rando da esse senza perdersi danimo.Questo hanno fatto il presidente, lalle-natore, i giocatori, i preparatori, tutti.Ma proprio questa vittoria che ci fa esul-tare mette ancora di pi in evidenza ilfatto che noi stiamo perdendo un altrocampionato. Quello che ha in palio ilfuturo della citt. Perch se la squadradi calcio ha raggiunto la vetta, la cittcontinua il suo affondare nelle serie mi-

    nori e anzi naviga permanentemente inzona retrocessione. Proviamo a capirecosa farebbe un presidente accorto, difronte di risultati cos deludenti. Lasce-rebbe tutto come sta? Certamente no.Serve un nuovo allenatore, una nuovasquadra e un diverso schema di gioco.Serve un gruppo che sappia guardarelontano, mentre oggi ogni giocatore pen-sa a se stesso, lallenatore non crealamalgama, gli schemi di gioco sono ine-sistenti e ogni giocata viene improvvi-sata sperando che la palla rimbalzi dasola nella porta avversaria, cosa che non

    accade mai.Il pubblico sugli spalti attonito e de-moralizzato, e molti abbandonano purele tribune, aprendo ampi e tristi vuoti.Cosa vuol dire questa metafora? Che difronte alla situazione c una sola alter-nativa. Cambiare. Che i cittadini (il pre-sidente) devono scegliere un diverso al-lenatore (sindaco) e una squadra (parti-ti e assessori) diversa da quella di sem-pre. Ma anche che finalmente le scelteche si fanno (la palla) devono seguireuno schema (un progetto di citt) chia-ro ed efficace.

    Solo cos il pubblico (sempre i cittadi-ni) potr tornare allo stadio (partecipa-re alla vita della citt) e a esultare. Tuttii risultati si costruiscono con il tempo.Cominciamo a lavorare.

    Siamoin Serie A

    ma soloper il calcio...

    CONFINDUSTRIALIVORNO

    Sezione

    Costruttori Edili

    S. Caterina, una delle chiese soggette a ticket.

  • 7/28/2019 il Centro giugno 2013

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    Politica e-mail: [email protected] Livorno

    Quando Enrico dello Sbarba mi ha chiestodi partecipare allincontro con il presiden-te dellIstituto musicale Pietro Mascagniche si svolto nella sede dellassociazio-ne Il Centro, pensavo di incontrare un

    uomo etereo, delicato, arruffato di pensierie note.Davanti a me invece si stagliava un con-dottiero e gladiatore come il suo nome di

    battesimo che lo rappresenta alla perfezio-ne, quasi che la madre lo avesse predesti-nato ad una vita in prima linea. Un uomogrande, grosso ed agguerrito che di sfidene ha incontrate tante e che con la forza diun trattore le ha spianate.Fin da ragazzo promotore delloccupazio-ne del liceo scientifico Enriquez (se penso

    che mio padre non voleva che mi iscrivessia quel liceo per gli elementi turbolenti chelo frequentavano...) poi inseguitore del suosogno, fare il discografico, egregiamenteraggiunto con la creazione dell etichettaFon specializzata in produzioni di musicaclassica, registrate rigorosamente in luo-ghi non convenzionali allo scopo di fon-dere con lesecuzione musicale il pathos

    del suono ambientale.

    Coronando con una laurea ad onorem iningegneria alla New York University, il rag-giungimento di un percorso formativoculturale troppo impegnativo per conci-liarlo con la sua attivit di vita, colmata

    per con la soddisfazione di essere og-getto di due tesi di laurea.Per non tralasciare lattivit sportiva chelo ha visto diventare maestro federale di

    Cos lIstituto Musicale Pietro MascagniLIstituto Superiore di Studi Musicali Pietro Mascagni un istituto superiore,denominato AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale), finanziato dal1963da un Consorzio tra la Provincia di Livorno ed il Comune di Livorno. Fu fondatonel 1953 come Scuola di musica Mascagni, per trovare nuovi elementi per lOr-chestra labronica. Nel 1969 ha ricevuto la denominazione di Istituto ed statopareggiato ai conservatori di stato nel 1978. Dal 1999 insieme ad altre accade-mie di Arti divenuto di Alta formazione. Il Ministero della Pubblica Istruzionecon lapprovazione delle riforme sugli ordinamenti di studio ha decretato chedallanno scolastico 2010/2011 listituto Mascagni rilasci diplomi equiparati ailivelli di istruzione superiore. Quindi prevede un diploma triennale (Diplomaaccademico di primo livello) ed uno successivo di specializzazione biennale (di

    secondo livello). Oltre a questi corsi esistono quelli propedeutici (corsi di for-mazione musicale pre-accademica) per lammissione a quelli di formazione su-periore o per una conoscenza di base della materia. LIstituto, nel suo ordina-mento promotore della divulgazione della cultura musicale anche nelle scuoledi primo grado ed alla cittadinanza.

    GIULIO CESARE RICCI

    di Silvia MenicagliTennis.Questo personaggio eclettico, testardo ecombattivo da sei anni guida sul mare della

    precariet quellimportante istituzione che lIstituto di alta formazione musicale li-vornese.Istituto storico Pietro Mascagni, fu fon-dato 60 anni fa a partire dallOrchestra la-

    bronica e che oggi conta circa 400 allievidistribuiti tra le varie offerte formative unaparte dei quali arriva da fuori provincia.Un lavoro difficile visto che insieme adaltri 18 Istituti musicali non statale e non

    pu godere dei benefici derivanti di stabi-lit, finanziamenti e sostegni. Ma che, puressendo sovvenzionato per il 50% dalComune di Livorno e per laltro 50% dallaProvincia, tenendo conto dei tagli infertialla cultura dallo Stato e dalla precarietdi sostenersi in base ai bilanci di questedue istituzioni, si piazzato al secondo

    posto nella classifica nazionale degli Isti-tuti di formazione musicale. Una scuolache senza dubbio garantisce una alta qua-lit di istruzione data dal gruppo docenti,dalla bellezza della struttura ( il comples-so ottocentesco della Gherardesca) e dauna caparbiet e capacit del gruppo diri-genziale. La lotta di Ricci quella di con-durre lIstituto Mascagni verso la stata-lizzazione ( si pensi che in Veneto esisto-no 7 Conservatori ed in Toscana 1, a Fi-renze) e sono sicura che questo uomo ce

    la far.

    Giulio Cesare Ricci

    Lincontro con il presidente dellIstituto Musicale livornese

    Lenergia che muove il Mascagni

  • 7/28/2019 il Centro giugno 2013

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 17Rosignano

    Il problema Solvay e le forze politiche

    Scatenate destra e sinistra radicale su alcune operazioni dello stabilimento

    Acli LaborAcli LaborAcli LaborAcli LaborAcli LaborEdilizia

    Pulizie civili e industriali

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    ROSIGNANO SOLVAY

    SOCIET COOPERATIVA

    Ormai ricorrente, quando sui quoti-

    diani locali vengono pubblicate noti-

    zie riguardanti la soc. Solvay, le dor-

    mienti forze politiche rosignanesi si

    svegliano dal loro dolce torpore e sca-

    ricano la loro residua versatilit inon-

    dando di comunicati e commenti gli

    organi locali e inviando mozioni o in-

    terpellanze al Sindaco per conoscere

    le cause ed i motivi di eventuali scel-

    te aziendali effettuate dalla multina-

    zionale belga.

    E bastato che fosse comunicato alla

    stampa il trasferimento di circa centolavoratori dalla Soc. Solvay allINEOS

    perch destra e sinistra radicale sca-

    tenassero le loro fantasie e la loro

    sete di particolari attraverso, appun-

    to, linvio di mozioni al Sindaco per

    conoscere i motivi e le conseguenze

    che questo atto scellerato avrebbe

    procurato sul futuro degli stabilimenti

    Solvay.

    Ma come sono bravi e perspicaci que-

    sti consiglieri comunali, quelli della

    sinistra estrema interamente rinnova-ta dopo i traumi subiti a seguito delle

    dimissioni che hanno profondamente

    lacerato il loro gruppo consiliare, e

    quelli della destra )meglio precisare

    quella essendo la sola che, da venti-

    cinque anni a questa parte, riesce a

    farsi notare attraverso una miriade di

    mozioni ed interpellanze).

    CONSORZIO POLO TECNOLOGICO MAGONA

    Insediato il nuovo CdASi insediato il nuovo CdA del Consorzio Polo Tecnologico Magona (CPTM) cherester in carica per i prossimi tre anni.Sono riconfermati il Presidente prof. Claudio Scali, in rappresentanza dellUniversitdi Pisa, ed il Consigliere ing. Andrea Frediani, per la provincia di Livorno; nuovenomine di vicepresidente alling. Alberto Niccolini (per il comune di Cecina) e diConsiglieri alling. Paolo Rotelli (per il comune di Rosignano Marittimo) e alling.Simone Genovesi (rappresentante delle aziende private consorziate). Sindaci revisorisono il dott. Manrico Batistoni, il dott. Paolo Gorgone e il dott. Sergio Volterrani.Nuovo Direttore stato nominato il prof. Cristiano Nicolella, del dipartimento di Inge-gneria Civile ed Industriale (Universit di Pisa) che succede al prof. Severino Zanelli,

    uno dei fondatori del consorzio, gi Presidente e poi Direttore per gli ultimi duemandati.Si tratta quindi di un rinnovamento per tre dei cinque Consiglieri e per il Direttore.Come auspicato dal Presidente Scali nel suo indirizzo di benvenuto, laugurio chequesto porti ad una interazione maggiore con i comuni di Cecina e Rosignano e con leaziende consociate di cui i tre nuovi consiglieri sono rappresentanti.

    Entrambe si sono fatte interpreti delle

    loro vivissime preoccupazioni di fron-

    te a questa rivoluzionaria decisione: il

    passaggio di un gruppo di lavoratori

    tranquillamente trasferito, allinterno

    dello Stabilimento, da una societ al-

    laltra (sic!).

    Ma perch non si sono preoccupati di

    organizzare, attraverso un ampio dibat-

    tito, con il possibile coinvolgimento del-

    le organizzazioni sindacali, che ci sem-

    Unaltra querelle esplosa sulla man-cata informazione della Presidente diREA di non dare in pasto al pubblico,lelenco dei crediti che la REA ha neiconfronti di alcuni Comuni e clienti pri-vati.Qui si scatenato addirittura il finimon-do: intervenuto, con una nota viperi-

    na, anche il responsabile della Reda-zione di Cecina e Piombino, lamico ecollega Antonio Valentini.Poi, non poteva certamente mancare, la

    pasionar ia del PdL rosignanese ed an-cora i giovani virgulti di Sinistra e Li-

    bert.Per lesa maest, tutti costoro, hanno lan-ciato accorati e drammatici messaggi

    Via Aurelia 7 - Tel. 0586/940134Stagno - Livorno

    brano abbastanza tranquille dellope-

    razione trasferimento, e magari anche

    della stessa direzione Solvay.?

    Loro si rivolgono al Sindaco che sem-

    bra possedere la panacea per risolve-

    re tutti i mali ed festa finita!.

    Vale, come sempre, in queste circo-

    stanze la pregnante esigenza di farsi

    leggere anche perch la discussione

    della mozione avverr, se tutto va bene,

    lanno prossimo.

    contro il misfatto di non rendere pub-blici lelenco dei debitori.Noi invece riteniamo corretto il compar-tamento della Presidente Benini: vi sonocircostanze e situazioni in merito allequali un po di discrezione e di riserbo

    possono facilitare soluzioni compatibilicon linteresse della Societ.

    Ormai divenuto un andazzo tutto ita-liano quello di sceverare tutto e ma-gari di compromettere anche il salvabi-le.

    I segreti sui crediti della REAAltra querelle: informazione o discrezione?

  • 7/28/2019 il Centro giugno 2013

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    Politica e-mail: [email protected] Cultura

    Conferenza di Bruno Spoleti sul grande Maestro livornese

    Mascagni un genio

    La prima significativa iniziativa a Livor-no per commemorare i centocinquantaanni della nascita di Pietro Mascagni stata la conferenza dellesperto musicaleBruno Spoleti nella Sala delle Conferen-ze dellHotel Palazzo, promossa dal cir-colo culturale Il Centro e dalla sezionelivornese della Fidapa.Lincontro, organizzato in veste ufficialedai presidenti delle rispettive Associazio-ni, Enrico Dello Sbarba e Margherita Maz-zelli, con tanto di Gonfalone della Fidapa,ha riscosso larga adesione, tra cui nominoti della cultura livornese: la past presi-dent Fidapa prof.ssa Nicla Capua, il musi-cista Nedo Benvenuti e numerosi inse-gnanti richiamati dalla singolarit dellaconferenza, arricchita di proiezioni di vec-chi Film Luce e dellascolto di famosi in-terpreti mascagnani.Ma procediamo per ordine.

    Eun genio Mascagni e lo dimostrerha esordito Bruno Spoleti, che ha dato di

    piglio al punto nodale della conferenza,anche con una vena polemica nei riguardidei detrattori di Mascagni e della vacuitdi tante dicerie prive di fondamento.Daltra parte Spoleti da anni ha fatto del-lo studio dellopera, ed in particolare dellavocalit, il centro della sua esistenza.Collabora da dieci anni con la Fondazio-ne Giacomo Puccini di Torre Del Lagocome esperto vocale insieme con Lisa Do-

    menici, Socio Onorario del Premio Enri-co Caruso di Lastra a Signa e nel 2005 haritirato il Premio Enrico Caruso per il leg-gendario tenore svedese Nicolai Gedda.Oggi collabora attivamente con la Fida-

    pa e col Centro,con lAssociazio-ne Musicale di Ce-cina ed ha in ser-

    bo una conferen-za ad Ancona suldecimo anniversa-rio della morte diFranco Corelli.Recentemente, loscorso 7 aprile, ha

    presentato a Torredel Lagoil tenore

    belcantis ta DanoRaffanti e sta pre-

    parando serate dedi-cate ai tenori Caru-so, Raffanti, Corelli.AllHotel Palazzo,ha aperto lincon-tro con la proiezio-ne di un Film Lucedi valore inestima-

    bile: i funerali di Mascagni, avvenuti a Li-

    vorno nel 1951, con un impressionantepartecipazione di popolo.Ma alla sua morte avvenuta a Roma, era-no presenti solo i francesi e questa statauna grande vergogna per gli italiani, chegli rinfacciavano la sua compromissionecol regime fascista. Mascagni al di so-pra della politica e delle miserieha com-mentato Spoleti, che ha poi proseguito conla proiezione di inediti, come il momento incui il Maestro al pianoforte sta componen-do il Nerone, il Film Luce del 1935 con Ma-

    scagni che dirige il Nabucco alla presenzadi Mussolini allo Stadio di Roma, il filmLa regina della Scala, ancora con la di-rezione di Mascagni e la partecipazionedi Galliano Masini e di Margherita Caro-

    CHORUSS.r.l.Ingegneria ImpiantisticaVia Guido Rossa, 2757016 Rosignano M.mo (LI) Italy

    Telefono: 0586 764794 Centralino 0586 768783mail: www.chorusimpianti.comSito Internet: www.chorusimpianti.com

    di Angela Simini

    sio.

    Ma altre incisioni si sono rivelate prezio-se per comprendere il talento del Mae-stro livornese, perch magistralmente in-terpretate da Giuseppe Anselmi, 1907,Eugenia Burzio, 1909, Hippolito Lazaro,1929,Enrico Caruso, Giuseppe Anselmi,1907, Giacomo Lauri Volpi 1933.Di ogni cantante il relatore ha messo inrisalto le tecniche formidabili dei cantanti:lunghi fiati, respiri rubati (quasi impercet-tibili), acuti tenuti fino allinverosimile, dol-cezze di timbro e di coloritura che rendo-

    no appieno la vena creativa di Mascagni.Spoleti, che ha fornito un bagaglio di in-formazioni su ogni esecuzione, ha gene-rosamente esaltato il genio e la vena ma-scagnana.

    Pietro Mascagni in una foto giovanile.

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    periodico onl